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Convegno: "Le nuove sfide del turismo italiano”. Creare ora l'agenzia europea del turismo

"Il turismo, lo diciamo e lo sentiamo ogni giorno, è un pilastro per il nostro Paese. Importante, per far sì che possa crescere, è tracciare un percorso chiaro e condiviso tra tutti i protagonisti, un percorso che riesca finalmente a creare il connubio vincente tra risorse economiche necessarie e valorizzazione dei nostri territori". Lo dichiara il Presidente dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo, On. Ignazio Abrignani, che ha voluto riunire in un convegno, tenuto oggi (martedì) a palazzo Giustiniani, dal titolo "Le nuove sfide del turismo italiano”. Erano presenti un po tutti i “protagonisti “ del settore del turismo. Ospite d’onore il ministro Gian Marco Centinaio, poi Gianfranco Battisti, Presidente Federturismo Confindustria; Luca Patanè, Presidente Confturismo Confcommercio; Vittorio Messina, Presidente Assoturismo Confesercenti; Giorgio Palmucci, Presidente ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo; Mauro Febbo, Coordinatore Commissione Turismo e Industria Alberghiera Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
"Sono molto orgoglioso di essere qui oggi a presentare insieme con Federturismo la nascita dell'Osservatorio sul Turismo". Lo ha dichiarato Stefano Rizzi, country manager di Global Blue Italia che ha  presentato i primi dati del nuovo Osservatorio firmato Global Blue e Federturismo Confindustria. "Un progetto - ha proseguito Rizzi - che attraverso un'analisi periodica dei nostri dati mostrera' la ripartizione dei flussi turistici nel Paese, che resta una delle mete di viaggio predilette dai viaggiatori Extra-Ue. L'Osservatorio periodicamente mettera' in luce l'importanza del settore turistico in Italia evidenziando i dati dei flussi turistici internazionali sia nelle piu' conosciute destinazioni di viaggio sia in quelle meno note, ma con elevati potenziali di crescita. 
Molti gli argomenti discussi, non nuovi però per i convegni che trattano di turismo. Dalla direttiva Bolkestein che interessa “ i balneari”, alla tassa di soggiorno, alla promozione del brand italia a carico dell’Enit, all’esigenza di una vera conversione al digitale ed al rifacimento del portale del turismo. Una  proposta fuori dalla ripetitività dei temi dei convegni sul turismo, è venuta dal past presidente di Federturismo Jannotti Pecci che nel suo intervento ha proposto la creazione di un’Agenzia europea del Turismo. Nonostante la Commissione abbia dal 2010 definito "L'Europa, prima destinazione turistica mondiale" e nonostante l’ Europa continui a dominare, con tre destinazioni su cinque (Francia, Spagna e Italia) la classifica turistica mondiale grazie alle sue infrastrutture turistiche ad oggi manca ancora un approccio integrato al turismo che garantisca che gli interessi e le esigenze di tale settore siano presi in considerazione nella formulazione e nell'attuazione delle altre politiche dell'Ue. Una possibilità per superare questa empasse  potrebbe essere, come Federturismo sostiene da tempo, la creazione di un'Agenzia europea del turismo. "Occorre - ha concluso  Jannotti Pecci -  un quadro comune europeo che apporti un valore aggiunto alle azioni realizzate a tutti i livelli e  che aiuti a superare le difficoltà, così come a promuovere  la cooperazione fra imprese turistiche ed istituzioni per sviluppare prodotti innovativi e sostenibili. "
"Ho sentito con gioia - dice il ministro Gian Marco Centinaio  nel suo intervento- parlare di coraggio. Nel Turismo ora serve coraggio e non bisogna essere stupidi. Si pensa spesso che uno che corre da solo contro un milione di nemici sia un coraggioso ma sono convinto sia meglio lavorare anche un giorno di piu' sulla strategia e ottenere poi dei risultati tali da essere ricordato". Il ministro mette sul banco degli imputati la macchina burocratica che da una parte serve a garantire il rispetto delle regole ma dall’altra  e' troppo lenta e blocca tutto. Porta ed esempio il lunghissimo tempo necessario a rendere operativo il nuovo dipartimento del turismo trasferito dal mibac al Mipaaft che dopo un anno ancora non genera un efficace operatività dei compiti attribuiti. "Considerate ad esempio - aggiunge - che a luglio dell'anno scorso abbiamo deciso di spostare il Turismo dal ministero della cultura all'agricoltura e solo a fine gennaio siamo diventati operativi...(ma il capo del dipartimento, Caterina Cittadino, non è stata nominata a metà aprile?). E poi l'Enit: mi si contestava il fatto che nel cda stessi mettendo persone 'troppo competenti' perche' le persone nominate venivano da quel campo. E chi dovevo mettere? Il mio salumiere? Oppure dovevamo fare come nella scorsa legislatura: sapete cosa succedeva quando si parlava del famoso oro o petrolio d'Italia e cioe' il Turismo? Gli unici che ne capivano perche' arrivavamo dal settore, eravamo alla Camera Ignazio Abrignani e al Senato io e il presidente di Federalberghi, Bernabo' Bocca. Un po' poco. Invece vogliamo mettere nei posti giusti del Turismo persone competenti (scopriamo ora che il vecchio cda dell’enit era composto da extraterrestri?). 
Sull'idea di un ministero del Turismo dedicato con portafogli Centinaio dice: "E' anche un mio sogno, come di tanti che lavorano in questo campo, ma sarebbe stupido pensarlo nelle condizioni attuali, con un Titolo V della Costituzione che fa del Turismo una materia esclusiva delle Regioni”. "Comunque vada andrò in vacanza molto tranquillo perché sia che il governo dovesse esserci ancora al rientro dalle vacanze, sia dovessimo decidere di fare qualcos'altro, io sono tranquillamente disponibile a tornare a fare il mio lavoro, non ho problemi, perché io contrariamente ad altri il lavoro ce l'ho" (vero, i problemi sono di chi il lavoro non ce l’ha e non vede prospettive). Poi il tema delle tasse d’ingresso nelle città d’arte: "Io continuo ad essere contrario alle tasse di ingresso nelle citta' piu' visitate dai turisti- prosegue il ministro- so che adesso dopo Venezia anche Firenze ci sta ragionando. Se posso, dico agli amministratori locali: non si puo' pensare che il ministero, Enit e le Regioni lavorano per portare piu' turisti in un luogo e poi quando i visitatori arrivano si trovano i balzelli all'ingresso come fossimo a Frittole nel film di Benigni e Troisi". 
Infine, conclude il ministro,  la direttiva Bolkestein: "Ai balneari avevo fatto una promessa: quella dei 15 anni, la voglio mantenere. Dopo averli ottenuti - ha aggiunto - lavoreremo per cercare di uscire dalla direttiva Bolkestein. Non avevo fatto altre promesse, se qualcuno pensa di cambiare le carte in tavola venga a dirmelo domani che gli rispondo per le rime”.
Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti sottolinea che la sfida del turismo  di casa nostra , è   di considerare il turismo  come comparto e non più  al traino dei servizi, o del commercio. “Solo con questa prospettiva possiamo articolare un disegno legislativo complessivo perche' finora abbiamo solo assistito a interventi spot e provvedimenti di urgenza". "E' come se ci fosse - spiega Messina- segno preciso per tenere l'Italia divisa. Non si intravede una progettualita' organica per migliorare ad esempio le infrastrutture. Il Governo ci deve credere e investire ad esempio in Enit per la promozione unitaria del territorio italiano". "Nel 2019 - ha concluso il presidente di Assoturismo - assisteremo probabilmente ad un calo delle presenze, dopo i record degli ultimi anni.
"Lavoro nel turismo da 30 anni ed e' la prima volta che un presidente del Consiglio riunisce 5 ministri per parlare di questo settore”, ha dichiarato Giorgio Palmucci, presidente Enit, "Il turismo e' un settore che deve essere affrontato a livello interministeriale perche' non riguarda soltanto il ministero del turismo o il ministero dell'Agricoltura o quello dei Beni culturali, ma deve essere un lavoro collegiale. Abbiamo espresso l'importanza della destinazione di fondo soprattutto sul digitale e la Presidenza del Consiglio ha messo a disposizione quello che e' il commissario straordinario per il digitale per dare anche un supporto sugli aspetti piu' tecnologici. Bisogna vedere in che modo far si' che anche la tematica della piattaforma digitale possa essere portata avanti con un progetto di ampio respiro".
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Assunzioni Mibac. Il 9 agosto in Gazzetta Ufficiale primo bando per 1052 posti



