FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

Il 2016 sarà un anno molto intenso per il Vaticano e il turismo religioso

Il 2016 sarà un anno molto intenso per il Vaticano e il turismo religioso, visto il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Ricco di eventi religiosi e in attesa di milioni e milioni di pellegrini, oltre alla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, che avverrà il 4 settembre 2016, l’altro evento clou sarà l’ostensione di Padre Pio e del santo cappuccino Leopoldo Mandic in Vaticano. Una notizia di cui si parlava da un po’, ma di cui ancora non si conosceva la data, che a quanto pare sarà proprio il 10 febbraio 2016, non a caso il mercoledì delle ceneri
Ma cos’è l’ostensione? Si parla di ostensione quando reliquie sacre o ostie consacrate vengono esposti ai fedili, in modo tale che questi ultimi possano fare loro visita.
L’ostensione dei due santi porterà moltissimi fedeli in pellegrinaggio a San Pietro per tutta la durata dell’evento, che dovrebbe corrispondere a circa due o tre settimane e già si presenta come uno dei principali e più importanti eventi clou del Giubileo 2016.
Non è un caso che a San Giovanni Rotondo l’atmosfera sia già molto carica e sentita, a causa dei preparativi già avviati per il trasferimento della salma.
Non solo Padre Pio: l’ostensione riguarderà anche il frate cappuccino Leopoldo Mantic (al secolo Bogdan Ivan Mandic), nato a Castelnuovo (nell’attuale Montenegro) nel 1866 e santificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1983.
aciclico.com

TURISMO RELIGIOSO NEL PARCO GRAN PARADISO

Santuario san Besso
Il Parco non è solo natura, flora e fauna da proteggere e contemplare, ma è anche sinonimo di tradizioni, di cultura e di devozione popolare. Numerose sono infatti le suggestioni che derivano da una religiosità autentica, legata al quotidiano, ad ogni gesto e ad ogni momento importante della vita dei valligiani. Chiunque abbia la fortuna di percorrere a piedi i numerosi sentieri di montagna o abbia visitato le piccole borgate arroccate sui pendii, si sarà certamente imbattuto in piloni votivi, cappelle in pietra, edicole e affreschi che testimoniano l’autenticità e la profondità del radicamento delle tradizioni religiose in questa parte di arco alpino.
Sono numerose le processioni e i pellegrinaggi a cui partecipano ogni anno centinaia di fedeli provenienti dalle valli del parco e dai territori circostanti: tra questi i pellegrinaggi ai Santuari di Prascondù e di Sant’Anna e la Festa di San Besso
San Besso – Val Soana (TO)
San Besso è forse un santuario un po’ atipico, collocato a 2019 metri di quota sul versante piemontese del Parco, raggiungibile solo a piedi dopo quasi due ore di cammino. Il culto del santo, che ogni anno, il 10 agosto, richiama lassù centinaia di fedeli, lo si può riallacciare certamente agli stretti legami che da sempre hanno unito le popolazioni della Val Soana con quelle di Cogne.Sempre secondo la tradizione i primi abitanti del capoluogo valdostano sarebbero giunti proprio dal Canavese e Cogne per lungo tempo sarebbe stato solo una frazione, appartenente alla diocesi di Ivrea. E ancora oggi, in occasione della festa, cognensi ecanavesani si incontrano.

Prascondù – Ribordone (TO)
Quasi un migliaio di persone, provenienti da tutto il Canavese e da Torino, si ritrova l’ultimo fine settimana di agosto di ogni anno al Santuario di Prascondù, alla testata della valle di Ribordone, nel versante canavesano del Parco, per una grande festa religioso-popolare. Il Santuario fu costruito a partire dal 1600 in un “prato nascosto” dove la Madonna era apparsa a un pastorello di nome
Giovannino Berardi. A un primo pilone votivo seguì la costruzione di una cappella dedicata alla Madonna di Loreto. Nel 1654 una valanga distrusse la cappella e in seguito venne costruita una nuova chiesa, con ampliamenti e abbellimenti successivi. Oggi è possibile vedere i resti della cappella, la chiesa e una grande foresteria, utilizzata un tempo dai pellegrini e oggi per cami giovanili. Sul piazzale si affaccia poi un altro edificio, dependance della foresteria, nella quale verrà aperta una mostra permanente sulla cultura religiosa delle valli del Parco nazionale del Gran Paradiso.

Sant’Anna – Fraz. Meinardi di Locana (TO)
Il bel Santuario dedicato a Sant’Anna, situato in località Meinardi, sorge su un terrazzamento ottenuto in parte con la costruzione di fornici che sorreggono la soletta del sagrato.
L’edificio si presenta con un’unica aula rettangolare terminante in abside semicircolare. In facciata é inserito un pronao a formare così un sagrato coperto. Il manufatto é realizzato in tecnica lapidea tradizionale, intonacata all’interno, nel sottoportico e sugli elementi decorativi di facciata. Il tetto é in orditura tradizionale e manto di copertura in lose. Sul fianco sinistro dell’edificio é inserito un basso campanile a pianta quadrata terminante a cuspide, in tangenza al sentiero che ne percorre il muro d’ambito.

L’attuale immagine del Santuario é dovuta a un intervento di riplasmazione, compiuto nel 1891 seguendo il progetto dell’ingegnere canavesano Camillo Boggio, su un manufatto preesistente. L’intervento del Boggio è evidente soprattutto in facciata dove il portico a tre campate é concluso con timpano triangolare decorato ad archetti ciechi.. Il risultato che ha ottenuto é testimonianza del ritorno al medioevo con stilemi neogotici e neoromanici propri del finere del XIX secolo.
L’interno della chiesetta votiva si presenta sobrio e ben conservato nelle sue decorazioni geometriche. Numerose sono le raffigurazioni della Santa che, seppur non siano di un particolare pregio artistico, rappresentano una testimonianza importante dell’arte povera della zona e della vocazione della popolazione verso la Sant’Anna.
Il luogo di culto è meta di un interessante pellegrinaggio, svolto ogni anno la prima settimana di agosto, lungo un bella mulattiera che dalla Fraz. Nora raggiunge l’ormai abbandonata località Meinardi.
12alle12

La Sicilia, il turismo religioso e le vie francigene

Tra le varie forme di turismo c’è quello religioso e nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco tramite la bolla pontifica “Misericordiae Vultus”, può diventare uno strumento interessante per far riscoprire luoghi che sfuggono all’immaginario collettivo. L’associazione Onlus “Amici dei cammini francigeni di Sicilia” ha presentato un progetto che è stato inserito nel piano turistico regionale 2014/2020 e in particolar modo è sostenuto dall’assessorato al Turismo regionale. Un’idea appoggiata anche dall’assessorato alla Cultura, l’Identità e il Turismo di Messina, in quanto rientra nel segmento del turismo religioso. L’appuntamento sarà per venerdì 19 giugno alle ore 10.30, dove verrà presentato l’evento “Cammini francigeni di Sicilia: la Palermo-Messina per le montagne”. Già, ma cosa ha spinto l’associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia” a interessarsi di un argomento del genere? Come si legge in un documento dell’associazione onlus, «siamo una piccola associazione di camminatori, studiosi e ricercatori e ci occupiamo di ripercorrere a piedi, o in bici, o ad asino, se avete un asino, le vie storiche di Sicilia, quel sistema intrecciato che da secoli e secoli è stato percorso da Greci, Romani, Bizantini, Arabi e cavalieri Normanni».
«Sono questi ultimi, giunti al seguito del Gran Conte Ruggiero il Normanno nel 1060, a riprendere il controllo dell’araba Siqilliyya, ripristinando il culto cristiano, edificando abbazie, monasteri e chiese-fortezze e portando anche nel sud dell’Italia la cultura francese, le canzoni dei bardi, le gesta eroiche dei paladini che conosciamo ancora oggi. La loro corte s’insedia a Palermo e controlla tutto il territorio dividendolo in diocesi e solo grazie alla precisione delle cancellerie reali abbiamo, negli atti notarili, la menzione di via francigena anche per la Sicilia. I Siculi Viandanti cercano le tracce di questo sistema di vie che ha permesso da sempre di muoversi attraverso le valli e le piane della nostra regione, verso i porti d’imbarco per l’Italia, l’Europa o la Terra Santa». Ciò che fanno è confrontare le informazioni, osservare le tracce sul terreno e i molti beni archeologici e architettonici ancora presenti rispettando la storia e il passato e stando attenti ad evitare quanto più asfalto possibile.
Sono riusciti a mettere a punto un sistema di vie che hanno come punto d’unione la via francigena: la via che da Agrigento risale verso Palermo, chiamata Magna Via Francigena; la via che da Palermo porta a Messina lungo le Madonie e i Nebrodi, chiamata “Palermo – Messina per le montagne ”; la via che da Mazara del Vallo risale verso Palermo, chiamata Via Francigena mazarense; la via romana che da Mazara porta a Siracusa, chiamata Via Selinuntina; la via che da Gela, lascia la Selinuntina e punta a Maniace ed alla sua abbazia, chiamata Via Francigena Fabaria. Un sistema di più di 1000 km di vie che permettono di camminare in zone spesso lontane dal grande turismo ma ricche di tradizioni, cultura, buon cibo e ottimi sorrisi, dove l’accoglienza è garantita da strutture convenzionate o da alloggi “pellegrini” messi a disposizione dai comuni. Sacco a pelo, materassino, bacchette da cammino o bastone, zaino leggero ed essenziale, scarpe comode e impermeabili.
Già da alcuni anni, numerosi studi scientifici di settore sulla viabilità siciliana antica, hanno riportato in luce il complesso sistema viario che attraversava (e attraversa) la Sicilia, percorrendone linee di costa e linee montane e toccando i più grandi insediamenti, indigeni prima e greci poi. Tale sistema permetteva di connettere, con precisi criteri di funzionalità, punti importanti nel territorio, insediamenti, villaggi o centri embrionali di commercio e scambio, connettendoli tra di loro per mezzo di sentieri battuti dalle popolazioni che lì abitavano sin dal XV secolo a.C. La dominazione romana, dal 260 a.C. in poi, assesta un sistema viario e, grazie all’attività dei consoli a cui la provincia era stata affidata, lo fortifica e lo mette a regime con la costruzione di una serie ponderata di stazio e mansio, stazioni di sosta e riposo per i corrieri e per le loro cavalcature, luoghi dove era possibile mangiare e fermarsi per la notte. Durante il corso di tutto il Medioevo la dominazione araba prima e normanna poi, eredita questo sistema viario. Pur non gestendolo con la stessa meticolosità delle magistrature imperiali, lo mantiene in vita attraverso l’utilizzo e l’ufficio del pellegrinaggio, che sotto la spinta dei monaci dell’Abbazia di Cluny diventa vero e proprio modello culturale, avvia quel complesso fenomeno di latinizzazione che riporterà l’araba Siqilliyya tra le terre cristiane amministrate dalle corti normanne, militarmente forti e fedeli al Papa di Roma. Pellegrinaggio che è marcia e cammino verso i luoghi santi: Roma, sede del martirio degli apostoli Pietro e Paolo; Santiago de Compostela, punto estremo della penisola europea e sede del ritrovamento delle reliquie di Giacomo il Maggiore, santo caro alle corti normanne del tempo, emblema della reconquista che ridarà ai conti normanni il controllo della Sicilia; Gerusalemme, luogo santo della vita e delle morte di Gesù Cristo, limes fondamentale che ispira venerazione e genera appartenenza in tutto quel movimento politico economico religioso che prenderà il nome di Crociate. Negli atti e nei diplomi normanni di questo periodo, appaiono così indicati confini poderali, limiti territoriali o lasciti e donazioni alle varie abbazie e santuari che riportano il toponimo di megale odos, magna via, basilike odos, via regia e per ben quattro volte, nel 1089 nel territorio di S.Filippo del Mela (Me), nel 1096 in prossimità dell’odierno comune di Castronovo di Sicilia, con l’attestazione di “Magna via francigena castronobi”, nel 1105 nel territorio di Vizzini in contrada Fabaria e nel 1267 in una pergamena che cita una via “Francigena” «qua venitur a turri Maymonis Mazariam», nella odierna Mazara del Vallo. L’associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia”, basa la sua azione su questi studi e si preoccupa di sperimentare, studiando e camminando, la fattibilità di questa rete viaria che permetteva ai pellegrini di giungere ai punti di imbarco di Mazara del Vallo ad occidente come a Messina ad Oriente.
blogtaormina.it

Cinque grandi appuntamenti con il cinema ci aspettano nei giorni del festival Letteraltura a Verbania


  Per soggiornare a Verbania Hotel Il Chiostro 
- Media Partner Turismo Culturale
http://www.chiostrovb.it/
Il Chiostro
Via Fratelli Cervi, 14 - Verbania
tel. +39 0323 404077

Ecco gli appuntamenti a Verbania giorno per giorno:


GIOVEDI’ 25 giugno
21.00 – 23.00 Cinelandia, Via Lamarmora, 16
Torneranno i prati
di Ermanno Olmi
Una commemorazione per l'anniversario della Prima Guerra Mondiale
In collaborazione con Cinelandia

"Mio padre aveva 19 anni quando si arruolò bersagliere nella Prima Guerra Mondiale" testimonia il regista Ermanno Olmi ricordando quanto il genitore , fra lacrime e parole, raccontasse a lui e al fratello di quei terribili momenti di carneficina fra Carso e Piave.

Ermanno Olmi ha realizzato sull'altipiano di Asiago a 1800 metri all'interno di una trincea Torneranno i prati per il centenario della Prima Guerra Mondiale. La sua regia si muove come un omaggio ai troppi soldati morti e nel contempo come un atto d'accusa per tutto quello che ancora non è stato riconosciuto di quel periodo che ha portato morte ovunque e sconvolto i confini dell'Europa . Una volta ancora il Maestro ha usato la camera come un monito per ricordare chi e come siamo .

VENERDI’ 26 giugno
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
Il Cervino attraverso gli occhi di Luis Trenker
Cine-incontro con Marco Ribetti, Cineteca Storica del Museo Nazionale della Montagna

Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti e con l’Associazione La Finestra sul Lago. Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro

Un omaggio cinematografico a Luis Trenker, uno dei primi e più grandi fra gli attori e registi di film di montagna. Spezzoni poetici e suggestivi tratti da Der Kampf Ums Matterhorn, del 1928, cui il regista aveva partecipato solo come attore, da La grande conquista, del 1938, di cui Trenker fu attore e regista e da The Challenge, versione per il mercato anglofono di Der Berg Ruft, girato in contemporanea nel 1938, ma con alcuni attori diversi. Tre pellicole storiche, conservate nella Cineteca Storica del Museo

Nazionale della Montagna di Torino, che raccontano in maniera romanzata le vicende che portarono alle prime salite del Cervino da parte di Edward Whymper e Jean-Antoine Carrel.

SABATO 27 giugno
19.00 – 20.00 Sala Rosmini dell’Hotel Il Chiostro (in caso di pioggia Auditorium)
Cervino: un giallo che dura 150 anni…
Mario Casella e Christian Gilardi in dialogo
Evento in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera, Rete Due

Christian Gilardi e Mario Casella presentano in anteprima a LetterAltura alcuni momenti clou dei programmi che la RSI dedicherà al centocinquantesimo anniversario della prima salita del Cervino, montagna simbolo della Svizzera.

Verranno proiettati estratti del documentario 1865: il giallo del Cervino realizzato dalla TV svizzera sui retroscena della tragica scalata. Un autentico giallo sul quale pesa un delicato interrogativo: la morte di quattro membri della cordata vincente fu causata da un tragico incidente o all’origine della loro caduta vi fu un gesto assassino con il taglio della corda che univa tutti gli scalatori?

21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
Kangchenjunga. Cinque tesori della grande neve
Cine-incontro con Marco Camandona in dialogo con Roberto Mantovani
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti
Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro

Un film che racconta la spedizione che il 18 maggio 2014 porta, in solitaria e senza ausilio di ossigeno, Marco Camandona in vetta alla terza montagna del pianeta (8586 m), il Kangchenjunga, al confine tra il Nepal e lo stato indiano del Sikkin, il più orientale tra gli Ottomila. Spettacolari immagini dedicate alla montagna, unite a momenti di vita quotidiana e di cultura delle popolazioni himalayane.

DOMENICA 28 giugno
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
L’inverno del vicino
Cine-incontro con Pietro Bagnara e Roberta Longo
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti
Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro

Il racconto della preparazione, dell’attesa e dell’ascensione della parete Fasana (Gruppo delle Grigne) nella sua impressionante veste invernale di due Ragni di Lecco, Silvano Arrigoni e Lorenzo Festorazzi. Sullo schermo, senza retorica, uno scenario alpinistico severo e inaspettato: una via su ghiaccio e misto di più di 1000 metri in un ambiente tanto bello quanto selvaggio. Un film girato da OpenCircle (Pietro Bagnara e Klaus Dell’Orto) e prodotto dai Ragni di Lecco, con il contributo del Parco Regionale Grigna Settentrionale.

Il film è sottotitolato per i non udenti. 
verbanianotizie.it

Montenegro: poliziotti serbi in campo per stagione turistica


Poliziotti serbi affiancheranno i loro colleghi montenegrini durante l'imminente stagione turistica nelle principali citta' di villeggiatura della costa adriatica del Montenegro. L'obiettivo è migliorare e rendere più efficace la lotta alla criminalita' organizzata. Il relativo accordo è stato firmato a Belgrado dal capo della polizia serba Milorad Veljovic e dal suo collega montenegrino Slavko Stojanovic. Le pattuglie congiunte opereranno dal primo luglio al primo settembre tra l'altro a Budva, Bar e Herceg Novi, alcune delle località più frequentate dai turisti serbi.

Accordi simili sono previsti fra la polizia serba e quelle di Croazia e Macedonia.(ANSAmed).

Tunisie Passion, app per promuovere turismo culturale


L'operatore telefonico Orange Tunisie ha lanciato ieri al museo nazionale del Bardo Tunisie Passion, in collaborazione con l'Ufficio nazionale del Turismo (Ontt), e alla presenza del ministro del Turismo, della Cultura, delle Telecomunicazioni e dell'Insegnamento superiore tunisini, un'applicazione che ha lo scopo di promuovere il turismo culturale attraverso la scoperta sui vari dispositivi mobili di siti archeologici, hotels, maisons d'htes, ristoranti e luoghi caratteristici. Un'autentica guida multimediale della Tunisia, disponibile su sistemi operativi Android e IOS, che permette di poter visitare virtualmente otto località della Tunisia: Tunisi, Cartagine e Sidi Bou Sad, le Kef, Kairouan, Mahdia, Djerba, Tozeur e Hammamet. Tradotta in sette lingue (arabo, francese, inglese, tedesco, italiano, cinese e russo), e aggiornata continuamente, questa app contiene 750 indirizzi utili, 1000 immagini e 42 compagnie aeree che operano in Tunisia. L'idea di Tunisie Passion è nata nel novembre 2012 ed è stata sviluppata dall'Orange Developper Center, uno dei primi del genere in Tunisia, che si è anche occupato l'anno scorso della progettazione della ''visita virtuale'' del museo del Bardo.

(ANSAmed)