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SITI UNESCO, LA SICILIA OSPITA IL PROGETTO CHE METTE IN RETE 5 REGIONI DEL SUD ITALIA PER LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI

Da oggi al 5 settembre invasioni digitali, approfondimenti
e suggestioni di teatromusica con il Festival Experience



Da oggi, domenica 2 a mercoledì 5 settembre, la Sicilia ospiterà il PROGETTO RETE SITI UNESCOelaborato dall’Associazione Province UNESCO Sud Italia e promosso dall’Upi (Unione delle Province d’Italia).
Dopo la presentazione ufficiale a Matera, in Basilicata, lo scorso 18 luglio, e le tappe in Puglia, Campania e Sardegna, è la volta della Sicilia accogliere il progetto nato con l’obiettivo di dar vita ad una rete tra i territori del Sud Italia che ospitano un sito UNESCO, per promuovere, a partire dalla capacità attrattiva del brand UNESCO, e attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, l’insieme delle risorse paesaggistiche, culturali, enogastronomiche di tali territori in un’offerta turistica unica e integrata.

Interessati 14 siti Unesco del Meridione: i Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera (MT), la Costiera Amalfitana (SA), il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula (SA), il Complesso monumentale di Santa Sofia (BN), la  Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l'acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio (CE), Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale (PA), Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica (SR), le Città tardo barocche del Val di Noto (SR), la villa romana del Casale di Piazza Armerina (EN), l’Area Archeologica su Nuraxi di Barumini  (SU), i trulli  di Alberobello  (BA), Castel del Monte (BT), il santuario Garganico di San Michele a Monte Sant'Angelo (FG), la Foresta Umbra (FG).

Elemento fondamentale del progetto è il Festival Experience, la cui direzione artistica è stata affidata a Gaetano Stella, con la direzione organizzativa di Elena Salzano. Protagonisti i siti del Patrimonio Mondiale dell’Umanità del Sud Italia della Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ad ogni spettacolo (tutti ad ingresso gratuito) è stato abbinato un tema, in base anche al luogo in cui sono state ambientate le scene. Si parte, dunque, dal passato di un luogo, dalla sua storia, dalle sue leggende e tradizioni, per poi raccontare il viaggio della civiltà in chiave moderna. Il viaggio della civiltà non viene cristallizzato in una storia già scritta e raccontata, ma prende vita e forma da un presente mutevole e da vivere. Dieci i temi trattati all’interno degli spettacoli del Festival: la fede, la festa, il potere, il mito, l’amore, l’orgoglio, l’arte, la memoria, la libertà e l’origine. Tutti temi legati indissolubilmente alla storia della civiltà, con le sue battaglie, le sue rovinose cadute e le sue coraggiose risalite, con i suoi personaggi storici e mitologici che, in un modo o nell’altro, hanno creato l’uomo di oggi.
In ogni tappa, dunque, protagonisti i siti Unesco presenti sul territorio, con seminari inerenti lo sviluppo turistico e culturale delle aree coinvolte, spettacoli di teatromusica, concerti, convegni, eventi collaterali, invasioni digitali, oltre ad un tour di blogger dell’Associazione Italiana Travel Blogger che raccontano queste cinque regioni italiane attraverso la loro storia, ma con uno sguardo sempre rivolto al presente e al futuro.
All’interno del Progetto si avranno, quindi, delle vere e proprie “invasioni” digitali che riguarderanno le visite guidate di gruppo ai siti UNESCO con invito ai partecipanti di scattare foto e video e diffonderle in maniera virale sui social, con l’utilizzo dell’# ufficiale dell’evento #patrimonidelsud.
 
Questa sera, alle ore 20.30, nella Biblioteca Comunale di Piazza Armerina, si terrà lo spettacolo di teatromusica dal tema “L’orgoglio”. Protagonista “Il siciliano che inventò il jazz”, ovvero l’affascinante e suggestiva storia di Nick La Rocca, tra parole e musica.
 
Per la tappa siciliana del progetto, domani, 3 settembre, alle ore 18, le “invasioni digitali” saranno ambientate nell’antica Siracusa. Armati di smartphone, macchine fotografiche e videocamere, i visitatori potranno condividere la propria passione per far conoscere, attraverso il web, il nostro immenso patrimonio. Un social tour utile a fornire una visione differente e collettivamente costruita dei luoghi della cultura, regalando loro nuova vita.
 
Sempre il 3 settembre, alle ore 21, spettacolo di teatromusica nel Convitto delle Arti di Noto (Sr) con “BaroccoJazz”, Concerto di poesia barocca e musica jazz, un suggestivo spazio senza tempo dove passato e futuro si uniscono; la musica e la poesia, nell’universalità del loro linguaggio, travalicano stili, periodi storici e geografici per parlare al cuore degli uomini di ogni tempo.
 
Il 4 settembre, alle ore 17, nella Sala Consiliare del Comune di Cefalù (Pa), si terrà il seminario dal tema “I Presidi UNESCO: quali fattori di sviluppo turistico e culturale”durante il quale verrà presentata anche la rete "PatrimonidelSud", mirata a costruire il circuito di servizi nel territorio siciliano interessato dai Siti Unesco. Interverranno: il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente dell’Associazione Province Unesco Sud Italia, Giuseppe Canfora.
 
Alle ore 21.30, nell’atrio della Scuola Elementare via Giglio Cefalù (Pa), spettacolo di teatromusica dal titolo “Si cunta e s’arricunta…”, dove il tema portante è “La memoria”. Protagonisti, infatti, antichi cunti siciliani per raccontare, tra storia e leggenda, la memoria di un popolo.
 
Ultimo appuntamento in Sicilia il 5 settembre, alle ore 21, nel Palazzo del Governo del Libero Consorzio di Siracusa con lo spettacolo di teatromusica dal titolo “Uomini, idee e musica” – un viaggio verso il nuovo mondo fra sogni, speranze e arte- che rientra nel fitto calendario del Festival Experience. Per tutti gli spettacoli di teatromusica inerenti il Festival Experience, in Sicilia, protagonisti gli attori Elena Parmense e Gaetano Stella, e l’Acustic swing trio con Mauro Carpi (violino), Michele Pantaleo (chitarra), Giacomo Bertuglia (contrabbasso), Antonella Parnasso (voce).


Tra le attività messe in campo per la valorizzazione dei siti Unesco e dei territori ad essi collegati, meritano particolare attenzione anche il Portale www.unesconet.eu e la virtual app card.
Il Portale è un contenitore di servizi e di informazioni che rispondono concretamente alle esigenze del turista; consente la visita virtuale ai luoghi Unesco, la conoscenza delle caratteristiche e peculiarità dei territori, la costruzione di itinerari personalizzati e l’accesso ad altri servizi.
La virtual app card, invece, è una card turistica virtuale integrata che dà diritto a un sistema integrato di agevolazioni, quali sconti, promozioni, e dà visibilità agli operatori che hanno aderito alla rete. In tal modo il turista potrà optare per soluzioni integrate (ricettività, tempo libero, trasporto locale, acquisto di prodotti tipici, visite ai siti) con la possibilità di predeterminare in anticipo le risorse di cui vuole godere e la migliore combinazione di agevolazioni per l’accesso.
Il progetto, dopo il ricco calendario in Sicilia, si concluderà in Basilicata il prossimo 14 settembre.

“Desidero, anche, in qualità di Responsabile della Comunicazione, - sottolinea Filippo Spallina, Responsabile Attività Operative Comunicazione e Disseminazione del Progetto Rete Siti Unesco -  ringraziare preliminarmente tutti coloro che hanno contribuito fattivamente sia a livello istituzionale che come società aggiudicatrici delle relative gare previste dal Progetto per aver consentito in tempi ristretti l’espletamento di un progetto la cui attuazione era prevista originariamente nell’arco di due anni e che invece si sta realizzando in pochi mesi.
Il progetto ha avuto la preziosa quanto sinergica collaborazione di Associazioni di Categoria degli Imprenditori e in particolare del settore turistico, alberghiero, della ristorazione, della cultura e dei servizi commerciali in genere.  Un segmento fondamentale del Progetto è il Festival Experience che in questi giorni vedrà protagonisti i Siti Unesco proprio della regione Sicilia. Infatti, si svolgeranno diverse manifestazioni/eventi presso il Libero Consorzio Comunale di Siracusa, il Comune di Noto ed il Libero Consorzio Comunale di Enna. L’organizzazione degli eventi è avvenuta di concerto con la Società Ediguida Srl. Tanti gli appuntamenti che si terranno in questa tappa siciliana. Tra gli altri, a Cefalù, il 4 settembre, si svolgerà il seminario “I Presidi Unesco quali fattori di sviluppo turistico e culturale”. Saranno presenti i sindaci dell’Itinerario Arabo Normanno: il sindaco Metropolitano, Leoluca Orlando, il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, il sindaco Monreale, Piero Capizzi, il presidente dell’Associazione Province Unesco Sud Italia, Giuseppe Canfora e altri sindaci del territorio della Città Metropolitana di Palermo. Sono stati, altresì, invitati l’assessore Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Sandro Pappalardo, l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Sebastiano Tusa, il Prefetto, Antonella De Miro, il Vescovo di Cefalù e altre autorità e rappresentanti delle Associazioni di categoria sia dell’Imprese che dei Consumatori". 

“La costituzione del progetto Rete Siti Unesco e la promozione del Festival Experience all’interno delle sue bellezze, – sostiene il sindaco di Ventimiglia di Sicilia, Antonio Rini - è la conferma di un cammino dei territori che costruiscono il proprio futuro in ragione dello sviluppo economico culturale e sociale, partendo dalle proprie radici. L’inserimento dell’itinerario Palermo Arabo Normanno come Patrimonio dell’umanità, ha aiutato cittadini e operatori ad una sana presa di coscienza prestando attenzione ai crescenti flussi turistici che costituiscono la conferma che, partendo dalla propria storia, è possibile coniugare cultura, futuro e sviluppo economico”.

"Con il riconoscimento della World Heritage List dell'Unesco, - sottolinea Andrea Cusumano, assessore alla Cultura, Beni Culturali del Comune di Palermo - l'itinerario Arabo-Normanno di Palermo Cefalù e Monreale è diventato ancor più fortemente simbolo di quell’ideale di bellezza che unisce i popoli e sollecita la costruzione di un mondo di pace. La dimensione sincretica del nostro patrimonio monumentale ha consentito di ricostruire una narrazione su Palermo come città dell’accoglienza e del dialogo tra le culture, riportandoci al centro dell’attenzione internazionale. Capitale della Cultura e Manifesta, proseguendo in questo solco, rappresentano l’impegno che la città sta sostenendo per imporre autorevolmente la propria voce su temi d'importanza globale come la mobilità internazionale ed i cambiamenti climatici. Questo il senso più profondo del cambiamento culturale a cui ha contribuito il riconoscimento Unesco, a cui va certamente aggiunto una maggior attenzione alla cura del nostro patrimonio materiale ed una crescita significativa del settore turistico".

"L’equilibrio tra protezione della natura e tutela dei beni culturali – illustra Antonella Fucile, Capo Settore pubblica istruzione, servizi sociali, cultura e sport Libero Consorzio Comunale di Siracusa - rappresenta una continua interazione tra l’uomo e la natura, spesso in antitesi e conflitto. Le cronache quotidiane ci raccontano di quanto difficile sia il mantenimento di questa armonia ed evidenziano come sia importante conoscere ogni bene rispettandone la cornice civile e politica. Con il progetto "Rete Siti Unesco" i territori del Sud Italia hanno messo al centro i loro "gioielli di famiglia", i siti UNESCO, portatori di esperienza di vita, costumi, linguaggi diversi, per creare, attraverso la passione della civiltà del passato, occasioni di incontro e di dialogo, superando le differenze e diffondendo una cultura comune nell’unicità che i siti rappresentano”.

“Il Festival Experience - sottolinea Vincenzo Garbo, assessore alle Politiche culturali del Comune di Cefalù - può essere una opportunità per analizzare l’importanza dei siti Unesco come fattore di sviluppo dei territori. Elemento assai importante, specialmente in Sicilia e nel Meridione d’Italia. La sfida che ci attende è fare del riconoscimento Unesco dei nostri siti, tra i quali “Palermo arabo- normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale” una occasione per incrementare il turismo culturale, in maniera tale da puntare su un target che consenta la progressiva destagionalizzazione dei flussi turistici. L’auspicio è che si possano incrementare le sinergie tra gli Enti di governance del territorio, istituzioni culturali e operatori del settore della ricettività turistica. In tal senso i segnali sono incoraggianti. Occorre continuare a lavorare in questa direzione”.  


“Siamo molto contenti – dice l’assessore al Turismo del Comune di NotoGiusi Solerte – che la nostra città sia stata scelta per ospitare la tappa di un appuntamento che coinvolge tutto il Sud Italia, zona che ospita un grande numero di Siti Unesco. Sarà l’occasione per uno scambio culturale e per la creazione di un sistema di rete per la valorizzazione dell’enorme patrimonio artistico che accomuna i territori coinvolti, guardando anche alle ricadute in termini economici e all’indotto portato da politiche che puntano sul turismo esperienziale e culturale. È una straordinaria opportunità per la nostra città,  di confronto ma anche e soprattutto di messa in campo delle best practice in tema di turismo esperienziale e  valorizzazione delle  risorse artistiche e architettoniche, accompagnato dalla matura consapevolezza che la sinergia tra i diversi siti Unesco, possa realizzare compiutamente la virtuosa  promozione di un vasto territorio, senza perdersi in sterili campanilismi, con una offerta variegata ed esaustiva in grado di soddisfare la richiesta del viaggiatore esigente, che vuole immergersi nel territorio e sentirsi parte della storia di esso, respirare le sensazioni ed emozioni della tradizione locale, segno di un genius loci che va preservato, tutelato e diffuso".

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale
turismoculturale@simail.it

Asta Monterey: Ferrari 250 GTO stabilisce record assoluto

 © RM Sotheby's

Ancora un record firmato Ferrari alle più importante delle aste che si sono svolte a Monterey, a poche miglia di distanza dal golf club di Peeble Beach dove si svolge questa sera (ora italiana) il celebre concorso di eleganza. Con un prezzo di aggiudicazione che è arrivato a 48,405 milioni di dollari (pari a 41,612 milioni di euro) la Ferrari 250 GTO Scaglietti del 1962, numero di telaio 3413, è diventata l'auto più preziosa mai venduta ad un'asta. Non è stato però battuto il record assoluto delle vendite fra collezionisti che appartiene ad un'altra Ferrari GTO (questa del 1963) - secondo la CNBC - sarebbe passata di mano 'privatamente' a 70 milioni di dollari, venduta nei mesi scorsi da un collezionista tedesco a David MacNeil, fondatore della WeatherTech, azienda specializzata in tappetini per auto. La Ferrari del record di RM Sotheby's, oltre a presentare un perfetto stato di conservazione, vanta anche un passato agonistico di tutto rispetto. Infatti ha partecipato come vettura ufficiale per i test alla Targa Florio del 1962 (guidata da Phil Hill) ed ha permesso al pilota Edoardo Lualdi Gabardi di vincere il campionato italiano dello stesso anno.
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Nel Po una nave 'fantasma' affondata nel 1944

Scoperta nel Po nave 'fantasma' affondata nel 1944 © ANSA

E' stato localizzato, dopo 76 anni, il relitto della Regia Nave San Giorgio, requisita dalla Kriegsmarine dopo l'8 settembre 1943, incagliata e affondata nell'alveo del fiume Po a Punta della Maestra per una manovra sbagliata durante una tempesta, che non fece vittime. A darne notizia lo storico e ricercatore rodigino Luciano Chiereghin.
    Dopo l'armistizio, la Marina tedesca requisì la San Giorgio che già dal '40 svolgeva il servizio di vigilanza foranea in Alto Adriatico. Dopo la cattura da parte della Kriegsmarine il San Giorgio mantenne il prestigioso nome del santo molto venerato anche dai popoli nord-europei. Il suo compito, non nuovo per la nave, era di svolgere servizio di pattugliamento, facendo spola tra Venezia e Ancona. L'equipaggio tedesco era di 52 uomini per una imbarcazione lunga 54 metri e larga 8, una stazza lorda di 363,61 tonnellate ed era mossa da una macchina a vapore della potenza indicata di 960 cv.
   
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Caccia all’alba più bella dalle Dolomiti alla Sicilia

