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Orsi, bassotti e monete, le fogne raccontano il Colosseo

 

ROMA - I resti dei pasti che si consumavano sugli spalti, spesso e volentieri carni cotte al momento su improvvisati bracieri, insieme a qualche pizza e verdure, un po' di frutta. E poi le ossa degli animali feroci, orsi, leoni, leopardi ma anche cani, persino i bassotti, tutti costretti a combattere tra loro sull'arena oppure oggetto delle battute di caccia, le terribili venationes, che per tanti secoli hanno divertito il popolo romano, tanto quanto le lotte tra gladiatori.

Il Parco del Colosseo presenta alla città i primi risultati di un progetto di ricerca sul sistema idraulico e sulle fogne dell'Anfiteatro Flavio e quello che ne viene fuori è anche una fotografia affascinante di tutto il contesto legato agli spettacoli di duemila anni fa. Con il giallo di una splendida e consunta monetina dorata, un sesterzio in oricalco coniato sotto l'imperatore Marco Aurelio che chissà come è finita anche lei nella fogna insieme a una cinquantina di monete più povere. E il mistero ancora irrisolto delle naumachie, le battaglie navali a cui accennano le fonti antiche quando raccontano dei favolosi cento giorni di Ludi voluti da Tito per inaugurare il nuovo teatro - si era nell'80 d.C.- che chissà se si sono fatte davvero riempendo d'acqua l'enorme arena o se invece erano solo parodie di quelle più grandi che si svolgevano altrove. "E' presto per dirlo", ci spiega Federica Rinaldi, l'archeologa responsabile del Colosseo che ha coordinato le ricerche affidate agli speleologi di Roma Sotterranea in team con archeobotanici archeozoologi e l'architetto Fabio Fumagalli, "l'archeologia è una disciplina lenta, ora bisognerà mettere a sistema, integrandoli, i dati archeologici, anche quelli condotti sugli elevati murari degli ipogei, con quelli più specificatamente idraulici. Senza trascurare le fonti antiche, che da Marziale passando per Svetonio e Cassio Dione, non sono mai completamente esplicite".
    Tant'è, l'obiettivo di partenza di questo progetto tutto sotterraneo, spiega la direttrice del Parco Archeologico Alfonsina Russo, era capire meglio il funzionamento delle fogne antiche e dell'idraulica dell'Anfiteatro. Per ampliare le conoscenze storiche, certo, ma non solo. Perché c'è da risolvere un problema pratico che si trascina da tempo immemore, quello degli allagamenti dei sotterranei, sempre più frequenti e problematici adesso che il clima è cambiato e pure Roma è bersagliata da temporali che assomigliano alle bombe d'acqua dei monsoni. Un problema, come fa notare Barbara Nazzaro, responsabile tecnico del monumento, che da almeno due secoli impegna archeologi, ingegneri, esperti di idraulica. La speranza insomma, è che le scoperte arrivate da queste indagini possano aiutare a trovare la strada per risolvere l'assillo degli allagamenti, magari proprio partendo dal ripristino di una parte delle fogne antiche. Che poi era quello che avrebbero voluto fare, ma non ci riuscirono, i grandi ingegneri dell'Ottocento. Cominciata a gennaio 2022 e conclusa in agosto - come precisa Martina Almonte, responsabile unico del procedimento (Rup) - l'indagine ha interessato in questa fase soprattutto il collettore Sud dell'anfiteatro, che era ostruito e fuori uso più o meno dal 523 d.C., quando il Colosseo ha smesso di essere un anfiteatro per poi essere usato nei modi più diversi, trasformandosi in una sorta di condominio e poi in una fortezza, ospitando un ospedale e persino una filanda con i suoi operai.
    Mentre i marmi meravigliosi che lo ricoprivano andavano ad abbellire i grandi palazzi rinascimentali e barocchi e tanti degli enormi blocchi di travertino servivano a costruire altro, dal Palazzo della Cancelleria a Palazzo Farnese. Seppelliti sotto la terra che si accumulava mischiandosi alle macerie, gli antichi condotti vennero di fatto dimenticati. Ed è per questo che tutte le cose che soprattutto all'ultimo, intorno al VI secolo, erano finite in quella fogna sono rimaste intatte, 'congelate' per secoli in quel condotto dove l'acqua non scorreva più. Come il lucente sesterzio di Marco Aurelio, che l'archeologa Francesca Ceci, esperta di numismatica, ha studiato a lungo. Marco Aurelio regnò tra il 160 e il 180 d.C. Il sesterzio è stato emesso nel 170-171 per celebrare il decennale dell'imperatore filosofo che rinnovava i voti per chiedere agli dei altri dieci anni di regno felice. In pratica uno strumento di propaganda, volutamente coniato in oricalco perché doveva stupire con la sua lucentezza, tanto più che era normale per un imperatore ingraziarsi il popolo distribuendo soldi proprio durante i giochi. Ecco allora che si spiegherebbe come quel sesterzio del colore dell'oro è arrivato fino a noi: "Volando con la fantasia- ipotizza l'archeologa- possiamo immaginare le luccicanti monete lanciate sulla folla, e una di queste, la nostra, caduta nella sabbia dell'arena e poi spazzata via insieme al sangue di uomini e animali". Solo un'ipotesi, certo, ma suggestiva, quella del volo di una piccola moneta dalla folla alla fogna. Per raccontarci, più di 1500 anni dopo, il fascino e la follia di quei giochi e di quei giorni. (ANSA).

Archeologia. Scoperti i resti di un ponte romano lungo la Via Tiburtina

 La struttura, a una prima analisi di epoca imperiale, serviva alla antica Tiburtina ad attraversare il Fosso di Pratolungo, poco prima del punto in cui il corso d'acqua confluisce nell'Aniene


I resti di un ponte romano sono venuti alla luce durante le indagini archeologiche condotte sotto la direzione della Soprintendenza Speciale di Roma per i lavori del Comune di Roma di allargamento della Tiburtina, all'altezza dell'undicesimo chilometro della via moderna e al VII miglio di quella antica. La struttura, a una prima analisi di epoca imperiale, serviva alla antica Tiburtina ad attraversare il Fosso di Pratolungo, poco prima del punto in cui il corso d'acqua confluisce nell'Aniene. «Roma ci sorprende sempre con le testimonianze della sua storia millenaria - dichiara Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma -. Il ponte appena ritrovato ci mostra i resti di una pregevole opera dell'ingegneria romana e permetterà di comprendere meglio la topografia antica della zona ed i suoi sviluppi nel corso dei secoli. Lo scavo e la conservazione del ponte non saranno comunque di ostacolo all'allargamento in corso della via Tiburtina».

Gli scavi, condotti con la direzione scientifica di Fabrizio Santi, archeologo della Soprintendenza Speciale di Roma, dalle archeologhe Stefania Bavastro e Mara Carcieri della Land Srl, hanno messo in luce la porzione centrale dell'arcata a tutto sesto del ponte realizzata con possenti blocchi di travertino messi in opera a secco, fissati tra di loro mediante incavi rettangolari connessi a sporgenze dalle medesime caratteristiche e dimensioni, e rinforzati esternamente da uno spesso strato di cementizio.

