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Turismo, la Regione Lazio torna all'ITB di Berlino

 

Anche quest’anno la Regione Lazio partecipa alla ITB, la più importante fiera internazionale dedicata al turismo che si svolge a Berlino dal 5 al 7 marzo 2024. Saranno undici le imprese che rappresenteranno la nostra regione, selezionate per valorizzare la straordinaria offerta turistica del territorio laziale fatta di: arte, cultura ed enogastronomia, con le sue innumerevoli bellezze tra borghi, abbazie, chiese, ville, castelli e la presenza di siti Unesco. 

Sarà proprio il mix tra la qualità e la competenza delle strutture, unite alla tradizione e la storia dei luoghi del Lazio, a giocare il ruolo di protagonista dell’offerta che sarà presentata all’intero dello spazio espositivo situato all’interno dell’area ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, presso il padiglione 1.2 n.107 della fiera. 

A rappresentare la Regione Lazio a Berlino sarà l’assessore al Turismo, Elena Palazzo, che proprio pochi giorni fa ha ricevuto la delega dal presidente Francesco Rocca

«Il turismo è un asset fondamentale per l’economia della nostra regione, sul quale bisogna investire con decisione. Un settore che intreccia perfettamente numerosi ambiti: cultura, ambiente, sport, enogastronomia. Dobbiamo lavorare per la messa a sistema di tutti i comparti e valorizzare le nostre ricchezze così come meritano». Lo ha dichiarato l’assessore al Turismo, all’Ambiente, allo Sport, ai Cambiamenti climatici, alla Transizione energetica e allo Sostenibilità della Regione Lazio, Elena Palazzo

All’ITB di Berlino il Lazio porterà l’esperienza di una ricezione turistica in grado di soddisfare tutti i segmenti più importanti del mercato: da quello culturale fino al settore del lusso, passando per l’enogastronomia e l’outdoor. 

Particolare attenzione quest’anno sarà dedicata al turismo sostenibile e al rispetto dell’ambiente, con percorsi dedicati alle bellezze naturali della regione Lazio, con parchi e riserve, montagne, laghi ed esperienze per gli amanti del trekking e della mountain bike. A Berlino verrà presentato il progetto della nuova Macchina di Santa Rosa “Dies Natalis” che sfilerà per i prossimi 5 anni, la sera del 3 settembre, per le strade di Viterbo. Una tradizione di richiamo internazionale, che racchiude le eccellenze storiche, culturali e turistiche su cui il Lazio intende puntare. 

L’ITB 2024 rappresenta una vetrina importante anche in vista del prossimo Giubileo 2025. Il Lazio, infatti, è terra di cammini religiosi e si appresta ad accogliere i pellegrini provenienti da tutto il mondo lungo la sua sorprendente rete di strade ricche di storia secolare. 

Oltre al suo prestigioso contesto internazionale, questa fiera, che si tiene ogni anno a Berlino, rappresenta un’opportunità importante per i tour operator laziali per rinsaldare il rapporto con il turismo tedesco, che da sempre, è un mercato incoming rilevante per l’Italia e per la nostra regione.

Nel 2024 verso i 14 milioni di crocieristi in Italia

 

Per il 2024 l’Italia potrebbe raggiungere un nuovo record di crocieristi, pur superando di poco i volumi di traffico segnati nel 2023 (13,8 milioni di passeggeri con oltre 5.200 toccate nave in 60 porti italiani). Ci si attende quindi un assestamento nel numero dei crocieristi (+0,1% 2024/2023) e una più decisa crescita per quanto riguarda gli accosti (+6%) secondo le stime di Risposte Turismo.
Il quadro complessivo è frutto di uno scenario diversificato, con alcuni scali che si accingono a registrare un nuovo record nei volumi di traffico ed altri che accoglieranno meno passeggeri di quanti accolti nel 2023.

L’Italia ha registrato nel 2023 una crescita del 48% rispetto al 2022 per quanto riguarda i volumi di passeggeri movimentati nei porti, evidenziando al tempo stesso un più contenuto incremento nel numero degli accosti (+0,3%). Complessivamente i passeggeri movimentati sono stati 13,79 milioni con oltre 4.900 call registrate in 61 scali.
Nel 2023 sono oltre 2 milioni i turisti crocieristi che si sono imbarcati in porti italiani. Civitavecchia consolida il suo ruolo di primo porto italiano, con oltre 3,3 milioni di crocieristi movimentati (un quarto del totale nazionale).

“L’industria crocieristica mondiale – commenta Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo – ha ripreso a crescere, attenta oggi più di ieri ad una serie di priorità e criticità (dal rapporto con le comunità locali alle riduzioni degli impatti ambientali, e non solo) la cui gestione rappresenta ormai una necessità più che un vantaggio competitivo su altre forme di vacanza. L’Italia resta tra i leader mondiali come destinazione e come sistema di offerta, e sempre più la crocieristica assume i tratti di una produzione capace di rappresentare un modello per altri comparti della macroindustria turistica. Oggi il livello di competenza sul tema da parte non solo degli operatori ma anche dei rappresentanti delle destinazioni interessate dagli itinerari delle navi è decisamente più alto di quanto registravamo 10 o 15 anni fa”.

Le prospettive per il 2024 prevedono un’ulteriore, ancorché marginale, crescita del traffico crocieristico in Italia, puntando a segnare un nuovo record nel numero di passeggeri e toccate nave accolti. I primi portandosi a circa 13,8 milioni, le seconde a circa 5.200 (+6% 2024/2023). Alcuni porti dovrebbero raggiungere un nuovo record di traffico, come Civitavecchia (+0,5% passeggeri 2024/2023), Napoli (+3%) e Palermo (+6,4%).

Tra i porti italiani, Civitavecchia continua a posizionarsi al vertice con 3,3 milioni di passeggeri, registrando una sostanziale stabilità rispetto al 2023. Seguono Napoli e Genova, distanziati da circa 200.000 passeggeri, con lo scalo partenopeo a prevedere una crescita del 3% sia per passeggeri che per toccate nave, e quello ligure ad attendersi una riduzione di circa il 10% in entrambe le variabili. Segue al quarto posto Palermo, che nel 2024 dovrebbe superare per la prima volta il milione di passeggeri (+6,4% 2024/2023) con 245 toccate. In termini assoluti le variazioni più consistente dovrebbero essere registrate da Livorno, Cagliari e Messina (rispettivamente +160.000, +150.000 e +125.000 movimenti passeggeri). I tre principali porti liguri, tutti presenti nella top 10 del 2024, sono accomunati quest’anno da una prevista riduzione di traffico (sia passeggeri che call) che potrebbe portare il totale regionale a scendere di poco sotto la soglia dei 3 milioni. Non è esclusa ad ogni modo una variazione – in aumento – nelle prossime settimane se dovesse essere confermato qualche ulteriore riposizionamento di navi da crociere a causa delle attuali tensioni geopolitiche in alcune aree del mondo. Saranno 16 i porti che accoglieranno più di 100.000 passeggeri, con Brindisi a sfiorare quest’anno tale soglia che non sarà invece raggiunta da Siracusa.

Nel 2023 Barcellona si è confermato il primo porto del Mediterraneo, distaccandosi di circa 200.000 passeggeri da Civitavecchia, dato molto simile a quello degli anni precedenti: il porto catalano ha accolto circa 3,5 milioni di passeggeri con 804 accosti mentre quello italiano 3,3 milioni con 809 accosti. Il podio si completa con Marsiglia con 2,6 milioni di crocieristi movimentati, in forte crescita sul 2022 (+76%), seguita da Palma de Mallorca con 1,9 milioni. In totale, i primi 20 porti del Mediterraneo (di cui 9 italiani) hanno sfiorato i 26 milioni di passeggeri e raggiunto le 9.000 cruise call, segnando rispettivamente una crescita del 51% e del 6,8% sul 2022.

Nel 2023 Liguria e Lazio si sono contese il titolo di prima regione crocieristica d’Italia, con la prima ad aver accolto 3,37 milioni di passeggeri e 790 call in 7 porti e la seconda 3,32 milioni e 844 call in 3 porti (il 99% del traffico è concentrato a Civitavecchia). Segue la Sicilia con quasi 1,9 milioni di passeggeri, superando di poco la Campania (circa 80.000 passeggeri movimentati). Le prime tre regioni hanno concentrato il 62% del traffico passeggeri e il 51% degli accosti. Sono solo due le regioni con affaccio sul mare che non hanno accolto traffico crocieristico: Basilicata e Molise.

Le classifiche degli homeport e dei porti di transito nel 2023. Civitavecchia è anche il primo porto per volume di crocieristi imbarcati e sbarcati (1,6 milioni). Segue a distanza Genova, con 625.000 crocieristi coinvolti in operazioni di home in/out. Al terzo posto Savona, con 5 passeggeri su 10 ad essersi imbarcati o sbarcati nel porto ligure (quasi il 60% del totale del traffico accolto). Volendo considerare le quote percentuali, la classifica vede ai primi posti tutti porti dell’Adriatico con Venezia (88% del totale), Ravenna (85%), Chioggia (81%), Monfalcone (69%) e Trieste (63%). In totale, i crocieristi che hanno iniziato una crociera nei porti italiani sono stati oltre 2 milioni.

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Vola il wedding tourism: sempre più stranieri si sposano nel Belpaese, +22%

Sono sempre di più, arrivano soprattutto dall’America. E si portano dietro parecchi invitati senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana ma sempre di più la Puglia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche. Perdono quota i tradizionali alberghi e ristoranti. È la fotografia dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023.

Il settore del Destination Wedding ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34%: dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Nel complesso si stima che nel 2023 siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l’aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.

Sono i principali risultati emersi da un’indagine di Convention Bureau Italia e svolta su un campione di 814 imprenditori della filiera. I risultati sono stati presentati oggi a Roma alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanché nel corso della manifestazione Italy for Wedding.

Rispetto al 2022, nel 2023 è cresciuto il numero medio di invitati: da 55,6 è salito a 60,7. Alla gran parte dei matrimoni – il 63% rispetto al 41,3% del 2022 – hanno infatti partecipato tra le 51 e le 100 persone. Probabilmente, l’aumento del numero medio di invitati è legato a un ritorno degli incontri e delle occasioni di relazione, dopo le restrizioni del periodo pandemico. È invece diminuita la permanenza media di sposi e ospiti: da 3,2 notti a 2,9. Un dato che gli operatori ritengono legato all’aumento generalizzato dei prezzi per l’inflazione. Nel complesso, quindi, gli arrivi collegati al Destination Wedding sono stimati nel 2023 in oltre 826 mila, per un totale di 2,4 milioni di notti.
È cresciuta anche la spesa media per evento: nel 2023 è stata di 59 mila euro, circa il 10% in più rispetto al 2022. E sono cresciuti i matrimoni con budget elevato: nel 55% dei casi ha superato i 50 mila euro (anche se la fascia da 200 mila a 500 mila euro rappresenta solo lo 0,3%). Gli eventi sotto i 50 mila euro sono calati di 18 punti percentuali rispetto al 2022. La gran parte delle spese, cioè il 35% (il 2% in più rispetto al 2022), è stata destinata a cibo e bevande, il 20% alle location.

Nel 2023, si sono rivolte alle imprese della filiera anche 8 mila coppie italiane che hanno celebrato il matrimonio in una regione diversa da quella di residenza: 763 mila arrivi, oltre 1,1 milioni di pernottamenti, per un fatturato di circa 332 milioni di euro. La media è stata di 95,6 invitati a cerimonia (90,1 nel 2022), per una permanenza che in media è stata di 1,5 notti. Ci sono diverse ragioni per cui le persone scelgono di spostarsi da una regione all’altra per celebrare il matrimonio: da segnalare il fenomeno del turismo di ritorno, per cui gli sposi decidono di tornare in un luogo specifico per celebrare il matrimonio, magari in luoghi che fanno parte delle proprie tradizioni familiari e culturali. Molte coppie scelgono invece di sposarsi in luoghi diversi dalla loro residenza abituale per godere di scenari più suggestivi, come spiagge, montagne, campagne o città storiche.

“Sposarsi nella Penisola – ha spiegato Daniela Santanchè, ministro del Turismo – sta diventando un ‘cult’, un elemento distintivo che riconosce lo status non soltanto economico ma anche culturale della famiglia. I numeri della ricerca sono molto interessanti e ricordo che nel nostro piano strategico il settore del matrimonio è legato in maniera fortissima al turismo delle radici. Chi viene a sposarsi in Italia è perché ha radici italiane e si sposa in luoghi anche meno conosciuti; non si sposano infatti solo nelle città più famose ma nell’Italia più segreta, nei paesini dove sono nati i genitori o i nonni, per sentire l’aria di casa. Ed infatti il settore nasce in Toscana ma ora è esteso un po’ in tutta la penisola”.

“Il nostro Paese è tra le destinazioni di punta per le coppie straniere che decidono di sposarsi all’estero e genera un consistente volume di affari destinato a crescere, secondo anche le tendenze registrate negli ultimi anni”, ha aggiunto Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“Come nel Mice l’Italia sta scalando le classifiche, nel wedding registra aumenti costanti e significativi come risulta dalla previsione di crescita dell’8,8% stimato di matrimoni nel 2024”, ha sottolineato Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.

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2,5 milioni di turisti a Carnevale per giro d’affari da 1 miliardo

 

Ammonta a un miliardo di euro il giro d’affari del turismo di Carnevale. Un periodo ormai stabilmente insediatosi tra i “piatti forti” del fuori stagione italiano. A stimarlo una indagine di Cna Turismo e Commercio. Otto milioni i visitatori che si sposteranno per le iniziative del periodo tra i quali due milioni e mezzo di turisti che pernotteranno fuori casa, in strutture alberghiere ed extra-alberghiere. Quota un milione dovrebbe essere toccata dai turisti stranieri, attirati dalla possibilità di unire la visione di spettacoli unici e autentici alla visita a città e borghi d’arte. In media, i pernottamenti di turisti italiani e stranieri attirati dal magnete Carnevale saranno di due giorni pro capite.

