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Italia e Mondo Stazioni da incorniciare Quando le metropolitane sono gallerie d’arte

Da luoghi di passaggio a piccoli capolavori artistici: così urbanisti, archistar e artisti hanno trasformato le semplici e spesso anonime stazioni della metropolitana. Nelle grandi città le banchine e i passaggi diventano gallerie d’arte e laboratori di creatività; li contraddistinguono l’uso dei colori, delle luci e delle forme avveniristiche. Ecco alcune tra le stazioni più spettacolari, che meritano una visita e dove aspettare il treno è l’occasione per potersi godere appieno l’atmosfera, i murales e le opere d’arte.
Stazione Toledo, Napoli 
Ha ricevuto premi, elogi e consensi la linea 1 della metropolitana di Napoli, dove le stazioni e i corridoi sotterranei sono stati decorati da più di 90 artisti, locali e internazionali. Un sondaggio del Daily Telegraph l’ha incoronata la metropolitana più bella del mondo; progettata dall’architetto catalano Oscar Tusquets e inaugurata nel 2012, la metro è rivestita da mosaici colorati che riportano scene e immagini della città e dei suoi dintorni. In particolare la stazione Toledo, nel quartiere di san Giuseppe, regala la sensazione di immergersi nell’oceano grazie alle decorazioni bianche e blu e a tutte le sfumature del mare in un gioco spettacolare d’acqua e di luci.
T-Centralen, Stoccolma 
Le 90 stazioni della metropolitana di Stoccolma, decorate da più di 140 artisti, sono proprio come una galleria d’arte, ricca di installazioni sotterranee, mosaici, murales e persino uno scavo archeologico con colonne romane. La stazione T-Centralen è la più spettacolare e suggestiva: qui il soffitto cavernoso, dipinto nel 1950 da Vera Nilsson e Siri Derkert, è ricoperto da piante rampicanti color blu che ricordano primitive pitture rupestri.
BurJuman station, Dubai
E’ famosa per i lampadari a forma di medusa e per le decorazioni ispirate al mondo marino, realizzate in tutte le sfumature del blu. L’avveniristica stazione BurJuman, punto di scambio tra la linea rossa e quella verde di Dubai, la più lunga rete metropolitana automatizzata del mondo, in realtà si chiama Khalid Bin Al Waleed e sorge vicino all’omonimo centro commerciale.
Olaias, Lisbona
Progettata dall’architetto Tomás Taveira in occasione dell’Expo ’98, la stazione Olaias della metropolitana di Lisbona è caratterizzata da colori e materiali unici che ripropongono un enorme e geometrico contenitore di azulejos, le tipiche piastrelle colorate portoghesi. La presenza di colonne di metallo fa da contrasto al gioco lineare delle forme geometriche della stazione. Hanno collaborato alla realizzazione dell’opera anche gli artisti portoghesi Pedro Cabrita Reis, Graça Pereira Coutinho, Pedro Calapez e Rui Sanchez.
Champ-de-Mars, Montreal
Caratterizzata da vetrate con motivi geometrici, la stazione canadese di Montreal contiene una delle opere astratte più famose di Marcelle Ferron, artista del Quebec. La serie di vetrate, realizzata nel 1968, e la posizione della stazione le consentono di ricevere molta luce solare che, illuminando i disegni colorati, forma uno spettacolare e vivace effetto arcobaleno. Per aumentare l’effetto cromatico, le pareti della stazione e del chiosco adiacente sono ricoperte di piastrelle blu e crema; anche il tunnel che collega la metro alla superstrada Ville-Marie è decorata con murales.
Szent Gellért tér, Budapest
Le decorazioni a mosaico della stazione di Szent Gellért, nella capitale ungherese, sono quasi ipnotiche: le piastrelle colorate che decorano le pareti a volta della stazione, recentemente disegnata dall’artista Tamàs Komoròczky, ricordano immagini geometriche spaziali. La stazione si trova sulla linea 4, sotto l’università di tecnologia ed economia, in corrispondenza della piazza omonima, che prende il nome dal patrono di Budapest.
Westfriedhof, Monaco di Baviera 
Progettata dal designer tedesco Ingo Maurer, la stazione Westfriedhof , sulla linea U1 di Monaco di Baviera, è un susseguirsi di grandi lampadari a cupola con luci blu, rosse e gialle che illuminano le sedute e contrastano con le pareti spoglie e grezze in calcestruzzo, che ricordano le grotte. Colorata, creativa e funzionale, la stazione bavarese è ricoperta da neon futuristici che illuminano piattaforme e tunnel. Anche le altre stazioni della metropolitana, sempre disegnate da Ingo Maurer, sono un tripudio di geometrie colorate.
Formosa Boulevard, Kaohsiung
La metropolitana di Taipei regala un’installazione che lascia senza fiato: la “cupola della luce” è un’imponente opera d’arte con più di 4.500 pannelli di vetro, realizzata dall’artista italiano Narciso Quagliata per la stazione di Formosa Boulevard, a Kaohsiung. La spettacolare cupola in vetro colorato ha un diametro di 30 metri per un totale di 660 metri quadrati di superficie, sulla cui vetrata è rappresentata la storia dell’uomo attraverso gli elementi dell’aria, dell’acqua, della terra e del fuoco.
Slavjanskij Bul’var, Mosca
E’ un’elegante stazione di snodo tra due linee importanti della metropolitana di Mosca, una delle più antiche al mondo. La stazione Slavjanskij Bul’var, al di sotto dell’omonimo viale, è stata disegnata dall’architetto Volovich, caratterizzata da una sola volta, poco profonda, che si appoggia sulle mura ricoperte in marmo verde, e sormontata da profili in alluminio dove sono stati fissati elementi di illuminazione. Il pavimento è ricoperto da granito grigio.
Bund Tunnel, Shanghai
Non è tecnicamente una stazione ma un tunnel che, con un sorprendente gioco di centinaia di luci, collega le zone Puxi e Pudong sotto il fiume Haungpu di Shanghai. Nella città cinese dove si trova la metropolitana più lunga del mondo, il tunnel offre 647 metri di giochi multimediali e psichedelici, accompagnati da effetti sonori, godibili e apprezzabili dai vetri della carrozza automatizzata.
ansa

