Alto Adige. Non solo Expo. L’importanza della nutrizione per Vitalpina e Familienhotels


SANA ALIMENTAZIONE PER GRANDI E PICCINI
Con i Familienhotels i bambini scoprono le piante commestibili e si mettono alla prova in cucina.

Per gli sportivi, la sana alimentazione dei Vitalpina Hotels passa per i prodotti genuini altoatesini. 

Mai come in questi mesi si parla di alimentazione, complice naturalmente l’evento dell’Expo che da maggio a ottobre 2015 richiama a Milano una platea di visitatori internazionale. Imparare a nutrirsi in modo corretto è fondamentale e costituisce una priorità per adulti e bambini. Mettere l’accento sulle materie prime e sulla qualità dei prodotti, favorendo quelli locali e di stagione, è anche l’obiettivo che si pongono Vitalpina e Familienhotels, gruppi che comprendono strutture specializzate nella vacanza per gli sportivi i primi, per le famiglie i secondi.

Con i Familienhotels, il lato buono della natura
Il 2015 dei Familienhotels Alto Adige/Südtirol si inserisce all’interno del
triennio dedicato alla sensorialità, al gusto e alla cucina. In particolare l’argomento scelto è quello delle piante commestibili, perfettamente in linea con l’Expo di Milano dedicato all’alimentazione.
Fragole di bosco, denti di leone, trifogli, acetose, pigne, mandorle di terra, funghi porcini, ortiche, sono tanti
i frutti della terra e del bosco che la natura custodisce per chi sa scovarli! Anche attraverso una semplice e salutare passeggiata nella natura e nei suoi diversi habitat, durante la quale attivare tutti i sensi. Annusare i profumi delle erbe aromatiche, assaggiare i frutti selvatici del bosco, osservare le differenze tra i diversi tipi di funghi. Il tutto naturalmente accompagnati dagli assistenti dei Familienhotels Alto Adige/Südtirol che ben conoscono il territorio, anche perché in mezzo a tante autentiche bontà si nascondono anche dei sosia poco raccomandabili!
Se alcune attività si svolgono all’aperto, altre avvengono in
cucina, il luogo per eccellenza dell’alimentazione. Con l’aiuto dei cuochi dei Familienhotels i bambini possono sperimentare in prima persona. Preparare piatti semplici utilizzando prodotti locali e di stagione, farà loro capire l’importanza di una nutrizione corretta, sana e genuina, che mette al primo posto la qualità della materia prima.
Tra le altre attività più apprezzate, proposte dai Familienhotels Alto Adige/Südtirol, anche il
percorso sensoriale notturno. Annusare barattoli e sacchettini profumati, ascoltare suoni e rumori, toccare e degustare, … sono tutte azioni semplici e divertenti che fatte al buio della sera permettono ai bambini di prendere consapevolezza, di sperimentare in prima persona e di vedere le cose da un altro punto di vista.

Il mondo dei Familienhotels
Tutte le strutture dei Familienhotels Alto Adige/Südtirol organizzano programmi di intrattenimento per i bambini e attività per la famiglia, alla scoperta dell’Alto Adige, della sua storia e dell’ambiente. Fondamentale è la natura: l
’intento è quello di avvicinare agli ambienti naturali soprattutto i piccoli, attraverso attività didattiche e gioco.
Particolarmente attento alla famiglia e ai bambini, il mondo dei Familienhotels Alto Adige/Südtirol è fatto di servizi e attrezzature davvero speciali: camere ampie e spaziose dotate di accessori i quali fasciatoio e seggiolino; servizio di assistenza ai bambini con personale qualificato in “pedagogia della natura” per un minimo di 6 giorni alla settimana; buffet, menù dedicati e tavoli a misura di bimbo; sale giochi e parco esterno; programmi per tutta la famiglia. La scelta è ampia, dal momento che sono ben 27 le strutture distribuite in Alto Adige che fanno parte di questo gruppo, tutte certificate TÜV.

Info
: Familienhotels Alto Adige/Südtirol, tel. 0471 999 990 - www.familienhotels.com

Vitalpina: sana alimentazione... per mantenersi in forma
Leggera, fresca, regionale e stagionale: ecco le quattro caratteristiche principali della cucina Vitalpina. Tra noi albergatori Vitalpina ci sono diversi ottimi cuochi, ma tutti abbiamo in comune la grande attenzione per gli aspetti nutrizionali e la responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle future generazioni. Da noi la creatività è in perfetta sintonia con le risorse della natura, le competenze dietetiche, la conoscenza dei vini e la trasmissione della cultura altoatesina: spesso basta poco, per fare tanto”. A mettere l’accento sulla gastronomia, è
Stefan Volgger, albergatore Vitalpina di Ridanna, chef di cucina e distillatore di grappa.
La gastronomia è uno dei
pilastri della filosofia del gruppo, insieme all’attività fisica e al benessere naturale.

Con i Vitalpina alla scoperta delle erbe alpine
A chi non è capitato di sperimentare sulla propria pelle il potere dell’ortica! È sufficiente una passeggiata a gambe scoperte e un po’ di disattenzione per sentire quel fastidioso prurito che le sostanze urticanti lasciano sulla pelle al solo sfioramento. Ma se l’ortica sembra essere la più comune, in realtà sono molte le erbe che si incontrano di frequente anche nei nostri prati, pur non conoscendone il nome. L’alchemilla ad esempio è quell’erba che si nota soprattutto d’estate grazie alla fioritura dei suoi piccoli fiori giallini, ha fusto eretto e foglie simili a un ventaglio. Dal nome epico, l’achillea ha sempre fusto eretto, ma i fiori sono bianchi o rosa, piccoli ma tutti vicini tra loro a formare una macchia di colore a partire dalla primavera. E poi c’è il timo serpillo, detto anche timo selvatico, con fusto strisciante, foglie piccole e fiori che virano dal rosa al violetto.

