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Beauty e fashion: è tutta questione di dettagli. Il look più cool? Bracciali e collane intrecciati. Creano il giusto mix tra eleganza e tocco glam



COMUNICHIAMO CHI SIAMO
Ne sa qualcosa la designer Laura Contri, che troveremo a HOMI FASHION&JEWELS con esclusive collane con perle di Tahiti in argento placcato rosa e anelli con zirconi colorati. «Credo che la tendenza del futuro - racconta Contri a HOMI FASHION&JEWELS - sia la parola intrecciare, inteso non solo come contaminazione, intreccio di stili, lingue, razze e sentimenti. Intrecciare come individualizzazione di ogni cosa a se stessi: noi trasformiamo la moda e ciò avviene attraverso un intreccio trasversale di comunicazione. È importante intrecciare e tessere tutto ciò che ci arriva e usarlo per comunicare chi siamo».

PERLE, UN CLASSICO CONTEMPORANEO
Intrecci di stile e perle: la formula perfetta per un look che non passa mai di moda. «Tra gli accessori di ogni donna - ci spiega Laura Contri - non deve mai mancare un bel paio di orecchini: risaltano gli occhi ed esprimono al meglio la nostra anima. Le perle Tahiti sono nate per questo. Ciò che è classico non ha perimetro né forma specifica, attraversa ogni stile a testa alta: un classico contemporaneo rimane sempre una fede arricchita e vitalizzata da un linguaggio odierno. Per me ogni giorno è un anniversario: l’impulso creativo nasce dalla natura e dal mare. Tutti i giorni mi godo e mi lascio ispirare da un meraviglioso tramonto sul mare».
http://www.homifashionjewels.com

Chi ritiene che siano ormai un dettaglio sorpassato della mise en place sbaglia di grosso. Le posate sono i più preziosi alleati per sorprendere gli ospiti con dettagli che danno un tocco di personalità alla tavola


UN TOCCO DI PERSONALITÀ
Forchette, coltelli, cucchiai brillano con il loro luccichio, pronti per essere utilizzati dai commensali. Quelle in total gold richiamano alla mente le cene sfarzose dei palazzi reali. Pensare che ai tempi dei greci e dei romani, l’uso comune era mangiare sdraiati su un fianco, portando il cibo alla bocca direttamente con le mani. È solo nel 1700 che la posate iniziano a diffondere in tutta Europa.

LE POSATE A LATO DEL PIATTO
Secondo il galateo le posate vanno posizionate a lato del piatto: sulla sinistra le forchette, disposte in ordine di utilizzo, dall'esterno verso l'interno. Sulla destra i coltelli, con lama rivolta verso l'interno. Più esterno il cucchiaio. Posate in sintonia con i piatti o la tovaglia, trasformano una semplice mise en place in un evento esclusivo, unico e conviviale.

CON HOMI LO STILE È IN TAVOLA
Galateo a parte, le posate sono uno degli accessori della tavola che la differenza. I designer contemporanei le hanno realizzate di tutte le forme e in qualsiasi materiale: a HOMI scopriremo tutte le novità in fatto di posate. Dalle classiche in argento o acciaio, fino a quelle in legno o con i manici colorati. Una tavola di stile? La scopriremo a HOMI, il Salone degli Stili di Vita, in programma dal 24 al 27 gennaio 2020 (con apertura Festivity dal 22 al 26 gennaio).

Coniugano design, arte e sensibilità ecologica. E portano a tavola la sostenibilità. Piatti, porcellane e stoviglie diventano eco-friendly. Senza mai rinunciare al gusto


homimilano.com

L’AMBIENTE NEL PIATTO

La sostenibilità in tavola è una delle tendenze che troveremo a HOMI, il Salone degli Stili di Vita, in programma dal 24 al 27 gennaio 2020 (con apertura Festivity dal 22 al 26 gennaio). Tra i brand presenti anche Vista Alegre, l'azienda più antica del Portogallo per quanto riguarda la produzione artigianale di porcellane di alta qualità. Fin dalla sua fondazione, nel lontano 1842, la manifattura Vista Alegre ha coniugato tradizione e modernità, rimanendo in sintonia con le tendenze culturali più attuali. «Responsabilità sociale e attenzione all’ambiente: sono due delle macro tendenze, che hanno un impatto fondamentale nel nostro settore, così come in tanti altri - spiega a HOMI il brand portoghese - . A tale proposito, nel 2019 Vista Alegre ha lanciato diverse collezioni, come Amazōnia (in collaborazione con la ong brasiliana Ecoarts Amazonia) e Endangered. Ci siamo focalizzati, appunto, su responsabilità sociale e attenzione all’ambiente, concentrandoci principalmente sul loro impatto creativo e innovativo. Abbiamo anche sviluppato la collezione esclusiva di lusso e design Once Upon a time, così come la serie Earth to Humanity by Ross Lovegrove».

