Lago Maggiore. Verbania - Pallanza promettente avvio stagione 2016

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VERBANIA - Migliaia di visitatori per un weekend baciato dal sole e dalla bellezza dei fiori del lago Maggiore.
E così la 50ma Mostra della Camelia è andata in archivio regalando alla città il più promettente degli avvii di stagione.  
230 le varietà di camelie esposte che hanno incantato il pubblico, ma anche garofani, anthurium, rose e tanti altri fiori rigorosamente “made in Italy”. Grazie a  Federfiori (Federazione Nazionale dei Fioristi Italiani) ieri pomeriggio si è potuto assistere alla realizzazione, da parte di undici flower designer,  di eleganti mazzi, composizioni, bouquet da sposa e persino allestimenti di barche storiche. Un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di scegliere fiori di qualità e di rivolgersi a professionisti per i propri acquisti.
Come di consueto si sono esauriti rapidamente i posti per le visite guidate alle collezioni di camelie dei giardini di Villa Taranto, Isola Madre. Villino San Remigio e Villa Anelli (quasi trecento i partecipanti) ma anche ai due tour in motoscafo alla scoperta delle più belle ville di Verbania (oltre cento i passeggeri).
Grande interesse anche per i progetti di Francesco Rusconi-Clerici e all’esposizione dedicata alle barche e alla pesca del Lago Maggiore, realizzata dall’associazione La Riva e dal museo La Casa del Lago e finalizzata a porre l’attenzione  sulla necessità di tutelare la fauna e la flora del Lago.
Per Monica Abbiati, assessore al Turismo del Comune di Verbania, motivi di soddisfazione: “L’afflusso è stato notevole sia sabato che domenica. Siamo consapevoli che la mostra della camelia è l’appuntamento che dà a Verbania una visibilità a livello nazionale”.
Durante la cerimonia di inaugurazione, alla presenza del sindaco Silvia Marchionini, l’assessore al Turismo Monica Abbiati, Elio Savioli e Renzo Bizoli del Consorzio Fiori del Lago Maggiore, Andrea Corneo presidente della Società Italiana della Camelia, è stata donata a Violante Rusconi-Clerici una varietà di camelia dedicata al marito Francesco, collezionista di camelie nonché promotore di iniziative volte a valorizzare il paesaggio del Lago Maggiore. “La speranza è che vadano avanti due progetti di mio marito: il ‘Contratto di Lago’ che vuole il coinvolgimento delle amministrazioni comunali nella stipula di un contratto che stabilisca regole e obiettivi per la tutela delle acque e il ‘Prato in fondo al lago’. Quest’ultimo prevedeva la creazione nella stupenda baia di Pallanza di un giardino subacqueo per portare ragazzi e turisti a nuotare nell’acqua dolce e o ammirare piante e pesci da antichi burchielli con il fondo di vetro”. La Mostra della camelia è organizzata da Comune di Verbania e Consorzio Fiori del Lago Maggiore.
verbanonews
per soggiornare: 
Media Partner Turismo Culturale
Indirizzo: Via delle Magnolie, 8
28922 – Verbania (VB) Italia
Email: belvedere@pallanzahotels.com
Phone: +39 0323503202
Fax: +39 0323505194

Sulle tracce di Mowgli nella giungla indiana

Le avventure di Mowgli nella giungla sono un ricordo dell’infanzia che ognuno di noi si porta nel cuore. Una delle opere più celebri di Rudyard Kipling, Il Libro della Giungla, ha catturato l’immaginazione di adulti e bambini ed è diventato un classico tramandato di generazione in generazione. La giungla al centro delle avventure di Mowgli non è però un’opera di finzione: si trova nei parchi nazionali Pench e Kanha, nella regione del Madhya Pradesh, in India.
Per preservare questo patrimonio naturale, Taj Safaris ha istituito una partnership con l’organizzazione benefica Born Free Foundation al fine di promuovere un turismo sostenibile, proteggendo la cultura della comunità locale e salvaguardando le specie animali a rischio di estinzione.
Il “Cuore dell’India”, habitat naturale della tigre, è la regione più grande del Paese, conta oltre 440.000 km quadrati e copre più di un terzo della foresta indiana. Qui si trovano quattro lodge di Taj Safaris: Baghvan, il safari lodge che prende il nome da uno dei simboli più iconici dell’India, la tigre del Bengala (da “bagh”, tigre, e “van”, foresta), si trova nel Pench National Park mentre il Banjaar Tola, il secondo Taj Safaris lodge, è situato sulle rive del fiume Banjaar nel cuore del Kanha National Park.
A dicembre si è celebrato il 150/o anniversario dalla nascita di Rudyard Kipling e il 14 aprile esce nelle sale italiane il nuovo film Disney ispirato a Il Libro della Giungla con un cast davvero sorprendente. Per festeggiare l’avvenimento, Taj Safaris offre l’opportunità di viaggiare nel passato e vivere le avventure di Mowgli nelle location che hanno ispirato lo scrittore, la Pench Tiger Reserve e il Khana National Park. Gli ospiti potranno incontrare i vivaci personaggi de Il Libro della Giungla: Akela e Raksha, I lupi che hanno cresciuto Mowgli come un figlio, l’orso Baloo, Bagheera la pantera, Shere Khan la tigre, Kaa il pitone e molti altri. Il pacchetto Mowgli’s Trails offre l’opportunità di vivere le loro avventure nella giungla in tutta comodità e sicurezza grazie ai lussuosi lodge Taj Safaris Baghvan e Banjaar Tola.
Qui, la Mowgli’s Trails experience comprende una grande varietà di attività: itinerari flessibili (da 3 o 5 notti), tour della giungla in jeep con la guida di esperti alla scoperta dei personaggi de Il Libro della Giungla, esperienze culinarie gourmet ispirate agli ingredienti e ai gusti locali, visite ai villaggi locali, per toccare con mano le tradizioni e la cultura del posto, quiz di cultura generale ispirati al capolavoro di Kipling, docce nella giungla e cascate di stelle.
I Mowgli’s Trails richiedono il pagamento di un supplemento di circa 20 euro a notte rispetto al pacchetto standard. L’offerta include alloggio, pensione completa, bevande non alcoliche, tasse del parco e un transfer al giorno per il safari.
Per ulteriori informazioni sul pacchetto Mowgli’s Trails è possibile visitare il sitohttp://www.tajsafaris.com/
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Singapore, Oslo e Zurigo i migliori aeroporti del mondo