L'arcata è stata rinvenuta priva della parte centrale: l'assenza della chiave di volta è da attribuire alla risistemazione dell'area in età medioevale e rinascimentale, quando il ponte venne parzialmente demolito e chiuso da due muraglioni di oltre tre metri di altezza. Tali strutture, rivestite con intonaco solo all'esterno, sembrano aver sostenuto una rampa funzionale ad attraversare il Fosso.

È in corso di studio il rapporto di questo ritrovamento con un'altra porzione di ponte rinvenuta quest'inverno a una distanza di appena 25 metri sul versante opposto del Fosso di Pratolungo e di epoca anteriore (III-II secolo avanti Cristo). La cartografia storica di quest'area riporta la convergenza di più rami del Fosso e di piccoli affluenti, il cui corso aveva andamenti variabili a seconda delle epoche, inoltre i notevoli strati alluvionali venuti alla luce nella campagna di scavo attestano come il ponte attraversasse il fosso in un punto critico, soggetto fin dall'età romana a frequenti esondazioni e impaludamenti. Al termine delle indagini archeologiche i resti del ponte, che si trovano a 4 metri sotto l'attuale livello stradale all'interno di una falda acquifera, saranno consolidati e ricoperti in modo da garantirne la tutela e la perfetta conservazione.

Avvenire

Turismo. Dalla Stazione Vaticana riparte il treno per le Ville Pontificie

 

Dal 2 aprile, ogni sabato, turisti, curiosi e appassionati avranno la possibilità di salire su un convoglio per raggiungere la residenza estiva dei Papi adagiata sui colli romani. Storia e bellezza

Dal 2 aprile, ogni sabato, turisti, curiosi e appassionati avranno la possibilità di salire a bordo di un treno dedicato in partenza dalla Stazione Vaticana - la più piccola al mondo - per raggiungere la residenza estiva dei Papi adagiata sui colli romani.

Il collegamento ferroviario, sospeso a causa dell'emergenza sanitaria, offre la possibilità di vivere una esperienza straordinaria: prima la visita ai Musei Vaticani, poi una passeggiata nei Giardini per raggiungere l'antica stazione costruita nel cuore verde dello Stato Pontificio, la partenza in treno con destinazione Albano Laziale e quindi l'arrivo alle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.

Qui sarà possibile di nuovo immergersi nei colori dei rigogliosi Giardini di Villa Barberini e varcare la soglia di quelle che una volta erano le camere private dell'appartamento del Papa nel Palazzo Apostolico. Una proposta particolarmente ricca, dunque, che unisce la passione per l'arte, l'amore per la natura e la spensieratezza di una gita "fuori porta" con la famiglia e gli amici, si legge in una nota dei Musei Vaticani.

Michelangelo e Raffaello, il Laocoonte e il Torso del Belvedere, la fontana dell'Aquilone e le verdi geometrie dei Giardini all'italiana che, complice l'arrivo della bella stagione, tornano a colorarsi di rose, azalee, primule e gelsomini. E poi ancora i lecci, le querce e gli abeti che si incastrano nei ruderi dell'antica villa dell'imperatore Domiziano, innalzata accanto al Lago di Castel Gandolfo e con un panorama che arriva
sino al porto di Anzio.

Infine l'accesso a Palazzo: lo studio privato del Papa, la sua biblioteca, la camera da letto e la Cappella dove per la prima volta nella storia due pontefici hanno pregato assieme. "Tutto qui"? Niente affatto! Prima di concludere la giornata è possibile prenotare un invitante pranzo a base di prodotti tipici, servito nel Padiglione del Riposo, e poi passeggiare lungo il lago oppure nei vicoli stretti del caratteristico centro storico del piccolo borgo romano.

Per il ritorno a casa, appuntamento per tutti alle 16:30/16:45: navetta per la stazione di Castel Gandolfo e quindi treno con arrivo, ore 18:30 circa, alla Stazione Ferroviaria di Roma San Pietro.

Avvenire

Cinque sentieri di montagna dalla Liguria alla Sicilia Trekking guidato con il Club Alpino Italiano e Tramundi

 

 Per incentivare il turismo lento e sostenibile e permettere di scoprire a piedi le aree meno conosciute del nostro Paese, la start up travel Tramundi organizza passeggiate guidate ad alta quota in collaborazione con il CAI, il Club alpino italiano, lungo 5 sentieri di montagna insoliti. E' un'occasione per conoscere il territorio in modo tranquillo e piacevole per tutti con guide turistiche locali, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza.

I 5 sentieri, che vanno dai pendii della Liguria fino a quelli della Sicilia passando per i laghi del Lazio e i panorami mozzafiato della penisola sorrentina e delle Murge, si percorrono accompagnati dal tour operator digitale, che organizza il viaggio in ogni suo aspetto.

Dal 4 dicembre, o comunque non appena sarà possibile fare escursioni fuori dal proprio comune, si può partecipare al trekking nelle Murge pugliesi: da Bari a Cisternino, passando per Alberobello, il cammino è una continua scoperta tra natura, antiche tradizioni e storia, come quella custodita nel Castel del Monte o nel museo archeologico nazionale di Ruvo di Puglia.

Dal 5 dicembre si cammina lungo il sentiero di montagna della penisola sorrentina, a due passi dal mare in una natura caratterizzata dalla macchia mediterranea e da un territorio ricco di siti patrimonio dell'Umanità. La passeggiata alla scoperta dei monti che dominano la Costiera Amalfitana, che in alcuni punti superano i 1.200 metri d'altezza, regala scorci mozzafiato sul Tirreno, assaggi di prodotti tipici e visite a luoghi unici come l'affascinante Positano.

Dal 6 dicembre si scoprono i monti della Liguria: si parte da Colla Craiolo e si arriva a Barbagelata attraverso i bellissimi paesaggi del parco naturale regionale d'Aveto. Il percorso, recuperato grazie al Cai, conduce fino a 1.684 metri di quota, sfiorando il confine con l'Emilia-Romagna e camminando in una delle aree verdi più importanti dell'Appennino Ligure.

Sempre dal 6 dicembre è possibile passeggiare nella Sicilia occidentale: Trapani, Scopello, Erice e Segesta sono solo alcune delle tappe previste dal sentiero Italia Cai che attraversa riserve naturali e aree montane incontaminate tra l'entroterra e la costa della Sicilia.

Infine dal 16 dicembre partono le camminate tra i laghi del Lazio: da Cervara a Staffoli, seguendo il confine immaginario che separa la regione laziale dall'Abruzzo, il sentiero Cai è un saliscendi di emozioni alla scoperta, tra gli altri, del lago del Salto, il più ampio bacino idroelettrico regionale, e di borghi come Cervara e Collalto Sabino.

Per maggiori informazioni: tramundi.it.