Treno del foliage tra Piemonte-Svizzera Vigezzina-Centovalli la ferrovia più panoramica d'Italia

DOMODOSSOLA (VCO) - Viaggiare lentamente, immersi nei colori dell'autunno a bordo della 'Vigezzina' il treno a scartamento ridotto che collega Domodossola a Locarno, tra Piemonte e Svizzera. 'Foliage e lentezza' è l'idea turistica per chi vuole percorrere in treno la valle Vigezzo, in Ossola, e la Centovalli, lembo di terra che scende verso Locarno e la parte svizzera del Lago Maggiore. Un viaggio lento - due ore per percorrere 52 chilometri, 32 in territorio italiano, 20 in Svizzera - sulla ferrovia panoramica che in autunno 'taglia' i colori della Vigezzo, più nota anche come valle dei pittori per aver dato i natali a illustri artisti tra cui Giuseppe Mattia Borgnis e Carlo Mellerio.
    Inaugurata il 25 novembre 1923, la 'Vigezzina', o 'Centovallina' come la chiamano gli Svizzeri, è una ferrovia slow: in un un paio d'ore corre attraverso le Alpi, toccando 32 stazioni disseminate nelle due valli confinanti. Un viaggio in una vera esplosione di colori e atmosfere dorate.
    I treni bianchi-blu della Ferrovia Vigezzina-Centovalli sono un mezzo di collegamento per residenti e un'attrazione per i turisti. In un anno sono 500 mila i passeggeri che la utilizzano sulla tratta italiana, un milione su quella svizzera.
    Tipica ferrovia alpina, la Vigezzina-Centovalli è considerata "la ferrovia panoramica più bella d'Italia". Tra Domodossola e Locarno unisce i paesi della valle Vigezzo, terra di musei come quello degli spazzacamini e valle che ha dato i natali a illustri personaggi come Gian Paolo Feminis, l'immigrato vigezzino stabilitosi a Colonia dove nel 1693 creò l'Acqua mirabilis, che alla sua morte venne prodotta come Acqua di Colonia da un altro emigrato vigezzino, Giovanni Maria Farina. Oppure Giovanni Maria Salati, che nell'agosto 1817, per sfuggire alla prigionia, si gettò in acqua a Dover per raggiungere le coste della Francia: fu il primo ad attraversare a nuoto la Manica.
ansa

Lorca, l'usignolo della bellezza


Con questa ricchissima monografia Gabriele Morelli riporta il fuoco dell’attenzione su Federico García Lorca(1898-1936), che in diverse fasi della nostra cultura entrò nella poesia e nel teatro italiani con la forza prorompente della sua musica variatissima (Garcia Lorca, Salerno, pp. 320, € 16). 

Nella bibliografia sterminata su Lorca conferiscono a questo libro una preziosa unicità la frequentazione di Morelli con i suoi eredi (la sorella Isabel e Manuel Fernandez-Montesinos García, figlio dell’altra sorella Concha e di Manuel, il cognato fucilato poco prima di lui) e con gli ultimi testimoni: la passione critica che accompagna ogni istante il farsi della poesia nella vita pubblica e privata, nella condizione drammatica dell’omosessualità e in tante zone d’ombra non risolte, che culminano con la morte: la viva descrizione degli ambienti, dall’infanzia di Federico immersa nella natura di Fuente Vaqueros a Granada, Madrid, New York, Cuba, il Sudamerica, la Spagna cupa che lo martirizza.La parola di García Lorca nasce con la musica, una trasmissione materna che include lo zio Baldomero, il maestro Segura, e dal 1919 il grande Manuel de Falla: pianoforte e chitarra classica fusi nella ricerca sul campo di motivi popolari, gitani e moreschi. Ma essi diventano subito un’invenzione assoluta, una cosa nuova, mai conosciuta, su cui fioriscono tutte le sperimentazioni che Lorca prova instancabilmente.

Il poeta va a caccia: caccia notturna in un bosco lontanissimo. Prova «comprensione simpatica dei perseguitati. Del gitano, del negro, dell’ebreo... del moro che tutti noi portiamo dentro». Nel giugno 1936, quasi allo scoppio della guerra civile confessa che in quei momenti tragici l’artista deve «ridere e piangere col suo popolo. ... rinunciare al mazzo di gigli e tuffarsi nel fango fino alla cintola per aiutare quelli che cercano i gigli».Federico coglie come un’ape ora la libertà d’associazioni del surrealismo senza le sue gratuità (dopo il primo Libro de poemas 1921, nel Poema del cante jondo 1921/2-1931, nelle Canciones 1924, nel Romancero gitano 1928).

Ora acuisce e dilata suoni e fantasmagorie dell’America nell’età del jazz, della cultura negra che lo appassiona, e della mostruosità di Wall Street alla vigilia del crollo nel Poeta en Nueva York 1929/30-1940: e che meraviglia la fluente, liberata “Oda a Walt Whitman”. Ora assorbe l’eros di Hafiz incarnato in El Andalus nel Diván del Tamarit(1936). Ora trasforma Shakespeare, Góngora, san Juan de la Cruz e il Cantico nei portentosi Sonetos del amor obscuro che vennero scoperti dopo la morte, editi nel 1984: poesia d’amore di una bellezza quasi inarrivabile.In un testo non bello del 1818, “El canto del miel”, Lorca dichiara l’ascendenza mitica del poeta ape: i Greci chiamano api le Muse. 

