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Mpi Italia: a Torino la convention 2020



Si terrà a Torino dal 3 al 5 luglio la 29esima convention Mpi Italia, l’associazione internazionale dei meeting professional. L’evento sarà organizzato in partnership con VisitPiemonte e Turismo Torino e Provincia Convention Bureau.
Al fianco di Mpi, dell’Ente del Turismo locale e di VisitPiemonte, la società in-house della Regione Piemonte partecipata anche da Unioncamere che si occupa della valorizzazione turistica e agroalimentare del territorio e da un anno dello sviluppo del segmento Mice regionale, si sta componendo una solida cabina di regia con l’Ente del Turismo Langhe Monferrato Roero, i cui paesaggi patrimonio Unesco sono cornice ideale per accogliere incentive e piccoli meeting di lusso, Nh Hotel Group, e Nuvola Lavazza, partner e sponsor della Convention di luglio.

Enrico Jesu, presidente Mpi Italia, commenta: “Siamo entusiasti che quest’anno la convention sarà a Torino ed in Piemonte, perché potremo lavorare con un grande team locale, che ci ha già dato moltissimi stimoli per rendere l’evento memorabile, facendoci gustare il meglio del territorio ospitante”.





Torino, tentazioni golose alla Confetteria Avvignano

Interni


LA STORIA
Tra i locali storici di Torino dove assaporare vere prelibatezze c’è la Confetteria Avvignano, nata nel 1883 come liquoreria e tutt’ora nella sua sede originaria. A quell’epoca nei suoi locali si era stabilita la vendita di liquori di Antonio Prunotto, artefice della ricca cornice in stucco della facciata. Nel 1926 i locali vennero rilevati da Silfredo Avvignano che li trasformò nella Confetteria Avvignano con lavori di abbellimento come l’aggiunta di lastre di marmo nella facciata esterna, la bussola d’ingresso in noce con pannelli intagliati, l’insegna tabella tra la vetrina e l’ingresso. Nel 1989 subentra la famiglia Ferraro che, rilevando il locale, affida i lavori di restauro al laboratorio di Nicola di Aramengo, noto restauratore torinese che grazie alla cura dei lavori vince il 1° premio nell’ambito di un concorso indetto dal comune come miglior restauro conservativo.

LA LOCATION
La confetteria si trova sotto i portici della bella Piazza Carlo Felice e fa bella mostra di se con gli arredi esterni ed interni che sono a tutti gli effetti un capolavoro artigiano di fine Ottocento e primi del Novecento. Splendidi sono la facciata in marmo, i pannelli di legno intagliato dell’ingresso, la vetrina, i banconi in legno con ripiani in marmo verde.

IL MENU’
L’offerta prevede un’ampia selezione di specialità artigianali quali pralineria e dolci di vario genere, non solo tipici piemontesi ma anche di tutto il territorio nazionale. A dominare su tutti sono però le specialità locali. I cioccolatini sono disponibili sia incartati, che in versione nuda, mentre dei gianduiotti vengono proposte 3 versioni, quello tradizionale, quello antico modellato a mano e uno fondente. La scelta di pralineinclude i liquorini, i tartufini, le scorzette ricoperte, gli speziati. Non mancano le tavolette, che si possono acquistare in versione fondente, extra, al latte, alle nocciole e speziate, i marron glacées e le creme spalmabili in vari gusti. Il settore pasticceria da tè propone la tradizione antica piemontese, con le paste di meliga, i krumiri di Casale Monferrato, i nocciolini di Chivasso, i bicciolani di Vercelli e la torta alla nocciola. Ad arricchire ulteriormente l’offerta gastronomica specialità come il panforte, i cantucci e il torrone, dolci stagionali come il panettone basso e le uova di cioccolato. Da provare il classico liquore alla gianduia che si ritaglia un posto da protagonista nella selezione di bevande.

Visitare Torino significa quindi andare anche alla ricerca di quei locali storici che hanno fatto epoca e che continuano anche oggi, generazione dopo generazione, ad essere simboli cittadini. Non è da tutti, ad esempio, vantare la paternità del tramezzino: è quanto accade al Caffè Mulassano.

Se invece è proprio il caffè a dettare le ispirazioni di visita non si può non andare alla scoperta della storia della Lavazza e di tutta la filiera della lavorazione del caffè, come succede al Museo Lavazza
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Torino Parchi: Parco della Collina di Superga

Parco della Collina di Superga

E’ una zona speciale quella di Superga, in tutti i sensi, e non è un caso che abbia tanto affascinato anche Jean Jacque Rousseau quando la vide per la prima volta. Si tratta di uno dei colli più famosi di Torino, dove sorge la Basilica, capolavoro dell'architettura barocca di Filippo Juvarra, considerata uno dei luoghi più suggestivi della città. Vi arriva la storica tranvia a cremagliera Sassi-Superga, con un percorso di oltre 3 chilometri il cui punto di arrivo offre un meraviglioso panorama. La storica tranvia è unica nel suo genere, continuazione di una tradizione risalente al 1884 quando, il 26 aprile, ci fu la prima corsa effettuata dalla funicolare con il trenino mosso da un motore trainante una fune di acciaio che scorreva parallelamente al binario: la linea venne poi trasformata nel 1934 in una tranvia ed oggi completa la visita alla Collina di Superga con un viaggio d’altri tempi su carrozze originarie.

