Enit promuove l'Italia slow in Svizzera
"Nell'anno del turismo lento, la Svizzera vuole raccontare l'Italia in treno". Prosegue la collaborazione fra Enit Zurigo e le Ferrovie Federali Svizzere Ffs anche in vista della riattivazione dei futuri collegamenti ferroviari diretti da Zurigo a Genova e Parma/Bologna(previsti per fine 2020/inizio 2021). L'idea è quella di raccontare al pubblico svizzero, che ama moltissimo l'Italia e il mezzo del treno, un'Italia lenta da godersi comodamente, tutta da scoprire e assaporare nei suoi angoli più belli e ancora poco conosciuti "off the beaten path". E così, è stato recentemente prodotto un articolo che mette in luce tutta la bellezza di Napoli, raggiungibile comodamente in treno, sul magazine della COOP Svizzera (in lingua francese e tedesca, più di 2.2 MIL di lettori) e un articolo sul fascino inaspettato di Genova sul newspaper della Città di Zurigo "Tag Blatt Zuerich" (121mila lettori). Gli editoriali sono il frutto di una collaborazione fra ENIT, FFS, con il supporto del Comune di Napoli e del Comune di Genova.
"Basilicata "terra terra": le meraviglie paesaggistiche della Basilicata in mostra a Zurigo"
Il Circolo Lucano di Zurigo, in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura di Zurigo e Enit, presso la sede di uno dei circoli ricreativi della città di Zurigo, ha portato in mostra con grande orgoglio tutte le meraviglie paesaggistiche della famosa "regione sconosciuta" nel weekend del 25-26.10 . Basilicata "terra terra" è un progetto realizzato da Vincenzo Frangione, fotografo professionista, che attraverso la fotografia paesaggistica vuole valorizzare e promuovere il territorio Lucano, che racchiude infinite meraviglie. Verso la fine di questo anno così prezioso per la Regione Basilicata e per la promozione di Matera nel mondo, si è voluto appositamente mettere l'accento su tutto il territorio lucano che, rimane una delle bellezze italiane più autentiche e ancora tutte da scoprire: perché la Basilicata sia finalmente conosciuta da tutti per il patrimonio paesaggistico/culturale ed enogastronomico che può offrire. il 25.10 si è tenuto il vernissage e il 26.10 una cena per 40 persone a base di prodotti tipici, molto apprezzata dagli svizzeri presenti.
Quando l’arte del fumetto racconta la storia italiana: l'iniziativa dell'ambasciata italiana a Tokyo
Manga e anime per raccontare la bellezza di Roma e dell'Italia ai giapponesi: questa l’idea innovativa che l’Ambasciata d’Italia in Giappone, in collaborazione con il gruppo KADOKAWA, il colosso editoriale giapponese, ha realizzato per una campagna pubblicitaria del nostro Paese.
Al centro del progetto c'è Thermae Romae, il manga della fumettista Mari Yamazaki, un ponte tra due mondi ideato e plasmato dalle avventure di Lucius, un architetto dell’antica Roma specializzato in progettazione di terme catapultato 1.500 anni nel futuro del Giappone moderno, dove assimila tutte le innovazioni dei bagni pubblici giapponesi tra tante peripezie e momenti divertenti.
Distribuito su scala internazionale tra il 2008 e il 2013 in sei volumi, Thermae Romae ha visto inoltre la messa in onda dell’anime in tre episodi nel 2012 e la recente pubblicazione di 8 mini video pubblicitari, prodotti da Kadokawa Media House, visibili sui profili Twitter e Facebook dell’Ambasciata.
Con la crescita esponenziale dell’interesse per anime e manga in tutto il mondo, l’obiettivo di raggiungere una terra e una cultura lontana come il Giappone, in particolare per i più giovani, raccontando le eccellenze del nostro territorio e come "Vivere all'Italiana" (il nome del progetto dell'ambasciata), è stato raggiunto.
Come afferma Giorgio Starace, ambasciatore d’Italia a Tokyo, il lavoro continua. Sfruttando e proiettando i contenuti promozionali in momenti importanti, come ai Mondiali di Rugby e al Japan Tourism EXPO nel 2019, si punta adesso alleOlimpiadi di Tokyo 2020, in stretta collaborazione con la Farnesina, MiBACT, ICE, ed ENIT, sintomo di fortissimo interesse da parte delle entità del nostro territorio per questo progetto.