La sua arnia è una stella casta, pozzo di ambra che alimenta il ritmo delle api. La poesia è il miele, che addensa metafore: parola di Cristo, oro fuso del suo amore, la cui perfezione di nettare è mummia della luce del paradiso: materialità dell’infinito, anima e sangue dolente dei fiori condensata attraverso un altro spirito: canto dell’età dell’oro, liquore divino dell’umiltà, incarnazione dell’armonia, essenza geniale e dorata del lirismo, dolce come il ventre delle donne, gli occhi dei bambini, le ombre della notte, una voce, un giglio: supremo sole che illumina, consola, equivale a tutte le bellezze, al colore, alla luce, ai suoni: liquore divino della speranza dove l’anima e la materia in unità raggiungono equilibrio perfetto come nell’ostia il corpo e la luce di Cristo. 

“El canto del miel” esalta la lirica: musica dolcezza che viene dal dolore. Una scelta sacra, sacrificale, per niente di moda oggi.Come espone ampiamente Morelli, intorno a Lorca sin dagli anni Venti e non solo in Spagna, s’irradiano interessi e scambi di un ambiente internazionale con al centro Jiménez, Ortega y Gasset, Unamuno, Valle-Inclán, i Machado. Vi si uniscono i più giovani Salvador Dalí e Luis Buñuel, Jorge Guillén, Rafael Alberti, Pablo Neruda, Vicente Aleixandre, Damaso Alonso, Gerardo Diego, Luis Cernuda. Le arti si fondono con le lettere, il teatro le riassume, e prima l’attività della Barraca con la diffusione dei classici nelle campagne, poi i tour oltreoceano espandono la meteora di Lorca.

D’improvviso, la sua barbara esecuzione da parte di militanti franchisti gettò l’aura del martirio sul fascino che già lo circondava, non solo in chi ne aveva riconosciuto subito il genio mobilissimo e la grazia suprema di grande malinconico. Si riverberava in ogni forma di mitizzazione.Nel 1955 la voce di Federico García Lorca risuonò nelle case italiane attraverso le profonde vibrazioni del Lamento per Ignacio Sanchez Mejias letto da Arnoldo Foà col commento musicale di Mario Gangi per la chitarra di Piero Gosio, che scandiva l’andamento a concerto del poema. Tutti furono conquistati da una poesia nobile e tragica, potente e suasiva, familiare per la sua classicità e insieme esotica, che esaltando la figura di Ignacio non solo torero ma simbolo della cultura spagnola, attraeva verso paesaggi di un comune fondo mediterraneo bruciato da miti oscuri e solari, da tenerezze soavi e profumi arabizzanti, da ferocie sanguinose e da un nero abbagliante. Carlo Bo, che dopo Angiolo Marcori (Poeti nuovi di Spagna, “Rassegna Nazionale”, 1930), Giuseppe Valentini e in seguito Oreste Macrì aveva tradotto Lorca verso la fine degli anni Trenta e nel 1962 ne avrebbe pubblicato tutte le poesie con Guanda, un anno dopo l’edizione di Vittorio Bodini di tutto il teatro per Einaudi, presentava il Lamento come il frutto più maturo, un vero e proprio testamento, “la parte più alta” della poesia di Lorca nel senso dell’elegia.
avvenire

Ecco il programma Sagra MeleMiele 2016 a Baceno

Da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre 2016, dalle 10 alle 20 torna la rinomata Sagra MeleMiele!
La manifestazione verrà ospitata come di consueto dal borgo di Baceno ma coinvolgerà tutta la valle, grazie alle numerose iniziative ad essa connesse.

La Sagra, una vera e propria "mostra mercato", vedrà la partecipazione di artigiani, hobbisti, piccoli produttori ed agricoltori locali che potranno esporre e vendere al pubblico oggetti realizzati a mano e prodotti tipici della zona di Baceno e della Valle, tutti rigorosamente biologici!
Una vasta parte dall'evento verrà destinata alla gastronomia e alle specialità culinarie che da sempre contraddistinguono la sagra: il risotto melemiele, le frittelle dolci, la pizza etc.
Saranno inoltre organizzati laboratori per bambini, visite guidate, mostre, spettacoli musicali, conferenze e menu a tema nei ristoranti. (distrettolaghi.it)

Programma

Ecco il programma di MeleMiele 2016 
In cammino tra roccia e cielo.
ORARI SAGRA: sabato: 11-20 domenica e lunedi: 10-20 martedi: 10-19
SABATO 29 OTTOBRE
Ore 11.00 
INAUGURAZIONE UFFICIALE E APERTURA SAGRA
Ore 12.30 E' ORA DEL RISOTTO MELEMIELE NEL PENTOLONE GIGANTE CRAFOND
Dalle ore 14.30 fino alle 19 OSSOLA ROCK
l'Arrampicata sportiva moderna nelle Valli Ossolane
Bisogni, opportunità, sviluppi ed esperienze: tavoli di incontro e confronto
Ore 15.00 Cucina Salutare con le Pentole Crafond, dimostrazione
Dalle ore 15.30 CASTAGNATA in compagnia della ANTIGO BRASS BAND - live music
Ore 16.00 LABORATORIO CREATIVO X BAMBINIA cura delle Mirtille CreAttive
Dalle ore 18.00
PIZZA DELLA SAGRA
Ore 21.00
DIALOGHI SERALI
Passione di Roccia...
Tra ascensioni e consapevolezza del limite. Viaggio nel mondo dell'arrampicata di ieri e di oggi.
Con un protagonista d'eccezione: MANOLO, MAURIZIO ZANOLLA
Conduce il giornalista Lorenzo Scandroglio
DOMENICA 30 OTTOBREOre 10.00 IL CAMMINO E LA PREGHIERAPellegrinaggi e devozione popolare sui monti dell'OssolaA cura di Paolo Crosa Lenz A SEGUIRE IN CAMMINO SUI SENTIERI DELLA BINNTA LA cura di Andreas Weissen
Ore 12.30 E' ORA DEL RISOTTO MELEMIELE NEL PENTOLONE GIGANTE CRAFOND
OSSOLA ROCK | MEETING DI ARRAMPICATA Presso la Falesia di Croveo
Attività di arrampicata per bambini dai 7 anni e per ragazzi con i Climbers Inside e le guide
ore 15.00 
CENSIMENTO DELL'ARCHITETTURA TRADIZIONALE NEL COMUNE DI BACENO
Maurizio Cesprini e Giada Zerboni - Associazione Canova
Paolo Lampugnani - Associazione Musei dell'Ossola
Roberto Bertolino
Dalle ore 15.30 CASTAGNATADalle ore 15.30
FISARMONICHE IN COMPAGNIA - Primo Raduno Sagra MeleMiele
Ore 16.00 LABORATORIO CREATIVO X BAMBINI
Dalle ore 18.00 PIZZA DELLA SAGRA
Dalle ore 18.00
OSSOLA ROCK CLIMBERS FEST con DJ Set
L'arrampicata in festa
LUNEDì 31 OTTOBRE
Ore 10.30 LA VALIGETTA BLU di Cleide Bartolotti
Presentazione del libro con la presenza dell'autrice Moderatore Francesca Zani
ore 12.30
E' ORA DEL RISOTTO MELEMIELE NEL PENTOLONE GIGANTE CRAFOND
ore 15.00 
IN CAMMINO CON I CRISTALLI, ALLA RICERCA DI SE' E DELLA NOSTRA FORZA INTERIORE Cristalloterapia: alla scoperta delle antiche conoscenze tramandate tramite i cristalli, custodi millenari dell'energia, della loro saggezza. Come attingere a questa energia sia per uso personale sia per l'aspetto curativo.
Incontro a cura di Pamela Monti.

