Trento, la più "green" d'Italia: tutti i luoghi della natura

PERCHE' SE NE PARLA A Trento l'onore di occupare il primo posto della classifica delle città più "green" d'Italia: lo rileva l'Istat in uno studio sulla qualità dell'ambiente che ha coinvolto 116 capoluoghi di provincia. In generale, però, si nota come i comuni del Nord abbiano in media più parchi cittadini rispetto a quelli del Centro e del Sud. Le Regioni più verdi sono Lombardia e Basilicata. Nel 2014 ogni cittadino italiano ha avuto a disposizione in media 31 metri quadrati di verde urbano. 
Dopo Trento (401,5 metri quadrati di verde urbano), a seguire troviamo Pavia, Lodi, Cremona e Matera. Bene anche Terni al Centro, Potenza e Reggio Calabria al Sud, entrambe sopra i 100 metri a testa. Taranto è la maglia nera d'Italia, ben al di sotto del limite di legge di 9 metri quadrati di verde urbano ad abitante. Poco peggio, però, di Bari e Genova.
 
PERCHE’ ANDARCI Le principali attrattive naturali nei dintorni di Trento sono il Parco naturale Doss Trento, residuato dell'età glaciale, che costituisce un insieme interessante di caratteristiche naturalistiche, storiche e artistiche; il Monte Bondone, grande simbolo dei trentini, raggiungibile in poco tempo dal centro cittadino; il Giardino botanico alpino delle Viote, una riserva naturale integrale di 185 ettari.
 
DA NON PERDERE Non solo ad impatto zero, ma addirittura benefica per l'ambiente: si tratta della prima abitazione italiana "super-sostenibile" certificata Living Building Challenge. “Casa Sn" sorgerà ad Arco, in provincia di Trento: la progettazione è in corso, l’inizio del cantiere è previsto per quest’estate, l’ultimazione nel 2017. La Co2 emessa nella fase di costruzione viene compensata tramite un fondo che promuove progetti di energie rinnovabili per organizzazioni sociali meritevoli.
 
PERCHE' NON ANDARCI  Trento, ma anche tutto il resto del Trentino, è uno di quei posti dove poter vivere a pieni polmoni, a stretto contatto con la natura, sempre variegata, adatta a tutti e per tutte le stagioni. Ottima per le famiglie, meno attraente per i giovani  che hanno voglia solo di divertirsi. C'è anche quello, certo, ma il vero punto di forza è proprio quel "green" d'eccezione.
 
COSA NON COMPRARE L'artigianato locale trentino comprende la lavorazione di legno, pietra, tessuti e ricami. Ci sono, ad esempio, i presepi intagliati dagli artigiani della val Gardena ma anche giocattoli e oggetti per l'arredamento. C'è ancora oggi la tradizione del Loden, la cosiddetta "lana cotta", o la lavorazione realizzata con il rachide di penna di pavone, che permette bellissime decorazioni per cinture di pelle e scarpe. Sono in vendita anche gli strofinacci con le foto da cartolina di Trento: brividi.
turismo.it

Kamtchatka: 5 cose da sapere E' uno dei luoghi meno conosciuti dal turismo

PERCHE' ANDARE E' un luogo selvaggio e sconfinato, all'estremo Est della Siberia, scarsamente popolato dall'uomo e per questo dotato di un fascino ancora più struggente. Con le sue montagne che si affacciano sull'Oceano Pacifico, la Kamchatka vanta la presenza di oltre cento vulcani attivi che si possono esplorare con bellissime escursioni a bordo di fuoristrada o in elicottero. Le vette panoramiche offrono paesaggi straordinari che abbracciano foreste, tundra e mare.

