Settembre in Val Fiscalina Passeggiate, terme e storia nelle Dolomiti delle Tre Cime

 E' una valle romantica e incontaminata che, alle porte del Parco naturale delle Tre Cime di Lavaredo e a cavallo tra le Dolomiti di Sesto e di Auronzo di Cadore, regala paesaggi da cartolina. Lunga meno di 5 chilometri da Moso al Rifugio di Fondovalle, la valle Fiscalina alterna dolci pendii e verdi praterie a fitti boschi di larici, masi accoglienti e imponenti pareti rocciose che appartengono alle Dolomiti, patrimonio dell'Umanità.

In queste settimane di fine estate è piacevole camminare lungo i suoi numerosi e facili sentieri per passeggiate e nordic walking e per fare escursioni a cavallo o in bicicletta alla scoperta del territorio. I prati ospitano alti e maestosi lerici che già alla fine di settembre colorano le proprie chiome con i toni dell'autunno, dal giallo al rosso, dall'oro al bronzo; anche i profumi stanno cambiando e sanno di terra umida e di legno pronto ad ardere nei camini dei rifugi e delle case. E' un paesaggio da fiaba che regala anche escursioni in alta quota grazie agli impianti di risalita della Croda Rossa: con una semplice passeggiata si raggiunge facilmente il Rifugio Monte Elmo o l'Alpe Nemes percorrendo il sentiero attraverso il bosco. Tra le escursioni ad alta quota più richieste c'è il giro delle Tre Cime: si parte dal Rifugio Auronzo, a 2.320 metri d'altezza sotto la parete sud delle Tre Cime, e si segue il percorso circolare che permette di ammirare le vette più famose delle Dolomiti da tutti i punti di vista. Da qui le Tre Cime di Lavaredo si stagliano in tutta la loro bellezza e imponenza, regalando uno spettacolo mozzafiato.
    Gli amanti della bicicletta possono percorrere numerosi tracciati, tra cui la ciclabile di Lienz, una pista adatta a tutti, che si inoltra nella magnifica natura della valle fino alla frontiera con l'Austria; in 4 ore, infatti, è possibile raggiungere Lienz percorrendo tratti facili e attraverso paesaggi bellissimi, addentrandosi nei boschi e seguendo il percorso del fiume. Una volta arrivati nella città austriaca si può lasciare la bici e tornare in Val Fiscalina con il treno. I più allenati possono anche mettersi alla prova con il giro bike-tour, un percorso che permette di attraversare 5 cime dolomitiche, o con lo Stoneman-trail, un tour lungo 120 chilometri sempre sulle Dolomiti. Per chi ama passeggiare a cavallo le escursioni raggiungono le malghe Nemes e Coltrondo, la Croda Rossa-Passo Monte Croce o il rifugio Tre Scarperi, nella Valle di Dentro. Davvero suggestive sono anche le passeggiate all'alba per assistere al sorgere del sole dal Monte Elmo o, spingendosi più in là, dalla cima del Monte Specie per ammirare lo spettacolo del sole sulle 3 Cime di Lavaredo; accanto alla croce c'è un osservatorio con i nomi delle cime circostanti - Croda Rossa, Cristallo, Tofane - che la luce illumina con riflessi e sfumature spettacolari. Queste e molte altre piacevoli escursioni le organizza il Bad Moos-Dolomites Spa Resort (badmoos.it), storico albergo, famoso per le sue suggestive atmosfere alpine e l'eccellente gastronomia. Il Bad Moos è il punto di partenza ideale per le passeggiate a piedi, a cavallo, in bici o per le romanticissime gite in carrozza.

E' anche il luogo che organizza le visite con degustazioni ai caseifici e ai produttori locali e le escursioni in alta quota, grazie anche agli impianti di risalita della Croda Rossa che si trovano appena fuori dall'hotel. Il punto di forza dell'albergo, tuttavia, è la proposta di benessere delle sue acque sulfuree: la sorgente d'acqua, infatti, sgorga sotto la chiesetta St. Valentin, alle spalle della struttura, che ha creato la Spa Termesana, oltre 3mila metri quadrati di piscine interne ed esterne, saune finlandesi e biosaune, percorsi Kneipp Sulfurea, grotte di zolfo e bagni turchi. Le proposte di benessere sono tantissime a partire dai trattamenti a base di erbe e fiori aromatici, come il famoso bagno di fieno.

Un altro modo per entrare in contatto con il territorio è di conoscere la sua storia: le Dolomiti di Sesto, in particolare la Croda Rossa, racchiudono molte testimonianze della Prima Guerra Mondiale raccolte nel museo all'aperto della Grande Guerra, raggiungibile con la funivia Croda Rossa e dopo una passeggiata di circa 45 minuti e 100 metri di dislivello. Di altra epoca è il Forte Mitterberg, costruito tra il 1884 e il 1889; si trova sopra Sesto, su un costone del Monte Elmo a 1.550 metri d'altezza, ed è considerata l'opera fortificata austro-ungarica meglio conservata delle Dolomiti. 
   ansa


Enit IL TURISMO ITALIANO CONTRIBUISCE ALL'ECONOMIA PIU' DI FRANCIA E SPAGNA

 fonte: comunicato stampa

FRANCESI, TEDESCHI E BRITANNICI: ECCO DOVE E COME VENGONO IN VACANZA IN ITALIA

 

ROMA, 15 SETTEMBRE 2020 - Il turismo italiano concorre all'economia più di Francia e Spagna. Il contributo diretto del turismo all'economia italiana nel confronto internazionale in termini economici (mantenendo fermo il PIL nazionale totale economia 2019) diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del PIL) rispetto al 2019 (5,7% del PIL). Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di molti altri Paesi: 4,5% la Francia, -3,1% la Spagna. "La flessibilità del nostro sistema di offerta compensa parzialmente la riduzione dei flussi stranieri grazie alla capacità dei nostri operatori di attrarre sia il mercato domestico" dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci. In effetti, il contributo diretto del turismo in Italia all'economia in generale si riduce di poco meno della metà, rispetto a più della metà per tutti gli altri Paesi selezionati. L’analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, rileva in Italia 49mila 588 prenotazioni a settembre, 43mila 501 a ottobre e a novembre di 18mila 538 prenotazioni, per un totale di 162 mila 083 prenotazioni aeroportuali da agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista per settembre e ottobre. Nel complesso tra agosto e novembre sono 170mila 587 prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per la Spagna e 154 mila 873 per la Francia, su cui l’Italia ha un vantaggio competitivo. Dagli ultimi aggiornamenti si prevede che i visitatori internazionali pernottanti diminuiranno del -58% (37 milioni di visitatori) nel 2020. Il numero dei pernottamenti diminuirà di 126 milioni rispetto al 2019. Sul mercato domestico è confermato il trend discendente del -31% (16 milioni di visitatori); i pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni nel 2020 rispetto al 2019. I mercati di prossimità restituiscono la seguente fotografia del turismo. Attraverso 4500 contatti per individuare il campione valido di 1.500 vacanzieri all’estero, tra francesi, tedeschi e britannici è emerso che per le future vacanze in Italia i Paesi di prossimità come Francia, Germania e Uk si orienteranno su varie combinazioni di prodotto. I francesi e i britannici su cultura, vacanza gourmand e mare; i tedeschi il mare  si abbina alla cultura e al relax. Interessante per i turisti britannici anche il folklore e la vacanza sociale in gruppi. Tra le esperienze interessanti per i turisti britannici anche la tradizione ed il folclore e la vacanza sociale. Tra le destinazioni che vorrebbero visitare ci sono le bellezze toscane (69%) con in testa Firenze e Pisa, quelle lombarde (65%) con Milano e il lago di Como, il Lazio (63%) con Roma (61%), il Veneto (62%) con Venezia e le altre città venete e la Campania (60%) con Napoli, le zone archeologiche, Ischia e Capri. Quella futura in Italia sarà una vacanza di coppia o in famiglia con i bambini per tutti, in media in gruppo di 3/4 persone, di durata di 9/10 notti. Si tratterà di una vacanza tutto compreso per il 50% dei britannici, il 30% dei tedeschi ed il 29% dei francesi. L’alloggio per la futura vacanza in Italia sarà in hotel 4 o 5 stelle per i turisti da UK (45%), 3 stelle per i francesi (34%). Tra chi utilizzerà le abitazioni private i tedeschi (25%) in particolare in affitto (21%).



