Ecco 20 viaggi spettacolari in tutto il mondo

Un safari in Africa, le acque cristalline delle Maldive o l'incantevole spettacolo dell’aurora boreale? Skyscanner.it ha raccolto 20 delle esperienze di viaggioche tutti sognano di fare almeno una volta nella vita, attraverso Paesi dalla storia millenaria, deserti, paesaggi mozzafiato e territori incredibili, dal nord al sud del Mondo.
Safari in Tanzania
Pianure a perdita d’occhio e orizzonti infiniti, colori impressionanti e una fauna cosi varia che anche l’esploratore più esperto rimarrà stupito: siamo in Tanzania, un paradiso naturale di rara bellezza, terra ideale per una vacanza all’insegna dell’avventura e dell’esplorazione. Un safariè il modo perfetto per scoprire questo territorio incredibile: dal Kilimanjaro, a nord, che svetta sulla savana circostante con i suoi quasi 6.000 m di altezza e le sue nevi perenni, fino ai parchi Ngorongoro, Tarangire e Manyara, passando per l’isola di Bongoyo.
Safari in Kenya
Spostiamoci ora in un altro territorio affascinante, in cui la natura selvaggia e incontaminata di alcune zone si sposa perfettamente con città all’avanguardia e piene di divertimenti. Consigliatissimo anche qui un safari che possa mostrare in tutta sicurezza animali meravigliosi all’interno del loro habitat naturale. Da non perdere l’Amboseli National Park, le bellissime spiagge sull’Oceano Indiano, in particolare Diani Beach con la sua finissima sabbia bianca e i rigogliosi palmeti. Un paradiso. Tra le città in cui fare assolutamente un salto non può mancarela capitale Nairobi, maper chi ha più giorni a disposizione è bene includere nell’itinerario anche Mombasa.
Road trip a Cuba
Cuba, fra le destinazioni che hanno registrato il maggior incremento nelle ricerche di voli dall’Italia negli ultimi tre anni, è un mix di tradizioni antichissime, mare cristallino e città incredibili e il modo migliore per esplorarla è attraverso un road trip avventuroso e studiato in base alle proprie esigenze. Alcune tappe, però, sono imprescindibili: si può partire dalla capitale, L’Avana, per godersi il suo ritmo travolgente, fatto di musica e sorrisi della gente. Poi proseguire veso Trinidad, una splendida città coloniale piena di storia e di colori, e infine godetersi Varadero, una spiaggia caraibica tra le più belle al mondo! E poi, val la pena perdersi in auto, esplorando le zone meno conosciute, fra paesaggi indimenticabili.
Fioritura dei ciliegi in Giappone
Da una parte all’altra del mondo: si vola in Giappone, un sogno che, complice la svalutazione dello yen e il calo dei prezzi dei voli, sembra essere sempre più realizzabile. Questa terra meravigliosa, che negli ultimi tre anni ha visto un incremento del 18% nelle ricerche di voli dall’Italia su Skyscanner, durante il periodo della fioritura dei ciliegi offre al visitatore scorci davvero incantevoli. La primavera è uno dei momenti migliori per visitare la Terra del Sol Levante e ammirare il contrasto dei fiori rosati con le cime innevate del Fuji e godetersi l’accoglienza sofisticata, fatta di tantissimi riti, di questo popolo gioviale e raffinato. Un tour ideale per soddisfare anche il palato, ricordando che il Giappone non è solo sushi, ma offre un’infinità di piatti deliziosi, dalla tempura al ramen, dal sashimi all’ okonomiyaki.
Aurora Boreale in Islanda
Se c’è una terra che fa pensare immediatamente a una natura incontaminata che signoreggia incontrastataquella è l’Islanda: terra di ghiacci e di fuochi, di vulcani e di gayser, e uno dei luoghi privilegiati per per godere delle splendide aurore boreali, visibili in modo particolare nelle notti autunnali e invernali. Uno spettacolo che, secondo un sondaggio realizzato da Skyscanner, è al secondo posto delle esperienze di viaggio da fare almeno una volta nella vita per le donne e al terzo posto di quella degli uomini.
Passaggio in India
Meravigliosa India, con i suoi profumi e le tradizioni millenarie, i colori e l’allegra frenesia di persone, vacche, a volte elefanti dipinti e macchine in strada: l’atmosfera è unica al mondo, per cui è bene fare in modo di arrivare preparati. Si può cominciare il tour da Mumbai e Delhi, la capitale, il cui fascino decadente, in cui i contrasti tra ricchezza estrema e miseria sono davvero sotto gli occhi anche del visitatore più distratto, lascerà di sasso. Un’altra tappa da includere nel viaggio è Agra: qui vi attende una delle sette meraviglie del mondo, il Taj Mahal. Per godere atmosfere autentiche basta infilarsi in un qualunque mercatino, mentre se per avvicinarsi al passato dell'India, alla sua cultura e alla sua spiritualità, è bene scegliere il Rajasthan, una regione nord-occidentale in cui la storia locale affonda le sue radici più profonde. E infine un salto sulle rive sacre del Gange: vi sembrerà di essere in un'altra dimensione!
Tour della Birmania
La Birmania è una terra magica e ve ne innamorerete al primo viaggio: Mingun, la città reale, e Mandalay sono due tappe imperdibili, ma anche la zona di Bagan, coi suoi innumerevoli templi, è uno spettacolo che vale la pena vivere, sia dall’alto, magari con un volo in mongolfiera, sia in bici o con i locali taxi a tre ruote. Il lago Inle è il posto ideale per ammirare i giardini galleggianti e i villaggi su palafitte, mentre il ponte U Bein è perfetto peri giochi di luce, se amate fare foto. Il Myanmar sa rapire il cuore, con le sue contraddizioni e il suo fascino indicibile.
Tra spiagge e baobab in Madagascar
Immerso nell’Oceano Indiano, il Madagascar è suddiviso in cinque macro aree geografiche, tutte da esplorare. Si può cominciareda nord, con l’arcipelago di Nosy Be e di Diego Suarez, per poi esplorare gli altipiani del Madagascar: qui val la pena fare un salto ad Antananarivo, la capitale. Le pianure a est e le spiagge incontaminate dell'isola di Sainte Marie sono zone molto battute dal turismo insieme alle grandi foreste pluviali, ricchissime di flora e fauna. A sud si estende la regione dei deserti mentre a ovest non si può rinunciare a una visita nella regione dei baobab, tipici dell’isola.
Weekend da sogno a Marrakech
Una città piena di voci, questo è Marrakech se la dovessimo definire in pochissime parole: non a caso la sua piazza principale, Jemaa el Fna, è Patrimonio Orale e Immateriale dell’Unesco, coi suoi incantatori di serpenti e i cantastorie, che vi faranno immaginare mondi lontani e bellissimi. Scegliete il vostro riad tra i tanti che sono in città, possibilmente all’interno della Medina cosi da gustarvi al massimo il dualismo di questa città incredibile, tanto frenetica e vivace tra le stradine e nel suk, quanto rilassante ed elegante nei riad, in cui vi verrà riservata un accoglienza principesca.
Alla scoperta di Petra e Wadi Rum
Si dice che attraversare il deserto non sia un semplice viaggio, ma un’esperienza. Qui la si può provare in prima persona affidandosi alle esperte guide beduine per attraversare uno dei più bei deserti al mondo, il Wadi Rum, nel sud della Giordania. Rimarrete stupiti dal colore rossastro che contraddistingue il paesaggio e dalle formazioni rocciose che incontrerete lungo il cammino. Poi dritti a Petra, una delle 7 meraviglie del mondo moderno, a godere delle bellezze di un sito archeologico così famoso da non aver bisogno di presentazioni.
L’incanto delle Maldive
Un paradiso per gli amanti delle immersioni, ma ahimè anche una meraviglia che rischia di scomparire a causa dei cambiamenti ambientali e climatici. Scegliere tra le migliaia di isole e atolli paradisiaci sarà un'impresa ardua.
Namibia e Botswana
Sembrano delle tele dipinte, i paesaggi della Namibia, con i colori intensi e accesi e le forme sinuose. Nutrimento per gli occhi, dunque, ma anche per l’anima: questa è la terra del silenzio e della libertà, di deserti infuocati e spiagge incontaminate. Per chi ha più tempo, val la pena concedersi anche giornate indimenticabili in Botswana per meravigliarsi di fronte ad antilopi, leoni e rinoceronti, di fronti a corsi d’acqua che disegnano paesaggi incredibili e a ancora, di fronte a una cucina succulenta che non si può non provare! Il ritratto dell’Africa più autentica.
Tour della Cina
La monumentale terra della Grande Muraglia e dell’Esercito di Terracotta di certo non lascia il tempo di annoiarsi: le cose da fare e da vedere sono infinite, sparse su un territorio vastissimo. L’organizzazione del viaggio dipende quindi da quanto tempo si ha a disposizione e dalle proprie priorità. É consigliabile sicuramente di vedere le due attrazioni appena citate, gettarsi in mezzo alle strade affollatissime e caotiche delle grandi città, Pechino in primis, con la storica Piazza Tian’anmen, ma anche Shanghai e Hong Kong e, al contempo, di visitare i tanti paesini tradizionali che sembrano usciti da un libro di fiabe. E poi i parchi, come Zhangjiajie e Jiuzhaigo, ma anche le cascate di Deitan, che segnano il confine col Vietnam.
Viaggio nella Patagonia Argentina
Fu la flotta di Magellano a dare il nome di Patagonia a questa terra per l'altezza enorme e la stazza possente delle popolazioni indigene a cui diede, appunto, il nome di Patagoni, "gente dai grandi piedi". E ancora, Darwin, una volta arrivato nella Terra del Fuoco, riferì che l'aspetto che più lo aveva affascinato fu il colore azzurrissimo dei ghiacciai. Dunque questo è un territorio che stupisce, per più di un motivo. É bene prepararsi a vivere grandi emozioni, in particolar modo di fronte al ghiacciaio Perito Moreno, la più nota località della Patagonia Argentina: qui la natura si mostra in tutta la sua straordinaria grandezza, facendo sentire piccoli piccoli.
Hanoi e paesaggi del Vietnam
Il Vietnam si scopre avventurandosi tra colline lussureggianti e cime imponenti. Si tratta di un Paese dal passato difficile, ma ora tutto proteso al futuro. Affascinante, abbagliante, introspettivo: il Vietnam cattura con le sue verdi risaie in cui donne col tipico cappello lavorano sotto la pioggia o con il sole; con le sue meraviglie naturali, come la zona del delta del Mekong, e con le sue città incredibili, che sanno unire perfettamente storia, cultura, spiritualità e natura. Imperdibile Hanoi, la capitale, con le pagode e templi, uno più bello dell'altro.
Viaggio in Turchia e Tour Cappadocia
La Turchia, misteriosa e bellissima, sospesa tra Asia ed Europa, sa incantare coi suoi paesaggi naturali variegati, con l'accoglienza festosa del suo popolo e coi profumi della sua cucina mediterranea, eccellente e colorata. Prima di ogni altra meta, è bene vedere Istanbul, la capitale, piena zeppa di meraviglie che raccontano un passato importante e stratificato. Poi ci si può spostare in Cappadocia, una regione che vanta una natura scenografica dall'aspetto quasi lunare, perfetta per essere ammirata dall'alto, magari con un tour in mongolfiera per sorvolare le valli di Goreme, con le formazioni rocciose denominate camini delle fate, le chiese rupestri scavate nel tufo e le formazioni geologiche che lasceranno senza fiato.
Tour del Messico
Vette altissime e spiagge da sogno, foreste tropicali, deserti e siti archeologici che testimoniano una storia millenaria: il Messico è tutto questo e molto di più. Città del Messico è un vortice di vita in cui tuffarsi a capofitto per assaporarla al massimo. Poi, visitare Chichén Itzà e Teotihuacan, meravigliosi siti archeologici che testimoniano l'esistenza di civiltà antichissime, sarà come un vero salto indietro nel tempo. Per fare il pieno di mare e sole, invece, basta raggiungere Cancùn o Tulum.
Tour dell'Australia fino a Sidney
L'Australia è magia pura, è poesia che coniuga città tecnologiche e frizzanti a una natura mozzafiato e vicina: le Blue Mountains, a un passo da Sydney, si stendono regali e maestose in tutta la loro imponente bellezza; le strade panoramiche fanno respirare libertà e voglia di vivere; e poi le spiagge pazzesche, la barriera corallina ricchissima, i deserti e i Parchi Nazionali completano l’incanto di una terra dalle mille sfaccettature di cui è difficile non innamorarsi. Sydney, una delle città più belle del mondo, nonchè una delle più vivibili, è una tappa obbligata, così come Melbourne, Camberra, Perth e Adelaide.
Crociera sul Nilo
Seguendo il corso di uno dei fiumi più importanti del Mondo, il Nilo, si può vivere una delle più belle esperienze di viaggio che possano capitare. Una crociera sul Nilo è la scelta perfetta per chi vuole ammirare la varietà paesaggistica e la grande presenza di siti archeologici in un Paese dal fascino indiscutibile. Oasi verdi, deserti, massicci rocciosi, le Piramidi, la Sfinge, città vivaci e piene di tradizioni: tutto qui è incantevole, mistico, fuori dal tempo. Da provare almeno una volta nella vita!
Bangkok e le spiagge di Phuket
Per chi vuole coniugare un viaggio avventuroso ad angoli di paradiso in cui ritrovare sè stessi (o perdersi definitivamente), la Thailandia è la destinazione ideale. Ci si può tuffare nelle acque turchesi e godersi le spiagge di sabbia bianca finissimadi Phuket, per poi correre verso la vibrante Bangkok, piena di vita e di divertimento, una meta ideale anche per i backpackers.
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In Italia il miglior hotel per famiglie del mondo

