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Halloween, ecco i viaggi da brivido

Dall'Irlanda alla Svizzera, dalla Cina all'Ecuador passando per le Catacombe dei Cappuccini

di Ida Bini

Gobbins Cliff Path, Irlanda
Nella contea di Antrim, sulla spettacolare costa dell’Irlanda del nord, gli escursionisti più impavidi possono percorrere un’emozionante strada tra le scogliere di quasi tre chilometri e provare l’ebbrezza di camminare su ponti sospesi e tubolari e salire su uno scalone di pietra che attraversa grotte e gallerie scavate nella roccia. Il percorso, angusto e tortuoso, adatto a chi sa usare le imbracature, ha mantenuto le scalinate originali, scolpite nella scogliera nel 1902 con piccone e pala. The Gobbins Cliff Path regala un paesaggio emozionante: pulcinella di mare spuntano tra gli anfratti delle rocce mentre onde maestose colpiscono le alte scogliere della costa irlandese. I temerari visitatori devono affrontare 23 ponti metallici e passerelle sferzate dall’oceano, inseriti nella parete rocciosa che scende a precipizio lungo scalinate che finiscono in un mare rabbioso. Le passeggiate “da brividi” sono guidate e partono a gruppi di massimo 12 persone dal Gobbins visitor centre, dove vengono date alcune nozioni sulle norme di sicurezza e da dove si viaggia con un minibus verso Wise’s Eye, punto di partenza della strada che domina le scogliere. Il centro visite si trova a Islandmagee e si raggiunge in 40 minuti d’auto da Belfast.

Dunluce Castle, Irlanda
Nella stessa contea, arroccato su un’alta scogliera a picco sull’Atlantico, il castello di Dunluce sembra uscire dalle pagine di un romanzo fantasy. Da sempre gli abitanti della costa, a nord di Antrim tra le cittadine di Portballintrae e Portrush, non vi si avvicinano per la posizione pericolante a picco sulle onde, da quando, nel 1639, parte del maniero crollò in mare durante una tempesta. Da allora la famiglia di conti che lo abitava, i MacDonnell, lasciò il castello, che abbandonato cadde in rovina. Tante sono le leggende paurose legate al vecchio maniero, oggi recuperato e conservato dalla contea.

Trolltunga, Norvegia
Sopra il villaggio norvegese di Skjeggedal, nella regione di Hordaland, si può stare seduti con i piedi a penzoloni a 1.100 metri d’altezza sul Trolltunga, una roccia sporgente sotto il lago di Ringedalsvatnet, presso Odda. E’ un’esperienza unica arrivare in cima allo sperone, che si erge al termine di una salita impegnativa di 11 chilometri con un dislivello di 900 metri. L’escursione per arrivare in cima è molto lunga e, complessivamente, richiede anche 10 ore: il primo tratto è in salita ed è molto faticoso; dopo, il sentiero presenta tratti nella neve bagnata e nel fango e l’attraversamento di alcuni torrenti. Il percorso è da brividi ma vale tutta la fatica perché in cima ci si abbandona alle emozioni.

CN Tower, Canada
Camminare nel vuoto a 356 metri d’altezza: a Toronto si può vivere questa incredibile esperienza con una speciale imbragatura su una piccola passerella che gira intorno alla CN Tower, la terza più alta torre di telecomunicazioni del mondo. E’ necessario avere molto coraggio e, soprattutto, non soffrire di vertigini. Costruita nel 1976 la torre CN offre per 130 euro la possibilità di camminare ben ancorati sull’Edge Walk, una passeggiata circolare a un’altezza vertiginosa e con un panorama mozzafiato sulla metropoli dell’Ontario. Le camminate sono guidate e per piccoli gruppi di temerari.

Lynn Canyon Bridge, Canada
Nel parco canadese del Lynn Canyon si attraversa un ponte sospeso da brividi: ondeggia a 50 metri d’altezza sopra il canyon in mezzo a una rigogliosa vegetazione. Il parco con il suo ponte aprì ufficialmente nel 1912 e oggi è una destinazione amata da turisti e dalla gente di Vancouver e della Lynn Valley per passeggiate, escursioni e pic-nic nel verde dei suoi 671 acri. Molti sono i sentieri, i fiumi, le cascate e le piscine naturali dove soltanto d’estate si può fare il bagno.

Otzarreta, Spagna
Passeggiare nel bosco alle primi luci dell’alba o verso il crepuscolo con la nebbia che avvolge i sentieri tra gli alberi mentre filtrano tra i rami i pochi raggi di sole è una strana sensazione, soprattutto se non si conosce bene la strada. Perdersi tra gli alberi ricoperti di muschio della foresta spagnola di Otzareta, nei Paesi Baschi, può intimorire e, sicuramente, emozionare.
La foresta fa parte del parco naturale di Gorbea, area protetta tra le province di Alava e Vizcaya: è il parco più alto della regione spagnola con vette di oltre 1.400 metri, fitto di alberi con le grosse radici che si muovono verso un ruscello dalla forte corrente. Tutto si muove, anche la fantasia e la paura di fare incontri misteriosi.

Caminito del Rey, Spagna
Sempre in Spagna, ma questa volta nel sud, in Andalusia, si prova l’ebbrezza del vuoto percorrendo il caminito del Rey, la strada nella roccia di El Chorro, in provincia di Malaga. E’ considerato uno dei sentieri più pericolosi al mondo per la sua difficoltà e spettacolarità: è lungo 3 chilometri con rampe di appena un metro, alte fino a cento metri sul fiume e che corrono lungo le pareti quasi verticali del Desfiladero de los Gaitanes. Riaperto lo scorso anno dopo molti anni di ripristino, il sentiero del Re regala viste bellissime ma anche tanti passaggi adrenalinici. Durante i secoli sono cresciute anche le tante leggende paurose legate al percorso e alla sua storia di contrabbando, di banditi e di escursionisti mai rientrati al punto di partenza.

Ebony Trail, Africa
E’ un percorso che dà i brividi quello formato da alti ponti di corda nel Kakum National Park, uno dei più grandi parchi naturali attrezzati del Ghana. Il sentiero Ebony trail è costituito da alcuni ponti sospesi a circa 40 metri d’altezza, da cui si gode una splendida vista della foresta fluviale del Parco; in particolare il Canopy walk, ponte sospeso costruito nel 1995, da cui dipartono piattaforme di osservazione, assicurate al tronco degli alberi più alti. Il Parco si trova presso Kakum, nella regione centrale del Ghana, ed è considerato il paradiso del birdwatching mentre è più raro incontrare i grandi mammiferi.

Catacombe dei cappuccini, Italia
A Palermo, sotto la chiesa di santa Maria della Pace e l’adiacente convento dei frati Cappuccini, ci sono 8mila salme mummificate e numerosi scheletri ben conservati, che si possono vedere da vicino in una passeggiata terrificante e paurosa, all’altezza delle più impressionanti feste di Halloween. Le catacombe del Cinquecento che le conservano sono uno spettacolo macabro che mostra gli usi e le tradizioni di Palermo dal XVII al XIX secolo. Molti in passato furono stregati da questi luoghi: Alexandre Dumas, Guy de Maupassant e Carlo Levi. Oggi si resta impressionati dall’ottimo stato di conservazione dei cadaveri mummificati esposti, vestiti e con oggetti familiari. Tra le salme la più famosa è quella di Rosalia Lombardo, una bambina che morì di polmonite nel 1920, e che sembra dormire accanto a spaventosi scheletri.

