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Turismo Mostre Parigi Chagall, trionfo in musica

da Avvenire


«Le due meraviglie del mondo sono la Bibbia e la musica di Mozart e una terza, naturalmente, l’amore». Questa citazione insieme semplice, luminosa e profonda è stata incisa nella sala centrale dell’itinerario espositivo offerto dalla mostra “Marc Chagall. Il trionfo della musica”, accolta fra le mura ancora fresche d’intonaco della Philarmonie, antro dalle linee ondeggianti quasi come le orecchie dei parigini a cui è per ora destinata (ma dal 5 marzo al 13 giugno la mostra sarà a Nizza, al Museo Marc Chagall).
E la citazione del celebre artista di origine russa naturalizzato francese, accarezzando sinesteticamente sensi diversi, riassume bene il proposito dell’evento, teso a mostrare quanto Chagall fu sedotto durante tutta la sua vita dalla musica, al punto da dedicare una porzione considerevole della propria opera ad allestimenti al servizio di una musa al quale non si è soliti associarlo. L’ultima grande mostra parigina dedicata al pittore, nel 2013 al Musée du Luxembourg, aveva molto insistito sull’ispirazione biblica dell’immaginario chagalliano. In modo complementare, quella in corso approfondisce l’altro piede che irrorò di continuo l’ispirazione dell’artista di famiglia ebrea scomparso nel 1985 sotto il sole di Provenza, dopo quasi un secolo pieno di slanci (nacque nel 1887 a Vitebsk, nell’attuale Bielorussia).
In questa coda d’anno così fosca nella Parigi martoriata dal terrorismo, la mostra appare per contrasto ancor più come un’oasi imbevuta di armonie, dove sono convocate oltre alla pittura e alla musica, pure la danza, la poesia e la scultura. Una sorta di raro ritrovo fra muse che l’evocazione di soli pochi altri geni novecenteschi potrebbe analogamente consentire. In un insolito itinerario cronologicamente a ritroso, dalla piena maturità indietro fino agli albori, si parte con le grandi composizioni allegoriche commissionate nei primi anni Sessanta al pittore già dalla chioma bianca, in particolare per decorare l’Opéra Garnier di Parigi: un’iniziativa del celebre ministro della Cultura dell’epoca, lo scrittore André Malraux.
E fu probabilmente solo il carisma dell’autore della Condizione umana a convincere Chagall ad imbarcarsi in una simile impresa. Possono così persino commuovere le foto, riprese nell’atelier parigino, del settantenne che traccia tratti al suolo con un lungo pennello come un moschettiere ancora non pago di migliaia di duelli con il mistero delle forme e dei colori. Realizzata su ampie strisce di tessuto fissate poi sopra i precedenti affreschi, l’allegoria interpreta e riunisce i capolavori operistici dei più grandi.
Accanto a Mozart, Beethoven, Wagner, Verdi, c’è spazio anche per altri, dai francesi ai russi. La passione di Chagall per i palchi abitati dalla musica lo spinse persino a realizzare le scenografie e i costumi di rappresentazioni memorabili, dal Flauto magico di Mozart fino a balletti come l’Uccello di fuoco di Stravinskij, o il Dafni e Cloe di Ravel. L’opera forse più sintetica e impressionante della mostra, già nella seconda sala, è Commedia dell’arte (1958), vasto olio su tela giunto da Francoforte. In un turbine calmo, sembrano vibrare nella composizione tutti i colori, i personaggi allegorici e i simboli, le ossessioni e le arti, compreso il circo, cari al pittore.
Ad impressionare, di certo, è pure l’azzeccata scelta di mostrare il capolavoro esattamente alla confluenza fra le sonorità operistiche della prima sala (di volta in volta mozartiane, wagneriane, verdiane ecc.) e i ritmi per balletto della terza. Dopo aver soggiornato in Grecia, Chagall s’innamorò più che mai del blu, ma acquisì nell’Ellade pure una nuova consapevolezza della forza dei miti che da sempre tanta arte scenica hanno ispirato.
Nasceranno così scenografie mai viste prima nei teatri d’opera, alla frontiera fra mistiche cosmogonie ed eterni giochi dell’infanzia o di quelle età adulte rimaste gelosamente infantili. Per illustrare al meglio il divario che separa il semplice eclettismo dalla geniale e spontanea sinestesia, una saletta è dedicata anche alle sculture, fra cui un toccante Cristo in rilievo in pietra chiara sedimentaria di Provenza. Alcune teche illustrano pure la variopinta produzione in ceramica. L’ultima sala schiude invece le prime sperimentazioni giovanili di Chagall, nel cuore della cultura ebraica dell’Europa orientale, fra violinisti dal volto verde e rabbini avvolti già nella poesia e nel sogno che da allora non abbandoneranno mai più l’artista. Dalla Galleria Tret’jakov di Mosca sono giunti pure i pannelli allegorici del 1920 concepiti per il Teatro d’arte ebraica (Goset): accanto al celebre La musica, pure quelli su drammaturgia, letteratura e danza. Fu un tentativo per accostare l’avanguardia artistica dell’epoca a uno scopo sociale e politico di legittimazione della diaspora ebraica nel nascente spazio sovietico.
