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Al via la X-Alps 2015, mille chilometri a piedi ed in parapendio lungo le Alpi

Comunicato stampa per news.oggi@yahoo.it

O voli, o cammini.
In sintesi è tutta qui la Red Bull X-Alps, evento biennale alla settima
edizione.
Oltre 1000 chilometri attraverso sei paesi, tra le montagne più alte
d'Europa, dalla storica Salisburgo in Austria fino al Principato di Monaco.
Chilometri da consumare volando in parapendio od arrancando a piedi quando
non si trovano le condizioni favorevoli per librarsi in cielo con questo
entusiasmante mezzo che sfrutta le forze della natura per volare, forse il
più ecologico al mondo.
O voli appeso sotto un'ala di tela, chiuso nel bozzolo dell'imbrago, la
sella sotto la quale scorrono valli e montagne, sfilano boschi e rocce.
Oppure cammini lungo le vallate, t'arrampichi per sentieri e pareti
rocciose, per vie ferrate, attraverso ghiacciai, cercando uno spazio
propizio per spiccare un nuovo volo e poi sfruttare le correnti
ascensionali, guadagnare quota e la possibilità di andare avanti lungo
l'arco alpino, tra scenari spettacolari e mozzafiato, verso le spiagge del
Mediterraneo. Avanti, avanti ancora, hiking e parapendio, abilità di pilota
nel manovrare l'ala e resistenza d'atleta alla fatica.

Naturalmente il prossimo 5 luglio, quando la piazza dedicata a Wolfgang
Amadeus Mozart vedrà scattare i concorrenti alla straordinaria maratona di
volo e di gambe, i 33 piloti scalpitanti di percorrere i cieli alpini in
rappresentanza di 18 paesi, due sole donne, la tedesca Yvonne Dathe e
l'americana Dawn Westrum, sperano di volare molto e camminare poco, il meno
possibile.
Lo spera Aaron Durogati, di Merano, 29 anni, professionista del parapendio e
figlio d'arte, pilota combattivo e di talento con la competizione nel
sangue. Al suo attivo la vittoria nella Coppa del Mondo 2012 insieme a
Nicole Fedele (coppa tutta azzurra quell'anno!), un curriculum denso di
successi, unico italiano a volare o marciare insieme al resto della truppa
internazionale. Debuttò nel 2013, settimo posto, ottima prova, visto che i
numeri delle precedenti X-Alps dicono che appena il 12 per cento dei piloti
arriva a meta. Lo spera Christian Maurer, detto Chrigel, elvetico di
Unterseen, nel cantone di Berna, 33 anni, che di Red Bull ne ha già vinte
tre. Nell'ultima ce la fece in 7 giorni meno una ventina di minuti, l'uomo
da battere.
Lo sperano anche gli assistenti, uno per ciascun pilota, con il compito di
seguire via terra le peripezie del compagno di squadra, rifornirlo,
consigliarlo, incoraggiarlo. Necessaria per entrambi molta esperienza di
volo e d'alpinismo, perché alla X-Alps non può andarci chiunque sappia usare
un parapendio, ma serve la giusta preparazione per entrare nei ranghi
insieme a gente altamente qualificata. Il supporter di Aaron Durogati si
chiama Ondrej Prochazka, Repubblica Ceca, ottimo pilota di cross ed
acrobazia, già suo compagno nel 2013. Insieme hanno studiato il percorso per
elaborare un piano di volo efficace, perché anche la tattica ha grande
importanza.

L'itinerario del 2015 pare sia più difficile delle scorse edizioni a partire
dai 1038 km, solo una manciata in più rispetto al 2013. Il percorso è
contrassegnato da precisi punti di svolta, una decina di "boe aeree", per
così dire, o cancelli terrestri. Le une sono da aggirare in volo, gli altri
da attraversare a piedi. Obbligatoriamente.
Il primo è sul monte Gaisberg, 1287 metri sopra Salisburgo, a cinque
chilometri dal via. Ci si arriva lavorando di scarpe e poi via per il cielo.
Seguono il ghiacciaio Dachstein, altezza 2995 ed il Kampenwand montagna di
1669 metri evidenziata da una croce alta dodici, vicino al Chiemsee, terzo
lago della Germania, detto anche "mare bavarese", nel cuore delle montagne
di quella regione. Poi giù verso sud-ovest a passare lo Zugspitz al confine
con l'Austria, 2962 metri, la più alta montagna tedesca. Ancora a sud e si
entra in Italia per raggiungere Cima Tosa, quota 3173, torre rocciosa delle
Dolomiti del Brenta.
Le vallate ampie e profonde del tratto italiano potrebbero riservare
sorprese. Infatti, nel volo libero, cioè il volo in parapendio e deltaplano
senza motore, uno degli ostacoli da superare è quello degli attraversamenti
di valli e pianure dove il pilota non trova le condizioni favorevoli dei
pendii montani per reggersi in aria. Nel caso della Red Bull significa che,
se obbligato ad atterrare, dovrà arrampicarsi a lungo prima di scovare un
pendio adatto al decollo e proseguire la gara.