Museo Lombroso, Italia
Non c’è esperienza più inquietante che rimanere chiusi una notte in un museo; se poi il museo è quello di antropologia criminale, la paura sale alle stelle. A Torino, Cesare Lombroso era un medico ossessionato dal rapporto tra la fisionomia e il comportamento deviante: per anni dissezionò cadaveri ed esaminò teschi. Nel museo che il capoluogo piemontese gli ha dedicato si possono osservare da vicino i suoi studi: cere di briganti, scheletri, teschi e facce deformate, preparati anatomici, fotografie e corpi del reato. E’ un viaggio nella paura più profonda ma anche un interessante studio sui comportamenti deviati dell’umanità.

Triftbrücke, Svizzera
Attraversare il ponte del Trift, nel Canton Berna in Svizzera, è un’esperienza emozionante: vicino a Gadmen, in seguito al ritiro del ghiacciaio Trift, dieci anni fa è stato costruito un ponte sospeso sul modello di quelli nepalesi a tre funi, che si è rivelato un’attrazione per i turisti. Nel 2009 è stato inaugurato un nuovo ponte che sostituisce quello vecchio, più sicuro e lungo, considerato uno dei ponti sospesi pedonali più alti e spettacolari delle Alpi. Il panorama che offre è stupendo e da mozzare il fiato.

Hospital de bonecas, Portogallo
A Lisbona entrare nell’Ospedale delle bambole fa venire i brividi: teste a penzoloni, gambe rotte, occhi sgranati e mani mutilate fanno pensare di essere entrati in un film horror, da incubo. In realtà l’ospedale è un laboratorio artigianale, dove si costruiscono e riparano bambole e pupazzi. Venne aperto nel 1830 da una sarta che abitava in praça sa Figueria - oggi sede dello strano museo - e che era solita rammendare le bambole di stoffa che le signore le portavano andando all’adiacente mercato. Oggi il laboratorio ospita bambole di grande valore che provengono da tutte le parti del mondo, molte delle quali finiscono in una sala adibita a museo.

Sentiero della Fiducia, Cina
E’ un’esperienza mozzafiato, altamente sconsigliata ai deboli di cuore e a chi soffre di vertigini: nel parco nazionale del monte Tianmen, in Cina, si cammina lungo un sentiero strettissimo a 1.430 metri d’altezza con alcuni tratti con il pavimento di vetro che rendono ancor più inquietante e paurosa la camminata nel vuoto. L’hanno chiamata ironicamente il “sentiero della fiducia” perché ci si affida solo agli ingegneri costruttori del percorso e al destino. Anche la strada che arriva al monte Tianmen è spettacolare, costellata di 99 ripidi tornanti e una scalinata di 999 gradini che portano in cima a un tempio buddista e a un arco di roccia naturale, profondo 70 metri e largo 30, che secondo le leggende era la porta per il Paradiso. Chi non vuole camminare tanto e vuole raggiungere in fretta il sentiero può salire su una più comoda funivia, comunque sospesa a più di 1200 metri d’altezza.

Pailon del Diablo, Ecuador
La strada del Diavolo, immersa nella rigogliosa vegetazione di Baños, in Ecuador, è pericolosa, stretta, tortuosa, scivolosa e angusta, un percorso perfetto per chi non soffre di vertigini e che conduce dentro un’alta cascata. Un consiglio: è bene accettare il bastone che si noleggia presso il chiosco all’inizio del percorso perché la strada all’andata è in discesa ma al ritorno è in salita. Nonostante le difficoltà il viaggio è emozionante e adrenalinico, soprattutto quando si arriva alla cascata: qui è necessario strisciare in uno stretto cunicolo di pietra da dove si ammira il potente getto d’acqua. In questo caso le scarpe e l’abbigliamento devono essere da pioggia perché ci si bagna completamente.

Starý Židovský Hřbitov, Repubblica Ceca
L’antico cimitero ebraico di Praga è bello ma inquietante: fondato nel 1478, è strapieno di tombe, sculture, lapidi e statue che nel complesso, soprattutto in questo periodo dell’anno, regalano un’atmosfera paurosa. Il cimitero è uno dei monumenti storici più importanti del quartiere ebraico di Praga e uno dei più celebri cimiteri ebraici d’Europa. Per contenere l’alto numero di tombe in una struttura medievale, è stato necessario disporre le sepolture su diversi strati. La scarsa illuminazione, la presenza di così tante lapidi, statue gotiche e oggetti che identificano i morti lo rendono un luogo davvero inquietante e spettrale.
ansa

FIRENZE: SARÀ ESPOSTA DAL 9 NOVEMBRE UN’OPERA DI CHAGALL NEL BATTISTERO PER IL CONVEGNO ECCLESIALE CON IL PAPA

Crocifissione bianca, di Marc Chagall
FIRENZE – Il Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze che si aprirà il 9 novembre vedrà proprio negli eventi collaterali un chiaro legame con la città soprattutto sul piano culturale. Forse una delle opere più importanti attualmente esposta a Palazzo Strozzi nella mostra «Bellezza divina: tra Van Gogh, Chagall e Fontana», del grande artista Marc Ghagall, «Crocifissione bianca», sarà esposta all’interno del Battistero.
L’evento è reso possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi, l’Arcidiocesi di Firenze, l’Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e i Musei Vaticani. L’oèpera sarà trasferitada Palazzo Strozzi in Battistero fino al 24 gennaio 2016. Il dipinto, evocazione dolorosa della persecuzione degli ebrei, si troverà a dialogare con il complesso ciclo di storie mosaicate del XIII secolo della cupola e dell’abside in un concreto confronto e incontro tra l’arte antica e quella moderna. L’opera sarà collocata in Battistero nel lato dell’ottagono fra la Porta nord e quella est.
«Siamo molto lieti di poter portare in Battistero, al cospetto del Papa, la Crocifissione bianca di Chagall, l’opera preferita dal Pontefice – ha dichiarato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – . La nostra gioia non risiede soltanto nell’omaggio a Francesco, ma nel condividere con il temporaneo spostamento di quest’opera importantissima alcuni dei contenuti della mostra Bellezza Divina. La mostra di Palazzo Strozzi offre al visitatore una lettura meno nota della modernità artistica tra Otto e Novecento, insegnando al visitatore come l’arte d’ispirazione cristiana non abbia smesso di confrontarsi con la realtà contemporanea. Il quadro di Chagall in particolare, nel superamento della classica iconografia cristiana, ci parla di dolore, massacri, persecuzioni religiose, migrazioni: allusioni storiche molto chiare quando l’opera venne dipinta nel 1938, anno della Notte dei Cristalli, e purtroppo ancora oggi di scottante e tragica attualità». Il 9 novembre l’opera sarà portata in Battistero. I primi visitatori saranno, nel pomeriggio, i delegati che per l’apertura del Convegno, arrivando in processione dalle quattro basiliche, di Santa Maria Novella, Santissima Annunziata, Santa Croce e Santo Spirito, varcheranno la Porta nord e quella sud del Battistero per poi entrare in Cattedrale. Lo stesso percorso che la mattina del 10 novembre farà Papa Francesco a simboleggiare il reimmergersi nel battesimo – in Battistero – per poi entrare nella Chiesa – la Cattedrale. L’iniziativa è stata possibile grazie alla disponibilità dell’Art Institute di Chicago, da cui proviene il celebre dipinto, della Fondazione Palazzo Strozzi e dell’Opera del Duomo di Firenze.
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Il Benedicta è aperto a cena dal lunedì al sabato
Info e prenotazioni: 055.2645429 - 333.6786351
Benedicta S.r.l. La Ristorazione, Via Benedetta 12R, 50123 Firenze
http://www.ristorantebenedicta.it/
Ristorante Benedicta
Inaugurato a dicembre 2008, aperto a cena dal lunedì al sabato, il Benedicta vi accoglie nel cuore diFirenze, nel quartiere di Santa Maria Novella, con una scelta di raffinati piatti tra cui alcuni della tradizione fiorentina, opportunamente rivisitati.

Parcheggiare in centro non sarà un problema: a vostra disposizione il vicinissimo Garage Excelsiordove potete lasciare gratuitamente la vostra auto per due ore e mezza.

La cucina proposta è il risultato della lunga esperienza di Luciano Ioppoli, gestore del locale, che insieme al figlio Francesco e allo chef, studia personalmente ogni singolo piatto con attenzione all’accostamento dei gusti e dei sapori, per il piacere dei palati più esigenti e curiosi.

II menù, continuamente variato ed aggiornatosecondo la stagione, si compone di una carta dei vini appropriata e oltre alla normale proposta dei piatti vengono pensati menù a tema per serate particolari, il tutto con l'attenzione al prezzo finale che sarà per voi sempre una piacevole sorpresa.

L'ambiente del "Benedicta"  è il risultato di un sapiente e attento restauro che rilegge in chiave moderna gli spazi interni dell’antica struttura preesistente e le volte a crociera della Firenze di un tempo, inserendoelementi architettonici nuovi, dando vita ad un locale molto originale e con un suo preciso carattere estetico.

I colori scelti  per i rivestimenti interni e per l'arredo, basati sul bianco e su morbidi toni di grigio, sono volti ad esaltare questa particolare rilettura in chiave moderna e contemporanea della struttura originale.

Morbidi effetti di luce, a pennello sulle pareti e cangianti in modo dinamico sulle volte, le particolari "vele bianche" a soffitto, la fontana con giochi d’acqua e di luci, donano al Benedicta luminosità,originalità ed eleganza, conferendogli un carattere decisamente particolare che lo contraddistingue.

Il giardino fiorito, elegante ma anche riservato, offre inoltre una piacevole oasi di tranquillità dove poter assaporare dall'aperitivo alla cena completa.

Lasciatevi avvolgere dalla nostra accoglienza e dalla nostra cura per il servizio, per serate dove riconoscerete in ogni aspetto la parola "qualità".

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale - turismoculturale@yahoo.it

Sud Carolina, terra di bar-b-que. A Greenville trionfo di palati con Festival Euphoria

di Gina Di Meo

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Sapore di sud, sapore di #bar-b-que e il sud Carolina e' tra gli stati americani dove impera il culto della carne sul fuoco. Che sia di maiale, vitello e pollo, la scelta e' varia ma il comandamento fondamentale e' uno: la cottura lenta attraverso una fonte indiretta di calore, ossia quello proveniente dal fuoco della legna.

"Mai confondere - come ha detto all'ANSA #JohnNolan, di '#Grenville History #Tours' e organizzatore del 'Bbq Trail Tour' - il Bbq con il Grilling (carne alla griglia). Con il '#grilling' la carne viene cotta su una fonte diretta di calore".

Ma un bar-b-que come si deve richiede pazienza e come ha spiegato all'ANSA, Tiger O'Rourke, co-proprietario della 'Henry's Smokehouse' a Greenville, occorrono quasi venti ore per una cottura perfetta. "Ci vogliono dalle 15 alle 18 ore - ha detto - per il Bbq di maiale, 15 ore per un brisket (punta di petto) e circa tre ore per il pollo. Tuttavia molto dipende anche dalla densità' della carne".

O'Rourke ha anche precisato che il calore deve venire solo dalla legna (meglio se di castagno), vietato l'uso del gas. E ha dato inoltre suggerimenti su cosa mettere nel piatto per un #Bbq 'Southern Style'. "Prima di tutto la carne (pulled pork, (maiale affumicato cotto al punto da venire sfilacciato con le dita) - ha detto - poi l'insalata di patate, il brisket, un paio di costine e infine fagioli".

Ma il Sud Carolina non e' solo Bbq e' anche terra che offre una ricchezza di sapori e novità' culinarie al punto da farne una tappa d'obbligo per i buongustai. In particolare, ogni anno in autunno per una settimana la città' di Greenville si trasforma in un enorme palcoscenico culinario con 'Euphoria' dove trionfano celebrity chef, sommelier, esperti di vino, artisti di vario genere. "#Euphoria - ha detto all'ANSA il governatore del sud Carolina Nikki Haley - significa ottimo cibo, buon vino, persone incredibili e grazie a questo festival Greenville e' diventata una destinazione di viaggio".

E non a caso proprio nei dieci anni di vita di Euphoria, la città', situata ai piedi delle Blue Ridge Mountains, dopo aver sperimentato un declino a causa della crisi dell'industria tessile, si e' trasformata diventando destinazione per numerose opportunità' di svago e vacanza. Nel cosiddetto 'downtown', lungo una sola strada 'Main Street' ci sono circa 80 ristoranti che offrono solo l'imbarazzo della scelta su come deliziare il proprio palato.

Basta invece percorrere pochi km per ritrovarsi immersi nella natura con una passeggiata all'interno del 'Caesars Head State Park'. Per chi ama l'azione, invece, e' tappa d'obbligo il 'Bmw Performance Driving Experience', un percorso dove non solo si può' imparare a guidare in modo spericolato ma si può' stare anche dietro il volante dei modelli più' sofisticati dii vetture #Bmw.
ansa

Star Wars, ecco i luoghi che i fan non possono perdere. Ci sono anche Como, Caserta e l'Etna, che la Forza sia con voi

Ci sono anche Como, Caserta e l'Etna, che la Forza sia con voi...

Dalla fattoria dei Lars nel deserto a Tataouine ai crateri artificiali, dove Luke Skywalker appare per la prima volta in scena nell'Episodio IV: Una nuova Speranza, dai vari Legoland ai musei di Madame Tussauds. Ci sono luoghi nel mondo che un vero appassionato di Star Wars non può proprio perdersi. Sul sito diGoEuro c'è la lista completa che comprende 26 location dalla Tunisia a Londra, dagli States a Singapore. Qui di seguito la top ten dei luoghi più amati dai fan. 

Il punteggio più alto va a Legoland, parco tematico che ospita wing fighters e personaggi a grandezza naturale dove anche i bambini potranno apprezzare e scoprire le meraviglie e gli eroi di Guerra Stellari prima di vedere il film.

LEGOLAND (diversi luoghi nel mondo) - I bambini prima ancora che con il film vengono catapultati nel mondi Star Wars grazie ai giocattoli della Lego. Inoltre nei numerosi parchi Legoland sparsi in un tutto il mondo i più piccoli possono rivivere le scene dalla saga riprodotte fedelmente con i mattoncini più amati.

LA FATTORIA DEI LARS E LE SCENE NEL DESERTO A TATAOUINE (Matmata, Tunisia) - Sede dell'hotel Sidi Driss, questo tradizionale edigficio berbero venne usato per girare in interna della fattoria dei Lars nel deserto a Tataouine.

RANCHO OBI WAN (Petaluma, Stati Uniti) - Il Rancho Obi Wan ospita una delle più grandi collezioni private su Star Wars, che il proprietario Steve SanSweet cominciò a metà degli anno '70.

ESTERNI DELLA FATTORIA DEI LARS (Chott el-Djerid, Tunisia) - Uno dei luoghi più riveriti di Star Wars è di sicuro quello dei crateri artificiali, dove Luke Skywalker appare per la prima volta in scena nell'Episodio IV: Una nuova Speranza. E' sul bordo di uno di questi crateri che spesso i fan si mettono in posa come nel,la famosa scena in cui ossera i due soli di Tatooine.

ESPOSIZIONE DI STAR WARS AL MUSEO DI MADAME TUSSAUDS (Londra e Berlino) - Da maggio nei musei di Londra e Berlino di Madame Tussauds sono esposte le figure in cera dei personaggi di Star Wars. In più sono state ricreate alcune delle scene più famose.

