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Mare da scoprire: 12 mete alternative nel sud dell’Europa



Sono i posti di mare più belli d’Europa. Alcuni sono famosissimi, altri ancora poco noti al grande pubblico. Il Guardian ha raccolto in una lista i 12 più belli, scegliendo soprattutto piccoli centri. Per l’Italia c’è Sanremo («La Montecarlo d’Italia») e Sciacca, nel sud-ovest della Sicilia («A breve distanza dalle rovine greche di Selinunte, più suggestive e meno affollate della Valle dei Templi di Agrigento»). Ci sono poi due località portoghesi, due spagnole, due greche, due croate e due francesi: veri posti da sogno, come Viana do Castelo (Portogallo), Zadar (Croazia), Saint-Jean-de-Luz (Francia) o Volos (Grecia).

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Norvegia, ecco il bagno pubblico panoramico più bello del mondo


Si trova in cima a una scogliera lungo una delle 18 strade turistiche nazionali della Norvegia l’area di sosta che è diventata una tappa quasi obbligata per chi viaggia in auto verso nord. Turisti e non solo arrivano qui anche per ammirare lo spettacolo dell'aurora boreale e del sole di mezzanotte

Chiunque abbia mai fatto un lungo viaggio in auto sa che uno dei lati meno glamour è l’utilizzo, prima o poi, dei servizi igienici pubblici lungo il percorso. Che, purtroppo, sono spesso scadenti con gabinetti sporchi e tappezzati da scritte oscene, l’assenza di videosorveglianza e di wc per persone portatrici di handicap. In Norvegia, dove si distinguono per l’attenzione che prestano ai dettagli quando si tratta di turisti che si godono il Paese, hanno costruito un’area di sosta decisamente degna di nota. Tanto che alcuni siti specializzati l’hanno già definito «il bagno pubblico più bello del mondo».

Situato a Gildeskål, lungo la scenograficastrada dell’Helgelandskysten, una delle 18 strade turistiche nazionali della Norvegia, sorge “Ureddplassen” (che in norvegese significa ”luogo senza paura”). La splendida struttura in vetro e cemento (a forma di onda) dispone di una terrazza con vista mare. Oltre a un nuovo parcheggio, all’area di sosta è stato aggiunto anche una sorta di anfiteatro con delle scalinate in pietra che portano alla spiaggia.

Inoltre, è stato restaurato il vicino memoriale di guerra per il sottomarino norvegese “Uredd” affondato dai tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale.

Da quando l’area di sosta è stata aperta, in tanti arrivano qui e si mettono comodi sulle panche in marmo per godere dell’oceano, del fiordo, delle montagne. E pure del sole di mezzanotte o delle aurore boreali: pare infatti che questo sia un punto perfetto per ammirare lo spettacolo. Il progetto del bagno pubblico è firmato dallo studio di architettura Haugen/Zohar, mentre la ristrutturazione è stata curata dall’architettoInge Dahlman.
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Da Cinque Terre a Cefalù ecco Sentinelle mare

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La Liguria di Ventimiglia, oggi mare di confine, dove prevalgono notizie di cronaca, o del paradiso delle Cinque Terre, dove lavorare alla gestione dei flussi turistici. E poi i fondali della Maddalena o del Parco dell'Uccellina; Palermo, sempre più meta di Vip, tra la spiaggia di Cefalù e Mondello; le acque di Taranto, dove a dispetto dell'Ilva nuotano i delfini; le Marche e la Costa dei Trabocchi fino al Lido di Roma, che si candida 'estensione mare' dei tour nella capitale. Sono le prime Sentinelle del mare, scelte per il progetto Confcommercio-Università di Bologna, nato per monitorare la biodiversità marina e coinvolgere la cittadinanza a diffondere la consapevolezza ambientale e salvaguardare l'ambiente. Un lavoro di squadra, che impegnerà biologi, turisti e residenti in diverse aree degli 8 mila chilometri di costa italiana. ''La parola chiave è qualità - dice Carlo Sangalli, presidente Confcommercio - Qualità dell'accoglienza e dei servizi del turismo e naturalmente qualità del nostro mare e coste''
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Brilliant Usa Las Vegas in una mostra insegne neon