TRIPADVISOR, ITALIA - Family Hotel La Grotta © ANSA
E' italiano il miglior hotel per famiglie al mondo: il Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel a Ortisei (Bolzano) conquista anche quest’anno il primato mondiale tra gli utenti di TripAdvisor che ha annuanciato i vincitori dei Travelers’ Choice FamilyHotel Awards 2016. 
Vacanze in famiglia, Italia al top
“Immaginate tutto quello che desiderate per realizzare la vacanza dei vostri sogni insieme ai vostri bambini... Ecco al Cavallino Bianco i sogni diventano realtà”,con queste parole un viaggiatore di TripAdvisor descrive il Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel a Ortisei (BZ) che si riconferma l’hotel per famiglie più apprezzato al mondo.
"È nuovamente con sincera gratitudine ed orgoglio che riceviamo questo premio” ha dichiarato Ralph A. Riffeser, CEO & CFO del Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel. “A nome mio e di tutta la grande famiglia del Cavallino Bianco voglio dire grazie di cuore a tutti gli ospiti che hanno scelto di vivere una vacanza magica con noi e di raccontarla su TripAdvisor. Questo premio ci riempie di felicità ed entusiasmo per continuare con passione e dedizione a creare emozioni indimenticabili”.
Unico hotel europeo tra i primi otto migliori hotel per famiglie al mondo, il Cavallino Bianco è seguito sul podio mondiale dalSalinas do MaragogiAll Inclusive Resort, in Brasile (2°) e dal The ReserveatParadisus Palma Real a Punta Cana (3°).
Trentino Alto Adige a misura di famiglia
Con ben 5 hotel nella top 10 italiana delle strutture più apprezzate dalle famiglie di tutto il mondo, è il Trentino Alto Adige ad aggiudicarsi il distintivo per la regione più family friendly dal punto di vista dell’offerta ricettiva. Oltre al vincitore mondiale, Il Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel a Ortisei (BZ), trovano posto nella classifica il Family Hotel La Grotta a Vigo di Fassa (TN) (2°), l’Hotel PizGalin (4°) e l’Alpino Family Hotel (8°) entrambi ad Andalo (TN), e il Family Hotel Primavera a Levico Terme (TN) (10°).
Ottimo risultato anche per l’Emilia Romagna, con 3 strutture premiate: il Club Family Hotel Executive a Cesentaico (FC) (3°), l’Hotel Gambrinus Mare a Cattolica (RN) (5°) e il Club Family Hotel Costa dei Pini a Pinarella (RA) (9°). Completano la classifica italiana il Magna Grecia Hotel Village a Metaponto (MT) (6°) e l’Hotel Baltic a Giulianova (TE) (7°).
Mare, montagna e città, a ogni famiglia il suo hotelAnalizzando l’ubicazione delle strutture più apprezzate dai viaggiatori che alloggiano con la famiglia, emerge un quadro diverso a seconda dell’area geografica presa in considerazione. Se a livello europeo e mondiale, infatti, le destinazioni marittime battono le mete montane e cittadine 8 a 2,a livello Italiano c’è una situazione di pareggio tra mare e montagna.
TOP 10 ITALIA1. Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel, Ortisei (BZ)
2. Family Hotel La Grotta, Vigo di Fassa (TN)
3. Club Family Hotel Executive, Cesenatico (FC)
4. Hotel PizGalin, Andalo (TN)
5. Hotel Gambrinus Mare, Cattolica (RN)
6. Magna Grecia Hotel Village, Metaponto (MT)
7. Hotel Baltic, Giulianova (TE)
8. Alpino Family Hotel, Andalo (TN)
9. Club Family Hotel Costa dei Pini, Pinarella (RA)
10. Family Hotel Primavera, Levico Terme (TN)
TOP 10 EUROPA
1. Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel, Ortisei, Italia
2. Club MedPalmiye, Kemer, Turchia
3. Sani Beach Club, Sani, Grecia
4. Holiday VillageMenorca, Cala'n Bosch, Spagna
5. Holiday VillageRhodes, Kolimbia, Grecia
6. ProturBonaireAparthotel, Cala Bona, Spagna
7. Olympic LagoonResort, Ayia Napa, Cipro
8. Premier InnLondonBank (Tower) Hotel, Londra, Regno Unito
9. Aliathon Holiday Village, Paphos, Cipro
10. Club MedGregolimano, Gregolimano, Grecia
TOP 10 MONDO
1. Cavallino Bianco Family Spa Grand Hotel, Ortisei, Italia
2. Salinas do MaragogiAll Inclusive Resort, Maragogi, Brasile
3. The ReserveatParadisus Palma Real, Punta Cana, Caraibi
4. TulemarBungalows&Villas, Parco Nazionale Manuel Antonio, Costa Rica
5. FloridaysResort Orlando, Orlando, Stati Uniti
6. Beaches Negril Resort & Spa, Negril, Caraibi
7. Beaches Turks and Caicos Resort Villages and Spa, Providenciales, Caraibi
8. ParadisusPlaya Del Carmen La Esmeralda, Playadel Carmen, Messico
9. Club Med Palmiye, Kemer, Turchia
10. Sani Beach Club, Sani, Grecia.

