Giappone. Ecco il primo castello-hotel

 Un castello antico giapponese. Per una notte da sogno

Castello di Ozu. Foto Shoko Takayasu-Kita Management & Seki Co. Ltd 

È il primo castello in legno del paese a diventare hotel. In Giappone, nella prefettura di Ehime, il magnifico maniero di Ozu, con un’opera di delicato restyling, è stato portato agli splendori originali e trasformato in un’eccezionale dimora oggi aperta per la prima volta al pubblico.

Si tratta di una straordinaria testimonianza storica, perché è uno dei pochi castelli a graticcio rimasti in tutto il Sol Levante. Risalente al Trecento, il Castello inizialmente era solo una rudimentale rocca affacciata sul fiume Hiji, utile per sorvegliare la zona da eventuali attacchi nemici. Bisognerà aspettare il 1617 per vederla trasformata in maniero, quando Kato Sadayasu scelse Ozu per la sua residenza reale, mantenendo il controllo del posto, assieme ai suoi Samurai, per ben quasi due secoli e tredici generazioni. Una volta abbandonato, nell’Ottocento, il castello essendo in legno iniziò a deteriorarsi. Dopo la demolizione della struttura originale del maniero nel 1888, la città ha deciso di ricostruire questo simbolo perduto utilizzando proprio il legno. Dello storico maniero per fortuna le yagura, cioè le torri, costruite nel tardo periodo Edo, dichiarate nel 1957 bene storico nazionale, sono rimaste più o meno intatte: all’interno sono state arricchite da cimeli storici, pezzi d’antiquariato e immagini d’epoca, che ripercorrono l’incredibile storia.

Un castello antico giapponese. Per una notte da sogno

Foto Shoko Takayasu-Kita Management & Seki Co. Ltd

Ricostruita nel 2004, sulla base dei documenti storici della costruzione originale del quattordicesimo secolo, la struttura offre un’esperienza indietro nel tempo grazie a un percorso espositivo fatto di fotografie e modelli in legno, che porta alla scoperta di come si svolgeva la vita all’interno. Nel museo è conservata la testimonianza testuale e fotografica dei lavori di restauro, mentre dal piano più alto si gode la bella vista sulle campagne fiorite (in primavera questa destinazione è famosa per lo spettacolo della fioritura dei ciliegi) e sulla cittadina di Ozu, soprannominata la "piccola Kyoto" di Iyo. Un tempo centro politico nell'era Edo (1603-1868), fiorì durante i periodi Meiji (1868-1912) e Taisho (1912-1926) grazie alla produzione e al commercio di cera e seta. Ma, come molte altre cittadine rurali, ha vissuto un triste declino, e dagli anni Cinquanta la popolazione è diminuita drasticamente, passando sai 79mila abitanti ai 42mila di oggi.

Grazie al Castello, ora la cittadina sta provando a rilanciarsi, attirando turisti e visitatori per fargli scoprire la magia del posto. Fortezze imponenti come questa erano tipicamente costruite in Giappone come sontuose case per signori, a simbolo del loro status. E ora gli ospiti avranno la possibilità di vivere sontuosamente come loro, provando un’esperienza esclusiva fuori dal comune, a partire dal costo: per soggiornare in questa struttura e vivere come signori, si spende a coppia circa 8 mila euro a notte. Il prezzo è proporzionalmente più conveniente (anche se il costo assoluto del pernotto sale) se dai due ospiti si sale al massimo consentito di 12, ma rimane comunque fuori dalla portata dei più. Il benvenuto agli ospiti viene fatto seguendo l’antico cerimoniale giapponese, come si usava all'epoca Edo, che proietta subito nelle atmosfere di un tempo e permette di entrare nello spirito del luogo. Musica, danze e sbandieratori mostrano le antiche arti di cui si godeva a corte, tra spettacoli di spade e concerti di flauti di conchiglie. Si può assistere alle dimostrazioni di fucili con otturatore a miccia, indossando antiche armature.