 

A Napoli in cammino dal Lapis Museum al 'decumano sommerso'. Viaggio nel sottosuolo lungo 2000 anni e una mostra con il MANN

 Un inedito percorso sotterraneo nel centro antico di Napoli: la Basilica della Pietrasanta, oggi LAPIS Museum, invita ogni fine settimana alla scoperta delle cisterne greco-romane utilizzate anche come ricovero antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. E' un viaggio lungo più di 2000 anni, che va dal IV secolo a.C., quando questi ambienti facevano ancora parte del cosiddetto "acquedotto della Bolla", fino al '900. Si tratta di un vero e proprio decumano sommerso, che si snoda nelle viscere della città e che consente ai visitatori di percorrerlo, simmetricamente all'antica arteria principale del centro antico, come in un'altra dimensione.

Cava Pietrasanta, Costerna dei Pozzari, Piscina del Principe, Sala delle lucerne, Archivio di Tufo sono alcuni degli ambienti che è possibile scoprire, in un percorso in continua crescita grazie al lavoro di recupero dell'Associazione Pietrasanta Polo Culturale onlus, che già da qualche anno ha restituito la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta alla città.

Ed è ancora visitabile la mostra Sacra Neapolis. Culti, miti, leggende realizzata con la collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che ha prestato ed esposto per la prima volta i 150 reperti inediti della Stipe Votiva di Sant'Aniello a Caponapoli, una Nike, una bella Iside policroma di età flavia e una raccolta di monete, tutti reperti eccezionali, che contribuiscono alla millenaria narrazione della storia dell'Antica Neapolis.

Insieme con la mostra, i visitatori troveranno contenuti esclusivi dell'Osservatorio Vesuviano, attraverso un itinerario scientifico che svela la composizione e i segreti del sottosuolo campano. Il percorso è sempre guidato dai ragazzi dello staff, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso contingentato, mascherina e prenotazione obbligatoria.

ansa




Sicilia sconosciuta viaggio a distanza

 Tredici paesi nel cuore della Sicilia, fondati tra il '500 e il '700 in virtù della "licentia populandi" concessa dai vicerè ai feudatari: è il «Percorso dei Principi» con il quale il Museo diocesano di Caltanissetta riprende le attività negli ultimi tre week-end di settembre nell'ambito delle Vie dei Tesori, festival dedicato al patrimonio artistico e culturale. Nelle sale del Museo sarà presentato un viaggio virtuale attraverso paesi dal fascino antico, disseminati in un paesaggio ancora incontaminato: Acquaviva, Bompensiere, Campofranco, Delia, Marianopoli, Montedoro, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Vallelunga, Villalba, che raccontano la storia di una Sicilia ancora sostanzialmente sconosciuta ricca di arte, tradizioni e cultura.

Un itinerario multimediale (costruito in collaborazione con un gruppo di studiosi locali coordinati dal direttore, l'architetto Di Vita) proporrà le notizie storiche sui paesi, i principi e i diversi casati nel tempo, le antiche mappe, le chiese e i palazzi, con le opere d'arte, i corredi e i manufatti di cui sono stati dotati. Intorno a queste opere un patrimonio di artigianato, tradizioni, gastronomia, profondamente radicato nell'identità delle comunità, con la proposta ai visitatori di un'esperienza alternativa al turismo di consumo.
Avvenire


Conclusi gli Italian Mission Awards, ecco i vincitori e le nuove tendenze dell’edizione 2020

 travelnostop

Dopo due rinvii, la serata di gala della 7^ edizione di IMA – Italian Mission Awards 2020, il premio di Newsteca dedicato ai viaggi d’affari, si è confermata un grande successo. Presenti numerosissimi protagonisti del settore, tra fornitori e travel manager.

Come negli anni passati, le valutazioni della  giuria hanno offerto lo spunto per riflettere sulle tendenze in atto nel settore del business travel. È il caso, ad esempio, della sharing economy, fenomeno in crescita nel 2019: uno studio recente di Eurostat ha rivelato che l’anno scorso il 21% dei cittadini europei tra i 16 e i 74 anni si è affidato a questo tipo di fornitori per cercare un alloggio. I connazionali sono in linea con questa percentuale (21%), pur collocandosi a una certa distanza rispetto all’entusiasmo di Lussemburgo (46%) e Irlanda (34%). Ma se fino a poco tempo fa l’economia collaborativa sembrava convincere poco i travel manager, oggi qualcosa sta cambiando: i nostri giurati, infatti, hanno assegnato proprio ad Airbnb il premio per la migliore offerta di appartamenti per i viaggiatori d’affari.

Quest’anno, inoltre, sono risultate molto interessanti le riflessioni in tema di travel management company (Tmc). Italian Mission Awards 2020 ha posto l’accento sull’importanza di un servizio il più possibile tailor made e centrato sulla cura nei confronti dell’azienda cliente.

Nel corso della serata, oltre a essere premiati gli operatori del settore turistico e i travel manager, sono stati assegnati i riconoscimenti per la prima edizione de I Corti di Viaggio, il “premio letterario” indetto dalla redazione della rivista MISSION. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con il magazine Marcopolo TV e Italo Treno si è rivolta a chiunque volesse condividere le proprie esperienze ed emozioni legate a un viaggio di lavoro oppure leisure attraverso un racconto o uno scatto fotografico.

Appuntamento al 20 settembre 2021 per la serata di gala dell’8^ edizione di IMA, Italian Mission Awards.