Turismo: Emilia-Romagna parte alla conquista mercato tedesco

(ANSA) - RIMINI, 26 FEB - La Romagna parte alla conquista del mercato turistico tedesco. Spot televisivi, promozione su siti internet e social network, un treno diretto per tutta l'estate da Rimini a Monaco di Baviera, collegamenti con bus e aerei dall'aeroporto di Dusseldorf agli scali di Bologna e Rimini.
    Sono le principali azioni che verranno messe in campo a partire dal 5 marzo. L'obiettivo è tornare ai livelli degli anni '80, quando i turisti teutonici sulla Riviera Romagnola sfioravano i 5 milioni. Nella campagna promozionale, Apt Servizi Emilia Romagna con Unione Prodotto di costa e Comuni della riviera hanno investito un milione di euro.
    Oltre agli spot, per dare il benvenuto ai turisti tedeschi, domenica 22 maggio verrà organizzata la festa di Pentecoste che come sottotitolo avrà "Mein Romagna" ("La mia Romagna"): lungo la costa (da Cattolica a Comacchio) verrà allestita una sorta di Expo all'aperto, nel quale verranno allestiti stand gastronomici da tutti i paesi europei. Lo spot di 30 secondi che in questi giorni andrà in onda sui principali canali privati tedeschi per pubblicizzare il brand Romagna è stato realizzato in co-branding con il più importante sito meteo tedesco, Wetter.com. Le immagini mostrano una famiglia tedesca che, mentre sta preparando un barbecue in giardino, viene colta dalla pioggia.
    Poi scorrono alcune immagini di scorci e attrazioni della Riviera. Pubblicità analoghe verranno promosse anche in Austria e in Svizzera, oltre che all'aeroporto di Dusseldorf.
    "Dopo anni di recessione - commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - stiamo incrociando la ripresa. In Emilia-Romagna c'è molto da guardare e da vivere. Per la promozione giochiamo con il brand Romagna, non costa Adriatica, perché la sfida è far conoscere mare e montagna, terme e castelli, città d'arte e antichi borghi. Chi ha tante eccellenze in una sola regione? Anche col cibo possiamo giocare una sfida straordinaria, con i nostri 43 prodotti a marchio Dop e Igp".
    "Ci vogliamo riavvicinare a quei mercati - aggiunge l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini -. La Romagna deve tornare una destinazione, per il mercato tedesco, come lo è stata negli anni Ottanta. Ancora il 40% dei potenziali turisti tedeschi non ha deciso dove andare in vacanza e questo è il momento buono per promuovere". Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, sottolinea che con questa promozione "stiamo reagendo al crollo del mercato russo", mentre il presidente dell'Unione Prodotto di costa, Enzo Ceccarelli, precisa che "la festa di Pentecoste sarà un appuntamento che ci accompagnerà per i prossimi anni". 

Nati nel giorno che non c'è, festa per i nati il 29 febbraio Da tutta Italia in paese tra colline di Bologna e Modena

(ANSA) - BOLOGNA, 27 FEB - Lunedì 29 febbraio, a Savignano sul Panaro, nella colline tra Modena e Bologna, sarà festa per decine di persone che potranno festeggiare il giorno del loro compleanno. Un giorno che aspettano da 4 anni e che si ripresenterà solo nel 2020. È la Prima edizione delle festa dedicata ai "bisesti".
    Eventi simili ci sono in Texas dove la data del 29 febbraio è talmente sentita che festeggiano il Leap year (l'anno del salto) per ben 4 giorni di fila. "Ci aspettiamo oltre 150 persone", hanno detto Rossella La Rosa e Federica Montaguti le organizzatrici della 1/a edizione di Nati il giorno che non c'e', che hanno ripreso un'idea nata in Spagna circa 20 anni fa dove per confortare chi è nato il 29 febbraio è stato istituito il Gruppo più grande del mondo.
    La 1/a edizione Italiana ha avuto il patrocinio dei Comuni di Valsamoggia e Savignano, i cui Sindaci saranno ospiti lunedì.
    All'appello "Cercasi bisestili", iniziato sui Social Network circa 2 mesi fa, hanno risposto da tutt'Italia.

Soriano Nel Cimino: La “disastrosa” storia del borgo di Chia

Nel 1996 fu raggiunto un accordo tra il Comune di Soriano nel Cimino, nella persona del Sindaco Alessandro Pizzi, e l’istituto case popolari per il recupero dell’antico borgo di Chia. Il progetto, presentato alla Regione Lazio per ottenere relativi finanziamenti (costo stimato: circa 7,5 miliardi di lire) era finalizzato alla creazione di un’edilizia residenziale di tipo pubblico, mediante la realizzazione di 25-28 alloggi, di attrezzature sociali e di infrastrutture urbane. Erano inoltre previsti il consolidamento della rupe tufacea su cui sorge il Castrum e la creazione di percorsi pedonali e di un accesso veicolare, con la realizzazione di un parcheggio a ridosso della cittadella. Il progetto fu portato a conoscenza della popolazione di Chia da rappresentanti del Comune e dello IACP nel corso di una visita guidata al borgo svoltasi il 14/09/1996 ed organizzata dal Comitato “Amici di Chia”.
A distanza ormai di vent’anni, nonostante i finanziamenti ricevuti a più riprese dalla Regione Lazio, l’ATER ha effettuato a Chia solo una minima parte degli interventi previsti: messa in sicurezza della rupe, demolizione delle strutture ritenute pericolanti, parziale realizzazione di una strada di accesso. Si è inoltre provveduto ad una precaria messa in sicurezza del borgo mediante antiestetici bandoni, una soluzione che da provvisoria è divenuta definitiva e da anni deturpa un sito medievale, meta frequente di visitatori. Benché sia stato più volte richiesto di installare strutture protettive in legno o comunque consone al luogo, le lamiere divelte dal vento sono state recentemente sostituite da bandoni identici, alcuni dei quali peraltro sono già crollati, determinando situazioni di pericolo in quanto taglienti. Per di più, in mancanza di una manutenzione ordinaria, nell’area racchiusa dalla struttura, si è sviluppato un groviglio di vegetazione infestante rifugio di topi e vipere.
Alcune Associazioni operanti nella frazione di Chia hanno ripetutamente fatto presente all’Ente preposto la condizione di crescente degrado in cui da tempo versa il borgo, nel quale non di meno i volontari stanno organizzando attività culturali e predisponendo spazi adeguati all’incontro ed allo scambio di esperienze creative. Un esposto firmato da numerosi abitanti di Chia e dei paesi limitrofi è stato inoltrato all’ATER ma, nonostante ripetuti impegni verbali, fino ad oggi non è stato possibile risolvere un problema ormai decennale.
fonte: occhioviterbese.it

Pasqua in Italia, arte, sport, divertimento e relax. Ecco dove trascorrere le vacanze di fine marzo