Ornamento dei prati, le erbe aromatiche sono in realtà molto di più, lo sanno bene le strutture dei Vitalpina Hotels
Alto Adige/Südtirol che organizzano escursioni per conoscerle e raccoglierle, per poi utilizzarle in cucina per creare piatti della tradizione locale e nelle Spa per trattamenti naturali.

Il buon pane firmato Vitalpina
C’è un cibo che in Alto Adige ha una lunga tradizione e che è espressione della cultura del luogo: è il pane. Tradizione che i Vitalpina Hotels Alto Adige/Südtirol vogliono tutelare e valorizzare attraverso le proprie strutture, insegnando anche ai propri ospiti a impastare e infornare del buon pane altoatesino.
In Alto Adige, più che in altri luoghi, una vita in armonia con la natura era un fattore indispensabile per avere tutto l’anno grano sano e pane buono, per questo il pane prendeva parte al ciclo di vita nel maso contadino. Semina, mietitura e trebbiatura avvenivano secondo le fasi della luna, così pure per la scelta dei giorni giusti per sfornare il pane si consultava il calendario lunare, solo in questo modo il pane sarebbe durato più a lungo.

Fare il pane coinvolgeva tutta la famiglia
: il padre di famiglia accendeva il fuoco e si occupava di mantenere la giusta temperatura scegliendo accuratamente la legna, era il compito più importante e difficile. I giovani si occupavano dell’impasto, un lavoro che richiedeva forza e pazienza, mentre le donne davano la forma ai singoli pani, li stendevano su assi di legno e li coprivano per la fase della lievitatura.
Il pane fresco si preparava una o due volte all’anno, quindi si mangiava fresco più o meno ogni 6 mesi, per il resto del tempo veniva parsimoniosamente razionato per farlo durare il più possibile. Per questo il pane, appena pronto, veniva raffreddato e posto nel Brotruhm, uno scaffale a grata, per l’asciugatura. Quest’asciugatura rendeva il pane durissimo, tanto che per spezzarlo si usava un attrezzo apposta, presente in tutti i masi. La Gromml era una sorta di tagliere chiuso su tre lati e con un potente coltello a leva che spezzava il pane in piccoli pezzetti che poi venivano solitamente inzuppati nel caffè o nel latte, nel vino o nella minestra.

Vitalpina Hotels, attività fisica e sana alimentazione
La vacanza dedicata all’escursionista e allo sportivo, che ama svolgere attività fisica e movimento, possibilmente a contatto con la natura, attento all’alimentazione che dev’essere sana, equilibrata e completa, e che non disdegna il relax, preferibilmente a base di ingredienti naturali. È questa la filosofia dei Vitalpina Hotels Alto
Adige/Südtirol, 35 strutture a conduzione familiare distribuite nel territorio altoatesino, hotel di alto livello che rispondono a rigidi criteri di selezione e mettono il mondo dell’escursionismo al primo posto.

Info:
Vitalpina Hotels Alto Adige/Südtirol, tel. 0471 999 980 – www.vitalpina.info

comunicato stampa Ufficio Stampa: Studio Eidos

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

World Tourism Expo2015 SALONE MONDIALE DEL TURISMO CITTA' E SITI PATRIMONIO MONDIALE 18/19/20 Settembre 2015 Padova

Idea

Il Turismo Culturale è un filone sempre in crescita del turismo sia da un punto di vista di domanda che di offerta turistica, in cui protagonista principale è il Patrimonio culturale.
Le meraviglie del Mondo sono considerate delle ricchezze per gli esseri umani, questo capitale deriva il suo pregio non solo dalla possibilità di essere sfruttato economicamente ma soprattutto dai valori sia culturali sia spirituali che gli sono riconosciuti: questi “beni patrimoniali” ci regalano l’impressione di essere lì per noi, per farsi ammirare, perché ne possiamo godere e sentirci più soddisfatti.

La Conferenza Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) nel 1972 ha approvato la Convenzione internazionale per la protezione del Patrimonio Mondiale dell'Umanità in cui viene sancita l'inalienabilità della cultura e della natura come elementi fondamentali per lo sviluppo della società di tutto il pianeta, e per il mantenimento della pace e della solidarietà.
Il Patrimonio Mondiale dell’Unesco rappresenta l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future. L’Unesco si è posto come obiettivo di catalogare ed eleggere a World Heritage alcune di queste bellezze e di questi siti per la propria salvaguardia e per il trasferimento ai posteri e alle generazioni future.
Essere inclusi tra i siti del World Heritage Centre permette di avere un riconoscimento universale delle sue particolarità a livello culturale, paesaggistico e sociale.

Per essere inclusi nella lista del Patrimonio dell'Umanità i siti devono avere valori di universalità, unicità ed insostituibilità (nel caso andassero perduti) e devono soddisfare almeno uno dei criteri fissati dal Comitato per il Patrimonio dell'Umanità.
Il progetto di costruzione di un Patrimonio Mondiale appare qualcosa di più della semplice collezione di beni culturali e naturali in pericolo: è, infatti, intimamente legato al processo di costruzione di un’identità collettiva, di un soggetto unico.La World Heritage List è dunque il punto centrale e più importante di tutte le attività legate alla WHC, un bene patrimoniale che prima dell’iscrizione è riferimento semplicemente per una comunità locale o nazionale, diventa attraverso l’atto d’iscrizione Patrimonio della più vasta comunità internazionale, o in termini di retorica della WHC Patrimonio dell’Umanità intera.
L'iscrizione dei siti nella Lista del Patrimonio Mondiale consente ad ogni Stato membro di ottenere la cooperazione della comunità internazionale, per informare la popolazione del valore eccezionale di un sito e, quindi, per contribuire a conservare il proprio Patrimonio nazionale.
Da questa Lista occorre partire per portare a termine il progetto di diffusione di un senso di appartenenza allargato.
Per esattezza l’UNESCO ha finora riconosciuto un totale di 1007 siti (779 beni culturali, 197 naturali e 31 misti), presenti in 161 Paesi del mondo. Attualmente l'Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità.
Purtroppo sono in molti a pensare che una volta entrati a far parte di quest’elite il gioco sia fatto invece le statistiche sui flussi turistici dimostrano come dal momento dell’inclusione nella lista, i siti non hanno rilevato incrementi significativi in termini di arrivi e presenze. L’inclusione nella Lista Unesco è, infatti, solo il punto di partenza per poter beneficiare in termini imprenditoriali di questa grande opportunità.
Bisogna avere la forza, anche economica, di comunicare al Mondo e di saper utilizzare i propri plus per strategie vincenti. Il calo di competitività di alcune località turistiche e’ molto evidente e richiede strategie in grado di far fronte alle reali situazioni createsi.
Da queste motivazioni di fondo nasce l'idea di uno strumento che soddisfi queste esigenze: la Wte, il Salone espositivo al mondo dei Siti inseriti nella World Heritage List Unesco si propone di creare un punto di incontro tra il mondo della cultura e quello dell’economia. La manifestazione è ideata e organizzata dalla CML Consulting con l’obiettivo di favorire la commercializzazione di prodotti turistici riguardanti questi luoghi; attraverso questa manifestazione ogni “eccellenza territoriale” diventerà soggetto attivo per un progetto che miri alla loro reale valorizzazione.

Un italiano a Wroclaw, la Polonia ve la racconto io. Presentata a Roma la Capitale europea della cultura 2016

'Un italiano a Wroclaw'. Non è una fiction e non è il titolo di un romanzo: è il blog che Marcello Murgia, torinese di nascita e 'polacco' per vocazione, tiene sul sito ufficiale della città che nel 2016 sarà Capitale europea della Cultura. E' arrivato nel 2008 e ci è restato, perchè "ci si vive bene e la vita culturale è accompagnata da una performance economica di tutto rispetto", tanto che sono oltre un migliaio gli italiani, moltissimi i giovani, che hanno deciso di trasferirsi stabilmente. Lo ha raccontato oggi alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea da 'testimonial' della presentazione ufficiale delle centinaia di eventi che faranno della storica capitale della Slesia - insieme a San Sebastian - il centro della cultura europea nel prossimo anno.

    Wroclaw "'è una città polacca, una città europea, una città italiana più a nord", ha detto il sindaco Rafal Dutkiewicz. E in verità di italiani ce ne sono passati in molti. Giacomo Casanova, per esempio. E Niccolò Paganini. Ora, però si guarda al futuro. E Dutkiewicz, raccontando del veloce sviluppo della città dopo l'adesione della Polonia all'Ue e della concentrazione di "investimenti nella cultura e nell'innovazione", ha ribadito l'impegno a proseguire su questa strada, senza dimenticare l'equilibrio tra "cultura alta e cultura popolare" e la collaborazione tra "istituzioni e centri alternativi" che saranno il filo conduttore delle iniziative del 2016: le periferie accanto alla storica piazza del Mercato.

Ci saranno le 'Olimpiadi del Teatro' e gli Oscar del Cinema europeo, l'apertura del più grande ateneo musicale della Polonia e l'inaugurazione di un museo singolare, quello dedicato al 'Signor Taddeo' di Adam Mickiewicz, la più importante opera della letteratura polacca di cui, ha notato ancora Dutkiewicz, "conserviamo il manoscritto". Ad aprile ci sarà la giornata mondiale del Jazz, a giugno un grande evento dedicato dedicato alla Spagna, a luglio il festival cinematografico 'Nuovi orizzonti'. Solo qualche esempio, impossibile parlare di tutti.

    Ma per aver un'idea di come sarà il 2016, non bisogna aspettare più di tanto. Si comincia subito, con un 'Weekend pieno di cultura', dal 19 al 21 giugno, ha annunciato il direttore dell'Istituto Polacco di Roma Pawel Stasikowski. I ponti che collegano le 20 isole della città sul fiume Oder saranno il palcoscenico di concerti, performance, atelier d'arte. E, allo stadio, grande concerto di Andrea Bocelli.

www.wroclaw.pl/it
unitalianoawroclaw.blogspot.it/

   
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Ostelli per giovani in edifici e vagoni dismessi

(di Paola Mentuccia)
   Se i giovani avessero a disposizione un maggior numero di spazi di scambio culturale e pacchetti turistici convenienti, forse impiegherebbero una parte minore del loro tempo a comunicare per vie telematiche e condividerebbero esperienze positive fianco a fianco. Ci hanno pensato l'Associazione italiana alberghi per la gioventù (Aig) e Ferrovie dello Stato Italiane che, siglando un protocollo quadriennale per il turismo sociale, si impegnano ad avviare progetti di restyling di edifici, carrozze e vagoni dismessi e a trasformarli in alloggi turistici dedicati a giovani e a famiglie. Offerte turistiche "treno più ostello" faciliteranno la mobilità dei ragazzi in treno, che diventerà la prima scelta per spostamenti dei soci Aig, con proposte ad hoc per i viaggiatori con disabilità. Un accordo che mira a favorire il turismo e l'integrazione sociale dei giovani che, più di tutti, esprimono una domanda di mobilità consapevole dei beni comuni, delle persone, delle culture locali e della sostenibilità. Entro giugno 2015, il gruppo Fs e l'Aig porteranno a termine un confronto sulle disponibilità immobiliari nelle aree di maggiore interesse turistico, da stazioni a ex magazzini merci, fino a vagoni non utilizzati, e sulle proposte tariffarie di offerte di viaggio. Poi si passerà al concreto: le due parti elaboreranno progetti di collaborazione e iniziative turistiche e si impegneranno a svilupparle congiuntamente. "Abbiamo sempre ritenuto che il treno fosse un luogo di condivisione così come l'ostello - ha detto la presidente nazionale dell'Aig, Anita Baldi, durante la cerimonia di firma del protocollo - Il viaggio è un momento di crescita, di educazione e di aggregazione, soprattutto in un momento in cui i ragazzi tendono ad isolarsi dietro le chat di cellulari e tablet". "Oggi i ragazzi sono sempre su internet, non si incontrano più - ha aggiunto l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Michele Mario Elia - e il viaggio, gli ostelli e attività sociali possono costituire elemento di aggregazione e recuperare vecchi valori, agevolando le iniziative dei giovani nell'arte e nella cultura".
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Bolle a New York, il mio viaggio nella bellezza italiana