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Roma. Itinerari d'autunno a Santa Croce in Gerusalemme

 

ROMA - L'area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme ma anche il tempio di Minerva Medica. Dopo il grande successo di pubblico nei fine settimana di ottobre, ritorna l'appuntamento con le visite guidate gratuite della Soprintendenza speciale di Roma dal 7 al 21 novembre. Tre weekend in cui si potranno visitare l'Area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme e il Tempio di Minerva Medica.
    "Le visite sono a cura dei responsabili dei monumenti della Soprintendenza, che permetteranno di scoprire siti non sempre accessibili. Sono due luoghi di notevole interesse, che torneranno ad accogliere i visitatori in completa sicurezza. In un momento così delicato e difficile per tanti settori della cultura, vogliamo continuare a dare un segnale importante, tenendo al centro la salute delle persone, ma non perdendo mai di vista il valore profondo della fruizione di cultura, conoscenza e bellezza", spiega Daniela Porro, Soprintendente speciale di Roma.
    Nei primi tre sabati di novembre si potrà passeggiare nel comprensorio archeologico di Santa Croce in Gerusalemme e goderne in varie fasce della giornata: il 7 e il 21 nel pomeriggio e il 14 in serata, all'interno dell'iniziativa della Notte Europea dei Musei.
    Imperdibile l'ultimo appuntamento con l'apertura straordinaria del cosiddetto Tempio di Minerva Medica, sabato 14 e domenica 15 novembre, dalle 9.30 alle 13.30 (con ultimo ingresso alle 12.30).
    Tutte le visite guidate seguono le disposizioni di prevenzione anti-Covid vigenti e gli ingressi sono contingentati. La prenotazione è obbligatoria e all'interno del monumento è necessario indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza. 

ansa

Weekend con le Mostre, da Raffaello ai Macchiaioli a Bologna le immagini di 50 anni di delitti italiani

 

 Nella Capitale, con Raffaello, celebrato nell'anniversario dei 500 anni dalla morte, e con i costumi delle storiche sartorie romane, e poi a Padova con i Macchiaioli, fino alle immagini che raccontano di 50 anni di crimini a Bologna: sono alcune delle interessanti mostre del prossimo weekend. ROMA - "Raffaello. L'Accademia di San Luca e il mito dell'Urbinate" è la mostra, a cura di Francesco Moschini, Valeria Rotili e Stefania Ventra, allestita a Palazzo Carpegna dal 22 ottobre al 30 gennaio: divisa in 5 sezioni, l'esposizione presenta 55 opere, sia appartenenti alla collezione che provenienti da importanti prestiti, attraverso le quali si ricostruisce il ruolo svolto dall'Accademia stessa nella costruzione, nella custodia e nella diffusione del mito di Raffaello tra '500 e '900. Il Museo dell'Ara Pacis ospita dal 23 ottobre al 29 novembre "Romaison 2020", la mostra che valorizza gli archivi e le produzioni delle più importanti sartorie di Costume romane (Annamode, Costumi d'arte - Peruzzi, Farani, Pieroni, Tirelli), in un viaggio appassionante negli storici laboratori atelier, tra tradizione e sperimentazione. A cura di Clara Tosi Pamphili, il percorso presenta oltre ai costumi di cinema e teatro, un patrimonio unico al mondo composto da pezzi autentici dalla fine del '700 ad oggi. Si intitola "L'umanità fragile" la mostra fotografica che celebra Alberto Sordi: alla Casa del Cinema dal 20 ottobre al 28 novembre, l'esposizione presenta alcune immagini tutte appartenenti all'archivio di Fondazione 3M scattate sui set di molti dei film di cui l'attore romano è stato protagonista, facendo emergere la sua abilità nel mettere in scena le caratteristiche antropologiche dell'italiano medio del dopoguerra. Per celebrare i 100 anni di storia della Scuola di Architettura all'Università La Sapienza apre il 22 ottobre "Un viaggio tra storia, idee e protagonisti", allestita alla Facoltà di Architettura fino al 22 marzo. La mostra multimediale, curata da Studio Azzurro, racconta come e grazie a quali personaggi sia nata la Scuola romana, riferimento per la formazione della figura dell'architetto del '900 in Italia e all'estero. Parallela a questa, anche una esposizione con una selezione di inediti documenti di archivio. Dal 20 ottobre ai Musei di San Salvatore in Lauro la collettiva "Reinassance 2.0 2.0", una mostra d'arte dalla duplice veste, digitale e fisica, a cura di Eleonora Brizi. Esposti circa 50 lavori firmati da 16 artisti - tra cui Ai Weiwei, Sofia Crespo, Dada, Richard Garet, GiantSwan, Hackatao, Penelope, Jason Yung, The Jade Project - per delineare una panoramica sullo stato dell'arte digitale e dell'interazione tra arte e tecnologia, in questo particolare momento di pandemia (molte delle opere sono state realizzate durante la quarantena).
    PRATO - Riciclato, simbolico, protettivo, modaiolo, democratico: è il tessuto come forma di protesta, come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso e come pratica artistica trasgressiva il protagonista di "Protext!", al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci dal 24 ottobre al 14 febbraio, a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini. Al Pecci dal 24 ottobre anche "Litosfera", a cura di Cristiana Perrella, fino al 7 febbraio: nella mostra l'incontro tra il video A Fragmented World (2016) di Elena Mazzi e Sara Tirelli, e l'installazione Produttivo (2018 - 2019) di Giorgio Andreotta Calò.
    BOLOGNA - Dalla Banda Casaroli ai delitti della Uno Bianca, uno sguardo su 50 anni di storia del crimine attraverso gli scatti di Walter Breveglieri e Paolo Ferrari: è la mostra "Criminis imago. Le immagini della criminalità a Bologna" dal 23 ottobre al 10 gennaio all'Oratorio di Santa Maria della Vita. Nel percorso, curato dal Procuratore Capo di Bologna Giuseppe Amato e da Marco Baldassari, responsabile dell'Archivio Ferrari di Genus Bononiae, 100 fotografie in bianco e nero raccontano momenti tragici ma appartenenti alla storia italiana, dai luoghi del delitto alle aule dei tribunali.
    PADOVA - Le pescivendole di Signorini, il merciaio di La Spezia, l'erbaiola di Fattori, le signore al sole di Cabianca, le bambine che fanno le signore di Lega: sono oltre 100 i capolavori che arriveranno a Palazzo Zabarella nella mostra "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge", in programma dal 24 ottobre al 28 aprile. A cura di Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, l'esposizione documenta il movimento artistico ottocentesco attraverso rigorose fonti scientifiche, raccontando i maestri e gli artisti minori, nonché i mecenati e i critici che li sostennero, e aprendo un interessante parallelismo tra l'Italia dei Macchiaioli e quella di oggi, del "dopo pandemia", ancora più "affamata" di bellezza, di libertà, di impegno. (ANSA)

La Galleria Borghese riapre il Deposito. Visite guidate gratuite ogni mercoledì e giovedì su prenotazione

 La Galleria Borghese riapre il Deposito © ANSA

ansa

ROMA - La tela di Sassoferrato raffigurante le tre età dell'uomo, copia da Tiziano; la Sacra famiglia con Santa Elisabetta di Scipione Pulzone; o ancora, Un mendicante di Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto. E poi, oltre a dipinti su tavola e tela, anche olii su rame, su lavagna, micromosaici e commessi di pietre dure, come ad esempio il Cardinale Rosso, un piccolo quadro con un uccellino realizzato accostando pietre semi preziose di diverso formato e colori. Sono alcune delle opere presenti nel grande Deposito della Galleria Borghese, che, dopo la chiusura forzata dei mesi scorsi, torna a essere un luogo aperto e accessibile alla collettività.