(ANSA) - ROMA, 24 FEB- FORLÌ E LA MOSTRA SU PIERO DELLA FRANCESCA: Il complesso monumentale di san Domenico, a Forlì, ospita fino al 26 giugno l'eccezionale mostra Piero della Francesca. Indagine su un mito.
    L'esposizione raccoglie 250 opere del grande maestro del Quattrocento e di alcuni artisti che a lui si sono ispirarati, da Paolo Uccello a Balthus, da Degas a De Chirico e a Edward Hopper. La mostra è una straordinaria occasione per scoprire questa piccola città della Romagna che ha molto da offrire attraverso i suoi monumenti, i suoi tesori d'arte e la bontà della sua gastronomia, passeggiando lentamente durante il weekend di Pasqua. Forlì regala tanti gioielli artistici, partendo proprio dalla centralissima piazza Saffi dove si trova l'abbazia romanica di san Mercuriale; salendo i suoi 273 gradini si arriva in cima al campanile, una delle più alte torri campanarie d'Italia, costruita con 530mila mattoni. Non lontano merita un'attenta visita palazzo Romagnoli, sede museale che al piano terra ospita la collezione Verzocchi, grande raccolta di dipinti voluta dall'industriale Giuseppe Verzocchi che nel Dopoguerra commissionò a 70 pittori del Novecento - da Carrà a De Chirico, da Guttuso a Campigli - una piccola opera che avesse come tema il lavoro. Anche la sede dell'esposizione merita di essere visitata per gli affreschi cinquecenteschi del refettorio e per la pinacoteca che custodisce, tra gli altri, la prima versione dell'Ebe di Canova e capolavori come la Natività di Beato Angelico e il San Carlo di Ludovico Carracci. In occasione del grande evento artistico sono stati creati numerosi percorsi tematici (terredipiero.it) sulle tracce del grande pittore rinascimentale che coinvolge altre città in Umbria, in Toscana, in Emilia Romagna e nelle Marche.
    SWING E GIOCHI SULL'ALPE DI SIUSI: A fine marzo sulle piste dell'Alpe di Siusi, area sciistica tra le Dolomiti dell'Alto Adige, si scia, ci si rilassa nelle baite e si ascolta musica swing. Dal 20 al 27 marzo sono previsti, infatti, concerti live sulla neve per l'11esima edizione di Swing on Snow sullo sfondo di scenari panoramici davvero unici.
    La manifestazione coinvolge selezionati gruppi musicali provenienti da tutto l'arco alpino che reinterpretano musiche tradizionali in chiave contemporanea e deliziano gli sciatori e gli accompagnatori con concerti e spettacoli a ritmo di pezzi blues e folk, canzoni rock e allegre atmosfere da street band. I musicisti si esibiscono tra le piste fin dal mattino e, all'ora di pranzo, si spostano nei ristoranti dei rifugi e delle baite, mentre di sera scatenano e divertono gli ospiti dei principali alberghi che aderiscono all'evento e nelle piazze di Castelrotto, Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio. Tra il lunedì di Pasqua, il 28, e il 29 marzo, invece, la strega Nix, mascotte dell'altopiano, invita gli sciatori più piccoli e i loro genitori a partecipare a bellissimi giochi e ad avventure sulla neve: il Festival invernale per bambini organizza cacce al tesoro, sciate in totale tranquillità, tanta musica e angoli fai da te dove i piccoli si possono trasformare in stregoni e maghetti. L'appuntamento è il 28 marzo alla stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi a Compaccio e il 29 alla seggiovia Florian di Saltria. Per maggiori informazioni: www.seiseralm.it IN GITA LUNGO IL PO A Pasqua e a Pasquetta la motonave Stradivari, che naviga lungo il Po, salpa da Boretto, in provincia di Reggio Emilia, alla scoperta dei luoghi di "Don Camillo e Peppone", i protagonisti dei celebri romanzi di Giovannino Guareschi. La motonave ripercorre gli stessi argini del fiume Po, che lambisce la Bassa Reggiana, proprio dove pedalava in bicicletta l'indimenticato parroco di Brescello, quello che parlava con il crocifisso e litigava con il sindaco comunista del borgo. Durante la navigazione si possono intravedere gli stessi campanili, le chiesette, le strade e gli scorci descritti mirabilmente dalla geniale penna di Guareschi. Il comandante della Stradivari, il battello fluviale più grande d'Italia, è Giuliano Landini, grande conoscitore della storia e della natura del fiume Po.
    L'imbarco è previsto a Boretto alle ore 12,30 e durante la navigazione, che dura complessivamente quattro ore, si toccano numerosi luoghi, ricchi di fascino; tra questi c'è l'isola degli Internati, un'oasi naturale che costeggia tutto l'argine di Gualtieri, tra filari di pioppi e salici che si specchiano nell'acqua e barche solitarie con pescatori pazienti. Durante la navigazione in battello è possibile pranzare con le delizie enogastronomiche della regione emiliana, la terra del parmigiano, del prosciutto, dell'aceto balsamico, dei tortellini e del lambrusco. Il pranzo in battello, che costa 60 euro a testa (30 per i bambini dai 4 ai 10 anni), si apre con il buffet con erbazzone reggiano, scaglie di parmigiano reggiano con ciccioli frolli, spalla cotta di san Secondo e frittatine dello chef, mentre, serviti al tavolo, ci sono il risotto mantecato al pesto di salame e i quadrotti ripieni di chianina con ragù di brasato al barolo, l'arrosto di vitello alle erbe e funghi o il cosciotto di maialino al forno, la classica colomba pasquale e la torta sbrisolona mantovana. Alle ore 16,30 si rientra al porto di partenza. E' possibile aderire a un interessante pacchetto weekend: navigazione, pranzo sulla Stradivari, pernottamento in albergo a 4 stelle a Brescello con ingresso al museo di Don Camillo, degustazione in una tipica bottega e la visita al museo di Ligabue a Gualtieri costano 139 euro a persona. Per informazioni: www.navigazionefiumepo.it IN BICI TRA SPELLO E ASSISI SULLA VIA DEGLI ULIVI Il sito bikeinumbria.it, che è anche un'app scaricabile gratuitamente, suggerisce passeggiate in bicicletta di un giorno e percorsi a tappe lungo le bellissime strade dell'Umbria: esperti e principianti possono percorrere 30 itinerari per bici da strada, 22 per mountain bike e 4 viaggi su due ruote divisi per tappe. Per tutte le proposte si possono scaricare mappe, descrizioni, schede tecniche, foto e file gps, utili per organizzare le diverse escursioni. Pedalando lungo le strade dell'Umbria, regione che da sempre incentiva vacanze e mobilità sostenibili, si possono ammirare bellezze naturalistiche e artistiche, oltre a fare indimenticabili soste nelle trattorie e locande per degustarne le prelibatezze enogastronomiche locali.
    Tra tutte le proposte, il percorso numero 6 parte da Spello e arriva ad Assisi, nel cuore dell'Umbria, lungo la strada degli ulivi. Si tratta di un itinerario di circa 24 chilometri su un percorso asfaltato e adatto a tutti che attraversa una delle zone più affascinanti e conosciute dell'Umbria, dove le bellezze artistiche di Assisi e di Spello si uniscono al fascino dei paesaggi collinari e montuosi tra Foligno e il monte Subasio.
    L'itinerario parte dalla zona alta di Spello, delizioso borgo d'epoca romana, ricco di scorci e di tesori artistici - dai resti del teatro all'anfiteatro, dalle mura alle terme e all'arco di Augusto - rinomato per i riflessi rosati della pietra dei suoi edifici e delle sue tantissime chiese e abbazie.
    Amato da artisti e pittori, Spello merita una visita approfondita nel centro storico, dove si passeggia nei vicoli tortuosi del borgo arroccato fino alla chiesa trecentesca di sant'Andrea Apostolo e alla chiesa di santa Maria Maggiore che custodisce tesori d'arte, come la celebre Cappella Bella, affrescata nel 1501 dal Pinturicchio, e un antico pavimento in maiolica di Deruta. Uscendo da porta Montanara si seguono le indicazioni per Perugia, imboccando via Poeta che si percorre fino alla prima diramazione, pedalando sulla sinistra; dopo circa 300 metri si viaggia su via degli Ulivi, seguendo le indicazioni per il frantoio Ragani. E' uno dei tratti più suggestivi dell'itinerario, lungo una strada che costeggia uliveti e che taglia a mezza costa la montagna per poco più di tre chilometri; all'incrocio si prosegue fino a Capodacqua, mantenendo sempre la destra. Al chilometro 6,5 si arriva a Viole, da dove si prende la statale 147 che sale lievemente verso Assisi. Dopo tre chilometri, prima della rotonda che conduce nella città di san Francesco, si può ammirare santa Maria degli Angeli, basilica costruita sul luogo dove nacque l'ordine francescano. Lasciando la bicicletta si può visitare la parte più alta della città e scendere verso il centro, dove sorgono i grandi monumenti che hanno reso celebre Assisi in tutto il mondo.
    Tornando sulla strada statale al chilometro 9,8 si gira a sinistra subito dopo il grande parcheggio, e si prosegue fino a Rivotorto. Al termine della discesa, si attraversa via Francesca e si pedala su via Salette fino all'incrocio con la strada principale al chilometro12,8; qui, sulla sinistra, si raggiunge la basilica di Rivotorto, santuario neogotico da visitare. Al chilometro 17 si attraversa Capodacqua, borgo d'epoca romana, mentre al chilometro 20 si passa davanti a Villa Fidelia, edificata nel XVI secolo dove un tempo sorgevano il tempio di Venere, il teatro e le terme; qui si visitano una ricca collezione di quadri, sculture e oggetti di antiquariato e il giardino all'italiana del XVIII secolo. Dopo circa un chilometro e mezzo si ritorna a Spello fino al punto di partenza. RICCIONE E TRENTINO, 2 PROPOSTE DI BIMBOINVIAGGIO Il portale specializzato in hotel per famiglie bimboinviaggio.com suggerisce, tra le tante, due proposte per trascorrere il ponte di Pasqua: a Riccione per i genitori single e sulle Dolomiti di Fai della Paganella a caccia di uova colorate. La prima è rivolta alle famiglie e ai single che viaggiano con i proprio figli nella località romagnola di Riccione: l'hotel Adelphi, davanti alla spiaggia, propone sconti speciali e offerte personalizzate con la possibilità di usufruire di un centro giochi e animazione per i bambini con una piccola libreria dove poter leggere le fiabe; sono a disposizione anche passeggini, lettini e biciclette con seggiolini per passeggiare sul lungomare. Il ristorante interno dell'hotel è aperto in orari flessibili per permettere ai bambini di mantenere gli stessi ritmi che hanno a casa propria.
    La città romagnola offre molte passeggiate e la possibilità di visitare Oltremare, parco tematico sulle colline con la famosa laguna dei delfini e tanti giochi legati all'acqua, che apre proprio il venerdì prima di Pasqua. In questo weekend un adulto e un bambino fino ai 15 anni pagano 338 euro con pensione completa per tre notti; un adulto con due bambini, di cui uno fino agli 8 anni, spende 398 euro per tre notti e in pensione completa. Chi, invece, cerca una vacanza di sport e di relax in montagna può optare per l'Alp & Wellness Sport Hotel Panorama di Fai della Paganella, in Trentino: da venerdì a lunedì di Pasquetta cena di gala con musica, tante attività all'aria aperta - dalle sciate alle ciaspolate e al Nordic Walking - e soprattutto la caccia alle uova colorate di Pasqua per i bambini costano da 520 a persona con trattamento di mezza pensione, prima colazione, merenda, cena, assistenza ai bambini e utilizzo del centro benessere La Dolce Vita, che offre cinque vasche riscaldate a varie temperature (una con acqua di mare) e saune. L'altopiano della Paganella, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, è un grande comprensorio sciistico che offre 50 chilometri di piste: 10 blu con vari gradi di difficoltà; 13 rosse per chi sa già sciare e un tracciato nero per i più esperti; c'è anche uno snowpark ricco di attrezzature per gli amanti della sciata sulla tavola.
    In quota ci sono molti rifugi alpini con una grande offerta enogastronomica e la possibilità di prendere il sole sulle terrazze.
    (ANSA).