UNA PRODUZIONE SOSTENIBILE
«In Vista Alegre - spiega a HOMI 2020 l’azienda portoghese - anche la fase di produzione è sostenibile, volta a massimizzare l’attenzione all’ambiente. La maggior parte dei rifiuti generati nel processo di produzione vengono reintrodotti nel processo di fabbricazione, mentre i rifiuti non riutilizzabili vengono adeguatamente trattati. Viene eseguito un rigoroso monitoraggio, al fine di minimizzare l'impatto ambientale. Si tratta di un processo produttivo eco-friendly».

ECCELLENZA E INNOVAZIONE
Accessori per la tavola, porcellana decorativa, articoli da regalo, stoviglie, posate, oggetti in vetro e cristallo di alta qualità: ecco cosa troveremo nei padiglioni del Salone degli Stili di Vita. «Vista Alegre - conclude il brand - parteciperà a HOMI Milano con una nuova collezione. I nuovi prodotti sono ideati e realizzati secondo i più alti standard di qualità e funzionalità. Universalità, eccellenza e innovazione sono i valori fondamentali. Vista Alegre presenta ogni anno circa 40 nuove collezioni e il 2020 non sarà diverso. Alcune sono edizioni speciali, con serie numerate limitate: si tratta di pezzi esclusivi e oggetti da collezione che permettono a chi li acquista di avere qualcosa di eccezionale e unico nelle loro case».

Italia, terra per eccellenza del caffè. Moka, uno degli emblemi della cucina tricolore nel mondo. Uno dei simboli tradizionali del caffè di casa


L’ITALIA IN UN RITO
L’espresso è un rito identitario e trasversale. Preparare la moka, sentirne il brontolio sul fuoco, l’aroma del caffè che piano piano si espande per tutta la casa: sono capisaldi (nel mondo) del nostro essere italiani. E nonostante la grande diffusione di capsule e cialde, l’87% degli italiani continua a bere il caffè della moka.

L’ESPRESSIONE DEL DESIGN ITALIANO
La moka è uno strumento dalla storia antica ma dal fascino unico: fu inventata da Alfonso Bialetti nel 1933. Il nome moka deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più conosciute zone di produzione del caffè, in particolare della qualità arabica. Tutt’oggi la moka viene riconosciuta come una delle migliori creazioni dell’artigianato e del design italiano, tanto da essere esposta come opera d’arte nel museo MoMa di New York.

UNO DEGLI EVERGREEN DI HOMI
La moka è uno degli evergreen di HOMI, il Salone degli Stili di Vita. Per tutti i gusti e richieste. Dalle più tradizionali a quelle più contemporanee e dinamiche. Dalle forme più spigolose a quelle più bombate e di design. Dal colore classico in alluminio a quelli pop e vivaci. Fino alla moka in versione smart, dotata di innovazioni tecnologiche mirate a facilitarne la manutenzione o l’uso. Negli anni ha saputo rinnovarsi e adattarsi alle tendenze, mantenendo sempre la sua funzionalità che la proclama nel mondo intero come la signora del caffè.
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Mostra del cinema. Leone d'oro a Joker e Coppa Volpi a Marinelli. Polanski d'argento

A Luca Marinelli la Coppa Volpi come miglior attore (Lapresse)
Avvenire

L'Italia esce a testa alta dalla 76esima Mostra del Cinema di Venezia, conquistando la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, che va a Luca Marinelli, straordinario protagonista di Martin Eden, uno dei migliori film visti quest’anno in competizione, diretto da Pietro Marcello e ispirato al celebre romanzo di Jack London. Una consacrazione importante per un attore di grande talento e sensibilità che si impone così all’attenzione del pubblico internazionale con una performance che non ha lasciato indifferenti spettatori e addetti ai lavori.

