ENIT AL MEETING DI RIMINI 2019



ENIT al Meeting di Rimini 2019. La città che in quei giorni diventa capitale della cultura internazionale, è invasa dal "popolo del Meeting” proveniente da ogni parte del mondo per un evento che si ripete dai primi anni Ottanta. Sin dalla sua origine il Meeting ha scommesso su senso di umanità, verità, giustizia che don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, ha chiamato esperienza elementare, terreno comune per l’incontro e il dialogo. Nella foto Giovanni Bastianelli, Direttore Esecutivo ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo); Sergio Emidio Bini, Assessore alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia; Manfredi Catella, CEO di Coima Res. Introduce Luigi Benatti, Architetto Partner Studio TECO+.

La casa? Oggi nasce anche in giardino Dal 13 al 16 settembre 2019 in Fiera Milano tutti i trend da scoprire a HOMI Outdoor Home&Dehors

HOMI Outdoor Home&Dehors

Secondo la leggenda, la casa di Ulisse era costruita intorno a un antico ulivo e nelle cavità del suo tronco Penelope aveva allestito il talamo nuziale. Questa storia fuori dal tempo racconta con la potenza del mito la nuova tendenza dell’abitare oggi: partire dalla natura o da uno spazio aperto, come il terrazzo o il giardino, e trasformarlo in una parte imprescindibile della casa, ispirando all’armonia di quell’ambiente anche le altre stanze.

È questo uno dei trend che caratterizzeranno HOMI Outdoor_Home&Dehors, la nuova manifestazione di Fiera Milano in programma dal 13 al 16 settembre 2019che vedrà protagoniste le nuove soluzioni di complemento di arredo e le decorazioni per ogni spazio della casa, compresi terrazzi e balconi, aree sempre più al centro di una vera rivoluzione copernicana dell’abitare: non più spazi secondari, ma stanze vere e proprie, da arredare e decorare, che spesso diventano un modello di armonia anche per le altre aree della nostra abitazione.

Così, ecco il giardino e il balcone accogliere un fiorire di iniziative di stile: grazie amateriali naturali come teak, bambù o vimini, al posto delle piante crescono tavoli e sedie, con cuscini e tovaglie a fare da fronde, complici le stampe ispirate alla natura, che raccontano fioriture prodigiose in ogni stagione.

A HOMI Outdoor_Home&Dehors saranno tante le proposte che racconteranno come si può animare anche il più piccolo dei terrazzi, trasformandolo, anche solo con una tenda elegante e raffinata, in un avventuroso rifugio Tuareg, da scoprire con gli amici e i propri cari con romantico stupore.

Qualità e attenta scelta dei materiali caratterizzeranno l’oggettistica presente in manifestazione: dietro alle forme apparentemente casuali e all’aspetto grezzo dell’oggetto finito c’è, infatti, un sottile lavoro di design e ricerca, che individua tecniche, spesso anche sostenibili ed ecofriendly, per raccontare la natura anche nello spazio della casa mantenendo altissimi gli standard qualitativi di prodotti sempre diversi e dal gusto artigianale.

E le stanze interne? Anche per loro è tempo di fiorire. La stagione non importa: bastano divertenti piante ricavate da pannelli di cartone per animare il salotto o la cucina in ogni momento dell’anno. E poi, chi lo dice che anche in soggiorno non possa trovare spazio una chaise-longue di vimini, al posto della pesante poltrona in pelle? Ci vuole davvero poco per ritrovare anche all’interno le armonie dell’esterno.

Queste e tante altre idee punteggeranno HOMI Outdoor_Home&Dehors offrendo agli operatori una visione unica sui trend di uno stile che mette sempre più al centro la natura, intesa nelle sue forme e colori, ma anche nei suoi valori: rispetto, riciclo, equilibrio, in una ricerca sempre nuova di soluzioni di arredo e di combinazioni di accessori.

quotidiano.net

Progetto incoming Fto: si fa squadra con Enit

Procede a gonfie vele il progetto incoming di Fto. "Stiamo andando alla grande - commenta soddisfatto a Guida Viaggi il direttore nazionale, Gabriele Milani -. Ci sono molti progetti in corso con ottimi risultati. A settembre avremo la piattaforma tecnologica u cui caricare i pacchetti. Stiamo contribuendo all'organizzazione 10 eventi di incontro con buyer provenienti dai principali mercati mondiali. Abbiamo disegnato un percorso di collaborazione con Enit per fare squadra. Organizziamo missioni a livello internazionale, la prossima sarà in India a novembre".

Secondo Milani la chiave del successo è "il contributo dei nostri soci, che prendono parte attiva alle nostre iniziative. Il ruolo della commissione, capitanata da Antonella Ferrari, è fondamentale per dare spinta e gestire la regia di tutte queste iniziative". 

Guardando al fronte estero a vostro avviso quali elementi dovrebbe mutuare il nostro settore per essere più competitivo? Dal canto suo Milani osserva che "le agenzie di viaggi lavorano tanto e molto bene sull’outgoing, mentre riguardo all’incoming c’è ancora molto da fare. Il settore per essere più competitivo dovrebbe essere maggiormente aperto all’innovazione - suggerisce -. Questo significa garantire ai viaggiatori stranieri, che vogliono o vorranno vistare le bellezze del nostro Paese,accesso rapido e smart alle informazioni e ai prodotti che vengono loro proposti. Il nostro progetto incoming va proprio in questa direzione: rendere la vendita del prodotto Italia, per gli operatori del settore, più semplice e veloce". 


guidaviaggi.it

TORINO / Fino al 29 settembre è possibile visitare al Centro Italiano per la Fotografia una doppia mostra che vede protagonisti i fotografi Larry Fink e Jacopo Benassi

Jacopo Benassi

Il primo, nato a Brooklyn nel 194l, nel corso della sua carriera ha ricevuto i premi Lucie Award for Documentary Photography e l’Infinity Award dell’International Center for Photography (ICP) per Lifetime Fine Art Photography. Il secondo, nato a La Spezia nel 1970, ha recentemente pubblicato il libro “Gli aspetti irrilevanti”, con Mondadori insieme a Paolo Sorrentino. Nell'opera il regista premio Oscar crea 23 racconti a partire da 23 ritratti di Jacopo Benassi.