STAR TOURS - L'AVVENTURA CONTINUA (Disneyland, Disney's Hollywood Studios e Disneyland Tokyo) - Un classico Disney rivisitato, Star Tours - L'Avventura Continua permette ai fan di prendere parte a una missione ribelle. L'attrazione offre 54 diverse storie e scenari che vengono proposti in modo casuale per offrire un'esperienza sempre nuova.

SKELLING MICHAEL (Skelling Michael, Irlanda) - Secondo l'opinione di molti Skelling Michael sarà il rifugio di Luke Skywalker e probabilmente il luogo da lui scelto per fondare la sua Accademia Jedi.

YAVIN 4 (Tikal, Guatemala) - Le antiche rovine Maya nella città di Tikal in Guatemala sono diventate la base Ribelle su Yavin 4 nell'episodio IV di Star Wars: Una nuova Speranza. Per vedere la famosa scena girata qui, bisogna salire fino in cima al tempio IV dove guardando verso Est si vedono gli altri 3 templi come appaiono nel film. Le scene in interna sono girate in studio.

QUARTIERE DEGLI SCHIAVI DI MOS ESPA A TATOOINE (Ksar Hadada, Tunisia) - Situato nei pressi della città di Tataouine nella Tunisia del Sud, Ksar Hadada fa da sfondo a Mos Espa, il quartiere degli schiavi in Guerre Stellari Episodio I: La minaccia del fantasma.

LA CITTA' DI THEED, NABOO (Plaza de Espana, Siviglia) - Anche se il paesaggio è stato modificato per creare la città di Theed nell'Episodio I di Star Wars: La minaccia fantasma e II: L'attacco dei cloni, Plaza de Espana a Siviglia è ancora ben distinguibile sia sullo schermo che da vivo. Nella realtà la piazza ha la forma di un semicerchio, nella versione cinematografica è stata modificata dagli scenografi in modo da farla sembrare un cerchio intero. Sul quarto ponte da sinistra, che rappresenta l'antico regno spagnolo di Navarra, sono state girate la maggior parte delle scene.

Tra i 26 luoghi dove "l'intensità della Forza" è imperdibile ci sono anche delle mete italiane:

NABOO (Lago di Como, Italia) - Due diverse location del lago di Como sono state scelte per rappresentare il pianeta di Naboo. Villa del Balbaniello con i suoi magnifici terrazzi e i suoi rigogliosi giardini è stata usata per girare numerose scene, tra cui quella del matrimonio tra Anakin e Amidala. Sulla sponda ovest del lago, nel prato tra Tramezzo e Griante, è stata girata la scena del pic nic della coppia.

PALAZZO REALE DI NABOO (Caserta, Italia) - Alcune location in Italia del Nord e del Sud sono apparse negli episodi I e II come ambientazione per il pianeta Naboo nei Territori dell'Orlo Intermedio. La Reggia di caserta è stata usata per girare le scene in interna del meraviglioso Palazzo Reale della regina Amidala ne La Minaccia fantasma, successivamente abitato dalla regina Jamila ne L'attacco dei Cloni.

MUSTAFAR (Etna, Sicilia) - Per l'episodio III: La Vendetta dei Sith la produzione è tornata in Italia, questa volta in Sicilia, dove diverse immagini dell'Enta in eruzione sono state utilizzate come sfondo per la battaglia tra Anakin e Obi-Wan sul pianeta vulcanico Mustafar. E' proprio a causa delle ferite subite in questa battaglia che Anakin sarà costretto a indossare la famosa armatura nera che caratterizza Darth Fener.
ansa

Con 'Parole in Viaggio' a Napoli torna Gran Tour

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Metti degli scrittori (di best seller) in viaggio, come ai tempi del Gran Tour, invitali a raccontare Napoli e la Campania con gli occhi dei viaggiatori contemporanei. E così Joanne Harris potrà scoprire la dolcezza della 'Chocolat' partenopea, Jeffery Deaver vagabondare a caccia di ispirazioni noir, Marcos Giralt Torrente lasciarsi ispirare dalla città 'spagnola': è l'idea forte di 'Parole in viaggio - Words in Journey', rassegna ideata dall'americana Barbara Burdick e dallo scrittore e regista napoletano Angelo Cannavacciuolo, che alla terza edizione arriva in città dopo aver portato in luoghi d'ispirazione come Sorrento, Pompei e Ravello, scrittori del calibro di Gore Vidal, Jay Parini, Ethan Canin, Jim Nisbet, Margaret Atwood, Annie Proulx, Philippe Claudel, Arturo Perez-Reverte.

Ad ospitare gli incontri sono due sedi di grande fascino: Palazzo Zevallos Stigliano, del circuito Gallerie d'Italia, dove è custodito il capolavoro detto l'ultimo Caravaggio, 'Il martirio di Sant'Orsola', e l' Antro di Virgilio. Primo appuntamento domani (ore 18:30 )con la Harris, padre inglese e madre francese, cittadina dello Yorkshire e già a caccia di suggestioni culinarie e non tra le strade di una città 'che per la prima volta visito con calma e della quale non potrò che scrivere' anticipa gustando la celebre pasticceria locale, tassativamente al cacao. Dopo 'Chocolat', romanzo d'esordio ( 1998), tradotto in tutto il mondo e dal quale nel 2001 è stato tratto l'omonimo film con Johnny Depp, Harris è divenuta una autrice cult: presenterà all'ombra di Caravaggio il suo ultimo romanzo 'Il Canto del Ribelle' (Garzanti Editore).

    A Palazzo Zevallos, domenica 25 Ottobre, (ore 11:30) atteso anche Jeffery Deaver, 20 milioni di copie vendute in 150 paesi, romanzi tradotti in 25 lingue. Dal suo "Collezionista di ossa" è stato tratto l'omonimo film con Denzel Washington.

    Ultimo appuntamento è con un autore spagnolo, che sarà a Castel dell'Ovo il 13 Novembre (ore 18:00): Marcos Giralt Torrente, vincitore lo del Premio Strega Europa. Figlio del pittore Juan Giralt e nipote dello scrittore Gonzalo Torrente Ballester, presenterà "La fine dell'amore" (Elliot Editore). "Fu a San Francisco, nel salottino di City Light Book Shop, la libreria di Ferlinghetti, che nacque Words in Journey - spiega Angelo Cannavacciuolo, direttore e curatore della rassegna.

    Mentre parlavamo con un giovane scrittore californiano. Aveva nel cassetto un piccolo romanzo dal titolo The thousands words that rules the world, un libricino sul potere evocativo della parola scritta. Fu allora che a Barbara Burdick venne in mente l'idea di creare una rassegna stabile di letteratura internazionale, a Napoli. Un paio di mesi dopo, abbiamo cominciato a fare viaggiare le parole, da luoghi lontani fino a noi, nascoste tra le pagine dei libri di grandi scrittori stranieri, invitati a calarsi nella parte di nuovi viaggiatori".
    L'evento è sostenuto dall'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli. 
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Fiera Verona: 117 anni in sella, la carica di 3000 cavalli. Partnership con Touring, nasce prima guida 'Italia a cavallo'

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Centodiciassette anni e non sentirli: FieraCavalli continua a raccontare il mondo del cavallo nella sua evoluzione, a riunire gli appassionati provenienti da ogni parte del mondo, persino dal lontano sultanato dell'Oman, a mettere insieme sponsor, amatori, campioni, tutti i frammenti di un mondo complesso con una grande valenza economica in parte ancora da esplorare.

Un evento che torna dal 5 all'8 novembre, unico e atteso come dimostrano le cifre: 3000 cavalli di 60 razze (300 in più rispetto all'anno scorso), 750 aziende (+15% rispetto al 2014), 25 nazioni, una media complessiva di 160 mila visitatori.