Anche quest’anno eDreams pubblica la classifica dei “Migliori Aeroporti del mondo”, stilata grazie alle recensioni fornite da oltre 90.000 utenti che si sono imbarcati nel 2015. I viaggiatori online hanno espresso i propri giudizi (dando un voto da 1 a 5) su diverse categorie: shopping, bar e ristoranti, sale d’attesa. La classifica ha preso in considerazione gli scali con un traffico annuale superiore ai 9 milioni di persone.
I migliori aeroporti del mondo
In base all’analisi delle opinioni degli utenti eDreams il Singapore Changi Airport (SIN) è risultato primo nei giudizi di gradimento, con un punteggio di 4,36. Nonostante il grande numero di passeggeri che transitano per i suoi terminal, l'Aeroporto di Changi ha ricevuto il miglior punteggio tra i clienti di eDreams. La sua pulizia, l'ambiente e i servizi che offre oltre agli efficienti controlli di sicurezza, gli hanno permesso di raggiungere la vetta della classifica. Al secondo posto si è posizionato l'Oslo Airport Gardermoen (OSL) con un punteggio di 4,24. Al terzo posto invece lo Zurigo Airport (ZHR) con 4,23 punti che è salito considerevolmente rispetto alla classifica dell'anno scorso, in cui si posizionava decimo.
Lo scalo asiatico di Singapore occupa, inoltre, la prima posizione nella categoria di "Migliori Aeroporti per fare Shopping" e "Migliori Aeroporti: Sale d'Attesa", mentre il "Miglior Aeroporto dove Mangiare" è il Dallas-Fort Worth International Airport (DFW).
...E i peggiori
Secondo i clienti eDreams il peggior aeroporto del 2015 è risultato essere lo scalo marocchino di Casablanca, l'Aeroporto Mohammed V (CMN), con un punteggio di 3,19. Questo aeroporto compariva già l'anno scorso tra i peggiori ma quest'anno ha raggiunto la vetta della classifica negativa. Al secondo posto si trova l'Aeroporto americano di La Guardia (LGA), mentre si posiziona terzo il terminal di Berlino Schönefeld (SFX). Appaiono tra i peggiori anche gli aeroporti di Roma: quarto Fiumicino (FCO) con 3,34 punti e sesto Ciampino (CIA) (3,44 punti).
ansa

Turismo: Val d'Aosta, neve fresca e sole per ultimo week-end. Stagione prolungata a Cervinia, a Gressoney aperture per skialp

Una leggera nevicata primaverile ha condito l'ultimo fine settimana di apertura per la maggior parte dei comprensori sciistici valdostani. Nella notte la neve ha toccato quota 1.200-1.400 metri, concentrandosi nella zona orientale della regione. A 2.000-2.500 metri - riferisce il Centro funzionale - ne sono caduti dai 20 ai 30 centimetri. Oggi è prevista nuvolosità irregolare, domenica il sole splenderà ovunque. La stagione dello sci su pista terminerà domani, con l'eccezione di Cervinia, dove si potrà sciare fino al primo maggio e nei successivi tre fine settimana (7-8, 14-15, 21-22).
    Per lo scialpinismo, a Gressoney-La-Trinité a Alagna si potrà raggiungere il ghiacciaio di Indren il 16, 17, 23, 24, 25, 30 aprile e primo maggio. Inoltre grazie a un accordo economico tra i gestori dei rifugi Mantova e Gnifetti e Monterosa ski, venerdì 15, 22 e 29 aprile ed il 6, 7 e 8 maggio verrà effettuata una corsa giornaliera alle 15 con partenza da Stafal e da Alagna e, in concomitanza, in discesa da Indren.(ANSA)

Cani e gatti in ferie, gli hotel amici degli animali


(ansa) Partire per un’avventura senza il tuo Fido e amatissimo compagno di viaggio è un’esperienza strappalacrime anche per i più coraggiosi. Per fortuna oggi sempre più compagnie aeree e strutture ricettive stanno espandendo i loro servizi anche a tutti i viaggiatori che vogliono portare con sé i loro amici a quattro zampe. Booking.com grazie ai suoi 70 milioni di recensioni lasciate dagli utenti dopo il soggiorno, ha raccolto degli ottimi consigli sulle migliori strutture per soggiorni “pet friendly”, e su cosa aspettarsi dai servizi dedicati alla nuova generazione di “viaggiatori a quattro zampe”.
5 cose da cercare in un soggiorno pet friendly:
1. Assicurati che lo staff non sappia solo come trattare gli animali, ma che li ami veramente. Mostra quanto vai fiero del tuo “trottolino amoroso” mentre percorri i corridoi della struttura, piuttosto che rivolgergli occhiate di rimprovero. 
2. Controlla se ci sono parchi vicino a dove soggiorni, per garantire al tuo cucciolone spazio a volontà per correre o camminare. 
3. Chiedi se il centro benessere è aperto anche agli amici a quattro zampe, per godervi entrambi un po’ di sano relax. 
4. Ricorda: il cibo può davvero fare la differenza (anche per il tuo cane). Moltissime strutture offrono menù gourmet per animali.
5. Tante strutture propongono pacchetti speciali per i cuccioli, che includono per esempio ciotole, cucce e targhette personalizzate, o un bell’osso giocattolo da sgranocchiare. Non scordarti di controllare le offerte disponibili per il tuo soggiorno.