Alba ai faraglioni di Aci Trezza, vicino a Catania © ANSA

PASSO SAN PELLEGRINO - Sulle Dolomiti venete sono tantissimi i punti dove fermarsi per ammirare l’alba; tra i più suggestivi incanta per la sua bellezza il Col Margherita, a quota 2.514 metri, tra il Passo San Pellegrino e Falcade in provincia di Belluno. Proprio sulla montagna l’11 agosto ritorna l’appuntamento “Alba al fronte”, evento organizzato in occasione del centenario della grande guerra: alle prime luci dell’alba l’anfiteatro naturale del Col Margherita ospita il concerto del coro Val Biois con la partecipazione del coro Fodom di Livinallongo che verrà intervallato dalla lettura di racconti e di lettere dal fronte della grande guerra. Il monte è raggiungibile a piedi da Falcade, da Passo San Pellegrino o da Passo Valles, oppure comodamente da Passo San Pellegrino con la funivia Col Margherita, aperta per l’occasione dalle 4 del mattino. Lo spettacolo del sorgere del sole sulle Dolomiti, patrimonio dell’umanità, è davvero un’esperienza indimenticabile, soprattutto quando i primi raggi del sole incendiano le pareti rocciose di rosso e di giallo mentre il cielo nero lentamente lascia spazio alla luce. Le Tre Cime di Lavaredo sono un altro punto privilegiato per ammirare l’alba: le tre famose vette che si tingono di giallo e di rosa si ammirano da Auronzo di Cadore e dalla Val di Landro e lo spettacolo che regalano lascia senza parole. Altrettanto suggestive sono le cime frastagliate dei Cadini di Misurina, a ovest di Auronzo e a nord-est di Cortina d’Ampezzo. Da qui si possono raggiungere molti luoghi dove ammirare l’alba, in particolare il lago di Federa: si cammina lungo i sentieri che salgono verso la conca ampezzana e alla malga Federa, a 1.816 metri d’altezza, in posizione panoramica, ci si ferma per ammirare le prime luci dell’alba. Proseguendo lungo il sentiero 432 si arriva al rifugio Croda da Lago, ex Palmieri, che regala un paesaggio davvero suggestivo con le cime dolomitiche alte più di 3mila metri a fare da cornice al piccolo lago di Federa. Sempre da Cortina c’è un altro luogo che merita di essere raggiunto alle prime luci dell’alba: lo scenografico lago Sorapis, dalle incredibili acque azzurre e turchesi, incastonato tra le cime del parco naturale d’Ampezzo. Si può partire da Passo Tre Croci e incamminarsi lungo il sentiero 215 che conduce al lago Sorapis e al celebre rifugio Vandelli, da dove lo spettacolo è incantevole. Sempre in Veneto meritano un’esperienza all’alba i Piani Eterni di Cesiomaggiore, nel parco nazionale delle dolomiti bellunesi; se si arriva a fine settembre, durante l’accoppiamento dei cervi, lo spettacolo all’alba è unico perché il nuovo giorno è accompagnato dal bramito di oltre 3mila cervi in amore.
Nel vicino Trentino l’alba si ammira da San Martino di Castrozza e offre un’incredibile spettacolo delle Pale di San Martino che si infuocano alle prime luci del giorno. Anche qui e in Alto Adige numerosi sentieri conducono a malghe da dove godersi lo spettacolo dell’alba. In Val Venosta, per esempio, si fa colazione in malga ammirando il nuovo giorno che illumina le vette di 3mila metri e i cento ghiacciai della valle, oasi alpina e terra di laghi incastonata tra l’Italia, l’Austria e la Svizzera. Il “Romantik Hotel Weisses Kreuz” di Burgusio, in provincia di Bolzano, organizza escursioni guidate per apprezzare all’alba la vista della catena dell’Ortles-Cevedale. In Val Pusteria dalla terrazza panoramica Gitschberg si ammirano le prime luci del giorno sulle 500 vette montagnose: qui lo sguardo spazia dalle Dolomiti al gruppo del Brenta, dalle Alpi della Zillertal e dello Stubai fino alle Alpi Venostane. “Excelsior Dolomites Life Resort” di San Vigilio di Marebbe organizza escursioni lungo i sentieri del Parco naturale di Fanes-Senes-Braies per brindare al nuovo giorno tra le vette delle Dolomiti in cima al Monte Muro o al Monte Pares.
La piccola baia del Silenzio di Sestri Levante, in Liguria, è un paradiso dove regnano solo lo sciabordio del mare, l’atmosfera ovattata interrotta dal grido dei gabbiani e i raggi del sole che colpiscono le case colorate di Sestri. E’ un luogo bellissimo e ancor più magico alle primi luci dell’alba. L’altra baia di Sestri Levante, anch’essa luogo privilegiato per l’alba, è quella delle Favole, che ospita una grande spiaggia attrezzata e, come indica il nome, è un luogo davvero suggestivo. Così come Sestri, una città in cui, oltre alle spiagge, è possibile ammirare palazzi storici, abitazioni gialle e rosse e chiesette color pastello.
Colline, cipressi, vigneti, torri e antichi casolari uniti da tortuose e strette stradine polverose: nella Val d’Orcia, elegante e spettacolare vallata della Toscana in provincia di Siena, i paesaggi emozionano soprattutto all’alba quando la foschia mattutina lascia intravedere i dolci pendii mentre i primi raggi del sole illuminano la cima del Monte Amiata. Cuore della Val d’Orcia è Montalcino, borgo dominato da una rocca pentagonale dall’aspetto possente da cui partono stradine gremite di botteghe artigiane. Il borgo è famoso per la produzione del vino Brunello ma anche per la presenza di luoghi dello spirito che meritano una visita: l’ex convento di Sant’Agostino, che ospita il museo civico e diocesano con una ricca collezione d’arte sacra dei grandi maestri senesi, e l’abbazia di Sant’Antimo, capolavoro d’architettura benedettina e stupendo complesso monastico, fondato nel 781 da Carlo Magno.
Il lido più famoso e selvaggio della riviera adriatica del Conero, a Sirolo nelle Marche, è Le Due Sorelle, spiaggia di sassi che al di là dei faraglioni, a nord, prende il nome di Cala Davanzali. E’ un luogo suggestivo da ammirare all’alba quando la luce gioca tra gli scogli e ci si immerge nel silenzio dei suoi fondali. Superata la spiaggia, che si raggiunge solo via mare o lungo una breve via ferrata, la strada scende verso Sirolo, borgo medievale con un massiccio torrione che fa la guardia alla piazza del Teatro, balcone naturale privo di monumenti ma invasa dai tavolini dei caffè all’aperto. La cittadina è un delizioso centro balneare e un borgo ricco di iniziative culturali e artistiche.
La Costa dei Trabocchi, nel sud dell’Abruzzo, è punteggiata da esili e alte strutture in legno con funi e tiranti, simili a grandi ragni collegati alla spiaggia da piccoli camminamenti, che si protendono nel mare Adriatico. Sono i trabocchi, antiche e originali macchine da pesca oggi trasformate in suggestivi musei e ristoranti. L’alba più emozionante si ammira a Punta Aderci, 10 chilometri a nord di Vasto, dove il sole spunta dietro al promontorio roccioso e al trabocco. Qui si trova anche una delle spiagge più belle d’Italia, il lungo arenile di Mottagrossa nella parte più occidentale della riserva naturale di Punta Aderci.
Nella penisola salentina, a Capo d’Otranto, il faro della Palascìa si affaccia sul mare da un promontorio roccioso con sentiero a terrazza. E’ la punta più orientale d’Italia e il primo luogo dove arriva l’alba: qui i raggi del sole che spuntano dall’acqua rendono il luogo molto suggestivo. In lontananza, inoltre, si scorgono le montagne dell’Albania al di là dell’Adriatico, mentre intorno si intravedono solo resti di torri, qualche gregge nei pascoli e minuscole cale di sabbia e ciottoli. Poco più a nord si arriva nella bella e colta Otranto, città ricca di fascino e di spiagge bellissime, dall’incantevole Baia dei Turchi a La Castellana, in località La Punta.
La riviera dei Ciclopi di Aci Trezza, nel comune di Aci Castello, è uno dei luoghi più suggestivi sulla costa orientale della Sicilia dove ammirare l’alba. Dagli scogli neri della spiaggia si vede il sole che sorge dal mare tra le imponente formazioni rocciose in basalto dei Ciclopi, i faraglioni che si ergono davanti alla costa di Aci Trezza. La tranquillità del mare e l’atmosfera unica che solo l’alba riesce a dare fa pensare alla saggezza di un vecchio proverbio siciliano: “Se vuoi imparare a pregare, va’ sul mare”.
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In 20mila a Vallerano per la notte delle candele

Candle's night in Vallerano © ANSA


(ANSA) - ROMA, 26 AGO - Oltre 20000 presenze da tutta Italia ed un incremento notevole di visitatori internazionali, principalmente da Israele, Ungheria, Cina, Giappone e Russia: questi i dati della 12esima 'Notte delle candele' di Vallerano, l'evento che ha visto installare dagli stessi abitanti del borgo 10.0000 lumi naturali. Nella lunga notte di sabato 25 agosto, i visitatori - spiegano gli organizzatori - hanno potuto accedere a 30 situazioni artistiche, perlopiù musicali, e concorrere con le proprie immagini scattate sui social a rendere questa manifestazione, recentemente gemellata anche col paese spagnolo di Andorra, davvero unica nel suo genere. "Siamo sempre più stupiti e meravigliati - commenta Maurizio Gregori, presidente dell'Associazione Piccole Serenate Notturne - di come così tanta gente scelga di vivere per una serata un'atmosfera antica ma allo stesso tempo interattiva, collettiva ed anche contemporanea, se consideriamo il grande lavoro di proiezioni sulle mura valleranesi, improntato sul tema degli Abissi".

A Civita da Bagnoregio il teatro del mondo

Quartieri dell' Arte © ANSA
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CIVITA DI BAGNOREGIO (VITERBO) - Centinaia di artisti di 22 nazionalità provenienti da tutto il mondo, spettacoli basati su testi che sono il risultato della collaborazione di drammaturghi di paesi diversi, con la stesura delle opere affidate a un singolo autore impegnato a non omologare gli stili peculiari ma, anzi, a cercare di evidenziare i loro contrasti. Offre un ricco calendario di appuntamenti il Festival Internazionale Quartieri dell' Arte che si apre oggi, domenica 26 agosto, a Civita di Bagnoregio (Viterbo) e fino al 24 ottobre invaderà le piazze dei molti comuni della provincia con performance, workshop e istallazioni.
    Per l' inaugurazione, ai piedi del ponte che porta al mitico borgo dal fragile equilibrio statico, andrà in scena la prima parte di "And So My Face Became My Scar", un progetto 'ibrido' e 'collettivo' - che è la caratteristica del festival diretto da Gian Maria Cervo - firmato da Joele Anastasi (Italia), Rasim Erdem Avsar (Turchia), Emily Gillmor Murphy (Irlanda), Danielle Pearson (Gran Bretagna). Le altre tre parti dello spettacolo - una sorta di mix tra evento teatrale, serie televisiva e mostra d'arte - sono in programma il 29 settembre a Vitorchiano, nel complesso di S. Agnese. Si prosegue a Vitorchiano (2-4 settembre) con la Forteresse di Bruxelles che presenta in anteprima mondiale "Leaves" di Aboud Saed, Stéphane Oertli, Françoise Bérlanger, Anna Romano e Maria Pia Selvaggio.
    L'edizione numero 22 del festival, sostenuto dalla Regione Lazio, ha l'obiettivo di presentare l'eccellenza dello spettacolo dal vivo, con molte opere alla loro prima mondiale o nazionale, e di confermarsi laboratorio culturale e formativo di livello europeo. Il progetto Eu Collecrive Plays, co-finanziato dal programma Europa Creativa dell' Unione Europea, oltre a mettere insieme autori con storie, mira a promuovere la produzione di opere teatrali polivocali (nel racconto in diverse lingue e idiomi) attraverso la creazione di gruppi teatrali transnazionali. Lo scopo è anche sperimentare un allargamento del pubblico teatrale stimolando l'interesse verso testi teatrali europei, "ampliando il concetto di cittadinanza europea attraverso l'uso della scrittura polivocale" e rappresentare le opere nate all'interno di questo laboratorio di drammaturgia collettiva nei più importanti Festival europei.
    Tra le altre opere in programma: "The wedding", di Anton Cechov, regia di Piotr Cholodzinski (8 - 9 settembre, Complesso di Sant'Agnese, Vitorchiano); "Pastorale contemporanea n. 1" dei fratelli Presnyakov, curatela di Gian Maria Cervo (dal 14 al 20 settembre, Piazza San Donato - Civita di Bagnoregio, 16,00 - 18,00); "L'Amore nun'è ammore", 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli, regia di Lino Musella; "Sogno (ma forse no)" di Luigi Pirandello, regia di Marta Malinowska (18 e 19 settembre, Vitorchiano); "Michelangelo entangled n.2", di Gian Maria Cervo (5 ottobre, Teatro dell'Unione, Viterbo, h 12,00 - 23,00). Evento speciale fuori programma, dal 14 ottobre al 6 gennaio a Palazzo Pietrangeli, a Bagnoregio, è la mostra "Reginald Pole, tra Michelangelo e Shakespeare. Opere di Tiziano, Marcello Venusti e Daniele da Volterra", a cui hanno collaborato anche l'Accademia Nazionale di San Luca, il Venerabile Collegio Inglese, il Museo del Colle del Duomo di Viterbo, Civita Cinema.

Vacanze, al via il controesodo ma occhio a settembre

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ROMA  -Domenica da bollino rosso ieri  su tutte le strade italiane, intasate dalla giornata di controesodo. Con l'arrivo dei temporali, annuncia un'indagine commissionata dalla Coldiretti, 7 italiani su 10 stanno dicendo addio, armi e bagagli, alle vacanze estive. Ma non è detto che sia proprio così per tutti, anzi: in barba alla consuetudine e all'imminente riapertura delle scuole, sempre più connazionali sembra stiano riscoprendo le vacanze settembrine, forse meno assolate e calde, ma più tranquille e assai meno costose. A fare i conti è un'indagine commissionata in questo caso da Federalberghi, secondo cui, dopo un'estate "nel complesso non eccezionale" spiagge,  campagne e città d'arte si stanno preparando ad accogliere a settembre altri 13 milioni di vacanzieri. E insieme agli stranieri, tanti, secondo un must ormai consolidato nella fascia agé, soprattutto tedeschi, cresce in maniera conclamata il numero degli italiani, tanto che il 21,1% di quelli che sono andati in vacanza durante l'estate farà almeno un giorno di ferie a settembre, un dato in netta crescita rispetto al 14,9% del 2017 e al 13,9% del 2016.
  Per il 19,5% si tratterà della vacanza principale, mentre gli altri progettano solo un supplemento di relax, magari nel weekend. Mentre per gli stranieri si guarda come sempre soprattutto alla Germania, di gran lunga il nostro principale mercato con 1,9 milioni di arrivi a settembre (1,8 milioni), seguita da Stati Uniti (668 mila) Francia (481.817) e Regno Unito (481.582)
Per il settore una luce di speranza, commenta il presidente degli albergatori Bernabò Bocca, che invita una volta di più a puntare sull'allungamento della stagione delle vacanze: attualmente nel mese di settembre le imprese del turismo danno lavoro a quasi un milione e centossessantamila lavoratori, che scendono a quasi novecentotrentamila a novembre, basterebbero "due mesi in più", sostiene il presidente dell'associazione legata a Confindustria, "per produrre un effetto concreto sulla occupazione , con effetti concreti per quasi 230 mila persone, in massima parte giovani, visto che più del 71% ha meno di quarant'anni e più del 47% meno di trenta".
 Tant'è. Aspettando di vedere come andrà a finire, è l'indagine di Coldiretti a trarre un primo bilancio di come e quanto hanno scelto di andare in vacanza gli italiani, con l'88% dei 38,5 milioni di connazionali in partenza che ha scelto di rimanere in patria. Nonostante i temporali, è stato come al solito agosto, il mese più gettonato, seguito come consuetudine da luglio. Particolarmente penalizzato invece giugno, flagellato dalla pioggia, con il 124% di precipitazioni in più rispetto alla media storica.
Nelle scelte domina sempre il mare, preferito da più di 6 italiani su 10 (62%), ma al secondo posto ci sono le città d'arte a pari merito con parchi, oasi, riserve e la campagna, che nelle preferenze supera i monti. E se una forte maggioranza (60%) ha scelto di soggiornare in case di proprietà, magari di parenti e amici, oppure in affitto, nella classifica delle preferenze ci sono nell'ordine pure alberghi, bed and breakfast, villaggi e gli agriturismi, che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno. La spesa media è stata 744 euro per persona con un buon 36% che è rimasto al di sotto dei 500 euro di spesa, il 33% tra i 500 ed i 1000 euro, il 16 % tra i 1000 ed i 2000. Solo in pochi hanno potuto o voluto concedersi di più.

Maraini-Rossini in scena al lago Maggiore

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ARONA (NOVARA) - Un Rossini stanco e invecchiato, ma sempre appassionato. Un pianoforte, inseparabile appendice del suo vivere con la musica, quasi un'amante irresistibile e travolgente. E sullo sfondo, il lento sciabordio delle onde. Così il lago Maggiore si trasforma nel Golfo di Napoli per Ma se mi toccano, spettacolo scritto da Maurizio De Giovanni per il festival Il Teatro sull'Acqua, la kermesse diretta da Dacia Maraini, che torna ''in scena'' ad Arona (NO) dal 5 al 9 settembre, con un'anteprima, martedì 4, per il nuovo romanzo della scrittrice, ''Tre donne'', con il presidente dei Librai italiani Paolo Ambrosini. In tutto, cinque giorni di spettacoli, da La scortecata di Emma Dante a La centaura della Maraini, versione itinerante lungo le mura antiche. E poi il Teatro in villa con Davide Enia in Scena dalla frontiera, dal romanzo Appunti per un naufragio. Più i ''dialoghi'' che quest'anno vedranno protagonisti Massimo Cacciari e Maria Pia Veladiano su Le parole e il sacro, il Premio Strega Giovani Lia Levi sugli ottant'anni delle Leggi razziali del '38, Alessandro Robecchi, il risorgimento siciliano di Simona Lo Iacono, le origini di Adelphi con Cristina Battocletti e ancora Daria Bignardi, Paolo Giordano e Marco Balzano. Evento clou del festival, la nuova produzione del Teatro sull'acqua, con un testo scritto appositamente per l'acqua e messo in scena senza teatro, graticci o scenografie, se non la bellezza del lago. Un evento unico al mondo, paragonabile solo all'Opéra on the Lake a Bregenz, in Austria, e al Teatro delle Marionette d'Acqua di Hanoi, in Vietnam. Quest'anno a rispondere alla chiamata è Maurizio De Giovanni, il papà del Commissario Ricciardi e dei Bastardi di Pizzofalcone, con Ma se mi toccano, spettacolo diretto da Herve Ducroux dedicato a Rossini (prove generali il 4 settembre, poi in prima nazionale dal 5 all'8). A chiamare in scena il Maestro del Guglielmo Tell è la stessa Maraini. Rossini, interpretato da Edoardo Siravo evoca la Napoli del suo San Carlo di inizio '800. Ed ecco che dal nulla, nel Porto Antico di Arona. il Teatro si materializza: la prima da allestire, improbabili impresari (Massimo Pagano), le audizioni (con le soprano Leonora Tess, Federica Pieropan, Valentina Garavaglia e Virginia Mcintyre e il baritono Daniele Piscopo), un pianista (Arduino Speranza), le arie cantate dalle donne al mercato. E poi tutta un'umanità sgangherata e ''truculenta'' fatta di pescatori, mercanti, marinai, costruttori di macchine teatrali. Il Festival, parte del progetto Le Vie d'Acqua - I Festival del Lago Maggiore, prosegue poi tra gli under 35 di The hard way to under stand each other, il Delirio Bizzarro che la coppia Carullo e Minasi ha costruito sugli incontri con pazienti di strutture psichiatriche, l'arte di strada e il Teatro à la carte di Franco Acquaviva nei ristoranti della città. Chiude nel programma Fuori Festival, domenica 23 settembre, l'incontro con Gino Strada e Shirin Ebadi, avvocato, premio Nobel per la Pace 2003 e prima donna musulmana a ottenere questo riconoscimento. 
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Thailandia, alla scoperta del Nord tra templi e villaggi

