Ferrara la rosa purpurea di Barcellona


Basterebbe la coppia di specchi di Antoni Gaudí realizzati per Casa Milà, che nel 2002 sono stati donati al Museo d’Orsay di Parigi, a far capire che il genio, quand’è grande, porta dentro di sé tutte le stigmate della sua origine terragna ma riesce, in virtù del proprio élan vital a far dimenticare il peso di una storia che ci consegna, come fu per Barcellona, il ricordo di un fervore moderno il cui fuoco fu alimentato dalle vite perdute di tanti che la rivoluzione industriale bruciò nel forno della nuova ideologia della produzione.
Il piano urbanistico di Ildefons Cerdà, approntato nel 1860 e iniziato con un decennio di ritardo, ridisegnò la faccia di Barcellona, occupando la piana che era rimasta libera fin dal Settecento; si presentava come una griglia razionale espressione del verbo funzionalista che si stava imponendo sulla spinta della nuova economia. L’impulso maggiore si ebbe dal 1880 e già nel 1910 la popolazione di Barcellona era quasi raddoppiata, avvicinandosi ai seicentomila abitanti.
Questi numeri, appoggiati su una panoramica delle questioni sociali (pesanti) indotte dalla modernizzazione, sono riassunti dal curatore della mostra apertasi a Palazzo dei Diamanti, Tomàs Llorens, dedicata alla «rosa di fuoco» (il titolo riprende quello di un saggio di Joaquín Romero-Maura uscito nel 1989 e recentemente ristampato, che faceva la storia dell’operaismo barcellonese fino al 1909, anno della sanguinosa “settimana tragica”, quando la rivolta popolare venne repressa dai militari e annegò nel sangue il sogno rivoluzionario.
Maura aveva a sua volta mutuato il titolo da una definizione dell’anarchico Antonio Loredo, che ai primi del Novecento disse: «Il luogo dove il popolo lottò con coraggio, arrivando a imporsi per mezzo del terrore, fu Barcellona, la Rosa di Fuoco, come la chiamiamo noi in America».
Quando guardiamo le opere degli artisti barcellonesi dell’epoca (la mostra parte idealmente dal 1888, anno dell’Esposizione universale, e si chiude appunto sul 1909), dobbiamo tentare di cogliere la tensione che si cela tanto nelle forme, quanto nella scelta dei colori, tendenti allo scuro, alla tumefazione, all’efflorescenza di sostanze crepuscolari, di luci che sembrano venire dal ventre della materia; e il blu di Picasso, che dà il nome al suo celebre periodo che inaugura il Novecento (nel 1904, ricorda Llorens, aveva già abbandonato la città), ne diventa l’allucinato riscontro.
La crescita urbanistica della città è frutto di una scommessa imprenditoriale dove alla tradizionale industria tessile si affiancano cartiere, cementifici, officine, impianti chimici. Si assorbe manodopera dalle campagne e aumenta il conflitto fra la tradizionale economia agraria e quella imposta dalle fabbriche (in pochi anni erano diventate più di mille). Il divario tra ricchi e poveri aumenta paurosamente: poche garanzie per gli operai, alcuni costretti a vivere in condizioni inumane, altri “rinchiusi” nelle Company town, cittadelle, o colonie industriali, imperniate sulla fabbrica e concepite in modo che gli operai abbiano meno distrazioni possibili, favorendo così un più alto tasso di produttività (qualcosa del genere fecero anche le industrie tessili di Eusebi Güell, il maggiore mecenate di Gaudí).
Il modernismo catalano prende forma in quegli anni nella pittura di Ramon Casas, Santiago Rusiñol, Adrià Gual, Julio González e Lluís Masriera. Su tutti si aleva Joaquim Mir, seguito a ruota dalle femmes fatales di Hermen Anglada Camarasa e dalla tenebrosa serie delle gitane di Isidre Nonell. I miserabili di Picasso sono già figure di un teatro esistenziale novecentesco, testimoniato dall’acquaforte del «Pasto frugale» (1904).
L’immaginario che vediamo sulle tele esposte a Ferrara costringe il furore e il dolore su cui la Barcellona modernista ha eretto il proprio orgoglio, sottopelle; lo lascia covare come braci che dovranno, quanto prima, riprendere fuoco della rosa rivoluzionaria e segnare la riscossa dei “miserabili”; sappiamo com’è finita. Il terrore che l’anarchico Loredo diceva essere l’arma del riscatto popolare, generò la “settimana tragica”. Picasso era già altrove, Gaudí continuava l’opera alla Sagrada Família, che aveva intrapreso nel 1883, subentrando all’architetto di Alfondo XII, costruendo prima la cripta e poi l’abside, infine ponendo mano alla facciata della Natività; nel 1926 improvvisamente morì finendo sotto le ruote del tram.
E mentre si guarda, all’inizio della mostra, la Sagrada Família nelle foto d’epoca di Adolf Mas e di Adolfo Zerkowitz, si capisce che cosa intendesse Le Corbusier quando disse che Gaudí era uno «scultore della pietra, del laterizio e del ferro». La chiesa incompiuta, che forse vedrà la fine nel 2026, si prefigurava, sotto le sue mani, come un frutto del sentimento neogotico e della tradizione del barocco ispanico, un’architettura fantastica fatta di sapienza tecnica, genio ornamentale e iconografia sacra. Gaudí modificava le sue idee in opera, il cantiere era il banco di prova per correggere il tiro; per questo la Sagrada Familia sarà sempre un’opera incompiuta, anche se in essa alita il suo spirito. Non sapremo mai come l’avrebbe condotta in porto, e i suoi disegni sono simili a una notazione musicale consegnata all’interpretazione di un direttore d’orchestra (che non è il compositore).
Ma i due specchi, evocati all’inizio, da soli mostrano quanta libertà poetica ci fosse nella mente e nelle mani di Gaudí, quanto visionario coraggio e raffinato senso della forma fu capace di esprimere, quanta cultura e arcaico sentimento del rapporto tra uomo e mondo. Ecco l’eredità “rivoluzionaria” della Rosa di Fuoco.
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
La Rosa di Fuoco
Fino al 19 luglio
avvenire

Cirque du Soleil: «Portiamo all'Expo la gioia della vita»

La compagnia prova a Milano il nuovo spettacolo “Allavita!” che debutterà il 13 maggio. Una produzione da 8 milioni di euro in scena fino al 30 agosto.
Siamo andati a vedere le prove e abbiamo intervistato i protagonisti.

Un’esclusiva festa per i sensi» promette il sottotitolo di Allavita! lo show che il Cirque du Soleil deposita dal 13 maggio tra i padiglioni dell’Expo con un’agenda di ottanta repliche che lo terrà a Milano fino al 30 agosto. E le prove in corso al Palaghiaccio di via Piranesi sembrano proprio dargli ragione. Acrobati che si lanciano da un trapezio all’altro traversando scroscianti pareti d’acqua, tappeti giganti, un elfo in volo sulle teste del pubblico appeso a grappoli di palloni aerostatici, gli “sway poles”, le lunghe pertiche flessibili che consentono agli acrobati formidabili coreografie ondeggianti, sono solo alcune delle sorprese di Allavita!, spettacolo in quattordici quadri in scena per cinque sere la settimana, con turni di riposo il lunedì e il martedì.

Questo sorprendente mix tra musical e circo racconta di un ragazzino che riceve in dono un seme magico da sua nonna. Da questo seme appare un amico immaginario che lo guida in un fantastico viaggio tra stupore, coraggio e speranza. Ovviamente è stato il tema di Expo Milano 2015, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, ad avere ispirato la storia.