La collina è anche purtroppo tristemente nota anche per la tragedia che colpì l’aereo in cui viaggiavano i calciatori della squadra del Grande Torino il 4 maggio del 1949 per i quali è stata posta la lapide commemorativa. Ma è anche e sopratutto un parco istituto nel 1991 per tutelare a valorizzare un territorio di notevole interesse. Si presenta con diverse peculiarità ambientali, architettoniche e paesaggistiche ancora ben conservate nonostante si trovi cosi a poca distanza da Torino. Le bellezze naturali, la ricchezza floristica e i tesori architettonici che oltre alla basilica comprendono anche ville e cascine si possono ammirare grazie ad una fitta rete di sentieri che consente piacevoli escursioni. Con una superficie di circa 746 ettari, il Parco Collina di Superga è caratterizzato dalla presenza di fitti boschi di faggio, pino silvestre, castagno, querce, sorbo e maggiociondolo a cui si affianca una massiccia presenza di robinia. A tutto questo si inframezzano prati e qualche vigneto.Il patrimonio floristico è dunque particolarmente ricco, poiché formato da specie caratteristiche della pianura e dei rilievi collinari e specie più tipicamente montane e amanti del fresco.

Per quanto riguarda la fauna si segnalano oltre 40 specie di uccelli nidificanti, in gran parte legate agli ambienti forestali, tra cui il nibbio bruno e il falco pecchiaiolo, ma anche poiana, sparviere e gheppio tra le specie diurne e allocco e civetta tra quelle notturne. Altre specie interessanti di uccelli sono il picchio sia verde che rosso, l’upupa, lo zigolo nero. Tra i mammiferi sono 15 le specie censite, tra cui il toporagno comune, lo scoiattolo, il moscardino ed il tasso. Non mancano i cinghiali, il pipistrello di Savi e il raro mustiolo etrusco, uno dei più piccoli mammiferi viventi. Fra gli altri sono presenti volpe, tasso, faina, donnola, riccio, ghiro. 

Torino è una di quelle città che può ventare numerosissime aree verdi. Il Parco del Valentino è sicuramente uno dei luoghi più iconici della città, andiamo a scoprirne alcune chicche.

Chi ha un debole per la storia dell’esercito sa che Piazza d’Armi era utilizzata come aera per l’addestramento e le esercitazioni: ecco cosa sapere sul Parco Cavalieri di Vittorio Veneto.

Uno dei parchi più importanti di Torino è stato Parco Giacomo Leopardi, anche se oggi non è la zona verde più conosciuta della città. Scopriamo cosa nasconde
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Torino Parchi: Parco Cavalieri di Vittorio Veneto

Scorcio del Parco

La più nota delle piazze d’armi di Torino è quella che oggi ospita il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, realizzata nel 1904-1905 e rimasta in funzione fino al 1971, anno in cui venne ceduta al Comune di Torino. La piazza è stata utilizzata non solo come area di addestramento ed esercitazione, ma anche come spazio logistico e ospedale da campo per lo smistamento dei feriti nel corso della prima guerra mondiale. Nei primi Anni Cinquanta iniziarono le prime trattative tra il Comune e l’autorità militare per la dismissione dell’area che si conclusero solo il ventennio dopo, con un accordo che prevedeva che parte dell’area sarebbe rimasta a disposizione dell’Esercito, che poi vi ha stabilito il Complesso Sportivo Saverio Porcelli, parte avrebbe accolto un eliporto e parte sarebbe invece stata destinata a verde pubblico.

Ecco, dunque, che nel 1974 nasce il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, anche se per molti torinesi ancora oggi rimane conosciuto con l'antico nome di Piazza d’Armi. L'attuale parco è oggi è uno degli spazi verdi pubblici più grandi della città, vera oasi di pace nel caos del traffico. Una fascia centrale dedicata all'addestramento sportivo dei militari e pertanto non accessibile al pubblico lo divide in due porzioni, nord e sud. Indicato per ogni tipo di fascia d’età, il parco è circondato da filari di platani e bagolari oltre che da una pista ciclabile di due chilometri. Ospita tre aree gioco bimbi ed adolescenti e alcuni impianti sportivi tra cui campi da bocce e un'area basket.

E’ il luogo ideale per praticare jogging, andare in bicicletta e intraprendere rilassanti passeggiate poiché ricco di alberi d'alto fusto e di angoli ombrosi rilassanti. Nella zona umida creata appositamente si ammira una vegetazione arbustiva e arborea igrofila, per la salvaguardia del rospo smeraldino. Il parco ha la caratteristica di essere in stretta connessione con gli impianti sportivi ed è stato soggetto di lavori di riqualificazione per leOlimpiadi invernali del 2006. Si estende infatti per oltre 40 mila mq con un grande prato proprio di fronte al Palasport Olimpico e in asse alla Torre Maratona si trova una fontana a lame d’acqua che ricorda un canale, di circa 150 metri. A sud del parco, antistante lo Stadio Olimpico, spiccano le tre colonne bronzee dello scultore Tony Cragg “Punti di vista” realizzate proprio in occasione dei Giochi Olimpici invernali. 

AL PARCO CAVALIERI DI VITTORIO VENETO CON UBER EATS
Nata nel 2014 a Los Angeles come progetto sperimentale, con 350 città raggiunte in 36 paesi nel mondo, la piattaforma di food delivery di Uber consente di prenotare da app o all’indirizzo: www.ubereats.com e dà accesso ad un’ampia selezione di ristoranti in grado di soddisfare ogni genere di palato: dai puristi della cucina tradizionale italiana o di quella salutare e vegana agli amanti dello street food.

UBER EATS IN ITALIA
In Italia Uber Eats è presente in 9 città (Milano, Roma, Torino, Napoli, Firenze, Bologna, Trieste, Rimini e Reggio Emilia) ed offre il servizio a 2.500 ristoranti, per un totale di 165.000 piatti disponibili sulla piattaforma
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Torino, storia e curiosità del Parco del Valentino





Il Parco del Valentino, situato lungo le rive del Po, è uno dei simboli indiscussi di Torino. Con i suoi 550.000 mq si estende dal ponte monumentale Umberto I al ponte Isabella, quindi da Corso Vittorio Emanuele II a Corso Dante. Si tratta della più famosa ed antica aerea verde della città e si distingue per il suo patrimonio naturalistico. L’origine del nome è incerta, in molti sostengono che, anticamente, sul luogo sorgesse una cappella intitolata a San Valentino. Se in epoca medievale esisteva una zona chiamata Valenino, durante il Seicento vi si indicava il Castello dei Savoia. ;a fu nella seconda metà dell’Ottocento che il capoluogo piemontese venne travolto da un’intensa ondata di urbanizzazione ed iniziarono i lavori che diedero l’impronta romantica al parco secondo il progetto del paesaggista francese Barillet- Dechamps che fece realizzare una migliore sistemazione di viali, boschetti, vallette artificiali.

L’inaugurazione vera e propria avvenne nel 1858 in occasione dell’Esposizione Nazionale di Prodotti per l’Industria, con ulteriori lavori di ingrandimento e riqualificazione delle zone verdi all’interno delle quali vennero costruiti il Borgo Medievale e il Palazzo di Torino Esposizioni. A questi si aggiunsero nel corso degli anni altre strutture come il tiro a segno, la sede della Società ginnastica d’Italia, quella del circolo di canottaggio e di ciclisti. Il Castello del Valentino, Patrimonio Unesco, è oggi proprietà del Politecnico di Torino ed ospita i corsi di Architettura e può essere visitato tramite tour guidati.

Altrettanto interessante è il Borgo Medievale, a cui si accede tramite un ponte levatoio per entrare in una realtà fatta di portici, fontane, botteghe artigiane e giardini all’interno delle mura merlate in un percorso che porta indietro nel tempo. Annesso al Castello del Valentino vale la pena la visita all’Orto Botanico, cosi come non bisogna lasciarsi sfuggire la Fontana dei 12 mesi e il Giardino Roccioso con ruscelli, fontane e stradine lastricate. La parte naturalistica si fa forte della presenza di pioppi, faggi, larici, platani e querce che offrono la possibilità di ammirare il foliage, mentre in primavera ed estate non mancano fiori colorati di vario genere. Tra gli animali si possono avvistare aironi cinerini, germani reali, anatre e scoiattoli. 

AL PARCO DEL VALENTINO CON UBER EATS
Nata nel 2014 a Los Angeles come progetto sperimentale, con 350 città raggiunte in 36 paesi nel mondo, la piattaforma di food delivery di Uber consente di prenotare da app o all’indirizzo: www.ubereats.com e dà accesso ad un’ampia selezione di ristoranti in grado di soddisfare ogni genere di palato: dai puristi della cucina tradizionale italiana o di quella salutare e vegana agli amanti dello street food.

UBER EATS IN ITALIA
In Italia Uber Eats è presente in 9 città (Milano, Roma, Torino, Napoli, Firenze, Bologna, Trieste, Rimini e Reggio Emilia) ed offre il servizio a 2.500 ristoranti, per un totale di 165.000 piatti disponibili sulla piattaforma

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Paolo Icaro alla Gam, 50 opere a Torino

 © ANSA
TORINO - Una mostra antologica racconta, alla Gam di Torino, 55 anni del lavoro di Paolo Icaro, una delle più importanti figure dell'arte italiana degli ultimi decenni, dal 1964 al 2019, compendiati in una cinquantina di opere, alcune realizzate appositamente per la rassegna.

"L'esposizione propone una rilettura dell'opera di Icaro che intende mostrare la continuità e l'evoluzione del pensiero poetico dell'artista attraverso i decenni", spiega la curatrice Elena Volpato. Il rapporto tra Icaro e la Gam è di vecchia data: l'artista entrò per la prima volta a far parte delle collezioni del museo più di cinquant'anni fa, nel 1967, con l'opera Bicilindrica, un cemento del 1965, acquisita con il nucleo di opere del Museo Sperimentale di Eugenio Battisti. In seguito, negli anni duemila, altre sei opere di rilevante valore storico sono giunte a rappresentare la stagione dei primi anni ottanta, grazie ai fondi della Città di Torino e della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea Crt. 


ansa

TORINO / Fino al 29 settembre è possibile visitare al Centro Italiano per la Fotografia una doppia mostra che vede protagonisti i fotografi Larry Fink e Jacopo Benassi

Jacopo Benassi

Il primo, nato a Brooklyn nel 194l, nel corso della sua carriera ha ricevuto i premi Lucie Award for Documentary Photography e l’Infinity Award dell’International Center for Photography (ICP) per Lifetime Fine Art Photography. Il secondo, nato a La Spezia nel 1970, ha recentemente pubblicato il libro “Gli aspetti irrilevanti”, con Mondadori insieme a Paolo Sorrentino. Nell'opera il regista premio Oscar crea 23 racconti a partire da 23 ritratti di Jacopo Benassi.

PERCHE' ANDARE

La mostra antologica "Unbridled Curiosity" del fotografo americano Larry Fink raccoglie oltre novanta immagini, realizzate tra gli anni Sessanta e oggi. Curata da Walter Guadagnini, la selezione in bianco e nero e di grande potenza estetica, mira a evidenziare quei legami tra le persone e tra le persone e i luoghi che Fink, nel corso di tutta la sua carriera, ha saputo immortalare con occhio attento e “sfrenata curiosità”, mischiandosi ai contesti, rubando momenti di intimità e mettendo in evidenza l’anima dei soggetti ritratti. Le grandi battaglie civili, i party esclusivi tra Hollywood e i grandi musei, la vita rurale, le palestre pugilistiche: nulla sfugge all’obiettivo di Fink. 

DA NON PERDERE

La mostra "Crack" del fotografo Jacopo Benassi raccoglie, invece nella Sala Grande e nel lungo corridoio di CAMERA oltre sessanta immagini che compongono la serie. Si tratta di un progetto che il fotografo spezzino ha realizzato mettendo al centro della sua riflessione il rapporto tra classicità e contemporaneità nei corpi e nei legami che gli individui instaurano con uomini e ambienti.

Unbridled Curiosity di Larry Fink / Crack di Jacopo Benassi
Fino al 29 settembre 2019
Luogo: Torino, Camera
Info: 011.0881151

Troppa folla a Venezia, la Cnn consiglia Torino

La Mole Antonelliana © ANSA

NEW YORK - Contro il caos da sovraffollamento di turisti, la Cnn fa la classifica delle venti più belle città europee da visitare. Così tra luoghi come Orange in Francia, Sarajevo in Bosnia, Ankara in Turchia, il network americano inserisce anche Torino, vista come un'alternativa a Venezia per chi non vuole trovarsi alle prese con una destinazione quotidianamente invasa da turisti. "La vicina Torino (a Venezia, ndr) - si legge nell'articolo - è meno congestionata. Il capoluogo del Piemonte è anche la città dove si trovano i luoghi più sottostimati d'Italia, tra questi il museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli, la Basilica di Superga e il Museo Egizio, con la sua fenomenale collezione di reperti egizi".
Sempre secondo Cnn, oltre alle bellezze artistiche si può anche semplicemente sorseggiare un caffè all'aperto, deliziarsi con una delle migliori cucine italiane oppure godersi il semplice fatto di essere lontani dalle orde di turisti delle destinazioni più popolari d'Italia.

McCurry, la passione per la lettura nei suoi scatti A Palazzo Madama di Torino, testi e sezione sui suoi libri

STEVE McCURRY. LEGGERE © ANSA

TORINO - Una mostra dedicata all'amore per la lettura, attraverso lo sguardo del grande fotografo Steve McCurry. Oltre 70 immagini accompagnate da un'antologia di scritti dedicati alla lettura, scelti da Roberto Cotroneo, giornalista e scrittore, in una città, Torino, che anche grazie al Salone del Libro, può essere considerata la 'capitale italiana della lettura'. 'Steve McCurry. Leggere', curata da Biba Giacchetti, apre al pubblico il 9 marzo fino al primo luglio, in un ambiente suggestivo, la Corte Medievale di Palazzo Madama. Sono gli scatti realizzati in oltre quarant'anni di carriera che lo stesso McCurry ha riunito in un volume, pubblicato come omaggio al grande fotografo ungherese André Kertesz.
Le fotografie - alcune inedite - ritraggono persone di tutto il mondo, assorte nell'atto intimo e universale del leggere, nei contesti più vari: i luoghi di preghiera in Turchia, i mercati. Persone che leggono circondate da animali o da macchine, altre rilassate sui marciapiedi. Dall'Italia all'India, dall'Afghanistan all'Africa, dagli Stati Uniti a Cuba. Completa la mostra la sezione 'Leggere McCurry', dedicata ai libri pubblicati dal 1985 con le sue foto: ne sono esposti 15, alcuni ormai introvabili. "Il soggetto della mostra non è tanto il libro, ma la persona intenta alla lettura, colta dall'obiettivo in contesti spesso di povertà ed emarginazione, dove l'ultima cosa a cui pensare sembrerebbe essere l'interesse per un libro", spiega Guido Curto, direttore di Palazzo Madama.
"Ogni scatto - sottolinea Maurizio Cibrario, presidente della Fondazione Torino Musei - è un'autentica perla. Ci sembrava giusto che Palazzo Madama facesse qualcosa per celebrare il Salone del Libro che sembrava perso ed è stato ritrovato". "Una mostra diversa, da leggere. L'autore ci invita a osservare, quasi silenziosamente, quanto accade in un universo traslato, in cui le persone abbandonano la loro realtà, anche drammatica, per essere totalmente assorbite da altro", spiega Biba Giacchetti. "McCurry - aggiunge Cotroneo - è capace di farci leggere per un attimo lo stesso libro dei suoi soggetti, di lasciarci con loro per un attimo, quello che basta a riempirci di storie e di passioni. Quello che ho fatto, da parte mia, è stato mettere insieme il perché la lettura sia sempre e comunque qualcosa di irrinunciabile e di prezioso per le nostre vite. per tutte le vite, anche le più povere e le più lontane da noi". "Una mostra molto importante, un'occasione per guardare, leggere e imparare ad ascoltare", conclude l'assessore comunale alla Cultura, Francesca Leon.
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I Macchiaioli alla Gam di Torino

 © ANSA
ansa

TORINO - Oltre ottanta opere, provenienti dai più importanti musei italiani e da collezioni private, raccontano la storia dei Macchiaioli tra Piemonte, Liguria e Toscana, alla Gam di Torino, da domani 26 ottobre fino al 24 marzo 2019. La mostra I macchiaioli. Arte italiana verso la modernità è organizzata da Fondazione Torino Musei, Gam e il Gruppo Sole 24 Ore, a cura di Cristina Acidini e Virginia Bertone, con l'Istituto Matteucci di Viareggio.
    Tra i protagonisti Antonio Fontanesi, nel bicentenario della nascita, gli artisti piemontesi della Scuola di Rivara (Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D'Andrade) e i liguri della Scuola dei Grigi (Serafino De Avendao, Ernesto Rayper), ma anche la pittura di Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani.
    "È un ritorno a Torino, quello del gruppo Sole 24 Ore, di cui siamo molto orgogliosi. Un'iniziativa realizzata grazie a una positiva sinergia tra pubblico e privato", sottolinea la sindaca Chiara Appendino.

Turismo Religioso / Il devoto cammino dei Sacri Monti

L’assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte Antonella Parigi, il presidente dell’Ente Sacri Monti del Piemonte Renata LodariFranco Grosso, curatore della ricerca storica, intervengono sull’obiettivo – perseguibile – di riattivare integralmente quello che si presenta come il più grande sistema transalpino a mobilità slow. 580 km di percorso e 33 tappe in terra piemontese, un unicum adelevatissimo valore culturaleambientale e turistico, che si innerva sulle grandi direttrici d’Europa: la Francigena e la Via Jacobi, il tratto svizzero tedesco del Cammino verso Santiago. Avendo come fulcro quegli straordinari poli di fede, storia e arte che sono i sette Sacri Monti del Piemonte, patrimonio Unesco.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Gli Amici di Torino Spiritualità possono prenotare un posto in sala

Conferenza stampa a cura di Regione Piemonte – Assessorato alla Cultura e Turismo e Ente Sacri Monti del Piemonte

Luogo

il Circolo dei lettori
via Bogino, 9 
Torino, 10123 Italia 

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

Dettagli

Data:
28 settembre
Ora:
12:00
Categoria Evento:

Organizzatore

Torino Spiritualità
Telefono:
+39 334 1809224
Email:
info@torinotorinospiritualita.org
Sito web:
www.torinospiritualita.org


La Collina del Po è Riserva della Biosfera

monviso superga basilica collina montagne natura torino


Il fascino tutto speciale delle Aree Protette del Po e della Collina Torinese risiede nell'insolita coesistenza di zone antropizzate e ambienti naturali affascinanti da vivere con tutta la famiglia allontanandosi per un attimo dal contesto urbano. Questa splendido insieme di Aree Protette che si estendedalle porte del capoluogo torinese sino alle province di Cuneo e di Vercelli è nato proprio a questo scopo. Quello di proteggere zone ricche di fascino e di storia dallo sfruttamento incontrollato dell'uomo che rischiava di strappare ai paesaggi fluviali e collinari circostanti alcuni dei loro scenari più belli che oggi vengono,invece, protetti, tutelati e valorizzati assieme alle storiche aree urbane che la punteggiano e alle numerose testimonianze architettoniche che la impreziosiscono. Grazie ad un ricco programma di salvaguardia e promozione del territorio, questa splendida zona del Piemonte si trasforma in un luogo che offre interessanti opportunità per trascorrere divertenti giornate all'aria aperta. Proprio al fine di tutelare e valorizzare un'area tanto preziosa, l'area del Po e della Collina Torinese hanno presentato la loro candidatura per ottenere, per una zona del Parco, il riconoscimento Unesco nel Programma Man And Biosphere.

Oggi, dunque, la Collina del Po è diventata Riserva della Biosfera nell'ambito della categoria Urban MaBproprio perchè si tratta di una zona in cui la mano dell'uomo è sempre evidente ma mai invasiva. Trattandosi di un territorio di rilevanza economica e turistica oltre che naturalistica, la Riserva assume un ruolo di estrema importanza per la conservazione della biodiversità. Sul territorio della Collina del Po, infatti, convivono tantissime specie animali e vegetali differenti che vanno tutelate e conservate. Basti pensare che la riserva custodisce parchi e riserve naturali nonché numerosi siti inseriti nella Rete Natura 2000, in particolare 17 SIC (Direttiva Habitat) e 8 ZPS (Direttiva Uccelli) oltre a ben 14 habitat di interesse comunitario dei quali tre classificati come prioritari, a dimostrazione di un'elevata biodiversità. Tutto questo costituisce le cosiddette Core Areas, una sorta di rete ecologica che contribuisce alla conservazione delle specie, delle comunità e degli ecosistemi.

A salvaguardia delle Core Areas si estende una Buffer Zone che ne garantisce la continuità ecologico-funzionale e fisico-territoriale, con il fiume Po e la sua vegetazione ripariale a fare da corridoio naturale a protezione dalle minacce. In questa zona, infatti, si possono ancora apprezzare numerose aree boschiveripariali ben conservate nonostante le pressioni ambientali che gravano sul territorio. La Buffer Zone e laTransition Area sono, inoltre, caratterizzate dalla presenza di numerose attività antropichedall'agricoltura, all'industria, sino al turismo e alle attività socio-economiche che trasformano la riserva in un vero e proprio laboratorio di sperimentazione per l’implementazione di pratiche di gestione sostenibile delle risorse naturali e culturali. Tra le proposte più significative si annoverano le attività agricole caratterizzate da una grande attenzione al rispetto della natura, nonché un ricco calendario di iniziative culturali, con proposte che variano dall’educazione ambientale ai grandi eventi.
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Artissima a Torino compie venticinque anni



25 ANNI DI ARTISSIMA

L’appuntamento è all’Oval di Torino da giovedì 1 novembre (preview) a domenica 4 novembre 2018: qui andrà in scena Artissima, la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, giunta alla sua venticinquesima edizione. Il fil rouge sarà “il tempo”, inteso non come statica cristallizzazione del ricordo e della celebrazione, ma proposto come flusso dinamico, in grado di imprimere il ritmo del cambiamento, lasciando intatto il piacere e il gusto per assaporare le cose. Il tempo di Artissima assume quindi una duplice valenza, quella di un passato eloquente e quella di un futuro aperto di indagine creativa: la fiera parte infatti sempre dalla propria storia e dalla propria identità per guardare verso il futuro dell’arte.

LE NOVITA’ DI ARTISSIMA

Tra le novità che caratterizzeranno l’edizione 2018 di Artissima, ci sarà una nuova sezione fuori fiera, dedicata alle indagini sonore contemporanee: Sound. Localizzata al di fuori degli spazi istituzionali di Artissima, la sezione sarà ospitata in una location di eccellenza del territorio: le OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino.

Nei recenti sviluppi dell’arte contemporanea il suono è diventato protagonista di numerose ricerche e sperimentazioni capaci di scardinare le logiche dell’arte visiva. Il suono è usato per trasformare lo spazio e la sua percezione, per riattivare ricordi, per liberare l’immaginazione, diventando oggi fulcro delle ricerche non solo di artisti per la sua capacità di svelare la realtà al di fuori di una prospettiva visiva.

UNA NUOVA GRAFICA PER I 25 ANNI

Il venticinquesimo compleanno di Artissima viene anche celebrato con una nuova immagine coordinata del 2018, totalmente rinnovata. La nuova identità visiva dal titolo “Hall of Fame” festeggia il venticinquesimo anno di Artissima rompendo con la tradizione comunicativa adottata negli ultimi anni e puntando su un’immagine segnatamente fotografica. Reinterpretando il repertorio iconografico di Artissima, la grafica ne riprende le tappe con un’immagine fresca e ironica che si svelerà lentamente sino a novembre, trasformando la ricorrenza dell’anniversario in un gioco leggero, con l’obiettivo di non incorrere in una autocelebrazione del passato e sempre tenendo lo sguardo aperto verso il futuro.

INFORMAZIONI

ARTISSIMA - Internazionale d’Arte Contemporanea
Oval, Lingotto Fiere Torino
1 novembre 2018 | Presentazione alla stampa, preview, vernissage
2-3-4 novembre 2018
T +39 011 19744106
www.artissima.it | info@artissima.it

'Flor', in centro Torino festa del verde

 © ANSA

TORINO - Un giardino temporaneo ma lussureggiante nel centro di Torino. Dal 25 al 27 maggio Flor trasformerà le storiche Via Carlo Alberto, cuore nevralgico della manifestazione, Piazza Carlo Alberto e via Principe Amedeo.
    Saranno circa 200 gli espositori provenienti da tutta Italia che proporranno le proprie eccellenze florovivaistiche: agrumi siciliani e piante alpine, i profumi del mediterraneo con olivi, bouganville e gelsomini, alberi e arbusti come aceri, camelie, azalee, rose, ortensie; piante rampicanti e piante da appartamento. E, ancora, piante tropicali e acquatiche ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni e spezie. 'Flor' è organizzata dall'Associazione Nuova Orticola.
    All'interno della manifestazione nascerà quest'anno uno spin- off che potrebbe, in futuro, diventare un evento indipendente: 'Terrae', la mostra mercato dedicata alla ceramica artistica contemporanea con una selezione di 30 ceramisti professionisti italiani e stranieri. (ANSA).

Foto Fo.To, cento mostre in 3 mesi a Torino Il festival Fo.TO ideato dal Museo Ettore Fico




TORINO - Parte a Torino Fo.To, la grande kermesse della fotografia: un centinaio di esposizioni in 81 spazi della città, tra musei pubblici e privati, gallerie d'arte, fondazioni, associazioni ed enti no profit, istituti d'arte e di design, dal centro alla periferia. Numerose le presenze straniere per lo più dall'Europa, ma anche dal Medio Oriente e dagli Stati Uniti. "L'idea di realizzare un evento tanto articolato e mobile è stata accolta con un entusiasmo straordinario. Nell'era del selfie, vogliamo capire dove sta andando la fotografia, come si conserverà. La pluralità può dare una risposta", spiega Andrea Busto, direttore del Museo Ettore Fico, che ha concepito la manifestazione. Fino al 29 luglio sono previsti incontri tematici, workshop sulle tecniche di fotografia e presentazione di libri. Sabato 12 maggio Fo.To si gemella con il Salone del Libro e, in contemporanea con la Notte bianca del Libro, propone la Notte bianca della Fotografia, con tutte le sedi espositive aperte dalle 19 alle 24.
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Al via IV edizione 'Torino che legge' Dal 16 aprile. Pinto 'nel dna della città c'è il libro'


TORINO - Una ventina di giorni prima del Salone del Libro, Torino darà il via ad un altro evento importante per la promozione della lettura, la quarta edizione di 'Torino che legge', dal 16 al 23 aprile, formula che vede lavorare insieme tutto il mondo del libro, dal Forum del Libro alle librerie, alle Biblioteche civiche, dalle Circoscrizioni al Comune, alla Fondazione per la Cultura.
    A presentare il programma, 300 incontri che coinvolgono 78 scuole e laboratori, 31 biblioteche, 27 librerie e 73 associazioni, sono stati oggi, all'Urban Center, di fronte al Municipio, Rocco Pinto, infaticabile fondatore del Forum del Libro e l'assessora alla Cultura del Comune di Torino, Francesca Leon. "Nel dna di questa città c'è il libro - ha detto Pinto - in questa piazza nel 1861 c'erano tre librerie e oggi Torino è la città con più librerie indipendenti". Leon ha annunciato che entro ottobre verrà firmato il Patto per la Lettura, con tutti i tanti soggetti che in città si occupano di libri, compreso il Salone del Libro".(ANSA).

Boom di turisti in Piemonte, oltre 5 milioni nel 2017 A Pasqua Torino fa pieno con Juve. Albergatori lamentano calo

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TORINO - Il turismo in Piemonte continua a crescere: nel 2017 - secondo i dati dell'Osservatorio regionale - gli arrivi sono stati oltre 5 milioni e i pernottamenti quasi 15 milioni. Il risultato positivo è dovuto soprattutto agli stranieri, in particolare da Germania, Francia e Paesi del Nord Europa, in crescita dell'8,8%, oltre due punti in più della media nazionale.
"Dati significativi che non tengono conto - spiega l'assessora Antonella Parigi - delle presenze nelle case Airbnb, fino ad aprile 287.000, in aumento del 39%, on una permanenza media di 3,3 giorni e il 58% di arrivi dall'estero".
Torino fa il pieno a Pasqua con tasso di occupazione delle camere e ricavi in crescita, ma meno arrivi dall'estero. Numeri migliori per gli alberghi torinesi rispetto a quelli milanesi, anche grazie alle partite della Juve con il Milan (sabato) e il Real Madrid (martedì), spiega l'Osservatorio della Camera di commercio e Turismo Torino. Negli hotel torinesi l'occupazione media è stata pari all'81% delle 3.702 camere, l'1,1% in più rispetto alla Pasqua 2017 e il 19,4% in più del 2013. Dalle interviste di Turismo Torino emerge che il turista viaggia con la famiglia, per il 38% è straniero, preferisce gli hotel tre stelle e gli affitti turistici.
"E' vero, Pasqua è andata bene, ma da settembre a marzo a Torino i dati sono negativi. In particolare a marzo il calo è stato del 6% rispetto allo stesso mese 2017", replica Alessandro Comoletti, presidente di Federalberghi Piemonte. Soddisfatto, invece, l'assessore comunale Alberto Sacco che parla di "appeal crescente di Torino" e di "un proficuo lavoro di squadra".
    Nelle montagne olimpiche c'è un calo di presenze, mentre in quelle della Valsesia e del Cuneese c'è un grande interesse anche per aspetti non solo legati allo sci. "Siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo - sottolinea Parigi - perché siamo sopra la media nazionale. Finora abbiamo investito sul turismo 130 milioni di euro e altri ne sono previsti nei prossimi mesi. E' importante la collaborazione tra la città e altri territori e per questo lunedì prossimo presenteremo un piano di lavoro congiunto con le agenzie di accoglienza e promozione turistica (Atl) delle Langhe-Roero. Lavoreremo inoltre con Sagat per attrarre tanti stranieri in Piemonte. Una possibile edizione delle Olimpiadi da noi, nel 2026, sarebbe auspicabile per tornare a essere protagonisti. E' una carta da giocare".
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Al Salone del Libro Lingotto Torino torna Superfestival

Torna al Salone del Libro di Torino, nel 2018, il Superfestival, format ideato insieme alla Grande Invasione di Ivrea con l'obiettivo di raccogliere per la prima volta in un'unica casa i principali festival italiani. Le iscrizioni sono aperte.
    Quest'anno la manifestazione ha stretto una partnership anche con ItaliaFestival, organismo in seno all'Agis che riunisce 30 dei maggiori festival italiani. Un nuovo patto di collaborazione che verrà presentato in un incontro pubblico, il 30 ottobre, al Teatro Squarzina di Roma.
    Alla sua prima edizione, il Superfestival ha raccolto al Lingotto 80 festival culturali provenienti da 18 regioni italiane; ha ospitato la premiazione del riconoscimento europeo Effe Label; e ha animato i giorni del Salone con 40 incontri con autori di fama internazionale come Richard Ford, Jonathan Lethem, Jan Brokken, Alessandro Baricco, Chris Bachelder, Paolo Rumiz e tantissimi altri.(ANSA).
   
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Al Lingotto di Torino torna Artissima La fiera di arte contemporanea


TORINO - Passato e futuro convivono nella 24/a edizione di Artissima, la fiera internazionale di arte contemporanea che il Lingotto di Torino ospiterà dal 3 al 5 novembre. In totale saranno 206 le gallerie, provenienti da 31 Paesi, che presenteranno 700 artisti con oltre 2mila opere in mostra divise nelle sette sezioni dell'esposizione. Il passato sarà rievocato in particolare con una sorta di celebrazione del 50/o anniversario della nascita dell'Arte Povera. Verranno ricordati il "Deposito d'Arte Presente" del '67 di Gian Enzo Sperone e il Piper Club, storica discoteca della Torino degli anni Sessanta. Per il futuro invece Artissima punta sulle sezioni New Entries e "Present Future".
    Il catalogo per la prima volta abbandona la carta per il digitale, una piattaforma permetterà ai visitatori di creare un tour virtuale, vedere in anteprima le gallerie e conoscere gli artisti che partecipano alla fiera. Tra le novità della 24/a edizione la sezione Disegni, con 26 artisti.
    "Vediamo un grande interesse verso l'arte contemporanea, misto a curiosità e perplessità - ha detto la nuova curatrice Ilaria Bonacossa a margine della presentazione della fiera, all'Unicredit Tower di Milano - Ci rendiamo conto che le fiere sono un buon punto di inizio perché l'idea che chiunque possa comprare il capolavoro del futuro è molto democratica nella fruizione della mostra. La scorsa edizione ha visto numeri importanti, 50 mila visitatori in quattro giorni, speriamo di mantenere i numeri ma speriamo anche che la fruizione della mostra rimanga piacevole e non un supermercato". (ANSA)