Ispirazioni per il soggiorno perfetto per Fido
1. Il pacchetto Bow-Wow
The Orlando Hotel propone lussuose camere e diversi servizi pensati apposta per chi viaggia in compagnia di un quadrupede, ed è perfetto per una vacanza da veri VIP sotto il sole della California. Per i “pelosetti” in cerca di coccole di classe, è disponibile uno speciale pacchetto “Bow- Wow”, che include il servizio di couverture per cani.
The Orlando Hotel, Los Angeles, USA

2. Lassie va in Australia
Che sia la prima o la centesima volta che vai all’estero con il tuo cane, non appena vedrete questa struttura inizierete entrambi a scodinzolare a più non posso! Goditi il soggiorno mentre Fido si lascia viziare dal servizio a 5 stelle del Langham pensato apposta per lui, che include anche pasti gourmet (punta di diamante il Lassie’s Favourite).“Per noi era il primo viaggio all’estero con il nostro cucciolotto, e lo avete reso davvero speciale. Grazie mille!”, è uno dei commenti condivisi da un ospite su Booking.com.
The Langham Sydney, Australia

3. Il lato “morbido” di Roma
Vivi un soggiorno in un palazzo degno di un imperatore assieme al tuo amico a quattro zampe, circondati da rigogliosi giardini mediterranei. Per una passeggiata “in stile”, il Rome Cavalieri mette a disposizione dei suoi ospiti canini maglioni in cashmere personalizzati con il loro nome tempestato di brillanti.
Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels and Resorts, Italy

4. Priorità ai quadrupedi!Ti piacerebbe passare un week-end in uno stupendo club riservato ai soli soci, dove tu e Fido potete godervi un centro benessere, un campo da golf, cene da favola e persino uno studio di danza? Il Goodwood Hotel è immerso nel verde ed è il luogo perfetto per una vacanza in buona compagnia (canina).
The Goodwood Hotel, Regno Unito

5. Là sui monti con Fido
Il Rocky Crest Golf Resort è il posto perfetto per scorrazzare liberi nella natura incontaminata! Fate sosta al parco giochi prima di partire per una gita in barca sul lago, e respirate a pieni polmoni la purissima aria canadese. Oltre alla struttura, questa località stessa saprà far sentire il tuo migliore amico benvenuto ovunque lo porterai!
Rocky Crest Golf Resort, Canada

6. Il massimo del comfortPasseggiando tra i prati attorno a questo delizioso château, vi sembrerà davvero di essere nel giardino dell’Eden. Per rilassarvi in grande stile, la struttura offre anche servizi di dogsitting e toelettatura per cani. Secondo le recensioni lasciate su Booking.com, lo staff farà davvero di tutto per far sentire te e il tuofedele amico benvenuti e benvoluti.
The Devonshire Arms Hotel & Spa, Regno Unito

7. La tua AfricaVuoi girare il mondo assieme al tuo amico più fedele? Portalo sulle spiagge diCittà del Capo, dove potrà correre libero (orecchie al vento e lingua di fuori), e abbaiare di gioia. Se in più ci aggiungi un panorama mozzafiato, strepitosi servizi benessere e una sala cinema, non resta che chiederti “cosa vuoi di più dalla vita”?
Twelve Apostles Hotel & Spa, Sudafrica

8. Avventure epiche in Grecia
Immersa in un paesaggio idilliaco ai piedi del monte Parnone, questa struttura è perfetta per chi ama la natura e gli animali. Godetevi le passeggiate nella bellissima zona circostante, dove potrete fare amicizia con altre persone (e quadrupedi) che amano il contatto con la natura proprio come voi. 
Agroktima, Grecia

9. Benvenuti amici a quattro zampe!
Confessa, almeno una volta nella vita ti piacerebbe fare una vacanza in una bella baita di montagna con tanto di caminetto davanti al quale accoccolarti con Fido. 
Al Nita Lake Lodge il sogno può diventare realtà! Nella sua recensione, un utente diBooking.com lo ha descritto come “probabilmente l’hotel più pet friendly dove ho soggiornato ultimamente… davvero splendido”. 
Nita Lake Lodge, Canada

10. Roxy’s Roxburghe
Ti piacerebbe passare una notte o due in un castello assieme a Fido? Al Roxburghe Hotelvi tratteranno con i guanti di velluto! Lo staff farà di tutto per assicurarsi che i loro ospiti (e relativi accompagnatori a quattro zampe) “si godano un soggiorno in completo relax e in tutta comodità”.
Roxburghe Hotel And Golf Course, Regno Unito
  
11. La Cina si avvicina
Che ne dici di una bella vacanza in famiglia (Fido incluso) alla scoperta della Cina? Sarebbe l’occasione perfetta per esplorare il magnifico paesaggio attorno al Millenium Resort Hangzhou. Dopo una passeggiata tra piantagioni di tè e antiche foreste di bambù, potrete godervi un po’ di meritato relax in questo “paradiso terrestre”. 
Millennium Resort Hangzhou, Cina
  
12. Alla scoperta di Bali!
Per sentirvi a casa anche quando siete lontani da casa, non c’è niente di meglio di una villa immersa in un paesaggio davvero celestiale. Le Sanglung Villas sono il rifugio perfetto per chi ama gli animali, complete di tutti i comfort per un soggiorno da sogno in una delle mete più amate al mondo. Tra corse sfrenate sullo sfondo di panorami mozzafiato, anche Fido resterà senza dubbio entusiasta!
The Sanglung Villas, Indonesia

13. E la chiamano vita da cani!
Distese infinite in cui correre come se non ci fosse un domani, mentre tutto attorno a voi si apre maestoso un paesaggio in puro stile Signore degli Anelli. Se vi stuzzica l’idea, il Fiordland Lodge è proprio il posto che fa per te e il tuo quadrupede preferito. Affacciata su Lake Te Anaue sulle montagne che lo circondano, questa struttura riesce sempre a stregare tutti (umani e animali inclusi).
Fiordland Lodge, Nuova Zelanda

La Stonehenge delle Alpi apre a giugno. I segreti di 6.000 anni di storia nell'Area megalitica di Aosta

La Stonehenge delle Alpi esiste ed è Aosta. A 47 anni dal ritrovamento archeologico, l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans è pronta a svelare i segreti di oltre 6.000 anni di storia dell'uomo. Nella prima metà di giugno è infatti attesa l'apertura del sito. In sei metri di stratificazione archeologica sono racchiuse testimonianze straordinarie, valorizzate da un'avveniristica struttura architettonica e 9.821 metri di spazio.
Il sito nacque come santuario nell'Età del rame, con tanto di simulacri di culto (prima pali lignei, poi stele che riproducono la figura umana). Fino all'Età del ferro rivestì una funzione funeraria grazie a imponenti monumenti funebri costruiti con grandi pietre, i megaliti, come il grande dolmen su piattaforma triangolare. Oltre all'area archeologica, nasceranno un museo con importanti reperti, un centro di ricerca per l'archeologia preistorica e protostorica, una sede per esposizioni temporanee, delle sale civiche a servizio del quartiere, dei negozi e un bar ristorante.
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Otranto regina tra i borghi d'Italia, poi Sperlonga e Cefalù

Tra stretti vicoli, case arroccate e campanili, l'Italia dei borghi regala posti e scenari mozzafiato che spesso richiamano un'atmosfera affascinante e lontana. L'Osservatorio Trivago ha stilato la classifica dei 20 borghi più ricercati dagli utenti nazionali nell'ultimo anno. A guidare la graduatoria è la salentina Otranto, seguita dalla laziale Sperlonga e dalla siciliana Cefalù.
    Il comune più a oriente d'Italia da oggi è anche il borgo più ricercato dagli utenti di trivago.it grazie ai suoi panorami mozzafiato, al pittoresco centro storico (riconosciuto come sito Messaggero di Pace dell'Unesco) e a tariffe hotel competitive: per dormire nel borgo salentino ad aprile infatti si spende in media 85 euro per camera doppia a notte.
    Sul secondo gradino svetta la sorpresa Sperlonga (88 euro la media di aprile) con le sue rocce a picco sul mare e le splendide calette. A concludere il podio c'è invece l'anima sicula di Cefalù (128 euro).
    Scorrendo ulteriormente la top 10 confermano il loro fascino anche borghi come la campana Castellabbate (121), in quarta posizione, e la ligure Lerici (111) che ottiene il quinto posto in graduatoria. Per la sesta posizione bisogna trasferirsi in Toscana, precisamente nel piccolo comune di Monte Argentario (279), mentre in ottava posizione si ritorna in Campania con la salernitana Vietri sul Mare (93).
    All'ottavo posto ecco spuntare l'altoatesina Vipiteno (89) unico borgo montano presente in graduatoria. Dalle montagne dell'Alto Adige si passa alle dolci colline dell'Umbria con Norcia (77) che conquista la nona posizione. A chiudere infine la ligure Laigueglia (84) con il suo affollato litorale sabbioso.
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Giubileo della Misericordia Roma da scoprire con le vie del Giubileo

Non solo Vaticano, basiliche, Colosseo e Fori. I pellegrini del Giubileo ora potranno scoprire i tanti volti della Capitale della cristianità e dell’arte attraverso 20 nuovi itinerari, strutturati tematicamente in un panorama di oltre 300 tappe che si snodano tra aree archeologiche, chiese, musei, palazzi storici, parchi e luoghi di culto non cristiani.
vie giubileo
Tutto accessibile sul nuovo sito www.leviedelgiubileo.it realizzato dal ministero dei Beni culturali e del turismo. Una risorsa in più anche per i turisti e i romani curiosi. 

Il sito offre un ampia scelta di itinerari percorribili a piedi e con i mezzi pubblici, in centro come in periferia, alla scoperta dei mille tesori non sempre valorizzati di Roma: dai luoghi dei patroni Pietro e Paolo, a quello sui martiri, dalle chiese nei templi "riciclati", agli acquedotti e le fontane, dagli obelischi alla satira delle statue parlanti, dai due Michelangelo (Buonarroti e Caravaggio), ai siti delle altre religioni (mitrei, moschee, sinagoghe, chiese riformate), fino a quello per i più piccoli, lo "zoo delle meraviglie" degli animali scolpiti. 

Ne segnaliamo 3 dei 20 percorsi presenti sul sito www.leviedelgiubileo.it

I PATRONI DI ROMA. STORIE DI PIETRO E PAOLO


Scarica il percorso con i mezzi pubblici 

LA SATIRA AL TEMPO DEI PAPI. LE STATUE PARLANTIScarica il percorso con i mezzi pubblici




«È il frutto di una collaborazione straordinaria – spiega il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini – che dimostra come la cultura suia uno strumento fondamentale per affermare i valori dell’accoglienza, dell’integrazione, della convivenza e del dialogo». Un lavoro «che permetterà a cittadini e turisti di guardare Roma con occhi nuovi, non terninerà col Giubileo, ma farà parte di un percorso ancora più ampio sui cammini e gli itinerari di tutta Italia». 

«Ho visssuto 40 anni di Giubilei – racconta monsignor Liberio Andreatta dell’Opera romana pellegrinaggi – e posso dire che è impossibile distinguere davvero tra pellegrini e turisti. E questi itinerari permettono anche di esplorare i luoghi di convivenza secolare tra religioni: papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo ha sottolineato che la Misericordia possiede una valenza che travalica i confini della Chiesa e interpella l’ebraismo e l’islam».
Avvenire

Quasi 200 le posizioni lavorative nel settore turistico-alberghiero

Quasi 200 le posizioni lavorative nel settore turistico-alberghiero messe in campo dalle 20 aziende che parteciperanno alla II edizione del Career Day, a Roma, mercoledì 13 aprile, dalle 10 alle 17 nella sede di Porta Futuro a via Galvani 108. L’evento, proposto dall’Ente Bilaterale Turismo della Regione Lazio e Porta Futuro, servizio pubblico della Città metropolitana di Roma Capitale, è nato con l’intento di offrire nuove e concrete opportunità di occupazione in un settore dove, secondo l’Osservatorio Ebtl, c’è ancora spazio.

Il turismo offre, quindi, nuove opportunità di lavoro. Numerose le candidature previste anche per questa edizione (la scorsa i partecipanti sono stati 1.200) alle posizioni aperte per le categorie ristorazione, management, accoglienza e front office, servizio ai piani, amministrazione e principalmente per contratti a tempo indeterminato/determinato (full e part time), di cui oltre 80 per tirocini/stage (full e part time) e oltre dieci per assunzioni obbligatorie ex L.68/99. I candidati potranno registrarsi presso il desk accoglienza della manifestazione, consegnare il proprio curriculum vitae e svolgere un colloquio con i responsabili aziendali.

