Torna Cantine Aperte in Piemonte e in tutta Italia grazie al Movimento Turismo del Vino, l’associazione di cantine italiane che promuove l’enoturismo da oltre trent'anni. Quest’anno nell'ultimo weekend di maggio si potranno visitare le Cantine Socie di Movimento Turismo Vino sparse in Piemonte: Langhe, Roero, Monferrato, colline Novaresi.
Cantine Aperte in Piemonte Al via il tradizionale appuntamento il 25 e 26 maggio
Enoturismo, torna l’evento “Fine” di Valladolid: riflettori su Marche e Sicilia
Si terrà a Valladolid (Spagna) il 13 e 14 marzo il Salone Internazionale dell’Enoturismo – Fine #WineTourismMarketplace – che vedrà quest’anno una nutrita partecipazione italiana di cantine e strade del vino supportate dalla Regione Marche e dall’Irvo della Regione Sicilia, pronte a presentare a top buyer qualificati provenienti da tutto il mondo le proprie proposte in tema di enoturismo.
Fine è un mercato di contrattazione rigorosamente B2B riservato ai professionisti dell’enoturismo che celebrerà quest’anno a Valladolid la sua 5ª edizione. Sono attese 140 aziende enoturistiche provenienti da Spagna, Portogallo e dalle regioni italiane che incontreranno quasi 90 operatori turistici provenienti da 23 Paesi.
Il direttore generale della Feria de Valladolid, Alberto Alonso, ha spiegato come Fine «presentandosi come un mercato aperto ai professionisti di tutto il mondo, riconfermi la sua vocazione internazionale» e come «l’inclusione, quest’anno, dell’offerta italiana proposta dalle Regioni Marche e Sicilia, consolidi ulteriormente questa caratteristica. L’ampliamento dell’offerta enoturistica sarà molto apprezzato dai buyer/tour operator che animano il market place i quali beneficeranno una maggiore diversità di proposte per disegnare i loro modelli di viaggio».
La presenza della Regione Marche e della Sicilia prevede anche la loro partecipazione al programma di conferenze tecniche, dove si parlerà di modelli enoturistici di successo in diverse parti del mondo e di come il cinema e la letteratura possano fare da apripista alle visite in cantina e alla scoperta dei territori.
Questa edizione di Fine ha visto una crescita sia nel numero di cantine e wine routes sia nel numero di buyer internazionali presenti. L’attività si estenderà anche ai seminari tecnici e ai fam trip. Il programma di conferenze tecniche inizierà con un intervento di Paul Wagner, esperto americano che parlerà dei modelli enoturistici di successo in diverse regioni del mondo.
lagenziadiviaggimag.it
Alto Piemonte e Gran Monferrato: la più grande Città Europea del Vino
Un viaggio lungo nove mesi attraverso 20 città dell’Alto Piemonte e Grande Monferrato per raccontare la ricchezza dell’offerta enoturistica di questa area grazie all’evento Città Europea del Vino 2024 che durerà fino a novembre. Un’importante occasione per portare sul territorio eventi promozionali, strategie di marketing, studi universitari e collaborazioni internazionali, coinvolgendo consorzi di tutela, Camere di commercio, enti locali, aziende, università, con positive ricadute economiche e turistiche.
La vera protagonista sarà la parte “off” dedicata a turisti ed enoturisti che prevede ben 40 tra tour, cene, wine days, mostre mercato, eventi musicali, premi letterari e fotografici, momenti formativi e di approfondimento tra i quali un percorso sull’enoturismo con Roberta Garibaldi.
Il Piemonte si conferma come la seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo che cresce a quota 1.362 milioni di euro (erano 1.235 milioni nel 2022). Dietro questi numeri, un altro fenomeno in crescita: turisti soprattutto italiani ed europei, sempre più alla ricerca di esperienze enogastronomiche come elemento centrale del viaggio in questa destinazione.
Il territorio si racconterà attraverso un rinnovato storytelling, incentrato su una zona geografica che fa della biodiversità e del rispetto della natura e dello stile di vita rurale il suo principale valore. “Un riconoscimento -ha commentato Vittoria Poggio, assessore al turismo della Regione Piemonte– che attesta ancora una volta il primato piemontese in questo settore, che attira migliaia di turisti e investitori e ne attirerà ancora di più grazie alla programmazione nelle nostre venti città”.
guidaviaggi.it
Sei Strade del Vino Sicilia al Salone dell’enoturismo in Spagna
Un incontro che diventa condivisione di intenti, propositi e visioni comuni. È stato questo, in primis, il senso del viaggio intrapreso dalle Strade del Vino e dei Sapori dell’Etna e del Val di Noto, protagoniste nei giorni scorsi di una degustazione tematica di vini, spumanti e oli di entrambi i territori, organizzata nel Palazzo Vigo di Riposto dalla Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna.
Una collaborazione che proseguirà e, anzi, si amplierà in vista del Salone internazionale dell’enoturismo ‘Fine Wine Tourism Marketplace’, in programma il 13 e 14 marzo a Valladolid in Spagna. Grazie ad un finanziamento dell’Irvo, Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, sei Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia prenderanno parte alla manifestazione per incontrare buyers e tour operator interessati alle proposte enoturistiche ed enogastronomiche dei diversi territori siciliani.
Capofila del progetto Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, promotore ed interlocutore con l’assessorato regionale all’Agricoltura e con l’Irvo. Coinvolti anche altri cinque territori: Strada del Vino e dei Sapori Val di Noto, Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi, Strada del Vino e dei Sapori di Mazara, Strada del Vino e dei Sapori di Marsala e Strada del Vino e dei Sapori delle Terre Sicane.
“Si tratta di un progetto molto ambizioso che vede per la prima volta partecipare sei Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia ad un evento internazionale – spiega Marika Mannino, direttrice della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna – Porteremo al Salone un catalogo delle proposte turistiche ed enogastronomiche di questi sei territori siciliani, che include una sorta di almanacco con tutte le aziende associate alle rispettive Strade del Vino e dei Sapori con le descrizioni dei servizi che offrono. È la prima volta – prosegue – che viene realizzata un’operazione di comunicazione di questo tipo. In più, anche se si tratta di una fiera di servizi e di promozione di esperienze, porteremo anche dei prodotti, vini ed oli da far degustare al desk in cui accoglieremo i buyers. Ringrazio – conclude Marika Mannino – per questa importante opportunità l’assessorato regionale all’Agricoltura e l’Irvo, che hanno creduto alla bontà del progetto di promozione del territorio”.
‘Fine Wine Tourism Marketplace’, fiera che ogni anno attrae una settantina di agenzie e tour operator provenienti da tutto il mondo, rappresenta una vetrina di eccellenza per promuovere le proposte dei sei territori siciliani. Una scommessa a cui la Regione Siciliana ha subito creduto. “Noi crediamo molto nell’enoturismo perché la Sicilia, con le sue peculiarità, i suoi beni culturali, i suoi beni ambientali, è un palcoscenico molto interessante – spiega Gaetano Aprile, direttore dell’Irvo Sicilia – tanto è vero che moltissime aziende riescono a vendere la propria produzione attraverso questo tipo di attività. E lo riteniamo importante anche in vista del 2025 quando la Sicilia sarà regione per l’enogastronomia a livello europeo. Partecipare a queste fiere è fondamentale per veicolare l’immagine della nostra terra. Su questo stiamo puntando. Alla fiera parteciperanno solo sei Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia perché le altre non sono ancora organizzate. Di questo – conclude Aprile – abbiamo parlato anche con l’assessore regionale per far sì che tutti i territori abbiano delle Strade del Vino che funzionano affinché tutto il territorio possa essere in grado di ospitare i visitatori che giungeranno”.
travelnostop.com
Reggio Emilia, al centro Malaguzzi arriva l’evento vintage ‘VinoKilo’
L'atteso appuntamento per gli amanti dello shopping vintage sarà a Reggio Emilia da oggi fino al 18 febbraio
REGGIO EMILIA – Da oggi e fino al 18 febbraio a Reggio Emilia arriva il famoso evento VinoKilo, la vintage Kilo Sale più famosa d’Europa. L’appuntamento, tra moda e buon vino, è al Centro Internazionale Loris Malaguzzi. Per partecipare sarà necessario prenotare la data, l’ingresso e i biglietti (alcuni gratuiti ma limitati). VinoKilo permette di acquistare abiti vintage per rinnovare il proprio guardaroba all’insegna del “sostenibile”. Chi vorrà, inoltre, potrà portare con sé i vestiti che non indossa più per ottenere un buono in euro per ogni kg di indumenti donati.
stampareggiana.it
Strada Vino e Sapori Etna, doppio evento a Riposto e Milo
Due degustazioni tematiche di vini e oli per promuovere il territorio attraverso le sue eccellenze enogastronomiche. Questo il filo conduttore del doppio appuntamento organizzato dalla Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, in collaborazione con il Comune di Riposto e la Pro Loco Riposto e con il Comune di Milo e la Pro Loco di Milo.
Si inizia venerdì 16 febbraio, al Palazzo Vigo di Riposto, alle 19.30, con “Strade che si incontrano: Strade del Vino e dei Sapori dell’Etna e del Val di Noto si raccontano”, un viaggio esperienziale tra vini e spumanti ottenuti da vitigni autoctoni prodotti nei terroir etnei e del Val di Noto. L’evento vedrà la partecipazione anche degli studenti dell’Istituto Professionale per i Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera ‘G. Falcone’ di Giarre che prepareranno un piatto degustazione con arancinetto al nero di seppia, polpo arrostito e crema di patate, trancio di schiacciata di pesce (pomodoro, bietole, cozze, calamari, gamberetti e tuma), filetto di pesce azzurro scottato e aromatizzato al limone, sformato di pasta alle alici e mollica atturrata e crostatina. In chiusura prevista anche la degustazione di un distillato locale.
Secondo appuntamento, venerdì 23 febbraio, al Centro Servizi di Milo, alle ore 19.30, con la degustazione “Il mantello dell’Etna: le espressioni del Nerello Cappuccio”. Anche questa degustazione sarà accompagnata da oli, esclusivamente di produzione etnea. I vini saranno abbinati ad un piatto degustazione con millefoglie di patate, caponata, carciofo al forno, arancinetto, insalata di trunzo, tortino di patate e carote con cavolo viola e panelle palermitane. A chiudere la serata sarà un’eccellenza di distillato locale accompagnato dagli ‘nzuddi della tradizione orientale dell’isola.
A guidare le due degustazioni i sommelier professionisti Danilo Trapanotto (ONAV Catania) e Gioele Micali (AIS Sicilia), il docente esperto Riccardo Randello (ONAV Catania) e il capo panel CCIAA Sud Est Sicilia Ercole Aloe, durante le quali saranno presenti anche i produttori, circa venti.
“Raccontare il territorio attraverso le proprie eccellenze agroalimentari è uno dei modi migliori per promuoverlo al meglio – sottolinea Gina Russo, presidente della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna – Farlo unendo due aree della Sicilia molto apprezzate è un’esperienza ancora più completa e oggi ancor più importante per accogliere un turista che è sempre più preparato in materia di sapori. La nostra mission è proprio questa: raccontare al meglio l’identità e la storia che ci caratterizza, un progetto di promozione turistica che, partendo dalle eccellenze agroalimentari, si ripromette di creare scambi e interconnessioni tra le diverse aree di produzione. D’altronde sono sempre più numerosi i turisti in cerca di itinerari del gusto, di esperienze ed eventi legati al mondo del vino e dei prodotti tipici”.
travelnostop.com
Trentunesima edizione di Cantine Aperte in Piemonte Tradizionale appuntamento il 27 e 28 maggio 2023
Torna Cantine Aperte in Piemonte e in tutta Italia grazie al Movimento Turismo del Vino, l’associazione di cantine italiane che promuove l’enoturismo da oltre trent'anni. Quest’anno nell'ultimo weekend di maggio si potranno visitare le Cantine Socie di Movimento Turismo Vino sparse in Piemonte: Langhe, Roero, Monferrato, colline Novaresi.
Bergamo e Brescia, unite nella "Capitale Italiana della Cultura 2023" alla scoperta dei loro vini
Bergamo e Brescia, unite nella "Capitale Italiana della Cultura 2023", sono ricche di storia, arte e cultura, ma possiedono entrambe una particolare vocazione per la produzione di vini che si sono affermati sia in ambito nazionale che in vari mercati esteri.
Ascovilo, associazione dei 13 consorzi vitivinicoli lombardi, sarà protagonista con Ais del cartellone ufficiale di “Brescia Bergamo Capitale della Cultura“. Domenica sette, dalle 10 alle 18, la suggestiva Città Alta di Bergamo (Circolino di Città Alta, Vicolo Sant’Agata 19) sarà il palcoscenico ideale per conoscere, scoprire (o riscoprire) i “nostri” vini, in collaborazione con Ascovilo (Associazione Consorzi Tutela Vini Lombardi a DOCG, DOC e IGT), Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Moscato di Scanzo, Lugana D.O.C., Valtènesi Riviera del Garda Classico, Garda DOC, Consorzio Montenetto e Consorzio Tutela I.G.T. Valcamonica. Il programma della giornata prevede il banco di assaggio con otto denominazioni e oltre cinquanta etichette in degustazione (Valcalepio DOC, Moscato di Scanzo DOCG, Lugana DOC, Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC, San Martino della Battaglia DOC, Garda DOC, Capriano del Colle DOC, Valcamonica IGT).
Nel corso dell'evento si svolgeranno quattro diverse masterclass. La prima alle 11.45 dedicata all’abbinamento cibo/vino, assaggio del piatto tipico bresciano "risotto al bagòss" abbinato a tre vini bresciani (Lugana DOC, Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC, Garda DOC).
La seconda alle 13 dedicata all’abbinamento cibo/vino, assaggio del piatto tipico bergamasco "scarpinòcc" abbinato a tre vini bergamaschi (Valcalepio DOC) e la terza Masterclass alle 14.45 dedicata alle denominazioni bresciane. Cinque vini in degustazione: Lugana DOC, Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC, Garda DOC, Capriano del Colle DOC, Valcamonica IGT. Alle 16.15 l'incontro sarà dedicato a sei vini in degustazione: tre Valcalepio DOC, tre Moscato di Scanzo DOCG.
"L’aspettò più importante di questo evento è la collaborazione tra Consorzi di province diverse, collaborazione fortemente cercata e voluta e egregiamente orchestrata dalla nostra Presidente Giovanna Prandini - ha spiegato Francesca Pagnoncelli, presidente del Consorzio Moscato di Scanzo -. Inoltre la cultura del vino è quantomai necessaria in un momento storico in cui il nostro mondo è protagonista nel poter preservare terra e nel valorizzare economie di interi territori".
Il calendario Ascovilo per la Capitale della cultura passa anche dal teatro. Il 9 giugno, infatti, alle 18 si terrà lo spettacolo Parole al vino al Museo Diocesano, Via Gasparo da Salò 13 di Brescia. Laura Donadoni, Maurizio Rossato e Francesco Quarna presentano l'incontro all’insegna del vino e della poesia da sempre grandi alleati. Un modo per proporre, consigliare e far conoscere il vino e la poesia con un percorso attraverso grandi autori della letteratura, in rapporto alle loro opere, al vino e al territorio. La giornalista e wine educator Laura Donadoni, intervisterà alcune fra le personalità più importanti del mondo del vino, ripercorrendo la sua esperienza tra Italia e California, come nel suo libro Custodi del vino e nel podcast The Italian Wine Girl. Attraverso le storie di chi il vino lo vive e lo produce scopriremo le eccellenze del territorio.
"Brescia e Bergamo sono province a forte vocazione vitivinicola e non possiamo celebrare la Capitale Italiana della Cultura senza ricordare l’importanza della tradizione agricola di questi territori che è concreta espressione e testimonianza della passione per la ricerca di risultati qualitativi sempre più ambiziosi - ha sottolineato Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo -. Abbiamo radici comuni ed il nostro compito come associazione dei consorzi di tutela è fare emergere le espressioni originali e inaspettate, le piccole produzioni dei vignaioli e di quelle imprese agricole che hanno scelto la strada della certificazione di qualità che ricordiamo è sinonimo di sicurezza alimentare e conoscenza: l’arte di saper trasformare le uve in vini di pregio. Cultura è testimoniare la tradizione di lavoro, di solidarietà, di innovazione enogastronomica in un territorio dalla bellezza inaspettata, tutto da scoprire. Per questo appuntamento ci rivolgiamo ai sommelier di Bergamo che hanno una storia di formazione permanente e originale che guarda al mondo ma non vuol dimenticare la nostra terra".
Dall’8 maggio al 20 novembre 2023 riprendono invece gli appuntamenti delle Restaurant Week per apprezzare, attraverso un menu completo, gli abbinamenti di vini lombardi con piatti che, fra gli ingredienti, contengono Grana Padano. Il programma realizzato da Italia a Tavola e Il Golosario, che già nel 2022 avevano curato la prima parte del progetto con due iniziative distinte, ora confluiscono in questi appuntamenti destinati a valorizzare Bergamo e Brescia capitale della cultura.
Sette ristoranti di diverse tipologie fra Bergamo e Brescia saranno testimonial degli abbinamenti d’eccellenza tra Grana Padano Dop con le sue diverse stagionature e i vini lombardi promossi da Ascovilo che, insieme al Consorzio del Grana Padano, valorizzano produzioni e cultura del territorio. Italia a Tavola e Il Golosario affideranno ad Alberto Lupini, Paolo Massobrio e Marco Gatti il coordinamento delle serate ufficiali di ogni settimana di degustazioni. “
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Cantine Aperte in Vendemmia Appuntamento in Piemonte dal 4 settembre al 16 ottobre
Cantine Aperte in Vendemmia. Appuntamento in Piemonte dal 28 agosto al 31 ottobre
Le cantine del Movimento Turismo del Vino Piemonte tornano ad aprire le loro porte dal 28 agosto al 31 ottobre 2021 in occasione di “CANTINE APERTE IN VENDEMMIA”.
Il 13 novembre prende il via la Roero Wine Week in contemporanea con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba
travelnostop
Buon vino e tartufo bianco. Un binomio di eccellenze italiane che delizia anche i palati più raffinati in cerca di sapori che siano garanzia di qualità e tengano alto il prestigio del Made in Italy. Il Roero si prepara a prendere per la gola gli appassionati di prelibatezze piemontesi con un evento che per la prima volta accosterà queste due specialità che rappresentano uno dei fiori all'occhiello della gastronomia regionale e nazionale. Sta per prendere il via, infatti, la Roero Wine Week, la settimana dedicata al Roero DOCG coordinata dal Consorzio di Tutela del Roero. L'iniziativa, che coinvolgerà produttori, enoteche e ristoranti, si terrà tra il 13 e il 22 novembre, in contemporanea con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba e creerà un vero e proprio legame con questa importante manifestazione che, ogni anno, richiama tantissimi visitatori provenienti da tutta Italia e non solo. Questo inedito accostamento si pone come obbiettivo quello di celebrare e promuovere due prodotti considerati dei veri e propri simboli del territorio piemontese e della sua ricca gastronomia.
Vino e tartufo a braccetto durante la Roero Wine Week
Sono ben 57 i produttori di Roero DOCG Bianco e Rosso coinvolti nelle iniziative della Roero Wine Week. Tutti assieme si sono uniti come in un grande team che ha come scopo comune quello di promuovere un territorio splendido come quello del Roero ed i suoi vini di qualità. Nel corso della manifestazione i clienti delle enoteche e dei ristoranti aderenti su tutto il territorio nazionale avranno l'opportunità di prendere parte ad inebrianti degustazioni al calice di Roero DOCG Bianco e Rosso scoprendo, così, in maniera coinvolgente e gustosa la ricca e variegata proposta di questo magnifico territorio collinare Patrimonio UNESCO. Alcuni locali, inoltre, proporranno interessanti serate a tema con il produttore che accompagnerà i clienti durante l'assaggio dei propri prodotti svelando tantissime curiosità, segreti ed informazioni legate al territorio del Roero, alla cantina ed alla loro storia, rendendo la degustazione una vera e propria esperienza a 360°. Ma non è finita. Perchè ogni incontro ed evento legato alla manifestazione sarà accompagnato da un gustoso piatto a base di Tartufo Bianco di Alba, nell'ottica di una stretta collaborazione enogastromica locale. Leggi qui per scoprire tutti i segreti del Tartufo Bianco di Alba e su come servirlo in tavola per esaltarne l'aroma inconfondibile.
Le colline Patrimonio UNESCO che non deludono
Ma la Roero Wine Week non è soltanto un'occasione per deliziare il palato con prodotti di grande eccellenza e raffinatezza. L'iniziativa è anche, e soprattutto, un modo interessante per scoprire un territorio ricco di attrattive di interesse storico, culturale e paesaggistico. In questa splendida area collinare della provincia di Cuneo uomo e natura vivono in un rapporto di perfetta armonia, equilibrio e reciprocità in cui l'uno valorizza l'altra senza mai prevaricarsi. Proprio in questa cornice di grande fascino, durante i weekend della manifestazione si potranno trascorrere interessanti giornate alla scoperta delle 57 cantine partecipanti che apriranno le proprie porte ai visitatori per effettuare visite e degustazioni dal produttore al consumatore. Ma c'è di più. I locali che aderiscono all'iniziativa, infatti, nel periodo di durata della Roero Wine Week potranno offrire ai loro clienti l'opportunità di usufruire di un ingresso scontato per la visita al Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti, alla Mostra Outside-Inside che si tiene all’interno del Castello di Monticello d’Alba e al Museo Wine Experience di Mondodelvino a Priocca, un suggestivo borgo adagiato sulle colline del Roero e racchiuso tra due fiumi, il Borbore e il Tanaro, dominato dal bel campanile neogotico della chiesa di Santo Stefano. In questo modo si potranno scoprire alcuni interessanti luoghi legati al mondo del vino, alla cultura ed alle tradizioni di uno dei territori più affascinanti della regione e dell'intero Stivale.
Pure il vino è 4.0 Il digitale dalle vigne alla tavola
San Gimignano: cultura, vino e turisti mordi e fuggi
Vino biologico, al via il progetto Organic Value
#Vino Viaggio in Italia tra Cantine d'autore Da Piano a Pomodoro, quando il vino conquista le archistar
Di calice in calice, bevendo vino con Trilussa, Pulci e Depero. Viaggio culturale e multisensoriale
Vino: a Milano torna 'Bottiglie Aperte'
Vino e Uva, al via nuova campagna musei #ottobrealmuseo
Gusto sotto le stelle lungo la Strada del Vino in Alto Adige. Notte delle Cantine 2016
Reportage Caucaso, poesia e vino Viaggio in Georgia
Ad esempio i Georgiani. Verrebbe da dire, per iniziare questo racconto che qualcun altro proseguirà: be’, sono come gli italiani, una grande storia alle spalle e una gran voglia di stare bene. E hanno il senso dell’amicizia. Quando Boris Pasternak fu espulso dalla unione degli scrittori sovietici nessuno lo andava piu a trovare. Si recavano da lui solo gli amici poeti e scrittori georgiani. A loro scrisse delle lettere bellissime, uscite in un libro.
Uno di questi era Titsian Tabidze. Morì in una prigione sovietica nel ’37. Il suo viso di ragazzo serio e lucente mi ha accompagnato nel breve viaggio che ho compiuto per un festival di poesia in una tenuta a due ore da Tbilisi. E nel parco museo di Tsinandali, con il padrone di casa Georg e il suo socio, con le foto della stirpe dei Chavchavadze, stirpe di generali, principesse e letterati, con il bravo poeta georgiano Dato Meghnaze e sua moglie, la elegante Lali, circondati da parenti, amici e invitati, ecco, ho avuto la riprova: somigliano agli italiani questi pazzi georgiani. Lo si capisce da come amano il vino, ad esempio, o da come cantano. E dall’orgoglio con cui fanno risalire un sacco di cose alla loro terra.
Qui era l’antica Colchide, gli argonauti vennero a cercare il vello d’oro, la maga Circe era di queste parti. Poi si allargano un po’: dicono che gli etruschi erano protogeorgiani, che son state trovate qui le prime ossa di uomo europeo, che c’è oro a bizzeffe. Difficile credere a tutto, mentre non la finiscono di fare brindisi e viene il sospetto che li facciano giusto per versarsene un altro po’. Ci somigliano, però ci sono apparizioni straordinarie che ti fanno pensare: «Ma dove sono finito?». E non mi riferisco alla bizzarra Rolls Royce rosa che spunta su una piazza a Tblisi. Ci sono apparizioni e storie che si imprimono per la loro verità. Ad esempio, i gioielli d’oro antichi tolgono il fiato, e le spade e i pugnali. È un paese terra di re, principesse e nobiltà. Il re Davide IV l’edificatore, strappò queste terre all’islam dopo che già nel IV secolo si erano convertite al cristianesimo. Ancora è onorato. Così come re Eracle II, nella regione di Kakheti, il cui centro Telavi è un paesone di dolce collina in faccia ai monti del Caucaso. Sì, qui si sentono di sangue regale. È un Paese ponte, a questo deve la sua fortuna e la sua sofferenza. Sempre preso di forza, dai mongoli ai comunisti. Ora ci sono altri modi di dominare.
Ma la Georgia può essere protagonista del proprio destino. Ha condizioni geopolitiche (tra cui il privilegio di un trattato di libero scambio europeo) e caratteristiche di distribuzione della proprietà che offrono buone prospettive in campo agricolo e turistico. Perciò l’amicizia con gli italiani può far fiorire varie cose. Lo pensano in tanti qui, tra questi anche l’ambasciatore italiano, Antonio Bartoli, da sette mesi mandato quaggiù dopo importanti esperienze negli Usa. Somigliano e non somigliano agli italiani, dunque.
Il principe Andronikos conversa e canta con la malinconia nobile e invincibile che conosciamo bene. Ma con una dolcezza lievemente orientale che da noi è rara. Le donne sono eleganti e sanno essere pazze. Alcune conservano dolori dentro come un diadema, uno sparo. Altre, come Nunu Geladze, splendida traduttrice, cantano tirando fuori una voce che viene dai grandi boschi e dalle distese del Caucaso. Qui molti hanno visto amici sparire, intere famiglie.
L'antico monastero di St. Ninos a Samtavro
E nel Museo dell’occupazione sovietica, all’entrata immerso in una luce rosso sangue sta il vagone maledetto traforato dai colpi della mitragliatrice su cui erano molti intellettuali. Sembra un oggetto di mille anni fa, ma sono solo ottanta. Con il grande cugino russo che pulsa subito di là dal confine la partita è ancora aperta. I media di tutto il mondo hanno documentato la durezza di certe repressioni, prima che si arrivasse alla indipendenza, nel ’92 e poi – con la rivoluzione delle rose nel 2003 – all’attuale struttura politica.
Il passaggio dall’abbraccio con l’ingombrante vicino alla libertà non è stato indolore. In una foto del museo si vede una bella ragazza che da un auto sventola una bandiera, piena di determinazione e di speranza nei giorni della indipendenza. Ora quella donna, mi dicono, fa la badante o qualcosa del genere in Italia. Tblisi è una città bizzarra, una storia di continue sovrapposizioni. È nata in modo bizzarro, del resto. La sua storia, infatti, inizia da un fagiano caduto nel fiume. Il suo cacciatore, l’antico re Vakhtang Gorgassali, scoprì così le proprietà delle acque calde di qui, sulfuree e curative. La Georgia è situata in un punto strategico, un ponte, un corridoio un tempo per la seta oggi per il gas. È senza popolazione numerosa, con una industria poco sviluppata. Ci sono più georgiani in Turchia che in Georgia, dicono i numeri.
E ovunque ne trovi, anche a Palermo, dove c’è una giovane scrittrice che vi arrivò profuga, Ruska Jorjoliani, o a Bari, Milano. Ma forse non somigliano a nessuno i georgiani. A settembre viene il Papa. Viene apposta per loro. Perché sono unici, come l’alfabeto incomprensibile che usano. Ce l’hanno solo loro al mondo, qualcosa vuole dire...
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