TUTTI I VINCITORI DI IMA 2020

TRASPORTO AEREO

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Qatar Airways

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO L’EUROPA

Alitalia

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO ASIA E MEDIO ORIENTE

Cathay Pacific Airways Limited

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO L’AFRICA

Air France – KLM

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO LE AMERICHE

Delta Air Lines

MIGLIOR ECONOMY CLASS

Qatar Airways

MIGLIOR PREMIUM ECONOMY CLASS

Singapore Airlines

MIGLIOR BUSINESS CLASS

Singapore Airlines

ALBERGHI

CATENA ALBERGHIERA DELL’ANNO

Gruppo UNA

MIGLIOR HOTEL BUSINESS NEL NORD ITALIA

NH Milano Touring

MIGLIOR HOTEL BUSINESS NEL CENTRO E SUD ITALIA

B&B Hotel Palermo Quattro Canti

MIGLIORI SPAZI PER MEETING ED EVENTI, NORD ITALIA

Hilton Lake Como

MIGLIORI SPAZI PER MEETING ED EVENTI, CENTRO E SUD ITALIA

NH Roma Villa Carpegna

MIGLIOR OFFERTA DI APPARTAMENTI PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Airbnb

RELOCATION

MIGLIOR SOCIETÀ DI RELOCATION

Santa Fe Relocation – Italia

SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO

MIGLIOR SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Hertz Italiana

SITI DI PRENOTAZIONE

MIGLIOR SITO DI PRENOTAZIONE DI SERVIZI DI VIAGGIO

Booking.com

TRAVEL TECHNOLOGIES

MIGLIOR OFFERTA DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA GESTIONE DEI VIAGGI D’AFFARI

SAP Concur

MIGLIOR SELF BOOKING TOOL

OneClick Travel (OCT) – Cisalpina Tours

MIGLIOR SISTEMA DI GESTIONE DELLE NOTE SPESE

CTMP Corporate Travel Management Portal – Frigerio

MIGLIOR SISTEMA DI REPORTISTICA

CWT AnalytIQs

MIGLIOR SOLUZIONE MOBILE PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

BizTravel App

TRAVEL MANAGEMENT COMPANY

MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOPRA I 40 MILIONI DI EURO

Gattinoni

MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOTTO I 40 MILIONI DI EURO

Movida Viaggi Vacanze

MIGLIOR CALL CENTER/BTC

Gattinoni

DESTINAZIONI BUSINESS

MIGLIOR DESTINAZIONE BUSINESS

Abu Dhabi

TRAVEL MANAGER

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO CON VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO DA 0 A 1 MLN EURO ANNUI

Fiorenza Poli – Maschio Gaspardo

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO CON VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO DA 1 A 2 MLN EURO ANNUI

Federica Berto – Impresa Pizzarotti

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO CON VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO DI OLTRE 2 MLN EURO ANNUI

Mauro Zollet – Aptar Italia

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO – MIGLIOR PROGETTO D’IMPLEMENTAZIONE DI TOOL/APP PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Arianna Filacchione – ENEL

I VINCITORI DE “I CORTI DI VIAGGIO”

MIGLIOR CORTO DI VIAGGIO DI LAVORO

“Varsavia. Fine riunione. Forza, 55 minuti e l’aereo parte!”, di Fulvio Origo

MIGLIOR CORTO DI VIAGGIO DI VACANZA/TEMPO LIBERO

“Roma-Venezia con amore”, di Christian Gonzales

MIGLIOR FOTO DI VIAGGIO

“Alba a NYC”, di Mario Alba

www.italianmissionawards.it

www.missionline.it

Il trend di settembre è lo smart working dall’hotel

 

Solo il 30% degli oltre 8 milioni di lavoratori agili nati durante la pandemia rientrerà in ufficio a settembre. Ad emergere in modo sempre più urgente, quindi, è la necessità per le società di integrare il lavoro da remoto come una soluzione stabile. Per rendere sempre più professionale e meno ‘domestico’ lo smart working basta portare la postazione di lavoro fuori dalle mura di casa.

DayBreakHotels, l’azienda che ha trasformato le stanze di di oltre 5000 hotel nel mondo in uffici temporanei, ha osservato dalla fine del lockdown ad oggi una crescita delle prenotazioni business del 300% e una crescita del numero di hotel o appartamenti che vogliono affiliarsi a DayBreakHotels del 250%.

“Già in fase 3 – dice Simon Botto, CEO di Daybreakhotels.com – combinando la necessità di trovare una risposta alla crisi dell’hotellerie derivata dal crollo del turismo, con le nuove esigenze delle società e degli smart worker fiaccati da mesi in bilico fra pc e famiglia, abbiamo pensato di attivare un servizio dedicato per rendere più facile ad aziende e professionisti prenotare stanze e servizi direttamente dal nostro network di hotel”.

“DayBreakHotels nasce da una sfida: rivoluzionare il concetto dell’hotel, rendendolo uno spazio liquido in grado di trasformarsi in ciò di cui il cliente ha bisogno e sfruttando così tutto ciò che queste strutture hanno da offrire: pensiamo a sale meeting, spa, piscine e ristoranti per una clientela più ampia e ‘sveglia’ che non va in hotel solo per pernottare – prosegue Botto – partendo da qui la nostra visione ci permette non solo di aiutare le strutture partner, per alcune delle quali siamo attualmente uno dei principali canali distributivi, ma soprattutto di fornire alle aziende e ai lavoratori una soluzione accessibile e sicura per lo smart-working”.

Ma qual è l’identikit dello smart worker da hotel? In prevalenza uomo (65%) che in 1 caso su 2 lavora in un grande centro e nel 75% dei casi ha figli in età scolare. Fra i servizi business più usati la meeting room e il business lunch servito in camera o in giardino. Piscina e palestra invece restano le mete preferite per la pausa.

Aprire gli hotel allo smart working consente alle società di gestire il loro ‘nuovo luogo di lavoro’ in modo flessibile ma rispettando i più alti standard di sicurezza e senza dimenticare il ‘duty of care’ nei confronti dei propri dipendenti, ai quali il servizio di DayBreakHotels riserva importanti plus sia professionali che personali.

In questi mesi lo smart working in hotel di lusso ma a prezzi accessibili non ha conquistato solo professionisti che già conoscevano il servizio, ma sono state moltissime le aziende, gli studi professionali e le società di consulenza, che hanno iniziato ad affidarsi alla startup per offrire ai propri lavoratori una soluzione sicura e organizzata. DayBreakHotels inoltre offre alle società una sezione del sito dedicata dove è possibile prenotare tutti i servizi e gestire tutte le prenotazioni monitorando i relativi costi.

https://www.daybreakhotels.com/IT/it-IT

Turismo in terapia intensiva dal 23 febbraio, ecco di cosa ha veramente bisogno il comparto

 


Riceviamo e pubblichiamo la nota di Carmine Criscione, cultore della Materia di “Responsabilità Civile d’Impresa” presso Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e co-autore del manuale di Diritto del Turismo  (Edizione Torino, 2019) in cui l’esperto di turismo manda un monito al comparto.

La normativa emergenziale si è adeguata all’evento straordinario virale e ha preso in prestito dalla malattia una terminologia che ha coniato la figura del cittadino-paziente: prima il Decreto “Cura Italia” e poi quello “Rilancio” hanno avuto l’obiettivo di caratterizzare le fasi della terapia e della riabilitazione.

Nel settore del turismo, tutt’altro che asintomatico e confinato dal 23 febbraio scorso in terapia intensiva, voucher, fondi e bonus sono strumenti che hanno acceso dibattiti, ma non hanno risolto il problema del quasi annullamento della domanda di acquisto dei servizi turistici.

Il voucher, unica misura originale ed efficace per dare una momentanea boccata di ossigeno a un mercato in ginocchio, ha subito attacchi dalla Commissione UE, dall’AGCM e dalle associazioni dei Consumatori senza che nessuno di questi soggetti prendesse in alcuna considerazione che quello della solidarietà sociale è un principio costituzionale sancito nel 1948 e totalmente snobbato da quello europeo del 2020.