Secondo le precedenti esperienze, un momento difficile è in agguato in
corrispondenza della sesta "boa" in Svizzera, nel cantone dei Grigioni, il
Piz Corvatsch che si innalza fino a 3451 metri nel massiccio del Bernina.
Siamo nei pressi di St. Moritz, quasi a mezza strada, 540 chilometri prima
di vedere il mare, ma i piloti hanno ancora da lasciarsi alle spalle il
Matterhorn, cioè il nostro Cervino, che svetta a 4478 metri, e poi il Monte
Bianco, massima cima d'Europa, 4810 metri, da passare sul versante francese.
Nel caso delle "boe aeree" basta entrare in cilindri virtuali, come quello
del Cervino, raggio 5,5 km, centro sulla vetta, sviluppo da terra
all'infinito. Pertanto non è obbligatorio scavalcare le montagne nel punto
più alto, però la quota aiuta il volo ed è sinonimo di sicurezza, nonostante
molti credano il contrario. I cancelli a terra, invece, bisogna traguardarli
a piedi, camminando anche per pochi metri. Atterri in prossimità del punto
prefissato, lo passi, firmi la lavagna e te ne rivai in volo. Camminare poco
e volare tanto, perché i modelli più avanzati di parapendio viaggiano a
quasi 70 km/h, perché le lancette dell'orologio girano implacabili e gli
altri non stanno ad aspettare.

Dal Bianco si scende verso Annecy, comune di 52 mila abitanti nell'alta
Savoia, sulla sponda settentrionale dell'omonimo lago, storica culla del
parapendio, dove è obbligatorio attraversare un traguardo posto sul decollo
del sito di volo di Planfait. Poi l'ultimo tratto, circa 250 km con rotta
meridionale, fino alle Alpi Marittime e Peille, piccolo paese arroccato alle
spalle della Costa Azzurra, dove il tempo ufficiale si ferma. Mancano solo
due chilometri all'atterraggio, più giusto chiamarlo ammaraggio, su una
zattera galleggiante nella baia del piccolo principato. Ultimo giorno utile
per tuffarsi in mare il 17 luglio.

Per monitorare la gara, per esempio verificare il corretto aggiramento dei
punti di svolta, l'organizzazione fornisce ai piloti uno strumento
integrato, GPS più live tracking, cioè un dispositivo che permette di
conoscere in ogni momento la posizione dei volatori e registrare una traccia
dei loro percorsi. Grazie a tanta tecnologia, chiunque può seguire la Red
Bull X-Alps dal proprio computer ed aumenta la sicurezza: se un pilota ha
bisogno d'aiuto, la base sa dove trovarlo.

O voli, o cammini con l'attrezzatura in spalla, regola severa, ma non è
l'unica. Niente passaggi su mezzi motorizzati e no, proibito usare gallerie
per abbreviare il percorso, farsi aiutare in fase di decollo, volare dalle
21 alle 6 del mattino, proseguire a piedi dalle 22,30 alle 5. E' permesso ad
ogni atleta sottrarsi all'obbligo di sosta notturna una sola volta e solo
per proseguire a piedi, ma tre piloti lo potranno fare due volte.
Infatti, il 2 luglio, tre giorni prima del via, attorno a Fuschl am See,
piccolo comune di un migliaio e mezzo d'abitanti ad ovest di Salisburgo
nell'area chiamata Salzkammergut, a cavallo tra Alta Austria, il
Salisburghese e la Stiria, i partecipanti si sfideranno in un prologo alla
Red Bull X-Alps. Dovranno volare e camminare in un contesto contrassegnato
da laghi, aree pianeggianti, montagne di moderata altezza e no, e tornare a
Fuschl am See. I primi tre guadagneranno cinque minuti di vantaggio alla
partenza, oltre che un secondo permesso per camminare di notte.
A Fuschl am See si trova la sede centrale dello sponsor che ha dato il nome
alla manifestazione, produttore della nota bevanda energetica. Ce ne sarà
bisogno.

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it

foto dell'ultima edizione della
Red Bull X-Alps
per gentile concessione degli organizzatori.
Autori:
Felix Wölk


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

Letteraltura 2015. Ri-Montagne. Renato Brignone in un cortometraggio

(Vogogna, 15 Giu 15) Giovedì 18 Giugno, alle ore 21.00, presso il Castello Visconteo di Vogogna sarà proiettato "Ri-Montagne", cortometraggio di Lorenzo Camocardi.
"Ri-Montagne, perchè nella cultura della montagna non si butta niente", dice Renato Brignone, protagonista del filmato, che la montagna la ama da sempre lo sa e riusa anche i suoi vecchi filmati per raccontare una storia tutta al presente. Come inventarsi un reddito in montagna? Cosa la rende attrattiva? Come recuperare la storia dei luoghi? Quali vincoli ci sono e che senso hanno? Quali politiche di sviluppo si potrebbero/dovrebbero costruire? Tante domande e qualche tentativo di risposta, a volte polemico a volte innamorato. La storia di un "diversamente alpinista" che matura nel tempo e oggi vorrebbe diventare un "diversamente residente" tra i nostri monti, nel posto più bello del mondo... dice lui.
Saranno presenti il regista e il protagonista del cortometraggio, il verbanese Renato Brignone. La serata sarà introdotta da un rappresentante di Letteraltura e del Parco Nazionale della Val Grande .
Ingresso libero.
parks.it

EXPO 2015: “CIBOTURISMO – LA FIERA DEGLI APPENNINI” Vacanza, gastronomia, natura e cultura dall’ 8 al 14 agosto 2015 a Rivisondoli (L’Aquila)

 

(L’Aquila, giugno2015) - CiboTurismo -  La Fiera degli Appennini, si propone tra gli eventi collaterali di Expo 2015 ed è la inedita proposta di svago in grado di coniugare vacanza, gastronomia, natura e cultura per sette giorni, con un grande open air lungo le vie, i prati e nelle piazze più suggestive dello storico centro di Rivisondoli dove si svolgerà l’evento.