DA NON PERDERE La grande vallata che forma la Kamchatka è intersecata da decine di fiumi, ricca di geyser e circondata da una corona dii oltre 300 vulcani. Le acque dei fiumi sono piene di salmoni, i boschi di orsi, pecore delle Montagne Rocciose e falchi e sulle coste è facile incontrare granchi giganti. Propavlovsk, la capitale, sorge sulla baia di Avacha e offre delle splendide vedute di due vulcani e un’intera catena di cime innevate. Non è molto diversa da altre piccole città dell’ex blocco orientale, caratterizzate dall’architettura sovietica. Vicini alla capitale ci sono i due vulcani Avachinskaya e Koryakskaya, facilmente raggiungibili. Altri vulcani famosi sono il Mutnovsky, che incanta per i suoi campi di fumarole tra i più impressionanti al mondo, e il vulcano GorelyDolina Geyserov è la valle dei geyser che si trova nella riserva naturale di Kronotsky e conta più di duecento valvole di pressione geotermica che sparano vapore, acqua e fango. Uno dei luoghi più isolati e suggestivi è Tolbachik, un vulcano con un cratere di tre chilometri circondato da foreste di alberi rimasti bruciati in seguito a una serie di eruzioni. Il territorio che lo circonda sembra un paesaggio lunare, dove non a caso l'Unione Sovietica collaudò il suo veicolo lunare prima di mandarlo nello spazio. Ad agosto gli orsi scendono dalla catena Yuzhno-Kamchatsky verso il lago Kurilskoe, situato all’estremo confine meridionale della penisola, per fare scorpacciate di salmone rosso, una specie che depone le uova nei vicini ruscelli. Nello stesso periodo è facile anche avvistare qualche grazioso esemplare di aquila di mare di Steller, uccelli dal piumaggio per lo più marrone che si riproducono nella Penisola dove trascorrono l’inverno. Il lago Kurilskoe, che ha un raggio di 77 chilometri, è circondato da vulcani ed è semi sconosciuto dal turismo commerciale, tanto che è consigliabile sempre essere accompagnati da guide locali per evitare di incorrere in spiacevoli episodi come gli incontri ravvicinati con gli orsi. 

CON CHI ANDARE Viaggi Avventure nel Mondo organizza un tour di 17 giorni nella Kamchatka siberiana con quote a partire da 4150 euro, mentre Kailasi Viaggi e Trekking propone un jeep tour con belle escursioni a piedi in compagnia di un geologo italiano. Sono 12 giorni a partire da 2150 euro a cui si devono aggiungere circa 1490 euro per i voli.

COSA PORTARE Ad agosto la temperatura oscilla intorno ai 10-12°, con il mare che rimane comunque freddo. L'abbigliamento da prevedere è composto da vestiti di mezza stagione comprendenti maglione, giacca calda, impermeabili e vestiti più caldi per le escursioni in quota. 

CURIOSITA' Dall’altro lato del vulcano Tolbachik sorge una foresta morta, popolata dai resti degli alberi distrutti durante una grande eruzione avvenuta nel 1970: è un luogo unico e fra i più inquietanti al mondo, considerando anche che lo strato di cenere che ha seppellito le chiome secche degli alberi e i tronchi raggiunge addirittura i sette metri. 
turismo.it

La Valtellina celebra l’arrivo dell’estate con l'evento Cammina e Gusta

La manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, è ormai un classico dell’estate di S. Caterina Valfurvae attira sempre più partecipanti. Stiamo parlando della camminata enogastronomica più alta del mondo. Infatti, l’attesa kermesse è una passeggiata alla portata di tutti, ma che si svolge nella suggestiva cornice del Parco Nazionale dello Stelvio e, lungo il percorso, saranno presenti diversi punti di ristoro per assaporare i prodotti tipici valtellinesi. Ad ogni punto di ristoro gli aromi dei prodotti genuini della Valtellina daranno gioia al palato di tutti i partecipanti e ogni sosta farà rivivere i gusti della tradizione furvese. Questa è l’essenza di Cammina e Gusta.
 