Significative – secondo le stime di Cna Turismo e Commercio – le ricadute per ristorazione, enogastronomia, artigianato. Ad aprire il ricco calendario di eventi carnevaleschi è stato il 1 febbraio il Carnevale dei ragazzi alla Biennale di Venezia, a chiuderlo la Sfilata dei carri allegorici a Viareggio sabato 24 febbraio, con una appendice esattamente un mese dopo, domenica 24 marzo, con il Corteo dei carri fioriti a Sanremo. Tra un estremo e l’altro, inoltre, manifestazioni a Ivrea e a Cento, a Fano e a Comacchio, a Putignano e ad Acireale, per citarne solo qualcuna delle tantissime organizzate nel nostro Paese.

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Italia meta preferita del turismo lento, Touring-Enit: individuati 100 cammini

 

Cento percorsi individuati per circa 30mila km complessivi: uno studio Enit e Touring Club ha messo ordine nei cammini italiani e nell’offerta turistica relativa analizzando tra questi i più visibili agli occhi dei potenziali fruitori, ovvero quelli con siti web turistici dedicati, in tutto 63.

La ricerca, presentata in Bit a Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos pone l’accento sul turismo escursionistico, ossia un turismo itinerante, svolto prevalentemente a piedi in contesti generalmente rurali o montani per motivazioni naturalistiche, religiose/spirituali o di benessere psicofisico. “Il turismo legato ai cammini può favorire la nascita di attività artigianali e di produzione locale, permettendo alle
comunità di valorizzare le proprie tradizioni e risorse”, ha detto Ivana Jelinic, presidente e ceo di Enit.

Per il turismo lento (a piedi e in bicicletta), in Italia sono stati stimati circa 3,6 milioni di praticanti, in Francia 4,8 milioni, 5,6 in
Germania e 7,1 nel Regno Unito. Per tutti questi mercati, il Paese preferito per una vacanza lenta è sempre l’Italia. Anche il turismo escursionistico (solo a piedi) sta conquistando fette di mercato e in Italia sono stati stimati 2,7 milioni di praticanti, in Francia 4,5 milioni, 4,6 in Germania e 5,4 nel Regno Unito.

Questa ricerca sul turismo escursionistico, che Touring Club Italiano auspica di poter aggiornare nei prossimi anni ampliando
il numero di cammini analizzati, “permette di prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di questo tipo di turismo, relativamente giovane per il nostro Paese – ha detto Giulio Lattanzi, DGdel Touring Club Italiano – Insieme alla recente certificazione ‘Cammini e percorsi’ rappresentano l’impegno concreto del Tci per un turismo sempre più sostenibile”.

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Italia regina d’Europa per la reputazione turistica

 

L’Italia conquista la vetta della classifica generale della reputazione turistica europea ma serve migliorare in fretta l’utilizzo istituzionale dei social. Emerge dallo studio di Demoskopika sulla reputazione dei sistemi turistici regionali che quest’anno è stato allargato all’ambito europeo con l’European Tourism Reputation Index e che l’ANSA ha pubblicato in anteprima.

Entusiasta ma anche conscia dei passi ancora da fare la ministra del turismo Daniela Santanchè: “Essere la Nazione più desiderata e popolare è senza dubbio un dato che ci fa guardare al presente con soddisfazione e al futuro con ottimismo. Ma a noi non basta risultare la destinazione più ricercata online, non possiamo fermarci a questo: dobbiamo aspirare a far diventare l’Italia capace di presentare l’offerta turistica migliore, in termini di ricchezza, profondità e qualità, così da essere non soltanto la meta più sexy in rete, bensì anche quella più scelta”.

Il Belpaese con 109,1 punti è primo in classifica generale con il primato in 3 indicatori su 5 (ricerca della destinazione, popolarità, tripadvisor confidence destination) e la medaglia d’argento nella valutazione del sistema ricettivo.

Assai meno confortante il posizionamento del Belpaese sul versante social. I canali istituzionali monitorati (Enit, Italia.it) non sono adeguatamente sfruttati a differenza di quanto fatto da alcuni competitor (Spagna, Portogallo, Grecia e Germania) facendo scivolare l’Italia al quinto posto nella classifica parziale del Rating Social Reputation (101,8 punti). La Spagna si colloca al secondo posto (105,3 punti). A pesare il primo posto quale destinazione “più social d’Europa” (112,4 punti) e il secondo posto per livello di fiducia dei turisti, quantificato in ben 31,7 milioni di recensioni rilevate su Tripadvisor nei 12 dodici mesi del 2023. Terzo posto, infine, per la Germania (101,6 punti) ottenuto grazie a una performance significativa in tutti gli indicatori individuati.

Stringendo il focus sull’Italia anche quest’anno il Trentino Alto Adige, con 112,1 punti, mantiene salda la prima posizione nella classifica generale del Regional Tourism Reputation Index. A spingere in particolare il primo posto quale destinazione “più social d’Italia” (127,8 punti) e il secondo posto quale offerta ricettiva con il gradimento più elevato da parte dei turisti/consumatori (111,9 punti).

Con un balzo in avanti di ben 5 posizioni rispetto all’anno precedente, è la Sicilia a conquistare il secondo posto nel medagliere complessivo strappandolo alla Toscana. Terzo posto per il Veneto (102,8 punti). Va alla Basilicata, con 112,9 punti, infine, il primato del sistema ricettivo “più apprezzato” d’Italia secondo le valutazioni positive dei turisti su oltre 4 mila strutture rilevate.

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Home News Turismo Italia al Wtm di Londra: in aumento visitatori Uk anche fuori stagione Italia al Wtm di Londra: in aumento visitatori Uk anche fuori stagione



L’Italia conquista sempre più i turisti del Regno Unito. Sono in aumento, infatti, i visitatori britannici nella Penisola e anche fuori stagione. Lo conferma lo studio Enit su dati Data Appeal reso noto in occasione del World Travel Market dove l’ente è presente con uno stand che coinvolge 15 regioni: Toscana, Sicilia, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Campania, Lazio, Basilicata, Trentino, Marche, Lombardia, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Umbria. Presenti anche Comune di Roma, Visit Brescia, Repubblica di San Marino, Ministero dell’Agricoltura e ITA Airways.

Grande attenzione al mercato Uk che ogni anno muove oltre 100 milioni di investimenti soprattutto per la vacanza culturale in città d’arte e al mare. Cinque le città di preferenza: Roma, Milano, Venezia, Napoli e Bologna. Secondo Enit su Data Appeal sono 48.300 i passeggeri aeroportuali dal Regno Unito in Italia ad ottobre (34.100) e notevoli anche quelli attesi per gli ultimi 2 mesi dell’anno (10.100 a novembre; 4.100 a dicembre).