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Foto: Il ministro Alberto Bonisoli
Pochi giorni di ritardo rispetto alle date indicate nelle dichiarazioni ufficiali, ma ci siamo. E’ il ministero stesso a comunicarlo sul proprio sito:  il 9 agosto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo bando per 1052 vigilanti. Nello stesso comunicato il Mibac anticipa la notizia dell’uscita di un altro bando  da parte del Ministero della Funzione Pubblica, che prevede , tra gli altri ministeri, anche 250 posizioni di funzionari amministrativi per il Mibac. Poi ad ottobre “la grande infornata” per un totale, inclusi i due bandi nel frattempo partiti, di complessive 5400 unità circa. 
“Era stata una delle priorità del mio mandato. Avevo cercato immediatamente le coperture economiche e ho lavorato fin dal primo momento per adempiere al più presto a tutti i passaggi burocratici. Ora finalmente ci siamo – annuncia il ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli – Si tratta del primo bando di una serie per arrivare, nella prima parte della legislatura, a mettere a concorso circa 5400 nuove figure professionali di cui il Mibac ha bisogno. Abbiamo – sostiene Bonisoli - la necessità e l’urgenza di fare fronte alle drammatiche carenze di personale per la mancanza di turnover negli scorsi anni. Un problema che nessuno dei ministri che mi ha preceduto ha mai pensato di affrontare e che ha costretto il Mibac, per anni, a gestire il proprio patrimonio con risorse umane del tutto insufficienti e con gravissime conseguenze sulla gestione tecnica e amministrativa di siti archeologici, musei, archivi, biblioteche. I beni culturali del nostro Paese - conclude Bonisoli - sono un volano straordinario per l’economia ma senza personale non funzionano o funzionano male”. 
Gioia ma anche qualche malessere da parte del sindacato Confsal Unsa Beni culturali che, con un comunicato dichiara: E fin qui grande gioia – dice il segretario nazionale – se non fosse che rimane quel pizzico di amarezza per la mortificazione  che continuano a  subire i dipendenti di ruolo del Mibac, quelli che  hanno dedicato la loro vita a questo ministero e che non  si sono visti premiare, non solo con un minimo scatto di anzianità ma si sono visti bloccare il loro avanzamento nonostante idonei in graduatorie di riqualificazione che vanno dalla prima alla seconda e dalla seconda alla terza area funzionale. Ora signor Ministro queste graduatorie a settembre scompariranno e allora quella che abbiamo definito una vera e propria mortificazione nei confronti di fedeli lavoratori diventerà una vera e propria beffa.
E’ vero signor ministro che i concorsi sono più clientelari, possono portare qualche voto in più alla sua parte politica ma è anche vero che un migliaio di professionalità idonee già formate al Mibac non si possono buttare al mare così.
Auspichiamo - conclude Urbino – che un suo intervento possa essere risolutivo, intanto per prorogare le graduatorie e poi per farle scorrere tutte e ridare ai quasi 1500 dipendenti che attendono un segnale forte da lei, dal suo Movimento, quella dignità che meritano”
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