Pur discussa e criticata, la scelta dell’ensemble canadese risponde a quei criteri d’internazionalità con cui un evento di portata globale come l’esposizione universale è tenuta a confrontarsi. Davanti alla scelta dei circensi nordamericani alcuni addetti ai lavori nazionali hanno storto la bocca parlando di mortificazione della cultura italiana e di “provincialismo esterofilo”, di mancata valorizzazione della nostra eccellenza nello spettacolo e, per non farsi mancare proprio nulla, di trionfo dello show business sull’arte. Il Cirque ha risposto coi fatti, mettendo in campo un’organizzazione inesorabile; e mentre a Rho la costruzione dei padiglioni arrancava dilaniata dai ritardi, dai commissariamenti e dalle vertenze giudiziarie, nella “fabbrica del sogno” di Montréal l’organizzazione di Allavita! procedeva come un gioiosa macchina da guerra. Inizialmente l’Expo aveva progettato di ospitare come spettacolo residente un “must” della compagnia canadese già in tournée quale Amanluna, portato al debutto tre anni fa e liberamente ispirato a La tempesta di Shakespeare.Poi però si è preferito puntare su una produzione originale, realizzata con un investimento di otto milioni di euro, sei dei quali per il Cirque du Soleil e due per l’infrastruttura, ovvero un teatro sotto le stelle da seimila posti. Anche se presumibilmente queste cifre non tengono conto di delle spese accessorie di Allavita!, a cominciare da infrastrutture tecniche come l’impianto luci o quello di amplificazione, personale specializzato, addetti alla sicurezza, servizio catering e quant’altro. In totale altri quattro-sei milioni di euro, alleviati dall’intervento degli sponsor.

Amaluna approderà in Italia con il suo tendone solo a primavera 2016. «Storicamente ogni edizione dell’Expo ha fatto del tema e del contesto in cui si svolgeva il suo elemento caratterizzante, quindi sarebbe stato difficile adattare al tema dell’alimentazione uno spettacolo già esistente» spiega Krista Monson, regista di Allavita!. «Ho diretto a Las Vegas One day One drop, evento unico a sostegno dell’omonima organizzazione [impegnata a garantire a tutti l’accesso ad un bene primario della vita quale l’acqua, ndr] che aveva un messaggio altrettanto forte e un soggetto ugualmente importante. Il tutto fondendo, anche in quella circostanza, spettacolarità e poesia. Qui abbiamo puntato ad uno show internazionale che avesse però un sapore italiano. Molta musica e molta passione, quindi. Pure il finale, a sorpresa, è molto italiano». 


Claudio Giuliani, 41 anni, marchigiano, è uno dei 23 italiani impegnati in un cast di 48 artisti. Viene da Corinaldo, il paese dell’anconetano in cui è nata santa Maria Goretti. «Con altri tre colleghi, cooptati pure loro nello spettacolo, sono uno sbandieratore nel gruppo storico Combusta Revixi, ma la velocità e la contrazione degli spazi imposti dagli alti ritmi di Allavita! rendono tutto molto più spettacolare e complicato» ammette. «Lo scorso ottobre, alle selezioni, la prima cosa che ci hanno chiesto la regista e i suoi collaboratori è stata quella di uscire dall’area protetta in cui siamo abituati ad operare, per stupire loro e noi stessi. Ovviamente non utilizziamo le nostre bandiere abituali ma dei drappi che evocano l’inafferrabilità di un elemento naturale come il vento. Abbiamo iniziato a lavorare qui al Palazzo del ghiaccio il 30 marzo; nove ore al giorno con solo qualche momento di pausa. La settimana prossima iniziano le prove a Rho e da quel momento sarà vietato sbagliare. Krista – aggiunge – ci chiede di non aver paura di mostrare quel che ci portiamo dentro soprattutto quando abbandoniamo la manualità dei nostri strumenti per trasformarci ora in ballerini ora in attori. È entusiasmante vedere dal di dentro come nasce un mega-show del genere, anche perché finora in Italia il Cirque uno spettacolo di queste dimensioni non l’aveva mai prodotto».
avvenire

Sarà il Papa ad "aprire" l'Expo il 1° maggio



Non sarà presente fisicamente, ma farà sentire la sua voce. In occasione dell'inaugurazione dell'Expo di Milano Papa Bergoglio interverrà venerdì 1° maggio con un collegamento in diretta reso possibile dalla collaborazione tra la Rai e il Ctv, Centro televisivo vaticano. La decisione del Pontefice di partecipare all’apertura dell’Esposizione universale ribadisce il coinvolgimento della Chiesa nei confronti dei temi evocati da “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” cui è dedicata questa edizione dell’Expo. 

La Chiesa cattolica, infatti, partecipa all’evento in diverse forme. La Santa Sede è presente in Expo 2015 ufficialmente come Paese espositore, con un proprio Padiglione intitolato “Non di solo pane” all’interno del quale si sviluppa un percorso espositivo basato su diversi linguaggi artistici, dai più tradizionali a quelli innovativi, suddiviso in quattro grandi capitoli: “un giardino da custodire”, “un cibo da condividere”, “un pasto che educa”, “un pane che rende presente Dio nel mondo”. Per conoscere i dettagli della presenza della Santa Sede in Expo, sono stati attivati dei canali specifici di comunicazione: un sito internetwww.expoholysee.org, un profilo Twitter @expoholysee e la pagina Facebook Chiesa in Expo.

Ha un proprio spazio espositivo anche Caritas Internationalis, organismo che raccoglie tutte le Caritas del mondo, che ha aderito ad Expo 2015 come “Civil Society Participant”. Cuore di questo percorso è il messaggio “Dividere per Moltiplicare. Spezzare il pane” che declina la campagna mondiale di Caritas contro il dramma della fame. Sono attivi un sito internet www.expo.caritasambrosiana.it, un blog www.expoblogcaritas.com e due profili di twitter @expoblogcaritas e @caritas_milano. 

Sia la Santa Sede sia Caritas Internationalis proporranno, inoltre, un ampio palinsesto culturale lungo tutto il semestre espositivo incentrato sulle molteplici dimensioni, culturali, spirituali, sociali, ed economiche che il cibo assume. Inoltre anche la Chiesa ambrosiana guidata dal cardinale Angelo Scola, nella cui Diocesi Expo si svolge, fin dall'annuncio di Milano come città prescelta per l'edizione 2015 ha guardato con attenzione a questa manifestazione cogliendola come opportunità pastorale, dedicando interventi e riflessioni per interrogare e arricchire la vita quotidiana e i percorsi di fede. All’indirizzo www.chiesadimilano.it/expo il sito ufficiale della Diocesi in Expo, al quale si aggiunge l’account di Twitter @chiesadimilano. Un ricco programma di incontri di sensibilizzazione si è già svolto e continuerà nei prossimi mesi nelle 1.107 parrocchie in cui è articolata la Chiesa ambrosiana.
Avvenire

Il calendario di Expo giorno per giorno Resi noti tutti gli eventi organizzati lungo i sei mesi


