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#Turismo: 114 milioni turisti cinesi, n.1 al mondo per flussi. Forum ad #Assoturismo #Confesercenti

Con 114 milioni di turisti (in crescita del 13% nel 2014) la Cina è ormai il numero 1 al mondo per flussi turistici e questa prepotente ascesa prosegue determinando una spesa di 130 miliardi di dollari. Anche le prospettive degli arrivi in Italia sono in forte aumento e per l'Expo si prevede di toccare la soglia del milione di turisti.

    Sono alcuni dei dati emersi nel Forum di Assoturismo-Confesercenti, con la collaborazione della Fondazione Italia-Cina, di Italy China Tourism e Ifcot. I lavori sono stati aperti da Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo e da Wu Cong dell'ambasciata della Repubblica Popolare di Cina in Italia.

    Si sta discuterà, inoltre, anche delle attese ed esigenze dei turisti cinesi che arrivano nel nostro Paese e sul ruolo sempre più rilevante in Cina di internet - che vanta ormai 618 milioni di utenti - nella scelta delle mete turistiche. E sono i turisti più giovani, quelli compresi nella fascia di età tra i 24 ed i 40 anni, a ricorrere alla rete per prenotare i viaggi.
    I tour operator cinesi che si occupano di turismo internazionale sono 1838, di cui 40 solo per l'Italia.
   
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“Premio DOC Wine Travel Food”: debutta al Torino Film Festival 2014 il cinema dedicato al tema del cibo

A cura di ANDREA DI BELLA

Il Premio DOC Wine Travel Food 2014 nasce dalla collaborazione tra Gambero Rosso e Film Commission Torino Piemonte – con il patrocinio della Regione Piemonte – per valorizzare le produzioni audiovisive (corti, lungometraggi, documentari) che portano in scena l’universo del cibo.


L’obiettivo, sin dalla prima edizione della rassegna, è quello di proporsi come punto di riferimento internazionale per la cinematografia sviluppata sul tema del cibo.

Il premio anticipa il Festival Doc Wine Travel Food 2015 previsto l'anno prossimo in concomitanza conl'Expo.


L’idea di questo Premio nasce dalla convinzione che il cibo rappresenti uno degli aspetti culturali più permeanti e caratteristici al mondo e che le produzioni audiovisive siano una forma d’arte che deve essere sempre più valorizzata anche in ambiti considerati “industriali” e quindi, ad oggi, non sempre pienamente valorizzati.

La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Sala Movie della Film Commission Torino Piemonte di via Cagliari 42 a Torino. Pellicole vincitrici, selezionate da una giuria di personalità del mondo del cinema e del settore enogastronomico, sono state: “In grazia di Dio” di Edoardo Winspeare, il corto “Via tempio Antico” di Michele Alberto Chironi e il documentario “Barolo Boys” di Paolo Casalis e Tiziano Gaia.

“In grazia di Dio” è la storia di una famiglia in un piccolo paese del Salento, ai tempi della crisi economica. La crisi distrugge storie e legami. L’unico modo per uscirne è trasferirsi in campagna, lavorare la terra e vivere con il baratto dei propri prodotti. Ricomincia un senso della vita e rinascono relazioni affettive.


“Via Tempio Antico” del regista salentino Michele Alberto Chironi, dove convivono contrapposti, nel buio, i suoni ed i rumori del rito della lavorazione del pane e il silenzio nelle strade del paese.


“Barolo Boys”, storia intensa dei figli ribelli di Langa. I produttori del Barolo, che conquistano i mercati del mondo, contrapposti alla vecchia generazione dei patriarchi, inventano una nuova comunicazione che ha cambiato in modo indelebile il mondo del vino.


Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso, Paolo Damilano, Presidente Film Commission e Ricky Tognazzi con Simona Izzo hanno premiato i vincitori.
mondodelgusto.it
 

Innovazione: da gennaio gli incentivi fiscali per le startup del #turismo

Secondo quanto stabilito dal decreto Art Bonus diventato legge lo scorso luglio, infatti, a partire dal primo gennaio 2015 potranno considerarsi startup innovative (e quindi godere dei relativi incentivi fiscali per gli investitori e delle norme in materia societaria e lavoristica) anche "le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell'offerta turistica nazionale attraverso l'uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche". 

In base a quanto previsto dall'articolo 11-bis del decreto, scrive TTGItalia.comi servizi delle startup dovranno riguardare "la formazione del titolare e del personale dipendente, la costituzione e l'associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggi al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto". 

Obiettivo: "Aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza nel territorio". Per essere considerate alla stregua delle startup innovative, quelle turistiche potranno occuparsi anche "dell'offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggi o tour operator, la raccolta, l'organizzazione, la razionalizzazione nonché l'elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico". 

E, ancora, si legge nel testo della legge, "dell'elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell'offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione". 

Per godere delle agevolazioni, le start up del turismo potranno essere costituite anche nella forma della srl agevolata. Nel caso in cui i soci siano persone fisiche under 40, inoltre, godranno di ulteriori vantaggi come l'esenzione dall'imposta di registro, dai diritti erariali e dalle tasse di concessione governativa.

Silvia De Bernardin eventreport.it

Street marketing per lanciare la nuova tratta TGV che collega Milano e Torino con Lione

Il 20 novembre i viaggiatori in transito per la stazione milanese di Porta Garibaldi sono stati coinvolti in Chef Factory, attività di street marketing per promuovere la nuova fermata del treno TGV che, da metà dicembre, collegherà Milano e Torino con Lione.

L’attività, ideata e organizzata da Only Lyon Tourisme et Congrés, ufficio del turismo di Lione, ha visto hostess distribuire flyer con le informazioni sulla tratta e mestoli di legno. Ogni mestolo riportava un codice che, inserito sul sito della scuola di cucina lionese Chef Factory, permette di vincere un soggiorno a Lione, destinazione apprezzata dai gourmet grazie anche ai suoi 2.000 ristoranti.

Il treno ad alta velocità partirà ogni giorno da Milano Porta Garibaldi alle ore 16.07 e daTorino Porta Susa alle 17.35 per arrivare a Lione Part Dieu rispettivamente in 5 ore e 20 minuti e 3 ore e 54 minuti. Il ritorno da Lione è previsto quotidianamente alle 8.31, con arrivo a Torino alle 12.24 e a Milano alle 13.52. Le tariffe partono da 29 euro per tratta e le prenotazioni possono essere effettuate anche online sul sito di SNCF, l’azienda dei trasporti francese.
eventreport.it

Mustang, sempre più in alto, fino alla cima del Burj Khalifa di Dubai

E' il grattacielo più alto del mondo e Ford lo ha scalato. Sì, avete capito bene: la straordinaria vettura ha raggiunto la terrazza dell'imponente edificio a conclusione di uno spettacolare stunt-show trasmesso in diretta streaming su YouTubedi SARA FICOCELLI - repubblica.it

Gli appassionati del settore ricorderanno sicuramente lo storico momento in cui la Mustang ha raggiunto la vetta dell'Empire State Building, nel 1965, quando il grattacielo americano era l'edificio più alto del mondo, tetto sul quale è tornata nell'aprile di quest'anno per celebrare il lancio della 6° generazione. Ma le sfide, soprattutto se si tratta di scalare vette e superare i propri limiti, a quanto pare a Ford non bastano mai. Tanto che la Casa americana ha portato la nuova Mustang sulla cime del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del mondo, raggiungendo la terrazza dell'imponente edificio a conclusione di uno spettacolare stunt-show trasmesso in diretta streaming su YouTube.

L'arrivo della macchina sul tetto del Burj Khalifa ha celebrato l'inaugurazione della nuova business unit di Ford Motor Company in Medio Oriente e Africa, area che rappresenta la nuova frontiera per l'industria automobilistica. Il mercato dell'auto in Medio Oriente e Africa, secondo le stime, crescerà infatti del 40% entro il 2020, raggiungendo i 5,5 milioni di veicoli/anno e, per incontrare questa domanda, Ford lancerà nella regione 25 nuovi modelli entro il 2016
Oltre 10.000 persone si sono radunate attorno alla Dubai Fountain per assistere allo spettacolo, godendosi un vero action-movie che si è svolto in parte su megaschermi e in parte dal vivo. La storia racconta di un uomo misterioso che riceve una telefonata urgente mentre si trova sulla cima di una montagna dell'Arizona. Il protagonista, tra viaggi a cavallo, in aereo, elicottero e jet-ski, raggiunge Dubai per trasportare un oggetto molto prezioso: il leggendario badge della Mustang: "Oggi abbiamo piantato la bandiera dell'Ovale Blu in Medio Oriente e Africa, un'area dinamica ed emozionante che rappresenta la nuova frontiera per la crescita dell'industria automobilistica," ha detto Bill Ford, Executive Chairman di Ford Motor Company. "Abbiamo anche ribadito il messaggio che la Mustang, la più grande icona americana a 4 ruote, dopo 50 anni è pronta a diventare un'auto globale".

Per trasportare la Mustang sul tetto del Burj Khalifa, un team di 6 ingegneri l'ha divisa in 6 diverse parti, ognuna delle quali è stata trasportata con gli ascensori del grattacielo. Il riassemblaggio ha richiesto circa 12 ore. "Abbiamo portato la Mustang a nuove altezze, non solo dal punto di vista della tecnologia e della qualità, ma anche in senso letterale. Vederla sulla cima del Burj Khalifa è un risultato straordinario per il nostro team", ha aggiunto Benintende. Nessuna gru potrebbe raggiungere quell'altezza, e il trasporto in elicottero non era realizzabile. Questo spettacolo dimostra come la versatilità e le competenze degli ingegneri Ford siano davvero fuori dall'ordinario", hanno raccontato.

Per realizzare l'evento, Ford ha collaborato con il Dipartimento del Turismo e del Marketing Commerciale, la Camera di Commercio e la Emaar Properties, di Dubai. "Dubai è un luogo che offre scenari ed esperienze spettacolari, e ha rappresentato una location perfetta per l'evento Ford", ha concluso Sua Eccellenza Helal Saeed Almarri, Direttore Generale di Dubai Tourism. "E' stato un privilegio poter lavorare con Ford e i nostri partner per realizzare questo emozionante spettacolo, che dimostra ancora una volta quanto Dubai sia una città che spinge sempre oltre i limiti di ciò che è possibile".

Il turismo accessibile vale 800 miliardi

Ha senso parlare di Turismo accessibile oggi, mentre le carrozzine scendono in piazza a chiedere il rispetto dei diritti (tra cui quello all’autonomia e alla sopravvivenza stessa)? Mentre i tagli al settore sociale colpiscono nel profondo le persone con disabilità? È una delle tante domande che mi sono posto mentre preparavo la relazione di apertura per la prima Unwto conference on Accessible tourism in Europe organizzata dall’Omt, l’Organizzazione mondiale del turismo nella Repubblica di San Marino il 19 novembre (sul palco: Teleb Rifai, segretario generale dell’Omt, e Pascal Lamy, attuale presidente della commissione etica dell’Omt) a cui Invisibili è stato invitato.
Sì, ha senso, ma a patto che vengano rispettate alcune “regole”. La prima delle quali è che il turismo accessibile e l’intera filiera, dopo la fase di lancio, siano capaci di autosostenersi e non tolgano risorse al settore sociale. Le istituzioni italiane ed europee devono indicare il percorso politico, etico e sociale di questo settore e poi lasciare che il mercato faccia il resto, intervenendo solo e per breve tempo, per raddrizzare eventuali storture. Il turismo accessibile (settore che ha visto la luce nei primi anni ‘90 ed è entrato a far parte delle strategie di sviluppo economico che la Commissione europea adotterà nel prossimo quinquennio) è impresa e non assistenza sociale. Perché la persona con disabilità è un turista, un ospite e un cliente esattamente come gli altri.
La locandina della prima Unwto conference a San Marino
La locandina della prima Unwto conference a San Marino
E i dati economici presentati alla conferenza di San Marino (i riassunti degli interventi – in inglese) e riportati anche durante il convegno organizzato dalla Regione Veneto ad Asiago il 21 novembre dal titolo Turismo accessibile: un nuovo modello di business per le imprese in Europa, mi fanno dire che il mercato c’è, ma mancano gli imprenditori (e i pochi italiani, coraggiosi, che ci sono faticano a “farsi capire dai possibili partner”). Nel 2012, il mercato del turismo accessibile valeva 800 miliardi di euro (considerando anche l’indotto) e occupava oltre nove milioni di persone – tra cui migliaia di persone con disabilità. “A Bruxelles abbiamo condotto numerose ricerche sul tema e abbiamo immaginato tre scenari futuri di abbattimento di barriere architettoniche e culturali a favore del turismo accessibile – spiega Antonella Correra, responsabile del turismo alla Direzione generale impresa e industria della Commissione europea -. Anche nel caso in cui l’impegno sia minore – solo con interventi di messa a norma o con una leggera formazione del personale – si otterrebbe un incremento del fatturato europeo del 18% equivalente a 140 miliardi. Un mercato che non conosce saturazione: più si migliora più cresce. E offre un ritorno dell’investimento (Roi) in circa un anno”. Il “non fare”, ovvero non attuare nessuna politica di miglioramento dell’accessibilità, secondo i dati europei costa 420 miliardi di mancati guadagni, la metà dell’operazione di salvataggio della Grecia. “Nella ricerca che presento in anteprima abbiamo chiesto – prosegue Correra alla presentazione di Asiago – agli imprenditori cosa li frena e la risposta è stata ‘Non sappiamo come fare, abbiamo paura di sbagliare’”. E nel dubbio non si fa! Mentre chi ha scelto la via dell’inclusione lo ha fatto “per rispondere a precise richieste del mercato – conclude Correra – che vale in Europa tra gli 80 e i 120 milioni di persone (le misurazioni statistiche sono differenti da paese a paese e non permettono un dato preciso n.d.r.).
Non ci vuole un economista per capire come questo dato sia in forte crescita, non fosse altro per l’invecchiamento continuo della popolazione, come sottolinea il Sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica italiana, Francesca Barracciu: “Il turismo accessibile riguarda mamme con bambini, over 65, persone con disabilità. Una fascia di turisti che nel 2011 ha rappresentato il 20,3% del totale, nel 2013 il 26,5%, e nel 2050 si prospetta che arrivi al 31,8%”. Una fetta di mercato da catturare e per questo “va ripensata tutta la filiera turistica – prosegue il Sottosegretario – dai trasporti alla sanità, dagli svaghi all’ospitalità. Si deve riaffermare l’equivalenza: ricchezza per l’economia uguale benessere per chi viaggia”.
La seconda regola è quella di fare sistema e creare informazione reale. Ci sta provando Necstour la rete che lega tra loro una ventina di regioni europee e si occupa di sostenibilità e competitività nel turismo. Mentre le migliaia d’iniziative che portano accessibilità in Europa faticano a trovare un unico interlocutore. Si moltiplicano tuttavia singoli esempi positivi: San Marino ha studiato percorsi dedicati per rendere più facile la visita della città abbarbicata sul monte Titano. Anche l’Unesco si sforza di rendere fruibile il suo patrimonio artistico (tra i percorsi accessibili più recenti quelli di Lucca, Avila in Spagna e Sozosol in Bulgaria). Il Sud Italia non resta a guardare: il comune di Castellana grotte (Ba) ha reso accessibili le grotte sul suo territorio, mentre Bernadette Lo Bianco, esperta e docente di turismo ha aperto al mondo della disabilità sensoriali le bellezze di Noto e di Siracusa. A Nord l’iniziativa del Castello di Rivoli (To) che dopo aver attivato percorsi di visita in Lingua italiana dei segni (Lis), sarà anche il primo museo di arte contemporanea ad affidare a storici dell’arte sordi la conduzione di attività in Lis (primo appuntamento il 29 novembre).
Tutte “buone pratiche che si perdono nel mare del chiacchiericcio da social e arrivano frammentate ai destinatari. Quindi “l’informazione deve arrivare chiara, comprensibile e oggettiva – spiega Roberto Vitali, patron di V4A – Non siamo noi a dare consigli all’utente con necessità speciali, è lui che deve scegliere se quel luogo è adatto o meno alle sue esigenze”. E in questo gli enti pubblici devono facilitare e non ostacolare (ricordo che il 31 dicembre scade il termine per “adottare per legge” i Peba, i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e che gli amministratori locali dei comuni saranno perseguibili per omissione di atti d’ufficio se non lo faranno).
Il segretario generale Unwto Taleb Rifai sul palco della convention
Il segretario generale Unwto Taleb Rifai sul palco della convention
E ancora – e siamo alla regola – parliamo di turismo realmente per tutti e non per pochi. Io sono paraplegico e ho girato un terzo di mondo, ma raramente sono riuscito a individuare situazioni che includessero le tante tipologie di disabilità. La disabilità è un poligono dalle migliaia di sfaccettature, non esiste un disabile uguale a un altro: ma ancora troppo spesso, anche da parte degli “esperti”, si tende ad assimilare il concetto di disabilità con la persona in sedia a rotelle. Troppo spesso si parla di luoghi accessibili solo perché è presente una rampa o un ascensore. E le persone con disabilità sensoriale? Quanti musei sono attrezzati per loro? E chi porta con sé un disagio intellettivo? Ogni estate leggiamo di persone con disabilità intellettiva cacciate dagli alberghi o relegate in un angolo “per non disturbare gli altri clienti”, fatte mangiare in camera per non creare scompiglio nella sala ristorante… Nel 2014, con un Expo alle porte è ora dire basta a queste barbarie, a questo ledere la dignità umana (consiglierei di rileggere l’articolo 3 della Costituzione). Troppo semplicistica l’equazione turismo accessibile uguale abbattimento delle barriere architettoniche. Sono ben altre le barriere da abbattere, le paure, irrazionali e ingiustificate, da sconfiggere, le conoscenze da acquisire.
La persona con disabilità però deve imparare a diventare un viaggiatore o meglio un Consum-Attore. Sì perché sarebbe troppo facile scaricare la colpa e l’onere del turismo accessibile solo sul settore del turismo. Le persone con disabilità non sanno viaggiare, spesso non sono informate o non hanno l’accortezza di fornire a chi li ospiterà tutte le informazioni che possono fare la differenza tra un incubo e un sogno. Il viaggio è scambio anche umano, di conoscenze reciproche.
Infine, gli operatori devono tornare a regalare emozioni. Con il rispetto pedissequo delle norme e delle leggi si costruiscono meravigliose scatole vuote. Si devono riempiere le strutture con “cose da fare”, esperienze da vivere, sport da praticare. Non si potrà mai prendersi una vacanza dalla propria disabilità, ma si possono vivere momenti in cui la disabilità può apparire qualcosa di esterno a noi, di lontano. Difficile sì, impossibile no.
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