Idee vacanza per single in fuga: da Bali a Londra, da Marsa Alam a Saturnia. Dieci suggerimenti per chi ha deciso di staccare da tutto e da tutti

C' è chi si "accontenta" di un weekend in Toscana o sceglie le terme più vicine, giusto per scappare all'atmosfera un po' zuccherosa dei cioccolatini a forma di cuore e delle vetrine traboccanti di gadget romantici.

Perché per qualcuno è una vera e propria fuga: «Piuttosto che passare un altro San Valentino a Milano, rinuncio alle vacanze di Natale e me ne vado in febbraio», ha scritto sul suo blog Valentina Cafasso, giovane scrittrice torinese e neo-single. Ma c'è invece chi programma con cura, mesi di anticipo,e investe tutto non solo sulla settimana a Sharm El Sheik (ad oggi, la destinazione più gettonata dai single italiani, seguita da Cuba e Santo Domingo) ma anche sugli incontri che potrà fare: guardaroba nuovo, valigia ragionata, lettura attenta delle recensioni di chi l'ha fatto prima, due o tre guide dettagliate e studiate ben prima della partenza. La vita dei single-turisti, specie se maschi e eterosessuali (le donne che viaggiano da sole possono ormai contare su network consolidati e guide specializzate, mentre la classifica delle destinazioni gay friendlyè oggetto di appositi e rigorosi aggiornamenti tutti a portata di clic) non è semplicissima.

Basti pensare al costo della stanza d'albergo che penalizza chi non è in coppia. Impensabile, infatti, pagare metà della tariffa prevista per la doppia. Soprattutto a San Valentino! Perché questa festa - che in Italia rappresenta il terzo mercato turistico dopo Natale e Pasqua - è sentita soprattutto da noie ignorata nel resto d'Europa, soprattutto al Nord, dove i weekend di febbraio sono considerati ugualia qualunque altro fine settimana invernale. Ma le difficoltà non finiscono qui: gli operatori specializzati come l'agenzia romana Speed (o www.viaggipersingle.it, la principale concorrente) lavorano per mettere insieme gruppi perfettamente equilibrati di uomini e di donne, in genere 40 in tutto, in modo da favorire i potenziali incontri.


Mentre le donne sono le prime a aderire alle offerte, i maschi, specie se giovani, continuano ad ammettere con difficoltà di non avere alternative, e spesso ripiegano sulla mini-vacanza in gruppo, magari a tema (casinò, movida e sport sono in cima all'elenco, seguiti da cibo e spiaggia). «Non è una buona idea - giura Giuseppe Gambardella, tra i fondatori di speedviaggi - perché in questo modo si finisce col non incontrare nessuna persona nuova e si comunica esclusivamente in italiano. Certo non è obbligatorio innamorarsi in vacanza, ma può essere molto piacevole ritornare con l'agenda arricchita da nuovi numeri di telefono».

Secondo un sondaggio condotto dal sito, le possibilità di incontrare un nuovo amore viaggiando da soli raddoppiano se si è donne e triplicano addirittura se si è maschi under 35: zaino in spalla e mente aperta, dunque. Il 30 per cento dei single in partenza, comunque, usa i social network per decidere la meta, mentre un altro filone, ricchissimo di decaloghi e buoni indirizzi sul web, è quello into the wild: il viaggio da soli inteso come scoperta di luoghi mai visitati prima, possibilmente selvaggi. Senza, s'intende, il finale tragico del film scritto e diretto da Sean Penn. In questo campo, un operatore che offre numerose possibilità è Avventure nel mondo. Ma le nuove conoscenze non sono incluse nel pacchetto. 

di Vera Schiavazzi - viaggi.repubblica.it

A Terni San Valentino è speciale: Idea soggiorno a metà febbraio nella città umbra, dove il patrono degli innamorati fu martirizzato. Dalla basilica che custodisce il suo sepolcro, allo shopping a tema, fino alla Cascata delle Marmore

«Tu pensi che rimarremo insieme per sempre?». «Cioè?». «Tutta la vita?». Due giovani bisbigliano queste frasi, guardandosi negli occhi e, allo stesso tempo, volgendo lo sguardo, verso la tomba di San Valentino. Quasi a voler chiedere una conferma al Santo, protettore dell'amore (marterizzato nel 273 proprio il 14 febbraio, durante le persecuzioni ordinate dall'imperatore romano Aurelio). Sono arrivati a Terni, da molto lontano, innamorati e speranzosi. Come tutte le centinaia di coppie che affollano, per tutto febbraio, la Basilica dedicata al Santo (nell'immediata periferia della città e custodisce la tomba). «Sono tempi difficili ma per fortuna a salvarci c'è almeno l'amore», dice un'altra ragazza del posto in attesa di ricevere, insieme al suo compagno, la benedizione per la Festa della Promessa (ovvero l'impegno a sposarsi entro l'anno, celebrazione religiosa che si svolge la domenica antecedente la festa di San Valentino).

Già, perché da queste parti, con un patrono così speciale, ogni cosa è nel segno dell'amore. Sarà anche per questo che si è soliti definire l'Umbria come il "cuore" (seppur verde) d'Italia? Impossibile non restare coinvolti da questo grande sentimento e dal fervore popolare che anima la cittadina, entrata di diritto tra le più romantiche d'Italia. Basti pensare che più di mille abitanti portano il nome di Valentino o Valentina. In ogni mese dell'anno, la provincia mantiene il suo alone di romanticismo ed è frequentata da coppie di fidanzati, coniugi, amanti, spinti dal desiderio di avere una protezione dal cielo, ma anche da single che pregano affinché il Santo, esaudisca il sogno di poter trovare presto l'anima gemella. Sull'origine di questa tradizione si raccontano diverse storie, che sfumano in leggenda. La più toccante è quella che parla dell'amore di Sabino, legionario pagano, e Serapia, ostacolati dai rispettivi genitori perché appartenevano a religioni diverse. I due giovani si rivolsero al vescovo per ottenere aiuto ed egli si adoperò per farli stare insieme per sempre. Si dice, infatti, che quando Serapia morì, Sabino invocò il santo perché intercedesse presso il Signore per poter essere vicino a lei anche dopo la morte. E un sonno beatificante unì quei due cuori, mentre si stringevano per l'eternità.

Anche quest'anno, in onore di San Valentino, si celebreranno le "Valentiniane", manifestazioni che spaziano in ogni settore, oltre a quello religioso: dagli incontri sportivi (la Maratona di San Valentino e la Gran fondo di ciclismo) ai momenti musicali fino a quelli legati all'arte (le sculture di luce di Lodola collocate in vari angoli delle strade). E si sta lavorando (il tam tam è già su tutti i social network) anche al "St. Valentine's Flash Mob", perché, alle ore 18 in punto del 14 febbraio, ci sia il più lungo e "collettivo" bacio del mondo. Un suono di tromba segnerà il via e travalicherà ogni confine geografico, unendo tutti in un respiro, un battito, uno sguardo, una carezza. Un bacio. Del resto se si vive con la passione come "soffitto", la passione non può che essere il fulcro. 
 
di Ida Grassano - viaggi.repubblica.it

Il cuore verde della Thailandia Un itienerario nel nord del Paese. Giungla, Mekong, mercati antichi

Il verde acceso della giungla, l'azzurro incontaminato di innumerevoli cascate e i colori di migliaia di fiori: nel nord del Paese, a pochi chilometri da Chiang Mai e Chiang Rai, nelle vallate che portano fino alle sponde del fiume Mekong, la vera voce della Thailandia parla agli appassionati di escursioni e passeggiate, ma anche gli amanti di storia e antiche tradizioni. Tra piantagioni di mais e palme di cocco, immensi alberi di banane e giganteschi elefanti, la ‘terra del sorriso' apre le porte del suo paradiso meno noto, ma non per questo meno affascinante, a chi vuole lasciarsi alle spalle caos e frastuono e immergersi  nella pace del ‘Paese degli uomini liberi'.