Domenica 26 giugno sarà, quindi, il giorno in cui la località dovrà indossare gli abiti da festa per ospitare orde di visitatori interessati a scoprire la cultura e la tradizione di questa terra. Dalla piazza di Santa Caterina si salirà fino ai 2.750 metri della Vallalpe, tra boschi, pascoli e prati fioriti, godendo dello spettacolo della natura e, ovviamente, dei sapori della Valfurva. Tuttavia, nonostante la quota sia del tutto rilevante, sarà possibile raggiungere comodamente la location della kermesse grazie alla seggiovia Paradiso e alla cabinovia Vallalpe. Detto questo, però, è opportuno specificare che il tragitto prevede facili tratti percorribili a piedi da tutti, caratterizzati da pascoli e boschi di conifere.
 
Ma non è tutto, a coronare l’appuntamento enogastronomico non mancheranno musica e intrattenimento, i quali permetteranno agli abitanti della valle di dare il benvenuto all’estate a modo loro. Insomma, sarà una grande festa escursionistico-culinaria che vedrà realizzarsi un piacevole accostamento di sapori e paesaggi, profumi e natura. Per maggiori informazioni, visitate il sito Cammina e Gusta o contattate il Consorzio Turistico di S. Caterina Valfurva.
turismo.it

Tra Piemonte e Lombardia sui laghi italiani dove sventolano le Bandiere Blu

Quando si parla di Bandiera Blu siamo subito abituati a pensare al mare e alle più belle spiagge dove trascorrere una vacanza all'insegna del relax, di acque limpide e pulite e di servizi per tutta la famiglia nel pieno rispetto dell'ambiente. E' proprio questo, infatti, lo spirito che contraddistingue tutte le spiagge insignite del prestigioso riconscimento della Foundation for Enviromental Education, ma non bisogna raggiungere necessariamente il mare per trovare splendidi lidi con tutte queste caratteristiche. I laghi italiani rappresentano, infatti, un patrimonio unico e vantano litorali mozzafiato che meritano di essere goduti e vissuti. Non è un caso, dunque, che mete come il Lago di Garda e il Lago Maggiore attirino ogni anno una moltitudine di turisti in cerca di un soggiorno tutto natura, sport e nuotate. E non è un caso che la FEE abbia scelto, ancora una volta, di premiare alcune delle più belle spiagge di Piemonte e Lombardia con il prestigioso riconoscimento riservato ai migliori lidi italiani.

Sono quattro, in tutto, le spiagge dei due laghi più grandi d'Italia ad essere state premiate, due sul Lago Maggiore, versante piemontese, e due sul Lago di Garda, versante lombardo. Gli amanti di sport acquatici come vela, kite surf e windsurf devono raggiungere, almeno una volta nella vita, la bellissima spiaggia piemontese di Cannobio Lido. Situata lungo il litorale dell'omonima località della costa nord occidentale del Lago Maggiore, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, questa spiaggia è battuta da venti favorevoli che permettono di praticare ognuna di queste attività ai massimi livelli. La bellezza di unacornice naturalistica d'eccezione, che con un magnifico parco abbraccia le rive del lago, fa il resto offrendo, inoltre, ai bagnanti i migliori servizi per un soggiorno d'eccezione, comprese strutture dedicate all'insegnamento e al noleggio delle attrezzature per i più divertenti sport acquatici. E una volta usciti dall'acqua, sarà un piacere salire in sella ad una bici e dedicarsi all'esplorazione della natura circostante grazie ad un percorso ciclabile che a partire dal Lido, attraversa il Ponte Ballerino, si addentra nel bosco e giunge sino all'Orrido di S. Anna. Anche i più festaioli da queste parti non avranno difficoltà a divertirsi. Sulla spiaggia, infatti, si possono fare le ore piccole godendo delle atmosfere frizzanti del Lido Beach Lounge Cannobio, un cocktail bar, ristorante e pizzeria che si specchia nelle acque del Lago Maggiore.

