Mercatini e presepi, le mete perfette per un Natale all'italiana

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Il countdown al Natale è ufficialmente iniziato e gli italiani sono pronti a immergersi nello spirito di festa che lo caratterizza. Ma quali saranno le città del Bel Paese preferite dai viaggiatori tricolore alla ricerca di mercatini, presepi, dolciumi e regali perfetti da mettere sotto l’albero? momondo.it ha analizzato i propri dati e svelato la top 5 delle destinazioni maggiormente amate dagli abitanti dello Stivale per il periodo più magico dell’anno.
Napoli: la capitale italiana dei presepi è ancora in testa - Anche questo Natale, il capoluogo campano conquista il cuore degli italiani, Napoli, capolista dello speciale ranking momondo, è la città per eccellenza quando si parla di creatività natalizia. Passeggiare per via San Gregorio, la “via dei presepi”, è un must, con mostre permanenti e botteghe di artigiani. Vale la pena fermarsi e osservare di persona quali nuove miniature di vip, politici e calciatori popoleranno il presepe partenopeo del 2019: si spendono circa 82 € a notte, ben il 15% in meno rispetto al 2018.
Le 5 delle destinazioni preferite dagli italiani per una vacanza a tema natalizio nel 2019
Posizione Destinazione Prezzo medio a notte in hotel a 3 e 4 stelle Variazione percentuale di prezzo 2019 vs 2018
1 Napoli      82  € -15%
2 Bolzano  139  € -1%
3 Merano  154   € -5%
4 Verona    70   € -4%
5 Trento   107   € -13%

La regione prediletta dagli italiani è il Trentino, ma qui si spende di più - I viaggiatori dello Stivale non hanno dubbi: quando si parla di mercatini è d’obbligo spingersi in Trentino, dove l’immagine è una sola: bancarelle e profumo di vin brulé e dolci, con il sottofondo di musiche a tema. Nella top 5 di momondo compaiono infatti ben tre località della regione: Bolzano (2°) e Merano (3°) – che guadagnano entrambe una posizione in classifica rispetto al 2018 – e Trento, che si conferma al quinto posto. Tutte e tre risultano però le più costose, con prezzi medi a notte tra i 107 € e 154 €, in hotel a 3 e 4 stelle.
Qualche dritta per i più curiosi - Il mercatino di Bolzano è il più grande e famoso d’Italia e dà appuntamento a viaggiatori provenienti da tutto il mondo in piazza Walther (dal 28 novembre al 6 gennaio). Spostandosi di soli 30 km, si arriva a Merano nel cui centro storico (negli stessi giorni) si è avvolti da sentori di cannella e delizie regionali e dove i più piccoli possono giocare nella casetta di Goldy, la mascotte del mercatino. Al mercatino di Natale di Trento (dal 23 novembre al 6 gennaio), invece, si possono gustare salumi, formaggi e vini locali e dedicarsi allo shopping gastronomico in vista del cenone.
Verona: la meta salva euro dell’inverno - Nonostante sia passata dal 2° al 4° posto rispetto allo scorso anno, Verona è sempre nei pensieri dei viaggiatori dello Stivale durante il periodo natalizio ed è la più economica in classifica, con un prezzo medio di 70 € per una notte. Luci e colori della città Patrimonio Unesco scaldano il cuore già dalla seconda metà di novembre, quando vengono inaugurati i mercatini di piazza dei Signori, aperti fino al 26 dicembre, con le caratteristiche casette in legno, create in collaborazione con il Christkindlmarkt di Norimberga, gli addobbi in vetro, i prodotti artigianali e le tante golosità.
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EICMA Tante versioni speciali: Racing Sixties, Primavera 125 RED e Primavera Sean Wotherspoon. Più Vespa Elettrica 70 km/h




Una nota di colore ha attraversato la cupa Milano novembrina grazie alla Vespa Primavera Sean Wotherspoon. Esposta in via Broletto e poi alla Fiera che ospita Eicma, quest’edizione speciale e limitata esprime tutta l’energia creativa di uno degli stilisti più in voga oggi negli Stati Uniti. La livrea in stile anni 80 mischia splendidamente i toni del giallo, del rosso, del verde scuro e verde acqua, con inserti bianchi sul cravattino frontale e la pedana poggiapiedi rossa. Le finiture cromate sulla cornice faro, il portapacchi e il maniglione passeggero completano il look di Vespa Primavera Sean Wotherspoon. Questo modello sarà disponibile nel 2020 nelle cilindrate 50, 125 e 150.

