Mummie e statue dorate, l'Egitto svela nuovi tesori

 

Statue dorate, splendide maschere funerarie dai colori squillanti e ancora incredibilmente intatti dopo più di duemila anni, mummie avvolte in bendaggi di lino istoriati di geroglifici incredibilmente in perfetto stato, con tutto il corredo di ricchi ornamenti che doveva assicurare al defunto un decoroso passaggio verso il mondo dei morti. E' un vero e proprio tesoro, composto da più di 100 sarcofagi dell'antico Egitto, inviolati e sigillati, quello scoperto dagli archeologi egiziani nella necropoli di Saqqara vicino alla piramide di Djoser, poco a sud del Cairo, lo stesso sito dove un mese fa gli scavi avevano riportato alla luce altri 60 sarcofagi vecchi di 2.500 anni. "Saqqara non ci ha ancora rivelato il grosso del suo contenuto", sottolinea orgoglioso il ministro egiziano del turismo e delle antichità Khaled El- Anany che ieri con una cerimonia in pompa magna ha mostrato alla stampa internazionale una larga parte dei nuovi straordinari ritrovamenti.
    L'ultima scoperta, "la più imponente dall'inizio dell'anno", proviene dallo scavo di tre diversi pozzi funerari profondi oltre 12 metri. I sarcofagi in legno dipinto, alcuni scuri altri chiari, appartenevano ad alti funzionari di Stato e risalgono in parte all'epoca tarda delle dinastie che vanno dal VI al IV secolo avanti Cristo e in parte alla dinastia dei Tolomei (IV-I secolo a.C). Gli archeologi , sottolineano dalla soprintendenza archeologica egiziana, hanno solo cominciato il lavoro di studio di quest'immenso materiale. Solo uno di questi cento sarcofagi è stato in realtà fisicamente aperto. Al suo interno è apparsa una mummia intatta, ancora avvolta nelle bende, che è stata sottoposta ai raggi X proprio per verificarne la conservazione senza alterarne lo stato. Intanto continuano gli studi sugli altri circa 60 sarcofagi riportati alla luce nel sito tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Ed è di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento, su una di queste mummie di un testo, probabilmente una introduzione al Libro dei Morti, che potrebbe avere addirittura 4 mila anni.
    Il sito di Saqqara è parte della necropoli dell'antica capitale del primo Regno egizio, Menfi, che comprende anche le Piramidi di Giza ad Abu Sir. Un luogo magnifico e ricchissimo di storia che l'Unesco ha dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità fin dagli anni Settanta. Quello che è stato riportato alla luce nell'ultima campagna di scavi "è un tesoro enorme", ribadisce El- Anany , "Gli scavi sono in corso- sottolinea il ministro - e ogni volta che scopriamo il vano di una tomba, troviamo anche l'entrata a un altro". Una volta studiati e classificati, i sarcofagi insieme alle oltre 40 statue votive ritrovate, troveranno posto nel nuovissimo Grande Museo del Cairo.
    L'attività ferve. E forse anche per tenere alta l'attenzione mondiale su un paese che a causa della pandemia Covid ma anche della sua instabilità politica deve fare i conti con il crollo del turismo, è stata già annunciata per i prossimi giorni una ulteriore scoperta. Intanto, secondo il segretario generale del Consiglio delle Antichità , Mustafà Waziri, gli archeologi contano di ritrovare presto anche la bottega artigiana dove i sarcofagi venivano realizzati. (ANSA).

Arte: Museo Morandi, auguri per cento anni Wayne Thiebaud

 

Il Museo Morandi di Bologna si unisce agli auguri per i cento anni che l'artista Wayne Thiebaud compirà domenica 15 novembre. Nato nel 1920 a Mesa, in Arizona, è considerato una figura chiave nell'ambito dell'arte contemporanea americana e non solo: suoi lavori sono esposti nelle collezioni di importanti musei come il MoMA e il Whitney Museum of American Art di New York, il San Francisco Museum of Modern Art e l'Art Institute di Chicago.
    Nel 2011 il Museo Morandi ne ha ospitato la personale 'Wayne Thiebaud at Museo Morandi' curata da Alessia Masi con la collaborazione di Carla Crawford, facendo dialogare i suoi lavori con quelli di Giorgio Morandi. A seguito della mostra l'artista ha donato al museo e alla città di Bologna otto opere, tra cui il dipinto 'Tulip Sundae' del 2010. Frequentemente associato alla Pop Art, Thiebaud ha però sempre rifiutato di essere inscritto in un movimento artistico, proprio come Morandi. (ANSA).

Sarzana candida centro storico a Marchio patrimonio europeo

 

Sarzana annuncia di aver presentato la candidatura del proprio centro storico al riconoscimento di 'Marchio del Patrimonio Europeo' (European Heritage Label). "Riscontrato che il centro cittadino è interamente percorso dal tratto urbano della Via Francigena - afferma la delibera di giunta al riguardo - oltre che da diversi altri itinerari, da ultimo il tratto finale del 'Sentiero dei Ducati', e dato atto che l'emergenza epidemica impone un ripensamento complessivo dell'organizzazione dei centri urbani, con una riprogettazione complessiva, è intenzione dell'amministrazione comunale individuare sin d'ora le linee guida fondamentali per la progettazione degli interventi da realizzare per lo sviluppo e la riorganizzazione del centro storico cittadino". Da qui la richiesta di ammissione al "Marchio del Patrimonio Europeo - European Heritage Label" per il quale il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo sta raccogliendo le candidature nazionali. Nel contesto delle politiche culturali dell'Unione Europea l'istituzione di questo marchio mira a riconoscere e premiare i siti e le città che hanno contribuito a promuovere il senso di appartenenza all'Unione Europea, tramite l'evidenza dei caratteri propri del patrimonio culturale europeo comune e che abbiano un particolare valore simbolico o rivestano un ruolo importante nella storia e nella cultura d'Europa.
    L'amministrazione di Sarzana indica anche la volontà di valorizzare vie e piazze cittadine mantenendo e se possibile ampliando le zone pedonali e a traffico limitato, con realizzazione di attività commerciali a carattere straordinario soltanto se adeguati al contesto urbano e dotati di una propria coerenza interna, fino alla semplificazione dell'iter amministrativo per consentire dehor di bar e ristoranti. (ANSA).

Enit. Smart Tourism and the Global Challenge

 

Con Ravenna città ospitante, è in programma l’evento on line Smart Tourism and the Global Challenge, un appuntamento di anticipazione del quarto Festival Digitale After, promosso dall'Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, posticipato alla prossima primavera a causa della situazione sanitaria dovuta al Covid 19.

Il Festival del Digitale, di respiro internazionale, è stato ospitato a Modena, Reggio Emilia e Bologna, era previsto a Ravenna per la primavera scorsa e rimodulato per il 2021: l’appuntamento di novembre vuole essere un’anticipazione di tematiche legate a Turismo e Smart Cities.

Il programma definitivo è in corso di definizione, ma possiamo anticipare che l'apertura dei lavori del 26 novembre vedrà i saluti istituzionali dell'assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, di Paola Salomoni, Assessore alla scuola, università, ricerca, agenda digitale della Regione Emilia-Romagna e dell'assessore al Turismo e Smart city del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini.

L'incontro proseguirà con un focus su A global overview: from data to sustainable tourism con Maria Elena Rossi, Direttrice marketing e Promozione, ENIT, Tom Hall, membro del consiglio di Best in Travel 21, scrittore, consulente, Lonely Planet, Francesca Benati, direttore generale e amministratore delegato per l’Italia di Amadeus.

A seguire una conversazione con i rappresentati delle Capitali Europee del Turismo Smart: Jenny Taipale, Direttore Partnership e Sviluppo Marketing, Helsinki, Capitale Europea del Turismo Smart 2019, Marc Sanderson, Direttore dello sviluppo economico internazionale, Malaga, Capitale Europea del Turismo Smart 2020 e Helena Lindqvist, Project Manager Goteborg Capitale Europea del Turismo Smart 2020.

redazione Ravenna eventi

Il sentiero Stockalper tra Briga e Domodossola

 



OSSOLA- 14-11-2020-- Il sentiero Stockalper nel 2020:

tanti camminatori quanti 34 “Frecce Rosse” occupate fino all’ultimo posto! Malgrado le restrizioni che ci ha portato il Corona-Virus, il sentiero “ViaStockalper” ha attirato, tra giugno ed ottobre del 2020, 15'540 “Wanderer”, cioè camminatori, singoli, in gruppo o con la famiglia: sono arrivate a Gondo (confine e -purtroppo- fine sentiero) esattamente tante persone, quante ne contengono 34 lunghe “Frecce Rosse”..

Era il gran signore di Briga, Jodokus Stockalper, che 400 anni fa aveva creato questo sentiero per trasportare a dorso di mulo le sue merci da e verso l’Italia. Sicuramente non pensava che la sua “via” sarebbe diventata, ai tempi nostri, un’ambita meta del tempo libero. Per il percorso da Briga fino a Gondo-confine, i responsabili del successo sono Josef Escher e Silvio Burgener: il primo veglia a che il sentiero di montagna sia sempre in buon ordine ed il secondo si cura della promozione della “Via Stockalper” sui mercati più interessanti. Burgener ha creato “pacchetti” che comprendono pernottamento e trasporto bagaglio da un albergo all’altro, ed ovviamente una documentazione del percorso.

Chi non volesse camminare per un tratto, ha la possibilità di prendere un Autopostale, che lo porta fino alla fermata della sua tappa. Guardiamo ora alla ricaduta economica – cosa importantissima, specialmente in tempi di “Corona”- che questi 15'540 camminatori hanno avuto sul territorio, per spese di viaggio, ristorazione e pernottamento: quest’estate sono stati spesi ca. 2 mio di CHF ! Vi sembra poco? Grazie alla proposta di Brig-Simplon Turismo, è stato realizzato, dal mese di Luglio, un nuovo “pacchetto” che prevede il proseguimento del cammino fino in Italia: via Passo Monscera, con pernottamento a Bognanco e a Domodossola (tappa finale).

Questa nuova proposta ha già portato agl’ imprenditori privati dell’Ossola 1090 euro per trasporto bagaglio ed agli alberghi 2500 euro, per pernottamenti: un buon inizio no? Cosa succederà nel 2021? Si spera che, grazie al progetto Interreg V “Trenino verde delle Alpi”, sia completato il percorso da Gondo verso per Domodossola: una bellissima iniziativa che potrà portare a tanti nuovi scopritori della Via Stockalper, con gran soddisfazione di tutti. 

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Musica. Il Rossini Opera Festival in streaming e gratis

 

È “streaming” la formula magica per garantire la fruizione da parte del pubblico della sessione autunnale del Rossini Opera Festival 2020, alla sua quarantunesima edizione. Il ROF autunnale infatti sarà tutto online gratuito sul sito web e sui canali social della manifestazione: un autentico regalo per tutti i rossiniani nel mondo. Il programma, che propone due concerti e due produzioni liriche per un totale di sette appuntamenti, sarà eseguito senza pubblico al Teatro Rossini, intitolato al Pesarese nel 1855.

In cartellone sabato 14 novembre alle 20.30, una selezione dei Péchés de vieillesse affidata al pianista Alessandro Marangoni; quindi, domenica 15 novembre alle 20.30, due vere e proprie rarità, mai eseguite al ROF, la Messa di Milano e il Miserere diretti da Ferdinando Sulla, alla guida della Filarmonica Gioachino Rossini e del Coro del Teatro della Fortuna (Maestro del Coro Mirca Rosciani); il Miserere sarà interpretato da Manuel Amati, Antonio Garés e Grigory Shkarupa; ad essi, nella Messa di Milano, si aggiungerà Svetlina Stoyanova.

E poi ci saranno le due produzioni liriche. Il piatto forte del Festival, quello che sino all’ultimo decreto si è sperato di fare in presenza con il pubblico, anche se in numero ridotto, sistemato nella platea e nei palchi del Teatro Rossini, è in programma il 25, 27 e 29 novembre quando sarà riproposto Il barbiere di Siviglia, messo in scena con grande successo da Pier Luigi Pizzi, un habituè del Festival con 21 presenze, al ROF 2018.

Michele Spotti dirigerà l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e il Coro del Teatro Ventidio Basso (Maestro del Coro Giovanni Farina) ed un cast formato da Juan Francisco Gatell (Conte d’Almaviva), Carlo Lepore (Bartolo), Aya Wakizono (Rosina), Iurii Samoilov (Figaro), Michele Pertusi (Basilio), Elena Zilio (Berta) e William Corrò (Fiorello/Ufficiale). Il 26 ed il 28 novembre sarà la volta del classico Viaggio a Reims, targato Accademia Rossiniana, ideato da Emilio Sagi e ripreso da Matteo Anselmi, diretti da Alessandro Cadario sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini.

«Vista la situazione nella quale si trova il paese – afferma il presidente del ROF Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro - abbiamo deciso di regalare l’intero Festival autunnale a tutti i rossiniani nel mondo: non solo al pubblico che ci frequenta d’estate da sempre e per la grande maggioranza viene dall’estero, ma anche a chi non è mai stato al ROF e potrebbe decidere di farlo in futuro».

E a proposito del fare di necessità virtù, gli fa eco Ernesto Palacio, sovrintendente del Rossini Opera Festival: «In momenti del genere, la musica, l’arte, la bellezza possono dare un grande conforto pure se non vissute dal vivo. Ci rendiamo conto che lo streaming non è che una soluzione pratica ad una condizione di emergenza, ma siamo convinti che il nostro pubblico apprezzerà e accoglierà con gioia la possibilità di assistere a questa sessione straordinaria del ROF da casa propria, in tutta sicurezza». Vorremmo che questa situazione straordinaria fosse vissuta come un modo per restare comunque in contatto tra noi rossiniani di ogni parte del mondo, in attesa di rivederci a Pesaro la prossima estate, nella speranza che la pandemia sia stata sconfitta”.

Avvenire


''Una luce nel buio'', streaming dall'antichità Dal Teatro di Taormina sul sito ANSA concerto gratuito

 

TAORMINA -  ''Questo concerto rappresenta una luce nel buio. Siamo tutti molto spaventati. E' un momento difficile che nessuno si sarebbe mai aspettato. La musica, l' arte, l'archeologia, la bellezza dei nostri paesaggi possono dare un po' di conforto a tutti noi, costretti a stare in casa o a muoverci con tutte le precauzioni''. Gabriella Tigano, direttrice del Parco Naxos Taormina, definisce così l' appuntamento gratuito che sarà possibile seguire in diretta streaming sul sito dell'ANSA domenica 15 novembre alle 12, con la storica Orchestra a plettro Città di Taormina impegnata nel Teatro Antico nell' esecuzione di una serie di famose colonne sonore cinematografiche. Lo spettacolo nello scenario archeologico fantastico della citta siciliana si aggiunge all' elenco di iniziative live promosse da istituzioni pubbliche e private live che l' ANSA ha proposto di rilanciare sul web all'indomani della chiusura di cinema, teatri e sale da concerto in tutta Italia. Il concerto di domenica è organizzato il Parco Archeologico Naxos Taormina insieme con la Fondazione TaoArte Sicilia, il Taormina Film Fest e Videobank partner tecnologico e produttore di spettacolari riprese aeree con i droni.
    ''Siamo molto contenti di essere riusciti a organizzare questo evento - dice Tigano - . La nuova chiusura per l' emergenza Covid è stata un colpo durissimo. I visitatori per noi sono la linfa. Vedere il Teatro deserto è davvero un dolore, specialmente con il bellissimo tempo primaverile di questi giorni''. Nel panorama di difficoltà e divieti, tuttavia, una vera e propria boccata di aria pura è arrivata con il milione e 800 mila euro assegnato dal Mibact per compensare le perdite registrate tra marzo e maggio nel primo lockdown. ''E' molto importante per noi perché il Parco vive di sbigliettamento - spiega la direttrice -. Quando siamo chiusi abbiamo un danno enorme. Il Teatro di Taormina è visitato tutto l' anno. Nel 2019 abbiamo avuto nei vari siti del Parco una stagione eccezionale con un milione di visitatori. In questo periodo l' anno scorso avevamo un mare di gente perché gli orientali e gli americani viaggiano proprio tra novembre, dicembre e gennaio''. Il 2020 funestato dal virus ha invece determinato il crollo del 70 per cento delle presenze, particolarmente grave perché l' anno precedente proprio i visitatori da Cina, Giappone, Usa e Australia avevano fatto toccare livelli di crescita straordinari.
    Il Parco Naxos Taormina - che oltre al Teatro, comprende il Museo e l'area archeologica di Naxos e Isolabella - attualmente è un cantiere. ''Non ci fermiamo mai - sottolinea Gabriella Tigano - e stiamo approfittando di questa chiusura per mettere in campo una serie di iniziative che speriamo di poter svolgere appena sarà possibile riaprire. Intanto, una mostra a Palazzo Ciampoli di arte contemporanea dedicata a pittori siciliani che non credo riusciremo ad inaugurare per Natale, viste che nessuno sa se si potrà riaprire. Poi lavoriamo a progetti di scavo che come Parco possiamo programmare in autonomia, e stiamo sistemando tutti i percorsi interni del teatro Antico in particolare le scalinate fatte negli anni Cinquanta ormai usurate e pericolose. Altri interventi riguardano il restauro di reperti archeologici subacquei che erano custoditi da molto tempo nei depositi e Isolabella con la perizia per la sistemazione della meravigliosa villa a padiglioni''.

L' 'Orchestra a Plettro Città di Taormina, protagonista del concerto, è nata agli inizi del 1900 ed formata da musicisti che usano solo strumenti a plettro come mandolino, mandola, mandoloncello, chitarra e contrabbasso. Dopo l' Intermezzo dalla "Cavalleria Rusticana" di Mascagni, il programma prevede una selezione di capolavori musicali della storia del cinema fra cui spiccano C' era una volta il West di Ennio Morricone, Il Gattopardo e Il Padrino di Nino Rota, La vita è bella di Nicola Piovani, Il postino di Luis Bacalov, e Libertango, di Astor Piazzolla. (ANSA).
   

Casa don Bosco resta aperta on line come museo virtuale

Lo spazio espositivo a Valdocco era stato inaugurato il 4 ottobre là dove il santo dei giovani e sua mamma Margherita hanno accolto i primi ragazzi di strada. Un appuntamento da non perdere



La camera di don Bosco come si presenta ai visitatori della casa museo - Collaboratori Avvenire

«Benvenuti a Valdocco, culla del carisma salesiano. Qui don Bosco e sua mamma Margherita hanno accolto i primi ragazzi di strada, i primi orfani. Qui siamo nati noi, salesiani di don Bosco. Sono sicuro che questa casa ti racconterà il grande dono che è don Bosco per i giovani e per la famiglia salesiana di tutto il mondo».

Sono le parole di don Ángel Fernández Artimerettor maggiore e decimo successore del santo dei giovani che accolgono i visitatori del nuovo Museo aperto al pubblico nella Casa Madre dei salesiani, con accesso dal cortile interno della Basilica di Maria Ausiliatrice, lo scorso 4 ottobre ma momentaneamente chiuso a causa dell’emergenza Covid.

A tagliare il nastro con le autorità (lo spazio espositivo ha il patrocinio della Regione Piemonte e della città di Torino) è stato il rettor maggiore stesso che ha sottolineato come già il nome dato al Museo “Casa don Bosco” indichi lo spirito con cui si è pensato. E cioè, in 4mila metri quadrati, tre piani e 27 spazi espositivi, si vuole condurre il visitatore dai luoghi della prima comunità dell’oratorio inventato da don Bosco, spazi poveri e semplici come il refettorio dove mangiavano i primi ragazzi, alle camerette del santo, al lungo corridoio dove passeggiava confessando i suoi giovani, fino alle testimonianze provenienti da tutto il mondo dell’avventura educativa che oggi ha raggiunto i ragazzi “discoli e pericolanti” in 133 nazioni dei 5 continenti, come ha sottolineato don Cristian Besso museologo di Casa don Bosco.

«Ciò che desideriamo trasmettere a chi entra nel Museo – evidenzia don Guido Errico, rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice – è il senso della comunità che ha creato attorno a sè don Bosco, con un piccolo nucleo di ragazzi poveri e orfani che vivevano qui giorno e notte, di una famiglia che oggi è diventata una “multinazionale educativa” con 14mila salesiani sparsi per il mondo, 30 santi e venerabili che perpetuano il sistema preventivo casa-scuola- mestiere ed educazione alla fede ma che non ha perso il senso delle origini: pastorale giovanile per i giovani più bisognosi, pastorale missionaria, devozione a Maria, pilastro del carisma salesiano».

Mamma e insegnante, una laurea in Storia dell’arte e una specializzazione in Museologia, Stefania De Vita è la direttrice del Museo che ha coordinato l’allestimento durato due anni catalogando migliaia di pezzi, «dagli oggetti personali di don Bosco a un affresco del ’300, ai paramenti dei primi collaboratori del santo, uno per tutti Michele Rua, dalle pietre che i ragazzi raccoglievano nei fiumi cittadini, il Po e la Dora, e portavano a Valdocco per costruire l’oratorio: il materiale espositivo è talmente ricco che ci sono due archivi a disposizione e i “pezzi” che non sono ancora visibili, nonostante l’ampiezza della superfice a disposizione, ruoteranno periodicamente nelle teche delle sezioni del Museo».

Insomma La Casa don Bosco non si può raccontare bisogna viverla perché qui si respira il miracolo della vita di un santo contadino che, partito con la mamma dalle colline alla porte di Torino, ha saputo realizzare un sogno: dare speranza alla gioventù derelitta della Torino dell’Ottocento, conclude don Leonardo Mancini, ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta: «Riscoprire le nostre origini percorrendo queste sale dove è nata la famiglia salesiana ci fa riscoprire l’idea di famiglia che ha spinto don Bosco a fondare la congregazione per dare di più ai ragazzi che hanno avuto di meno. Questi muri ci ammoniscono che questa continua ad essere la nostra missione».

«Purtroppo a causa della recrudescenza dell’epidemia che con l’ultimo Dpcm ha decretato il Piemonte Zona rossa da venerdì 6 novembre il Museo è chiuso – conclude don Errico – ma in un mese di apertura abbiamo staccato ben 1.600 biglietti e avevamo già molte altre prenotazioni. Speriamo che la Pandemia si affievolisca e che nel periodo natalizio “Casa don Bosco” possa riaprire». Per il momento sul sito www.museocasadonbosco.it si può entrare nel Museo virtualmente: quando sarà possibile la visita, gratuita e se si desidera guidata dai volontari, occorrerà prenotarsi alla mail: info@museocasadonbosco.

Covid. Film, lettura, serie tv: ecco cosa fare nel secondo fine settimana di lockdown

 

Avvenire

Con l'Italia in lockdown, parziale o totale a seconda se si viva in una regione rossa, arancione, gialla o "gialla plus", si ripropone la questione di come trascorrere il tempo libero in casa. Qui di seguito alcuni consigli per tutta la famiglia, dalla serie Tv al libro, da uno spettacolo teatrale a una mostra (tutto virtuale, ovviamente).

Venerdì 13 novembre

Cinema: Pordenone Doc Fest – Le voci dell’Inchiesta (www.adessocinema.it)

La XIII edizione online sino al 15 novembre del festival di Pordenone Le voci dell’inchiesta dedicato al cinema del reale. Fra i vari doc a disposizione sulla piattaforma in streaming a 5 euro, il primo documentario sul Covid in Cina “Whuan-76 Days, Our time Machine sull’Alzheimer, una serie di documentari sul fascismo e Alcohol – The magic potion sull’alcolismo e le potenti lobby dell’alcol. I workshop, le masterclass, le tavole rotonde saranno disponibili gratuitamente in diretta su Facebook, Cinemazero e Youtube.

Ore 20.40 - Tv dei ragazzi: Jams (Rai Gulp)

La serie televisiva di Rai Ragazzi Jams, presenta nella terza stagione la vicenda di un tentato adescamento online di una ragazzina da parte di un adulto, un problema assai serio in cui possono incappare i nostri ragazzi. La serie è stata già premiata a giugno con il Premio della Polizia Postale e Moige per come ha saputo affrontare il tema del cyberbullismo. In onda su Rai Gulp alle 20.40 con replica il giorno dopo alle 14,30 e sempre disponibile su Rai Play.

Sabato 14 novembre

Un romanzo: Jón Kalman Stefánsson, Crepitio di stelle, Iperborea

Autore islandese molto amato dai lettori italiani, Jón Kalman Stefánsson torna con un romanzo che ha l'andamento delicato e convincente di una favola moderna. Crepitio di stelle è un viaggio a ritroso nella memoria, fino al tempo perduto dell'infanzia: un'avventura dell'anima che permette al protagonista (e a tutti noi) di riscoprire la sostanza poetica che sta all'origine di ogni esperienza quotidiana.

Ore 20 - Un concerto: Vinicio Capossela e Marlene Kuntz (www.teatroregioparma.it)

Il cantautore e la band rock impreziosiscono l’edizione online del XVI Barezzi Festival, in diretta dal Teatro Regio di Parma, capitale della cultura 2020-2021. Mentre venerdì 13 alle 20, si esibisce un altro lanciato cantautore, Brunori Sas, il 14 alle 20 si esibisce in live streaming sulla piattaforma Payperlive Capossela, l’originale cantautore che festeggia 30 anni di carriera con un concerto unico, dedicato ai mecenati della sua vita. A seguire, alle 22.30 i Marlene Kuntz, la band capitanata da Cristiano Godano che ha fatto la storia dell’alternative rock in Italia. I biglietti potranno essere acquistati su teatroregioparma.it (abbonamento alle due giornate, 12 concerti, euro 19,90) e gli spettacoli saranno visibili fino al 30 novembre.

Domenica 15 novembre

Un libro: Sergio Astori, Parole buone, San Paolo

Dal web alla carta, dall'emergenza d'inizio anno alle inquietudini della seconda ondata: il progetto lanciato nel marzo scorso dalla psicoterapeuta Sergio Astori approda in libreria per ribadire la necessità di “parole buone” che, come i bucaneve, riescano a superare la barriera della paura e del dolore. Una lettura che accompagna e che consola.

Dal webDimenticati o quasi (canale YouTube Kasa dei Libri)

Con il suo patrimonio di oltre 30mila volumi, la Kasa dei Libri è uno dei luoghi più sorprendenti e caratteristici della Milano dei nostri anni. In queste settimane il padrone di casa (anzi, di Kasa), Andrea Kerbaker, torna ad aprire le porte della sua vivacissima biblioteca per una serie di conversazioni che hanno come protagonisti alcuni grandi scrittori del Novecento la cui fama, un tempo incontestabile, risulta oggi un po' appannata. Si comincia con Alberto Moravia e con Raymond Queneau, l'autore dei leggendari Esercizi di stile.

Una serie tv: La regina degli scacchi (Netflix)

Sette episodi in tutto, ciascuno dei quali porta il titolo di una mossa di scacchi, per una delle serie più apprezzate del momento. Interpretata da Anya Taylor-Joy, la giovanissima Beth affronta il mondo degli adulti armata solamente di un talento scoperto per caso, grazie alle prime partite giocate nello scantinato dell'orfanotrofio in cui è cresciuta. Le inquietudini dell'adolescenza, il rischio di perdersi, il valore dell'amicizia, il riscatto sono i temi portanti di una vicenda (tratta dall'omonimo romanzo di Walter Tevis) che non mancherà di appassionare e commuovere.

L'acqua alta di Venezia diventa una mostra per ricordare Aqua Granda 2019

 

Una enorme mole di messaggi privati, scritti e vocali, di foto, video e post sui social network, hanno raccontato momento per momento quelle ore concitate e i giorni seguenti ed ora sono dientati una mostra grazie al progetto Aqua Granda 2019, realizzato dall'Università Ca' Foscari Venezia con Science Gallery Venice, in collaborazione con le istituzioni partner del Distretto veneziano di ricerca e innovazione (DVRI), la partnership scientifica del Centro Previsione e Segnalazione Maree del Comune di Venezia, Ismar-Cnr, Citizen Science Center Zurich e il patrocinio di Confartigianato.
    Un anno fa, nella notte del 12 novembre, Venezia è stata sommersa da 187 cm di acqua. Un disastro che ha ricordato l'Acqua Granda del '66 e il delicato equilibrio tra l'acqua, la città e la comunità che la abita. In quella notte di un anno fa le sirene non finivano mai di suonare, e non la smettevano neanche i telefonini.
    Da quilL'idea di costruire una memoria collettiva digitale è nata grazie all'impulso di Odycceus, un progetto di ricerca europeo coordinato da Ca' Foscari che si occupa di conflitti sociali in Europa analizzando i dibattiti online. È un modo per commemorare la catastrofe, comprendere la reazione della comunità, offrire nuovi spunti di riflessione critica su come affrontare future avversità.
    Centinaia di cittadine e cittadini hanno risposto in questi mesi alla call di Science Gallery Venice offrendo il loro materiale e tutti possono continuare a contribuire inviando la propria testimonianza.
    Con oltre 500 video, 4500 foto e 4500 altri tipi di testimonianze è stato creato un archivio digitale, presentato e navigabile nel sito web del progetto: aquagrandainvenice.it L'iniziativa proseguirà nel 2021. I contenuti raccolti saranno accessibili attraverso QR code da molti luoghi della città colpiti dalla marea. Verranno organizzati una serie di workshop e seminari e, il 21 aprile, si inaugurerà una mostra diffusa nella città, costituita da opere virtuali ispirate ai contenuti dell'archivio e realizzate da alcuni artisti internazionali. (ANSA).
   

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