 Oltre 160 eventi sono già inseriti nel calendario di Expo, reso pubblico oggi alla tappa di Pompei dell'Expo delle Idee. Quando il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha visitato il sito dell'esposizione ha spiegato che all'inaugurazione del primo maggio ci saranno diversi Capi di Stato stranieri anche se la Farnesina ha fatto in modo che siano presenti soprattutto nei giorni (115) che il calendario dell'esposizione universale dedica ai loro Paesi. Nel caso della Russia, ad esempio, il giorno è il 10 giugno e Matteo Renzi dopo il suo incontro con Vladimir Putin, ha annunciato che il presidente verrà per l'occasione a Milano. Francois Hollande dovrebbe invece arrivare nel giorno della Francia che è il 21 giugno, mentre il giorno della Germania sarà il 18 giugno e quello degli Stati Uniti il quattro luglio. A farla da padrone in questo calendario è però soprattutto la Cina che, oltre a una giornata sul turismo cinese il 22 maggio, e al giorno nazionale l'8 giugno può contare anche su una settimana dedicata a Pechino e una a Shanghai fra maggio e giugno. Nell'elenco non è segnata la giornata dell'Italia, anche se non ci sono altri appuntamento per la festa della Repubblica il 2 giugno, quando dovrebbe essere inaugurato al completo l'allestimento realizzato per Expo dal premio Oscar Dante Ferretti. In realtà tutti gli eventi in cartellone seguono quattro filoni, e quello delle giornate nazionali è solo uno. Un altro riguarda i giorni di approfondimento in vista della consegna al segretario Onu Ban-Ki Moon della Carta di Milano, che avverrà ad Expo il 16 ottobre. Si parte con la giornata dell'Europa il 9 maggio (con eventi anche fuori dal sito come il concerto dell'Orchestra Verdi dedicato alla Nona di Beethoven organizzato con il Parlamento e la Commissione Europea), passando per la giornata internazionale delle famiglie, il convegno dell'organizzazione mondiale degli agricoltori, il 3 giugno, e gli appuntamenti sulla lotta al lavoro minorile, la giornata mondiale degli indigeni, il forum dei ministri della Cultura, con partecipanti da 140 Paesi, e il Nelson Mandela International Day. A Women for Expo, e quindi al mondo femminile, invece, sono dedicati incontri come il forum Aspen su 'Sicurezza alimentare, nutrizione e salute globale' e soprattutto la riunione del 10 luglio organizzata a 20 anni dalla conferenza delle donne di Pechino, organizzata dall'Onu, nel 1995, a cui potrebbe partecipare Hillary Clinton. Spazio anche per le feste, con una notte bianca del cinema e del teatro il 20 giugno e appuntamenti dedicati a prodotto e produttori come latte, pane, pizza, vino, olio e pescatori. ''Una grande notte bianca il 20 giugno, 115 giornate nazionali, 26 internazionali e 11 feste dei sapori a Expo2015": ha sintetizzato in un tweet il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, che ha la delega ad Expo.(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

La Sindone a Palazzo Reale: tesori preziosi e luoghi sacri al tempo di Guarini, Juvarra e Alfieri

La mostra "La sindone a palazzo reale - tesori preziosi e luoghi sacri al tempo di Guarini, Juvarra e Alfieri" resterà aperta fino al 24 Giugno 2015 presso la Galleria della Sindone del Palazzo Reale di Torino.
La mostra, organizzata in occasione dell' Ostensione 2015, è stata voluta ed organizzata  dal Polo Reale, dalla direzione di Palazzo Reale, e dalla cooperativa Theatrum Sabaudiae Torino, quale occasione per mostrare i tesori della Cappella della Sindone.
In concomitanza con l’Ostensione della Santa Sindone, Palazzo Reale offre un nuovo allestimento attraverso luoghi sacri e tesori sindonici, con l’aggiunta di alcuni tasselli rispetto alla mostra proposta per l’Ostensione del 2010, I tesori della Sindone a cura di Daniela Biancolini, Roberto Medico e Mirella Macera. In quell’occasione furono esposti numerosi oggetti preziosi conservati a Palazzo Reale e facenti parte del tesoro della Cappella della Sindone, restituendo al pubblico parti significative dell’apparato di arredo della stessa Cappella della Sindone: oreficeria sacra, reliquiari, paramenti in seta e la celebre Rosa d’oro. Inoltre venne aperta al pubblico la Cappella Regia di Palazzo dove, sull’altare, fu esposta la copia della Sindone, mentre nella Galleria della Sindone venne collocata la serie delle incisioni sindoniche, concessa in prestito dalla Fondazione Umberto II e Maria Josè di Savoia.
Il nuovo allestimento prevede una riorganizzazione e un arricchimento rispetto alle opere esposte nel 2010. Si aprono gli spazi sacri di Palazzo Reale e quelli confinanti con la Cappella della Sindone, vissuti dalla corte sabauda e progettati dai più grandi architetti del barocco torinese: Guarino Guarini, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri. Il percorso comprende un affaccio esclusivo sulla Cappella del Guarini. I visitatori possono ammirare l’imponenza del cantiere, con la vista sui ponteggi e sulla struttura a protezione dell’altare maggiore, nonché osservare, attraverso un gioco di luci, una delle parti non intaccate dall’incendio del 1997: il vestibolo destro con il suo scalone dai gradini ricurvi realizzato con i preziosi marmi neri di Frabosa.
Nella sacrestia della Cappella, all’interno degli armadi settecenteschi originali, sono esposti oggetti e paramenti sacri risalenti al Settecento e all’Ottocento, commissionati da Casa Savoia in onore del Sacro Lino. Nella Galleria della Sindone sono invece raccolti oggetti d’arredo dell’altare tardo seicentesco della Cappella della Sindone. Da questo luogo si accede alla Cappella Regia, dove lavorarono dapprima l’architetto di corte Filippo Juvarra e poi il suo successore Benedetto Alfieri, componendo un ambiente straordinario dominato dall’altare scenografico con il Cristo in croce dello scultore Carlo Francesco Plura e il tabernacolo intarsiato da Pietro Piffetti, uno dei maggiori ebanisti di tutti i tempi. Sontuosi paramenti sacri, alcuni dei quali ricamati dalle regine di Casa Savoia, sono allestiti nella Cappella Regia e nella Galleria delle Battaglie, spazio nuovamente aperto al pubblico con la sua splendida volta eseguita dal pittore di corte Claudio Francesco Beaumont. Qui sono esposti i più antichi arredi sacri che fecero da corredo alla Sindone.
La mostra è stata ideata da Maria Carla Visconti, direttore del Palazzo Reale di Torino, Elena Frugoni, vice direttore della residenza, Laura Facchin, storico dell’arte e dall’architetto Enrico Edoardo Barbero.
Durante la mostra sono in programma vari eventi culturali: tre incontri a tema, curati da studiosi specializzati durante i quali sarà proposto un concerto di organo e soprano con l’utilizzo dell’organo originale della Cappella Regia, realizzato da Conconi e ancora oggi perfettamente funzionante.
Sono inoltre in calendario due conferenze aperte al pubblico presso il Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale: la prima, il 15 maggio a cura di Bruno Barberis, direttore del Centro Internazionale di Sindonologia; la seconda il 5 giugno a cura di Gian Maria Zaccone, direttore del Museo della Sindone (i due eventi sono gratuiti fino ad esaurimento posti).
L’esposizione è stata realizzata grazie alla collaborazione sinergica tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Polo Reale di Torino, il Theatrum Sabaudiae Torino, l’Associazione “Amici di Palazzo Reale” Onlus e il Distretto Rotary 2031.
agrpress.it

Papa, Expo rifletta anche sul degrado ambientale

(ANSA) - MILANO, 18 APR - L'Expo di Milano sarà ''un'occasione importante'' per parlare di diritto al cibo ma l'invito di Papa Francesco è a far in modo che si parli anche ''delle cause del degrado ambientale''. ''L'evento dell'Expo - ha detto incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - sarà un'importante occasione in cui verranno presentate le più moderne tecnologie necessarie a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto dell'ambiente''.