Novità dell'edizione 2015 è una maggiore attenzione all'equiturismo, frutto della inedita collaborazione con il Touring Club: nasce infatti la prima guida 'Italia a Cavallo' curata dai giornalisti Federica Lamberti Zanardi e Luca Fraioli. Un modo di sospingere e promuovere una realtà che vede in Italia più di 7.000 chilometri di tracciati percorribili, oltre 120 mila appassionati e 4.500 agriturismi.

Altro protagonista assoluto della Fiera è il grande sport con la 15/ma edizione della Longines Fei World Cup, grande richiamo per i top riders. "Fieracavalli - dice il presidente di Veronafiere Ettore Riello nella conferenza stampa di presentazione nella storica sede del Touring a Milano - dà voce da oltre cento anni ad un settore che in Italia conta un milione e mezzo di cavalieri Per questa edizione abbiamo scelto di sostenerlo puntando maggiormente sul binomio turismo e sport, quali strumenti di promozione per l'intero comparto equestre che, in tutta Europa, conta 49 milioni di potenziali appassionati".

"Il secondo driver di crescita di questa Fieracavalli è lo sport - conferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -. Abbiamo investito molto in questo ambito per portare a Verona i campioni internazionali della Coppa del Mondo di salto ostacoli del circuito FEI e le giovani promesse. Per loro abbiamo allestito ben tre padiglioni dedicati, 5 ring di gara pari a 30mila metri quadrati di piste e tribune per 5mila posti a sedere, mille in più dell'anno precedente. E per la prima volta si potrà assistere alle competizioni fino alle ore 22".

Come ad ogni edizione, grande importanza è riservata poi alla filiera allevatoriale che in Italia raggiunge 16mila allevamenti, 50mila addetti e 35 associazioni. Fieracavalli a questo comparto riserva due padiglioni dove il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali presenta i miglioramenti qualitativi del Cavallo da Sella Italiano, mentre l'Associazione Italiana Allevatori raccoglie i 355 esemplari delle 7 Razze del Libro genealogico Italiano. Con più di 750 aziende, riunite in tre padiglioni, Fieracavalli è inoltre la più grande vetrina mondiale per il trade business dedicato al cavallo, grazie ai più importanti marchi internazionali di articoli per l'equitazione, attrezzature tecniche, veterinaria, alimenti per cavalli e complementi per maneggi e scuderie.

Spettacoli e divertimento completano il programma. Protagonista assoluto delle serate di sabato 7 e domenica 8 novembre è il Gala d'Oro "Ladies", spettacolo di arte equestre, dedicato quest'anno alle donne e con una guest star d'eccezione: l'amazzone Sylvie Willms.
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Giornate Farnesiane, la Tuscia si mette in mostra 24 e 25 ottobre apertura gratuita di palazzi e dimore antiche

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di Marzia Apice
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Dal Palazzo del Drago di Bolsena al Castello Orsini di Vasanello, dal Giardino della Rocca di Capodimonte ai palazzi della famiglia Farnese a Caprarola e Gradoli, fino alle rovine della distrutta città di Castro: la Tuscia si mette in mostra e svela al pubblico le meraviglie del suo territorio con leGiornate Farnesiane, in programma il 24 e il 25 ottobre.

In questa due giorni dedicata alla storia e all'arte saranno protagoniste e visitabili gratuitamente le dimore pubbliche e private appartenute ai Farnese, celebre famiglia la cui importanza si estende in diverse regioni italiane.

La dinastia che ha dato i natali a Papa Paolo III ha infatti regnato sul Ducato di Castro nella Tuscia ma anche sui Ducati di Parma e Piacenza arricchendo ogni territorio con splendidi palazzi che sono gioielli del nostro patrimonio. Senza contare il ruolo svolto dai Farnese durante il Rinascimento attraverso le committenze artistiche e l'intensa attività di mecenatismo, con pregevoli opere d'arte di pittura e scultura che sono confluite poi nella collezione del Museo Archeologico di Napoli.

Per il pubblico un'occasione per curiosare in luoghi preziosi in cui il tempo sembra essersi fermato a centinaia di anni fa, e nei quali abitualmente l'accesso non è consentito. A costituire il programma delle Giornate Farnesiane, promosse dall'Associazione Dimore Storiche - Sezione Lazio, una serie di visite guidate che si svolgeranno dal mattino al pomeriggio e che, oltre a mostrare la bellezza degli edifici, avranno un duplice obiettivo: da un lato quello di raccontare l'affascinante storia lungo i secoli della storica dinastia, dall'altro quello di testimoniare l'impegno con cui ancora oggi i privati proprietari degli antichi palazzi preservano e custodiscono beni che dal punto di vista culturale sono importanti per l'intera comunità nazionale e internazionale.

Per l'occasione, l'Associazione ha realizzato una guida con testi a cura di Giada Lepri e fotografie di Alessandro Celani che sarà a disposizione del pubblico nei luoghi della manifestazione. Al Castello Ruspoli di Vignanello (sabato ore 18.30), a Palazzo Farnese di Ischia di Castro (domenica ore 12.30) e al Castello di Vasanello (domenica, ore 16) saranno inoltre previsti concerti di clavicembalo del Maestro Luca Purchiaroni che eseguirà musiche farnesiane da lui trascritte.

Angkor, la città che dorme nella jungla. Da genio dei Kmer, più di 3 mila templi in sito simbolo Cambogia

di Daniela Giammusso

Ci sono luoghi che, banalmente, vanno visti, almeno una volta nella vita. Perché raccontano di quanto l'uomo possa superare se' stesso, senza però mai sciogliere davvero i loro misteri. E' la sensazione che si ha davanti alla selvaggia imponenza di Angkor, il sito archeologico più famoso della Cambogia, Patrimonio Unesco dal 1992 e non a caso in cima alle wish-list dei viaggiatori di tutto il mondo.

    Per oltre sei secoli, dall'802 al 1432, ovvero dal Dio Re Jayavarman II al potente Jayavarman VII, Angkor è stata il fulcro dell'impero Khmer cambogiano. Una metropoli fino a un milione di abitanti della quale però sono arrivati sino a noi solo gli edifici religiosi, gli unici al tempo costruiti in pietra e non in legno: più di tremila templi, disseminati per 400 chilometri quadrati di jungla, popolati da una miriade di personaggi, divinità, miti e leggende di Buddismo e Induismo.

    ''Riscoperta'' dall'esploratore francese Henri Mouhot durante una spedizione della Royal Geographic Society intorno al 1860, l'Angkor Word Heritage oggi è meta di milioni di turisti (pass da 1-3-7 giorni a 20-40-60 dollari). Con base d'appoggio nel vicino villaggio di Siem Reap, si può visitare in tuk tuk o in auto con driver. Qualche coraggioso sfida le alte temperature anche in bici, mentre i più fortunati si concedono un volo in mongolfiera. Per scoprire tutte le sue meraviglie non basterebbe una settimana. L'ideale è avere tre giorni: due per Piccolo e Grande Circuito e uno per spingersi fino alle rovine più lontane. Ecco una selezione dei 10 templi da non perdere.

    ANGKOR WAT - Non abbiate paura del grande Naga a sette teste.
    Il suo lungo corpo squamato è il ponte per Angkor Wat, la dimora degli dei, massima espressione del genio khmer. Considerato il più vasto edificio religioso al mondo (campeggia anche sulla bandiera nazionale cambigiana), fu costruito nel XII secolo come mausoleo di Suryavarman e protetto da un vasto fossato d'acqua.
    Le incisioni raccontano che non bastarono 30 mila operai e 6 mila elefanti. Divenuto monastero buddista nel XIV-XV secolo e mai realmente abbandonato, è una riproduzione in miniatura dell'Universo, con la torre centrale a simboleggiare il Monte Meru, l'Olimpo degli Hindu. Sulle pareti, centinaia di metri di bassorilievi, dalla Battaglia di Kurukshetra al Paradiso e Inferno, con oltre 3 mila Devata e Apsara, le ninfe celesti, tutte riccamente agghindate.

