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"Un mare di fuoco” per il Ferragosto di Rimini

PERCHE' SE NE PARLA Ferragosto a Rimini per "Un Mare di Fuoco":  una festa pensata per celebrare l'estate e la ricorrenza su 3 km di spiaggia, che ospiterà spettacoli e animazione per tutta la sera. Il fuoco sarà protagonista dell'evento: artisti, mangiafuoco, spettacoli di fuochi d'artificio, danzatrici e cuochi animeranno la serata di Ferragosto sul mare di Rimini. Spazio anche a gastronomia con tante specialità da gustare, insieme a numerose sorprese per questo evento speciale. La serata di Ferragosto 2016 sulla spiaggia di Rimini con la festa Un Mare di Fuoco si terrà il 15 Agosto dalle ore 20, tra i bagni 100 e 150.
 
PERCHE’ ANDARCI Area di vacanza per eccellenza, Rimini vanta una lunga tradizione turistica. Fu infatti nel 1843 che venne inaugurato il primo stabilimento balneare in Italia sulla spiaggia di Rimini. Si estende per 15 km lungo la costa del mare Adriatico con tantissime strutture ricettive. Sono circa duecentocinquanta gli stabilimenti balneari presenti a Rimini, tutti ben tenuti e in continuo rinnovamento. I più piccoli godono di uno spazio tutto per loro, con angoli giochi dotati di adeguate attrezzature. Anche il mare con i fondali bassi sono adatti a scongiurare i rischi e allontanare le paure a quanti non mostrano dimestichezza con il mare.
 
DA NON PERDERE  L'Arco di Augusto e il Ponte di Tiberio, il Tempio Malatestiano e la Rocca di Sigismondo a Rimini, e i numerosi castelli e le antiche chiese sorti sulle colline dell'entroterra, rappresentano un patrimonio artistico e culturale che vale la pena conoscere. Da non perdere è una visita al Museo della città che custodisce il passato di Rimini e del suo territorio, attraverso millecinquecento opere. A due passi dal Museo, è stata recentemente portata alla luce un’abitazione dall’età romana denominata Domus del chirurgo, una piccola Pompei con i suoi splendidi mosaici ed un eccezionale corredo chirurgico-farmaceutico, considerato il più ricco al mondo giunto dall'antichità.
 
PERCHE’ NON ANDARCI Rimini attrae, conquista, affascina. E su questo nessun dubbio. Ma la pulizia del mare lascia a desiderare. Basta un acquazzone per far aprire gli scarichi fognari e far sì che tutto finisca in mare. E a dirlo non siamo noi, ma la stessa Amministrazione, che negli scorsi anni ha più volte vietato la balneazione.
 
COSA NON COMPRARE Ceramiche e merletti tra le più famose produzioni artigianali locali. Belli anche i lavori in ferro battuto. Certo, un po’ difficili da mettere in valigia.
turismo.it

Le 5 isole più belle della Croazia, mare e gioielli culturali. Da Cres a Pag, e poi Dugiotok, Brac e Mljet