Marinelli abbraccia Paolo Virzì, uno dei membri della giuria e dice: «Prima che vi rendiate conto dell’errore che avete fatto vi ringrazio tutti». E ringrazia davvero tutti, anche London «che ha creato la figura di Martin Eden, un marinaio. E perciò dedico questo premio a coloro che sono in mare a salvare altri esseri umani che fuggono e che ci evitano di fare una figura pessima con il prossimo. Viva l’umanità e viva l’amore», grida dal palco.

«La Coppa Volpi a Luca Marinelli – commenta Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – consacra questo attore come uno dei più talentuosi del momento. Ha saputo dare corpo, spirito e passione ad un personaggio in continuo cambiamento con sorprendente naturalezza. Pietro Marcello lo ha guidato magistralmente all’interno di un’opera ambiziosa e libera. Il suo è un cinema di grande respiro internazionale che rimarrà nella memoria di questa edizione del Festival». Ma al cinema italiano va anche il Premio Speciale della Giuria per La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco che, superate le polemiche a proposito di Mattarella, si è fatto apprezzare anche dalla stampa internazionale.

Il Leone d’oro è invece tutto per gli Usa, che vincono questa edizione del festival con Joker di Todd Philips, visionaria "origin story" sul grande antagonista di Batman. Affidato al volto e al corpo di un istrionico Joaquin Phoenix, che ha accompagnato il regista sul palco per ricevere il premio, il film distribuito nelle sale da Warner il 3 ottobre e che a Venezia è stato tra le opere più amate e applaudite, inizia proprio dal Lido la sua corsa verso gli Oscar che da qualche anno a questa parte pescano i principali vincitori tra i film selezionati da Alberto Barbera e i suoi collaboratori.

Colpo di scena poi per il Gran Premio della Giuria che a sorpresa, e in barba a tutte le polemiche del primo giorno scatenate dalle incaute dichiarazioni della Presidente di Giuria Lucretia Martel a proposito della presenza in competizione di Roman Polanski, va proprio a J’accuse, che rievoca il caso Dreyfuss per puntare il dito contro errori giudiziari e persecuzioni di oggi. Per ritirare il premio è tornata al Lido la moglie del regista, Emmanuelle Seigner, che ha portato i ringraziamenti del regista.

Il miglior regista è invece lo svedese Roy Anderson che in About Endlessnesstraccia un surreale, poetico ritratto della fragilità umana attraverso una serie di tableau, dialoghi essenziali e una voce fuori campo che rievoca quella di Sherazade ne Le mille e una notte.

La francese Ariane Ascaride è poi la miglior attrice per Gloria Mundi di Robert Guediguian, dove interpreta una madre forte e coraggiosa che lotta come una leonessa per proteggere la propria famiglia minata da una crisi economica e da un disagio sociale che costringono i suoi componenti a toccare il fondo. «È come un sogno. Io sono nipote di migranti italiani che per fuggire la miseria sono arrivati a Marsiglia e questo premio che mi dà la possibilità di ritrovare le mie radici. La Coppa è dunque per tutti quelli che dormono per l’eternità sul fondo del Mediterraneo».

Il premio per la sceneggiatura va in Cina, al film di animazione N.7 Cherry Lane di Yonfan ambientato nella Hong Kong del 1967, mentre il Premio Marcello Mastroianni per un giovane attore emergente è per Toby Wallace, stralunato e tenero protagonista di Babyteeth di Shannon Murphy che ha commosso Venezia con la storia di una giovane malata terminale. Il Leone del Futuro per la migliore opera prima premia un film delle Giornate degli Autori, You Will Die at 20 di Amjad Abu Alala su un ragazzo sudanese colpito da una profezia che i suoi genitori tentano di non fare avverare, mentre i premi per la sezione Orizzonti vanno ad Atlatis dell’ucraino Valentyn Vasyanovych (miglior film), Blanco en blanco dello spagnolo Théo Court (miglior regia), Verdict del filippino Raymund Ribay Gutierrez (Premio Speciale), Revenir di Jessica Palud (sceneggiatura) e agli attori Sami Bouajila (Un fils) e Marta Nieto (Madre). Nella sezione VR vincono infineThe Key di Céline Tricart, A Linha di Ricardo Laganaro e Daughters of Chibok di Joel Kachi Benson.