La rinomata cittadina, situata in provincia de L’Aquila a 1.320 metri di altitudine, da sabato 8 a venerdì 14 agosto 2015, sarà per la prima volta agorà dell’enogastronomia dell’Italia Centrale per assaporare i prodotti tipici del territorio come latticini, salumi, carni, olive fritte all’ascolana, arrosticini ed altre specialità enogastronomiche e vinarie.

Oltre alle famose scamorze e mozzarelle di Rivisondoli, l’aglio rosso di Sulmona, lo zafferano aquilano, la castagna Roscetto della Valle Roveto e il caciofiore aquilano, i visitatori potranno trovare salame stagionato sotto cenere, ciauscolo, salsicce e salame di cervo, di cinghiale, di asino, prosciutto di Norcia, lonze, capocolli (anche senza glutine e lattosio) e prodotti tipici di altre regioni.

Rivisondoli, rinomata per la pratica degli sport invernali, è compresa all'interno della Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia e del Parco Nazionale della Majella. La cittadina, che si presenta con la tipica fisionomia di borgo arrampicato sulla roccia, è ricca di storia e sono ancora visibili le porte di accesso al borgo: la quattrocentesca Porta Antonetta e la porta nei pressi di Palazzo Sardi, nonché la cosiddetta Porta di Mezzo. Hanno resistito al tempo e agli eventi bellici importanti testimonianze architettoniche quali il Palazzo Baronale, la bella e settecentesca chiesa del Suffragio e la chiesa di Sant'Anna; quest'ultima, restaurata due anni fa. Fra gli altri edifici di valore storico-architettonico ce ne sono alcuni del Settecento come Casa De Capite, Casa Torre, Casa Romito, Casa Caniglia, Casa Gasparri, Casa Ferrara, Casa Notar Grossi, senza dimenticare la chiesa parrocchiale in stile neoromanico dedicata a San Nicola di Bari. Da ricordare inoltre che Rivisondoli è nota anche per il presepe vivente e il Museo Civico dell'Arte Presepiale contenente una collezione di presepi artistici e di quadri, sculture, fotografie ed altre opere d'arte di artisti noti ed affermati.

Il visitatore potrà eventualmente abbinare la visita alla Fiera degli Appennini (l’ingresso è gratuito) e al centro storico di Rivisondoli ad una tappa nella contigua cittadina di Pescocostanzo, di tradizioni longobarde, nella vicina Roccaraso, nota stazione sciistica, o a Sulmona, storica città del poeta romano Ovidio nonché patria dei confetti. Non lontano si staglia la mole imponente del Gran Sasso.

Inoltre si potranno percorrere sentieri a piedi o in mountain-bike ed effettuare lunghe passeggiate a cavallo tra le verdi montagne abruzzesi. Gli amanti delle escursioni potranno scegliere tra itinerari ben segnalati e documentati che si snodano attraverso circa 27 km di percorsi, tra cui 7 sentieri, 2 piste ciclabili, i 2 percorsi pedonali Rivisondoli-Pescocostanzo e Rivisondoli-Roccaraso e 3 percorsi urbani di cui 2 nel centro storico.

Raggiungere Rivisondoli è facile: con l’autostrada si esce a Pescara e in meno di 1 ora si sale a Roccaraso in auto, oppure si può arrivare comodamente in treno da Roma, Pescara o Napoli e la cittadina dispone di ottime strutture alberghiere.

Per gli amanti della vacanza en plein air, è disponibile un’area di sosta per camper e caravan vicina al centro cittadino e adiacente al Campo Sportivo – Località Piè Lucente.


Per maggiori informazioni sulla fiera: http://www.ciboturismo.it/
La fiera è organizzata da Total Expo
 
segnalazione web a cura di Giuseppe serrone e Albana Ruci
Turismo Culturale
turismoculturale@simail.it

Nella Danimarca di Albert e il diamante magico Il 18 giugno in sala il cartoon tratto da novella di Kirkegaard

di Cinzia Conti

C'è un'estate d'ozio e divertimento in un piccolo paesino dove tutti ti conoscono, ci sono ginocchia sbucciate e spade di legno, ci sono frutti sgranocchiati direttamente sull'albero ancora caldi di sole, ci sono corse a perdifiato e gite avventurose su un ruscello, ci sono le stelle che incantano spuntando tra i rami degli alberi. Cose ormai un po' lontane e per questo "preziose" nella vita frenetica, super organizzata e "computerizzata" dei bambini che dal 18 giugno saranno nelle sale a guardare Albert e il diamante magico, film d'animazione danese diretto da Karsten Kiilerich e distribuito in Italia da Notorious Pictures.

C'è poi una bella storia di amicizia, l'amore incondizionato di mamma e papà che rimane tale anche quando combini dei guai e la natura incontaminata dei villaggi della Danimarca che hanno fatto sfondo all'infanzia sia del regista che dell'autore del romanzo da cui è tratto il cartoon.

E anche se il film ogni tanto cede un po' all'intento didascalico vale la pena anche per avvicinare i piccoli al libro da cui è tratta la storia, Albert, dello scrittore e illustratore danese Ole Lund Kirkegaard, che ha realizzato anche i disegni e le tavole del romanzo. Uscito nel 1968, Albert è stato premiato l'anno successivo come miglior libro per bambini dal Ministero della cultura danese. In Italia è pubblicato da Mursia assieme ad altri titoli e al libro più famoso di Kirkegaard, Tarzan di Gomma del 1975, scelto dall'Unicef nel 1981 come il miglior libro per bambini.

Albert è un monello combina guai e tutti nel suo paesino lo sanno e vanno ripetendo che "di tutte le sciagure senz'altro i ragazzini sono la peggiore...". Per riparare alla distruzione da lui compiuta della statua dell'eroe locale si va a ficcare in una strabiliante serie di avventure alla ricerca di una mongolfiera e del famoso "diamante" (che bisogna chiarirlo non ha nulla di magico come viene detto nel titolo italiano della pellicola).

E sarà il rosso dei capelli del protagonista, saranno i due goffi poliziotti che ricordano da vicino gli stralunati Cling e Clang, sarà la mongolfiera simbolo del racconto ma la storia di Albert strizza l'occhio a un'altra monella del Nord Europa l'indimenticabile Pippi Calzelunghe della svedese Astrid Lindgren. E per chi ha visto il disneyano Robin Hood sarà facile intravvedere nei due scagnozzi di Rapollo (il cattivone della situazione), che si chiamano Tonto e Gonzo, i due avvoltoi dello sceriffo di Nottigham, Tonto e Crucco.

E per vivere la fantastica avventura di Albert si può partecipare al concors andando a vedere il film presso uno dei The Space Cinema, conservando il biglietto e registrandosi sul sito di Notorius Pictures. Sarà estratto un viaggio per 4 persone (2 adulti e 2 bambini).
ansa

Ios regina delle isole ma 7 italiane in top 30

Capri, Lipari, Sicilia, Ponza, Sardegna, Ischia ed Elba. Ci sono sette italiane nella classifica delle 30 isole europee con la migliore reputazione online stilata dall'Osservatorio trivago. In una graduatoria dominata dalla Grecia - che piazza sul podio Ios, Idra e Policandro - i turisti premiano con le loro recensioni positive gli hotel di Capri (al quarto posto) e Lipari (nono).

    La Sicilia conquista l'undicesimo posto.Tripletta italiana per le posizioni dalla 17 alla 19 con Ponza, Sardegna e Ischia. Poco distante, al 25/o posto, l'Elba chiude la carrellata delle isole italiane incluse tra le migliori 30 a livello internazionale.

    Dopo la Grecia, che vede 13 isole in graduatoria, il nostro Paese è quello che conta una presenza maggiore. Alle sue spalle ci sono Spagna (4), Portogallo (3), Francia (2) e Croazia (1).
    La prevalenza di località greche e italiane premia l'area del mar Mediterraneo, con ben 22 destinazioni in classifica contro le 8 dell'oceano Atlantico, tra cui le francesi Isola d'Oléron e Isola di Rè, o mete più lontane dalla costa come le portoghesi Terceira e Sao Miguel, entrambe nell'arcipelago delle Azzorre.

Top 30 delle isole europee per reputazione degli alberghi:
Ios (Grecia): 86,22
Idra (Grecia): 85,11
Policandro (Grecia): 85,03
Isola di Capri (Italia): 84,95
Santorini (Grecia): 84,66
Mykonos (Grecia): 84,38
Naxos (Grecia): 84,33
Paro (Grecia): 84,31
Lipari (Italia): 84,18
Madera (Portogallo): 83,76
Sicilia (Italia): 82,33
Lesina (Croazia): 82,32
La Gomera (Spagna): 81,84
Spetses (Grecia): 81,83
Isola d'Oleron (Francia): 81,73
Creta (Grecia): 81,65
Ponza (Italia): 81,60
Sardegna (Italia): 81,26
Ischia (Italia): 81,18
Zante (Grecia): 81,06
Terceira (Portogallo): 80,86
Isola di Ré (Francia): 80,85
Coo (Grecia): 80,68
Sao Miguel (Portogallo): 80,49
Isola d'Elba (Italia): 80,35
Formentera (Spagna): 80,19
Rodi (Grecia): 80,14
Gran Canaria (Spagna): 79,32
Corfù (Grecia): 79,31
Lanzarote (Spagna): 79,15
ansa

Expo, Parolini: stanziati 1,6 milioni per turismo religioso

marco parolini
Milano - Nuovi fondi regionali per il turismo religioso in occasione di Expo. Il progetto di Regione Lombardia 'Dall'Expo al Giubileo', nato lo scorso mese con l'obiettivo di promuovere l'attrattività della regione e consolidare l'incoming turistico dopo l'Esposizione Universale, muove i primi passi concreti. Su proposta dell'assessore regionale al Turismo e Terziario Mauro Parolini, la Giunta ha infatti approvato la delibera che dispone lo stanziamento di 1,6 milioni di euro per finanziare progetti di sviluppo del turismo religioso. È questo dunque il primo ambito d'intervento di un piano complessivo da 6,6 milioni di euro, che interesserà altri quattro settori tematici: turismo legato alla food and wine experience, turismo business, turismo culturale collegato alle città d'arte lombarde e cicloturismo.

