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Astroturismo piace sempre più... ecco le mete

Dall'India alla Nuova Zelanda, dalla Spagna al Canada, sono sempre di più i turisti che decidono di attraversare il globo per ammirare un'eclisse, una cometa o un cielo illuminato dalle stelle senza inquinamento luminoso.

    Quello dell'astroturismo, anche se di nicchia, è un fenomeno in crescita e che conta sempre più appassionati. Tanto che il Cile ha deciso di investire per trasformarsi in un laboratorio naturale mondiale per l'astronomia con il progetto 'Astroturismo Chile', forte di una concentrazione di osservatori astronomici e cielo perfetto che ha pochi eguali.

    Un fenomeno su cui vale la pena puntare, come dimostrano i 200mila visitatori che ogni anno vanno nella sola Tenerife per ammirare le stelle dal suo cielo. Il Cile in potenza può ovviamente raggiungere ben altri risultati, visto che ha una media di 290 notti chiare e limpide all'anno e vi si concentrano circa il 40% delle infrastrutture per l'osservazione astronomica nel mondo, che diventeranno il 70% nei prossimi dieci anni.

Nel mondo esistono già altre mete di astroturismo, concentrate tra Spagna, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Portogallo, Namibia e Sudafrica, ma nessuno con la densità di osservatori del Cile. Al momento nel paese sudamericano esistono 21 osservatori scientifici, di cui 10 visitabili, 25 osservatori turistici, 24 sistemazioni con servizi astroturistici e oltre 50 operatori turistici che offrono tour astronomici.

Inoltre il Paese può fregiarsi di essere il primo in Sudamerica ad aver ricevuto la certificazione Starlight Tourism Destination per la sua 'oasi del buio' nel sito del Parco Fray Jorge, a cui si sono aggiunte nel 2014 altre tre nuove certificazioni Starlight a Pampa Joya, Mano del Desierto e Alto Loa. Un riconoscimento importante che finora nel mondo hanno ricevuto solo 15 siti, come Alqueva in Portogallo, o La Riojia in Spagna e La Palma alle isole Canarie. E sono in aumento le associazioni e i tour operator, che offrono 'astro-viaggi' ed eventi, anche in Italia, come dimostra il successo di manifestazioni quali 'Calici di stelle' che consentono di ammirare le stelle cadenti da casa nostra o i viaggi promossi dall'Unione astrofili italiani.
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Martinsicuro, fuori dal turismo di massa. Basta una giornata o un week end

il Gransasso
(Di Eugenia Romanelli)
Martinsicuro, piccolo comune in provincia di Teramo (Abruzzo), è un luogo tanto pittoresco quanto caratteristico di quell’Italia nascosta al turismo di massa capace di regalare piccole perle d’atmosfera. Basta una giornata o un week end per goderne, soprattutto adesso che la primavera inoltrata diffonde colori e profumi tra questi vicoli e queste stradine. Noto per lo più per il Martinbook Festival, raffinata manifestazione culturale voluta dal Comune di Martinsicuro, dall’Associazione “Martinbook” e dalla casa editrice “Di Felice Edizioni” per diffondere la cultura del libro e dell’arte contemporanea, effettivamente la cittadina è da anni un magnete per intellettuali e turisti solitari alla ricerca di un angolo di pace. Prima di diventare comune autonomo (1963), apparteneva al comune di Colonnella (vedi articolo correlato), con cui tutt’ora mantiene rapporti molto stretti e solidali per via di un passato gemellare. Fu durante gli anni Sessanta e Settanta che Martinsicuro divenne quella che è oggi, ossia una raffinata località balneare: come pure la vicina frazione di Villa Rosa (vedi articolo correlato), nonostante abbia una discreta capacità d’accoglienza turistica resta ancora una delle spiagge meno affollate del litorale. Soprattutto il tratto tra le foci dei fiumi Tronto e Vibrata è una lingua di sabbia dunosa con vegetazione psammofila (piante da sabbia) piena di canneti e fossi naturali che ospitano varie specie di uccelli.
La sua storia non è banale ed è molto antica: su una collina sopra il fiume Tronto, esattamente nella località Colle di Marzio, è stato infatti ritrovato un insediamento addirittura dell’età del Bronzo (X-IX secolo a. C.). Dagli studi archeologici e leggendo i testi di Plinio il Vecchio e di Strabone, si sono potuti tracciare gli effettivi natali di Martinsicuro: inizialmente denominata Truentum, era una delle colonie fortificate della regio V Picenum dei Liburni e sorgeva alla foce del fiume Truentus, tra il fanum Cupra e Castrum Novum (odierna Giulianova). Gli scavi a Case Feriozzi degli anni Novanta hanno poi aiutato a ricostruire la fisionomia della città che possedeva anche un suo quartiere commerciale (conquistata in seguito dai romani, si estese fino alla foce del Tronto). Le sue sorti furono poi le stesse di tante cittadine affini, ossia l’occupazione dei Longobardi. A dare l’attuale nome alla città è stata però la famosa torre di avvistamento di Carlo V, costruita nel 1547 dal nobile spagnolo Martin de Segura per avvistare i Saraceni: bellissima da visitare, fu l’oggetto architettonico attorno al quale sisviluppò l’attuale abitato (divenuto dogana, oggi ospita un interessante museo archeologico).
Sicuramente da non perdere è anche la moderna chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù col dipinto absidale di Giuseppe Pauri e, proprio lì davanti, la maestosa Villa Bernabei, bellissima e suggestiva residenza signorile ottocentesca. I più curiosi potranno invece spingersi fino alle fornaci abbandonate (le Franchi e Fiore a Villarosa), un tempo fiorenti produttrici di laterizi, e sulla statale Adriatica per ammirare il Museo delle Armi Antiche. Anche i giovani e gli sportivi potranno trovare la loro Martinsicuro, viste le numerose piste ciclabili e i percorsi nella natura da un lato, e dall’altro i centri balneari (per chi volesse prendere un aperitivo in riva al mare, cerchi lo stabilimento Blue Marlyn) e commerciali: non mancano hotel, Pensioni, B&B, Residence, Villaggi Turistici, Camping, Ristoranti tipici, Agriturismi, Pub, Agenzie di Viaggio, discoteche.
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Vola da solo sull'aereo da Cleveland a NY, "Un sogno!"

Un viaggio da sogno. E' quello riservato a un passeggero di Brooklyn che, in volo da Cleveland a New York, ha avuto l'aereo tutto per sè e non ha perso occasione per twittare l'esperienza.


    A quanto s'apprende, Chris O' Leary era in attesa di essere imbarcato su un volo dopo che la Delta Air aveva cancellato quello precedente a causa di problemi meccanici. Al gate, però lo hanno avvisato che anche quello successivo era stato cancellato, per le cattive condizioni meteorologiche, e sarebbe partito con un altro volo. Gli altri passeggeri sono stati dirottati su un altro aereo ancora. E cosi' O'Leary si è ritrovato a viaggiare da solo. In realtà il comandante ha ritardato la partenza per accogliere un altro passeggero, ma "ha dormito tutto il tempo per cui sono stato da solo ed è stata l'esperienza più fantastica della mia vita. Nessun pianto di bambino, nessuno che inclina il sedile impendendo di stare comodi. Davvero, un sogno", ha raccontato il fortunato passeggero.
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E' tempo di saldi anche in hotel, listini scontati fino al 65%

A gennaio è tempo di saldi anche negli hotel con tutti i listini in calo in Italia e in Europa come segnala il trivago Hotel Price Index.

    Nel Belpaese dalle Alpi alla Sicilia c'è l'imbarazzo della scelta nel primo mese del 2015. Si torna alla normalità dopo le lunghe feste natalizie e i listini hotel scendono vertiginosamente anche del 65% come nel caso di Tarvisio dove, in questo mese, si può soggiornare a una media di 82 euro in camera doppia rispetto i 235 euro di dicembre. Anche il mare d'inverno offre delle ottime possibilità: aMessina ad esempio il prezzo scende del 29% e si soggiorna a una media di 92 euro a notte. Tra le città d'arte sono in calo Roma (-9%), Bologna (-7%), Venezia e Napoli con il -6% e Torino -1%. Reggono invece i prezzi e, anzi, aumentano ancora rispetto a dicembre, nelle città di Firenze eMilano con un +11% in entrambe i casi.

    Anche gli altri paesi europei si adeguano al periodo di saldi, applicando "sconti" sui listini hotel fino al 26%.
    Trivago mette in luce il calo dei prezzi che si registra a Dresda (-26%), Praga (-19%), Mosca eLondra entrambe a -17%, Vienna (-16%), ed Edimburgo (-15%). Gli hotel di Siviglia infatti slittano da 81 a 71 euro a notte, Porto passa da 64 a 57 sempre in camera doppia e Barcellona segna il -8% (da 100 a 92).

    In un'analisi più estesa che coinvolge gli interi paesi, quello che registra una flessione maggiore è la Repubblica Ceca dove gli hotel scendono da una media di 98 a 81 euro a camera per notte, seguita poi dalla Russia con il -16% e Gran Bretagna -12%. Germania, Italia e Ungheria sono le tre nazioni (di 25) che mantengono il prezzo stabile nel confronto mese su mese.
   
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I crocieristi preferiscono salpare a gennaio. Prezzi low cost, fuga verso il caldo, posti meno affollati

Nonostante il boom di prenotazioni per le feste natalizie rispetto al periodo precedente, non ci sono soltanto le festività natalizie tra i pensieri dei crocieristi e sono tanti i viaggiatori che decidono di partire a gennaio specialmente per i prezzi low cost, per la voglia di fuga verso il caldo e il minore affollamento dei luoghi. Secondo un sondaggio di Noi Crociere il 45% del campione di 1.000 viaggiatori intervistati conferma questa tendenza.

    Secondo il 31% di questa percentuale di crocieristi, il motivo principale per preferire una crociera a gennaio è il prezzo: in questo mese sono tante le offerte a prezzi interessanti e convenienti. Senza tralasciare il fatto che i saldi possono riservare buoni affari se si sceglie di visitare città importanti, come Barcellona o Montecarlo. A seguire, con il 26% delle preferenze, troviamo i crocieristi che scelgono di partire a gennaio per sfuggire al freddo pungente delle proprie città, puntando verso mete calde (come le Isole Canarie, la Tunisia o la Spagna meridionale).

    Il 19% dei crocieristi intervistati poi parte a gennaio perché desideroso di relax, divertimento e per salpare verso posti nuovi tutti da scoprire. Al quarto posto con il 13% il desiderio di solitudine e di fugga dai luoghi di vacanza affollati. Infine ci sono i viaggiatori stanchi della tradizionale settimana bianca (11%), che convincono amici o parenti a dedicare i giorni di ferie nel mese di gennaio per partire in crociera, per trascorrere dei giorni di vacanza in modo diverso o semplicemente perché hanno altre preferenze in termini di vacanza.
   
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Il miglior posto per viaggiare in aereo? È l'1A

Il miglior posto a sedere in aereo? E' decisamente l'1A, per quanto riguarda la flotta di Airbus utilizzata dalle principali compagnie aeree come EasyJet e Alitalia per voli di breve tratta. A svelare i trucchi per scegliere i migliori posti a sedere è Kayak.it. Questo posto, infatti, offre spazio extra per allungare le gambe, regala un'ottima vista dal finestrino (senza primo piano dell'ala) e, con buona probabilità, è uno dei primi ad essere servito durante il pranzo.

    Se si decide di optare per questa scelta, tuttavia, è bene assicurarsi di essere ben coperti perché, purtroppo, questo è anche uno dei posti più freddi dell'aereo.

    Nel famoso Boeing 777 utilizzato da Alitalia, Emirates, Singapore Airlines e Qatar Airways, le file 44 e 45 sono decisamente da evitare: poco spazio per le gambe, poco spazio per reclinare il sedile e posizioni troppo vicine a bagni e zona di servizio dell'equipaggio.

    La miniguida di Kayak è stata realizzata grazie alle informazioni ottenute dagli assistenti di volo e da Dan Air, autore del blog Confessions of a Trolley Dolly (http://confessionsofatrolleydolly.com).
   
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Milano verso il 2015 Expo, a casa del Manzoni dandogli del tu Benvenuti nelle «Storie milanesi»


«Forse Milano è stata davvero tua, Alessandro, in quelle sere domestiche nella casa di via Morone quando i bambini giocavano a mosca cieca nella grande sala rossa ed Enrichetta suonava il pianoforte...». Un Manzoni così non lo aveva ancora raccontato nessuno. Da oggi è così che lo conoscerà chi arriva a Milano: si potrà entrare nella casa del grande scrittore e in altre 13 case museo della città dell'Expo non solo con una guida turistica in mano, o il tablet aperto su Wikipedia, ma accompagnati e quasi tenuti per mano dalle incursioni-racconto dello scrittore (e architetto) milanese Gianni Biondillo. Benvenuti nelle Storie milanesi (storiemilanesi.org), progetto lanciato dalla Fondazione Pini e curato da Rosanna Pavoni, che mette in rete 14 luoghi storici di Milano (Associazione per Mario Negri – per la Scultura, Casa del Manzoni, Casa Museo Boschi Di Stefano, Centro Artistico Alik Cavaliere, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Villa Necchi Campiglio, Fondazione Achille Castiglioni, Fondazione Franco Albini, Fondazione Corrente – Studio Treccani, Fondazione Adolfo Pini, Fondazione Studio Museo Vico Magistretti, Museo Bagatti Valsecchi, Museo Poldi Pezzoli, Spazio Tadini, Studio Museo Francesco Messina).


Attraverso Milano, la sua storia, le sue strade e il cuore della milanesità, con i personaggi che l'hanno visstuta e amata: Franco Albini, Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, Renzo Bongiovanni Radice e Adolfo Pini, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Achille Castiglioni, Alik Cavaliere, Vico Magistretti, Alessandro Manzoni, Francesco Messina, Nedda Necchi e Angelo Campiglio, Mario Negri, Gian Giacomo Poldi Pezzoli, Emilio Tadini, Ernesto Treccani. 



Oltre alle mappe interattive (si può costruire una camminata “su misura” da una fondazione all’altra, attraversando tutta Milano) si possono conoscere le iniziative periodiche degli spazi espositivi, e luoghi d'interesse legati ai personaggi. E il turista che non conoscesse tutti i personaggi? Può tranquillamente partire dai luoghi, e da quelli accostarsi, anche per la prima volta, al personaggio e allo stato d'animo (o mood, come diranno gli utenti della versione inglese - letta tuttavia dalla voce italiana da Laura Pasetti) della città. Come nella pagina-racconto dedicata da Biondillo all'architetto-designer Vico Magistretti: «Tu eri “Vico”. Anzi: il Vico, ché l’articolo determinativo rende tutti unici in questa città...».



Dalle case più belle di Milano ci si può anche affacciare, come facevano un tempo i loro inquilini. Dalle loro finestre sono state scattate delle foto: la città vista oggi dal punto in cui la guardavano Manzoni e gli altri. Eccola:

tratto da avvenire.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@simail.it

La quattordicesima edizione dei campionati del mondo di parapendio a Roldanillo in Colombia


Con una sfilata alla quale hanno assistito circa diecimila persone, si è aperta la quattordicesima edizione dei campionati del mondo di parapendio a Roldanillo in Colombia. Partecipano 150 piloti in rappresentanza di 49 nazioni. Il team azzurro è formato da Nicole Fedele, campionessa di Gemona del Friuli, dal torinese Davide Cassetta, dai trentini Luca Donini e Aaron Durogati, dagli altoatesini Franz Erlacher, Peter Gebhard, Joachim Oberhauser e dallo storico CT Alberto Castagna di Monza. Roldanillo si trova a 966 metri d'altitudine affacciata sulla parte ovest della fertile Valle del Cauca, dal nome del fiume omonimo che la percorre, ed ai piedi della Cordigliera Occidentale. La scelta di questa cittadina come sede dei campionati è stata fatta sulla scorta dei risultati di passate competizioni che hanno dimostrato come questo sito offra favorevoli condizioni aerologiche per il volo libero in deltaplano e parapendio, condizioni che diventano ideali nel mese di gennaio. In recenti occasioni è stato possibile assegnare percorsi di gara fino a 120 km effettuati con vele altamente perforanti in grado di sfiorare i 70 km/ora. Unico "motore", quello ecologico delle correnti d'aria ascensionali che scaturiscono dall'irraggiamento solare del suolo. Il decollo dei piloti avverrà da un vasto pendio posto a 1.900 metri in località Los Tanques. Da qui essi dovranno raggiungere ed aggirare punti salienti del territorio, detti "boe", scelti dagli organizzatori secondo le condizioni meteo del momento, fino all'atterraggio ufficiale. La corretta esecuzione del percorso di gara è confermata dal GPS che ogni pilota ha in dotazione. Dai dati registrati da ciascun apparecchio e scaricati in un computer si evince la classifica che premia chi ha impiegato minor tempo. La somma dei punteggi ottenuti in ciascun giorno di gara stabilirà le classifiche finali maschile, femminile e per nazioni. La Federazione Aeronautica Internazionale (FAI) organizzatrice dell'evento proclamerà i vincitori il 25 gennaio, data di chiusura dei mondiali. 


Gustavo Vitali Ufficio Stampa FIVL (ASC - CONI) - il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it

Je suis Charlie, non abbiate paura di raccontare... non abbiate paura di viaggiare (video)

IL TURISMO GUARDA AL FUTURO (video)

Sculture trasparenti


Dalla Cina al Canada, dalla Lettonia alla Svezia si moltiplicano i festival con i più grandi artisti del ghiaccio

(di Ida Bini)
   Spettacolari sculture di ghiaccio, trasparenti e levigate, sono le protagoniste assolute dei festival di ice art, l’arte di scolpire enormi massi ghiacciati, che le città e le regioni più fredde ospitano in queste settimane d’inverno. Dalla Cina al Canada, dall’Olanda alla Svezia, dal Belgio all’Italia, si susseguono gli appuntamenti e le manifestazioni dedicati all’arte di plasmare il ghiaccio: le opere, che rappresentano edifici, animali, oggetti o persone, prendono forma dai blocchi ghiacciati o dalla paziente lavorazione della neve pressata e poi scolpita.
  Il festival internazionale più prestigioso è quello che la città di Harbin, in Cina, ospita fino al 25 febbraio: l’Harbin Ice Festival (www.icefestivalharbin.com) è l’appuntamento più atteso dagli artisti di tutto il mondo che, ogni anno dal 1984, si ritrovano a creare le possenti opere trasparenti. Il ghiaccio, estratto in enormi cubi dal fiume Songhua, viene lavorato assieme alla neve e alle luci multicolori con scalpelli, seghetti e fili spinati. Le bellissime opere, che riproducono dragoni, lanterne, antiche fortezze e grattacieli, alti persino decine di metri, si potranno ammirare anche oltre la data di chiusura, finché il sole non le scioglierà.
Nel Banff National Park, in Canada, dal 16 al 25 gennaio si svolge l’Ice Magic Festival (www.banfflakelouise.com): da oltre vent’anni nella cittadina di Banff artisti di tutto il mondo espongono grandi sculture di ghiaccio e gareggiano per l’opera più bella, dando prova della propria creatività, maestria e velocità. Tra le tante attività e gli eventi correlati al Festival c’è anche la possibilità per i visitatori di mettersi alla prova, equipaggiati con stivaloni di gomma, paraorecchie e guanti, per creare una propria scultura, imparando dagli stessi artisti.
  E’ molto atteso dagli appassionati dell’ice art l’Ijs Beelden Festival (www.ijsbeelden.org), manifestazione che si svolge fino al 25 gennaio nella centrale piazza Rodetorenplein di Zwolle, in Olanda, dove sono esposte le opere di artisti olandesi e internazionali, ricavate da più di 250 tonnellate di ghiaccio. I visitatori possono ammirare gli spettacolari lavori di realizzazione del festival, dedicati al mondo della fantasia, direttamente dalle finestre dell’hotel di ghiaccio, che si trova nel centro della città olandese, creato appositamente per omaggiare il festival. Tutti i giorni dalle 10 alle 18 si possono guardare da vicino enormi statue trasparenti, posizionate sotto una tenda termica di 2mila metri quadrati. Il più grande festival al coperto di tutta l’Olanda coinvolge anche i bambini con diverse attività educative e dimostrazioni pratiche.
   La città di Jelgava, in Lettonia, ospita dal 7 al 9 febbraio il festival internazionale della scultura di ghiaccio e premia la migliore tra le 50 opere dei 30 artisti provenienti da tutto il mondo. Tema del festival, giunto alla sedicesima edizione, è “Neverland”, il magico mondo di Peter Pan, che sarà corredato da concerti, feste ed eventi a tema, sempre legati al ghiaccio e alla capacità di realizzare creazioni di fantasia.
Lo snow festival di Kiruna, nella Lapponia svedese, è uno degli appuntamenti più attesi dei Paesi artici per la bellezza e lo stupore che regalano le opere di ghiaccio esposte. E ancor più magica è l’ambientazione della città, immersa nella neve e in boschi bianchi e fatati, dove ci si muove solo con le slitte o con le ciaspole e dove si possono ammirare i paesaggi e le aurore boreali della terra dei Sami. L’ultima settimana di gennaio a Kiruna si riuniscono i migliori scultori del ghiaccio per partecipare alla competizione che offre anche spettacoli di pattinaggio di velocità e danza su ghiaccio, concerti, gare di sci e di slitte trainate da renne o da cani. Immancabili sono gli igloo trasformati in bar, alberghi o ristoranti per vivere più intensamente il rigido inverno lappone.
   Anche le Alpi dell’Alto Adige ospitano interessanti festival internazionali di sculture di ghiaccio (www.snow-festival.com): a San Candido, dal 14 al 16 gennaio, e a San Vigilio, dal 19 al 21 gennaio, si svolge il festival arte d’inverno con l’esibizione di dieci artisti che per tre giorni scolpiscono giganteschi cubi di neve pressata e ghiacciata e realizzano opere che saranno poi esposte fino al loro naturale scioglimento. Le sculture di ghiaccio potranno essere ammirate anche di sera grazie a un impianto d’illuminazione che regalerà alle grandi opere ancor più fascino. A Klausberg, in Valle Aurina, si svolge fino al 16 gennaio la sesta edizione del festival internazionale delle sculture di neve, che raggruppa dieci artisti che si divertono a plasmare le opere di ghiaccio scavate nella neve pressata e ridotte in grandi cubi, che vengono poi scolpiti. Al concorso partecipano anche gruppi di tre artisti ciascuno che realizzano fantasiose sculture, esposte nei boschi e nelle valli delle Dolomiti.

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Firenze Mostra delle Icone Russe agli Uffizi 20 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015

Mostra delle Icone Russe agli Uffizi 20 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015

L’esposizione è il nuovo appuntamento del ciclo I mai visti, e presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie Fiorentine, che costituiscono il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente fuori dal mondo ortodosso. Dal 20 dicembre 2014 al 1° febbraio 2015, la Sala delle Reali Poste del Museo fiorentino accoglie la mostra “Collezione delle icone russe agli Uffizi”.
La rassegna, ideata dalla Galleria degli Uffizi, promossa dall’Associazione Amici degli Uffizi e curata da Valentina Conticelli, Vincenzo Gobbo e Daniela Parenti, è parte integrante del ciclo ‘i mai visti’, che ogni anno offre al pubblico l’opportunità di approfondire temi legati ad opere poco note delle sue collezioni.
La mostra presenta 81 icone di proprietà delle Gallerie fiorentine, costituenti il più antico nucleo collezionistico di icone russe esistente al di fuori del mondo ortodosso.
I due esemplari più antichi, un’icona mariana e quella raffigurante la Decollazione del Battista, sono databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII e conservano ancora la coperta d’argento, detta oklad, che li rendeva adatti al gusto principesco di casa Medici, trovando posto fin dal Seicento fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti.
Ad eccezione, di pochi esemplari, tuttavia la collezione delle icone degli Uffizi giunse a Firenze in epoca lorenese e la maggior parte di esse appartengono alla prima metà del XVIII secolo; i caratteri stilistici che le accomunano sono tali da far supporre che possano essere state acquistate a gruppi in qualche bottega provinciale della Russia centrale. S’ignorano gli eventi che hanno portato questa raccolta a Firenze. Una scritta presente sul retro dell’icona con le Storie di Cristo porta a ipotizzare un legame con la chiesa ortodossa della Santissima Trinità di Livorno, la prima chiesa acattolica della Toscana, eretta alla fine del sesto decennio del XVIII secolo con il favore del granduca Francesco Stefano di Lorena.
“Sono grata agli Amici degli Uffizi e al personale della Direzione della Galleria – commenta il Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino, Alessandra Marino – per la volontà di mantenere viva la tradizione dell’appuntamento espositivo di fine anno con ‘i mai visti’. Quest’anno i visitatori troveranno ad attenderli una serie di icone russe appartenenti alla Galleria e che, attraverso questa iniziativa, trova luogo e motivo per essere ammirata e apprezzata, a conferma del gusto collezionistico delle dinastie medicea e lorenese che ha attraversato i secoli ed è giunto sino a noi”.
“Da qualche mese - ricorda Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - è tornata agli Uffizi, dalla Galleria dell’Accademia, la collezione d’icone che intorno al 1782 era stata esposta da Luigi Lanzi e Giuseppe Pelli Bencivenni nel “Gabinetto di pitture antiche”, in una coabitazione con le tavole dei maestri operosi ai primordi dell’arte italiana che è emblematica d’una riscoperta critica per la quale è invalsa la formula di ‘fortuna dei primitivi’. L’esposizione riguarda un settore del patrimonio degli Uffizi ‘mai visto’ dai visitatori, ai quali sarà dato agio di conoscere una cultura antica e nuova”.
“È davvero un piacere - afferma Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi - presentare alla città la nostra strenna natalizia. Da oltre un decennio l’Associazione che ho l’onore di presiedere, partecipa attivamente all’organizzazione della mostra del ciclo de ‘i mai visti’, che propone aspetti della collezione del Museo poco noti e raramente esposti. Quest’anno - prosegue Maria Vittoria Rimbotti - l’attenzione si è focalizzata sulla più antica collezione di icone russe esistenti fuori dal mondo ortodosso di proprietà della Galleria degli Uffizi, che testimoniano il raffinato gusto collezionistico fiorentino, iniziato già in ambito mediceo e proseguito con la casata lorenese, attento a forme di espressione artistica di grande ricercatezza, nate e sviluppate in paesi e culture solo apparentemente lontane da quelle italiane”.
“Le icone russe - sottolinea Daniela Parenti - giunsero agli Uffizi da Palazzo Pitti nel corso della risistemazione della Galleria promossa da Pietro Leopoldo, che comportò lo spostamento di intere branche del collezionismo mediceo e il trasferimento di molti capolavori agli Uffizi dalle regge granducali. Le icone “greco-mosche” furono sistemate nel “Gabinetto di pitture antiche” come significative testimonianze della riscoperta delle antichità cristiane e della pittura delle origini, ed introducevano ai dipinti toscani a fondo oro come pure ai capisaldi del primo di Rinascimento di Angelico, Paolo Uccello, fino a Botticelli accanto a coppe paleocristiane, smalti e mosaici. Questo insolito, ma innovativo accostamento di opere “primitive” fu smantellato alla fine del XVIII per far posto a un diverso ordinamento e le icone russe furono relegate nella villa medicea di Castello, dove rimasero fino al XX secolo. Depositate quindi a Palazzo Pitti e poi alla Galleria dell’Accademia, tornano nuovamente agli Uffizi, in virtù degli spazi in accrescimento del progetto Nuovi Uffizi”.
“L’esposizione - dichiara Vincenzo Gobbo - dell’interessante gruppo d'icone russe si suddivide in tre sezioni che raggruppano le tavole dipinte aventi per tema il Cristo, la Madre di Dio e le diverse figure di santi che animano il credo ortodosso. Dal punto di vista artistico le icone della collezione fiorentina costituiscono un insieme eterogeneo all'interno del quale si trovano immagini sacre caratterizzate da una discreta qualità nella resa iconografica, a cui s'alternano quelle in cui lo stile 'popolare' è evidenziato da tratti più semplici e ingenui”.
Firenze, dicembre 2014
LA COLLEZIONE DELLE ICONE RUSSE AGLI UFFIZI
Firenze, Galleria degli Uffizi - Sala delle Reali Poste
20 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015
Orari: da martedì a domenica, ore 10.00 - 17.00
Ingresso libero


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Turismo: cala voglia di viaggio, 1 su 3 parte per shopping

di Cinzia Conti

La disoccupazione, lo spettro della prolungata recessione e un pessimismo diffuso sul futuro economico dell'Italia fanno diminuire la propensione al viaggio degli italiani. Ma chi può permettersi di partire, in un caso su tre, lo fa per lo shopping, forse con l'illusione di approfittare della stagione dei saldi e delle offerte. E' la novità che emerge dalla consueta indagine mensile di Confturismo-Confcommercio con l'Istituto Piepoli, che vede l'indice di fiducia del viaggiatore scendere da 58 a 56 su 100.

Il valore è tornato ai livelli di maggio e nonostante rimanga in zona "sufficienza" si registra forte incertezza fra i viaggiatori. Mentre rimane stabile il valore degli ottimisti, aumenta di 9 punti percentuali il numero dei pessimisti (arriva a 45% del totale). Nuovo slancio all'economia e di conseguenza all'indice di fiducia del viaggiatore potrebbe arrivate nei prossimi mesi dalla diminuzione del prezzo del petrolio, con un percepibile risparmio ad esempio su prezzo del carburante per gli aeromobili.

Gli italiani continuano a rimanere fortemente spaccati a metà: l'indice raggiunge dei valori elevati, sopra 61 punti su 100, al Nord-Ovest, mentre al Sud e nelle Isole il valore è molto negativo, 51 su 100. La stessa frattura anche tra le generazioni: più propensi a viaggiare restano i giovani, mentre la popolazione più matura fa registrare un indice pari a 47 su 100, pienamente insufficiente. Le vacanze invernali saranno in famiglia per quasi un terzo degli intervistati, mentre i gruppi saranno formati in media da cinque persone.

Diminuisce a 3,8 notti la durata media della vacanza, dato tutto sommato compatibile con la stagionalità e con il mix delle destinazioni preferite per il periodo, che vede di fatto prevalere gli "short break", anche se forte in questo periodo è il un peso statistico delle vacanze montagna . Non mancano le destinazioni esotiche e di lungo raggio.

Per i prossimi mesi le destinazioni preferite saranno le destinazioni montane-sciistiche, in particolar modo quelle del Trentino Alto Adige, della Lombardia e del Piemonte. Toscana e Lazio rimangono tra le mete più apprezzate anche nel periodo invernale grazie alle loro città d'arte. A livello di mete extra-europee, gli Stati Uniti d'America tornano in cima alla preferenze degli italiani, mentre Nord Africa e Turchia sono le altre mete preferite nel mondo. I prossimi mesi continueranno a vedere al centro dei desideri di viaggio le città d'arte, sia quelle italiane che quelle europee e le visterà un italiano su due. La montagna è preferita da oltre un italiano su tre, in forte crescita rispetto al mese precedente.
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Le regine delle nevi nel mondo. Alla scoperta delle 10 località sciistiche più belle e glamour oltreconfine

di Ida Bini

Eleganti, accoglienti, tecnologiche e panoramiche: ecco le migliori stazioni sciistiche oltre confine, alpine e internazionali, dove poter sfruttare al massimo la passione per la neve e per gli sport invernali e da conoscere meglio in vista delle prossime settimane bianche.
Sankt Moritz, la più famosa ed elegante località sciistica della Svizzera, è un paradiso per tutti gli appassionati di sport invernali che hanno a disposizione 350 chilometri di piste, 3 snowpark e 56 impianti di risalita. Quest’anno lo storico rifugio dorato dell’Alta Engadina compie un secolo e mezzo di turismo invernale con appuntamenti mondani - mostre fotografiche, concerti, festival gastronomici ad alta quota e spettacoli di luci e neve – ed eventi sportivi, tra cui gare di curling e hockey, arrampicate sul ghiaccio, tornei di polo e discese di skeleton. Tre sono i comprensori sciistici che la circondano - Corviglia, il più grande, Corvastsch e Diavolezza – e che ospitano, tra l’altro, la leggendaria pista da skeleton del Cresta Run e l’unico tracciato da bob di ghiaccio naturale al mondo. Cinque sono le piste da slittino, dai tracciati facili ai più tecnologici, e più di 200 sono i chilometri di anelli da fondo con le celebri piste intorno ai laghi e i 42 chilometri della maratona tra Maloja e S-chanf. Quest’anno lo skipass giornaliero costa 61 euro e molte sono le proposte di soggiorno e sport. Info: www.engadin.stmoritz.ch/it

Sempre in Svizzera, Zermatt è la località sciistica più panoramica di tutta Europa: dalle sue piste, infatti, si godono scorci spettacolari sulle cime e sui ghiacci perenni del Cervino e del monte Rosa. E’ la patria dello sci alpino: si percorrono tracciati che sorgono tra i 1.600 e i 3.900 metri d’altezza e che si raggiungono con impianti altamente tecnologici, come il secondo impianto di risalita più grande al mondo o la funicolare sotterranea che collega l’area sciistica di Sonnegga in un ambiente incontaminato, dove le automobili non sono ammesse. Nella località del Vallese, infatti, ci si sposta a piedi, con le auto elettriche, in treno e con le slitte. Anche le baite e i ristoranti in quota prestano grande attenzione all’ambiente con impianti fotovoltaici e pannelli solari che ne garantiscono una totale autosufficienza energetica. Il comprensorio di Zermatt, Matterhorn Ski Paradise, offre 350 chilometri di piste, servite da 64 impianti di risalita: imperdibile è una sciata lungo i quasi 4 chilometri della discesa dal Piccolo Cervino fino al borgo svizzero attraverso il ghiacciaio del Plateau Rosà. Anche gli snowboarder hanno a disposizione il freestyle funpark Gravity, dove si allenano anche gli atleti che partecipano alle Olimpiadi. Lo skipass giornaliero è di 57 euro.
Info: www.zermatt.ch

Nel cuore del comprensorio del Portes du Soleil, sulle Alpi francesi, Avoriaz è considerata dagli appassionati di sci una delle migliori stazioni sciistiche di tutta Europa. Le sue piste fiabesche attraversano i boschi dell’Alta Savoia, a 1.800 metri di’altezza, dove si scia e ci si diverte lontano dall’inquinamento e dal rumore delle automobili che, d’inverno, sono bandite: qui ci si sposta solo con slitte trainate dai cavalli e con gli sci ai piedi. Il grande comprensorio di Avoriaz offre 650 chilometri di piste che arrivano fino in Svizzera e tracciati lunghi e divertenti, come la celebre Abricotine, lunga 7 chilometri e mezzo. Lo skipass per sciare nel comprensorio, servito da 201 impianti, è di 40 euro. Info: www.avoriaz.com

Chamonix, sulle alpi francesi a ridosso dei confini italiano e svizzero, è una delle località sciistiche più antiche d’Europa ed è stata la prima ad accogliere i giochi invernali nel 1924. Ai piedi del monte Bianco, offre alcune delle migliori piste al mondo per lo sci estremo, lo snowboard e il fuori pista, in particolare i tracciati che dal Aiguille Du Midi scendono in paese attraverso la Mer de Glace. Si scia sul versante del monte Bianco e su quello opposto, nell’area Brevent-Flegere, il comprensorio più ampio della zona con due accessi, dal centro di Chamonix e da Les Praz. Esistono anche altri comprensori, come quello in località Argentiere, dove si scia tra i 1.250 metri e i 3.275 metri d’altezza, e a Le Tour. Tra le molte attività sportive c’è l’insolita grotta di ghiaccio, che viene scavata ogni anno a primavera con decine di gallerie e tunnel da percorrere. Chamonix è anche una località mondana, frequentata per i tanti locali après-ski e le baite d’alta quota, che offrono cene gourmet e musica dal vivo. Info: www.chamonix.com

A pochi chilometri da Chamonix e dal traforo del monte Bianco sorge Megève, una delle stazioni sciistiche più belle delle Alpi, frequentata dalle celebrities di tutto il mondo per il suo fascino di antico villaggio savoiardo. La località si trova tra due comprensori che complessivamente regalano 420 chilometri di piste per lo sci alpino, tra i 1.100 e i 2.350 metri d’altezza, serviti da 135 impianti. Con gli sci a i piedi si raggiungono i paesi limitrofi di Combloux, Saint Gervais e Saint Nicolas De Veroce in splendide passeggiate. Lo skipass costa 43 euro. Info: http://it.megeve.com

Kitzbühel, la “perla delle Alpi”, è una delle località più famose del Tirolo, ricca di fascino e di storia. Simbolo indiscusso del villaggio austriaco è la leggendaria pista nera Streif, prestigiosa tappa del Campionato del mondo di sci, lunga 3 chilometri con il 75 per cento di pendenza in alcuni tratti. La celebre località offre piste da sogno e per tutti i gusti nei due comprensori dell’Hahnenkamm e del Kitzbüheler Horn; diversi tracciati di sci alpino lungo 168 chilometri; due snowpark - Kitzbüheler Horn e Kitz-Soth Hanglalm al passo Thurn – e 60 chilometri di anelli di fondo, tra cui la pista illuminata Sportloipe. Lo skipass giornaliero costa 49 euro. Info: www.tirolo.com

Incastonata tra le Alpi Giulie e la catena montuosa delle Caravanche, in Slovenia, Kranjska Gora è una piccola località di montagna che offre ogni sorta di divertimento per gli appassionati di sport invernali. Si scia sul panettone del Vitranc da Rateče, al confine con l’Italia, fino al centro della cittadina, da dove si innalza il muro di ghiaccio della Podkoren, la celebre pista dei campioni di slalom, 1.200 metri di discesa verticale. Sono 30 i chilometri di piste da discesa intorno a Kranjska Gora, ma solo due sono tracciati davvero difficili; le altre piste sono accessibili a tutti: morbide, ampie, ideali per i bambini e i principianti. Tutti i tracciati sono circondati dagli straordinari paesaggi delle montagne più belle del Paese: Mangart, Jalovec, Prisojnik, Razor e, su tutte, il monte Triglav, vetta simbolo della Slovenia. Info: www.kranjska-gora.si

Aspen, in Colorado, è la stazione sciistica più famosa d’oltreoceano: esclusiva e divertente, è il rifugio dorato delle star hollywoodiane e di chi è in cerca di esperienze mozzafiato su piste e tracciati nei boschi delle Montagne Rocciose, sempre perfettamente innevati. Le piste, tra i 2.420 e i 3.800 metri, sono lunghe, ampie e comode da raggiungere. L’area sciistica di Aspen si divide in quattro parti: l’impegnativa Highlands, dove le piste hanno gobbe e muri ghiacciati; Snowmass, più adatta alle famiglie; Buttermilk per gli appassionati di snowboard e la zona di Mountain con tracciati di ogni tipo. Nel complesso le piste si sviluppano su 495 chilometri, da percorrere anche su motoslitte e, in parte, a piedi su tracciati ben segnalati. Qui il divertimento è assicurato anche se un po’ caro, come dimostra lo skipass giornaliero che costa 73 euro. Info: www.aspensnowmass.com

La località canadese di Whistler, in British Columbia, offre tutto quello che uno sciatore desidera: emozioni, bellezza, sicurezza e tecnologia. Nella parte sudoccidentale del Canada, a 125 chilometri a nord di Vancouver, la stazione di Whistler è, assieme alla vicina Blackcomb, la più grande area sciistica del Nord America. Dal 2008 la telecabina “Peak to Peak”, sospesa sulla valle per più di 4 chilometri, collega i due versanti e permette di passare da una montagna all’altra, sciando su più di 200 piste con un unico skipass. I tracciati sono facili e adatti per tutta la famiglia mentre per gli sciatori più esperti ci sono i back bowls, piste vergini per sciate in neve fresca. Famose sono la pista Couloir Extreme, lo stretto canalone di Pakalolo, il Whistler Olympic Park dove si sono svolti i giochi olimpici invernali del 2010, e il Whistler Sliding Centre dove si pratica bob, skeleton e slittino. Info:www.whistlerblackcomb.com

Bisogna volare fino in Giappone per sciare sulle piste di Niseko, località invernale ai piedi del monte Annupuri, famosa per le piste sempre perfettamente innevate e frequentata dagli appassionati di sci alpino e di snowboard. La località, il cui nome in giapponese significa “neve farinosa”, è il risultato di 4 diversi villaggi - Hirafu, Hanazono, An’napuri e Higashiyama - riuniti in un unico comprensorio sull’isola di Hokkaido per offrire il meglio degli sport invernali.
Info: www.niseko.ne.jp/en

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Israele, una nuova app fa viaggiare tra i tesori archeologici

I manoscritti del Mar Morto, una delle più importanti scoperte archeologiche del XX secolo, ma anche la Genesi, il racconto della creazione, i Dieci Comandamenti, i Salmi e altri 2000 antichissimi documenti. L'Israel Antiquities Authority ha lanciato la sua prima applicazione gratuita, Dig Quest, con giochi di archeologia e puzzle per bambini.

La nuova app, che introduce i bambini dai 7 agli 11 anni all'archeologia con una suite di giochi su trenta livelli, con bellissimi manufatti del tesori nazionali della Israel Antiquities Authority, trasforma l’iPhone o l'iPad in uno piccolo "strumento archeologico" e permette di giocare per affinare le proprie competenze, scoprire significati segreti, risolvere enigmi.

I giochi sono stati sviluppati in collaborazione con il team della Israel Antiquities Authority per dare un'idea di quello che gli archeologi fanno e come sperimentano l'emozione della scoperta e la creatività e le competenze coinvolte per risolvere i misteri del passato lontano.

I giocatori potranno scegliere tra due siti di uno scavo e ognuno di essi ha un gioco unico che mette il giocatore al posto di guida e richiede l'utilizzo di differenti competenze diverse archeologiche. La parte sporca deve essere eliminata al fine di scoprire un antico mosaico di epoca romana facendo seguito ad un gioco a quiz per individuare e classificare gli animali e gli oggetti del mosaico. Ogni sito dispone di scoperte che raccontano all'utente la storia dello scavo e dei manufatti scoperti.

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