    ANGKOR THOM - Un esercito di temibili guerrieri vi accoglie all'entrata di Angkor Thom, la Grande città fortificata che Jayavaraman VII costruì dopo il saccheggio dei Cham per rendere inattaccabile il suo impero. Protetta da un muro di cinta a pianta quadrata e dal fossato del fiume Siem Reap (ancora come il Monte Meru circondato dagli Oceani), alla città si accede da quattro porte sormontate da demoni, divinità e torri. A Sud, quella più restaurata.

    BAYON - I 216 giganteschi volti di Avalokiteshvara, il Buddha della Compassione, con grandi occhi e un gelido sorriso, scrutano dall'alto del tempio che il leggendario Jayavarman VII volle proprio al centro di Angkor Thom. In qualunque punto vi poniate, potrete scorgerne almeno dieci, scolpiti nella roccia a immagine e somiglianza dello stesso re. Le pareti di scale e labirinti raccontano in bassorilievo battaglie, mercati e vita quotidiana con più di 11 mila personaggi.

    TA PROHM - Un tempo monastero buddista e università, set del film ''Tomb Raider'' con Angelina Jolie, è forse il luogo più incredibile di Angkor. Di certo quello dove la jungla dimostra tutta la sua forza, con gigantesche radici che circondano, stritolano e penetrano la pietra dei suoi secolari cortili e sculture. Se non vi basta, spingetevi fino a Ta Som per ammirare il colossale ficus che sovrasta il gopura della porta orientale.

    PREAH KHAN - Residenza temporanea di Jayavarman VII, il Preah Khan (Sacra Spada) è un labirinto di gallerie rettangolari costruite intorno a un santuario buddista, al quale si sono aggiunti poi decine di piccoli templi induisti, con altari per 500 divinità. All'esterno, una ancora misteriosa struttura a due piani in stile greco. Non perdete anche Banteay Kdei, più piccolo, ma non meno suggestivo.
  
BAPHUON - Dedicato a Shiva e costruito come una piramide simbolo del Monte Meru, ripaga delle ripide scalinate con uno dei più bei panorami del sito. Sul muro di sostegno, un Buddha disteso lungo 60 metri. A pochi minuti, i pochi resti del Palazzo Reale.

BANTEAY SREI - Il Tempio delle donne è tra i pochi eretto non per volere reale, ma da Yajnyavahara, consigliere di Rajendravarman e insegnante di Jayavarman V. Tutto in arenaria rossa, è il miglior esempio del restauro per anastilosi.

KBAL SPÉAN - Occorre mezz'ora di trekking nella jungla sulle colline di Kulen, ma la sorpresa vale la fatica: un intero letto di fiume scolpito, tra lingam simbolo del Dio Shiva, animali sacri e immagini di Vishnu nel lungo sonno che origina la creazione del mondo. E poi Brahma dalle quattro facce, Shiva con la consorte Uma mentre cavalca il toro Nandin. Seguite il corso d'acqua e scendete sotto la cascata per un tuffo ristoratore.

TA KEO - Solenne con le sue quattro torri laterali e una centrale, è il tipico tempio-montagna angkoriano.

PRASAT KRAVAN - Entrate nelle torri e scoprirete Vishnu scolpito sui mattoni, con 8 braccia, mentre salva il mondo da un demone o con la consorte Lakshmi.
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Le donne di Klimt, Schiele e Kokoschka, sensuali e forti. Al Belvedere di Vienna fino a febbraio oltre 100 capolavori tra sesso e amore

di Cinzia Conti

Vienna ti aspetta!

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Sensuali, maliziose o raffinate. Seducenti e coinvolgenti oppure aspre e spigolose. Passive e quasi incoscienti oppure consapevoli degli sguardi e quasi imbarazzate. Amanti felici, madri in attesa, maliziose incantatrici, ritratte nell'intimità dell'autoerotismo o protagoniste di travagliate passioni. Coperte di raffinati tessuti e di opulenti ornamenti, velate solo delle calze oppure completamente esposte nella loro nudità. Sono tanti i volti e i corpi protagonisti dell'intensa mostra Klimt/Schiele/Kokoschka e le donne al Belvedere di Vienna dal 22 ottobre al 28 febbraio. Tre artisti dell'epoca d'oro della creatività viennese e delle nuove teorie psicanalitiche che sono quasi ossessionati dall'amore e dalle donne a cui riconoscono fascino e autonomia sessuale più di chiunque altro fino a quel momento.

Al Belvedere (tra gli edifici barocchi più belli d'Europa e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco con le mostre e le opere ospitate non solo nei due castelli superiore e inferiore ma anche nell'Orangerie, nel Palazzo d'Inverno e nel museo 21er Haus) sono stati riuniti oltre 100 capolavori provenienti da istituzioni e anche da molte collezioni private, divisi nei quattro filoni del ritratto, la coppia, la madre e la maternità e il nudo. In scena i rapporti tra i due sessi agli inizi del XX secolo e le origini dell'odierna identità sessuale.

Klimt, grande favorito dalle donne delle società viennese, ritrae nei suoi dipinti luminosi donne eleganti e raffinate avvolte in tessuti preziosi che quasi sembrano nascondere la loro personalità. Molto più diretti Schiele e Kokoschka che fanno emergere le loro signore e le loro paure esistenziali in un vuoto pittorico dai colori forti e decisi.

Anche il motivo della maternità, uno dei temi pittorici più antichi dell'arte religiosa occidentale, viene rivisitato sotto la spinta della politica sessuale della fin de siècle. Le donne, che finora erano o caste madonne oppure sirene meretrici, nei dipinti di Klimt e Schiele sono nude e al contempo gravide a sottolineare l'esplicito collegamento tra maternità e sessualità. Kokoscha, ossessionato dal desiderio di avere un figlio dalla sua amante Alma Mahler più volte rappresentata come allegoria della Vergine Maria, sembra sostenere l'idea della maternità come riscatto dalla promiscuità sessuale.

Nei ritratti d'amore emerge la concezione dell'uomo e la donna come opposti che non si uniscono mai perfettamente. Ecco allora le allegoriche unioni di Klimt e le travagliate vicende personali rappresentate dai due espressionisti.

Infine i nudi: seducenti, passivi e quasi in stato di incoscienza di Klimt, aspri, spigolosi e angosciosi quelli di Schiele e Kokoschka.

E proprio in questi giorni la grande arte di Klimt è anche al cinema con Woman in Gold dove il premio Oscar Helen Mirren interpreta la storia vera di Maria Altmann che ritorna in Austria per rientrare in possesso dei beni sottratti alla sua famiglia dai nazisti, tra cui il famoso "Ritratto di Adele Bloch-Bauer" (la "Donna in Oro" del titolo).

Cresce la stagionalità turistica per gli italiani in Norvegia


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Auspica di chiudere il 2015 con un aumento di italiani del 5 per cento l'ufficio norvegese per il turismo. 


Secondo le parole del marketing & communication di Innovation Norway, Marco Bertolini, "sono numeri che ci fanno piacere perché arriviamo da un 2014 in crescita e riconfermarci non è così automatico". Il manager segnala un aumento dei turisti italiani nei mesi di spalla, non solo verso la capitale Oslo ma anche su diverse aree del paese come i fiordi.

"Stiamo notando da parte dei tour operator una volontà di programmare itinerari non standardizzati alla scoperta della morfologia della Norvegia", spiega Bertolini. Intanto prosegue il programma di e-learning per agenzie Norway Express: sul portale italy.visitnorwayexpert.com sarà possibile visualizzare dieci filmati di 90 secondi che forniranno numerose informazioni sulla destinazione e la possibilità di vincere due viaggi.
ttgitalia.com

Natale a Stoccolma in Svezia

Stoccolma ti aspetta!

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Natale a Stoccolma

Passeggiando nei vicoli medievali della Città vecchia (Gamla Stan), quartiere storico di Stoccolma, con il rumore della neve che scricchiola a ogni passo, ti sembrerà di vivere nel libro di Charles Dickens “Canto di Natale”. Le campane suonano a festa e i vicoli e le stradine si aprono sulle piazze in cui vengono allestiti i secolari mercatini di Natale. Nell’aria si respirano i profumi inebrianti di caldarroste, biscotti allo zenzero e vino speziato caldo e i banchi dei mercatini sono zeppi di decorazioni natalizie tradizionali, giocattoli realizzati a mano e artigianato locale. Lo shopping natalizio a Stoccolma è come quello delle favole.
  • View over Skeppsbron, Stockholm
  • Christmas time in Gamla Stan (Old Town), Stockholm
  • Christmas time in Gamla Stan (Old Town), Stockholm
  • Christmas at Skansen in Stockholm
  • Christmas market in Gamla Stan/Old Town, Stockholm
  • Christmas market in Gamla Stan/Old Town, Stockholm
  • Lucia at Gustav Vasa church in Stockholm
  • Swedish Christmas Buffé at Grand Hôtel, Stockholm
  • Riddarfjärden in Stockholm
View over Skeppsbron, Stockholm

Mercatini di Natale

Storicamente, Skansen è la meta ideale per gli amanti dei tradizionali mercatini di Natale, un museo all’aperto dove puoi creare candele uniche, cuocere il pane e osservare i maestri artigiani al lavoro. Se preferisci aggiungere un tocco reale, visita i mercatini della Città vecchia (Gamla Stan), dove si trova il Palazzo Reale(Kungliga Slottet).

Tante cose da fare

A Stureplan puoi acquistare regali di lusso e vedere le bellissime luminarie. Non lasciarti sfuggire le decorazioni natalizie delle vetrine del grande magazzino più glamour di Stoccolma, NK (Nordiska Kompaniet) in Hamngatan. Se sei in città il 13 dicembre, partecipa a uno dei concerti di S. Lucia organizzati nella maggior parte delle chiese. Fai una pausa nel mercatino di Natale di Kungsträdgården, nel cuore del quartiere dello shopping, oppure vai a pattinare sul ghiaccio. Assaggia i pepparkakor (biscotti allo zenzero) imbevuti nel glögg caldo (vino speziato) oppure concediti un lussekatt (brioche allo zafferano), dolce tradizionale del Natale, durante una pausa caffè (fika), l’istituzione svedese per eccellenza.

Lo julbord di Stoccolma

Nel periodo di Natale, puoi gustare lo julbord (buffet di Natale) nei ristoranti più rinomati, ma due di questi sono famosi per lo stile esclusivo di Stoccolma: lo sfarzoso Operakällaren, al piano terra del Teatro dell’opera di Stoccolma, e ilGrand Hôtel, frequentato da VIP e facoltosi di Stoccolma.

Julbord in riva al mare

Se ami l’avventura, prendi il traghetto per le isole di Fjäderholmarna, molto amate dagli abitanti di Stoccolma, e gusta lo julbord del ristorante Fjäderholmarnas Krogcon vista sull’arcipelago e le luci della città. Pura magia. Se vuoi goderti un’atmosfera unica a bordo, prenota una crociera con buffet nel periodo di Natale.

Quando?

Da fine novembre a Natale.
fonte: http://www.visitsweden.com/

La Biennale sbarca on line con Google Cultural Institute. Grazie a partnership visitabile da oggi e anche dopo la chiusura

di Cinzia Conti

Guardare una delle oltre 4.000 opere esposte alla Biennale, scrutare le aree espositive interne ed esterne dei Giardini e dell'Arsenale, poi discuterne con amici e conoscenti e creare gallerie personalizzate da mostrare agli altri. Tutto questo non dalla Laguna ma sdraiati nella propria poltrona, oppure viaggiando o ancora passeggiando per strada da proprio cellulare. Ed essere assaliti non dall'intenzione di "saltare" la visita a Venezia ma piuttosto di organizzare un bel viaggio per vederla dal vivo, dopo esserne stati folgorati via web. Accade da oggi grazie alla partnership tra la Biennale e il Google Cultural Institute che mette on line che la mostra internazionale e le mostre di 80 Paesi in 70 padiglioni nazionali.

Su g.co/biennalearte2015 e www.labiennale.org/it/arte/esposizione2015-online/ e grazie anche ad un'app per dispositivi mobili scaricabile da Google Play sarà possibile sfogliare le opere esposte, fare tour virtuali attraverso Google Cardboard, visitare le sale grazie a più di 80 immagini Street View.

"E' un'operazione che consente di tenere viva la Biennale - dice il ministro Dario Franceschini alla presentazione del progetto presso il Mibact del progetto - anche quando è finita e questo finora non era mai capitato, se non all'interno delle pagine di un catalogo. La Biennale è un eccellenza non solo nella storia ma anche nell'innovazione". Franceschini aggiunge: "Quest'operazione consente di capire se questo tipo di collaborazioni moltiplicano, come io credo, i visitatori o invece rallentano, come sostiene qualcuno, il numero degli accessi. Ma io sono convinto che l'arte si apprezza e la si vede direttamente e io penso che anche quelle offerte dal web siano tutte occasioni per far venire la voglia di organizzare un viaggio".

"Quest'accordo che realizziamo con Google - dice il presidente Paolo Baratta - è un primo esperimento importante, e credo che possa avere sviluppi futuri per alcuni aspetti ancora imprevedibili. L'intera mostra sarà on line in modo gratuito. Non è l'accordo tra il diavolo e l'acqua santa, perché la minaccia della tecnologia diventa un'opportunità se non si è ospiti ma partner".

"Abbiamo digitalizzato - dice Amit Sood, direttore del Google Cultural Institute - non solo le bellissime storie della Biennale ma anche gli spazi per renderle accessibili a tutti e democratizzarle. Ma questo ovviamente non sostituirà certo il godimento della visita fisica alla mostra. Lavorando con il Google Institute con oltre 60 Paesi posso dirvi che l'Italia non è troppo indietro rispetto alle nuove tecnologie e soprattutto si respira una nuova energia e una spinta a livello di istituzioni culturali negli ultimi 6-8 mesi. C'è voglia di impegnarsi, fare qualcosa e correre rischi e di accogliere quello che è il nuovo ed è per questo che abbiamo deciso di concentrare le nostre risorse".
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I dodici laghi più suggestivi del mondo. Dall’Italia alla Cina, dal Canada alla Croazia, tour tra le bellezze

di Ida Bini - ansa
Moraine Lake, Canada
Immerso nella natura e nel silenzio nel Banff National Park, in Canada, il lago Moraine è un luogo da cartolina, uno dei posti più belli del Paese. Circondato da alte montagne e da fitte foreste di abeti, lo specchio del lago, che cambia colore in base alla luce che vi si riflette, è talmente bello da sembrare irreale. Sorge all’interno della Valley of the Ten Peaks della provincia dell’Alberta, e la sua caratteristica è il colore verde lattiginoso delle acque dovuto alla presenza di minuscole particelle di roccia. Il lago invita al tuffo ma la temperatura è bassa, essendo a quasi 2mila metri d’altezza; si può ovviare facendo un giro in barca o in canoa e apprezzare anche da altri punti di vista il panorama mozzafiato che regala. E’ possibile, comunque, visitare il lago percorrendo i sentieri che lo circondano.