Nel trimestre considerato, il 64% dei britannici prenota voli di andata e ritorno, mentre il 36% opta per viaggi di sola andata. Nel 54% dei casi si tratta di prenotazioni per una sola persona e nel 24% per 2 passeggeri. I viaggi in economy rappresentano il 78% del totale, mentre quelli in premium economy e in business hanno un’incidenza rispettiva dell’11,8% e del 10,0%. La durata media del soggiorno in Italia è di 4 notti. Nel dettaglio, il 32% dei britannici effettua tra i 2 e i 4 pernottamenti e il 21% si ferma dalle 5 alle 7 notti. Su Roma FCO il 16,8% dei passeggeri proviene da Heathrow. Dallo stesso aeroporto il 14,2% dei flussi è diretto a Milano LIN e il 6,1% a MXP, mentre su Venezia, Bologna e Napoli arriva il 6,8% e il 3,8% dei passeggeri. Il 3,9% del complesso dei passeggeri negli aeroporti italiani da gennaio a settembre 2023 ha avuto origine dal Regno Unito, per un totale di oltre 290 mila passeggeri – considerando solo i dati dei voli che transitano sui sistemi GRS – contro i 262 mila dello stesso periodo del 2022, segnando una crescita del + 10,7%. Si tratta nel 59,8% dei casi di arrivi di A/R, prevalentemente effettuati da 1 passeggero (49,5%) o 2 (23,1%). Seguono i piccoli gruppi da 4 passeggeri (5,7%) o 3 (4,9%), fino a 5 nel 2,1% dei casi. Altre modalità per il 14,7% dei passeggeri. La classe del viaggio è nel 77,7% dei casi in economy, mentre solo il 10,9% in premium e l’11,2% in business class. Lo 0,2% viaggia in prima classe. Le principali destinazioni per questo mercato sono collegate agli aeroporti di Roma Fiumicino (15,1% del totale da Heathrow e 3,7% da Gatwick), a quello di Milano Linate (14,4% da Heathrow e 4,5% da London City Airport) e Milano Malpensa (6,0% da Heathrow). Seguono Venezia (6,1%), Napoli (4,3%) e Bologna (3,7%), poi Catania (2%) e sotto il 2% Firenze e Torino.

“Sono contenta di essere qui a Londra: il World Travel Market è un vero e proprio evento per il settore, uno degli appuntamenti più importanti che consente di mettere in vetrina le eccellenze turistiche delle Nazioni che vi partecipano e, in quest’ottica, il padiglione Enit offre un’ottima opportunità di visibilità all’Italia davanti a una platea internazionale di primissimo piano. L’occasione è ghiotta anche perché ci dà modo di confrontarci, scambiare idee e spunti, e avviare dialoghi virtuosi al fine di collocare le tematiche legate al turismo all’interno del panorama mondiale. Londra e la Gran Bretagna, per altro, costituiscono un bacino di utenza di fondamentale importanza per il benessere dell’industria turistica italiana, e quindi dell’economia della nostra Nazione. Nel 2022, con oltre 3,6 milioni di arrivi e 13,6 milioni di presenze, infatti, i turisti britannici hanno rappresentato rispettivamente il 6,6% e il 6,8% dei flussi complessivi verso l’Italia – che si conferma la destinazione preferita per le vacanze dei viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna” ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

“L’Italia partecipa ogni anno alla più importante fiera del turismo a Londra, dimostrando il suo impegno costante nel promuovere le sue ricchezze culturali, paesaggistiche e turistiche presso una vasta audience internazionale. Questo evento annuale rappresenta un’opportunità significativa per il Paese, poiché offre una piattaforma di visibilità senza pari in uno dei mercati turistici chiave al mondo. Non è solo un’occasione per attirare nuovi visitatori, ma anche per consolidare i rapporti con i partner commerciali, gli operatori turistici e gli investitori. Questo evento rappresenta un importante punto d’incontro per gli attori del settore, consentendo di stringere collaborazioni strategiche e di creare opportunità per lo sviluppo del turismo italiano. Attraverso la promozione della cultura, della bellezza naturale e dell’ospitalità italiana, l’Italia continua a consolidare la sua posizione come una delle mete turistiche più affascinanti e desiderate al mondo. L’adesione della Penisola alla più importante fiera del turismo a Londra rappresenta un impegno duraturo e significativo nel promuovere il Paese come una destinazione turistica di prim’ordine. Grazie a questa presenza costante, l’Italia continua a catturare l’immaginazione di chi desidera scoprire le meraviglie dell’Italia, contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’industria turistica del Paese” dichiara Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit.

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È la Giornata della pasta. All'Italia il record per produzione e consumo


 AGI - Giunto alla sua 25esima edizione, il World Pasta Day consente oggi, 25 ottobre, un punto sulla diffusione globale di questo alimento: la produzione mondiale di pasta sfiora i 17 milioni di tonnellate (+1,8% sul 2021), raddoppiando i 9 milioni del 1998, quando è nata la Giornata Mondiale della Pasta, annota l'Unione Italiana Food assieme all'International Pasta Organisation.

L'Italia in quest'ambito è anche il primo produttore al mondo, con 3.6 milioni di tonnellate e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro. In 25 anni è triplicata la quota export, nel senso che oggi 1 piatto di pasta su 4 che viene consumato nel mondo è Made in Italy. E stando sempre ai numeri, l'Italia risulta essere anche il Paese che di pasta ne mangia di più con ben 23 kg pro-capite l'anno, davanti alla Tunisia con 17 kg e al Venezuela con 12 kg, con un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022. Tant'è che il 25% della pasta consumata nel mondo e il 75% consumata in Europa sono prodotti da un pastificio italiano. 

Numeri a parte, c'è da considerare che nel corso di questi 25 anni molto è cambiato in questo settore, perchè il mondo della pasta "si è evoluto", al punto che è aumentata la conoscenza di questo prodotto da parte del consumatore e la pasta è stata "reinterpretata e adattata a nuovi stili di vita". "Quest'anno festeggiamo un traguardo importante, che conferma come la pasta sia un prodotto straordinario che porta ogni giorno gioia e convivialità sulla tavola di milioni di persone di tutto il mondo", dichiara Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food. Nel corso di questi 25 anni, "in qualità di produttori - aggiunge - abbiamo visto come gli chef continuino a reinterpretarla, come i gastronomi la descrivano, gli antropologi esaltino il suo ruolo sociale, cosi' come i nutrizionisti la consiglino per una corretta e sana alimentazione". Insomma, la pasta si propone ed è "un cibo universale, ricco di storia e cultura, sempre più simbolo di una sana alimentazione, il cui consumo è in continuo sviluppo".

Enit: i dati sul turismo nel mese di agosto 2023

Sempre più turisti decidono di visitare l’Italia e prenotare con largo anticipo. Ecco i dati Enit sul periodo e le località estive preferite dai turisti in Italia

Secondo quanto riportato dai dati Enit, sono 702 mila 500 i passeggeri in arrivo per agosto negli aeroporti italiani, +1,1% rispetto ai 694 mila e 800 dell’agosto 2022. Sono soprattutto i turisti stranieri a transitare nei varchi dei nostri aeroporti dove solo il 19,9% è italiano, mentre spiccano ancora i turisti statunitensi (17,3%), seguiti da quelli spagnoli (4,9%), francesi (4,2%) e canadesi (3,6%).

Nel 35,7% dei casi si tratta di coppie in vacanza. La classe di viaggio è per l’87,8% l’economy, anche per il caro prezzi dei voli dell’estate 2023.

Gli arrivi maggiori sono da 5 aeroporti di provenienza per agosto: New York JFK, Toronto Lester B Pearson, Madrid Barajas, Seoul Incheon e Buenos Aires Ministro Pistarini (Fonte: Ufficio Studi ENIT su dati The Data Appeal Company).

I dati Enit sul turismo in Italia per agosto 2023

Per il mese centrale dell’estate picco positivo di prenotazioni online di posti letto nei giorni del Ferragosto con 6 camere piene su 10, al netto delle strutture ricettive che in questo periodo di alta stagione optano per le prenotazioni dirette off-line per cui non tutta l’offerta in agosto propone la sua disponibilità sulle OTA (prenotazioni web). (Fonte: Ufficio Studi ENIT su dati The Data Appeal Company).

Nelle prenotazioni in hotel (da 3 a 5 stelle) del week end dal 4 al 6 agosto 2023, e nonostante i prezzi di alta stagione, l’Italia mantiene elevata la competitività nelle località termali (149 euro a notte), nelle città d’arte (157 euro) e nelle destinazioni eno-gastronomiche (155 euro). Seguono per prezzo le località di lago (182 euro), di montagna (220 euro) e di mare (224 euro). (Fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione Remtene).

“Emerge dallo studio ENIT, condotto a giugno su 10 mercati stranieri con 5.000 intervistati, una più capillare distribuzione dei turisti internazionali che visitano l’Italia durante tutto l’anno.” – commenta Ivana Jelinic presidente e ceo Enit – “Le vacanze in Italia vengono programmate con largo anticipo rispetto il viaggio, prevalentemente tra i 2 e i 6 mesi prima della partenza, periodo indicato dal 29,3% degli intervistati. Solo l’11,1% ha prenotato la settimana prima di partire. E così, anche per l’estate in corso sempre più stranieri si mostrano intenzionati a soggiornare nelle località italiane. Tra i più attratti ci sono statunitensi, polacchi e spagnoli” .

Analizzando l’ultimo quinquennio, la spesa media per un viaggio in Italia si aggira intorno ai 1.760 euro. Gli statunitensi spendono di più, mentre gli spagnoli e i francesi di meno.

Gli americani, infatti, investono molto di più di ogni altro turista internazionale. Il 32,3% tra i 2000 e i 5000 euro per l’ultimo soggiorno effettuato in Italia e, anche per la lunga distanza, ben oltre la quota complessiva ferma al 18,5%. Provengono da Spagna e Francia i turisti che spendono di meno. Nel dettaglio, il 50,6% degli spagnoli e il 44,5% dei francesi hanno speso tra i 500 e 1500 euro. (Fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione IZI).

La scelta delle località e del periodo 

Le località balneari e le città d’arte sono le destinazioni più apprezzate, hanno ospitato rispettivamente il 36,6% e il 31,2% degli stranieri intervistati. Ma anche i laghi destano un certo interesse (l’11,3% del campione). A seguire, la montagna (6,9%) e i borghi (6,2%).

La meta del soggiorno viene scelta principalmente per apprezzare le bellezze naturali del luogo (41,5%), per vedere un posto nuovo (34,3%) e per ammirare il patrimonio artistico (30,5%).

Dall’indagine (ENIT) risulta che il 70,4% degli intervistati ha viaggiato all’estero per vacanza negli ultimi 5 anni. Il 49% di questi afferma di essere stato in Italia. Il 51,0% una sola volta, il 27,8% 2 volte, il 21,2% almeno 3 volte.

L’estate si conferma il periodo più gettonato: il 66,7% dei rispondenti ha visitato l’Italia durante la bella stagione, il 30,2% in autunno, il 13,0% in inverno e il 29,8% in primavera.

Oltre la metà del campione (56%) è ricorso alla prenotazione online tramite siti e piattaforme (Booking il 37 %; altri siti il 19 %). Le agenzie di viaggio sono state scelte dal 18,4%.

Le tipologie di turismo più praticate (indicate da oltre l’80 % dei rispondenti), e che soddisfano maggiormente i viaggiatori (voto medio conferito pari a 7), sono quelle culturali, enogastronomiche e naturalistiche.

Lo stile italiano è tra gli aspetti che più rimane impresso nei ricordi degli intervistati, con un valore pari al 44,5%. A seguire le bellezze naturalistiche (38,8%), il patrimonio culturale (33,4%), i prodotti enogastronomici (32,2%) e le tradizioni (30,4%).

I viaggi sostenibili ottengono una valutazione media pari a 6,4, considerando una scala da 1 a 10. (Fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione IZI).

enit.it

Capitale della Cultura 2026, ecco le sedici candidate

Sono 16 i dossier delle città e delle Unioni di Comuni candidati per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 pervenuti al ministero della Cultura entro il termine previsto del 27 settembre 2023. Da nord a sud Italia è un elenco di piccole e grandi eccellenze come Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), e ancora Bernalda (Matera), Cosenza, Gaeta, L’Aquila, Latina, Lucca, Maratea, Marcellinara (Catanzaro), Lucera (Foggia), Treviso, Rimini, Unione Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia), Unione dei Comuni Valdichiana Senese e l’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo).

Le domande, che contengono il progetto culturale della durata di un anno, il dettaglio del cronoprogramma e delle singole attività previste oltre che la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria, saranno valutati da una giuria di esperti che le esaminerà e selezionerà un massimo di dieci finaliste entro il 15 dicembre 2023.

Tutte le città finaliste verranno convocate per le audizioni pubbliche, che dovranno svolgersi entro il 14 marzo 2024. In quel momento ogni candidata avrà la possibilità di presentazione e approfondire il proprio progetto alla Giuria.

La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo 2024. La vincitrice riceverà un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare gli obiettivi previsti dal progetto di candidatura, trasformare le idee in un programma di azione e mettere in mostra, nel periodo di un anno, la propria ricchezza culturale e le potenzialità di sviluppo ad essa connesse.

lagenziadiviaggimag.it

Italia vince il titolo di ‘Best Country’ ai Travel Awards 2023

 

L’Italia è, per il settimo anno consecutivo, tra i vincitori dei “Travel Awards 2023” del Times. Quasi 300 mila i voti che hanno definito la nostra Nazione il “Best Country” tra le oltre 100 destinazioni prese in considerazione.

“Questo prestigioso riconoscimento è un tributo al nostro patrimonio culturale, alle bellezze naturali, ai tesori nascosti, all’eccellenza dell’enogastronomia italiana e della calorosa ospitalità che ci contraddistingue nel mondo. Il mio grazie va a tutti coloro che lavorano nel settore turistico, che contribuiscono a rendere la nostra Nazione così speciale. Continueremo a impegnarci per promuovere l’Italia e a offrire le migliori esperienze ai visitatori di tutto il mondo”, ha commentato il ministro Daniela Santanchè.