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Meeting dell’Amicizia fra i Popoli di Rimini: il 23 agosto l’incontro “Sport al Femminile” curato da Master Group Sport con la partecipazione di Francesca Schiavone, Valentina Vezzali e Francesca Piccinini



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L’appuntamento, che parlerà delle donne protagoniste nel mondo dello sport, vedrà la partecipazione anche di Anna Nastri (SS Lazio) e dell’atleta Carolina Visca (lancio del giavellotto) e sarà condotto da Consuelo Mangifesta

Rimini, 07.08.2019 – Si arricchisce di altri prestigiosi appuntamenti sportivi il 40esimo Meeting dell’Amicizia fra i Popoli di Rimini. Il centro delle attività sarà lo Sport Village C7, l’area curata da Master Group Sport, che da domenica 18 a sabato 24 agosto ospiterà numerosi incontri e personaggi del mondo dello sport.
Negli ultimi anni il movimento sportivo italiano è stato caratterizzato da una cospicua affermazione della componente femminile. Le atlete azzurre, infatti, hanno scritto alcune delle pagine più importanti dello sport, abbattendo preconcetti e luoghi comuni legati alla differenza di genere sia da un punto di vista economico che culturale. Master Group Sport e il Meeting dell’Amicizia tra i Popoli sono da sempre molto sensibili a questa tematica, ed è per questo che hanno voluto inserire un appuntamento dedicato esclusivamente allo sport femminile, radunando alcune tra le migliori atlete della storia moderna, per parlare dell’importanza e del ruolo femminile nello sport.
L’incontro è stato intitolato “Sport al femminile: L’altra metà del cielo in prima pagina” ed è programmato per venerdì 23 agosto (ore 12). Sono previste le testimonianze di grandi donne che si sono distinte in ambito sportivo. Tra gli ospiti hanno confermato la loro presenza Francesca Schiavone, prima italiana della storia a vincere un torneo del Grande Slam al Roland Garros nel 2010, Valentina Vezzali, attuale Dirigente Federale Federazione Italiana Scherma, vincitrice di 6 ori olimpici e 16 ori Mondiali, Francesca Piccinini, campionessa del mondo nel 2002, vincitrice di 7 Champions League e 5 campionati italiani, Anna Nastri, membro dell’Area Business della SS Lazio, e la Fin. Carolina Visca, Atleta della Federazione Italiana Atletica Leggera e del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle nel Lancio del giavellotto. L’incontro sarà condotto da Consuelo Mangifesta, pluricampionessa Volley e responsabile Comunicazione Lega Volley Femminile, oltre che opinionista di Rai Sport.

L’evento si terrà allo Sport Village C7, l’Area Convegni costruita appositamente per ospitare e accogliere i numerosi personaggi dello sport, nazionali ed internazionali, che parteciperanno alla kermesse.  