Carmignano itinerario romantico Toscana, ad Artimino si dorme nella Bolla Lounge

Veduta di Artimino

Tra Firenze e Prato si trova il borgo di Carmignano, immerso nella splendida campagna toscana. Vero paradiso circondato dal verde, si propone agli occhi dei visitatori con il suo piccolo centro estremamente ricco ed interessante. Leggenda vuole che qui, nel 1211, sia arrivato San Francesco ed abbia ricevuto in dono un terreno sul quale il suo primo seguace, Bernardo da Quintavalle, fece edificare la Pieve di San Michele e San Francesco che conserva uno splendido affresco del Pontorno.

Nelle immediate vicinanze sorge Artimino, una frazione di Carmignano, celebre per ospitare una delle più importanti Ville medicee toscane che il Granduca di Toscana Ferdinando I fece costruire, affidandone il progetto all'architetto di corte Bernardo Buontalenti, in ideale posizione panoramica: è conosciuta anche come "la villa dei cento camini" per la presenza dei tanti comignoli di forme e fogge volutamente diversificate. Appena fuori dell'abitato di Artimino sorge la pieve di San Leonardo, isolata nel verde: documentata dal 998, la chiesa non ha subito trasformazioni sostanziali e conserva una unitaria struttura preromanica della seconda metà del X secolo, unica nel territorio pratese. In questo contesto si trova anche la Tenuta di Artimino, uno splendido resort ad ospitalità diffusa, luogo ideale per le coppie che vogliano trascorrere esperienze a contatto con la natura in totale relax in un contesto fuori dal comune.

Il resort, infatti, propone soggiorni nella Bolla Lounge, una struttura sferica che nasce per essere un nido d’amore in cui rilassarsi, degustare del buon vino ammirando lo spettacolare panorama in cui è immerso il Resort durante il giorno, mentre di sera permette di sognare ad occhi aperti contemplando il cielo stellato. Il progetto è nato in collaborazione con la start up Notti Divine ed offre l’esperienza del glamping esclusivo tra relax e convivialità. Nella tenuta gli ospiti entrano a far parte di un microcosmo dove le eccellenze locali si possono vivere ed assaporare in un contesto unico ed immersivo: nella Bolla Lounge le coppie possono provare la sensazione di essere sospesi nel paesaggio toscano. Ma anche soddisfare il palato grazie alle diverse proposte studiate ad hoc. Come quelle ideate per i wine lovers che prevedono un romantico pic sic in uno dei punti più suggestivi della Tenuta, accoccolati nella sfera trasparente, dove una degustazione guidata da uno dei sommelier porta a scoprire i vini più pregiati.
turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci

Shopping a New York, cosa comprare di alternativo

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Libri
Gli amanti della lettura hanno molti posti fantastici per fare shopping a New York, ma senza dubbio il re di tutte le librerie della città è lo Strand Bookstore. Questa istituzione di Union Square è gestita dalla stessa famiglia dal 1927 e dispone di rare edizioni rilegate in pelle agli ultimi bestseller. Sparsi per la città ci sono negozi dedicati a libri d'arte, edizioni rare, libri di cucina e libri per bambini. Da non perdere i negozi di articoli da regalo dei musei, che di solito hanno una selezione ottimamente curata.

Kit modello di torre d'acqua
Per un vero souvenir di New York, prendi uno dei kit modello di torre d'acqua di Boundless Brooklyn, che rende omaggio alle umili ma onnipresenti torri d'acqua della città. Realizzato con materiali riciclati al 100%, ogni kit viene fornito con istruzioni dettagliate. Sono venduti in decine di negozi in tutta la città, inclusi quelli del New Museum e del Museum of the City di New York, nonché boutique indipendenti come la libreria Word di Greenpoint.

Decorazioni da tavolo
Per chi ama gli interior designer e per chiunque abbia un debole per il vintage, John Derian vende piatti da decoupage fatti a mano, piatti, ciotole e altri oggetti da tavolo dal 1989. Ha negozi nell'East Village e nel Greenwich Village che vendono anche le sue creazioni originali come mobili curati, tappeti e opere d’arte.

Abiti vintage
Numerosi sono i negozi vintage. Alcuni dei migliori si trovano a Brooklyn. Tra i più gettonati il Beacon's Closet, che brulica di hipster nei fine settimana o Amarcord, specializzato in designer di fascia alta come Gucci, Prada, Missoni e Pucci. 10 ft. Single di Stella Dallas offre una vasta selezione di abiti vintage del recente passato e una ricca selezione di abiti da cocktail, cappotti e abiti da uomo della metà del secolo scorso.