travelnostop

Medaglie d’oro e argento per l’Italia ai campionati del mondo di deltaplano


A Krushevo, nella parte centrale della Macedonia del Nord, la nazionale italiana di deltaplano ha conquistato il suo undicesimo titolo mondiale, gli ultimi sette consecutivi. Nella classifica individuale Alessandro Ploner di San Cassiano (Bolzano) si è laureato campione del mondo per la sesta volta, aggiungendo questa nuova medaglia d’oro alle cinque già vinte in precedenza. Medaglia d'argento per il ciociaro Marco Laurenzi di Veroli (Frosinone), agguantata dopo l'ultima task delle otto disputate su percorsi tra i 152 km la più lunga e i 69 la più breve. Al brasiliano Alvaro Figueiredo Sandoli il terzo posto. Migliore donna in gara l'austriaca Sasha Serebrennikova, seguita dalla tedesca Corinna Schwiegershausen e dalla giapponese Chisato Nojiri.
Il successo degli azzurri si è concretizzato fin dall'inizio quando hanno preso il comando della classifica senza più lasciarlo fino al termine del campionato e rintuzzando gli assalti di Brasile e Regno Unito che alla fine guadagneranno rispettivamente le medaglie di bronzo e d'argento.
Facevano parte della squadra azzurra, oltre ai suddetti Ploner e Laurenzi, Cristian Ciech di Folgaria (Trento), varesino di adozione, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia), Filippo Oppici di Sala Baganza (Parma) e Manuel Revelli di Cervasca (Cuneo). Il tutto sotto la guida del CT Flavio Tebaldi di Castiglione Olona in quel di Varese, coadiuvato dagli accompagnatori Stefania Tomasina di Laveno Mombello (Varese) ed Enzo Lorenz di Canazei (Trento).
Contemporaneamente si è disputato anche il mondiale dei deltaplani cosiddetti ad ala rigida, diversi dai precedenti che sono qualificati come ali flessibili. L'Italia era rappresentata da Konrad Baumgartner, pilota sud-tirolese residente a Milano, dal trentino Claudio Deflorian e da Marzio Digiusto di San Vito al Torre (Udine). Si e classificata al quinto posto dietro Austria, Germania, Giappone e Spagna, nell'ordine dal primo al quarto posto. Campione del mondo l'austriaco Anton Raumauf davanti a Dirk Ripkens (Germania) e al connazionale Andreas Sand.
Alla competizione hanno preso parte 22 nazioni per un numero complessivo di 141 piloti.

Ufficio Stampa FIVL

Ministero turismo punta su IG per raccontare le vacanze

Raccontare il Belpaese, attraverso gli occhi dei turisti, su Instagram. Il ministero del Turismo, in collaborazione con IG Italia, lancia una sfida social per lasciar parlare le immagini della nazione più bella del mondo.
Per partecipare bisogna seguire i profili di @ig_italia e @ministeroturismo, e taggarli nelle storie o nei post/reel pubblicati sugli account Instagram. Dal 10 agosto al 10 settembre i tag da aggiungere sono: @ig_italia e @ministeroturismo. L’hashtag è invece #vacanzeitaliane. Vale tutto e cioè taggare le vacanze già fatte e quelle da fare, quelle passate in città, quelle al mare e quelle in montagna, quelle vostre ma anche quelle degli altri.
I migliori saranno ripubblicati tutti i giorni nelle storie degli account @Ig_Italia e @Ministeroturismo. Alla fine delle
vacanze alcuni dei più belli, ma anche divertenti, saranno pubblicati nei rispettivi feed con un post celebrativo.

travelnostop.com

La squadra nazionale di deltaplano è sbarcata a Krushevo nella parte centrale della Macedonia del Nord per disputare il 23° Campionato del Mondo

Gli azzurri hanno come prima missione quella di difendere il titolo conquistato nel 2019 in Friuli, ultimo dei dieci che brillano nel loro palmare, gli ultimi sei consecutivi.

Per la nuova avventura mondiale, sotto la guida del varesino di Castiglione Olona Flavio Tebaldi, sono stati chiamati i piloti Alex Ploner di San Cassiano (Bolzano), campione del mondo in carica, il suo vice Cristian Ciech di Folgaria (Trento) e varesino di adozione, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia), Marco Laurenzi di Veroli (Frosinone), Filippo Oppici di Sala Baganza (Parma) e Manuel Revelli di Cervasca (Cuneo).
Contemporaneamente al mondiale classe 1, vale a dire i deltaplani ad ala flessibile, si disputerà anche quello della classe 5, cioè i deltaplani cosiddetti ad ala rigida. L’Italia sarà rappresentata da Konrad Baumgartner, pilota sud-tirolese residente a Milano, dal trentino Claudio Deflorian e da Marzio Digiusto di San Vito al Torre (Udine).
Il campionato si concluderà il 19 agosto con la premiazione dopo dieci giorni di voli, una task al giorno, ammesso che le condizioni meteo li permettano. Le classifiche finali a squadre e individuali saranno stilate sommando i risultati di ogni singola task espressi in punti da 0 a 1000 conteggiati secondo un algoritmo che tiene conto di fattori tecnici e climatici. Alla competizione sono ammessi un massimo di 130 piloti.
Il sito di Krushevo è noto per le condizioni ottimali per la pratica del volo libero sia in deltaplano, come in parapendio tanto da essere in passato più volte scelto come sede di manifestazioni internazionali. m. Sorge a un’altitudine di 1250 m.s.l.m e in macedone il nome significa "luogo dei peri", meta ambita da parte di piloti di tutto il mondo per la pratica questo sport, che vanno ad aumentare considerevolmente la popolazione di questo piccolo paese balcanico.

Ufficio Stampa FIVL

Assoturismo prevede 74,4 mln di presenze a luglio, +7%

in travelnostop.com

La ripresa del turismo accelera a luglio. Nonostante il meteo ancora incerto in molte aree di Italia, per questo mese sono attese 74,4 milioni di presenze presso le strutture ricettive italiane, circa 4,9 milioni in più (+7%) rispetto allo scorso anno e lo stesso livello raggiunto nel 2019, prima della crisi pandemia. A stimarlo è CST per Assoturismo Confesercenti, sulla base di un’indagine condotta su un campione di 1.492 imprenditori della ricettività in Italia.

Le stime per luglio confermano le previsioni di un’estate positiva per il comparto turistico italiano. Nel trimestre estivo il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare complessivamente 212,8 milioni di presenze, circa 12,5 milioni in più rispetto all’estate 2022 (+6,2%). A trainare la crescita, ancora una volta, i turisti stranieri (+9,6%). Si prevedono infatti per il trimestre oltre 101,2 milioni di presenze straniere, il +9,6% rispetto allo scorso anno e un valore più alto (+0,9%) anche di quello registrato nell’estate 2019. Anche il numero di turisti italiani continua a crescere, sebbene più lentamente. Per l’estate si prevede un aumento del +3,3%, con oltre 111,6 milioni di presenze stimate, ancora il -1,2% rispetto al 2019. Dunque, per la prossima estate dovrebbe ridursi sensibilmente la differenza tra le due componenti del mercato: la quota della domanda italiana è stimata al 52,4%, contro il 47,6% della domanda estera (i valori del 2019 erano rispettivamente 52,9% e 47,1%).

I risultati migliori del periodo sono attesi per le imprese ricettive delle città d’arte/centri minori, con una crescita stimata del +8,3%. Per l’estate la crescita stimata degli italiani è del +5,7%, mentre le presenze straniere aumentano del +9,7%. Cresce anche il grado di internazionalizzazione delle città, borghi e centri minori, che ospiteranno prevalentemente stranieri (64,5% del totale). Per le località dei laghi e le aree rurali e di collina la variazione attesa è del +7,8%. In crescita anche il movimento turistico delle località marine e montane, rispettivamente con il +5,9% e il +6,6%. Abbastanza positiva anche la percezione delle imprese che operano nelle località termali e ad “altro interesse”, con una crescita stimata rispettivamente del +3,5% e del +3,4%.