Bye bye città
. Il rumore del traffico e le luci delle città si trasformano in un ricordo lontano non appena si arriva, dopo poco più di un'ora e mezza di viaggio in auto da Chiang Mai, in uno dei villaggi delle tribù Lisu. Qui, per accogliere i turisti per più di una giornata, circa dieci anni fa è stato realizzato un eco-lodge, costruito sul modello delle abitazioni locali,  gestito da uomini e donne della comunità. Dopo un pasto rigorosamente thai, a base di carne di pollo e maiale e zuppe di noodles, arricchiti dai profumi e i sapori di spezie ed erbe selvatiche, i ragazzi del villaggio intrattengono con danze e musica tradizionale gli ospiti, coccolati da un clima mai troppo fresco.

Tradizioni e leggende di antiche tribù.
La popolazione, che vive in piccole baracche dove il tempo sembra essersi fermato e che in passato era dedita alla coltivazione dell'oppio, ora, grazie all'intervento del governo tailandese, è impegnata nella coltivazione di verdure e frutta, ma soprattutto nella lavorazione di oggetti di artigianato. È proprio da queste tribù, infatti, che arrivano al mercato notturno di Chiang Mai borse, stoffe, cappelli e gioielli in argento. Nelle viuzze che si intrecciano tra le abitazioni non è inusuale imbattersi nello sciamano del villaggio, pronto a raccontare antiche leggende e a descrivere rituali tramandati da generazioni, o nelle donne che ricamano abiti colorati da indossare nei giorni di festa.

 
Una foresta da salvare. Lunghe passeggiate in bicicletta o a dorso degli elefanti, escursioni e rafting sono solo alcune delle tante attività che le guide locali propongono ai viaggiatori, senza tralasciare una visita all'Himmapaan Foundation, organizzazione nata con lo scopo di promuovere il turismo sostenibile e coinvolgere i visitatori a ripristinare e conservare l'ambiente naturale. Attualmente la fondazione è impegnata a piantare alberi in un'area di circa 113.600 metri quadrati di foreste degradate dal disboscamento messo in atto dalle tribù in diversi distretti della provincia di Chiang Mai e i turisti possono contribuire, piantando giovani piante

Una terrazza sul Mekong. Ancora più a nord, dove la Thailandia guarda il Laos, affacciato sulla valle del Mekong, c'è un piccolo villaggio della tribù Hmong e Lahu. Vale sicuramente la pena affrontare le circa sei ore di viaggio in auto da Chiang Mai per arrivare al Lanjia (pacifico, in lingua Hmong) Lodge, una struttura eco-sostenibile sulla collina che domina la vallata. Oltre a battute di bird watching e passeggiate in bicicletta, non si può rinunciare a trascorrere qualche ora con le donne della tribù che, con pazienza e grandi sorrisi, invitano tutti a cimentarsi nella realizzazione di tradizionali Batik, disegnati con cera calda e tinti in colori sgargianti. Da qui raggiungere il ‘ Triangolo d'oro' e concedersi una gita in barca sul Mekong è davvero facile. Ma chi ha buone gambe e voglia di godere di uno spettacolo veramente esclusivo, non può lasciarsi sfuggire l'opportunità di raggiungere, con l'aiuto di una guida locale, dopo un trekking di circa due ore, una delle cascate nascoste nella giungla, le cui acque fresche sono l'ideale per regalarsi un bagno indimenticabile. 
 
viaggi.repubblica.it

Il 15 febbraio 2012 si terrà il secondo convegno nazionale di EcoWorldHotel "Ecosostenibilità: vantaggi per gli alberghi e il turismo"

L'incontro incomincerà facendo una fotografia dello stato dell'arte del turismo "green" in Lombardia, grazie alla ricerca effettuata da Isnart. La Dott.ssa Flavia Maria Coccia presenterà l'indagine sul fenomeno del turismo "green", l'approccio ecocompatibile degli operatori turistici e i punti di debolezza da migliorare per rispondere alle richieste della domanda. Il Dott. Attilio Speciani, Allergologo, Immunologo e Nutrizionista, spiegherà il valore di una colazione salutare e buona anche in hotel e darà consigli su come soddisfare le richieste di chi ha particolari esigenze alimentari. Verrà mostrata, inoltre, l'evoluzione e i successi raggiunti dall'EcoHotel La Residenza, portato come case history lo scorso anno. In un anno ha migliorato ulteriormente i suoi requisiti ecosostenibili e questo gli ha permesso di ottenere aumento del fatturato e miglioramento della brand reputation.
Tra gli argomenti che verranno affrontati vi sono le tematiche legate alla scelta di fornitori green affidabili che offrono prodotti e servizi di qualità che durano nel tempo e permettono di ottimizzare i costi. Questa scelta è fondamentale per migliorare il proprio servizio e dare più valore all'attività. Valutare il fornitore di energia rinnovabile adeguato con offerte chiare e vantaggiose e condizioni trasparenti è un altro tema caro agli albergatori, insieme alla comprensione dei reali vantaggi economici nell'installare un impianto solare o fotovoltaico. Verranno dati alcuni suggerimenti per convertire il proprio bar in BiologicBar: un caso di successo nel mondo alberghiero in controtendenza con l'andamento del settore, che ha permesso di far aumentare anche il valore della licenza. Contemporaneamente al convegno verrà istituito un Market Place dove le aziende green partecipanti promuovono i propri eco-prodotti ed eco-servizi e sono a disposizione degli albergatori.

Nel pomeriggio ci sarà il corso "Green food & drinks: l'alimentazione bio, vegetariana e vegana": professionisti esperti della filosofia e della cultura legata al mondo dell'alimentazione spiegheranno i vantaggi e l'importanza di proporre alimenti da agricoltura biologica, biodinamica, a Km zero o menù adatti a intolleranti, allergici, vegani, vegetariani, salutisti, ecc.. nel buffet della colazione o nel menù del bar-ristorante. Dopo una degustazione di alimenti bio e fairtrade per intolleranti, vegetariani e vegani, verranno analizzate queste "nuove" abitudini alimentari, per saper rispondere adeguatamente alle richieste degli ospiti. Verranno spiegati, inoltre, come devono essere presentati i piatti e le bevande da agricoltura biologica, biodinamica e fairtrade. L'ospite fin dal suo ingresso in sala va coccolato, incuriosito ed informato sulle caratteristiche e sulla provenienza di ciò che assapora, regalandogli un'esperienza unica, anche durante un momento della giornata che può sembrare di "banale routine" come la colazione, il pranzo e la cena, dove vengono serviti menù benessere del giorno.
L'invito è rivolto a Proprietari di hotel 1-5*, agriturismi, b&b; Direttori e Vicedirettori; Gestori di ristoranti e bar; F&B Manager; Maitre di sala; Responsabili sala colazione; Cuochi; Camerieri; green Manager; Giornalisti; Aziende che direttamente o indirettamente ruotano intorno al mondo alberghiero; Studenti ed Università e professionisti del settore. La partecipazione al convegno è libera e gratuita, mentre il corso ha un numero di posti limitati.

di Tommaso Tautonico - alternativasostenibile.it

Lux in arcane - L'Archivio Segreto Vaticano si rivela!


Sarà la prima e forse unica volta nella storia che valicheranno i confini della Città del Vaticano. E lo faranno per essere accolti ed esposti nelle splendide sale dei Musei Capitolini di Roma. Si tratta di 100 originali e preziosissimi documenti che coprono un arco temporale che va dall'VIII secolo d. C. fino al XX secolo - scelti fra i tesori che l'Archivio Segreto Vaticano da secoli conserva e protegge - che nel febbraio del 2012, in occasione della mostra evento "Lux in arcana - L'Archivio Segreto Vaticano si rivela", potranno essere ammirati in un'occasione definibile unica e irripetibile.

L'esposizione, ideata in occasione del IV Centenario dalla fondazione dell'Archivio Segreto Vaticano - in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura - vuole spiegare e raccontare che cos'è e come funziona l'Archivio dei Papi e, nel contempo, rendere visibile l'invisibile e far sì che anche il normale visitatore possa accedere, per una volta, alle meraviglie finora custodite nei circa 85 km lineari dell'Archivio Segreto Vaticano.

Un titolo, "Lux in arcana", che comunica anche il principale obiettivo della mostra: la luce che filtra nei recessi dell'Archivio (lux in arcana) illumina una realtà preclusa ad una conoscenza superficiale, ma fruibile solo attraverso il contatto diretto e concreto con le fonti dell'Archivio, che apre le porte alla scoperta della storia, a volte inedita, raccontata nei documenti.

Verranno esposti documenti di straordinaria valenza storica, fra i quali il Dictatus Papae di Gregorio VII, la bolla di deposizione di Federico II, la lettera dei membri del Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII, gli atti del processo a Galileo Galilei, la lettera su seta dell'imperatrice Elena di Cina, la lettera su corteccia di betulla scritta dagli indiani d'America a Leone XIII, alcuni scelti documenti del "periodo chiuso" relativi alla Seconda Guerra mondiale.

Allestimenti multimediali, guidati da una rigorosa quanto coinvolgente narrazione storica, faranno sì che il visitatore possa "rivivere" i documenti, che si animeranno con il racconto dei retroscena e dei personaggi coinvolti, permettendogli così di assaporare alcuni famosi eventi del passato. Inoltre sarà possibile seguire attraverso i più conosciuti social network le attività collaterali alla mostra e scoprire curiosità e approfondimenti sul sito www.luxinarcana.org che, a partiredal mese di luglio, di giorno in giorno si arricchirà di contenuti.

I 100 documenti - scelti tra codici e pergamene, filze e registri, manoscritti - rimarranno in esposizione ai Musei Capitolini per circa sette mesi, da febbraio a settembre 2012: un'iniziativa senza precedenti che sta già creando un'enorme aspettativa, alimentata dal misterioso fascino che l'Archivio Segreto Vaticano genera nell'immaginario collettivo.

L'Archivio Segreto Vaticano rappresenta un patrimonio culturale dell'umanità che ha come epicentro la città di Roma. La sede prescelta per ospitare questo evento memorabile, i Musei Capitolini, sottolinea il profondo legame fra la città di Roma e il Papato fin dall'età medioevale. Alla sensibilità per le arti di Sisto IV si legano le origini di entrambe le istituzioni coinvolte nell'evento. Ma allo stesso tempo la storia custodita nell'Archivio Segreto Vaticano si intreccia con la storia dell'Italia, dell'Europa e del mondo intero. Tutto ciò farà di "Lux in arcana - L'Archivio Segreto Vaticano si rivela" un evento dal valore scientifico e mediatico senza precedenti.


di Vesna Tomasevic - alternativasostenibile.it

Alla BIT per parlare di turismo: si può seguire tutto in radio

Radio 24 si trasferisce a Bit con le sue dirette per parlare a 360 gradi di turismo: dall'andamento economico del settore ai diritti del viaggiatore, dai racconti e dalle esperienze di viaggio degli ascoltatori agli itinerari enogastronomici, dalla scoperta di luoghi insoliti ai film in cui il tema del viaggio fa da protagonista, dall'utilizzo del web per viaggiare alla condivisione delle proprie esperienze di viaggio in rete. Questi gli argomenti che verranno trattati in Focus economia con Sebastiano Barisoni, Salvadanaio con Debora Rosciani, Voi siete qui con Matteo Caccia, Melog - La realta' condivisa con Gianluca Nicoletti, Essere e Benessere con Nicoletta Carbone, Si puo' fare con Alessio Maurizi, L'altra Europa con Federico Taddia, Il Gastronauta con Davide Paolini, 2024 con Enrico Pagliarini, il Riposo del Guerriero con Stefano Gallarini, La Rosa purpurea con Franco Dassisti in A tempo di sport con Carlo Genta. Tutto il turismo sull'onda della passione, la passione di Radio 24. Gli operatori e il pubblico della Bit potranno vivere le dirette di Radio 24 da giovedi' 16 febbraio a domenica19 febbraio dallo studio al PADIGLIONE 3 Stand B11 - C14, Borsa Internazionale del Turismo - Fiera Milano Rho www.radio24.it red- 02-02-12 16:22:59 (0317) 3 

corriere.it

Milano, al via “Food & Wine Festival”, l’evento dedicato alla buona tavola e al vino di qualità

Per gli amanti della gastronomia e del vino arriva una nuova ed attesissima edizione di “Food & Wine Festival”. Dal 4 al 6 febbraio, nella imponente location del polo fieristico di Milano,  in via Gattamelata, si terrà l’evento che accompagnerà il Congresso “Identità Golose”, dedicato a tutti gli amanti della buona tavola e del vino di qualità. “Food & WineFestival” è uno spazio di degustazione che si stende oltre 1400mq, dove le migliori aziende vitivinicole esporranno i propri prodotti e li faranno degustare ai visitatori. Per questa edizione  i numeri sono davvero impressionanti: saranno infatti 100 i produttori di vino presenti, tra i migliori d’Italia, scelti personalmente da Helmut Köcher, il presidente e il fondatore del ”Merano Wine Festival”. All’interno della manifestazione saranno presenti due laboratori creativi culinari dove 16 chef, divisi in due cucine e scelti da Paolo Marchi, fondatore e curatore di Identità Golose, si alterneranno nella creazione di gustosissime ricette. A capitanare le due squadre ci saranno Enrico e Roberto Cerea, chef del Da Vittorio di Brusaporto-Bergamo, premiati con 3 stelle Michelin. A fare da contorno a cibo e vino ci saranno inoltre numerosi congressi e dibattiti dove si discuterà dell’enogastronomia italiana e straniera. Insomma il “Food & WineFestival” 2012 sarà un appuntamento imperdibile non solo per i professionisti e gli appassionati del settore ma in genere per tutti gli amanti della cucina e dei vini di qualità made in Italy.
online-news.it

Con Identità Golose e il Food&Wine Festival Milano diventa passerella dell'alta cucina

Dal 5 al 7 febbraio torna il congresso internazionale, con Cracco, Bottura, Redzepi e Atala. Focus sulla cucina al femminile e sulla pizza. E per il pubblico i piatti prêt-à-porter di 20 grandi chef

di Federico De Cesare Viola

Da Rio de Janeiro arriva Roberta Sudbrack, ex executive chef delle cucine presidenziali ai tempi di Cardoso, oggi ambasciatrice carioca dei migliori prodotti autoctoni brasiliani. Dal Perù Gastón Acurio, un Simón Bolívar della cucina andina con una ventina di bestseller gastronomici nel carnet. Da un lussuoso resort "in the middle of nowhere" sull'isola estone di Muhu ecco Peeter Pihel, giovane profeta – a suon di marinature e affumicature di anguille e agnelli locali – di una nuova corrente delle Isole Baltiche. Dalla Spagna Sergio Humada, appena 26 anni e un curriculum di razza, svela i segreti per fare una cucina a basso costo in un hotel di lusso come l'Alma, 5 stelle nel cuore dell'Eixample di Barcellona. Dall'East Side londinese Jon Pollard presenta la sua pizza gourmet, spauracchio dei puristi e nuovo culto lievitato della City.

Sono 5 dei 48 protagonisti al debutto assoluto sul palco milanese – tra le 80 Identità Golose totali – che animeranno l'edizione 2012 del congresso internazionale di cucina, in programma come di consueto nei 9mila mq a disposizione nello spazio fiera di via Gattamelata, da domenica 5 a martedì 7 febbraio. Tema di quest'anno: "Oltre il Mercato". «Perché la grande cucina e la migliore pasticceria - come spiega l'ideatore e curatore del congresso Paolo Marchi - non devono più limitarsi a ordinare ottime materie prime ma devono andare direttamente alla fonte, alla produzione e cercare il massimo, e su quello intervenire per cogliere l'essenza e l'anima di un prodotto in una ricerca del gusto che sia concreta e senza furberie». Una vetrina affollata e in buona parte inedita per personaggi e interpreti di universi gastronomici lontani e ancora in buona parte sconosciuti in Italia. Non dovrebbe in fondo essere questo il vero obiettivo di un simposio oltre a fare da passerella d'onore per gli starchef ad altissima esposizione mediatica? Questi ultimi, in ogni caso, non mancano: da Carlo Cracco a Massimo Bottura, da Gennaro Esposito a Niko Romito al numero uno al mondo René Redzepi, atteso con un intervento dal titolo "l'inverno è stato mite" (potessimo dire lo stesso anche noi...).


È l'edizione, forse, più ricca di sempre in quanto a contenuti e a temi, a cominciare da Identità Donna, costola del congresso per chef orgogliose e non per angeli del focolare, al di là di ogni stereotipo: Viviana Varese e il suo processo creativo, Iside De Cesare e le "paroline golose", Cristina Bowerman e i giochi di temperature con tuberi e quinto quarto, tra le tante colleghe che si esibiranno in uno show cooking nel corso di lunedì 6.

Identità Vent'anni riunisce alcuni tra i giovani (per davvero, e non nell'accezione nostrana del termine, valida fino agli "anta" e oltre) più promettenti del panorama europeo mentre Identità Naturali svela l'approccio "green" di grandi interpreti del mondo vegetale, da Pietro Leeman a Enrico Crippa.
Per chi invece cerca un focus sugli ingredienti ecco quattro sale a tema: lunedì da non perdere quella tutta dedicata alla pizza e ai più grandi maestri della penisola e non solo, martedì ci si può dividere tra il Dossier Dessert, Identità di Pasta e un'Identità di Carne piena di sorprese. Conoscete il gusto della renna svedese di Lapponia? Ci pensa Björn Frantzén. Regione ospite è il Trentino, con uno spazio dedicato ai migliori artigiani, produttori e chef del territorio.

Ma la vera grande novità di questa edizione 2012 è la sinergia con un evento enogastronomico per la prima volta in città ed espressamente dedicato al pubblico: il Milano Food&Wine Festival, che anticipa l'apertura al pubblico già da sabato 4. Cento aziende vinicole e trecento vini in degustazione, selezionati tra le migliori cantine d'Italia, ma soprattutto la possibilità di assaggiare una cucina d'autore prêt-à-porter.

Con 10 euro, infatti, si potrà scegliere un piatto di uno dei 20 chef che partecipano al Festival. E non piatti qualsiasi: la pasta e fagioli con croste di Grana Padano e l'osso del prosciutto di Parma di Massimo Bottura, la crema bruciata di baccalà mantecato e spuma di patate alla birra doppio malto di Claudio Sadler, la zuppa di picolit, gnocchi di Godia e foie gras d'oca di Emanuele Scarello, lo stufato di fave, verdure e costine di maiale di Rodrigo Oliveira del Mocotò di San Paolo. Insomma, Milano si trasforma per quattro giorni nel più grande e più divertente temporary restaurant al mondo.

Weekend all'aria aperta con Legambiente Trekking, ciaspolate e birdwatching per la Giornata mondiale delle zone umide

 
Marche: nella riserva della Sentina per avvistare gli uccelli migratori (Foto G.Marini)     
Trekking e ciaspolate, escursioni e avvistamenti di specie migratorie, in un weekend da trascorrere all'aria aperta in habitat naturali incontaminati. Sono alcune delle attività che Legambiente propone per celebrare la Giornata mondiale delle zone umide a 41 anni di distanza dalla firma, il 2 febbraio 1971, della Convenzione di Ramsar.

La Convenzione, cui oggi aderiscono 160 nazioni, ha permesso di salvaguardare 1.912 aree nel mondo per un totale di 187 milioni di ettari. Quest'anno la celebrazione e' dedicata al tema “zone umide e turismo”, per sostenere l'importanza di un turismo ecocompatibile che salvaguardi il patrimonio ambientale e le risorse naturali.


Tra i principali appuntamenti in programma, sabato 4 febbraio in
Friuli Venezia Giulia i circoli del Medio Friuli e di Udine organizzano una visita alla torbiera, al Bioparco e all’Acquario. Domenica 5 febbraio, invece, nel Lazio e nelle Marche sono in programma due visite guidate di birdwatching, rispettivamente nel Parco nazionale del Circeo (con il circolo Larus di Sabaudia), e nella Riserva naturale regionale della Sentina (con il circolo di San Benedetto del Tronto). Gli uccelli si potranno osservare anche in Sicilia, nella Riserva Pantani. In Calabria il circolo di Legambiente Sila ha organizzato una ciaspolata intorno al lago Ariamacina, mentre in Veneto, nell’Oasi Ca' di Mezzo a Codevigo, il calendario prevede visite guidate, distribuzione di materiali informativi e proiezione di filmati sulla fauna presente nell’oasi (circolo della Saccisica).

Variegato il cartellone della
Toscana, con la passeggiata ecologica sui colletti di Veneri (circolo Valdinievole), l'escursione nella Riserva naturale di Bosco Tanali e nella Padule di Bientina (circolo Valdera) e visite guidate nella Riserva naturale provinciale Diaccia Botrona, nell’Oasi Lago di Burano e nel Lago dell'Accesa, organizzate per il 4 e 5 febbraio dal Circolo Festambiente di Rispescia. In Lombardia i circoli “il Colibrì” e il “CEA le Libellule” propongono un laboratorio di ecologia all’aperto, mentre con il circolo Legambiente Lecco si potrà andare alla scoperta dell'ecosistema legato al fiume e della Palude di Brivio.

ansa

Sciare nella Ötztal tirolese Piattaforme panoramiche e rifugi d'alta quota in acciaio e cristallo nella valle piu' tecnologica d'Austria

(di Ida Bini - ansa)

Più di 300 chilometri di piste lungo 200 vette alpine attraversate da 70 impianti di risalita d’ultima generazione e puntellate da decine di rifugi avveniristici: la Ötztal, in Tirolo, assomiglia più a una stazione spaziale che a una tradizionale area sciistica con baite e skilift. Soltanto l’accoglienza e il buon cibo sono rimasti come un tempo: oggi, sciare in questa splendida valle austriaca tra i villaggi di Längenfeld, Sölden e Obergurgl è un’esperienza insolita, piena di sorprese innovative e tecnologiche.

Un po’ ovunque si intravedono piattaforme panoramiche e rifugi d’alta quota costruiti in acciaio e cristallo, leggeri ma resistenti, a basso impatto ambientale. L’impianto più avveniristico, da record, è la potente cabinovia che da Sölden raggiunge in due soste la vetta del Gaislachkogl, a 3.058 metri d’altezza, trasportando 3.600 persone all’ora. Le stazioni dell’impianto - a valle e a monte - sono state disegnate dall’architetto austriaco Johann Obermoser e somigliano a conchiglie d’acciaio avvolte in una pellicola trasparente con gigantesche finestre panoramiche.