Per chi non ama farsi trasportare dal vento ma non vuole rinunciare ad una bella spiaggia immersa nella natura, l'appuntamento è a Cannero, pochi chilometri a sud di Cannobio. La località, a metà strada tra la montagna e il lago, sorge su una piana alluvionale formatasi nel corso dei secoli con i sedimenti accumulatisi a seguito delle piene del vicino torrente Cannero. L'insenatura naturale su cui si trova la spiaggia sabbiosa di Lido, che la ripara dai venti più freddi, e la posizione soleggiata garantiscono un clima mediterraneo con gli inverni miti e le estati temperate tipiche di molte città marinare. A largo della costa, poi, si possono ammirare le suggestive isole Castelli di Cannero sulle quali sorgono le vestigia di antiche fortificazioni. La spiaggia è ad eccesso libero e mette a disposizione dei suoi visitatori servizi pubblici, docce, bar e un comodo parcheggio.
Per chi, invece, preferisce rilassarsi sulle sponde del lago più grande d'Italia l'appuntamento è a Gardone Riviera, in provincia di Brescia. Proprio qui, infatti, si trovano le uniche spiagge del lago di Garda sulle quali sventola la Bandiera Blu. Raggiungerle è molto semplice, basta imboccare l'autostrada A22, prendere l'uscita per Rovereto e proseguire per Gardone sulla statale panoramica SS45. Per chi viene da Brescia, è sufficiente imboccare la tangenziale direzione Lago di Garda. Una volta giunti a destinazione non si rimarrà di certo delusi. La spiaggia Casinò è, infatti, una vera gioia per gli occhi, con le sue acque limpidissime e i numerosi servizi a disposizione dei bagnanti. Si tratta, infatti, di una spiaggia libera ma in loco è possibile noleggiare ombrelloni e lettini, rifocillarsi al bar, e far divertire i bambini con un un'area giochi dedicata a loro. Il tutto nel pieno rispetto dell'ambiente. Non meno affascinante, infine, la bella spiaggia Lido di Fasano, in località Fasano a due passi da Gardone Riviera, che mette a disposizione dei visitatori ombrelloni e lettini a noleggio, cabine per cambiarsi, docce, servizi igienici e un comodo bar.
fonte: turismo.it

Rio2016 de Janeiro si conferma una meta aperta

PERCHE' SE NE PARLA Arriva ErotikaLand, il parco a tema riservato agli adulti, vicino a Piracicaba, a due ore da San Paolo. Saranno presenti un cinema 7D con sedili vibranti, snack afrodisiaci, autoscontri a forma di genitali, sculture erotiche, una piscina per nudisti e un "treno del piacere". L’entrata al parco, che aprirà nel 2018, costerà 70 sterline e comprenderà anche ruota panoramica, scivoli d’acqua e labirinti. E se non sarà permesso fare sesso all’interno del parco, i visitatori sono invitati ad accomodarsi nei motel più vicini. E per chi grida allo scandalo, sappiate che non è il primo di questo genere: a Taiwan c'è Romantic Boulevard, che di romantico ha ben poco, mentre in Corea c'è Jeju Loveland.
 
PERCHE’ ANDARCI Quando si parla di turismo è il Brasile uno dei primi Paesi al mondo che ci viene in mente. Soprattutto Rio de Janeiro. Ed è impossibile sovvertire questo pensiero comune: un po' perché, effettivamente, qui il sesso è vissuto in maniera molto naturale, e l'approccio è relativamente facile, poi perché l'immaginario italiano include costumi ridotti, sfilate carnevalesche piene di curve e misure maschili notevoli. Ad ogni modo qui, tra locali notturni e saune, non essere tentati è davvero difficile.
 