Dalle ore 15.30 CASTAGNATA
dalle ore 16.00 YLENIA & LORENZO DUO live music
ore 17.00 Storie di cammini e movimenti.
Bambini in fuga dalla guerra: storie di migrazioni forzate a confronto, dalla seconda guerra mondiale ad oggi.
Enrico Fovanna, giornalista
Claudia Ceniti responsabile della Onlus Il cuore in Siria
Cleide Bartolotti, scrittrice
Marilyn e Giorgio Buccellati, Archeologi, Professori California State University LA, Associazione per la Valorizzazione dell'Archeologia e della Storia Antica.
ore 22.00
BAR ISOTTA - PENTAGRAMI IN CONCERTO
MARTEDì 1 NOVEMBRE Ore 10.30 GEKOLOGIA: quando la geologia incontra l'arrampicata"Esperienze di un progetto didattico"
Relatori Irene Bollati (Università degli Studi di Milano), Enrico Zanoletti (Geoexplora)
Dalle ore 12.30
PIZZA DELLA SAGRA
ore 16.00
DOCUFILM - UN MONDO IN PERICOLO di Markus Imhoof
“Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero più che quattro anni di vita” A.Einstein
Dalle ore 15.30
QUATRAD DUO live music
Wenzo e Zio Losito
Ore 17.00
FORMAZZA EVENT presenta BUT 2017A seguire aperitivo con i volontari
ore 19.00
Chiusura Sagra
PAESE OSPITE SAGRA MELEMIELE 2016: PREMIA
fonte: http://www.melemiele.it/

Wroclaw, quando la cultura rende vivaci


WROCLAW o  BRESLAVIA - Un'antica città polacca con un centro storico bello e vivace sulle rive del fiume Oder, Wroclaw (nome polacco di Breslavia), che ha colto l'occasione di essere divenuta Capitale Europea della Cultura 2016 per rinnovarsi, restaurare monumenti, aprire nuovi musei, organizzare un migliaio di appuntamenti tra arte, cinema,musica, teatro, letteratura, dibattiti e incontri, è così riuscita, secondo gli organizzatori, ad attirare nei primi sei mesi dell'anno due milioni di persone dalla Polonia e dall'estero.
  Oltre a grandi e spettacolari serate all'aperto, tra piccoli festival jazz e esibizioni di danza, canti e fuochi artificiali, al centro del programma la settima edizione delle Olimpiadi del teatro, oggi in pieno svolgimento sino al 13 novembre con più spettacoli quotidiani da ogni parte d'Europa, firmati da registi come Peter Brook o Robert Wilson, Jan Fabre o Valery Fokin, Heiner Goebbels o Eimuntas Nekrosius, sino agli italiani Romeo Castellucci e Pippo Delbono. E assieme rassegne e inziative legate ai grandi nomi del teatro polacco, da Stanislaw Witkiewicz sino a un Bruno Schulz Festival che si è concluso da poco ed era legato a Wroclaw quest'anno anche Capitale Mondiale Unesco del Libro e alla assegnazione del Premio Angelus per l'Europa centro orientale, quella che va dalla Germania alla Russia, dai paesi balcanici a quelli baltici, accumunati dall'aver vissuto nel Novecento il totalitarismo nazista e sovitico comunista. Nel nome di Schulz, oltre a concerti, incontri tra scrittori e studiosi, letture e recite, il premio è stato consegnato quest'anno al romeno Vosganian Varujan per il romanzo ''Ksiega szeptów'' (Il libro dei sussurri). Per questo 2016 è stato anche aperto un nuovo museo interattivo e con ampio uso dell'elettronica, intitolato al grande poema nazionale polacco Pan Tadeus di Adam Mickiewicz che presenta la letteratura, la società e la storia polacca dell'epoca attraverso dipinti, ricostruzioni, documenti e amnoscritti. 
Molta attenzione è stata data all'Architettura del XX secolo con molte esposizioni, incontri, e l'apertura di un apposito Museo con una grande mostra sul Modernismo tra costruzioni e urbanistica della scuola di Lviv, ricco di plastici e progetti, oltre una sezione dedicata alla grafica e i manifesti. Rientra in questa prospettiva il restauro di alcuni palazzi architettonicamente di pregio in città e del Four Domus Pavillon, costruzione tedesca del 1913 ora adibita a Museo d'Arte Moderna Polacca. Sempre di interesse architettopnico, ma legata alla musica c'è stata la costruzione e l'apertura del nuovissimo National Forum of Music, edificio tra i più moderni d'europa con varie sale da concerto, un'acustica eccezionale e spazi modificabili, la cui grande hall aperta sui cinque piani è giocata tra scale bianche e pareti nere quasi a richiamare i tasti di un pianoforte. Gli appuntamenti musicali vanno avanti tutto l'anno, sono di ogni genere (gran successo ha avuto Ennio Morricone) e si tengono in vari luoghi della città, dopo che l'estate ha visto anche l'uso di molte piazze.
Altra arte cui è dato molto spazio, il cinema, con un Festival del cinema americano che si chiuderà il 30 ottobre, una rassegna di film shakeaspeariani, e una grande retrospettiva di Wim Wenders, oltre alla cerimonia per l'European Film Awards fissata per il 10 dicembre. Vitalissima poi la fotografia con tante esposizioni. Tra l'altro Wroclaw Capitale Europea della Cultura ha aperto concorsi per progetti di giovani artisti selezionandone molti da aiutare e portare a visibilità. 
Insomma una città quest'anno dove non c'è che da scegliere cosa fare e quel che interessa. Senza contare le bellezze di Wroclaw stessa, storico capoluogo della Bassa Slesia, moderna città di oltre 600mila abitanti ma con un cuore antico che è appunto la Città vecchia - Stare Miasto, al cui centro è il grande Rynek, Piazza del mercato, che si stende attorno al Palazzo Comunale (la parte principale risale al XV secolo e ha sulla facciata orientale un famoso e complicato Orologio astronomico del 1580) una bella chiesa e a far da cornice alla piazza una serie di splendidi palazzi colorati e spesso riccamente ornati in gran parte di origine rinascimentale fiamminga, come la Casa dei Grifoni. Sono tante poi le antiche chiese, a cominciare da quella di Sant'Elisabetta col suo possente campanile che ne fa uno dei simboli della città, come i tanti musei e gallerie. A questo si aggiungono decine di birrerie, vinerie, piccoli locali e ristorantini che rendono piacevoli le serate.
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A Trevi è Festivol dedicato extravergine

E' dedicato da dieci anni all'olio extravergine di oliva, 'Festivol', dal 29 ottobre al primo novembre a Trevi. L'appuntamento celebra l'olio nuovo e la prima spremitura che coincide anche con l'inaugurazione di 'Frantoi Aperti', la manifestazione dedicata all'olio extravergine di oliva che si terrà dal 29 ottobre al 27 novembre.
    Con 'Festivol', l'olio extravergine di oliva torna alla ribalta nel centro storico di Trevi con una serie di iniziative incentrate sulla valorizzazione del prodotto e del territorio da cui proviene: la Mostra mercato dell'olio extravergine di oliva delle colline di Trevi nella seicentesca Villa Fabri; degustazioni guidate di olio; mercato dei prodotti Slow Food nel loggiato del palazzo del comune; assaggi di pane e olio e un mercato del contadino in piazza Mazzini; visite ai palazzi storici di Trevi con assaggi di presidi Slow Food e visite guidate della città; ed inoltre navette gratuite che consentiranno ai visitatori di raggiungere i 'Frantoi Aperti'.
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Palermo, la meraviglia "Unesco" del sito arabo normanno

MONREALE (PALERMO) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Palazzo dei Normanni per la cerimonia ‎di scopertura della targa ufficiale Unesco del sito 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalú e Monreale'. Ad accoglierlo i bambini del Coro Arcobaleno della Fondazione Teatro Massimo, che hanno intonato l'inno nazionale. Nel piazzale antistante l'ingresso del Parlamento siciliano ci sono il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone, il prefetto Antonella De Miro, il sindaco Leoluca Orlando, l'arcivescovo Corrado Lorefice e il presidente e il direttore della Fondazione Unesco Sicilia Giovanni Puglisi e Aurelio Angelini.
L'inserimento di Palazzo Reale nel circuito arabo-normanno è per il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, un "fatto unico" e un riconoscimento alla sua funzione storica. Ardizzone è a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per partecipare alla cerimonia ‎di scopertura della targa ufficiale Unesco del sito 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalú e Monreale' col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ardizzone è intervenuto nella sala che recentemente è stata intestata a Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, ucciso nel 1980.
"Un esempio da seguire - ha detto - in un momento storico particolarmente delicato affinché i cittadini possanO recuperare fiducia nelle istituzioni e la politica possa riappropriarsi delle vere ragioni della sua missione". Palazzo Reale è la più antica residenza reale d'Europa, la dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e dal 1947 sede del parlamento siciliano. "Ancora oggi, a distanza di tanti secoli dalla sua costruzione, esso continua a essere - ha aggiunto Ardizzone - un contenitore di storia, cultura e arte di riconosciuta bellezza e valore, la cui importanza si proietta ben al di là della Sicilia".
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Tornano in voga le penne alla Vodka

PARMA - Era finito forse nella storia della cucina mondiale come il simbolo del modo di fare pasta degli anni '80. Oggi però conosce decisamente una nuova giovinezza.
    Sono le 'penne alla vodka' che, a sorpresa, si scoprono la seconda ricetta più cliccata negli Usa secondo l'ultimo Foods Trend Report di Google. Resiste, a fatica, la pasta alla bolognese ma vengono clamorosamente battuti i classici carbonara, pomodoro, amatriciana e primavera. E' il segno di come il prodotto simbolo del Made in Italy sia in perenne evoluzione e come strizzi sempre più l'occhio al mercato russo, in grande espansione.
    Attenzione però, la pasta alla vodka non è nata sulle rive del Volga: le origini la riconducono ad una ristorante di Bologna o ad uno chef di New York. Nel mondo sono ancora un must soprattutto per i single che vogliono fare colpo per una cena romantica e la ricetta originale prevede rigorosamente l'uso della pancetta e non dello speck. (ANSA).

La Mostra del Tartufo bianco

CITTÀ DI CASTELLO (PERUGIA) - E' in programma dal 28 ottobre al primo novembre prossimi a Città di Castello la 37/a edizione della Mostra del tartufo bianco, evento che valorizza lo stretto legame del tartufo con l'Umbria, una delle regioni più produttive d'Italia, con una media di 25 tonnellate di tartufi freschi all'anno (in Italia se ne raccolgono circa 80 tonnellate all'anno) ed un fatturato che supera i 20 milioni di euro, tra prodotto raccolto, lavorato e commercializzato.
    Al centro della rassegna, come sempre, sarà il tartufo bianco, con una serie di espositori che ne faranno conoscere la storia e le caratteristiche ed attraverso noti chef locali protagonisti di "cooking show". Da segnalare, quest'anno - riferisce una nota degli organizzatori - anche una cena di solidarietà per le popolazioni terremotate, lo spazio dedicato ai presidi slow food dell'Umbria dove si terranno anche incontri e dibattiti e la riunione della carica dei 101 cani da tartufo.
    Un momento di festa anche per ricordare il dato sull'export dei tartufi freschi, di cui l'Umbria detiene il primato, rappresentando il 45% delle esportazioni dall'Italia all'estero, con un introito medio annuo che sfiora i 6 milioni di euro.
    Importante, inoltre, la forza lavoro generata da questo comparto nel quale sono impiegate migliaia di persone, tra le quali gli ottomila cavatori.
    "E' la forza della nostra città e del nostro territorio - ha spiegato il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta - quella di poter mettere in rete le eccellenze agroalimentari, come il tartufo, insieme all'arte, l'architettura ed il paesaggio, tutto a disposizione delle migliaia di turisti che aspettiamo anche per questo ricco fine settimana di eventi.
    La sede della manifestazione sarà itinerante e coinvolgerà, come sempre, tutta la città. A fare da corollario alle aree espositive che animeranno il centro storico di Città di Castello un ricco programma di animazione, dagli spettacoli di cucina ai corsi di cucina, ai laboratori pensati anche per i più piccoli, fino ad arrivare a vere e proprie gare di abilità nel cucinare questo prezioso ingrediente".
    In programma anche il sesto Concorso enologico regionale categoria Igt a cura di Ais Umbria delegazione di Città di Castello, l'undicesimo Salone dell'olio, il Tartufo della Solidarietà con la presenza del Consorzio prosciutto amatriciano ed il Consorzio prosciutto di Norcia, ed il salone a marchio Trentino Alto Adige con i suoi prodotti Igp e Dop ed il suo tipico folclore. (ANSA).

Da Monet a Cezanne, l'Impressionismo a Treviso

TREVISO - Ecco l'Impressionismo, ma non solo, ecco la pittura francese del XIX secolo, dal classicismo dell'Accademia al tripudio della luce e del colore di Monet e compagni, tutti presenti con opere capitali nella grande mostra allestita dal 29 ottobre al 17 aprile a Treviso, negli spazi del Museo di Santa Caterina. Già pervenute agli organizzatori circa 90.000 prenotazioni che testimoniano l'attesa degli appassionati per questa rassegna che riunisce 140 capolavori, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di mezzo mondo. Intitolato 'Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin', l'evento espositivo celebra i 20 anni di Linea d'ombra, la società fondata e diretta da Marco Goldin che per questa occasione ha voluto far ritorno nella città che ha visto partire la sua personale indagine sul movimento pittorico d'oltralpe, coronata da mostre di successo e di record raggiunti e superati.
"Ho lavorato un anno e mezzo - spiega Goldin - per mettere a punto un percorso capace di contestualizzare le diverse anime dell'Impressionismo in relazione anche con la produzione dell'epoca esibita nei Salon". Anzi, in realtà la mostra prende le mosse dai primi decenni dell'800, dai ritratti di Ingres e Delacroix, che iniziavano a introdurre importanti trasformazioni nel genere più amato da artisti e committenti. Affiancati a essi, i capolavori impressionisti che documentano una rivoluzione già in atto e che avrebbe portato molto lontano, nel cuore delle Avanguardie e dell'Astrazione.
Ecco dunque lo strepitoso 'Il clown' di Renoir (1868), il 'Ritratto di un bambino della famiglia Lange' di Manet, 'La Vigilanza' di Puvis de Chavannes, un colpo d'occhio straordinario che spiega nel suo insieme, "il passaggio - dice Goldin - dal ritratto accademico a quello romantico e quindi realistico per approdare alla poetica della vita moderna peculiare dell'Impressionismo". Una vita non più celebrata, bensì ricordata in tanti momenti quotidiani, magari pieni di gioia, come appunto nel caso di Renoir, presente anche con 'Mademoiselle Irene Cahen d'Anvers' (1880), splendida icona della mostra e l'ancor più bella 'Bambina con l'uccellino' del 1882, proveniente dal Clark Art Institute del Massachusetts.
Nelle sale che si rincorrono tortuose nel Museo di Santa Caterina, tra un Cima da Conegliano e un Guardi, ci si stupisce di poter ancora ammirare opere non esposte nelle ormai numerose mostre sull'Impressionismo. In particolare, Goldin è riuscito a portare a Treviso un nucleo rilevante di dipinti di Edouard Manet, molto raramente concessi in prestito. L'evoluzione del ritratto impressionista prosegue quindi con una magnifica versione di 'Augustine Roulin, la Berceuse' di Van Gogh, che guarda due capolavori di Gauguin, 'Ritratto di Vaite Goupil' e 'Gli antenati di Tehama', il suo ultimo saluto alla Polinesia personificata nelle sembianze della giovane compagna. "Si tratta dell'opera più preziosa della mostra - dice Goldin del dipinto conservato all'Art Institue di Chicago - in quanto è stata assicurata per cento milioni di euro".
Il viaggio nelle molte storie dell'Impressionismo prosegue con le figure en plein air, che illustra il tema dominante del movimento francese, diventato quasi una religione per essere poi scardinato dal suo stesso profeta, Monet. Dopo una splendida incursione nella natura morta, ovviamente rappresentata da Cezanne, a farla da padrone è però il paesaggio in tutte le declinazioni, affiancato il più delle volte da opere originali dei maestri giapponesi Hiroshige e Hokusai. La sua celeberrima Onda è infatti accanto a quella di Courbet, mentre le sue vedute marine fanno da contrappunto alla serie delle scogliere, in cui Monet consuma il personale 'tradimento' della pittura en plein air in nome di una dimensione di pura introspezione. Lo dimostrano due versioni delle Ninfee, ormai solo luce e colore, come del resto le foreste di Cezanne denunciano l'ossessione dell'artista per la costruzione della forma. "E' una pittura che supera completamente la realtà - conclude Goldin - e rappresenta ormai mondi interiori. Con i suoi alberi Cezanne anticipa il cubismo di Picasso, invece Monet, tra covoni, ninfee e salici, sarà il precursore dell'Informale e dell'Impressionismo astratto di Jackson Pollock".
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Ecco la Nuvola, il nuovo centro congressi di Roma

La Teca, la Nuvola e la Lama. E' di questi tre elementi architettonici che si compone l'opera di Massimiliano Fuksas, il nuovo centro congressi della Capitale realizzato nel quartiere dell'Eur. Un cantiere lungo 18 anni, costato 239 milioni di euro. Il concorso per la realizzazione della Nuvola fu indetto nel 1998; la posa della prima pietra avvenne l'11 dicembre 2007; l'inizio lavori nel marzo 2008; sabato prossimo è prevista l'inaugurazione.
La Teca, che contiene all'interno la Nuvola, è alta 39 metri, larga 70 e lunga 175, è realizzata con una struttura in acciaio e una doppia facciata a 'doppia pelle' in vetro. All'interno della Teca, 7.800 mq di spazi pubblici possono ospitare conferenze, mostre ed eventi. Sospesa all'interno della Teca è la Nuvola, elemento principale del progetto, rivestita da 15.000 mq di fibra di vetro. Al suo interno è contenuto l'Auditorium, con i suoi 1.800 posti, e cinque livelli principali sono collegati fra loro con scale mobili e alla 'Teca' con passerelle sospese. Il rivestimento dell'auditorium con pannelli curvi in legno di ciliegio americano, assicurano condizioni acustiche ottimali.
    Infine, la 'Lama', un edificio dal funzionamento indipendente e autonomo, ospita nei 17 piani ed oltre 18.000 mq l'hotel che, con le sue 439 stanze, sette suite, una SPA e un ristorante, offrirà alloggio ai congressisti.
    Per la costruzione dell'intero complesso sono state impiegate 37mila tonnellate di acciaio, pari a 5 volte la Tour Eiffel e circa 58mila metri di vetro pari a 7 campi da calcio. L'attenzione alla sostenibilità energetica caratterizza il Centro Congressi, il condizionamento dell'aria avviene tramite pompe di calore reversibili, equilibrate mediante scambio di tipo geotermico con l'acqua del vicino lago artificiale dell'Eur, assicurando i comfort degli ambienti in estate ed inverno, il raggiungimento di prestazioni energetiche elevate e, contemporaneamente, la riduzione del consumo di energia elettrica. I pannelli fotovoltaici posizionati sulla copertura , in vetro e wafer di silicio, contribuiscono alla produzione di energia e proteggono l'edificio dal surriscaldamento mitigando la radiazione solare.
    Nel livello interrato sono presenti spazi congressuali per 7.800 metri quadri e sale congressuali per 600 metri quadri, suddivisi in 4 sale conferenze, uffici, depositi e aree parcheggio.
ansa

Mete Lonely Planet 2017 tra Canada, Perù, Pistoia e Venezia

 Tra i Paesi il Canada, la seconda nazione più grande del mondo che festeggia il suo 150/o anniversario, la vivace e sorprendente Colombia, che ha gettato alle spalle decenni di guerra civile e criminalità, e la Finlandia a 100 anni dall'indipendenza dopo la lunga contesa tra Russia e Svezia. Tra le regioni il sito inca Choquequirau in Perù, il Taranaki in Nuova Zelanda, le Azzorre in Portogallo. Tra le città Bordeaux, Cape Town e Los Angeles. Sono state appena rivelate le mete per il prossimo anno della bibbia dei viaggiatori internazionali, la Best in Travel 2017 di Lonely Planet (edita in Italia dalla torinese Edt), e già viene voglia di fare la valigia.
Nella guida, che è frutto di un enorme e faticosissimo Brainstorming di autori e redattori di guide e libri della collana ma ormai anche della nutrita comunità di blogger e follower, spunta - anche se a fatica - un po' d'Italia. Pistoia, capitale della cultura 2017, si piazza al 6/o posto della classifica delle 10 città imperdibili. "Pistoia si muove a un ritmo tutto suo. Dall'arte alla cultura e all'attivismo, la città è pervasa da un'intensità intellettuale che attira e coinvolge tutte le generazioni" si spiega nella guida. "Certamente, alcune delle eccellenze pistoiesi erano già note in tutto il mondo ma Pistoia non aveva però mai avuto, almeno fino ad oggi, una visibilità altrettanto significativa come città nel suo complesso" commenta soddisfatto il sindaco Samuele Bertinelli.
Ma non finisce qui: tra le mete convenienti spunta infatti in maniera abbastanza sorprendente Venezia. "Prezzi abbordabili e Venezia sembrano due concetti incompatibili - ammette la Lonely Planet - ma oggi che i veneziani affittano camere e appartamenti su airbnb e siti analoghi i turisti possono pernottare in città e risparmiare". E nelle ultime nomination arriva anche Roma, citata tra i migliori posti dove lavorare, grazie a reti di coworking, con il caso di Cowo 360, il primo luogo di questo genere a nascere nella Capitale (2008) situato vicino alla Stazione Tiburtina. Secondo Lonely Planet si tratta di "un ambiente vivace moderno e luminoso".
Dalla Best in Travel anche una buona notizia: è giunto il momento di tornare sulle imponenti montagne del Nepal che neanche i disastri naturali sono riusciti ad abbattere. ""Tutto il mondo - dice Lonely Planet - conosce le meraviglie naturali e la bellezza del Nepal, ma spesso dimentica che questo paese è davvero speciale grazie alla sua gente e alle sue doti di genuinità, affabilità, umanità e, soprattutto, incrollabile ottimismo".
Da segnalare gli Usa, che seppur non citato tra le nazioni da visitare, vanta 4 piazzamenti nelle altre 3 top ten: Los Angeles e Portland tra le città, la Costa della Georgia tra le regioni e l'Upper Peninsula nel Michigan come conveniente. Buona perfomance anche per il Portogallo che festeggia con Lisbona tra le città, Azzorre tra le regioni, Porto tra le mete convenienti.
Ecco le quattro top ten della guida:
BEST IN TRAVEL 2017: TOP 10 PAESI
1. Canada
2. Colombia
3. Finlandia
4. Dominica
5. Nepal
6. Bermuda
7. Mongolia
8. Oman
9. Myanmar
10. Etiopia
BEST IN TRAVEL 2017: TOP 10 CITTA'
1. Bordeaux, Francia
2. Cape Town, Sudafrica
3. Los Angeles, Stati Uniti
4. Mérida, Messico
5. Ohrid, Macedonia
6. Pistoia, Italia
7. Seul, Corea del Sud
8. Lisbona, Portogallo
9. Mosca, Russia
10. Portland, Oregon
BEST IN TRAVEL 2017: TOP 10 REGIONI
1. Choquequirau, Perù
2. Taranaki, Nuova Zelanda
3. Azzorre, Portogallo
4. Galles del Nord, Regno Unito
5. South Australia
6. Aysén, Cile
7. Isole Tuamotu, Polinesia Francese
8. Costa della Georgia, Stai Uniti
9. Perak, Malaysia
10. Skelling Ring, Irlanda
BEST IN TRAVEL 2017: LE METE PIÙ CONVENIENTI DELL'ANNO
1. Nepal
2. Namibia
3. Porto, Portogallo
4. Venezia, Italia
5. Debrecen, Ungheria
6. Belize
7. Marocco
8. Russia
9. Bellarine Peninsula, Australia
10. Upper Peninsula, Michigan, Stati Uniti
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Riapre lo storico Luneur, il parco più antico d'Italia Inaugurazione il 27 ottobre, 25 attrazioni su 7 ettari

ROMA - Il mitico Brucomela e la giostra di Re Artù ci sono ancora e così anche la grande ruota panoramica che però accoglie i piccoli del nuovo millennio dipinta con i colori dell'arcobaleno. E anche se, camminando tra i vialetti rimessi a nuovo, a qualche mamma verrà in mente il primo bacio dato qui tanti anni fa appena sbalzata giù dal Tagadà o all'uscita della Horror House, il Luneur che riapre i battenti giovedì 27 ottobre - a poche ore e a pochi passi di distanza dalla Grande Nuvola di Fuksas - dopo 8 lunghi anni di buio promette un giardino delle meraviglie tutte nuove e speciali.

   Parte così la seconda vita del parco più antico d'Italia, nato nel lontano 1953: un must per i bambini romani ma anche italiani degli anni '70-'80-'90, che però accoglieva nel suo "ventre" un po' di tutto dagli studenti che marinavano la scuola ai militari della Cecchignola in libera uscita, ma negli anni più bui anche degrado e qualche spacciatore e malavitoso. Ora invece il target è ben definito, 0-13 anni, e non ci saranno solo giostre e giochi ma anche spazi riservati all'allattamento e al cambio dei neonati, kid menu, bagni a misura di bambino, incontri per le mamme in dolce attesa, ludoteca e percorsi studiati per le scuole. 

I 7 ettari del parco, nato come parco botanico dello storico Expo, tra la variopinta e gelosamente conservata vegetazione offre ora 25 attrazioni. E così ecco, tra gli altri, BarcaMatta, Tififone, Volasu, Grande Alberone, Pedalibus, Torrefronda, Magicirco, Montesogno, e tante attività tra cui la Terra delle Farfalle (dedicata ai laboratori botanici), il Percorso degli Elfi (una favola interattiva in cui i bambini vivranno un vero gioco di ruolo), due percorsi avventura e un labirinto di mattoni gialli ispirato alla favola del Mago di Oz.
E già per l'inaugurazione si vuole puntare a un record: oltre 1500 piccoli ospiti saranno impegnati per ottenere il Guinness World Records per il prato con il maggior numero di girandole al mondo. E subito dopo dal 29 ottobre al 2 novembre ci saranno i grandi festeggiamenti e maschere per Halloween. Ma il parco promette di non fermarsi e di creare attività anche stagionali, "per essere vissuto a ripetizione" come ad esempio giochi acquatici per la primavera e l'estate.
"Il Luneur sarà un Parco che offrirà contenuti sempre nuovi per far vivere ogni volta un'esperienza diversa ed indimenticabile. Grande attenzione è stata riservata ad ogni minimo dettaglio, dai servizi alle scenografie fino al verde, tutelato e valorizzato" dice Antonio Abete, presidente di Luneur Park Spa, soddisfatto di poter finalmente riconsegnare, dopo tanti anni di attesa, il parco alla città di Roma.
"Un progetto innovativo - dichiara l'amministratore delegato, Filippo Chiusano - per una città moderna, che punta tutto su sicurezza e divertimento. In questi anni non sono mancanti ostruzionismo e azioni di disturbo. Anche la scorsa settimana, dopo l'ennesimo esposto, 5 piccole strutture in legno sono state sottoposte a sequestro preventivo ma due giorni dopo la Procura ha disposto l'immediato dissequestro. Ora pensiamo solo alla grande festa di giovedì". 
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La mostra / A Londra l'irresistibile fascino di Caravaggio

Alla National Gallery la mostra "Beyond Caravaggio" mette in luce l'influenza esercitata da Michelangelo Merisi sui pittori del suo tempo, in Italia e all'estero