Altrettanto avveniristica è la struttura della piattaforma ovale panoramica sul Gaislachkogl, prima di scendere verso Sölden, realizzata dall’architetto Peter Schmuck che fa parte del circuito sciistico Big 3, tre montagne che toccano i 3mila metri: il Gaislachkogl, appunto, il Tiefenbachkogl (3.309 metri) e l’Innere Schwarze Schneid (3.370 metri). Qui l’architetto tedesco ha creato rifugi che somigliano a passerelle di legno, vetro e tiranti d’acciaio che si protendono nel vuoto, dominati dalla cima della Wildspitze (3.774 metri), la montagna più alta del Tirolo.


Sempre in quest’area, a 2.796 metri d’altezza, accanto agli impianti di risalita è stato da poco ristrutturato il ristorante Tiefenbachgletscher dal design moderno e innovativo. Nel comprensorio sciistico di Obergurgl (due sono i comprensori della Ötztal: la Sölden-Ötztal Arena e il Obergurgl-Hochgurgl) Schmuck ha realizzato il Top Mountain Star, rifugio a strapiombo sulla cima del Wurmkogl (3.082 metri). Costruito con acciaio, legno e cristalli Swarovski, permette di godere di una vista spettacolare che spazia dalle Alpi della valle austriaca alle Dolomiti.


Tantissime e varie sono le piste di sci alpino nella vallata tirolese: nel comprensorio Sölden-Ötztal Arena ci sono 69 chilometri di tracciati accessibili a tutti, 51 di media difficoltà e 28 chilometri di nere (la più lunga di 15 chilometri parte dall’Innere Schwarze Schneid). L’altra zona sciistica, la Obergurgl-Hochgurgl, invece, offre 35 chilometri di piste facili, 55 di rosse e 20 chilometri di tracciati davvero impegnativi; la pista più lunga misura 8 chilometri e parte dalla Wurmkogl, mentre le più difficili sono la numero 11 - la Hohe Mut Alm-Gaisberg - e la 27 - la Top Mountain Star-Wurmkogl.


Interessanti sono anche i piccoli comprensori di Vent e del Kühtai-Hochoetz con discese di media difficoltà e quelli di Gries e Niederthai, più adatti alle famiglie e ai principianti. Nella Ötztal i più pigri possono passeggiare sulle carrozze trainate dai cavalli Haflinger o rilassarsi con i trattamenti termali dell’Aqua Dome (
www.aqua-dome.at) di Längenfeld, all’inizio della Ötztal, una delle mete après ski più frequentate, dove si può trascorrere un’intera giornata immersi in vasche pensili a forma di disco volante, in piscine dalle linee sinuose, in saune al fieno o nelle grotte saline. Chi ama lo slittino ha a disposizione 50 chilometri di piste, alcune illuminate e aperte fino alle 11 di sera; chi preferisce lo sci di fondo può farlo sui 40 chilometri di anelli e chi invece vuole passeggiare con le ciaspole ha 30 chilometri di sentieri tutti per sé.

E a proposito di passeggiate, c è quella storica, assolutamente da non perdere: da Vent ci si avventura a piedi tra la neve fino al passo dello Hauslabjoch, verso Similaun, dove nel 1991 è stata ritrovata Ötzi, la celebre mummia sepolta nel ghiaccio. Infine, per gli appassionati di ice climbing, numerose sono le cascate ghiacciate dove arrampicarsi, mentre per gli amanti del pattinagio su ghiaccio e il curling ma anche l’lce Rink di Sölden.

Trois Vallées per chi ama sciare

Trois Valles: le piste sopra Courchevel  
(di Ida Bini)

Passeggiate con le ciaspole sulla neve fresca, ristoranti stellati e piste per tutti i gusti: a poche ore di macchina dall’Italia si trova un’area sciistica eccezionale con formule adatte a grandi e a piccoli, alle famiglie, a principianti e a esperti sciatori.

Sono le
Trois Vallées (www.les3vallees.com), immenso comprensorio sciistico nato negli anni Sessanta in Savoia sulle Alpi francesi, migliorato con le Olimpiadi di Albertville nel 1992 e che continua ad attirare visitatori e sciatori di tutta Europa. Offre 600 chilometri di piste, quasi tutte oltre i 1.800 metri di altezza, con la metà dei tracciati di media e grande difficoltà; l’altra metà è composta da piste ampissime, soleggiate e perfette per i principianti e i piccoli sciatori. I centri del comprensorio, collegati tra loro da grandi impianti di risalita ma raggiungibili anche solo sciando, sono villaggi di montagna - uno diverso dall’altro - mondani e ricchi di piacevoli sorprese.

Courchevel 1850 (www.courchevel.com),progettato nell’immediato dopoguerra appositamente per lo sci, è il centro più elegante e frequentato soprattutto per gli alberghi di charme da record – sono ben 14 gli hotel a 5 stelle - e i localini apres ski sempre affollati. Se non si vuole spendere troppo ci sono le meno costose varianti situate ad altre altezze: Courchevel 1300 Le Praz, Courchevel 1550 o Courchevel 1650; meglio evitare di andarci da metà febbraio all’inizio di marzo quando il villaggio è invaso da vacanzieri delle settimane bianche e i prezzi lievitano; infine si consiglia di acquistare su Internet lo skipass giornaliero del sabato perché, se preso on line, costa 38,50 euro e si risparmiano dieci euro. Ma Courchevel è famosa soprattutto per le sue piste nere, impossibili, piene di gobbe e di curve strette come i canaloni dalla cima della Saulire; a queste oggi sono state aggiunte piste più facili (zone d'évolution des novices), adatte proprio a tutti. Tantissime altre sono le piste per lo sci di fondo, lo snowboard, l’héliski, lo slittino e le arrampicate.

Il borgo di Méribel (www.meribel.net), altro famoso centro della zona sciistica, sede olimpica nel 1992, è invece più morbido, con boschi e pendii adatti a romantiche passeggiate con le ciaspole (ma anche in motoslitta) da uno chalet all’altro, sprofondati nella neve delle Alpi. Anche Méribel offre piste facili per i principianti ma anche panoramici e bellissimi tracciati come la Comb Vallon, a 3mila metri d’altezza.

Il delizioso borgo alpestre di Saint-Martin-de-Belleville, capoluogo della valle del Doron e famosa per l’antico santuario di Notre-Dame de Vie del XIII secolo, si trova nel centro de Les Menuires (www.lesmenuires.com), altra area sciistica molto frequentata, anche se meno costosa rispetto a Courchevel. L’ideale è acquistare in tempo uno dei tanti pacchetti che Les Menuires mette a disposizione degli sciatori principianti che desiderano anche una vacanza di relax: il pacchetto per 6 giorni Séjour glisse et détente parte da 274 euro con affitto del monolocale per 4 persone, lo skipass e l’entrata al centro benessere. La proposta dura fino all’11 febbraio. Qui i tracciati più belli partono da Pointe de La Masse e il più interessante è la pista nera Dame Blanche.

La zona più frequentata delle 3 Vallées resta, comunque, la Val Thorens (www.valthorens.com) con Orelle: è un gigantesco comprensorio votato interamente allo sci con piste per tutte le specialità e le difficoltà e soprattutto alla portata di chiunque. Con i suoi 2.300 metri è diventata la stazione invernale più alta d’Europa, ideale per chi ama lo sci alpino, lo snowbord e il fuoripista e vuole divertirsi anche dopo una giornata sugli sci nelle tante discoteche, nei ristoranti - Oxalys è uno dei bistrot più alti con lo chef stellato Jean Sulpice - e nei locali. Quasi tutti gli alberghi sono a due passi dalle piste. Da qualche anno è raggiungibile facilmente anche dall’Italia, partendo da Orelle, che si trova vicino a Modane e al traforo del Fréjus. Una nuova cabinovia trasporta al Col du Bouchet, a 3mila metri, e a nuovi 10 chilometri di tracciati dove si trovano le piste Les Asters e Le Cochard e, dall’altra parte, la pista rossa Triton. Val Thorens, o come la chiamano familiarmente Val Tho, offre agli sciatori nel complesso 150 chilometri di piste e 78 tracciati diversi fra i 2mila e i 3.200 metri d’altezza; le più belle e frequentate sono Col de l’Audzin, Le Blanchot, Tétras, Combe de Caron e la nera Combe de-Rosaël. La zona è perfetta anche per i fuoripista da cime raggiungibili con gli impianti di Le Grand Combet, le Lac du Lou e il settore di Bouchet.

Grande attenzione è data anche ai principianti che hanno a disposizione uno speciale skipass ridotto del 50 per cento – cioè del costo di 21,50 euro – che dà accesso a 8 impianti, a tante scuole e alle piste più facili, come la Tête Ronde. Semplice, comoda e panoramicissima.

ansa 

Canarie fuori stagione. Nell'arcipelago spagnolo anche d'inverno la temperatura oscilla tra i 18 e i 25 gradi

Benvenuti nella terra del fuoco, tra vulcani, foreste alpine, vegetazione subtropicale e una luce accecante da deserto del Sahara. Nell'arcipelago spagnolo delle Canarie anche d'inverno la temperatura oscilla tra i 18 e i 25 gradi e qui, oltre al mare, esistono gioielli culturali da esplorare, tra architettura coloniale, artigianato e tradizioni culinarie.


Tenerife


Con i suoi 2.034 chilometri quadrati di estensione, Tenerife è l’isola più grande e più urbanizzata di tutto l’arcipelago. Se le spiagge di El Hierro, La Gomera, La Palma, Gran Canaria, Lanzarote e Fuerteventura e Tenerife attirano ogni anno circa 10 milioni di turisti, nelle giornate in cui i venti alisei non consentono di sonnecchiare al sole, la cosa migliore è andare alla scoperta della storia e delle tradizioni locali.


Cosmopolita sin dall’Ottocento, quando a frequentarla erano le lady inglesi che sull’isola venivano a trascorrere l’inverno, malgrado lo sviluppo turistico intensivo, Tenerife conserva ancora qualche angolo nascosto. La capitale, Santa Cruz de Tenerife, è nota soprattutto per il Carnevale (tra gennaio e marzo), considerato il secondo per sfarzo e allegria dopo quello di Rio de Janeiro. Se si è amanti dell’architettura moderna, Santa Cruz merita una visita all’avveniristico Auditorio progettato da Santiago Calatrava.


Luogo di grande fascino e storia, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio comune dell’umanità, è San Cristobal de la Laguna. Antica capitale dell’isola, La Laguna rappresenta il primo esempio di città coloniale non fortificata, che ha fatto da modello anche nelle colonie americane. Con i suoi palazzi tipici dell’architettura canaria (edificati tra il XVI e il XIX secolo) la Calle San Agustin è forse la via più bella della città. Al n. 16 si trova Casa Montañés (1746), mentre subito dopo si staglia Casa Lercaro (dal nome di una famiglia genovese che si stabilì sull’isola) che ospita il Museo di storia di Tenerife (
www.museosdetenerife.org). Puerto de La Cruz merita una sosta per il suo Giardino botanico. Creato nel 1788 per abituare le piante provenienti dalle colonie spagnole del Sud America al clima europeo, il giardino contiene circa 4.000 specie con piante tropicali e subtropicali inserite in uno splendido scenario.

Altro piccolo gioiello architettonico, situato nella parte settentrionale dell’isola, è la cittadina di La Orotava, divisa in una parte bassa (Villa de Abajo, dove vivevano le famiglie più ricche) e una alta (Villa de Arriba). Percorrendo la strada Colegio y Carrera si entra nella zona signorile della città. Tra i più bei edifici di stile barocco canario spicca Casa Fonseca, detta anche de los Balcones per i sei splendidi balconi in legno che la abbelliscono. Al suo interno accoglie un piccolo museo e un negozio di artigianato. Tra le lavorazioni tipiche, spiccano le tovaglie in lino il cui motivo tradizionale viene chiamato “calado” (
http://www.casa-balcones.com/).

Prima di ripartire e percorrere uno degli itinerari naturalistici più belli dell’isola, la Valle de La Orotava, stracolma di palme e bananeti, meglio fare una pausa in uno dei tanti ristorantini che propongono specialità canarie quali il gofio (farina di mais o di grano tostato, base di piatti di pesce, carne e dolci), il conejo salmorejo (coniglio marinato), papas arrujadas con mojo (patate novelle cotte in acqua molto accompagnate da una salsa a base di aglio, aceto, sale e erbe aromatiche che può essere piccante o meno), o il puchero canario (zuppa di verdure e carne, che a Tenerife mette insieme fagioli, patate americane, pannocchie e verze). Tra i luoghi che sono riusciti a conservare una certa autenticità ci sono Garachico e Masca, piccolo villaggio sospeso tra montagne e palmeti, situato nel Nord-Ovest dell’isola. Garachico è uno dei rari paesini in cui forse è ancora necessario conoscere lo spagnolo per ordinare una birra e dove non essendoci spiagge attrezzate, non esistono grandi alberghi e di conseguenza un turismo massificato. Ideali per i bambini sono le piccole piscine e laghetti naturali di acqua di mare di El Caletón, spiaggetta a ridosso del centro urbano. Se invece non si è mai visto produrre un sigaro a mano, fermarsi da Arturo, può essere una esperienza interessante. In questa bottega, da tre generazioni si lavorano le foglie di tabacco importate da La Palma, l’unica isola dell’arcipelago in cui ancora si coltivano le piante.


Non si può lasciare Tenerife senza avere messo piede nel parco nazionale del Teide e ammirato la sua montagna (il vulcano alto 3.718 metri) che sin dai tempi dei Guanches – popolazione che originariamente viveva nell’arcipelago prima dell’arrivo degli spagnoli alla fine del ’400 – ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita dell’isola. I più coraggiosi possono cimentarsi nella scalata del Pico Vejo (circa sei ore), la cima del vulcano, oppure prendere una teleferica e contemplare comunque le numerose specie di alberi, piante e animali che vivono unicamente in questo luogo. Tra i must da riportare a casa: le marmellate di cactus, di crema di banane, il miele di palma, mentre trai i prodotti erboristici, l’aloe vera. Specie endemica di queste isole, considerata sacra dagli aborigeni grazie alle sue notevoli proprietà, la sua produzione fa gola anche ai reali sauditi che proprio quest’anno hanno visitato l’isola per comprenderne la produzione.


Per informazioni: Ufficio del turismo spagnolo in Italia (
www.spain.info/it/disfruta/en_el_mar/costas/islas_canarias.html) e www.turismodecanarias.com.
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Dall'1 al 6 febbraio va in scena la 63° Spielwarenmesse International Toy Fair, l'esibizione più importante al mondo per il settore del gioco e del modellismo

Norimberga si veste per la sessantatreesima volta da capitale mondiale del giocattolo e del modellismo: nella città bavarese si tiene dall'1 al 6 febbraio la Spielwarenmesse International Toy Fair, la più grande fiera dedicata interamente a questo settore.

Un bel salto di immagine per il centro economico della Franconia; un cambio di indirizzo forse costruito per cancellare gli effetti della seconda guerra mondiale e l'identificazione con la sede del processo per i crimini del regime nazista. Ma, soprattutto, un'idea vincente per dare a questa grande area metropolitana - la seconda in Baviera, dopo Monaco - la sua originaria connotazione, quella appunto della patria del giocattolo.


Molti storici, infatti, ritengono che la prima produzione commerciale del gioco dell'era moderna sia cominciata in Germania nel XV secolo e da lì si sia sviluppata e industrializzata. Da Norimberga, per esempio, è partita la fabbricazione in serie di bambole, giocattoli con sonagli, musicali, fino a quelli con le ruote.


L'appuntamento fieristico rappresenta anche un crocevia e una meta per tutti gli inventori di passatempi, di supercar radiocomandate e rompicapo: anche il genio ungherese Erno Rubik presentò il suo cubo a Norimberga, vincendo il premio nel 1980 come miglior gioco dell'anno.


Anche per l'edizione 2012 sono attesi tutti i leader e i professionisti del comparto, per questa fiera riservata solo agli operatori. Questi i numeri attesi: circa 2.700 espositori provenienti da 63 nazioni, oltre 79.200 visitatori specializzati di 114 paesi, 160.000 mq di superficie espositiva con circa 1 milione di prodotti suddivisi in 12 gruppi merceologici, la combinazione unica di prodotti di marca ed articoli di massa con circa 70.000 novità.


La Fiera si suddivide in una dozzina di gruppi che vanno dal modellismo e l'hobbistica, al modellismo ferroviario e accessori, ai giocattoli tecnici, ai giocattoli educativi, a quelli d'azione, alle bambole e ai peluche, ai giochi per l'apprendimento e la sperimentazione. Vi sono, poi, il segmento multimedia, gli articoli per carnevale e quelli di tendenza, i giocattoli di legno e artigianali, il design creativo, quelli dedicati allo sport e al tempo libero. E, ancora, i prodotti per la scuola, per la scrittura, per i bambini più piccoli e per i teenager. La mostra prevede una serie di premi, molto ambiti fra gli specialisti (soprattutto il ToyAward 2012) e ottimi trampolini di lancio per il marketing su nuovi prodotti. Informazioni si possono trovare sul sito
www.spielwarenmesse.de che ha anche la sezione in italiano.

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Expo 2015 grande opportunità "Occasione per portare la cultura e l'eccellenza italiana nel mondo"

"L'Expo 2015 darà nuovo impulso all'occupazione e all'economia italiana e rappresenta una grande opportunità per l'industria turistica del nostro Paese". Lo ha dichiarato il presidente di Federturismo Confindustria, Renzo Iorio, nel corso del suo intervento al roadshow "Expo incontra le imprese" organizzato da Confindustria alla presenza di Emma Marcegaglia, Diana Bracco e del ministro Piero Gnudi.

"E' un'occasione per accelerare la realizzazione delle infrastrutture - è detto in una nota - per portare la cultura e l'eccellenza italiana nel mondo, per far creare nuova occupazione e per sviluppare progetti sul territorio in un'ottica di lungo periodo. Per far questo sarà essenziale fare rete assicurando un vero coordinamento locale, regionale e nazionale. Stiamo lavorando alla creazione di proposte turistiche combinate con una visita all'Expo, per la valorizzazione del cosiddetto Fuori Expo, da inserire nel palinsesto dell'Esposizione e a progetti di formazione. Abbiamo, per questa ragione, lanciato un progetto pilota dal nome "Lezioni di Expo", per promuovere la destinazione Italia nell'ambito del turismo scolastico, realizzato insieme al Touring Club Italiano, Federalimentare, Museimpresa, FAI e con la collaborazione di Trenitalia".
 
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In Val di Fassa gli 'Skikinderland' Da Moena a Canazei, nel Dolomiti Superski, cresce il numero di piste, scuole e ritrovi per i più piccoli

(di Ida Bini - ansa)

E’ uno sconfinato parco giochi la Val di Fassa, 20 chilometri a nordest del Trentino, ai confini con le province di Bolzano (Alto Adige) e di Belluno (Veneto). All’interno del grande comprensorio sciistico del Dolomiti Superski la valle, che si estende da Moena a Canazei, presta una particolare attenzione agli sciatori più piccoli con la nascita di scuole di sci e di numerosi punti di ritrovo per i bambini – si chiamano Skikinderland - dove possono imparare a sciare giocando e trascorrere del tempo mentre i genitori si godono la giornata in tutta tranquillità; lasciano i figli in mani sicure e si godono i tracciati più belli lungo i 220 chilometri di piste sempre in perfette condizioni, servite da 86 impianti di risalita.

E poi le quattro aree snowparks, i tre itinerari da fare con gli sci - oltre al Sellaronda, il giro dei quattro passi – e le nove diverse zone dove praticare ogni tipo di sport invernale, collegate tra loro a piedi o tramite comodi servizi skibus: Belvedere-Pordoi, Ciampac, Fedaia-Marmolada, Col Rodella-Passo Sella, Buffaure, Catinaccio-Ciampedie e Passo Costalunga. Ovunque ci sono piste baby con pendii adatti all’apprendimento dello sci, campi scuola nei singoli paesi con comodi tapis roulant che trasportano i bambini, attrezzature per lo sci alpino e lo snowboard, asili-nido dove intrattenere i più piccoli e pupazzi giganti che segnano le piste e i ritrovi.


Maestri e animatori specializzati si occupano degli ospiti più piccoli in ogni centro, disseminati nella vale, ognuno con le proprie caratteristiche. Il Mini Club Tananai al Ciampac di Alba di Canazei, aperto fino a Pasqua in una tipica baita di montagna, propone giochi e attività sportive ma anche servizi di baby-sitting con fasciatoi e scalda biberon. I corsi di sci sono disponibili per bambini che hanno già compiuto i 3 anni. A Canazei c’è fino al 15 aprile il Kinderland gestito dalla scuola di sci Marmolada-Canazei, che offre agli ospiti un servizio di assistenza e asilo per tutti i bambini, con corsi di sci e pasti, in un’attrezzata struttura nel centro del paese, vicino agli impianti di risalita del Belvedere. E’ in servizio fino al 30 marzo, dalle 8.45 alle 16, la scuola di sci e snowboard di Campitello di Fassa che offre agli ospiti il servizio di assistenza per bambini a partire dai 3 anni in due centri diversi: l’asilo nido all’interno dell’Hotel Fedora, vicino alla partenza della funivia, e il parco giochi sulla neve allestito presso il campo scuola in Strèda Roma.


Si chiama Pollicino il centro-giochi di Pozza di Fassa, aperto fino a metà aprile dalle 8 alle 19, gestito e organizzato da Alessia, una pedagogista che offre un servizio mirato ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni, rispettando i loro orari, le abitudini e le singole necessità. Il Park Bimbo Neve, aperto fino al 20 marzo, è gestito dalla scuola di sci Vajolet di Pera di Fassa, in località Fraine; offre animazione, corsi di sci e noleggi dell’attrezzatura sportiva per i bambini a partire dai 3 anni. Il Kinderpark Ciampedie, in servizio fino al 9 aprile, si trova al Ciampedie di Vigo di Fassa e fa parte della scuola di sci Vigo di Fassa-Passo Costalunga. Offre animazione, corsi di sci e pranzi ai bambini che hanno già compiuto i 3 anni. Babylandia è il parco giochi sulla neve della scuola di sci Dolomiti di Moena, che propone fino al 15 aprile ai piccoli dai 3 anni giochi, pranzi e corsi di sci.


Fiabilandia a Prato di Sorte è un’area giochi con igloo di ghiaccio, giochi gonfiabili, scivoli e casette; il miniclub offre animazione, baby dance, squisite merende e la possibilità di praticare sci alpino, bob e slittino con tapis roulant per una comoda risalita. Infine, presso il passo San Pellegrino-Cima Uomo, in una struttura attrezzata con giochi e attività per bambini di ogni età, c’è Kids Paradise, aperto fino al 9 aprile.


A dimostrazione dell’interesse del comprensorio sciistico della Val di Fassa verso i giovanissimi sciatori è stato ideato il Dolomiti Superkids (
www.fassa.com), una promozione riservata alle famiglie, che dà la possibilità ai bambini di sciare gratis in compagnia dei propri genitori.

Il mare italiano, meta preferita nel 2011

Il Mare italiano nel 2011, secondo Hotels.com, e' tra le mete piu' richieste dai viaggiatori. La citta' che ha avuto un maggior numero di ricerce é Nova Siri, in provincia di Matera, seguita da Riomaggiore e Pesaro. Il centro lucano, che conta 6.500 abitanti, è l’ideale per chi desidera trascorrere una vacanza tra siti archeologici e la meravigliosa costa ionica. Nova Siri, infatti, è situata non molto lontano dagli storici Sassi di Matera e dalla caratteristica Policoro e dista pochi chilometri dalle meravigliose spiagge di Metaponto e Sibari. Nel litorale ionico, troviamo anche un notevole aumento di richieste  per Ugento, che ha registrato un +452% rispetto al 2010.

Non vanno male le Campane che durante lo scorso anno, hanno registrato un’impennata di ricerche, in particolare Capaccio (+464%), Vietri sul Mare (+419%) e Salerno (+383%). A queste si aggiunge la città calabra di Ricadi che occupa una notevole posizione in classifica (+433%). Anche le località della Sicilia hanno subito un considerevole aumento di ricerche rispetto al 2010, tra le città più richieste compaiono Noto (+406%) e l’affascinante Siracusa (+405%). La seconda città che ha registrato l’aumento maggiore di ricerche rispetto al 2010, è stata Riomaggiore (+472%): uno dei borghi più caratteristici della riviera ligure.


Oltre al mare cristallino, Riomaggiore, sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre, è nota per i tipici e affascinanti carruggi che si affacciano sul torrente Rivus Maior. Nonostante la recente alluvione che ha colpito questa zona, le Cinque Terre rimangono un patrimonio paesaggistico di inestimabile valore e di forte richiamo turistico. Anche Loano, posizionata sulla riviera di ponente, è risultata tra le mete con il maggior aumento di ricerche nel 2011 (+427%) rispetto all’anno precedente.


In settima posizione troviamo
Grosseto, con un aumento nelle ricerche del 462%, seguito dal +381% di Fiumicino: il piccolo centro laziale sul delta del Tevere e sede dell’aeroporto romano. Non sembra essere da meno anche la riviera romagnola e marchigiana.

Le attrezzatissime spiagge di Pesaro (+470%), Cattolica (+465%) e Cesenatico (+444%) esercitano sempre una forte attrattiva, tanto che nel 2011 sono incluse tra le città che hanno registrato il più grande aumento di ricerche rispetto al 2010. Tra le mete in alta quota, la città che ha registrato il maggior aumento di ricerche rispetto al 2010 è Roccaraso (+420%), in provincia de L’Aquila, con i suoi impianti sciistici tra i più rinomati all’interno dell’Appennino.


Si registra anche la presenza sporadica di qualche località collinare immersa nel verde:
Manciano, uno dei borghi più belli della Maremma, ha registrato un aumento di ricerche nel 2011 del 389% rispetto al 2010. Tra le località lacustri la meta che ha registrato il maggior aumento di ricerche è invece Bardolino (+382%) nell’elegante cornice del lago di Garda, a pochi chilometri da Verona.

Secondo Hotels.com, infine, le mete straniere che hanno registrato il maggior aumento di ricerche da parte degli italiani nel 2011 rispetto al 2010, invece, sono state
Minorca (+462%) e Rodi (+384%). Le isole Baleari e la Grecia esercitano, da sempre, un forte fascino sia sui connazionali che vogliono godersi una vacanza tranquilla in famiglia, sia su chiunque desideri trascorrere qualche giorno nella movida locale.

Specchio di una cultura rurale, da sempre gli spaventapasseri hanno colpito l’immaginazione collettiva. Un singolare museo nel Trentino

Fin da quando ha appreso l’arte di coltivare la terra, l’uomo s’è posto il problema di come preservare sementi e raccolti dall’ingordigia degli uccelli granivori. Risale così alle epoche più remote l’uso di porre a guardia dei campi quei fantocci che, pur nella varietà delle forme e dei materiali usati, sostanzialmente sono rimasti uguali a sé stessi fino ai nostri giorni.
 
 
Presenze inquietanti o ironiche, severe o bonarie, a volte clownesche, gli spaventapasseri hanno rappresentato da sempre un elemento immancabile del paesaggio agreste, nel quale spiccano quasi totem di chissà quale culto ancestrale. Esprimendo, di volta in volta, la fantasia, l’estro, gli umori di chi li ha costruiti, non si sa con quanta speranza di ottenere un risultato reale.
 
Già, perché viene da chiedersi: assolvono veramente questi simulacri alla funzione per cui son nati? La loro fortuna millenaria starebbe a confermarlo. E tuttavia tocca anche vedere passeracei pascolare spavaldamente in certi orti e frutteti: per essi, l’innocuo spauracchio di turno sembra divenuto – ironia della sorte – più che altro un segnale di sicuro banchetto!
 
Ma il contadino cosa non sopporta; e più o meno di buon grado, finisce sempre per perdonare questo suo alter ego di più basse condizioni, compagno affezionato che gli attenua la solitudine campestre. Quando non si ostini, invece, a difendere il proprio raccolto ricorrendo a deterrenti più efficaci, si tratti pure di banali sacchi di plastica che in nulla ricordano il buon
vecchio fantoccio di una volta.
 
Insomma non toccateci gli spaventapasseri, testimoni muti e immobili dell’avvicendarsi delle stagioni e delle fatiche umane, specchio delle nostre tradizioni più tenaci; per non parlare del posto di rilievo che occupano anche nella letteratura, specie quella favolistica!
Tutto però ci si sarebbe aspettato tranne che questi effimeri surrogati dell’uomo, esposti alle intemperie e destinati ad essere sostituiti col tempo, diventassero oggetto di un originale museo – “La Casa degli Spaventapasseri” – sorto nel 2006 a Marter (frazione di Roncegno Terme, in provincia di Trento): una sessantina di esemplari esposti nei suggestivi locali di un ex mulino.
 
Artefice dell’iniziativa è il reporter e giornalista Flavio Faganello, il più noto e sensibile fotografo trentino, che per oltre vent’anni ha percorso gli angoli più riposti della sua incantevole regione per fotografare gli ultimi esemplari di spaventapasseri e, in non pochi casi, recuperarne alcuni ormai in età “pensionabile”. E lo ha fatto da vero innamorato che è riuscito a cogliere, paradossalmente, l’“anima” di queste combinazioni talvolta originalissime di colori, forme, rumori, movimenti. Con immagini che, accompagnando gli esemplari in mostra, trasmettono intatto il misterioso fascino, l’afflato poetico che si sprigiona da questi umili “signori dei campi”. Guardare per credere.

di Oreste Pallotti - cittanuova.it

Viaggi low-cost per giovani, anziani e disabili. E' quanto prevede l'art. 62 della bozza del Dl Semplificazioni

Viaggi low-cost per giovani, anziani e disabili. E' quanto prevede l'art. 62 della bozza del Dl Semplificazioni, che l'ANSA puo' visionare all'esame del cdm. E' prevista la "promozione di forme di turismo accessibile, mediante accordi con i principali vettori operanti nei territori interessati attraverso pacchetti agevolati per i giovani, gli anziani e i soggetti portatori di disabilità".

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