La Galleria Borghese - divenuta con i suoi 111 mila follower il terzo museo più seguito in Italia grazie all'attività sui social svolta durante il lockdown - riapre infatti la visita guidata negli affascinanti spazi di quella che può essere considerata a buon diritto la "seconda pinacoteca" del museo romano.

Al via dunque le visite guidate gratuite svolte dal personale del museo, ogni mercoledì e giovedì alle ore 16.30, per ammirare il deposito organizzato su due livelli: un luogo magico, dove le opere, seguendo i canoni delle gallerie seicentesche, sono ordinate per scuole di pittura e per aree tematiche e complete di tutti gli apparati espositivi. La prenotazione è obbligatoria, nel rispetto delle misure di sicurezza, al numero 06 67233753 oppure all'indirizzo ga-bor@beniculturali.it.

Oltre Tevere, viaggio per vivere il fiume di Roma. Dal 5/9 percorso di 400 km a piedi, lungo 4 regioni d'Italia

OLTRE TEVERE - Dal 5/9 percorso di 400 km a piedi, lungo 4 regioni d'Italia © ANSA

Un'esperienza di viaggio da vivere lentamente e in modo ecosostenibile, per valorizzare quell'Italia "minore", lontana dal turismo di massa, e rivitalizzare il "fiume sacro ai destini di Roma" scoprendone segreti e bellezza: parte il 5 settembre Oltre Tevere, il percorso culturale e naturalistico di oltre 400 km (da fare rigorosamente a piedi) che si propone di realizzare un'indagine visuale collettiva dei territori lambiti dal fiume sovrano della città eterna attraverso il coinvolgimento di sei fotografi professionisti - Pietro Vertamy, Ilaria Di Biagio, Claudia Gori, Marco Zorzanello, Giuseppe Chiantera e Claudia Borgia - e il documentarista e sociologo Marco Saverio Loperfido. Il progetto, a cura di Sarah Carlet e Arianna Catania, si snoda lungo 4 regioni toccando ben 56 comuni d'Italia e si concluderà il 4 ottobre con un evento sul barcone Marevivo in occasione del Tevere Day.

Saranno tanti i luoghi con cui chi parteciperà al viaggio entrerà in contatto: dal Monte Fumaiolo nell'estremo sud della Romagna (vicino alla cui vetta a 1268 metri s.l.m si trova la sorgente del Tevere), fino all'Idroscalo di Ostia e a Roma, passando per Balze, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro (AR) Città di Castello (PG), Marsciano, Todi, Baschi, Alviano, la riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa, le bellezze paesaggistiche dei laghi di Montedoglio e Corbara, l'Oasi naturalistica di Alviano. L'obiettivo è quello di far scoprire, in un cammino di un mese intero, la bellezza di di viaggiare in diverso modo, prendendosi il tempo di osservare e godere dell'ambiente e del paesaggio, di interagire senza fretta con le comunità locali, di tutelare la natura, di lasciare andare libero il pensiero.

Alla guida del gruppo (a cui chiunque può unirsi) ci sarà Pietro Vertamy, che ha girato l'Italia e l'Europa con il collettivo Around the Walk, fondato con Ilaria Di Biaggi: camminando e osservando, i partecipanti restituiranno ciò che hanno amato e scoperto durante il percorso attraverso una documentazione fotografica d'autore consultabile sul canale Instagram e successivamente sul sito di Oltre Tevere. Inoltre, per rendere fruibile il percorso anche successivamente, sarà realizzata una mappatura georeferenziata, che verrà resa disponibile online sul sito oltretevere.it, sul sito dell'Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Centrale e su ammappalitalia.it, partner del progetto.

ansa


La casa museo di Giorgio De Chirico a Roma





LA CASA ROMANA DI GIORGIO DE CHIRICO

La meravigliosa cornice di Piazza di Spagna a Roma ospita una delle residenze famose più interessanti dal punto di vista artistico della città. Al n. 31 è sita infatti la casa di Giorgio de Chirico, dimora in cui l’artista si stabilì all’età di sessant’anni, nel 1948. In questo appartamento-studio a tre piani, oggi visitabile come Casa-museo, l’artista ha vissuto e lavorato per gli ultimi trent’anni della sua vita.

DE CHIRICO A ROMA

De Chirico si traferì a Roma dopo una vita di spostamenti con soggiorni in diverse città Europee e una permanenza significativa a New York dal 1936-1938. In Memorie della mia vita, nel 1945, l’artista spiega così la sua decisione: “Dicono che Roma sia il centro del mondo e che piazza di Spagna sia il centro di Roma, io e mia moglie, quindi si abiterebbe nel centro del centro del mondo, quello che sarebbe il colmo in fatto di centrabilità ed il colmo in fatto di antieccentricità.”


LA CASA MUSEO

L’appartamento è costituito dalla parte abitativa, lo studio del Maestro e un’ampia terrazza all’ultimo dei tre piani superiori del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni nel centro di Roma. Divenuta Casa Museo, dopo l’inaugurazione del 20 novembre 1998, anniversario ventennale della scomparsa dell’artista, è accessibile al pubblico. Essa offre un’occasione unica di avvicinarsi al mondo privato e quotidiano di de Chirico, nonché di accedere al suo originale immaginario artistico, in un sorprendente e suggestivo intreccio tra arte e vita.

I sontuosi ambienti del piano principale immergono il visitatore in una visione rubensiana di grandi saloni di stile seicentesco, con un cospicuo numero di opere, alcune in preziose cornici dorate, tende damascate color rosso (rifatte in base a quelle originali), argenti, putti in legno, tavolini di marmo e poltroncine stile Luigi XVI. Salendo le scale che conducono al secondo piano, ci sono gli ambienti più intimi della casa, le stanze da letto e lo studio dell’artista, senza dubbio il luogo più suggestivo.

L’ampia terrazza è il luogo dove de Chirico amava sostare a diversi momenti del giorno per ammirare lo spettacolo di Roma e della natura, tuttavia l’accesso al pubblico qui è limitato.
In quella che un tempo era la cucina di casa de Chirico ci sono, infine, gli uffici della Fondazione con la Biblioteca costituita da numerose edizioni degli scritti dell’artista, cataloghi di mostre monografiche e collettive, saggi e monografie.


turismo.it

Roma, concluso un grande studio sull'edilizia antica

Statua di Vestale 

PERCHÉ SE NE PARLA
I romani furono tra i più abili costruttori del mondo antico. Le loro tecniche sono state spesso pionieristiche, e ogni epoca ha superato la precedente in quanto ad affinazione delle stesse. È da poco stato pubblicato un grande studio condotto da un team di ricercatori italiani che hanno indagato le varie stratificazioni della Casa delle Vestali, che si trova presso il Foro Romano. Grazie a nuove tecnologie hanno potuto analizzare con maggiore accuratezza rispetto agli studi precedenti i materiali edili e gli utilizzi degli stessi in varie fasi. Per la precisione, la Casa delle Vestali porta le tracce di almeno 5 fasi costruttive. 

