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Toscana, set cinematografico d'autore. I registi stranieri sedotti dai paesaggi tra Montalcino e Pienza

 

di Ida Bini (ANSA) - SIENA, 20 SET - Sono sempre più numerosi i registi internazionali che per girarvi i propri film scelgono la Toscana, sedotti dalla struggente bellezza dei suoi paesaggi e dalla ricchezza artistica delle sue città. L'ultimo cineasta è stato il britannico James D'Arcy che ha girato numerose scene a Montalcino per realizzare il film Made in Italy, uscito nelle sale ad agosto. La pellicola, con protagonista l'attore Liam Neeson, è la storia di un artista londinese che cerca di ricucire un rapporto con il figlio, lavorando alla riparazione di un vecchio casolare in Italia. Il casolare in questione è un rustico nel Podere Fontanelle dell'azienda Argiano, storica cantina che sorge nello scenografico territorio di Montalcino, circondata dai filari di cipressi che disegnano le colline ricoperte di vigneti e dai minuscoli borghi medievali che ne nascondono storie tra le pietre. Siamo nel cuore della Val d'Orcia, in provincia di Siena, terra amata da americani e britannici che da decenni ormai ne conoscono ogni angolo e che ha ispirato generazioni di registi e scrittori internazionali, affascinati dai suoi paesaggi straordinari. Il film di James D'Arcy è stato girato tra le vigne della tenuta di Argiano, che fu anche il set per il finale del film Letter to Juliet del newyorkese Gary Winick nel 2010. L'edificio della tenuta, costruito su un antico castello, risale al Cinquecento e si trova sul crinale di una collina ricoperta di vigneti. Nei secoli la tenuta ebbe nobili proprietari che la avvicinarono alla produzione vinicola fino al 1967, quando partecipò alla nascita del consorzio del Brunello di Montalcino.
    Prima dei due registi fu il britannico Anthony Minghella a girarvi scene per il suo capolavoro Il paziente inglese, vincitore di 9 premi Oscar: scelse proprio la Val d'Orcia, tra Pienza e il castello di Cosona, per ambientarvi la storia d'amore durante la seconda guerra mondiale tra un'infermiera canadese e un misterioso conte ungherese che alloggiava nel monastero di sant'Anna in Camprena, oggi agriturismo, a pochi chilometri da Pienza. Era il1996 e 13 anni prima fu il regista russo Andrej Tarkovskij a scegliere Bagno Vignoni, delizioso borgo termale della valle senese, come set per l'onirico film Nostalghia. Due anni dopo, nel 1985 il regista hollywoodiano James Ivory scelse Firenze per girarvi il fortunato film Camera con vista, basato sull'omonimo libro di Foster. In effetti l'elenco di film girati in Toscana è davvero lunghissimo ma d'altronde la regione italiana con i suoi poetici scenari si presta perfettamente a storie da raccontare. Sempre a Firenze il regista Ridley Scott scelse di ambientarvi il film Hannibal, girato con Anthony Hopkins nel 2001, e l'anno prima alcune tra le scene più suggestive del celebre film Il Gladiatore, ambientate nella bellissima campagna di Pienza. Infine, come non citare Under the Tuscan sun, film del 2004 della regista statunitense Audrey Wells, che racconta la storia di Frances, che in seguito alla separazione dal marito parte per l'Italia e in Toscana acquista una villa abbandonata e fatiscente che nella realtà è a Cortona e nei suoi bellissimi dintorni. 

Dati #Enit Staycation al lago: 7 idee per un itinerario alternativo

 

Quest’anno la ‘staycation’ (termine anglosassone nato da stay, “restare” + vacation, “vacanza”), è stata protagonista indiscussa dell’estate. Oltre al classico soggiorno al mare o in montagna, sono stati in molti a scegliere il lago per staccare la spina e alternative slow come tendabungalow camper hanno permesso di vivere qualche giorno di relax mantenendo sicurezza e distanziamento sociale.

Sia in estate o con l’avvicinarsi dell’autunno, il lago è sempre una buona idea: stando ai dati Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, il 58% degli italiani ha in programma almeno un viaggio nei prossimi mesi e, di questi, il 29% sta programmando un soggiorno proprio al lago.

Oltre ai più popolari Como, Garda o Trasimeno, l’Italia custodisce un tesoro inestimabile di laghi meno conosciuti e altrettanto affascinanti. Indie Campers, tra le principali realtà nel noleggio camper in Italia e Europa, ha selezionato sette laghi insoliti. Da nord a sud, una serie di specchi d’acqua con caratteristiche uniche o legati a storie magiche, da tenere a mente per un itinerario di viaggio diverso.

Laghi di Fusine (Friuli-Venezia-Giulia): adagiati ai piedi del monte Mangart, i laghi di Fusine sono un must per gli amanti della montagna. Il Lago Superiore e Inferiore sono collegati tra loro da facili sentieri immersi in un bosco di abete rosso che, trasformandosi a seconda delle stagioni, saprà lasciarvi senza fiato.

Lago Baccio (Emilia-Romagna): in Provincia di Modena, il Baccio è tra i più grandi laghi appenninici e sorge accanto al più popolare Lago Santo. Situato in una conca ad alto valore ambientale, è la meta perfetta per gli appassionati di storia e dei numerosi reperti archeologici rinvenuti nei dintorni.

Lago di Scanno (Abruzzo): il Lago di Scanno è il più grande bacino naturale d’Abruzzo, situato nell’alta valle del fiume Sagittario. Conosciuto per la sua inconfondibile forma a cuore, è un ambiente rilassante e romantico che non delude nemmeno i più sportivi, con la possibilità di praticare escursioni in canoa, pedalò o trekking.

Lago d’Averno (Campania): tappa immancabile per gli amanti della mitologia. Quello di Averno è un lago di origine antichissima, formatosi nella conca di un vulcano spento nei pressi di Pozzuoli. In passato le sue acque esalavano fumi cupi e misteriosi, tanto da essere creduto l’ingresso dell’Ade, il regno dei morti. Da non perdere i vicini Tempio di Apollo e Antro della Sibilla, testimonianze di storia greca nella natura.

Laghi Alimini (Puglia): un paradiso lacustre in Salento a pochi passi dal mare. Alimini Grande è infatti alimentato direttamente dall’acqua del mare e quindi salato, mentre Alimini Piccolo è un lago d’acqua dolce. Oltre alla spettacolare Baia dei Turchi, i dintorni degli Alimini ospitano il relitto della Dimitros, nave che si incagliò vicino alla costa nel 1978 e ancora visibile a pochi metri dalla spiaggia.

Laghi di Marinello (Sicilia): all’ombra del promontorio di Tindari, in Provincia di Messina, i laghetti di Marinello sono uno suggestivo spettacolo della natura che cambia forma sotto la spinta del vento e delle maree. All’interno dell’omonima riserva troverete la Grotta di Donna Villa: secondo un’antica leggenda, la grotta ospitava una maga capace di incantare i marinai e di attirarli a sé per divorarli.

Lago Omodeo (Sardegna): il Lago di Omodeo si trova nel cuore della Sardegna, in provincia di Oristano. Immerso nella natura selvaggia, è un bacino artificiale dove fare lunghe passeggiate o gite in canoa. Creato negli anni ‘20, oggi ospita diverse specie di uccelli ed è vicino a numerosi siti archeologici, tra cui i celebri nuraghi.

travelnostop

In agosto -41% di arrivi in Croazia ma è andata meglio del previsto

 

travelnostop

In Croazia ad agosto si è registrato un calo del 41% negli arrivi di turisti, un risultato molto migliore rispetto alle catastrofiche previsioni di alcuni mesi fa. A renderlo noto l’agenzia croata Hina, citando l’Ente per il turismo croato (Htz). Nonostante tutte le limitazioni dei viaggi per l’epidemia del coronavirus, sulla costa croata ad agosto hanno trascorso le loro vacanze 2,6 milioni di turisti, di cui 2,2 milioni erano stranieri. Espresso in pernottamenti il calo è ancora minore, al di sotto del 36%, pari a 21 milioni di pernottamenti. La maggior parte degli ospiti stranieri, quasi i due terzi, provenivano dai tradizionali mercati: Germania, Slovenia, Polonia, Rep.Ceca, Italia, Austria e Ungheria. A sorprendere sono stati i polacchi il cui numero rispetto all’anno scorso è addirittura aumentato, dai 290 mila nell’agosto del 2019, a 316 mila di quest’anno.
Il premier croato, Andrej Plenkovic, ha definito ‘un rischio calcolato’ la decisione del suo governo di tenere il Paese completamente aperto per arrivi dai Paesi Ue, motivato dalla necessità di salvare almeno una parte dell’alta stagione turistica..