Caro-voli, mister prezzi convoca le compagnie il 4 luglio

in travelnostop.com

Quest’estate si sta facendo notare per i prezzi vertiginosi dei voli nazionali che, secondo l’Istat, hanno subito un rincaro del 43,2% nella prima
parte dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022. Rincari su cui Mister prezzi vuol vederci chiaro, dopo aver monitorato da tempo la situazione. Il garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha quindi convocato per domani, martedì 4 luglio, i rappresentanti delle principali compagnie aeree che operano voli nelle tratte nazionali interessate dai maggiori rincari. Al tavolo, siederanno, le quattro più importanti aviolinee chiamate a spiegare le dinamiche dei prezzi dei biglietti. E dopo gli incontri e le analisi ci sarà “l’immediata convocazione di una commissione di allerta rapida sul caro-voli”, aperta anche alle associazioni di categoria e degli utenti per una maggiore concertazione. Obiettivo di Mister prezzi è naturalmente tutelare i consumatori, nell’ottica di una dinamica dei prezzi sana. Si dovrà infatti capire se c’è qualche forma di speculazione a fronte, ad esempio, del prezzo del carburante che è sceso nell’ultimo periodo.

Il Codacons plaude all’iniziativa del governo, ricordando di aver “già ottenuto dall’Antitrust l’apertura di una istruttoria sui costi eccessivi dei voli da e per la Sicilia”. Il presidente dell’associazione a tutela dei consumatori, Carlo Rienzi, osserva che “da mesi stiamo denunciando
come le tariffe nel settore aereo siano totalmente fuori controllo” richiamando l’attenzione dell’Autorità garante della concorrenza per “accertare possibili cartelli da parte degli operatori aerei”.

Anche Assoutenti aveva denunciato nelle settimane scorse il salasso dei voli in Italia e simulando la ricerca per il periodo 12 agosto andata e 19 agosto ritorno per una famiglia di 4 persone aveva elencato queste tratte e prezzi: Milano-Cagliari da 729 euro, Milano-Olbia da 802 euro, Milano-Palermo da 818 euro, Milano-Brindisi da 845 euro, Roma-Cagliari da 573 euro, Roma-Olbia da 800 euro.

Secondo Confcommercio, aumenta la voglia di viaggiare: quest'estate la destinazione più scelta resta l'Italia, e in particolare il mare, ma aumenta anche la voglia di mete estere

AGI - Sono quasi 30 milioni, uno in più del 2022, gli italiani tra 18 e 74 anni pronti a partire tra giugno e settembre per uno o più viaggi, in Italia o all'estero, per un totale di quasi 63 milioni di partenze - poco più di 2 a testa - con un volume d'affari complessivamente generato nell'ordine di 45 miliardi di euro. Lo rileva l'Osservatorio Turismo di Confcommercio sulle vacanze degli italiani realizzato in collaborazione con Swg.

Destinazione Italiail mare occupa saldamente il primo posto con il 24% delle preferenze, qualche punto percentuale meno dell'estate 2022. Le città d'arte sono scelte dal 15% del campione, i piccoli borghi dal 9% e la montagna dall'11%. Riprende quota la domanda turistica verso l'estero. Se nel 2022, 3 italiani su 4 sceglievano esclusivamente mete nazionali, la quota scende quest'anno a circa il 56%, mentre salgono dal 25% al 43% coloro che faranno vacanze sia in Italia che all'estero. Raddoppiano, in particolare, sul 2022, con riferimento ai viaggi di 7 giorni o più, coloro che sceglieranno una meta fuori Europa, con la ricomparsa di destinazioni particolarmente care agli italiani prima del Covid, come Mar Rosso e Stati Uniti.

A dominare le scelte di vacanze oltralpe restano comunque le vicine Francia, Austria e Slovenia, oltre a Spagna, Grecia e Regno Unito. Si aggiunge quest'anno il Portogallo, grazie anche all'effetto mediatico e di attrazione delle giornate mondiali della gioventù di inizio agosto.

Per l'alloggio la preferenza va alle strutture turistico ricettive, ma con qualche distinguo. Le scelgono più della metà dei vacanzieri italiani per i soggiorni più lunghi, optando per un albergo in 4 casi su 10, mentre, per gli short break, lo fanno addirittura 2 su 3, scegliendo pero' in questo caso B&B e alberghi in pari misura.

Campeggi, resort e villaggi vacanza totalizzano complessivamente una media del 20% delle preferenze mentre gli altri soggiorneranno in agriturismi e, soprattutto, in seconde case - di proprietà o in affitto - o da amici e parenti. A fronte di un incremento medio dei costi dei servizi prettamente turistici nell'ordine del 12% rispetto allo scorso anno - con punte più alte sui trasporti, dove il 28% degli intervistati riscontra aumenti superiori al 30% - gli intervistati dichiarano mediamente di mettere a disposizione, per le vacanze tra giugno e settembre, un budget di circa 1.130 euro ciascuno, il 10% in più dello scorso anno: 920 euro per le partenze in agosto, 560 a giugno e 700 per quelle tanto di luglio quanto di settembre. "Quasi 30 milioni di italiani in viaggio quest'estate e un record di stranieri che visitano l'Italia, superando i valori del 2019, fanno del turismo il motore principale della nostra economia", commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. "Riqualificare dunque le strutture - aggiunge - e migliorare la formazione per sostenere le imprese della filiera turistica è l'investimento prioritario per creare nuova occupazione e rafforzare l'intero sistema Paese". 

Nell’estate 2023 l’Italia attende 2 mln di arrivi negli aeroporti, 86% dall’estero


 Estate italiana in gran forma. Secondo stime Enit su dati Data Appeal e Unwto per il periodo estivo sono attesi flussi in crescita: complessivamente i passeggeri aeroportuali attesi in Italia sono almeno 1.844.000, di cui l’84% di origine internazionale e il 16% italiana. A giugno attesi almeno 944 mila arrivi, in aumento del +8,6% rispetto al 2022.

Già il primo trimestre 2023 ha dato i primi segnali di grande crescita dei flussi: tra gennaio e marzo 2023, il turismo internazionale è aumentato dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2022. Hanno viaggiato all’estero circa 235 milioni di turisti.

I viaggiatori internazionali in Italia sono circa 15 milioni, con un aumento del +42,0% sul 2022 ed un recupero dell’87,7% sul medesimo periodo del 2019. Si sceglie l’Italia soprattutto come meta di vacanza (30% circa dei viaggiatori) e per motivi di lavoro (21,4%). Ma anche per visitare parenti e amici (14,6%) e per shopping (11,8%). Il 71,7% dei flussi proviene dai Paesi dell’Unione Europea, principalmente da Francia e Germania. Il 18,3% dall’area extra europea, soprattutto dal Regno Unito.

“I dati della stagione estiva sono molto incoraggianti ed evidenziano la costante crescita del settore che si avvia a superare i numeri del 2019. Un comparto fondamentale per la crescita della nazione su cui il Governo sta investendo molto” commenta il ministro del turismo Daniela Santanchè.