PERCHE' ANDARE

La mostra antologica "Unbridled Curiosity" del fotografo americano Larry Fink raccoglie oltre novanta immagini, realizzate tra gli anni Sessanta e oggi. Curata da Walter Guadagnini, la selezione in bianco e nero e di grande potenza estetica, mira a evidenziare quei legami tra le persone e tra le persone e i luoghi che Fink, nel corso di tutta la sua carriera, ha saputo immortalare con occhio attento e “sfrenata curiosità”, mischiandosi ai contesti, rubando momenti di intimità e mettendo in evidenza l’anima dei soggetti ritratti. Le grandi battaglie civili, i party esclusivi tra Hollywood e i grandi musei, la vita rurale, le palestre pugilistiche: nulla sfugge all’obiettivo di Fink. 

DA NON PERDERE

La mostra "Crack" del fotografo Jacopo Benassi raccoglie, invece nella Sala Grande e nel lungo corridoio di CAMERA oltre sessanta immagini che compongono la serie. Si tratta di un progetto che il fotografo spezzino ha realizzato mettendo al centro della sua riflessione il rapporto tra classicità e contemporaneità nei corpi e nei legami che gli individui instaurano con uomini e ambienti.

Unbridled Curiosity di Larry Fink / Crack di Jacopo Benassi
Fino al 29 settembre 2019
Luogo: Torino, Camera
Info: 011.0881151

Profumi e sapori asiatici in 1 PIATTO specialità del continente asiatico per chi ama viaggiare anche con il palato

GIORDANIA - MANSAF
Cos’è il mansaf? Un piatto giordano di portata a base di riso, pinoli e agnello. Piatto completo, dunque, che, unendo carne, verdure, spezie, salse, racconta una cucina particolarmente saporita e speziata.

Il monastero sul lago, l'Eremo di Santa Caterina A strapiombo sul Lago Maggiore, uno degli eremi più pittoreschi d'Italia

Santa Caterina del Sasso

Ritiri spirituali, nei quali dedicarsi solo alla preghiera e al lavoro, creando piccole comunità autosufficienti: i monasteri sorgono spesso in luoghi isolati, e non di rado si trovano in località addirittura impervie. Proprio per questo, sono sovente luoghi suggestivi e di grande bellezza. In Italia sono numerosi i monasteri arroccati su alture e incastonati nelle rocce, quasi mimetizzati con la montagna che li ospita, da secoli. È il caso dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso, monastero la cui location è a dir poco spettacolare. Si trova infatti abbarbicato su uno strapiombo a picco sul Lago Maggiore.

Non è tanto l’altezza, quanto la sensazione che il complesso sia ‘attaccato’ alla parete rocciosa con una sospensione quasi magica, a renderlo speciale. Man mano che ci si avvicina all’Eremo di Santa Caterina ci si rende conto della perfetta integrazione tra roccia ed ingegno umano, che diventa ancor più sorprendente se si considera che la parte più antica dell’edificio risale al XII secolo. Secondo la tradizione, fu un ricco mercante – Alberto Besozzi – a fondare il monastero: scampato ad un nubifragio mentre attraversava il Lago Maggiore, avrebbe trovato la salvezza in questo tratto di costa, decidendo di ritirarvisi in eremitaggio. Il mercante fece realizzare una cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto, che, nel tempo, fu implementata da due chiese. I frati domenicani che qui si sistemarono nel secolo successivo ampliarono ulteriormente l’eremo, così come i Carmelitani insediatisi nel 1770.

Curiosamente, il nome completo del complesso è Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro. Questo perché nel 1700 avvenne un fatto piuttosto prodigioso: dalla parete di roccia si staccarono dei grossi massi che precipitarono sull’edificio. Ma anziché danneggiarlo, si ‘poggiarono’ sulla cappella originaria incastrandosi, in uno stato di semi-sospensione, arrecando danni minimi alla struttura. Per due secoli i sassi ‘ballerini’ rimasero lì, ma nel 1910 furono rimossi. Attualmente il monastero è gestito dall’ordine dei Francescani, e lo si può visitare tutti i giorni della settimana. Di recente è stato implementato un servizio di ‘ascensore nella roccia’ per chi ha problemi di mobilità.
turismo.it

Cosa rende speciali le maioliche di Deruta

deruta umbria ceramaica maiolica

Sono oltre cinque secoli che la bella cittadina di Deruta, in provincia di Perugia, incanta con le sue preziose creazioni in maiolica la cui tradizione si fonda su tecniche ed abilità antiche che vengono ancora oggi tramandate di generazione in generazione ed insegnate presso le qualificate scuole specializzate.

LA TRADIZIONE
Ricostruire le origini della lavorazione della ceramica derutese non è semplice. Ma, in base alle testimonianze e ai reperti giunti sino ai nostri giorni, è stato possibile stabilire che sin dal medioevo, ed in particolare tra il XV e il XVII secolo, l'attività produttiva è stata sempre fiorente, seppure con qualche periodo di flessione nel XVIII secolo. Ancora oggi le ceramiche derutesi rappresentano uno dei fiori all'occhiello della produzione artigianale umbra e non solo. Gli artigiani locali erano soliti produrre essenzialmente manufatti destinati all'uso quotidiano che, soprattuto in origine, erano caratterizzati da decorazioni semplici basate su combinazioni di pochi colori. Nel corso del tempo, invece, stili e tecniche si evolsero per venire incontro ai nuovi gusti e alle nuove esigenze. Fu così che, per soddisfare le richieste dei nobili clienti italiani e stranieri gli abili artigiani derutesi si specializzarono nella realizzazione di piatti da pompa, destinati alle occasioni importanti, coppe amatorie, impagliate e stemmi nobiliari recanti un ricco repertorio di decorazioni con figure femminili, scene mitologiche, temi allegorici, motivi geometrici, disegni floreali, battaglie e immagini sacre dettagliate e variopinte. Per tenere viva la lunga tradizione ceramica la Scuola d'Arte Ceramica, nel centro storico del paese, si propone come un importante polo di formazione per gli allievi ai quali vengono forniti preziosi strumenti per l'apprendimento delle principali tecniche produttive attraverso corsi di Decorazione, Foggiatura, Tecnologia, Restauro, Raku.

LE CARATTERISTICHE
I manufatti derutesi sono realizzati con differenti tipi di argille impiegate per l'impasto che si differenziano l’un l’altra a seconda dei processi termici, il rivestimento e le tecniche di fabbricazione utilizzate. Si possono reperire sul mercato creazioni, ad esempio, in argilla rossa, porcellana e terraglia. A Deruta, però, il materiale più diffuso è la maiolica, ossia terracotta rivestita di smalto bianco o colorato a copertura della superficie porosa. Il “biscotto” così ottenuto viene, po, dipinto, decorato e spruzzato di vetro liquido in modo da assicurare che i colori rimangano brillanti e resistenti prima di passare per la seconda cottura.

IL TERRITORIO
Per scoprire ed approfondire i più interessanti segreti sulla produzione delle ceramiche derutesi l'appuntamento è presso il Museo Regionale della Ceramica, ospitato all'interno dell'ex Convento di San Francesco, nato nel 1898 da un'idea del notaio Francesco Briganti che fondò il "Museo artistico pei lavoranti in maiolica". Durante la visita è possibile ammirare oltre 6000 oggetti prodotti dal Medioevo fino Novecento disposti in ordine cronologico in un percorso espositivo che si sviluppa in 14 sale disposte su tre livelli. Il museo, inoltre, custodisce il prezioso pavimento della chiesa di San Francesco di Deruta, considerato uno dei più pregevoli esempi della produzione locale.

GLI INDIRIZZI
Per ammirare le produzione di una delle aziende storiche di Deruta vale la pena concedersi una sosta presso la sede della Ditta Ubaldo Grazia, la cui fondazione risale al XVI secolo. A testimonianza della qualità della produzione, l'azienda è stata inserita dal ‘The Economist’ nella lista delle più rilevanti attività a conduzione familiare ancora operanti. Al suo interno, inoltre, è stato allestito nel 2001 il Museo Grazia con ben 690 opere esposte attraverso le quali ricostruire la storia, le origini e l’evoluzione della produzione della famiglia. Tra le aziende di spicco della tradizione derutese spicca, inoltre, la produzione di Sambuco, specializzata nelle creazioni a tema religioso. Presso la U.Grazia Maioliche di Deruta, infine, è possibile prendere parte ad interessanti corsi di pittura su maiolica.

turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

TRACCE DI MONETE BIZANTINE RILEVATE SULLA SINDONE

UNO STUDIO CONTRADDICE I RISULTATI DEL CARBONIO14 Tracce di possibili monete bizantine sono state rilevate sulla Sindone. Il lavoro dei ricercatori dell'Università di Padova e statunitensi, pubblicato sul Journal of Cultural Heritage, ipotizza che, anche prima dell'anno 1000, varie monete auree bizantine con il volto di Cristo siano state strofinate con la Sindone. L'ipotesi potrebbe essere quella di produrre reliquie per contatto. Il tutto contraddirebbe il risultato della radiodatazione al Carbonio-14, eseguita nel 1988, che ha datato la Sindone intorno al XIV secolo.
ansa





VENEZIA CONTRO IL DEGRADO, ORA ANCHE SMOKE FREE

PROGETTO GREEN PUÒ PARTIRE DA RIALTO E SAN MARCO Venezia come Tokyo, libera dal fumo di sigarette. Per ora è solo un'idea, ma il sindaco Brugnaro ci sta lavorando. Il progetto di una città smoke free potrebbe partire dalle aree a più alta frequenza turistica, come Rialto e San Marco. Sul fronte green, Venezia ha già deciso di mettere al bando la plastica nei locali pubblici a partire dalla primavera 2021.
ansa

Musei. A Palazzo Pitti nuove sale dedicate alle icone russe dei Medici

Particolare della “Decollazione del Battista” di bottega moscovita (fine del XVI- inizio del XVII secolo) della collezione delle Gallerie degli Uffizi. L'opera sarà esposta a Palazzo Pitti

da Avvenire
Palazzo Pitti a Firenze accoglierà all'interno di nuove sale la storica collezione di 78 icone russe raccolte dai Medici e soprattutto dai Lorena nel corso del Settecento e dell'Ottocento. L'allestimento, per la prima volta permanente, sarà ambientato in quattro grandi sale affacciate sul cortile al piano terra di Palazzo Pitti e decorate con affreschi seicenteschi. Al termine dei lavori, previsto
entro Natale, le sale entreranno a far parte del normale percorso di visita della ex reggia.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt presenta oggi il progetto a Mosca, nell'ambito di una conferenza internazionale.
L'insieme di 78 icone costituisce la più antica collezione del genere al mondo al di fuori della Russia e risale in buona parte al
secondo quarto del XVIII secolo.
Non è noto quando queste icone russe siano giunte in Italia e per quali vie. Si sa però che si trovavano già a Firenze nel 1761: forse dono di qualche ambasciatore al granduca o, più probabilmente, omaggio della comunità ortodossa di Livorno a Francesco Stefano di Lorena, che aveva autorizzato la costruzione in città della chiesa di rito ortodosso della Trinità, eretta fra il 1757 e il 1760.
I due esemplari più antichi, però, un’icona mariana e quella raffigurante laDecollazione del Battista, databili fra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII, erano entrate nelle collezioni dei Medici e si trovavano fra le suppellettili della cappella di Palazzo Pitti già nel 1639.
Nel 1796 iniziò una diaspora delle icone: un tempo accolte agli Uffizi, finirono per la maggior parte depositate prima alla villa medicea di Castello, dove rimasero fino all'inizio dello scorso secolo, per esser poi spostate all'Accademia - dal 1958 al 1968 - quindi a Palazzo Pitti e di nuovo, dal 1984, all'Accademia. Nel 2013 la preziosa raccolta venne di nuovo trasferita agli Uffizi, dove durante la stagione natalizia del 2014 fu esposta in una mostra organizzata dagli Amici degli Uffizi.
Tra le opere più significative della collezione, i due pannelli che compongono il Menologio, ossia il calendario delle festività religiose ortodosse divise per semestri, da settembre a febbraio e da marzo a gennaio: ogni icona si compone di venti file orizzontali con scene sacre e e figure di santi, ciascuna identificata da un'iscrizione.
Le tavole sono sempre rimasti agli Uffizi, per la loro evidente importanza, come l'icona con Santa Caterina d'Alessandria, databile al 1693-1694 grazie al punzone nella oklad di argento dorato (il rivestimento metallico che copre alcune parti delle icone). La principessa martire è raffigurata con attributi molto simili a quelli dell'arte occidentale: la palma e la ruota del martirio, i libri e la sfera armillare che alludono alla sua vasta conoscenza. L'opera è attribuita all'atelier del Palazzo dell'Armeria, la bottega che
lavorava alla corte dello zar nel palazzo del Cremlino a Mosca, ed è affine allo stile di Kirili Ulanov, uno dei più noti maestri
dell'atelier moscovita fra XVII e XVIII secolo.
"C'è un filo rosso che unisce, attraversando la storia, la Russia all'Italia, ed in particolare Firenze - spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - Ad esempio, sulle rovine della residenza medicea di Pratolino i Demidoff fecero costruire la loro magnifica villa, e una targa su un palazzo proprio in Piazza Pitti, davanti alla Reggia granducale, ci ricorda che qui, nel gennaio del 1869, Fedor Dostoevskij completò il suo capolavoro L'idiota.L'importantissima raccolta di icone degli Uffizi, forte di ben 78 esemplari, è una precoce testimonianza di questo legame, e finalmente, per la prima volta, essa potrà essere ammirata nel suo splendore - e nella sua completezza - dai turisti di tutto il mondo".
Le sale che verranno dedicate alle icone russe non sono mai state interamente e permanentemente aperte al pubblico. Le pareti e i
soffitti affrescati nel '600 saranno valorizzati dall'allestimento curato dall'architetto Mauro Linari, che ha ideato un percorso con
teche leggerissime e ben armonizzate agli ambienti. Da dicembre, con l'apertura ufficiale, sarà regolarmente visibile anche un altro
spazio, finora accessibile solo saltuariamente nell'ambito di eventi ed occasioni speciali: la Cappella Palatina, con gli affreschi
ottocenteschi di Luigi Ademollo ed il suo antico organo. Sarà un accostamento quindi tra tradizione cattolica e immagini del culto ortodosso, visibili nelle sale adiacenti.

Israele, scoperta l'antica chiesa degli Apostoli

Cafarnao, Israele
PERCHE' SE NE PARLA
Scoperta l'antica chiesa degli Apostoli, che sarebbe stata costruita sopra la casa in cui abitarono gli apostoli Pietro e Andrea a Cafarnao, sulle rive del lago di Tiberiade. "Penso non vi siano dubbi che sia la chiesa descritta dal viaggiatore cristiano Villibaldo", ha riferito all'agenzia stampa Dpa, Mordechai Aviam, archeologo del Kinneret accademic college. Al momento si ritiene sia stato portato alla luce solo un terzo della costruzione originale, con pavimenti ornati da mosaici. Sotto la chiesa gli archeologi sperano di poter trovare i resti della casa dei due apostoli. 

PERCHE' ANDARCI
Cafàrnao è un'antica città della Galilea, in Israele, sita esattamente sulle rive nord-occidentali del lago di Tiberiade. Secondo i Vangeli, qui vi abitò Gesù dopo aver lasciato Nazareth, e qui iniziò la sua predicazione, compiendo anche numerosi e noti miracoli. Poi, nei secoli successivi, fu abbandonata: tra i resti che sono riemersi, ritrovati nel XX secolo, anche una sinagoga costruita con colonne di marmo, risalente al II secolo.

DA NON PERDERE
Quasi tutte le attrattive storiche di Tiberiade risalgono al XVIII sec. Uno dei principali luoghi d’interesse è sicuramente la Tomba di Maimonide (1135-1204), tra i più importanti pensatori nella storia dell’Ebraismo. Gradevole è il passeggio lungo il Tayylet, il lungomare cittadino, da dove ci si può imbarcare per le gite sul lago. Poco distante si trova anche il Tiberias Archaeological Park, con reperti risalenti a varie epoche storiche. Infine la moschea el-Bahri, che da poco ospita il Municipal Museum. 

PERCHE' NON ANDARCI 
Qui fa sempre caldo e il sole è il protagonista meteorologico assoluto. Se d’inverno la temperatura media si attesta sopra i venti gradi, d’estate si raggiungono facilmente i quaranta gradi. 

COSA NON COMPRARE 
Tantissimi, ovviamente, i souvenir legati alla religione: dalle riproduzioni dei luoghi ai rosari, dalle statuette dei santi ai lumi. Tantissime, anche, le riproduzioni "falsamente originali": c'è addirittura chi vende i sandali di Gesù. Meglio non speculare troppo sulla fede.
turismo.it

n arrivo a Roma Bacon, Freud e la Scuola di Londra Al Chiostro del Bramante oltre 45 opere di artisti della "School of London"

Francis Bacon

Francis Bacon e Lucian Freud ma anche Michael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego saranno i protagonisti della mostra Bacon, Freud, La Scuola di Londra. Opere della TATE in programma al Chiostro del Bramante dal prossimo 26 settembre. Grazie a uno straordinario prestito della Tate di Londra, la pittura di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivelerà in maniera diretta e sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti, eccessi, evasioni, nessun filtro, verità. 

PERCHE' ANDARE

Curata da Elena Crippa la mostra metterà in scena oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei, nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove studiare, lavorare, vivere. Ricordiamo che Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda per poi arrivare in Inghilterra quindicenne. Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank Auerbach. Michael Andrews è invece norvegese e incontra Freud suo professore alla scuola d’arte. Leon Kossoff è, invece, nato a Londra da genitori ebrei russi mentre Paula Rego lascia il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi. Tanti i temi presenti in mostra come gli anni della guerra e del dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme, desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito culturale e riscatto sociale. 

DA NON PERDERE

Fra i progetti speciali di DART Chiostro del Bramante segnaliamo il racconto di mostra che è stato affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida accompagnerà i visitatori in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca, raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo tanto affascinante.

Bacon, Freud, la scuola di Londra. Opere della TATE
Dal 26 settembre al 23 febbraio 2020
Luogo: Roma, Chiostro del Bramante
Info: 06 68 80 90 35
Sito: www.chiostrodelbramante.it

turismo.it

I grandi del '900 e il vetro

 © ANSA

La colomba dai riflessi biancastri realizzata da Pablo Picasso nel 1966 sarà di certo più il pezzo più ammirato. Ma altrettanto affascinanti sono le bolle di 'Spaziale Verde' di Lucio Fontana dell' anno prima, le Figure di colori diversi di Raymond Dauphin del 1974, il Mostro azzurro di Max Ernst del 1964, la Donna Italiana di Oskar Kokoschka del 1954, la Famiglia di Jean Hans Arp, anche questa del 1964. Sono tra le sculture in vetro di maggior spicco delle 16 riunite nella mostra "Trasparenze d' Autore", in programma dal 7 al 29 settembre al Politeama di Tolentino (Macerata). E' l' occasione per ammirare da vicino il frutto della collaborazione tra alcuni dei maggiori protagonisti dell' arte del Novecento e il "maestro dei maestri vetrai" Egidio Costantini, creatore della "Fucina degli Angeli". L' esposizione, organizzata dall'Associazione Casale delle Noci, è allestita nel centro culturale per le arti e lo spettacolo della cittadina marchigiana, rifunzionalizzato dall'architetto Michele De Lucchi, per volere dell'imprenditore Franco Moschini. L' obiettivo dell' associazione è "favorire la conoscenza dell'artigianato di qualità che integra competenze tradizionali con arte e design". Un mix che in questo caso tocca livelli di qualità straordinaria.
Il movimento artistico per l'Arte del Vetro fu fondato da Egidio Costantini nella prima metà degli anni '50. La sua prima collaborazione con Oskar Kokoschka, uno dei grandi nomi del secolo scorso, risale al 1952. Dal loro incontro nasce appunto la Fucina degli Angeli, che viene battezzata con questa definizione elegante nel 1955 da Jean Cocteau. "Per Fucina degli Angeli - spiegano gli organizzatori - il poeta, scrittore e disegnatore francese intendeva il luogo (la fucina) dove gli artisti (gli angeli) si potevano incontrare per realizzare assieme l'Arte del Vetro. E così è avvenuto: la Fucina è stata il luogo fisico ma anche ideale dove gli artisti e le loro idee hanno dato vita a straordinarie forme, colori e volumi di vetro". Le opere in mostra sono quindi "il frutto della capacità di Costantini di interpretare e tradurre con il vetro il tratto artistico di quanti hanno voluto collaborare con lui". La Fucina degli Angeli rappresenta, ancora oggi, l'unico movimento d'arte apparso nel campo del vetro che abbia saputo realizzare dei capolavori immortali accogliendo molti tra i più grandi artisti del '900. La Mostra di Tolentino, curata da Paola Ballesi, presenta opere concesse da alcune collezioni private e sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle 17 alle 20, nella sala Polivalente del Politeama, in corso Garibaldi 80 a Tolentino (MC).
ansa

Napoli, la storia si mette in scena Viaggio nel XVIII secolo tra 1000 oggetti, da costumi a ceramica

 © ANSA


L'armonia e la raffinatezza delle ceramiche di Capodimonte, i costumi preziosi dell'alta sartoria del Teatro di San Carlo, gli omaggi in arte al temuto Vesuvio e alla sua imponenza, e poi la musica, tra brani immortali e antichi strumenti, ad accompagnare un racconto che ha le atmosfere di una favola senza tempo: sarà un percorso carico di suggestioni e di echi storici quello della grande mostra "Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica", in programma dal 21 settembre fino al 21 giugno presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte. A cura di Sylvain Bellenger, promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, l'esposizione darà al pubblico la magica opportunità di immergersi nell'età borbonica, con la città di Napoli capitale del Regno Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli di Ferdinando II. Tanti i volti di Napoli che la mostra lascia emergere: quello più frivolo e giocoso, quello culturale, tra musica e teatro, quello più tragico, con la continua minaccia di eruzione da parte del Vesuvio. Un percorso dunque affascinante nel XVIII secolo, che si snoderà lungo 18 sale dell'Appartamento Reale, riproposte in una spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall'artista Hubert le Gall come la regia di un'opera musicale: oltre 1000 gli oggetti esposti, tra cui 600 porcellane delle Reali Fabbriche di Capodimonte e di Napoli, più di 100 costumi dell'alta sartoria del Teatro di San Carlo, strumenti musicali, dipinti, oggetti d'arte e di arredo e animali tassidermizzati.
    Ma sarà la musica la vera regina di un racconto che mescola fascino e storia, documentando il passaggio del potere, l'evoluzione della società, i cambiamenti delle mode e dei gusti estetici: all'interno di ciascuna sala infatti, grazie all'uso di cuffie dinamiche, i visitatori potranno ascoltare le musiche di grandi compositori, da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolo Jommelli. Nel progetto, che chiude la trilogia di esposizioni volute dal direttore Sylvain Bellenger, dedicate alla valorizzazione delle collezione museali ("Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire", 12 dicembre 2017-12 dicembre 2018; "Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere" 21 dicembre 2018-30 settembre 2019), si intrecceranno molte tematiche, a mano a mano che si procede nel percorso: l'omaggio a Napoli capitale della musica, il Grand Tour; l'Egittomania, la Cina e le cineserie; la sala della materia con la nascita degli studi di mineralogia e vulcanologia; gli animali, con alcuni esemplari tassidermizzati provenienti dal Museo Zoologico dell'Università Federico II di Napoli; la maschera di Pulcinella; infine il gioco, la moda e le feste in voga all'epoca. (ANSA).

Poesia per LetterAltura 2019

"Librarsi in aria, volare lontano".

Volo
guardo sul molo
nel cielo l'aria
soffia bonaria
il vento
lo sento
vibra libero
un cuore vero
senza prigioni
quante vibrazioni
la montagna porta profumi
accendono lumi
nuovi indizi
nuovi inizi
basta amare
provo a volare
coi venti del ricordo
lascio il sordo
letto e ripartono
senza suono
le vele della fantasia
verso il porto della poesia...
(di Giuseppe Serrone Verbania 1 Settembre 2019)

Risultati immagini per vento poesia

Strada Facendo In viaggio con la radio . Dalla Web Radio


a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci

10 motivi per scegliere una vacanza in camper

10 motivi per scegliere una vacanza in camper

Flessibile, comoda, avventurosa, cucita addosso ai ritmi di ognuno, ideale per i bambini e gli animali domestici, ma soprattutto: libera. Per una vacanza a mille stelle ecco i vantaggi del turismo en plein air

Il Salone del Camper a Parma mostra una vetrina completa e articolata anche di roulotte, tende e tutti gli accessori che rendono confortevole, sicura e piacevole una vacanza in libertà. Una vacanza a mille stelle, tutte quelle del cielo che puoi ammirare ogni notte, ovunque tu sia.

Sempre più turisti scelgono di visitare la nostra Penisola on the road, a bordo di veicoli ricreazionali: nel 2017 (dati Eurostat) sono stati 8,7 milioni (+4,3%), di cui 4,2 milioni sono connazionali. A questi si aggiungono 840mila turisti italiani in libertà all'estero, per un totale di più di 5 milioni di abitati del Belpaese che hanno deciso di viaggiare in camper o roulotte senza i vincoli legati al turismo stanziale. I motivi che portano a prediligere una vacanza in camper sono diversi: scopriamoli insieme.

Ritorno alla natura

C'è così tanta bellezza all'aria aperta e raramente abbiamo la possibilità di apprezzarla davvero. Quando è stata l'ultima volta che vi siete sdraiati sull'erba, avete fatto una lunga camminata o ammirato un cielo nero punteggiato di stelle? Durante una vacanza in camper è possibile optare per strade non troppo battute, allontanarsi dai centri abitati, fermarsi e inforcare la mountain bike, vivere i luoghi senza muri di cemento a separarvi dalla natura.


A tutta avventura

Una vacanza in camper non ha mete prefissate con mesi e mesi d'anticipo. L'unica strada tracciata è la tua volontà. Puoi andare dove ti porta l'umore, cambiare itinerario a seconda del tempo meteorologico o del bivio trovato lungo la statale, scegliere la meta all’ultimo e cambiarla in corsa. L'importante è avere a bordo una guida delle aree di sosta attrezzate in caso di necessità.

Comodità

Viaggiare a bordo di un camper permette di spostarsi on the road, scoprendo posti inediti e immersi nella natura senza però rinunciare ai comfort di casa. La cucina e tutti suoi elettrodomestici sempre a portata di mano, le prese di corrente, i propri abiti non stipati in un trolley. E consente di portare con sé attrezzature voluminose e ingombranti (mountain bike, canoe, macchine fotografiche, sci, surf, gommone) e in generale tutti gli strumenti che servono per praticare sport o il proprio hobby.
Costi ridotti

Per una famiglia numerosa decidere di viaggiare in camper significa risparmiare sul costo dei pernottamenti, dei ristoranti e sull'eventuale noleggio di un'auto in loco e suddividere le spese di carburante e autostrada in più persone.

Family friendly

Il camper rappresenta il mezzo perfetto per vivere una vacanza in famiglia, soprattutto se si hanno figli piccoli. Permette di evitare i contrattempi legati alle necessità dei bambini, non preoccuparsi di code, pause pipì o ritardi e portarsi dietro tutto l'occorrente. Oltre al fatto che avendo ognuno un compiuto saranno responsabilizzati e si divertiranno moltissimo in viaggio su una casa mobile e anche il tragitto si trasformerà in un gioco avventuroso.

Pet friendlyIl camper è la soluzione ideale per una vacanza anche con il proprio amico a quattro zampe. Non è necessario verificare quale hotel accetti fido, quali sono le condizioni per il trasporto dell’animale domestico, o trovare un dog sitter o una pensione che lo tenga fino al vostro ritorno. Potrete portarlo con voi e vivere una bellissima avventura anche insieme a lui.

FlessibilitàRispetto ad una vacanza stanziale in camper c'è una ridotta necessità di pianificazione e prenotazione (aerei, stanze, ristoranti). Ma come sempre è necessario usare il buon senso: in alcuni periodi di alta stagione e in certe località molto frequentate un controllo preventivo dei camping o delle aree attrezzate a disposizione non guasta.

L'attimo fuggenteAvere il vostro camper a disposizione e attrezzato permette di cogliere occasioni a cui dovreste rinunciare se fosse necessaria una lunga preparazione. Avete inaspettatamente qualche giorno di libero? Un ponte breve? Basterà mettere in moto e partire.

SocialNo non quelli online, parliamo di rapporti reali. Viaggiare liberi all'aria aperta incentiva la socialità e l'instaurarsi di rapporti d'amicizia con i vicini di piazzola, di area di sosta o di avventura.

LibertàAvere un camper vi dà la libertà di andare dove volete. Potete inseguire il bel tempo, fare una deviazione dal percorso, potete fermarvi tutte le volte che volete, decidere di restare in un luogo più del dovuto senza il vincolo del check out e non dover rispettare le misure ferree del bagaglio a mano o il peso di quello da stiva. Perché in camper il viaggio è allo stesso tempo meta e casa. Una vacanza in camper è incentrata sul viaggio e sull'esperienza dall'inizio alla fine. La parte migliore è che la scelta è tua!

Per vedere e toccare oltre 750 modelli di camper nuovi, scegliere quello più adatto al budget, alle esigenze familiari e abitudini sportive, scoprire il mondo dei camperisti guidati dalla voglia di libertà e dalla curiosità, dal desiderio di partire senza vincoli di prenotazione la meta prediletta è il Salone del Camper. L’appuntamento con la decima edizione della rassegna di settore più importante d’Italia è dal 14 al 22 settembre 2019 alle Fiere di Parma. Qui i visitatori potranno spaziare alla ricerca del mezzo più adatto per le proprie vacanze en plein air, dal Van per i turisti più giovani che cercano un mezzo duttile, al mansardato per coppia con bambini. Ma non solo.

repubblica.it


segnlazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci







Salone del Camper: va in scena un turismo sostenibile

Salone del Camper: va in scena un turismo sostenibile


Lo scorso anno gli autocaravan prodotti in Italia sono stati quasi 22mila e, le nuove immatricolazioni, il 20 per cento in più rispetto al 2017. Lo stesso trend delle immatricolazioni è positivo anche in altri Paesi europei come la Germania, la Francia e il Regno Unito. Un successo? Certamente sì, se si considera che il mondo del caravan è strettamente legato alle vacanze e, il turismo, sta dando segnali di stanchezza nel nostro Paese, con quasi 2 milioni di presenze in meno quest’anno, rispetto all’estate 2018 (dati Assoturismo Confesercenti).

Invece, i camperisti italiani continuano a girare e, gli stranieri in caravan, ad arrivare nel Belpaese: nel 2018, secondo i dati dell’Associazione Produttori Caravan e Camper, i visitatori dell’Italia in camper sono stati un milione e mezzo. Un bel record.
L’ottimismo sarà tra le parole d’ordine del “Salone del Camper”, uno tra i più importanti appuntamenti europei del settore, che si svolgerà dal 14 al 22 settembre a Fiere di Parma (www.salonedelcamper.it).

La manifestazione, che conta come ogni anno sulla partnership di APC- Associazione Produttori Caravan e Camper, vedrà la presenza dei marchi italiani e stranieri dei veicoli, affiancati dalle aziende che propongono carrelli tenda, tende, verande e altre attrezzature per il campeggio.
Salone del Camper: va in scena un turismo sostenibile


Sarà presente anche una sezione “Percorsi e Mete” dedicata alle destinazioni, al turismo associato al camper, come quello in bicicletta e trekking, e a tutte le forme di “vacanza in libertà”.
Libertà. Qui, arriviamo all’aspetto più interessante di questa forma di turismo: chi è il camperista? E’ un viaggiatore rispettoso dell’ambiente? Evita i luoghi più banali e affollati? Va alla ricerca di mete poco esplorate?
Sicuramente, sì a tutte le domande. Una delle idee ricorrenti (e giuste) è che il camperista (o la camperista) “è arrivato ovunque lui vada”. Non ha bisogno di entrare, ingombrare e inquinare i centri storici. Non supera i limiti di velocità, rispetta le regole. E’ autosufficiente ovunque e, soprattutto, nei parcheggi (che ormai sono molti e ben indicati in tutte le guide e riviste specializzate) fuori città. Non lascia immondizie perché le riporta con sé per depositarle nei luoghi dedicati. Non spreca energia e acqua.

Nel decimo Salone del Camper sarà evidente che, anche le aziende, con una piccola rivoluzione, si stanno adeguando al rispetto dell’ambiente e ad un modo di viaggiare sostenibile con veicoli a risparmio di carburante, meno inquinanti, con tecnologia LED, batterie al litio, sprinter e tanto altro.
Un buon indirizzo per dormire ad arrivare comodamente a Parma Fiere è il 4 stelle di design Link124 Hotel, situato all’uscita 6 della Tangenziale Nord.


repubblica.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Salone del Camper 2019 Appuntamento a Fiere di Parma dal 14 al 22 settembre

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secondo APC, nel 2018 +20,3% nel mercato del nuovo; 8,7 milioni i camperisti in Italia ogni anno

“Vento d’estate… io vado in camper, voi che fate?”: si potrebbe riadattare così il ritornello della famosa canzone “Vento d’estate” di Max Gazzè. Sì, perché l’estate è in arrivo e, con essa, la voglia di andare in vacanza, puntando però sulla vacanza all’aria aperta. Questa tipologia di turismo è infatti sempre più gettonata dai tantissimi turisti che durante questa stagione vacanziera invadono l’Italia. L’anno scorso, secondo i dati di CNA Turismo e Commercio, tra giugno e agosto i turisti nel nostro Paese sono stati la bellezza di 30 milioni (un milione in più rispetto al 2017, 16 mln italiani e 14 mln stranieri) e per il 2019 le previsioni sono comunque rosee. Di questi 30 milioni, secondo i dati diffusi dall’APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, oltre 1,5 milioni sono stati coloro che hanno visitato l’Italia a bordo di un camper, il mezzo più adatto per una vacanza all’aria aperta e all’insegna della scoperta dei bellissimi tesori nascosti della nostra Penisola. Sempre secondo APC, negli ultimi ponti primaverili, tra Pasqua e il 1° maggio, sono stati almeno un milione i camperisti che hanno invaso lo Stivale, sempre puntando sui nostri tesori enogastronomici. In questo scenario assolutamente positivo si inserisce il Salone del Camper, la più importante manifestazione italiana del Caravanning e del Turismo in Libertà che quest’anno festeggia la sua decima edizione. Si svolgerà dal 14 al 22 settembre, come sempre, dal 2010 a oggi, presso le Fiere di Parma, quartiere fieristico di 400mila metri quadrati al centro dei poli della grande attività produttiva del Nord e del Centro Italia. Questa la carta d’identità di Fiere di Parma, una realtà che all’interno del panorama fieristico italiano si propone come partner per le aziende che intendano vedere realizzate le proprie aspirazioni coniugando tradizione ed innovazione. Il polo parmense è protagonista da diversi anni di manifestazioni leader come Cibus, Cibus Tech e Mercante in Fiera, testimonianze del felice connubio tra competenze fieristiche e brillanti idee imprenditoriali. La kermesse potrà contare come sempre sulla partnership consolidata e ormai storica di APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, che rappresenta un comparto in salute che ha saputo reagire benissimo agli anni di crisi, tanto da piazzarsi stabilmente tra i primi tre grandi produttori europei. Secondo i dati dell’APC, infatti, nel 2018 si è registrato un +20,3% nel mercato del nuovo rispetto al 2017, confermando che la ripresa è in continua ascesa. Un’ulteriore prova di questo trend positivo è il fatto che ogni anno sono circa 8,7 milioni i camperisti italiani e stranieri che visitano il nostro Paese (+4,5% sul 2016), generando un fatturato complessivo di 2,6 miliardi di euro. A ulteriore conferma di questa tendenza, la manifestazione accoglierà la totalità dei produttori europei di veicoli ricreazionali, i più importanti marchi della componentistica e dell’accessoristica nonché una significativa selezione di carrelli tenda, tende, verande e altre attrezzature per il campeggio.

I padiglioni 6, 5 , 3 e parte del 2 sono dedicati specificatamente alle aziende produttrici di Camper e Caravan: grandi gruppi come Adria, Arca, Autostar, Benimar, Blue Camp ,Buerstner, Carado, Carthago, Challenger, Chausson, CI, Dethleffs, Elnagh, Etrusco, Eura Mobil, Fendt, Fleurette, Font Vendome, Frankia, Hymer, Hobby, Knaus Tabbert, Laika, Malibu, McLouis, Mobilvetta, NiesmannBischoff, PLA, Rapido, Rimor, XGo, Roller Team, Sunlight, Trigano e importanti case motoristiche quali Citroen, FCA-Fiat Professional, Mercedes Benz, Peugeot e Volkswagen, presenteranno le loro novità per il comparto dei veicoli ricreazionali. Il padiglione 2, oltre a produttori ed allestitori di veicoli, ospiterà componentisti, accessori e tutte le soluzioni tecniche e i complementi per rendere confortevole e sicura la vacanza in libertà. Il Salone ospita infatti una sezione “Percorsi e Mete” dedicata alle destinazioni, al turismo e a tutto ciò che occorre per una vacanza esperienziale, dedicata alla pratica di sport outdoor quali bici e trekking per poter soddisfare la domanda crescente di vacanza attiva, turismo esperienziale e sostenibile.

L’offerta del Salone del Camper 2019, rinnovato nel layout e arricchito nella proposta espositiva, consente di fruire di spunti e suggestioni preziose per organizzare le vacanze ed è completata dalla presenza di editoria specifica, guide, mappe e tutti gli strumenti utili per indirizzare e consigliare i viaggiatori più esperti ma anche guidare anche i neofiti dell’abitar viaggiando. “Le strade dei sapori” sarà il segmento dedicato agli itinerari enogastronomici con una selezione di produttori d’eccellenza provenienti da tutta Italia. A conferma dell’unicità del Salone del Camper, la seconda fiera di settore più importante del mondo, si segnalano anche aree tematiche di approfondimento e networking: ad esempio, l’area “Viaggi, Incontri e Racconti” che propone l’incontro dal vivo con scrittori e testimoni di viaggi straordinari. In area esterna ai padiglioni espositivi, sarà inoltre possibile visitare la “Camper Arena” con l’ormai tradizionale “Area Amici a 4 zampe”, spazio dedicato ad attività ludiche e sportive da svolgere insieme ai fedeli amici dell’uomo, giochi, prove guidate e consigli di istruttori esperti. Ci sarà anche una Food court dedicata all’”Academy Street Food”, che ospiterà le migliori proposte di Food Truck con le eccellenze gastronomiche della tradizione emiliana rivisitate. Sono solo alcune delle proposte che il Salone del camper 2019 ha in serbo per i suoi visitatori.

salonedelcamper.it
segnalazione web a cura di Albana Ruci