Un percorso che parte da Pompei, "perché è il luogo simbolo della grandezza della nostra storia e della necessità di tutelarne la memoria". Roberto Bolle ha presentato così agli americani il libro fotografico Viaggio nella bellezza, con scatti inediti di Fabrizio Ferri e Luciano Romano, che raccoglie alcune delle più belle immagini dell'etoile della danza realizzate durante i suoi Gala 'Roberto Bolle and Friends' nei luoghi più suggestivi d'Italia. Il volume, edito da Rizzoli, è stato fortemente voluto dall'artista e il suo obiettivo, spiega Bolle parlando con l'ANSA a New York, è "sottolineare quanto sia importante salvaguardare e valorizzare il nostro patrimonio culturale, che non ha uguali nel mondo e che è importante proteggere".
Il viaggio "parte dall'esperienza che ho fatto negli anni portando il mio Gala in giro per questi siti meravigliosi, dal Colosseo a piazza Duomo, fino alla Valle dei Templi", racconta l'etoile, sottolineando che si tratta di un'unione unica tra la bellezza della danza, la forza e la magia del luogo. Attraverso la danza e la sua visione dell'arte, Bolle è diventato uno degli ambasciatori della cultura italiana nel mondo, ruolo di cui si dice molto orgoglioso. A margine della presentazione tiene a ricordare che il libro è stato realizzato in collaborazione con Unesco e parte del ricavato sarà destinata alla salvaguardia del patrimonio dell'umanità. Gli scatti di Fabrizio Ferri ritraggono il fisico statuario del danzatore fra le rovine di Pompei, nella cornice di affreschi romani e di muri scrostati.
"Sono foto diverse dalle altre, dove io sono in simbiosi con il sito archeologico - spiega Bolle -. Pompei è un luogo iconico, che troppo spesso nel recente passato non è stato giustamente custodito, e da lì simbolicamente volevamo che partisse questo viaggio nella bellezza".
"La difficolta' del progetto stava proprio nel riuscire a unire le due bellezze, Roberto e Pompei, senza che una si sovrapponesse all'altra", aggiunge Fabrizio Ferri. "Roberto è una persona straordinaria, non solo per il suo talento, ma soprattutto per la sua grande umanità", dice poi il fotografo, che rivela come presto collaborerà nuovamente con Bolle. Il percorso prosegue attraverso le foto di Luciano Romano, da piazza San Marco ad Agrigento, dal Colosseo alle Terme di Caracalla.
E il viaggio continua quest'estate con il 'Roberto Bolle and Friends': il tour parte il 10 e 12 luglio a Los Angeles e approda in Italia il 18 e il 19 luglio al Teatro Lirico di Cagliari. Alle ormai consolidate tappe dell'Arena di Verona e delle Terme di Caracalla di Roma si affiancano quest'anno le novità del Teatro Ariston di Sanremo, il Bellini di Catania e soprattutto il Teatro Grande degli Scavi di Pompei.
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La Val di Pejo è una piccola vallata d'incantevole bellezza, situata nel settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, ai piedi del maestoso gruppo montuoso dell'Ortles-Cevedal

VAL DI PEJO

La Val di Pejo è una piccola vallata d'incantevole bellezza, situata nel settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, ai piedi del maestoso gruppo montuoso dell'Ortles-Cevedale. La valle è caratterizzata da foreste di abeti, larici e macchie di verdi pascoli sovrastati dal possente spettacolo dei ghiacciai, da cui nascono limpidi ruscelli che si riversano in valle creando cascate argentate. La massiccia presenza dell’acqua nelle sue svariate forme (ghiacciai, laghi, torrenti, cascate…) rappresenta un elemento essenziale e in Val di Pejo tale risorsa, che sgorga dal sottosuolo con diverse fonti minerali, ha determinato inoltre la nascita del termalismo e la creazione dello stabilimento termale di Peio Fonti, famoso in tutto il mondo per le proprietà terapeutiche delle sue acque.
La Val di Pejo, un’oasi naturale in cui l’ospitalità è di casa, è sinonimo di natura, storia e cultura, sport e vacanza attiva, relax e benessere. Trekking, nordic walking, percorsi incantevoli di mountain bike, rafting sul fiume Noce, passeggiate tra innumerevoli sentieri, sci alpino, sci da fondo, scialpinismo, snowboard, passeggiate con le racchette da neve rappresentano soltanto alcune delle tante attività da praticare in valle.


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

Al via la X-Alps 2015, mille chilometri a piedi ed in parapendio lungo le Alpi

Comunicato stampa per news.oggi@yahoo.it

O voli, o cammini.
In sintesi è tutta qui la Red Bull X-Alps, evento biennale alla settima
edizione.
Oltre 1000 chilometri attraverso sei paesi, tra le montagne più alte
d'Europa, dalla storica Salisburgo in Austria fino al Principato di Monaco.
Chilometri da consumare volando in parapendio od arrancando a piedi quando
non si trovano le condizioni favorevoli per librarsi in cielo con questo
entusiasmante mezzo che sfrutta le forze della natura per volare, forse il
più ecologico al mondo.
O voli appeso sotto un'ala di tela, chiuso nel bozzolo dell'imbrago, la
sella sotto la quale scorrono valli e montagne, sfilano boschi e rocce.
Oppure cammini lungo le vallate, t'arrampichi per sentieri e pareti
rocciose, per vie ferrate, attraverso ghiacciai, cercando uno spazio
propizio per spiccare un nuovo volo e poi sfruttare le correnti
ascensionali, guadagnare quota e la possibilità di andare avanti lungo
l'arco alpino, tra scenari spettacolari e mozzafiato, verso le spiagge del
Mediterraneo. Avanti, avanti ancora, hiking e parapendio, abilità di pilota
nel manovrare l'ala e resistenza d'atleta alla fatica.

Naturalmente il prossimo 5 luglio, quando la piazza dedicata a Wolfgang
Amadeus Mozart vedrà scattare i concorrenti alla straordinaria maratona di
volo e di gambe, i 33 piloti scalpitanti di percorrere i cieli alpini in
rappresentanza di 18 paesi, due sole donne, la tedesca Yvonne Dathe e
l'americana Dawn Westrum, sperano di volare molto e camminare poco, il meno
possibile.
Lo spera Aaron Durogati, di Merano, 29 anni, professionista del parapendio e
figlio d'arte, pilota combattivo e di talento con la competizione nel
sangue. Al suo attivo la vittoria nella Coppa del Mondo 2012 insieme a
Nicole Fedele (coppa tutta azzurra quell'anno!), un curriculum denso di
successi, unico italiano a volare o marciare insieme al resto della truppa
internazionale. Debuttò nel 2013, settimo posto, ottima prova, visto che i
numeri delle precedenti X-Alps dicono che appena il 12 per cento dei piloti
arriva a meta. Lo spera Christian Maurer, detto Chrigel, elvetico di
Unterseen, nel cantone di Berna, 33 anni, che di Red Bull ne ha già vinte
tre. Nell'ultima ce la fece in 7 giorni meno una ventina di minuti, l'uomo
da battere.
Lo sperano anche gli assistenti, uno per ciascun pilota, con il compito di
seguire via terra le peripezie del compagno di squadra, rifornirlo,
consigliarlo, incoraggiarlo. Necessaria per entrambi molta esperienza di
volo e d'alpinismo, perché alla X-Alps non può andarci chiunque sappia usare
un parapendio, ma serve la giusta preparazione per entrare nei ranghi
insieme a gente altamente qualificata. Il supporter di Aaron Durogati si
chiama Ondrej Prochazka, Repubblica Ceca, ottimo pilota di cross ed
acrobazia, già suo compagno nel 2013. Insieme hanno studiato il percorso per
elaborare un piano di volo efficace, perché anche la tattica ha grande
importanza.

L'itinerario del 2015 pare sia più difficile delle scorse edizioni a partire
dai 1038 km, solo una manciata in più rispetto al 2013. Il percorso è
contrassegnato da precisi punti di svolta, una decina di "boe aeree", per
così dire, o cancelli terrestri. Le une sono da aggirare in volo, gli altri
da attraversare a piedi. Obbligatoriamente.
Il primo è sul monte Gaisberg, 1287 metri sopra Salisburgo, a cinque
chilometri dal via. Ci si arriva lavorando di scarpe e poi via per il cielo.
Seguono il ghiacciaio Dachstein, altezza 2995 ed il Kampenwand montagna di
1669 metri evidenziata da una croce alta dodici, vicino al Chiemsee, terzo
lago della Germania, detto anche "mare bavarese", nel cuore delle montagne
di quella regione. Poi giù verso sud-ovest a passare lo Zugspitz al confine
con l'Austria, 2962 metri, la più alta montagna tedesca. Ancora a sud e si
entra in Italia per raggiungere Cima Tosa, quota 3173, torre rocciosa delle
Dolomiti del Brenta.
Le vallate ampie e profonde del tratto italiano potrebbero riservare
sorprese. Infatti, nel volo libero, cioè il volo in parapendio e deltaplano
senza motore, uno degli ostacoli da superare è quello degli attraversamenti
di valli e pianure dove il pilota non trova le condizioni favorevoli dei
pendii montani per reggersi in aria. Nel caso della Red Bull significa che,
se obbligato ad atterrare, dovrà arrampicarsi a lungo prima di scovare un
pendio adatto al decollo e proseguire la gara.

Secondo le precedenti esperienze, un momento difficile è in agguato in
corrispondenza della sesta "boa" in Svizzera, nel cantone dei Grigioni, il
Piz Corvatsch che si innalza fino a 3451 metri nel massiccio del Bernina.
Siamo nei pressi di St. Moritz, quasi a mezza strada, 540 chilometri prima
di vedere il mare, ma i piloti hanno ancora da lasciarsi alle spalle il
Matterhorn, cioè il nostro Cervino, che svetta a 4478 metri, e poi il Monte
Bianco, massima cima d'Europa, 4810 metri, da passare sul versante francese.
Nel caso delle "boe aeree" basta entrare in cilindri virtuali, come quello
del Cervino, raggio 5,5 km, centro sulla vetta, sviluppo da terra
all'infinito. Pertanto non è obbligatorio scavalcare le montagne nel punto
più alto, però la quota aiuta il volo ed è sinonimo di sicurezza, nonostante
molti credano il contrario. I cancelli a terra, invece, bisogna traguardarli
a piedi, camminando anche per pochi metri. Atterri in prossimità del punto
prefissato, lo passi, firmi la lavagna e te ne rivai in volo. Camminare poco
e volare tanto, perché i modelli più avanzati di parapendio viaggiano a
quasi 70 km/h, perché le lancette dell'orologio girano implacabili e gli
altri non stanno ad aspettare.

Dal Bianco si scende verso Annecy, comune di 52 mila abitanti nell'alta
Savoia, sulla sponda settentrionale dell'omonimo lago, storica culla del
parapendio, dove è obbligatorio attraversare un traguardo posto sul decollo
del sito di volo di Planfait. Poi l'ultimo tratto, circa 250 km con rotta
meridionale, fino alle Alpi Marittime e Peille, piccolo paese arroccato alle
spalle della Costa Azzurra, dove il tempo ufficiale si ferma. Mancano solo
due chilometri all'atterraggio, più giusto chiamarlo ammaraggio, su una
zattera galleggiante nella baia del piccolo principato. Ultimo giorno utile
per tuffarsi in mare il 17 luglio.

Per monitorare la gara, per esempio verificare il corretto aggiramento dei
punti di svolta, l'organizzazione fornisce ai piloti uno strumento
integrato, GPS più live tracking, cioè un dispositivo che permette di
conoscere in ogni momento la posizione dei volatori e registrare una traccia
dei loro percorsi. Grazie a tanta tecnologia, chiunque può seguire la Red
Bull X-Alps dal proprio computer ed aumenta la sicurezza: se un pilota ha
bisogno d'aiuto, la base sa dove trovarlo.

O voli, o cammini con l'attrezzatura in spalla, regola severa, ma non è
l'unica. Niente passaggi su mezzi motorizzati e no, proibito usare gallerie
per abbreviare il percorso, farsi aiutare in fase di decollo, volare dalle
21 alle 6 del mattino, proseguire a piedi dalle 22,30 alle 5. E' permesso ad
ogni atleta sottrarsi all'obbligo di sosta notturna una sola volta e solo
per proseguire a piedi, ma tre piloti lo potranno fare due volte.
Infatti, il 2 luglio, tre giorni prima del via, attorno a Fuschl am See,
piccolo comune di un migliaio e mezzo d'abitanti ad ovest di Salisburgo
nell'area chiamata Salzkammergut, a cavallo tra Alta Austria, il
Salisburghese e la Stiria, i partecipanti si sfideranno in un prologo alla
Red Bull X-Alps. Dovranno volare e camminare in un contesto contrassegnato
da laghi, aree pianeggianti, montagne di moderata altezza e no, e tornare a
Fuschl am See. I primi tre guadagneranno cinque minuti di vantaggio alla
partenza, oltre che un secondo permesso per camminare di notte.
A Fuschl am See si trova la sede centrale dello sponsor che ha dato il nome
alla manifestazione, produttore della nota bevanda energetica. Ce ne sarà
bisogno.

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it

foto dell'ultima edizione della
Red Bull X-Alps
per gentile concessione degli organizzatori.
Autori:
Felix Wölk


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

Letteraltura 2015. Ri-Montagne. Renato Brignone in un cortometraggio

(Vogogna, 15 Giu 15) Giovedì 18 Giugno, alle ore 21.00, presso il Castello Visconteo di Vogogna sarà proiettato "Ri-Montagne", cortometraggio di Lorenzo Camocardi.
"Ri-Montagne, perchè nella cultura della montagna non si butta niente", dice Renato Brignone, protagonista del filmato, che la montagna la ama da sempre lo sa e riusa anche i suoi vecchi filmati per raccontare una storia tutta al presente. Come inventarsi un reddito in montagna? Cosa la rende attrattiva? Come recuperare la storia dei luoghi? Quali vincoli ci sono e che senso hanno? Quali politiche di sviluppo si potrebbero/dovrebbero costruire? Tante domande e qualche tentativo di risposta, a volte polemico a volte innamorato. La storia di un "diversamente alpinista" che matura nel tempo e oggi vorrebbe diventare un "diversamente residente" tra i nostri monti, nel posto più bello del mondo... dice lui.
Saranno presenti il regista e il protagonista del cortometraggio, il verbanese Renato Brignone. La serata sarà introdotta da un rappresentante di Letteraltura e del Parco Nazionale della Val Grande .
Ingresso libero.
parks.it

EXPO 2015: “CIBOTURISMO – LA FIERA DEGLI APPENNINI” Vacanza, gastronomia, natura e cultura dall’ 8 al 14 agosto 2015 a Rivisondoli (L’Aquila)

 

(L’Aquila, giugno2015) - CiboTurismo -  La Fiera degli Appennini, si propone tra gli eventi collaterali di Expo 2015 ed è la inedita proposta di svago in grado di coniugare vacanza, gastronomia, natura e cultura per sette giorni, con un grande open air lungo le vie, i prati e nelle piazze più suggestive dello storico centro di Rivisondoli dove si svolgerà l’evento.

La rinomata cittadina, situata in provincia de L’Aquila a 1.320 metri di altitudine, da sabato 8 a venerdì 14 agosto 2015, sarà per la prima volta agorà dell’enogastronomia dell’Italia Centrale per assaporare i prodotti tipici del territorio come latticini, salumi, carni, olive fritte all’ascolana, arrosticini ed altre specialità enogastronomiche e vinarie.

Oltre alle famose scamorze e mozzarelle di Rivisondoli, l’aglio rosso di Sulmona, lo zafferano aquilano, la castagna Roscetto della Valle Roveto e il caciofiore aquilano, i visitatori potranno trovare salame stagionato sotto cenere, ciauscolo, salsicce e salame di cervo, di cinghiale, di asino, prosciutto di Norcia, lonze, capocolli (anche senza glutine e lattosio) e prodotti tipici di altre regioni.

Rivisondoli, rinomata per la pratica degli sport invernali, è compresa all'interno della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia e del Parco Nazionale della Majella. La cittadina, che si presenta con la tipica fisionomia di borgo arrampicato sulla roccia, è ricca di storia e sono ancora visibili le porte di accesso al borgo: la quattrocentesca Porta Antonetta e la porta nei pressi di Palazzo Sardi, nonché la cosiddetta Porta di Mezzo. Hanno resistito al tempo e agli eventi bellici importanti testimonianze architettoniche quali il Palazzo Baronale, la bella e settecentesca chiesa del Suffragio e la chiesa di Sant'Anna; quest'ultima, restaurata due anni fa. Fra gli altri edifici di valore storico-architettonico ce ne sono alcuni del Settecento come Casa De Capite, Casa Torre, Casa Romito, Casa Caniglia, Casa Gasparri, Casa Ferrara, Casa Notar Grossi, senza dimenticare la chiesa parrocchiale in stile neoromanico dedicata a San Nicola di Bari. Da ricordare inoltre che Rivisondoli è nota anche per il presepe vivente e il Museo Civico dell'Arte Presepiale contenente una collezione di presepi artistici e di quadri, sculture, fotografie ed altre opere d'arte di artisti noti ed affermati.

Il visitatore potrà eventualmente abbinare la visita alla Fiera degli Appennini (l’ingresso è gratuito) e al centro storico di Rivisondoli ad una tappa nella contigua cittadina di Pescocostanzo, di tradizioni longobarde, nella vicina Roccaraso, nota stazione sciistica, o a Sulmona, storica città del poeta romano Ovidio nonché patria dei confetti. Non lontano si staglia la mole imponente del Gran Sasso.

Inoltre si potranno percorrere sentieri a piedi o in mountain-bike ed effettuare lunghe passeggiate a cavallo tra le verdi montagne abruzzesi. Gli amanti delle escursioni potranno scegliere tra itinerari ben segnalati e documentati che si snodano attraverso circa 27 km di percorsi, tra cui 7 sentieri, 2 piste ciclabili, i 2 percorsi pedonali Rivisondoli-Pescocostanzo e Rivisondoli-Roccaraso e 3 percorsi urbani di cui 2 nel centro storico.

Raggiungere Rivisondoli è facile: con l’autostrada si esce a Pescara e in meno di 1 ora si sale a Roccaraso in auto, oppure si può arrivare comodamente in treno da Roma, Pescara o Napoli e la cittadina dispone di ottime strutture alberghiere.

Per gli amanti della vacanza en plein air, è disponibile un’area di sosta per camper e caravan vicina al centro cittadino e adiacente al Campo Sportivo – Località Piè Lucente.


Per maggiori informazioni sulla fiera: http://www.ciboturismo.it/
La fiera è organizzata da Total Expo
 
segnalazione web a cura di Giuseppe serrone e Albana Ruci
Turismo Culturale
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Nella Danimarca di Albert e il diamante magico Il 18 giugno in sala il cartoon tratto da novella di Kirkegaard

di Cinzia Conti

C'è un'estate d'ozio e divertimento in un piccolo paesino dove tutti ti conoscono, ci sono ginocchia sbucciate e spade di legno, ci sono frutti sgranocchiati direttamente sull'albero ancora caldi di sole, ci sono corse a perdifiato e gite avventurose su un ruscello, ci sono le stelle che incantano spuntando tra i rami degli alberi. Cose ormai un po' lontane e per questo "preziose" nella vita frenetica, super organizzata e "computerizzata" dei bambini che dal 18 giugno saranno nelle sale a guardare Albert e il diamante magico, film d'animazione danese diretto da Karsten Kiilerich e distribuito in Italia da Notorious Pictures.

C'è poi una bella storia di amicizia, l'amore incondizionato di mamma e papà che rimane tale anche quando combini dei guai e la natura incontaminata dei villaggi della Danimarca che hanno fatto sfondo all'infanzia sia del regista che dell'autore del romanzo da cui è tratto il cartoon.

E anche se il film ogni tanto cede un po' all'intento didascalico vale la pena anche per avvicinare i piccoli al libro da cui è tratta la storia, Albert, dello scrittore e illustratore danese Ole Lund Kirkegaard, che ha realizzato anche i disegni e le tavole del romanzo. Uscito nel 1968, Albert è stato premiato l'anno successivo come miglior libro per bambini dal Ministero della cultura danese. In Italia è pubblicato da Mursia assieme ad altri titoli e al libro più famoso di Kirkegaard, Tarzan di Gomma del 1975, scelto dall'Unicef nel 1981 come il miglior libro per bambini.

Albert è un monello combina guai e tutti nel suo paesino lo sanno e vanno ripetendo che "di tutte le sciagure senz'altro i ragazzini sono la peggiore...". Per riparare alla distruzione da lui compiuta della statua dell'eroe locale si va a ficcare in una strabiliante serie di avventure alla ricerca di una mongolfiera e del famoso "diamante" (che bisogna chiarirlo non ha nulla di magico come viene detto nel titolo italiano della pellicola).

E sarà il rosso dei capelli del protagonista, saranno i due goffi poliziotti che ricordano da vicino gli stralunati Cling e Clang, sarà la mongolfiera simbolo del racconto ma la storia di Albert strizza l'occhio a un'altra monella del Nord Europa l'indimenticabile Pippi Calzelunghe della svedese Astrid Lindgren. E per chi ha visto il disneyano Robin Hood sarà facile intravvedere nei due scagnozzi di Rapollo (il cattivone della situazione), che si chiamano Tonto e Gonzo, i due avvoltoi dello sceriffo di Nottigham, Tonto e Crucco.