Gioielli
Abbraccia l'etica del "Made in Brooklyn" in una delle tante gioiellerie di Williamsburg. Catbird è noto soprattutto per i suoi anelli sottili e impilabili, ma crea anche anelli di fidanzamento, collane, orecchini e bracciali utilizzando diamanti, opali e altre gemme di origine etica. Mociun per gioielli dal design all'avanguardia, insoliti realizzati con diamanti e pietre preziose.

Artigianato locale
Per creazioni uniche realizzate da artigiani e designer locali, non c'è posto migliore per fare acquisti che imercati delle pulci, con le tre sedi a Williamsburg, Chelsea Market e SoHo dove si trova davvero di tutto.

Dischi in vinile
Per il vinile vintage, la gente del posto si dirige verso Rough Trade a Williamsburg. Questo negozio con sede a Londra vende LP, CD e libri in uno spazio attrezzato che ospita anche concerti, incontri per autografi ed altri eventi.

Artigianato africano
Nel massiccio mercato semi-chiuso Malcolm Shabazz di Harlem si trovano vestiti, gioielli, cestini intrecciati, oli e oggetti decorativi provenienti da Senegal, Nigeria, Kenya e altri paesi africani.

Profumo
Anche se ora puoi trovare i suoi profumi in tutto il paese, il marchio DS & Durga ha iniziato la sua storia in un appartamento nel quartiere di Bushwick. Oggi si trovano punti vendita sparsi in tutta le città, dove ciascuno può realizzare la propria fragranza.

Tè speciale
Nel quartiere di Greenpoint gli appassionati di tè devono fare tappa da Bellocq, che attrae anche per il design. Produce tè matcha e tè rari dell'Himalaya, oltre a tè neri, verdi, bianchi e di erbe più standard provenienti da India, Cina e Giappone. Confezionati in bellissime scatole metalliche gialle, i tè sono ottimi regali.
turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci

Gerusalemme, antichi gioielli sul Monte Sion

Gerusalem

PERCHÉ SE NE PARLA
Alcuni scavi archeologici condotti sul celebre Monte Sion, in Israele, hanno riportato alla luce frammenti di gioielli e altri reperti (tra cui importanti ceneri ancora da esaminare) che risalgono a 2.600 anni fa, e che aggiungono tasselli alla storia della città di Gerusalemme. Da una parte infatti questi ritrovamenti testimoniano come la città all’epoca fosse più espansa di quanto si era potuto verificare fino ad oggi. Dall’altro raccontano di una cruenta battaglia in seguito alla quale essa venne messa a ferro e fuoco dai Babilonesi. Un episodio storico di cui non si era ancora trovata traccia tangibile, se non in documenti e nella narrazione biblica, che oggi secondo gli archeologi è invece dimostrabile.

PERCHÉ ANDARE
Il Monte Sion è la collina su cui sorse il nucleo originario di Gerusalemme, in una zona che oggi viene chiamata ‘Città di David’. Secondo la Bibbia ‘Sion’ era infatti la città di Davide, la dimora eletta, la fortezza di Dio. Di grande importanza teologica, l’altura custodisce anche la tomba di Davide, nonché la Basilica della Dormizione di Maria (secondo la credenza religiosa, da qui la Vergine venne assunta in cielo) e il Cenacolo dell’Ultima Cena si sarebbe trovato qui. Insomma, tra le attrazioni di Gerusalemme il Monte Sion ha un’importanza speciale per le persone religiose, sia cristiane che ebree. 

PERCHÉ NON ANDARE
Dal punto di vista delle attrazioni storiche il Monte Sion non è la meta più interessante di Gerusalemme, che è ricca di luoghi di interesse storico, artistico, folcloristico. Anche da atei, s’intende. Diciamo che il Monte Sion se non si ha una particolare vocazione religiosa può essere escluso da un tour di pochi giorni.

COSA NON COMPRARE
I souvenir locali non mancano, ma spesso sono a tema religioso quindi, anche in questo caso, potrebbero avere poco appeal per chi viaggia per altri interessi. In ogni caso l’artigianato locale è ricco.

