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Natività, quasi pronto il restauro made in Italy A Betlemme coperto il 60% del programma. Si punta a 2019

BETLEMME - Un intervento di restauro, emblema dell'eccellenza italiana e già diventato una mostra e un bel documentario, nonostante manchino ancora almeno due anni alla sua ultimazione: è quello che sta per recuperare interamente la Basilica della Natività a Betlemme, tra i luoghi di maggior importanza spirituale del pianeta, condotto dall'impresa pratese Piacenti SpA. ''Abbiamo ormai coperto il 60 per cento di questo programma di recupero, confidiamo di completare il restauro per il 2019. Non ci dovrebbero essere problemi, se saranno rispettati i tempi dei finanziamenti'', ha detto Giammarco Piacenti intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del progetto svoltasi oggi a Roma.
    Promosso dall'Autorità Palestinese nel 2013, l'intervento ha finora richiesto investimenti per circa otto milioni di euro, uno sforzo a cui partecipano 25 nazioni, dal Vaticano ai paesi europei alla Russia (il maggior finanziatore), dalla Turchia al Marocco, nonché da quattro banche e altrettanti investitori privati palestinesi. "Per portare a termine la totalità degli interventi - ha aggiunto Piacenti - servono altri sei milioni e devo dire che nell'elargizione dei fondi non abbiamo fin qui subito ritardi". Dopo tre anni e mezzo trascorsi a Betlemme, il restauratore sembra aver capito come funzionano le cose. Del resto il progetto prospettato dalla sua azienda è stato selezionato tra molti altri competitor di dimensioni internazionali ("in fondo eravamo rimasti in tre, noi, una grande impresa russa e una americana") per l'esperienza accumulata in anni e anni di attività, per qualità e affidabilità, che avrebbero garantito tra l'altro la trasformazione di quel restauro in una vera e propria occasione di studio.
    Non a caso, l'appalto aggiudicatosi dalla Piacenti ha comportato il trasferimento in loco di 170 addetti, tra maestranze, restauratori, archeologi, ognuno di per sé un'eccellenza, capaci insieme di riproporre la grande scuola italiana del restauro. Come testimonia anche la scelta dei materiali, portati non senza difficoltà a Betlemme su 33 container. Il taglio critico è stato quello (brandiano) di mostrare sempre l'intervento di recupero, usando le materie più adeguate. Ad esempio per l'immenso soffitto ligneo, chiamato significativamente 'il Cielo', sono stati usati diversi tipi di legni pregiati, in corrispondenza alle diverse edificazioni succedutesi nei secoli. Per armonizzare l'intervento, ha spiegato Giammarco Piacenti, occorreva trovare una soluzione nuova, individuata sia nell'impiego di legno antico sia di una resina speciale, messa a punto dal Cnr.
    Dal suo avvio, il restauro ha consentito l'approfondimento delle conoscenze scientifiche sulla Basilica, fondata in epoca costantiniana e poi ricostruita dall'imperatore Giustiniano nel V secolo. Pur resistendo, dalla sua fondazione a oggi, a invasioni, guerre, dominazioni, ma l'incuria, il tempo e le infiltrazioni hanno compromesso gravemente l'edificio, da sempre meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. Trasformata in una sorta di cantiere medievale,la Basilica, ha sottolineato Piacenti, è diventata una 'fabbrica del duomo', dove le maggiori competenze e specializzazioni hanno riportato alla luce tesori perduti. Come la magnifica decorazione a mosaico del XII secolo, che comprende la processione angelica, di cui sono oggi sopravvissuti circa 130 mq di tessere musive originali e il ritrovamento di un settimo angelo.
    I passi futuri dell'intervento di restauro (che ora sta ripristinando l'intero impianto elettrico) riguarderanno la pavimentazione a mosaico e le colonne.
    (ANSA).
   
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Via celebrazioni 750 anni nascita Giotto


FIRENZE - Il Consiglio regionale della Toscana apre il programma delle celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Giotto di Bondone con una conferenza a Firenze nella sala del Gonfalone del palazzo del Pegaso con Cristina Acidini, storica dell'arte e presidente dell'Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, e il sindaco di Vicchio Roberto Izzo.
    L'iniziativa è la prima di una serie volta a ricordare l'importante pittore toscano nell'anniversario della sua nascita, avvenuta nel 1267 a Vespignano, vicino a Vicchio. "Tra le iniziative finalizzate a valorizzare questa straordinaria figura - ha annunciato Giani - ci sono un convegno in primavera, una mostra di artisti contemporanei a lui ispirata qui nel palazzo del Pegaso e un premio d'arte a lui intitolato. Con il direttore degli Uffizi siamo in contatto per una mostra con il materiale di proprietà del museo".

ansa

Turismo enogastronomico, è boom. Le mete culinarie che non ti aspetti

Le mete culinarie che non ti aspetti: Perù, Cuba, Vietnam e Madeira. Le nuove tendenze viaggi 2017

A Lima si può vivere la rivoluzione culinaria peruviana, in Vietnam assaporare la cucina alla francese come il cibo di strada, a Cuba gustare la comida criolla e a Madeira assaporare vino, pesce, spiedini di carne e menu stellati
 
 
 
Il cibo è sempre più protagonista delle vacanze degli italiani, che al proverbiale amore per il mangiar bene oggi abbinano anche tanta curiosità per le cucine del resto del mondo. È la tendenza fotografata da CartOrange, la più grande azienda italiana di consulenti di viaggio, specialista in viaggi personalizzati ed esperienziali, che da sempre seleziona in tutto il mondo tante “chicche” per i viaggiatori foodies: «Le esperienze che mettono al centro cibo sono sempre più richieste dai nostri clienti –conferma Silvia Romagnoli, Travel Stylist di CartOrange–. C’è una grande voglia di scoprire i sapori autentici dei luoghi, per esempio assaggiando lo street food, ma non solo. Ai consulenti molto spesso viene chiesto di includere nella vacanza anche una cena in un ristorante che propone alta cucina, magari stellato». Un tempo era un lusso che ci si poteva concedere solo visitando metropoli come Londra, Parigi, Tokyo o New York; oggi invece si possono trovare proposte di altissimo livello anche in luoghi un tempo impensabili. E infatti le proposte CartOrange per le mete culinarie 2017 spaziano fra i quattro angoli della Terra.
 
 
Il grande momento della cucina peruviana. Ferran Adrià ha indicato il Perù come la culla della prossima rivoluzione gastronomica e sul paese sudamericano, da qualche anno, sono puntate le attenzioni dei gourmet di tutto il mondo. «Tra ceviche e i piatti a base di quinoa e amaranto, la cucina peruviana è gustosa, sana, sorprendente. E nasce fusion, perché è da sempre un mix di tradizioni diversissime» commenta Romagnoli. Negli ultimi anni gli chef peruviani sono arrivati ai vertici della cucina mondiale: il ristorante Central di Lima è al quarto posto della classifica World’s Best Restaurant 2016. Sempre a Lima ci sono il Maido, tredicesimo, e Astrid y Gaston, trentesimo. Nei viaggi CartOrange si possono sperimentare anche il Huaca Pucllana a Miraflores, all’interno del più importante sito archeologico di Lima e, sempre a Miraflores, il ristorante Brujas de Cachiche. Sempre Silvia Romagnoli spiega perché è un must: «Offre piatti tipici della cucina Inca e le proposte culinarie spaziano fra tutte le regioni peruviane. E il suo pisco sour, il drink nazionale peruviano che si può gustare al bancone mentre si attende il proprio tavolo, è semplicemente eccezionale». Nei viaggi CartOrange si possono includere anche corsi di cucina, visite alla “Casa de la Gastronomia” a Lima –museo dedicato alla tradizione gastronomica del paese– e degustazioni di pisco sour nella valle di Ica.
 
mete culinarie (4)
 
 
Il Vietnam, la “cucina del mondo”. È una meta poco conosciuta dagli italiani dal punto di vista culinario, ma chi la visita torna sempre sorpreso ed entusiasta perché il Vietnam è un crocevia di sapori: si ritrovano echi delle cucine di tutta l’Asia, «e poi c’è l’influenza francese –ricorda Silvia Romagnoli– alla quale si ispirano ristoranti stellati come La Maison 1888, a Danang, meta gastronomica numero uno del Paese secondo la BBC». Ma un viaggio in Vietnam è anche e soprattutto un viaggio nei mercati, nei villaggi, nei ristorantini locali. In Vietnam CartOrange propone come esperienza la visita in uno dei tanti villaggi di pescatori in cui poi si gusta il pescato del giorno. Oppure un corso di cucina vietnamita in cui si parte dalla spesa fatta al mercato, assieme a un cuoco, poi si impara a preparare una pietanza tradizionale e infine si pranza. E infine la degustazione della Bia Hoi, la birra vietnamita, nei vari locali tipici.
 
 
Una Cuba dal sapore autentico. Cuba è una delle mete calde del 2017 perché sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti, aprendosi sempre di più e allo stesso tempo cercando di mantenere il suo carattere unico. «I quartieri storici dell’Avana vivono un momento di rinnovamento, anche gastronomico –spiega sempre la Travel Stylist di CartOrange–. Gli esperti indicano quello che potrebbe essere in futuro il primo ristorante stellato di Cuba: il Paladar Los Mercaderes, in un antico edificio ricco di atmosfera, che combina proposte di livello internazionale con i sapori tipici della comida criolla, la cucina creola». La migliore cucina cubana, però, è forse quella che si può gustare in famiglia: CartOrange offre la possibilità di soggiornare in una casa particular, un alloggio a conduzione familiare, simile ai nostri bed and breakfast, in cui venire a contatto con le tradizioni più autentiche e assaporare i piatti cucinati dalle padrone di casa.
 
 
Stelle Michelin in pieno oceano: Madeira. L’arcipelago di Madeira è un lembo di Portogallo in pieno Atlantico che offre tantissimi piaceri: clima mite tutto l’anno, panorami di eccezionale bellezza e sorprendenti esperienze gastronomiche. «Il capoluogo Funchal può vantare numerosi ristoranti segnalati dalla Guida Michelin tra cui Il Gallo d’Oro: due stelle per l’originalità dei piatti, la presentazione meticolosa e i sapori decisi» spiega Romagnoli. Se invece si cerca una cucina più tipica e tradizionale, non c’è che l’imbarazzo della scelta: Su richiesta CartOrange include nei propri viaggi visite ai migliori ristoranti di Funchal, dove le superstar sono gli spiedini, espetadas, di carne e aromatizzati con l’alloro. E ogni pasto si conclude, naturalmente, con una degustazione di squisito vino Madeira. L’arcipelago si trova a meno di due ore di volo da Lisbona, dove CartOrange può abbinare soggiorni alla scoperta delle tradizioni culinarie portoghesi, con serate in ristoranti tipici dove assistere a un’esibizione di fado.
affaritaliani.it

Nelle Alpi Piemontesi il turismo goloso del Treno del Gusto

Domodossola, Masera e Santa Maria Maggiore non sono soltanto tre fermate della Vigezzina-Centovalli, la linea ferroviaria che collega la D per antonomasia dell’alfabeto italiano alla città di Locarno, nel Canton Ticino.
Fino al 28 febbraio 2017, con l’acquisto di un biglietto di libera circolazione “Vigezzina no limits”, i viaggiatori meno frettolosi possono esplorare la realtà turistica e gastronomica di ognuna di queste tre tappe: basta presentare il biglietto per usufruire degli sconti speciali.
Si comincia da Domodossola, dalla sua Officina del Cioccolato, che omaggia i visitatori con una tavoletta di cioccolato artigianale, per continuare alle Cantine Garrone, che applicano una riduzione del 50% sui vini ossolani e offrono una degustazione gratuita; sconto del 10% al Birrificio Balabiott e al ristorante Vecchia Biglia, sempre nel capoluogo ossolano, e al Divin Porcello, salumificio e ristorante di Masera.
Birrificio Balabiott
Anche a Santa Maria Maggiore non mancheranno gli sconti, al Miramonti, ristorante dell’omonimo hotel, alle Colonne, alle pasticcerie Poggini e Roba Ducia, e tanti altri.
Le tariffe del biglietto partono dai 10 euro, metà prezzo per i minori sotto i 12 anni, gratis per i piccoli fino a 4 anni.
Un’ottima occasione per scoprire grazie al treno la cultura enogastronomica e la bellezza delle Alpi Piemontesi, senza l’ansia del traffico, del parcheggio e facendo bene non solo all’ambiente, ma, attraverso questa iniziativa, anche al portafoglio dei più golosi.
montagna.tv

"Dubai Food Festival" dal 23 febbraio all'11 marzo Per 17 giorni celebri chef e grandi eventi

Il "Dubai Food Festival" dal 23 febbraio all'11 marzo
Roma, 15 gen. (askanews) - Il Dubai Food Festival (DFF) si terrà dal 23 febbraio all'11 marzo. Il programma, che si snoderà lungo 17 giorni, ospiterà una serie di eventi con celebri chef — che saranno annunciati a breve — e coinvolgerà ristoranti famosi.
L'evento sarà un'occasione per conoscere gli ultimi trend e concept gastronomici, compresi l'apprezzatissima location dell'Etisalat Beach Canteen a Sunset Beach, l'evento nell'evento, ovvero la Miele Dubai Restaurant Week, il Dubai Hidden Gems e la promozione Dine and Win.
Quattro volte più grande dell'anno scorso, l'Etisalat Beach Canteen a Sunset Beach sarà la location ad ingresso gratuito che offrirà ai visitatori concept di ristoranti locali, piatti take-away e superbe esperienze gourmand sulla spiaggia. Ci saranno inoltre corsi di cucina con chef famosi, sport sulla spiaggia e attività per i bambini. Saranno anche organizzate, infine, classi di yoga.
La Miele Dubai Restaurant Week ospiterà 15 esclusivi ristoranti di Dubai, compreso il Gordon Ramsay's Bread Street Kitchen dell'Atlantis, The Palm, il Pier Chic e lo Scape Restaurant and Bar del Burj Al Arab. Il Dubai Hidden Gems presenterà i 10 ristoranti meno noti di Dubai, che verranno valutati dal pubblico.
"Siamo lieti di ospitare di nuovo il Dubai Food Festival, anche quest'anno, ha affermato Issam Kazim, CEO di Dubai Corporation for Tourism and Commerce Marketing (DCTCM). Un evento che coinvolge ogni angolo della città con 17 giorni di incredibili esperienze gourmand, lussuosi concept culinari e un assaggio di piatti locali. Dalla cena nel deserto agli splendidi ristoranti lungo il mare, il Dubai Food Festival è un'opportunità unica per celebrare la ricchezza del melting pot gastronomico di Dubai e posizionare saldamente la nostra città sulla mappa mondiale delle destinazioni da vedere per gli amanti della gastronomia".

Restauri al Sacro monte Calvario di Domodossola per allestire un museo coi reperti archeologici

Restauro di alcune cappelle della Via Crucis e realizzazione di un museo archeologico. Sono questi i lavori in programma nei prossimi mesi al Sacro monte Calvario di Domodossola. Il primo tassello è la messa in sicurezza del tetto di un edificio vicino la cappella XV, quella detta «del Paradiso». Con un impegno di spesa di circa 70 mila euro nei prossimi mesi inizieranno gli interventi per la sistemazione del museo archeologico, un edificio di un unico piano dalla superficie di circa 150 metri quadri che sarà destinato a raccogliere i reperti archeologici dell’ente parco.  
La cappella XV detta «del Paradiso» (foto Studio Rds)
La ristrutturazione «si è resa necessaria per salvaguardare lo stabile a causa di infiltrazioni d’acqua che ne stanno compromettendo la stabilità e la sicurezza» spiega Roberto Ottone, responsabile dell’area tecnica dell’ente. Un piccolo passo per conservare uno dei tanti edifici che compongono la riserva naturale dell’Unesco.  

La cappella neoclassica
Molto più significativo è invece il progetto di restauro conservativo della quinta cappella, una di quelle che si incontrano lungo la mulattiera che sale al Calvario. È stato chiesto un contributo di circa 400 mila euro alla Fondazione Comunitaria del Vco partecipando al bando degli emblematici minori le cui risorse sono messe a disposizione dalla Fondazione Cariplo. Nel caso il progetto venisse finanziato vi parteciperanno anche il Comune di Domodossola con 10 mila euro, i Rosminiani con 5 mila e il Consorzio per il restauro e la valorizzazione del Sacro monte con 2 mila. Si è in attesa della risposta della Fondazione, ma questa sarebbe l’occasione per il recupero di un’importante testimonianza neoclassica che fu opera dell’architetto Gian Luca della Somaglia e con decorazioni di Luigi Hartman, pittore dell’Ottocento e docente all’Istituto di belle arti di Vercelli.  
Collegamenti con la città
Il restauro segnerebbe il primo passo dell’intesa tra Comune ed ente parco per il recupero della parte bassa della Via Crucis, che va dalla cappella I alla VI, nell’ambito di un più corposo progetto di riqualificazione del percorso di collegamento tra il Borgo della cultura e il Calvario.  
«Vogliamo privilegiare un patrimonio che finora è stato sfruttato poco - spiega l’assessore al Turismo Angelo Tandurella -. L’obiettivo è di usare la direttrice d’accesso al Sacro monte attraverso via Rosmini e via Mattarella».  
lastampa.it

Musica e turismo / Domossola: 1° concerto 2017 al Sacro Monte Calvario

La Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario e l’Istituto della Carità, nell’ambito della stagione concertistica 2017, propongono il concerto che si terrà domenica 15 gennaio, alle ore 18.00, nell’Oratorio domestico dell’Addolorata (ingresso dal Santuario del SS. Crocifisso) al Sacro Monte Calvario di Domodossola.
L'evento vedrà impegnati i Solisti della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario nell’esecuzione del Concerto in Re Maggiore per flauto e archi RV 428 “Il Gardellino”, del Concerto in Sol Maggiore per violino e archi RV 310 e del Concerto in Si minore per violoncello e archi RV 424 di A. Vivaldi, del Concerto in Sol Maggiore per viola e archi di B. Marcello, della Trio Sonata in Do minore per 2 flauti e basso continuo di J.J.Quantz e del Concerto in Fa minore n° 5, BWV 1056 per clavicembalo e archi di J. S. Bach.All’interno della Cappella musicale del Sacro Monte Calvario, che riunisce da molti anni al Sacro Monte l’attività d’insieme, sia liturgica sia concertistica, con la Corale di Calice, la Camerata strumentale di S. Quirico, l’Orchestra da Camera, la Schola Gregoriana del S. Monte Calvario ed il Convivio 
vcoazzurratv.it

CULTURA PER IL NO PROFIT Pubblicato il bando per la concessione in uso a privati di beni immobili del demanio culturale dello stato non aperti alla fruizione pubblica o non adeguatamente valorizzati

La Direzione Generale Musei intende individuare associazioni e fondazioni senza fini di lucro alle quali concedere in uso beni immobili del demanio culturale dello Stato, per i quali attualmente non è corrisposto alcun canone e che richiedono interventi di restauro.

La concessione d’uso è finalizzata alla realizzazione di un progetto di gestione del bene che ne assicuri la corretta conservazione, l’apertura alla pubblica fruizione e la migliore valorizzazione.

Gli enti interessati, in possesso dei requisiti indicati nell’Avviso pubblico, sono invitati a presentare la propria proposta, per un massimo di tre siti, entro e non oltre le ore 12.00 del 16 gennaio 2017.

Tutte le informazioni sono riportate nell’Avviso pubblico per l’individuazione di enti non lucrativi cui affidare la concessione in uso di beni immobili appartenenti al demanio culturale dello Stato e nel relativo Allegato 1 e le FAC, su www.musei.beniculturali.it
La documentazione catastale, grafica e descrittiva di ciascun immobile è disponibile anche a seguire:

    
CAPESTRANO (AQ).
CHIESA DI SAN PIETRO AD ORATORIUM
Nata come dipendenza dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno di Isernia, fu fondata nell'VIII secolo dal re longobardo Desiderio e ricostruita interamente nel XII secolo in stile romanico.
Ospita un ciborio del XIII secolo e un ciclo di affreschi nell'abside e nell'arco trionfale che rappresenta Cristo, gli Evangelisti e i ventiquattro vecchi dell'Apocalisse.    



Polo museale dell’Abruzzo
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Capestrano (AQ) – Chiesa di San Pietro ad Oratorium
    
BOLOGNA.
CHIESA DI SAN BARBAZIANO
Fu costruita tra il 1608 e il 1612 da Pietro Fiorini, inglobando parte delle strutture della vecchia chiesa, ritenuta inadatta alle nuove esigenze di culto definite dal Concilio di Trento. 
È composta da un'unica navata sulla quale si affacciano quattro cappelle per lato.
Dopo il 1797, spogliata del suo contenuto, fu utilizzata come magazzino.



Polo museale dell’Emilia Romagna
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Bologna – Chiesa di San Barbaziano
    
CANOSSA (RE).
CASTELLO E MUSEO NAZIONALE ‘NABORRE CAMPANINI’
La rocca, nel Medioevo considerata imprendibile, fu costruita nel X secolo da Adalberto Atto, figlio del principe Sigifredo di Lucca.
Il castello includeva la casa dominicale, dove visse la celebre Contessa Matilde,  ma anche un convento cluniacense e la chiesa di Sant'Apollonio. 
Il Museo illustra la storia del luogo dall’età romana all’epoca estense.



Polo museale dell’Emilia Romagna
scarica le planimetrie:    
Canossa (RE) – Castello di Canossa e Museo nazionale “Naborre Campanini”
    
BASSANO ROMANO (VT).
VILLA GIUSTINIANI
Tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo la potente famiglia Anguillara trasformò quello che era un classico maniero medievale in una tipica residenza
rinascimentale, riccamente decorata. La villa era posta in relazione diretta con il Parco, in fondo al quale svettava la Rocca, fatta realizzare dai Giustiniani come conclusione prospettica del giardino visto dal Palazzo.



Polo museale del Lazio
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Bassano Romano (VT) – Villa Giustiniani
    
COLLEPARDO (FR).
CERTOSA DI TRISULTI
Immersa nel verde di foreste secolari, fu fondata nel 1204 per volontà di Papa Innocenzo III e affidata, dal 1208, ai monaci Certosini.
Al suo interno è possibile visitare la Chiesa di San Bartolomeo, con opere d'arte di pregio e la Farmacia del XVII secolo.
Ospita anche una ricca Biblioteca con oltre 25mila volumi. 



Polo museale del Lazio
scarica le planimetrie:   
Collepardo (FR) – Certosa di Trisulti
    
ALBUGNANO (AT).
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI VEZZOLANO
Con le sue importanti opere d’arte medievali vive un lungo periodo di splendore tra i secoli XII e XIII, seguito da un lento declino, simbolicamente
racchiuso in due date: il 1405, quando la canonica fu concessa ad abati residenti altrove, e il 1800, quando subì l’esproprio dei beni e la chiesa fu trasformata in cappella campestre, mentre il chiostro affrescato in granaio.



Polo museale del Piemonte
scarica le planimetrie:    
Albugnano (AT) – Abbazia di Santa Maria di Vezzolano
    
MONCALIERI (TO).
CASTELLO
L’attuale impianto del castello risale al Seicento ed è il risultato dell’ampliamento di un fortilizio medievale.
Nella seconda metà del Quattrocento l’edificio fu scelto come dimora ducale da Jolanda di Valois, duchessa di Savoia, che, nel 1475, vi stipulò il trattato con Carlo il Temerario, duca di Borgogna, e Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano.



Polo museale del Piemonte
scarica le planimetrie:    
Moncalieri (TO) – Castello
    
CASTELFRANCO DI SOPRA (AR).
ABBAZIA DI SOFFENA
È un complesso monastico costituito da chiesa, chiostro e convento,realizzato alla fine del XIV secolo dai monaci vallombrosani su una preesistente struttura romanica dell’XI secolo, testimoniata da un documento del 1014.
L’interno, a croce greca, conserva pregevoli affreschi quattrocenteschi di maestri operanti nel Valdarno.



Polo museale della Toscana
scarica le planimetrie:    
Castelfranco di Sopra – Piandiscò (AR) – Abbazia di Soffena
    
MONTERIGGIONI (SI)
EREMO DI SAN LEONARDO AL LAGO
Attestato fin dal XII secolo, sorgeva ai margini del lago Verano oggi non più esistente.
La chiesa e le sue pertinenze furono ricostruite tra il XIII e il XIV secolo, in uno stile di transizione tra romanico e gotico. 
A quest’epoca risale il ciclo di affreschi del pittore senese Lippo Vanni.
La fortificazione dell’intero complesso monastico si data al 1366. 



Polo museale della Toscana
scarica le planimetrie:    
Monteriggioni (SI) – Eremo di San Leonardo al Lago
    
VIGNANO (SI)
VILLA BRANDI
La costruzione della villa, probabilmente su disegno di Baldassarre Peruzzi, risale al Cinquecento, come testimoniano le decorazioni a stucco nel salone del primo piano.
Alla metà del Settecento la villa divenne proprietà della famiglia Brandi: Cesare Brandi, il celebre storico dell’arte fondatore della teoria del restauro, ne fu l’ultimo proprietario.



Polo museale della Toscana
scarica le planimetrie:    
Vignano (SI) – Villa Brandi
    
SAN GIUSTINO (PG)
CASTELLO BUFALINI
Nasce come fortezza militare alla fine del Quattrocento.
Nel secolo successivo subisce una prima trasformazione in palazzo signorile fortificato, con ampie logge di gusto tardo rinascimentale. L’ampio parco circostante è costituito da un giardino “all’italiana” al quale si affiancano limonaie, giochi di fontane e un labirinto impiantato nel 1692.


 
Polo museale dell’Umbria
scarica le planimetrie:    
San Giustino (PG) – Castello Bufalini
    
PERUGIA
VILLA DEL COLLE DEL CARDINALE
Il complesso, costruito nel Cinquecento dal Cardinale Ascanio della Corgna, uomo illuminato e sensibile cultore di lettere ed arti, consiste in un’imponente struttura sviluppata su tre piani e mezzo fuori terra.
È dotata di un grande parco di circa 13 ettari che la continuità abitativa ha preservato, nel tempo, da una sicura rovina.



Polo museale dell’Umbria
scarica le planimetrie:    
Perugia – Villa del Colle del Cardinale
    
DOLCÈ (VR)
VILLA DEL BENE
La villa sorge a pochi chilometri dal fiume Adige e rappresenta uno dei migliori esempi di architettura cinquecentesca del Veneto. La pianta dell’edificio, a due piani, unisce due differenti tipologie planimetriche: quella “veneziana”, che si articola intorno ad un ampio salone centrale con stanze che si aprono lungo i lati e quella cosiddetta “a portico e Loggia” tipica dell’area della Valpolicella.



Polo museale del Veneto
scarica le planimetrie:    
Dolcé (VR) – Loc. Volargne – Villa del Bene

.:. Clicca qui per scaricare le slide del bando in formato PDF oppure in formato PPT

Il Responsabile del procedimento è Antonio Tarasco, Direttore del Servizio I “Collezioni museali” della Direzione generale Musei.

Eventuali chiarimenti ed informazioni possono essere richiesti all’indirizzo di posta elettronica mbac-dg-mu@mailcert.beniculturali.it
La richiesta per effettuare sopralluoghi deve essere inviata ai Direttori dei Poli museali regionali cui ciascun immobile afferisce, con i quali saranno concordati date ed orari di loro svolgimento.

Approfondimenti su www.musei.beniculturali.it

A tutto sci e neve, viaggio sulle piste più belle d'Italia. Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta ma anche Centro e Sud

Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta ma anche Centro e Sud. Finalmente arriva la neve sulle piste e, nonostante i disagi del freddo, si scia. Ecco una carrellata dal Nord a Sud delle piste più belle d'Italia.
  
 LE PISTE AL NORD ITALIA
Il Trentino Alto Adige è la mecca di ogni appassionato di montagna e di sport sulla neve, un paradiso con vette che spesso superano i 3.000 metri d’altezza: le Alpi retiche, con il gruppo Ortles-Cevedale, il gruppo dell’Adamello-Presanella e le suggestive Dolomiti, patrimonio dell’Umanità. La regione offre strutture e servizi d’alto livello, impianti di risalita all’avanguardia, sicurezza e confort per poter praticare sport di tutti i tipi e per tutte le difficoltà.
Non da meno il Veneto con le Dolomiti sono un vero paradiso per chi ama sciare o semplicemente passeggiare con le racchette o fare una corsa tra i boschi su una slitta trainata da cavalli o cani. Per i più temerari ci sono il taxi-bob, folle discesa sul ghiaccio, e lo snowrafting, che garantisce velocità ed emozioni a bordo di un gommone scendendo lungo i pendii più ripidi.
In Lombardia si scia in moltissime, storiche località come Bormio, Livigno, Aprica, Passo del Tonale, Madesimo, Santa Caterina Valfurva, dove appassionati di sci alpino, di fondo, di arrampicate sul ghiaccio e di freeride (fuoripista) affollano le piste e i canaloni.
In Piemonte è ampia e diversificata l’offerta sulla neve della Via Lattea, il principale comprensorio sciistico della regione, a ridosso delle Alpi occidentali. Dal principiante all’esperto, si praticano tutte le discipline legate allo sci oltre al pattinaggio e alle arrampicate su ghiaccio e alle tradizionali escursioni con le ciaspole. Le piste della Via Lattea misurano 400 chilometri e oltrepassano il confine fino a Montgenèvre, in Francia. 
Paradiso degli sport invernali, la Valle d'Aosta offre le vette più alte e prestigiose delle Alpi - monte Bianco, monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso – dove si scia complessivamente su più di 900 chilometri di piste da discesa e 300 chilometri di anelli da fondo. Le località e le aree sciistiche sono tante e per ogni esigenza e disciplina sportiva: dalle mondane e classiche Courmayeur e Cervinia alle accoglienti Pila e La Thuile e ai comprensori più popolati come il Monterosa Ski, il Breuil- Cervino-Valtournanche-Zermatt e il Cervino Ski Paradise.
   

LE PISTE AL CENTRO-SUD
Anche il Sud, Abruzzo, Calabria e Sicilia in testa, ofrrono piste e divertimento per gli appassionati.
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Arte allunga la vita

La ricerca, in campo artistico e in campo spirituale "non può finire mai" e ognuno "deve costruirsi il suo Vitriol". Parola di Gillo Dorfles, che a 106 anni portati splendidamente non ha perso l'ispirazione ed espone nuovamente, in Triennale, a Milano, in occasione della mostra 'Vitriol, Disegni di Gillo Dorfles, 2016' che si protrarrà fino al 5 febbraio prossimo.
Una raccolta di disegni che rappresentano una "summa' del pensiero artistico ed esoterico del grande maestro, scrittore e critico, tra i fondatori del Mac (Movimento Arte Concreta) che fu un caposaldo dell'Astrattismo. Una sorta di "testamento spirituale" filosofico: "Io sono l' inventore di Vitriol (un'opera-simbolo, a metà tra ricerca artistica ed esoterismo, ndR) ma in quanto inventato gli si può attribuire qualsiasi qualità, ognuno cerchi il suo...".
Dorfles ha conversato a lungo con i giornalisti. Poi ha visitato la mostra, salendo i gradini che portano alla sala dell'allestimento con disinvoltura e posando per i fotografi, che si chiedevano dove trovasse tutta quella energia. E quando gli hanno offerto una sedia, ha risposto: "Non posso mica essere l'unico seduto in mezzo a tutti voi". I 18 disegni, sviluppati intorno a un bozzetto del dipinto 'Vitriol' del 2010, sono stati eseguiti tra l'estate e l'autunno dell'anno scorso, e riflettono una concezione esoterica della vita costruita oltre che su anni di studi e ricerche anche intorno all'idea staineriana (il filosofo austriaco Rudolf Steiner, creatore dell'antroposofia, ndr) e alla Tricotomia.
"Vitriol" è l'acronimo delle parole componenti un'antica frase in latino di stampo alchemico: 'Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem' (Visita l'interno della Terra e, con successive purificazioni, troverai la pietra nascosta). Questa pietra è la leggendaria "pietra filosofale", che sarebbe stata in grado di mutare in oro qualsiasi metallo vile. La sua scoperta è stata per secoli uno dei sogni delle esperienze esoteriche occidentali. "La ricerca della Pietra filosofale è quella del mistero che sta alla base della vita - ha aggiunto - Come vedo la mia? Una Pietra piccola, poco pesante". Concreta o immaginaria? "Sul giornale hanno scritto che Vitriol sono io - ha detto con lucidissima ironia - Va bene, accetto volentieri di essere io". 'Qualche altro progetto analogo?", gli viene chiesto ancora. "No, direi che per la mia vita basta così". 
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Libri: come sopravvivere da espatriata. Ecco Manuale per riuscire a sentirsi ovunque a casa

Da Torino alla Silicon Valley passando per la Francia, il Giappone, l'India, reinventandosi ogni volta una nuova vita per lei e la sua famiglia. E' la vita da 'expat' di Giulietta Saconney Cerruti, torinese che ha deciso di mettere la sua ventennale esperienza di espatriata al servizio di chi si trova ad affrontare questa esperienza. E' nato così 'Manuale pratico dell'espatrio. Come sopravvivere in giro per il mondo', per dare "a chi esita la voglia di provarci e a chi è già partito rapide risposte ai tanti dubbi, che anche noi abbiamo avuto cammin facendo". In 200 pagine racconta anche tanti espatriati conosciuti nei suoi anni all'estero e affronta ogni tipo di questione. Quelle pratiche, dalla scelta della scuola al multilinguismo dei figli o da come affrontare i traslochi e le abitudini dei diversi Paesi, a quelle più 'intime', dalla nostalgia di familiari e amici lasciati nel proprio Paese al giusto modo di affrontare la partenza e il rientro. Suggerimenti per riuscire a sentirsi ovunque a casa.(ANSA).

Barberini e Corsini, ecco due gallerie uniche Mostre, musica, multimedia per valorizzare le raccolte

ROMA - ''Mi interessano musei che parlano''. Questo può essere lo slogan delle Gallerie Barberini e Corsini secondo il pensiero del direttore Flaminia Gennari Santori, da un anno alla guida di questa istituzione diventata ormai un unicum a livello internazionale. Diventate autonome nel 2015 con la riforma del Mibact, le Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Roma presentano da oggi una rilettura delle straordinarie raccolte in chiave moderna e accessibile, sia per il diverso uso degli spazi sia per l'utilizzo di tecnologie multimediali, nonché per l'inserimento della musica d'epoca e il rapporto con altri musei al fine di realizzare nuove importanti mostre, come quelle inaugurate dal ministro Dario Franceschini. Senza contare che Palazzo Barberini si avvia a riconquistare anche il piano nobile, 700 metri quadrati fino allo scorso anno occupati dalla Difesa e che a metà 2018 potrebbero rientrare nel percorso museale.
Presentata oggi alla stampa, la nuova visione di rilancio strategico del museo, così come lo ha ridisegnato la Gennari Santori, per quanto sfaccettata è interamente finalizzata alla valorizzazione delle meravigliose raccolte lì custodite da secoli. ''La Galleria Corsini - ha spiegato il direttore - è l'unica quadreria romana settecentesca giunta intatta fino ai giorni nostri ed è famosa per essere stata la residenza a Roma della Regina Cristina di Svezia dal 1659 fino alla sua morte, avvenuta nel 1689''. Senza contare i capolavori assoluti dell'arte antica che, dalla Fornarina di Raffaello alle numerose, splendide tele di Caravaggio, costituiscono i tesori di Palazzo Barberini. Luoghi però che non registrano flussi di visitatori corrispondenti a tanta meraviglia e che hanno necessitato di un profondo ripensamento. Ecco dunque che, sottolinea la direttrice, "abbiamo individuato un fil rouge che si dipana tra le collezioni Barberini e Corsini e delinea la ragion d'essere di questo museo, una storia affascinante su come l'arte sia stata guardata, collezionata, diffusa e reinventata dai tempi di Urbano VIII, nella prima metà del '600, a quelli di Neri Corsini (un secolo dopo) fino ai giorni nostri''. Una storia che poche istituzioni al mondo possono vantare, in cui la dimensione materiale degli spazi storici e delle opere oggi ''si intreccia a quella sempre in divenire degli allestimenti e dei percorsi multidisciplinari e multimediali, in un museo contemporaneo".
I primi passi, dopo un anno di lavoro, sono così la rinnovata fruizione degli spazi pensata per il grande pubblico, il rilancio delle Gallerie a livello nazionale e internazionale, la nuova identità visiva e con essa il sito web fino allo sviluppo dei canali di comunicazione social. Un museo, dunque che si prefigge di diventare un luogo di ritrovo, di incontro e confronto, costellato da iniziative espositive capaci di riportare all'attenzione opere bellissime, per forza di cose non valorizzate a sufficienza nel percorso museale. E' il caso delle due rassegne dal titolo 'Il pittore e il gran Signore.
Batoni, i Rezzonico e il ritratto d'occasione' e 'Mediterraneo in chiaroscuro. Ribera, Stomer e Mattia Preti da Malta a Roma', che danno l'avvio a questo nuovo corso, messo a punto all'insegna degli approfondimenti tematici.
L'idea di esposizioni temporanee ha poi dato vita a rapporti con musei internazionali, come il Museo de La valletta di Malta, ma anche il Metropolitan di New York, il Louvre, il Prado, l'Accademia Carrara. E mentre, con ''l'incremento dell'offerta'', è allo studio il biglietto integrato per visitare le due Gallerie, proseguono i lavori per la restituzione nella sua interezza di Palazzo Barberini. Il ministro Franceschini ha ricordato come un anno fa, il ministero della Difesa abbia riconsegnato al Museo anche i 700 metri quadrati del piano nobile mancanti e che i 9 milioni messi a disposizione dal Cipe consentano il completamento delle facciate e la risistemazione del parco.
Per l'inserimento del piano nobile nel percorso museale bisognerà aspettare però fino almeno al 2018. Oltre ai lavori di ristrutturazione, ha detto la Gennari Santori, ''bisogna capire cosa metterci, anche se le opere non mancano''. Viste le vaste dimensioni degli ambienti, potrebbero essere portate lì le opere monumentali, conservate al secondo piano (visitabile con la guida e dove è allestita la Collezione Lemme). ''Terminati i lavori, tra un anno - ha concluso il direttore - si comincerà a ragionare sul riallestimento del museo''.
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Musica ha nuovo tempio, apre il "miracolo" dell'Elba

AMBURGO - È a dir poco massiccia, eppure, sul fiume, sembra sospesa. Un gioiello, di più, "un miracolo" sull'Elba, già entrato da anni nella cartolina di Amburgo, quando era solo un cantiere. Stasera, dopo dieci anni di lavori, si esegue il primo concerto nella Filarmonica dell'Elba. Già celebrata come "miracolo del suono". Un evento architettonico e musicale, al quale partecipano la cancelliera Angela Merkel e il presidente tedesco Joachim Gauck, arrivati in ritardo a causa del maltempo. 2100 persone sfilano sul tappeto rosso molte ore prima. Le misure di sicurezza sono rafforzate. E una nota stonata porta scompiglio nei preparativi: mancano il soprano Camilla Tilling e il compositore Wolfgang Rihm, oggi entrambi ammalati. Lei viene sostituita da Hanna-Elisabeth Mueller, come ha spiegato il soprintendente Christoph Lieben-Seutter. Il concerto inaugurale è affidato a Thomas Hengelbrock, che dirige la NDR Elbphilharmonie Orchester. Sabato 14 sarà invece Riccardo Muti a dirigere la Chicago Symphony.
    "Un invito al mondo a venire ad Amburgo, per vederla. Una sinfonia di pietra e vetro", ha detto il sindaco Olaf Scholz, prendendo la parola, prima della musica. E anche una "creatura di Prometeo", ha aggiunto, spiegando la scelta di partire con l'ouverture di Beethoven. Sarà "l'emblema di una metropoli aperta, e un gioiello della Germania, nazione della cultura", ha detto Gauck. "Qualche volta bisogna osare per realizzare una buona idea. Progetti visionari nascondono anche qualcosa di incalcolabile", ha aggiunto, accennando alla storia travagliata dell'edificio. Questa straordinaria architettura cristallina, che affaccia sul porto - protagonista di una vera rivoluzione urbanistica della città anseatica negli ultimi anni, che finalmente lo vive in tutti i modi - è stata concepita dai professionisti svizzeri Herzog & de Meuron. La grande sala da concerto ospita 2100 posti a sedere. Quella piccola 550. Ma ci sono anche un hotel da 244 camere, ben 44 appartamenti e una immensa Plaza. I numeri che raccontano la struttura fanno sorridere: 1096 finestre costituiscono la facciata di vetro. Ci sono 82 metri di scale mobili. Un'opera da 789 milioni di euro (invece dei 186 milioni previsti originariamente), che si è fatta aspettare per ben 7 anni (avrebbe dovuto esser pronta nel 2010). Chi l'ha concepita voleva darle l'aspetto di un enorme pezzo di ghiaccio, che riflette acqua, cielo, e la città, sempre in modo diverso. Approccio opposto quello di Yasuhisa Toyota, responsabile dell'acustica, che voleva ottenere il risultato che il suono possa arrivare ugualmente bene, ovunque si sia seduti.
    E in una serata così anche le polemiche sui ritardi e i costi, schizzati oltre misura nel tempo, acquisiscono toni mitici. "La storia di questo edificio, unico da ogni punto di vista, è anche la storia di un fallimento pubblico - scrive lo Spiegel online -. E, questo è il paradosso, senza questo fallimento non sarebbe riuscita". "Se le cose fossero andate nel verso giusto, questo miracolo non ci sarebbe mai stato - continua-. Se si fossero mantenute le prescrizioni, le procedure dell'edilizia pubblica, se tutto fosse andato in modo ragionevole, come dovrebbe avvenire in una democrazia, non ci sarebbe oggi alcuna Filarmonica dell'Elba". Contemplarla, questa sera, e godersela, in futuro, sarà, per i tedeschi, un esercizio di flessibilità. 
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Goreme e Matera migliore reputazione web Nella classifica di Trivago

MATERA - La turca Goreme, la città tra i Camini delle Fate, la meravigliosa Matera, capitale europea della cultura 2019, e Rust in Germania, famosa per il parco divertimenti Europa-Park. Sono le tre regine del Global Reputation Ranking di Trivago ovvero la lista delle 100 destinazioni con la migliore reputazione online delle proprie strutture ricettive ottenuta valutando 200 mln di recensioni provenienti da più di 200 siti di prenotazione.
Altro riconoscimento all'ospitalità tricolore è la presenza nella top ten di San Gimignano in 6/a posizione e di altre tre città italiane tra le prime venti: Lecce(11/a), Sorrento (13/a), Lucca (18/a).
La Città dei Sassi con un indice di 86,72 su 100 è seconda soltanto a Goreme (86,82), la città della Cappadocia il cui parco nazionale è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dall'Unesco. Dopo Rust, bronzo con 86,47, si piazza la cinese Lijiang(85,60), la cui città vecchia è patrimonio dell'umanità. Grazie al suo indice di 85,59 punti, Belgrado si posiziona al 5/o posto. Dopo la sesta posizione del patrimonio Unesco San Gimignano (85,54), c'è la croata Zagabria con 85,18 e, in ottava piazza, l'irlandese Killarney (85,03). Le ultime due posizioni della top ten sono occupate dall'enclave russa di Kaliningrad (84,94) e dalla brasiliana Gramado (84,92).
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