Le figure ricercate per la ristorazione: chef de rang, commis di sala, commis di cucina, barman, chef de partie, maitre d’hotel, sous chef; cuoco; cameriere di sala, aiuto cuoco, lavapiatti, addetto banco di cucina, addetto servizi ausiliari alla ristorazione, hostess sala colazioni; addetto ristorante; per i servizi ai piani: facchino di portineria; cameriere/a, facchino; per accoglienza/front-office: receptionist, front office assistant, butler, portiere di notte; per l’area management: sales & revenue assistant manager; restaurant manager; food & beverage assistant; per back office e amministrazione: project manager incentive; junior project leader settore incoming e incentive; addetto e-commerce web marketing; impiegato ufficio commerciale, addetto booking; addetto amministrativo, addetto al controllo amministrativo; addetto alla contabilità; financial controller; sales agent.

Le posizioni aperte per ex L.68/99 art. 1 e art. 18: chef de rang; commis di cucina; assistente receptionist; commissioniere; impiegato amministrativo; addetto eventi; addetto prenotazioni; receptionist, operaio addetto alle pulizie, commis di sala.

Le imprese presenti: Rome Cavalieri Hilton Waldorf Astoria, Groupe Valadier, Hotel Invest Italiana Group, Roberto Naldi Collection, NiquesaHotels&Residences, Holiday Inn Parco de Medici;Blue Globe Hotels Rome, Hotel Quirinale, Roscioli Hotels, Sheraton Golf Parco Dè Medici, Visconti Palace Hotel e Hotel Capo d’Africa, Hilton Rome Airport –Hilton Garden Inn,Univers Group; Raeli Hotels;Mood Hotels Roma, Hotel Nord Nuova Roma,Ristorante Strega, Ristorante Porto Fluviale e Ristorante La Pariolina; WOK Italia; Cir Food.  
Avvenire

Società \ Cultura e arte. Sky e Ctv, lo splendore delle Basiliche papali in un film

È stato presentato, con una proiezione in Vaticano, il film-documentario “San Pietro e le Basiliche Papali di Roma”, realizzato da Sky 3D in collaborazione con Centro Televisivo Vaticano. L’opera sarà nei cinema italiani per soli tre giorni: 11, 12 e 13 aprile. 
R. – Un’operazione come quella che sta facendo Sky è preziosa per la gente che crede di conoscere questi monumenti, ma che in realtà non li conosce e non conoscendoli, non li vede. Quindi, è una specie di aiuto alla visione ed è quello che io ho cercato di fare accompagnando il mio ideale accompagnatore –  il mio ideale studente, se così posso dire – attraverso San Pietro, cominciando dall’atrio, anzi cominciando dal grande abbraccio di pietra che Gian Lorenzo Bernini progettò e realizzò per il suo Papa, per Alessandro VII Chigi –  parlo del porticato di Piazza San Pietro. Cominciando da lì, entrando nell’atrio di San Pietro, sostando di fronte alle porte di bronzo, da quella più antica del Filarete fino a quelle novecentesche di Manzù e di Minguzzi, e poi entrando nella Basilica. La Basilica, questi due ettari quadrati, più di 20 mila metri quadrati di marmi policromi, di stucchi, di sculture, di mosaici, di pale d’altare, di bronzi, di affreschi… Quindi, cercare di orientarsi in tutto questo immenso splendore, puntando su quelli che sono gli attrattori fondamentali e quindi il Baldacchino in bronzo del Bernini, la Gloria della Cattedra che sta dietro il Baldacchino; sostare di fronte al San Pietro in bronzo, che milioni di mani hanno toccato; oppure di fronte alla Pietà di Michelangelo, che è nata proprio qui in San Pietro. Ecco, questa è l’operazione che ho cercato di fare, senza dimenticare mai che tutto, che tutta la gloria della San Pietro, che noi crediamo di conoscere, ma che in realtà non conosciamo, è nata perché circa duemila anni fa un giudeo itinerante, una specie di profeta extracomunitario diremmo oggi – Pietro, appunto –  è stato giustiziato di croce, proprio in quel punto dei Colli Vaticani e da lì è nato tutto il resto. Ecco, fare capire questo e fare capire anche la gloria dell’arte che su questa storia è nata.
D. – Ci sono anche dei luoghi, dei movimenti che lei ama in maniera particolare?
R. – C’è una basilica di Roma che io amo in particolare, dopo San Pietro naturalmente, ed è la Basilica di San Giovanni in Laterano e ho insistito molto su come sia nata la Basilica di San Giovanni: è nata nientemeno che su una caserma. Esiste ancora la Caserma dei "Milites Singulares", di questa cavalleria di mercenari che erano al servizio dell’Imperatore e che avevano lì – esattamente lì – i loro "castra" (cioè la caserma), sul colle dove adesso sorge San Giovanni in Laterano. Nella mia visita in San Giovanni in Laterano ho insistito molto sui resti archeologici dell’antico “castrum” dei cavalieri singolari, la cavalleria pretoria dell’Imperatore. Poi cosa accadde? Accade – questo racconto e questo dimostra la Basilica – che i "Milites Singulares", questo corpo militare di élite diremmo oggi, al tempo dell’Imperatore Costantino scelse la parte sbagliata: a volte succede nella storia che si mette con chi perde… Si misero con Massenzio. Massenzio venne sconfitto a Saxa Rubra e Costantino liquidò totalmente ed eliminò questo corpo militare ritenuto inaffidabile e regalò lo spazio che era stato dei "Milites Singulares" alla nascente Chiesa cristiana, che lì ha realizzato la sua basilica dedicata a Cristo Salvatore: tutto è cominciato da lì. E poi è venuto tutto il resto, di cui a lungo parlo: la grande Basilica: la Scala Santa, il Santuario che sta accanto, il grande obelisco fatto mettere da Sisto V, che celebra la gloria dell’Imperatore, ed è addirittura ancora viva la memoria del Battistero paleocristiano, in cui la leggenda dice sia stato battezzato Costantino, il primo imperatore cristiano. Ecco quante cose ci sono sepolte nella storia, nella memoria, ma anche fisicamente nella terra, quando si attraversa Roma.
D. – Un’ultima domanda, che riguarda una dimensione un po’ particolare di questo film: il fatto cioè che ciascuno spettatore ha l’illusione di visitare questa basiliche da solo, in completa solitudine, cosa che normalmente non succede perché sono sempre molto affollate…
R. – Sì, è quello l’obiettivo: far capire al visitatore che in fondo lui è il protagonista esclusivo della visita, cancellando tutto il clamore, tutto il caos, tutto il disordine frastornante che normalmente accompagna la visita di ciascuno di noi quando entriamo in un grande e celebre monumento.
Radio Vaticana

Palloni a gas e mongolfiere sfida in volo

Un aprile dedicato al volo e una "tre giorni" di sottile adrenalina tra fascino, emozione e spettacolo va in scena a Villa Mirabello nel Parco della Reggia di Monza. Iniziativa organizzata da una firma d'autore, Marco Majrani, fotografo professionista, giornalista scientifico, nonché curatore della nuova sezione di aerostatica presso il Museo di Volandia, Parco e Museo del Volo di Malpensa sotto la regia del Club Aerostatico Italiano e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.
Eleganti palloni a gas e coloratissime mongolfiere ad aria calda si sfidano per l’occasione dopo 46 anni in un emozionante contest di volo libero. Tra essi l’I-OECM di Aeronord Aerostat, unico italiano, e alcuni provenienti da altri paesi europei. Sarà possibile provare gratuitamente l’emozione del volo, insieme a tutta la famiglia, grazie ai voli frenati con le mongolfiere.
Un evento “au ballon”, ricco di storia e tradizione, un’emozione da prendere... al volo! Un gran finissage alla Mostra unica e intrigante dedicata al Volo, aperta a Villa Mirabello dall'1 al 25 aprile, per celebrare un percorso inedito sugli aerostati ("i più leggeri dell'aria"), con oggetti storici esposti per la prima volta in Italia. Un viaggio che ripercorre gli scenari incantevoli delle prime esplorazioni, dai racconti entusiasmanti di Jules Verne al primo favoloso volo organizzato dai fratelli Montgolfier, ai giorni nostri. Una location quella di Villa Mirabello all’interno del Parco della Reggia di Monza, scelta per almeno due (bellissimi) motivi. In primo luogo perché la Lombardia ha alle spalle nel suo palmares numerosi primati mondiali, ma in particolare l'organizzazione della grande Esposizione Internazionale di Milano del 1906, che vide il trionfo della tradizione aeronautica della città e dell'intera regione, fatto storico che il Festival del Volo vuole ripercorrere nel ricordo. Secondo perché Villa Mirabello, mirabile esempio di architettura e dimora più antica del Parco della Reggia di Monza, costruita verso la metà del XVII secolo dalla famiglia Durini, fu la sede del primo esperimento aerostatico italiano. Infatti il Marchese Marsilio Landriani, poliedrico scienziato e studioso, il 15 novembre 1783 lanciò in volo nella stessa identica area due palloni, "uno di 16 pollici e l'altro della foggia di un sacco alto circa 3 piedi, a cui essendo notte attaccossi un lumicino che sollevò seco e per lungo tratto sostenne" (Carlo Amoretti, Giornale del Volo). Cuore della mostra è la sezione legata alla storia dei "giganti più leggeri dell'aria" con oggetti esclusivi di collezioni private, in collaborazione con i principali musei aeronautici italiani come Volandia, Vigna di Valle, Museo Caproni di Trento e con altre "raccolte", dal Vittoriale all'Aeronautica Militare. Saranno esposti inoltre quadri, stampe d'epoca, suppellettili di fine Settecento ispirate alla moda "au ballon" e la più completa collezione italiana di medaglie con soggetti aerostatici. Tra i preziosi documenti autografi dei grandi aeronauti del passato c'è la lettera originale di Joseph Montgolfier, in cui si annuncia il nuovo tentativo di volo umano. Datata 17 novembre 1783, viene considerata alla pari di un "Sacro Graal dell'aerostatica".
Per i bambini e le famiglie non mancano i laboratori, modellini, gigantografie e oggetti dalle dimensioni maxi a cura di Creda e Libro Giocando. Nella postazione multimediale dedicata al Codice del Volo di Leonardo da Vinci il pubblico può sfogliare il manoscritto del genio toscano in alta definizione e comprendere il funzionamento delle macchine volanti ivi progettate grazie ad accurate ricostruzioni 3D. Lo studio del codice e lo sviluppo del software sono stati curati dal centro studi Leonardo3, organizzatore della grande mostra Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo allestita fino al 31 dicembre 2016 in Piazza della Scala (ingresso Galleria Vittorio Emanuele) a Milano. A completare la kermesse del volo, numerose automobili d'epoca chiamate a rinverdire la tradizione del "Rally ballon" che, dal 1920 al 1940, premiava l’auto che per prima giungeva nel luogo dove i palloni atterravano . Il Festival del Volo invita tutti al suo spettacolo..

LO SAI CHE… 
ALCUNI PRIMATI AERONAUTICI DI MILANO
1783, novembre - Primo esperimento di aerostatica in Italia, uno dei primissimi al mondo. Marsilio Landriani a Monza, davanti a Villa Mirabello.
1784, gennaio – a Milano viene pubblicato il Giornale Aerostatico, primo periodico di aviazione al mondo.
1784, 25 febbraio – Primo volo al di fuori della Francia, quarto assoluto mondiale, il conte milanese Paolo Andreani a Brugherio.
1847, 13 giugno – Prima gara tra aerostati a Milano. Tre palloni in gara: vinse chi riuscì a salire più in alto.
1848, marzo – Cinque Giornate, primo trasporto aereo postale.
1877 – il milanese ing. Enrico Forlanini fa volare per la prima volta al mondo un proto-elicottero. Era la prima volta che un velivolo più pesante dell’aria riusciva a innalzarsi.
1895 – la casa editrice Hoepli pubblica “teoria del volo”, di Aristide Faccioli, primo libro di aeronautica. Faccioli costruirà nel 1909 il primo aeroplano italiano.
1902, 2 giugno – nasce a Milano l’Aeroclub d’Italia.
1904, 19 gennaio – nasce a Milano la SAI, Società Aeronautica Italiana.
1906 – Durante l’Esposizione Internazionale di Milano vengono disputate 16 gare tra aerostati. E’ la prima volta al mondo che si assiste a una tale concentrazione di competizioni aeronautiche.
1906, 11 novembre – il milanese Celestino Usuelli valica le Alpi per la prima volta da est a ovest, vincendo la coppa messa in palio dalla Regina Margherita per chi fosse riuscito nell’impresa.
1909 – La casa editrice Hoepli pubblica il primo manuale di volo.
1910 – Nasce nel quartiere Taliedo di Milano la prima vera industria aeronautica al mondo e italiana, ad opera di Gianni Caproni.
1910 – L’ing. Porro Lodi, milanese, fabbrica la prima teleferica aerostatica al mondo a Viareggio.
ansa