La trasmissione del sapere 'di padre in figlio', il valore della ricerca personale, la concatenazione delle intenzioni, il tradimento, le scoperte, il ritorno alle origini, ma anche l'integrazione delle conoscenze mettendo in dubbio le certezze, accettando la possibilità del fallimento e allontanando i pregiudizi: si focalizza sull'incontro tra saperi provenienti da ambiti diversi la mostra-evento "Per sempre" dell'artista napoletano Oreste Casalini, che si aprirà a Roma il 7 dicembre alla Kou Gallery. A cura di Fabrizio Pizzuto e Paola Pallotta, l'esposizione presenta opere che Casalini, seguendo il tema della ricerca libera e dell'idea di un artista capace di sperimentare sulla propria pelle nuove soluzione facendosi guidare dalla sensibilità e dalla vitalità, ha sviluppato con materiali e tecniche diversi a partire dal 1987. Secondo Casalini infatti, come si legge nella presentazione del progetto, "ricerca vuol dire sospendere il pregiudizio e riconnettersi alla fonte originaria di tutte le forme, mettere in discussione le conoscenze acquisite e prevedere il fallimento e la paralisi, inseguire un'ombra, cercare la forma che non è ancora diventata dicibile e metterla in relazione con il già conosciuto". Ma "Per sempre" non verte solo sulla produzione artistica, perché il pubblico, proprio nella giornata di inaugurazione, assisterà all'integrazione tra diverse esperienze, legate all'arte ma non solo. Con l'obiettivo di promuovere la conoscenza pura e non omologata ed evidenziare la necessità di integrare diverse forme di conoscenza per raggiungere risultati inediti e imprevedibili, la mostra coinvolgerà anche l'Artoi, Associazione per la ricerca di terapie oncologiche integrate, lo studio di ingegneria Defa, polo d'eccellenza di alta ingegneria integrata, e ovviamente la Kou Gallery, centro culturale che ospita i lavori di Casalini, un luogo dove si combinano linguaggi differenti. Quello del 7 dicembre sarà dunque un evento multidisciplinare che verrà ripreso e poi proiettato per il pubblico nei giorni a seguire. Denso il programma dell'inaugurazione, a partire dalle 18, con la partecipazione di Casalini e dei curatori accanto all'oncologo Massimo Bonucci, presidente di Artoi, di Generoso Falciano Ceo della Defa, di Sandro Lorenzatti, srcheologo e ricercatore, e dell'artista Alessandra Francesca Borzacchini nell'incontro dal titolo "La libera ricerca nell'arte, nella scienza e nello spirito". Alle ore 20 poi il maestro Leonardo Gensini eseguirà dal vivo "Petra n°2", una composizione inedita, un unico movimento per ceramica, sassi, parola e silenzio e alle 21 il poeta Marino Santalucia reciterà un suo testo inedito dal titolo "Assenze", in una performance per sola voce. (ANSA).
Lo avevamo fatto già per il suo ultimo film, ambientato intorno alla Wonder Wheel della magica Coney Island, ma è sempre un piacere seguire Woody Allen nelle sue peregrinazioni filmiche. L'ultima è quella di Un giorno di pioggia a New York, film del quale si è molto parlato in modo sbagliato, ma che ci porta in una città che molti credono di conoscere, e che non tutti i cineasti sanno mostrare con uno sguardo tanto attento e innamorato.
Siamo infatti lontani dal Queens degli Insospettabili sospetti o dalla Brooklyn delle bakery hipster, ma non è nemmeno il Bryant Park della Public Library a essere il teatro della commedia romantica che racconta la storia dei nostri due protagonisti. Gatsby (Timothée Chalamet) e Ashleigh (Elle Fanning) sono i fidanzatini del college i cui piani per un weekend romantico da trascorrere insieme a New York vanno in fumo non appena mettono piede in città. I due, fin dal loro arrivo, si ritrovano separati e si imbattono in una serie di incontri casuali e bizzarre avventure, ciascuno per proprio conto.
Ovviamente, tutto nasce dalla fantomatica Yardley University dove studiano i due - in realtà la Drew University di Madison, New Jersey (che ha prestato al film anche il suo St. Huberts Animal Welfare Center) - e dall'assegnazione ad Ashleigh da parte del giornale del college dell'intervista a Roland Pollard, il suo regista preferito. Occasione splendida per l'orgoglioso newyorker Gatsby di far conoscere alla ragazza i suoi posti preferiti… o quelli del regista. "New York è stupenda nei giorni grigi, nebbiosi o anche piovosi. Acquista una luce tenue e le strade diventano lucide e pulite - dice Allen. - Volevamo che la pioggia simboleggiasse il romanticismo e l'amore". Come il vecchio Woody, "Gatsby è innamorato della New York di un tempo, - dice lo scenografo Santo Loquasto. - Per cui lo vediamo al Village e nei vecchi hotel, e in luoghi che rappresentano un salto in un'epoca passata, come il Bar Bemelmans al Carlyle Hotel. Ashleigh invece si innamora di una New York più contemporanea che offre il glamour di un hotel alla moda a Soho e di un loft a Downtown".