Al Meeting 2019 La chimera di Mario Schifano

L’opera verrà presentata nel contesto della mostra NOW NOW. Quando nasce un’opera d’arte

Mario Schifano al Meeting di Rimini. Una delle sue opere più monumentali (10 metri per 4), intitolata La Chimera, arriverà alla manifestazione di fine agosto nel contesto della mostra “NOW NOW. Come nasce un’opera d’arte”, un progetto di Casa Testori, curato da Davide Dall’Ombra, Luca Fiore, Giuseppe Frangi e Francesca Radaelli.
L’opera di Schifano, realizzata dal vivo davanti a un pubblico di 6mila persone, il 16 maggio 1985 in Piazza SS. Annunziata a Firenze, in occasione dell’inaugurazione dell’anno degli Etruschi, è la giusta introduzione per un percorso che vuole essere un affondo su un aspetto centrale dell’arte contemporanea, il fatto, cioè, che essa nasce ORA. Il visitatore della mostra ha la possibilità di vedere sette giovani artisti al lavoro, intenti a creare un’opera caratterizzata da un compimento finale, al termine della settimana, e da raggiungimenti intermedi, visibili giorno dopo giorno.
I sette artisti, che usano tecniche e linguaggi molto diversi tra loro, trasferiscono in fiera il proprio studio, mettendosi a nudo, a disposizione dei visitatori, dei loro sguardi ma anche delle loro domande e osservazioni. Si tratta, a quanto ne sappiamo, di un esperimento mai tentato prima, almeno con questi numeri e intensità performativa, che va oltre il concetto di arte partecipata, superando il rischio del voyeurismo, o dell’effetto Grande Fratello, grazie a una componente di interazione che non mancherà certamente, non solo grazie a momenti di dialogo con i visitatori, ma anche in conversazioni pubbliche giornaliere, cui è dedicata un’apposita area in mostra.
È così che Elena Maria Canavese (Milano, 1989)  monta i suoi set fotografici tratti dal quotidiano, perché i piccoli oggetti domestici arrivino a raccontarci luoghi e immagini dell’universale: dall’universo in una cucina alla cucina dell’universo. Danilo Sciorilli (Atessa, CH, 1992) pone l’accento sul senso dell’esistenza in rapporto con la sua inevitabile fine: la racconta con gli strumenti dell’animazione video che lo caratterizzano e con l’inedita trasformazione di alcuni giochi seri della nostra giovinezza. Alberto Gianfreda (Desio, MB, 1981) presenta le sue sculture di ceramica frantumata e ricomposta per diventare mutabile e in movimento: alla storia umana che ha sempre animato la sua opera, si aggiunge ora la lotta metaforica del regno animale. A Elisa Muliere (Tortona, 1981) spetta portare in mostra la pittura, con la sua energia informale e poetica, intenta a tradurre in colori e forme le note di un’ossessiva musica contemporanea. Alberto Montorfano (Como, 1984) declina il proprio tratto a grafite, in una sovrapposizione continua di volti, presi dagli scatti fotografici diretti: una registrazione dei flussi del “popolo” di Rimini che si interroga su immagine multipla e identità. bn+ brinanovara, al secolo Giorgio Brina (Milano, 1983) e Simone Novara (Milano, 1984), con le mappe di gommapiuma, tessuto e marmo bianco di carrara, stese di giorno in giorno dietro a un paio di idoli di ghiaccio in scioglimento, raccontano la storia verosimile di un Iceberg che punta la latitudine di Rimini, esemplificando al visitatore quanto può essere difficile raggiungere la semplicità. A completare la squadra non poteva mancare il linguaggio video, grazie a Stefano Cozzi (Segrate, MI, 1989), che realizza un cortometraggio artistico della mostra stessa, documentandola in un video che crescerà di giorno in giorno, dall’arrivo degli artisti alla conclusione delle opere.
Questa mostra compie una terna di progetti espositivi che Casa Testori ha curato per il Meeting di Rimini, con l’intento di avvicinarne il pubblico all’Arte Contemporanea (Tenere vivo il fuoco. Sorprese dell’arte contemporanea, 2015 e Il passaggio di Enea. Artisti di oggi a tu per tu con il passato, 2017, quest’ultima con opere di Andy Warhol, Michelangelo Antonioni, Emilio Isgrò, Alberto Garutti, Giovanni Frangi, Adrian Paci, Wim Wenders, Andrea Mastrovito, Gianni Dessì). L’obbiettivo era quello di condividere con un bacino allargato di persone di ogni età e provenienza (nelle edizioni precedenti i visitatori sono stati oltre 20mila) la bellezza e necessità dell’espressione artistica di oggi. Rispetto a quella del passato, l’Arte Contemporanea richiede probabilmente maggior disponibilità d’ascolto da parte del visitatore e abbisogna di oneste chiavi d’accesso, che il curatore ha il dovere di offrire. Sta di fatto che le prime due mostre si sono dimostrate in grado di regalare al pubblico importanti occasioni di conoscenza del proprio presente, spesso grazie a un’inaspettata empatia del desiderio.