Oltre ai pernottamenti, i visitatori all'arrivo sono incoraggiati a indossare i kimono tradizionali da signori o i costumi da guerrieri Samurai, per girare tra gli ambienti, le sale e i giardini della struttura. Tra le esperienze da non perdere, c’è sicuramente l’originale cerimonia del tè, un lungo e accurato rito immerso in un lussureggiante giardino: nel parco sorgono diverse case del tè, eleganti padiglioni affacciati su uno dei punti più panoramici del posto, lungo il fiume Hiji. C’è anche un bel santuario da visitare e un tempio. A completare l’esperienza, vale la pena anche godersi una passeggiata per le strade del centro storico di Ozu, visitando le antiche case dei samurai.

Ma trovare posto non è semplice. Vista la straordinarietà del soggiorno, sono solo trenta gli ospiti ammessi all’anno, mai più di sei per volta. Per assicurarsi il soggiorno, c’è chi si prenota anche un anno prima.

repubblica viaggi

"PIÙ IMPULSO AL TURISMO RELIGIOSO IN ISRAELE"

 Kalanit Goren Perry è il  nuovo direttore  dell'Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Milano.Laureata in cinematografia con tesi in Sound Design, è una grande esperta di turismo internazionale, praticato di persona viaggiando nei cinque continenti. Ha lavorato per diversi anni nella Società della Protezione della Natura (SPNI) esplicando la sua attività su specifici progetti di marketing, in collaborazione con operatori israeliani e tour operators internazionali.

Successivamente ha intrapreso un ciclo di studi di Scienze Politiche e Diplomazia internazionale, con progetto finale dedicato alla comunicazione Visual. Approdata poi al ministero del Turismo a Tel Aviv, ha dimostrato doti organizzative e progettuali per lo sviluppo del turismo outdoor, riuscendo a coniugare specifiche competenze di marketing con l’ interesse per la cultura e la passione per la natura.

 “Senza dimenticare i Luoghi Santi tradizionali della Galilea e della Giudea", dice, "darò ancora maggiore visibilità al turismo religioso richiesto dal pubblico italiano. La strategia sarà quella di orientare l’ interesse religioso e culturale verso il deserto del Negev. Questo deserto, di una bellezza stupefacente, è ricco di tracce storiche, archeologiche e cristiane, che potranno e dovranno essere valorizzate da un turismo sempre più consapevole e curioso”.

Il nuovo direttore raccoglie una pesante eredità, resa drammatica dal crollo del turismo mondiale. Sarà Kalanit la signora che guiderà la ripresa del turismo italiano in Israele, dopo la pandemia? A lei i migliori auguri.

Immagine articolo
Kalanit Goren Perry, direttrice dell'Ufficio turistico israeliano.
Famiglia Cristiana

Festival Cinema Venezia. LEONE D'ORO A NOMADLAND, PER L'ITALIA VINCE FAVINO

ARGENTO A NUEVO ORDEN. DELUSIONE PER NOTTURNO DI ROSI L'americano Nomadland, road western di Chloé Zhao, vince il Leone d'Oro della Mostra di Venezia numero 77. Leone d'argento, Gran Premio della Giuria, a Nuevo Orden di Michel Franco. Migliore regia al giapponese Kiyoshi Kurosawa per Wife of a spy. Per l'Italia vince Pierfrancesco Favino, Coppa Volpi per il miglior attore per Padrenostro di Claudio Noce. Delusione per Notturno di Gianfranco Rosi, senza premi dopo essere stato tra i favoriti. "La decisione di escluderlo è stata difficile tanto che volevamo creare un premio speciale per lui", le parole della presidente Cate Blanchett.
ansa


A Parma. Salone del Camper 2020, un mercato in controtendenza



Un milione di camperisti quest'estate in Italia: il settore ha recuperato in un mese tutte le perdite registrate durante il lockdown



