A Miart 2023 169 gallerie, raddoppia la presenza estera

MILANO - Maestri moderni, artisti contemporanei affermati o emergenti, un'offerta cronologica dall'arte dell'inizio del secolo scorso fino alle opere delle generazioni più recenti. Si torna a respirare vitalità e vivacità anche nel mondo artistico, mentre si mettono a punto tutte le iniziative collegate, in vista di Miart, la rassegna d'arte moderna e contemporanea di Milano in calendario a Fiera Milano (Allianz-Mico) dal 14 al 16 aprile.

Presentata oggi, la 27/a edizione, direttore Nicola Ricciardi, può già vantare numeri record: 169 le gallerie provenienti da 27 paesi, alcuni per la prima volta. "Una manifestazione che resterà negli annali storici - ha detto l'ad di Fiera Milano, Luca Palermo -. Il 40% delle gallerie presenti arriva dall'estero, quasi il doppio rispetto all'anno passato, a conferma che Miart sta diventando sempre più punto di riferimento dell'arte contemporanea con la nostra grande ambizione che entri nei circuiti mondiali". Un appuntamento quindi molto atteso dai collezionisti e dal pubblico, attratti soprattutto dalla qualità dei progetti. Tra debutti e importanti ritorni si segnalano Dvir Gallery da Tel Aviv, Andrew Kreps Gallerey da New York, Misako&Rosen da Tokyo, Hoa Galeria da San Paolo, Ehrhardt Flores da Madrid. Ma anche la presenza italiana è connotata dalle più dinamiche gallerie. Tre le sezioni create per dare risalto alla ricerca delle più recenti generazioni di galleristi e artisti: Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini dedicata a 26 giovani gallerie; Established, la sezione principale nella quale trovano posto 133 gallerie che espongono opere della più stretta contemporaneità assieme a quelle dedicate all'arte del XX secolo; Decades, a cura di Alberto Salvadori che esplora la storia del secolo scorso attraverso 10 progetti monografici dagli anni '10 del Novecento agli anni '10 del Duemila. Spazi simili a mostre, con percorsi studiati per garantire il miglior contatto tra collezionisti, compratori e il pubblico degli appassionati. Per individuare le opere e gli artisti dei diversi premi collaterali arriveranno direttori e curatori di musei da tutto il mondo. Miart 2023, che avrà per il terzo anno un tema all'insegna della musica 'Crescendo', sarà affiancata da tutta una serie di iniziative. Molte coinvolgeranno l'intera città. Significativa anche la scelta per la presentazione odierna della rassegna, la Pinacoteca di Brera. "Miart è uno dei veicoli di vivere il nostro tempo - ha detto il sovrintendente James Bradburne -. Dobbiamo vederla come il simbolo e il cuore profondamente contemporanei dello spirito di Milano". Partner e collaboratori della rassegna ancora Intesa SanPaolo, Fondazione Fiera Milano, la Triennale.

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In viaggio con Sissi


VIENNA - La leggendaria imperatrice Sissi conquista ancora una volta il cuore degli spettatori: con la sua vita ribelle e anticonvenzionale è protagonista al cinema con il film "Corsage-Il Corsetto dell'Imperatrice" e sul piccolo schermo con "L'Imperatrice", la nuova serie televisiva di Netflix.

Rispetto alla trilogia di Ernst Marischka, con l'indimenticabile Romy Schneider nei panni di una romantica Sissi, le ultime produzioni la mostrano con molti chiaroscuri: insofferente e infelice ma capace di crearsi uno stile per evadere dalla solitudine. Elisabetta, duchessa di Baviera e imperatrice d'Austria, è la più contemporanea delle sovrane del passato: è un'eroina tragica e immortale, che cerca di emanciparsi dalle strutture del potere e di seguire la propria natura.