Settembre in Val Fiscalina Passeggiate, terme e storia nelle Dolomiti delle Tre Cime

 E' una valle romantica e incontaminata che, alle porte del Parco naturale delle Tre Cime di Lavaredo e a cavallo tra le Dolomiti di Sesto e di Auronzo di Cadore, regala paesaggi da cartolina. Lunga meno di 5 chilometri da Moso al Rifugio di Fondovalle, la valle Fiscalina alterna dolci pendii e verdi praterie a fitti boschi di larici, masi accoglienti e imponenti pareti rocciose che appartengono alle Dolomiti, patrimonio dell'Umanità.

In queste settimane di fine estate è piacevole camminare lungo i suoi numerosi e facili sentieri per passeggiate e nordic walking e per fare escursioni a cavallo o in bicicletta alla scoperta del territorio. I prati ospitano alti e maestosi lerici che già alla fine di settembre colorano le proprie chiome con i toni dell'autunno, dal giallo al rosso, dall'oro al bronzo; anche i profumi stanno cambiando e sanno di terra umida e di legno pronto ad ardere nei camini dei rifugi e delle case. E' un paesaggio da fiaba che regala anche escursioni in alta quota grazie agli impianti di risalita della Croda Rossa: con una semplice passeggiata si raggiunge facilmente il Rifugio Monte Elmo o l'Alpe Nemes percorrendo il sentiero attraverso il bosco. Tra le escursioni ad alta quota più richieste c'è il giro delle Tre Cime: si parte dal Rifugio Auronzo, a 2.320 metri d'altezza sotto la parete sud delle Tre Cime, e si segue il percorso circolare che permette di ammirare le vette più famose delle Dolomiti da tutti i punti di vista. Da qui le Tre Cime di Lavaredo si stagliano in tutta la loro bellezza e imponenza, regalando uno spettacolo mozzafiato.
    Gli amanti della bicicletta possono percorrere numerosi tracciati, tra cui la ciclabile di Lienz, una pista adatta a tutti, che si inoltra nella magnifica natura della valle fino alla frontiera con l'Austria; in 4 ore, infatti, è possibile raggiungere Lienz percorrendo tratti facili e attraverso paesaggi bellissimi, addentrandosi nei boschi e seguendo il percorso del fiume. Una volta arrivati nella città austriaca si può lasciare la bici e tornare in Val Fiscalina con il treno. I più allenati possono anche mettersi alla prova con il giro bike-tour, un percorso che permette di attraversare 5 cime dolomitiche, o con lo Stoneman-trail, un tour lungo 120 chilometri sempre sulle Dolomiti. Per chi ama passeggiare a cavallo le escursioni raggiungono le malghe Nemes e Coltrondo, la Croda Rossa-Passo Monte Croce o il rifugio Tre Scarperi, nella Valle di Dentro. Davvero suggestive sono anche le passeggiate all'alba per assistere al sorgere del sole dal Monte Elmo o, spingendosi più in là, dalla cima del Monte Specie per ammirare lo spettacolo del sole sulle 3 Cime di Lavaredo; accanto alla croce c'è un osservatorio con i nomi delle cime circostanti - Croda Rossa, Cristallo, Tofane - che la luce illumina con riflessi e sfumature spettacolari. Queste e molte altre piacevoli escursioni le organizza il Bad Moos-Dolomites Spa Resort (badmoos.it), storico albergo, famoso per le sue suggestive atmosfere alpine e l'eccellente gastronomia. Il Bad Moos è il punto di partenza ideale per le passeggiate a piedi, a cavallo, in bici o per le romanticissime gite in carrozza.

E' anche il luogo che organizza le visite con degustazioni ai caseifici e ai produttori locali e le escursioni in alta quota, grazie anche agli impianti di risalita della Croda Rossa che si trovano appena fuori dall'hotel. Il punto di forza dell'albergo, tuttavia, è la proposta di benessere delle sue acque sulfuree: la sorgente d'acqua, infatti, sgorga sotto la chiesetta St. Valentin, alle spalle della struttura, che ha creato la Spa Termesana, oltre 3mila metri quadrati di piscine interne ed esterne, saune finlandesi e biosaune, percorsi Kneipp Sulfurea, grotte di zolfo e bagni turchi. Le proposte di benessere sono tantissime a partire dai trattamenti a base di erbe e fiori aromatici, come il famoso bagno di fieno.

Un altro modo per entrare in contatto con il territorio è di conoscere la sua storia: le Dolomiti di Sesto, in particolare la Croda Rossa, racchiudono molte testimonianze della Prima Guerra Mondiale raccolte nel museo all'aperto della Grande Guerra, raggiungibile con la funivia Croda Rossa e dopo una passeggiata di circa 45 minuti e 100 metri di dislivello. Di altra epoca è il Forte Mitterberg, costruito tra il 1884 e il 1889; si trova sopra Sesto, su un costone del Monte Elmo a 1.550 metri d'altezza, ed è considerata l'opera fortificata austro-ungarica meglio conservata delle Dolomiti. 
   ansa


Enit IL TURISMO ITALIANO CONTRIBUISCE ALL'ECONOMIA PIU' DI FRANCIA E SPAGNA

 fonte: comunicato stampa

FRANCESI, TEDESCHI E BRITANNICI: ECCO DOVE E COME VENGONO IN VACANZA IN ITALIA

 

ROMA, 15 SETTEMBRE 2020 - Il turismo italiano concorre all'economia più di Francia e Spagna. Il contributo diretto del turismo all'economia italiana nel confronto internazionale in termini economici (mantenendo fermo il PIL nazionale totale economia 2019) diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del PIL) rispetto al 2019 (5,7% del PIL). Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di molti altri Paesi: 4,5% la Francia, -3,1% la Spagna. "La flessibilità del nostro sistema di offerta compensa parzialmente la riduzione dei flussi stranieri grazie alla capacità dei nostri operatori di attrarre sia il mercato domestico" dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci. In effetti, il contributo diretto del turismo in Italia all'economia in generale si riduce di poco meno della metà, rispetto a più della metà per tutti gli altri Paesi selezionati. L’analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, rileva in Italia 49mila 588 prenotazioni a settembre, 43mila 501 a ottobre e a novembre di 18mila 538 prenotazioni, per un totale di 162 mila 083 prenotazioni aeroportuali da agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista per settembre e ottobre. Nel complesso tra agosto e novembre sono 170mila 587 prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per la Spagna e 154 mila 873 per la Francia, su cui l’Italia ha un vantaggio competitivo. Dagli ultimi aggiornamenti si prevede che i visitatori internazionali pernottanti diminuiranno del -58% (37 milioni di visitatori) nel 2020. Il numero dei pernottamenti diminuirà di 126 milioni rispetto al 2019. Sul mercato domestico è confermato il trend discendente del -31% (16 milioni di visitatori); i pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni nel 2020 rispetto al 2019. I mercati di prossimità restituiscono la seguente fotografia del turismo. Attraverso 4500 contatti per individuare il campione valido di 1.500 vacanzieri all’estero, tra francesi, tedeschi e britannici è emerso che per le future vacanze in Italia i Paesi di prossimità come Francia, Germania e Uk si orienteranno su varie combinazioni di prodotto. I francesi e i britannici su cultura, vacanza gourmand e mare; i tedeschi il mare  si abbina alla cultura e al relax. Interessante per i turisti britannici anche il folklore e la vacanza sociale in gruppi. Tra le esperienze interessanti per i turisti britannici anche la tradizione ed il folclore e la vacanza sociale. Tra le destinazioni che vorrebbero visitare ci sono le bellezze toscane (69%) con in testa Firenze e Pisa, quelle lombarde (65%) con Milano e il lago di Como, il Lazio (63%) con Roma (61%), il Veneto (62%) con Venezia e le altre città venete e la Campania (60%) con Napoli, le zone archeologiche, Ischia e Capri. Quella futura in Italia sarà una vacanza di coppia o in famiglia con i bambini per tutti, in media in gruppo di 3/4 persone, di durata di 9/10 notti. Si tratterà di una vacanza tutto compreso per il 50% dei britannici, il 30% dei tedeschi ed il 29% dei francesi. L’alloggio per la futura vacanza in Italia sarà in hotel 4 o 5 stelle per i turisti da UK (45%), 3 stelle per i francesi (34%). Tra chi utilizzerà le abitazioni private i tedeschi (25%) in particolare in affitto (21%).



 

Enit e Aeroporti di Roma fanno il punto sul turismo cinese in Italia

Enit e Aeroporti di Roma fanno il punto sul turismo cinese in Italia

convegno  organizzato da Aeroporti di Roma ed Enit il turismo incoming e outgoing, la volontà di rafforzare la presenza dei turisti italiani in Cina e l’opportunità di far conoscere le bellezze di un Paese come la Cina, ricco di monumenti e paesaggi naturali divenuti, al pari di quelli italiani, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Un 2020 aureo per l’Italia in Cina. In occasione dell’anno dedicato alle relazioni tra le due Nazioni simbolo dell’Occidente e dell’Oriente, il brand Italia promosso da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, promette bene. Stando al monitoraggio dell’Ufficio Studi Enit la Penisola è già tutta prenotata quasi fino a Carnevale ed è pronta ad accogliere i visitatori cinesi desiderosi di conoscere il nostro Paese. Il 2020, designato anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, coincide con i 50 anni di proficue relazioni diplomatiche tra i due Paesi, testimoniate anche dai numeri del traffico passeggeri di Fiumicino. Nel 2019 infatti, sono stati oltre 900mila i viaggiatori da e per la Cina grazie a 7 compagnie aeree che collegano direttamente il Leonardo da Vinci con 12 città della Cina.
Enit aprirà a breve 2 nuove sedi in Cina  e sono in cantiere fam trip dedicati a stakeholder e opinion leader del turismo cinese, il consolidamento della partnership con Ctrip, portale di riferimento per il turismo in Cina nell'ambito delle prenotazioni di trasporti e hotel e vendita di pacchetti soggiorno e la partecipazione alle principali fiere ed eventi di settore in Cina. Per questo Enit sarà presente, con le regioni italiane e stakeholder privati, alla Guangzhou International Travel Fair (GITF), la principale fiera del turismo in Asia, alla fiera ITB China e CITM, rassegna dedicata al mercato dei viaggi in Cina nel circuito B2B – Shanghai, al Global Tourism Economy Forum (GTEF) che annualmente riunisce leader politici, ministri del turismo, ceo e importanti esperti del settore del turismo. 
Al convegno  organizzato da Aeroporti erano  presenti l’assessore al Turismo della Capitale Carlo Cafarotti, la direttrice marketing Enit Maria Elena Rossi, Stefano Fiori, presidente UnindustriaSez Turismo e ceoUnivers, Mrs Zhang Aishan dell’Ambasciata Cinese in Italia, Andrea Canapa Segretario Generale Fiavet, Michele Serra ceoQuality Group (tour Operator specializzato sulla Cina) e membro Astoi (ass tour operato italiani), Laura Mazzola Responsabile commerciale Mice e DmcUvet, Sherry Lang General Manager Marketing & Operations, Alipay Europe. Moderatore: Fausto Palombelli chief commercial officer Aeroporti di Roma. 
A dare il via ai lavori, Carlo Cafarotti, assessore al Turismo e Commercio di Roma Capitale:“Festeggiamo l’anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina lavorando sia per i flussi incoming che per quelli outgoing. Quanto a Roma, abbiamo un pacchetto di iniziative ad hoc pensate per i visitatori del Paese del Dragone: dall’apertura di un canale WeChat completamente dedicato ai turisti cinesi che vogliono visitare la Capitale, passando per i corsi di formazione dei nostri albergatori, fino al manuale digitale in lingua contenente tutte le informazioni su sicurezza, ospedali, mobilità e offerta turistica cittadina. Questo perché il turismo è l’espressione più diretta dell’esperienza che un Paese fa dell’altro, e noi vogliamo rendere indimenticabile il viaggio a Roma, in virtù della migliore accoglienza possibile”.
“Per quanto riguarda l'anno 2019, l’83% degli operatori turistici cinesi contattati dal monitoraggio Enit hanno riscontrato ottimi risultati indicando aumenti che vanno dal +20% a oltre il 50% sul 2018. Le previsioni per il primo trimestre 2020 sono buone per l’84% dei t.o. cinesi interpellati. Alcuni di loro hanno avuto aumenti tra il +30% e il +50% rispetto al medesimo periodo del 2019” ha proseguito il direttore esecutivo Enit Giovanni Bastianelli.
 “Questo evento apre i festeggiamenti di ADR per l’anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, oltre a celebrare la Festa di Primavera insieme ai tanti passeggeri cinesi che transitano ogni giorno per lo scalo romano. – ha dichiarato a sua volta Fausto Palombelli, Chief Commercial Officer di Aeroporti di Roma. – Nel 2019 sono stati oltre 900mila i passeggeri da e per la Cina, con una crescita del +17% rispetto al 2018 e per il 2020 ci aspettiamo di superare il milione. Il turismo cinese rappresenta per Aeroporti di Roma un’importante realtà e un’opportunità fondamentale – ha proseguito il direttore – tanto da essere il primo aeroporto al mondo ad inaugurare oggi, alla presenza di Sherry Lang, General Manager Marketing & Operations di Alipay Europe, un miniprogram dedicato all’aeroporto di Fiumicino completamente realizzato nell’AppAlipay con l’obiettivo di intercettare e informare i passeggeri cinesi prima, durante e dopo il viaggio, sui servizi a loro dedicati legati al luxury shopping ed all’experience aeroportuale”.
“Nuove sfide, nuovi percorsi osmotici verranno dall’Anno Italia-Cina –  ha sottolineato  Maria Elena Rossi direttrice marketing Enit – Una linfa benefica per la Penisola che avvia in campo turistico nuove strategie di innovazione e di centralità della cultura nell’ambito dell’offerta dedicata ai viaggiatori cinesi. Enit ha messo a punto una strategia di crescita a valore basata sulla sostenibilità così da ben distribuire un aumento del volume della domanda grazie ad un’offerta che non pregiudichi la qualità ma che anzi predisponga a visitare e valorizzare anche luoghi meno noti del Bel Paese”.
Ha chiuso la conferenza stampa  Sherry Lang, General Manager Marketing & Operations di Alipay Europe . “Roma rappresenta per il turismo cinese una meta fondamentale, punto di partenza per la scoperta dell’Italia. Per questa ragione sono estremamente soddisfatta di inaugurare questo progetto congiunto che faciliterà ancor più l’esperienza del viaggiatore e mi auguro possa essere da esempio e da stimolo per molti altri aeroporti in Europa”.
dazebaonews.it


Luoghi e Cammini di Fede pubblicazione dell'Ufficio CEI per la Pastorale del Turismo

L'Ufficio per la Pastorale del Turismo della Conferenza Episcopale Italiana ha dedicato in questi giorni all'ospitalità religiosa l'ultimo numero del periodico "Luoghi e Cammini di Fede": contiene molti interventi di estremo interesse.

Potete scaricare il periodico usando il tasto arancione qui di seguito.

Leggi "Luoghi e Cammini di Fede"



oppure usando il link https://turismo.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/24/2018/10/02/LUOGHI_E-CAMMINI_28_Ospitalita.pdf

segnalazione web a cura di Turismo Culturale

Terremoto in Albania, i soccorsi dall’Italia. La zona costiera più a sud, considerata più strategica per il turismo albanese, non risulta colpita

Terremoto in Albania, i soccorsi dall’Italia

Sono aumentate ancora le vittime del terremoto che ha colpito l’Albania nella notte tra il 25 e il 26 novembre. Salgono a 31 i morti accertati, ci sono una ventina di dispersi e i feriti sono più di 650.
soccorritori hanno lavorato tutta la notte – anche con droni, cani e ruspe – e scavano ancora tra le macerie a Thumane e Durazzo, i due centri più colpiti dal sisma.
Sono stati molti gli edifici crollati, tra cui due alberghi sulla costa di Durazzo. Il terremoto ha distrutto il Vila Palma, uno dei più importanti alberghi a quattro stelle della città.
La zona costiera più a sud, considerata più strategica per il turismo albanese, non risulta invece colpita.
L’Italia ha risposto alla richiesta di aiuto dell’Albania inviando 200 uomini e mezzi di soccorso, autorizzati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: si tratta di squadre operative dellaProtezione civile, dei Vigili del fuoco, della Croce Rossa.
In campo anche la Puglia, dove il presidente della Regione Michele Emiliano ha messo a disposizione strutture, soprattutto ospedali. Per l’emergenza feriti sono stati infatti predisposti 250 posti letto e sono allertati i centri per le trasfusioni di sangue.

Enit / UN MILIONE DI VIAGGIATORI IN VISITA IN ITALIA DALLA TERRA DEL QUOKKA

Gli australiani si aprono nuove rotte sull’Italia attratti come sono dal Bel Paese: oltre un milione di viaggiatori dalla terra del quokka al punto che il Continente si classifica al decimo posto tra i Paesi che spendono maggiormente in Italia soprattutto in Lazio, Toscana, Lombardia, Campania e Veneto, dove si concentra il 77,6% del totale e in 15esima posizione tra quelli che si fermano almeno una notte. L’Australia guarda sempre di più all’Italia e sono ben 11 le compagnie che effettuano collegamenti: Emirates, Etihad, Thai Airways, Singapore Airlines, Cathay Pacific, Korean Airlines, China Sourthern, Air China, Qatar. Emirates in particolare che effettua voli sugli scali di Roma, Milano, Venezia e Bologna. Qatar effettua voli su Roma, Milano, Venezia e Pisa e Alitalia opera un’importante partnership codeshare con Etihad. D’altronde è In aumento anche la spesa dei turisti australiani in Italia (+1,4% nel 2018 sul 2017) che affollano alberghi e villaggi turistici per una full immersion nel buon vivere italiano, mostrando un apprezzamento particolare per i servizi e le attenzioni dell’accoglienza che offre l’Italia tanto da spendere oltre un miliardo di euro.




ENIT LANCIA LA CAMPAGNA #IRRESISTIBLEITALIE



L’ENIT lancia a Parigi la campagna affissionistica intitolata "Un voyage gourmand" in riferimento al viaggio gastronomico e preceduta dal nuovo claim #IrresistibleItalie (Irresistibile Italia). Sarà visibile sui tram e gli autobus delle città di Parigi, Nantes, Nizza, Lione e Bordeaux. La campagna rientra nelle azioni a sostegno dell' Anno del Cibo italiano 2018 e in coincidenza con un roadshow gastronomico organizzato dalla sede ENIT di Parigi per la Cucina Italiana nel Mondo (19-25 novembre 2018).  Il roadshow gastronomico si snoderà in vari centri commerciali - scelti strategicamente in base all’affluenza e al target dei consumatori delle città selezionate. Saranno allestiti così piccoli villaggi brandizzati, per invitare i visitatori a scoprire  il territorio italiano, le sue bellezze e le delizie. L’evento sarà  reso noto attraverso i social ENIT e pubblicizzato tramite una campagna d’informazione sui media, in particolare sul quotidiano "20 Minutes" diffuso  in tutte le città. Parallelamente  un gioco/concorso sarà organizzato su Facebook con il premio di un viaggio in Italia e inviti in ristoranti gastronomici italiani (in Francia). In ogni tappa del road show sarà inoltre organizzato un momento B2B: un evento nell’evento dedicato alle relazioni con la travel industry, i media e le istituzioni locali.

In Italia gli acquisti digitali per Turismo e Viaggi raggiungono i 14,2 miliardi di €, il 24% del mercato Travel complessivo


Prosegue la ripresa del mercato dei viaggi in Italia: nel 2018 la crescita prevista del comparto si assesta attorno al 2%, per un valore complessivo di 58,3 miliardi di euro, che comprende sia gli acquisti degli italiani che restano nel nostro Paese (mercato domestico) o che vanno all’esterno (mercato outgoing), sia quelli dei turisti stranieri in Italia (mercato incoming). A trainare la crescita è anche quest’anno l’innovazione digitale, che solo a livello di acquisti e prenotazioni farà registrare entro fine anno un +8%, raggiungendo i 14,2 miliardi di euro (24% del mercato complessivo) mentre complessivamente la componente non digitale registra un più modesto +1%.
Analizzando il transato che passa dai canali digitali, i trasporti si confermano la categoria principale (61%), seguiti da alloggi (29%) e pacchetti (10%).
Relativamente a strumenti e canali di vendita, il canale diretto rappresenta ancora il 71% (soprattutto per la forte incidenza delle prenotazioni dirette nei Trasporti), ma aumenta l’incidenza del transato derivante dai canali indiretti sul totale del mercato digitale: la quota di mercato delle OTA (Online Travel Agency) e dei vari siti aggregatori è pari al 29% (in crescita del 14% rispetto al 2017).
Questi i valori presentati a TTG Incontri durante la quinta edizione dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano*, una ricerca volta a delineare l’impatto e le principali tendenze del digitale sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta di servizi turistici.
“La componente digitale del mercato cresce anche grazie agli attori ‘tradizionali’ della filiera, come molte strutture ricettive, alcune agenzie, specifici tour operator, alcuni servizi a supporto della mobilità, svariati servizi in destinazione, ...” afferma Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano “Ad esempio, le prenotazioni dirette tramite canali digitali (sito, app, ecc.) delle strutture ricettive crescono del 13% rispetto allo scorso anno e rappresentano l’11% del totale delle prenotazioni ricevute dalle strutture. Sempre sulla componente alloggio, l’incidenza della sharing economy (e più in generale di tutte le piattaforme peer to peer nate per facilitare l’affitto e la condivisione di alloggio tra privati) supera ormai il 30%. I clienti richiedono però a tutti gli attori della filiera un’esperienza online sempre più fluida e personalizzata sulla quale l’offerta si trova spesso in ritardo. Emblematico è il dato del tasso di abbandono dei carrelli durante la visita a siti e aggregatori calcolato dal nostro Osservatorio eCommerce B2c: il 44% dei visitatori esce immediatamente dal portale; tra chi rimane, il 76% abbandona subito dopo la ricerca del prodotto o del servizio e solo l’1,6% perfeziona l’acquisto.”
La dinamicità delle Strutture ricettive
Ponendo pari a 100 il numero delle prenotazioni nelle strutture avvenute nel 2018, in media 46 di queste vengono effettuate dal cliente finale direttamente (20 tramite una email e 11 su sito, app e social network) mentre 36 tramite OTA o portali di Home sharing.
Cresce l’attenzione per le attività in destinazione
L’intera filiera (Tour Operator, Network di Agenzie, ...) sta lavorando sul settore più in crescita, ovvero quello delle attività in destinazione (attività culturali, sportive, ristorazione, corsi, ...) cui l’Osservatorio ha dedicato un’indagine approfondita i cui dati saranno presentati nel Convegno del 24 gennaio 2019 presso il Politecnico di Milano. Un segnale circa la vivacità che caratterizza questo comparto arriva anche dalle startup turistiche: quasi la metà delle 77 imprese innovative italiane ha infatti come area di business principale quella delle attività in destinazione.
Il Turista Digitale
Il Turista digitale italiano usa Internet in modo pervasivo, in modo particolare sulle attività “pre” e durante il viaggio (l’86% oggi utilizza la Rete per prenotare e l’83% per cercare informazioni) mentre un terzo dei viaggiatori condivide l’esperienza in Rete al termine del viaggio (33%) o scrive una recensione (36%).
Si stima che dei 14,2 miliardi di € di transato “digital” del settore viaggi, oggi l’82% provenga ancora da PC e tablet (+3% sul 2017), ma è lo smartphone a fare segnare un tasso di crescita più interessante (+46%) sui 12 mesi. Le potenzialità del Mobile però non si fermano qui: l’86% dei Turisti digitali usa almeno un'app durante il viaggio creando nuove opportunità di engagement.

“Di fronte a un funnel digitale sempre più ‘veloce’” conclude Eleonora Lorenzini, Direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano “l'utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale è diventato cruciale per proporre contenuti sempre più mirati e i chatbot possono contribuire a rafforzare la relazione nelle diverse fasi del journey. Ed ora si affaccia anche la blockchain, che cambia anche il ruolo tra gli attori. D’altra parte il contatto personale rimane un fattore cruciale nell’esperienza Travel e il 21% dei turisti digitali si reca sempre in agenzia, considerata più sicura come qualità degli operatori e come possibilità di ricevere assistenza durante il viaggio. Anche per i canali “fisici” è quindi importante garantire un’esperienza sempre più fluida, ad esempio rimuovendo qualsiasi forma di ‘barriera’ (anche psicologica) all’ingresso in agenzia e utilizzando gli strumenti digitali per garantire assistenza e sicurezza. Si sta affermando una fortissima commistione tra online e offline, che sta discriminando tra chi continuerà ad avere un ruolo nel settore”.

Ufficio stampa School of Management del Politecnico di Milano
Ufficio stampa Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano


Venezia chiede più rispetto ma sarà sempre città aperta

Turisti a Venezia (Ansa)

da Avvenire
Mentre rigira la bic tra le dita, la scappuccia, la picchietta – è come se tormentasse il turista maleducato – Andrea Molesini ricorda il protagonista del suo romanzo, Presagio, se non fosse proprio per quella biro, che dichiara morto e sepolto il tempo delle penne d’ebanite e dei Vacheron, della città «metà fiaba e metà trappola» ( Thomas Mann), ancora oggi, peraltro, «incompatibile con la modernità» (Massimo Cacciari). Nel romanzo, il nonno di Andrea, intrattenendo l’annoiata marchesa von Hayek nel lusso del Grand Hotel Excelsior, spiega che il segreto della noia consiste nell’«aver in tasca i denari per pagarsela». Una condizione rara tra i turisti che oggi sciamano da piazzale Roma e Santa Lucia nelle calli e nei campielli, sfidando questa «strana città traditrice», dove, scriveva Hemingway, «andare a piedi da un punto a un altro punto qualsiasi è più divertente che fare le parole crociate».
Stando alle statistiche, i visitatori dei musei sono in aumento, eppure per molti turisti Venezia non è Palazzo Grassi e non sarà mai Torcello. Gli arrivi in alberghi e affittacamere (4,6 milioni annui) sono solo un sesto del totale, anche a prender per buone le stime diffuse da Ca’ Foscari e non confermate dal Comune. Unico dato certo: la permanenza alberghiera è ferma a 2,3 giorni da decenni, come lamenta l’Associazione Veneziana Albergatori. Il resto è uno tsunami di sandali, voci e sudore. Italiani ma soprattutto stranieri che arrivano e ripartono in giornata, inarrestabili e inevitabili come l’acqua alta in piazza San Marco, che non sparirà neppure quando sarà terminato il Mose.
day tripper giungono all’alba, in treno o in autobus, coi loro zaini che sembrano cambuse, e subito si immergono in un cruciverba che non ammette soste, se non qualche bivacco nei sottoporteghi; quando il Canal Grande si screzia di rosso, che sarebbe d’obbligo un cicchetto nell’ennesima taverna di Casanova, loro sono già sulla via del ritorno. Molesini non li ama. I veneziani non li amano. «Noi siamo orgogliosi della nostra lentezza – ci spiega lo scrittore – perché tutto qui è stato fatto a mano; ogni pietra, ogni architrave; qui tutto è a misura d’uomo, della sua fisicità». Il mondo si divide tra Venezia e la terraferma perché l’acqua è il confine di tutto. «Insegna pazienza e prudenza, virtù dimenticate. Venezia invece ha una memoria e ancora si vergogna di aver consegnato Giordano Bruno alla Chiesa. Non tanto per un sentimento ghibellino, quanto perché il Papa aveva colto il nostro punto debole: siamo un popolo di mercanti e con i mercanti si viene sempre a patti». Debolezza che Guccini canzona – «la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia la vende ai turisti» – e sulla quale Salvatore Settis ha costruito il memorabile Se Venezia muore, che mette alla berlina il business della Serenissima.
La colpa, si usa dire, è dei cinesi, che hanno ucciso l’artigianato locale smerciando maschere e vasi Murano style a un quinto del valore. O delle navi da crociera, che sfruttano le magniloquenti scenografie veneziane per vendere emozioni. In realtà è la motivazione profonda del turismo mordi e fuggi che spinge la città alla deriva: «Macché goti, bizantini e Lega di Cambrai; ma quale barocco, rinascimento o rococò! Sono pochissimi i turisti che vengono qui per ammirare il nostro passato – conferma Molesini –. Tutti gli altri cercano suggestioni low cost'. Secondo l’Università Ca’ Foscari, questo tipo di turismo assorbe la maggioranza dei 77mila che ogni giorno calpestano le antiche palafitte, piantate per sfuggire ad Attila. Fanno ventimila più dei residenti e della capacità di carico del centro. Ogni anno, 28 milioni di persone si danno appuntamento in una città che ne potrebbe accogliere soltanto 19. I day tripper sono decuplicati in trent’anni, da 5.800 a 57.500 al giorno. Raddoppieranno entro il 2030, grazie al potenziamento delle tratte di Italo e Trenitalia. A dispetto delle polemiche sulle grandi navi, infatti, il turismo mordi e fuggi viaggia su treni scontati e charter bus, che aggravano il disallineamento tra domanda, offerta e capacità di carico. Oggi si installano varchi e telecamere, ma in passato si rendeva tutto più accessibile: meno ristoranti e più take away, meno artigianato e più paccottiglia. Con il risultato che, come ha scritto Settis, oggi «Venezia rischia di restare senza popolo», giacché sfondare la capacità di carico di una piccola isola (il centro si estende su 798 ettari rispetto ai 15.700 del Comune) porta inevitabilmente a sottrarre spazio e servizi ai residenti, che in mezzo secolo si sono dimezzati. «Quand’ero ragazzo c’erano più di venti cinema: oggi due. E questa è la città del festival...» commenta amaro Molesini.
Contro la turistificazione dei centri storici è sorto un movimento europeo (la rete Set) ma il sindaco Luigi Brugnaro ha una strategia diversa. Con #EnjoyRespectVenezia punta a riqualificare il turismo e qualche risultato l’ha ottenuto. La città, ammette Molesini, è più pulita «mentre prima i sacchetti erano abbandonati sull’uscio di casa, alla mercé dei gabbiani e dei ratti». La Giunta è riuscita a risolvere il problema delle code ai vaporetti, suddividendo turisti e residenti. Con i varchi mobili disincentiva a invadere la città nei giorni da bollino rosso, deviando verso zone meno affollate i day tripper e lasciando passare residenti, lavoratori e ospiti delle strutture ricettive. Non basterà però il pragmatismo del Sindaco a risolvere il problema del moto ondoso. «Questa è una città di cose rovesce – ci avvisa Molesini, sfoderando il tipico sarcasmo veneziano – dove la fisica fa l’inchino alsior paròn e la spinta di Archimede vale per una barchetta ma non per un transatlantico». La polemica sulle navi da crociera che manovrano nel bacino di San Marco è di lunga data. Nel 2000 erano 200, nel 2016 già 529. Ognuna poteva entrare dalla bocca di porto del Lido, attraversava il Bacino di San Marco e lungo il canale della Giudecca approdava alla stazione Marittima per poi compiere il percorso inverso. Contro quest’andirivieni è nato un comitato popolare e solo a fine 2017 si è raggiunto un accordo che prevede di creare un hub a Marghera, dove far attraccare le grandi navi (200mila tonnellate di stazza lorda), consentendo a quelle di dimensioni più ridotte (55mila) di attraversare il canale della Giudecca e alle intermedie il canale Vittorio Emanuele, opportunamente dragato.
Gli armatori – che controllano il 40% del terminal alla Marittima (160 milioni di investimenti) – non sono entusiasti e dal 2015 hanno iniziato ad autolimitare il traffico, sperando che tutto resti com’è. Dal primo luglio sono in vigore i nuovi parametri della Capitaneria di porto che limiteranno il traffico dei giganti del mare del 20% entro il 2020. Alessandro Santi, presidente di Assoagentiveneto (Federagenti) sta preparando uno studio secondo cui, nel 2017, il traffico crocieristico ha portato in laguna 1.427.000 passeggeri, il 5% dei 28 milioni censiti da Ca’ Foscari, e non tutti hanno visitato la città, visto che una parte ha utilizzato il porto di Venezia per imbarcarsi o sbarcare. I visitatori sono stati solo 400mila: in media 1.000 sui 77mila visitatori al giorno stimati da Ca’ Foscari. Lo studio di Federagenti confermerà anche che le grandi navi sono sicure e che hanno un impatto trascurabile sul moto ondoso e sulle fondamenta della città. Archimede se ne faccia una ragione.
È chiaro che non esiste ancora una ricetta condivisa per trasformare la sovrabbondanza di turismo low cost in permanenze alberghiere, alleggerendo e valorizzando il flusso turistico, così com’è chiaro che su un solo punto sono tutti d’accordo: «Venezia deve restare una città aperta ai turisti», come ripete Brugnaro. Già, perché, disagi o no, se quelli sparissero, la città lagunare morirebbe veramente. È successo e lo rievoca Presagio, descrivendo la notte in cui i turisti si trasformarono in «profughi che scappavano», il Grand Hotel si fece spettrale, si svuotarono le celle frigorifere, le cucine e le lavanderie degli alberghi, le camere e gli alloggi del personale di servizio. Era il 28 luglio del 1914. In Europa iniziava la prima guerra mondiale. E per i veneziani la fame.

Visittuscany, emozioni dalla Toscana Lanciata nuova piattaforma di destinazione turistica

FIRENZE - Ben 9.300 contenuti, in italiano e inglese, tra schede, itinerari e approfondimenti, proposte di viaggio, eventi, ma anche specialità enogastronomiche e artigianali, per far conoscere tutte le opportunità turistiche della Toscana. E' quanto propone Visittuscany.com, il nuovo sito di destinazione turistica della Regione lanciato oggi, che sostituisce www.turismo.intoscana.it e si propone come un ecosistema diffuso di informazione, accoglienza e promozione digitale. Visittuscany è un progetto di Regione Toscana, realizzato da Fondazione Sistema Toscana con la collaborazione di Toscana Promozione Turistica ed ha richiesto un investimento, è stato spiegato, di poco superiore ai 200 mila euro. A disposizione dei visitatori digitali anche le 'voci della rete': area che raccoglie esperienze, impressioni ed emozioni condivise sui social media dai turisti di tutto il mondo.Anche i Comuni, gli enti e le associazioni di promozione turistica o culturale potranno inserire contenuti ed eventi. Le imprese che a vari livelli si occupano di turismo potranno usufruire della sezione 'Offerte', per promuovere i propri pacchetti, tour o itinerari. Inoltre, ogni struttura ricettiva presente nel database regionale potrà accedere alla propria scheda, aggiungendo descrizioni, fotografie, servizi offerti. Ai visitatori non resta che pianificare la propria vacanza entrando in contatto con le quasi 17 mila strutture ricettive toscane presenti nella piattaforma. Come sottolineato dal direttore di Fondazione Sistema Toscana Paolo Chiappini, "la vera novità sta nel concepire una nuova architettura più semplice e intuitiva senza far concorrenza ai grandi operatori privati. Non siamo un sito di prenotazioni ma vogliamo raccontare nel modo migliore la Toscana. Non basta essere circondati da tanta bellezza se poi non la si sa raccontare". Per questo, ha aggiunto, "la novità di Visittuscany è quella di essere una piattaforma partecipata, interattiva e condivisa con centinaia di 'redattori' diffusi in tutta la Toscana", che sono i Comuni, operatori turistici, agenzie, associazioni: "E' un esperimento inedito, il primo in Italia e credo che non abbia precedenti altrove".
ansa

Da Bali a Bora Bora, ecco le mete di lusso a prezzi low cost

TripAdvisor ha raccolto i consigli per aiutare i viaggiatori a realizzare i loro viaggi da sogno. Da Bali a Bora Bora, la guida di TripAdvisor al lusso accessibile ha identificato 9 destinazioni* tra le più ambite svelando il periodo migliore per visitarle risparmiando tra il 20 e il 50% sul costo del soggiorno in hotel. TripAdvisor ha interpellato la propria community sui suoi canali social chiedendo di indicare le destinazioni da sogno che vorrebbero visitare ma che secondo loro sono fuori budget. Sulla base dei risultati è stata stilata la lista delle 9 destinazioni da sogno oggetto di questo studio. TripAdvisor, che compara le tariffe degli hotel tra oltre 200 siti, ha quindi identificato il periodo migliore per visitarle spendendo meno, prendendo in considerazione anche variabili come le condizioni meteorologiche e le attività stagionali.
Ecco cosa sapere per risparmiare
I dati di comparazione prezzi di TripAdvisor svelano che i viaggiatori che vorrebbero visitare l’isola di Bali – vincitrice assoluta dei TripAdvisor Travellers’ Choice Destinations Awards 2017 – possono risparmiare fino al 52% rispetto al periodo di picco viaggiando tra maggio e giugno, con un risparmio di 222 €. Il periodo migliore per visitare Mauritius, seconda tra le destinazioni che offrono il maggior risparmio (51%, 245 €), è settembre. Bora Bora, meta ambitissima per la luna di miele, offre il risparmio medio più alto tra le destinazioni prese in considerazione dalla guida (429 €, 38%) viaggiando nel periodo migliore. Gli amanti dei paesaggi naturali possono prendere in considerazione un viaggio in Botswana ad aprile e ottobre o alle Cascate dell'Iguazú a maggio, mese in cui i prezzi degli hotel scendono quasi di un terzo rispetto al periodo più caro. Per chi invece vuole dedicarsi allo shopping a New York, marzo è il mese ideale: dopo aver risparmiato il 33% sul costo del soggiorno, resta solo da scegliere il negozio in cui spendere il budget a disposizione. Le Hawaii sono la destinazione che offre la maggiore flessibilità per risparmiare con una finestra di quattro mesi in cui è possibile spendere il 20% in meno rispetto al periodo più caro.

“La nostra guida al lusso accessibile mostra che se si è flessibili sul periodo di viaggio è possibile risparmiare molto sul costo degli hotel in destinazioni spesso considerate troppo care” ha commentato Valentina Quattro, portavoce di TripAdvisor per l’Italia. “Utilizzando TripAdvisor per comparare i prezzi tra 200 siti prima di prenotare si possono trovare le tariffe più convenienti. I viaggiatori possono per esempio risparmiare fino a 245 € sul costo dell’hotel a Mauritius e 429 € a Bora Bora viaggiando nel periodo migliore indicato dallo studio”.
Bali – Mesi migliori per un viaggio: maggio e giugno, risparmio medio 52
In molti collocano ‘l’Isola degli Dei’ in cima alla lista delle mete da visitare, non a caso quest’anno Bali si è guadagnata il podio dei Travellers’ Choice Destinations Awards. I prezzi degli alberghi, soprattutto in alta stagione, potrebbero però rappresentare un freno per alcuni viaggiatori. In base ai dati di comparazione prezzi degli hotel di TripAdvisor, il periodo migliore per un viaggio è tra maggio e giugno, con un risparmio medio del 52% che equivale a 222 €: in quei giorni la stagione dei monsoni è terminata e le temperature si attestano solitamente attorno ai 30°C. Anche l’acqua con i suoi 28°C di media rappresenta un forte richiamo per gli amanti degli sport acquatici. Inoltre questi mesi coincidono con la fine del raccolto del riso e con la omonima festa: un’ottima opportunità per conoscere meglio la cultura balinese.

Mauritius – Mese migliore per un viaggio: settembre, risparmio medio 51% 
Spesso si dice che il periodo migliore per visitare Mauritius sia tra settembre e gennaio ma, essendo il mese di settembre escluso dall’alta stagione, è questo il mese ottimale per un viaggio quando è possibile risparmiare circa 245 € sull’hotel in base alla guida al lusso accessibile di TripAdvisor. I viaggiatori che intendono visitare Mauritius a settembre devono però tenere in considerazione i possibili cali di temperatura quindi meglio mettere in valigia un maglione, soprattutto per la sera. Per quanto riguarda la scelta dell’hotel, le aree a nord e a ovest dell’isola sono consigliate sia per la temperatura – generalmente superiore alle altre zone – sia per il minor tasso di umidità. Comunque a settembre, con una temperatura media di 24°C, c’è un tempo solitamente bello, ideale per chi ama le attività all’aria aperta.

Bora Bora – Mese migliore per un viaggio: aprile, risparmio medio 38%
Nel mese di aprile le condizioni meteo a Bora Bora cambiano: il periodo più caldo e umido termina e lascia spazio a un clima più fresco e asciutto con punte di 29°C (da sapere: sul versante est dell’isola soffiano gli alisei, venti che rinfrescano ma che portano anche umidità). La temperatura dell’acqua non scende mai sotto i 26°C ed è perfetta per nuotare e fare immersioni: una delle maggiori attrazioni di Bora Bora è la laguna con un ecosistema subacqueo quasi intatto che attira sub da tutto il mondo. Essendo una delle mete più gettonate anche per la luna di miele, Bora Bora ha numerosi ristoranti romantici dove concedersi cene sulla spiaggia o direttamente nel portico del vostro bungalow sull’acqua. Ma la notizia migliore è che essendo bassa stagione ad aprile è possibile risparmiare 429 € in base ai dati di comparazione prezzi degli hotel di TripAdvisor.

New York – Mese migliore per un viaggio: marzo, risparmio medio 33%
A marzo la Grande Mela attira i visitatori con un calo delle tariffe medie degli hotel pari al 33% (134 €). Anche se le temperature potrebbero essere fresche e il tempo un po’ imprevedibile, l’inverno in questo mese volge al termine e i primi segni della primavera si fanno sentire mostrando la loro bellezza in luoghi magici come Central Park. Comunque non tutto il male viene per nuocere: New York offre alcuni dei negozi più belli al mondo, se non avete in valigia l’indumento adatto al clima potrete usare questa scusa per dedicarvi allo shopping!

Botswana – Mesi migliori per un viaggio: aprile e ottobre, risparmio medio 32%
Il Botswana è un Paese conosciuto per i numerosi luoghi che offrono la possibilità di ammirare gli animali selvatici nel loro habitat naturale come l’Okavango Delta e il celebre deserto di Kalahari. I viaggiatori possono organizzare il viaggio durante tutto l’anno ma in base alla guida di TripAdvisor al lusso accessibile, i mesi migliori per risparmiare sono aprile e ottobre, con un risparmio medio di circa 201 €. Una dritta: in aprile vale la pena organizzare una visita al Kalahari, reso in questo periodo ancora più special dalla fioritura. Ottobre invece, verso la fine della stagione secca, è ideale per l’avvistamento degli animali selvatici: in questo periodo molte piante hanno un’altezza inferiore a causa del clima secco e gli animali che si raccolgono vicino alle pozze d’acqua sono più facilmente avvistabili.

Brasile (Cascate dell'Iguazú) – Mese migliore per un viaggio: maggio, risparmio medio 31%
A maggio questa zona del Brasile è caratterizzata da temperature piacevoli e calde intorno ai 25°C ed è l’ideale per i viaggiatori che vogliono evitare l’afa estiva anche se di notte possono scendere fino a 14°C, quindi assicuratevi di portarvi un maglione se scegliete di viaggiare nel mese più conveniente. In base alla guida al lusso accessibile, il risparmio a maggio ammonta al 31% (42 €): il consiglio della nostra community di viaggiatori è quello di investire il denaro risparmiato in un tour di un giorno per visitare il versante argentino delle cascate.

Giappone (Tokyo) – Mese migliore per un viaggio: maggio, risparmio medio 21%
Il Giappone è un Paese a dir poco unico e, infatti, molti viaggiatori hanno inserito Tokyo nella loro lista di destinazioni da vedere almeno una volta nella vita. Per visitare la città è meglio partire nei giorni più freschi come a maggio (temperatura tra i 15°C e i 23°C circa), mese migliore secondo la guida di TripAdvisor, quando i viaggiatori possono risparmiare fino al 21% (57 €). Una dritta: evitate di partire a inizio maggio perché in questo periodo ha luogo la Golden Week, 4 giorni di fila di festa nazionale, e molte persone del luogo ne approfittano per andare in vacanza lasciando numerosi negozi chiusi.

Seychelles – Mese migliore per un viaggio: settembre, risparmio medio 20%
Le 115 isole delle Seychelles nell’Oceano Indiano sono considerate un vero paradiso e attirano i turisti con le loro temperature che si aggirano tra i 28°C e i 33°C durante tutto l’arco dell’anno. In base alla guida di TripAdvisor al lusso accessibile, il miglior periodo per prenotare è settembre con un calo delle tariffe del 20% (97 €). Consiglio: in questo mese in alcune isole come Praslin potrebbe esserci un aumento delle alghe in spiaggia ma la zona più ventosa è solitamente meno colpita da questo fenomeno. Gli amanti delle immersioni invece sono fortunati: settembre è il mese migliore per ammirare la vita subacquea e la visibilità aumenta fino a 35 metri.

Hawaii – Mesi migliori per un viaggio: aprile, maggio, settembre e ottobre, risparmio medio 20%
Ottime notizie per i viaggiatori che vogliono visitare le Hawaii: in base alla guida al lusso accessibile di TripAdvisor un terzo dell’anno offre tariffe convenienti rispetto all’alta stagione con un risparmio che può arrivare fino al 20% (84 €). Una dritta: aprile, maggio, settembre e ottobre sono considerati bassa stagione (anche se le temperature sul mare rimangono alte, con le massime che si attestano intorno ai 30°C) quindi i viaggiatori possono esplorare l’isola con maggiore tranquillità e con pochi turisti. Durante questi mesi il clima è solitamente secco, fatta eccezione per aprile quando i fenomeni piovaschi sono più frequenti. Aprile però è uno dei mesi migliori per l’avvistamento delle balene alle Hawaii.

ansa

Carnevale: Venezia, all'insegna fasti e mestieri Serenissima

 Sarà un Carnevale all'insegna delle tradizioni, delle arti e dei mestieri della Serenissima quello che vivrà Venezia dal 23 gennaio al 9 febbraio. Il regista Marco Maccapani ha puntato sulla celebrazione delle eccellenze veneziane, di quelle arti che da sempre sono legate alla storia della città. In Piazza San Marco si ricostruiranno squarci della vita veneziana di un tempo: gli artigiani si cimenteranno nella costruzione di una gondola in undici giorni, nella realizzazione di maschere e altri oggetti, mentre a fondo piazza il palco non sarà quello tradizionale, ma allestito su un ponte, recuperato nei magazzini de La Fenice che lo adoperò per un'opera.
ansa

Investire nel wi-fi per rilanciare il turismo

Gurhan Karaagac
Investire nel wi-fi può rilanciare il turismo. Da un punto di vista turistico arte, cultura ed enogastronomia sono i nostri punti di forza. Ciò che fa dell’Italia “un Paese chiave nell’industria del viaggio”. Ma anche “investire in tecnologia è indispensabile” per il settore. “Per questo motivo, può essere molto rilevante l’offerta di un servizio come il wi-fi gratuito” esteso ai luoghi pubblici e privati. Ne è convinto  Gurhan Karaagac, Regional Director Kayak Italia, Turchia, Grecia e Mea in un’intervista rilasciata all’Ansa.
Secondo Karaagac oggi “più alta è la disponibilità di una rete internet gratuita, maggiore è la possibilità che i turisti condividano la propria esperienza, promuovendo direttamente il Paese che stanno visitando”.
E riguardo alle prospettive di sviluppo sul mercato italiano, citando un motto di Steve Jobs, Karaagac sostiene che per innovare sia “necessario essere ‘hungry and foolish’, per questo –  aggiunge – non ci fermiamo mai. Siamo il tipo di squadra che non si accontenta mai, che crede che ci sia sempre qualcosa che si possa perfezionare o cambiare”.
E alla domanda come cambierà l’industria del viaggio nei prossimi 10 anni risponde: “Molto probabilmente i meta-motori di ricerca diventeranno un mezzo d’uso comune. Da un punto di vista tecnologico, l’integrazione sarà perfetta da qualsiasi dispositivo. Arriveranno molti altri servizi di crowdsourcing, tuttavia i canali tradizionali come quelli degli alberghi rimarranno fondamentali”. E ancora, gli itinerari “verranno inviati direttamente sul cellulare o sul dispositivo indossabile”. Il futuro è adesso, dunque.
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Viaggio nella foresta austriaca, polmone verde di Expo

Le prime cose che colpiscono sono l'odore, l'aria pulita e la frescura. Muschio, terra e resina e tra i 5 e gli 8 gradi in meno rispetto all'esterno. E poi il verde chiaro delle foglie, tante e diverse, che si fonde con il marrone dei tronchi e il "multicolor" dei fiori. Non accade in un bosco alpino ma a Milano Rho, nel cuore dell'Expo, nel padiglione dell'Austria.


Un'idea che parte dal presupposto che l'aria sia l'elemento-alimento più essenziale per l'essere umano, visto che non ne possiamo fare a meno che per pochissimi minuti.
Volutamente si sono lasciati fuori climatizzazione e pannelli multimediali, si spiega tutto a voce e con delle grandi scritte a led: breathe (respira), eat (mangia)... E il "mini-polmone" austriaco hai dei numeri di tutto rispetto: sui 1000 metri di padiglione 560 sono di bosco (si è voluta mantenere la stessa proporzione che c'è in Austria dove 3,5 miliardi di alberi crescono su quasi il 50% del territorio). Ci sono 60 alberi, 12 mila piante forestali e piccoli arbusti per una superficie fogliare complessiva di 43.200 metri quadrati che producono 62,5 kg di ossigeno in un'ora. E cioè il necessario per 1800 persone all'ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di anitride carbonica al giorno.

Ci sono poi una serie di ventilatori e sistemi di nebulizzazione ad alta pressione che stimolano e supportano l'attività del bosco in modo che ottenga lo stesso rendimento di un ettaro di bosco in natura. Ma niente paura: il padiglione produce tutta l'energia di cui ha bisogno grazie a delle celle solari a colorante, le celle di Graetzel, che sfruttano anche la luce debole o artificiale trasformandola in corrente non fotoelettrica ma con un principio simile a quello della fotosintesi clorifilliana.
L'esperienza sensoriale coinvolge anche il gusto con il cibo, creato da chef stellati austriaci, partendo dalle materie prime dei boschi: pane di farina di legno e burro di cime di abete rosso.


La promozione dell'Austria, nel primo trimestre 2015 visitata da un totale di 182.800 italiani (+8,6%) con un totale di 465.700 pernottamenti (+9%) si svolgerà anche in vari luoghi di Milano. Tra le iniziative, c'è l'allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss. Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d'acqua minerale che nasce dalle profondità dell'incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri. E in occasione della Giornata dell'Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.

Tra le iniziative, c’è l’allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss.

Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d’acqua minerale Gasteiner che nasce dalle profondità dell’incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri.

Sempre tra maggio e giungo, tre jumbotram con le immagini del Tirolo, della Carinzia e del Salisburghese passeranno per le vie di Milano e diffonderanno con colorate immagini esterne e interne atmosfere di vacanza.

E in occasione della Giornata dell’Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.

“Un bivacco in città”: Parco Ravizza, zona Bocconi, dal 19 maggio all’ 8 giugno 2015, ore 10-20
“Bici & Acqua, energia del Salisburghese”: dal 15 al 24 maggio: zona Navigli – Bocconi; dal 15 al 17 giugno: Milano centro
“Un tram chiamato Austria”: maggio – giugno, percorsi linee 12, 16, 24 e 27
Concerto 26 giugno dei Wiener Philharmoniker al Teatro della Scala 
Per prenotazioni e informazioni Croce Rossa Italiana, tel. 02 3883-209/210
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Turismo: Rimini di moda su media cinesi


Rimini è di moda sui media cinesi: sono quattro le testate giornalistiche del Paese asiatico che si sono interessate alla città romagnola, raccontandola come una meta turistica di grande interesse.
    "Dove nascono le delizie italiane", titola il mensile Elle Travel (distribuzione 920.160 copie) descrivendo un viaggio del gusto fra Rimini, Bologna, Ravenna, Parma e Modena alla scoperta del "paradiso gastronomico d'Europa". "Lo stile di vita italiano nella città natale di Fellini" è il lungo reportage di Xia Qiu per 'Modern Weekly' (settimanale con una distribuzione di 940.000 copie) che parte da Rimini per raccontare i borghi italiani. Con una passeggiata fra il bimillenario ponte di Tiberio, il simbolo del rinascimento di Leon Battista Alberti, la Domus del chirurgo e il Museo della città, dove si può sfogliare anche il libro dei sogni di Fellini. Anche il mensile di viaggi 'Travel+' (distribuzione: 475.000/Mese) e il quotidiano in lingua inglese 'Shanghai Daily' hanno dedicato ampi servizi a Rimini, come scrigno da scoprire e da gustare fra testimonianze dell'antichità e prelibatezze gastronomiche.
    Gli autori dei reportage hanno partecipato ad educational tour organizzati nell'ambito del progetto di promozione turistica e valorizzazione territoriale che il Comune di Rimini, assieme ad Apt Servizi Emilia-Romagna e all'Unione Costa, sta portando avanti come iniziative promozionali previste nella 'Campagna Riviera di Rimini sul mercato cinese'. (ANSA).

Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali

ORTA SAN GIULIO – Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali. L’Italia è un colorato, sorprendente e magico luogo, tappezzato di paesi suggestivi, dove il tempo sembra essersi fermato.

Arroccati su monti, immersi tra le verdi colline, nascosti tra le montagne. Sono veramente numerose le meraviglie e i tesori del Bel Paese pronti a farsi scoprire. Nel ricco mosaico di bellezze che l’Italia ha da offrire si trova anche Orta San Giulio, un piccolo comune in provincia di Novara.
Orta San Giulio è un luogo dall’imperdibile fascino che sorge sulle sponde del lago d’Orta, inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia ed insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano. Il caratteristico paese, fronteggiato dalla stupenda Isola di San Giulio è da sempre, intriso di spiritualità, arte e architettura.
“Il luogo, bizzarramente si chiama Orta. Uno che sapeva guardare, dice mio padre, l’ha definito un tempo un acquerello di Dio” M.Werner
Anticamente il nome latino del lago sul quale Orta si affaccia era Cusius, riferendosi ai suoi primi abitanti gli Usii, ma poi in epoca medievale prese il nome di lago di San Giulio, dal santo evangelizzatore. Il nome della cittadina, invece, ancora impresso sullo stemma del comune e visibile sulla facciata del Broletto, deriva dal latino Hortus Conclusus, che significa giardino chiuso. Orta infatti è un vero e proprio giardino immerso nella natura, tra il cristallino specchio d’acqua e la Riserva Naturale del Sacro Monte di Orta, parco definito da Nietzsche come uno dei luoghi “più suggestivi del mondo”.
Orta San Giulio è anche una località di grande misticismo, con alle spalle un’antica storia e leggenda.
La leggenda narra infatti che l’isola, distante pochi centinaia di metri dalla riva di Orta, un tempo fù uno scoglio roccioso, infestato da serpi, draghi e terribili mostri. Nel 390 d.c. approdò sulla piccola isola, San Giulio, fuggito dalla Grecia per scampare alle persecuzioni, e dal quel momento tutto cambiò. San Giulio, volendo costruire a tutti i costi la sua centesima chiesa cristiana, si spinse fin sulle rive del lago e affascinato dal luogo rimase a contemplare l’isola. Il santo, non trovando una barca, attraversò le acque del lago stendendovi sopra il proprio mantello e camminandoci sopra, guidato nella tempesta dal suo bastone, raggiunse l’isola. Scacciati draghi e serpenti con la sola forza della parola, iniziò a costruire la chiesa, nella quale scelse poi di essere sepolto. Da questo momento in poi l’isola divenne il centro di evangelizzazione di tutta la regione.
Al di là di questa affascinante leggenda, la storia legata alla cittadina lacustre è ben più cruenta e drammatica.
Orta e l'isola di San Giulio furono infatti teatro di feroci assedi e di battaglie sanguinose. Si crede che Onorato, vescovo di Novara dal 490 al 500, abbia iniziato le opere di difesa che, continuate nei secoli successivi, ne fecero un inespugnabile municipium. Divenne ducato longobardo e nel 590 il re longobardo Agilulfo vi fece uccidere il duca Minulfo con l'accusa di tradimento. Nel 957 Berengario II, in lotta con i vescovi-conti di Novara si rinchiuse nell'isola che fu assediata per 2 mesi dalle truppe di Ottone I. Ancora assediata nel 962, venne poi restituita al vescovo di Novara. Tra alterne e drammatiche vicende Orta e l'isola rimasero sotto la dominazione dei vescovi di Novara fino al 1817, anno in cui la Chiesa novarese vi rinunciò per sempre a favore di Vittorio Emanuele I, riservando al vescovo il castello e i palazzi dell'isola.
Oggi una serie di viuzze strette e tortuose, ricche di palazzi signorili di epoca rinascimentale e barocca, e alcuni giardini magnifici fanno della piccolo paese il gioiello sull'Orta.
Si entra nel borgo tra eleganti palazzi coi loggiati aperti sui giardini digradanti a lago. Piazza Motta è un salotto chiuso su tre lati dai portici, all´ombra dei quali si articolano diversi negozietti mentre le terrazze dei caffè si spingono con i tavolini a lambire l´acqua. Lo sguardo viene subito catturato dal Palazzo della Comunità della Riviera, simbolo del lungo autogoverno che caratterizzò questa comunità. Proseguendo per via Olina, s´incontrano Casa Olina, l´Ospedale del 1602 e, all´incrocio con una piccola salita, Casa Monti Caldara, dalle caratteristiche balconate in ferro battuto, elemento presente in molte case del borgo. Poco oltre, la seicentesca Casa Bossi, oggi sede del Comune, con l´ingresso che si apre su un giardino che termina a lago.
Più avanti sorgono diverse dimore sette-ottocentesche e via Bersani, ricca di scorci medioevali. La Salita della Motta ha sul lato destro la quattrocentesca Casa detta dei Nani mentre quasi di fronte, a sinistra, il Palazzo De Fortis Penotti dalla bella facciata neoclassica e sulla destra Palazzo Gemelli, tardo rinascimentale. Il culmine della salita è rappresentato dalla Chiesa di S. Maria Assunta, edificata nel 1485, dallo stupendo  portale di pietra di Oria con capitelli a motivi floreali e figure di animali. Costeggiando le mura di palazzo Gemelli ci si avvia lungo la salita che porta al Sacro Monte. Ultima tappa, l´Isola di San Giulio, che sorge a circa 400 m dalla riva. Visti dal lago, l´alto campanile della Basilica, i giardini, le linde casette sembrano formare un palazzo fiabesco. La maggior parte della superficie dell´isola è occupata dal Seminario. La Basilica ha subito modifiche in tempi diversi. Sul luogo della primitiva chiesa fondata da S. Giulio nel 390, fu costruita nell´anno 800 un´altra chiesa, poi danneggiata nel sec. X. Uscendo dalla chiesa, una strada percorre ad anello tutta l´Isola. Verso il lago si trovano le antiche case dei canonici, oggi residenze private.
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