I piccoli paesi, tesori d'Italia che stiamo condannando all'estinzione

Tra gli Appennini o nelle isole minori, i piccoli comuni sono quasi seimila. Custodiscono le tradizioni del nostro Paese, ma si stanno spopolando velocemente. Solo in Basilicata 100 realtà sono a rischio di estinzione. Il Parlamento prova a tutelare i 10 milioni di italiani che ancora ci abitano

I piccoli comuni italiani sono 5.579, il 70 per cento del totale. Paesi per pochi intimi, che non superano i 5mila abitanti. Qui vivono oltre 10 milioni di persone. Il più piccolo tra i piccoli, stando ai dati Istat, è Pedesina, vicino Sondrio. Ci abitano in 36. Mocenisio, nel torinese, conta 37 anime. Briga Alta e Morterone, vicino Cuneo e Lecco, di abitanti ne hanno 38. Ormai sono realtà di frontiera. Spesso tagliate fuori dalle grandi infrastrutture e investimenti pubblici. Emarginate e abbandonate. Custodiscono tradizioni e identità del nostro Paese, eppure si stanno spopolando velocemente. Accade nelle zone montane e sulle nostre isole. Lo sanno bene i 36 comuni delle piccole isole, che dal 1986 hanno fondato un’associazione di rappresentanza, l’Ancim. Da Procida in Campania a Ventotene nel Lazio, passando per la ligure Portovenere e le siciliane Favignana, Ustica e S. Marina Salina. Ci sono le Tremiti al largo delle coste pugliesi e Capraia nel mar Tirreno, davanti a Livorno. Qui vivono circa 200mila italiani, che durante l’estate diventano milioni. Isolate, a rischio spopolamento, a volte in queste realtà è difficile persino garantire diritti essenziali come l’istruzione e la salute. Anche per questo in Parlamento si discute di alcuni interventi a favore dei piccoli comuni. Siano in montagna o affacciati sul mare. In questi giorni la commissione Ambiente del Senato sta esaminando una proposta di legge a prima firma Pamela Orrù (Pd). Un intervento a favore delle isole minori. Si parte da un dato di fatto. «Il costo della vita per un cittadino insulare - si legge nella relazione che accompagna il provvedimento - è di gran lunga superiore a quello per un abitante della terraferma, ma non è superiore il suo reddito». La deputata spiega le difficoltà di chi è costretto a vivere isolato. Non ci sono solo problemi legati alla scuola e alla sanità. «Anche altri aspetti, quali lo smaltimento dei rifiuti, il rifornimento idrico e dei beni di prima necessità, l’amministrazione della giustizia, il radicamento delle attività imprenditoriali diventano più problematici e soprattutto onerosi finanziariamente». E se d’estate il turismo porta visitatori e risorse, alla lunga il fattore stagionalità genera emigrazione verso la terraferma. Ne consegue una dinamica di lento, lungo, continuo impoverimento demografico. Ormai sono realtà di frontiera. Spesso tagliate fuori dalle grandi infrastrutture e investimenti pubblici. Emarginate e abbandonate. Custodiscono tradizioni e identità del nostro Paese, eppure si stanno spopolando velocemente Intanto alla Camera le commissioni Ambiente e Bilancio si occupano dei piccoli comuni. In questi giorni sono in discussione due proposte di legge per sostenere i paesi con meno di 5mila abitanti. Una a prima firma della grillina Patrizia Terzoni, l’altra del deputato Pd Ermete Realacci. Sono comuni dalle grandi potenzialità. «In queste realtà - si legge nella proposta di legge Realacci - sono attive quasi un milione di imprese, sono presenti circa il 16 per cento dei musei, monumenti ed aree archeologiche di proprietà statale e si producono l’ampia parte dei nostri prodotti riconosciuti. Il 94 per cento dei piccoli comuni, infatti, presenta almeno un prodotto a denominazione di origine protetta, e la maggior parte ne presenta più d’uno». Sono realtà virtuose. Quando il tessuto sociale viene garantito, proprio qui trovano spazio le migliori sperimentazioni di buona gestione. Un esempio? In quasi 800 piccoli comuni italiani la percentuale di raccolta differenziata supera il 60 per cento dei rifiuti urbani prodotti. Il 91 per cento di questi paesi possiede almeno un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Nei comuni delle piccole isole vivono circa 200mila italiani. «Il costo della vita per un cittadino insulare è di gran lunga superiore a quello per un abitante della terraferma, ma non è superiore il suo reddito» Eppure spesso queste realtà pagano le conseguenze dei fenomeni di spopolamento e impoverimento. Dinamiche che hanno finito per delineare un’Italia parallela, del “disagio insediativo”, dai confini ormai riconosciuti. Non ci sono differenze tra Nord e Sud, almeno da questo punto di vista il nostro si scopre un Paese unito. È una realtà «che interessa tutto l’arco alpino, soprattutto ligure, piemontese, lombardo e friulano, si concentra lungo la dorsale appenninica ligure, tosco-emiliana e centro-meridionale, nelle parti montuose e interne della Sardegna e della Sicilia. Attecchisce nel robusto "piede d’appoggio” meridionale, risale gli Appennini dalla Calabria all’Abruzzo, interessando pesantemente la Basilicata, dove quasi 100 comuni sono a rischio progressivo di estinzione, e si apre, affievolendosi, verso nord, secondo una biforcazione che tocca aree interne delle Marche e della Toscana meridionale». Intere zone d’Italia destinate a un impoverimento demografico, economico e sociale «senza apparente possibilità di inversione di tendenza», come denuncia la proposta di legge dei Cinque Stelle. I tagli alla spesa pubblica degli ultimi anni hanno assestato l’ultimo colpo. Della scuola e della sanità si è già detto. «Nelle aree interne - si legge - sono stati chiusi sistematicamente servizi pubblici che rappresentavano spesso l’unico elemento di socializzazione scambio culturale». Sono stati diminuiti nel numero gli uffici postali e i presìdi dello Stato. «Il sistema ferroviario secondario è stato pressoché abbandonato sull’altare dell’alta velocità». Senza dimenticare un generale impoverimento legato alle dinamiche del mattone. Stando ad alcune stime, la crisi degli ultimi anni avrebbe portato a una diminuzione tra il 30 e il 40 per cento dei valori degli immobili localizzati nelle aree interne del nostro Paese. Come fermare lo spopolamento e garantire che sia conveniente vivere su una piccola isola o in un paese dell'arco alpino piemontese? Le ricette sono numerose. La proposta del Pd delinea una serie di condizioni essenziali per invertire la tendenza in atto. «Le agevolazioni sull’affitto, il mantenimento delle strutture scolastiche e dei presìdi sanitari, delle stesse caserme dei carabinieri, la possibilità di pagare le bollette negli esercizi commerciali recuperando la figura dei vecchi "empori", la garanzia di avere un distributore di benzina». Ed è impossibile prescindere dal sostegno allo sviluppo imprenditoriale e agricolo. Ad esempio attraverso la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali, o la diffusione di attività artigianali e ricettive. I provvedimenti introducono interventi mirati al recupero dei centri storici. Magari attraverso la creazione di fondi per incentivare la residenza nei piccoli comuni o il recupero di immobili abbandonati. Una serie di iniziative non per introdurre nuovi privilegi, ma per rispettare i diritti essenziali. Nel caso delle piccole isole, magari con l'introduzione di una imposta di sbarco, non superiore a 1,5 euro, e il potenziamento del sistema dei trasporti per garantire la continuità territoriale con la terraferma.

