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Mostra i bolognesi che fecero Roma


Dire che sia una rimpatriata non sarebbe sbagliato, ma, in fondo, è un po’ riduttivo; dire che sia una parata di opere, più o meno grandi, frutto di una rinnovata stagione di studi, sarebbe invece eccessivo; e poi l’occasione è abbastanza casuale: i restauri nella “Sala Bologna” della Pinacoteca Capitolina, incentivati dal Giubileo della Misericordia. È invece un gioco di sponda naturale che ha riportato a casa i dipinti della scuola emiliana a cavallo fra XVI e XVII secolo, collocandoli nello scenario più giusto, Palazzo Fava, dove lungo la parte alta al piano nobile si dipana il celebre ciclo d’affresco dei Carracci sul mito di Giasone e Medea. Le opere testimoniano i rapporti fra Bologna e Roma in quell’epoca, e sono un nucleo approdato al museo capitolino nel XVIII secolo, con l’acquisizione voluta da papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini già arcivescovo di Bologna. 

Se il dato storico ci spinge a considerare gli intrecci fra Roma e Bologna fin dal Cinquecento nella figura di Prospero Fontana, come ricorda Claudio Strinati nel catalogo; questa joint-venture museale consente anche di ripercorrere la storia della costituzione della Pinacoteca Capitolina a partire dalla megacquisizione pontificia della collezione Sacchetti, famiglia all’epoca coperta da debiti che rimontavano di alcune generazioni: centottantasette dipinti fu l’inventario della cessione del 1748 e il prezzo pagato venticinquemila scudi. Notizie ricordate da Sergio Guarino, curatore della mostra. A questo corpus se ne aggiunse nel 1749 un secondo, proveniente dalla famiglia dei Pio, che avevano trasferito il loro baricentro in Spagna, altri 126 quadri dai quali vennero esclusi i dipinti “osceni” e le copie, e il valore stimato dal pittore Giovanni Paolo Panini piacentino d’origine e romano d’adozione, sedicimila scudi, venne corrisposto.

A questo punto come ricorda Guarino, il nucleo portante della pinacoteca, oltre trecento quadri, era costituito, «rimaneva la necessità di occuparsi, come lo stesso Benedetto XIV aveva scritto nel chirografo Sacchetti, dell’“ammaestramento della Gioventù inclinata allo studio delle Arti Liberali”, obiettivo che venne raggiunto pochi anni dopo, istituendo la Scuola del Nudo dell’Accademia di San Luca, in stretto collegamento con la collezione dei quadri». Papa Lambertini inaugurò una linea moderna nella difesa dei beni artistici di Roma, con tanto di norme a tutela del patrimonio (Andrea Emiliani ricorda che all’epoca «l’esportazione incontrollata» era un problema serio per Roma, niente di nuovo sotto il sole dunque); il Lambertini, già pontefice, aveva pubblicato anche un editto che immobilizzava le proprietà ecclesiastiche bolognesi, adeguandosi ad analoghe norme in vigore a Venezia.

Fu sempre lui ad acquistare ciò che restava d’importante della raccolta d’Este ceduta dal duca di Modena, con una emorragia che aveva portato opere importantissime a Dresda. E altre iniziative in merito intraprese per arricchire il Museo Cristiano della Biblioteca Apostolica. Sono soltanto alcuni cenni sul ruolo svolto da Benedetto XIV a tutela dei patrimoni artistici romani e non solo, che anticipano e pongono le basi per un nuovo impianto giuridico a sostegno di questa salvaguardia. Canova fu forse il più convinto continuatore di questa politica come difensore del patrimonio dalle grinfie napoleoniche, e nella stessa epoca Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy nelle Lettere a Miranda, scrive, a proposito del patrimonio di Roma che «il vero museo si compone, è vero, di statue, di colossi, di templi, di obelischi, di colonne trionfali, di terme, di circhi, di anfiteatri, di archi di trionfo, di tombe, di stucchi, di affreschi, di bassorilievi, di iscrizioni, di frammenti di ornamenti, di materiali da costruzione, di mobili, di utensili, eccetera eccetera, ma nondimeno è composto dai luoghi, dai siti, dalle montagne, dalle strade, dalle vie antiche, dalle rispettive posizioni delle città in rovina, dai rapporti geografici, dalle relazioni tra tutti gli oggetti, dai ricordi, dalle tradizioni locali, dagli usi ancora esistenti, dai paragoni e dai confronti che non si possono fare se non nel Paese stesso».
Sarebbe lungo discutere questa convinzione, ma è certo che sulla base delle parole di Quatremère de Quincy tutto diventa museificabile (e sappiamo bene come la conservazione a oltranza abbia anche generato mostri e falsi storici, non tanto quelli di Viollet-le-Duc che erano dichiarati e a modo loro immaginifici, ma quelli davvero immobilisti della cultura del recupero dei centri storici propugnata negli anni Ottanta del Novecento da Pier Luigi Cervellati che spesso ha prodotto la mummificazione dell’immagine della città, sostituendone solo il materiale corporeo, ovvero demolendo quartieri antichi perché fatiscenti e ricostruentoli identici, magari con un’anima in cemento armato).

Ma, ecco, se tutto questo è degno di riflessione, non sono però gli spunti storici quelli più suggestivi che offre questa mostra. Sono le emozioni singole, legate ad alcune opere piuttosto che ad altre: il “ritorno a casa” di Prospero, Annibale, Ludovico, Guido, Domenico ci fa ricordare quanto la “poetica degli affetti” identifichi i bolognesi di quel tempo. Si potrebbe dire che sia essa a tenere unito l’arco che dal manierismo aggetta verso il barocco. Se Caravaggio ravviva la realtà con un pensiero metafisico, i bolognesi la esprimono sempre con uno scarto psichico che li rende lunatici, ipocondriaci, sentimentali, mai zuccherini. Esistenzialisti ante litteram forse: basti guardare quel formidabile memento che è il San Francesco in adorazione del crocifisso di Annibale, coi fori delle stigmate come speculum che fa vedere di riflesso il sacrificio di Cristo.

Così anche la materia pittorica del bellissimo Ritratto di giovane di Ludovico, cugino di Annibale, con quel movimento degli occhi verso la sorgente luminosa che sembra portare un soffio vitale nelle fibre stesse del colore; e sempre di Ludovico lo sguardo tenero e malinconico che Caterina d’Alessandria rivolge al Gesù bambino tenuto in braccio dalla Madonna, la quale, a sua volta, medita sul destino di entrambi, il sacrificio che salva e la testimonianza nel martirio. Le figure di Guido, tranne il San Girolamo già attribuito a un’altra mano di pittore emiliano (chissà che non ci sia quella di un romagnolo, oppure del pesarese Cantarini, che di Reni fu allievo), vivono in una luce-materia perlacea e lunare, una sostanza che quasi sfugge al controllo della forma e si scioglie in un colore freddo non d’incredulità, ma carico del nichilismo che spinge il giocatore d’azzardo a sfidare il destino.
Bologna Palazzo Fava. "Guido Reni e i carracci" fino al 13 marzo.
da avvenire

A Wroclaw, la Capitale europea della cultura 2016

Più di 100 eventi in uno solo fine settimana, tra mostre, concerti, spettacoli. Happening per le strade, ma anche nelle stazioni ferroviarie, nei centri commerciali, persino gli ospedali. Fino al grande ''Risveglio'' che coinvolgerà tutta la città, con più 1.300 artisti e l'intera popolazione protagonisti. E' il lungo week end con cui Wroclaw (Breslavia), la Città dei 100 e più ponti sull'Oder, antica capitale della Slesia, un tempo tedesca, oggi cuore imprenditoriale della Polonia, aprirà ufficialmente da venerdì il suo anno da Capitale europea della cultura 2016 (eletta insieme a Donostia-San Sebastian in Spagna). Un'occasione per andare alla scoperta di una delle città più antiche e belle della Polonia, dei suoi tanti teatri e musei, della grandiosa piazza del Rynek o delle ex latterie diventate locali alla moda, ma soprattutto del fitto calendario di appuntamenti per questi primi tre giorni di Wroclaw 2016.
Ecco quelli da non mancare:
VENERDI' 15 - Ad aprire il week end, già venerdì, è ''Brzmienia (suoni)'', personale dedicata a Eduardo Chillida, il più importante artista spagnolo della seconda metà del Novecento, scomparso nel 2000, con 40 sculture alla Galleria dell'Arte Contemporanea BWA, a sottolineare anche il legame con l'altra Capitale europea della cultura 2016, San Sebastian. Accompagnano la mostra due installazioni sonore del compositore Gorka Alda. Parte venerdì anche la tre giorni del ''Mercouri/Xenakis project'', con concerti, una mostra e uno spettacolo tutti dedicati al lavoro del compositore Iannis Xenakis e all'attrice greca Melina Mercouri, che, da ministro della cultura del suo paese, propose la creazione della Capitale europea della cultura. All'interno del progetto ''I suoni di Wrocaw'' nei centri commerciali, ospedali e stazioni ferroviarie iniziano le esibizioni di attori, musicisti, acrobati e performer. In piazza Nowy Targ, dove una grande Sfera ospiterà concerti, workshop e proiezioni cinematografiche, si apre anche il Food Truck Festival dedicato a ''La Cultura dei Sapori''. E ancora, il tetto del Forum Nazionale della Musica ospita spettacoli multimediali di videomapping, mentre l'Isola Sodowa sul fiume Oder per due giorni si trasforma in un'isola di fuoco, tra installazioni e spettacoli pirotecnici con la regia di Aneta Zwierzyska.
SABATO 16 - Pittura, letteratura, musica, teatro. E' tutto questo e molto altro il ''Museo dei sogni'', che al National Museum apre una nuova prospettiva sui grandi maestri del passato. In tutto nove camere delle meraviglie, dirette da Jacqueline Kornmueller e ispirate, tra gli altri, a Kandinsky e Podkowiski, in cui attori e ballerini (ma anche scrittori di spicco come Jacek Dehnel) interpretano brevi scene di fronte ad opere selezionate. Sono gli spettatori, armati di sedia pieghevole e mappa del museo, a spostarsi per scoprirle tutte.
    Il Museo dell'architettura inaugura invece ''Made in Europe. 25 anni del premio dell'Unione Europea per l'architettura contemporanea'', mostra che con 150 oggetti-simbolo ripercorre il primo quarto di secolo del prestigioso premio, presentando anche i vincitori del 2015.
    DOMENICA 17 - Dopo il concerto di Gala diretto dal maestro Ernst Kovaic al National Forum of Music, ecco il grande ''Risveglio''. Più di 1.300 artisti, 200 coristi, 50 soldati e 20 musicisti. Ma anche 300 ciclisti, 30 installazioni luminose, 1.300 costumi, 30 gigantesche effigi e cinque tram utilizzati.
    E' il ''Risveglio'', festa d'apertura di Wroclaw 2016, immaginata dal genio visionario di Chris Baldwin, già tra gli ideatori dell'opening dei Giochi Olimpici di Londra. Ancora top secret i dettagli, ma la promessa è che sarà davvero ''un evento spettacolare'', con quattro cortei di persone ''comuni'' e artisti, in partenza da altrettanti diversi luoghi della città capeggiati da quattro Spiriti-guida (lo Spirito del Pluralismo Religioso, dell'Innovazione, lo della Ricostruzione e dell'Alluvione) che ne riassumono l'anima e la storia. In una città che ha cambiato pelle così tante volte, contesa nei secoli da boemi, tartari, prussiani, tedeschi e russi, oltre che dai polacchi, ''Risvegli - spiega Baldwin - sarà per i cittadini l'opportunità di riunirsi tutti insieme in una grande marcia per un racconto artistico della propria storia''. Seguendo la mappa dei cortei, dove ogni fermata è un evento artistico, chiunque potrà unirsi a uno dei cortei, ottenendo un mantello nei colori ufficiali di Wrocaw Capitale Europea della Cultura 2016 e un campanellino. La ''più grande parata della storia della regione'' si concluderà nella Piazza del Mercato, trasformata per l'occasione in un gigantesco palcoscenico naturale con uno show ricco di effetti visuali.
ansa

In Cina sarà protetto l'habitat del panda


Sul taglio illegale di circa mille e trecento ettari di foreste del Sichuan - habitat del panda e Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco - l'Ufficio delle Foreste del Sichuan, in Cina, ha aperto 15 indagini giudiziarie e otto procedimenti amministrativi nei confronti di 22 funzionari pubblici, assicurando che proteggerà le foreste. Lo rende noto Greenpeace che aveva sporto varie denunce.

"Grazie alle nostre indagini, abbiamo ottenuto la protezione di foreste che sono vitali per il panda - afferma Yi Lan, che segue la campagna foreste di Greenpeace in Asia orientale - È un segnale positivo che dovrebbe costituire un primo passo per una riforma a base nazionale: un terzo delle foreste cinesi è infatti a rischio a causa di una falla nel sistema normativo".

Esiste una scappatoia nel "Regolamento tecnico per la ricostruzione delle foreste a basso rendimento" che autorizza a sostituire la foresta con piantagioni più redditizie in nome di una presunta "rigenerazione forestale", spiega l'associazione ambientalista. Anche le provincie dello Yunnan e dello Zhejiang sono interessate da queste pratiche. Greenpeace chiede quindi al governo cinese di "sanare al più presto questa falla in modo da rispettare gli obiettivi nazionali di protezione delle foreste".
ansa

In bici sul Grab di Roma, al via gli itinerari turistici

Da sabato prossimo partono i weekend del 'Grab', i pacchetti turistici sull'itinerario per bici - ideato da Legambiente insieme a VeloLove e ad altre associazioni - che gira intorno a Roma per 42 chilometri e che poi, seguendo alcuni raggi principali, arriva fin dentro la città.

I tragitti sono due. Uno parte dal Colosseo, attraversa il Parco Naturale regionale dell'Appia Antica, il Parco degli Acquedotti e arriva nella borgata del Quadraro sede di "Street art M.U.Ro", una collezione di murales e altre opere che comprende 21 lavori realizzati dalle più importanti firme dell'arte contemporanea. L'altro itinerario parte dalla culla della Street Art romana per viaggiare all'indietro nel tempo per oltre 2000 anni su strade pedonali o a traffico pressoché nullo e su sentieri in terra battuta, un tratto della via Appia Antica in direzione del centro città dove si scavalca il ponte sul fiume Almone e poi un tratto di strada romana perfettamente conservata per tornare infine al punto di partenza del giro. Gli itinerari sono proposti dal tour operator "Un'altracosa Travel".

"Un viaggio in bici ma anche un viaggio nella storia che parte dal 300 avanti Cristo dell'Appia Antica e arriva all'architettura contemporanea", commenta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente. 
ansa

Sporthotel Spögler: il lato solare delle Alpi. Pacchetto “Inverno last-Minute”



Spögler Hotels il lato solare delle Alpi.

Un clima mite, un paesaggio sorprendentemente vario e bellezze naturalistiche fin dove giunge lo sguardo... Il Renon non rappresenta infatti solo un'amata località turistica, ma anche una meta escursionistica davvero unica.
Scegliete una delle  residenze e concedetevi un meraviglioso soggiorno sull'Altopiano del Renon, nel cuore dell'Alto Adige.

Pacchetto “Inverno last-Minute”

periodo: 17.01.2016 – 30.01.2016 + 28.02.2016 – 20.03.2016; disponibilità su richiesta

4 notti; domenica – giovedì oppure 3 notti; giovedì – domenica

al prezzo di: € 170,00 a persona adulta in mezza pensione

colazione da buffet –cena con menu a scelta, 4 portate

Riduzioni bambini, in letto aggiunto a 2 quote piene

- fino a 4 anni 100%

- 4 – 10 anni 50%

- da 10 anni 10%



incluso:
uso della piscina coperta e sauna
1 x Skipass corno Renon per 3 giorni a persona

· 1 x massaggio cervicale di ca. 15 minuti a camera


Tassa di soggiorno: Questa tasse di € 1,70 per notte dovrà essere incassata in nome è per conto del governo dal albergatore a carico di ogni singolo cliente. 

Situato nel centro di Renon, ad un'altitudine di 1200 metri, lo Sporthotel Spoegler offre un centro benessere con piscina coperta e un giardino di 1000 m² con parco giochi per bambini e lettini.
Le camere sono arredate secondo lo stile tipico alpino e dispongono di una TV LCD e di un bagno privato. Alcune sistemazioni vantano un balcone e alcune una vista sulle montagne.
Ogni mattina allo Spoegler vi aspetta una colazione a buffet con pietanze dolci e salate, quali salumi, uova, formaggi, torte e marmellate fatte in casa. Il ristorante, aperto sia a pranzo che a cena, propone piatti della cucina del Sud Tirolo, da gustare in terrazza quando il tempo lo permette.
Lo Sporthotel Spoegler, a conduzione familiare, offre senza costi aggiuntivi l'uso di servizi benessere, tra cui diverse saune.
Il complesso fornisce, gratuitamente, il parcheggio e la connessione Wi-Fi nelle aree comuni e dista 100 metri dalla fermata degli autobus più vicina, con collegamenti per Bolzano. 

segnalazione web a cura di Turismo Culturale
Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it
cell. 3207505116


La Fiera di Rimini torna ad ospitare la 37° edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale

Rimini Fiera - 23/27 Gennaio 2016
Hotel Maestri - Viale Gorizia 4 - 47838 - Riccione 

La Fiera di Rimini torna ad ospitare la 37° edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale, in un unico grande appuntamento all’insegna 
della golosità e dell’innovazione!

L’Hotel Maestri ti aspetta nel cuore di Riccione
per rendere confortevole anche un viaggio di lavoro!

Pacchetto offerta 2 notti in B&B 
camera comfort doppia/matrimoniale 45,00 €
camera comfort tripla 42,00 €

I prezzi si intendono a persona a notte.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone