Turismo Religioso / Le destinazioni dei fedeli in Europa e nel mondo

Ma l'Italia è solo una delle grandi mete del turismo religioso nel mondo. Alzando lo sguardo verso le grandi destinazioni della fede, in prima fila sicuramente si trovano Israele, la Mecca e il Gange in occasione del Kumbh Mela. Se quest'ultimo pellegrinaggio, che con 150 milioni di persone in movimento si aggiudica la palma del più grande del mondo, è per gli occidentali motivo di viaggio turistico più che di fede, discorso differente meritano la Mecca e Israele.
Il pellegrinaggio alla Mecca attrae circa 2 milioni di persone nel corso dell'Hajj, ma resta un evento limitato nel tempo: per 5 giorni la città dell'Arabia Saudita diventa il centro del mondo musulmano, e per questa occasione sono numerose le linee aeree che potenziano i loro collegamenti per permettere ai fedeli di ogni parte del mondo di raggiungere la destinazione.

La Terra Santa
Israele è, invece, un'altra storia. Sede della città santa di tre religioni monoteistiche, Gerusalemme, il Paese ha registrato, nel 2018, 4,12 milioni di arrivi, con un tasso di crescita rispetto all'anno precedente, del 14 per cento. Le entrate complessive si attestano intorno ai 5,2 miliardi di euro. Circa 6 turisti su 10 giunti in Israele nell'anno appena concluso erano cristiani; il 22 per cento era ebreo, il 12,1 per cento senza particolari affiliazioni religiose, l'1,8 per cento musulmano. Il 40 per cento dei visitatori era costituito da repeater. E nel solo 2018 sono state costruite 4mila nuove camere in tutto il Paese. 

I luoghi di Maria
Tre milioni di pellegrini all'anno raggiungono Lourdes, cittadina francese quasi al confine con la Spagna, per rivolgere le loro preghiere all'Immacolata concezione, la Madonna apparsa a Bernadette Soubirous. Accanto al santuario mariano sorge la grotta dell'apparizione, 18 fontane dedicate ai fedeli per bere l'acqua benedetta e una serie di piscine, dove si immergono 400mila persone l'anno per chiedere la guarigione dal male.
Sono invece 7 milioni i pellegrini accolti dal santuario di Fatima, in Portogallo, nel 2018. Secondo le statistiche, hanno visitato Fatima 11.477 pellegrini provenienti dall'Italia (con gruppi organizzati). Sempre in tema di gruppi organizzati, fanno sapere dall'ente del turismo del Portogallo, nel 2018, hanno visitato "Cova da Iria" 4.387 gruppi: 2.785 gruppi stranieri e 1.602 gruppi portoghesi, per un totale di 679.577 pellegrini provenienti da 79 paesi. Se la maggior parte degli stranieri era proveniente dall'Europa, la devozione per la Madonna ha portato 481 pellegrinaggi dall'Asia, provenienti soprattutto da Corea del Sud, Filippine, India e Indonesia e 31 gruppi provenienti dalla Cina.

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Ritorno in Medio Oriente

Cambia la geografia della Terra Santa, che ora si riscopre più grande. I pellegrinaggi in Medio Oriente, indicano infatti gli operatori interpellati da TTG Italia, si arricchiscono di nuove tappe alla scoperta delle radici della storia cristiana, con percorsi che da Gerusalemme portano in Libano, Giordania arrivando fino in Armenia. "Sicuramente - conferma Barbara Chiodi, direttore di Brevivet - tutta l'area della mezzaluna fertile, Israele e Giordania in primis, hanno registrato quest'anno una netta ripresa". Un trend positivo cui ha contribuito non solo l'atteggiamento dei fedeli "non più preoccupati dal tema sicurezza", ma anche, rileva Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi, "l'introduzione di nuove rotte da parte delle compagnie low cost che hanno generato nuove opportunità". Compagnie che, pur avvicinando Israele alla Penisola, non sembrano però troppo interessate a rendere più spedito il lavoro dei tour operator che muovono gruppi. "È vero - sottolinea Silvano Mezzenzana, vicepresidente di Duomo Viaggi - che i voli diretti hanno un appeal maggiore, ma non è affatto facile prenotare con anticipo tutti i posti con le low cost e spesso - aggiunge - si finisce con lo scegliere vettori europei che fanno scalo". Ma se la Terra Santa e i Paesi che la circondano sono oggi destinazioni nuovamente apprezzate dai turisti religiosi, cominciano a essere riscoperte anche mete devozionali dell'Egitto legate alla storia del primo cristianesimo o al dialogo interreligioso. "Il monastero di Sant'Antonio nel deserto, così come la moschea di al-Azhar, al Cairo, sono luoghi tornati a essere frequentati" evidenzia Mezzenzana. Ma tornano in auge anche destinazioni per diverse stagioni uscite dal radar degli operatori. "L'itinerario sulle orme di San Paolo, in Turchia - precisa Rusconi -, comincia di nuovo a essere richiesto".
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Turismo religioso: il nuovo pellegrino diventa viaggiatore

Sopra i cinquant'anni, tende a tenere sotto controllo i costi, ma desidera i comfort di un servizio di buon livello. Non si muove in grandi gruppi e, dell'esperienza, apprezza sempre di più la dimensione individuale rispetto a quella comunitaria. Quando poi la destinazione lo consente, è interessato a conoscere la cultura dei luoghi che attraversa entrando anche in contatto con le altre fedi. 
È il turista religioso, profilo a cui guardano con attenzione diversi operatori della Penisola che per questo tipo di viaggiatore mettono a punto programmazioni ad hoc che, senza correre dietro a mode o a tendenze passeggere, sono in continua evoluzione.
"Rispetto al passato si è un po' perso il senso del gruppo - sottolinea Sara Rusconi, responsabile reparto pellegrinaggi e gruppi di Rusconi Viaggi -. Dalle parrocchie non si parte più riempiendo pullman interi da 50/60 posti. La maggior parte delle richieste che arrivano sono individuali che poi noi aggreghiamo". Simile l'esperienza di Silvano Mezzenzana, vice presidente di Duomo Viaggi. "È sicuramente più presente l'attenzione al singolo. Una dimensione che si sposa con una spiritualità più intima e profonda, ma anche con una maggiore richiesta di quei pellegrinaggi che, come i Cammini, si fanno da soli o in piccola compagnia". 
Ma a cambiare sono anche, per Barbara Chiodi, direttore di Brevivet, i contenuti stessi del viaggio. "Si pone sempre più attenzione ai contenuti biblici e pastorali. Sia nei santuari mariani che nei luoghi della fede bisogna sempre porre molta cura al particolare per non deludere le aspettative del fedele". Il quale, malgrado non sia disposto a spendere cifre da capogiro, è comunque alla ricerca di soluzioni confortevoli. 
"Trattandosi spesso di viaggi impegnativi, ricchi di visite e camminate, si tende a scegliere sistemazioni comode, ma non di lusso" evidenzia Rusconi. Quando è possibile si cerca poi di privilegiare le strutture che, a vario titolo, sono riconducibili alla Chiesa. "In Terra Santa ci rivolgiamo di solito alle pensioni gestite dai francescani o dalla comunità cristiana locale e in ogni caso - aggiunge Mezzenzana - cerchiamo sempre di avere un interlocutore della Chiesa". 
Ma se i pellegrinaggi nei grandi santuari mariani d'Europa lasciano poco spazio all'approfondimento culturale, è nei luoghi devozionali in Medio Oriente che quest'aspetto acquista rilevanza. "A Lourdes - osserva Rusconi - si va esclusivamente per pregare, mentre in destinazioni come l'Armenia, il Libano e la Giordania biblica, si riesce più facilmente a fondere l'aspetto spirituale con l'approfondimento archeologico". 
Gli sforzi degli operatori vanno anche verso una maggiore connotazione interconfessionale dell'esperienza. "Da un paio di anni - interviene Chiodi - abbiamo introdotto un nuovo segmento Cultura e Religione che, appunto, vuole spingere i nostri viaggiatori alla scoperta delle radici delle culture religiose".
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Le parole della letteratura e quelle della canzone d’autore si intrecciano nello spettacolo che chiude il Festival 2019 di LetterAltura

Verbania - Centro Eventi Il Maggiore domenica 29 settembre 2019 ore 21.00
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Neri Marcorè, accompagnato al pianoforte da Domenico Mariorenzi, propone un percorso di letture e canzoni creato appositamente per questa serata.
Ritroviamo la passione per il volo nelle pagine di scrittori importanti, come racconto dalla loro esperienza personale e come riflessione sul senso delle cose e della vita. In particolare lo spettacolo rende omaggio ad Antoine de Saint-Exupéry, a 75 anni dalla sua scomparsa, il 31 luglio 1944, nel suo ultimo volo di ricognizione sul Mediterraneo.
E il volo, quello degli aeroplani e delle mongolfiere, quello libero degli uccelli o quello sognato dagli uomini, è presente in molte belle canzoni di diversi cantautori italiani, scelte per questa serata e interpretate dalla voce e dalla chitarra di Marcorè e dal pianoforte di Mariorenzi.
A chiusura del Festival, letture e canzoni invitano ancora a “librarsi in aria, volare lontano”…

Festival Viaggiatore, al via con Smutniak Dal 27 al 29 settembre ad Asolo trenta appuntamenti

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E' dedicata alle 'Passioni' la quinta edizione del Festival del Viaggiatore che nella serata d'apertura, il 27 settembre ad Asolo, in provincia di Belluno, vedrà protagonista Kasia Smutniak in dialogo con la scrittrice e giornalista Candida Morvillo. Nel giorno d'inaugurazione ci sarà il recordman Max Calderan, esploratore estremo di deserti, detentore di tredici primati mondiali, che racconterà il suo prossimo progetto: attraversare a piedi nudi l'ultima frontiera inesplorata della terra, il Quarto Vuoto dell'Arabia Saudita, mille chilometri di sabbia costellata da dune instabili, spazzata da tempeste e popolata da serpenti velenosi e scorpioni. La nuova impresa verrà filmata da Empty Quarter studios e diventerà un documentario.
    Circa trenta gli appuntamenti in tre giorni e per l'occasione saranno aperte dimore storiche, palazzi, giardini e ville solitamente chiuse al pubblico della "Città dai cento orizzonti", come la definì Giosuè Carducci, abitata in passato anche da Robert Browning ed Eleonora Duse. Ed Asolo venne eletta da Freya Stark, prima donna occidentale a viaggiare nel Deserto arabico, sua dimora per la vecchiaia.
    Tra gli ospiti del Festival, che si concluderà domenica 29 settembre, il giornalista Giuseppe Giulietti, una delle più note firme della fotografia come Lorenzo Capellini, la giornalista e scrittrice Eliana Liotta, con il suo ultimo saggio 'Prove di felicità', ma anche viaggi immersivi alla scoperta del vino, il cioccolato, il tè, il caffè e i profumi con i massimi esperti del settore. Info e programma su www.festivaldelviaggiatore.com

Giornata turismo: Franceschini, investiremo su capitale umano. Organizzata dall'Unwto, quest'anno è dedicata al lavoro

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ROMA - Mentre il mondo (e anche gli operatori italiani) sono alle prese con la conta dei danni del mega fallimento di Thomas Cook, il tour operator più antico del mondo, è stata celebrata una Giornata mondiale del turismo (http://wtd.unwto.org/) particolarmente significativa in quanto il tema scelto dall'Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite per quest'anno era "Turismo e lavoro: un futuro migliore per tutti". Il ruolo del turismo nella creazione di posti di lavoro - sottolinea l'Unwto - è spesso sottovalutato: genera il 10% dei posti di lavoro nel mondo ed è incluso nell'obiettivo 8 di sviluppo sostenibile dell'Onu per il suo potenziale di creazione di lavoro "dignitoso". Inoltre ha dimostrato di essere un'attività economica più che vitale e particolarmente "resiliente": in ciascuno dei 7 anni successivi alla crisi economica globale del 2010, infatti, il numero di arrivi di turisti internazionali in tutto il mondo è cresciuto del 4% o addirittura di più. Lo scorso anno sono saliti del 5% raggiungendo la pazzesca cifra di 1,4 miliardi.

Ben conscio del grande impatto, ma non solo economico, sul mondo del lavoro di questo settore è il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini a cui è appena ritornata che anche la delega al turismo (che il governo gialloverde aveva spostato all'Agricoltura). "Lavorare nel turismo e avviare imprese sostenibili - dice il ministro all'ANSA - sono attività culturali e formative ancor prima che economiche. Il turismo è incontro con l'altro, è relazione con l'ospite, è produzione e contaminazione di culture, tradizioni, conoscenza. La qualità del servizio turistico è determinata dal capitale umano, sono le risorse umane il vero valore differenziale e competitivo. Ed è su quelle che questo governo vuole investire". "Investire sull'accoglienza e sul turismo sostenibile - aggiunge Franceschini - è una strategia fondamentale per governare la crescita dei flussi che ci attendiamo per i prossimi anni. È una delle priorità del governo come dimostra la scelta di riunire nuovamente cultura e turismo sotto lo stesso ministero: nessuno nel mondo ha la possibilità di legare ad altri tipi di turismo un patrimonio culturale che rende enormemente più competitivo qualsiasi tipo di turismo nel nostro paese rispetto alla concorrenza internazionale".

Sottolinea il grande ruolo del turismo di catalizzatore per l'uguaglianza e l'inclusività il segretario generale dell'Unwto, il georgiano Zurab Pololikashvili: "In molti luoghi, l'occupazione turistica offre a donne, giovani e persone che vivono nelle comunità rurali la possibilità di sostenere se stessi e le loro famiglie e integrarsi maggiormente nella società in generale". E aggiunge: "Mentre celebriamo la Giornata mondiale del turismo, riconosciamo il potere trasformativo del turismo. Insieme, possiamo realizzare il potenziale del turismo per costruire un futuro migliore e più equo".

"L'Italia - spiega invece il presidente dell'Enit, agenzia nazionale del turismo, Giorgio Palmucci - con i suoi 429 milioni di presenze e una spesa di 41,7 milioni di euro può rappresentare un modello a cui tendere da parte di tutta la rete globale della filiera. Enit ringrazia tutti coloro che ogni giorno, ciascuno con le proprie mansioni, contribuisce a rendere eccellenti gli ingranaggi del settore con un'offerta sostenibile e di qualità". Fai i conti sul numero dei posti di lavoro "turistici" Assoturismo Confesercenti: "In Italia, direttamente ed indirettamente, il turismo - dice il presidente Vittorio Messina - dà lavoro a 3,4 milioni di persone, e il suo peso sull'occupazione è in crescita: secondo le nostre stime dovrebbe raggiungere i 4 milioni di posti di lavoro già nel 2028".

A Milano non solo il Metamondo di De Chirico

Giorgio De Chirico

E' dedicata alle nuove generazioni la retrospettiva che Palazzo Reale presenta al pubblico con opere selezionatissime di Giorgio De Chirico. Il percorso espositivo della mostra intitolata semplicemente De Chiricoprocede infatti per temi e non in ordine cronologico. I dipinti sono presentati per accostamento, in modo tale da creare luoghi che rivelano un mondo di grande mistero. Curata da Luca Massimo Barbero, l'esposizione intende, inoltre smontare il granitico binomio «de Chirico - Grande Metafisico» con alcune sale dedicate alla produzione meno nota, quella della sontuosità pittorica degli anni venti e trenta che irrita spesso la critica ufficiale e fuori dai tradizionali mercati dell'arte.

PERCHE' ANDARE

La mostra prende avvio dalla “Grecia dell’infanzia”, in particolare dal “Centauro morente” del 1909, un dipinto nel quale è ancora ravvisabile l’apprendistato accademico e al contempo svela l’importanza della famiglia nella costruzione dell’iconografia dechirichiana. Il percorso prosegue con la “Metafisica” prima rivoluzione pittorica messa a punto da de Chirico che trasforma i dipinti in veri enigmi. Come nel caso della monumentale “Arianna” (1913), in prestito dal MET di New York in cui assomma tutti i caratteri della Metafisica, approcciati dall’artista fin dagli anni parigini e sviluppati a partire dal 1914 a Ferrara. La terza sala sarà dedicata ai giochi di prospettiva che fanno di de Chirico l’acclamato antesignano del Surrealismo. Si prosegue con un puro omaggio alla pittura dechirichiana, con temi pressoché iconici come l’autoritratto, la natura morta e il mito. La quinta sala è riservata, al “manichino” tema principe della poetica dechirichiana con “Il figliol prodigo” ed “Ettore e Andromaca”. L'esposizione continua con un “analisi del nudo” con le “Due figure mitologiche” (1927) che vivono una dimensione onirica sia per i toni artificiali sia per la ricercata sproporzione di quei corpi giunonici.

DA NON PERDERE

Non manca in mostra una raccolta di “Gladiatori” e un omaggio alla serie dei “Bagni misteriosi” del 1935. L'ultima sala della mostra è dedicata alla neometafisica, grande summa della parabola dechirichiana. L'artista riprende la pittura pastosa degli anni Trenta o il “Ben dipingere” come lo definiva l’artista stesso fin dal 1933, giungendo poi alla rimeditazione della metafisica che, nell’idea di ripresa e replica delle “Muse inquietanti”, folgorò Andy Warhol come una rivoluzione.

de Chirico
Fino al 19 gennaio 2020
Luogo: Milano, Palazzo Reale
Info: 0292897740
Sito: www.dechiricomilano.it
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FRANCESCHINI CONFERMA BRADBURNE DIRETTORE DI BRERA



DIRETTORE, CON LA RIFORMA IL RILANCIO DELLA PINACOTECA Il ministro della Cultura Franceschini ha rinnovato per altri 4 anni James Bradburne alla guida della Pinacoteca di Brera. 'L'autonomia gestionale dei musei è stata un successo: ha garantito dinamismo, velocità di decisione e d'intervento, maggiore apertura al territorio, alle amministrazioni locali e alla società civile, rafforzando la tutela e la produzione scientifica', ha detto. La riforma, ha sottolineato il direttore di Brera, ha consentito 'i progressi e il rinnovamento totale della Pinacoteca. (ANSA).

Giornata turismo: Enit, Italia continui a fare sistema



"Il turismo italiano dà sempre di più il buon esempio: sta procedendo con il gioco di squadra e la sinergia di tutti gli attori coinvolti. Enit punta a rafforzare ulteriormente questa capacità di fare sistema attraverso una regia comune. Un lavoro iniziato 100 anni fa e che verrà ricordato proprio quest'anno in occasione delle celebrazioni per il Centenario dell'Agenzia il 22 novembre. L'Italia con i suoi 429 milioni di presenze e una spesa di 41,7 milioni di euro può rappresentare un modello a cui tendere da parte di tutta la rete globale della filiera. Enit ringrazia tutti coloro che ogni giorno, ciascuno con le proprie mansioni, contribuisce a rendere eccellenti gli ingranaggi del settore con un'offerta sostenibile e di qualità". Così il presidente Enit, agenzia nazionale del turismo, Giorgio Palmucci in occasione della Giornata Mondiale del Turismo.

ENIT AL BUY LAZIO 2019




L’Italia è sempre più di tendenza: va a ruba tra i turisti stranieri. Lo conferma il monitoraggio Enit - Agenzia Nazionale del Turismo che ha analizzato i trend di vendita della destinazione dei tour operatori internazionali. 

Al via LetterAltura 2019

Verbania Al Centro Eventi Il Maggiore i saluti di organizzatori ed autorità. "Librarsi in aria, volare lontano" il tema di questo 13° festival di letteratura, viaggio e avventura
letteraltura

E' partita Giovedì pomeriggio l'edizione 2019 di LetterAltura, al Centro Eventi Il Maggiore i saluti di organizzatori ed autorità. "Librarsi in aria, volare lontano" il tema di questo 13° festival di letteratura, viaggio e avventura.

Taglio del nastro anche per le mostre e le installazioni che gravitano attorno alla kermesse, ricordiamo le istantanee di "Tra cielo e nuvole" nel foyer del teatro e "Sky light" all'ingresso. Per l'apertura anche un momento musicale con il trio NefEsh e un "passaggio" aereo sull'area del festival.

Uno sguardo agli appuntamenti di oggi, venerdì: dalle 9 in teatro incontro con l'astronauta Umberto Guidoni, proposto in particolare agli studenti delle scuole superiori così come l'appuntamento seguente con Giuseppe Festa. Alle 15 il dialogo con Mario Ferraguti, alle 16 quello con Davide Rondoni, alle 17 sarà la volta dell'architetto Andrea Maffei. La sera alle 20,30 lezione spettacolo "Un secolo di Luna" di Adrian Fartade. Tra gli ospiti del weekend Daniele Scaglione, Cesare Balbis e Nello Charbonnier. La chiusura domenica alle 21 : letture e canzoni con Neri Marcorè, show già sold out.


Verbania Lago Maggiore LetterAltura si parte oggi con un fuori programma #FridaysForFuture

Anche a Verbania i ragazzi di Greta scenderanno in piazza per chiedere ai potenti del mondo di salvare il Pianeta. Il capoluogo del Vco ospiterà una delle migliaia di manifestazioni che si terranno in occasione del terzo sciopero globale per il clima nato nell'ambito dei Fridays For Future, il movimento, nato dai giovani in Europa e diffuso in tutto il mondo, che ha preso ispirazione dagli scioperi della sedicenne svedese Greta Thunberg, per attirare l’attenzione dei leader mondiali sulla grave emergenza climatica.
L'appuntamento è per venerdì 27 settembre alle 9,30 davanti all'istituto Cobianchi di Intra, da dove partirà un corteo che raggiungerà intorno alle 10,30 il parco della biblioteca di Verbania. Ma gli studenti non saranno soli: è di oggi la notizia di un fuoriprogramma del festival Letteraltura. L'astronauta Umberto Guidoni, primo europeo ad avere raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale nel 2001, interverrà sul palco insieme allo scrittore ed educatore ambientale Giuseppe Festa, entrambi ospiti del festival. L'idea è venuta al presidente di Letteraltura e insegnante Michele Airoldi. 
Non solo la manifestazione: i giovani verbanesi hanno anche lanciato una petizione online per chiedere al Comune di Verbania di dichiarare l'emergenza climatica e di attuare iniziative per facilitare la transizione dal modello delle fonti fossili a quello delle energie pulite e rinnovabili. 
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ENIT FIRMA IL PROTOCOLLO G20 SPIAGGE



Intramontabile mare. ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo rileva il trend di crescita delle mete balneari sempre più trend per i turisti stranieri. Le zone costiere e marittime italiane contribuiscono a far impennare la domanda del Bel Paese per il 30 per cento del numero di notti complessive trascorse nelle strutture ricettive nel 2018, anno in cui ha raggiunto un picco di quasi 429 milioni. ENIT al g20 Spiagge a Castiglione della Pescaia.

TRA CIELO E TERRA, PIAZZE ITALIANE SOSPESE: COSI’ ENIT PORTA L’ITALIA ALLA FIERA INTERNAZIONALE DELL’AVIAZIONE



Enit-Agenzia Nazionale del Turismo per potenziare un mercato in espansione è stata al fianco di Sea Aeroporti di Milano al World Routes di Adelaide, il maggiore meeting del settore aeronautico che riunisce compagnie aeree, aeroporti, aviation stakeholders, industria del turismo e tourism bureau di tutto il mondo. Per l’occasione saranno proiettate le immagini delle piazze italiane che faranno da tappeto calpestabile nello stand: sarà come essere in Italia. A completare la full immersion nell’italianità anche l’allestimento dedicato a Leonardo 500 per l’anniversario del genio.

Enit / UN MILIONE DI VIAGGIATORI IN VISITA IN ITALIA DALLA TERRA DEL QUOKKA

Gli australiani si aprono nuove rotte sull’Italia attratti come sono dal Bel Paese: oltre un milione di viaggiatori dalla terra del quokka al punto che il Continente si classifica al decimo posto tra i Paesi che spendono maggiormente in Italia soprattutto in Lazio, Toscana, Lombardia, Campania e Veneto, dove si concentra il 77,6% del totale e in 15esima posizione tra quelli che si fermano almeno una notte. L’Australia guarda sempre di più all’Italia e sono ben 11 le compagnie che effettuano collegamenti: Emirates, Etihad, Thai Airways, Singapore Airlines, Cathay Pacific, Korean Airlines, China Sourthern, Air China, Qatar. Emirates in particolare che effettua voli sugli scali di Roma, Milano, Venezia e Bologna. Qatar effettua voli su Roma, Milano, Venezia e Pisa e Alitalia opera un’importante partnership codeshare con Etihad. D’altronde è In aumento anche la spesa dei turisti australiani in Italia (+1,4% nel 2018 sul 2017) che affollano alberghi e villaggi turistici per una full immersion nel buon vivere italiano, mostrando un apprezzamento particolare per i servizi e le attenzioni dell’accoglienza che offre l’Italia tanto da spendere oltre un miliardo di euro.




Lazio, a Bolsena una dimora da scoprire Palazzo del Drago si trova nel cuore del borgo vecchio e fu dimora di Papa Paolo III



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Bolsena non è famosa solo come destinazione balneare, ma è anche uno dei più suggestivi e pittoreschi borghi del Lazio grazie al centro storico che oscilla tra il medievale e il rinascimentale, ricco di attrazioni artistiche conservatesi nei secoli. Oltre alla Rocca Monaldeschi che domina la cittadina e la Collegiata di Santa Cristina nella parte più bassa, di notevole interesse è anche Palazzo del Drago, nel cuore del borgo vecchio. Oggi residenza del Principe Ferdinando Fieschi Ravaschieri del Drago, colpisce per la sua possente facciata che a nord domina l’entrata del paese, mentre verso sud si confonde con le altre strutture architettoniche.

La sua storia inizia verso la metà del XVI secolo, fra il 1533 e il 1561. A volere la sua costruzione fu il Cardinale Diacono di Sant’Agata e governatore di Bolsena, Tiberio Crispo, figlio di Giovanni Battista Crispo e Silvia Ruffini, colei che divenne famosa per essere l’amante del cardinale Alessandro Farnese, ovvero Papa Paolo III. Fu proprio in onore del Papa che venne fatta costruire un’intera loggia, la loggia paolina, che presenta lo stemma papale e il giglio Farnese sul soffitto in legno. Tra le altre grandi personalità che vissero o soggiornarono nel palazzo si annoverano Margherita d’Austria, Orazio Spada, Balthus e Cy Twombly.

Il palazzo presenta 4 grandi saloni affrescati, logge con vedute sul lago, una cappella, giardini e terrazze. Il suo piano nobile si snoda in una successione di saloni affrescati e si apre sulla grande terrazza da cui si ammira il meraviglioso panorama sul lago e da cui scende lo scenografico scalone che conduce all’ingresso monumentale di Via delle Piagge. Ad arricchire l’edificio vennero chiamati i migliori artisti ed architetti dell’epoca: tra le stanze più famose spiccano la Sala dei Giudizi e la Sala del Baccanale, dove si possono anche ammirare scene dedicate alla storia di Alessandro Magno, ad Amore e Psiche e alla creazione di Roma. In seguito alla morte di Tiberio Crispo il palazzo divenne proprietà delle famiglie Cozza e Caposalvi per poi passare, verso la metà del XVII secolo, dalla famiglia Spada ne rimase proprietaria per più dei due secoli successivi. Danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, venne sottoposto ad attente opere di restauro per volontà del Principe Giovanni del Drago ed oggi è visitabile su prenotazione. 

Palazzo del Drago fa parte dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.

Torino, storia e curiosità del Parco del Valentino





Il Parco del Valentino, situato lungo le rive del Po, è uno dei simboli indiscussi di Torino. Con i suoi 550.000 mq si estende dal ponte monumentale Umberto I al ponte Isabella, quindi da Corso Vittorio Emanuele II a Corso Dante. Si tratta della più famosa ed antica aerea verde della città e si distingue per il suo patrimonio naturalistico. L’origine del nome è incerta, in molti sostengono che, anticamente, sul luogo sorgesse una cappella intitolata a San Valentino. Se in epoca medievale esisteva una zona chiamata Valenino, durante il Seicento vi si indicava il Castello dei Savoia. ;a fu nella seconda metà dell’Ottocento che il capoluogo piemontese venne travolto da un’intensa ondata di urbanizzazione ed iniziarono i lavori che diedero l’impronta romantica al parco secondo il progetto del paesaggista francese Barillet- Dechamps che fece realizzare una migliore sistemazione di viali, boschetti, vallette artificiali.

L’inaugurazione vera e propria avvenne nel 1858 in occasione dell’Esposizione Nazionale di Prodotti per l’Industria, con ulteriori lavori di ingrandimento e riqualificazione delle zone verdi all’interno delle quali vennero costruiti il Borgo Medievale e il Palazzo di Torino Esposizioni. A questi si aggiunsero nel corso degli anni altre strutture come il tiro a segno, la sede della Società ginnastica d’Italia, quella del circolo di canottaggio e di ciclisti. Il Castello del Valentino, Patrimonio Unesco, è oggi proprietà del Politecnico di Torino ed ospita i corsi di Architettura e può essere visitato tramite tour guidati.

Altrettanto interessante è il Borgo Medievale, a cui si accede tramite un ponte levatoio per entrare in una realtà fatta di portici, fontane, botteghe artigiane e giardini all’interno delle mura merlate in un percorso che porta indietro nel tempo. Annesso al Castello del Valentino vale la pena la visita all’Orto Botanico, cosi come non bisogna lasciarsi sfuggire la Fontana dei 12 mesi e il Giardino Roccioso con ruscelli, fontane e stradine lastricate. La parte naturalistica si fa forte della presenza di pioppi, faggi, larici, platani e querce che offrono la possibilità di ammirare il foliage, mentre in primavera ed estate non mancano fiori colorati di vario genere. Tra gli animali si possono avvistare aironi cinerini, germani reali, anatre e scoiattoli. 

AL PARCO DEL VALENTINO CON UBER EATS
Nata nel 2014 a Los Angeles come progetto sperimentale, con 350 città raggiunte in 36 paesi nel mondo, la piattaforma di food delivery di Uber consente di prenotare da app o all’indirizzo: www.ubereats.com e dà accesso ad un’ampia selezione di ristoranti in grado di soddisfare ogni genere di palato: dai puristi della cucina tradizionale italiana o di quella salutare e vegana agli amanti dello street food.

UBER EATS IN ITALIA
In Italia Uber Eats è presente in 9 città (Milano, Roma, Torino, Napoli, Firenze, Bologna, Trieste, Rimini e Reggio Emilia) ed offre il servizio a 2.500 ristoranti, per un totale di 165.000 piatti disponibili sulla piattaforma

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Bognanco scommette sul turismo

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Bognanco vuole rilanciare la sua immagine turistica su vasta scala. E’ quanto hanno concordato il Comune e gli albergatori della Valle, in un recente incontro promosso dal sindaco Valentini. Una riunione calendarizzata per fare il punto rispetto alla stagione oramai agli sgoccioli e per programmare il futuro. Cominciamo col dire che il progetto della promozione turistica muove i suoi passi anche alla luce dei dati che il settore sta facendo segnare il questi anni a Bognanco. Il barometro turistico della Valle delle cento Cascate per la stagione in corso, ha fatto segnare sempre bel tempo. I numeri parlano di trend positivo, soprattutto per quanto riguarda gli appassionati di mountain bike e il trekking . Ad essere prediletta è l’alta Valle. Panorami incantevoli che attirano turisti anche fuori i confini nazionali. Per questo motivo l’amministrazione Valentini ha annunciato che si farà carico della realizzazione di un sito internet, ben strutturato dove far confluire tutta l’offerta turistica comune e affinché sia meglio il territorio bognanchese. “ Abbiamo in mente di creare un grande contenitore. Qualcosa che sia in grado di promuovere la nostra Valle con le bellezze di cui è ricca “ ha detto Mauro Valentini. Gli albergatori hanno risposto con entusiasmo al progetto. Unica nota stonata di un estate da incorniciare è il comparto delle acque termali. “ Una situazione che è frutto della crisi che da tempo attanaglia questo settore. Una situazione che inevitabilmente si ripercuote anche sulle terme di Bognanco e questo nonostante l’offerta valida della nostra struttura “.
vco.azzurratv.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale


Overtourism, italiani lo soffrono ma solo 42% vuole limiti



(di Cinzia Conti) (ANSA) – ROMA, 22 SET – Secondo i calcoli dell’Unwto i turisti internazionali potrebbero toccare gli 1,8 miliardi di persone nel mondo nel 2030. E moltissimi di loro, come è giusto e anche comprensibile visti i tesori del patrimonio italiano, avranno il sogno di visitare il Colosseo, Venezia, Pompei, gli Uffizi o una delle meravigliose spiagge sarde o siciliane. Ma per luoghi così unici e speciali la malattia dell’overtourism – ovvero i danni provocati dal turismo di massa che si concentra in determinati luoghi e ne ignora altri, in Italia aggravato anche dalla piaga dell’abusivismo – è sempre in agguato. E i sintomi dell’overtourism – traffico congestionato, file per accessi ai servizi, innalzamento del costo degli affitti, spiagge invivibili, sentieri sporchi, scarsità di risorse idriche, confusione, rumore – sono davvero insopportabili sia per i turisti che per i residenti. Varie le cure messe in atto – dalla tassa di soggiorno riscossa in più di mille Comuni per un tesoretto di oltre 600 milioni a quella di sbarco che dall’anno prossimo sarà applicata anche in un luogo simbolo come la Laguna, dai ticket d’ingresso agli ingressi limitati – ma la soluzione è ancora lontana. 

Ma per gli italiani quanto è importante trovare una località senza traffico, confusione, rumore? E poi sono d’accordo oppure no sulla possibile scelta delle località di adottare misure di limitazione dei turisti per evitare sovraffollamento? “Quasi 8 italiani su 10 – sostiene Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile di una serie di ricerche sia sul valore della tassa di soggiorno sia sull’overtourism – ritengono essenziale trovare una località vivibile, e sono in particolare le donne di età superiore ai 50 anni a dare valore a questa condizione, che per fruire di tale opportunità sono disponibili a spendere in media 85,20 euro al giorno per il solo soggiorno. Invece, per quanto riguarda l’introduzione di misure di limitazione dei flussi nelle località turistiche, emerge che gli italiani sono decisamente divisi su due contrapposte visioni: vi è, infatti, un 36% di nostri connazionali che non è per nulla d’accordo sull’introduzione di tali misure, mentre il 42,6% è decisamente favorevole. Italiani che – continua Massimo Feruzzi 


– se trovano una località sovraffollata provano in prevalenza un
sentimento di ‘fastidio e disturbo’ (28,9%) ma anche un ‘sentimento negativo verso la località” (27,8%), ed il 43,9% di loro sono portati a ‘ridurre visite, tempo si sosta e spesa’”. 



Per gli italiani è quindi decisamente importante trovare una località “vivibile”, senza traffico né troppa confusione e rumore. Emerge che la maggiore quota dei nostri connazionali, praticamente 3 su 10 (29,2%) assegna il valore massimo a questa condizione. Se si sommano gli italiani che considerano essenziale trovare località senza traffico, rumore, confusione, file, etc. – che quindi assegnano un valore variabile a tale condizione tra l’8 ed il 10 – si raggiunge quota 76,5%. In sostanza, per quasi 8 su 10 è importante trovare una località vivibile.

Lettonia, cosa mangiare e bere a Riga


turismo.it 

Il Mercato Centrale
Attivo già dall’epoca medievale, oggi è uno dei più grandi mercati alimentari coperti d’Europa ed è stato dichiarato Patrimonio Unesco. Tra i tanti padiglioni si trova di tutto, dal classico pane di segale arricchito con cumino e coriandolo alla succulenta ricotta, panna acida e formaggi a pasta dura e molle passando per tutti i tipi di pesce affumicato, sanguinaccio e sardine sott’olio.

Riga Black Balsam
Il Baslamo nero di Riga è un liquore profumato prodotto per la prima volta nel 1752 da un farmacista chiamato Kunze. Si tratta della bevanda nazionale della Lettonia. Leggenda narra che Caterina la Grande, Imperatrice di Russia, si ammalò a Riga ma si riprese rapidamente dopo averlo bevuto. Il sapore particolare del balsamo nero lo fa somigliare allo sciroppo per la tosse, ma si aggiungono profili aromatici quando viene miscelato e temperato con altri sapori.

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Mercato di Kalnciema
E’ un luogo intimo e rilassato il mercato del pittoresco quartiere Kalnciema. Prova una scodella del piatto nazionale lettone di piselli grigi con pancetta, salsicce, sottaceti e crauti piccanti. Dal 2005, un attento restauro delle eclettiche case di legno, alcune risalenti al XVIII secolo, ha reso questo distretto della riva sinistra uno dei luoghi più visitati di Riga. Mentre ci si trova li bisogna assaggiare anche il miele artigianale, il pane di segale fatto in casa, le marmellate.

V. Zeuze Cafè 
Nessuna visita a Riga è completa senza una visita all'elegante art deco V. zeuze Cafe, uno dei più antichi negozi di caffè di Riga. Particolarmente accogliente con le grandi poltrone, il legno laccato e gli arredi in bachelite, uniti al sibilo della macchina da caffè, offre un’atmosfera rilassata appena si varca la soglia. L'interno risale agli Anni Trenta, quando il cioccolatiere di Riga Vilhams ?uze si stava facendo un nome nell'industria del cioccolato iper-competitiva di Riga. La sua passione per i dolci vive nell'ampio menu di bevande, che comprende tutti i tipi di caffè a spillo, tisane, liquori caldi e alcune delle cioccolate calde firmate ?uze.

La birra lettone
La passione dei lettoni per la birra è leggendaria, tanto che è veramente genuina e viene prodotta il più vicino possibile alla sua fonte. Sono almeno 40 le varietà della popolare birra lettone Labietis Craft presso il primo birrificio dell'azienda, o nel negozio Gastro Market appena aperto nel mercato centrale di Riga.


Scopri la cucina "Nouvelle Latvian" al FOREST
La classica "cucina lettone" è difficile da individuare, ma una delle sue caratteristiche è l'impegno a utilizzare ciò che è locale, stagionale e disponibile nell'era sovietica quando il cibo era scarso o in periodi più prosperi della storia della Lettonia. Mentre Riga prende il suo posto legittimo tra le capitali gastronomiche d'Europa, gli chef reinterpretano i classici lettoni in modi creativi e innovativi, il Forest Restaurant, nel cuore del quartiere Art Nouveau, è un eccellente esempio di questa nuova tendenza nella cucina lettone. Qui, le tradizionali zuppe sostanziose sono arricchite con ingredienti insoliti come l’alga wakame o condite con schiuma di cetriolo. Mentre l'amato dessert al pane di segale, normalmente abbinato a panna montata e bacche, ottiene un restyling esotico con mascarpone e mango.

Mr. Fox per veg
Anche Mr. Fox è situato nel cuore del quartiere Art Nouveau: è il luogo di maggior successo per vegani e vegetariani. Aperto a colazione per pranzo e nel tardo pomeriggio, offre una gamma di deliziose e salutari opzioni, come frittelle di avena, frittate, scodelle di cereali o tagliatelle con condimenti opzionali, zuppe fatte in casa, toast con avocado e alcuni dei migliori caffè di Riga.

Il pesce fresco
Il Muusu Terase è un must per chi ama il pesce. Il menu segue le stagioni e quindi tornare più volte durante l’arco dell’anno significa assaggiare piatti diversi.

La carne allo spiedo
Affronta il famoso stinco di maiale di Riga su uno spiedino nel kitsch Key to Riga, che offre piatti lettoni classici e senza alterazioni: piselli e pancetta grigi, carni grigliate, salsiccia affumicata, pesce affumicato, prodotti lattiero-caseari deliziosi e il famoso stinco di maiale su uno spiedino.

Cocktail artigianali con vista
Completa il tuo viaggio a Riga con cocktail artigianali in alto da gustare con sguardo al cielo presso lo Skyline Bar dello Skyline Hotel e goditi una vista impareggiabile sulle torri illuminate, sulle cupole e sui campanili di Riga. E’ il luogo perfetto per godersi il tramonto.