PERCHÉ ANDARE
La Casa delle Vestali era la sede del collegio delle sacerdotesse devote alla dea Vesta, custodi del fuoco sacro, adiacente al tempio dedicato alla stessa. Si trova alle pendici del Palatino, e le rovine oggi visibili risalgono alla ricostruzione che se ne fece dopo l’incendio del 64 d.C. (al tempo dell’imperatore Nerone): il restauro diede un diverso orientamento all’edificio, e lo collocò su un livello più alto rispetto all'originale. Anche in seguito l’edificio venne ritoccato e modificato, e l’ultimo restauro risale al 191 d.C. Oggi è possibile ammirare il grande cortile attorno a cui sorgeva l’edificio, circondato da porticati e i bacini idrici al suo centro. Sotto i portici erano allineate le statue delle vestali, oggi visibili solo parzialmente (molte si trovano in musei) e ricollocate in modo non aderente all’originale (sono state ritrovate ammassate).

DA NON PERDERE
L’intero Foro Romano, ça va sans dire, è da non perdere. Passeggiare tra le rovine di quello che era il cuore della Roma antica è un’esperienza impagabile, e se capitate nella stagione giusta non mancate di acquistare il biglietto per uno degli interessanti spettacoli di realtà aumentata che permettono di immergersi nelle ricostruzioni virtuali dei fori al momento del loro massimo splendore. Inoltre, se volete godere di una vista impagabile sui fori imperiali, percorrete la salita che porta al Campidoglio e affacciatevi dalla terrazza, magari al tramonto. Ammirerete una scena da cartolina.

PERCHÉ NON ANDARE
In alcuni momenti dell’anno la quantità di comitive di turisti che affollano il sito può essere esasperante. Fare i biglietti per tutto il circuito, includendo Fori, Palatino e Colosseo può richiedere ore, e in particolare l’ingresso all’anfiteatro mette alla prova i più volenterosi. Se potete, scegliete di visitare la Roma antica in bassa stagione, evitando i ponti e le festività.

COSA NON COMPRARE
Le ‘fregature’ per turisti in questa zona di Roma sono sempre dietro l’angolo. Dalle guide abusive al costo esagerato di una bottiglia d’acqua acquistato nei chioschetti, occorre stare particolarmente attenti o si rischia di sborsare ben più del semplice costo del biglietto.

Torna l'appuntamento nel bunker Soratte

bunker Soratte © ANSA

MONTE SORATTE - Sabato 12 e domenica 13 maggio a S.Oreste, nella provincia Nord di Roma, è prevista l’apertura straordinaria di uno dei posti certamente più misteriosi e al di fuori dell’ordinario di tutta la penisola: le gallerie della Seconda Guerra Mondiale e il Bunker anti-atomico del Governo italiano realizzato durante la guerra fredda, saranno aperti al pubblico attraverso visite guidate e con un
Il museo del bunker del monte Soratte è una sorta di gigantesca macchina del tempo, con i sui oltre 4 Km di gallerie può vantare la straordinaria coincidenza tra ambienti della seconda guerra mondiale e ambienti antiatomici della guerra fredda entrambi col medesimo scopo: la salvaguardia del Governo d'Italia in caso di attacco sulla capitale.
Un bunker per il Governo e per il Presidente della Repubblica che venne ideato da Mussolini per il Governo Fascista, occupato dalle truppe della Wehrmacht di Kesselring nei 10 mesi più drammatici della storia d'Italia del '900 e successivamente restaurato nella parte più profonda (con oltre 300 m di roccia del Soratte sovrastanti ) diventando un sito segreto per salvare le più alte cariche dello stato in caso di attacco termonucleare su Roma.
Ad arricchire la vastissima collezione museale, ci saranno numerosi ambienti fedelmente ricostruiti e, per la prima volta, sarà presentato al pubblico un modello rarissimo di carro armato M4 Sherman risalente al periodo della seconda guerra mondiale che i volontari dell’Associazione hanno recentemente restaurato.


L'area è oggetto di lavori di valorizzazione in atto dal 2001 e le visite guidate sono curate dai volontari dell'Associazione Bunker Soratte che si spendono da un decennio in questa encomiabile opera di recupero della nostra storia.

Il programma si sviluppa su un'area vasta ed estremamente panoramica ove si raduneranno numerosi figuranti in uniforme d'epoca (tedeschi, Inglesi e americani), decine di veicoli storici (tedeschi e americani) e nel quale ci saranno velivoli d'epoca e acrobatici in un air show mozzafiato.
Durante entrambi i giorni saranno sempre attive le visite guidate al bunker del monte Soratte, un sito unico nel suo genere, con la possibilità di visitare in anteprima nuovi ambienti mai aperti al pubblico fino ad ora.
Oltre a nuovi allestimenti nell'area di Seconda Guerra Mondiale, si potrà visitare la Sala di Guerra che fu della NATO (2° ROC-SOC) e del COSMA Centro Operativo Stato Maggiore dell'Aeronautica che soprintendeva a tutta la difesa aerea nazionale ed internazionale nel mediterraneo dal 1960 al 2000.
Una sala unica nel suo genere da cui veniva garantita la difesa di ogni cittadino italiano sia a livello aereo sia navale sia sottomarino essendo alle dirette dipendenze dello Stato Maggiore della Difesa.
Nel progetto originale del Bunker antiatomico del Soratte furono 3 gli ambienti destinati a sala Situazione e Simulazione ciascuno dei quali doveva soprintendere alle direttive da impartire a Sale Operative come questa che è stata consegnata all'Associazione Bunker Soratte dall'Aeronautica Militare Italiana.

La visita guidata è fruibile da parte di tutti e dura circa 2 ore.
Le visite partono ogni 20 minuti dalle 10 alle 19 in entrambe i giorni.
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Roma Maxima, segreti città immortale