''Possa esso contribuire anche ad approfondire la riflessione sulle cause del degrado ambientale, in modo - ha aggiunto - da fornire alle autorità competenti un quadro di conoscenze ed esperienze indispensabile per adottare decisioni efficaci e preservare la salute del pianeta che Dio ha affidato alla cura del genere umano".(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Festival dei tulipani nei pressi della moschea di Istanbul

ansa

Il business degli gnomi, un 'turismo fantastico' da migliaia di visitatori


Roma, 15 apr. - (AdnKronos) - Fotografie, segnalazioni avvistamenti che alimentano un sogno, quello che sta alla base del cosiddetto turismo fantastico che a Bagno di Romagna è dedicato agli gnomi e attira decine di migliaia di visitatori. Parola del “portavoce ufficiale" del piccolo mondo, come si definisce Giovanni Zavalloni, che all'Adnkronos ha voluto raccontare una vita, la sua, vissuta a stretto contatto con gli gnomi.
Un mondo che – racconta - frequenta da 25 anni, incontrandosi ogni 10 giorni con gli gnomi di cui sa tutto: gusti, passioni, stile di vita, anche le abitudini alimentari. Una conoscenza approfondita che lo porta a dubitare della credibilità di alcune delle segnalazioni contenute in quel fascicolo, visionato dall'Adnkronos, dedicato a “Gnomi e fate dei boschi” e custodito dal Corpo Forestale dello Stato .
Conterrebbe, secondo Zavalloni, almeno in parte, segnalazioni da parte di persone interessate a pubblicizzare un'operazione turistica. Vero o no, a Bagno di Romagna il Sentiero degli Gnomi e il Bosco di Gnomo Mentino attirano tantissimi turisti e la loro storia inizia proprio con le prime segnalazioni raccolte dalla Forestale. Oggi, solo il Bosco conta 10mila visitatori l'anno: 75 euro il costo di una visita guidata per un gruppo di 30 persone. Senza contare l'indotto generato nell'area da questa attività.
A nascere, per primo, è stato il Sentiero degli Gnomi nel Bosco dell'Armina: era il 2001 quando “Pierluigi Ricci, che era la guida del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, lanciò l'idea di un sentiero a tema”, racconta all'Adnkronos Villiam Graffieti che all'epoca, insieme con la moglie Ersilia Guerrini, creò il Sentiero degli Gnomi e che oggi gestisce il Bosco di Gnomo Mentino, ad appena 5 km di distanza. Ed è proprio un Pier Luigi Ricci a presentarsi nell'agosto del 2001 presso il Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bagno di Romagna per rilasciare delle dichiarazioni spontanee, il cui verbale è custodito nel fascicolo del Cfs.
Dichiarazioni spontanee in cui Ricci segnalava l'avvistamento di “un essere alto circa 25 centimetri che ritengo essere uno gnomo dei boschi”, fornendone una descrizione da manuale. La suggestione non tarda a propagarsi e gli avvistamenti si moltiplicano decretando il successo turistico del sentiero. “Di anno in anno aumentavano i visitatori al Sentiero, nel 2008 e 2009 solo in primavera arrivavano in gita scolastica 8mila bambini”, racconta Graffieti.
Nel 2012 Graffieti lascia questo suo primo progetto e nasce, nel 2013 in frazione Valbonella, il Bosco di Gnomo Mentino. “Nel 2014 sono stati 4.763 i bambini in visita scolastica al Bosco - continua Graffieti - calcolando le famiglie e i gruppi non in gita scolastica, in un anno arriviamo a 10mila visitatori e Gnomo Mentino riceve dai suoi giovani amici 7mila letterine l'anno”.
Un vero successo che testimonia la passione degli italiani per gli gnomi. E qui veniamo a Giovanni Zavalloni, il “portavoce degli gnomi”. Lui assicura di “non avere interessi turistici”, eppure gli gnomi non solo li vede, ma li frequenta e parla con loro da quella sera del 1980 quando, in una zona a 70 km a sud ovest da San Marino, ne incontra uno: 18 cm di altezza, barba lunga, occhi vispi, ciondolo di opale blu appeso al collo. I suo nome è Ardusli.
Degli gnomi sa tutto: la lingua che parlano (un misto di romagnolo antico, latino e slavo), dove vivono (tre le comunità di gnomi nel mondo, di cui una in Italia che conta 65 unità), come si spostano (a bordo di oche selvagge, lupi, uccelli), cosa mangiano (sono vegetariani e cuochi provetti). Foto nessuna, solo tanti disegni e il permesso di raccontare le loro storie. Racconta ad esempio come fare ad incontrarne uno: “Se vuoi vedere uno gnomo, sali in montagna al crepuscolo, siedi e aspetta: se vorrà verrà lui”.

Credito d’imposta per il turismo digitale

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore il decreto (12 febbraio 2015) che regola l’attribuzione del credito d’imposta agli esercizi ricettivi, alle agenzie di viaggi e ai tour operator da parte del Mibact.



turismo digitale
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore il decreto (12 febbraio 2015) che regola l’attribuzione del credito d’imposta agli esercizi ricettivi, alle agenzie di viaggi e ai tour operator da parte del Mibact.

Il credito d’imposta può essere richiesto da:
  • esercizi ricettivi singoli (sia strutture alberghiere aperte al pubblico, a gestione unitaria, con servizi centralizzati che forniscono alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere situate in uno o più edifici con non meno di sette camere, alberghi, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi, condhotel e marina resort, sia strutture extra-alberghiere come affittacamere, ostelli per la gioventù, case e appartamenti per vacanze, residence, case per ferie, bed and breakfast, rifugi montani);
  • esercizi ricettivi aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari (attraverso l’aggregazione, nella forma del consorzio, delle reti d’impresa, delle ATI e organismi o enti similari, di un esercizio ricettivo singolo con soggetti che forniscano servizi accessori alla ricettività);
  • agenzie di viaggio e tour operator che intendano trasferire i propri servizi su Internet (realtà che applicano lo studio di settore approvato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 28 dicembre 2012, e successive modificazioni, che risultino appartenenti al cluster 10 – Agenzie intermediarie specializzate in turismo incoming, o al cluster 11 – Agenzie specializzate in turismo incoming, di cui all’allegato 15 annesso al decreto di cui si tratta).

Detrazioni

I beneficiai hanno diritto alla detrazione del 30% dei costi per ognuno degli anni compresi tra il 2014 e il 2016, riguardanti le seguenti spese:
  • impianti wi-fi, a condizione che l’esercizio ricettivo metta a disposizione un servizio gratuito di velocità di connessione pari ad almeno 1 Megabit/s in download. I costi eleggibili riguardano acquisto e installazione di modem/router o dotazione hardware per la ricezione del servizio mobile (antenne terrestri, parabole, ripetitori di segnale);
  • siti web ottimizzati per il sistema mobile (acquisto software e applicazioni);
  • programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti, purché in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari all’integrazione con siti e portali di promozione pubblici e privati (acquisto software, acquisto hardware);
  • spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio;
  • servizi di consulenza per la comunicazione e il Marketing digitale;
  • strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità;
  • servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente.

Limiti

La detrazione non può superare i 12.500 euro, suddivisi in tre rate annuali di pari importo, e fino ad esaurimento delle somme messe a disposizione in ciascuna delle annualità. Il credito d’imposta non può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali per la medesima voce di spesa.

Accesso al credito

Per usufruire del beneficio è necessario presentare al Mibact, dall’1 gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sono consumate le spese, un’apposita domanda, redatta secondo modalità telematiche che verranno definite entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto.
pmi.it

Il turismo come occasione per uscire dalla crisi

"Perche' Abu Dhabi si prepara alla fine del petrolio costruendo il museo piu' grande del mondo e noi chiudiamo il Colosseo alle quattro e mezza del pomeriggio?". Parte da questa domanda "Resort Italia, come diventare il villaggio turistico del mondo e uscire dalla crisi", il libro di Lorenzo Salvia, giornalista del Corriere della sera, uscito per Marsilio (pagine 162, 17 euro).

