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Vino Cantine aperte in Trentino Alto Adige

Sabato 28 e domenica 29 maggio torna l’appuntamento “Cantine aperte” con eventi, degustazioni e visite alle aziende vinicole e ai vigneti. In tutta Italia si aprono al pubblico le porte delle più prestigiose cantine e delle aziende produttrici che aderiscono al turismo enologico, in grado di abbinare il viaggio e le visite alla conoscenza del territorio attraverso il vino. Nella regione del Trentino Alto Adige, che ha una lunga tradizione enologica, sono coinvolte nell’evento numerose cantine storiche, oltre a due distillerie e ad un frantoio, che si potranno visitare salendo a bordo dell’Enobus, un autobus gratuito in funzione dalle 10 alle 18 tra cantine e masi. Oltre alle visite e alle degustazioni, molte aziende propongono anche eventi legati al vino, spettacoli, corsi e appuntamenti ludici. 
Tra le cantine collegate con l’Enobus ci sono Endrizzi, casa vitivinicola dal 1885 a san Michele all’Adige, in provincia di Trento, dove alle 11.30 c’è una degustazione guidata dei vini più premiati della cantina e, all’ora di pranzo, una gustosa proposta gastronomica. Per i visitatori sono stati allestiti mercatini con specialità alimentari trentine, laboratori per bambini e animazioni con spettacoli. Il costo della visita è di 10 euro a persona. La cantina La Vis, a Lavis, propone di conoscere l’azienda Cembra, cantina di montagna di Cembra Lisignago, e il maso Franch, dove si degustano per 8 euro vini dei produttori dell’associazione “Strada del Vino e dei Sapori del Trentino”. Si visitano la cantina e il vigneto e si degustano le eccellenze enogastronomiche anche nel maso Poli, sempre a Lavis, che a fine giornata propone un lungo aperitivo musicale. Il costo, in questo caso, è di 10 euro.
L’elenco delle cantine è davvero lungo e le proposte sono davvero allettanti; tra queste ci sono la Cantina Roverè della Luna Aichholz, a Roverè della Luna, sempre in provincia di Trento, che apre le sue porte per degustare i vini migliori, dal nuovo Vervè Trentodoc Brut Millesimato 2012 al Traminer Aromatico Doc Trentino 2015 e al Lagrein Doc Trentino Vigna Rigli 2013. Sono previste anche visite guidate alla scoperta dei vitigni più rappresentativi della cantina e del territorio. Il costo della visita varia dai 5 ai 10 euro. La più alta tra le aziende trentine, Arunda in provincia di Bolzano, organizza visite e degustazioni in abbinamento agli speck altoatesini; anche la Cantina Mori Colli Zugna apre al pubblico con una degustazione di vini e di prodotti gastronomici dei soci della “Strada del Vino e dei Sapori del Trentino”, e con una mostra d’arte allestita presso l’enoteca. Il maso Toresella di Cavit, a Sarche di Calavino, in provincia di Trento, oltre alle degustazioni permette di assistere allo spettacolo teatrale gratuito Genesi di un primato. Alle Cantine Mezzacorona Rotari ci sono molti spettacoli ed attività ludiche per i bambini e degustazioni e visite alle cantine per i genitori al costo di 5 euro. Per le visite alle cantine Ferrari di Trento è necessaria la prenotazione, che prevede la visita al vigneto Alto Margon e alla villa Margon e, in cantina, di assistere al rito del sabrage, il colpo di sciabola alle bottiglie Maximum Brut. Il costo è di 15 euro.
La manifestazione “Cantine aperte” permette anche di visitare la distilleria Marzadro, a Nogaredo, con degustazioni della grappa Anfora e di una selezione di tre riserve invecchiate in botti, grappe abbinate al cioccolato italiano Domori per un costo di 5 euro. L’altra distilleria è Bertagnolli con una visita guidata gratuita e una degustazione organizzata dall’azienda agricola Mas dela Fam di Trento. Borgo dei Posseri, in località Ala, propone invece una degustazione gratuita seguita da un percorso multisensoriale che porterà gli ospiti all’interno di alcuni gazebo immersi nelle vigne. Infine, c’è la visita al frantoio Bertamini, ad Arco, per scoprire le caratteristiche organolettiche dell’olio del Garda.
Per informazioni: www.mtvtrentinoaltoadige.it
ansa
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Lungo le strade del vino dalla Francia al Sudafrica

In giro per il mondo tra filari storici, cantine d’autore e vini pregiati
Sono centinaia le strade ufficiali del vino diffuse in tutto il mondo: sono percorsi bellissimi da fare a piedi, in auto o in bicicletta, creati dalle maggiori regioni vinicole e valorizzati dagli enti locali per scoprire il territorio, le cantine, i diversi metodi di produzione e le etichette di vini più prestigiose. Unite in associazioni e federazioni e tutelate da norme locali, le strade del vino sono uno strumento che avvicina alla cultura, alla natura e ai sapori di ogni singola area vinicola, strettamente collegate al turismo e al commercio. Ogni regione di ogni Paese ne possiede più di una, soprattutto nel vecchio continente: dall’Austria alla Spagna, dalla Germania al Portogallo, dalla Svizzera alla Francia, terre dalle antiche tradizioni vitivinicole. Ma anche in California, in Sudafrica e in Nuova Zelanda si sono moltiplicati gli itinerari e i percorsi alla scoperta di vigneti e di cantine di altissima qualità che, in alcuni casi, stanno rubando la scena alle grandi aziende europee. Ecco una scelta delle strade più belle e famose da percorrere.
Alsazia, Francia
Ogni regione francese ha un numero altissimo di strade del vino, le route des vins, che attraversano vigneti generosi e curati come giardini in territori ricchi di sapori e di tradizioni. Sono percorsi turistici tra castelli, relais châteux, cantine e aziende che offrono un’ottima gastronomia e un organizzazione di accoglienza di alto livello. Tra le aree più ricche di itinerari ci sono il Bordeaux, la Borgogna, il Beaujolais, lo Champagne e la Côte du Rhône; nel Poitou Charente c’è persino un percorso, l’unico al mondo, dedicato al cognac. Eppure la strada del vino più antica di Francia è quella alsaziana, nata intorno al 1950: quasi al confine con la Germania, la route è un susseguirsi di villaggi - alcuni storici e bellissimi come Comar e Ribeauvillé - con le facciate a graticcio, le strade acciottolate attraversate da canali e ponti che scorrono lungo filari traboccanti d’uva. La route attraversa la regione da nord a sud per 170 chilometri in un dedalo di strade - circa 50 - che, corredate di cartelli informativi, raggiungono vigne, castelli e cantine aperte alle degustazioni degli ottimi vini bianchi alsaziani. Per informazioni: www.vinsalsace.com
Renania-Palatinato, Germania
Nata nel 1935 durante la grande e storica annata per la produzione di vini Riesling del Reno, la Weinstraße Renania-Palatinato è una delle strade del vino più belle della Germania sud-occidentale. E’ il percorso più antico che attraversa un paesaggio unico, dove si concentrano i vigneti più produttivi e una natura rigogliosa, punteggiata da borghi medievali, castelli, monasteri e boschi fiabeschi. La Weinstraße parte dalla Weintor, la porta del vino di Schweigen-Rechtenbach, al confine con la Francia, e termina dopo 85 chilometri a Bockenheim. Lungo il percorso una rete di aziende e cantine ospita viaggiatori e appassionati di vino attraverso sentieri ricchi di fascino e cultura e borghi storici come Bad Bergzabern, Edenkoben, Neustadt an der Weinstraße, Deidesheim, Bad Dürkheim e Grünstadt. Il percorso principale e le tante deviazioni sono collegate da un’ottima segnaletica: cartelli gialli riportano un grappolo d’uva con dieci chicchi e la scritta Weinstraße per non perdersi nella generosa foresta del Palatinato, la più estesa del Paese. La vicinanza del fiume Reno regala un clima favorevole anche per la coltivazione di fichi, kiwi, limoni e oleandri in una sorta di oasi dal microclima quasi mediterraneo, con una media di 225 giorni di sole all’anno. Il momento migliore per percorrere la strada è da marzo a ottobre, dopo la vendemmia, quando si susseguono feste, mercatini e degustazioni. Info:www.germanwineroute.com
Lavaux, SvizzeraNelle fertili terre del cantone del Vaud, lungo le rive settentrionali del lago di Ginevra, l’uomo ha creato i terrazzamenti di viti del Lavaux per la produzione di vino da un ottimo Chasselas, compiendo un lavoro armonioso e artistico. In realtà quest’anomala strada del vino in Svizzera, Terrasses de Lavaux, si può ammirare solo a bordo di un trenino, lento e pittoresco, che per più di tre ore sfiora i bellissimi vigneti. Si sale a bordo del Lavaux Express, in funzione da aprile a ottobre, da Lutry o da St-Saphorin, passando accanto a Aran e Grandvaux, Riex, Epesses e Dézaley. Dai finestrini i vigneti, che si estendono per trenta chilometri da Château de Chillon fuori Losanna, sono uno splendore, specie al tramonto quando i colori regalano ancora più emozioni. Dichiarate patrimonio mondiale dell’Unesco, le vigne rappresentano la storia e la cultura della nostra civiltà: conosciuti già a partire dall’XI secolo dai monaci benedettini e cistercensi che godevano dei loro frutti, pare abbiano origini romane, grazie al ritrovamento di alcuni reperti archeologici. Risale all’epoca medievale, invece, la costruzione dei terrazzamenti e dei sentieri che li circondano. Per informazioni: www.lavauxexpress.ch
Douro, PortogalloIl fiume Douro scorre sinuoso e lento tra le colline terrazzate di vitigni, punteggiate da quintas e castelli nel Portogallo del nord. La valle che attraversa e che porta il suo nome, una delle regioni vinicole più antiche d’Europa, produce il celebre vino Porto: si visita in automobile, in bicicletta o con un treno a vapore. Lo spettacolo lungo il fiume è struggente: i vigneti ricoprono il territorio, da dove spuntano villaggi, borghi, ristoranti, cantine belle come musei e alloggi romantici e ricchi d’atmosfera. Lungo le rive del fiume si vedono attraccati i barcos rabelos, le barche che un tempo, cariche di botti di vino, scivolavano fino all’Atlantico. Qui, tra il fiume e l’oceano, l’area vinicola è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco perché produce ancora artigianalmente il vino liquoroso più famoso del mondo. Alle visite enogastronomiche si uniscono quelle culturali: tanti, infatti, sono i musei, i castelli e le chiese che hanno fatto la storia del Paese. Il percorso per visitare la grande valle del Douro parte dalla città di Porto, culla del vino portoghese, e arriva fino in Spagna attraverso borghi, santuari barocchi, case coloniche circondate da vigneti e siti preistorici. Tantissime sono le tappe, dove fermarsi a degustare, dove fare acquisti o anche semplicemente dove visitare castelli, come quello di Guimarães, in cui nacque il primo re e fondatore del Portogallo. Si passa per Peso da Régua, famoso per il museo sulla produzione storica del vino, e si prosegue per Lamego, cittadina dominata dal santuario barocco di Nossa Senhora dos Remédios, che si raggiunge percorrendo una scalinata ricoperta di azulejos. E’ proprio in questo monastero che, alla fine del XVII secolo, nacque l’originale vino Porto: due mercanti londinesi, risalendo il fiume Douro, scoprirono che, aggiungendo acquavite al vino rosso dei frati, potevano preservarne la qualità durante le lunghe traversate per mare. Il successo del vino in Inghilterra fu immediato e molti commercianti inglesi decisero di trasferirsi nella città di Porto e lungo le rive del Douro per produrre il vino personalmente. Molti dei marchi che ancora oggi producono il Porto, infatti, recano nomi inglesi (Sandeman, Taylor’s, i più conosciuti). La strada del vino prosegue poi per Vila Nova de Foz Côa con il suo parco archeologico d’arte rupestre, patrimonio dell’Unesco, e termina a Barca de Alva, a due chilometri dal confine spagnolo, in un parco naturale. Info:www.visitportugal.com
Rioja, Spagna
Tra le numerose strade del vino in Spagna la più famosa è quella che attraversa i 54mila ettari di vitigni doc de La Rioja. La ruta è attrezzata con relais, ristoranti, cantine e musei per accogliere chi vuole scoprire il territorio, a nordest della Spagna, le sue tradizioni e il suo ricco patrimonio enogastronomico. Viaggiare lungo la strada de La Rioja significa anche entrare nella cultura e nella storia del Paese e avvicinarsi allo stile di vita dei numerosi villaggi e borghi presenti lungo la via. Tante sono le possibilità di entrare nell’area vitivinicola: la via più frequentata è quella in autobus o in automobile da Bilbao fino a Haro, la capitale del vino della zona. Qui, nell’incantevole borgo medievale si organizzano numerose visite guidate alle migliori cantine e si fanno ottime degustazioni di vini rossi, tra i più pregiati di Spagna. Un’altra opzione è partire da San Sebastián, attraversare Haro e raggiungere altri borghi medievali, come Samaniego, Elciego o Laguardia, nella vicina Rioja Alavesa. Qui, tra vigneti a perdita d’occhio spuntano cantine e aziende dove fermarsi a fare degustazioni e acquisti, in particolare vicino a Elciego, dove sorge la famosa e prestigiosa Bodega Marqués de Riscal, l’azienda vinicola più antica di Spagna. Oggi la struttura, realizzata da Frank O. Gehry, innovatrice e anticonformista, fa scuola tra i grandi produttori spagnoli di vino ed è anche un luogo di incontro e di studio, una vera città del vino. Informazioni: www.spain.info/it
Stellenbosch, Sudafrica
La produzione di vino sudafricano sta acquistando sempre più fama e considerazione internazionale, grazie all’esperienza vinicola francese insieme alle ottime condizioni climatiche e del suolo del Paese africano. Qui si coltivano ben 30 varietà dei vitigni e l’autoctono Pinotage e sono già 15 le strade del vino, riunite in un’associazione, che consentono di scoprire le cantine e le etichette di vino più prestigiose. La più famosa e frequentata è la wine road Stellenbosch e Franschhoek, la prima regione del vino nel Paese con un’area ricca di cantine aperte al pubblico per degustazioni e inserite in un paesaggio davvero unico: i filari, allineati in distese inifnite, sono circondati dalle montagne Helderberg e da parchi naturali immensi. La strada del vino, fondata nel 1971 e che si percorre in jeep o in bici, parte da Città del Capo e viaggia in direzione nordest verso la provincia del Western Cape, attraverso il distretto di Cape Winelands tra centinaia di tenute e aziende vinicole. Ogni anno la strada originaria si arricchisce di nuovi produttori e di cantine, in particolare quelli provenienti dalla zona di Franschhoek, ricca di ristoranti dove degustare le specialità gastronomiche. Il percorso è suddiviso in cinque itinerari minori, che raggruppano 150 cantine con il logo Wine Route all’ingresso: qui si fanno degustazioni o visite guidate ai vigneti e ai ristoranti più prestigiosi della zona. Per informazioni: www.wineroute.co.za
Sonoma, UsaA nord di San Francisco, nella soleggiata California, si estendono le due contee del vino più famose e accoglienti degli Usa: Napa e Sonoma, i cui vigneti producono ottimi Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot. La Northern Sonoma County Wine Road è la strada che permette di attraversare i ricchi filari, le cantine e le grandi aziendi che lavorano nella Sonoma Valley. L’itinerario, nato 40 anni fa, ha riunito numerose tenute in un’unica associazione che avvicina i viaggiatori e i curiosi ai sapori della gastronomia locale e soprattutto all’ottimo vino, che si produce nelle 197 cantine, sparse tra le colline della valle. Non è una vera strada, ma piuttosto un percorso di degustazioni dove sostare in ristoranti, alberghi, mercati, piccoli borghi e cantine prestigiose tra eventi e feste. A portare la cultura del vino in questa zona della California furono due italiani, Giuseppe e Pietro Simi, che nel 1876 fondarono a Healdsburg la Simi Winery. Per informazioni: www.wineroad.com
Nuova Zelanda
La lontanissima Nuova Zelanda è la nuova terra del Sauvignon e del Merlot, un ottimo vino che si produce nei vigneti lungo la strada panoramica Classic Wine Trail: l’itinerario unisce cultura, sapori e molte avventure, come si addice al territorio aspro e incontaminato che la ospita. Il percorso vinicolo si snoda per 380 chilometri, da nord a sud, tra Hawke’s Bay e Marlborough, attraverso scenari mozzafiato, foreste e litorali selvaggi. E’ un percorso fuori dalle solite mete turistiche, in tre grandi regioni produttrici di vino e nella capitale, tra villaggi rurali e fiumi, in particolare nella regione di Wairarapa, dove si può degustare e acquistare vini di qualità nelle oltre 120 cantine, con ristoranti e aree picnic. Il Wine Trail attraversa anche città e villaggi da scoprire, come Hastings, Napier, Greytown, Picton e Blenheim. Per informazioni:www.classicwinetrail.co.nz
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Nasce Osservatorio del Vino Italiano

Mai più discordanze sui numeri del vino made in Italy, e riflettori accesi sui luoghi reali di acquisto e consumo del canale 'Ho.re.Ca.', dagli Hotel ai ristoranti, alle enoteche, ai catering. Nasce l'Osservatorio del Vino Italiano, un network di realtà pubbliche e private per la raccolta, l'analisi, il commento e la diffusione dei dati statistici del settore vitivinicolo. 

Il nuovo strumento di monitoraggio e promozione di un settore che a fine anno ha a portata di mano l'obiettivo dei 5,5 miliardi di export, è un progetto promosso da Unione Italiana Vini (Uiv) con la partnership di Ismea, Sda-Bocconi Wine Management Lab, e la collaborazione di Wine Monitor-Nomisma. 

L'Osservatorio dei vino Italiano, ha detto il presidente Uiv Domenico Zonin, ''migliorerà la competitività di imprese capaci di non annoiare mai il mercato mondiale grazie alla varietà di zone produttive, di dimensioni d'impresa e di prodotto. Una varietà che però ha bisogno di conoscere le tendenze per vincere le sfide di mercato e che supporterà il management delle nostre aziende vinicole che avranno il vantaggio di avere analisi di mercato aggiornate e affidabili''. ''Nasce in casa Uiv - ha sottolineato il curatore del progetto Paolo Castelletti - uno strumento inedito per l'Italia a disposizione delle aziende. E' di fatto un Centro Studi per un comparto che finora ha sofferto di dati inorganici''. 

Al debutto oggi, presso la sede del ministero delle Politiche agricole, ha incassato il plauso del Mipaaf ''per la lungimiranza e il supporto alla promozione'' garantito dal nuovo strumento di monitoraggio statistico. ''Mettere insieme attori privati e pubblici di assoluta eccellenza - ha detto il vice ministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero, presente al taglio del nastro - può garantire al Sistema-Paese quelle informazioni necessarie per crescere sui mercati mondiali. Il settore che ha fatto passi da gigante nell'internazionalizzazione aveva bisogno di indicatori per far meglio il lavoro di imprenditore''.
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Crimea: media russi, vini locali al Merano Winefestival

- MOSCA - Vetrina italiana per i vini di Crimea, la cui annessione da parte della Russia ha causato tensioni internazionali e fatto scattare le sanzioni occidentali: al Merano Winefestival, in programma a novembre, ci sara' spazio anche per le bottiglie di una grande casa vinicola crimeana, Massandra. Lo riferisce Ria Novosti citando l' ufficio stampa della stessa azienda, che a sua volta riporta le parole di Helmut Koecher, organizzatore dell'evento.
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Papa Francesco riceve in Vaticano il mondo del vino

A cura di ANDREA DI BELLA


Sommelier, produttori, enologi da Papa Francesco: la data? Il 21 gennaio 2015, e riceverà in dono un tastevin speciale.

Come si sa il Santo Padre è nato a Buenos Aires ma ha radici nell’astigiano: proprio il nonno Giovanni possedeva un antico cascinale a Portacomaro Stazione, in provincia di Asti, a Bricco Marmorito, che da quelle parti, un tempo, chiamavano Bricco Bergoglio.

Questa è terra di Grignolino e forse per questo motivo il Pontefice è attaccato al mondo del vino e non ha mancato, in alcune occasioni, di accostare il vino alle occasioni di gioia.

“Il vino più è vecchio, più migliora” aveva detto riferendosi alle qualità della vecchiaia, mentre proprio sul legame stretto tra vino e gioia, commentando la parabola delle nozze di Caana: “Immaginatevi finire la festa bevendo tè … senza vino non c’è festa!”.
E che dire dello stemma pontificio di Papa Francesco dove a sinistra è rappresentato un grappolo d’uva d’oro!

180 tra vignaioli, sommelier, enologi e ristoratori saranno ricevuti in Vaticano. L’iniziativa è della Fondazione Italiana Sommelier, nella persona del suo presidente Franco Ricci. “Il Papa ama il vino e lo beve a tavola a Santa Marta – ha dichiarato Ricci – io gli ho scritto chiedendo di fargli visita con un vasto gruppo del nostro settore e Padre Georg mi ha risposto”.

Gli assaggiatori della bevanda, porteranno in dono al Papa un tastevin, la piccola ciotola d'argento usata per la degustazione dei vini, simbolo dei sommelier, che per l'occasione indosseranno la loro divisa tipica.

All'udienza ci saranno cinquanta produttori prestigiosi tra cui Angelo Gaja, Antinori, Biondi Santi, enologi di fama, rappresentanti dell’università, della stampa di settore, di Gambero Rosso e di Slow Food.

Il vino compare ben 224 volte nella Bibbia e allora… che festa sia! 
mondodelgusto.it

Sparkle premia e festeggia le bollicine 200 etichette al Westin Excelsior di Roma il 22 novembre

- 80 aziende spumantistiche e oltre 200 etichette per un viaggio tra le migliori bollicine italiane.

Questo è Sparkle Day 2015, la manifestazione curata e organizzata dalla rivista Cucina&Vini, che offre la possibilità di degustare il meglio della produzione spumantistica nazionale.

L'appuntamento è sabato 22 novembre dalle 16.00 alle 22.00 nei saloni del The Westing Excelsior di via Veneto a Roma; in questa occasione verranno anche assegnate le 5 Sfere, il simbolo con il quale la Guida Sparkle 2015 premia le top label delle bollicine italiane. Un viaggio di colori, profumi e sapori attraverso i territori vocati, con Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg a guidare il gruppo con ben 19 cantine, seguito da Franciacorta con 14, Trento Metodo Classico con 12. Da Nord a Sud, non mancheranno etichette significative anche da altri regioni come il Piemonte, l'Alto Adige, il Friuli, la Toscana, le Marche, l'Abruzzo, l'Umbria, il Lazio, la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna.

"Un parterre straordinario che conferma il successo e la credibilità dello Sparkle Day - commenta Francesco D'Agostino, direttore di Cucina&Vini e curatore della guida Sparkle - Non capita spesso di poter degustare, tutte insieme, le migliori bollicine presenti sul mercato. Un appuntamento imperdibile per i tanti appassionati ma anche per i semplici curiosi che avranno inoltre la possibilità di provare dei gustosi abbinamenti con alcune eccellenze food di altissima qualità; previsti laboratori per degustare l'abbinamento col Parmigiano".
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Calici di stelle ad agosto in Puglia. Manifestazioni per promuovere il vino

Torna in Puglia 'Calici di stelle', l'evento enogastronomico che nella sua 16/a edizione si terrà a Trani e a Copertino (Lecce) dal 5 agosto. La manifestazione è organizzata da Mtv e Città del vino ed è stata presentata a Bari in conferenza stampa alla presenza, tra gli altri, dell'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. In degustazione le etichette delle migliori cantine regionali, suddivise in tre itinerari.
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Il vino di Cremisan alla VII edizione di Gusto in Scena 2014

Il vino di Cremisan alla VII edizione di Gusto in Scena 2014, la manifestazione enogastronomica che si svolgerà anche quest’anno a Venezia da domani al 18 marzo. Nello stand del Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo), la ong e agenzia educativa del network salesiano, si potrà conoscere il progetto di rilancio della cantina di Cremisan nei Territori Palestinesi, il cui obiettivo è di contribuire attraverso una buona gestione della produzione viti-vinicola al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione araba che vive compresa tra Gerusalemme, Beit Jala e Betlemme attraversata dal muro di separazione israeliano. Luca Cristaldi del Vis guiderà alla scoperta della produzione della cantina e alla degustazione del vino.
agensir.it

Il futuro del vino si gioca in India

Presto in giro per il mondo potrà esserci del vino prodotto in India ed etichettato da uno dei più bei nomi dell'industria enologica mondiale. Intanto, nel mercato più ricco al mondo per il vino, quello americano, si attende una crescita a due cifre dei consumi di bottiglie. Tutto mentre si affacciano, anche in Italia, etichette nuove come quelle biologiche. È la dimostrazione, se ve ne fosse bisogno, della dinamicità del mercato agroalimentare mondiale - molto meno di quello interno - ma soprattutto di quello enologico, che continua a muovere miliardi e a creare aspettative in produttori e commercianti. Una partita in cui l'Italia può avere un ruolo più importante di quello attuale. A patto di riuscire ad acquisirlo e mantenerlo. Stando alle informazioni fatte circolare da Winenews, una delle più qualificate reti italiane d'informazione vitivinicola, la Moet-Hennessy (Lvmh) - uno dei gruppi di alta gamma nell'alimentare e non solo - ha fra i suoi piani di crescita quello di produrre bollicine in India. Il gruppo francese sta completando i lavori per realizzare una cantina nel Nashik (regione di Dindori) con 19 ettari piantati nel 2011 a Pinot Nero, Chenin Blanc e Chardonnay, che dovrebbero garantire una capacità produttiva di 50mila casse all'anno. Non una grande produzione, ma certamente l'inizio di una strategia di espansione nel mercato locale (che conta 1,4 miliardi di abitanti), che potrebbe poi guardare anche ad altre aree di consumo. E, proprio quest'ultimo, come si è detto sopra, è previsto in forte aumento negli Usa, cioè nel primo mercato al mondo in fatto di vino e alimentare in genere. Nei cosiddetti "convenience store" che possono vendere vino, è stato rilevato un potenziale di crescita che non si era mai visto negli ultimi 30 anni. Intanto i prezzi al consumo sono cresciuti costantemente negli ultimi 6 mesi. E ancora, sempre negli Usa, l'indice sulla fiducia e sulle intenzioni di spesa dei consumatori monitorato da Nielsen, è cresciuto di due punti nei primi tre mesi del 2013. Tutti dati che, messi insieme, aiutano a guardare con (cauto) ottimismo al futuro, nonostante la crisi. Ben venga, quindi, l'aumento di vendite oltreoceano - l'Italia ha iniziato il 2013 con un +10,7% in quantità e il +14,2% in valore nei primi due mesi, come dicono i dati dell'Italian Wine & Food Institute -, soprattutto perché invece i consumi nazionali continuano ad essere in "caduta libera", come ha sentenziato Nomisma pochi giorni fa. In Italia, l'anno si è aperto con vendite in contrazione del -2,9%. Ma, anche nel nostro Paese potrebbe muoversi qualcosa di diverso proprio nel mondo del vino. Sempre Nomisma ha segnalato un certo interesse dei consumatori nostrani verso le etichette ottenute da uve coltivate con più tecniche compatibili con l'ambiente. Una nicchia, certo, ma in tempi di magra come questi tutto vale per guardare in avanti con un mezzo sorriso. Anche se il futuro del comparto si gioca in altri mercati. avvenire.it

I vini di fascia alta sfidano la crisi

Il vino nostrano batte molti concorrenti e continua a costituire uno dei primati del Paese agroalimentare, ma segna il passo su alcuni, cruciali, fronti di consumo. Nel 2012 ad esempio, per la prima volta dopo 10 anni, sono diminuite le vendite nei supermercati, anche per la tradizionali bottiglie da 75cl. A dirlo è un'indagine di SymphonyIri che verrà presentata a Vinitaly 2013, che aggiunge particolari ad un quadro buono ma non eccelso, positivo per molti aspetti ma delicato per molti altri.
Proprio nella grande distribuzione organizzata, infatti, è stato registrato un calo delle vendite di vino confezionato pari al 3,6% in volume rispetto al 2011. Nonostante la tendenza negativa, sono d'altra parte aumentate del 3,3% le vendite del vino in bottiglia a denominazione d'origine nella fascia di prezzo superiore ai 6 euro. Una flessione più contenuta è stata anche segnalata per il vino in brik che perde l'1,7%; tengono poi le "bollicine" con un - 0,6% e crescono anche le vendite del vino a marca commerciale, prodotto dalle catene distributrici (+1,9% sempre a volume). Lo scorso anno, sempre nella distribuzione organizzata, sono saliti pure i prezzi di vendita: +5,5% per il totale del vino confezionato, +4,5% a litro per le bottiglie e +10,1% per i brik.
Cosa significa tutto ciò? Prima di tutto, deve far pensare il calo di vendite nel canale commerciale che comunque rappresenta buona parte del futuro del mercato alimentare nazionale. Poi, che di fatto si sta assistendo ad una divaricazione del mercato fra bottiglie di fascia alta e vini di qualità bassa. Basta pensare che, per esempio, i vini a denominazione sotto i due euro (una fascia di prezzo che rappresenta il 25,2% del mercato) perdono a volume il 18,3%.
Storie a sé, inoltre, sono raccontate da alcuni particolari vini. Quello più venduto nei supermercati italiani è il Lambrusco con più di 14 milioni di litri per un valore di 44 milioni di euro. Seguono Chianti, Montepulciano d'Abruzzo, Barbera, Bonarda, tutti vini conosciuti dal grande pubblico dei consumatori.
Se questa è la tendenza nei supermercati, il resto del comparto - che continua ad essere di fatto uno dei più ricchi dell'agroalimentare italiano - si gioca il futuro su alcune idee di fondo. Nei rumors che precedono il Vinitaly, ad esempio, circolano alcuni concetti: export, qualità, sostenibilità, diversità e aggregazione. Sono queste, infatti, le parole chiave maggiormente in grado di rappresentare il settore e soprattutto le leve in grado di sostenere ancora la sua crescita. Elementi che in parte sono noti e già ampiamente presenti, ma in parte ancora tutti da costruire con più concretezza, come quello della maggiore aggregazione per riuscire ad essere meglio presenti sui mercati.
Occorrerà osservare se le aziende e gli imprenditori sapranno - come già accaduto - farsi forti delle qualità che hanno per continuare a crescere. L'alternativa non è stare fermi, ma retrocedere.
avvenire.it

La città del vino. Tour tra i vigneti e le storiche cantine di Vienna

(di Ida Bini)
Lunghi filari di vigne ricoprono le verdi colline dei sobborghi che circondano Vienna: i generosi vigneti della capitale austriaca occupano un enorme territorio (circa 700 ettari), tutelato con rigide leggi ambientaliste sull’edificabilità, dove più di 300 viticoltori producono in 12 storiche cantine ottimi e prestigiosi vini bianchi e rossi. Sono numeri importanti per l’economia austriaca e per Vienna, l’unica città al mondo che vanta all’interno di un centro urbano un’eccellente produzione di vino Riesling, Sauvignon Blanc, Grüner Veltliner, Weißburgunder, Gelber Muskateller e del rosso Zweigelt. I primi a introdurre a Vienna sistemi innovativi per la coltivazione della vite furono i Romani; nel tardo Medioevo gran parte degli attuali distretti erano già ricoperti di vigne, aumentandone il numero verso i sobborghi periferici.
Quest’aspetto insolito della capitale austriaca si scopre passeggiando a piedi o in bicicletta tra i vigneti appena vendemmiati con vista sul Danubio dei distretti di Kahlenberg, Nussberg, Grinzing e Bisamberg e nel sobborgo di Mauer, dove il fiume e il bosco viennese creano un microclima ideale.Oppure visitando le cantine – storiche e moderne - sparse per la città ed entrando nelle tante taverne (Heuriger) a bere il vino nuovo (entro l’11 novembre) e a gustare le prelibatezze gastronomiche locali. Ogni produttore di vino, infatti, oltre alle cantine ha almeno un Heuriger dove viene servito il proprio vino novello e le migliori etichette accompagnate da zuppe di funghi, Schnitzel (cotoletta di vitello impanata) e crauti. L’Heuriger è un’allegra taverna, un locale informale e piacevole con intimi giardini, verande o accoglienti salette, riconosciuto ufficialmente nel 1784 dall’imperatore Giuseppe II; oggi sono irresistibili tappe dove bere una grande varietà di vini, ottenuti anche da coltivazioni biodinamiche, e mangiare cibo viennese in compagnia e al suono di valzer. L’autentico Heuriger viennese si riconosce dalla scritta Ausg’steckt e da una frasca di pino appesa all’entrata che indica che il locale è aperto ma alcune di queste taverne si trovano in palazzi storici, come quello sorto in un ex convento restaurato e di proprietà dei fratelli Wieninger (www.wieninger.at) nell’area di Stammersdorf dove si fa coltivazione biodinamica.
Oppure l’Heuriger e le cantine a volta con le pareti in mattoni tra le vigne di Grinzing del celebre produttore di vini biologici Stefan Hajszan Neumann (www.hajszanneumann.com) dove anche il cibo è bio. C’è anche il locale dei produttori Weingut-Langes (www.weingut-langes.at) di Bisamberg che hanno trasformato le ex stalle del castello di Abensperg-Traun in una grande e accogliente taverna. Storica e imperdibile è la taverna del produttore Mayer am Pfarrplatz (www.pfarrplatz.at), che si trova in una casa dove visse Ludwig van Beethoven accanto alla cantina Altwein-Keller; i vini che qui vengono serviti hanno avuto la fortuna di essere stati fermentati a suon di valzer e delle note di Bach, Haydn e Mozart. L’elenco è lungo ma si consiglia una sosta anche da Fuhrgassl-Huber (www.fuhrgassl-huber.at), dove si beve un ottimo Riesling del colle Nussberg; nel tradizionale Kierlinger (www.kierlinger.at), in un ambiente storico, dove si degusta il miglior formaggio spalmabile di Vienna; da Winzerhof Leopold (www.winzerhof-leopold.at) con un ottimo buffet e una cantina di vini pluripremiati. Tante e tutte da visitare per gli acquisti o le degustazioni sono le cantine, prestigiose e interessanti anche dal punto di vista architettonico, come Cobenzl (www.weingutcobenzl.at), di proprietà del Municipio, con etichette di grande prestigio, e, nel cuore della città, le 6 cantine con 60mila pregiate bottiglie del Palais Coburg (www.coburg.at), uno degli alberghi più eleganti di Vienna, con una ricca biblioteca, uno spazio per degustazioni e una sala delle cantine interamente dedicata allo champagne viennnese. La sua collezione di vini rari è una delle migliori del mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Molto interessanti sono l’azienda vitivinicola e l’Heuriger di Rainer Christ (www.weingut-christ.at) nel sobborgo di Wien-Jedlersdorf, dove la modernissima cantina è stata realizzata usando semplici materiali come la pietra, il vetro e il legno. La cantina Villon (www.villon.at) è una delle più antiche di Vienna, nata 500 anni fa nel cuore della città: qui si possono fare visite guidate ai quattri piani e fare degustazioni a lume di candela. Da non perdere, infine, c’è la spumanteria Schlumberger (www.schlumberger.at), la più antica d’Austria, la cui cantina risale a 300 anni fa: è un vero labirinto lungo diversi chilometri, dove durante le visite si possono osservare le diverse fasi della produzione dello spumante.
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Novità del Movimento Turismo del Vino: CONFERENZA INTERNAZIONALE ENOTURISMO 2012 a Perugia

ATTESI IN UMBRIA 40 PAESI PER LA CONFERENZA INTERNAZIONALE ENOTURISMO 2012

(Servizio in  preparazione sulla web radio)

Amici del Movimento le iscrizioni all'International Wine Tourism Conference & Workshop sono ancora aperte, pertanto vi invitiamo tutti a partecipare
Degustazioni, press tour, case history da tutto il mondo, workshop per più di 300 professionisti, tra tour operator, aziende, giornalisti, blogger e player dell’enoturismo provenienti da 40 Paesi. Questi i numeri attesi per la 4^ Conferenza Internazionale sul Turismo del Vino (Perugia, 30 gennaio - 2 febbraio 2012) l’evento che tra un mese farà tappa in Umbria e per la prima volta in Italia, grazie alla partnership tra l’organizzatore Wine Pleasures e il Movimento Turismo del Vino Italia, con le sue mille cantine italiane associate. Nell’iniziativa – che vede anche la partecipazione della Regione Umbria attraverso l’Apt Umbria - si farà il punto sugli strumenti per promuovere un’economia che in Italia vale 5 miliardi di euro e che non conosce crisi. Secondo la presidente del Movimento Turismo Vino, Chiara Lungarotti:  “Il vino è un prodotto sempre più globale. Anche la promozione dell’enoturismo, che è la vetrina del settore, deve seguire la stessa strada. Per intercettare nuovi pubblici – ha continuato la presidente Lungarotti – è indispensabile perciò puntare anche sugli strumenti offerti dai nuovi media. Promozione sul web 2.0 e app per smartphone e tablet sono elementi ormai centrali quanto la qualità del vino e dell’accoglienza”.
Ed è proprio sui nuovi media – lo strumento usato dal 30% degli enoturisti italiani per organizzare la propria vacanza (dati Città del Vino – Censis 2011) – che si concentreranno diverse relazioni previste nelle 5 sessioni plenarie. Strade del Vino 2.0., realtà aumentata, Twitter, sono solo alcuni degli argomenti della conferenza, dove interverranno anche l’assessore alle Politiche Agricole e Agroalimentari della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, il direttore del Centro Estero Umbria, Massimiliano Tremiterra e dell’assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia, Dario Stefàno. Numerose le degustazioni in programma, con esperti da tutta Europa: dall’Italy Grand Tasting, a cura del ‘Master of Wine’, Jane Hunt (30 gennaio ore 19.00) alla degustazione “Tutta Puglia” a cura di MTV Puglia (31 gennaio ore 17.00) al tasting vini passiti MTV Umbria (1 febbraio ore 18:30), alle cene a tema Croazia e Umbria. Focus inoltre su territori con gli educational tour dedicati a tour operator e giornalisti per conoscere le eccellenze di Toscana, Campania e naturalmente dell’ Umbria, con le sue 190 cantine di cui 62 socie del Movimento Turismo del Vino. Il 2 febbraio la domanda internazionale incontrerà l’offerta umbra nel Workshop sul Turismo del Vino (Sala Podiani- Galleria Nazionale dell’Umbria ), realizzato in collaborazione con la soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria: una piattaforma per promuovere i territori attraverso la vendita pacchetti enoturistici, prodotti del turismo eno-gastronomico e servizi correlati.
Per info www.movimentoturismovino.it e www.iwinetc.com.
Tra i patrocini e i partner dell’evento: Regione Umbria, Assessorato Agricoltura, APT Umbria, Centro Estero Umbria, Camera di Commercio Umbria,Comune e Provincia di Perugia, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria, Coordinamento delle Strade del Vino, La Bottega di Olivia&Marino, 2.0


per i dettagli del programma:
conference programme
social programme
tour operator programme

Per contatto:
InterCOM
Ufficio stampa Conferenza Internazionale Turismo del Vino e Workshop (IWINETC) 2012 per MTV
Ilaria Koeppen 334.3486392 koeppen@agenziaintercom.it
Simone Velasco 339.5818511 simovela@gmail.com
tratto da http://www.movimentoturismovino.it