SS24

Il Parco Carsico/Paleontologico delle Grotte di Equi

Il Parco Carsico/Paleontologico delle Grotte di Equi
Nella Lunigiana orientale, nel cuore del Parco Regionale delle Alpi Apuane, si trova il piccolo borgo medioevale di Equi Terme, arroccato ai piedi del Pizzo d’Uccello, che con i suoi 1871 metri di altezza è una delle cime più suggestive delle Alpi Apuane. 
Questa località termale era già nota all’epoca dei romani e attualmente uno stabilimento termale sfrutta le straordinarie proprietà delle sue acque solforose che sgorgano a 27 gradi e dove sono possibili tutte le cure tipiche di questi centri  come inalazioni, balneoterapia e massaggi.
Nei pressi del borgo si apre un esteso complesso carsico sotterraneo, modellato nei millenni dall’erosione dell’acqua che ha formato cavità, cunicoli, sale, stalattiti, stalagmiti e laghi sotterranei di grande suggestione.
Il percorso, attrezzato per la visita per circa 2 Km, inizia dalla Buca, già nota nel ’700, un labirinto di sale, gallerie, cunicoli con concrezioni fossili e prosegue successivamente in una cavità ancora viva, le Grotte, adorna di stalattiti, stalagmiti ed ogni forma di concrezione naturale. Attualmente è in fase di completamento il camminamento interno che collega le Grotte alla Tecchia (raggiungibile anche dall’esterno). Un antico riparo sottoroccia che fu utilizzato nel Paleolitico da cacciatori neanderthaliani e da animali, specialmente per il letargo: manufatti e resti di animali narrano infatti la storia di questa grotta a partire da 40.000 anni fa fino al Medioevo. Ricerche archeologiche anche recenti hanno infatti portato alla luce oggetti in pietra e osso appartenuti ai cacciatori e scheletri di lupo, cervo, volpe, marmotta ma anche di una fauna oggi insolita per questi luoghi, tipica del periodo glaciale e interglaciale, come l’Ursus speleus (orso delle caverne), il leone e il leopardo.
Dall’altra sponda del torrente Fagli è presente il museo del Grotte di Equi Terme, realizzato in un antico mulino ad acqua, che permette un approfondimento relativo alla primitiva presenza umana, e non solo, nella zona.
Nei pressi delle grotte un breve camminamento, in fase di completamento, permette di ammirare delle particolari formazioni create dall’erosione dell’acqua e da quella meccanica delle rocce, più conosciute col nome di “marmitte dei giganti”.

Il Complesso è gestito dalla Cooperativa AlterEco per conto del Comune di Fivizzano e con la collaborazione del Parco Regionale delle Alpi Apuane e di Legambiente 
Usciti dalle grotte, una breve escursione al “solco”, stretto e profondo canyon, permette di osservare una profonda spaccatura naturale nel fianco della montagna, creata in epoca remota dal torrente che oggi corre lungo la strada marmifera.

Apertura al pubblico:
• da metà giugno a metà settembre tutti i giorni
• fine settimana da marzo a ottobre
• durante il presepe vivente a Natale
(scaricate gli orari stagionali da questo sito o telefonate ai gestori per il dettaglio degli orari)
Apertura per gruppi e scuole: tutto l'anno su prenotazione
Attività e servizi: 
• visite guidate al pubblico
• visite, attività e laboratori didattici per le scuole

Informazioni e prenotazioni:
AlterEco soc. coop.
Via Magra 2 - 54016 Terrarossa MS)
tel. 0187422598 - fax 0187423221
cell. 348 7901036 - 3493692280
info@lunigianasostenibile.it

Sicilia da vedere: viaggio al santuario di Monte Scapello (Catenanuova - Enna)



È stato sempre vivo da parte dei pellegrini e dei turisti, arrivando a Monte Scalpello, il desiderio di conoscere le origini storiche e gli avvenimenti remoti e recenti che hanno reso celebre il Santuario come pure la storia e la vita degli eremiti che si sono avvicendati nel Santuario.
Arrivato al Santuario, ogni pellegrino viene investito da un inspiegabile misticismo e rimane silenzioso ed ammirato dinanzi alla sacralità del luogo mentre contempla e medita le gesta eroiche degli eremiti ancora oggi sepolti nell’urna sacra sita dentro la vetusta chiesetta.
Il volume, anche se non esaurisce tutta la storia del Santuario e le gesta degli eremiti vissuti in preghiera e in solitudine sul monte, è certamente un buon sussidio utile a quanti volessero conoscere le vicende di Monte Scalpello.

Nella qualità di Rettore del Santuario e Presidente del devoto ed entusiasta Comitato religioso dei festeggiamenti sono grato e riconoscente all’autore prof. Filippo Virzì che ha voluto, attraverso la presente opera, rendere un devoto omaggio al Santuario e un prezioso servizio a tutti i fedeli del Santuario stesso.
Infatti in quanti nutrono devozione verso il Santuario, ove si celebrano le lodi della Madonna del Rosario, di San Giuseppe e dei Corpora Sancta, è assai vivo il desiderio di incrementare ancor più la presenza dei pellegrini per celebrare con maggior fede e pietà i festeggiamenti religiosi annuali.
Ci si augura che attraverso una maggiore e più accessibile viabilità e ristrutturazione dei luoghi possa il Santuario divenire luogo di continui pellegrinaggi, di incontri religiosi, di settimane di esercizi spirituali, a sollievo di quanti devoti o turisti vogliano trovare un pò di pace, di serenità e di silenzio interiore e incontrarsi con Dio.
Ringraziando l’autore per l’ammirevole lavoro che sarà di vero gradimento alla comunità devota di Monte Scalpello, addito l’opera da lui composta a tutti, affinchè attraverso la divulgazione e la conoscenza si incrementi non solo la devozione religiosa del Santuario, ma anche l’interesse turistico e paesag-gistico di tutto il Monte Scalpello.
Il Rettore del Santuario – Sac. Pietro Manduca


Turismo, la grande suggestione di Borghetto

VENERDI' 2, SABATO 3, DOMENICA 4 e LUNEDI' 5 LUGLIO
Piazza Carlo Alberto ore 21.00
89° FIERA DI VALEGGIO SUL MINCIO
Spettacoli di musica dal vivo e ballo con : Fiesta Latina by Dorian Gray, Roberto ei Millennium, Chicco De Matteo, Free Music Project.
Festa della Panificazione, Festa dell'Aratura con macchine d'epoca.
Luna park, bancarelle di artigianato artistico, esposizione campionaria industria, artigianato e commercio, stands gastronomici con prodotti tipici, fuochi d'artificio.
Ospiti gli Amici della Città di Ichenhausen con lo stand della loro birra e i tipici dolci "brezen".
A cura di Pro Loco Valeggio

Borghetto, toponimo di origine longobarda, significa “insediamento fortificato”, è il nome del primo abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio. Borghetto è un tutt’uno con le limpide acque del fiume Mincio che lo attraversano. Le piccole cascate del fiume sono raccolte e protette dalle case del borgo, in un paesaggio da sogno.



Borghetto è situato nel comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, a sud del Lago di Garda. La cosa più bella che Borghetto offre ai visitatori è proprio il paesaggio naturale di grande suggestione: le acque del fiume indugiano tra anse e canneti, dove nidificano numerose specie di uccelli tra cui i cigni.

Il paesaggio è immobile e anche il tempo qui sembra essersi fermato, a patto di poter visitare il borgo in giornate in cui non è affollato dai numerosi turisti, molti dei quali locali, che ne fanno meta di passeggiate domenicali.

Borghetto , la storia

Quella di Borghetto è la storia di un punto di passaggio importante. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del Lago di Garda, e il fiume una barriera naturale in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano le loro mire: Gonzaga, Scaligeri, Visconti, la Serenissima di Venezia, l’Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e quelle risorgimentali.


Il Ponte Visconteo e il Castello

Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un antico “check-point”. Lungo 650 m e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina domina ancora con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIVsec. Il Castello era dotato di tre ponti levatoi di cui uno solo si è conservato.

Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S.Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell’antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.


Il Borgo più bello d’Italia

Borghetto di Valeggio sul Mincio è il più bel borgo dello stivale. Ogni anno infatti, i siti internet Borghitalia.it e Trivago.it ci informano delle bellezze del Made in Italy, proponendoci i luoghi nascosti più affascinanti. Nel 2009 l’oscar del borgo più bello d’Italia è andato a questo paesino che sembra galleggiare sulle limpide acque del Mincio. (sdamy.com)


per dormire
Case religiose di ospitalità 
 


Casa di spiritualità "Mater divinae sapientiae"

Loc. Fontanafredda
tel. 045 6301102    fax 045 7978928
mail



Il Borghetto - Vacanze nei Mulini
Via Raffaello Sanzio 14/A
Borghetto di Valeggio sul Mincio, VR - Italia
Partita IVA 02122560200
Tel. +39 045 7952040 - Fax +39 045 6379625
E-mail info@borghetto.it
........................
Hotel Alberghi


AL CACCIATORE ***
via Circonvallazione Sud 16/18
tel. 045. 7950127 - 7950500
fax 045. 6370375
www.alcacciatore.net
info@alcacciatore.net Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Lunedì sera e Martedì

BASTIA***                                      
via Bastia 14                        
tel. 045. 7950077 - 7945489
fax  045. 6371878
www.anticabastia.com
ilgambero@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Lunedì a pranzo e tutto Martedì

EDEN***
via don G. Beltrame 10
tel. 045. 6370850   fax 045. 6370860
www.albergoedenvaleggio.com
eden@albergoedenvaleggio.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Martedì sera e Mercoledì sera

FACCIOLI ***
Via Tiepolo 8, loc. Borghetto
tel. 045. 6370605   fax 045. 6370606
gatto_moro@yahoo.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

AGLI ULIVI **
Loc. Pasquali, 24 
tel. 045. 6365013    fax 045. 7945494
www.agliulivi.com
info@agliulivi.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Locanda BELVEDERE **
Loc. Santa Lucia ai Monti 12
tel. 045. 6301019   fax 045. 6303652
rist.belvedere@tin.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Mercoledì e Giovedì

DIGA*
Loc. Salionze
tel. e fax 045. 7945012
digaristorante@alice.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Lunedì sera e Martedì

MARA*Loc. Casa Mara 4
tel.fax  045.7950252
www.ristorantemara.com
Ristorante chiuso Lunedì sera e martedì

SAN GIORGIO*via Cavour 42
te. 045.7950125 fax 045.6370555
Ristorante chiuso Lunedì e Martedì sera

SERENITA' *Loc. Venturelli, 46
tel. 045.7951444  -  7950335
Ristorante chiuso Martedì e Mercoledì

 

Verbania. In 16mila a Letteraltura: l'evento seguito da "Turismo Culturale"


La scorsa settimana dal 23 Giugno fino al 27 Giugno 2010 la redazione di "Turismo Culturale" diretta dal Dr. Serrone ha seguito, segnalandoli nelle pagine web del sito e dei blog alcuni eventi di Lago maggiore LetterAltura suggerendo anche i libri legati agli eventi con la possibilità di visualizzare online i libri stessi (ndr)

Chiusa la parte verbanese del festival: incremento di presenze del 23 per cento. Nei prossimi fine settimana appuntamenti sul Mottarone, in Cannobina e all'Alpe Veglia.

DAL COMUNICATO STAMPA DI LETTERALTURA

Come di consueto, sono stati i bambini a chiudere, ieri sera alle 20, in piazza San Vittore, la prima parte della quarta edizione di LetterAltura, festival della letteratura di montagna, viaggio e avventura. Quest’anno lo spettacolo conclusivo è stato realizzato dalla scuola elementare di Ramate.
Aspettando i weekend nelle valli, che dal prossimo 3 luglio vedranno il pubblico muoversi dalla città per andare a seguire gli incontri con gli autori e le escursioni a Stresa e Mottarone (3/4 luglio), a Cannobio e in Valle Cannobina (10/11 luglio) e a Varzo e Alpe Veglia (17/18 luglio), è importante fare un primo parziale bilancio della manifestazione.

Poco più di 16mila le presenza complessive al festival (+23% rispetto al 2009); 120 i volontari che hanno preso parte all'organizzazione; 152 gli ospiti tra autori, relatori e artisti, notevole l'aumento degli spettatori da fuori provincia, anche da località lontane.

Da segnalare la grande partecipazione agli incontri con gli autori, tutti affollatissimi da un pubblico attento e partecipe. La presenza di grandi nomi quali Mauro Corona, Erri De Luca, Stefano Benni, Angela Terzani, Gad Lerner, ha trainato anche gli ascolti di protagonisti meno famosi ma altrettanto interessanti.
Anche gli eventi musicali sono stati seguiti con grande partecipazione, in particolare il concerto all’arena con Gian Maria Testa e Erri De Luca.
Così commenta Giovanni Margaroli, presidente dell’Associazione che organizza LetterAltura: «Gli obiettivi del Festival sono tre: promuovere il nostro territorio attraverso un’offerta culturale di alto livello; allargare i temi di riflessione sulla montagna e sul suo futuro e infine avvicinare il pubblico alle buone letture. Possiamo dire senza dubbio di averli raggiunti tutti e tre. Soprattutto la promozione del territorio, che è testimoniata dalla grande attenzione dei media e dalla consistente presenza di spettatori da fuori provincia. E’ stato un enorme lavoro, che ha richiesto una grande disponibilità e generosità da parte dei volontari. Ma si tratta di una fatica premiata dal successo della manifestazione. Andiamo avanti nella convinzione, sempre più ferma, di rendere un servizio alla nostra terra anche in questi momenti di grande difficoltà per il lavoro.»


LetterAltura non è ancora finita, anzi comincia sabato prossimo la sua parte più significativa nelle meravigliose valli della nostra provincia.
Appuntamento quindi a Stresa e Mottarone il 3 e 4 di luglio, a Cannobio e in Valle Cannobina il 10 e 11 luglio, il 17 e 18 luglio a Varzo e all’Alpe Veglia.

(fonte: verbanianews.it)

Scrittori: a LetterAltura Pahor rilancia appello per libertà Matvejevic

Verbania, 27 giu. (Adnkronos) - Riparte da Verbania, dal Festival LetterAltura, la campagna degli intellettuali italiani a sostegno di Predrag Matvejevic. In questi giorni, infatti, l'intellettuale croato (nato a Mostar nel 1932) e' trattenuto dalle autorita' di Zagabria dopo che e' divenuta esecutiva la sentenza della Corte di Cassazione croata che ha confermato la sua condanna a quattro mesi, per avere scritto sei anni fa una denuncia serrata, un j'accuse che gli frutto' diverse querele per diffamazione, contro "le responsabilita' degli intellettuali nazionalisti (in Serbia, Croazia e Bosnia) che hanno aiutato i 'signori della guerra' a infiammare i conflitti".

Oggi, a Verbania, Boris Pahor, il grande scrittore triestino autore di 'Necropoli', ha voluto con forza risvegliare l'attenzione intorno al caso dello scrittore croato, e si e' esposto oltre ogni diplomazia perche' sia rimosso immediatamente ogni ostacolo alla liberta' personale di Predrag Matvejevic: "Oggi che solo l'amnistia del Presidente della Repubblica croata puo' Liberare Matvejevic da una condanna ingiusta, da LetterAltura lancio un invito a firmare l'appello di solidarieta', stima e appoggio per la sua causa", ha detto Pahor.

"Per come lo conosco -ha aggiunto- Predrag Matvejevic e' un uomo che ha sempre preso la parte della verita', della democrazia. Trovo preoccupante quanto sta accadendo e non solo perche' conosco personalmente Matvejevic. E' preoccupante che oggi un tribunale lo condanni per una sua idea, per una sua opinione sulla politica del suo Paese. Significa che non si e' voltato pagina rispetto al regime, quando era il Partito che decideva e imponeva cosa si doveva pensare. E' il colmo che la Croazia, che vuole entrare in Europa, abbia giudici che condannano la maniera di pensare, come accadeva ai tempi di Tito e del regime comunista".
Tutti gli autori presenti, lo staff e l'organizzazione del Festival hanno da subito accettato di sottoscrivere l'appello rilanciato da Pahor, di cui sono illustri firmatari, tra gli altri, anche Claudio Magris, Tahar Ben Jelloun, Erri De Luca, Dacia Maraini e, da oggi, Gad Lerner anch'egli ospite di LetterAltura a Verbania

Gli Italiani alla scoperta del Grande Nord: Brevini ne parla a LetterAltura

La sfinge dei ghiacci. Gli italiani alla scoperta del grande Nord
Autore Brevini Franco
Prezzo € 34,00

Pur essendo un paese notoriamente di santi, poeti e navigatori, pochi sanno che l'Italia ha dato i natali a numerosi viaggiatori boreali. Franco Brevini, professore di letteratura italiana all'Università di Bergamo e giornalista che collabora con il Corriere della Sera e Panorama, ha deciso di raccontare le avventure di molti di loro per sottrarle all'oblio che immeritatamente le ha inghiottite.
Qualche mese fa ha dato alle stampe per i tipi di Hoepli La sfinge dei ghiacci (prendendo a prestito il titolo da Jules Verne), un'antologia di testi di viaggiatori italiani che a partire dal Trecento si sono spinti sempre più a nord, fino a raggiungere il Polo. Ma non è soltanto una raccolta di documenti: è il tentativo di un nuovo approccio al Nord, a questo mondo ancora in gran parte sconosciuto per i connazionali. Brevini ci è arrivato un po' per caso e poi si è sorpreso sempre di più nel constatare il ruolo di apripista che hanno giocato molti Italiani. Dalle sue ricerche è uscita un'immagine inedita di viaggiatori boreali, degna di essere il fondamento di una nuova consapevolezza e base di un rinnovato spirito di identità nazionale.
Polemicamente l'autore ha fatto notare che il cinema nazionale snobba da sempre l'enorme materiale di vicende epiche (e tragiche) che hanno visto come protagonisti viaggiatori italiani, tanto che il film su Nobile e il dramma della sua Tenda Rossa è stato prodotto dai Russi.
Ma perché si andava a Nord? Il motivo, ha spiegato Brevini, era lo stesso per il quale Cristoforo Colombo aveva spinto le sue caravelle a Occidente, ovvero tentare di raggiungere l'Oriente attraverso una nuova via. Il premio in palio erano le preziosissime spezie, di cui gli Arabi detenevano il monopolio della commercializzazione. Gli Europei volevano a tutti i costi saltare questi costosi intermediari e arrivare direttamente alle fonti di produzione.
I viaggi alla ricerca di passaggi a nord-ovest e nord-est furono tra le imprese più inutili, dispensiose e tragiche dell'intera storia dell'umanità. Portarono però come conseguenza un notevole accrescimento di conoscenze sulle regioni boreali che non erano in realtà le mete di questi viaggi, almeno finché non iniziò una nuova epoca, quella dei viaggi come avventure gratuite, motivate solo da interessi di natura scientifica e non di carattere commerciale. Ai mercanti seguirono poi gli antropologi, tra cui va menzionato almeno il monzese Mantegazza, fondatore dell'antropologia italiana. Anche in questo campo gli Italiani si distinsero e le loro imprese meriterebbero di essere ricordate nelle aule delle scuole.
Brevini ha sottolineato a questo punto un aspetto sorprendente: lo sfruttamento dei luoghi dell'estremo nord è stato molto precoce, precedendo addirittura il raggiungimento del Polo Nord. Il turismo, è il caso di dire, ha incalzato e spinto i viaggi d'esplorazione. La sfinge dei ghiacci è dunque il racconto di un viaggio durato sette secoli, le cui motivazioni sono cambiate radicalmente nel corso del tempo. E se il suo percorso è stato lastricato di disgrazie, non sono però mancati episodi quasi comici. Nobile, per esempio, dovette ricorrere a un espediente "imbarazzante" per orientarsi nel suo viaggio verso il Polo. Non potendo contare sulla strumentazione di bordo che si era già rivelata inaffidabile, non trovò niente di meglio che seguire il percorso della ferrovia per sapere dove si trovasse: quando dall'alto individuava una stazione, scendeva dal dirigibile per capire in che paese fosse finito.
Nel video qui sotto Brevini parla dei fratelli Zeno, precursori involontari delle esplorazioni nel Grande Nord.
Saul Stucchi - alibionline

Descrizione Libro:
Non tutti sanno che gli italiani hanno svolto un ruolo determinante nella corsa verso il Polo Nord. Dal Duca degli Abruzzi a Umberto Nobile, il nostro contributo è stato assolutamente decisivo, sia nello stabilire primati di latitudine insuperati per anni, sia nella conquista vera e propria dei fatidici 90°, compiuta, come pare ormai accertato, non da Peary né da Cook, ma appunto dai generale italiano nei 1926 insieme ad Amundsen a bordo del dirigibile Norge. Prima di loro però, fin dal XIV secolo, altri italiani si erano spinti per ragioni commerciali o per desiderio di scoperta verso queste estreme regioni del pianeta; l'emisfero settentrionale è stato percorso da moltissimi italiani curiosi e avventurosi: agenti segreti del papa, scienziati, viaggiatori, e persine giornalisti come Montanelli e Malaparte.


Lago Maggiore LetterAltura: Dai monti al lago: omaggio a Piero Chiara Marilisa Dulbecco e Franco Manzoni dialogano con Bambi Lazzati




Piero Chiara raccontato dai suoi personaggi, quelli del bar di Luino, tanto familiari a chi vive sul Lago Maggiore. Uno spaccato dell’universo-provincia, con le sue virtù e le sue debolezze. È l’omaggio che due amanti delle opere dello scrittore, Marilisa Dulbecco e Franco Manzoni, in dialogo con Bambi Lazzati, Direttore del Festival del Racconto Premio Chiara, hanno voluto riservare al maestro e presentare al pubblico di LetterAltura.

Quando Domenica, 27 Giugno 2010
Dalle 11:00 alle 12:00
Dove Verbania, Casa Ceretti
Con la partecipazione di:

Bambi Lazzati, Marilisa Dulbecco, Franco Manzoni

scheda libro su ibs

Libro segnalato da "Turismo Culturale"
I due Meridiani dedicati a Piero Chiara ne offrono l'intera produzione narrativa, suddivisa tra romanzi e racconti. Il primo volume raccoglie i dieci romanzi, pubblicati presso la Arnoldo Mondatori nell'arco di un quarto di secolo, tra il 1962 ("Il piatto piange") e il 1987 ("Saluti notturni dal Passo della Cisa", postumo di qualche mese). I testi si attengono all'ultima versione approvata dall'autore. Il secondo volume accoglie tutte le raccolte "per adulti" pubblicate in vita: "Dolore del tempo" (1959, di cui alcuni testi riapparsi nelle raccolte successive vengono lì presentati, nella versione definitiva licenziata dall'autore), "Con la faccia per terra e altre storie" (1965), "L'uovo al cianuro e altre storie" (1969), "Sotto la Sua mano" (1974), "Le corna del diavolo e altri racconti" (1977), "Viva Migliavacca! E altri 12 racconti" (1982), "Il capostazione di Casalino e altri 15 racconti" (1986); a queste si aggiungono una raccolta di racconti per ragazzi, diventati un classico per diverse generazioni, "Le avventure di Pierino al mercato di Luino" (1980), una selezione di racconti postumi e inediti e, in appendice, "Itinerario svizzero" (1950) scritto giovanile e "itinerante" nel suo Canton Ticino.

tutti i libri di Piero Chiara





Da Stefano Benni a Erri De Luca è la montagna degli scrittori di scena oggi a ”Letteraltura” quale penultimo giorno con i grandi personaggi del festival dedicato ai libri che si occupano dei monti e dell'alpinismo. Domani in programma l’incontro con l’autore di «Necropoli» Boris Pahor, che alle 12,15 racconterà la sua lotta contro i regimi totalitari. Tra gli ospiti di domani anche il giornalista e scrittore Gad Lerner e tanti altri personaggi. Chiuderà il festival il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, che alle 18 ricorderà, insieme a Enrico Franceschini i lunghi viaggi compiuti negli Stati Uniti.(radionews.it)

Segnalazione Libri
clicca qui per le schede dei Libri di Stefano Benni

clicca qui per le schede dei libri di Erri De Luca

clicca qui per le schede di tutti i libri di Boris Pahor

Descrizione Libro "Necropoli"
Campo di concentramento di Natzweiler-Struhof sui Vosgi. L'uomo che vi arriva, una domenica pomeriggio insieme a un gruppo di turisti, non è un visitatore qualsiasi: è un ex deportato che a distanza di anni è voluto tornare nei luoghi dove era stato internato. Subito, di fronte alle baracche e al filo spinato trasformati in museo, il flusso della memoria comincia a scorrere e i ricordi riaffiorano con il loro carico di dolore e di rabbia. Ritornano la sofferenza per la fame e il freddo, l'umiliazione per le percosse e gli insulti, la pena profondissima per quanti, i più, non ce l'hanno fatta. E come fotogrammi di una pellicola, impressa nel corpo e nell'anima, si snodano le infinite vicende che parlano di un orrore che in nessun modo si riesce a spiegare, ma insieme i tanti episodi di solidarietà tra prigionieri, di una umanità mai del tutto sconfitta, di un desiderio di vivere che neanche in circostanze così drammatiche si è mai perso completamente.

pagina web a cura di Giuseppe Serrone


Sognando terre diverse


Oggi tutti sanno che la terra è un pianeta rotondo, in costante movimento nello spazio. Ma «prima», come se la immaginavano gli uomini la terra? Piatta come un vassoio, rettangolare, a forma di pera, oppure cava? Aprite il libro e imbarcatevi in un viaggio attraverso il tempo e le culture per scoprire, in questo museo delle terre immaginate, una miniera di fantasia e di poesia.

acquista il libro su ibs

Sognando terre diverse con Guillaume Duprat
a cura di Alexander Karelin
Venerdì, 25 Giugno 2010

Sognando terre diverse con Guillaume Duprat L’illustratore francese Guillaume Duprat ne ha scoperte tante e le ha disegnate ne “Il libro delle terre immaginate” edito in Italia da L’Ippocampo nel 2009. Certo questo non vuol dire che di terre immaginate non ce ne sono più!

Nel pomeriggio di venerdì, nel parco di Villa Maioni, con l’aiuto linguistico di Katia Rossi, Guillaume Duprate propone ai bambini di Verbania e dintorni di crearne delle altre, anche se tutti i bambini sanno che la terra è una sfera. (Infatti – solo gli adulti sembra che abbiano ancora dubbi su questo).

E lui, che di terre immaginate ha fatto un libro, ha poi raccontato, usando i disegni creati dai ragazzi, come diversi popoli dei cinque continenti immaginassero la terra prima che l’esploratore Ferdinando Magellano compisse il primo viaggio intorno al globo, fornendo la prova definitiva che la terrà altro non è che una sfera – cosa che i filosofi greci ipotizzavano quasi duemila anni prima.

Ci furono i popoli africani che immaginavano la terra come un triangolo o gli aborigeni australiani che la vedevano come un labirinto fatto di corridoi infiniti, percorrendo i quali, il sole e la luna apparivano nel cielo... e allora perché non sognare un’altra terra, anche se si sa che è una sfera?!

letteraltura.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Nei libri c'è tutto, anche per viaggiare: lo scopri a Verbania per LetterAltura 2010


Nei libri c’è.... Tutto!
a cura di Alexander Karelin
Venerdì, 25 Giugno 2010

Nei libri c’è.... Tutto! “E questa che nave è?”, chiede ai ragazzi seduti attorno a lui, aprendo un altro libro e facendone uscire una fantastica caravella con le vele rattoppate e un mare in tempesta.

“Una barca a vela”, risponde uno dei bambini.

“Eh sì, mica è una barca a motore! Certo che ha le vele! Ma come si chiama?”, insiste. Fino a quando qualcuno dice “La perla nera” (dopo “Nave dei pirati” e tanti altri nomi).

E quindi si passa al prossimo libro, quello sulle mummie, a un altro sui faraoni e poi a un altro ancora che parla degli insetti...

Perché nei libri, come dice Sergio Guastini, c’è tutto!

Ci vuole solo un po’ di magia e di fantasia – “merce” che ha in abbondanza – per coinvolgere tutti nella sua infinita avventura nel mondo dei libri, un’avventura che condivide con passione e dedizione con chiunque abbia voglia di ascoltare e, soprattutto, partecipare. Che gusto c’è in un avventura se non hai con chi condividerla?

E per fortuna di bambini – piccoli e grandi – con cui lanciarsi in un viaggio dell’immaginario nei mondi delle fiabe ce ne sono a Verbania, a quest’edizione di LetterAltura. E perché? Perché nei libri c’è tutto!

letteraltura.it

libro segnalato da Turismo Culturale

Ambiente, turismo e competitività sostenibile. Come rendere la tutela ambientale un moltiplicatore di sviluppo locale € 25,00

Descrizione:
La tutela ambientale e le aree naturali protette sono comunemente viste come un limite allo sviluppo dell'economia del territorio. Questo libro vuole ribaltare la visione comune, dimostrando come, all'opposto, e specialmente in momenti di crisi generale, l'istituzione di aree protette rappresenti un moltiplicatore di sviluppo e di ricchezza per il territorio, soprattutto grazie alla leva turistica. Secondo la ricerca svolta dall'Istituto per la competitività (l-com), su incarico del Ministero dell'Ambiente, le Aree Protette italiane sono divenute, con alcuni casi di eccellenza, il luogo privilegiato di sintesi tra sostenibilità e competitività, vista la duplice necessità di promuovere, da una parte, lo sviluppo delle comunità locali e, dall'altra, di proteggere territori ad elevato pregio ambientale. Ambiente, turismo e competitività, di conseguenza, non sono più termini in contrasto tra loro ma possono divenire parole chiave (in perfetta armonia) di una diversa governance ambientale. Pur nell'assenza di un tessuto normativo omogeneo e di strumenti economici coerenti volti a integrare territorio e popolazione, la ricerca evidenzia, infatti, anche attraverso un'analisi comparata, come la tutela ambientale sia un importante moltiplicatore di sviluppo locale. Proteggere l'ambiente, dunque, sembra essere la via migliore per arricchire un territorio. Anche in termini economici.