Acque cristalline, spiagge di sabbia dorata, natura incontaminata. Ma anche storia, musei, attività sportive e feste in spiaggia. Sono le isole della Croazia, a due passi dall’Italia incantevoli oasi di paradiso. Le principali città lungo la costa – Pula, Rijeka, Zadar, Šibenik, Split e Dubrovnik – si trovano tutte in prossimità degli aeroporti e i porti permettono di raggiungere facilmente le isole. 
Ecco le 5 isole TOP della costa croata.
#1 CRES
Nella vasta baia del Quarnero, Cres è la più grande isola dell'Adriatico, un susseguirsi di ricche baie dove ormeggiare in barca, di incantevoli spiagge di ghiaia e ripide selvagge scogliere. Natura preservata e mare pulito sono i punti salienti più preziosi di tutta l'isola. Le spiagge più belle sono contrassegnate con la bandiera blu sinonimo di alti standard di servizio e di sicurezza, e di mare pulito. Le spiagge naturiste si trovano all'interno del campeggio Kovačine e Punta Križa. Nel campeggio Kovačine c'è anche una spiaggia per gli utenti disabili con tutti gli aiuti necessari e un accesso speciale al mare. I centri abitati di Lubenice, Osor, Beli e Cres sono veri gioielli dell’architettura rurale e medievale e luoghi di progetti ecologici, interessanti festival e tanta buona cucina. L’isola, vero e proprio paradiso per i diportisti, ha ospitato tante regate veliche di livello nazionale ed internazionale (campionati del mondo, d’Europa, del Mediterraneo, della Croazia e dell’Adriatico).
Meta ideale per gli amanti della natura, ma anche per i più avventurosi. Qui infatti non si può prescindere da una vacanza attiva, adrenalinica e all’insegna degli sport alternativi. Cres è il posto giusto per sfidare i propri limiti lanciandosi nel free climbing, windsurf, kite surf e kayak. E anche la pesca subacquea promette grandi soddisfazioni. La sera ci si può finalmente rilassare a tavola lasciandosi sedurre dall’antica cucina della tradizione, fatta da pochi ingredienti ma genuini e freschissimi, valorizzati sapientemente con gli aromi locali e un ottimo olio d’oliva. Il piatto più rinomato di Cres è sicuramente l'agnello, dalsapore straordinario grazie aipascoli liberi. Il formaggio di latte di pecora fatto in casa con prosciutto e olive sono un delizioso antipasto. E poi il pesce fresco, gamberi, aragoste e altri granchi e conchiglie preparati in tanti modi e conditi con olio d'oliva fatto in casa. D’obbligo a fine pasto un bicchiere di grappa con erbe aromatiche, anch’essa fatta rigorosamente in casa!
http://croatia.hr/it-IT/Destinazioni/Luogo/Cres?ZHNcMjkxLHBcNw%3D%3D
http://www.tzg-cres.hr/it/Lisola_di_Cherso
#2 PAG
Con oltre 2500 ore di sole all'anno, l'isola di Pag è conosciuta come una delle isole più soleggiate dell'Adriatico. Le sue insenature piccole e grandi scendono dolcemente verso il mare nascondendo le spiagge dalla finissima sabbia brillante.La parte orientale volta verso la terraferma è piena di scogli, dalla costa ripida, alta e uniforme e dal paesaggio ruvido, mentre la parte occidentale dell'isola ha la costa più bassa e un paesaggio verdeggiante e mite. E’ l’isola delle saline, degli uliveti secolari e dei pizzi. Ma è anche il paradiso dei partynella famosa spiaggia di Zrce, nella città diNovalja, da anni ormai meta preferita dai giovani alla ricerca di musica e feste. Qui si trovano infatti quattro famosissimi locali con feste a tutte le ore del giorno e della notte: il Papaya, il Calypso, l’Aquarius e il Noah Club. Per gli appassionati di windsurf, sia alle prime armi che professionisti, PagBay è il luogo ideale per prendere il vento e cavalcare le onde. 
Da non perdere le prelibatezze locali, l’agnello e il famoso formaggio di Pag, uno dei simboli di questa splendida isola.
http://croatia.hr/it-IT/Destinazioni/Isole/Isola/Pag-(Zadar)?ZHNcODEy
http://www.zadar.hr/it/pag/
http://www.tzgpag.hr/it/
http://www.visitnovalja.hr/it/la-spiaggia-di-zrce
#3 DUGI OTOK
Stanchi della vita caotica e dell’inquinamento urbano? Su Dugiotok (Isola lunga) potrete finalmente prendere una boccata di aria pulita! Qui vi aspetta una splendida riserva naturale ampia ben 114 km²: il Parco naturale Telašćica e il Parco nazionale delle Incoronate (Nacionalni park Kornati), le pittoresche baie di Soliščica, di Pantera e la spiaggia di sabbia Sakarun, una delle baie più belle del mondo, tutte sovrastate dal pittoresco faro in pietra Veli Rat dietro al quale c’è soltanto l’orizzonte azzurro verso l’Italia. Decisamente Dugiotok è una delle isole più belle dell’Adriatico. Qui si può ritrovare la vita di un tempo visitando gli storici villaggi di pescatori: Sali, Zaglav, Žman, Luka, Savar, Brbinj, Dragove e Božava situati a nord-est, Soline, Verunić e Veli Rat sulla costa nord-occidentale, tutticonnessi attraverso una strada panoramica mozzafiato. Particolarmente suggestive sono le scogliere sotto la Telašćica alte fino a 100 metri che si estendono per una lunghezza di 10 km verso il mare aperto, nell’area sud-orientale. La flora mediterranea è una delle bellezze dell’isola, il luogo ideale per gli amanti del fondale marino e del mare cristallino. Imperdibili le escursioni alla grotta Strašnapeć. Le chiese preromaniche, il documento scritto più antico della pesca nei Croati, o la magia dell’isola di Lavdare – l’isola famosa nella storia per le sue cave, dai tempi dell’Impero Romano, agli inizi del XX secolo, sono solo parte delle storie che si possono scoprire. La tradizione della pesca e la coltivazione dei campi sull’isola, regaleranno sapori unici e irripetibili grazie a una cucina che custodisce ricette antiche dall’alba dei tempi.
http://croatia.hr/it-IT/Destinazioni/Isole/Isola/Dugi-Otok?ZHNcNTI4http://www.dugiotok.hr/ithttp://www.zadar.hr/it/dugi-otok/
#4 BRAČ
Brač (Brazza) è la più alta isola dell’Adriatico e terza per grandezza. Vidovagora (Montagna di Vid), il deserto Blaca, le profonde insenature, le distese di uliveti e vigneti, le pinete lungo il mare cristallino, queste sono solo alcune delle magnifiche immagini di Brač che i turisti porteranno via con sé. Questa è l’isola di Bol e della famosa spiaggia a istmo Zlatni Rat, Punta d’Oro.Bol è la più antica località costiera e nota meta estiva in tutto il mondo situata sul lato sud di Brač. La storia di questa perla turistica risale al Neolitico, quando ci abitavano i popoli pre-indoeuropei, seguiti dai Romani che ci costruirono ville rustiche.La tanto conosciuta spiaggia Zlatni Rat è una delle più grandi e più belle attrazioni naturali di Bol e di tutto l'Adriatico. Si estende per circa mezzo chilometro nel mare e assomiglia a una lingua ricoperta da una pineta. La vecchia Bol è stato il paese di viticoltori, pescatori e marinai e oggi è un ambiente turistico con complessi alberghieri, case e appartamenti in affitto. I ristoranti che servono le originali ricette dalmate, i club del nuoto subacqueo, la vela, il tennis, i centri di benessere, un porto turistico, fanno di Bol una delle più ambite mete turistiche della Croazia.
http://croatia.hr/it-IT/Destinazioni/Isole/Isola/Brac?ZHNcNTU4http://www.dalmatia.hr/it/isola-di-brac
#5 MLJET
L’isola di Mljet (Meleda), tra le più verdi isole dell’Adriatico, è senz’altro uno dei gioielli più splendenti del Mediterraneo. Isola selvaggia, isola mistica, isola di olive, vite e boschi densi, ideale per esplorare la ricca flora e fauna e per godere della pace e della bellezza della natura incontaminata. I numerosi resti d’anfore ed i tanti relitti adagiati sui suoi fondali lungo la costa testimoniano la presenza delle navi greche, che durante i loro lunghi viaggi, solevano far tappa sulle località della costa dell’isola. Il perimetro del parco nazionale comprende gran parte dell’isola, alcuni villaggi, due laghi salati (Veliko e Malo jezero), un monastero benedettino sull’isolotto di Santa Maria e la località di Polače, con la migliore rada naturale dell’intero Adriatico. Tra i beni architettonici di maggior rilievo dell’isola, ricordiamo un palazzo romano secondo per grandezza e imponenza soltanto al Palazzo di Diocleziano di Spalato e all’Arena, l’anfiteatro di Pola. Andando in giro per le splendide campagne di Mljet, ci si potrà imbattere in greggi di capre, pecore e in alcuni asini solitari, gli animali-simbolo dell’isola. La natura bellissima, il mare cristallino, i laghi, gli isolotti, il ricco patrimonio culturale fanno dell'isola di Mljet un vero e proprio paradiso in terra. Le sue bellezze sono state descritte e cantate da molti, e chi l’ha visita una volta, ritorna sempre.
http://croatia.hr/it-IT/Destinazioni/Isole/Isola/Mljet?ZHNcNTc1
http://www.mljet.hr/?l=ita&ispis=staticna&id=103
http://www.visitdubrovnik.hr/index.php/en/destinations/mljet
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Ferragosto low cost a Montecarlo 10 idee per scoprire il Principato, tra arte, F1 e gastronomia

MONTECARLO - E' il regno di favole di principi e principesse. Il porto dei più sfavillanti yacht al mondo. Meta favorita del jet set e dei più abili giocatori d'azzardo. Ma per un week end al Principato di Monaco, magari a Ferragosto, la cittadina più glamour della Costa Azzurra offre anche molte occasioni per tutte le tasche, hotel compresi, tra grandi mostre d'arte, bagni e delizie per il palato. Ecco 10 cose da fare, gratis o quasi.
    BACON - Il primo Papa ispirato al Ritratto di Innocenzo X di Velazquez. I Tre studi di figure ai piedi di una crocifissione in arrivo dalla Tate di Londra. E poi il ritratto di Michel Leiris dal Pompidou di Parigi, gli Studi sul corpo umano, gli ultimi Opus che ne sancirono la consacrazione. Sono alcuni dei capolavori di ''Francis Bacon, Monaco e la cultura francese'', mostra curata da Martin Harrison, che fino al 4 settembre al Grimaldi Forum Monaco racconterà in una sessantina di opere (con anche inediti) il genio del maestro espressionista e il suo rapporto con il Principato, dove si trasferì nel 1946. Un viaggio anche attraverso le opere che lo ispirarono, con capolavori di Giacometti, Léger, Lurat, Michaux, Soutine, Toulouse-Lautrec, Van Gogh (biglietto 10-8 euro, gratuito sotto i 18 anni).
SU e GIU' PER IL PRINCIPATO - Montecarlo si può girare tutta a piedi o in pullman, veloci e puntualissimi. Ed evitare le salite grazie agli ascensori pubblici. Si può partire dalla Città Vecchia, vero museo a cielo aperto con le sue strette viuzze medievali, fino alla pittoresca Place Saint Nicolas e alla Placette Bosio. Puntare al quartiere di Fontvieille, sorto dalle acque, dove la tecnologia va a braccetto con l'arte lungo il Sentiero delle sculture firmate Arman, Blake, Botero, Calder, César. Oppure tuffarsi nel cuore della città in movimento al Moneghetti e poi raccogliere polvere di stelle alla Promenade des Champions, dove i Grimaldi hanno creato una Walk of Fame con le orme di calciatori come Pelè, Maradona, Zoff, Del Piero e Rivera. Da non perdere un giro a Palazzo (biglietto unico con Museo Oceanografico) e, rimanendo lontani dalla roulette, un tour al Casinò, gioiello ottocentesco dell'architetto Charles Garnier.
ALLA RICERCA DI GRACE - Se state per scegliere Monaco, non potete non avere in mente anche lei, la principessa Grace, che qui ha lasciato ricordi a ogni angolo di strada. Scopriteli seguendo il Parcours Princesse Grace, 25 tappe segnalate da totem con racconti nei luoghi più significativi dei suoi 28 anni nel Principato. Si va dalla Cattedrale di S. Nicola, dove sposò Ranieri il 19 aprile del 1956, al Museo Oceanografico, il Port Hercule, dove sbarcò dal transatlantico Constitution. E poi il Roseto a lei dedicato da Ranieri nei giardini di Fontevieille, l'Avenue JFK, la tomba nella Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Non di rado si ha la fortuna di incontrare chi la conosceva, ancora generoso di aneddoti.
    DELIZIE MONEGASCHE - Non solo ristoranti à la page e chef stellati. Con pochi euro si assaggiano specialità locali a Le Marché de La Condamine, punto di ritrovo anche per i monegaschi.  Menù da provare: Le barbagiuan, ovvero i grossi ravioli fritti con verdure; la Pissaladière de Monaco, focaccia salata con cipolle, pomodori e acciughe; e la Fougasse, biscotti tondi al sapore di anice, con granella bianca e rossa come la bandiera del Principato.
    VITA DA FAN - Se siete a caccia di idoli e cimeli, approfittate del brunch allo Stars 'n Bar. Il menù è a base di ricette americane e cucina fusion, seduti tra un'auto di Formula1 e la racchetta di Nadal. E poi la chitarra di Eros Ramazzotti, il casco di Coulthard e la tuta di Doohan, il cappello di Elton John e la maglia di Del Piero.
    SHOPPING - Per i patiti dell'acquisto e per i curiosi dei brand locali, i monegaschi frequentano spesso il Metropole Shopping Center: prezzi abbordabili, molti marchi francesi e curiosità gastronomiche.
    SPIAGGIA - Non è davvero Costa Azzurra se non ci si tuffa in mare. Accanto ai più rinomati stabilimenti attrezzati, ecco la Plage du Larvotto, spiaggia libera dove basta stendere l'asciugamano per sentirsi subito in vacanza.
    F1 - In quanti altri luoghi si può guidare su una pista di Formula 1 gratuitamente? La curva del tabaccaio, il tunnel, le piscine: il circuito a Montecarlo si snoda nelle strade della città. E si può affrontare ogni giorno ripensando alle imprese di Senna o Schumacher. Certo, a ben altre velocità.
SAPORE DI MARE - Dedicato ai palati raffinati, l'allevamento de Les Perles de Monte-Carlo, nel quartiere Fontvieille, dove acquistare ostriche (qui particolarmente rinomate per il sapore vagamente di nocciola) direttamente dal produttore e restare a mangiare lì, in riva al mare con vista su la Roche.
    NIGHTLIFE - Prima di un salto al Casino, godetevi una passeggiata al porto, cuore della scintillante vita notturna dei monegaschi. Per cocktail e musica c'è La Rascasse o Jack (prezzo medio 15 euro), ma assolutamente da provare è la birra artigianale de La Brassserie de Monaco. Oltre alla bionda e la scura, per gli intenditori c'è anche la bianca e a breve quella ai frutti rossi.
   
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In Campania l'estate è più buona: 5 ricette buonissime. Viaggio tra i sapori


IL FUSILLO DI FELITTO
Buonissimo e dalla storia secolare, il Fusillo di Felitto è il vanto della tradizione gastronomica della suggestiva località immersa nel Parco Nazionale del Cilento. Si tratta di un formato di pasta lungo e cavo che viene ottenuto ancora oggi con tecniche completamente manuali tramandate di madre in figlia nel corso dei secoli, e condito con il tipico Ragù di Castrato.
POMODORINI GIALLI DEL VESUVIO
I Pomodorini Gialli che crescono alle falde del Vesuvio evocano tempi lontani in cui il gustoso ortaggio, oggi diventato elemento imprescindibile della cucina mediterranea, era appena sbarcato in Europa e sfoggiava ancora il suo colore originario chiaro e dorato. Il gusto dolce ed intenso ed il profumo fresco e piacevole donano un tocco speciale ad ogni ricetta in cui vengono impiegati.
PASTA DI GRAGNANO IGP
La Pasta di Gragnano è un prodotto alimentare, ottenuto dall’impasto della semola di grano duro con acqua della falda acquifera locale, prodotto su tutto il territorio del comune di Gragnano in provincia di Napoli. I formati immessi al consumo sono, diversi, tutti tipici, frutto della fantasia dei pastai gragnanesi.
MUZZARELLA CO A' MURTEDDA 
Aromatica e saporita, la Muzzarella co a' Mortedda è una specialità campana del Basso Cilento che trae dagli aromi del mirto il suo gusto unico che la rende un prodotto del tutto diverso dagli altriformaggi a pasta filata. L'usanza di avvolgerla con i rametti e le foglie di questo arbusto, tipico della vegetazione locale, ne ha fatto una vera e propria eccellenza gastronomica.
PAPACCELLA NAPOLETANA
Sfiziose, saporite e coloratissime, le Papaccelle napoletane sono i piccoli peperoni della tradizione partenopea più apprezzati ed imitati. Sapendole riconoscere tra una moltitudine di ibridi simili, ma mai identici, si ottiene un ingrediente unico perfetto per arricchire numerose ricette, come i tipici peperoni ripieni ('mbuttunati), e per preparare stuzzicanti conserve sott'olio e sott'aceto.
turismo.it

Festival Estate Maremma Toscana Grosseto Capalbio, 10 anni di "libri"

PERCHE' SE NE PARLA Capalbio Libri, la rassegna letteraria dell'estate, tornerà dal 6 al 13 agosto a Capalbio (Gr) con nove appuntamenti. Il festival, ideato da Andrea Zagami, con la direzione editoriale di Denise Pardo, organizzato dall’agenzia di comunicazione integrata Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, si svolgerà come da tradizione in Piazza Magenta, il cuore del borgo medievale di Capalbio (Gr), tutte le sere con inizio alle ore 19:00. L’11 agosto, inoltre, è previsto un doppio appuntamento alle 19:00 e alle 21:30. Da Sergio Staino con "Alla ricerca della pecora Fassina" ad Antonio Padellaro con "Il fatto personale", da Myrta Merlino e il suo "Madri. Perché saranno loro a cambiare l’Italia" a Marco Tardelli con "Tutto o niente. La mia storia".
 
Durante i nove appuntamenti saranno rappresentati tutti i colori della scrittura, tutto il meglio dell'editoria italiana. Spazio anche per una dei finalisti del Premio Strega, Elena Stancanelli, con "La femmina nuda"; di politica ed economia se ne parlerà durante le presentazioni di "L’impresa oltre la crisi" di Gianluca Comin, "Banche: possiamo ancora fidarci?" di Federico Rampini, "Scegliere i vincitori, salvare i perdenti"  di Franco Debenedetti. Imperdibile l'appuntamento con il lato inedito di Enzo Tortora: sarà presentato, infatti, "Lettere a Francesca", di Francesca Scopelliti. Un modo per ricordare il conduttore televisivo a 60 anni dalla sua prima apparizione in video.
 
PERCHE' ANDARCI  Bellissimo il suo centro storico: entrando dalla caratteristica Porta senese, vi potrete perdere tre vie e viottoli all´ interno delle caratteristiche mura quattrocentesche. Potrete vedere il castello dell´Abbazia delle Tre Fontane di Roma, la Torre della Rocca degli Aldobrandeschi, il Palazzo Collacchioni, noto per avere in custodia, al suo interno, un pianoforte settecentesco suonato dal Puccini. Nell'Oratorio della Provvidenza, infine, il prezioso affresco della "Madonna della Provvidenza", probabilmente realizzato in collaborazione dal Perugino e dal Pinturicchio.
 
DA NON PERDERE Le spiagge di Capalbio, in provincia di Grosseto, si estendono per circa 12 km, con 3 accessi al mare. Grazie alla presenza dell'Oasi del WWF e all'accesso libero ma limitato,il litorale è perfettamente conservato. Ci sono circa 6 km di spiaggia libera delimitata dalla macchia mediterranea. Uno dei posti più interessanti è il Giardino dei Tarocchi, ideato dall'artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle con ciclopiche sculture alte circa 12/15 metri, che rappresentano i 22 Arcani Maggiori delle carte.
 
PERCHE' NON ANDARCI Salite e discese del borgo affaticano chi non è abituato a particolari sforzi fisici. Ma anche i più giovani possono essere soggetti ad affanno. Ma, c'è da dirlo?, quanta bellezza in un centro così piccolo.
 
COSA NON COMPRARE In vendita piccoli vasettini dipinti a mano per contenere le vostre spezie o salsine. Per gli amanti del retrò.
turismo.it

#Rio2016 Dizionario del Turismo Cinematografico le Olimpiadi e il Cinema

Augurandoci che le voci circolanti in questi giorni riguardo la pulizia etnica delle strade di Rio da parte della polizia nei confronti dei bambini di strada (veri e propri omicidi gratuiti a danni di minori!) siano solo leggende metropolitane (però qualche anno fa, durante gli Europei di Calcio in Ucraina, fu accertata come autentica la strage di cani randagi!) e che lo sport sia considerato come merita (una manifestazione di amore e fratellanza, e già gli atleti libanesi a quanto pare non lo capiscono visto il rivoltante episodio del bus del quale si parla da giorni!) noi del Dizionario del Turismo Cinematografico tenteremo di parlare dell’argomento esibendo varie scalette: 1) Analisi documentaristica della manifestazione 2) Facciamo il punto: “Quante volte il Cinema si è occupato di Olimpiadi?” 3) Le location.

Ma ora cominciamo il nostro avventuroso (e spero commovente!) viaggio:

Storia delle Olimpiadi

Il termine “Olimpiade” deriva dalla città di Olimpia, in Grecia, dove si svolgevano le Olimpiadi dell’antichità in occasione di feste religiose (storicamente dal 776 a.c. al 393 d.c. In tutto si tennero 292 edizioni di Giochi Olimpici). Ma come ebbe origine tutto ciò? L’origine degli antichi Giochi olimpici si è persa, anche se esistono molte leggende. Il primo documento scritto che può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di una festa con una sola gara: lo Stadion. Da quel momento in poi tutti i Giochi divennero sempre più importanti in tutta l’antica Grecia. Successivamente altri sport si aggiunsero alla corsa e il numero di gare crebbe fino a venti, e duravano sette giorni. Le Olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, re degli Dei. I vincitori delle gare venivano fatti oggetto di ammirazione e immortalati in poemi e statue, e fregiati di una corona di ulivo. I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo tra le due celebrazioni divenne noto come Olimpiade; i Greci usavano questa suddivisione per il computo degli anni. Per tutta la durata dei giochi venivano sospese le ostilità in tutta la Grecia: questa tregua era chiamata Ekecheiria. La partecipazione era riservata a greci maschi liberi, che potessero vantare antenati greci. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti permetteva solo ai membri delle classi più facoltose di prendere in considerazione la partecipazione. A differenza dei Giochi Olimpici Moderni, solamente uomini che parlavano greco potevano partecipare alle celebrazioni. Si consideravano giochi “internazionali” poiché i partecipanti provenivano dalle varie città stato della Grecia, ed anche dalle colonie. I Giochi persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia: all’inizio furono benvoluti e aperti anche a Romani, Fenici, Galli e altri popoli sottomessi (Nerone, ad esempio, aprì un enorme edizione dei giochi a Roma in cui tutti gli atleti dell’Impero Romano poterono partecipare, lui compreso), ma quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano i Giochi olimpici vennero visti come una festa “pagana”, e nel 393 d.c. l’imperatore Teodosio 1°, assieme al Vescovo di Milano Ambrogio, li vietò, ponendo fine a una storia durata oltre mille anni. Oltre ai Giochi di Olimpia si disputavano altre competizioni religiose: i Giochi Pitici in onore di Apollo a Delphi, quelli Nemei a Nemea in onore di Zeus; quelli Istmici in onore di Poseidone e del Dio Palemone presso l’Istmo di Corinto e i Giochi Panatenaici ad Atene. Dopo quasi 15 secoli di interruzione, nel 1896 Pierre De Coubertin ristabilì i Giochi Olimpici cambiando un bel po’ di regole (potevano partecipare atleti di tutto il mondo, le olimpiadi si svolgevano in nazioni sempre diverse e dal 1900 potevano partecipare anche le donne, per fare un esempio). Riguardo alle Olimpiadi dell’Antichità il cinema fa accenni nei Peplum, soprattutto degli anni ’60, ma il vero e proprio film dedicato a loro mi pare sia solo ASTERIX ALLE OLIMPIADI. Nel corso del 20° secolo sono stati creati diversi tipi di Olimpiade. Vediamoli un attimo: Olimpiadi Estive (conosciute semplicemente come “Olimpiadi”. Quella di Rio 2016 è, appunto, una Olimpiade Estiva), Olimpiadi Invernali, ParaOlimpiadi (si svolgono pochi giorni dopo le Olimpiadi Ufficiali e sono svolte da atleti con handicap fisici), Olimpiadi degli Scacchi, Olimpiadi Scientifiche. Queste ultime, svolte da studenti delle Scuole Medie Superiori, si dividono, a loro volta, in: Olimpiadi di Astronomia, Olimpiadi di Biologia, Olimpiadi di Chimica, Olimpiadi di Scienze della Terra, Olimpiadi di Informatica, Olimpiadi di Matematica e Olimpiadi di Fisica. Poi ci sono le Olimpiadi Universitarie, conosciute come Universiadi, riservate agli studenti universitari di tutto il Mondo, che hanno le stesse discipline sportive delle Olimpiadi Ufficiali (sia Estive che Invernali). Quelle citate sono, naturalmente, le Olimpiadi Internazionali. Ultimamente il termine “Olimpiade” viene usato anche per Giochi (non Internazionali) creati sul momento per manifestazioni come Festival, Campionati, Tornei, etc… Per questo motivo voglio ricordare anche gli onesti “Giochi Senza Frontiere”, manifestazione annuale estinta simile ad una sorta di simpatica Olimpiade Estiva, con giochi pure da spiaggia, che non utilizza ipocritamente il termine “Olimpiade” nel titolo ed ha il merito (o il demerito, a seconda dei casi) di aver ispirato altri Giochi in tutto il Mondo (ricordiamo quelli mostrati nel programma “Mai dire Banzai” o il recente “Wipeout”). Delle Olimpiadi Scientifiche Studentesche più che il cinema vero e proprio se ne è occupato molto (e non poteva essere altrimenti) il telefilm horror vacui (tra questi ricordo una puntata di BEVERLY HILLS 90210) e la letteratura minimalista americana degli anni ’80.

Dizionario del Cinema Olimpionico (film e qualche location)

FRATELLI DEL NUOTO (1920)

Le Olimpiadi del 1920 viste dalle gare di nuoto.

OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938)

Celebre film di propaganda nazista realizzato con enormi e innovativi mezzi tecnici per celebrare le Olimpiadi del 1936. Recentemente (2014) una proiezione nella Bibliomediateca di Chivasso (To) ha causato polemiche. Le location del film attualmente sono in stato di abbandono.Il Villaggio Olimpionico di Berlino, location delle Olimpiadi del 1936 viste nel film OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938) allo stato attuale (abbandonato).




PRELUDIO ALLE OLIMPIADI (1956)

Film sulla preparazione alle Olimpiadi Invernali del 1956.

LA GRANDE OLIMPIADE (1960)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Roma del 1960,

LE OLIMPIADI DEI MARITI (1960)

Durante le Olimpiadi di Roma del 1960 alcuni ragazzi pensano di tradire le consorti con belle turiste venute a seguire la manifestazione sportiva. Cast di mattatori guidati da Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi in forma smagliante!

ACCADDE IN ATENE (1962)

Rievocazione di un evento reale (un pastore greco che allenandosi solo poco tempo prima riesce a primeggiare nel podismo) avvenuto durante le Olimpiadi di Atene del 1896.

LE OLIMPIADI DI TOKYO (1965)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Tokyo del 1965.

21 ORE A MONACO (1976)

Cronaca dell’attentato terroristico nel quale persero la vita alcuni atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972.

MOMENTI DI GLORIA (1981)

Probabilmente il più celebre tra i film dedicati alle Olimpiadi (questa volta quelle del 1924).

Memorabile e ormai nel cuore di tutti il celebre motivo musicale di Vangelis diventato sigla ufficiale dell’Olimpiade.

Tutta la retorica e il romanticismo del grande Hugh Hudson in un vero e proprio capolavoro. Nello stesso anno il regista dedicherà, insieme ad un altro maestro di retorica mista a romanticismo (sua maestà Gualtiero Jacopetti del quale in questi giorni ci sono le celebrazioni per il 5° anniversario della scomparsa!), il suo spirito sportivo ad un altro film (stavolta documentaristico) sull’argomento sport pulito/sogno dal titolo FANGIO- UNA VITA AI 300 ALL’ORA, biografia di Juan Manuel Fangio, il più grande campione automobilistico che sia mai esistito.MOMENTI DI GLORIA. Location Cambridge College, Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: Il cimitero di Saint Bean, Fowlis Westel. Perth & Kinross, Inghilterra.MOMENTI DI GLORIA. Location: Saint Trinity, Eton College, Eton, Berkshire Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: La spiaggia di West Sands Beach, Saint Andrews, Inghilterra.

16 GIORNI DI GLORIA (1986)

Film ambientato durante le Olimpiadi di Los Angeles del 1984.

SPADA DI GIDEONE (1986)

Un altro film sul massacro degli atleti israeliani da parte dei terroristi di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972.

COOL RUNNINGS- 4 SOTTOZERO

Film ambientato alle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988.

UN GIORNO A SETTEMBRE (1999)

Altro film sui fatti tragici di Monaco 1972.

MUNICH (2005)

Ed ecco l’ennesimo film sulla tragedia avvenuta alle Olimpiadi di Monaco 1972, stavolta realizzato da Steven Spielberg con mezzi tecnici elevati e molto denaro in produzione che gli ha permesso di girare in varie location (oltre quelle conosciute anche Malta). Presa di posizione pacifista ma accusata da qualcuno di ambiguità. Alla vostra visione l’ardua sentenza!!!

Sulle riprese a Malta vi giriamo al bel dossier realizzato dalla nostra collaboratrice tecnica Paola Lehava.

ASTERIX ALLE OLIMPIADI (2008)

Uno sguardo divertente (come consuetudine dei film della serie) alle Olimpiadi dell’antichità.

LONDON CALLING (2012)

Documentario sulle Olimpiadi di Londra 2012.

RACE- IL COLORE DELLA VITTORIA (2016)

Le Olimpiadi di Berlino del 1936 viste dagli occhi di Jesse Owens, l’atleta di colore al quale Adolf Hitler rifiutò di stringere la mano.
fonte: 12alle12.it

Paradise Beach: Dentro l'incubo nel Queensland dei sogni


Abbiamo già conosciuto lo spagnolo Jaume Collet-Serra, dagli inizi horror agli action di ogni tipo, dalle location più classiche del Queens di New York (per Run All Night) a quelle più impegnative, della sfida di Non-Stop tutto chiuso nello spazio angusto di un aereo. Forse per questo, nel suo nuovo Paradise Beach: Dentro l'incubo ha deciso di mettersi nuovament alla prova, ma ampliando l'orizzonte. E concedendosi un set che in molti gli invidiamo e gli invidierete… quello del Queensland australiano. L'avventura di Nancy (interpretata da Blake Lively), turista yankee con la passione del surf in visita in Messico per cercare la spiaggia segreta della madre deceduta, per un classico caso di 'finzione cinematografica' è infatti tutta ambientata in una meravigliosa isola al largo del Nuovo Galles del Sud, l'Isola di Lord Howe, a 600 km da Port Macquarie in pieno Oceano Pacifico, tra l'Australia e la Nuova Zelanda, nel Mar di Tasmania. Lì si trova la baia nella quale la bionda surfista si trova bloccata a poche decine di metri dalla riva, ferita e assediata da uno squalo bianco. La ricerca di un Paradiso innominabile d'altronde - da che mondo è mondo - comporta dei pericoli e qualche tipo di maledizione… sin dai tempi della ricerca dell'Eldorado. Ma nel caso in esame, nonostante il tentativo di localizzarlo in Messico, questo Eden esiste davvero, ed è facilmente identificabile, se non raggiungibile (come detto). Fortunata Blake Lively, che abbiamo potuto ammirare in gran forma nelle foto del novembre scorso rubate sul set, ma fortunati anche i 350 abitanti (800 secondo alcune fonti, soprattutto concentrati nella parte nord dell'isola) e ancora più i circa 400 turisti che vi vengono ammessi 'contemporaneamente'. Quella che qualcuno ha incoronato come "L'Isola più bella del Pacifico" per la sua forma a 'Luna crescente' è in fondo a sole due ore di volo da Brisbane o Sydney, ed è necessario salvaguardare i suoi 14,6 km² di superfici e 10 Km di lunghezza (e di costa), oltre che la sua laguna corallina (con la barriera più meridionale del mondo) solo parzialmente protetta. "Sono molto lieta che abbiano scelto il Queensland - aveva dichiarato il Premier Annastacia Palaszczuck prima delle riprese, - dove avranno la possibilità di utilizzare le nostre strutture e le nostre maestranze di eccellenza mondiale". Ma se fosse troppo lontano per i vostri gusti, o non voleste correre il rischio di sentirvi troppo isolati, il San Diego Tribune vi offre una alternativa interessante: quella delle Los Coronados Islands, al largo di San Diego, California. Quelle alle quali la storia di The Shallows (in originale) si era ispirata inizialmente, "isole mai troppo ben pubblicizzate", più raggiungibili… anche dai Grandi Squali Bianchi.
turismo.it

Tutti pazzi per il Brasile olimpico: mete imperdibili, case da sogno e cibi da provare

Tutto pronto per l’evento sportivo dell’estate a Rio de Janeiro. In attesa di conoscere l’esito delle gare ecco i campioni di Rio de Janeiro in fatto di case da sogno, cibo e curiosità.
CASE DA SOGNO NEI PRESSI DELLE LOCATION OLIMPICHE - Gli host Airbnb di Rio de Janeiro ospiteranno più di 55.000 persone che arrivano da più 110 paesi diversi. Il prezzo medio per una notte è di 154 euro per un alloggio a Rio, e in media ogni prenotazione è per 3 persone. Il maggior numero di viaggiatori che useranno Airbnb provengono dal Brasile, diversamente da ciò che era accaduto durante la Coppa del Mondo, dove solo il 6% delle prenotazioni proveniva da turisti brasiliani. Al momento, i viaggiatori provenienti dal Brasile rappresentano il 49% delle prenotazioni per Rio 2016. Dietro al Brasile, troviamo gli Stati Uniti, l’Argentina, l’Inghilterra e la Francia. Ecco dove trovare case vicine alle location olimpiche e la lista delle 10 più belle case di Rio.
ECCO I CIBI (E I RISTORANTI) DA PROVARE - Ecco poi una selezione di cibi da non perdere e i ristoranti dove mangiarli consigliati da The Fork.
Barbecue
Il Brasile è il re del barbecue: i tagli di alta qualità sono conditi con sale grosso e grigliati alla perfezione. In particolare nelle churrascarías (tipiche steakhouse), diverse tipologie di carne (pollo, manzo, maiale, pecora) vengono marinate e cotte alla griglia a elevata temperatura, conferendo alla carne il sapore di una leggera affumicatura. Nel churrasco rodizio, in particolare, la carne è cotta su tipici spiedoni e tagliata a coltello direttamente nel piatto. Dove assaggiarlo a Rio? Alla Churrascaria Majórica: Churrascaria tradizionale di Rio de Janeiro, inaugurata nel 1961.
Feijoada
Preparato e mangiato in tutto il Brasile, la feijoada è forse il piatto più rappresentativo di questo Paese. Si tratta, come si evince facilmente dal nome, di una sorta di fagiolata. La ricetta ha moltissime variazioni: è uno stufato realizzato con fagioli neri o bruni, salsicce e diversi tagli di carne di maiale. La preparazione è molto lunga e può richiedere fino a 24 ore. I fagioli vengono infatti messi in ammollo e cotti a lungo. La lentezza della cottura serve a rendere il piatto più digeribile di quanto possa sembrare. Solitamente accompagnato da riso, cavolo, fette d'arancia, farofa (farina di manioca tostata) e cotenna di maiale nonché da un bicchierino di cachaça per facilitare la digestione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Rubaiyat Rio de Janeiro, sotto il Corcovado, da cui la sera si può ammirare la statua illuminata del Cristo Redentore.
Moqueca 
Più di una semplice zuppa di pesce, la moqueca di peixe è delle pietanze classiche della cucina brasiliana con oltre tre secoli di storia, eredità della cucina indigena. Bahia e Capixabas si contendono le origini del piatto che consiste in pesce stufato con latte di cocco, pomodori, cipolle, aglio, coriandolo e un po' di olio di palma (dendê). Il nome moqueca deriva da muquém griglia di legno che gli Indios usavano per cuocere e seccare la cacciagione. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Satyricon, rifugio per chi cerca la freschezza e la qualità della cucina di mare. 
Caipirinha 
La Caipirinha è il cocktail nazionale brasiliano che si ottiene con cachaça, lime e zucchero, a cui si aggiungono ghiaccio sbriciolato e un fetta di lime. L’ingrediente principale è appunto la cachaça, un'acquavite prodotta in Brasile dal 1500 e ottenuta dalla distillazione del succo di canna da zucchero allo stato grezzo. Dove assaggiarlo a Rio? Al ristorante Espírito Santa in un palazzo tardo ottocentesco a Santa Teresa.
Acarajé 
Tipico cibo da strada di tradizione afro-brasiliana, è una sorta di tortino realizzato con pasta di fagioli feijão-fradinho, cipolla e sale. L’impasto è fritto nell'olio di dendê e poi farcito con peperoncino, gamberi, vatapá, caruru, insalata e altri ingredienti. Preparato quasi esclusivamente dalle donne, nella religione politeista Candomblé rappresenta un’ offerta agli dei Iansan e Exu. Dove assaggiarlo a Rio? In quanto cibo da strada, il posto migliore dove gustarlo è ... nelle strade! Un esempio? L’ hippie market di Ipanema at Praça General Osório, aperto tutte le domeniche dalle 10 alle 17.
Il periodo più cercato? Non è quello della cerimonia di apertura – Dopo l’entusiasmante cerimonia di apertura di Londra 2012 sono alte le aspettative per quella di Rio 2016. Sembra, però, che gli spettatori preferiscano godersi lo spettacolo dal televisore piuttosto che dal vivo. Almeno stando ai dati dell'Osservatorio trivago infatti, il periodo più cercato delle Olimpiadi non è quello della cerimonia, che è al 2/o posto, bensì quello d’inizio delle gare di atletica (12-14 agosto). Il terzo periodo più cercato è quello della chiusura (19-21 agosto), dove si terranno, tra gli altri eventi, anche le finali di calcio, pallavolo e beach volley.
La notte più cara? Con l’uomo più veloce della Terra – La notte del 13 agosto, quella prima della gara dei 100m piani uomini, è la più cara di tutti i Giochi: serve, infatti, una media di ben 314€ in camera doppia per dormire in uno degli hotel della città. Arrivare ben riposati alla gara che potrebbe riconfermare Usain Bolt come uomo più veloce del Pianeta costa il 12% in più rispetto alla media del periodo (280€ a notte in camera doppia)*. Contrariamente a quello che si crede, la cerimonia di apertura è tra le notti più economiche di tutte le Olimpiadi, con tariffe medie pari a 253€ per camera doppia, ben al di sotto della media del periodo.
Mondiali o Giochi? Una finale costa più di un’Olimpiade - La notte più cara di tutte le Olimpiadi è ben lontana dal prezzo medio pagato per la finale dei Mondiali di calcio nel 2014: 432€! I tifosi hanno pagato il 37% in più di quanto pagheranno gli appassionati di sport nella notte più costosa dei Giochi (il 13 agosto).
Tutti a Copacabana e Ipanema? Non proprio... – Se nell’immaginario collettivo si pensa che a Rio tutti vogliano svegliarsi davanti alla splendida spiaggia di Copacabana o a quella di Ipanema, durante le Olimpiadi preferirebbero farlo davanti a... un centro sportivo! Infatti, il 68% degli utenti di trivago ha ricercato hotel che fossero nel quartiere di Barra da Tijuca, il bairro sede principale delle gare dei Giochi e del villaggio olimpico. Tra Arena Olimpica do Rio, Estádio Aquático Olimpico, Arena Carioca e molte altre strutture, imbattersi nel proprio beniamino appena fuori dall’albergo sarà molto più facile.
Italiani bravi tifosi? Rio potrebbe esercitare un certo fascino – Gli Italiani sembrano essere dei bravi sostenitori dei propri atleti, dal momento che il numero di ricerche verso Rio durante il periodo olimpico è aumentato del 33% rispetto al periodo preolimpico. Questo ci posiziona tra gli europei più entusiasti dopo Regno Unito e Germania e a parimerito con la Spagna per aumento di interesse verso la città dei Giochi.
I fan più agguerriti? Sono giusto oltre confine – Chi ha deciso di approfittare del fatto che i XXXI Giochi saranno nel continente sudamericano e, perdipiù, in un paese confinante sono gli Argentini: occupano, infatti, il secondo posto dopo i Brasiliani per aumento di interesse nei confronti di Rio de Janeiro nelle date delle Olimpiadi.
Lontano dalla pazza folla? Sì ma non troppo – Traffico congestionato, prezzi esorbitanti, invasione di turisti: questi sono solo alcuni dei motivi per cui i grandi eventi possono essere un vero e proprio stress. Dove andranno, quindi, gli abitanti di Rio in fuga? La meta più ricercata si rivela Paraty, splendida città coloniale che si affaccia su acque cristalline, ideali per praticare qualche sport (per essere in tema!). La meta si trova ancora all’interno dello stato di Rio de Janeiro, a “sole” 4 ore di macchina dalla sede dei Giochi: si è sempre in tempo a tornare in città se si cambia idea.
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#Domenicalmuseo, i Musei italiani per Rio2016. Franceschini, il patrimonio culturale sostiene i nostri atleti

ROMA - Dall'Atalanta e Ippomene di Guido Reni al Museo di Capodimonte di Napoli, alla Cinisca Vittoriosa ai Giochi Olimpici al Castello Bufalini di San Giustino; da L'Atleta di Umberto Boccioni conservato alla Galleria Nazionale di Cosenza, all'Anfora Panatenaica esposta al Museo Archeologico Nazionale di Firenze; dai Nuotatori di Francesco Messina, in mostra al Palazzo Reale di Genova, al Discobolo Lancellotti del Museo Nazionale Romano; da I corridori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a La figura d'Atleta agli Uffizi di Firenze, fino a La corsa campestre femminile di Aleksandr Deineka a La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Sono alcune delle opere protagoniste il 7 agosto della #domenicalmuseo, l'iniziativa del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che prevede l'ingresso gratuito in tutti i musei e siti archeologici statali. In occasione delle Olimpiadi di Rio 2016, il Mibact ha dedicato questa prima domenica di agosto allo sport nell'iconografia del patrimonio artistico e archeologico italiano.
"Il patrimonio culturale italiano sostiene i nostri atleti alle Olimpiadi attraverso questa importate campagna di promozione che è anche un messaggio al mondo sulla straordinarietà e varietà delle collezioni dei musei italiani e sui valori universali dello sport", sottolinea il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini nel lanciare la campagna che vede i principali musei statali italiani dare spazio e rilevanza alle opere d'arte dedicate allo sport, con un invito a scoprirle tramite una campagna di comunicazione appositamente realizzata e diffusa sui social con l'hashtag #italianmuseums4olympics e sul sito del Mibact (http://www.beniculturali.it/domenicalmuseo). Le opere dedicate allo sport continueranno ad essere valorizzate per tutta la durata delle Olimpiadi di Rio 2016.
L'iniziativa inaugura inoltre il profilo Instagram @museitaliani, l'account ufficiale del Mibact, che raccoglierà tutte le foto per le prossime campagne di promozione e comunicazione del patrimonio culturale italiano, con l'obiettivo di veicolare a livello internazionale le collezioni dei nostri musei, anche sul web. @museitaliani nasce in occasione delle Olimpiadi di Rio per rilanciare le opere del patrimonio culturale italiano dedicate allo sport con l'hashtag #italianmuseums4olympics. Dal prossimo autunno il profilo sarà gestito a rotazione da tutti i musei statali, dalle grandi realtà ai piccoli istituti, che potranno così valorizzare sui social le proprie collezioni. L'elenco di tutti musei, gli istituti e i luoghi della cultura che hanno aderito alla #domenicalmuseo, insieme alle infografiche delle opere scelte a rappresentare lo sport e le olimpiadi, è disponibile sul sito: http://www.beniculturali.it/domenicalmuseo
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Gastronomia / Moussaka, sapore di Grecia



La Grecia: una delle civiltà più antiche e ricche di cultura, tradizioni, tra cui quella gastronomica. E la Grecia è sempre più apprezzata, non solo come terra di straordinaria bellezza, ma anche come terra di antichi e incredibili sapori. La cucina greca è una tipica cucina mediterranea che utilizza olio d’oliva, carne, pesce e svariate verdure. In Grecia non hanno l’abitudine di servire il primo piatto. Il pasto si apre dunque con una serie di antipasti “mezedes” a cui segue un piatto principale che può essere a base di carne o pesce, spesso cucinati alla griglia o alla piastra, oppure un’insalata e dei formaggi.
 
Mentre le origini di vari piatti della cucina greca risalgono al periodo dell'antica Grecia, al periodo ellenistico o a quello bizantino, molte altre pietanze, tutt'ora ampiamente diffusi, sono parte della tradizione della cucina ottomana, avendo infatti origini turche, arabe o persiane, come la Yuvarlakia, il Keftethes, il Boureki. Tra questi al primo posto c'è il saporito Moussaka, sostanzioso e goloso timballo che mescola gli ortaggi alla carne in un mix dal gusto davvero particolare. Le sue origini non sono del tutto chiare, nonostante il termine derivi dal turco mussaka, che a sua volta deriva dall'arabo musaqqa‘ah. Ed è proprio nella cultura culinaria araba che troviamo qualche traccia circa la storia di questo piatto.
 
Nel libro sulla cucina di Baghdad, del XIII secolo, vi è il Maghmuma o al Muqatta’a, che si ritiene essere l'archetipo del Moussaka, e che fu poi esportato in Grecia, tra Creta e Cipro, con l'espansione araba e persiana nel Mediterraneo, e a contatto con le tradizioni culinarie greche abbia subìto, col tempo, delle variazioni sino a dare vita a questo incredibile piatto.
 
Si tratta di uno sformato a base di melanzane e carne tritata, da cuocere in forno, guarnito con una spessa copertura di besciamella gratinata. Insomma un piatto che possiamo associare alla nostra parmigiana. La moussaka è forse il più famoso piatto della cucina greca, anche se presentato con  varianti. Tra queste una che prevede un primo strato di base con patate lesse a fette, che funge da letto per il primo strato di melanzane. In alcuni casi invece gli strati iniziano direttamente con le melanzane. C’è anche una versione vegetariana che presenta al posto della carne uno strato di farcitura composto da zucchine. Un vero moussaka viene servito tegamini di coccio, e solitamente tirpido perché, se troppo caldo, nel tagliarlo potrebbe sfaldarsi. Spesso questo piatto viene aromatizzato con l'aneto o preparato nella versione “bianca”, senza pomodoro.
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Rio de Janeiro, la mappa delle Olimpiadi Tutti i luoghi che vedono protagonista la città carioca per i Giochi Olimpici fino al 21 agosto

PERCHE' SE NE PARLA Tutto pronto per la grande cerimonia iniziale dei Giochi della XXXI Olimpiade, che si terranno a Rio de Janeiro, in Brasile, sino al 21 agosto. La città brasiliana diventa così la prima di tutto il Sud America ad ospitare un'edizione dei Giochi olimpici estivi. In queste due settimane saranno aggiudicate 306 medaglie d’oro in 28 sport, divisi in 42 discipline e tantissime categorie diverse. La prima medaglia assegnata sarà quella della prova su strada di ciclismo maschile, il 6 agosto dalle 14.30. Ultima – come di consueto – la pallavolo, la sera del 21 agosto. Quasi 11mila gli atleti iscritti, da 206 Paesi: 555 gli iscritti statunitensi, mentre Tuvalu, Afghanistan, Kiribati e il sultanato del Brunei si presentano con uno solo. Quasi 300, invece, gli atleti italiani.

 
PERCHE’ ANDARCI Parlare di Rio de Janeiro vuol dire innanzitutto ricordare il suo famoso e ammaliante Carnevale, conosciuto in tutto il mondo, ma anche menzionare la seconda attrazione ritenuta il simbolo della città. Si tratta della Statua del Cristo Redentore, installata sul Corcovado, all’altezza di 700 metri. E’ un picco raggiungibile con il Trem do Cordovado ed offre un incantevole panorama di Rio, senza eguali. Una visuale che abbraccia tutta Rio. Si individua da un lato la baia, confine naturale tra Rio e Niterói, fino a raggiungere la foresta del parco Nazionale di Tijuca, sull’altro lato la spiaggia di Botafogo fino alla sagoma del Pan di Zucchero.
 
DA NON PERDERE  Per quanto riguarda le location di queste gare, c'è da sottolineare che per la prima volta tutte le competizioni si terranno nella stessa città. Unica eccezione per il calcio, che coinvolgerà anche i centri di Belo Horizonte, San Paolo, Manaus, Salvador e Brasilia. A Rio de Janeiro gli impianti sono stati concentrati in quattro zone, alcune piuttosto centrali come Maracanã e Copacabana, altri più distanti, come Barra da Tijuca, ad ovest, dove sul terreno che ospitava l’autodromo cittadino è stato costruito anche il villaggio olimpico e il parco Olimpico. A nord, infine, la zona di Deodoro, dove sono stati predisposti alcuni impianti temporanei.
 
PERCHE' NON ANDARCI Anche se gran parte della città è ricca e molto turistica, 13 milioni di abitanti di Rio vivono in zone estremamente povere. Come accade nelle baraccopoli note come favelas che, purtroppo, è meglio non visitare. Ricordate che qui la criminalità è molto alta, soprattutto nelle zone periferiche. E che persiste la paura per il virus Zika, seppur gli specialisti della SIMIT hanno parlato di rischio quasi inesistente. 
 
COSA NON COMPRARE In giro per negozi troverete anche quei bellissimi e coloratissimi cappelli femminili altissimi, pieni di colori, fiori e frutti. Belli sì, ma per poi che farsene.