Rispetto al cemento grezzo che caratterizza i vestiboli della Philarmonie, la mostra catapulta lo spettatore in una piscina di luce e di suoni che non sembrano sopportare nessuna rigidità. Per chi non fosse ancora pago, un’altra mostra gemella di taglio più biografico, ma sempre sulle relazioni fra Chagall e la musica, è stata parallelamente allestita a Roubaix, alla frontiera con il Belgio: le “fonti musicali” dell’artista sono esplorate attraverso circa duecento opere. Per una strana coincidenza, l’asse geografico fra le due mostre è lo stesso a cui ha dato risalto la tragica attualità francese delle ultime settimane. E per molti visitatori, all’uscita dalle due mostre, ci sarà di certo qualche ragione in più per rallegrarsi del passaggio fra i terrestri di un certo Chagall.
Parigi, Philarmonie
Marc Chagall
Le triomphe de la musique
Fino al 31 gennaio 2016

Da Shakira a Peppa Pig: con Costa Crociere è felicità al quadrato

Patrizio Roversi, Susi Blady, Bruno Barbieri, finanche Peppa Pig ma soprattutto Shakira: sono le grandi firme dell’offerta e della nuova campagna di comunicazione che Costa Crociere ha scelto per caratterizzare il suo prodotto che a partire dalla stagione 2016 solcherà il mare nel segno del claim “Benvenuti alla felicità al quadrato”. E il film principale della campagna che partirà in esclusiva ed a reti unificate sulle reti Mediaset la sera di Natale (dopo un’anteprima in onda dal 20 dicembre), avrà come protagonista proprio Shakira e la sua solarità.
Un primo assaggio del rinnovato gusto di Costa è stato concesso stamattina nello Spazio Zegna di via Savona a Milano dove, guidati dalla showgirl argentina Belen Rodriguez, il management ed i testimonial Costa Crociere hanno svelato i piani Costa per il 2016 ad una platea affollata ed incuriosita.
Parlando dell’innovazione del prodotto, il Direttore Generale di Costa Crociere, Neil Palomba, ha spiegato: “A partire dal 2016 proporremo una serie di esperienze esclusive ed uniche, che si potranno godere solo in vacanza con noi. Abbiamo pensato a cose diverse, per soddisfare gusti e aspettative molto differenti, anche di chi non ha mai provato la crociera in passato. Per questo la nostra campagna di comunicazione si basa sull’idea di felicità al quadrato. Quando anche le persone che sono in vacanza con noi sono felici, la nostra felicità si moltiplica. Ed è proprio quello che succederà a bordo delle nostre navi.”
La prima grande novità è una partnership all’insegna della grande cucina italiana. Da gennaio 2016 gli ospiti in crociera sulle navi Costa potranno gustare, in occasione della cena di gala, un menu d’autore ideato da Bruno Barbieri, lo chef italiano con il numero più alto di stelle Michelin conquistate, ben sette. Il menu sarà un autentico viaggio tra gusti e sapori della tradizione italiana, da nord a sud.
La felicità in crociera non sarà solo a bordo delle navi, ma anche durante le soste nelle varie destinazioni comprese nell’itinerario. Per proporre esperienze uniche e da ricordare, Costa si è affidata alla coppia di esperti viaggiatori di “Turisti per Caso”, che nel 2015 ha ottenuto il premio come miglior sito dedicato al turismo. Syusy Blady e Patrizio Roversi hanno selezionato le escursioni migliori tra le oltre 2.200 offerte dalle navi Costa, puntando su quelle che permettono di scoprire gli aspetti più suggestivi e particolari di ogni meta.  
Gli ospiti diventeranno i veri protagonisti del divertimento a bordo. A partire da aprile 2016 il famoso talent show Tú sì que vales, amato da milioni di telespettatori, arriverà anche sulle navi Costa. Proprio come nel format televisivo, chiunque sappia cantare, ballare o abbia un’abilità particolare potrà esibirsi sul palcoscenico dei teatri della flotta Costa, davanti a centinaia di spettatori. Una giuria di ufficiali e professionisti dell’intrattenimento di bordo giudicherà le perfomance, e il voto del pubblico contribuirà a decretare il vincitore della serata. Inoltre i migliori talenti di ogni crociera avranno la possibilità di giocarsi la propria chance per partecipare agli episodi televisivi del Tú sì que vales italiano.
Il divertimento a bordo sarà garantito anche per i piccoli crocieristi, che vivranno un’esperienza davvero entusiasmante in compagnia della beniamina dei loro cartoni animati preferiti: Peppa Pig. Amata dai bambini di oltre 180 paesi nel mondo, ad aprile 2016 salirà a bordo delle navi Costa per emozionanti e divertenti avventure. I piccoli ospiti potranno incontrarla e giocare con lei nello Squok Club, in uno spazio che ricrea le ambientazioni del cartone animato, con allestimenti diversi da nave a nave. Intorno al colorato mondo di Peppa Pig verranno proposti numerosi giochi creativi e momenti educativi per tutti i bambini, con la costante e sapiente conduzione degli animatori di bordo.
“Nonostante la crescita costante degli ultimi anni – ha aggiunto Palomba – il mercato delle crociere ha ancora un grande potenziale di sviluppo. In Europa poco più dell’1% della popolazione va in vacanza in crociera. Per accrescere il numero di appassionati di crociere, abbiamo puntato non solo su nuove costruzioni, ordinando due navi all’avanguardia alimentate a gas naturale liquefatto (LNG) in arrivo nel 2019 e 2020, ma anche su una grande innovazione di prodotto per le navi già attualmente in servizio”. 
webitmag.it

Lungo le strade del vino dalla Francia al Sudafrica

In giro per il mondo tra filari storici, cantine d’autore e vini pregiati
Sono centinaia le strade ufficiali del vino diffuse in tutto il mondo: sono percorsi bellissimi da fare a piedi, in auto o in bicicletta, creati dalle maggiori regioni vinicole e valorizzati dagli enti locali per scoprire il territorio, le cantine, i diversi metodi di produzione e le etichette di vini più prestigiose. Unite in associazioni e federazioni e tutelate da norme locali, le strade del vino sono uno strumento che avvicina alla cultura, alla natura e ai sapori di ogni singola area vinicola, strettamente collegate al turismo e al commercio. Ogni regione di ogni Paese ne possiede più di una, soprattutto nel vecchio continente: dall’Austria alla Spagna, dalla Germania al Portogallo, dalla Svizzera alla Francia, terre dalle antiche tradizioni vitivinicole. Ma anche in California, in Sudafrica e in Nuova Zelanda si sono moltiplicati gli itinerari e i percorsi alla scoperta di vigneti e di cantine di altissima qualità che, in alcuni casi, stanno rubando la scena alle grandi aziende europee. Ecco una scelta delle strade più belle e famose da percorrere.
Alsazia, Francia
Ogni regione francese ha un numero altissimo di strade del vino, le route des vins, che attraversano vigneti generosi e curati come giardini in territori ricchi di sapori e di tradizioni. Sono percorsi turistici tra castelli, relais châteux, cantine e aziende che offrono un’ottima gastronomia e un organizzazione di accoglienza di alto livello. Tra le aree più ricche di itinerari ci sono il Bordeaux, la Borgogna, il Beaujolais, lo Champagne e la Côte du Rhône; nel Poitou Charente c’è persino un percorso, l’unico al mondo, dedicato al cognac. Eppure la strada del vino più antica di Francia è quella alsaziana, nata intorno al 1950: quasi al confine con la Germania, la route è un susseguirsi di villaggi - alcuni storici e bellissimi come Comar e Ribeauvillé - con le facciate a graticcio, le strade acciottolate attraversate da canali e ponti che scorrono lungo filari traboccanti d’uva. La route attraversa la regione da nord a sud per 170 chilometri in un dedalo di strade - circa 50 - che, corredate di cartelli informativi, raggiungono vigne, castelli e cantine aperte alle degustazioni degli ottimi vini bianchi alsaziani. Per informazioni: www.vinsalsace.com
Renania-Palatinato, Germania
Nata nel 1935 durante la grande e storica annata per la produzione di vini Riesling del Reno, la Weinstraße Renania-Palatinato è una delle strade del vino più belle della Germania sud-occidentale. E’ il percorso più antico che attraversa un paesaggio unico, dove si concentrano i vigneti più produttivi e una natura rigogliosa, punteggiata da borghi medievali, castelli, monasteri e boschi fiabeschi. La Weinstraße parte dalla Weintor, la porta del vino di Schweigen-Rechtenbach, al confine con la Francia, e termina dopo 85 chilometri a Bockenheim. Lungo il percorso una rete di aziende e cantine ospita viaggiatori e appassionati di vino attraverso sentieri ricchi di fascino e cultura e borghi storici come Bad Bergzabern, Edenkoben, Neustadt an der Weinstraße, Deidesheim, Bad Dürkheim e Grünstadt. Il percorso principale e le tante deviazioni sono collegate da un’ottima segnaletica: cartelli gialli riportano un grappolo d’uva con dieci chicchi e la scritta Weinstraße per non perdersi nella generosa foresta del Palatinato, la più estesa del Paese. La vicinanza del fiume Reno regala un clima favorevole anche per la coltivazione di fichi, kiwi, limoni e oleandri in una sorta di oasi dal microclima quasi mediterraneo, con una media di 225 giorni di sole all’anno. Il momento migliore per percorrere la strada è da marzo a ottobre, dopo la vendemmia, quando si susseguono feste, mercatini e degustazioni. Info:www.germanwineroute.com
Lavaux, SvizzeraNelle fertili terre del cantone del Vaud, lungo le rive settentrionali del lago di Ginevra, l’uomo ha creato i terrazzamenti di viti del Lavaux per la produzione di vino da un ottimo Chasselas, compiendo un lavoro armonioso e artistico. In realtà quest’anomala strada del vino in Svizzera, Terrasses de Lavaux, si può ammirare solo a bordo di un trenino, lento e pittoresco, che per più di tre ore sfiora i bellissimi vigneti. Si sale a bordo del Lavaux Express, in funzione da aprile a ottobre, da Lutry o da St-Saphorin, passando accanto a Aran e Grandvaux, Riex, Epesses e Dézaley. Dai finestrini i vigneti, che si estendono per trenta chilometri da Château de Chillon fuori Losanna, sono uno splendore, specie al tramonto quando i colori regalano ancora più emozioni. Dichiarate patrimonio mondiale dell’Unesco, le vigne rappresentano la storia e la cultura della nostra civiltà: conosciuti già a partire dall’XI secolo dai monaci benedettini e cistercensi che godevano dei loro frutti, pare abbiano origini romane, grazie al ritrovamento di alcuni reperti archeologici. Risale all’epoca medievale, invece, la costruzione dei terrazzamenti e dei sentieri che li circondano. Per informazioni: www.lavauxexpress.ch
Douro, PortogalloIl fiume Douro scorre sinuoso e lento tra le colline terrazzate di vitigni, punteggiate da quintas e castelli nel Portogallo del nord. La valle che attraversa e che porta il suo nome, una delle regioni vinicole più antiche d’Europa, produce il celebre vino Porto: si visita in automobile, in bicicletta o con un treno a vapore. Lo spettacolo lungo il fiume è struggente: i vigneti ricoprono il territorio, da dove spuntano villaggi, borghi, ristoranti, cantine belle come musei e alloggi romantici e ricchi d’atmosfera. Lungo le rive del fiume si vedono attraccati i barcos rabelos, le barche che un tempo, cariche di botti di vino, scivolavano fino all’Atlantico. Qui, tra il fiume e l’oceano, l’area vinicola è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco perché produce ancora artigianalmente il vino liquoroso più famoso del mondo. Alle visite enogastronomiche si uniscono quelle culturali: tanti, infatti, sono i musei, i castelli e le chiese che hanno fatto la storia del Paese. Il percorso per visitare la grande valle del Douro parte dalla città di Porto, culla del vino portoghese, e arriva fino in Spagna attraverso borghi, santuari barocchi, case coloniche circondate da vigneti e siti preistorici. Tantissime sono le tappe, dove fermarsi a degustare, dove fare acquisti o anche semplicemente dove visitare castelli, come quello di Guimarães, in cui nacque il primo re e fondatore del Portogallo. Si passa per Peso da Régua, famoso per il museo sulla produzione storica del vino, e si prosegue per Lamego, cittadina dominata dal santuario barocco di Nossa Senhora dos Remédios, che si raggiunge percorrendo una scalinata ricoperta di azulejos. E’ proprio in questo monastero che, alla fine del XVII secolo, nacque l’originale vino Porto: due mercanti londinesi, risalendo il fiume Douro, scoprirono che, aggiungendo acquavite al vino rosso dei frati, potevano preservarne la qualità durante le lunghe traversate per mare. Il successo del vino in Inghilterra fu immediato e molti commercianti inglesi decisero di trasferirsi nella città di Porto e lungo le rive del Douro per produrre il vino personalmente. Molti dei marchi che ancora oggi producono il Porto, infatti, recano nomi inglesi (Sandeman, Taylor’s, i più conosciuti). La strada del vino prosegue poi per Vila Nova de Foz Côa con il suo parco archeologico d’arte rupestre, patrimonio dell’Unesco, e termina a Barca de Alva, a due chilometri dal confine spagnolo, in un parco naturale. Info:www.visitportugal.com
Rioja, Spagna
Tra le numerose strade del vino in Spagna la più famosa è quella che attraversa i 54mila ettari di vitigni doc de La Rioja. La ruta è attrezzata con relais, ristoranti, cantine e musei per accogliere chi vuole scoprire il territorio, a nordest della Spagna, le sue tradizioni e il suo ricco patrimonio enogastronomico. Viaggiare lungo la strada de La Rioja significa anche entrare nella cultura e nella storia del Paese e avvicinarsi allo stile di vita dei numerosi villaggi e borghi presenti lungo la via. Tante sono le possibilità di entrare nell’area vitivinicola: la via più frequentata è quella in autobus o in automobile da Bilbao fino a Haro, la capitale del vino della zona. Qui, nell’incantevole borgo medievale si organizzano numerose visite guidate alle migliori cantine e si fanno ottime degustazioni di vini rossi, tra i più pregiati di Spagna. Un’altra opzione è partire da San Sebastián, attraversare Haro e raggiungere altri borghi medievali, come Samaniego, Elciego o Laguardia, nella vicina Rioja Alavesa. Qui, tra vigneti a perdita d’occhio spuntano cantine e aziende dove fermarsi a fare degustazioni e acquisti, in particolare vicino a Elciego, dove sorge la famosa e prestigiosa Bodega Marqués de Riscal, l’azienda vinicola più antica di Spagna. Oggi la struttura, realizzata da Frank O. Gehry, innovatrice e anticonformista, fa scuola tra i grandi produttori spagnoli di vino ed è anche un luogo di incontro e di studio, una vera città del vino. Informazioni: www.spain.info/it
Stellenbosch, Sudafrica
La produzione di vino sudafricano sta acquistando sempre più fama e considerazione internazionale, grazie all’esperienza vinicola francese insieme alle ottime condizioni climatiche e del suolo del Paese africano. Qui si coltivano ben 30 varietà dei vitigni e l’autoctono Pinotage e sono già 15 le strade del vino, riunite in un’associazione, che consentono di scoprire le cantine e le etichette di vino più prestigiose. La più famosa e frequentata è la wine road Stellenbosch e Franschhoek, la prima regione del vino nel Paese con un’area ricca di cantine aperte al pubblico per degustazioni e inserite in un paesaggio davvero unico: i filari, allineati in distese inifnite, sono circondati dalle montagne Helderberg e da parchi naturali immensi. La strada del vino, fondata nel 1971 e che si percorre in jeep o in bici, parte da Città del Capo e viaggia in direzione nordest verso la provincia del Western Cape, attraverso il distretto di Cape Winelands tra centinaia di tenute e aziende vinicole. Ogni anno la strada originaria si arricchisce di nuovi produttori e di cantine, in particolare quelli provenienti dalla zona di Franschhoek, ricca di ristoranti dove degustare le specialità gastronomiche. Il percorso è suddiviso in cinque itinerari minori, che raggruppano 150 cantine con il logo Wine Route all’ingresso: qui si fanno degustazioni o visite guidate ai vigneti e ai ristoranti più prestigiosi della zona. Per informazioni: www.wineroute.co.za
Sonoma, UsaA nord di San Francisco, nella soleggiata California, si estendono le due contee del vino più famose e accoglienti degli Usa: Napa e Sonoma, i cui vigneti producono ottimi Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot. La Northern Sonoma County Wine Road è la strada che permette di attraversare i ricchi filari, le cantine e le grandi aziendi che lavorano nella Sonoma Valley. L’itinerario, nato 40 anni fa, ha riunito numerose tenute in un’unica associazione che avvicina i viaggiatori e i curiosi ai sapori della gastronomia locale e soprattutto all’ottimo vino, che si produce nelle 197 cantine, sparse tra le colline della valle. Non è una vera strada, ma piuttosto un percorso di degustazioni dove sostare in ristoranti, alberghi, mercati, piccoli borghi e cantine prestigiose tra eventi e feste. A portare la cultura del vino in questa zona della California furono due italiani, Giuseppe e Pietro Simi, che nel 1876 fondarono a Healdsburg la Simi Winery. Per informazioni: www.wineroad.com
Nuova Zelanda
La lontanissima Nuova Zelanda è la nuova terra del Sauvignon e del Merlot, un ottimo vino che si produce nei vigneti lungo la strada panoramica Classic Wine Trail: l’itinerario unisce cultura, sapori e molte avventure, come si addice al territorio aspro e incontaminato che la ospita. Il percorso vinicolo si snoda per 380 chilometri, da nord a sud, tra Hawke’s Bay e Marlborough, attraverso scenari mozzafiato, foreste e litorali selvaggi. E’ un percorso fuori dalle solite mete turistiche, in tre grandi regioni produttrici di vino e nella capitale, tra villaggi rurali e fiumi, in particolare nella regione di Wairarapa, dove si può degustare e acquistare vini di qualità nelle oltre 120 cantine, con ristoranti e aree picnic. Il Wine Trail attraversa anche città e villaggi da scoprire, come Hastings, Napier, Greytown, Picton e Blenheim. Per informazioni:www.classicwinetrail.co.nz
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In tour tra i mercati gastronomici d'Europa Tra i templi gourmet dello street food, dove si fa anche la spesa

Si è diffusa un po’ ovunque la tendenza di trasformare i tradizionali mercati con le classiche bancarelle delle verdure e dei formaggi in luoghi gourmand, dove deliziarsi con le prelibatezze locali, comodamente seduti in piccoli ristoranti o ai banconi di accoglienti spazi interni. Le città stanno recuperando edifici in disuso, dimore ottocentesche, palazzi Liberty e persino vecchi chiostri per ospitarvi raffinati mercati gastronomici dove, oltre a fare la spesa, ci si ritrova a degustare cibi locali e delicatessen degne dei ristoranti stellati, a partecipare a corsi di cucina e a degustazioni o semplicemente per un aperitivo con ottimi cibi di strada. Molti sono diventati indirizzi utili per i visitatori che trovano in un unico spazio, accogliente e ricco d’atmosfera, i sapori autentici e le tradizioni enogastronomiche locali.
Nel nostro Paese sono numerosi gli indirizzi da visitare, raffinati e popolari, che garantiscono l’autenticità delle ricette della tradizione e i sapori più genuini. AVenezia lo storico mercato di Rialto, tra Campo de le Becarie, Campo de la Pescaria e Campo San Giacometto, offre bancarelle di frutta, verdura, carni e pesce fresco, alternate a piccoli locali dove assaggiare le prelibatezze del posto: i bigoli, risi e bisi, il baccalà mantecato e le sarde in saor. A Firenze vale la pena fare un salto al mercato centrale, ospitato in un edificio in ferro e vetro, progettato nel 1874 dall’architetto Mengoni, dove oltre ad acquistare prodotti a chilometro zero ci si può fermare alle sue botteghe artigiane, ai banchi di leccornie e nelle tante trattorie dove pranzare e cenare fino a mezzanotte; c’è persino la scuola di cucina Lorenzo de’ Medici con corsi, degustazioni e showcooking.
Il mercato Wagner di Milano, aperto dal 1929, è un indirizzo raffinato e gourmand con una ventina di botteghe e piccoli luoghi - panetterie, rosticcerie e gastronomie – dove fare degustazioni. C’è anche un forno che produce continuamente pane, dolci e focacce. Nello storico e rinnovato mercato di Mezzo a Bologna, nel Quadrilatero di via Drapperie, via degli Orefici, via Clavature e via Pescherie Vecchie, tra le numerosissime attività commerciali c’è il bistrot di Eataly dove assaggiare ogni tipo di golosità. A Napoli il coloratissimo e caotico mercato di Porta Nolana, considerato il migliore della citta’ per il pesce, offre di tutto e da un po’ di tempo anche assaggi di fritti, pesce fresco, pizza e dolci appena sfornati.
In Spagna i mercati gastronomici sono una realtà diffusa e di successo: gli indirizzi più rinomati sono i mercati di Barcellona e di Madrid. La Boquería è lo storico mercato rionale al coperto di Barcellona, sulle Ramblas, in una struttura in ferro battuto che risale al 1200. Tra gli stand e le bancarelle sono stati posizionati strategicamente sgabelli e banconi dove fermarsi ad assaggiare le prelibatezze cucinate con gli ingredienti in vendita lì accanto. E’ un vero tempio della gastronomia dove si mangia di tutto, dal pesce fritto alla tortilla de patatas, dall’esqueixada di baccalà alla paella. Altrettanto rinomato è il raffinato mercado de san Miguel di Madrid, dove si pranza con le tapas o si cena ai banconi con i prodotti più genuini e caratteristici di Spagna. C’è un altro indirizzo che vale la pena visitare: Madreat, un mercato di molti produttori indipendenti che offrono un’ampia scelta di piatti provenienti da tutto il mondo e reinterpretati da vari cuochi.
In Germania ci sono il mercato etnico di Friburgo, in pieno centro, dove si mangiano le specialità di tutto il mondo, e il mercato Neue Heimat, a Friedrichshain, in un capannone industriale riconvertito di Berlino. Qui, nella capitale, si fanno degustazioni ogni domenica mentre il giovedì è la giornata giusta per fermarsi al Markthalle, aperto dal 1891 nel vivace quartiere di Kreuzberg: nei suoi stand gastronomici si degustano le ricette tradizionali di ogni parte del mondo. Il venerdì e il sabato è il turno di coltivatori e venditori di prodotti regionali, che espongono olio, marmellate, miele e formaggi.
Chi si reca a Londra trova a Southwark street ogni giovedì, sabato e domenica il celebre Borough market in una struttura che per secoli ha ospitato il mercato dei prodotti alimentari: oggi è un ricco tempio della cucina locale, realizzata con i prodotti degli orti cittadini. Anche qui, vicino al London Bridge, si assaggiano ai banconi i piatti provenienti da ogni angolo del mondo, dal sushi alla pizza, e si sentono i profumi e gli aromi più incredibili: dai tartufi ai salumi, dai biscotti al kebab, dalla pasta fatta a mano alle carni grigliate.
La tradizione culinaria greca si fonde con l’atmosfera orientale nell’Agorà di Omonia, ad Atene: il suo mercato sorge in un edificio che risale all’Ottocento e che un tempo era una stazione ferroviaria fin de siècle, caratterizzata dal tetto in vetro e metallo. Qui, soprattutto la sera, ci si ritrova ai numerosi bar interni che offrono una grande varietà di ouzo e cibo, in particolare olive, pitta con salsa tzatziki, mentre si ascolta dell’ottima musica rebetika.
Al porto di Helsinki si mangia il miglior pesce del Baltico nel mercato Kauppatori, il più importante della capitale finlandese: qui si gusta pesce fresco – dal salmone alle aringhe - cucinato al momento.
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Mercatini di Natale tra cannella, luci e presepi Dall'Alto Adige alla Svizzera ma ora anche in Spagna e Francia

Non solo Nord Europa e Alto Adige ma anche resto d'Italia, Francia e addirittura Spagna. I mercatini di Natale, ormai una tradizione tra cannella, abete, delikatessen e candele, sono ormai tantissimi e ognuno presenta le sue peculiarità. 