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LAS VEGAS - Las Vegas celebra, in una mostra aperta in questi giorni, le insegne al neon che l’hanno resa famosa. Poche altre città al mondo sono caratterizzate, come la Sin City (città del peccato), dagli effetti di un’illuminazione gassosa, basata sull’elemento chimico chiamato Ne. Vista da lontana di notte - con i suoi alberghi, casino, locali - appare come un’enorme astronave fluorescente atterrata nel deserto del Nevada.
"Brilliant" è il titolo della mostra, "un’esperienza – promettono gli organizzatori del Neon Museum – audiovisuale a 360 gradi". Sono state recuperate e restaurate le insegne degli hotel e delle sale di gioco più famosi, dal Caesars Palace e Stardust, e la loro esposizione, in un tripudio di oltre 80 mila luci, è accompagnata dalle canzoni che hanno fatto la storia musicale della capitale dell’azzardo e degli Stati Uniti: da Luck be a Lady e This Town di Frank Sinatra, a brani di Elvis Presley, Dean Martin, Nat King Cole, Sammy Davis junior.
La mostra è visitabile al Museo del Neon, tra Las Vegas boulevard e Bonanza road, nei locali dell’ex Concha Motel, che fu salvato dalla distruzione nel 2005. Rimarrà aperta fino all’estate.
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Pompei torna alla luce il vicolo dei balconi

Pompei, la Casa delle Nozze d'Argento, decorazione con pigmei (Foto Ciro Fusco) © ANSA

POMPEI - Il rosso pompeiano come veramente era, così intenso da richiamare il vino tanto amato dai romani. E poi gli ocra pastosi e rilucenti, le decorazioni geometriche, gli animali, i fiori, gli amorini, ma anche un intero vicolo punteggiato da balconi aggettanti che incredibilmente hanno resistito alla furia dell'eruzione, con i parapetti, i resti delle coperture in tegole, persino le anfore svuotate dal vino che qualcuno aveva lasciato in un angolo ad asciugare al sole.
Documentata in esclusiva dall'ANSA, è questa l'ultima incredibile scoperta di Pompei, dove a quasi duemila anni dall'eruzione del 79 d.C che seppellì persone e cose, i nuovi scavi avviati grazie al Grande progetto -i primi in epoca recente in una zona 'vergine' dei 66 ettari lungo i quali si estendeva la colonia romana- stanno restituendo giorno dopo giorno i veri colori e tanti particolari importantissimi per la storia della città. Il ritrovamento dei balconi - in tutto al momento sono quattro, uno accanto all'altro sullo stesso vicolo che si sta tirando fuori in questi giorni- emoziona, spiega all'ANSA il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna, perché a Pompei ne sono rimasti pochi e "la conservazione del piano superiore è una rarità". E proprio per questo, anticipa, i balconi verranno restaurati e inseriti in un percorso tutto nuovo che collegherà la via di Nola con il vicolo delle Nozze d'Argento, quello che prende il nome dalla monumentale dimora privata, una delle più sontuose di Pompei, che ora dopo una chiusura lunga decenni verrà restaurata e restituita al pubblico.
Anche qui l'ANSA è potuta entrare in anteprima e documentarne con le immagini la magnificenza, dal grande atrio con le colonne corinzie alte sette metri e la vasca in tufo, alla sala del triclinio con le pareti dipinte che raccontano storie di amorini e pigmei; dal lussuoso peristilio dove sulle trabeazioni si rincorrono cervi, leoni e fagoceri, alla piccola 'spa' privata con i mosaici che riprendono il disegno di un acquedotto romano. Un lusso e una magnificenza che in questa dimora, il cui ultimo proprietario era L.Albucius Celsus, un edile proveniente da una famiglia molto benestante, si rivela persino nella latrina, piccola e attaccata alla cucina, ma con le pareti interamente dipinte con raffinate decorazioni rosse su un fondo color crema. Incentrato su un'area di 1400 metri quadrati, in quello che gli archeologi chiamano 'il cuneo', un grande triangolo inesplorato nella Regio V, il nuovo scavo - che punta in primo luogo alla messa in sicurezza di 2,6 chilometri di muri- impegnerà gli esperti ancora per mesi. Potrebbe riportare alla luce inaspettati tesori e anche, chissà, i resti di nuove vittime.
Al lavoro c'è una squadra che conta circa 40 persone, dagli architetti agli archeologi, fino agli archeobotanici, che si muove con tecnologie d'avanguardia - impensabili anche solo dieci anni fa - dai droni ai laser scanner fino alle microtelecamere infilate nella terra. E intanto già riappare la seconda vita di Pompei, quella cominciata a metà del Settecento, con i primi scavi: "Abbiamo potuto ricostruire la loro tecnica di cantiere, il modo in cui arrivavano alle scoperte e si muovevano sotto terra, scavando una buca profonda dalla quale facevano partire lunghi cunicoli.- racconta Osanna- Molte cose, anche gli affreschi, le portavano via per esporle altrove, tante altre, per noi oggi altrettanto preziose, le lasciavano". E' il caso di un bacile di bronzo, abbandonato forse perché privo di una delle due maniglie. Ma anche di tanti dipinti murali. Come quello che ritrae una splendida pantera fulva su fondo chiaro. A noi è arrivato in tre frammenti. Un piccolo, struggente, brandello di quotidianità che l'archeologo ricompone tra le sue mani.

Arte povera, rivoluzione creativa all'Ermitage

Arte Povera © ANSA


L'albero di Penone, la più che mai attuale Venere degli stracci di Pistoletto, ma anche opere altrettanto iconiche di Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Emilio Prini e Gilberto Zorio nella grande mostra Arte Povera: una rivoluzione creativa appena aperta nel Palazzo d'Inverno e nel cortile principale dell'Ermitage. Il percorso espositivo è stato realizzato nell'ambito dell'accordo di programma siglato nel 2017 tra la Regione Piemonte e il museo di San Pietroburgo, che prevede una collaborazione quadriennale per la valorizzazione reciproca dei propri patrimoni e per la promozione dell'arte contemporanea, delle residenze reali e imperiali, degli studi e delle attività nel campo del restauro.
    La mostra ospita un consistente corpus di opere di Arte povera appartenenti alle collezioni del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e della GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Sono esposte anche opere provenienti da importanti collezioni tra le quali quelle in comodato al Museo della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione Francesco Federico Cerruti per l'Arte. La mostra è realizzata altresì in stretta collaborazione con gli artisti e i loro archivi.
    Di notevole importanza è inoltre l'allestimento di una sezione dedicata ai movimenti artistici che precedono e che sono stati propedeutici all'Arte povera in cui sono presenti lavori di Alberto Burri, Lucio Fontana e Piero Manzoni. Il percorso espositivo è concluso da una sezione di materiali d'archivio selezionati e raccolti dal CRRI (Castello di Rivoli Research Institute) per la mostra.
    La rassegna comprende una grande scultura in bronzo e pietra che Giuseppe Penone, tra i protagonisti del movimento, ha allestito nel cortile principale dell'Ermitage. L'opera a forma di albero nei cui rami appaiono sospese delle pietre, Idee di Pietra - 1372 Kg di luce (2010), si mimetizza tra gli alberi reali presenti nella corte e segna l'incontro e la continuità dell'umano con la natura. Tra i capolavori assoluti dell'arte del Ventesimo secolo, la mostra comprende, oltre all'albero di Penone, Neon nel cemento (1967-69) di Anselmo, Attaccapanni (di Napoli) (1976-77) di Fabro, Igloo con albero (1968-69) di Mario Merz, Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini, Venere degli stracci (1967) di Pistoletto e Tenda (1967) di Zorio.
    L'Arte povera rimane attuale "poiché sinonimo di libertà artistica e di pensiero profondamente ecologico, qualcosa a cui guardare quando si tenta di formulare nella cultura una resistenza alla società ipertecnologica dei consumi del nostro mondo artificiale globalizzato", ricorda Carolyn Christov-Bakargiev. "E' motivo di grande orgoglio per Lavazza vedere la mostra Arte Povera: una rivoluzione creativa prendere vita qui all'Ermitage di San Pietroburgo, a 50 anni dalla nascita di una corrente artistica che ha rivoluzionato l'arte contemporanea", afferma Francesca Lavazza, membro del consiglio di amministrazione dell'omonima azienda. "Grazie all'inaugurazione di una retrospettiva di tale rilievo, Lavazza prosegue il sodalizio pluriennale con il celebre museo e compie un ulteriore passo a favore di progetti legati al mondo artistico-culturale che contribuiscono a creare programmi unici e di grande interesse a livello mondiale". (ANSA).



Ritrovate Historiae di Seneca il Vecchio La scoperta della papirologa e ricercatrice Valeria Piano

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ERCOLANO - Ritrovate a Ercolano le Historiae di Seneca il Vecchio. Autrice dell'eccezionale scoperta, annuncia il direttore della Biblioteca nazionale di Napoli Francesco Mercurio, è una giovane papirologa e ricercatrice dell'Università Federico II di Napoli, Valeria Piano, che ha riconosciuto il testo nel P. Herc. 1067, uno dei più noti papiri di Ercolano conservato nell'Officina dei Papiri Ercolanesi.
    Della Historiae ab initio bellorum civilium di Seneca il Vecchio non esisteva finora alcuna notizia diretta di tradizione manoscritta. La Piano ha impiegato un anno nella ricomposizione degli scampoli, tutti catalogati con lo stesso numero di inventario e dunque provenienti dallo stesso rotolo. Gli studi e le analisi eseguite sui 16 pezzi, sul loro contenuto e sui calcoli cronologici, hanno condotto alla certa attribuzione dell'opera di Seneca il Vecchio che racconta i primi decenni del principato di Augusto e Tiberio (27a.C.-37d.C.). Il riconoscimento è stato accolto positivamente anche da altri studiosi e paleografi.
    Il P. Herc. 1067 è conosciuto come Oratio in Senatu habita ante principem e finora si riteneva conservasse un discorso di tenore politico composto da Lucio Manlio Torquato e pronunciato in Senato al cospetto dell'imperatore. L'attribuzione a Seneca il Vecchio, oltre a restituirci parte di un'opera finora ritenuta persa, conferma quanto la Villa dei Pisoni con la sua biblioteca fosse un vitale centro di studi fino a poco prima dell'eruzione del Vesuvio. I papiri carbonizzati di Ercolano riservano così un'altra straordinaria scoperta, mostrando come nella villa dei Pisoni vi fosse l'opera di uno dei grandi assenti della letteratura latina.
    Dal Mibact arriva la soddisfazione del dg biblioteche e istituti culturali Paola Passarelli, che parla di "segnale positivo di come fare sistema possa portare a questi risultati ed uno stimolo incoraggiante a proseguire in questo senso". Il binomio tutela e ricerca, commenta a sua volta il segretario generale del Mibact Carla di Francesco, "porta oggi un risultato straordinario e restituisce al mondo un'opera della letteratura latina finora ritenuta perduta".

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Italiani scoprono effetto antiossidante del latte fermentato

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 Il probiotico di latte fermentato, che si trova nel banco frigo del supermercato, oltre ad essere antinfiammatorio è, per l'intestino, anche antiossidante. Tutto ciò, grazie a un batterio 'buono', il Lactobacillus casei Shirota, scoperto negli anni Trenta da Minoru Shirota, un microbiologo dell'Università di Kyoto. Questa ricerca ha firme tutte italiane: infatti, lo studio è stato realizzato dall'Università di Teramo e dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. Il lavoro è in corso di pubblicazione su Frontiers on Immunology. A contribuire sono stati i ricercatori Mauro Serafini, Alberto Finamore, Fabio Nobili, Anna Raguzzini, Roberto Ambra e Ivana Garaguso. "La novità è l'effetto antiossidante del Lactobacillus casei Shirota, del quale già era stato notato l'effetto antinfiammatorio - hanno spiegato Mauro Serafini, docente di nutrizione umana dell'Università di Teramo e Fabio Nobili, ricercatore del Crea - Il probiotico, infatti, interagisce con la cellula dell'intestino che, se si trova sotto stress, viene protetta".
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Italiani in cucina, più etnico e km zero E la grande distribuzione segue il trend

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 I consumatori italiani si dividono a tavola in due popolazioni, da un lato chi cerca nuove esperienze sperimentando le cucine di altri Paesi sia al ristorante sia tra le mura domestiche cimentandosi ai fornelli; dall'altro chi del prezzo è costretto a fare una discriminante basandosi su offerte e discount. Se ne è parlato a Linkontro, evento annuale che Nielsen Italia organizza in Sardegna, quest'anno a Santa Margherita di Pula, per analizzare trend e futuro del largo consumo.

"Una parte di consumatori guarda principalmente al prezzo, differenziando anche i luoghi di acquisto, non ha né i mezzi né la cultura della sperimentazione alimentare. Un'altra parte vuole sperimentare in cucina, compra la burrata dal casaro e si indirizza sull'offerta 'premium' della grande distribuzione dai 'Gourmet Carrefour' al Viaggiatore Goloso di Unes, a Eté di Vegè, cercando nuovi prodotti - spiega Giorgio Santambrogio, presidente di Adm (Associazione distribuzione moderna) - e l'offerta deve adeguarsi".

Sopratutto i millennials scelgono di cucinare una cena a base di Falafel libanesi o di Guacamole messicana e la domanda di ingredienti etnici sugli scaffali cresce seguendo le nuove culture alimentari. "Attenzione però - aggiunge Santambrogio - non sempre il contadino è migliore se guardiamo a sicurezza e qualità. Se vogliamo i prodotti a km zero sugli scaffali devono essere a filiera certificata e corretta catena del freddo".

Sono 14 milioni gli italiani che scelgono di provare la cucina etnica e continuare a farlo, ma all'aperitivo e al digestivo prevale l'italianità.

"Notiamo - afferma Leonardo Vena, ad di Amaro Lucano - la tendenza dei locali etnici che aprono con banco bar, come messicani, giapponesi, vietnamiti o hawaiani, ad utilizzare amari italiani per miscelare i cocktail e i consumatori a berlo liscio come dopo pasto". (ANSA).

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Fao, le api devono essere protette per tutelare nostro cibo Domenica 20 si celebra la prima Giornata Mondiale delle Api

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Alla vigilia della prima Giornata mondiale delle api, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha esortato paesi e singoli individui a fare di più per proteggere le api e gli altri impollinatori per non rischiare un brusco calo della diversità alimentare.

In Slovenia, per la cerimonia ufficiale della Giornata mondiale delle api, il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, ha affermato che i paesi devono passare a politiche e sistemi alimentari più favorevoli agli impollinatori e più sostenibili. "Non possiamo continuare a concentrarci sull'aumento della produzione e della produttività basandoci sull'uso diffuso di pesticidi e di sostanze chimiche che minacciano le colture e gli impollinatori", ha affermato Graziano da Silva. 

Oltre il 75% delle colture alimentari mondiali dipendono in una certa misura dall'impollinazione per resa e qualità. Le api sono gravemente minacciate dagli effetti combinati del cambiamento climatico, dell'agricoltura intensiva, dei pesticidi, della perdita di biodiversità e dell'inquinamento. L'assenza di api e di altri impollinatori eliminerebbe la produzione di caffè, mele, mandorle, pomodori e cacao, per citare solo alcune delle colture che si basano sull'impollinazione. "Ognuno di noi ha una responsabilità individuale nei confronti della protezione delle api e dovremmo tutti fare scelte rispettose degli insetti impollinatori", ha aggiunto Graziano da Silva. "Anche la crescita dei fiori a casa per nutrire le api contribuisce a questo sforzo".

Impollinatori, come api, api selvatiche, uccelli, pipistrelli, farfalle e coleotteri volando, saltano e strisciano sui fiori aiutando le piante a fertilizzarsi. Tuttavia, il numero e la diversità degli impollinatori sono diminuiti negli ultimi decenni e le prove indicano che il declino è principalmente conseguenza delle attività umane, compreso il cambiamento climatico, che possono interrompere le stagioni di fioritura. Le pratiche agricole sostenibili, in particolare l'agro-ecologia, possono aiutare a proteggere le api riducendo l'esposizione ai pesticidi e contribuendo a diversificare il paesaggio agricolo.

Con l'Organizzazione mondiale della sanità )Oms), la Fao ha anche sviluppato il Codice di condotta internazionale sulla gestione dei pesticidi.

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Giornata delle Oasi Wwf, domenica si celebra la biodiversità Il 20/5 ingresso gratuito anche nelle Riserve dello Stato

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In vista della Giornata Mondiale della Biodiversità del 22 maggio, indetta dall'Onu per sottolineare l'importanza di preservare la ricchezza della vita sulla Terra, torna la Giornata delle oasi Wwf. Domenica prossima, 20 maggio, le riserve naturali saranno aperte gratuitamente al pubblico, con speciali eventi per conoscere i tesori nascosti della natura dal nord al sud e ammirare anatre, falchi, cervi, lontre e cavalieri d'Italia. Ci saranno visite guidate, attività di educazione ambientale con i più giovani, inaugurazioni di nuovi sentieri e centri vista, lezioni all'aperto, liberazione di animali curati, laboratori e birdwatching.

Grazie alle Oasi (più di 100 in tutta Italia, oltre 35.000 ettari di territorio protetto) in Italia si sono salvate specie a rischio come la lontra, il lupo, il cervo sardo, il lanario, la testuggine acquatica e diverse specie di anfibi. Anche quest'anno, spiega l'associazione ambientalista, si rinnova la collaborazione tra Wwf e Carabinieri Forestali e alla festa delle Oasi si affiancherà "RiservAmica 2018", la manifestazione che apre al pubblico le 130 Riserve Naturali Statali gestite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, giunta alla sua sesta edizione.

Il Wwf aderisce alla "Primavera della Mobilità Dolce (promossa da AMoDo - Alleanza per la Mobilità Dolce dal 21 marzo al 21 giugno) e invita chi vorrà visitare le sue Oasi ad avvicinarsi "a questi ambienti preziosi e delicati usando preferibilmente le ferrovie turistiche e locali, le biciclette, i cammini storici e i sentieri, curando il proprio benessere e dando valore al tempo".

RiservAmica 2018: Alla Riserva Biogenetica del Cansiglio (Belluno), sarà organizzata una passeggiata nella foresta alla scoperta "dell'Italia selvatica", l'inaugurazione di una mostra sulla Grande Guerra, che in quei boschi ha visto parte del suo teatro principale, per finire con uno spettacolo teatrale musicale. Nella Riserva dell'Orecchiella (LU) saranno allestiti diversi "spazi scoperta" delle attività dei Carabinieri Forestali, laboratori sensoriali di educazione ambientale e visite guidate presso i musei naturalistici, i recinti faunistici e i sentieri della Riserva. A Magliano dei Marsi (AQ) sarà possibile conoscere l'attività dei nuclei cinofili antiveleno, visitare il nuovo Museo dell'Uomo e della Natura (MUN), la scoprire i reperti CITES e sperimentare il "battesimo della sella" con i cavalli del Reparto di Feudozzo. Programma completo: www.carabinieri.it sezione "eventi". (Programma completo: www.carabinieri.it sezione “eventi”).


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