Tutti hotel che - insieme all'immaginario Wooster Hotel di Soho (ricreato al Bowery Hotel, nell'East Village), dove Ashleigh si reca per intervistare il regista interpretato da Liev Schreiber - fanno parte di un mondo non accessibile a tutti, ma facilmente ammirabile. Dall'esterno dell'Hotel Plaza Athéne, dove vediamo Ashley aspettare invano, o al The Pierre, dove Gatsby ha prenotato la sua suite, per esempio. E se potrebbe essere difficile entrare ai Kaufman-Astoria Studios, dove la giovane sperduta incontra il seducente Francisco Vega di Diego Luna, o negli appartamenti del The Albert (da dove esce una colpevole Rebecca Hall), siete liberi di passeggiare per Minetta Street in pieno Village (dove si gira il film cui partecipa Selena Gomez), di intrufolarvi nello storico Cafe Wha? o fare una pausa alla Minetta Tavern, di Macdougal St, dove è ambientata la scena nel ristorante.
Ovviamente senza dimenticare il leggendario Museum of Modern Art o l'imperdibile Metropolitan Museum, (dove Gatsby viene 'scoperto'). Né trascurare l'adiacente e immancabile Central Park, protagonista di tanti film di Allen e di numerose scene anche di questo splendido film. Che ha uno dei suoi momenti chiave proprio sotto il Delacorte Clock che non tutti conoscono… Una attrazione per bambini e non che campeggia sull'ingresso dello zoo del parco, all'altezza della East 65th Street e che è in grado di offrire 44 diverse canzoni al suo pubblico, a seconda della stagione.
Borghi ricchi di fascino e di testimonianze storiche ed una ricca tradizione enogastronomica, fanno dell'Umbria una meta particolarmente apprezzata dai viaggiatori che possono contare su veri e propri tesori tutti italiani immersi in una cornice paesaggistica di rara bellezza. Gli scenari che avvolgono le splendide località della regione sono una fonte inesauribile di preziosi ambienti naturali fatti di morbide colline, alte montagne e folti boschi ricchi di specie botaniche. Non a caso, parte del territorio della regione è tutelato da un magnificoParco Nazionale, quello dei Monti Sibillini che si estende a cavallo dell'Umbria e delle Marche. Proprio questa ricchezza naturalistica fa dell'Umbria anche una terra ricchissima di ottime acque che nascono dai monti e sgorgano purissime in diverse zone della regione.
Buona parte di esse vengono imbottigliate e distribuite in tutta Italia da SIAMI – Le Acque dell'Umbria.
Gubbio è senza ombra di dubbio uno dei borghi più belli e rinomati della regione. Sorge ai piedi del monte Ingino in una vallata incorniciata da una corona montuosa ricca di boschi, oliveti e vigneti. Ed è proprio da queste splendide montagne, meta di escursionisti ed amanti del trekking, che sgorga un'acqua oligominerale che, grazie alla natura del territorio, vanta una grande purezza, leggerezza e ricchezza di sali minerali. L'acqua Rugiada, dunque, rappresenta un altro dei preziosi tesori di Gubbio e viene imbottigliata, presso lo stabilimento locale, anche sotto il marchio commerciale Lieve.
Sono proprio i Monti Sibillini ad offrire due delle acque umbre più ricche di proprietà benefiche. Nel cuore del Parco, in Valnerina, da un bacino profondo viene captata l'acqua Viva, considerata un simbolo della cultura e della storia delle popolazioni che vivono sull'Appennino. La vallata, solcata dal fiume Nera, sfoggia una natura lussureggiante che custodisce preziosi ambienti naturali, cornice ideale per lunghe passeggiate ed escursioni all'aria aperta con tutta la famiglia. Da un altro profondo bacino idrico proviene anche l'acqua Misia, un'oligominerale che nasce da antiche fonti adiacenti ai Monti Sibillini. Dopo un lunghissimo percorso sotterraneo, durante il quale si arricchisce di preziose componenti, sgorga purissima ai piedi del crinale dove sorge il paese di Ponte, nel Comune di Cerreto di Spoleto.
Nella conca in cui il Nera confluisce con il Vigi sorge l'impianto di SIAMI, dove le Acque dell'Umbria vengono imbottigliate per essere distribuite in tutto il Paese. Non esiste cornice migliore per uno stabilimento di acque minerali. L'intera zona, infatti, è da sempre vocata al culto e alla raccolta delle acque come testimoniano le vestigia delle stazioni termali romane e antiche lapidi rinvenute sul territorio.
Tra i locali storici di Torino dove assaporare vere prelibatezze c’è la Confetteria Avvignano, nata nel 1883 come liquoreria e tutt’ora nella sua sede originaria. A quell’epoca nei suoi locali si era stabilita la vendita di liquori di Antonio Prunotto, artefice della ricca cornice in stucco della facciata. Nel 1926 i locali vennero rilevati da Silfredo Avvignano che li trasformò nella Confetteria Avvignano con lavori di abbellimento come l’aggiunta di lastre di marmo nella facciata esterna, la bussola d’ingresso in noce con pannelli intagliati, l’insegna tabella tra la vetrina e l’ingresso. Nel 1989 subentra la famiglia Ferraro che, rilevando il locale, affida i lavori di restauro al laboratorio di Nicola di Aramengo, noto restauratore torinese che grazie alla cura dei lavori vince il 1° premio nell’ambito di un concorso indetto dal comune come miglior restauro conservativo.
LA LOCATION
La confetteria si trova sotto i portici della bella Piazza Carlo Felice e fa bella mostra di se con gli arredi esterni ed interni che sono a tutti gli effetti un capolavoro artigiano di fine Ottocento e primi del Novecento. Splendidi sono la facciata in marmo, i pannelli di legno intagliato dell’ingresso, la vetrina, i banconi in legno con ripiani in marmo verde.
IL MENU’
L’offerta prevede un’ampia selezione di specialità artigianali quali pralineria e dolci di vario genere, non solo tipici piemontesi ma anche di tutto il territorio nazionale. A dominare su tutti sono però le specialità locali. I cioccolatini sono disponibili sia incartati, che in versione nuda, mentre dei gianduiotti vengono proposte 3 versioni, quello tradizionale, quello antico modellato a mano e uno fondente. La scelta di pralineinclude i liquorini, i tartufini, le scorzette ricoperte, gli speziati. Non mancano le tavolette, che si possono acquistare in versione fondente, extra, al latte, alle nocciole e speziate, i marron glacées e le creme spalmabili in vari gusti. Il settore pasticceria da tè propone la tradizione antica piemontese, con le paste di meliga, i krumiri di Casale Monferrato, i nocciolini di Chivasso, i bicciolani di Vercelli e la torta alla nocciola. Ad arricchire ulteriormente l’offerta gastronomica specialità come il panforte, i cantucci e il torrone, dolci stagionali come il panettone basso e le uova di cioccolato. Da provare il classico liquore alla gianduia che si ritaglia un posto da protagonista nella selezione di bevande.
Visitare Torino significa quindi andare anche alla ricerca di quei locali storici che hanno fatto epoca e che continuano anche oggi, generazione dopo generazione, ad essere simboli cittadini. Non è da tutti, ad esempio, vantare la paternità del tramezzino: è quanto accade al Caffè Mulassano.
Se invece è proprio il caffè a dettare le ispirazioni di visita non si può non andare alla scoperta della storia della Lavazza e di tutta la filiera della lavorazione del caffè, come succede al Museo Lavazza
Il prossimo campionato continentale non vedrà più una nazione ospitante, ma si giocherà in 12 città di altrettanti Paesi. Fischio d’inizio a Roma il 12 giugno, finale a Londra il 12 luglio
Prossimi avversari agli Europei. Da sinistra: gli allenatori di Svizzera, Vladimir Petkovic, Turchia, Senol Gunes, Italia, Roberto Mancini, e Galles, Ryan Giggs. Si sfideranno nel gruppo A, si stringono la mano dopo il sorteggio dei gironi a Bucarest (Ansa)
da Avvenire
Il giro d’Europa in 30 giorni, attraversando 12 città di altrettante nazioni, dormendo in otto capitali e smaltendo quattro fusi orari. Sembra un Grand Tour ottocentesco, in realtà è il piano di battaglia per il prossimo Campionato Europeo di calcio.
Addio unica nazione ospitante, stadi nuovi sovradimensionati e rifacimento di aeroporti e autostrade. L’Euro 2020 nasce rivalutando l’esistente e costringendo squadre e tifosi a un mese di viaggi lungo il vecchio continente.
Si comincia il 12 giugno alle 21 allo stadio Olimpico di Roma con l’Italia di Roberto Mancini opposta alla Turchia,si finisce il 12 luglio sempre alle 21 italiane con la finalissima in calendario allo stadio Wembley di Londra. In mezzo altre 49 sfide sparse dalla Spagna all’Azerbaigian, dalla Danimarca alla Romania, dalla Scozia alla Russia, passando anche per Olanda, Germania, Ungheria e Irlanda.