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segnalazione web a cura di Albana Ruci

Il lago di Pilato tra misteri e paesaggi da sogno

lago di pilato marche monti sibillini

Luogo di misteri e di leggende, il lago di Pilato è anche uno dei siti più peculiari ed affascinanti dei Monti Sibillini. Noto anche come “il lago con gli occhiali”, per via della sua particolare forma con invasi complementari e comunicanti nei periodi maggiore portata, questo bacino è l'unico lago naturale delle Marche nonché uno dei pochi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull'arco appenninico. Le sue origini sono legate alla formazione di uno sbarramento creato dai resti di una morena di epoca glaciale e la sua posizione scenografica all'ombra del Monte Vettore, in una vallata stretta, chiusa tra pareti verticali impervie, lo rende una delle mete più suggestive degli itinerari alla scoperta dei Monti Sibillini.

Situato ad un solo chilometro dal confine con l'Umbria a 1.941 metri di altitudine, il bacino colpisce immediatamente per la bellezza degli scenari in cui è incastonato. Misura circa 900 metri in lunghezza e 130 in larghezza ed ha un profondità di 8-9 metri. Non presenta immissari visibili, ma sul fondo sono stati rilevati degli inghiottitoi che, attraverso canali carsici sotterranei, possono essere relazionati alle sorgenti del fiume Aso. E', comunque, prevalentemente alimentato dalle precipitazioni e dallo scioglimento delle nevi che ne ricoprono la superficie sino in estate. Alcuni nevai, infatti, sopravvivono, talvolta, anche fino ad agosto, nonostante l'altitudine del Monte Vettore non sia particolarmente elevata.

A catturare l'attenzione dei visitatori che si trovano al suo cospetto, oltre alla bellezza del contesto paesaggistico, sono le leggende che, nel corso del tempo, si sono create attorno al lago di Pilato che lo hanno reso un luogo carico di mistero. Una di esse è legata proprio al suo nome. Si narra, infatti, che nelle sue acque fosse precipitato il corpo di Ponzio Pilato al quale Tiberio aveva inflitto la pena di morte con la condanna a non ricevere sepoltura. Le spoglie, avvolte in un sacco, vennero sistemate su un carro di bufali senza conducente. Secondo la leggenda, durante la corsa il corpo precipitò nel lago dalla Cima del Redentore. Per questo motivo il bacino prese il nome delle spoglie che custodiva e divenne oggetto di credenze che lo volevano dimora di streghe e negromanti. Nel XIII secolo, dunque, muri a secco vennero eretti lungo le sponde per evitare l'accesso alle acque, mentre una forca venne posta all'ingresso della valle come monito a non proseguire.

Ma c'è un altro mistero legato al bel lago marchigiano. Il Museo della Grotta della Sibilla di Montemonaco, infatti, custodisce una strana pietra scura con incise delle lettere misteriose rinvenuta proprio nei pressi del lago. Secondo la leggenda il bacino non sarebbe altro che il Lago Averno, porta d'accesso al mondo degli Inferi. Alle sue numerose “identità”, infine, si aggiunge quella di lago della Sibilla, nome con cui erano noto nell'antichità, come testimonierebbe una sentenza di assoluzione emessa dal Giudice della Marca Anconitana De Guardaris nel 1452, a favore della comunità di Montemonaco, per aver accompagnato cavalieri stranieri a consacrare libri magici “ad Lacum Sibillae”.

Ben più reale e tangibile è, invece, il prezioso patrimonio naturalistico che custodisce il lago. Nelle sue acque risiede, infatti, il Chirocefalo del Marchesoni, un singolare crostaceo endemico di colore rosso e di piccole dimensioni che ha la peculiarità di nuotare con il ventre rivolto all'insù. Nei pressi del bacino, inoltre, si aggira anche un particolare coleottero acquatico di origine boreo-alpina. Viene chiamato ditiscide, è molto piccolo e di colore nero. Per tentare di avvistarli non resta, dunque, che concedersi un piacevole trekking montano alla volta di questo magnifico lago alpino nel cuore dell'Appennino.

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segnalazione web di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Bollicine in Veroli 2019 sagra dello spumante in provincia di Frosinone



Nella splendida cornice del centro storico di Veroli (FR), tutto è pronto per trascorrere una splendida serata all’insegna della qualità made in Italy ma non solo…. degustando più di 100 Spumanti diversi.