La Redazione
assesempione.info

Anche il Vaticano si mobilita per Civita di Bagnoregio città natale di San Bonaventura



BAGNOREGIO - ''Abbiamo avuto l'onore di ospitare Benedetto XVI nella città natale di San Bonaventura. Sarebbe bello che magari, un giorno, venisse a trovarci anche Francesco''. A lanciare l'appello, tra il serio e il faceto, è stato il sindaco Francesco Bigiotti, ospite due giorni fa ai microfoni di Radio Vaticana per dare nuova risonanza alla sottoscrizione per salvare la Città che muore attraverso il riconoscimento Unesco.
Una trasmissione radiofonica conclusa con l'impegno dell'emittente a recarsi a Civita, alla quale sarà dedicata una puntata speciale per ricordarne la storia e il fascino immortale e l'eterna lotta contro la natura, con le frane che piano piano la stanno costringendo a un lento declino.
Poi, l'invito al pontefice, e chissà che Bergoglio non prenda sul serio il messaggio del primo cittadino. Fatto sta che ieri, quando un elicottero bianco ha sorvolato la città, in tanti l'hanno immediatamente collegato con il mezzo bianco che solitamente trasporta il papa. Non è dato sapere con certezza chi fosse a bordo, ma su Facebook qualcuno azzarda che possa trattarsi di un sopralluogo aereo in vista di una futura visita.
''In questo momento l'elicottero di Papa Francesco ha fatto un giro sopra Civita...chissà che l'invito che gli ho esteso l'altro ieri durante l'intervista che ho rilasciato a Radio Vaticana non abbia avuto qualche positivo effetto'' scrive lo stesso Bigiotti sul suo profilo. In tanti, come lui, sotto sotto ci sperano davvero.
viterbonews24

Croazia, Istria. Prodotti tipici e vini, tutti gli eventi enogastronomici di Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie. ESTATE TUTTA DA GUSTARE

All’Istria Gourmet Festival anche Paolo Basso, eletto miglior sommelier del mondo nel 2013 a Tokio.

Un vero e proprio calendario dei piaceri anima l’estate delle quattro perle dell’Istria nord occidentale, in Croazia: Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie. Un territorio vario e ricco di  gusti e sapori, quello istriano, dove trovano spazio da una parte i frutti dell’Adriatico, che caratterizzano soprattutto le località costiere, e dall’altra i prodotti che vengono da coltivazioni e allevamenti dell’entroterra. Dai vini, come il Moscato dolce protagonista a Momiano, al festival dedicato al pesce a Verteneglio, ai pomodori fino al noto Istria Gourmet Festival. 

Tra vini e pomodori
Un vino
 secco e dolce, di un intenso colore giallo, che profuma di garofani selvatici, rosa e salvia. È il Moscato di Momiano, un prodotto tipico ma noto ben oltre il territorio istriano per la sua autentica prelibatezza. Sarà questo il vino protagonista della manifestazione eno-culturale “Nel regno del moscato”, che si terrà venerdì 3 luglio 2015 in una suggestiva cornice nei pressi del castello medievale di Momiano, Buie. Gli appassionati avranno la possibilità di degustare diverse varietà di differenti produttori, i cosiddetti “Moscatieri di Momiano”: Kozlović, Markežić, Sinković, Prelac e Brajko. Oltre al piacere della degustazione, ai visitatori verrà offerto un interessante programma culturale legato alla storia di Momiano e al suo castello.
Per concludere in bellezza il mese, la manifestazione gastronomica,
unica del suo genere in Croazia, dedicata alla verdura più popolare dell’estate è la Giornata dei pomodori che si tiene il 30 luglio 2015 a Umago. Un’ottima opportunità per assaggiare le diverse varietà di pomodori e per soddisfare qualche curiosità su questo ortaggio. Diversi sono i programmi di divertimento, si possono degustare i piatti a base di pomodoro e la famosa šalša, la popolare salsa di pomodori che abbinata alla pasta è parte integrante di ogni menu mediterraneo. A completare il tutto: mister pomodoro, il concorso di bellezza per premiare la varietà migliore e il più grande pomodoro di tutti.

Il pesce, protagonista dell’estate
Il 3 luglio 2015 ci sarà anche uno degli appuntamenti del Gnam Gnam Fest a Cittanova, un festival culinario che riunisce dieci manifestazioni ognuna dedicata alla valorizzazione di un prodotto tipico della zona. L’appuntamento del 3 luglio 2015 sarà dedicato ai frutti di mare dell’Adriatico.

Ma non solo gastronomia, la manifestazione è un’ottima occasione per passeggiare lungo la riva cittanovese, addentrarsi nel villaggio di pescatori, tra i negozietti con i souvenir artigianali, nel periodo in cui le giornate sono lunghe e soleggiate, il clima ideale
. Musica live accompagnerà la serata creando un’atmosfera magica e suggestiva, in perfetto stile mediterraneo.
Martedì 16 luglio 2015 a Carigador
, Verteneglio, sarà la volta invece del Carigador Fish Fest. Una rilassante serata estiva in riva al mare, il profumo del pesce fresco cotto alla griglia e la dolce melodia della fisarmonica. Sul piccolo molo, lungo il porticciolo, si svolge l’autentica festa del pesce, con le specialità culinarie, il vino istriano e i prodotti locali, accompagnati dalla musica dal vivo, che animano il romantico e suggestivo borgo di pescatori.

L’Istria Gourmet Festival
Col finire di luglio una manifestazione gastronomica di alto livello si accompagna all’appuntamento sportivo per eccellenza. Durante l’ATP Croatia Open di Umago, il torneo di tennis noto a livello internazionale, si tiene infatti l’Istria Gourmet Festival, dal 17 al 26 luglio 2015.
Per il sesto anno consecutivo, il Taste Istria Zone presenta selezionati prodotti istriani tra cui vini, oli d'oliva, tartufi, formaggi e prosciutto. Numerosi i punti di degustazione per assaporare le delizie istriane.