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Regali di viaggio, dal low cost al lusso Fidanzati e genitori, sportivi e buongustai, grandi e piccoli un'idea per tutti

Ecco allora 10 idee originali da mettere sotto l’albero: per fidanzati e genitori, sportivi e buongustai, per grandi e piccoli; dalle soluzioni “low cost” ai doni di lusso.
1. Per i patiti dello sci – da 12 euro
La pista deserta, la neve delle 7 del mattino, compatta e vergine, su cui far scorrere le lamine prima che arrivino tutti gli altri. Un desiderio che può diventare realtà per chi sceglie la Val d’Ega (Alto Adige/Südtirol) e la proposta “Be The First”: un regalo speciale ed esclusivo per lo sciatore incallito che sogna di essere il primo della giornata a solcare l’immacolato manto bianco. Chi è in possesso di uno skipass plurigiornaliero o stagionale, oppure acquista il giornaliero o la tessera di tre ore (solo a Carezza) la mattina stessa, ogni mercoledì, dal 2 al 30 marzo 2016, potrà arrivare sulla neve di Obereggen - e ogni martedì, dall’1 al 29 marzo 2016, su quella di Carezza - prima di tutti gli altri. Le piste saranno aperte dalle 7 del mattino, con la possibilità di fare colazione sospesi nel vuoto, direttamente in cabinovia. L’offerta comprende Flying Breakfast con caffè e brioche durante la salita, sciata privilegiata sulle piste Re Laurino con i maestri di sci fino alle 8.30 e, alle 9, colazione tipica sulla Malga Laurins Lounge. Prezzo: 12 euro a persona. 
Val D’Ega Turismo www.valdega.com
2. Per i più golosi – da 13 euroPer golosi, vegani e amanti della cucina genuina il regalo ideale, oltre che bello, è anche buono! Come le conserve naturali di Happy Mama, preparate solo con frutta e verdura fresca, senza conservanti, coloranti né additivi. Per stuzzicare i palati dei buongustai, il laboratorio culinario di Bibbiano (RE) propone un delizioso kit di assaggi di “Salse per formaggi & Confetture”, che comprende 4 vasetti (da 43 grammi l’uno) confezionati in un astuccio dorato e decorati con nastrini in stoffa. La selezione spazia tra dolce e salato: dalla Confettura alla pesca a quella a base di Pere e Cioccolato, dalla Composta Pere al Balsamico a quella Rossa Piccante. E’ anche possibile richiedere ricette personalizzate. Prezzo: a partire da 13 euro.
HappyMama www.happymama.it
3. Per tutta la famiglia – da 15 euroIl Parco delle Fiabe del Castello di Gropparello (PC) è il primo parco emotivo in Italia; un luogo magico dove è possibile vivere un’esperienza fuori dal tempo, immersi nella natura tra arbusti secolari. Un paradiso per tutti i bambini che, accompagnati da una guida, vengono coinvolti in una fantastica avventura in costume. Regalare un’emozione non è mai stato così semplice. Il biglietto unico, che comprende l’ingresso al Parco delle Fiabe - aperto tutte le domeniche e festivi, dal 15 marzo al 15 novembre 2016 -, una divertente avventura in costume e la visita al Castello di Gropparello, costa 19 euro per gli adulti e 15,50 euro per i piccoli. 
Castello di Gropparello www.castellodigropparello.it
4. Per chi sogna una notte da Re – da 35 euroCenare nella cornice di una storia millenaria, immersi nella spettacolare natura delle coline umbre e poi dormire tra le mura di un antico maniero medievale. Solo una fantasia? Assolutamente no. Per il Natale 2015 il Castello di Petroia, a Gubbio (PG) propone “In Dono un Sogno”: un buono valido per un soggiorno oppure una cena a castello. Il buono verrà inserito in un elegante astuccio con la soluzione prescelta e potrà essere personalizzato aggiungendo uno - o più - dei tanti servizi esclusivi che l’hotel mette a disposizione: petali di rosa sparsi ai piedi del letto, mazzi di fiori, massaggi oppure l’uso esclusivo del Salone Guidubaldo per una romantica cena a lume di candela. Prezzi a partire 35 euro a persona (bevande escluse) per la cena e da 120 euro al giorno a camera, con prima colazione, per il soggiorno.
Castello di Petroia www.petroia.it
5. Per gli amici single – da 80 euroGli uomini che sanno destreggiarsi ai fornelli, si sa, hanno un fascino particolare. Per i single che non riescono a trovare l’anima gemella, allora, c’è ancora una speranza: all’Excelsior Resort Mountain Style Spa Resort di San Vigilio di Marebbe (BZ) lo chef Rino De Candido propone uno speciale Corso di cucina sensuale, che lega i cibi ai cinque sensi: si prepara un menu di tre portate e si degustano i vini da abbinare. I partecipanti ricevono in regalo un grembiule, un cappello da cuoco e una cartella completa con tutte le ricette. Si possono regalare 3 lezioni della durata di 2 ore al costo di 80 euro a persona (minimo 5 partecipanti).