DA NON PERDERE  A Rio de Janeiro l'approccio nasce spesso in spiaggia: Copacabana è la più famosa e la più turistica, mentre Ipanema e Leblon, più eleganti e ricercate. Per i surfisti ci sono anche le isolate Grumari, mentre Buzios e Cabo Frio, Angra e Parati, sono indicate per una giornata meno turistica e più improvvisata.
 
tratto da turismo.it

A Roma il Femminile e femminino di casa Andersen. Fino a 2/10, 70 opere raccontano donne scultore Centro mondiale


 I grandi nudi statuari, in marmo bianco, della Fontana di conoscenza infinita. Ma anche l'attimo intimo dell'amica Ethel Cochrane che si ravviva i capelli allo specchio. O la leggera serenità della celebre collezionista Isabella Stewart Gardner, distesa in giardino tra i glicini a Green Hill. La donna e la sua essenza sono tornate protagoniste in Casa Andersen, ultima dimora romana dello scultore, pittore e urbanista americano di origini norvegesi, oggi diventata Museo Hendrik Christian Andersen e che fino al 2 ottobre ospita la mostra a cura di Maria Giuseppina Di Monte, 'Femminile e femminino. Donne a casa Andersen'. Un viaggio attraverso le opere di Hendrik (1872-1940) e alcune del fratello Andreas, che oltre a raccontare la filosofia dell'artista ripopolano idealmente la sua casa e i suoi salotti delle tante figure femminili che animarono la sua vita.
    Nella capitale Hendrik Andersen visse infatti per oltre quarant'anni, lavorando all'utopia della Città perfetta con il progetto per un Centro Mondiale di Comunicazione. Lui stesso progettò arredi e decori di quella che in onore della madre ribattezzò Villa Helene, in Via Pasquale Stanislao Mancini, a due passi dal Tevere. Trasformato per molti anni in albergo dalla sorellastra Lucia, per volontà dello stesso Hendrik, alla morte della donna il villino passò poi allo Stato, fino a diventare Museo nel '96, oggi nel Polo Museale Romano.
    "La mostra - racconta la direttrice Maria Giuseppina Di Monte - è un'occasione per riscoprire la sua casa e lo spirito che la animava. Andersen non solo poneva uomini e donne sullo stesso piano. Ma considerava la donna il tramite per l'elevazione dell'uomo. Riprendendo il pensiero di Goethe, però, era convinto anche che il femminino appartenesse ad entrambi, senza distinzione". In un ideale itinerario tra il grande l'atelier e lo studio del piano terra, dove il maestro lavorava ed esponeva le opere finite, e poi il piano superiore, nelle stanze private e nel salotto a grandi vetrate, dove stucchi e decori si specchiano nei soffitti affrescati di allegorie, tutte al femmine, sono oggi esposte 70 opere, tra disegni, tele, bozzetti, nudi, ma anche oggetti personali, fotografie d'epoca, scritti, libri, ritrovati nei depositi del museo e generalmente non visibili. In cinque sezioni raccontano Hendrik (e suo fratello Andreas) tra donne 'prototipo' come la Sirenetta, Eva, la Maddalena e Psiche, e donne 'reali', come l'amatissima madre Helene, la cognata Olivia Cushing (colta, sensibile e soprattutto ricchissima mecenate per i suoi lavori) e la sorella adottiva Lucia Lice, giunta dalla Ciociaria come cameriera e poi diventata modella e sua ultima erede. "La casa stessa - aggiunge la Di Monte - era per lui simbolo del femminile e metafora dell'accoglienza". Ecco allora anche il popolo delle donne che Hendrik, "molto vicino ai rosacrociani, all'animismo e agli steineriani", stimava: dalla pittrice Mabel Norman alla scrittrice e giornalista femminista Julia Ward Howe, oltre alle più belle attrici e cantanti della città. E non manca il carteggio con lo scrittore Henry James, al quale era legato da una stretta e, pare, affettuosa, amicizia. Fino alla donna nella città perfetta e in quella complessa monumentale Fontana della Vita, scandita da sculture in marmo alte 2-3 metri, alla quale lavorò incessantemente sin dal 1904 come fulcro del Centro Mondiale che si sarebbe nutrito degli sforzi dell'intera umanità nel campo dell'arte, della scienza e della religione, del commercio, dell'industria e della legge. E nella quale Andersen immaginava la completa partecipazione delle donne. (Museo Hendrik Christian Andersen, aperto mart-dom 9.30-19.30; mostra visitabile solo su prenotazione con visita accompagnata)(ANSA).