L’intervento legislativo – non solo del legislatore domestico ma anche di quello comunitario – nel settore Turismo è del tutto privo di programmazione e – spiace dirlo – di un’approfondita conoscenza del settore che è ancora anacronisticamente considerato come ancillare rispetto alla cultura ed il suo mercato è riconosciuto più per la circolazione di persone che per la professionale organizzazione e distribuzione di servizi.

La mancanza di misure di sostegno e di una domanda da parte dei viaggiatori, colpiti duramente nella loro capacità di spesa, limitati nella circolazione e resi insicuri dall’incertezza di norme in continua evoluzione e spesso poco chiare (soprattutto quelle relative alla sicurezza ed alla circolazione diventate di competenza esclusiva di mutevoli DPCM), sta affossando gli operatori del settore. Ormai i sassolini premonitori sono finiti e la frana è già iniziata.

Il regime della responsabilità di organizzatori e venditori oggi è troppo gravoso, vengono richieste, a differenza di operatori di altri settori, due polizze obbligatorie che gravano sui bilanci delle aziende e il contratto di pacchetto ha tutele sparse di ogni tipo in favore del viaggiatore. L’art. 41 comma 4 del Codice del Turismo e l’art. 12 della Direttiva UE Pacchetti sono la consacrazione di un rischio di impresa che va oltre la forza maggiore e, in caso di risoluzione del contratto per Covid-19 obbliga a un rimborso che tutela solo il Viaggiatore, considerato, in questo straordinario momento storico, ancora come “contraente debole” del rapporto.

Il voucher ha, per qualche settimana, messo una toppa a questa enorme e pericolosa falla, ma poi il cartellino rosso di Bruxelles ha di nuovo rotto definitivamente gli argini, senza peraltro offrire alcun paracadute.

I legislatori sembrano non capire che ormai ‘the time is over’ e che se crolla definitivamente il turismo non va in default solo il 13% circa del PIL nazionale, ma molto di più e non solo a livello economico.

Se si vuole efficacemente contrastare l’emergenza, l’unico rimedio è quello di pensare alla normalità con il ricorso, prima che sia troppo tardi, a riforme strutturali nel settore Turismo a partire da un’onesta e seria riflessione in merito alla riserva dell’art. 117 commi 2 e 3 della Costituzione del potere legislativo in materia turistica delle Regioni (troppo assorbite dalla Sanità e dalla Scuola) che di fatto lo esercitano, quasi svogliatamente, per rare e confuse leggi; creare un autonomo Ministero del Turismo e istituzionalizzare il dialogo fra i politici e le rappresentanze imprenditoriali e dei consumatori.

Si dovrebbe partire da norme fiscali ad hoc in quanto l’ultimo intervento è anteriore alla riforma del 2018 che ha introdotto una nuova tipologia contrattuale (l’agevolazione) sprovvista di un regime fiscale specifico; assicurare una garanzia definitiva della medesima protezione in caso di insolvenza e fallimento approntata per i pacchetti ed i servizi turistici collegati non solo al singolo biglietto aereo (come richiesto dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 22 ottobre 2019) ma ad ogni altro singolo servizio turistico; si dovrebbe prendere in seria considerazione, per la peculiarità che ormai sta caratterizzando la normativa turistica, la previsione di sezioni giudiziarie specializzate, istituzionalizzando una competenza specifica per la materia «turismo», facendola, magari, precedere da un tentativo obbligatorio di mediazione o di negoziazione assistita per creare un filtro preventivo al contenzioso purtroppo sempre più prolifico. 

Non c’è più tempo: il rischio, ormai concreto, è che i TO nazionali finiscano in mani straniere e le agenzie di viaggio abbassino lentamente le saracinesche”.

travelnostop


Gli Esploratori, apre a Roma ristorante letterario-libreria

 

Ristorante letterario, enoteca e libreria. Apre a Roma 'Gli Esploratori', un format tutto da scoprire che unisce la proposta culturale delle edizioni e/o, l'editore di Elena Ferrante, ai piaceri della tavola. Specializzato in cucina regionale rivisitata, raffinata enoteca con un assortimento di 200 etichette, libreria da 4.000 titoli, 'Gli Esploratori', in via Trionfale 88, unisce tradizione e innovazione. Il primo evento sarà il 30 settembre alle 18.30, con l'autore maremmano Sacha Naspini che presenterà con Claudio Ceciarelli il suo nuovo romanzo, 'Nives' con degustazione di vini maremmani offerta dagli Esploratori. E alle 21.00 cena preparata dagli chef degli Esploratori.

Ogni due mesi si andrà alla scoperta di una nuova macroregione: nuovo menu, nuova selezione di bottiglie abbinate, e una proposta letteraria dedicata. Fino a fine settembre Campania e Basilicata, prossima tappa Puglia e Calabria. Gli ospiti potranno intrattenersi all'ora dell'aperitivo degustando le proposte di calici e stuzzichini, oppure seguire Gli esploratori a tavola alla scoperta delle regioni d'Italia e del mondo, guidati dagli chef e dalla libraia degli Esploratori per un perfetto connubio fra gusto e cultura.

Gli eventi letterari vedranno alternarsi fra gli ospiti autori italiani e stranieri, protagonisti o testimoni della storia e della cultura delle regioni che si andranno ad esplorare raccontandone la storia culturale, culinaria ed enologica. Ogni evento sarà accompagnato da una degustazione a tema.

"Per quarant'anni con le edizioni e/o abbiamo viaggiato nelle culture, abbattendo muri e costruendo ponti, e crediamo che ovunque nel mondo le radici della creazione culturale siano ben evidenti e vive nelle regioni, ossia in quelle entità territoriali che hanno conservato e sviluppato caratteristiche originali nel loro fecondo rapporto tra città e territorio. Ed è proprio da qui che vogliamo partire: con 'Gli esploratori' vogliamo andare alla scoperta, regione per regione, dei caratteri specifici che ne definiscono la cultura, valorizzandoli. Per raccontare le similitudini e la personalità delle varie regioni d'Italia, d'Europa e del mondo, ci concentreremo sulla letteratura, sul vino e sul cibo. Sarà un viaggio straordinario" spiegano Gli Esploratori.

ansa


Giovanni Gastel, da Obama a Fiorello, ecco The People I like Maxxi "riparte" con 200 ritratti dell'anima del fotografo

 Ansa

ROMA - "Barack Obama l'ho incontrato a un cocktail. Gli ho chiesto: ma come mai gli Stati Uniti hanno eletto questo presidente dopo di lei? E lui è scoppiato nella risata che vedete in foto. Quasi liberatoria. Come ha detto il suo staff, c'è tutta la storia del popolo nero dentro". E poi Stefano Bolle, in calzamaglia, per una volta seduto in platea. "Ai miei allievi dico sempre: scartate le prime due-tre idee che vi vengono in mente, perché le hanno già pensate tutti. Troppo facile ritrarlo sul palco, come la grande star che è, bello e splendido. Mi interessava di più il suo animo, l'uomo pensoso e riflessivo, forse persino stanco. Anche se lui non vuole mai mostrarlo". E ancora Fiorello, Zucchero, l'editore appena scomparso Franco Maria Ricci, Monica Bellucci, Marco Pannella, Tiziano Ferro, Vasco Rossi o Bebe Vio, alla quale ha detto: "Tu non sei menomata, sei un super eroe. Racconti quello che saremo tra 100-200 anni". Così Giovanni Gastel, il Maestro della fotografia, da sempre conteso dalle più alte riviste di Moda (e non solo), celeberrimo per i suoi still life, nipote del regista del Gattopardo Luchino Visconti, debutta al Museo Maxxi di Roma, fino al 22 novembre, con la "prima mostra organica di ritratti della mia vita".