Excelsior Resort www.myexcelsior.com
6. Per chi ama l’avventura – da 100 euroIl panorama dell’Alpe di Siusi (Seiser Alm/Südtirol) e del massiccio dello Sciliar riempie lo sguardo di ammirazione da qualunque angolazione lo si osservi; dall’alto anche di più. I più intrepidi apprezzeranno il regalo di un volo in tandem con il parapendio, per sorvolare le Dolomiti e godersi – tutto l’anno – la vista aerea delle più belle montagne del mondo e un’emozione unica; un’esperienza da abbinare, magari, ad un soggiorno all’Alpe di Siusi per aggiungere un tocco speciale alla vacanza. Il Tandem team mette a disposizione tutto l'occorrente e si occupa del trasporto dal fondovalle al Monte Bullaccia. Da lì ci si libra a 3000 metri di altitudine, con lo sguardo rivolto alle cime dell'Alto Adige, per poi tornare planando verso Castelrotto. Il volo dura circa 20 minuti. Prezzi a partire da 100 euro.
Alpe di Siusi Marketing (Seiser Alm/Südtirol) www.alpedisiusi.info
7. Per i buongustai – da 120 euroUn camino scoppiettante, i salumi della Bassa Parmense, le ricette dello chef stellato Massimo Spigaroli e un’accurata selezione di vini pregiati. Perché regalare la solita bottiglia? La rassegna enogastronomica “La cucina di Corte incontra i vini dei grandi produttori” dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) propone appuntamenti a cadenza mensile dedicati ai Franciacorta millesimati o ai corposi Barolo, ai profumati vini altoatesini o a sua eccellenza lo Champagne. Le serate comprendono aperitivo, visita alle cantine di stagionatura dei culatelli di casa Spigaroli (le più antiche al mondo ancora attive, costruite nel 1320), cena con degustazione guidata e menu ad hoc da concludersi con dolci e piccola pasticceria, caffè, tisane, infusi di bacche e frutta sotto spirito. Prezzi a partire da 120 euro a persona.
Relais Antica Corte Pallavicina www.anticacortepallavicinarelais.it
8. Per gli amanti dei motori – da 200 euroQuale papà, marito o fidanzato non vorrebbe provare, almeno per una volta, l’emozione di guidare una fiammante spider tra borghi, torri e castelli? Il sogno è contenuto in un elegante cofanetto regalo in cui gli appassionati troveranno: guantini in pelle, una scheda descrittiva del veicolo, mappe e guide per andare alla scoperta dei più interessanti itinerari del nord Italia e un voucher di Slow Drive, valido 12 mesi, per il noleggio di una macchina a scelta tra Alfa Romeo Giulietta Spider, Morgan 4/4, MG A, Triumph Spitfire, Alfa Romeo Duetto, VW maggiolino cabriolet, Fiat 1500 cabriolet, Mini Cooper, Fiat 500 L. E poi via, verso il Lago di Garda o le langhe piemontesi, le fortezze del Ducato di Parma e Piacenza o le ville venete, Lecco o Lugano. Prezzi a partire da 200 euro per un’intera giornata.
Slow Drive – vintage & motion www.slowdrive.it
9. Per i patiti della linea - da 476 euroA Natale ogni “sgarro a tavola” vale. Tanto ci pensano i programmi di remise en forme delle Terme della Salvarola, sulle colline di Modena, a restituire la silhouette perduta dopo i bagordi delle feste. La proposta comprende 3 pernottamenti in camera doppia Classic con mezza pensione Light, 1 avvolgimento di alghe oceaniche in kundamiri, dal forte potere detossinante e snellente, 2 massaggi in coppettazione per il riequilibrio energetico (30 minuti), 1 massaggio rimodellante (60 minuti) e 4 giornate alla Spa termale Balnea, per coniugare benessere e relax, tra 5 vasche e piscine di acqua termale a diverse temperature con idromassaggi e giochi d’acqua, camminamenti vascolari, sauna, bagno di vapore con aromi e luci colorate, zona relax e palestra cardiofitness. Assistenza medica e infusi durante i trattamenti. Prezzo: 476 euro a persona.
Terme della Salvarola - www.termesalvarola.it/balnea
10. Per chi può spender – da 1.198 euroSe il budget non è un problema e l’obiettivo è lasciare la persona amata a bocca aperta, la soluzione è una lussuosa e romantica fuga di coppia, magari immersi nello charme di un palazzo belle époque che si specchia su un incantevole lago. Una vacanza unica e indimenticabile per un regalo che non passerà certo inosservato. La proposta Me and You in Paradise del Lido Palace di Riva del Garda (TN), valida fino al 15 gennaio 2016, include soggiorno di 2 notti in camera Premier Double room o Deluxe Double room, con Champagne all’arrivo, cena di quattro portate a lume di candela, colazione in camera e trattamenti “per due” nella CXI Ritual Suite (massaggio di coppia Cocoon e cerimonia Gocce d’oro, che include un massaggio rilassante alla schiena e una maschera rigenerante con oro 23 carati). Prezzi a partire da 1.198 euro per due persone.
Lido Palace www.lido-palace.it 
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