Schifano e La Chimera
«Mario salì su un palco quasi a misura del quadro, i fari proiettavano una luce abbagliante, la gente lo sfiorava allungando le braccia per poterlo toccare. Cominciò nel brusio generale a fare il colore del fondo su quell’enorme distesa di tele bianche sdraiate. Gli assistenti gli passavano i secchi pieni di vernice, i minuti scorrevano e Mario sempre più veloce si muoveva da una parte all’altra distribuendo rapide pennellate, posizionando e contornando le sagome. I ragazzi non riuscivano a stargli dietro, Achille cominciò la sua cronaca ma dovette sopportare di tutto, perché aveva dei detrattori tra il pubblico. Quando finalmente alzarono le tele per far colare lo smalto la gente ammutolì, i fischi cessarono. Ci fu un’esternazione di meraviglia. Davanti ai nostri occhi aveva preso vita un paesaggio con la linea dell’orizzonte molto bassa. Dal terreno le sagome grondanti delle chimere partivano in volo verso il blu profondo del cielo, capovolgendosi e volteggiando nell’aria verso il bianco accecante della luce al lato opposto, a dissolversi come sogni al mattino.
Non si sentiva volare una mosca. Poi portarono un trabatello o come si chiama quella specie di piattaforma sopraelevata, Mario ci salì sopra per finire il lavoro e cominciò rapito a dipingere con due mani contemporaneamente. Sì, con due pennelli insieme: sembrava un direttore d’orchestra. Da sotto si fecero avanti li amici, gli assistenti, per aiutarlo, ma lui li cacciò via e seguitò nella sua sinfonia mentre uno schermo gigante mandava la sua immagine. Lo guardavo e pensavo che c’era riuscito, aveva realizzato un’opera emozionante come la sua esecuzione, uno spettacolo a cui tante volte avevo assistito da sola».
Monica De Bei, moglie dell’artista (da Luca Rochi, Mario Schifano. Una biografia, Johan&Levi)
I cieli di Schifano
«La velocità, rapinosa e autorale, ardente e felice come il respiro d’un neonato e sospesa, insieme, sull’eterno come il respiro d’un morente: la velocità, dicevo, con cui su queste tele il colore corre, fruga, s’esalta in immagini, si glorifica, si frantuma, cola in lunghissime feste, lagrime e bave, non ha oggi, paragone alcuno.
V’è qualcosa, per l’appunto, dell’ultimo Monet, ma come ingagliardito da un viraggio glorioso, da un’inattesa, mattinale vittoria; qualcosa v’è, anche, d’un Matisse, ma come gettato tutto sulle carezze, sulle voci, sui brividi, sull’albe e sui respiri dell’aperto...
Sono opere, non di fuga dalla terribile, cieca ed egoistica mediocrità meccanica del presente, ma che, del presente, formano un’alternativa lucida e piena, oltre che una sfida; nel nome dell’uomo, della sua breve eppur infinita levità e, ripetiamolo, dell’infinita levità e bellezza di tutta e intera la creazione».
Giovani Testori, dal “Corriere della Sera” del 1983
Chi è Mario Schifano
 «Schifano diceva: “La pittura è la mia maniera di esistere”. E la sua pittura non aveva altre pretese che non quella di vivere, di essere…
Cè la stagione della Pop Art all’italiana, contemporanea a quella americana: Schifano più che opporsi al dilagare del nuovo immaginario consumistico, lo fa suo, lo metabolizza. Ci sono i complicati anni Settanta, che lo vedono intercettare inquietudini, delusioni, spaesamenti; una stagione anticipata dal suo celebre ciclo “Compagni compagni” (1968), icona di un sogno fallito, ma anche testimonianza dello slancio umano e dell’aspirazione di libertà che l’avevano caratterizzata.
Gli anni Ottanta vedono Schifano nel flusso vasto del ritorno alla pittura. Ma il suo accento ha una freschezza che lo tiene al riparo da qualsiasi spirito revanscista, o da un’arte che si rifugia nelle allusioni o nelle metafore. Il fatto chiave di quegli anni è la nascita del figlio tanto desiderato. Marco viene alla luce nel 1985, l’anno della Chimera, e per Schifano rappresenta un punto di scaturigine creativa impressionante. Non solo. L’arrivo del figlio mette a nudo il suo cuore poetico, lo scopre in maniera definitiva, lo libera. È uno Schifano che procede con gli occhi sgombri del bambino. La sua mente si apre a tutte le cose senza mai schedarle. Il mondo sembra sempre stupirlo, tant’è vero che quando lo trasforma in pittura (perché Schifano trasformava in pittura tutto quel che toccava), è come se rappresentasse un mondo mai visto. Un mondo appena nato...»

Giuseppe Frangi, dal testo in catalogo 

È sbarcata a Kruscevo nella Macedonia del nord la nazionale che rappresenterà l’Italia alla 16.a edizione dei Campionati del Mondo di parapendio

Comunicato stampa per turismoculturale@yahoo.it

È sbarcata a Kruscevo nella Macedonia del nord la nazionale che rappresenterà l’Italia alla 16.a edizione dei Campionati del Mondo di parapendio organizzata sotto l’egida della FAI, Fédération Aéronautique Internationale.
Fanno parte del team azzurro la milanese Silvia Buzzi Ferraris, Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco Busetta di Paternò (Catania), Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano), Alberto Vitale pilota ragusano trapiantato a Bologna e Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano) in veste di CT.
Tutti francesi i titoli da difendere a partire da quello a squadre e poi quelli individuali con Pierre Remy il maschile e Seiko Fukuoka Naville il femminile. Li avevano conquistati in Italia nel 2017. Ci proveranno le 48 nazioni iscritte per un totale di 146 piloti, comprese 21 donne. L’Italia si presenta come vice campione d’Europa a squadre, titolo conquistato lo scorso anno in Portogallo. La manifestazione si chiuderà il 18 agosto.
Kruscevo, posta a 1350 metri di altitudine e a 159 km dalla capitale macedone Skopje, è la città più alta dei Balcani. I piloti utilizzeranno principalmente due siti di decollo, uno a 1420 metri di altitudine esposto verso la valle della Pelagonia e l’altro molto vicino al primo a 1440 metri. Da qui i piloti spiccheranno i voli lungo percorsi che potrebbero toccare distanze prossime ai 100 km. Sono previsti dieci prove, una al giorno meteo permettendo, inframezzate da un giorno di riposo. Sommando i risultati di queste sarà compilata la classifica finale per eleggere i nuovi campioni del mondo di volo in parapendio.

Nel frattempo, dopo i mondiali di deltaplano che hanno visto l’ennesimo trionfo azzurro, i cieli del Friuli ospiteranno dal 9 al 15 agosto la tappa italiana della Coppa del Mondo di volo acrobatico in parapendio AcroMax. Sette giorni con i migliori piloti di questa disciplina che coloreranno il cielo sopra il Lago dei Tre Comuni (Udine) cosiddetto dai paesi che vi si affacciano, Cavazzo, Bordano e Trasaghis, una cinquantina di piloti stranieri e nostrani si sfideranno per la conquista della Coppa del Mondo di volo acrobatico in parapendio. Organizza la manifestazione con epicentro a Trasaghis il Volo Libero Friuli che ha anche in calendario il campionato del mondo 2020 di questa specialità.

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero 

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

MEETING SALUTE 2019/ Tra mostre e incontri lo sguardo per umanizzare la cura

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Sono numerosi gli eventi del mondo della salute che si tengono ogni anno nel nostro Paese, molti quelli ai quali ho occasione di partecipare, la gran parte dedicati a tematiche specifiche, si tratti di politica sanitaria, congressi di società scientifiche o grandi eventi. All’interno di questo panorama, da tre anni Meeting Salute, rassegna ospitata dall’ormai quarantennale Meeting di Rimini, si è ritagliato un suo spazio specifico.
Sarà perché si svolge nella terza settimana di agosto, in un periodo dedicato normalmente alle ferie e al riposo, nel quale quindi ci si può regalare una riflessione di più ampio respiro non dettata dall’urgenza o dalle contingenze; sarà la collocazione all’interno del Meeting, rassegna originale nel suo proporci temi diversissimi legati da un titolo suggestivo, anche se non sempre di immediata comprensione; ma Meeting Salute per me rappresenta un momento in cui allargare gli orizzonti, trovare ispirazioni, lasciarsi influenzare dall’atmosfera fervida e dialogante propria di tutto il Meeting. 
Colpisce per esempio che le tematiche etiche, che stanno evidentemente a cuore agli organizzatori, abbiano un punto di approccio fortemente esperienziale. Penso a incontri che quest’anno riguarderanno la cura dei più piccoli, l’approccio al familiare colpito da Alzheimer, l’assistenza agli anziani, la leadership in campo sanitario.
La presenza stessa di esposizioni all’interno dell’area Meeting Salute rende singolare la rassegna riminese. Sono storie esemplari quelle che il Meeting ci mette davanti agli occhi, per quanto esposte in modo molto essenziale, e ricche di ispirazione. Leggerò attentamente i pannelli dedicati alla storia di Paolo Takashi Nagai, il medico-eroe di Nagasaki capace di sintetizzare nella propria persona due visioni del mondo, la shintoista e buddista e la cristiana. Trovo stimolante fin dal titolo l’esposizione “Il Rinascimento dei bambini: 600 anni di accoglienza agli Innocenti a Firenze”, così come ripercorrerò con attenzione le tappe dell’oncologia italiana, attraverso un’eccellenza come l’Istituto Oncologico Romagnolo, che sarà raccontata nell’esposizione “Vicino a chi soffre, insieme a chi cura”.
Un altro motivo di originalità di Meeting Salute sta a mio avviso nell’amare le contaminazioni, la trasversalità, l’interdisciplinarità. Accanto a colleghi medici ben noti, nel programma figurano filosofi, sociologi, ingegneri, ma anche associazioni di pazienti, federazioni di professionisti della salute ed operatori della cooperazione internazionale, giornalisti, perfino chef. Una ricchezza di approcci e prospettive che non si riscontra sempre altrove e aiuta ad aprire gli orizzonti.
Trovo infine che il tema della carità, ricorrente anche nel programma di quest’anno e sempre proposto attraverso esperienze significative quali Medici con l’Africa Cuamm, Avsi, Banco Farmaceutico o Opera San Francesco, sia apprezzabile anche da parte di osservatori laici per il suo non giustapporsi o scorrere parallelo ai temi più specifici, ma rappresentare una chiave di lettura per riorientare e umanizzare la pratica clinica e la cura. 
Nel momento di profonda crisi e rinnovamento che vive il nostro Servizio Sanitario Nazionale, con situazioni diversissime dal punto di vista della qualità dell’assistenza, dell’equità, dell’efficacia e dell’efficienza, occasioni come questa in cui viene data voce a tutti gli stakeholder del mondo della salute, in un confronto tra esperienze, sono preziose. 


fonte: sussidiario.net - Segnalazione web a cura di Tuirsmo Culturale

BITESP – BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO ESPERIENZIALE

Arte – Cultura – Natura – Sport – Wellness – Enogastronomia – Artigianato – Shopping – Mice



 La nuova edizione della BITESP – Borsa del Turismo Esperienziale a Venezia dal 25 al 27 Novembre 2019, si conferma l’evento di riferimento per gli operatori turistici dell’incoming e dell’outgoing esperienziale. L’appuntamento strategico per incontrare i competitors, il sistema distributivo rappresentato dagli agenti di viaggio e i buyer internazionali interessati alla ricerca di nuovi accordi commerciali con gli operatori del turismo esperienziale. L’evento sarà interamente dedicato all’innovazione del prodotto turistico e alle vacanze esperienziali, un connubio vincente e un’occasione importante per lo sviluppo commerciale del turismo. La BITESP 2019 prevede un’ Area Espositiva per presentare e promuovere i pacchetti turistici agli Agenti di Viaggio e agli operatori che si occupano di outgoing e un Workshop tra Buyer internazionali e Seller che si occupano di incoming, con un’agenda di appuntamenti prefissati e momenti di networking che offrirà importanti opportunità di business matching per ricercare nuove intese commerciali. Il workshop contempla 4 principali aree tematiche: Turismo Esperienziale – Incoming e Tours – Mice, Wedding e Luxury – Benessere, Spa e Terme Per potenziare l’efficacia commerciale della Bitesp, abbiamo creato il nuovo marketplace Italia Reservation, una piattaforma B2B dedicata all’Incoming e al Turismo Esperienziale, riservata agli operatori, per promuovere e distribuire le offerte turistiche ai buyer del mercato nazionale e internazionale. La grande novita’ di Bitesp 2019 e’ la partnership realizzata con Travel Open Day e Travel Quotidiano con la presenza di un area TRAVEL OPEN VILLAGE EXPERIENCE che garantirà tre giornate di incontri business tra tour operator, strutture ricettive, dmc, consorzi, località turistiche, etc., e la rete distributiva e commerciale delle agenzie viaggi. In questa area saranno presentate anche le nuove offerte turistiche delle destinazioni italiane ed estere e le proposte dei nuovi mercati turistici emergenti. Sezione strategica della Bitesp è l’area Travel Academy, dedicata alla formazione e all’aggiornamento professionale, per conoscere le nuove strategie per lo sviluppo commerciale e i nuovi trend del settore turistico.

Milano Rogoredo tassello fondamentale della strategia intermodale di Fs



Un ruolo fondamentale per intercettare quei circa 100 mila passeggeri che Fs ritiene sceglieranno il treno al posto dell’aereo durante i tre mesi di stop di Linate. E’ quello che svolgerà la stazione di Milano Rogoredo, oggetto di un importante investimento da parte del Gruppo Fs, che mira così a valorizzare il terzo scalo ferroviario meneghino già oggi capace di accogliere ogni giorno circa 60 mila passeggeri, contro i 120 mila di Garibaldi e i 350 mila di Centrale.
Il piano è stato presentato oggi dall’amministratore delegato del Gruppo Fs, Gianfranco Battisti, presso la stazione situata alla periferia sud-orientale della città, insieme, tra gli altri, ai ministri Toninelli e Salvini. Il progetto, perfettamente integrato nella nuova strategia intermodale di Fs, di cui Alitalia rappresenterà un tassello fondamentale, prevede quindi un sensibile incremento delle fermate dei Frecciarossa. Queste sono già passate negli ultimi due mesi da 36 a 50 ma si mira possano arrivare a 60 entro la fine dell’anno. Potenziati pure i servizi della stazione, con più posti nella Sala Freccia, ora aperta fino alle 21.30 così come la biglietteria. Aumentate anche le macchinette self service, mentre negli orari di punta e nei giorni con più affluenza è prevista la presenza di un desk mobile con addetti di customer service.
Lo scalo è inoltre inserito in un’area vivace dal punto di vista imprenditoriale, con circa 140 imprese che gravitano attorno alla zona, compresi gli uffici di Sky. Battisti ha quindi dichiarato che Fs si sta impegnando a contattare ogni singola realtà economica del territorio, per descrivere loro tutte le potenzialità di una struttura rinnovata e ben collegata con le linee suburbane e metropolitane della città. Una rete di trasporto sempre più importante anche in ottica leisure, tanto che Fs sta espandendo pure le tratte da Rogoredo per Genova e la riviera ligure. Ulteriormente potenziata, infine, la security: tema importante, visto il degrado che affligge alcune zone del quartiere su cui insiste la stazione. Dallo scorso 3 giugno è infatti operativo un nuovo ufficio di 200 metri quadrati della polizia ferroviaria, con un front office sulla banchina del binario 1.
fonte: Travel Quotidiano

Filiera e istituzioni a confronto: ecco le nuove sfide per il turismo


Convegno Le nuove sfide per il futuro del turismo
Quali sono le nuove sfide per il futuro del turismo italiano? La domanda è stata al centro del convegno organizzato dall’Osservatorio parlamentare per il Turismo, con gli interventi del suo presidente, Ignazio Abrignani, il ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, il presidente di Federturismo Confindustria Gianfranco Battisti, il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci ed altri importanti relatori del mondo delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese del turismo.
«Il turismo, lo diciamo e lo sentiamo ogni giorno, è un pilastro per il nostro Paese – esordisce Abrignani -. Importante, per far sì che possa crescere, è tracciare un percorso chiaro e condiviso tra tutti i protagonisti, un percorso che riesca finalmente a creare il connubio vincente tra risorse economiche necessarie e valorizzazione dei nostri territori». Secondo il presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo, sarebbe necessario inserire le piccole realtà del settore in comparti più complessi, cercare di estendere la stagionalità e risolvere velocemente alcune questioni che, a suo parere, non hanno ancora trovato una risoluzione definitiva: le vicende legate alla direttiva Bolkestein,  innanzitutto, ma anche quelle relative ai porti turistici «che sono in contenzioso con lo Stato da anni e che dovrebbero invece essere valorizzati», senza tralasciare l’urgenza di convertire le tasse di soggiorno in tasse di scopo per aiutare il settore.
Sull’importanza della costruzione di una grande rete di intermodalità, che metta in comunicazione le porte di accesso del paese e promuova l’accessibilità diffusa, si è invece concentrato l’intervento di Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo Confindustria e a.d. di Ferrovie dello Stato. «Oltre Alitalia c’è un concetto più profondo sul lavoro che stiamo facendo per Fs – evidenzia -: mettere in relazione le porte di accesso del Paese e rendere l’Italia sempre più interconnessa».
Una sfida che contribuirebbe anche a risolvere uno dei temi cruciali dei dibattiti degli ultimi anni: la ridistribuzione dei flussi turistici. Un tema caro anche al ministro Gian Marco Centinaio, che contesta alcune misure poste in essere o paventate da alcune grandi città per combattere l’overtourism. «L’Italia è tutta da visitare, da Bolzano a Lampedusa – spiega -. È vero che alcune città sono più affollate di altre e il nostro obiettivo è ampliare l’offerta turistica a destinazioni alternative, ma se, insieme all’Enit, cerchiamo di portare turisti in Italia, non possiamo poi imporre le tasse di ingresso».
Tra gli altri temi su cui il ministero del turismo sta lavorando, la formazione, «fondamentale per migliorare la qualità dell’accoglienza – puntualizza -, e non solo a livello di corsi universitari e post-universitari», la lotta all’abusivismoanche tramite l’introduzione di un codice identificativo nazionale per le strutture ricettive e le conseguenti azioni sui portali di prenotazione come Booking e Airbnb. Ultima ma non ultima,  una promozione all’estero coordinata, «grazie al ruolo di Enit, sempre più interlocutore non solo dei privati ma anche e soprattutto delle Regioni».
L’Enit, dal canto suo, ha un piano ben preciso per la promozione e per il marketing dei prossimi tre anni, che punterà sulla deconcentrazione stagionale dei flussi, sulla crescita dei piccoli comuni turistici e sulla segmentazione del mercato in 4 target principali: famiglie, alta gamma, golden age, millenials e generazione Z. «Coinvolgeremo nella promozione dell’Italia all’estero le grandi filiere del made in Italy – aggiunge Giorgio Palmucci, presidente dell’Agenzia -, come il mondo del design, della moda e dell’agroalimentare».
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segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale https://viagginews.blogspot.com