Vespa Elettrica 70 km/h

Prestazioni superiori e maggior versatilità dʼuso. È questo il binario su cui lavorano in Piaggio per migliorare la gamma di veicoli elettrici, e Vespa Elettrica è il campione di questa filosofia. A Eicma 2019 debutta la nuova versione da 70 km/h, che affianca la versione originale da 45 km/h, ma se questa è omologata come ciclomotore, la 70 km/h è omologata invece come motociclo. Le maggiori prestazioni della Power Unit e delle batterie agli ioni di litio permettono a questo modello un’autonomia di marcia fino a 100 km, in modalità ECO, e di 70 km circa in modalità Power.

tgcom24

Federterme, 100 anni di turismo, industria e salute

Terme di Saturnia © ANSA
SATURNIA - Un complesso sistema che coniuga salute e bellezza, risorse naturali, industria, tecnologia e turismo, crescita dell'occupazione e valorizzazione del territorio: sono le terme italiane, un patrimonio millenario che il mondo ci invidia e che è rappresentato da Federterme (Federazione Italiana delle Industrie Termali delle Acque Minerali e del Benessere Termale) nel 2019 giunta al primo secolo di vita. Un compleanno importante, che la Federazione ha scelto di festeggiare a Roma insieme a Forst (Fondazione per la ricerca scientifica termale) presentando il libro curato da Annunziata Berrino "Federterme. Un secolo di industria e cultura termale 1919-2019", volume che racconta anche attraverso un importante corredo di grafiche e fotografie d'epoca la storia delle terme italiane lungo 100 anni.
L'incontro è stato anche l'occasione per illustrare i numeri relativi al sistema termale, centrale per il turismo ma anche per la Sanità pubblica: nel 2018 i ricavi totali del settore si sono avvicinati ai 760 milioni di euro (dati provvisori Federterme), divisi tra i 118.9 milioni delle cure termali convenzionate e i 639.5 milioni dei "servizi complementari" erogati dagli stabilimenti (come ricezione alberghiera, medicina estetica, fitness, etc.). Secondo i dati, sono 323 gli stabilimenti in attività alla fine del 2018, per la quasi totalità (90ö) operanti in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale: più della metà di essi si trova concentrata in Veneto (28.2ö) e Campania (23.8ö), a seguire Emilia Romagna (7.1ö), Toscana (6.2%), Lazio (4ö) e Lombardia (3.7ö).
Negli stabilimenti termali sono impiegati circa 11.500 lavoratori (per il 62ö donne), ma questi numeri potrebbero aumentare sensibilmente, secondo il presidente uscente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci, che afferma: "Possiamo diventare importanti per far ripartire tutto il Paese: se il Governo ci aiuta, in 3 anni siamo in grado di creare almeno 15 mila posti di lavoro, superando anche il problema della stagionalità". Del resto il sistema termale sta iniziando ad avere successo non solo tra gli anziani ma anche tra le persone con una età compresa tra i 30 e i 50 anni, ormai parte integrante dei clienti dei 1241 esercizi alberghieri (che offrono 95 mila posti letto) presenti nelle 62 località termali italiane.
Dal 2015 tutto il settore ha visto una moderata ripresa dell'attività produttiva, che tuttavia non ha ancora permesso di riassorbire perdite occupazionali accumulate durante la crisi economica: per questo nel suo intervento il presidente Jannotti Pecci ribadisce la necessità di una maggiore attenzione e vicinanza da parte delle istituzioni "nei confronti del sistema termale più importante al mondo: oggi che si parla di turismo sanitario noi possiamo diventare un punto di riferimento in Europa".
E aggiunge: "Poggiamo la nostra vicenda imprenditoriale sulla salute delle persone, per questo abbiamo voluto fare questo evento con Forst, per dare una risposta a chi ha ancora dubbi sull'efficacia delle terapie termali". Positive le risposte del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, "pronto ad ascoltare le richieste e a fare qualcosa di attivo", e del sottosegretario al Ministero dell'Economia Pier Paolo Baretta, che parla dell'urgenza di un "percorso fiscale a sostegno delle terme e della loro diffusione accanto a investimenti in sinergia tra pubblico e privato per uno sviluppo sostenibile", entrambi presenti all'incontro. "Non c'è competenza che non venga coinvolta nella cultura termale, tra medicina, architettura, lavoro e tecnologia", spiega la curatrice del volume Annunziata Berrino, "il libro presenta in 5 capitoli una visione realistica, non celebrativa di 100 anni di storia vissuta tra alti e bassi". (ANSA).

Alpi dell'Arte



(ANSA) - AOSTA, 8 NOV - Tre mostre personali dedicate agli scultori valdostani, una mostra collettiva dell'artigianato di eccellenza della Valle d'Aosta e una fiera dell'artigianato valdostano di tradizione: è quanto prevede l'accordo di collaborazione tra la Regione Valle d'Aosta e il comune di Sanremo (Imperia) per la realizzazione dell'iniziativa 'Alpi dell'Arte 2019-Racines, radici', in programma nella cittadina ligure dal 7 dicembre 2019 al 7 gennaio 2020. 

La manifestazione prevede: le mostre personali dedicate a Dorino Ouvrier (sala espositiva del Forte Santa Tecla), Giovanni Thoux (Casinò) e Guido Diemoz (Confraternita di Santa Brigida); l'esposizione collettiva dell'artigianato "E la materia prese forma..." nel Museo civico; la fiera dell'artigianato di tradizione "Scopri la Pigna" dal 7 al 24 dicembre nel centro storico con esposizione e vendita di opere realizzate da oltre 20 artigiani della Valle d'Aosta e dimostrazioni di antichi saperi.

Roma, concluso un grande studio sull'edilizia antica

Statua di Vestale 

PERCHÉ SE NE PARLA
I romani furono tra i più abili costruttori del mondo antico. Le loro tecniche sono state spesso pionieristiche, e ogni epoca ha superato la precedente in quanto ad affinazione delle stesse. È da poco stato pubblicato un grande studio condotto da un team di ricercatori italiani che hanno indagato le varie stratificazioni della Casa delle Vestali, che si trova presso il Foro Romano. Grazie a nuove tecnologie hanno potuto analizzare con maggiore accuratezza rispetto agli studi precedenti i materiali edili e gli utilizzi degli stessi in varie fasi. Per la precisione, la Casa delle Vestali porta le tracce di almeno 5 fasi costruttive. 

PERCHÉ ANDARE
La Casa delle Vestali era la sede del collegio delle sacerdotesse devote alla dea Vesta, custodi del fuoco sacro, adiacente al tempio dedicato alla stessa. Si trova alle pendici del Palatino, e le rovine oggi visibili risalgono alla ricostruzione che se ne fece dopo l’incendio del 64 d.C. (al tempo dell’imperatore Nerone): il restauro diede un diverso orientamento all’edificio, e lo collocò su un livello più alto rispetto all'originale. Anche in seguito l’edificio venne ritoccato e modificato, e l’ultimo restauro risale al 191 d.C. Oggi è possibile ammirare il grande cortile attorno a cui sorgeva l’edificio, circondato da porticati e i bacini idrici al suo centro. Sotto i portici erano allineate le statue delle vestali, oggi visibili solo parzialmente (molte si trovano in musei) e ricollocate in modo non aderente all’originale (sono state ritrovate ammassate).

DA NON PERDERE
L’intero Foro Romano, ça va sans dire, è da non perdere. Passeggiare tra le rovine di quello che era il cuore della Roma antica è un’esperienza impagabile, e se capitate nella stagione giusta non mancate di acquistare il biglietto per uno degli interessanti spettacoli di realtà aumentata che permettono di immergersi nelle ricostruzioni virtuali dei fori al momento del loro massimo splendore. Inoltre, se volete godere di una vista impagabile sui fori imperiali, percorrete la salita che porta al Campidoglio e affacciatevi dalla terrazza, magari al tramonto. Ammirerete una scena da cartolina.

PERCHÉ NON ANDARE
In alcuni momenti dell’anno la quantità di comitive di turisti che affollano il sito può essere esasperante. Fare i biglietti per tutto il circuito, includendo Fori, Palatino e Colosseo può richiedere ore, e in particolare l’ingresso all’anfiteatro mette alla prova i più volenterosi. Se potete, scegliete di visitare la Roma antica in bassa stagione, evitando i ponti e le festività.

COSA NON COMPRARE
Le ‘fregature’ per turisti in questa zona di Roma sono sempre dietro l’angolo. Dalle guide abusive al costo esagerato di una bottiglia d’acqua acquistato nei chioschetti, occorre stare particolarmente attenti o si rischia di sborsare ben più del semplice costo del biglietto.

A Roma gli Impressionisti segreti

mostra Impressionisti segreti © ANSA

La vita vera che scorre davanti agli occhi e si ferma sulla tela, l'ossessione per l'en plein air, la luce brillante che comunica emozione, il pennello che procede vibrando per frammenti e piccoli tocchi: sono ben 55 i capolavori esposti nella mostra "Impressionisti segreti", che celebra a Roma l'apertura al pubblico, dopo un lungo restauro, di Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura. In programma dal 6 ottobre all'8 marzo, la mostra, a cura di Marianne Mathieu (direttrice scientifica del Muse'e Marmottan Monet di Parigi) e Claire Durand-Ruel (discendente del mercante d'arte Paul Durand-Ruel, primo sostenitore degli Impressionisti), ripercorre la storia di uno dei movimenti artistici piu' noti e amati di sempre attraverso quadri davvero "segreti", perche' tutti appartenenti a collezioni private e mai esposti in Italia.
Da Monet a Renoir, da Pissarro a Manet, e poi Sisley, Gauguin, Morisot, Ce'zanne: nel percorso le tele di questi maestri - luminose, sfumate, suggestive, tutte istantanee pittoriche del mondo di fine '800 - dialogano con gli stucchi, i preziosi pavimenti e le decorazioni barocche del meraviglioso Palazzo che fu residenza fino al 1836 di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone. Come spiega la curatrice Mathieu, l'esposizione e' strettamente legata al luogo che la accoglie e "non verra' allestita altrove: qui abbiamo voluto sottolineare l'intimita' rivelata all'interno di questa residenza, proprio perche' le tele provengono da case private e appartengono a 25 collezionisti". Sono 4 le sezioni che compongono la mostra, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia: il percorso, che procede cronologicamente partendo dall'inizio del movimento, attorno al 1860, si apre con il focus sul paesaggio, elemento fin da subito centrale nella poetica dei pittori impressionisti, sempre attenti a intercettare sulla tela le vibrazioni atmosferiche e i passaggi della luce naturale mentre ritraggono il mondo circostante, abbandonando le vedute grandiose per privilegiare cio' che accade di fronte ai loro occhi. Via via si susseguono i dipinti di Monet, Sisley, Guillaumin, Pissarro, al quale e' dedicata un'intera sala, e Gauguin.
La mostra prosegue con le scene della vita parigina, con le strade, i viali, le persone affacciate al balcone, tra Gustave Caillebotte, Edouard Manet, Berthe Morisot ed Eva Gonzale's. C'e' anche una tela di Federico Zandomeneghi, unico italiano tra gli artisti presenti. Poi il percorso espositivo si concentra su Renoir e sulla sua produzione di ritratti, ai quali - sia quelli su commissione sia quelli in cui dipinge soggetti anonimi - egli conferisce la sua particolare cifra di grazia e naturalezza. Infine, spazio alla sezione dedicata al Neoimpressionismo, che documenta la nuova generazione di pittori pronta a farsi largo rispetto ai 'padri': un nuovo movimento, nato attorno a Paul Signac e Georges Seurat, caratterizzato da una pittura che privilegia il colore senza mescolarlo sulla tavolozza, ma stendendolo in pennellate minute, come tante piccole tessere di un mosaico.
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Al Maxxi l'uomo tra sacro e inquietudine

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C'è sempre l'uomo, con la tensione verso il sacro, l'inquietudine nei confronti dell'ignoto e il desiderio di andare oltre se stesso, al centro dei tre nuovi progetti che dal 17 ottobre prendono vita al Maxxi, la mostra "della materia spirituale dell'arte", il focus su Enzo Cucchi e il nuovo allestimento della collezione museale, tutti legati dalla comune riflessione sul senso dell'esistenza nella continua dialettica tra storia e attualità. Fino all'8 marzo è allestita la collettiva "della materia spirituale dell'arte", a cura di Bartolomeo Pietromarchi, che riunisce le opere di 19 artisti contemporanei relazionandole con 17 reperti archeologici etruschi, romani e di produzione laziale, provenienti dai Musei Vaticani, dal Museo Nazionale Romano, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e dai Musei Capitolini. Un percorso denso di suggestioni, che si interroga sulla sacralità, sui simboli, su ciò che è incomprensibile in un'epoca dominata dalla supremazia della macchina, ma anche su quali siano le assonanze e le differenze tra la sensibilità antica (i reperti risalgono a un periodo compreso tra l'VIII secolo a.C. e la fine del IV secolo d.C., ossia delle origini di Roma al momento in cui il Cristianesimo diviene religione di Stato) e quella del pensiero artistico contemporaneo. Partendo dalla materia e dalle singole, specifiche identità degli artisti, la collettiva allarga lo sguardo per includere la riflessione su mito, metafora, rito, oracolo, parole oggi forse desuete, ma ancora dense di significato: dall'armonia geometrica e metafisica di Remo Salvatori con il suo "Alfabeto" metallico all'arte partecipativa di Yoko Ono con "Add a color (Refugee Boat)", dalle mani in preghiera di Shirin Neshat alla riflessione sul tempo di Elisabetta Di Maggio con i vecchi francobolli di "Greetings from Venice", il percorso si rivela sorprendentemente ricco di spunti, tra corpo e anima, razionale e irrazionale. La mostra è stata fortemente voluta da Giovanna Melandri, presidente Fondazione Maxxi, che la definisce un vero "progetto di ricerca che contribuisce ad ampliare i confini di indagine del museo: in un mondo in cui parliamo di post-umano adesso ci interroghiamo su un'altra intelligenza, non artificiale ma spirituale", ricordando anche che l'idea è nata "da una conversazione avuta 4 anni fa con Lea Mattarella, a cui la mostra è dedicata". Come in una sorta di continuità si pone il focus su Enzo Cucchi (presente anche nella collettiva, con "Idoli e scopritori del fuoco"): nel progetto, allestito fino al 19 gennaio e a cura di Eleonora Farina, l'artista è protagonista con un'unica opera, una scultura in marmo, che ritrae un putto, al cui alluce appare aggrappato uno scorpione. Qui il gesto di Cucchi rielabora l'immagine classica del bambino nudo (che con i pugni chiusi sugli occhi mima il gesto del cannocchiale per "chiarire" la visione) in chiave contemporanea, mescolando arte e mito, sogno e mistero. La stessa tensione verso la dimensione spirituale, nella volontà di provare a decifrare le complesse sfide del presente, si ritrova infine, come a chiudere un cerchio, anche nel nuovo allestimento al centro della Galleria 1, che presenta opere di Stefano Arienti, Gregorio Botta, Paolo Canevari, Joan Jonas, Luca Nostri, Eduardo Stupía e un omaggio a Cristiano Toraldo di Francia. Ancora una volta il Maxxi vuole porsi nella città come centro culturale e laboratorio di idee, nella convinzione che proprio dall'arte possano venire opportunità per affrontare le sfide del presente. Una sorta di avamposto del futuro, come dimostra anche la partnership siglata dal museo con Inwit, leader per le infrastrutture della telefonia mobile: da oggi infatti il Maxxi è la prima struttura museale italiana ad avere l'impianto DAS (Distributed Antenna System), un sistema di micro antenne a bassa emissione collocate nelle sale espositive e negli spazi ricettivi che non solo migliorerà il servizio di telefonia mobile dei vari operatori ma renderà nel prossimo futuro il museo "5G ready", predisposto cioè per servizi come realtà aumentata e guide virtuali, per interagire con le opere e con gli artisti e approfondire l'esperienza di visita
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Cappella Sindone Premio Europa Nostra

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(ANSA) - TORINO, 30 OTT - A poco più di un anno dalla riapertura, il recupero della Cappella della Sindone di Torino riceve a Parigi il prestigioso Premio Europa Nostra 2019 per la Conservazione. Indetto da Commissione Europea e Europa Nostra, principale rete per il patrimonio culturale che ogni anno celebra e promuove l'eccellenza nel campo del patrimonio artistico, viene ritirato al Théâtre du Châtelet, alla presenza del Commissario Europeo Tibor Navracsics, dalla direttrice Enrica Pagella e dalla direttrice dei lavori di restauro Marina Feroggio.
    Capolavoro barocco di Guarino Guarini, il recupero della Cappella della Sindone - gravemente danneggiata da un incendio nell'aprile 1997 - ha visto alternarsi tre diversi cantieri nell'arco di vent'anni. Oggi è uno dei gioielli barocchi più visitati. In occasione della cerimonia di premiazione verrà svelato anche il vincitore della categoria Public Choice Award, in cui la Cappella della Sindone è stata inclusa e che nei giorni della votazione ha conosciuto un imponente sostegno.(ANSA).


Belize, la Terra "soffre" già dai tempi dei Maya


I Maya hanno dovuto affrontare importanti pressioni ambientali, compreso l’innalzamento del livello del mare, da 3.000 a 1.000 anni fa, e la siccità da 1.200 a 900 anni fa
Belize, maya, America centrale

fonte: turismo.it
PERCHE' SE NE PARLA
Già da qualche tempo si parla di come l’Antropocene, l’era geologica caratterizzata da significativi impatti dell’uomo sul territorio e il clima, sia partita molto prima di quanto pensassimo. Una ulteriore conferma è arrivata pochi giorni fa: l'ultima ricerca a disposizione è stata condotta nella zona paludosa del Belize, su 250 chilometri quadrati, tramite immagini laser ad alta precisione. Il lavoro ha studiato l'area e i sistemi di canali utilizzati dai Maya per l’agricoltura, per i trasporti e per il commercio. Metodi, questi, che hanno probabilmente inciso sull’innalzamento del livello del mare e sulla siccità.

I Maya hanno dovuto affrontare, infatti, importanti pressioni ambientali, compreso l’innalzamento del livello del mare nei periodi Preclassico e Classico, da 3.000 a 1.000 anni fa, e la siccità da 1.200 a 900 anni fa. Il lavoro svolto dal team di specialisti dimostra che tale popolo ha risposto a tali pressioni convertendo le foreste in campi paludosi e scavando canali per la gestione dell’acqua.

PERCHE’ ANDARCI 
Nel Belize, il Paese affacciato sul mar dei Caraibi, si possono esplorare giungle lussureggianti con animali esotici e praticare attività sportive quali pesca d'altura, nuoto, snorkeling e immersioni. Si tratta di uno dei Paesi con il più alto tasso di biodiversità grazie alla conservazione delle sue risorse naturali: oltre il 90% del territorio è ricoperto da foreste incontaminate e protetto da una delle barriere coralline più belle al mondo. Circa il 40% del territorio, inoltre, è coperto da riserve di vario tipo, per un totale di 94 aree protette, compresi 16 parchi nazionali. 

DA NON PERDERE
Da un punto di vista archeologico, invece, Xunantunich è uno dei siti più interessanti, costruito dalla civiltà Maya, a 130 km da Belize City. Il suo nome significa donna di pietra nella lingua Maya, e fa riferimento al fantasma di una donna dagli occhi infuocati, che sembrerebbe abiti nel sito sin dal 1892. Molte delle strutture vennero costruite tra il 200 e il 900 e furono danneggiate da un terremoto, che probabilmente causò l’abbandono della zona. Conta ben 26 templi e palazzi, ma la piramide conosciuta come El Castillo è la struttura principale: la seconda più alta del Belize, dopo il tempio di El Caracol, con i suoi 40 metri d’altezza. 

PERCHE’ NON ANDARCI 
E’ fortemente sconsigliato recarsi nelle zone a ridosso del confine con il Guatemala, dove si sono verificati negli ultimi anni scontri a fuoco. È in ogni modo sempre opportuno aggiornarsi localmente sulla situazione della sicurezza.

COSA NON COMPRARE 
Molto particolari le penne dal design maya e le stoffe ipercolorate. E poi ancora piccole borse in tessuto, cimeli tribali e grandi conchiglie. Tra le cose più brutte da comprare, i bicchierini per l'alcol con la mappa geografica.

Iniziative ENIT GERMANIA



ENIT promuove l'Italia minore a Berlino L’Italia minore ricca di bellezze e attrazioni slow, sostenibili ed esperienziali è stata presentata in un press trip in centro Italia con 4 influencer alla scoperta delle bellezze e dell’autenticità del nostro Paese. Il tutto promosso attraverso Instagram con post e storie che hanno raggiunto un pubblico di 500mila millennial in tre giorni.

Campagna per il target famiglia
Due campagne on line da novembre a dicembre uno indirizzata ad un target famiglie e millenial, l’altra ad un target Golden Age Lusso. Due campagne che hanno come obiettivo quello di raccontare l’Italia meno conosciuta, quella fatta di attrattività minori ma di grandissimo pregio. La prima su una piattaforma on line ad hoc per il mercato giovane e alla ricerca di nuove esperienze, la seconda invece sulla testata Tagesspiegel che creerà ad hoc una pagina dedicata all’Italia che verrà poi rilanciata su tanti e diversi Smart magazine tedeschi on line tra cui spicca Die Zeit e Weltkunst. Obioettivo di entrambe le campagne è di raggiungere 1.000.000 di utenti facendogli scoprire una Italia in cui l’esperienza è sinonimo di novità, autenticità e sostenibilità, tre caratteristiche molto care al pubblico tedesco 

Eventi per la settimana della Cucina Italiana
Dall’11 al 15 Novembre insieme all’Ambasciata italiana a Berlino, ENIT organizza una serie di incontri seminariali in occasione della Settimana della Cultura Italiana. una tre giorni dedicata alla valorizzazione della enogastronomia italiana incentrata su due temi Mice quest’anno: contraffazione e benessere. Dal 21 al 23 di novembre nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana, ENIT Berlino organizza tre giorni dedicati alla enogastronomia e ai territori italiani all’interno della Markthalle Neun di Berlino. L’evento: “Mercato Italiano”, che vedrà la presenza di stand italiani per la valorizzazione dell’enogastronomia e dei territori, offrirà anche degustazioni e cooking show. L’intera Markthalle Neun verrà brandizzata con manifesti raffiguranti paesaggi e destinazioni Italiani per creare anche qui una esperienza immersiva raccontando il territorio che esiste dietro al cibo. I visitatori previsti per ogni giornata sono circa 6000 persone. 

I film italiani a Berlino
Dal 13 al 17 novembre di nuovo a Berlino l’italian Film Festival. Una tre giorni dedicata al cinema italiano. Enit anche quest’anno sarà partner ufficiale col fine di promuovere i territori italiani attraverso il cinema di qualità del nostro Paese. Per questa occasione il cinema che ospita l’iniziativa sarà brandizzato ENIT. Una mostra fotografica e video che raccontano l’Italia creeranno un percorso tutto italiano all’interno del cinema regalando al visitatore un'esperienza immersiva. Nel 2018 nelle due sale che hanno ospitato il Festival si sono seduti circa 2000 spettatori e la promozione, che ha coinvolto l’intera città, ha visto la produzione di più di 20mila tra flyer e programmi delle serate oltre a 600 manifesti affissi nell’intera città con il logo Italia. Quest’anno inoltre la rassegna proseguirà sino a giugno 2020. 

Enit promuove il turismo culturale italiano a Halle
L’Istituto Italiano di Cultura di Berlino organizza presso la LiteratursHause di Halle un programma che dal 15/10 al 28/11 sarà tutto dedicato all’Italia. 5 eventi in cui l’Italia è partner per promuovere il territorio attraverso la cultura. Tra le diverse iniziative previste, una sarà dedicata ad Elena Ferrante autore molto amato qui in Germania. E' la prima volta che Enit promuove l'talia nella città di Halle che è una città extracircondariale di 236 991 abitanti della Sassonia-Anhalt, in Germania. La promozione del territorio verrà garantita dalla proiezione dei video promozionali di ENIt in tutte le iniziative e dalla presentazione in ogni iniziativa di un itinerario che parli di nuove destinazioni italiane, continuando il discorso di puntare sulla valorizzazione dell’Italia meno conosciuta. 

Enit sul palco con il cantante Calcutta
Il 2 dicembre ENIT sarà presente con il logo Italia e i suoi video promozionale sul palco di Calcutta che farà un concerto presso il Festsaal Kreuzberg, nell’ambito del suo Tour Europeo. La scelta di partecipare all’evento sta proprio nella volontà di raggiungere un pubblico giovane e innovativo alla ricerca di nuove destinazioni ed esperienze

ENIT co-Sponsor ufficiale della Maratona di Monaco
Domenica 13 ottobre si è tenuta a Monaco la 34esima edizione della Generali München Marathon, atteso evento di cui ENIT è stato cosponsor. Alla manifestazione hanno partecipato circa 22mila corridori e oltre 90mila spettatori. La competizione cominciava nella splendida cornice dell´Olympiapark, attraverso alcune delle zone più scenografiche del capoluogo bavarese e si concludeva all’interno dello Stadio Olimpico. Questa sponsorizzazione ha permesso ad ENIT di ottenere grande visibilità.