L'ingresso del Salone alle Fieri di Parma

arte oggi sotto i migliori auspici il Salone del Camper 2020, l’XI° edizione dell’evento nazionale più importante del settore del Turismo in Libertà, confermatissimo alle Fiere di Parma e in programma fino al 20 settembre. Infatti quella del 2020 è stata senza dubbio l'”estate del camper”, grazie ai numeri che il settore ha messo a segno durante questa stagione di un’annata così particolare: secondo l’APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, infatti, oltre un milione sono stati i camperisti che hanno affollato la nostra penisola durante i mesi più caldi, confermando il veicolo ricreazionale come il mezzo più sicuro e ideale per la ripartenza.

«Nonostante la pandemia, il settore del Turismo in Libertà ha voluto dare un forte segnale realizzando, grazie alla fiducia della aziende espositrici, la XI° edizione del Salone del Camper qui a Parma – dichiara Antonio Cellie, AD di Fiere di Parma – Si tratta della rassegna di settore più rilevante d’Italia e tra le due più importanti del mondo, siamo pronti quindi a ricevere, come ogni anno, le migliaia di appassionati che visiteranno in tutta sicurezza i padiglioni durante i nove giorni della kermesse».

Grande soddisfazione anche per Simone Niccolai, Presidente di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper, che commenta così l’apertura della rassegna: «Il Salone del Camper rappresenta, in questo periodo, un esempio fulgido della volontà del Paese di ripartire. Siamo orgogliosi che il Salone sia una delle poche manifestazioni che hanno avuto il coraggio di andare in scena e siamo fieri, come comparto, dei numeri realizzati dopo il lockdown: a maggio, pur partendo in ritardo, abbiamo eguagliato le immatricolazioni del maggio scorso, a giugno abbiamo fatto +50% su giugno 2019, a luglio +114% su luglio 2019 e ad agosto +104% su agosto 2019; nei primi 8 mesi dell’anno le vendite sono aumentate del 3% rispetto allo scorso anno; praticamente in un solo mese sono state recuperate tutte le perdite registrate durante il lockdown. Cifre che non ci aspettavamo nemmeno noi, ma che confermano quanto il camperismo sia sempre di più uno dei motori trainanti della nostra economia e del Sistema Paese. Il comparto ha reagito alla pandemia adeguando gli standard produttivi alle nuove normative di sicurezza. Il risultato è stato eccezionale perché sono stati garantiti gli stessi livelli di produzione pre-Covid e lo stesso numero occupazionale. Si tratta di un settore che dà lavoro a oltre 7.000 persone e genera un fatturato di un miliardo e mezzo di euro. E non dimentichiamo che il Turismo all’aria aperta rappresenta ormai da anni la terza forza all’interno dell’intero settore turistico».

I principali organizzatori della kermesse, le Fiere di Parma e APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, sono pronti ad accogliere i numerosi appassionati all’interno dei 61.000 metri quadri di superficie espositiva distribuiti nei padiglioni 3-4-5-6 del complesso fieristico parmense. Per quest’undicesima edizione del Salone sono confermati circa 200 espositori provenienti da tutto il mondo, tra cui naturalmente il gotha del camperismo internazionale con quelli che sono i marchi più in vista del settore: Adria, Airstream, Arca, Autostar, Benimar, Blucamp, Carthago, Challenger, Chausson, CI, Dreamer, Elnagh, Euramobil, FCA, Ford, Font Vendome, Giottiline, Itineo, Knaus Tabbert, Malibu, McLouis, Mobilvetta, Rapido, Rimor, Roller Team, Sun Living, Vantourer, Westfalia e XGo.