Il festival paneuropeo del calcio ha preso forma nella fredda e piovosa Bucarest, dove l’urna è stata benevola con gli azzurri. Dopo la Turchia l’Italia affronterà infatti sempre all’Olimpico la Svizzera e il Galles.
Potevano arrivare la Francia e il Portogallo ci siamo ritrovati invece avversari alla portata, i quali dovranno fare avanti e indietro tra Roma e Baku. Transalpini e lusitani, rispettivamente campioni del mondo e d’Europa in carica, faranno invece compagnia alla Germania, in quello che si annuncia il gruppo più spettacolare.
Per il resto il Belgio troverà Russia e Danimarca, l’Olanda affronterà Ucraina e Austria, Inghilterra se la vedrà contro Croazia e Repubblica Ceca, la Spagna sarà opposta a Polonia e Svezia. Passano le prime due più le migliori quattro terze. A fine marzo, dopo gli spareggi, si conosceranno le ultime quattro nazioni ammesse alle nozze di diamante della competizione continentale (prima edizione datata 1960).
L’idea dell’Europeo itinerante balenò nella mente di Michel Platini nel 2012 e fu accolta con entusiasmo tanto che un anno dopo il lancio della proposta a Nyon giunsero 32 manifestazioni di interesse, confluite poi dodici mesi più tardi nei 19 dossier recapitati in Svizzera: due sia per il pacchetto standard (4 partite) sia per quello finale (tre match), 17 solo per lo standard.
La scelta avvenne a Ginevra nel settembre 2014, quando furono svelati i nomi delle allora 13 città coinvolte. I piani iniziali prevedevano il match d’apertura a Bruxelles, la città simbolo delle istituzioni europee, ma i ritardi nella progettazione del nuovo stadio (che alla fine non sarà più costruito) portarono l’Uefa a escludere la capitale belga dalla manifestazione nel dicembre 2017.
Così le quattro partite finirono a Londra (che tra giugno e luglio prossimi, nonostante la Brexit, sarà teatro di sette sfide), mentre l’inaugurazione prese la via di Roma. L’alfa e l’omega nelle due città più popolose tra quelle coinvolte. Mentre per sette Paesi sarà la prima esperienza organizzativa, per l’Italia si tratterà della terza volta, dopo il 1968 e il 1980.
In entrambi i casi a Roma toccò il match conclusivo, stavolta le spetterà il capitolo iniziale, allestendo lo spettacolo introduttivo dal maggiore impatto mediatico. Dopo il percorso netto nella fase di qualificazione la truppa del Mancio dovrà confermarsi nelle partite che contano. Se due anni fa il mancato accesso al Mondiale russo segnò l’Apocalisse del calcio azzurro, tra sei mesi la pattuglia tricolore è attesa alla prova del nove, per capire se di vero Rinascimento si tratti.
L'Esposizione Universale Expo 2020 Dubai si terrà negli Emirati Arabi Uniti dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021, con il tema Connecting Minds, Creating the Future (Collegare Menti, Creare il Futuro). Secondo le stime del progetto, il Padiglione Italia - secondo quanto riferisce una nota della Regione - verrà visitato in media da oltre 28 mila persone al giorno per un totale di oltre 5 milioni di presenze nell'arco dei sei mesi dell'evento. "Siamo particolarmente lieti di partecipare a questa importante vetrina internazionale - dichiara l'assessore al turismo, Laurent Viérin - che permetterà di promuovere il brand Valle d'Aosta con particolare riguardo alla rappresentazione delle eccellenze territoriali regionali e della sua offerta turistica".
TORNANO I FRIDAYS FOR FUTURE, QUARTO SCIOPERO GLOBALE Quarto sciopero globale per il clima di Fridays For Future, il movimento di Greta Thunberg. In Italia cortei, presidi ed eventi in 139 Comuni per fare pressing sulla conferenza Onu sul clima che inizia lunedì. La scelta di far coincidere le manifestazioni in tutto il mondo con il Black friday è stato anche un modo per denunciare lo sfruttamento dell'ambiente e dei lavoratori per produrre merci superflue a prezzi bassi. ansa
I comuni 'campioni' del turismo potranno raddoppiare la tassa di soggiorno, portandola fino a un massimo di 10 euro. E' una delle principali novità introdotte nel decreto fiscale, che tornerà stamani in discussione in aula alla Camera. Per concludere le votazioni manca ancora l'intesa sulle modifiche al carcere per i grandi evasori, con Italia Viva che chiede altre limature.