Cultura / Idee: città ideali, sogno o incubo?

I turisti che solcano la Toscana in lungo e in largo non possono fare a meno di sostare a Pienza, la città ideale che papa Pio II Piccolomini ricavò dal natio borgo di Corsignano. Così come chi visita Mantova spesso allunga il suo giro per toccare Sabbioneta, la piccola Roma eretta da Vespasiano Gonzaga nel secondo Cinquecento. Ma in Italia i centri che hanno tradotto in realtà l’utopia sono molti. Fabio Isman ne passa in rassegna una selezione e diversi altri ne segnala in Andare per le città ideali (Il Mulino, pagine 144, euro 12,00), bel libro che sta tra il racconto di viaggio, la guida d’autore, il saggio (documentatissimo) di storia dell’arte, ma che si legge come un romanzo. Isman prima di tracciare un itineraio tra vie e piazze, esplora l’elemento teorico. 

La città perfetta – in virtù della sua natura intellettuale – nasce infatti a due dimensioni. La possiamo osservare in tavole, affreschi e disegni, come in numerosi trattati, che in Vitruvio fondano le proprie radici: dall’Alberti al Filarete e Francesco di Giorgio Martini fino agli schizzi di Leonardo. Il concetto di “città ideale” è antico. 

Lo espone Platone e lo ri- chiama Aristotele. Il mondo rinascimentale, nella sua ricerca dell’armonia del cosmo, è affascinato dalla possibilità di un ambiente urbano la cui forma rispecchi, nella disposizione, nelle proporzioni e nella gerarchia, quella di una società armonica perché perfettamente regolata. Nasce da qui la tradizione letteraria inaugurata dall’ Utopia di Tommaso Moro. Un tracciato a scacchiera o stellare di vie ampie e regolari in cui si aprono piazze, edifici uniformi per altezza e stile è il comune denominatore. Isman prende le mosse addirittura da Aquileia romana per poi muoversi tra i centri sorti durante il Rinascimento (Pienza e Sabbioneta, ma anche Acaya nel leccese, Palmanova in Friuli, Terra del Sole in Romagna) e nel Seicento (San Martino al Cimino, nei pressi di Viterbo, in cui Francesco Borromini – su commissione di donna Olimpia Maidalchini – “inventa” le case a schiera). Isman fa poi un salto temporale e sociale, con i villaggi industriali – la settecentesca filanda borbonica di San Leucio a Caserta e i più recenti Crespi d’Adda in Lombardia e Rosignano Solvay, company-town nel livornese – per arrivare alle città fondate dal regime fascista, da Latina e Sabaudia, nel Lazio, a Arborea e Fertilia in Sardegna. 

È un tour appassionante e allo stesso tempo inquietante. Le città ideali dei dipinti rinascimentali sono prive di presenze umane, nonostante le proporzioni siano a misura d’uomo. Sono costruzioni di natura filosofica, la loro purezza cristallina, e quindi “minerale”, non sembra adatta alla vita “organica”. Già nella sua elaborazione teorica e poi con decisione nel salto nella realtà, la città ideale diventa tema dell’architettura militare. 

Uniformità degli spazi e una griglia predeterminata di ruoli e gerarchie sono pregi apprezzati dal sistema di vita militare, in cui personalità e identità passano in secondo piano. La città stellata diventa il modello per piazzeforti in tutta Europa. Palmanova, costruita dalla Serenissima nel 1593, è la capostipite ma la Sforzinda filare- tiana ne è il modello. Una città fortezza è anche Terra del Sole fondata in Romagna nel 1564 da Cosimo I de’ Medici ai confini del suo Granducato. Visivamente è una delle migliori incarnazioni dei principi della città ideale. 

Ma, come ben descrive Isman, era una formidabile prigione che ancora reca tracce – graffite sui muri delle celle e registrate nei ricchi archivi – delle torture e dei supplizi. «Terra del Sole – scrive – non è soltanto un piacere assoluto per gli occhi, ma anche un’angoscia per la mente e il cuore». Il sogno dell’umanesimo si riversa nell’antiumano. Il vero tema delle città ideali (antiche e contemporenaee) è l’esercizio del potere. Il fascino ipnotico che promanano è lo stesso del giardino di Armida – che è poi quello di ogni totalitarismo: la chimera dell’irrealtà, il mondo perfetto ma contro natura (e quindi diabolico), che cela inganno e dominio. Se l’avesse conosciuta, forse Seebald avrebbe incorporato Terra del Sole in Austerlitz.Il protagonista che dà nome al romanzo studia le strutture costruite secondo i canoni geometrici delle città ideali e la loro natura di fortezze e prigioni, luoghi cioè di violenza e sopraffazione. 

È una critica drammatica alla ragione cartesiana, il cui destino sembra essere il rovesciamento nella follia. Austerlitz descrive la settecentesca città fortificata e prigione politica di Theresienstadt, in Boemia (oggi Terezin), come «costruita secondo un rigoroso schema geometrico come l’ideale Città del sole di Campanella». Il nazismo ne fece un campo di concentramento ideale e beffardo, «modello – scrive Seebald – di un mondo dischiuso dalla razionalità e regolamentato fin nei minimi dettagli». La perfetta organizzazione urbana facilita il controllo oppressivo e la distruzione dell’uomo come individuo, prima che come corpo. L’astrazione dei principi geometrici della città ideale strumentalmente si traduce in spazi perfetti per sopprimere il libero arbitrio. 