La terza edizione di “BOLLICINE IN VEROLI”, in scena oggi dalle 18 sino a tarda sera, è stata organizzata dal Comune di Veroli, dalla Pro Loco di Veroli e dalla Fondazione Italiana Sommelier e con il patrocinio della Regione Lazio, con l’intento di promuovere e divulgare la conoscenza di una parte importante dell’enologia italiana, lo spumante appunto, oltre che per valorizzare la bellezza di uno dei più importanti centri storici della Ciociaria.

TUTTO IL BUONO DELLA CIOCIARIA

Il palcoscenico sarà il centro storico di Veroli, antica città ernica, con quattro isole naturali dove verranno allestiti i banchi di assaggio: Chiostro di Sant’Agostino, Cortile Campanari, Piazza Duomo, Chiostro Santa Salome e Piazza Palestrina. In ogni area saranno predisposte delle oasi che accoglieranno le aziende vitivinicole presiedute dai preparatissimi sommelier. Accanto ai banchi d’assaggio dei vini verranno predisposte delle aree per il food con diverse proposte gourmet.
Come nelle edizioni precedenti, i partecipanti a “Bollicine in Veroli” avranno la possibilità di assaggiare la pasta fresca tradizionale di Cordelia cucinata dal vivo dallo chef Carmine Cordelia.

Non mancheranno, inoltre, la simpatica Alicetta targata Osteria Santa Lucia che porta ovunque il sapore del mare, le mozzarelle di bufala di Amaseno della Fattoria di Nonna Pitta preparate al momento, il banco dei formaggi firmato Forme D’autore ed un’area dedicata al premiatissimo panettone di Dolcemascolo da degustare in abbinamento a tantissimi spumanti dolci.

MUSICA IN FESTA

Ad allietare la serata con tanta buona musica ci sarà la Scuola di Musica di Ferentino con una rappresentanza dei suoi docenti per ogni area di degustazione, in particolare ci saranno: Fabio Caputo (chitarra), Valeria Minicilli (flauto), Manuel Caruso e Valentino Calicchia (pianoforte), Luigi Bartolini (tromba), Valentino Catallo (sax) e Malvina Picariello (voce).
Il Comune di Veroli, la Provincia di Frosinone, la Camera di Commercio e la Regione Lazio patrocineranno l’evento.

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segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Soave, la Festa dell'Uva compie 91 anni Dal 13 al 15 settembre si celebra il frutto più prezioso del territorio di Soave

uva

L'autunno si avvicina e con esso la stagione della vendemmia che, nelle terre del vino italiane, è l'evento più importante dell'anno che viene spesso celebrato con grandi festeggiamenti con l'uva come protagonista. La zona delle colline soavesi non fa eccezione e, difatti, dal13 al 15 settembre la cittadina della provincia di Verona si appresta a festeggiare in grande stile i suoi pregiati frutti autunnali per propiziare la vendemmia e presentare ai suoi visitatori il prodotto più pregiato del suo territorio in un susseguirsi di iniziative interessanti, eventi e spettacoli.

La Festa dell'Uva di Soave, organizzata dalla Pro Loco, è giunta ormai alla sua 91^ edizione ed anche quest'anno si appresta ad accogliere curiosi, appassionati e turisti in un'atmosfera carica di folklore e tradizione che saprà coinvolgere ed intrattenere partecipanti di tutte le età ed interessi, grazie al programma messo a punto dai suoi organizzatori. Il calendario della manifestazione prevede esperienze di ogni genere che spaziano dalle degustazioni con porotagonisti i sapori del territorio, sino ad eventi culturali, che consentono di approfondire la storia della città e dei suoi dintorni, e musicali che creano un'atmosfera di grande festa e divertimento.

Alla grande sfilata delle ubve del Soave si affianca la premiazione dei frutti migliori, organizzata in collaborazione con Coldiretti e Consorzio di Tutela del Soave. Alle eccellenze del territorio, domenica si aggiungono gli stand del caratteristico mercatino dell'antiquariato allestiti lungo Corso Vittorio Emanuele. E se sabato sabato sra i dj e i vocalist di Radio Company animeranno l'atmosfera con le migliori hit del momento, domenica ci si diverte con la coinvolgente serata dedicata alla musica country. Ma l'evento più suggestivo, e forse il più atteso, della kermesse sarà il grande spettacolo pirotecnico che concluderà la festa in un trionfo di luci e di colori e, soprattutto, con lo scenografico incendio del castello scaligero.
segnalazione web di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale