Nasce Museo nazionale Enrico Caruso a Napoli

 

NAPOLI - Tra i più grandi tenori di tutti i tempi, "voce" italiana nel mondo, interprete assoluto del bel canto e della tradizione napoletana, ma anche caricaturista, imprenditore di se stesso e incarnazione di un personale riscatto sociale. Proprio nel pieno delle celebrazioni per i 150 anni della nascita, Enrico Caruso (25 febbraio 1873 - 2 agosto 1921) avrà finalmente il suo primo museo nazionale, a Palazzo Reale nella sua Napoli, la città da cui tutto partì e dove tornò ormai divo.

Ad annunciarne l'apertura, il 20 luglio 2023, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, insieme al direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, il direttore di Palazzo Reale di Napoli, Mario Epifani e la curatrice del museo, la musicologa Laura Valente.
    "Enrico Caruso è un esempio eccelso del genio italico, capace di innovare nel solco della tradizione - spiega Sangiuliano - comprendendo in pieno come valorizzare il proprio talento nel segno della modernità".
    Il nuovo museo, alla cui inaugurazione è stato invitato anche il sindaco di New York e il direttore del Metropolitan I'Opera House, "sarà un museo vivo e multimediale", come spiega Osanna e proporrà un "percorso complessivo su Caruso", tra registrazioni, cimeli, costumi, grammofoni, caricature, spartiti con segni autografi, grazie alla donazione dal Fondo Pituello (del valore stimato di un milione di euro) e alla collaborazione di partner "carusiani" da tutto il mondo, come gli Archivi Ricordi e Puccini, i grandi teatri d'opera come il San Carlo, La Scala e il Metropolitan e la Cineteca di Bologna, che ha diretto il lavoro di restauro e sincronizzazione vocale sul film My Cousin.
    Il 25 febbraio, prima celebrazione dei 150 anni al Museo Memus del San Carlo con anche la donazione al Museo Caruso degli atti di nascita e morte del tenore, conservati dell'archivio del Comune. (ANSA).

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

Jacques Henri Lartigue ad Alba, L'invenzione della felicità

 

TORINO - Centoventi immagini, tra album di famiglia e scatti iconici, che raccontano il legame tra Jacques Henri Lartigue e il Piemonte: è il nuovo progetto espositivo che la Fondazione Ferrero di Alba dedica al fotografo francese fino a giovedì 30 marzo. La mostra "L'invenzione della felicità" è curata da Denis Curti, Marion Perceval e Charles-Antoine Revol della Donation Jacques Henri Lartigue e realizzata in collaborazione con la Casa dei Tre Oci di Venezia e la Donation Jacques Henri Lartigue di Parigi.

    Dopo il successo veneziano alla Casa dei Tre Oci e la successiva tournée presso alcune delle più prestigiose sedi espositive italiane, come il Museo Diocesano di Milano e il WeGil di Roma, la più grande retrospettiva mai dedicata in Italia all'opera del fotografo della Belle Époque approda ad Alba nel cuore delle Langhe, con uno speciale display pensato per gli spazi della Fondazione Ferrero che include un nucleo fotografico inedito dedicata alle frequentazioni piemontesi del fotografo e di sua moglie Florette Ormea, concesso in esclusiva per questa mostra dalla Donation Jacques Henri Lartigue di Parigi.
    Il percorso espositivo abbraccia un arco temporale che va dagli inizi amatoriali, fino alla consacrazione artistica avvenuta nel 1963, quando quasi settantenne il Moma di New York decide di dedicargli un'importante personale, curata da John Szarkowski.
    La selezione include la riproduzione del film documentario "Bonjour, Monsieur Lartigue!", realizzato dalla fotografa Elisabetta Catalano in occasione dell'omonima mostra al Grand Palais di Parigi del 1982. (ANSA).

(segnalazione web a cura fi Giuseppe Serrone - turismo culturale)


Koinè 2023: chiusa con il pieno di presenze la fiera del turismo religioso

 

Dopo la pandemia è tornato a Vicenza l'evento che presenta le ultime novità del settore. della filiera religiosa. Oltre 100 espositori da tutto il mondo e dibattiti sulla sfida della sostenibilità energetica dei luoghi di culto. Le aziende hanno presentato anche i materiali più innovativi per combattere l’umidità che rovina le chiese. Si guarda al Giubileo del 2025 per rilanciare gli itinerari della fede

Marco Guerra – Città del Vaticano

L’edilizia di culto, il turismo religioso, i beni ecclesiastici, la loro sostenibilità energetica e il loro riutilizzo. Questi i temi i temi che hanno animato la ventesima edizione della biennale Koinè, che si è chiusa ieri a Vicenza. Il mondo della filiera religiosa e dell’arte sacra si è ritrovato per tre giorni nel capoluogo veneto per fare il punto dopo gli anni della pandemia che hanno messo a dura prova tutto il settore. Fra gli obiettivi degli operatori quello di preparare al meglio due appuntamenti, il Giubileo di Roma del 2025 e quello del Monte Berico 2026 che coinvolgerà direttamente la città di Vicenza che ospita l’evento.

La Borsa del turismo religioso

Koinè - International Exhibition for the Religious World - ha visto il grande ritorno di acquirenti e presenze estere da ben 10 Paesi (Australia, Bosnia Erzegovina, Brasile, Canada, Germania, Guatemala, Israele, Portogallo, Spagna e Sudafrica) e ha anche ottenuto un riscontro mediatico d’eccellenza raggiungendo 25 milioni di contatti tra quotidiani, tv, radio e web. La rassegna internazionale dedicata alla filiera religiosa - organizzata da Italian Exhibition Group con il supporto della CEI e il patrocinio della Diocesi di Vicenza - ha catalizzato l'interesse anche perché al suo interno ha ospitato la Borsa del turismo religioso, che solitamente si svolge ad Assisi e mette in contatto domanda e offerta delle strutture di ospitalità, guide e tour operator, enti locali e aziende di promozione, musei, siti religiosi e culturali. Si sono tenuti inoltre, nella cornice di Koinè, gli Stati generali dell’Edilizia di Culto, con la collaborazione del Politecnico di Torino.

Confronti fra esperti del settore

Molti gli esperti del settore che hanno animato il dibattito durante la manifestazione, come monsignor Fabrizio Capanni, del Dicastero della Cultura e l'Educazione, membro del comitato scientifico di 'Koiné Ricerca', in special modo per la parte dedicata al turismo religioso. Con lui don Luca Franceschini, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, e don Alberto Giardina, direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza episcopale italiana, per la parte dedicata alla liturgia e in particolare alla riscoperta di gesti come la dedicazione dell’altare, che riempiono di ulteriore contenuto le cerimonie religiose.

Lo sguardo rivolto al Giubileo

Nel corso della fiera anche convegni, presentazioni di libri, momenti di approfondimento. La tre giorni si è aperta lunedì con un omaggio all’Ucraina, fatto dagli espositori di Koinè che hanno donato calici e oggetti liturgici a monsignor Mieczysław Mokrzycki, dell’Arcidiocesi di Leopoli, collegato in video. Infine Koinè ha accesso i riflettori sul Giubileo 2025, consentendo a chi produce oggetti sacri e li espone di proporre agli acquirenti internazionali, agli operatori dei santuari, ai grossisti e ai rivenditori, prototipi personalizzabili, oggetti per uso liturgico e devozionale, paramenti, insegne e gadget dedicati all’anno giubilare.

Fioramonti (Koinè): grande afflusso di espositori e pubblico

Valentina Fioramonti, manager dell’Italian Exhibition Group che organizza Koinè, parla a Vatican News di un bilancio positivo dell’edizione 2023, che è tornata alle consuete date di febbraio dopo gli anni della pandemia. “Abbiamo garantito il periodo migliore agli espositori, c’è stato infatti un grande riscontro di pubblico”, racconta Fioramonti che poi si sofferma sul tema della sostenibilità ambientale degli edifici di culto, “abbiamo parlato della possibilità di adeguare il patrimonio immobiliare della Chiesa sia in termini di approvvigionamento energetico sia in termini di ripensamento degli spazi nel post pandemia”. Un'altra sfida importante è dotare gli edifici di materiali innovativi “per dare soluzioni al problema annoso dell’umidità nei luoghi di culto”. Tutti temi affrontati con progettisti, architetti e con il supporto degli esperti della Cei, “in fiera erano presenti anche aziende che offrono soluzioni innovative con materiali ad hoc”.

La doppia valenza del turismo religioso

Un altro tema che ha attraverato la manifestazione è stato il turismo religioso. Fioramonti sottolinea che oltre cento operatori del settore erano presenti alla Borsa del turismo e che è aumentato l’interesse delle Regioni e delle istituzioni locali che vogliono valorizzare i cammini religiosi che attraversano i loro territori. Si tratta di un settore che si fonde con il turismo culturale in generale, “infatti tante persone che non sono inizialmente mosse da motivi di fede riscoprono la bellezza dei luoghi di culto e di fede”. “E’ un trend che crescerà in vista del Giubileo - prosegue Fioramonti - soprattutto tanti giovani sono attratti da questo modo nuovo di fare turismo che ha una duplice valenza: i luoghi di culto attraggono pellegrini e fanno da volano per scoprire il territorio circostante, al contrario c’è chi parte per visitare luoghi d’arte e poi si trova a vivere una grande esperienza spirituale”.

Vatican News

Conclusa a FIERA MILANO BIT – BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO

 

Terminata Fiera Milano la manifestazione di riferimento per il settore in Italia: BIT – Borsa Internazionale del Turismo.

BIT 2023 riunisce un’ampia rappresentanza di tutte le filiere, dalle Regioni italiane agli Enti del Turismo esteri, dai Consorzi agli operatori privati, l’hôtellerie o i vettori. A Fiera Milano, il meglio di un’offerta capace di rispondere alle esigenze dei viaggiatori con una panoramica completa sul settore grazie alle tre macro-aree espositive: Leisure, con le proposte delle destinazioni e degli operatori, BeTech per i servizi digitali e start-up e il MICE Village interamente dedicato al business travel.

Centinaia i buyer altamente profilati sono arrivati da tutto il mondo, con presenze particolarmente numerose, nell’ordine, da USA, Spagna, Francia, Canada e Germania. Tra gli altri mercati più rappresentati anche Polonia, Brasile, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Paesi Bassi.

Leitmotiv trasversale all’intera manifestazione è stata la grande attenzione verso sostenibilità, inclusività, diversità e consapevolezza, ormai parte del Dna di Fiera Milano, declinata in proposte per un viaggiatore che vuole vivere la destinazione in modo rispettoso e autentico. 

fieramilano.it