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ENIT A DISCOVER ITALY



ENIT ha presentato il futuro della destinazione Italia a Discover Italy di Guida Viaggi, l’evento b2b che dal 1996 è un punto di incontro tra seller e buyer. La terza edizione si è tenuta nell'ex Convento dell'Annunziata a Sestri Levante. Il workshop dedicato esclusivamente all'incoming offre occasioni interessanti per far conoscere e promuovere le opportunità di viaggio e soggiorno a selezionati hosted buyer. 
fonte Enit - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

ENIT AL WTM LATINO AMERICA


ENIT ha preso parte alla Wtm Latin America 2019, la principale fiera mondiale per l’industria di viaggi del continente, dal 2 al 4 aprile prossimi a San Paolo. Nella tre giorni di eventi b2b migliaia di visitatori presso lo stand Italia allestito dall’ Agenzia Nazionale del Turismo. Nello spazio di 99 metri quadrati verrà ospitata la Regione Emilia Romagna nonché 14 espositori tra i quali compagnie aeree, tour operator ed hotel che presenteranno le offerte per il mercato brasiliano. Novità di questa edizione è stata la promozione della Corsa Italia, speciale esperienza run di 6 chilometri in programma il 9 giugno a San Paolo, uno degli eventi che anticipa le celebrazioni per il centenario Enit. Un’area è stata dedicata alla Virtual Reality che consente di vivere l’esperienza della realtà virtuale declinata in tre percorsi (città d’arte, food e lifestyle) uniti dal fil rouge del patrimonio Unesco, ma anche all’insegna della sostenibilità e dell’inconfondibile lifestyle italiano, da vivere e condividere online. Sono stati distribuiti gadget promozionali a tutti i visitatori dello stand e una guida sulle regioni italiane con una mappa stradale della penisola. 

fonte: Enit - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Enit / L'OSPITALITA' ITALIANA CATTURA IL SUD AMERICA



L’Italia è sempre più attrattiva per i flussi latino americani: secondo l’Ufficio Studi Enit su dati Istat e Banca d’Italia e Unwto, gli arrivi aeroportuali dall'area Sud America nel 2018 sono cresciuti del +6,7% rispetto al 2017. I flussi turistici nelle strutture alberghiere italiane dai principali Paesi latino americani risultano in aumento nel 2017 rispetto al 2016. Gli hotel ospitano la maggioranza dei flussi da ogni Paese, anche se nel biennio considerato cresce maggiormente la ricettività extra-alberghiera per entrambi gli indicatori, arrivi e presenze. In aumento il totale dei viaggiatori alle frontiere (+17,1%) e la spesa (+11,2%) dei turisti provenienti dai Paesi latino americani in Italia mentre risultano in leggera flessione i pernottamenti (-0,3%). In termini di spesa turistica, si registra un +12,5% degli introiti dal Brasile, pari a 720 milioni di euro, e dall’Argentina (+25,5%), ma è anche aumentato il numero di turisti messicani. Sono ancora una volta i brasiliani a spendere di più superando per budget Argentina e Messico.
enit

È nato Carrefour Viaggi in collaborazione con il TO Eurotours



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Carrefour Italia estende l’ambito dei servizi offerti ai propri clienti e collaboratori e si apre al mondo Travel con il servizio Carrefour Viaggi, che permetterà di prenotare pacchetti vacanze, hotel, crociere e altre soluzioni a prezzi vantaggiosi. Il servizio ha come obbiettivo quello di fornire un’ulteriore risposta alla sempre più crescente necessità dei consumatori di accedere ad una customer experience omnicanale, ottimizzando tempi di fruizione e coniugando l’engagement del cliente.
Carrefour Viaggi è gestito in partnership con Eurotours, TO italiano, e dal mese di aprile sarà possibile accedere al servizio tramite il sito viaggi.carrefour.it, tramite call center al numero 045. 8969966 o inviando un email all’indirizzo prenotazioni@viaggi.carrefour.it

Boom del turismo outdoor in Italia ma per Assocamping serve marcia in più



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L’Italia all’aria aperta conquista i vacanzieri stranieri con una crescita delle presenze del 14,9% in 5 anni per un totale di circa 4,5 milioni in più.
Ma la situazione non è rosea per le imprese del settore. A lanciare l’allarme gli imprenditori di Assocamping Confesercenti, categoria del turismo all’aria aperta Confesercenti guidata dalla presidente Monica Saielli. “Numeri che confermano l’importanza e l’alto potenziale di sviluppo di un settore che troppo spesso viene considerato poco e male dai legislatori. E che invece potrebbe essere una marcia in più per l’offerta turistica italiana”, commenta la Saielli.
Quello dell’outdoor è un mercato in crescita – secondo un approfondimento curato dall’Ufficio Economico Confesercenti su base di dati Istat, Banca d’Italia e Jfc – con un giro d’affari di 1,6 miliardi di euro, 19 mila occupati, oltre 2.600 imprese turistico ricettive e una capacità di 1,3 milioni di posti letto. Ma si registrano anche segnali di sofferenza: negli ultimi 5 anni, infatti, sono spariti circa 4mila posti letto, sulla scia delle chiusure e delle difficoltà delle imprese ricettive.     Nel 2017 – ultimo anno disponibile – gli arrivi di turisti nei campeggi e nei villaggi turistici hanno superato la barriera dei 10 milioni, a cui corrispondono circa 68 milioni di presenze e una permanenza media di 6,7 giorni. In 5 anni gli arrivi sono cresciuti di circa un milione (+12%), le presenze di oltre 3 milioni (+4,8%).  Ma a trainare sono gli stranieri: a fronte dell’aumento del 14,9% di questi ultimi, tra il 2012 ed il 2017 le presenze di italiani nei campeggi e nei villaggi si sono invece ridotte del 4%, quasi 1 milione e 400 mila in meno.
Tra gli stranieri, il maggior numero di arrivi proviene da Germania (30%), Francia (7,6%), Paesi Bassi (7,3%), Regno Unito (5%) e Austria (4,4%). Ma la crescita più importante riguarda i clienti provenienti dai Paesi Baltici, dalla Bulgaria, Turchia e Portogallo. Tutti questi paesi nell’arco di 5 anni hanno visto più che raddoppiare i loro arrivi in Italia.
I turisti italiani che registrano il maggior numero di arrivi e presenze nel comparto extra-alberghiero sono invece i residenti in Lombardia (21,4%), Veneto (11,7%), Piemonte (9,3%), Emilia-Romagna e Lazio (entrambe rappresentano il 9% degli arrivi). Queste regioni insieme rappresentano oltre il 60% degli arrivi nelle strutture complementari.

Vip, alta cucina e agrifood al Vinitaly: presente il ministro Centinaio


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Il ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo sarà presente alla 53^ edizione di Vinitaly, a Veronafiere dal 7 al 10 aprile, con un programma ricco di eventi, convegni, seminari, degustazioni, momenti di approfondimento e intrattenimento. Presenti il ministro Gian Marco Centinaio, i sottosegretari Franco Manzato e Alessandra Pesce, presso lo stand del Mipaaft. L’edizione Vinitaly 2019, sottolinea il ministero in una nota, ”vedrà una rinnovata presenza del Mipaaft quale attore non solo istituzionale ma strategico punto di riferimento per la filiera vitivinicola italiana, puntando ad un nuovo modello di politiche di valorizzazione e sostegno alle eccellenze enologiche del nostro Paese che passa attraverso l’abbinamento imprescindibile con le politiche di promozione turistica del patrimonio Wine & Food italiano. Obiettivo, promuovere la conoscenza delle nostre produzioni vitivinicole all’estero, al fine di attrarre la domanda turistica nelle aree del nostro Paese”.
Il fil rouge della programmazione delle attività organizzate dal Mipaaft è quello di un’Italia da vedere e da gustare, terra del bere bene, del Made in Italy culturale, artistico, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico di inestimabile valore in grado di attrarre flussi turistici da ogni parte del mondo. Tra gli ospiti diversi personaggi noti e molto amati del mondo dello spettacolo, che negli anni si sono cimentati nella produzione di proprie etichette del vino e dell’olio. Una scelta che punta a valorizzazione l’enogastronomia d’eccellenza italiana, puntando i riflettori sulla valenza promozionale del Vino come simbolo iconico d’Italia.
Ad aprire la rassegna saranno Joe Bastianich, Gerry Scotti e lo Chef Alessandro Circiello. Nei giorni a seguire si avvicenderanno Michele Placido, Albano Carrisi e Cesara Buonamici.


Ponti di primavera, in viaggio oltre un italiano su tre: Matera meta al top



Oltre un italiano su tre si concederà un viaggio in occasione dei prossimi ‘ponti di primavera’. A renderlo noto l’Osservatorio mensile Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa, il 18,4% partirà per Pasqua, il 14,9% si muoverà per il 25 aprile e il 9,2% approfitterà del ponte del 1° maggio; rimane indeciso il 36,9%, mentre sicuramente resterà a casa il 28,7%, per ragioni di lavoro (circa quattro su dieci) o per motivi economici (uno su tre). Tra quelli che partiranno, il 53% risiede nel Nord Italia.
Quasi tutti (78,6%) si sposteranno all’interno del territorio italiano e solo il 3,4% si dirigerà in un Paese extra-UE. La meta più gettonata risulta essere Matera, capitale europea della cultura, scelta dal 20% di coloro che rimarranno in Italia. Per il resto gli italiani preferiscono le località di mare, scelte dal 26%; uno su quattro dichiara poi di voler esplorare una città d’arte, mentre decisamente inferiore è la quota di coloro che faranno visita a parenti e amici (13,3%) o villeggeranno in montagna (10,6%).
La maggior parte di chi si metterà in viaggio prevede di trascorrere fuori casa tre notti (38,2%). Se oltre un quarto (26,2%) limiterà la vacanza a due notti, una quota analoga (23%) si regalerà fino a una settimana di villeggiatura. E c’è anche un 8,2% che si prenderà fino a due settimane di ferie. I ponti di primavera sono un’opportunità per viaggiare soprattutto per famiglie (42,9%) e per coppie (36,6%). La spesa media pro capite prevista, secondo l’Osservatorio Findomestic, è di 419 euro, con picchi oltre i 1.000 euro per l’8,5% del campione. Il 26,6%, tuttavia, non spenderà più di 200 euro a persona.
travelnonstop.com

Il cristiano è turista «lento e integrale»



Sessanta anni fa le vacanze quasi neppure esistevano. Non almeno come le concepiamo oggi. Il massimo era andare al mare, ma per lo più si andava da nonni e zii; il resto era roba da ricchi. Poi è arrivato il turismo di massa, i villaggi vacanze e le destinazioni esotiche, dove le realtà locali sono come acquari, meta di frettolosi tour di qualche ora per subito rientrare nei comodi resort. E sono nati i viaggiatori compulsivi, gli accumulatori seriali di destinazioni e miglia low cost... Ma a che cosa serve questo? Molto meglio un «turismo lento, non ispirato ai canoni del consumismo o desideroso solo di accumulare esperienze, ma in grado di favorire l'incontro tra le persone e il territorio, e di far crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco». Perché anche in questo, ha detto la scorsa settimana il Papa parlando al Centro turistico giovanile, i credenti possono fare una differenza, in quanto essere cattolici «non significa essere chiusi dentro a un recinto, ma al contrario aperti al mondo».
Un turismo, in sostanza, ispirato da «una visione integrale della persona umana», da una «integralità» che «non allude alla perfezione, ma all'imperfezione, non richiama la compiutezza dell'individuo, quanto la sua incompiutezza e il bisogno di guardarsi attorno per capirsi più a fondo; non spinge a un immobilismo fiero di sé, ma all'umile ricerca di conoscenze sempre nuove, del contatto con le persone, le culture, le problematiche del nostro tempo». Così, ha aggiunto Bergoglio, «se visito una città è importante che non solo ne conosca i monumenti, ma anche che mi renda conto di quale storia ha dietro di sé, di come i suoi cittadini vivono, di quali sfide cercano di affrontare. Se salgo su una montagna, oltre a mantenermi nei limiti che la natura mi impone, dovrò rispettarla ammirandone la bellezza e tutelandone l'ambiente, creando così come un legame con gli elementi naturali fatto di conoscenza, riconoscenza e valorizzazione».
Come infatti scrisse Benedetto XVI nel 2012 in un messaggio al VII Congresso mondiale di Pastorale del Turismo, «il fruire del tempo libero e delle vacanze periodiche è una opportunità così come un diritto». Il turismo, osservava Ratzinger, è uno «spazio privilegiato per il ristoro fisico e spirituale» e, oltre ad agevolare l'incontro con culture diverse e con la natura, favorisce «l'ascolto e la contemplazione, la tolleranza e la pace, il dialogo e l'armonia in mezzo alla diversità».
«Turismo Lento», dunque, contrapposto a quello di massa, perché «promuove la qualità e l'esperienza, la solidarietà e la sostenibilità». Un turismo «basato sull'animazione e l'educazione culturale e ambientale», che aiuti a «vivere in modo diverso e più consapevole ogni momento della vita quotidiana, anche quelli di lavoro e di maggiore impegno». Molti giovani, ha quindi osservato il Papa, «invece che desiderosi di costruire il futuro, si sentono purtroppo disillusi e demotivati. Forse a causa del pessimismo che li circonda, non osano volare in alto, ma si accontentano di sopravvivere o di vivacchiare. È brutto questo, quando un giovane vivacchia e non vive, è già "in pensione", ed è brutto che un giovane sia in pensione!». La Chiesa, però, «vi guarda con riconoscenza e speranza, e vi invita a professare sempre con fierezza la vostra cattolicità: essere cattolici non significa essere chiusi dentro a un recinto, ma al contrario aperti al mondo, desiderosi di incontrare perché intenzionati a vivere "secondo il tutto" e per il bene di tutti«. In questo senso, anche attraverso il turismo si può partecipare alla missione della Chiesa.

Avvenire

Cultura: Anci, con 'Carta Agrigento' nuova agenda per l'Ue



(ANSA) - ROMA, 6 APR - Il percorso verso una nuova agenda europea per la Cultura è partito: da Agrigento, tra i più illustri e conosciuti siti archeologici della Magna Grecia, amministratori e addetti al settore hanno messo a punto una prima serie di punti programmatici di quella che sarà la Carta di Agrigento. Il calcio d'inizio è stato dato questa mattina con la firma del documento da parte del vicepresidente del Comitato delle Regioni e presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco e del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto. 

A questo punto la palla, informa l'Associazione dei Comuni, passa ai sindaci e ai delegati italiani al Comitato delle Regioni, che arricchiranno la Carta con proposte e idee per poi portarla all'attenzione delle istituzioni europee. "La proposta per una nuova agenda europea per la cultura che prende vita oggi ad Agrigento - ha commentato Bianco - sarà sottoposta alla firma degli 8mila Comuni italiani e potrà essere sottoscritta anche da associazioni e operatori di settore. Già la settimana prossima porteremo la Carta di Agrigento a Bruxelles al Comitato delle Regioni. Da lì, integrata con altre proposte e idee dei delegati italiani, partirà un secondo percorso che porterà ad un documento unitario da presentare alle nuove istituzioni europee". "Questo primo step - ha aggiunto il vicepresidente del CdR - ci è servito per porre le basi e i principi fondanti di un documento che ha come richieste principali una legislazione meno farraginosa, risorse adeguate per incrementare gli investimenti e incoraggiamento dei giovani ai consumi culturali". 

"La Carta di Agrigento - ha osservato il sindaco di Agrigento Lillo Firetto - è un canovaccio che stabilisce direttrici attraverso le quali le città creano leva culturale e creano sviluppo oltre che coesione territoriale. Sarà un punto di partenza che nasce non più da enti sovrapposti ma che nasce proprio dalle città". Presente alla due giorni siciliana anche il direttore generale dell'Agenzia per la Coesione territoriale, Antonio Caponetto. "La cultura - ha detto - è stata identificata come uno dei quattro temi "unificanti" nella discussione in vista della preparazione dell'accordo di partenariato tra Italia e Commissione Europea per il ciclo di programmazione 2021-2027. Sarà quindi - ha aggiunto Caponetto - uno degli obiettivi sfidanti su cui investire le risorse della coesione".(ANSA).

Santuario di Oropa, restauri nel 500° dell'incoronazione della Madonna nera

Le impalcature circondano il Santuario di Oropa. I restauri sono iniziati (Roberto Ramella)

Sono ormai avviati i lavori di restauro della Basilica superiore del santuario di Oropa (Biella) che termineranno nella primavera del prossimo anno, a pochi mesi dal quinto centenario dell’Incoronazione della statua della Madonna. Un intervento indispensabile, dopo il distaccamento di una lastra di marmo nelle pareti interne della Basilica avvenuto nel 2017.
«Gli interventi più urgenti per garantire la messa in sicurezza della Basilica e la sua riapertura riguardano i rivestimenti e le strutture in pietra della facciata principale, il rivestimento delle colonne interne, le colonne del pronao esterno, i rivestimenti marmorei interni, i rivestimenti della cupola di rame alta 60 metri, i cornicioni laterali della Basilica, il ripristino delle guaine di copertura, la manutenzione straordinaria di alcune coperture in lose e il completamento della facciata principale» spiega l’architetto Emanuela Baietto, direttore lavori. Lavori che coinvolgono quasi tutte ditte locali offrendo opportunità di rilancio per il territorio.
Lavori ingenti – una spesa di 3,5 milioni di euro – che sono stati avviati grazie a una cordata, guidata da Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che vede coinvolte Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Biverbanca, Banca Sella, Banca Simetica, Alicanto Capital, Conferenza episcopale italiana, Unione industriale biellese, Camera di commercio di Biella e Vercelli, Oftal ( Opera federativa trasporto ammalati Lourdes).
«Pur essendo giunto in diocesi da pochi mesi – commenta il vescovo di Biella Roberto Farinella – ho avuto modo di ammirare fin da subito la collaborazione e la presa a cuore del nostro caro Santuario nell’urgenza di provvedere ai necessari lavori di restauro. Sappiamo che per la sua storia la grande chiesa, inaugurata negli anni ’60, è diventata il naturale coronamento della bellezza dell’intero complesso del Santuario. Le sue dimensioni permettono di poter accogliere i grandi pellegrinaggi che salgono a Oropa per venerare la sacra effigie della Madonna bruna».
Una devozione e un’affluenza di pellegrini di cui è testimone il rettore Michele Berchi: «Ogni anno, in questo santuario vengono accesi circa 120mila lumini alla Madonna. È una cifra impressionante, soprattutto se si calcola che coloro che fanno questo atto di devozione non sono la maggioranza dei fedeli e, inoltre, che i fedeli non rappresentano che una parte dei frequentatori di Oropa. Penso che agilmente potremmo moltiplicare per quattro questo numero per averne l’ordine di grandezza adeguato per comprendere quante persone salgono annualmente al Santuario di Oropa».
E della «capacità» di Oropa di «mettere insieme il meglio delle risorse umane, spirituali, affettive ed economiche» dice sempre il rettore: «È proprio la fede come è vissuta a Oropa, quella fede genuina del popolo di Dio affezionato alla sua Regina, una fede aperta a tutti, capace di far spazio a tutti senza barriere e divisioni, consapevole del contributo che può dare a tutti e del bisogno del contributo di tutti che rende possibile che Oropa e… sì, anche la Madonna di Oropa, sia di tutti; che qui, a Oropa, tutti possano sentirsi Figli di una Regina, come annuncia lo slogan del 2020».
Avvenire

Le Alpi Marittime e le Cozie prima, e poi la pedemontana del Friuli faranno da contesto territoriale per due avvenimenti internazionali di volo libero in deltaplano.

Comunicato stampa per turismoculturale@yahoo.it


Dal 6 al 7 aprile ritorna per la sesta edizione il grande meeting Trofeo Malanotte, organizzato dal Delta Club Mondovì con centro operativo presso l’Aviosuperficie Alpi Marittime di Pianfei (Cuneo).
Si volerà tra le Alpi e il mare, un volo molto particolare in una zona altrettanto particolare. La quota elevata del decollo, 1740 metri, fa sì che in primavera inoltrata si spicchi il volo in un paesaggio quasi invernale, mentre giù in basso la pianura è tutta verde. Il mare è a soli 40 km di distanza verso sud. Facilmente i piloti toccano quote attorno a 3000 metri sfruttando i motori più ecologici inventati dalla natura: l’irraggiamento solare del suolo e l’azione del vento sui rilievi montuosi. D’altronde non sarebbe possibile diversamente perché il volo in deltaplano e in parapendio non ne prevede altri e per questo si chiama “volo libero”.

Dal 25 aprile al 1 maggio, organizzato da Flyve e Aero Club Lega Piloti, terza edizione dello Spring Meeting – Trofeo Friuli Venezia Giulia 2019, una competizione che si svolgerà in una zona ben nota a chi pratica il volo libero. La stessa sarà teatro del XXII Campionato del Mondo di deltaplano il prossimo luglio. Attesi i migliori piloti da tutta Europa che hanno già colmato il numero massimo degli ammessi alla gara.
L’area di volo si sviluppa principalmente nella zona pedemontana del Friuli ma, a seconda delle condizioni atmosferiche, è possibile volare anche nelle Alpi e in pianura. Il decollo principale da cui prenderà il via ogni prova di gara, una al giorno meteo permettendo, è situato sul monte Valinis sopra Meduno (Udine). Tuttavia, sulla base delle condizioni meteorologiche, sarà possibile utilizzare altri punti di decollo situati in territorio italiano e sloveno, cinque in tutto. Atterraggio ufficiale e quartier generale della manifestazione a Travesio (Pordenone).
Molte attività collaterali saranno organizzate per famiglie e visitatori.

 Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero 


Turismo: da Cina un milione presenze in più nel 2019



Un milione di presenze di turisti cinesi in più nel 2019. Lo prevede un'indagine del Centro studi Cna, condotta in collaborazione con Cna Turismo e Commercio secondo cui si supereranno i sei milioni di presenze, contro i cinque milioni del 2018 e del 2017 e i 4,5 milioni del 2016, anno in cui l'apertura di undici centri per i visti consolari ha facilitato gli ingressi nel nostro Paese. In termini relativi, la crescita delle presenze toccherebbe, di conseguenza, il 20% in un anno e il 33% in tre anni. 

Il movimento economico raggiungerà secondo le previsioni il miliardo e mezzo di euro tra spese di viaggio, pernottamento e mangiare e bere ma anche e soprattutto shopping. Anche in virtù del fatto che i cinesi tra gli extra-europei sono quelli che mediamente spendono di più: dall'analisi degli acquisti "tax free" emerge uno "scontrino" pro capite superiore ai mille euro. Una somma importante che incorpora, però, anche il fenomeno degli acquisti per interposta persona, sempre più diffusi tra i cinesi venuti in Italia, che importano privatamente prodotti acquistati per conto terzi, ordinati magari attraverso piattaforme digitali dedicate. Tra i turisti cinesi proprio l'attrazione esercitata dai marchi italiani - dell'abbigliamento in particolare, dell'enogastronomia, del design - favorisce la forte presenza di donne (rappresentano il 60% del totale) e la preponderante giovane (ma non giovanissima) età: il 65% conta tra i 20 e i 45 anni. 

Al di là dello shopping e di tutto quanto rientra nello stile di vita italiano - compresi turismo esperienziale, tradizioni artigianali ed enogastronomiche - le città d'arte sono uno dei principali attrattori. Una sempre maggiore importanza avranno i 54 siti Unesco anche a seguito dell'accordo tra Italia e Cina firmato di recente (in cui il turismo è uno dei temi chiavi per promuovere le relazioni fra i due popoli). 

Per soggiornare in Italia le preferenze dei turisti cinesi vanno agli alberghi, che ne attirano il 60%, lasciando a resort eleganti, alloggi signorili cittadini e ville di campagna la parte del leone nelle strutture extra-alberghiere. Quanto alla organizzazione dei viaggi, il fai-da-te tramite Internet attira soprattutto i più giovani (tra i 20 e i 35 anni).
ansa