Una galleria, quasi un labirinto, di oltre 200 volti, dove trionfa il bianco e nero, a cura di Uberto Frigerio con l'allestimento di Lissoni Associati, intitolata, non a caso, "The People I like", le persone che mi piacciono. "Erano anni che corteggiavamo Gastel - racconta la presidente Giovanna Melandri - E questa è una mostra speciale. Perché per noi è la mostra della "ripartenza' e faremo tutto quel che dobbiamo per farla vedere in sicurezza. E perché volevamo mettere in scena la ricerca di Gastel". Ne è nato un grande album d'autore, che colleziona modelle, attrici, artisti, vip, politici, intellettuali, designer, chef, persino il cane di famiglia tra i volti della Galleria dei colli alti neri (tutti uguali eppure tutti così diversi), raccontando non solo l'arte, ma il mondo personale e gli incontri del Maestro (ma se lo chiamate così, lui ride). "Ogni ritratto - racconta Gastel - è un atto di seduzione, un attimo in cui varco il 'muro', vedo cose e 'leggo' chi ho davanti. Sperando di far entrare con me anche lo spettatore. Ovviamente, non sono uno specchio, ma filtro ciò che vedo con le mie gioie, dolori, la mia cultura o non cultura. E' una lettura non estetica, il mio punto di vista su quella persona, su quell'incontro. E sono tutte persone che mi hanno trasmesso qualcosa, insegnato, toccato l'anima. Famose, di successo, ma che sanno quanto la vita sia da un'altra parte. Una 'famigliona' di persone perbene, come diceva mio padre. E oggi il mondo ha bisogno di persone perbene".

Uno dopo l'altro ecco Zucchero, Mara Venier, Miriam Leone, i fotografi Ferdinando Scianna e Mimmo Lojodice, Germano Celant (amico che lo ha seguito per una vita, curatore di tutte le sue mostre e anche di molte al Maxxi, al quale è dedicata The People I like): volti immobili, a volte essenziali, che sembrano quasi parlare. "Un buono scatto arriva in 8-10 minuti. Nel mio studio si ride, c'è aria di festa. Se ci impieghi di più, meglio smettere e andare a farsi una birra - sorride Gastel - La mia cifra? La luce, che non incide mai sul soggetto, ma scaturisce da ciascuno. Racconta quanto siamo tutti diversi, unici, irripetibili". Proprio di questi giorni, la polemica sulla modella armena Armine Harutyunyan, scelta da Gucci tra le 100 donne più sexy del mondo ma bersagliata da bodyshaming sui social. "Sono convinto che la bellezza risieda in tutti, o quasi. Quindi, perché no? - risponde lui - Ognuno di noi è unico sul serio: solo in quel momento nella storia e nell'universo, un ovulo e uno speramatozoo si potevano unire, trovare le condizioni adatte e creare noi. Questo è già bellezza".






Enit, turismo italiano concorre al pil più di Francia-Spagna




Il turismo italiano concorre all'economia più di Francia e Spagna. Lo rileva l'Enit spiegando che il contributo diretto all'economia italiana nel confronto internazionale in termini economici (mantenendo fermo il Pil nazionale totale economia 2019) diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del pil) rispetto al 2019 (5,7% del pil). Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di molti altri Paesi: 4,5% la Francia, -3,1% la Spagna. "La flessibilità del nostro sistema di offerta compensa parzialmente la riduzione dei flussi stranieri grazie alla capacità dei nostri operatori di attrarre sia il mercato domestico" dichiara il presidente Enit Giorgio Palmucci. Il contributo diretto del turismo in Italia all'economia in generale - sottolinea l'agenzia del turismo italiano - si riduce di poco meno della metà, rispetto a più della metà per tutti gli altri Paesi selezionati. L'analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, rileva in Italia 49 mila 588 prenotazioni a settembre, 43 mila 501 a ottobre e a novembre di 18 mila 538 prenotazioni, per un totale di 162 mila 83 prenotazioni aeroportuali da agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista per settembre e ottobre. Nel complesso tra agosto e novembre sono 170 mila 587 prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per la Spagna e 154 mila 873 per la Francia. Dagli ultimi aggiornamenti si prevede che i visitatori internazionali pernottanti diminuiranno del -58% (37 milioni di visitatori) nel 2020. Il numero dei pernottamenti diminuirà di 126 milioni rispetto al 2019. Sul mercato domestico è confermato il trend discendente del -31% (16 milioni di visitatori); i pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni nel 2020 rispetto al 2019. (ANSA).

Enit, britannici scelgono Italia per cultura, tedeschi mare




Per i francesi e i britannici cultura, vacanza gourmand e mare; per i tedeschi il mare si abbina alla cultura e al relax. Lo rileva l'Enit in un'indagine sulle future vacanze in Italia di francesi, tedeschi e britannici. Interessante per questi ultimi anche il folklore e la vacanza sociale in gruppi. Tra le destinazioni che vorrebbero visitare ci sono le bellezze toscane (69%) con in testa Firenze e Pisa, quelle lombarde (65%) con Milano e il lago di Como, il Lazio (63%) con Roma (61%), il Veneto (62%) con Venezia e le altre città venete e la Campania (60%) con Napoli, le zone archeologiche, Ischia e Capri.
Quella futura in Italia sarà una vacanza di coppia o in famiglia con i bambini per tutti, in media in gruppo di 3/4 persone, di durata di 9/10 notti. Si tratterà di una vacanza tutto compreso per il 50% dei britannici, il 30% dei tedeschi ed il 29% dei francesi. L'alloggio per la futura vacanza in Italia sarà in hotel 4 o 5 stelle per i turisti da UK (45%), 3 stelle per i francesi (34%). Tra chi utilizzerà le abitazioni private i tedeschi (25%) in particolare in affitto (21%). (ANSA).

Vacanze italiani in Italia. Dati Enit

 - Estate senza fine. Il desiderio di vacanza si prolunga fino all'autunno e le previsioni lasciano sperare: il  58% di italiani ha in programma almeno un soggiorno in quel periodo stando ai dati Enit- Agenzia Nazionale del Turismo. Saranno ancora vacanze al mare (57%) o in montagna (48%), ma si prevede anche un ritorno alle città d'arte (42%). Tra gli altri tipi di soggiorni ci sono quelli enogastronomici (29%), al lago (29%) e alle terme (28%). Il 33% poi già pensa alle vacanze di Natale, per il 92% in Italia, in particolare in Lombardia, Sicilia, Piemonte e Campania. All’estero, on the top il Nord Europa. Enit ha intervistato oltre 4mila persone nell'ultima settima di agosto (dal 24 al 30) per fare il punto sull'estate. E dal bilancio emerge che il 41% degli italiani non ha potuto fare vacanza, mentre il 59% della popolazione ha effettuato almeno 1 periodo fuori casa: il 42% ha trascorso un periodo di vacanza mentre il 17% ha passato due o più periodi fuori dalla propria residenza. In media le ferie sono durate 7 notti (il 34% soggiorni tra le 3 e le 6 notti, il 24% 1 o 2 notti, il 22% tra le 7 e le 10 notti ed il 20% oltre 10 notti). La maggior parte degli italiani è rimasto in patria nel 97% dei casi, preferendo destinazioni quali l'Emilia Romagna, la Puglia e la Sicilia, tutte sul podio del periodo scelte dal 9% dei vacanzieri italiani. Buone performance anche quelle della montagna con il Trentino Alto Adige (8%), ma anche la Toscana (8%), il Piemonte (7%) e la Lombardia (7%). All’estero (3%), gli italiani sono rimasti in Europa mediterranea (35%), in Nord Europa (24%) o nell’Est europeo (14%). In media una famiglia ha speso 850 euro per una vacanza e tre su dieci arrivano a spendere mille euro. La maggior parte degli italiani è andato infatti in vacanza in coppia (46%) o in famiglia con i figli (40%), mentre solo il 17% si è spostato con amici. Il 7% ha scelto la vacanza da solo.