 Roma ''museo a cielo aperto'' da girare in motorino, ''a caccia di Caravaggio'' o sotto le stelle di notte per Willem Dafoe. Dal Pantheon a Montecitorio, fino a Fontana di Trevi, tutto a piedi, tra le trattorie tipiche con Andy Garcia, che qui ha girato il Padrino III con Francis Ford Coppola e Bent di Bobby Moresco. E poi , l'isola Tiberina, vista da ponte Garibaldi, con il Tevere che l'abbraccia per Nicola Piovani, che ricorda l'incontro casuale a Trastevere con Elsa Morante all'alba. La città che ''sa di mare'', dove ''i monumenti sembra prendano vita'', che Kasia Smutniak confessa di girare a volte in Ape. I tramonti dorati sul Giardino degli Aranci della top model Maria Carla Boscono. Fino ai ricordi da bambina di Alba Rorhrwacher, incantata davanti ai Fori imperiali. È la Roma tutta da (ri)scoprire con ''Roma Maxima.
    Storie, luoghi e segreti. Guida a una città immortale'', nuovo volume de Le Guide di Repubblica, in edicola nella capitale da sabato 27 gennaio e in tutta Italia dal 30 (in vendita anche in libreria e online su Amazon, Ibs e nello Store delle guide di Repubblica, anche in inglese, pp. 594 - 12,90 euro). Una chiave per aprire lo scrigno dei tesori della capitale, copertina d'autore realizzata da Piero Pizzi Cannella, ''con 16 passeggiate metropolitane e 15 laziali'', alla scoperta delle icone imperdibili per chi arriva per la prima volta - da Campo de' Fiori a Trinità dei Monti, Castel S. Angelo o il Quirinale - ma anche di luoghi meno turistici, come Tor Marancia, Garbatella e il Quadraro, durante l'arco di un'intera giornata, dalla colazione alla cena, fino alla vita notturna con i locali più in voga e gli eventi esclusivi. ''Nel 2018 realizzeremo 36 guide d'Italia, ma secondo me questa è la più bella degli ultimi quarant'anni'', racconta Giuseppe Cerasa, direttore de Le Guide di Repubblica, presentando il volume insieme al presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi, all'assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio Guido Fabiani, al vicesindaco di Roma, Luca Bergamo e al presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti. Tra aneddoti, consigli pratici, storie da non perdere, ad arricchire il volume anche tanti consigli di autori, star di Hollywood, modelle, scrittori, con il racconto della loro ''prima volta'' e di quei luoghi (molto spesso sapori) che a Roma hanno scoperto come in nessun'altra parte del mondo. Ma anche quelli di 15 giornalisti corrispondenti delle principali testate estere, da El Pais al Wall Street Journal, il Churichi Tokyo Symbol e The Jerusalm Post, che Roma l'hanno adottata come seconda (a volte ormai prima) casa.
    Da non perdere la ricca galleria di indirizzi di artigiani e botteghe, dalle scarpe fatte a mano che amavano gli Agnelli al gelato più amato dalle figlie di Obama o lo storico laboratorio di parrucche del Premio Oscar Rocchetti, che tramandano di generazione in generazione l'eccellenza del Made in Italy. E, per quando si torna a casa, anche le ricette dalle cucine dell'alta nobiltà romana. (ANSA).

Alla festa dell'olio a Vetralla

VETRALLA - Sarà Vetralla quest’anno ad aprire il gran festival delle Feste dell’Olio di Oliva della Tuscia. Anticipando quello che è il calendario ufficiale che di solito si snoda fra novembre e dicembre, la Festa dell’Olio Novello a Vetralla si terrà quest’anno dal 27 al 29 ottobre.
Il motivo è stato dettato da motivi organizzativi, ma nulla cambierà rispetto a quanto programmato negli scorsi anni. Il calendario degli eventi sarà sempre molto ricco così come sarà sempre lo stesso lo scopo principale della manifestazione che è quello di promuovere e far apprezzare l’Olio Extravergine di Oliva DOP della Tuscia - prodotto di eccellenza della cultura agricola vetrallese - e far degustare il prodotto in tutte le sue utilizzazioni. In programma figurano infatti visite guidate ai frantoi con degustazioni della nuova produzione di olio extravergine di oliva e mini corsi di assaggio, finalizzati al riconoscimento dei suoi principali pregi e difetti.
A questo scopo, venerdì 27 alle ore 16,00, nella Sala Consiliare del Comune, ci sarà anche l'incontro-dibattito, aperto a tutti, "Olio Extravergine d’Oliva: Re del benessere e della Tavola" nel corso del quale esperti nutrizionisti, produttori, giornalisti e marketing manager si soffermeranno sulle qualità organolettiche dell’Olio di Extravergine d’Oliva, su come riconoscere un prodotto eccellente da uno meno buono e sulle sue applicazioni salutari, gastronomiche, cosmetiche, etc..
La vera novità di quest’anno è data però dal workshop “Visituscia Si…V’Olio” che vedrà i produttori locali confrontarsi con operatori italiani e stranieri, ai fini di una azione promo-commerciale dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP della Tuscia sui mercati nazionali ed esteri.
La manifestazione tuttavia non è finalizzata soltanto al prodotto finale, ma ha lo scopo anche di valorizzare l’olivicoltura in tutte le sue fasi: dalla potatura della pianta, al trattamento del frutto per arrivare alla sua raccolta e molitura. E verranno affrontate anche problematiche di ordine quotidiano come la lettura di una etichetta, la sua conservazione e il suo utilizzo in cucina o in campo medico.
Sarà un coinvolgimento totale che vedrà impegnati anche i ragazzi delle scuole elementari e medie che si cimenteranno in un concorso: attraverso un elaborato su supporto cartaceo o digitale, grafico-artistico o poetico-narrativo, gli studenti dovranno rappresentare l’ulivo e l’olio extravergine in modo congruo ed originale.
Nel Lazio gli Oli DOP sono quattro e ben due appartengono alla provincia di Viterbo: il Canino e il Tuscia. Nel corso dei vari convegni programmati si parlerà anche della produzione 2017 che non dovrebbe essere particolarmente ricca a causa della siccità e del caldo record, al contrario della qualità che si preannuncia eccellente.
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Lazio di gusto con l’agnello di Rocca Priora Fra i Castelli Romani per la sagra estiva accompagnata da vino locale e piatti tipici

Rocca Priora, il più alto comune dei Castelli Romani, offre un incantevole paesaggio che arriva fino al mare, pur regalando atmosfere e tradizioni montane. Dall’imponente Castello Savelli che domina dall'alto l'intero abitato a 768 metri di altitudine, Rocca Priora è senz'altro il paese più freddo del comprensorio. In passato Rocca Priora fu definita "il nevaio di Roma" e per secoli fondò la sua economia sul commercio della neve.
 
Una passeggiata nei pittoreschi vicoli del centro storico, arroccato sul fianco di un alto colle rivolto verso Monte Ceraso, permette di godere di uno dei panorami più suggestivi dei Castelli Romani, verso Roma e i Monti Tiburtini, Prenestini ed Ernici.

Le ultime due settimane di giugno in località Colle di Fuori c'è l'appuntamento con la gastronomia. Tutte le sere primi piatti castellani e agnello alla brace. La Sagra dell'agnello propone menu per tutti i gusti, dalle cotolette agli arrosticini. Il tutto condito da musica dal vivo e intrattenimento popolare. Il tradizionale agnello alla brace è servito all'ombra del Parco Dei Castelli tutte le sere dal 23 giugno al 2 luglio.
 