Non si può dimenticare che una “città ideale” è il Panopticon: il carcere inventato dall’Età dei Lumi, omogeneo, razionalmente organizzato, centralizzato, totalmente controllabile. Portando il paragone all’estremo, si potrebbe dire che il processo di alienazione non è dissimile da quello innescato dalle architetture concentrazionarie delle periferie urbane, a loro modo “architetture ideali” sgorgate dalle ambizioni utopiche della modernità. Fabio Isman osserva che le città ideali sono «il frutto di visioni laiche e quasi mai religiose». C’è da chiedersi se questa trasformazione del trionfo della ragione in barbarie non sia contro la sua natura ma ne dipenda direttamente, così come l’inevitabile riversarsi in regime dittatoriale caratterizza tutte le utopie politiche, dalla Rivoluzione francese al Socialismo reale, che hanno fatto della ragione un fondamentalismo. Non è il sonno ma il sogno della ragione (e in originale l’incisione goyesca, con il termine sueño, è di una tragica ambiguità) a generare mostri.
Avvenire

Ristoranti, pizzerie e... la top 10

Quali sono i bar, le gastronomie, i ristoranti preferiti dagli Yelper italiani? Per rispondere a questa domanda, Yelp – l’esperto nella ricerca delle migliori attività commerciali su base locale, sia da desktop che tramite app – ha analizzato le recensioni realizzate dalle sue community e i punteggi assegnati dagli utenti che hanno testato e commentato le proprie esperienze gastronomiche in giro per la penisola. E’ nata così la Top 100 dei locali più amati per mangiare fuori nelle principali città italiane.
Yelp ha studiato le valutazioni e le “dritte” dei suoi Yelper - sempre intenti a vivere la propria città a 360 gradi - per scattare una reale ed inedita mappa delle preferenze degli italiani a tavola, divise tra amore incondizionato per la pizza e le specialità “di casa” e un’incontenibile curiosità verso sapori internazionali più o meno noti. Tra le sorprese, spicca, senza dubbio, l’esclusione di Milano dalla Top 10 dei locali più recensiti e votati, dominata da una città decisamente più piccola, ma non meno “appetitosa” come Firenze.
Sul podio pizza e specialità toscane 
Il podio della Top 100 di Yelp parla chiaro: per gli italiani niente è meglio dei sapori di casa e, in particolare, della pizza. La vetta della classifica, infatti, è dominata da due celebri pizzerie napoletane, L’Antica Pizzeria – Da Michele (4.5/5) e Sorbillo (4.5/5), che si aggiudicano rispettivamente la medaglia d’oro e d’argento dei locali più apprezzati. L’innato amore per la tradizione culinaria italiana è testimoniato anche dalla presenza sul gradino più basso del podio di Mercato Centrale (4.5/5), un autentico paradiso su due piani per gli amanti delle eccellenze toscane, attività fiorentina meglio recensita per la categoria “food”.
A tavola si fa il giro del mondo
Una volta chiarito che il primato della cucina italiana non è in discussione, gli Yelper si dimostrano decisamente entusiasti all’idea di sperimentare anche cucine di Paesi lontani, asiatici ma non solo: scorrendo la Top 100, infatti, ricorrono ben dieci volte locali che propongo sushi, uramaki e altre prelibatezze nipponiche – a volte addirittura rivisitate in salsa carioca, come da Temakinho (4.5/5) -, per poi imbattersi in ristoranti cinesi e spagnoli, seguiti a ruota da cucine di ogni parte del mondo: vietnamita, indiana, messicana, eritrea – come il Warsa (4.5/5) di Milano - e, soprattutto, americana. Molto votate, infatti, sono state le attività che servono brunch, burger, milkshake e bagel, offrendo un assaggio di autentica “American life” che non ha niente a che fare con il junk food.
Colpisce, infine, l’assenza di locali esclusivamente vegetariani o vegani che, seppur sempre più numerosi e apprezzati, non sembrano ancora in grado di fare definitivamente breccia nei cuori (e negli stomaci) degli Yelper, in maggioranza onnivori.
Uno sguardo alla Top 10: domina Firenze, Milano grande assente
Con ben sette attività nella Top 10, Firenze è la città con il maggior numero di locali recensiti, mentre Napoli compare due volte, seguita da Roma, il cui unico business presente tra i primi dieci – la birreria Open Baladin (4/5) - occupa il quarto posto. Grande esclusa, a sorpresa, è Milano: per trovare il primo ristorante della città meneghina bisogna infatti scivolare fino all’undicesimo posto, dove compare Poporoya (4.5/5), a testimonianza della grande passione dei milanesi per la cucina asiatica e, in particolare, per le specialità giapponesi, ormai tipiche del capoluogo lombardo quanto la cotoletta e il risotto con l’ossobuco.
Le prime dieci posizioni svelano la predilezione degli utenti per ambienti informali e piatti non troppo elaborati, in cui è possibile mangiare un boccone e placare un languorino in modo piuttosto veloce: oltre alle pizzerie e ai “mercati gastronomici”, risultano vincenti le formule di snack bar, bruschetterie e paninoteche. È curioso notare, ancora una volta, la crescente popolarità della cucina a stelle e strisce di qualità – rappresentata da Le Vespe Café (4.5/5) e Dolce Lab (4.5/5), rispettivamente al sesto e nono posto – che mette al bando il junk food, mentre al tempo stesso dimostra di resistere anche la tradizione dolciaria più tradizionale, con la presenza all’ottava posizione di Pasticceria Giorgio (4.5/5), rinomata per le sue torte e i suoi deliziosi pasticcini con cui accompagnare un tè pomeridiano in perfetto stile “Paese delle Meraviglie”.
Yelp: la Top 10 dei locali dove mangiare nelle principali città italiane
1. L’Antica Pizzeria – Da Michele (4.5/5) 6. Le Vespe Café (4.5/5) 
2. Sorbillo (4.5/5)
7. Johnny Bruschetta (4.5/5) 
3. Mercato Centrale (4.5/5)
8. Pasticceria Giorgio (4.5/5), 
4. Open Baladin (4/5)
9. Dolce Lab (4.5/5) 
5. All’Antico Vinaio (4.5/5)
10. I Due Fratellini (4.5/5)
ansa

Turismo: Mobile Traveller in Italia valgono 835 milioni. Amadeus, 42% hanno prenotato o pianificato viaggio con iphone

Continua a crescere il numero degli smartphone nel mondo (solo nell'ultimo anno in tutto il mondo ne sono stati venduti più di un 1 miliardo) e crescono anche gli mTraveller, che usano il cellulare sia per pianificare sia per effettuare prenotazioni di viaggio e raggiungono il 42% dei viaggiatori mondiali. E anche l'Italia ha il suo bel da fare con una cifra stimata di 1,3 milioni di turisti "mobili" e 40 milioni di transazioni via mobile commerce legati al comparto turistico, in particolare alla biglietteria (+160%) su 2,8 miliardi totali.
Guardando ai dati europei, il 65% dei viaggiatori ricerca voli dal proprio smartphone, mentre è il 25% che finalizza l'acquisto tramite il dispositivo. Una percentuale che sale leggermente, al 30%, se si tratta di prenotare hotel.
"Questi numeri sono destinati a crescere in maniera consistente nei prossimi anni. Prevediamo infatti che il 55% delle prenotazioni verranno effettuate via mobile nel vicino 2018" spiega Francesca Benati, amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia in occasione dell'ottava edizione dell'Osservatorio del Mobile Payment & Commerce promosso dal Politecnico di Milano. "Raccomandiamo - aggiunge - agli operatori del settore di essere parte di questa realtà in movimento. In Italia quest'anno il valore del settore nel comparto mobile sarà di 835 milioni, una cifra generata dalla crescita annua del 125% avvenuta rispetto al 2014".
Mentre nel 2013 i futuri viaggiatori cercavano ispirazione su smartphone ma prenotavano altrove, nel finire del 2015 solamente un quarto dei viaggiatori ha effettuato questo passaggio (26%), evidenziando un crescente apprezzamento da parte dei consumatori dell'esperienza via mobile. Questo trend è reso possibile anche dalla sempre maggiore disponibilità di app, considerato che ben l'82% delle 50 migliori compagnie di viaggio al mondo offrono le soluzioni mobile per assecondare la propensione all'uso degli smartphone e tablet dei propri clienti, e nel contempo fidelizzarli.
PRIMA DEL VIAGGIO - Gli mTraveller utilizzano le app mobile con queste finalità: il 45% per programmare il proprio viaggio;
il 30% per trovare offerte/affari hotel; il 15% ha appositamente scaricato app specificamente in funzione delle imminenti vacanze
Le applicazioni vengono utilizzate anche per fare il check-in, di cui il 46% è il numero di chi viaggia per piacere e 61% di chi viaggia per lavoro.
DURANTE IL VIAGGIO - Il 52% dei viaggiatori usano app una volta giunti a destinazione, di cui: il 94% per cercare e scoprire attività da fare in loco; l'80% per scaricare mappe e trovare direzioni; il 75% per cercare ristoranti.
DOPO IL VIAGGIO - Sette viaggiatori su 10 postano foto delle vacanze sui social network tramite app durante e dopo la vacanza.
ansa