Nel suo saggio Salvia sostiene che "rincorriamo un passato che non tornera', quello dell'Italia quinta potenza industriale". E non ci accorgiamo che intorno a noi c'e' un'altra industria che tira come non mai, nella quale possiamo essere davvero i migliori": proprio quella del turismo, in crescita a livello globale, l'unica a "prova di Cina e delocalizzazione". Se e' vero che l'Italia e' il primo paese al mondo nelle intenzioni di viaggio dei turisti stranieri, siamo solo quinti per numero effettivo di arrivi internazionali.

Dietro alla Francia, dietro agli Stati Uniti, dietro anche alla Spagna e alla Cina. Perche'? Il libro ricostruisce le occasioni sprecate dal nostro Paese nel recente passato. Ma non e' questo il suo cuore, il tono non e' lamentoso. Anzi, il saggio e' ricco di proposte e di esempi ripresi anche da esperienze straniere. "Diventare il villaggio turistico del mondo - scrive Salvia - non vuol dire trasformare l'Italia in una grande Eurodisney dove tutti girano in infradito, canottiera e bastoncino per il selfie. Anzi, e' l'esatto contrario. Significa riconvertire la nostra economia verso un obiettivo che non e' fatto solo di alberghi e di monumenti ma di molto altro ancora".

Se oggi solo il 15% dei turisti stranieri va a Sud di Roma, il libro rilancia l'indicazione di una capitale della cultura italiana ogni anno, sul modello di quello che fa l'Unione europea, per spalmare su tutto il territorio quei flussi che oggi si concentrano nel triangolo Venezia-Firenze-Roma. C'e' poi il nodo del rapporto fra pubblico e privato. "In un Paese che chiude gli ospedali, accorpa le scuole e congela le pensioni - si chiede l'autore - e' ragionevole pensare che lo Stato possa moltiplicare le risorse che destina alla conservazione del suo sterminato patrimonio?". Per questo il saggio propone un maggior coinvolgimento dei privati: "Tutela non e' conservare sotto vuoto, ma aprire le porte di un monumento alle persone, dargli un senso. Meglio mandato in malora dallo Stato o recuperato da un privato?".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Da Renzo Piano alla ruota, ecco la nuova New York. Tutte le "meraviglie inedite" da non perdere nella città che non dorme mai...

di Cinzia Conti

Il Whitney Museum of Art, progettato da Renzo Piano tra Gansevoort Street e l'High Line, il One World Observatory, il grattacielo più alto d'America appena inaugurato a Lower Manhattan, la New York Wheel che nel 2017 sarà la più alta ruota panoramica del mondo. Basterebbe questo tris per far girare la testa ma New York "è la città non dorme mai", specialmente nei confronti dei suoi visitatori, offrendo una serie impressionante di novità e riaperture, mettendo in luce anche quartieri emergenti e meno conosciuti e puntando anche su un'ambasciatrice d'eccezione, la cantante Taylor Swift (http://www.nycgo.com/w2ny).

"Taylor - spiega Fred Dixon, presidente e ceo di NYC & Company - è rimasta veramente impressionata da New York, è una testimonial fresca e vitale che ci ha dedicato anche una canzone sulle cui note mostriamo il meglio dei nostri 5 distretti. Da NY ha tratto ispirazione e proprio perché non è nata qui rappresenta la realizzazione del "sogno" di chi ancora non ci ha visitato".

    Nel 2014 New York ha toccato il numero record di 56.4 milioni di turisti (con un impatto di economico complessivo di 61.3 miliardi). "Ma il nostro obiettivo - aggiunge Nixon - è raggiungere i 67 milioni entro la fine del 2021. Il turismo è il quinto settore economico della città nel quale sono impiegati oltre 359 mila lavoratori. La città accoglie la maggioranza dei viaggiatori provenienti da oltreoceano (più del doppio rispetto alle altre destinazioni degli Stati Uniti). Quasi 500 mila sono italiani, di cui circa la metà sono repeater. Per questo siamo molto orgogliosi di offrire sempre nuovi stimoli e vogliamo che i turisti scoprano anche chicche e luoghi meno conosciuti. Per questo prosegue la nostra campagna "quartiere per quartiere" sul sito nycgo.com/insiderguides con contenuti editoriali e video-documentari realizzati con gente del posto. Questo mese siamo nel Bronx a scoprire dove la storia dell'hip hop".

    "Ci stiamo concentrando molto - aggiunge Chris Heywood, senior vice presidente Global Communications di NYC & Company - anche sulle famiglie (quasi 17 milioni di esse ci hanno visitato nel 2013) con la nostra guida per i più piccoli, la famosa scimmietta di Curioso come George. Ci sono itinerari nei 5 distretti, travel kit per bambini, guide dedicate alle spiagge della città, zoo, parchi, acquari e musei".


    Anche gli shopping addicted (e molti sono italiani) troveranno pane per i propri denti: a Lower Manhattan ha appena aperto i battenti Brookfield Place, centro commerciale con oltre 27.000 metri quadrati di negozi, il mercato in stile francese Le District e sei ristoranti. L'anno prossimo nella stessa zona arriverà il Westfield World Trade Center con oltre 150 brand di moda, tecnologia, cucina e lifestyle, all'interno di Oculus, progettato da Santiago Calatrava. Infine nel 2016 a Staten Island il centro commerciale Empire Outlets: 100 negozi, 1.250 posti auto, un hotel da 200 camere e un collegamento gratuito via ferry da Manhattan.

Tantissime le novità, le riaperture e le attrazioni che attendono i visitatori di New York, oltre a una serie lunghissima di nuove aperture di hotel e ristoranti. Eccone alcune, per l'elenco completo c'èwww.nycgo.com:

THE WHITNEY MUSEUM OF AMERICAN ART (Meatpacking District, Manhattan) - La nuova sede del Whitney Museum of American Art, progettato da Renzo Piano, aprirà le porte il 1 maggio 2015. Oltre alla collezione permanente, il museo ospiterà mostre ed eventi negli spazi interni ed esterni (whitney.org).

ONE WORLD OBSERVATORY (Lower Manhattan) - Il One World Observatory è la terrazza panoramica a tre piani del One World Trade Center, il più alto edificio dell'emisfero occidentale. Aprirà il 29 maggio e occuperà i piani 100-101-102, da cui ammirare la città a un'altezza di 381 metri. L'ascensore, il più veloce al mondo (102 piani in 60 secondi) offrirà una veduta sull'esterno (OneWorldObservatory.com).

NEW YORK WHEEL (St. George, Staten Island) - La New York Wheel con i suoi 190 metri sarà la ruota panoramica più alta del mondo. Potrà accogliere fino a 1.440 persone ad ogni corsa, per un totale di 30.000 visitatori al giorno e 4 milioni all'anno. Verrà aperta nel 2017 (newyorkwheel.com).

THE HIGH LINE AT THE RAIL YARDS (West Chelsea, Manhattan) - Il 21 settembre 2014 la terza sezione della High Line, percorso pedonale sopraelevato e parco nazionale, è stata aperta al pubblico. (thehighline.org).

WESTFIELD WORLD TRADE (Center Lower Manhattan) - Aprirà nel 2015 il Westfield World Trade Center, una delle destinazioni shopping più complete di New York City con oltre 150 brand. Westfield sarà situato all'interno di "Occulus", progettato da Santiago Calatrava. (wtc.westfield.com).

EMPIRE OUTLETS (St. George, Staten Island) - Empire Outlets rappresenterà un nuovo inizio per Staten Island e per l'area di St. George. Il centro commerciale comprenderà 100 negozi outlet, 1.250 posti auto, un hotel da 200 camere e un collegamento gratuito via ferry da Manhattan (empireoutletsnyc.com).

'BASQUIAT: THE UNKNOWN NOTEBOOKS' AL BROOKLYN MUSEUM - Fino al 23 agosto la mostra dedicata a Jean-Michel Basquiat con 160 pagine di appunti dell'artista, molte delle quali mai mostrate negli Stati Uniti (brooklynmuseum.org).

'FATA MORGANA' AL MADISON SQUARE PARK (Flatiron District) - Madison Square Park Conservancy presenta dal 30 aprile 2015 al 10 gennaio 2016 l'installazione dell'artista Teresita Fernández, la più grande mai realizzata nel parco (madisonsquarepark.org).

'OCEAN WONDERS: SHARKS!' AL NEW YORK AQUARIUM (Coney Island, Brooklyn) - Il Wildlife Conservation Society's New York Aquarium sarà riaperto nel 2016 con la mostra di inaugurazione 'Ocean Wonders:! Sharks'. L'edificio di 5300 metri quadrati, danneggiato in seguito all'uragano Sandy, ospiterà più di 115 specie di fauna marina. (nyaquarium.com).

TRUMP GOLF LINKS (Ferry Point Park, Bronx) - Trump Golf Links, campo da golf da 18 buche presso Ferry Point Park, sarà dotato di clubhouse, snack bar e driving range. Spettacolare la veduta sullo skyline di Manhattan, l'East River, Whitestone Bridge e Throgs Neck Bridge (trumpferrypoint.com).

THE TOUR - Manhattan The Ride è l'unico teatro itinerante di New York, già premiato e acclamato dalla critica. Il 23 marzo 2015, i suoi produttori hanno lanciato The Tour, un itinerario di 90 minuti che porta i visitatori alla scoperta dei più iconici quartieri della città (thetournyc.com).

Doppio successo per l’edizione reggiana di Vivicittà

L’EDIZIONE DEI RECORD PER REGGIO EMILIA
Doppio successo: record di presenze e due atlete sul podio della classifica femminile internazionale



Reggio Emilia – Doppio successo per l’edizione reggiana di Vivicittà, che ha fatto il boom di presenze a livello nazionale e vede sul podio femminile della classifica compensata due delle proprie atlete: Barbara Bressi e Isabella Morlini.

Tra le 45 città italiane e le 8 straniere che domenica 12 hanno partecipato alla “più grande corsa del mondo” si fa largo il capoluogo emiliano, che è riuscito a distinguersi sia per il numero di presenze, che per i risultati sportivi oltre che per la gigantesca torta realizzata da Boni per oltre 2000 bambini.

Con i 5000 partecipanti di tutte le età, Reggio Emilia è stata la più affollata d’Italia seguita da Bra con 4000 persone, Palermo (3000) e Torino con circa 2000 partecipanti dei quali 1300 alla sola prova competitiva.

Record in rosa anche nella gara competitiva. Le atlete reggiane Bressi e Morlini sono infatti riuscite nell’impresa di aggiudicarsi il primo e il secondo posto, non solo nella classifica locale ma anche nella classifica internazionale compensata.

Uisp corre nelle piazze ma porta lo sport anche nelle carceri. A Reggio la Uisp svolge tutto l’anno attività motoria per i detenuti della Casa Circondariale di via Settembrini dove mercoledì 15 aprile alle ore 13.00 arriverà, come ogni anno, anche Vivicittà.
UISP Comitato Territoriale di Reggio Emilia
Via Tamburini, 5   42122 Reggio Emilia
tel +39 0522 267202 • mob. +39 393 9313703  fax +39 0522 33278

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone


La top 10 delle attrazioni da vedere gratis

Voglia di un break in una città europea? Non necessariamente vi costerà una fortuna! Un weekend a Londra incluso volo e due notti in hotel può essere prenotato a meno di 250 euro. E con una serie di consigli giusti moltissime attrazioni possono essere visitate gratuitamente. Un modo unico di vivere le città più amate d’Europa senza svuotare il portafoglio. Ecco la guida low cost di lastminute.com:

Londra for free: grandi musei e tradizioni 
I musei di Londra sono tra i più belli del mondo e molti sono gratuiti: la National Gallery, la Tate Britain, la Tate Modern, il famoso British Museum, il Natural History Museum o il Victoria & Albert Museum possono essere visitati senza necessità di pagare un biglietto d’ingresso (ma una donazione è gradita).
Un’attività speciale e divertente per adulti e piccini è il Cockroach Tour al Museo della Scienza: qui i visitatori si calano nei panni o meglio nella corazza di uno scarafaggio per osservare l’evoluzione umana con gli occhi dei piccoli animaletti (tour gratuito ogni sabato e domenica alle 14 e alle 16).
E per coloro interessati alla politica, c’è la possibilità di partecipare al dibattito alla Camera dei Comuni e dei Lord, a libera entrata in alcuni giorni della settimana. E un’altra pittoresca tradizione inglese può essere seguita senza pagare un penny, ogni giorno alle 21.53 quando, in base ad un rigido protocollo, le porte della Torre di Londra vengono chiuse e ha inizio la “Cerimonia delle chiavi”...nelle stessa forma da oltre 700 anni!
Gli amanti della musica possono godere della visita alla Chiesa di St. Martin-in-the Fields a Trafalgar Square, dove ogni giorno si tengono concerti gratuiti di musica classica; l’ingresso è gratuito anche la sera da domenica a giovedì.

Parigi for free: a piedi o in bici purchè sia con amore!
Ogni prima domenica del mese moltissimi dei magnifici musei di Parigi possono essere visitati gratuitamente: tra questi il Musée d’Orsay (di solito a pagamento fino a 11 Euro), il Centre Pompidou (di solito a pagamento fino a 13 Euro) e il famoso Louvre con la sua iconica Gioconda (di solito a pagamento fino a 12 Euro – gratuito la prima domenica di ogni mese da Ottobre a Marzo).
Parigi è una città enorme e girarla tutta può essere costoso: una soluzione per risparmiare sui mezzi pubblici è usare i tipici Vélib, biciclette in affitto ad un prezzo irrisorio e da sfruttare per brevi spostamenti da un’attrazione all’altra della città: il biglietto giornaliero costa 1,70 Euro e i primi 30 minuti sono sempre gratuiti.
Una vista impareggiabile e…gratuita? Quella che si ammira dalla terrazza del paradiso dello shopping, la Galeries Lafayette, con panorama su Opera e Tour Eiffel. 
E per chi vuole godersi la città da un’angolazione del tutto inusuale, una passeggiata su La Promenade Plantée è l’ideale! Un percorso di 4,5 km costruita su rotaie dismesse a est di Parigi e da cui ammirare la città attraverso le sue tipiche scalinate, le romantiche stradine e gli originali viadotti tra i quali il Viaduc des Arts, le cui gole sono state trasformate in gallerie d’arte.
E per chi è a Parigi per una fuga romantica, il Love Wall è un’attrazione must: un’installazione artistica, un murale in cui la frase "I Love You" è inscritta in centinaia di lingue diverse, vicino il Sacro Cuore, un’icona di Parigi anch’essa gratuita.

Madrid for free: Tiziano e tapas
Il famoso Museo del Prado con i suoi capolavori di El Greco, Vélazquez, Goya e Tizian, si visita gratuitamente (invece che spendendo 14 euro) dal Lunedi al Sabato dalle 18 alle 20, la domenica e nei giorni festivi dalle 17 alle 19. Il Museo Archeológico Nacional, invece, è gratis il sabato dalle 14 e la domenica mattina. Ancora, il Museo Nacional Centro de Art Reina Sofia e i capolavori di Picasso e Dali sono accessibili gratuitamente il lunedi, dal mercoledi al sabato dalle 19 alle 21 e la domenica dalle 13.30 alle 19, risparmiando 8 Euro. E ammirare lo stile di vita regale non è necessariamente costoso: il Palacio Real dove vive la famiglia reale spagnola, può essere visitato gratuitamente dal lunedi al giovedì dalle 18 alle 20 (il costo normalmente è di 10 euro).
Madrid offre anche la possibilità di assaggiare le migliori tapas....gratis: in alcuni tapas bars vengono servita gratuitamente con il drink, per esempio tra Santo Domingo e Gran Via.
I visitatori possono godersi un pò di aria aperta a El Rastro, uno dei mercati delle pulci più grandi d’Europa o immergersi in una totalmente inaspettata foresta tropicale all’Atocha Station, dove sotto iconiche costruzioni di alluminio e vetro si trovano sculture, giardini tropicali e laghetti.

New York for free: concerti favolosi e camminare vicino le stelle
Il Flatiron building, un’icona di New York: ogni domenica si organizzano tour grautiti nell’area dell’edificio. Invece, da martedì al venerdì, dalle 12.20 alle 12.50, la Grace Church a Broadway offre concerti giornalieri gratuiti chiamati "Bach at Noon" – un’oasi di relax nel caos metropolitan, totalemnte gratis. Ed è ancora più sorprendente l’esperienza di ascoltare vincitori di premi Grammy senza pagare nulla: la
Carnegie Hall organizza da circa 40 anni i Neighborhood Concerts offrendo performance gratuite ai newyorkesi di diversi quartieri.
Ma New York va osservata sotto molti punti di vista: uno, decisamente spettacolare, è quello della High Line, una vecchia rotaia che porta più vicino alle stelle grazie alla sua passeggiata tra verde metropolitan, giardini e viste uniche che non hanno prezzo.

Vienna for free: passeggiate imperiali e un party fuori misura

Il Castello Schönbrunn è un sito patrimonio mondiale dell’umanità e una delle attrazioni più visitate di Vienna. I turisti possono godersi una passaggiata nei meravigliosi giardini, una volta ad uso esclusivo degli imperatori. E arrivando fino alla Gloriette, la vista è davvero speciale su tutta Vienna e sul castello stesso...una meraviglia per gli occhi e a costo zero.
Ascoltare Puccini o Mozart all’aperto, nella magnifica cornice della Vienna State Opera da Aprile fino a Settembre: un’occasione unica di assistere a una performace usualmente molto costosa. E per chi preferisce musica più moderna, il posto giusto è il Donauinselfest: un festival gratuito open air che dal 1894 richiama oltre 3 milioni di persone in tre giorni. La 32esima edizione si svolgerà dal 26 al 28 giugno 2015.

Edimburgo for free: storia scozzese, natura mozzafiato e un pizzico di adrenalina!

Una città dagli scorci spettacolari e uno di questi è quello che si ammira dall’Arthur’s Seat, una formazione naturale che si erge all’interno della città: per raggiungere la cima si impiega più di un’ora ma la ricompensa della vista è davvero unica e...gratis!
Una visita al Parlamento Scozzese poi, con il suo iconico palazzo, vincitore di diversi premi, alla fine del Royal Mile, offre una mostra permanente con tour guidati gratuiti.
Per i più coraggiosi, il Greyfriars, che risulta essere il cimitero di Edimburgo preferito dai fantasmi, offre tour gratuiti tra le lapidi che metterà alla prova i cuori più impavidi...con la complicità dell’ormai famoso poltergeist che abita lì.
E visto che gli scozzesi sono famosi per la loro parsimonia, Edimburgo offre moltissime attrazioni gratuite: come Carlton Hill con i suoi monumenti e i migliori spot fotografici della città, la Scottish National Gallery e i suoi capolavori, il Duddingston Village, un villaggio del 12esimo secolo con il suo Sheep Heid Inn, considerato il più antico pub di Scozia.

Amsterdam for free: fiori galleggianti e performance di jazz

Esplorare i canali, le tipiche vie d’acqua che adornano la città è un giro turistico totalmente gratuito che da solo vale il viaggio. Lungo i canali i visitatori possono trovare il Bloemenmarkt, l’unico mercato di fiori galleggiante al mondo, con barche piene di fiori e semi in vendita – un’esplosione di colori e profumi.
Ogni mercoledì a pranzo, ci sono performance gratuite alla Royal Concertgebouw Orchestra mentre per chi ama il jazz, il Bimhuis organizza una serata al mese completamente gratuita dove si esibiscono artisti con performance improvvisate.
Non basta? Gratis sono anche la visita del piano terra dell’EYE film museum e la Vrije University con il suo giardino botanico con oltre 6.000 specie, un santuario di piante rare e in estinzione bloccate alla dogana dell’aeroporto di Schipol.


Praga for free: cambio della guardia e viste mozziafiato

Visitando la città vecchia di Praga, la Old Town Square con il suo orologio astronomico del 15esimo secolo è l’appuntamento fisso con il suo show ad ogni ora. A seguire si può camminare attraverso il Castello e assistere all’elaborato cambio della guardia alle 12.
Sul fronte culturale, la National Gallery offre ingressi gratuiti dalle 15 alle 20 ogni primo mercoledì del mese. E camminare lungo il Ponte Carlo al tramonto, una delle attrazioni turistiche principali della città, non solo è gratuito ma anche letteralmente mozzafiato!

Berlino for free: muri d’arte e un’immersione nella storia

Una delle attrazioni più interessanti di Berlino, gratutita, è la East Side Gallery: una galleria d’arte decisamente inusuale e unica che preserva la sezione più lunga del muro di Berlino, ora ricoperto di pezzi d’arte di oltre 106 artisti internazionali.
La sommità del Reichstag, che ospita il Bundestag (il parlamento tedesco) dal 1999, è una magnifica cupola di vetro con un terrazzo e una spettacolare vista sulla città.
Ogni martedì alle 13, il foyer della Berliner Philharmonie offre concerti di musica classica gratuiti, un’esperienza unica senza pagare un euro!

Roma for free: la storia alla portata di tutti

Roma non è di certo la città più economica del mondo e molto si può spendere nei suoi magnifici negozi! Ma la Città Eterna può essere vissuta anche con piccolo budget. Ad esempio si può visitare i Musei Vaticani con la sua magnifica Cappella Sistina ogni ultima domenica del mese gratuitamente risparmiando ben 16 Euro!
E per chi non vuole rinunciare all’arte ma senza pagare una fortuna in biglietti di ingresso, Roma offre la possibilità di ammirare capolavori unici: ad esempio Raffaello e Caravaggio nella chiesa di Sant’ Agostino, altri dipinti di Caravaggio a San Luigi dei Francesi e in Santa Maria del Popolo. E se le bellezze classiche dell’antichità sono senza prezzo, un tour dei Fori Imperiali costa 12 euro; ma una vista spettacolare e gratuita si può avere dal Campidoglio. Gratuita è anche la visita dell’impressionante Pantheon e rischiare la sorte alla Bocca della Verità.
Ad alcuni piacerà anche la visita della cripta dei frati cappuccino di Santa Maria della Concezione, un monastero che dal 1631, raccoglie sulle sue pareti e sul soffitto, le ossa di 4.000 monaci.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Dal wi-fi libero ai musei gratis, ecco come viaggiare low cost

di Cinzia Conti

Se la crisi fa tirare la cinghia tutto l'anno, durante le vacanze il portafoglio sembra più magro del solito e le spese possono diventare un vero supplizio. Ma non bisogna farsi scoraggiare perché tantissime città europee offrono una serie di servizi e opportunità gratuiti o a basso costo: dalle visite ai musei alla musica dal vivo, dal wi-fi libero (presente in molte delle metropolitane) agli alloggi low cost. In questi giorni in cui si programmano future ferie e piccole "fughe di primavera" i grandi siti di viaggi offrono tutta una serie di "dritte" e anche veri e propri manuali di "sopravvivenza urbana" per vacanze low cost.


HOTEL, CIBO E TAXI - Budapest è senza dubbio una delle città più economiche dal punto di vista degli hotel con i suoi 36 euro di costo medio a notte (mentre Amsterdam e Londra sono le più care, si parte da 92 euro). Bene anche la metropolitana il cui prezzo è di 1,11 euro contro gli 1,50 di Roma, gli 1,80 di Parigi, i 2,15 di Barcellona e i 2,70 di Berlino. Per prendere un taxi conviene andare a Lisbona dove la spesa è di 0,52 euro al km (contro i 3,58 euro di Londra e gli 1,50 di Roma).

La capitale portoghese è quella che offre anche la tazzina di caffè al costo più conveniente (80 centesimi) mentre nella capitale inglese una pausa caffè arriva a costare 3,06 euro. La città più economica per gustarsi una birra e un panino da fast food è ancora Budapest, con una spesa complessiva di 3,82 euro.

MUSEI E ATTRAZIONI CULTURALI - I musei di Londra sono tra i più belli del mondo e molti sono gratuiti (anche se una donazione è gradita): ad esempio la National Gallery, la Tate Britain, la Tate Modern, il famoso British Museum, il Natural History Museum o il Victoria & Albert Museum. 
A Parigi, dal 1 ottobre al 31 marzo, la prima domenica del mese si può approfittare dell'entrata libera al Louvre; stessa dinamica, ma a partire dal primo novembre per l'Arc de Triomph, il Panthéon, la Sainte Chapelle e la Reggia di Versailles.

Al Museo del Prado di Madrid si entra gratis dal lunedi al sabato dalle 18 alle 20, la domenica e nei giorni festivi dalle 17 alle 19. Il Museo Nacional Centro de Art Reina Sofia e i capolavori di Picasso e Dalì sono accessibili gratuitamente il lunedi, dal mercoledi al sabato dalle 19 alle 21 e la domenica dalle 13.30 alle 19. 

In Italia ogni prima domenica del mese si entra gratis in tutti i musei, monumenti e siti archeologici statali. Roma offre la possibilità di ammirare capolavori unici gratuitamente: ad esempio Raffaello e Caravaggio nella chiesa di Sant'Agostino, altri capolavori di Caravaggio a San Luigi dei Francesi e in Santa Maria del Popolo. Gratuito è anche il Pantheon e rischiare la sorte alla Bocca della Verità. L'ultima domenica di ogni mese si entra gratis ai Musei Vaticani. Ad alcuni piacerà anche la visita della cripta dei frati cappuccini di Santa Maria della Concezione, un monastero che dal 1631, raccoglie sulle sue pareti e sul soffitto, le ossa di 4.000 monaci.

AEREI - Per arrivare in Ungheria, Portogallo o Francia senza spendere un capitale varie le soluzioni low cost. Oltre alle più note Ryanair, EasyJet e Vueling, si segnalano le compagnie Monarch (che vola verso Londra), Air Europa (verso Madrid), Transavia (verso Parigi), Wizzair (verso Budapest).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Viaggio in blu a largo della Malesia

di Daniela Giammusso

Mare cristallino, spiagge di sabbia bianca orlate da palme e foreste tropicali. E poi i fondali, ricchissimi di flora, fauna e banchi corallini. Se il paradiso esiste, probabilmente fa tappa anche in Malesia, almeno per gli amanti del sole e del relax, nel pieno del Mar della Cina e tra scenari che ricordano ancora le leggendarie avventure di Sandokan. Ma non solo spiaggia, qui il mondo si guarda soprattutto da sotto, dal profondo del blu dei fondali, che sia da esperti sub con le bombole indosso o anche solo per un po' di snorkeling con pinne e maschera. Redang, Perenthian, Tioman e Langkawi le quattro isole dove tuffarsi almeno una volta nella vita. Ecco, tappa per tappa, un'idea di ''viaggio in blu'' della penisola, da est a ovest, alla scoperta di un'ecosistema incredibile di specie marine e biodiversità.


    Sulla costa orientale della penisola, Redang è una delle isole più famose della Malesia e la più grande di un gruppo di nove che punteggiano il Mar Cinese Meridionale al largo di Terengganu. All'interno del suo Parco Marino protetto, sono ben 31 i punti per le immersioni tra giardini di corallo con gorgonie e anemoni, pesci coloratissimi e anche due relitti storici: la H.M.S. Prince of Wales e la H.M.S. Repulse, che affondarono qui all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, preparando il terreno per l'occupazione giapponese della Malesia. Per chi non ama le bombole, l'isola è meta privilegiata anche per snorkeling, gite in barca e uscite in canoa. Si arriva in traghetto da Kuala Terengganu (Shabandar Jetty) o con barca veloce da Setiu (Merang Jetty). E se non volete più andar via, si può scegliere tra il luxury The Taaras Beach e Spa Resort, ma anche molti hotel a prezzi più contenuti. Questo periodo dell'anno è ideale anche per un tuffo alle isole Perhentian, a una ventina di chilometri dal Terengganu.


    Ricoperte da una giungla incontaminata e circondate da spiagge di polvere bianca e acque color zaffiro, Besar e Kecil sono due veri santuari per pescatori e uccelli migratori, ma anche un must per chi pratica windsurf, vela e canoa.


    Nel 2014 Kecil è stata anche inserita tra le migliori 100 spiagge al mondo per l'americana CNN, insieme alle altre perle malesi di Juara Beach a Tioman e di Pahang e Tanjung Rhu a Langkawi. Se Kecil è perfetta per chi preferisce una vacanza indipendente e low cost, Besar, la più grande, offre maggiori strutture e servizi per tutta la famiglia.

    Considerata tra le 10 isole più belle al mondo, c'è poi Tioman, 50 chilometri dalla costa orientale di Pahang, scelta nel'59 come location del musical hollywoodiano ''South Pacific'' nel 1959. Secondo la leggenda, proprio qui riposerebbe una mitica principessa drago. Tra relax e avventura, si può partire alla sua ricerca immergendosi nelle acque qui particolarmente calde (e quindi con un'ottima visibilità) tra ventagli di gorgonie, coralli Staghorn, nudibranchi e spugne marine che sembrano quasi scolpite. Oppure facendo snorkeling tra i pesci Napoleone, i golden trevally, i pesci pappagallo con il corno e i banchi di fucilieri. Intorno a Tioman si trovano poi una miriade di piccoli isolotti come Pulau Che beh, regno delle mante giganti. O Pulau Soyak con il relitto ricoperto da coralli e ancora Pulau Labas con le sue enormi scogliere che dal profondo del mare sembrano arrivare a toccare il blu del cielo.

    E se poi foste stanchi, concedetevi una passeggiata anche nell'entroterra, nel suo verde ricco di fiori selvatici, farfalle, varani, cervi e scimmie.

    Tioman offre hotel adatti a ogni budget: dal Japamala Resort, quintessenza del lusso, a hotel più pittoreschi. Infine Langkawi, gioiello del Kedah e dal 2007 Global Geopark dell'Unesco per il suo patrimonio geologico di 550 milioni di anni di età. Qui non mancano le attività: dai tour in barca lungo fiume Kilim tra mangrovie macachi e granchi soldato alle immersioni nella riserva naturale protetta del Pulau Payar Marine Pak. E per ammirare l'isola dall'alto con un'esperienza davvero adrenalinica, da non perdere la salita con il Langkawi SkyCab, una delle più ripide funicolari al mondo. Per dormire, l'isola offre soluzione per tutte le tasche: dai lussuosi resort come Four Season Langkwai o The Dati Langkawi, alle strutture più economiche nei pressi di Cenang Beach.
   
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA