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NUOVA VITA PER L’HOTEL RIVOLI A FIRENZE

l’altro albergo fiorentino della famiglia Caridi,  il Best Western Grand Hotel Adriatico, 4 stelle nella stessa location dell’Hotel Rivoli.  Arshotels
Il Grand Hotel Adriatico propone sistemazioni di lusso nel centro di Firenze, a soli 400 metri dalla stazione di Santa Maria Novella e a 10 minuti a piedi dal Duomo.

“Siamo entusiasti di scrivere un nuovo capitolo di storia per il nostro Albergo Rivoli che dopo 24 anni di affiliazione a Best Western torna adesso ad essere indipendente sul mercato del turismo italiano ed internazionale. Infatti a far data dal 1 gennaio 2015 abbiamo deciso di separarci dal marchio Best Western per essere totalmente identificati come un Boutique Hotel indipendente, rappresentato sui canali GDS da Pegasus”. Chi parla è Chiara Caridi che continua la passione di famiglia che ha portato i Caridi con lei alla terza generazione di albergatori a Firenze.
La famiglia Caridi è proprietaria dell’albergo da 50 anni. E’ infatti nell’autunno dell’anno 1963 che decide di comprare la parte centrale dell’immobile in zona Santa Maria Novella sede di un Convento Francescano trasformandolo fin dalla primavera del 1964 in un piccolo albergo ad 1 stella con 15 camere. A seguito dell’alluvione del 1966 si rende necessaria la prima grande ristrutturazione dell’albergo che passa a 2 stelle (3° categoria del tempo) con 29 camere tutte dotate, tra i primi hotel a Firenze, di aria condizionata centralizzata e bagno privato. Nel tempo, e fino ad oggi, l’iniziale corpo centrale è stato via via ampliato annettendo le restanti parti del corpo centrale e alcuni edifici confinanti, il tutto con importanti opere di restauro conservativo volto a mantenere e valorizzare le antiche caratteristiche architettoniche dell’antico convento risalente al 15mo secolo e quindi operando una ristrutturazione che ha permesso di essere sempre al passo con i tempi e all’altezza dei moderni standard dell’ospitalità. Oggi l’Hotel Rivoli classificato 4 stelle superiore con 87 camere è, a detta anche della clientela internazionale, un hotel di charme che rimanda al carattere fiorentino del rinascimento e “sa di casa”.
L’Azienda Alberghiera, trasformata in Società per Azioni nel 2005, chiude il 2014 con una crescita del fatturato camere del 12% e del 21% sul totale albergo, incrementi che seguono anni di continua crescita dopo la crisi del 2009, confermando che il turismo può e deve essere una delle leve per il rilancio dell’Italia.
L’Hotel Rivoli punta a conquistare la clientela che cerca un soggiorno ricco di esperienze e di scoperte. Ogni motivazione del viaggio è riconosciuta e curata in maniera specifica.
I suoi servizi: diverse tipologie di camere tra Classic, Superior, Junior Suite, Suite, Family Rooms- Servizio Concierge- Wi-fi gratuito – Servizio di late check out/early check in – Garage privato con valet service – eleganti Sale Riunioni per incontri fino a 80 persone –2 Giardini interni - Piazzetta interna  e Chiostro con piccola Piscina idromassaggio (20 mq) con acqua riscaldata aperta tutto l’anno – Massima quiete – Sala lettura nell’antico chiostro– Certificazione Green  – American Buffet Breakfast e Servizio Ristorazione - Glutine Free – Ristorante Benedicta 3 forchette Michelin frequentato anche dai fiorentini– Fitness Centre gratuito- Guida con itinerari jogging per la scoperta della città– Hotel Pet Friendly (i piccoli animali domestici sono accolti con servizi speciali a loro dedicati).
Grande importanza è stata data al viaggio con la famiglia: numerose le trasformazioni delle camere avvenute in hotel che hanno permesso la creazione di un numero maggiore di Family Room che possono ospitare fino a 4/5 persone. Per le famiglie non si è solo pensato al comfort in camera ma anche ad un implementazione dei servizi: una mini guida completa di Firenze vista attraverso gli occhi dei bambini per visitare la città con divertimento e per tutte le necessità che si incontrano viaggiando in famiglia (dalle farmacie della città, alle aree attrezzate all’aria aperta, alle ludoteche, ai musei per i bambini e molto ancora). La guida è corredata da un libretto con una serie di giochi e curiosità in modo da far diventare la visita della città divertente come un gioco.
“Il Controllo Qualità della nostra struttura continuerà ad essere assicurato da Mistery Guests internazionali in modo da poter sempre garantire un alto livello del servizio sempre più richiesto dai mercati tradizionali e da quelli in forte crescita come Brasile, Russia, India, Cina e Korea”, continua Chiara Caridi ricordando così che l’Hotel Rivoli fa parte di Arshotels Firenze, gruppo alberghiero nato nel 2003 di cui fa parte anche l’altro albergo fiorentino della famiglia Caridi,  il Best Western Grand Hotel Adriatico, 4 stelle nella stessa location dell’Hotel Rivoli.  Arshotels si occupa di promozione turistica e centralizza per gli alberghi aderenti le politiche di marketing e di vendita sul mercato nazionale internazionale sia attraverso partners tradizionali che attraverso i canali online e i social networks.
In sostanza l’attenzione e l’impegno della famiglia Caridi sono sempre rivolti ad essere al passo con i tempi sia nei servizi verso il Cliente, sia nell’approccio al mercato del turismo, che sempre più necessita di tecnologie e di professionalità specializzata.
Arshotels cresce così nei propri impegni e aumenta il suo personale qualificato dagli iniziali 3 collaboratori agli attuali 11, sviluppando una particolare attenzione e investimenti nei mercati emergenti di qualità.
Per informazioni:

Laura Innocenti - Ufficio Commerciale/ Sales and Marketing Dept.

Sempre piu' in alto, lo skyline di Manhattan si rifa' look

di Gina Di Meo

Il nuovo orizzonte di New York? Sempre piu' in alto. La Grande Mela rilancia la sfida per lo skyline piu' bello e spettacolare del mondo e si prepara a dare battaglia ad altre capitali che da tempo l'hanno scalzata. La 'corsa' verso il cielo e' gia' partita e entro il 2018, data in cui saranno completati diversi progetti residenziali a Manhattan, la citta' apparira' con un nuovo look che la modifichera' in modo radicale.

   Nel giro di pochi anni New York, dunque, sara' ancora piu' alta e pronta a riprendersi il primato, anche a livello di bellezza. Quel primato che le e' stato tolto nell'ultimo decennio in particolare dalle citta' asiatiche e medio-orientali. Shanghai, Dubai, Hong Kong, Singapore, ognuna a sua modo ha reclamato contro la Grande Mela la sua fetta di gloria. Ma New York e' abituata a fare le cose in grande, e cosi una delle principali agenzie immobiliari della citta', 'CityRealty' ha realizzato un rendering di cio' che sara' il nuovo skyline tra qualche anno. Nel 2018, una sorta di anno zero per la metamorfosi della citta', i due capi di Manhattan si guarderanno dall'alto dei loro rispettivi grattacieli. Per quella data, infatti sara' totalmente reso abitabile il '432 Park Avenue', gia' diventato il grattacielo residenziale piu' alto della citta' oltre che dell'emisfero occidentale. Con i suoi oltre 426 metri di altezza e 96 piani, infatti, ha superato sia la Freedom Tower (sorta sulle ceneri delle Torri Gemelle), sia l'Empire State Building.

   Ma 'lavori in corso' fioriscono in buona parte della cosiddetta 'Billionaires Row', dove di recente una penthouse, lungo Parek Avenue, e' stata venduta a 95 milioni di dollari. Sono pronti ad aprire i battenti rispettivamente i condomini al civico 53 sulla 53/ma strada e 111 sulla 57/ma. Sempre sulla 57/ma strada entro il 2018 sara' completata la 'Nordstrom Tower', che con i suoi 92 piani sara' una degna concorrente di '432 Park Avenue'. Anche la zona della famosa stazione ferroviaria di Grand Central, nel cuore di Manhattan, e' pronta a cambiare look. Nel 2017 inizieranno i lavori di 'One Vanderbilt', edificio commerciale con 65 piani pronto ad adombrare la struttura in stile liberty del terminal sulla 42/ma strada. Nel bel mezzo di Midtown vivono ormai di gloria l'Empire State Building, che deve la sua fama anche al film del 1933 'King Kong', e il Chrysler Building, che dopo la distruzione delle Torri Gemelle l'11 settembre del 2001 per un breve periodo e' stato il secondo edificio piu' alto della citta'. Infine, alla punta estrema di Downtown e' tornato al vecchio splendore, dopo l'apertura di qualche giorno fa della Freedom Topwer, il World Trade Center, con i suoi sette grattacieli simbolo del cuore economico della citta'.
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#Turismo. I misteri di Tenerife, dai guanci ai conquistadores. Amata per sole e mare, ma nel suo cuore nasconde un tesoro

di Michele Cassano

Si può andare a Tenerife per diversi motivi, e molti lo fanno per godersi il mare e il clima sempre primaverile. Ma si può anche partire a caccia di storie che affondano le radici nei tempi dei guanci, l'antico popolo di origini probabilmente berbere sterminato dai conquistatori spagnoli alla fine del XV secolo. Poche testimonianze sono rimaste di quella cultura, ma nei volti degli abitanti e nei nomi della località continuano a rimanere i segni dell'antichi abitanti, arrivati forse dal Marocco, forse da altri Paesi del Mediterraneo, non si sa a causa della desertificazione o perché deportata dai romani.

Tanti misteri avvolgono il passato dell'isola. Luogo misterioso sono ad esempio le piramidi di Guimar, che secondo il ricercatore Thor Heyerdahl potrebbero risalire a epoche precolombiane e dimostrare l'esistenza di traffici antichi tra America e Canarie. Non toglie fascino alle costruzioni a gradoni, il fatto che la maggior parte dei ricercatori ritenga però che si tratti di costruzioni del XIX secolo, create per scopi agricoli. Ma è dopo l'arrivo dei conquistadores che emergono leggende come quella di Suor Ursula de San Pedro, vissuta nel XVII secolo e venerata nel Convento di Santa Caterina a San Cristobal de La Laguna. La tradizione orale narra che nel 1651, suor Ursula si innamorò di Jerome Grimon e Rojas, un figlio naturale del proprietario della casa ora conosciuto come Palacio de Nava. Gli amanti cercarono di fuggire dall'isola su una nave inglese ma furono scoperti. Lui fu accusato del rapimento della religiosa e condannato a morte. Suor Ursula fu costretta a guardare l'esecuzione dal convento dove fu rinchiusa per tutta la vita, in una minuscola cella con una finestrella da cui poteva guardare solo l'altare maggiore della chiesa. Altra storia amata dagli abitanti di Tenerife è quella della figlia di un generale, Catalina, di incantevole bellezza, obbligata a sposare un amico di famiglia, uomo anziano ma molto ricco, e poi suicidatasi: ora pare che il suo spettro si aggiri nella Casa Lercaro, attuale sede del Museo di Storia e Antropologia sempre a La Laguna, dove si sentono porte che cigolano e strani rumori.

Non è però il suo passato la prima ragione che spinge i turisti a Tenerife, non a caso chiamata l'isola dell'eterna primavera. Il sud è un parco divertimenti a cielo aperto, tirato su dal nulla negli ultimi anni ad uso e consumo in particolar modo dei turisti del Nord Europa. Per frenare il consumo del territorio, c'è stato un blocco delle costruzioni. Ora è consentito costruire solo hotel a cinque stelle per attirare i turisti più facoltosi, come i russi. E gli hotel di lusso sono essi stessi una delle attrazioni dell'isola: il tedesco Wolfgang Kiessling, fondatore del Loro Parque, nato come parco dei pappagalli e ora un vero e proprio zoo, oltre che parco divertimenti, è anche il proprietario del Botanico, con giardini lussureggianti e una spa più volte vincitrice di premi europei. Lì dormì Michael Jackson quando tenne il suo unico concerto nell'isola e la suite che lo ospitò porta ancora il suo nome.

Non c'è solo mare, nel suo cuore Tenerife nasconde un tesoro che miscela paesaggi tropicali e montani in un ambiente unico. E' il Parco del Teide, il vulcano dormiente che con i suoi 3.718 metri svetta all'interno dell'isola. Raggiungere la vetta regala viste incantevoli sulla costa a strapiombo. Sono 50 le specie animali e vegetali endemiche, di cui 12 esclusive del Parco Nazionale. Man mano che si sale le palme lasciano il posto al pino canario, poi all'improvviso, quando il paesaggio si fa brullo, il calore che si scontra con l'aria fredda crea un tappeto di nuvole che si può osservare dall'alto. Lì, a 2.200 metri, ci si può fermare davanti al Parador de Las Cañadas del Teide, dove si possono guardare le stelle, anche con l'aiuto di una guida astronomica, in totale assenza di inquinamento luminoso. I più sportivi possono salire fino in cima su un sentiero con un cammino di circa quattro ore o possono prendere la funivia, aperta fino alle quattro del pomeriggio ma ferma nei giorni di vento. A quell'altezza le raffiche possono diventare molto forti, tanto che ancora si vedono gli effetti di una tempesta che ha abbattuto decine di alberi d'alto fusto.

La zona nord dell'isola è quella più selvaggia, dove non è ancora arrivata la strada a scorrimento veloce che collega l'aeroporto internazionale a sud dell'isola con le vicine località turistiche e più a nord con la la capitale Santa Cruz e le altre città come Puerto La Cruz. Il parco del Teide è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dell'Unesco, come il centro storico de La Laguna, antica capitale di Tenerife. La città è stata costruita con strade parallele e perpendicolari perfettamente squadrate (la cosiddetta quadricula) ed è rimasta praticamente intatta, con i suoi 600 edifici in stile mudejar. Oltre alla Cattedrale, meritano una visita i palazzi, come il Palacio de Nava, con i cortili in legno di pino canario. Altro centro di interesse è La Orotava, con i balconi in legno di tea e splendidi giardini ben conservati. In primavera, nel giorno del Corpus Domini, la città si trasforma in un unico, grande, colorato tappeto floreale.

Dal 29 ottobre Tenerife è raggiungibile, oltre che da Milano Malpensa, anche con volo diretto da Roma Fiumicino. Il volo, operato da easyJet, ha cadenza bisettimanale (mercoledì e sabato) con tariffe a partire da 46 euro. Da Milano si parte e arriva martedì, giovedì e sabato con tariffe a partire da 36,71 euro.
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#Turismo Non è solo questione di stelle. L'albergo si sceglie per le recensioni


Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione online. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti online. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano. In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.     

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarino di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati. A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.    

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.

Dopo 150 anni saranno riuniti per la prima volta i venti meravigliosi Arazzi Medicei

Dopo 150 anni saranno riuniti per la prima volta i venti meravigliosi Arazzi Medicei con le Storie di Giuseppe ebreo, attualmente suddivisi tra il Palazzo del Quirinale e il fiorentino Palazzo Vecchio. Perfettamente restaurati nel corso degli ultimi decenni nelle due sedi che li costudiscono, i capolavori commissionati da Cosimo I dè Medici a due maestri del suo tempo, Pontormo e Bronzino, saranno allestiti in una mostra itinerante, ideata per Expo 2015, che partirà in gennaio dalla capitale per toccare in aprile (e fino a settembre) Milano e quindi concludersi a Firenze (da settembre a gennaio 2016). "Si tratta di un'occasione straordinaria, che concretizza le idee portanti dell'Expo, cioè la potenza della bellezza e quella del saper fare", ha detto il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, intervenuto alla presentazione alla stampa de Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli Arazzi Medicei di Pontormo e Bronzino, che (curata da Louis Godart) fin da ora si configura tra le maggiori iniziative del 2015. La collezione degli Arazzi Medicei è infatti, nella sua interezza, tra le più importanti al mondo. Voluta da Cosimo I dè Medici nel 1545 per abbellire la Sala dè Dugento di Palazzo Vecchio, fu smembrata in età Sabauda, quando nel 1882 dieci di essi furono portati a Roma per essere esposti nei saloni del Quirinale, dove poi sono rimasti.
 
"Questa è una storia fiorentina, ma anche italiana e universale", ha aggiunto il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, dichiarandosi "orgoglioso di vedere un progetto abbozzato solo pochi mesi fa trasformarsi realtà in così breve tempo". L'operazione, di assoluto valore artistico e scientifico, resa possibile dalla collaborazione tra amministrazioni centrali e locali (ma anche Fondazione Bracco e sponsorship di Gucci) "ha richiesto un pizzico di coraggio - ha proseguito - ma rimanda a un messaggio di unità del paese proprio intorno al patrimonio culturale nazionale". A Firenze, dove la mostra arriverà in terza battuta, i venti arazzi saranno allestiti a Palazzo Vecchio, nella Sala dè Dugento per la quale furono ideati, richiamando alla corte più fulgida del '500 le eccelse maestranze delle Fiandre e insuperati maestri quali Pontormo e Bronzino. "Terminata la mostra - ha annunciato Nardelli - gli arazzi fiorentini resteranno esposti a rotazione". 