Per scoprire la figura storica più autentica di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, il cui soprannome era Sisi - con una esse sola - si parte dalla Baviera, dove nacque nel 1837; abitava in un elegante palazzo nel cuore di Monaco in Ludwigstraße, ma il suo luogo del cuore era il castello Unterswittelbach, residenza estiva di Possenhof, circondato da un parco dove il padre andava a caccia. Il castello è aperto alle visite, da prenotare sul sito kaiserin-elisabeth-museum-ev.de.
    Fu l'Austria il Paese dove visse l'amore con Francesco Giuseppe e dove scoprì la rigida vita di corte. A Bad Ischl, nell'area di Salzkammergut, ufficializzò il fidanzamento con Franz e nel 1854 si sposò nella chiesa degli Agostiniani a Vienna. Qui visse nel Palazzo di Schönbrunn, la residenza estiva degli Asburgo, e nella fortezza di Hofburg, il palazzo imperiale nel centro della città, nei cui appartamenti è allestito un museo con numerosi oggetti legati alla sua vita. L'Imperatore le donò anche Hermesvilla, un elegante palazzo immerso nel parco Lainzer Tiergarten, sulle colline del Bosco Viennese, e il palazzo Laxenburg, alle porte della capitale. Oggi a Vienna si visitano la reggia di Schönbrunn, con un'insolita esperienza di realtà virtuale sulla storia degli Asburgo e dell'Imperatrice, e il parco che ospita il Museo delle carrozze imperiali.
    L'imperatrice era nota e ammirata per essere un'eccellente cavallerizza; vicino all'Hofburg nel 1874 fece erigere una sala d'equitazione a forma ottagonale che oggi fa parte del polo culturale MuseumsQuartier Wien. Sempre nell'area dell'Hofburg si trovano la chiesa degli Agostiniani e, poco lontano, il Volksgarten, il giardino imperiale delle rose dove si trova un monumento a lei dedicato. Un altro luogo caro a Sissi è l'antica pasticceria di corte "Demel" nel Kohlmarkt, dove si può ancora comprare il gelato alla violetta di color lilla, il gusto preferito dall'Imperatrice. Infine merita una visita il Museo del mobile di Vienna, dove sono esposti numerosi oggetti appartenuti a Sissi e utilizzati durante le riprese dei film a lei dedicati. Info: wien.info/it L'eccessiva formalità e i rigidi protocolli di Corte la spinsero a viaggiare, dapprima in Stiria e Carinzia, poi nel resto d'Europa. Tra il 1856 e il 1857 andò in Italia, all'epoca regno austroungarico: visitò Milano e il Teatro alla Scala; Venezia dove soggiornò negli appartamenti reali, oggi situati nel museo Correr di piazza San Marco; Trieste, dove vide il mare per la prima volta dal castello di Miramare; e Madonna di Campiglio, dove alloggiò al Grand Hotel des Alpes. Tornò spesso a Merano, dove soggiornava al secondo piano del Castello Trauttmansdorff che oggi ospita una mostra permanente con i suoi oggetti. Tornò in Italia molte altre volte: nel 1959 si imbarcò da Trieste e raggiunse via mare Napoli, dove gustò il gelato al Gambrinus, pranzò al Caffè d'Europa e cenò al Grand Hotel.