Giunta alla sua 47° edizione, la sagra aprirà le danze alle 18:30 con lo stand gastronomico dello chef "zi righetto". La degustazione sarà accompagnata dagli ottimi vini locali e dalla mostra mercato. Il pranzo sarà offerto solo le domeniche dalle ore 12.00. L’appuntamento ha radici profonde che fondono la passione antico per l’allevamento ovino alla lavorazione del formaggio di pecora. Tradizioni che vivono oggi come un tempo e che si sono tramandate intatte di generazione in generazione.
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Federalberghi lancia #emozionialcentro

PERUGIA - Una campagna social, e non solo, per il rilancio del turismo nel cuore dell'Italia colpito dal sisma. E' il progetto #emozionialcentro, per "rammentare al Paese che la provincia di Rieti e le regioni Abruzzo, Marche ed Umbria sono pronte per accogliere i turisti, con un’offerta caratterizzata da una straordinaria attrattività".
"Le emozioni che vivi, non tenerle per te: condividile con tutti. Scegli dal generatore un'immagine che ti piace e condividila con l'hashtag #emozionialcentro. Fai sapere che hai vissuto un'emozione al Centro", recita lo slogan dell'iniziativa, promossa da Ferdalberghi e ItalyHotels.
ansa

Monte Soratte, un tuffo nella storia con apertura dei Bunker 7-8 maggio visite guidate e kermesse con figuranti e veicoli rarissimi

Un tuffo nelle viscere misteriose del monte Soratte lì dove la natura si è intrecciata con alcune delle pagine più oscure della storia. Questo insolito viaggio nel tempo accadrà il 7 e 8 maggio con l'apertura straordinaria delle gallerie della Seconda Guerra Mondiale e del Bunker anti-atomico, resa possibile grazie ai volontari dell'Associazione Culturale "Bunker Soratte", e con una vera kermesse rievocativa con 100 figuranti in uniformi d'epoca.
Una visita guidata (tutte le info su www.bunkersoratte.it o al numero 380.3838102) in un luogo magnetico: suoni, odori e resti di architetture militari sono fermi alla II guerra mondiale quando il maresciallo Kesselring installò dentro questi tunnel una vera e propria città sotterranea approntando il Comando Supremo di tutto il Sud Europa, cabina di regia segretissima dal quale amministrava i vari fronti di battaglia nei 10 mesi più tragici della storia d'Italia del '900 tra l'8 settembre del 1943 e il 4 giugno del 1944.
    Ma oltre questo, a mano a mano che ci si spinge più in profondità (l'intero impianto si estende per oltre 4 km sotto terra) si arriva al "core", al nocciolo iper-protetto già naturalmente da oltre 300 metri di roccia calcarea e rinforzato da spessi diaframmi in cemento armato per l'installazione di un super-bunker antiatomico utile a ospitare il Governo italiano ed il presidente della Repubblica ai tempi della guerra fredda, per esplicito volere della Nato.
Presenti alla manifestazione rievocativa anche molti veicoli storici militari e civili, alcuni dei quali rarissimi, e un fantastico air-show fra i cieli del Soratte che gode di una spettacolare vista sulla capitale. Per la prima volta, sarà presentato al pubblico un modello rarissimo di carro armato M4 Sherman risalente alla II guerra mondiale che i volontari dell'Associazione hanno recentemente restaurato. Nella sezione più profonda del bunker, quella resa anti-atomica, sarà possibile ammirare i missili Nike Ajax e Nike Hercules che furono posti a difesa del territorio nazionale in caso di conflitto nucleare, su concessione della Nato.
ansa

A Tivoli per le “cinque giornate dell’arte”

( Di Eugenia Romanelli)
I fan di Margaret Mazzantini lo sanno bene, che Tivoli è la sua città adottiva. La scrittrice, infatti, è nata a Dublino ma già all’età di tre anni, con il papà – lo scrittore Carlo Mazzantini – e la mamma - la pittrice irlandese Anne Donnelly, sorella minore dell'attrice Giselda Volodi, si trasferisce in questa antica città (forse più antica della stessa Roma) un tempo chiamata da Virgilio Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII). Per tutti gli altri, l’occasione per regalarsi una gita nella suggestiva cittadina è la quarta edizione delle Cinque Giornate dell’Arte, dall’8 al 12 dicembre, manifestazione diffusa per il centro storico con vari itinerari artistici. Ottima per perdersi in quello che certamente è un assoluto paradiso per gli appassionati di archeologia, che potranno visitare i più antichi siti urbani, come l'acropoli con il Tempio di Vesta, il Tempio della Sibilla, il Tempio della Tosse, e il Santuario di Ercole Vincitore. La Chiesa di Santa Maria Maggiore, quella di San Silvestro e quella di San Pietro alla Carità sono sicuramente le più interessanti da visitare. La prima per essere stata costruita sui resti di una villa romana e per il fatto di ospitare la preziosa “Madonna delle Grazie”, opera eseguita nel 1200 dal pittore francescano Jacopo Torriti, la seconda per gli affreschi del XII secolo e la terza per i pavimenti di opera cosmatesca. La Cattedrale, invece, è in splendido stile barocco e giace sopra l’antico Foro Romano: contiene il gruppo duecentesco della Deposizione, significativa testimonianza della scultura medievale, e il Trittico del Salvatore, pregevole pittura su tavola del XII secolo (attribuita ai monaci benedettini di Farfa). Di incredibile interesse anche l’anfiteatro romano (ristrutturato di recente, era destinato ai giochi dei gladiatori e della caccia con le fiere), la Mensa Ponderaria (luogo per i campioni dei pesi e delle misure usati per il commercio romano dell'adiacente foro), il Tempio di Vesta (del I secolo a.C., domina la valle e oggi sede della Villa Gregoriana) e di Sibilla (del II secolo), e il ponte Gregoriano: composto da un solo arco di 20 metri, fu costruito al posto dell'antica cascata, dopo la catastrofica piena dell'Aniene del 1826; ancora oggi offre uno scenario meraviglioso sull'acropoli romana. E poi c’è la Tivoli del centro, con la sua Piazza del Comune, una volta sede del Municipio, che sorge sopra le mura dell'antica cinta urbana e che diventò di proprietà comunale nel 1587, grazie al dono di Sisto V (nel Palazzo si può ammirare il S. Bernardino di Sano di Pietro da cui il nome del Palazzo stesso). Da percorrere una delle vie più pittoresche, Via del Colle, cordonata con abitazioni a schiera tardomedievali: la più bella è la Casa Gotica, con il profferlo (scala esterna con sottostante arcata) e merlature sorrette da mensoline marmoree. Anche Vicolo dei Ferri conserva l'antico carattere, con case torri e il teatro ricavato dalla Chiesa di S. Stefano dell'XI-XII secolo, ora sconsacrata. La piazza monumentale invece era il cuore del potere religioso, civile e commerciale rappresentato dalla Chiesa di S. Michele, dal Palazzo dell'Arengo (sede del Comune dove si riuniva l'assemblea popolare), dalla torre comunale e dalla piazza delle Erbe, dove si faceva il mercato. L'intero complesso monumentale è al centro dei tre conventi principali: S. Francesco, S. Biagio dei Domenicani e S. Arcangelo Michele nel rione Castrovetere. Dalla torre di guardia, poi, punto di avvistamento a fianco del Ponte di S. Martino, e dal ponte stesso, si vede il Santuario di Quintiliolo e la torre dell'ex convento di Santa Caterina. E infine la Rocca Pia, costruita nel 1461 dal Papa Pio II e trasformata successivamente in carcere.
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In vetrina le bellezze della Tuscia

150 operatori e 48 buyer alla quarta edizione di 'VisiTuscia'

Viterbo, 30 set. - (Adnkronos) - In vetrina le bellezze della Tuscia.Con l'inaugurazione del ''Workshop'', prevista per domani mattina prende il via a Civita Castellana,la quarta edizione di ''VisiTuscia''. La manifestazione, e' promossa dall'Assessorato al Turismo della Provincia di Viterbo e dalla Camera di Commercio di Viterbo, con il supporto dell'Assessorato al Turismo della Regione Lazio, dell'Enit-Agenzia Nazionale per il Turismo e il Comune di Viterbo, con il patrocinio di Assotravel-Confindustria, Assoviaggi-Confesercenti e Fiavet-Confturismo e l'assistenza tecnica del Centro Sviluppo Imprese di Viterbo. Sede della manifestazione e' il Forte Sangallo di Civita Castellana il cui Sindaco Gianluca Angelelli, si e' dichiarato entusiasta per questa ''occasione che permette per la prima volta alla citta' di essere la vetrina di una cosi' importante iniziativa per la promozione turistica del territorio della Tuscia. Un modo per far conoscere da vicino ai moltissimi buyer nazionali ed internazionali il ricco patrimonio storico, artistico ed enogastronomico di cui e' in possesso''.