Thailandia © ANSA

 Invasa dai turisti che sono quasi triplicati in dieci anni - dal 2007 al 2017 sono passati da 14 a 32 milioni all'anno e nel 2018 si prevede di arrivare a 34 milioni - la Thailandia sta rischiando di perdere la sua anima gentile e sorridente. Ma la vera thainess di questa terra tanto amata da Tiziano Terzani ancora si può trovare andando alla scoperta dei villaggi rurali del nord, della vita nelle campagne, nei boschi, verso mete meno scontate del mare, che resta sempre l'attrazione principale. Qui la filosofia del sabai sabai, del tutto bene, del pensare all'oggi, funziona ancora.
    Ecco dunque, per chi cerca un po' di autenticità e vuole vivere un'esperienza diversa della Thailandia, nuove possibilità di viaggio che stanno creando una sempre più apprezzata forma di turismo. Un punto strategico di partenza in questa direzione è Chiang Mai e la sua provincia, che si può raggiungere da Doha con un volo diretto, tra le nuove destinazioni, insieme a Pattaya, aperte da Qatar Airways nel 2018. Seconda grande città della Thailandia, a 700 chilometri da Bangkok, Chiangmai (Città nuova), a pieno titolo capitale del Nord, circondata dalle montagne più alte del Paese, come il Doi Inthanon, dove d'inverno (da novembre a febbraio) si va ad aspettare lo zero, famosa per i suoi mercati notturni, merita di essere visitata anche per il fascino dei suoi templi e siti religiosi, oltre 300, quasi quanti Bangkok. Un giro divertente del centro storico si può fare all'aria aperta a bordo dei colorati tuk tuk, i tipici taxi a tre ruote.
    TEMPLI A 11 chilometri dal centro, ecco il Doi Suthep, un complesso di templi sopra la montagna di 1.676 metri, da cui prende il nome, simbolo della città, meta di pellegrinaggio e dei monaci buddisti di tutto il mondo. Salendo 306 scalini si raggiunge la pagoda d'oro che custodisce un'importante reliquia di Buddha. E' un luogo sacro di pace e spiritualità dove si cammina tra i buddha in diverse posizioni di meditazione, tra enormi campane e gong, ma dove c'è spazio anche per l'induismo e l'animismo.
    Benché il buddismo sia prevalente in Thailandia è proprio questa mescolanza di credenze che rende unica la forma di devozione thailandese.
    Nel centro storico della città, all'interno delle mura, ecco il suggestivo complesso Wat Chedi Luang, conosciuto anche come il Tempio del Grande Chedi. Sui lati del basamento della struttura colpisce una sequenza di imponenti elefanti di pietra, i più antichi sono senza proboscide. Molto venerato, l'ideale è vederlo al tramonto. Imperdibile e unico anche il tempio Sri Supan, conosciuto come il 'Silver Temple'. Tutto in argento mescolato all'alluminio, è stato creato da artigiani argentieri della vicina comunità Wua Lai. Le donne però non possono entrare perché è il luogo in cui vengono ordinati i monaci. Anche qui buddismo e induismo convivono nella stessa area.
    Luogo magico delle montagne thailandesi, il parco nazionale del Doi Inthanon, dove c'è la montagna più alta della Thailandia di 2.595 metri d'altezza e dove è tradizione andare d'inverno con le tende ad aspettare lo zero. E se si raggiunge questa temperatura è grande festa.
    A 80 chilometri a sud-est di Chiangmai, in un'ora e mezza in auto, si arriva a Lampang, famosa per i carretti con cavallo, simbolo della città, insieme al gallo da combattimento. Ma, aldilà di questa attrazione turistica e del fatto che la maggior parte delle persone usano il tuk tuk, questa tranquilla e sorridente cittadina dall'influenza birmana colpisce per le sue case in teak, un legno scuro e resistentissimo, molte trasformate in museo, e per la gentilezza dei suoi abitanti. Non si può perdere il Wat Pra Dhat, antico tempio costruito in teak e non si può mancare un giretto tra i negozi che vendono ceramiche (qui c'è la più importante industria della Thailandia): ciotole, piatti, tazze realizzate con una speciale terra bianca che le rende uniche.

    VILLAGGI A 15 chilometri da Chiangmai si trova il villaggio di Baan Pong e qui si può visitare un allevamento intensivo di carpe che hanno permesso, grazie all'apporto di proteine, di salvare molti contadini dalla pellagra, allargando l'arco alimentare. Il responsabile del progetto di allevamento di pesce della comunità di Pong, Mister Parinya, detto Eak, racconta che qui si coltivano 5 milioni di girini all'anno, l'80% sopravvive. Una carpa può arrivare fino a 6 chili ma quelle buone da mangiare sono al massimo di 1 chilo e mostra delle palline fatte di farina di soia gialla, pesci secchi, mais e olio di pesce macinati tutti insieme con cui vengono alimentate nelle vasche.
    Nel villaggio di Pong si può dormire e fare campeggio. Nel nord della Thailandia ci sono 10 comunità aperte ai turisti su un totale di circa 100 villaggi rurali. E c'e' anche un progetto di volontariato per cui si può fare esperienza di vita comunitaria e aiutare nel lavoro quotidiano.
    Si può vivere un'esperienza emozionante anche entrando in contatto con le tradizioni dei tailandesi che vivono qui: dal lavoro di rimboschimento, alla tessitura al telaio, alle ricette culinarie realizzate con le donne di Pong, come quella del dolce al cocco Kanom Khi Maew. Gli ingredienti si preparano al momento, a partire dall'apertura della noce di cocco che viene lentamente sbriciolata.
    Con Zietta, un'esile e dolce tailandese avanti negli anni, si passeggia tra coltivazioni di piante ed erbe particolari tra le quali spuntano gusci di uova piantati su lunghi stecchi per proteggere dagli insetti l'erba cipollina e si va alla scoperta di strani frutti dal nome impronunciabile che, assaggiati insieme al lime, lasciano in bocca un forte gusto di liquirizia.
   
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Sulle 7 spiagge che ispirarono grandi pittori del passato Viaggio nei lidi immortalati sulle tele di artisti famosi

La chiesa di Notre-Dame-des-Anges di Collioure, affacciata sulla spiaggia (iStock.) © Ansa

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LA SPEZIA - Ispirato dalla magia e dai colori della Provenza nel 1889 il pittore francese Paul Signac, puntinista e divisionista di grande fama, realizzò alcune marine, tra cui l’opera “Cap Lombard at Cassis”, esposta al museo d’arte moderna dell’Aia. Lontano dai soliti itinerari turistici, Cassis è un borgo di pescatori stretto tra il mare e le colline provenzali dei Calanques, ad appena 20 chilometri da Marsiglia. Nella piccola baia davanti al centro abitato si trovano alcune piccole spiagge di sassi – oltre a quella immortalata da Signac – intervallate da scogliere, baie e promontori, affacciati su un mare limpidissimo.
Le spiagge della Normandia, specialmente quella di Trouville, furono per l’impressionista Claude Monet il luogo perfetto dove ritrarre lo svago della classe media. Nell’opera “La spiaggia a Trouville”, dipinta nel 1870, il vento, la sabbia e la luce del mare coinvolgono lo spettatore in un’istantanea pittorica molto avvincente. L’incantevole villaggio di Trouville fu una delle prime destinazioni del pittore in Normandia dove vi soggiornò con la moglie e il pittore Eugène Boudin nel suo primissimo viaggio nel 1870 e che ritrasse in numerose tele. In particolare in questo quadro, oggi esposto nel Wadsworth atheneum museum of art di Hartford, nel Connecticut, molte delle case ottocentesche sulla spiaggia sono ancora lì e si possono riconoscere distintamente alcuni degli edifici dipinti da Monet.
Nel 1931 l’artista surrealista catalano Salvador Dalì dipinse “La persistenza della memoria”, capolavoro onirico dove alcuni orologi su una spiaggia sembrano sciogliersi sotto lo sguardo dell’osservatore. Il luogo in cui Dalì scelse di collocare i suoi molli orologi non è immaginario, ma è una fedele riproduzione di Cadaqués, una spiaggia dove il pittore aveva trascorso la sua infanzia e che tornava spesso nelle sue immagini surrealiste. La tela si può ammirare nel MoMa (Museum of modern art) di New York e la spiaggia è quella del bellissimo borgo catalano, fatto di case bianche e tetti rossi che spuntano tra il verde delle piante. Intorno al centro storico si estendono spiaggette e cale marine, meravigliosi e piccoli villaggi di pescatori come Portlligat dove Dalì visse di ritorno da New York; la sua abitazione, oggi, è un museo che merita una visita.
Nella regione dell’Occitania, a sud ovest della Francia, Collioure è un’ accogliente cittadina affacciata sul Mediterraneo che incanta da sempre per la sua atmosfera romantica. Città d’arte, seduce per il castello reale in riva al mare, per le piccole imbarcazioni attraccate al porto, per le spiaggette di ciottoli, per i caffè con i tavolini all’aperto e per gli edifici dalle facciate colorate e il campanile con una cupola rosa. Amata da artisti di tutto il mondo, fu fonte di ispirazione per Picasso, Derain, Dufy, Chagall, Marquet e molti altri famosi pittori che immortalarono il piccolo porto a ridosso dei Pirenei catalani; tra tutti spicca l’opera “Vue de Collioure avec l’eglise” che Henri Matisse, il più importante esponente dei Fauves, realizzò nel 1905. La chiesa di Notre-Dame-des-Anges, risalente al XVII secolo, è il soggetto della tela: affacciata sulla spiaggia, all’interno custodisce tesori di arte barocca tra cui nove splendide pale d’altare.
Su una collina quattro giovani donne fanno un picnic e scrutano l’orizzonte sul mare, baciato dal caldo sole estivo. Il paesaggio immortalato nel 1909 dal pittore impressionista Frank Weston Benson nell’opera “Estate” è quello del New Hampshire, regione del New England, stato all’estremità nordorientale degli Usa, dove l’artista si era trasferito con la famiglia. La zona è caratterizzata da pittoresche e variopinte cittadine di pescatori, lunghe spiagge bianche, fari solitari che si stagliano all’orizzonte e foreste sconfinate all’interno. Oltre a offrire scenari naturali meravigliosi e selvaggi, è anche un luogo ricco di storia e di cultura: è qui infatti che sbarcarono i padri pellegrini che avrebbero poi fondato i primi stati della federazione nordamericana ed è qui che si sviluppò la culla della letteratura con le prime prestigiose università e i primi grandi musei. La costa del New Hampshire si estende per appena 30 chilometri ma regala scorci bellissimi: la cittadina portuale di Portsmouth con i suoi viali alberati fiancheggiati da edifici coloniali; Hampton, la città più antica, ed Exeter che ospita l’American independence museum con una copia originale della Dichiarazione d’Indipendenza.
Nel 1958 Carlo Carrà, pittore futurista e poi metafisico, dipinse “Spiaggia a Bocca di Magra”, luogo molto amato dall’artista. Bocca di Magra e i suoi immediati dintorni, in provincia di La Spezia, sedussero pittori, scrittori, poeti e intellettuali dal dopoguerra alla fine degli anni Settanta: la luce aperta e diffusa, la brezza mite del mare, lo sguardo che si perde sul Tirreno e sui monti verdi dell’entroterra, le barche che scivolano sul fiume con gli argini colmi di canne palustri fino al mare. Il borgo Bocca di Magra, tra il fiume e il Tirreno, è una distesa di abitazioni nascoste nel verde, odorose di fiori e profumi d’orti, dove dal tardo pomeriggio si godono bellissimi e pacifici tramonti. Ancora oggi le spiagge di Bocca di Magra, a tratti selvagge e meno mondane della Versilia o della riviera ligure richiamano gli amanti del mare e di quella particolare luce e atmosfera che solo gli animi più sensibili hanno saputo cogliere.
Panorama Mesdag” è un dipinto di grandi dimensioni ispirato al tema del mare, realizzato nel 1881 dall’artista olandese Hendrik Willem Mesdag, e conservato in un museo dell’Aia, costruito proprio per ospitare la pittura circolare più grande del mondo. Nei suoi 120 metri di circonferenza la prospettiva cilindrica del dipinto crea l’illusione che l’osservatore si trovi su una duna di sabbia con vista sul mare, sulle spiagge e sul villaggio di Scheveningen, così com’era nel 1881. Oggi la località balneare più modaiola d’Olanda a 6 chilometri dal centro dell’Aia, in Olanda, ospita una lunghissima spiaggia sabbiosa affacciata sul mare del Nord con edifici, alberghi, un porto e un casinò. D’estate la spiaggia si anima con locali aperti fino all’alba e feste nelle numerose discoteche e club sulla sabbia.

Roy Lichtenstein e la Pop Art americana

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PARMA - E' dedicata a Roy Lichtenstein, genio della Pop Art americana, una retrospettiva allestita alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca, a Mamiano di Traversetolo (Parma) dall'8 settembre al 9 dicembre.
    L'esposizione, a cura di Walter Guadagnini e Stefano Roffi, riunirà oltre ottanta opere del maestro (New York 1923-1997) e di altri protagonisti della Pop Art, da Warhol a Ramos, da D'Arcangelo a Wesselmann, da Rosenquist a Indiana.
    Lichtenstein ha influenzato grafici, designer, pubblicitari ed altri artisti contemporanei, tanto che ancora oggi è possibile riscontrare riferimenti al suo stile in ogni ambito del design e della comunicazione. Il suo caratteristico stile mutuato dal retino tipografico, il suo utilizzo del fumetto in ambito pittorico, le sue rivisitazioni pop dell'arte del passato lontano e recente sono entrate non solo nella storia dell'arte del Novecento, ma nell'immaginario collettivo anche delle nuove generazioni, stampati all'infinito su poster e oggetti di consumo.

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