Attualmente, i capolavori usciti dalla manifattura granducale sono arrotolati nei depositi a conclusione di un restauro di straordinaria complessità durato 27 anni e compiuto dall'Opificio delle Pietre Dure. Un imponente intervento, realizzato anche con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha stanziato 1,1 milioni di euro. Stesso discorso per i dieci arazzi del Quirinale, sottoposti a restauro, appena ultimato, dal 1994. Quattro di essi sono già esposti e danno il senso della monumentalità dell'opera che fasciava l'intera sala di Palazzo Vecchio (finestre comprese). Alti circa sei metri per 4,5 di larghezza (più stretti quelli accanto alle porte), raccontavano le storie bibliche di Giuseppe che, venduto schiavo in Egitto dai fratelli gelosi, si riscattava grazie a saggezza e competenze (perfino magiche e predittive), fino ad acquisire un grande potere per aiutare il suo popolo, quelli limitrofi e ritrovare la famiglia. Se al Quirinale la mostra sarà allestita nel Salone dei Corazzieri, a Milano avrà una sede altrettanto grandiosa, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dove resterà durante i sei mesi dell'Expo, "non solo vetrina di prodotti, ma di cultura - ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia -. Un'ulteriore opportunità di arte, stile, tecniche, che unisce l'Italia".
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avvenire.it

Turismo Viaggi. Sole d'inverno, Canarie-India low cost per famiglie

E' Fuerteventura a offrire quest'inverno la vacanza al sole più conveniente per le famiglie italiane secondo uno studio annuale di comparazione costi di TripAdvisor, condotto dalla società di ricerca indipendente Ipsos.

I risultati sono stati presi da TripIndex Winter Sun 2014 di TripAdvisor, il report annuale che mette a confronto il costo di una vacanza durante l'inverno in 29 destinazioni calde in tutto il mondo. Fuerteventura, una delle isole Canarie vincitrice dei TripAdvisor Travellers' Choice Awards 2014 in Spagna, offre ai viaggiatori una scelta di quasi 180 hotel, più di 1.000 case vacanza, quasi 700 ristoranti e oltre 300 attrazioni.

Una settimana di vacanza per una famiglia di quattro persone a Fuerteventura costa solo 666 euro, oltre 7 volte meno rispetto al prezzo di Turks e Caicos, la destinazione più costosa per una pausa invernale al sole (5.017 euro) e patria di Providenciales, prima nella classifica Caraibi dei premi Travellers' Choice Islands Awards 2014. Le Canarie sono decisamente la destinazione più conveniente per le famiglie quest'anno; sono infatti ben tre le isole dell'arcipelago a comparire nella top 10 delle destinazioni meno care: Fuerteventura, Lanzarote e Tenerife. I Caraibi sono invece la destinazione più costosa del mondo, con cinque mete presenti nella top 10 delle destinazioni più care. Quando si tratta di prezzi per l'alloggio Turks e Caicos ha in media i prezzi più alti per un soggiorno di una settimana in una casa vacanza con due camere da letto, attestandosi a 4.600 euro. Per il prezzo di una settimana in una casa vacanza a Turks e Caicos, una famiglia di quattro persone potrebbe soggiornare più di 10 settimane a Goa, India, dove una casa vacanza costa appena 447 euro a settimana.

Tenerife è la destinazione più economica in cui spostarsi: il costo del noleggio di un'auto per una famiglia di quattro persone per una settimana è di 113 euro, circa quattro volte meno rispetto a St. Lucia dove noleggiare un'auto per una settimana costa a una famiglia 446 euro. Goa si rivela il luogo più economico in cui mangiare e bere, con soli 26 euro per una cena fuori per quattro, 1 euro per due bevande analcoliche e 4 euro per due boccali di birra. La cena nelle Isole Cayman è la più costosa (109 euro), mentre Dubai è la più cara per quanto riguarda le bevande, con due birre che costano 28 euro e due bevande analcoliche 8 euro.

Per le famiglie che intendono acquistare generi alimentari per la propria casa vacanza, la destinazione più conveniente è Mauritius, dove una famiglia può comprare dieci pagnotte per 3,70 euro, quasi la stessa cifra (4 euro) che pagherebbe per una sola pagnotta nella destinazione più costosa, Turks e Caicos.

Per un litro di latte, Goa e Gran Canaria offrono il miglior prezzo a 0,39 euro mentre Barbados è la più cara con un costo di ben 2 euro.
   
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Turismo: TripAdvisor, italiana l'utente più attiva del mondo

(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Con ben 7.928 contributi tra post sul forum, recensioni e opinioni e fotografie, Rita Gavagnin di Trieste è stata l'utente più attiva su TripAdvisor nel 2014 a livello mondiale. Ma non è la sola ad amare il sito di viaggi e la sua community visto che, per il secondo anno consecutivo, gli italiani si posizionano al terzo posto per il numero di contributi e al primo posto tra i paesi non anglofoni. Primi a livello mondiale si confermano statunitensi e inglesi.
    Alle spalle degli utenti del Belpaese nell'ordine si posizionano brasiliani, francesi, canadesi, australiani spagnoli, russi e tedeschi.
    TripAdvisor conta quasi 315 milioni di visitatori unici al mese e la sua community di viaggiatori ha contribuito con più di 190 milioni di recensioni e opinioni.
    Inoltre con ben 3 città (Roma, Milano e Firenze) nella top 10 delle destinazioni più recensite nel corso del 2014, l'Italia è la nazione con il maggior numero di città presenti in classifica. Ma non solo: Roma si riconferma la seconda città più recensita al mondo, preceduta solo da Londra. Al terzo posto c'è Parigi, seguono New York, Barcellona, Las Vegas, Orlando, poi Milano e Firenze, e infine al 10/o posto Rio de Janeiro.

#Turismo: 114 milioni turisti cinesi, n.1 al mondo per flussi. Forum ad #Assoturismo #Confesercenti

Con 114 milioni di turisti (in crescita del 13% nel 2014) la Cina è ormai il numero 1 al mondo per flussi turistici e questa prepotente ascesa prosegue determinando una spesa di 130 miliardi di dollari. Anche le prospettive degli arrivi in Italia sono in forte aumento e per l'Expo si prevede di toccare la soglia del milione di turisti.

    Sono alcuni dei dati emersi nel Forum di Assoturismo-Confesercenti, con la collaborazione della Fondazione Italia-Cina, di Italy China Tourism e Ifcot. I lavori sono stati aperti da Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo e da Wu Cong dell'ambasciata della Repubblica Popolare di Cina in Italia.

    Si sta discuterà, inoltre, anche delle attese ed esigenze dei turisti cinesi che arrivano nel nostro Paese e sul ruolo sempre più rilevante in Cina di internet - che vanta ormai 618 milioni di utenti - nella scelta delle mete turistiche. E sono i turisti più giovani, quelli compresi nella fascia di età tra i 24 ed i 40 anni, a ricorrere alla rete per prenotare i viaggi.
    I tour operator cinesi che si occupano di turismo internazionale sono 1838, di cui 40 solo per l'Italia.
   
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“Premio DOC Wine Travel Food”: debutta al Torino Film Festival 2014 il cinema dedicato al tema del cibo

A cura di ANDREA DI BELLA

Il Premio DOC Wine Travel Food 2014 nasce dalla collaborazione tra Gambero Rosso e Film Commission Torino Piemonte – con il patrocinio della Regione Piemonte – per valorizzare le produzioni audiovisive (corti, lungometraggi, documentari) che portano in scena l’universo del cibo.


L’obiettivo, sin dalla prima edizione della rassegna, è quello di proporsi come punto di riferimento internazionale per la cinematografia sviluppata sul tema del cibo.

Il premio anticipa il Festival Doc Wine Travel Food 2015 previsto l'anno prossimo in concomitanza conl'Expo.


L’idea di questo Premio nasce dalla convinzione che il cibo rappresenti uno degli aspetti culturali più permeanti e caratteristici al mondo e che le produzioni audiovisive siano una forma d’arte che deve essere sempre più valorizzata anche in ambiti considerati “industriali” e quindi, ad oggi, non sempre pienamente valorizzati.

La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Sala Movie della Film Commission Torino Piemonte di via Cagliari 42 a Torino. Pellicole vincitrici, selezionate da una giuria di personalità del mondo del cinema e del settore enogastronomico, sono state: “In grazia di Dio” di Edoardo Winspeare, il corto “Via tempio Antico” di Michele Alberto Chironi e il documentario “Barolo Boys” di Paolo Casalis e Tiziano Gaia.

“In grazia di Dio” è la storia di una famiglia in un piccolo paese del Salento, ai tempi della crisi economica. La crisi distrugge storie e legami. L’unico modo per uscirne è trasferirsi in campagna, lavorare la terra e vivere con il baratto dei propri prodotti. Ricomincia un senso della vita e rinascono relazioni affettive.


“Via Tempio Antico” del regista salentino Michele Alberto Chironi, dove convivono contrapposti, nel buio, i suoni ed i rumori del rito della lavorazione del pane e il silenzio nelle strade del paese.


“Barolo Boys”, storia intensa dei figli ribelli di Langa. I produttori del Barolo, che conquistano i mercati del mondo, contrapposti alla vecchia generazione dei patriarchi, inventano una nuova comunicazione che ha cambiato in modo indelebile il mondo del vino.


Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso, Paolo Damilano, Presidente Film Commission e Ricky Tognazzi con Simona Izzo hanno premiato i vincitori.
mondodelgusto.it
 

Innovazione: da gennaio gli incentivi fiscali per le startup del #turismo

Secondo quanto stabilito dal decreto Art Bonus diventato legge lo scorso luglio, infatti, a partire dal primo gennaio 2015 potranno considerarsi startup innovative (e quindi godere dei relativi incentivi fiscali per gli investitori e delle norme in materia societaria e lavoristica) anche "le società che abbiano come oggetto sociale la promozione dell'offerta turistica nazionale attraverso l'uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche". 

In base a quanto previsto dall'articolo 11-bis del decreto, scrive TTGItalia.comi servizi delle startup dovranno riguardare "la formazione del titolare e del personale dipendente, la costituzione e l'associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggi al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto". 

Obiettivo: "Aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza nel territorio". Per essere considerate alla stregua delle startup innovative, quelle turistiche potranno occuparsi anche "dell'offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggi o tour operator, la raccolta, l'organizzazione, la razionalizzazione nonché l'elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico". 

E, ancora, si legge nel testo della legge, "dell'elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell'offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione". 

Per godere delle agevolazioni, le start up del turismo potranno essere costituite anche nella forma della srl agevolata. Nel caso in cui i soci siano persone fisiche under 40, inoltre, godranno di ulteriori vantaggi come l'esenzione dall'imposta di registro, dai diritti erariali e dalle tasse di concessione governativa.

Silvia De Bernardin eventreport.it

Street marketing per lanciare la nuova tratta TGV che collega Milano e Torino con Lione

Il 20 novembre i viaggiatori in transito per la stazione milanese di Porta Garibaldi sono stati coinvolti in Chef Factory, attività di street marketing per promuovere la nuova fermata del treno TGV che, da metà dicembre, collegherà Milano e Torino con Lione.

L’attività, ideata e organizzata da Only Lyon Tourisme et Congrés, ufficio del turismo di Lione, ha visto hostess distribuire flyer con le informazioni sulla tratta e mestoli di legno. Ogni mestolo riportava un codice che, inserito sul sito della scuola di cucina lionese Chef Factory, permette di vincere un soggiorno a Lione, destinazione apprezzata dai gourmet grazie anche ai suoi 2.000 ristoranti.

Il treno ad alta velocità partirà ogni giorno da Milano Porta Garibaldi alle ore 16.07 e daTorino Porta Susa alle 17.35 per arrivare a Lione Part Dieu rispettivamente in 5 ore e 20 minuti e 3 ore e 54 minuti. Il ritorno da Lione è previsto quotidianamente alle 8.31, con arrivo a Torino alle 12.24 e a Milano alle 13.52. Le tariffe partono da 29 euro per tratta e le prenotazioni possono essere effettuate anche online sul sito di SNCF, l’azienda dei trasporti francese.
eventreport.it

Mustang, sempre più in alto, fino alla cima del Burj Khalifa di Dubai

E' il grattacielo più alto del mondo e Ford lo ha scalato. Sì, avete capito bene: la straordinaria vettura ha raggiunto la terrazza dell'imponente edificio a conclusione di uno spettacolare stunt-show trasmesso in diretta streaming su YouTubedi SARA FICOCELLI - repubblica.it

Gli appassionati del settore ricorderanno sicuramente lo storico momento in cui la Mustang ha raggiunto la vetta dell'Empire State Building, nel 1965, quando il grattacielo americano era l'edificio più alto del mondo, tetto sul quale è tornata nell'aprile di quest'anno per celebrare il lancio della 6° generazione. Ma le sfide, soprattutto se si tratta di scalare vette e superare i propri limiti, a quanto pare a Ford non bastano mai. Tanto che la Casa americana ha portato la nuova Mustang sulla cime del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del mondo, raggiungendo la terrazza dell'imponente edificio a conclusione di uno spettacolare stunt-show trasmesso in diretta streaming su YouTube.

L'arrivo della macchina sul tetto del Burj Khalifa ha celebrato l'inaugurazione della nuova business unit di Ford Motor Company in Medio Oriente e Africa, area che rappresenta la nuova frontiera per l'industria automobilistica. Il mercato dell'auto in Medio Oriente e Africa, secondo le stime, crescerà infatti del 40% entro il 2020, raggiungendo i 5,5 milioni di veicoli/anno e, per incontrare questa domanda, Ford lancerà nella regione 25 nuovi modelli entro il 2016
Oltre 10.000 persone si sono radunate attorno alla Dubai Fountain per assistere allo spettacolo, godendosi un vero action-movie che si è svolto in parte su megaschermi e in parte dal vivo. La storia racconta di un uomo misterioso che riceve una telefonata urgente mentre si trova sulla cima di una montagna dell'Arizona. Il protagonista, tra viaggi a cavallo, in aereo, elicottero e jet-ski, raggiunge Dubai per trasportare un oggetto molto prezioso: il leggendario badge della Mustang: "Oggi abbiamo piantato la bandiera dell'Ovale Blu in Medio Oriente e Africa, un'area dinamica ed emozionante che rappresenta la nuova frontiera per la crescita dell'industria automobilistica," ha detto Bill Ford, Executive Chairman di Ford Motor Company. "Abbiamo anche ribadito il messaggio che la Mustang, la più grande icona americana a 4 ruote, dopo 50 anni è pronta a diventare un'auto globale".

Per trasportare la Mustang sul tetto del Burj Khalifa, un team di 6 ingegneri l'ha divisa in 6 diverse parti, ognuna delle quali è stata trasportata con gli ascensori del grattacielo. Il riassemblaggio ha richiesto circa 12 ore. "Abbiamo portato la Mustang a nuove altezze, non solo dal punto di vista della tecnologia e della qualità, ma anche in senso letterale. Vederla sulla cima del Burj Khalifa è un risultato straordinario per il nostro team", ha aggiunto Benintende. Nessuna gru potrebbe raggiungere quell'altezza, e il trasporto in elicottero non era realizzabile. Questo spettacolo dimostra come la versatilità e le competenze degli ingegneri Ford siano davvero fuori dall'ordinario", hanno raccontato.

Per realizzare l'evento, Ford ha collaborato con il Dipartimento del Turismo e del Marketing Commerciale, la Camera di Commercio e la Emaar Properties, di Dubai. "Dubai è un luogo che offre scenari ed esperienze spettacolari, e ha rappresentato una location perfetta per l'evento Ford", ha concluso Sua Eccellenza Helal Saeed Almarri, Direttore Generale di Dubai Tourism. "E' stato un privilegio poter lavorare con Ford e i nostri partner per realizzare questo emozionante spettacolo, che dimostra ancora una volta quanto Dubai sia una città che spinge sempre oltre i limiti di ciò che è possibile".

Il turismo accessibile vale 800 miliardi

Ha senso parlare di Turismo accessibile oggi, mentre le carrozzine scendono in piazza a chiedere il rispetto dei diritti (tra cui quello all’autonomia e alla sopravvivenza stessa)? Mentre i tagli al settore sociale colpiscono nel profondo le persone con disabilità? È una delle tante domande che mi sono posto mentre preparavo la relazione di apertura per la prima Unwto conference on Accessible tourism in Europe organizzata dall’Omt, l’Organizzazione mondiale del turismo nella Repubblica di San Marino il 19 novembre (sul palco: Teleb Rifai, segretario generale dell’Omt, e Pascal Lamy, attuale presidente della commissione etica dell’Omt) a cui Invisibili è stato invitato.
Sì, ha senso, ma a patto che vengano rispettate alcune “regole”. La prima delle quali è che il turismo accessibile e l’intera filiera, dopo la fase di lancio, siano capaci di autosostenersi e non tolgano risorse al settore sociale. Le istituzioni italiane ed europee devono indicare il percorso politico, etico e sociale di questo settore e poi lasciare che il mercato faccia il resto, intervenendo solo e per breve tempo, per raddrizzare eventuali storture. Il turismo accessibile (settore che ha visto la luce nei primi anni ‘90 ed è entrato a far parte delle strategie di sviluppo economico che la Commissione europea adotterà nel prossimo quinquennio) è impresa e non assistenza sociale. Perché la persona con disabilità è un turista, un ospite e un cliente esattamente come gli altri.
La locandina della prima Unwto conference a San Marino
La locandina della prima Unwto conference a San Marino
E i dati economici presentati alla conferenza di San Marino (i riassunti degli interventi – in inglese) e riportati anche durante il convegno organizzato dalla Regione Veneto ad Asiago il 21 novembre dal titolo Turismo accessibile: un nuovo modello di business per le imprese in Europa, mi fanno dire che il mercato c’è, ma mancano gli imprenditori (e i pochi italiani, coraggiosi, che ci sono faticano a “farsi capire dai possibili partner”). Nel 2012, il mercato del turismo accessibile valeva 800 miliardi di euro (considerando anche l’indotto) e occupava oltre nove milioni di persone – tra cui migliaia di persone con disabilità. “A Bruxelles abbiamo condotto numerose ricerche sul tema e abbiamo immaginato tre scenari futuri di abbattimento di barriere architettoniche e culturali a favore del turismo accessibile – spiega Antonella Correra, responsabile del turismo alla Direzione generale impresa e industria della Commissione europea -. Anche nel caso in cui l’impegno sia minore – solo con interventi di messa a norma o con una leggera formazione del personale – si otterrebbe un incremento del fatturato europeo del 18% equivalente a 140 miliardi. Un mercato che non conosce saturazione: più si migliora più cresce. E offre un ritorno dell’investimento (Roi) in circa un anno”. Il “non fare”, ovvero non attuare nessuna politica di miglioramento dell’accessibilità, secondo i dati europei costa 420 miliardi di mancati guadagni, la metà dell’operazione di salvataggio della Grecia. “Nella ricerca che presento in anteprima abbiamo chiesto – prosegue Correra alla presentazione di Asiago – agli imprenditori cosa li frena e la risposta è stata ‘Non sappiamo come fare, abbiamo paura di sbagliare’”. E nel dubbio non si fa! Mentre chi ha scelto la via dell’inclusione lo ha fatto “per rispondere a precise richieste del mercato – conclude Correra – che vale in Europa tra gli 80 e i 120 milioni di persone (le misurazioni statistiche sono differenti da paese a paese e non permettono un dato preciso n.d.r.).
Non ci vuole un economista per capire come questo dato sia in forte crescita, non fosse altro per l’invecchiamento continuo della popolazione, come sottolinea il Sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica italiana, Francesca Barracciu: “Il turismo accessibile riguarda mamme con bambini, over 65, persone con disabilità. Una fascia di turisti che nel 2011 ha rappresentato il 20,3% del totale, nel 2013 il 26,5%, e nel 2050 si prospetta che arrivi al 31,8%”. Una fetta di mercato da catturare e per questo “va ripensata tutta la filiera turistica – prosegue il Sottosegretario – dai trasporti alla sanità, dagli svaghi all’ospitalità. Si deve riaffermare l’equivalenza: ricchezza per l’economia uguale benessere per chi viaggia”.
La seconda regola è quella di fare sistema e creare informazione reale. Ci sta provando Necstour la rete che lega tra loro una ventina di regioni europee e si occupa di sostenibilità e competitività nel turismo. Mentre le migliaia d’iniziative che portano accessibilità in Europa faticano a trovare un unico interlocutore. Si moltiplicano tuttavia singoli esempi positivi: San Marino ha studiato percorsi dedicati per rendere più facile la visita della città abbarbicata sul monte Titano. Anche l’Unesco si sforza di rendere fruibile il suo patrimonio artistico (tra i percorsi accessibili più recenti quelli di Lucca, Avila in Spagna e Sozosol in Bulgaria). Il Sud Italia non resta a guardare: il comune di Castellana grotte (Ba) ha reso accessibili le grotte sul suo territorio, mentre Bernadette Lo Bianco, esperta e docente di turismo ha aperto al mondo della disabilità sensoriali le bellezze di Noto e di Siracusa. A Nord l’iniziativa del Castello di Rivoli (To) che dopo aver attivato percorsi di visita in Lingua italiana dei segni (Lis), sarà anche il primo museo di arte contemporanea ad affidare a storici dell’arte sordi la conduzione di attività in Lis (primo appuntamento il 29 novembre).
Tutte “buone pratiche che si perdono nel mare del chiacchiericcio da social e arrivano frammentate ai destinatari. Quindi “l’informazione deve arrivare chiara, comprensibile e oggettiva – spiega Roberto Vitali, patron di V4A – Non siamo noi a dare consigli all’utente con necessità speciali, è lui che deve scegliere se quel luogo è adatto o meno alle sue esigenze”. E in questo gli enti pubblici devono facilitare e non ostacolare (ricordo che il 31 dicembre scade il termine per “adottare per legge” i Peba, i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e che gli amministratori locali dei comuni saranno perseguibili per omissione di atti d’ufficio se non lo faranno).
Il segretario generale Unwto Taleb Rifai sul palco della convention
Il segretario generale Unwto Taleb Rifai sul palco della convention
E ancora – e siamo alla regola – parliamo di turismo realmente per tutti e non per pochi. Io sono paraplegico e ho girato un terzo di mondo, ma raramente sono riuscito a individuare situazioni che includessero le tante tipologie di disabilità. La disabilità è un poligono dalle migliaia di sfaccettature, non esiste un disabile uguale a un altro: ma ancora troppo spesso, anche da parte degli “esperti”, si tende ad assimilare il concetto di disabilità con la persona in sedia a rotelle. Troppo spesso si parla di luoghi accessibili solo perché è presente una rampa o un ascensore. E le persone con disabilità sensoriale? Quanti musei sono attrezzati per loro? E chi porta con sé un disagio intellettivo? Ogni estate leggiamo di persone con disabilità intellettiva cacciate dagli alberghi o relegate in un angolo “per non disturbare gli altri clienti”, fatte mangiare in camera per non creare scompiglio nella sala ristorante… Nel 2014, con un Expo alle porte è ora dire basta a queste barbarie, a questo ledere la dignità umana (consiglierei di rileggere l’articolo 3 della Costituzione). Troppo semplicistica l’equazione turismo accessibile uguale abbattimento delle barriere architettoniche. Sono ben altre le barriere da abbattere, le paure, irrazionali e ingiustificate, da sconfiggere, le conoscenze da acquisire.
La persona con disabilità però deve imparare a diventare un viaggiatore o meglio un Consum-Attore. Sì perché sarebbe troppo facile scaricare la colpa e l’onere del turismo accessibile solo sul settore del turismo. Le persone con disabilità non sanno viaggiare, spesso non sono informate o non hanno l’accortezza di fornire a chi li ospiterà tutte le informazioni che possono fare la differenza tra un incubo e un sogno. Il viaggio è scambio anche umano, di conoscenze reciproche.
Infine, gli operatori devono tornare a regalare emozioni. Con il rispetto pedissequo delle norme e delle leggi si costruiscono meravigliose scatole vuote. Si devono riempiere le strutture con “cose da fare”, esperienze da vivere, sport da praticare. Non si potrà mai prendersi una vacanza dalla propria disabilità, ma si possono vivere momenti in cui la disabilità può apparire qualcosa di esterno a noi, di lontano. Difficile sì, impossibile no.
corriere.it

Turismo per tutti. Si crea “l’Europa senza barriere”

Puntare a un’Europa senza barriere, a un turismo in grado di concedere a tutti l’opportunità di viaggiare e conoscere le bellezze culturali, artistiche ed enogastronomiche dei paesi che ci circondano. È questo l’obiettivo di “Europe Without Barriers”, un importante progetto legato al bando della Commissione europea ‘Design, Implementation and Marketing of Accessible Tourism Itineraries’, promosso dalla Dg Impresa e Industria, e partito proprio in questi giorni per far crollare quelle barriere internazionali che ancora oggi impediscono troppe volte a persone diversamente abili di poter partire e godere a pieno di ogni singolo aspetto della vacanza prescelta.

La parola chiave del turismo è ‘accessibilità’

La finalità del progetto, coordinato dalla società Sm Italia, istituita su iniziativa di Aism, sta proprio nella creazione di itinerari turistici accessibili a tutti. La parola chiave è proprio accessibilità. È necessario estendere infatti tale concetto alle istituzioni, agli enti, operatori e a tutti coloro che lavorano nel settore viaggi e creare sinergie comuni per offrire un servizio turistico a 360 gradi. A tal fine nasce “Europe Without Barriers”, un percorso che fino al 2016, anno in cui terminerà, si prefigge di realizzare pacchetti turistici accessibili e itinerari internazionali aperti anche e soprattutto alle persone con esigenze speciali, non vedenti, con disabilità psicologica o intellettiva, audiolese, ma anche anziani, donne in gravidanza e tutti coloro che per svariati motivi possano avere delle difficoltà nell’organizzare e godere a pieno una vacanza.
futuroquotidiano.com

#Turismo, ambiente e pesca possono andare di pari passo come volano di sviluppo

di Enrico De Col
BELLUNO. Turismo, ambiente e pesca possono andare di pari passo come volano di sviluppo per la provincia.
È questo il messaggio che vuole trasmettere il convegno “Pesca turismo nelle Dolomiti: innovazione e sostenibilità”, organizzato dalla Federazione provinciale dei pescatori per questa mattina alle 10 nella sala Muccin del Centro Giovanni XXIII a Belluno. Il sodalizio, che raggruppa la quasi totalità dei bacini di pesca della provincia, vuole proporre un primo momento di discussione sul tema, presentando anche varie attività svolte nei quasi due anni dalla fondazione, tra cui si segnale la mappatura interattiva delle zone idriche bellunesi e tanti altri progetti finanziati.
«Molto spesso – spiegano i referenti della Federazione il segretario Claudio Canova e il presidente Luigi Pizzico – si organizzano convegni per chiedere qualcosa. Noi invece vogliamo presentare una serie di opportunità che derivano dal connubio tra pesca e turismo, che vanno nella direzione del rispetto ambientale dei nostri laghi e fiumi. Non trascuriamo la possibilità di creare occupazione per il nostro territorio, apprezzato in tutta Italia per le sue qualità uniche e gli ambienti incontaminati, che richiama tantissimi appassionati di pesca anche da fuori provincia. Noi siamo a disposizione del territorio, grazie anche all'azione di volontariato (la federazione infatti non ha scopo di lucro) di tanti nostri soci e simpatizzanti dei vari bacini: sta alle amministrazioni locali e agli enti privati cogliere queste occasioni».
Tra i relatori presenti all'assise ci sarà il sociologo Diego Cason che parlerà della situazione socio-economica del fenomeno, Matteo De Falco direttore del seguito programma Sky “Canale pesca” che di recente ha fatto alcuni servizi speciali sul bellunese e Loris Paoletti dell'Assi Onlus che parlerà della disabilità e pesca sportiva, alla luce di recenti installazioni per superare le barriere architettoniche come delle piattaforme per le carrozzine. Presente anche il mondo degli enti turistici con il Consorzio Belle Dolomiti, le scuole con una classe dell'istituto Catullo ad indirizzo turistico e il mondo della politica locale, tra cui è previsto un intervento a tema del senatore Giovanni Piccoli.
corrierealpi