Al Workshop, prenderanno parte circa 150 operatori viterbesi dell'offerta, in rappresentanza di oltre 200 aziende, e 48 buyer provenienti da quasi tutte le regioni italiane e per la seconda volta, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, anche dall'estero. I Paesi rappresentati sono la Germania, con quattro operatori, e con uno ciascuno: Austria, Francia, Svezia, Ungheria e Stati Uniti. Saranno presenti, inoltre, tre Olta : ''Borsa Viaggi'', ''Zoover'' e ''Imperatore Travel'' ed alcuni importanti Tour Operator tra i quali ''Futura Vacanze'' e ''Stop in Italy''.

Per la prima volta si registra anche la presenza dell'ORP (Opera Romana Pellegrinaggi) e un'altra novita' e' rappresentata, nel settore culturale, dell'operatore ''Teatro Viaggi''. Presente anche lo Skal Club di Roma che, attraverso un apposito desk, potra' illustrare ai presenti le finalita' del sodalizio. ''Oltre che sugli altri innumerevoli prodotti, ha sostenuto il Presidente della Provincia, Marcello Meroi, Viterbo e il suo territorio debbono puntare sulla cultura. Abbiamo notato, infatti, come i molti eventi che animano soprattutto l'estate nella nostra provincia, stimolino i flussi turistici, incidendo positivamente sull'aspetto economico''.

TURISMO Lazio: Etruschi, ville imperiali, vie sacre, ecco il piano triennale della Regione



E anche il Terminillo, le stazioni termali e i luoghi legati alla presenza ebraica nel territorio laziale e le ville imperiali. L'assessore Zappalà ha consegnato alla Giunta il documento che contiene le linee di azione e di rilancio turistico del territorio. Si attendono le indicazioni da parte delle organizzazioni di categoria


Nei giorni scorsi l'assessore ha inviato agli enti locali e agli operatori del settore 4.000 copie del documento di programmazione dell'offerta turistica laziale, ora attende le indicazioni da parte delle organizzazioni di categoria dopo la lettura del testo. Due i punti forti da cui parte il documento: la valorizzazione di alcune parti del patrimonio culturale e naturalistico regionale attualmente sottoutilizzate ai fini turistici e la crescita del numero delle presenze

Scuola di alta formazione del turismo, distretto del golf, registro del "made in Lazio", carta del turista ed il progetto di avviare a Roma la fiera mondiale del turismo. Sono queste alcune delle novità contenute nel piano turistico regionale triennale, che l'assessore Stefano Zappalà ha già consegnato alla giunta di Renata Polverini e che probabilmente sarà discusso entro i primi di ottobre. Il documento, che contiene le linee di azione da realizzare sul territorio nell'arco del triennio 2011-2013, dovrà poi seguire il classico iter, prima in Commissione e poi in Consiglio Regionale.

Nei giorni scorsi l'assessore ha inviato agli enti locali e agli operatori del settore 4.000 copie del documento di programmazione dell'offerta turistica laziale, ora attende le indicazioni da parte delle organizzazioni di categoria dopo la lettura del testo. Due i punti forti da cui parte il documento: la valorizzazione di alcune parti del patrimonio culturale e naturalistico regionale attualmente sottoutilizzate ai fini turistici e la crescita del numero delle presenze. "Il piano prende in esame i flussi turistici che interessano le principali località turistiche europee ed italiane - spiega Zappalà - quanto ad arrivi il Lazio è terzo in Europa dopo Londra e la regione dell'Ile de France, ma se con i britannici ce la giochiamo con i francesi non c'è partita, abbiamo un terzo dei loro arrivi. In Italia invece la nostra regione è terza, dopo Toscana e Veneto".

Diversi i poli tematici che il piano stilato dall'assessore regionale al Turismo intende valorizzare sono: il mondo etrusco, i percorsi delle vie sacre, il Terminillo, le stazioni termali, i luoghi legati alla presenza ebraica nel territorio laziale e le ville imperiali. "Sono tutti luoghi che meritano una visita - prosegue - ma fino ad ora sono stati poco sfruttati". Poi aggiunge: "Lette le osservazioni delle categorie vorrei portare il piano in giunta entro la settimana prossima".

Tra le novità che introduce il piano, oltre all'organizzazione di un Conventional Bureau a Roma, c'è anche quello di realizzare una scuola di alta formazione per il turismo "il progetto sarà avviato entro Natale" ha assicurato Zappalà. Per i viaggiatori che sceglieranno il Lazio come meta arriverà inoltre un vero e proprio vademecum per orientarsi: buoni consigli, raccomandazioni, informazioni su servizi ricettivi, siti artistici e ambientali ma soprattutto con una sezione dedicata ai "doveri del turista". "Realizzeremo un portale del turismo e del made in Lazio, - ha spiegato Zappalà - un sito indipendente che sarà collegato a quello istituzionale". "Made in Lazio" è anche il nome della proposta di legge già presentata in giunta "per il riconoscimento di tutto quello che si pensa e si produce in questa regione" ha sottolineato Zappalà precisando che il testo prevede anche l'istituzione di un registro dove le aziende del territorio potranno iscriversi.

E se il rilancio del turismo passerà anche per l'avvio di "un progetto tematico" ha detto l'assessore, "lo sport" sarà uno degli assi su cui si punterà anche per diversificare l'offerta e prolungare la stagione. A questo proposito e' prevista la creazione di un "golf district", il rilancio del turismo del "wellness" con il sistema termale ed il turismo "acquatico". "Uno dei nostri progetti - ha spiegato Zappalà - è quello per la navigazione dei corsi d'acqua, principalmente del Tevere: vogliamo creare degli itinerari che, partendo dal fiume, colleghino il territorio, anche sfruttando ciclovie ed ippovie". Quanto alla partecipazione del Lazio alle fiere regionali "fino ad oggi la Regione ha partecipato ad una marea di eventi internazionali, - ha detto Zappalà - noi vogliamo selezione i più significativi dal punto di vista della visibilità ma soprattutto vogliamo realizzare, molto probabilmente a Roma, la fiera mondiale del turismo".