“L’Italia sta mantenendo performance molto elevate, avremo un’estate rigogliosa con un ritorno di tutti i flussi internazionali e questo spinge a prestazioni sempre più elevate in termini di offerta e ospitalità”, aggiunge Ivana Jelinic presidente e ceo Enit

Secondo le stime UNWTO, nel primo trimestre 2023, gli arrivi internazionali raggiungono l’80% dei livelli pre-pandemia (-20% su gennaio-marzo 2019), sostenuti dai forti risultati in Europa (-10%) e Medio Oriente (+15%).

Le prospettive a breve termine sul turismo internazionale, soprattutto nei mesi a ridosso della stagione estiva, superano ampiamente quelle espresse per il 2022. Nel complesso, quasi il 70% degli esperti prevede performance superiori per i viaggi tra maggio e agosto. Il 50% attende un risultato migliore, mentre il 19% è ancora più ottimista. Per scegliere la vacanza i turisti terranno conto soprattutto del buon rapporto qualità-prezzo, con un atteggiamento più cauto nei confronti della spesa, e della vicinanza del luogo di svago da casa, privilegiando tragitti brevi.

L’Italia fa gola agli americani. Gli Usa infatti sono il primo mercato di provenienza, in termini di passeggeri aerei, con un’incidenza del 26,3% sul totale estero previsto nel trimestre estivo. Sul podio anche Francia (6,1%) e Spagna (4,7%) che insieme raggiungono una quota parte dell’11%. Nel resto della top ten, tra i viaggiatori provenienti da Paesi oltreoceano anche l’Australia che si posiziona al quinto posto (4,1%) e il Canada al settimo (3,8%). Seguono Brasile (2,8%), Corea del Sud (1,9%) e Argentina (1,7%). Gli australiani si fermano mediamente 25 notti, gli argentini quasi 20. I canadesi effettuano circa 15 pernottamenti come i brasiliani, mentre la permanenza media degli statunitensi in Italia si aggira intorno alle 12 notti. Il soggiorno dei coreani dura poco più di una settimana.

Si arriva in Italia prevalentemente in coppia. Le prenotazioni aeree sono in prevalenza per 2 passeggeri (32,3%) e per piccoli gruppi di 3/5 persone (28,3%). I viaggiatori individuali rappresentano il 27,3%. Su Roma FCO e Milano è previsto l’80% degli arrivi aeroportuali internazionali, distribuiti in egual misura.

Quanto alle strutture ricettive prenotate online sono sature già per oltre il 40% a giugno (luglio 27,9%; agosto 21,8%). Al momento, il comparto lacuale è quello più apprezzatoper il trimestre estivo, con una saturazione OTA del 36,2%. Segue il prodotto balneare con il 33,7% e le città d’arte con il 33,1%. Il livello di occupazione attuale per la montagna (30,2%) e le terme (27%) è leggermente inferiore alla media nazionale complessiva.

(Credits ph – Rachel Claire)

in travelnostop.com

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci  - turismoculturale@yahoo.it

Deserto Italia, la crisi climatica in mostra al Muse di Trento


 TRENTO - Alpi senza neve, fiumi senz'acqua, laghi ai minimi, ma anche intense piogge ed esondazioni: tra siccità e alluvioni gli impatti della crisi climatica sono ormai realtà e l'Italia ne è già particolarmente esposta, anche perché si trova nell'hotspot climatico del bacino Mediterraneo. La mostra fotografica Deserto Italia di Stefano Torrione, che verrà inaugurata al Museo delle Scienze di Trento il 16 giugno - in occasione della Giornata mondiale della desertificazione e della siccità - racconta attraverso 22 scatti in bianco e nero che ruotano attorno al concetto di deserto, i paesaggi italiani da nord a sud del Paese in cui sono state più evidenti le 'ferite' inferte dal clima.

La mostra sarà visitabile fino al 20 agosto 2023.
    Nel corso del 2022, Stefano Torrione ha perlustrato a piedi le aree glaciologiche, fluviali e lacustri, fotografando le zone più significative. In formato 16/9 e con il linguaggio austero del bianco e nero, gli scatti evidenziano gli effetti sul territorio del riscaldamento globale e affrontano il tema della "sofferente bellezza", come segno del paesaggio colpito dalla siccità.
    Il lavoro di ricerca fotografica sul paesaggio italiano di Stefano Torrione è ancora in corso e si concluderà alla fine di questo anno. Al centro del lavoro e della ricerca dell'autore, il concetto di "deserto": deserto sono i ghiacciai che si ritirano e si spaccano, deserto sono i fiumi che si asciugano lasciando emergere i letti sabbiosi, deserto sono i laghi che si abbassano facendo affiorare fondali rocciosi. Dal naturale all'artificiale, la ricerca si estende anche ai deserti causati dall'uomo o per i quali il fattore antropico è determinante, come ad esempio le zone di grandi incendi o degli impianti sciistici dismessi. 

ansa.it

Villa sull’Appia Antica, la condanna della direttrice dei Musei Vaticani per l’abuso edilizio

Aveva trasformato una serra nella dependance di una villa elegante: non solo ha commesso un abuso edilizio, ma lo ha fatto in uno dei siti paesaggistici e archeologici più pittoreschi della capitale, nel parco dell'Appia Antica.  A stupire, stavolta, anche il fatto che ad allargare la sua villa nel parco archeologico sia stata Barbara Jatta, la direttrice dei Musei Vaticani, insieme a sua sorella. A raccontarlo è stata la Repubblica a cui la stessa Jatta ha spiegato che, attualmente, "non c'è più nessun abuso, poiché tutto è stato ripristinato così come era all'origine".

Ma la violazione è stata compiuta, conclusa solo dopo la sconfitta di Jatta in tribunale, dopo una battaglia legale iniziata nel 2016, proprio quando è arrivata la nomina a direttrice di uno dei poli museali più famosi del mondo da papa Francesco.

La serra trasformata in dependance si trovava proprio nel parco archeologico, ad appena qualche centinaia di metri dal Mausoleo di Cecilia Metella e dal sito archeologico Capo di Bove con le sue antiche terme. Dopo una lunga battaglia legale il Tar e il Consiglio di Stato hanno decretato gli abusi e hanno imposto la demolizione delle costruzioni illegali.

Il primo a richiedere di ripristinare il panorama originale del luogo è stato il Comune di Roma dopo che le serre agricole presenti sul suolo del sito archeologico erano già state trasformate in immobili a"destinazione residenziale". È stata la stessa Jatta a rivolgersi al Tar che, però, non le ha dato ragione. I giudici di secondo grado, infatti, hanno scritto: "Emerge in modo non equivoco la realizzazione, sui manufatti già destinati a serra, di opere funzionali al cambio di destinazione d'uso degli immobili, trasformazione non autorizzata a mezzo del prescritto titolo abitativo".

Le serre presenti hanno cambiato utilizzo e sono diventate vere e proprie parti di abitazioni: avendo effettuato questo passaggio senza autorizzazione, è arrivata la penalità. Secondo i magistrati della sesta sezione, è avvenuto "un mutamento della destinazione d'uso" a seguito del quale è stato imposto il ripristino dello "stato originario".

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