Alla scoperta di Copenaghen sulle tracce di The Danish Girl

Una meravigliosa Copenaghen, Nyhavn, Nyboder, e il centro storico della città fanno da sfondo a The Danish Girl in uscita nelle sale italiane il prossimo 18 febbraio. Diretto da Tom Hooper, il film è un adattamento dell’omonimo romanzo di David Ebershoff e racconta la storia di una coppia di artisti danesi. Si tratta di Lili Elbe (nato Einar Wegener), primo caso di intervento di riassegnazione sessuale, interpretata da Eddie Redmayne, candidato agli Oscar come miglior attore protagonista, affiancato da Alicia Vikander nel ruolo della pittrice Gerda Wegener, candidata agli Oscar come miglior attrice non protagonista.
The Danish Girl è inoltre candidato agli Oscar per la miglior sceneggiatura e i migliori costumi.
La trama
Einar Wegener, un pittore paesaggista di successo, è sposato con Gerda Wegener, ritrattista di buona fama. I due artisti sono felicemente sposati e vivono a Copenhagen all'inizio del 1900. La loro relazione cambia quando Gerda chiede al marito di vestirsi da donna e sostituire la modella per un suo ritratto. Indossando abiti femmilini Einar si rende conto che Lili Elbe è l'espressione del suo vero sé. Attraverso l'arte di Gerda, i due creano un luogo di libertà dove Lili può vivere pienamente la sua identità femminile. Lili finisce per vivere la sua vita di donna, e Gerda la sostiene quando nel 1930 si sottopone al primo intervento di riassegnazione sessuale. La scoperta che la musa e modello preferito di Gerda era in realtà suo marito fece molto scalpore, ma i due artisti furono celebrati e conosciuti oltre che per il loro talento artistico anche per la capacità di sfidare i confini di genere e identità sessuale.
Il film è stato girato nei luoghi realmente vissuti dai protagonisti, tra l'incantevole canale Nyhavn e l’area di Frederiksstad a Copenaghen, riconosciuta come patrimonio Unesco.
I luogi del film
Nyhavn & il quartiere lungo il canale
Tra le strade acciottolate di Nyhavn si trova la casa di Lili Elbe e Gerda Wegener. Molte delle scene di 'The Danish Girl' si svolgono in questa parte più antica del porto di Copenaghen. Nyhavn era in origine un porto commerciale. La maggior parte delle case nella zona risalgono al XXVII secolo con la più antica (Nyhavn n. 9) costruita nel 1681.
Oggi, molte delle splendide case di questa zona sono state rinnovate e ospitano ristoranti e caffè che animano il quartiere del porto. 
Anche il celebre scrittore danese, Hans Christian Andersen, ha vissuto a Nyhavn al n. 20. In questa casa scrisse favole di fama mondiale come 'L'acciarino magico', e 'La principessa sul pisello'. Andersen ha anche vissuto vent'anni a Nyhavn n. 67 e due anni al n. 18.

Magstræde
Dopo un vernissage e una festa, la coppia di artisti, protagonisti di The Danish Girl, passeggia attraverso Magstræde. In questa suggestiva strada del centro storico si trovano molte case scampate ai numerosi incendi che hanno interessato Copenaghen nel 1728 e 1795. Le case in Magstræde n. 17 e 19 risalgono al 1640, la stessa epoca di costruzione di Børsen, la vecchia Borsa di Copenaghen, e dell'osservatorio astronomico Rundetårn, la Torre Rotonda.
Le case di Magstræde offrono un quadro perfetto della capitale danese di 300 anni fa. Magstræde è oggi una zona residenziale con ottimi ristoranti e viene spesso usata per set fotografici. In origine però questa zona era decisamente meno sofisticata: la prima parte del nome della strada, Mag, è infatti un'antica parola che significa “bagno”, in riferimento ad una latrina pubblica che si trovava proprio nella strada.
Nyboder 
In una delle caratteristiche case basse a schiera di colore giallastro con i tetti rossi, risalenti al XVII secolo, chiamate Nyboder, viveva Henrik, flirt di Lili. Le prime case di Nyboder forono costruite nel 1631 dal re Cristiano IV, considerato il grande costruttore reale danese. In realtà, si potrebbero passare giorni a Copenhagen solo visitando gli edifici costruiti durante il suo regno che durò quasi 6o anni, dal 1596 al 1648. Le case di Nyboder, inizialmente dedicate ad ospitare il personale della marina e le loro famiglie, si trovano vicino al bellissimo Castello di Rosenborg, anch’esso costruito dal Re Cristiano IV vicino allo splendido parco Kongens Have (Giardino del Re).
Teatro Reale
Altro luogo iconico di Copenaghen ripreso nel film, il Teatro Reale che troneggia nella piazza Kongens Nytorv dal 1748. Il teatro ha ospitato molti personaggi famosi, tra cui il filosofo danese Søren Kierkegaard.
Il Palazzo di Charlottenborg
Il Palazzo di Charlottenborg fa da sfondo al primo incontro dei due protagonisti, entrambi studenti della Royal Danish Academy of Art. Charlottenborg ha una delle più vaste e suggestive collezioni d’arte contemporanea in Europa e ospita mostre, eventi, conferenze, spettacoli, concerti e proiezioni rendendolo un riferimento in materia di arte contemporanea a Copenhagen. È situato a Kongens Nytorv vicino al Teatro Reale e nelle vicinanze del Magasin du Nord, il più grande department store in Scandinavia, oltre che all'Hotel d'Angleterre uno dei 5 stelle più iconici della città.
La costruzione del Palazzo Charlottenborg iniziò nel 1672. Al volgere del secolo la vedova Queen Charlotte Amalie acquistò il castello e il suo nome è rimasto da allora con esso.
Frederiksstad e Amalienborg – Parigi a CopenaghenLe immagini della coppia di artisti a Parigi sono in realtà girate a Copenaghen - nel quartiere Frederiksstad risalente alla seconda metà del XVIII secolo. Frederiksstaden è candidato per l’iscrizione al Patrimonio UNESCO come uno dei siti urbani più solidamente espressi in Danimarca e una delle più belle espressioni europee del settecento.
Frederiksstaden è stato progettato con strade lunghe e ospita il primo ospedale pubblico della Danimarca, attualmente occupato dal Designmuseum, il più grande museo di design con un forum espositivo centrale per il design industriale e le arti applicate in Scandinavia. 
Amalienborg, sede della famiglia reale danese, è parte di Frederiksstaden; è uno dei quartieri più alla moda della città, con negozi di antiquariato, case internazionali aste e uffici. Parte di Frederiksstad viene anch'esso ripresa nelle scene “parigine” del film.
Il quartiere di Frederiksstad
Una piccola area del centro di Copenaghen, con ampie strade parallele. Tra i luoghi caratteristici di questa zona Kongens Nytorv e gli eleganti viali Bredgade, Store Kongensgade, Amaliegade, Sankt Annæ Plads ed Esplanaden con loro simmetria rettilinea, in netto contrasto con le strade strette e tortuose del centro storico di Copenaghen. E’ ancora oggi caratterizzato da gallerie d'arte, antiquari, case d'asta, agenzie creative ed è dominato dalla residenza reale, il palazzo di Amalienborg e dalla vicina Chiesa di Marmo.
Esposizione: Dipinti di Gerda Wegener a ARKENUn’opportunità per completare la conoscenza di Copenaghen sulle tracce di The Danish Girl
L'insolita storia di un amore tra un’artista e una musa che trascende i confini di genere è anche il titolo della mostra dedicata alle opere di 'Gerda Wegener'. L’esposizione è visitabile al Danish Art Museum ARKEN, a sud di Copenhagen fino al prossimo 16 maggio.
Ragazze che flirtano, dive glamour, donne sensuali e le immagini di Lili sono tra i soggetti preferiti di Gerda Wegener. La sessualità ambivalente della Wegener e la storia del suo compagno erano troppo difficili per essere comprese dai contemporanei dell’artista.
Gerda Wegener ha ricevuto dei giudizi molto controversi, ma ha goduto di grande successo a Parigi, dove lei e Lili hanno vissuto per due decenni dal 1912 partecipando con entusiasmo al mondo dello spettacolo parigino, come testimoniano le molte opere di Gerda che ritraggono feste e carnevali. Gerda è diventata rapidamente una ritrattista popolare e ha esposto nelle più importanti gallerie d'arte a Parigi e oltre che nel padiglione francese all'Esposizione mondiale nel 1925, dove ha vinto due medaglie d'oro.
Come arrivareCopenaghen è facilmente raggiungibile con voili diretti da Milano, Roma, Bologna, Venezia, Firenze, Pisa, con compagnie low cost o di linea.
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