    Sissi viaggiava spesso in treno: per spostarsi aveva a disposizione una carrozza privata dotata di tutti i comfort, "Hofsalonwagen", oggi esposta al Technisches Museum di Vienna.
    In suo onore, la linea ferroviaria che va da Vienna a Monaco via Salisburgo, inaugurata nel 1860, fu chiamata Kaiserin-Elisabeth-Bahn. E' proprio in questi anni che l'imperatrice cominciò ad avere gravi problemi di salute e, su consiglio del medico, si recò in luoghi dal clima caldo: Madeira, bellissima isola-giardino del Portogallo, dove visse 6 mesi passeggiando tra i fiori; Cadice, Siviglia e Gibilterra, proseguendo fino ad Atene e a Gastouri, località dell'isola greca di Corfù, uno dei suoi luoghi preferiti, in cui fece costruire Villa Achilleon. Visitò anche gli scavi archeologici di Troia, in Turchia, ma anche Cipro e Port Said, in Egitto. Da Corfù si imbarcò anche per Palermo, Malta e Tunisia, dove visitò le rovine di Cartagine. E poi da Gibilterra verso Tangeri, Algeri e Ajaccio, in Corsica. Da qui navigò verso Marsiglia fino alle isole di Hyères e Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra, e di nuovo in Italia: a Caserta, dove visitò la Reggia, e in treno fino a Pompei, Sorrento e a Capri.
    Viaggiò anche nel nord d'Europa: nel Northamptonshire, in Inghilterra, dove amava fare passeggiate a cavallo; in Irlanda, dove prese alloggio presso il castello di Summerhill, a Meath; e in Olanda dove trascorse settimane in una villa a Zandvoort, sul Mare del Nord.
    L'Ungheria fu un altro territorio che frequentò spesso soprattutto per motivi politici: qui Francesco Giuseppe e Sissi vennero incoronati nella chiesa di Mattia a Budapest nel 1867, dove ancora si possono ammirare il busto di Sissi, il cuscino di velluto con gli stemmi di Baviera e Asburgo e un frammento della corona. In realtà in Ungheria Sissi preferiva abitare nel castello di Gödöllő, a una trentina di chilometri da Budapest, dove nacque l'adorata figlia Maria Valeria. Qui il "Sisi Home Tour" (kiralyikastely.hu), della durata di un'ora e con le guide con abiti d'epoca, fa rivivere la storia del Castello e svela alcuni dettagli della vita quotidiana dell'Imperatrice.
    Sissi amava anche la montagna: quelle bavaresi, dove era cresciuta, le Dolomiti trentine, le Alpi austriache e quelle svizzere. Nel 1897 trascorse il Natale a Parigi e l'anno seguente si recò in incognito a Ginevra, pernottando in un albergo sul lungolago. Mentre si apprestava a prendere il battello per Montreux, venne pugnalata al petto dall'anarchico Luigi Lucheni. Avrebbe voluto riposare per l'eternità a Corfù, ma il suo corpo venne seppellito nella Cripta imperiale di Vienna, accanto al marito. (ANSA).

Le mostre del week end, da Warhol a Lotto, Romanino, Moretto e Ceruti

 

- La pittura di Lotto, Romanino, Moretto e Ceruti accanto alle opere pop di Andy Warhol e agli scatti di Inge Morath: sono alcune delle mostre di questa settimana.

BRESCIA - Sono 80 i capolavori selezionati per la mostra "Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo", allestita dal 21 gennaio all'11 giugno a Palazzo Martinengo e a cura di Davide Dotti.

Parte del programma di "Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023", l'esposizione mette a confronto le opere dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara con quelle dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto per comprendere il comune substrato culturale lombardo. Nel percorso anche 4 approfondimenti dedicati a temi caratterizzanti l'identità culturale e la storia delle due città, tra sculture, disegni, strumenti musicali, dipinti, cimeli storici, documenti antichi e fotografie d'epoca.
    GALLARATE (VA) - Andy Warhol con la sua multiforme carriera è protagonista al Museo MA*GA dal 22 gennaio al 18 giugno nella mostra "Serial Identity", curata da Maurizio Vanni ed Emma Zanella: nell'antologica sono raccolte oltre 200 opere, dai primi disegni realizzati per l'editoria e la moda, alle più importanti opere pop ai brand commerciali delle grandi aziende.
    Per la prima volta in Italia è inoltre esposta la video installazione del fotografo e regista americano Ronald Nameth nata dalla performance Exploding Plastic Inevitable orchestrata da Warhol con i Velvet Underground e Nico. Il percorso si completa poi alla Porta di Milano dell'aeroporto di Milano Malpensa, con un grande video wall e un'installazione.
    VENEZIA - Al Museo di Palazzo Grimani il 18 gennaio apre "Inge Morath. Fotografare da Venezia in poi", a cura di Kurt Kaindle e Brigitte Blüml, con Valeria Finocchi: fino al 4 giugno, circa 200 fotografie con un focus specifico e inedito su Venezia (attraverso il celebre reportage che la fotografa austriaca realizzò in Laguna, quando l'Agenzia Magnum la inviò in città per conto de L'Oeil). Molte di queste fotografie veneziane, circa un'ottantina, non sono mai state esposte prima in Italia.
    ROMA - Una raccolta di oltre 20 immagini realizzate con Leica SL raccontano il Municipio 1, tra Pantheon e Foro Romano: è la mostra "Pietre" di Nicoletta Leni Di Ruocco e Massimiliano Pugliese, allestita dal 18 gennaio a fine febbraio presso il Leica Store Roma. Secondo appuntamento di Roma ChilometroZero, progetto di Leica Camera Italia in collaborazione con Contrasto, nato con l'obiettivo di trovare nuovi talenti e nuovi sguardi per i 15 municipi di Roma, attraverso l'uso di una fotocamera Leica. A Palazzo Braschi due gli appuntamenti in apertura il 20 gennaio nell'ambito di Quotidiana. Si tratta della mostra del duo artistico Eva & Franco Mattes (sezione Paesaggio, fino al 12 marzo) da una riflessione di Nadim Samman e della presentazione dell'opera Tana di Martina Biolo (sezione Portfolio, fino al 12 febbraio).
    MILANO - Sua Maestà la Regina Elisabetta II è la protagonista della mostra "Lilibet. The Queen", dal 19 gennaio al 20 febbraio 2023 presso Agostino Art Gallery, a cura di Cinzia Lampariello Ranzi. Esposta una selezione di pezzi unici e multipli realizzati da alcuni dei protagonisti della pop art e della street art internazionale (Endless, Marco Lodola, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, TVboy) che raccontano la regina come l'ultima vera icona pop del nostro tempo. "Acque chete" di Corrado Bonomi è allestita all'Acquario Civico dal 19 gennaio al 26 febbraio: a cura di Alberto Fiz, la personale presenta 20 opere, tra dipinti, sculture e installazioni che hanno come elemento unificante il mondo marino con i suoi abitanti, nelle quali l'artista riflette sui temi della diversità e della sostenibilità attraverso la lente dell'ironia.
    TERAMO - Al Castello Della Monica di Teramo appena riaperto la mostra "La camera delle meraviglie", ideata da Stefano Papetti e curata insieme ad Antonio D'Amico, in programma dal 21 gennaio al 7 maggio. Per la prima volta una selezione di preziosi e insoliti oggetti di arredo tardorinascimentali (suppellettili, armature, cassoni finemente decorati e intagliati, cofanetti in avorio), collezionati a metà Ottocento dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi per la loro casa di Milano, lasciano la sede museale per arricchire un'altra importante residenza d'epoca. (ANSA).


Il 22 gennaio si festeggia il Capodanno cinese

 

Il 22 gennaio si festeggia il Capodanno cinese: gran parte dell'Estremo Oriente e le Chinatown di tutto il mondo partecipano alle celebrazioni del nuovo anno che durano 16 giorni - fino al 5 febbraio, festa delle Lanterne - ma che si concentrano, soprattutto tra le comunità cinesi all'estero, nella giornata di domenica.

Il Capodanno cinese è la festa di primavera e si celebra con riti e tradizioni antichissime: dalla cena alle offerte per le divinità e per gli antenati, dalle preghiere rivolte a Buddha alle grandi pulizie per liberare la casa dallo spirito dell'anno vecchio. Dal 22 gennaio si entra ufficialmente nell'anno del coniglio d'acqua, animale molto positivo per il popolo cinese, simbolo di mitezza, stabilità e pace.

  In Cina, ma anche in altri Paesi orientali, il Capodanno lunare o festa di primavera si festeggia addobbando la casa con festoni rossi per tenere lontano il mostro Niam; per allontanarlo si usano i fuochi d'artificio, i petardi o semplicemente si sbattono le pentole per far rumore. Secondo la tradizione la gente si riunisce, facendo anche lunghi viaggi, per festeggiare insieme l'anno nuovo mangiando e scambiandosi hongbao, piccole buste rosse contenenti denaro. Porta fortuna vestirsi di rosso, mangiare pesce o il dolce fatto di riso e purè di fagioli (tang yuanr) e i jiazoi, i ravioli al vapore che contengono una moneta nascosta all'interno. Parchi e piazze delle città si trasformano in luoghi di celebrazioni e cerimonie sacre, mentre di sera il cielo si illumina con centinaia di fuochi pirotecnici benauguranti. Ovunque si fa festa mentre davanti ai templi acrobati, percussionisti e artisti di strada si esibiscono tra nuvole di fumo d'incenso ed esibizioni di pratiche di arti marziali. In questi giorni di festa le vie si riempiono di bandiere, lanterne, messaggi augurali e giganteschi draghi di cartapesta.
    Singapore, con una forte cultura multietnica e un legame forte con la Cina, si anima con i festeggiamenti per il Capodanno e dà vita a River Hongbao, l'evento celebrativo che si tiene a Gardens by the Bay per 9 giorni. Storia, cultura e tradizioni cinesi si traducono in eventi e show. Il 20 gennaio si aprono le celebrazioni con la cerimonia di apertura, mentre il giorno successivo Gardens by the Bay si anima con i festeggiamenti del Capodanno, durante il quale singaporiani e turisti possono ammirare lo spettacolo di fuochi d'artificio sincronizzati, che creano una sinfonia di colori vividi nel cielo. Ogni sera fino al 29 gennaio, vengono organizzati performance di artisti e danze multiculturali, mentre di giorno è possibile immergersi nelle tradizioni cinesi grazie ai sapori tradizionali e alle ricette tipiche da provare presso il food court dei Gardens by the Bay.
    Anche in Italia le principali comunità cinesi hanno organizzato feste e cerimonie: a Milano la tradizionale sfilata del dragone viene fatta dalle 14 all'Arco della Pace e non in via Paolo Sarpi come di consuetudine. Si può così assistere a danze, esibizioni, sfilate di lanterne rosse e performance di figuranti travestiti da dragoni portafortuna. A Padova l'appuntamento per i festeggiamenti è alle 15 davanti a Palazzo Moroni per la danza del drago, che prosegue per il centro storico. Dal 24 gennaio al 2 febbraio ritorna il "Padova Chinese Film Festival", quattro serate di proiezioni di film cinesi in lingua originale con sottotitoli in italiano al Cinema Lux di Padova, alle ore 21. Il 21 gennaio Macerata ospita un doppio evento: alle 15 in piazza Annessione con il corteo di draghi, leoni e tamburi e alle 17 in piazza Mazzini per festeggiare l'anno del Coniglio con arti marziali, danze, canti e degustazione di tè, ravioli e involtini primavera. Infine a Napoli il capodanno cinese si festeggia il 21 gennaio dalle 10 al Mann, il museo archeologico nazionale: workshop gratuiti per scoprire la cultura dalle millenarie tradizioni, una dimostrazione pratica di mahjong, il famoso gioco con le tessere, e un mini-corso esperienziale di degustazione del tè. Oltre ai numerosi workshop si aggiungono una suggestiva dimostrazione di tai-chi nella sala del Toro Farnese, un corso di pittura tradizionale e uno show cooking di cucina cinese per imparare a preparare gli jiaozi, i gustosi ravioli. Altri appuntamenti sono previsti alla Galleria Principe dalle 17. Info: capodannocinesenapoli.it (ANSA).