Nasce la Cretan way, un nuovo cammino europeo

Nel bel mezzo del Mediterraneo è nato un nuovo cammino che si aggiunge ai grandi Cammini Europei: si tratta della via Cretese, "Cretan way" in inglese, “I Strata tis Kritis” in greco, un percorso di 500 chilometri nell'isola di Creta, in Grecia, a cui per cinque anni hanno lavorato spontaneamente volontari di tutto il mondo insieme alla Compagnia dei Cammini, associazione di turismo responsabile, da anni impegnata in questo progetto. 
"Cretan Way" nasce dalle tracce della E4, il nome che l'associazione dei Ramblers europei aveva dato al sentiero lungo oltre 10mila chilometri, che attraversa l'Europa da Ovest a Est, dalla Spagna a Cipro, passando anche per Creta, dove il cammino era, però, stato abbandonato. Proprio per questa ragione La Compagnia dei Cammini, che già da anni proponeva tra i suoi viaggi questo itinerario con il suo coordinatore Luca Gianotti, ha deciso di ripristinare l'antico cammino insieme a volontari provenienti da tutto il mondo. Il lavoro, iniziato nel 2010, ha via via portato alla definizione e alla tracciatura di sentieri, segnaletica, tracce GPS e alla ricognizione dei luoghi in cui sostare per la notte: tutte informazioni raccolte nel libro The Cretan Way di Luca Gianotti (edizioni Anavasi), appena pubblicato e indispensabile per chi desidera intraprendere il viaggio in solitaria.
"Sono stato a Creta 29 volte in viaggio itinerante con il mio zaino e, dopo aver visto che non si poteva accedere a uno dei cammini più belli del mondo, ho deciso di attivarmi per renderlo fruibile - ha dichiarato Luca Gianotti, coordinatore della Compagnia dei Cammini –. Per la sua bellezza potrebbe realmente divenire uno dei percorsi più amati in Europa, al pari del GR20 in Corsica, il Cammino di Santiago e la Via Francigena. Ho cercato di assicurarmi, quindi, che divenisse accessibile a tutti, fornendo tracce GPS e una descrizione dettagliata del percorso che vi consiglio di seguire con attenzione, soprattutto nelle sezioni in cui il sentiero non è segnalato".
Come molti cammini, anche la Cretan Way parte da Est, in particolare dalla bellissima spiaggia di Kato Zakros, e arriva a Ovest, al monastero di Chrisoskalitisa, a picco sul mare. Per completarlo sono necessari 28-29 giorni di cammino ma si può percorrere anche in singoli tratti, da soli o in gruppo con la Compagnia dei Cammini che lo ha inserito tra i suoi prossimi viaggi. L'associazione proporrà, infatti, ogni anno un tratto diverso del percorso, cosicché in 4 anni consecutivi, sarà possibile percorrere uno dei più cammini belli del mondo.
Per chi vuole conoscere il primo tratto della Via Cretese sarà, quindi, possibile partecipare al viaggio itinerante dal 20 al 28 aprile con La Compagnia dei Cammini. Il percorso, dedicato a camminatori esperti prevede una media di 20 chilometri al giorno, in ambienti sempre diversi tra loro, sostando in villaggi sperduti, in cui la vita è ancora quella di una volta. Si partirà dal punto più a Est dell’isola alla scoperta di boschi, gole, affacci sui due mari, chiesette e tante persone ospitali e allegre. Buona motivazione, voglia di condivisione e spirito di adattamento saranno necessarie per questo tipo di cammino che parte dal mare e arriva fino a 2000 metri.
Un'altra occasione per intraprendere un altro tratto di questo viaggio è prevista per l’autunno, dal 14 al 23 ottobre, periodo in cui l’isola regala spettacolari fioriture che da sole valgono il viaggio. Il percorso, di media difficoltà, è un viaggio di deep walking, la camminata meditativa che segue le tradizioni del buddismo zen e dello sciamanesimo tolteco. Il trekking percorrerà i sentieri che si affacciano sul mare, è un tratto nella parte Ovest dell’isola, sulla Via Cretese; si toccano i villaggi dell’interno e si percorrono le gole di Aradena, dando la possibilità di ammirare le chiese bizantine, le gole di Samaria e di Agia Irini e le rovine di Lissos, fino alla penisola di Paleohora, dove termina il viaggio.
ansa

Itinerari Alla riscoperta dei luoghi di Francesco

da Avvenire

Seguendo Francesco. Dall’incanto mistico della tosca e petrosa la Verna alla silva e reatina Poggio Bustone, (borgo oggi forse più noto per aver dato i natali al cantautore Lucio Battisti), sono oltre 200 km di “cammino” percorrendo la consolare, la vecchia statale Flaminia. Un percorso dell’anima Sulle tracce di san Francesco (Il Mulino, pagine 148, euro 14) titolo omonimo del gustoso e peripatetico saggio a firma di Attilio Brilli e Simonetta Neri. 

È un viaggio alla “riscoperta” dei luoghi francescani, così come fecero illustri - e meno noti - viaggiatori agli inizi del ’900. Si deve a un gruppo di scrittori, artisti e intellettuali, in prevalenza stranieri, questo meraviglioso “salvataggio” dall’oblio in cui erano precipitati quei luoghi che, cambiando e talora cedendo - almeno parzialmente - ai tempi moderni, conservano comunque ancora l’impronta francescana. «Nessuno può sperare di conoscere san Francesco senza conoscere e amare i luoghi in cui visse», ha scritto il caposcuola della moderna storiografia francescana Paul Sabatier, indicando l’iter sacrale verso «questi piccoli romitori, abbastanza isolati perché vi si possa fuggire ogni distrazione, ma abbastanza vicini alla città per potervi andare a predicare, si trovano ovunque è passato Francesco». Al pastore protestante francese, la Verna parve «un immenso monolite caduto dal cielo, e andato ad arenarsi sulle alture del Casentino, a somiglianza dell’Arca di Noè sul monte Ararat». Dinanzi al maestoso Sasso Spicco, lo scrittore scozzese Joseph Forsyth nel suo viaggio in Italia, annota: «Qui regna il volto terribile della natura». Il drammaturgo americano Julien Green, conoscendo la storia delle stimmate ricevute dal Poverello di Assisi sul sacro monte, vide nell’abisso delle grotte in cui si rifugiò «rocce frantumate in cataclismi immemorabili» che, al cospetto di Francesco, «raffiguravano ai suo occhi le ferite di Cristo». Secondo la biografia di Tommaso da Celano, san Francesco riparò a la Verna nel 1224, assieme a pochi compagni perché «fossero custodi amorosi della sua quiete». Una quiete distolta da questo luogo che al poeta danese Johannes Jørgensen lasciò un senso di «oscuro e profondo». 

Quattro anni prima dell’isolamento eremitico, la quarantena de la Verna, e del mistero dell’«ultimo sigillo», affinché in modo misericordioso si compisse in lui la volontà del Padre celeste», Francesco al capitolo generale dell’Ordine aveva tuonato contro il nuovo indirizzo condiviso dalla maggioranza dei confratelli. Questi contravvenivano alla Regola dettata da Francesco che gli chiedeva espressamente «di non appropriarsi di alcun luogo, né di contenderlo ad alcuno». La delusione per non voler sposare in toto, come egli fece «sorella povertà», lo condusse allo sconforto. «D’ora in avanti sono morto per voi», proferì amaramente Francesco. 

Così, per volontà di papa Innocenzo IV quell’oscuro romitorio della Verna già dal 1250 venne proclamato luogo santo. Forse questo avrebbe immalinconito ancor più il Poverello. E quella santa melanconia si ritrova nei versi del poeta di Marradi, Dino Campana, salito fin lassù, al Sasso Spicco, per descrivere la «chiesetta francescana» e la «tristezza del chiostro: e pare il giorno dall’ombra, giorno piagner che si muore». La morte echeggia nell’eremo di Montecasale in Valtiberina, detta la «Verna in miniatura» che in una grotta conserva i teschi dei briganti («taglieggiatori dei viandanti»), qui ospitati da Francesco secondo un altro dettame fondante della Regola: «Accogliere con bontà chiunque verrà, da amico o nemico, da ladro o brigante». Nascondigli di preghiera, pertugi ammantati dal bosco in cui «insieme alle rocce, le foreste insegnano cose che non s’apprendano nemmeno dai maestri della scienza», ammonisce san Bernardo. 

Il più oscuro e nascosto dei luoghi francescani di Toscana restano le Celle di Cortona, a un’ora abbondante di cammino dalla città aretina. Talmente celate le Celle che nel suo ritratto del Poverello d’Assisi - fanno notare gli autori di Sulle tracce di san Francesco «se ne dimenticò persino un amante della Toscana come il cattolico Edward Hutton». Qui Francesco, di ritorno dalla Verna, fece sosta, diretto per l’ultima volta ad Assisi. Dopo aver abbandonato quella del padre, il mercante di stoffe Pietro di Bernardone, l’altra casa - «il primo ricetto o nascondiglio» - assisiate di Francesco divenne la grotta sovrastante la piccola chiesa di san Damiano, in mezzo agli «uliveti di Galilea». 

Dopo l’«uscita dal mondo», a San Damiano, Francesco diede prova di essere un restauratore, costruendo «pietra su pietra», la cappella e quel luogo di clausura delle Povere Dame, dove l’amata sorella Chiara visse per quarant’anni fino alla morte. Vite parallele e di penitenza quelle del Poverello e di Chiara d’Assisi e poi di tutti coloro che nei secoli varcarono l’Eremo delle Carceri dove ebbe sede il primitivo oratorio e la Grotta di san Francesco. Questa è la «tebaide eremitica del Subasio», collegata con il «tugurio», il lebbrosario di Rivotorto, non lontano da quella piccola porzione di terreno che diede origine letteralmente (il «pezzettino») alla Porziuncola. È qui che il 4 ottobre 1226 si concluse il cammino terreno di Francesco e del suo corpo malandato e non curato che soleva chiamare «fratello asino». 

Oggi questa magnifica chiesetta che conserva il bel quadro dell’Annunziata e una crocifissione “mutilata” del Perugino è incastonata all’interno della maestosa basilica seicentesca di Santa Maria degli Angeli. Siamo al centro dell’Umbria, nel cuore verde della spiritualità occidentale dove su suggerimento del Sabatier si spinse l’unica viaggiatrice straniera del ’900, Beryl De Selincourt. Accompagnata dalla fotografa Mildred Bicknell il loro reportage le portò a “riscoprire” sopra a Spoleto le grotte di Monteluco ove si fermò anche sant’Antonio da Padova, la Romita di Cesi e il convento fondato da Paolo da Foligno nel 1335. L’itinerario umbro si interrompe allo Speco di Narni, poi si entra nel Lazio nella Foresta, nell’«aspro eremo di Poggio Bustone» che affascinò Ernest Raymond e la Fonte Colombo dove, ricorda Guido Piovene arrivato nella Valle Santa, Francesco dettò ai suoi fratelli la Regola dell’Ordine. 

Quei fraticelli a lui cari, assieme ai pastori e i contadini del borgo sottostante al monte Lacerone, nel dicembre 1223 aiutarono san Francesco a celebrare il Natale di Greccio. Uno “spettacolo” che Edouard Schneider conoscitore del teatro e biografo di Eleonora Duse rivive descrivendolo estasiato: «La scena di Betlemme, improvvisata qui dal genio di Francesco è stata come una seconda nascita del cristianesimo».