Ma il Salone del Camper è anche, e soprattutto, turismo, voglia di viaggiare e di associare al camper itinerari indimenticabili: per questo, nella sezione “Percorsi e Mete”, sono presenti sempre nuovi percorsi consigliati per tutti coloro che amano la vacanza all’aria aperta. Imperdibile il “Dante Tour” in Emilia Romagna, a bordo della propria mountain bike, ormai compagna inseparabile di ogni camperista: da Faenza a Ravenna, passando per Lugo e Marina Romea, alla scoperta dei territori dove vissero alcuni dei protagonisti della “Divina Commedia” del Sommo Poeta; oppure, sempre in bici, tre giorni alla scoperta della Romagna fra pinete, valli, fiumi, antichi tesori, paesaggi sorprendenti e ricchi sapori; infine, con la e-bike, 10 giorni e 9 notti alla scoperta del Delta del Po, Comacchio, Ravenna e Cervia, in una sorta di incontro spettacolare tra cielo e mare con visioni paradisiache come i fenicotteri rosa in riva al fiume.

avvenire

Inaugurata la casa natìa di Ignazio Silone

 Inaugurata la casa natìa di Ignazio Silone © ANSA

È stata inaugurata la casa natìa di Ignazio Silone a Pescina in via delle Botteghe, a seguito dei lavori di ristrutturazione resi possibili grazie al contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale e del Comune di Pescina. La cerimonia di inaugurazione è stata seguita dal racconto in musica intitolato "Il perdono nutre il mondo - Silone, Dante e la Perdonanza di Celestino V" di Angelo De Nicola, accompagnato dalla fisarmonica di Lorenzo Scolletta e dal pianoforte di Sara Cecala.

"Giunge finalmente a felice conclusione - ha spiegato il presidente della Fondazione, Emmanuele Francesco Maria Emanuele - un progetto a cui tengo particolarmente e che reputo essere un dovere morale nei riguardi del più illustre intellettuale della città, Ignazio Silone, e di Pescina stessa, che ospita il Museo a lui dedicato. Questo restauro, da me fortemente voluto, è inoltre una testimonianza della mia gratitudine nei confronti della città stessa e della persona del sindaco, a cui debbo il privilegio di annoverarmi cittadino onorario".

Per il sindaco di Pescina Stefano Iulianella "il restauro della casa natìa dello scrittore Ignazio Silone non è soltanto l'importante recupero architettonico di un edificio sito nel nostro splendido centro storico, ma altresì di una parte importante della storia della nostra città e dell'identità culturale che la caratterizza. Ignazio Silone finalmente torna nella casa dov'è nato, dove ha vissuto i primi anni dell'infanzia, dove ha sofferto la distruzione e la separazione dai propri affetti a causa del terremoto del 1915. Tutto ciò è stato reso possibile dalla generosità degli eredi dello scrittore, che hanno donato al Comune di Pescina l'immobile oggi recuperato, dalla lungimiranza e sensibilità del presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, ed infine dall'attenzione della Regione Abruzzo che, attraverso i finanziamenti legati al Masterplan Patto per il Sud, ha investito nel recupero della storia della nostra città".

Ansa

ARRIVANO 13 NUOVI SUPER DIRETTORI NEI MUSEI ITALIANI



CAPPELLETTI ALLA BORGHESE, VERGER A MUSEO NAZIONALE ROMANO Francesca Cappelletti alla Galleria Borghese , Stéphane Verger al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, Edith Gabrielli per Vittoriano - Palazzo Venezia. Sono i tre nuovi super direttori di prima fascia i cui nomi sono annunciati oggi dal ministro della cultura Dario Franceschini insieme ad altri 10 super direttori che andranno a guidare altrettante realtà italiane dalla Biblioteca dei Girolamini a Palazzo Reale di Napoli, dal Parco Archeologico di Sibari a quello di Ostia antica. (ANSA).

Conversazioni letterarie Tre incontri con tre grandi donne della letteratura 16 settembre – 13 novembre 2020 Ruvo di Puglia

 Nell’ambito del progetto Ruvo di Puglia - città di LiberEroi e LiberAttori, realizzato dal Comune di Ruvo di Puglia con il finanziamento del Mibac Centro per il Libro e la Lettura, l’Associazione culturale In folio in collaborazione con Giorgia Antonelli, propone le Conversazioni letterarie. Tre incontri per tre grandi donne. Un ciclo di appuntamenti per approfondire il pensiero di tre scrittrici che hanno segnato la storia della letteratura. Un viaggio attraverso i testi più significativi della loro produzione letteraria.

ELSA MORANTE e il suo romanzo “La Storia”

Mercoledì 16 settembre 2020, ore 18.30

Coffee Room Caffetteria, Corso Cotugno 46

La prima delle tre conversazioni è dedicata alla scrittrice Elsa Morante e al suo romanzo più controverso “La Storia”. In questo romanzo della maturità politica si riflettono i temi cari alla scrittrice: lo sguardo poetico dei fanciulli come filtro per la realtà, la maternità mancata e la Storia come elemento sconvolgente e distruttivo nella vita dell'uomo. A distanza di cinquant'anni La Storia mantiene viva la sua forza narrativa, consegnando al lettore uno dei più grandi romanzi del '900.

EMILY DICKINSON e le sue poesie

Venerdì 23 ottobre 2020 ore 18.00 Biblioteca comunale

La seconda conversazione è dedicata a Emily Dickinson, figura enigmatica e poeta che in vita rifuggì il mondo e la notorietà ma che consegnò la sua eternità alle parole. Fu rivoluzionaria nella vita e nella scrittura, riservata eppure vulcanica nelle passioni. La sua visione del mondo, unica e  priva di condizionamenti, eppure perfettamente consapevole, continua a essere luminoso esempio per i poeti contemporanei. La sua scrittura sfugge a ogni inquadramento storico rimanendo, ancora oggi, di una rivoluzionaria modernità.

NATALIA GINZBURG e il suo romanzo “Lessico famigliare”

Venerdì 13 novembre 2020 ore 18.00 Biblioteca comunale

La terza conversazione è dedicata a Natalia Ginzburg. “Lessico famigliare” è il romanzo che la consacra, con il quale vince lo Strega nel 1963.  

Attraverso il lessico personalissimo della famiglia Levi, la Ginzburg ripercorre un pezzo di storia d’Italia fino al secondo dopoguerra, in cui si affacciano amici e personaggi del mondo culturale del Paese come Carlo Levi, Adriano Olivetti, suo marito Leone Ginzburg, Cesare Pavese e Luigi Einaudi, qui raccontati in tutta la loro umanità attraverso uno stile sempre asciutto e misurato che ha reso questo libro uno dei classici imprescindibili della letteratura italiana.

A parlarci di queste immense scrittrici sarà Giorgia Antonelli docente di ruolo di materie letterarie e latino, editore e direttore editoriale di LiberAria Editrice, ideatrice del progetto “Ritratto di Signore”.

 

Le Conversazioni letterarie hanno una durata di 1 ora.

La partecipazione è gratuita. Si raccomanda la massima puntualità.

Nel rispetto del norme anti – covid si raccomanda di indossare sempre la mascherina.

---------------------------------------------------

Fonte: Comunicato Stampa In folio Associazione Culturale



Dalle Cinque Terre al Colle dell'Infinito, Giornata del Panorama del Fai. Il 13 settembre in 9 beni per riscoprire la bellezza che ci circonda

 Fai Giornata del panorama 2020,Villa dei Vescovi PD Foto di © ANSA

Ansa

ROMA - Villa Flecchia, sul crinale della Serra d'Ivrea, dove la vista corre sul'intero Biellese, da un lato, e sul lago di Viverone e sul Canavese, dall'altro (oltre che sulla collezione di dipinti del XIX secolo). Il Podere Case Lovara, nel cuore delle Cinque Terre, raggiungibile solo a piedi, tra ulivi, viti, alberi da frutto e orti. E poi la Villa dei Vescovi, raffinata dimora di inizio Cinquecento, intimamente legata al paesaggio dei Colli Euganei che si rilfette negli affreschi dei suoi ambienti, opera del fiammingo Lambert Sustris. Fino all'Orto sul Colle dell'Infinito, nella cui atmosfera silenziosa il Giacomo Leopardi ambientò la sua lirica più celebre; o la Baia di Ieranto, con i trekking alla scoperta di scorci mozzafiato sulla Penisola sorrentina. Torna, domenica 13 settembre, la Giornata del panorama del Fai, evento dedicato all'osservazione attenta e consapevole delle bellezze che ci circondano che il Fondo Ambiente Italiano organizza dal 2014 nei suoi beni.

Ampliata nella proposta e nella copertura geografica, questa 7/a edizione, in collaborazione con Fondazione Zegna, invita il pubblico a "guardarsi intorno" in 9 beni e 7 regioni, con un calendario ricco di incontri, visite guidate, attività all'aperto. Come la scoperta e il workshop fotografico al Bosco di San Francesco ad Assisi: 64 ettari di paesaggio umbro tra natura, storia e spiritualità, che l'incuria aveva reso discarica e il Fai ha recuperato.

C'è anche il tour in trenino alle Saline Conti Vecchi, le più longeve della Sardegna, fino a Porto San Pietro, dove un tempo attraccavano chiatte e rimorchiatori e dove ora stazionano cormorani, garzette e fenicotteri. Fino all'Oasi Zegna a Trivero (BI), dove la musica "dialogherà" con il paesaggio delle Alpi Biellesi, con anche la mostra From Sheep to Shop e il laboratorio per tutta la famiglia Gli uomini che piantano gli alberi. Info: www.giornatadelpanorama.it


Da Canterbury a Leuca a piedi, nel 2021 festa per via Francigena. Tremila km in 4 mesi. A fine settembre Festival cammini del sud

 Un'immagine di Santa Maria di Leuca © ANSA

ansa

ROMA - In marcia da Canterbury a Santa Maria di Leuca, tremila chilometri da percorrere con staffette di viandanti e camminatori che si daranno il cambio per quattro mesi. Così l' Associazione Europea delle vie Francigene festeggerà nel 2021 i suoi venti anni di vita per ricordare che andare a piedi lungo un itinerario è un gesto pratico che esprime soprattutto la voglia di dialogo, di scambi e rapporti con altri popoli e altre culture. Lo ha annunciato il presidente Massimo Tedeschi, intervenendo da Parigi alla presentazione del decimo Festival europeo delle vie Francigene promosso dall'Associazione Civita in collaborazione con Federparchi e l'Unione delle Pro Loco d' Italia. Per l' avvio della grande marcia che dall' Inghilterrà si concluderà nel lembo estremo della Puglia, ''porta d'oriente verso Gerusalemme'', è stata scelta la data del 5 maggio, in ricordo dei 72 anni della nascita del Consiglio d' Europa che nel confronto e nell'unione ha i suoi valori fondanti.

L'appuntamento ravvicinato scatta invece dal 29 settembre con Festival del decennale dedicato ai cammini del Sud che per due mesi coinvolgerà borghi, campagne e periferie delle città pugliesi con iniziative ed eventi. Sandro Polci, direttore artistico, ha spiegato che quest'anno l'emergenza Covid ha imposto la necessità di una riflessione attraverso un ciclo di conferenze sulle radici storiche dei cammini, dall'alto medioevo ad oggi, con storici e promotori che ne hanno mantenuto vivo il valore. Camminare è anche un atto di responsabilità ecologica.