“I dati resi noti dall’Enit sono confortanti, sia per quanto riguarda il numero delle presenze dei vacanzieri nei mesi di luglio e agosto, sia per la scelta fatta dalla maggioranza degli italiani di rimanere nel nostro Paese per trascorrere il periodo di ferie” dichiara Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretaria al Turismo del Mibact.“Fin dall’inizio - aggiunge Bonaccorsi - avevamo invitato gli italiani a fare le vacanze nel nostro Paese, riscoprendo le meraviglie diffuse lungo tutta la Penisola: dal mare alle montagne, dai borghi alla natura incontaminata. Sono confortanti anche i dati che prevedono il prolungamento della stagione anche a settembre e nei mesi autunnali. Periodo, quest’ultimo, in cui gli italiani potranno continuare a utilizzare il bonus vacanze, valido fino al 31 dicembre”.
 
"L’hotel 3 stelle e più (25%) resta la modalità del soggiorno preferita dagli italiani, sebbene il 16% sia stato ospite da amici e parenti, il 13% sia stato in appartamento in affitto, il 12% in un B&B. Segue la casa di proprietà (7%) ed il villaggio turistico (7%)" dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci. "Le strutture ricettive hanno dimostrato un rapido adeguamento alle nuove disposizioni e la versatilità e la scrupolosità con cui si è proceduto hanno contribuito a garantire, insieme al senso di responsabilità di ciascun viaggiatore, la sicurezza del viaggio e della conoscenza dei luoghi senza inficiare la vacanza" conclude Palmucci.
Ancora dall'indagine Enit, a contribuire alle spese il Bonus Vacanze richiesto dal 23% dei vacanzieri, che servirà a sostenere anche le vacanze autunnali e di Natale poiché il 14% l’ha richiesto ma non lo ha ancora speso, mentre in estate l’ha utilizzato il 9% dei soggiornanti. La vacanza ricercata dagli italiani post lockdown ha visto prevalere la voglia di mare (60%) che alla fine ha addirittura doppiato la vacanza in montagna (30%) e quella naturalistica (25%). Ma i vacanzieri nostrani cercano dalla vacanza l’esperienza culturale (24%) e il relax (23%). Il giudizio degli italiani sulla vacanza è stato molto positivo: voto medio 8 su 10 per una vacanza che ha avuto il gusto del relax e del benessere (75%), tanto desiderato dopo una stagione così difficile. Apprezzata la bellezza del luogo di vacanza (32%), il mare (31%), il fatto di aver goduto di una esperienza positiva (23%) ma anche del cibo e della buona cucina italiana (23%). L’85% dei vacanzieri tornerebbe il prossimo anno o fra due nello stesso posto. Il tema sicurezza ha dato garanzia all’85% degli italiani per le misure adottate nelle strutture in cui erano ospiti, all'80% per le misure sul territorio. Nel complesso dell'estate tra italiani e stranieri sono stati circa 24 milioni i viaggiatori sulle tratte di Trenitalia e che hanno apprezzato la costa adriatica in particolare la Puglia ma anche sul Tirreno la Liguria, la Toscana, Il Lazio, la Campania e la Calabria. Anche i passeggeri Italo, sul target prevalente entro i 40 anni, hanno apprezzato tutto il network comprese le nuove tratte che attraversano l'Italia da Torino a Reggio Calabria e da Milano ad Ancona. Stando ad Anas e Autostrade i volumi di traffico sono aumentati del 4 per cento ad agosto rispetto a quanto registrato nelle settimane precedenti, portando la settimana di Ferragosto quasi in pari rispetto all'anno scorso (-3,8%).
Enit


Chagall e la "sua" Russia mai dimenticata. A Rovigo personale sul maestro, anche con le tavole di Ma vie

 Mostre: Chagall e la 'sua' Russia mai dimenticata © ANSA

ROVIGO - "Anche la mia Russia mi amerà". E' con queste parole, già piene di nostalgia, che Marc Chagall nel 1921 conclude a Berlino "Ma Vie", la sua autobiografia illustrata. Ha soli 34 anni, ma è consapevole che quell'esilio, seppur solo all'inizio, non sarà temporaneo. Questa volta, la separazione dalla "sua" Russia, con la quale pure ha avuto non pochi scontri, sarà definitiva. Proprio quelle parole danno ora il titolo alla grande mostra curata da Claudia Zevi e nata dalla collaborazione tra Fondazione Culture Musei e il Museo delle Culture di Lugano, che quest'autunno porterà il maestro della pittura della felicità, dei sogni e delle fiabe, nelle sale di Palazzo Roverella a Rovigo.

Non un excursus a volo d'uccello sulla sua opera omnia. Al contrario, "Marc Chagall anche la mia Russia mi amerà", inizialmente prevista nei primi mesi del 2020 e, causa coronavirus, ora in programma dal 19 settembre al 17 gennaio, sceglie un tema preciso: l'influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta la sua produzione, nei primi venti anni del Novecento trascorsi in patria e, altrettanto prepotentemente, nei dipinti degli anni successivi a Parigi, in America e nel sud della Francia. Nato a Vitebsk, nell'attuale Bielorussia, il 7 luglio 1887 in una famiglia ebraica di modeste condizioni, il giovane Chagall, arrivato a San Pietroburgo a 20 anni per studiare all'Accademia Russa di Belle Arti, avrà infatti una lunghissima carriera, ma tutta la sua vita sarà segnata dagli accadimenti storici e politici di inizio Novecento. Commissario del popolo per le Belle Arti per il governo sovietico, sarà spinto ad andare a Mosca per dissapori con gli artisti del Suprematismo e poi, nel 1923, a tornare a Parigi dove era già stato due anni prima. Ma da lì dovrà fuggire ancora, dai nazisti e dalle leggi razziali, fino negli Stati Uniti, che lascerà solo nel 1950, quando si trasferirà definitivamente nelle campagne della Provenza, che tanto lo avevano colpito per la luce e i fiori. E dove morirà, a 97 anni, a Saint-Paul de Vence.

La Russia rimane però sempre il luogo delle radici, della memoria di un amore che avverte deluso e che sogna potersi realizzare. Un legame, forte e appassionato, scandagliato oggi nella mostra di Palazzo Roverella, attraverso una selezione di oltre cento opere, con circa 70 dipinti su tela e su carta. Tutte opere in arrivo, oltre che dagli eredi dell'artista, anche dalla Galleria Tretyakov di Mosca, dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, dal Pompidou di Parigi, dalla Thyssen Bornemisza di Madrid, dal Kunstmuseum di Zurigo e da importanti e storiche collezioni private. Si potranno così ammirare alcuni dei suoi più grandi capolavori, dalla Passeggiata all'Ebreo in rosa a Il matrimonio, Il Gallo e il Guanto nero. Una galleria di titoli che diventa un viaggio nella tradizione della Russia più profonda, attraverso un'iconografia fatta di religiosità, icone e vignette popolari dei lubki, in cui personaggi come il gallo, le capre e le vacche dalla quotidianità dei villaggi russi tornano anche nelle opere più tarde. Una sorta di realismo poetico, che attinge alla tradizione della favola russa la propria sintassi espressiva, mentre dal mondo ebraico e cristiano ortodosso prende la propria cifra intellettuale e spirituale. Con i ricordi personali che diventano "presenze" anche dove non te li aspetti, come le capre o le isbe inserite nella rappresentazione di un bouquet, a sua volta composto da fiori e visioni.

Ma la mostra di Rovigo vuole provare a mettere in discussione anche il tema della posizione singolare di Chagall nella storia dell'arte del XX secolo. Maestro che pur scegliendo di vivere, come egli stesso diceva, "voltando le spalle al futuro", si trova a codificare un linguaggio e una sintassi espressiva che sopravvivranno, ben più delle avanguardie tradizionali, al tempo e agli sconvolgimenti del suo tempo.

ansa

Parigi, una fattoria metropolitana con vista Eiffel. Per scoprire la città dall'alto. E viverla lentamente

 Parigi, una fattoria metropolitana con vista Eiffel. Per scoprire la città dall'alto. E viverla lentamente

Repubblica Viaggi

Quattordicimila metri quadrati di orti, frutteti, piante e fiori. Il tutto, sui tetti di Parigi. Si chiama Nature Urbaine la fattoria metropolitana più grande del mondo, che si trova nel XV Arrondissement, sui tetti dei padiglioni dell’area fieristica Expo Porte di Versailles.

Parliamo di uno spazio verde immenso, in grado di produrre ben mille chilogrammi di frutta e verdura al giorno, per rifornire sia le realtà commerciali locali che i cittadini. Non solo, come in tutti gli spazi ricchi di natura, in questa fattoria urbana si può andare anche a fare una gita per staccare la spina, per passeggiare, rilassarsi, ammirare i fiori profumati e la vista della Villa Lumiere dall’alto, fare un pic nic con la Torre Eiffel sullo sfondo.

L’idea alla base era dare vita a un posto che migliorasse la vita quotidiana dei francesi, dandogli un’ampia area fresca, silenziosa, lontana dal traffico, con il panorama sulla città e tanta aria pulita da respirare. Il progetto nasce infatti per regalare a cittadini e turisti più verde, con piante di ogni tipo, favorendo la biodiversità e portando un’oasi di pace nella Capitale. Parigi, infatti, non è esattamente un paradiso naturale: ha la più alta densità di popolazione ma al contempo la più bassa percentuale di parchi e giardini di qualsiasi Capitale europea.

Costa Crociere annuncia itinerari invernali e il debutto di Costa Firenze

 

travelnostop

Costa Crociere è pronta a salpare per una stagione invernale 2020/21 ricca di novità. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi la ripartenza delle sue crociere a settembre con Costa Deliziosa e Costa Diadema, la compagnia italiana ha ridisegnato i suoi itinerari da ottobre 2020 a marzo 2021, che vedranno il ritorno graduale di un numero crescente di navi, sempre all’insegna della massima sicurezza grazie alle nuove procedure sanitarie introdotte a bordo della flotta.

Le crociere Costa della stagione invernale 2020/21 saranno aperte anche ai cittadini europei residenti nei paesi indicati nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri, mentre la limitazione ai soli italiani rimarrà per le prime tre partenze di settembre di Costa Deliziosa (6, 13 e 20 settembre) e per la prima di Costa Diadema (19 settembre). I dettagli sui nuovi itinerari, con la possibilità di acquistarli, saranno disponibili prossimamente sul sito www.costacrociere.it e nelle adv. Costa sta lavorando con le autorità nazionali e locali dei Paesi inclusi negli itinerari, con l’obiettivo di offrire ai suoi ospiti un’esperienza di vacanza sicura e piacevole, attraverso l’implementazione del Costa Safety Protocol in tutte le destinazioni previste nel nuovo programma.

La grande novità sarà il debutto della nuova nave Costa Firenze, in costruzione presso lo stabilimento Fincantieri di Marghera, il cui design trae ispirazione dal Rinascimento fiorentino nel suo massimo splendore. A partire dal 27 dicembre 2020, gli ospiti potranno scoprire questa nave di ultima generazione con una vacanza di sette giorni nel Mediterraneo occidentale piena di stile e raffinatezza, che permetterà di visitare Savona, La Spezia, Napoli, Valencia, Barcellona e Marsiglia.

L’itinerario di 7 giorni di Costa Deliziosa da Trieste, alla riscoperta del meglio dell’Italia, proseguirà sino al 4 ottobre. Dal 10 ottobre la nave offrirà invece crociere di una settimana, sempre da Trieste, dirette in Grecia.

L’offerta nel Mediterraneo si arricchirà con l’ammiraglia Costa Smeralda, la prima nave della flotta alimentata a LNG, che dal 10 ottobre effettuerà crociere da Savona nel Mediterraneo occidentale. Da novembre Costa Diadema proporrà un fantastico itinerario di 12 giorni alle Isole Canarie, a cui si aggiungerà da dicembre un altrettanto affascinante itinerario di 14 giorni diretto in Egitto e Grecia. Non mancherà il Giro del Mondo, che partirà come previsto per la sua tredicesima edizione il 3 gennaio 2021, con Costa Deliziosa.

A parte questi itinerari, le altre crociere previste da ottobre 2020 a marzo 2021 saranno cancellate. Costa sta provvedendo ad informare gli agenti di viaggio e i clienti interessati dai cambiamenti, ai quali verrà garantita una riprotezione secondo quanto stabilito dalla normativa applicabile. Sono escluse dalle cancellazioni anche le crociere di Costa Favolosa ai Caraibi, per le quali la compagnia darà indicazioni appena possibile.

Con l’obiettivo di offrire vacanze da vivere in serenità e sicurezza per ospiti, equipaggio e comunità locali, anche per le crociere della stagione invernale 2020/21 è prevista l’applicazione del Costa Safety Protocol, un protocollo che contiene nuove procedure operative adeguate alle esigenze di risposta alla situazione COVID-19, relative a ogni aspetto dell’esperienza in crociera, sia a bordo sia a terra. Tra le misure previste ci sono anche i test antigenici per tutti gli ospiti che imbarcheranno e visite delle destinazioni solo con escursioni protette. Le procedure, studiate con il supporto scientifico di esperti indipendenti in sanità pubblica, sono conformi ai protocolli sanitari definiti dalle autorità italiane ed europee, e in alcuni casi sono ancora più restrittive. Saranno aggiornate costantemente sulla base dell’evoluzione dello scenario e delle conoscenze mediche.

Luigi Magnani, il signore della Villa dei Capolavori 'L'ultimo romantico', dimora trasformata in casa meraviglie

 Luigi Magnani, il signore della Villa dei Capolavori © ANSA

PARMA - La Fondazione Magnani Rocca presenta dal 12 settembre al 13 dicembre la mostra 'L'ultimo romantico', un ricco omaggio espositivo al suo fondatore, nella dimora che Luigi Magnani trasformò in una casa-museo sontuosa, la 'Villa dei Capolavori', a Mamiano di Traversetolo (Parma).

Magnani (1906-1984) realizzò nella sua 'casa delle meraviglie' un vero pantheon di grandi artisti di ogni epoca, un tempio che si andò animando lentamente con l'acquisizione di dipinti e arredi unici, da Morandi e dai fondi oro degli inizi, poi Tiziano, Goya, fino a Monet, Renoir e Canova degli ultimi anni della sua vita. La mostra, sotto l'egida di 'Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21', presenta circa cento opere provenienti da musei e collezioni e intende raccontare la figura di Magnani, che amava il dialogo tra pittura, musica, letteratura, attraverso i suoi interessi e le personalità che frequentò o alle quali si appassionò. Intellettuale di primo piano nella cultura italiana del Novecento, frequentatore dei più esclusivi salotti del suo tempo, fu tra i fondatori di Italia Nostra.

L'esposizione - a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera - presenta dipinti, ritratti, autoritratti e documenti autografi dei celeberrimi artisti, critici, musicisti, letterati, registi, aristocratici, capitani d'industria frequentati da Magnani, da Bernard Berenson a Margaret, sorella della regina d'Inghilterra, da Eugenio Montale allo stesso Giorgio Morandi; inoltre omaggi pittorici alla passione per la musica di Magnani, resi da grandi artisti italiani del Novecento, da Severini a de Chirico, da Guttuso a Pistoletto; importanti strumenti musicali antichi; i segreti della Villa, svelati al pubblico. Infine, il sogno di altri 'capolavori assoluti' inseguiti da Magnani ma non conquistati, che in occasione della mostra raggiungeranno la Villa dei Capolavori e verranno svelati: il primo grande sogno realizzato è il dipinto 'Il cavaliere in rosa' di Giovan Battista Moroni, capolavoro cinquecentesco, gemma di Palazzo Moroni a Bergamo, che, dopo la Frick Collection di New York, sarà esposto alla Fondazione Magnani-Rocca per la durata della mostra.

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A Gubbio "Raffaello e la nuova maiolica". Proposte 140 opere in quattro sezioni e 'Gabinetto curiosità'

 A Gubbio in mostra

GUBBIO - Sono 140 le opere che propone "Dal lustro all'istoriato: Raffaello e la nuova maiolica", mostra inaugurata a Gubbio, presso le logge dei Tiratori della lana, che sarà aperta fino al 6 gennaio del 2021. L'esposizione è stata allestita in occasione delle celebrazioni raffaellesche per i 500 anni dalla morte dell'artista, per iniziativa della Fondazione CariPerugia Arte. E' curata da quelli che sono considerati due fra i massimi esperti della materia a livello internazionale, Giulio Busti e Franco Cocchi, con la collaborazione di Luca Pesante ed Ettore Sannipoli.

La mostra - spiegano gli organizzatori - documenta attraverso le opere, altri materiali e supporti multimediali le caratteristiche e il rapido passaggio dalla produzione a lustro a quella istoriata, con particolare riferimento alla riproduzione dalle incisioni e stampe delle opere di Raffaelo e altri pittori dell'epoca, nonché l'evoluzione del gusto nel collezionismo e alle riproduzioni di marca storicista tra Otto e Novecento.

Il progetto espositivo si articola in quattro sezioni: "Deruta, Perugino, Pinturicchio e i vasi che paion dorati", che documenta la produzione derutese dalla seconda metà del Quattrocento e il rapporto con la pittura umbra coeva; "Mastro Giorgio finì de maiolica", incentrata sull'attività di Mastro Giorgio Andreoli, divenuto celebre per l'applicazione dei lustri in oro e rubino sulle maioliche, e della sua bottega fra Quattro e Cinquecento; "Raffaello e l'istoriato", che attraverso una selezione di alcune opere appartenenti alla Collezione di Maioliche Rinascimentali della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia documenta l'influenza di Raffaello sul cambiamento della ceramica e dell'affermarsi dello stile istoriato nella prima metà del Cinquecento.

C'è poi la sezione "Il gabinetto delle curiosità e delle meraviglie" che ricrea idealmente una camera di collezioni d'arte e curiosità ceramiche, tornato in voga fra Ottocento e Novecento come ripresa storicista di quelle che fin dal Rinascimento avevano trovato collocazione nelle dimore reali, nobiliari, di scienziati e uomini illustri e istituzioni. Di "grande impatto scenografico" - assicurano sempre gli organizzatori - questa parte dell'allestimento comprende cinquantacinque opere ispirate alla iconografia raffaellesca.

Il percorso si completa con la proiezione di alcuni video, tra cui quello della mostra "Maiolica - Lustri oro e rubino dal Rinascimento ad oggi" allestita sempre dalla Fondazione CariPerugia Arte ad Assisi nel 2019, con la quale "Dal lustro all'istoriato: Raffaello e la nuova maiolica" si pone in continuità.

L'iniziativa sarà anche occasione di approfondimento attraverso un programma di webinar, collaterale alla mostra, con la presenza di esperti a confronto sul tema dell'influenza di Raffaello sulla ceramica italiana ed europea.

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Portare il lavoro in vacanza: perchè scegliere un camper come ufficio

 

La scelta degli italiani di privilegiare relax, lentezza e spazi aperti ha portato quest’estate al vero e proprio trionfo della vacanza in camper, soprattutto per viaggi nel Belpaese. A confermarlo Indie Campers, tra le principali realtà nel noleggio camper in Europa. In Italia dal 2017, l’azienda afferma che nel trimestre giugno-agosto le prenotazioni in Italia sono triplicate rispetto al 2019, con viaggiatori in partenza prevalentemente da Milano (35%), Roma (24%) Olbia (13%).
Avere la possibilità di viaggiare in modo flessibile nonostante il contesto attuale è, sicuramente, la ragione principale per cui ultimamente abbiamo visto così tante persone partire per il loro primo viaggio in camper”, sostiene Edoardo Barge, Country Manager Italia dell’azienda.

L’estate volge al termine e per alcuni segna il ritorno in ufficio a tempo pieno, mentre per molti la formula del lavoro a distanza sarà ancora la norma. Grazie a una nuova visione dell’organizzazione del lavoro attraverso lo smart working, il proprio pc portatile permette di lavorare ovunque. Basta aggiungere una buona connessione wifi ed il gioco è fatto.

Lavorare dove vogliamo rende più felici, con un’influenza positiva sulla performance. Così come nel lavoro da remoto, il camper rafforza la libertà di tempo e spazio.

Rispetto a un viaggio tradizionale, la necessità di pianificazione si riduce notevolmente. Senza vincoli di check-out o prenotazioni con largo anticipo, sarà possibile risparmiare in spostamenti e budget. Oltre a garantire igiene e sicurezza, non dover ricorrere a più mezzi di trasporto diventa utile per fare tesoro del proprio tempo, gestendolo al meglio tra ore lavorative e interessi.

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