Maligne Lake, Canada
E’ un luogo incantato e suggestivo, circondato dalle montagne rocciose dell’Alberta, nel Canada occidentale, con acque limpidissime e turchesi, da scoprire a piedi o in mountain bike con escursioni lungo i sentieri nei boschi e che per 23 chilometri circondano il lago. E’ possibile anche esplorare il Maligne in canoa o con il battello che arriva a Spirit Island. Lungo la strada panoramica che dal vicino Jasper National Park porta al lago è facile imbattersi in orsi, cervi e capre di montagna.

Lago di Como, Italia
Giardini rigogliosi e ville storiche, borghi suggestivi e vedute mozzafiato sono ovunque sul lago lombardo più famoso d’Italia. Elegante e romantico, il lago di Como è perfetto per trascorrervi un weekend alla scoperta di Bellagio, Cernobbio e Como con le loro ville signorili e panoramiche - Olmo, d’Este, Carlotta, Balbianello - e i tanti percorsi del lungolago, oppure per fare una corsa in motoscafo o per fare il bagno nelle acque pulitissime di Bellagio, che anche quest’anno ha ricevuto la bandiera blu di Legambiente.

Milino Jezero, Croazia
Sorge nel parco nazionale dei Laghi di Plitvice, più di 30mila ettari di paesaggi mozzafiato nella Croazia nordorientale, tra meraviglie naturali e un insieme di 16 bellissimi laghi, legati l’uno all’altro da cascate che stupiscono e incantano. Il Parco naturale è uno dei posti più suggestivi del mondo, premiato dall’Unesco che l’ha inserito nel patrimonio dell’Umanità per la presenza di ruscelli, laghi, grotte, cascate e foreste. Milino Jezero fa parte dei dodici laghi superiori del Parco: sono piccoli laghi separati tra di loro soltanto da una barriera di tufo. Otto sono gli itinerari organizzati dal Parco, suggestivi e accessibili a tutti, che permettono di visitare gran parte dei laghi; la durata dei tour varia dalle 2 alle 6 ore.

Lago di Jiuzhaigou, Cina 
Sorge nella riserva naturale di Sichuan, nel cuore della Cina, famosa per le numerose cascate e i laghi dalle acque incontaminate e dagli scorci mozzafiato. Per premiare e conservare la loro bellezza l’intera valle è stata inserita dall’Unesco tra i beni patrimonio dell’Umanità. Il lago, circondato da una vegetazione lussureggiante che regala all’acqua una tonalità turchese, è conosciuto anche come “il lago del panda”: è sulle sue sponde, infatti, che gli animali simbolo del Paese vengono ad abbeverarsi. Il lago sorge a più di 2.500 metri d’altezza ed è famoso anche per la presenza della cascata più alta della Valle, che si ghiaccia durante l’inverno regalando scenari bellissimi e magici.

Thaoe Lake, Usa
Sul confine tra Nevada e California, il lago Thaoe è di una bellezza sconcertante: famoso per la stazione sciistica sulle montagne della Sierra Nevada e per l’acqua cristallina circondata da 116 chilometri di costa, è così bello che i due stati nordamericani ne rivendicano il possesso. Tanti sono i cottage e gli alberghi posizionati intorno al lago che consentono di organizzare piacevoli soggiorni, sia invernali per chi ama lo sci, sia per le passeggiate o gli sport acquatici nelle altre stagioni. C’è una curiosità legata al lago: qui, infatti, vennero girati alcuni film, tra cui molte scene de Il Padrino-Parte II, diretto da Francis Ford Coppola.


Crater Lake, Usa
Occupa una caldera vulcanica estinta nello stato dell’Oregon ed è il lago più profondo degli Stati Uniti, caratterizzato dal colore blu intenso, quasi elettrico, delle sue acque. Bello e suggestivo, il lago Crater sorge nel cuore dell’omonimo parco nazionale, famoso per i suoi paesaggi lunari e i grandi pinnacoli di roccia. Tanti sono i tour panoramici che si possono fare intorno al lago tra boschi di pini e abeti rossi e le escursioni in barca, anche per chi ama pescare. I punti panoramici per godersi la bellezza del lago sono sulla sponda occidentale, vicino a Watchman, da dove si vedono Wizard Island, la punta del cono vulcanico che emerge dalle acque, e Phantom Ship, un altro picco vulcanico che durante i periodi di nebbia sembra proprio un vascello fantasma.

Wakatipu Lake, Nuova Zelanda 
Frequentato dagli sportivi e da chi fa vacanze “in the wild”, scelto dai registi che vi girano film e amato per i romantici soggiorni che offre sulle sue rive, il Wakatipu è il terzo lago più grande della Nuova Zelanda, un luogo spettacolare e magico nella regione meridionale dell’isola. Queenstown, Kingston, Glenorchy e Kinloch sono le località che lo circondano, ricche di scorci panoramici e di antiche leggende Maori. A queste si appellano gli abitanti del lago per trovare una spiegazione allo strano fenomeno naturale del Wakatipu e al suo insolito innalzamento e abbassamento del livello dell’acqua, quasi come se respirasse. Il lago Wakatipu regala un’affascinante scenario per chi ama fare trekking, escursioni nelle foreste, parapendio, bungee jumping, sci e, ovviamente, sport acquatici.

HallstätterSee, Austria
Nel Salzkammergut, regione dell’Austria nordoccidentale, il lago di Hallstatt è un luogo suggestivo e incantevole, la cui bellezza è amplificata dalle acque cristalline, dall’azzurro del cielo e dalle cime delle montagne che vi si riflettono. In particolare in questa stagione la sua bellezza cresce con la nebbiolina che sale dall’acqua del lago e avvolge i folti boschi e, sulla riva occidentale, il borgo di Hallstatt, patrimonio dell’Umanità, famoso per le miniere di sale, le più antiche del mondo. Il borgo è il punto panoramico migliore per godersi la vista del lago, spesso affollato di turisti, ma perfetto per ammirare le dolci acque.

Pangong Tso, India
E’ il più grande lago della catena montuosa dell’Himalaya, nella regione indiana del Ladakh. Sorge a un’altezza di più di 4mila metri e d’inverno si ghiaccia completamente nonostante l’acqua sia salata; il Pangong, infatti si può visitare soltanto da maggio a settembre. Il suggestivo lago si trova a cinque ore di automobile dalla città di Leh e il viaggio per raggiungerlo non è tra i più comodi, per la presenza di strade di montagna dissestate e tortuose. La fatica, tuttavia, è ripagata dalla bellezza dell’insolito lago, dove non ci sono pesci ma solo piccoli crostacei e numerose specie di uccelli.

Loch Duich, Scozia
E’ il lago di Eilean Donan, il famoso castello del XIV secolo simbolo della Scozia, che sorge sull’isola al centro della confluenza di tre laghi che formano il Duich, nelle Highlands occidentali. Lungo la sua riva meridionale, in direzione Letterfearn, si arriva di fronte al castello da dove si gode un’ottima vista con le montagne sullo sfondo. Il punto panoramico più bello, tuttavia, è sul lato opposto, al Carr Brae Viewpoint, dopo una passeggiata che sale fino al punto in cui si vede il lago dall’alto: il paesaggio è incantevole con tutta la vegetazione che lo circonda. E’ obbligatoria anche una visita al castello, raggiungibile da un ponte in pietra.
Lago Pehoe, Cile
Sorge in uno dei parchi nazionali più belli del Cile, il Torres del Paine, nella regione di Magallanes, a sud del Paese. Raggiungere il lago è complicato: si viaggia su strade sterrate anguste e lente ma la fatica è ripagata dalla bellezza del posto, dove si possono incontrare puma e condor. I colori dell’acqua sono stupefacenti e le montagne innevate e i ghiacciai che incorniciano il lago ne completano la bellezza. E’ possibile attraversare il Pehoe in catamarano e raggiungere sentieri che si inoltrano nelle foreste o in punti panoramici disposti sul lungolago.