Quest'anno, in un ambiente appositamente progettato, Istria Gourmet Restaurant introdurrà Zigante Ristorante, un ristorante con una lunga tradizione di piatti con tartufo istriano, professionalmente preparati dallo chef Damir Modrušan. Inoltre per la prima volta, una moderna interpretazione di piatti istriani sarà rappresentata da un superbo servizio di catering di LF ristorante, noto al pubblico istriano per la creatività dello chef Robert Perić.

Non manca l’appuntamento dedicato ai vini con i
migliori sommelier internazionali e le degustazioni delle eccellenti etichette autoctone istriane. Tra gli altri sarà presente anche Paolo Basso, sommelier dal palato eccezionalmente sensibile e una grande esperienza in materia di vini rari e pregiati. Otto volte finalista nei concorsi di sommelier internazionali, ha iniziato la sua carriera professionale, vincendo il titolo di miglior sommelier nel 1997 in Svizzera, miglior sommelier europeo nel 2010, miglior sommelier del mondo nel 2013 a Tokio.

Tutti i colori dell’Istria
Coste chilometriche e spiagge accarezzate da un mare cristallino, villaggi di pescatori che colorano l’entroterra e affascinanti borghi ricchi di cultura e storia. Siamo in Istria, nella parte nord occidentale, quella più vicina al confine italiano, dove sorgono 4 perle dell’Adriatico: Umago, Cittanova, Verteneglio e Buie. Un territorio ricco di meraviglie naturali, una tradizione culinaria che gode dei prodotti locali, strutture di lusso e comfort con centri benessere all’avanguardia: tutto questo assicura una vacanza all’insegna di cultura, wellness e buona cucina. Un ventaglio di colori, profumi e sapori!
Info: Comprensorio turistico di Umago, Cittanova, Verteneglio, Buie www.coloursofistria.com

Ufficio Stampa: Studio Eidos
 

La Sagrada Familia rifatta in 3D

Il busto della nonna ricavato da una fotografia, un paralume, un bijoux, il proprio nome in rilievo sull’agenda, oggetti d’arte e di uso comune, persino un paio di scarpe... Con la stampa tridimensionale, attraverso la tecnologia della «produzione additiva», si può costruire e progettare davvero di tutto, usando diversi materiali e in tempi abbastanza 
brevi. È la macchina del futuro, ma già una realtà. Bastano uno specifico software di modellazione da applicare al computer e una stampante ad estrusione (capace di realizzare, cioè, pezzi a sezione e assemblarli a strati) e il gioco è fatto! Fra dieci anni, e forse molti meno, avremo tutti in casa una stampante 3D al fianco del nostro pc e il nostro ufficio potrà diventare un laboratorio casalingo di digital fabrication. Di apparecchi così, cm 50x50, se ne vedono già nei negozi specializzati con prezzi che vanno dai mille ai duemila euro, mentre le stampanti più sofisticate per un uso industriale oggi costano almeno 
100 mila dollari. 

Gli esperimenti di riproduzione di prototipi a tre dimensioni iniziarono a Boston (Usa) nel 1980, mentre la prima «macchina» fu perfezionata nel 2001 sempre nella capitale del Massachusetts: oggi questa tecnica di copiatura è diventata una realtà al servizio di molte aziende (soprattutto nel campo medicale e della bio-tecnologia, dove è utilizzata per creare arti artificiali perfettamente uguali agli originali) e di centri di ricerca che seguono i diversi metodi di scansione e stampa messi a punto da esperti ingegneri informatici. 

Ma stampanti 3D in stereolitografia sono in funzione anche per completare la Sagrada Família, il capolavoro architettonico di Antoni Gaudí che con le torri dal caratteristico stile neo-gotico distingue lo skyline di Barcellona: le parti mancanti della cattedrale vengono infatti riprodotte mattone per mattone in calcestruzzo e cemento sulla base di modelli in gesso ricavati dai disegni a due dimensioni lasciati dal progettista catalano, scomparso il 10 giugno 1926. Un lavoro complesso che comunque consentirà di finire l’opera fra 11 anni, in occasione del centenario della morte dell’«architetto di Dio». 
Il cantiere oggi è diretto da Jodi Coll, che lavora con la supervisione di Peter Sealy, ricercatore presso l’Harvard Design School dell’Università di Cambridge. Nel frattempo, però, i tecnici dovranno procedere anche a una ridefinizione, attraverso una progettazione digitale, dei modelli di Gaudí andati distrutti durante la guerra civile spagnola, tra il 1936 e il 1939. 

Ma le sorprese delle nuova tecnologia digitale non finiscono qui. Nel 2012 con apposite stampanti 3D (il trapano aveva le dimensioni di una stanza) sono state realizzate, in sole quattro settimane e usando 820 fogli di compensato, anche case «ecofriendly» in Danimarca, a Villa Asserbo, villaggio 60 km a nord di Copenhagen: niente betoniere, né gru o impalcature, e i costi sono stati ridotti, così come l’impatto ambientale. Persino il cibo può essere 'creato' usando una stampante 3D: negli Usa sono stati aperti ristoranti che preparano pizze, torte, biscotti e pasta con questa tecnica. In Italia la Barilla sta predisponendo un progetto che consentirà una 'personalizzazione' della pasta per quanto riguarda le forme e il tipo di impasto: un concorso ha coinvolto circa 500 designers per la creazione di modelli unici, destinati ad affiancare nei supermercati spaghetti, 
penne e rigatoni. 

Oggi è Barcellona, insieme con Amsterdam, la capitale europea delle stampanti 3D. L’università della Catalogna ha aperto un fablab (fabbrica laboratorio) che offre varie tecniche di riproduzione a disposizione degli studenti e del pubblico. Anche in Italia esistono strutture del genere: a Milano, diventata il centro propulsore dell’artigianato digitale, attualmente sono sei le 'botteghe' specializzate, un numero destinato a raddoppiare entro il 2015. «Si rivolgono a noi artigiani, piccoli imprenditori, designer, architetti, progettisti ma anche semplici curiosi: la domanda e l’offerta di tecnologie digitali si moltiplicano rapidamente, così come le innovazioni. Presto sarà pronta una 3D App che permetterà di sapere attraverso lo smartphone qual è il service più vicino a casa al quale potersi rivolgere », spiega il fisico e docente universitario Massimo Temporelli (l’inventore tuttofare di 
X-Makers, la trasmissione scientifica per ragazzi del canale DeAKids-Sky), fondatore e direttore di The Fab Lab Make in Milan, la prima realtà del genere sorta all’ombra della Madonnina: 200 mq in via Santa Marta con macchine per la prototipazione rapida (frese Cnc, plotter e laser cutter, stampanti 3D e piattaforme di elettronica programmabile). 
Le novità nel settore sono del resto all’ordine del giorno. «L’ultima? Una stampante a raggi ultravioletti 100 volte più veloce delle altre – dice Temporelli – e in grado di modulare durezza, morbidità, elasticità del materiale accorciando i tempi medi di riproduzione dell’oggetto dall’ora e mezza attuale a circa sei minuti».
avvenire

PRIMAVERA 2015 IN FIORE


Simbolo per eccellenza della primavera, anche per la stagione 2015 i fiori sbocciano sui capi e accessori facendo dei nostri guardaroba veri e propri prati fioriti! 
Inutile girarci tanto intorno. I fiori sono il simbolo per eccellenza della primavera e ogni anno, allo sbocciare di questa, tornano a fare i protagonisti. Anche per quanto riguarda il mondo dell'abbigliamento e degli accessori!

Li abbiamo visti trionfare sulle passerelle della primavera-estate 2015 sia in versione macro come quelli di Dolce & Gabbana, applicati come Alberta Ferretti e ancora, stampati come quelli di Altuzarra, solo per citarne alcuni. Ma qualunque sia lo stile o la modalità con cui si presentano, ancora una volta vogliono essere i re dei trend primaverili.

Da girasoli, tulipani, rose e margherite - tra i più gettonati - si passa a fiori astratti e stilizzati che per questa stagione colorano in maniera particolare sneakers ed espadrillas. I tessuti di gonne e abiti invece si fanno leggeri, quasi impalpabili puntando sulla vivacità di nuance accese, forti e disegni e stampe multicolor. Messo da parte il grigiore dell'inverno, le porte dei guardaroba si spalancano ad accogliere, ancora una volta, una primavera in fiore. Gonne, abiti, sneakers, ma anche bijoux e borse sono veri prati fioriti. Non resta che indossarli!

style.it

Il 2016 sarà un anno molto intenso per il Vaticano e il turismo religioso

Il 2016 sarà un anno molto intenso per il Vaticano e il turismo religioso, visto il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Ricco di eventi religiosi e in attesa di milioni e milioni di pellegrini, oltre alla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, che avverrà il 4 settembre 2016, l’altro evento clou sarà l’ostensione di Padre Pio e del santo cappuccino Leopoldo Mandic in Vaticano. Una notizia di cui si parlava da un po’, ma di cui ancora non si conosceva la data, che a quanto pare sarà proprio il 10 febbraio 2016, non a caso il mercoledì delle ceneri
Ma cos’è l’ostensione? Si parla di ostensione quando reliquie sacre o ostie consacrate vengono esposti ai fedili, in modo tale che questi ultimi possano fare loro visita.
L’ostensione dei due santi porterà moltissimi fedeli in pellegrinaggio a San Pietro per tutta la durata dell’evento, che dovrebbe corrispondere a circa due o tre settimane e già si presenta come uno dei principali e più importanti eventi clou del Giubileo 2016.
Non è un caso che a San Giovanni Rotondo l’atmosfera sia già molto carica e sentita, a causa dei preparativi già avviati per il trasferimento della salma.
Non solo Padre Pio: l’ostensione riguarderà anche il frate cappuccino Leopoldo Mantic (al secolo Bogdan Ivan Mandic), nato a Castelnuovo (nell’attuale Montenegro) nel 1866 e santificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1983.
aciclico.com