''In Italia si contano 8 miliardi di bottiglia di plastica per l'acqua. Il pellegrino gira con la borraccia'', ha osservato Polci. Oltre alla via Francigena e all' Appia, la regina delle grandi vie di comunicazione, altri dieci cammini originali e sostenibili saranno a disposizione del ''turismo buono'' grazie anche alle associazioni locali. Marciare, alimentarsi, dormire dunque, non in modo penitenziale ma seguendo una rete che offre ospitalità ed eccellenze gastronomiche per rendere piacevole l' esperienza. Aldo Patruno, Direttore generale Dipartimento Turismo della Puglia, ha precisato che la regione offre ai viandanti e ai pellegrini ''un sistema integrato e diffuso di attrattori e di eventi'' e che il tratto meridionale pugliese della Francigena, incluso recentemente dal Consiglio d'Europa, e gli altri tracciati dal 2018 ad oggi hanno fatto registrare un numero di camminatori che ogni anno si è triplicato. 

Il Museo degli Oscar a LA apre con una mostra di Miyazaki

 Hayao Miyazaki © ANSA

NEW YORK - Piu' volte rinviato e fuori budget, il Museo degli Oscar disegnato da Renzo Piano aprira' i battenti alla fine di aprile con una mostra inaugurale dedicata al grande del cinema Hayao Miyazaki. Problemi di costruzione prima e poi la pandemia avevano per anni tenuto l'Academy Museum of Motion Pictures in ritardo sui tempi per anni. Ora, salvo imprevisti, il taglio del nastro nel quartiere del Miracle Mile, gia' in programma il prossimo dicembre, dovrebbe essere il 30 aprile con la prima esposizione temporanea dedicata all'animatore giapponese premio Oscar nel 2003 per "Spirited Away".

La mostra e' organizzata in collaborazione con lo Studio Ghibli di cui Miyazaki e' stato fondatore assieme al collega e mentore Isao Takahata: presenterà 300 oggetti legati ai film del cineasta, molti dei quali usciti dal Giappone per la prima volta. Saranno inoltre organizzate proiezioni dei capolavori di Miyazaki, considerato uno dei piu' grandi, se non il piu' grande maestro del cinema di animazione vivente. "Onorare la grande carriera di questo importante artista internazionale e' il modo piu' adatto di aprire le nostre porte, un simbolo dello scopo globale del Museo dell'Academy", ha detto il direttore Bill Keller. La mostra e' organizzata come un viaggio attraverso sette sezioni, ciascuna imperniata su un tema del lavoro del 79enne cineasta che nel 2014 e' stato premiato con l'Oscar alla carriera. Si parte seguendo la piccola Mei di "Il mio vicino Totoro" attraverso uno spazio di transizione che porta nei mondi incantati di Miyazaki. Una sezione e' dedicata alla collaborazione con Takahata da cui sono nati capolavori per la tv come "Heidi", un'altra fascino esercitato su Miyazaki da complesse strutture verticali come quelle del mondo sottomarino di "Ponyo" e dal mondo del volo che ha ispirato lungometraggi come "Porco Rosso", liberamente basato sul manga Hikōtei jidai dello stesso regista.

Inizialmente il museo dell'Academy avrebbe dovuto aprire nel 2017. A febbraio, durante la serata degli Oscar, Tom Hanks aveva annunciato una nuova data per il taglio del nastro: dicembre. Poi pero' era scoppiata la pandemia, costringendo a un nuovo rinvio. L'avveniristico edificio disegnato da Piano sorge a poca distanza dal Lacma (Los Angeles County Museum of Art), il cui Resnick Pavilion e' disegnato anche quello dall'architetto genovese. Nel progetto di Piano, le due anime dell'edificio flirtano tra loro, toccandosi appena, grazie a corridoi aerei che collegano l'ala storica, ricavata nella sede 1939 dei grandi magazzini May trasformati in spazi espositivi, e un "vascello volante" da cui si sale a un teatro da mille posti intitolato a David Geffen che in futuro dovrebbe ospitare la notte degli Oscar.

ansa