E per vivere la fantastica avventura di Albert si può partecipare al concors andando a vedere il film presso uno dei The Space Cinema, conservando il biglietto e registrandosi sul sito di Notorius Pictures. Sarà estratto un viaggio per 4 persone (2 adulti e 2 bambini).
ansa

Ios regina delle isole ma 7 italiane in top 30

Capri, Lipari, Sicilia, Ponza, Sardegna, Ischia ed Elba. Ci sono sette italiane nella classifica delle 30 isole europee con la migliore reputazione online stilata dall'Osservatorio trivago. In una graduatoria dominata dalla Grecia - che piazza sul podio Ios, Idra e Policandro - i turisti premiano con le loro recensioni positive gli hotel di Capri (al quarto posto) e Lipari (nono).

    La Sicilia conquista l'undicesimo posto.Tripletta italiana per le posizioni dalla 17 alla 19 con Ponza, Sardegna e Ischia. Poco distante, al 25/o posto, l'Elba chiude la carrellata delle isole italiane incluse tra le migliori 30 a livello internazionale.

    Dopo la Grecia, che vede 13 isole in graduatoria, il nostro Paese è quello che conta una presenza maggiore. Alle sue spalle ci sono Spagna (4), Portogallo (3), Francia (2) e Croazia (1).
    La prevalenza di località greche e italiane premia l'area del mar Mediterraneo, con ben 22 destinazioni in classifica contro le 8 dell'oceano Atlantico, tra cui le francesi Isola d'Oléron e Isola di Rè, o mete più lontane dalla costa come le portoghesi Terceira e Sao Miguel, entrambe nell'arcipelago delle Azzorre.

Top 30 delle isole europee per reputazione degli alberghi:
Ios (Grecia): 86,22
Idra (Grecia): 85,11
Policandro (Grecia): 85,03
Isola di Capri (Italia): 84,95
Santorini (Grecia): 84,66
Mykonos (Grecia): 84,38
Naxos (Grecia): 84,33
Paro (Grecia): 84,31
Lipari (Italia): 84,18
Madera (Portogallo): 83,76
Sicilia (Italia): 82,33
Lesina (Croazia): 82,32
La Gomera (Spagna): 81,84
Spetses (Grecia): 81,83
Isola d'Oleron (Francia): 81,73
Creta (Grecia): 81,65
Ponza (Italia): 81,60
Sardegna (Italia): 81,26
Ischia (Italia): 81,18
Zante (Grecia): 81,06
Terceira (Portogallo): 80,86
Isola di Ré (Francia): 80,85
Coo (Grecia): 80,68
Sao Miguel (Portogallo): 80,49
Isola d'Elba (Italia): 80,35
Formentera (Spagna): 80,19
Rodi (Grecia): 80,14
Gran Canaria (Spagna): 79,32
Corfù (Grecia): 79,31
Lanzarote (Spagna): 79,15
ansa

Expo, Parolini: stanziati 1,6 milioni per turismo religioso

marco parolini
Milano - Nuovi fondi regionali per il turismo religioso in occasione di Expo. Il progetto di Regione Lombardia 'Dall'Expo al Giubileo', nato lo scorso mese con l'obiettivo di promuovere l'attrattività della regione e consolidare l'incoming turistico dopo l'Esposizione Universale, muove i primi passi concreti. Su proposta dell'assessore regionale al Turismo e Terziario Mauro Parolini, la Giunta ha infatti approvato la delibera che dispone lo stanziamento di 1,6 milioni di euro per finanziare progetti di sviluppo del turismo religioso. È questo dunque il primo ambito d'intervento di un piano complessivo da 6,6 milioni di euro, che interesserà altri quattro settori tematici: turismo legato alla food and wine experience, turismo business, turismo culturale collegato alle città d'arte lombarde e cicloturismo.

La Redazione
assesempione.info

Anche il Vaticano si mobilita per Civita di Bagnoregio città natale di San Bonaventura



BAGNOREGIO - ''Abbiamo avuto l'onore di ospitare Benedetto XVI nella città natale di San Bonaventura. Sarebbe bello che magari, un giorno, venisse a trovarci anche Francesco''. A lanciare l'appello, tra il serio e il faceto, è stato il sindaco Francesco Bigiotti, ospite due giorni fa ai microfoni di Radio Vaticana per dare nuova risonanza alla sottoscrizione per salvare la Città che muore attraverso il riconoscimento Unesco.
Una trasmissione radiofonica conclusa con l'impegno dell'emittente a recarsi a Civita, alla quale sarà dedicata una puntata speciale per ricordarne la storia e il fascino immortale e l'eterna lotta contro la natura, con le frane che piano piano la stanno costringendo a un lento declino.
Poi, l'invito al pontefice, e chissà che Bergoglio non prenda sul serio il messaggio del primo cittadino. Fatto sta che ieri, quando un elicottero bianco ha sorvolato la città, in tanti l'hanno immediatamente collegato con il mezzo bianco che solitamente trasporta il papa. Non è dato sapere con certezza chi fosse a bordo, ma su Facebook qualcuno azzarda che possa trattarsi di un sopralluogo aereo in vista di una futura visita.
''In questo momento l'elicottero di Papa Francesco ha fatto un giro sopra Civita...chissà che l'invito che gli ho esteso l'altro ieri durante l'intervista che ho rilasciato a Radio Vaticana non abbia avuto qualche positivo effetto'' scrive lo stesso Bigiotti sul suo profilo. In tanti, come lui, sotto sotto ci sperano davvero.
viterbonews24