TURISMO RELIGIOSO NEL PARCO GRAN PARADISO

Santuario san Besso
Il Parco non è solo natura, flora e fauna da proteggere e contemplare, ma è anche sinonimo di tradizioni, di cultura e di devozione popolare. Numerose sono infatti le suggestioni che derivano da una religiosità autentica, legata al quotidiano, ad ogni gesto e ad ogni momento importante della vita dei valligiani. Chiunque abbia la fortuna di percorrere a piedi i numerosi sentieri di montagna o abbia visitato le piccole borgate arroccate sui pendii, si sarà certamente imbattuto in piloni votivi, cappelle in pietra, edicole e affreschi che testimoniano l’autenticità e la profondità del radicamento delle tradizioni religiose in questa parte di arco alpino.
Sono numerose le processioni e i pellegrinaggi a cui partecipano ogni anno centinaia di fedeli provenienti dalle valli del parco e dai territori circostanti: tra questi i pellegrinaggi ai Santuari di Prascondù e di Sant’Anna e la Festa di San Besso
San Besso – Val Soana (TO)
San Besso è forse un santuario un po’ atipico, collocato a 2019 metri di quota sul versante piemontese del Parco, raggiungibile solo a piedi dopo quasi due ore di cammino. Il culto del santo, che ogni anno, il 10 agosto, richiama lassù centinaia di fedeli, lo si può riallacciare certamente agli stretti legami che da sempre hanno unito le popolazioni della Val Soana con quelle di Cogne.Sempre secondo la tradizione i primi abitanti del capoluogo valdostano sarebbero giunti proprio dal Canavese e Cogne per lungo tempo sarebbe stato solo una frazione, appartenente alla diocesi di Ivrea. E ancora oggi, in occasione della festa, cognensi ecanavesani si incontrano.

Prascondù – Ribordone (TO)
Quasi un migliaio di persone, provenienti da tutto il Canavese e da Torino, si ritrova l’ultimo fine settimana di agosto di ogni anno al Santuario di Prascondù, alla testata della valle di Ribordone, nel versante canavesano del Parco, per una grande festa religioso-popolare. Il Santuario fu costruito a partire dal 1600 in un “prato nascosto” dove la Madonna era apparsa a un pastorello di nome
Giovannino Berardi. A un primo pilone votivo seguì la costruzione di una cappella dedicata alla Madonna di Loreto. Nel 1654 una valanga distrusse la cappella e in seguito venne costruita una nuova chiesa, con ampliamenti e abbellimenti successivi. Oggi è possibile vedere i resti della cappella, la chiesa e una grande foresteria, utilizzata un tempo dai pellegrini e oggi per cami giovanili. Sul piazzale si affaccia poi un altro edificio, dependance della foresteria, nella quale verrà aperta una mostra permanente sulla cultura religiosa delle valli del Parco nazionale del Gran Paradiso.

Sant’Anna – Fraz. Meinardi di Locana (TO)
Il bel Santuario dedicato a Sant’Anna, situato in località Meinardi, sorge su un terrazzamento ottenuto in parte con la costruzione di fornici che sorreggono la soletta del sagrato.
L’edificio si presenta con un’unica aula rettangolare terminante in abside semicircolare. In facciata é inserito un pronao a formare così un sagrato coperto. Il manufatto é realizzato in tecnica lapidea tradizionale, intonacata all’interno, nel sottoportico e sugli elementi decorativi di facciata. Il tetto é in orditura tradizionale e manto di copertura in lose. Sul fianco sinistro dell’edificio é inserito un basso campanile a pianta quadrata terminante a cuspide, in tangenza al sentiero che ne percorre il muro d’ambito.

L’attuale immagine del Santuario é dovuta a un intervento di riplasmazione, compiuto nel 1891 seguendo il progetto dell’ingegnere canavesano Camillo Boggio, su un manufatto preesistente. L’intervento del Boggio è evidente soprattutto in facciata dove il portico a tre campate é concluso con timpano triangolare decorato ad archetti ciechi.. Il risultato che ha ottenuto é testimonianza del ritorno al medioevo con stilemi neogotici e neoromanici propri del finere del XIX secolo.
L’interno della chiesetta votiva si presenta sobrio e ben conservato nelle sue decorazioni geometriche. Numerose sono le raffigurazioni della Santa che, seppur non siano di un particolare pregio artistico, rappresentano una testimonianza importante dell’arte povera della zona e della vocazione della popolazione verso la Sant’Anna.
Il luogo di culto è meta di un interessante pellegrinaggio, svolto ogni anno la prima settimana di agosto, lungo un bella mulattiera che dalla Fraz. Nora raggiunge l’ormai abbandonata località Meinardi.
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La Sicilia, il turismo religioso e le vie francigene

Tra le varie forme di turismo c’è quello religioso e nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco tramite la bolla pontifica “Misericordiae Vultus”, può diventare uno strumento interessante per far riscoprire luoghi che sfuggono all’immaginario collettivo. L’associazione Onlus “Amici dei cammini francigeni di Sicilia” ha presentato un progetto che è stato inserito nel piano turistico regionale 2014/2020 e in particolar modo è sostenuto dall’assessorato al Turismo regionale. Un’idea appoggiata anche dall’assessorato alla Cultura, l’Identità e il Turismo di Messina, in quanto rientra nel segmento del turismo religioso. L’appuntamento sarà per venerdì 19 giugno alle ore 10.30, dove verrà presentato l’evento “Cammini francigeni di Sicilia: la Palermo-Messina per le montagne”. Già, ma cosa ha spinto l’associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia” a interessarsi di un argomento del genere? Come si legge in un documento dell’associazione onlus, «siamo una piccola associazione di camminatori, studiosi e ricercatori e ci occupiamo di ripercorrere a piedi, o in bici, o ad asino, se avete un asino, le vie storiche di Sicilia, quel sistema intrecciato che da secoli e secoli è stato percorso da Greci, Romani, Bizantini, Arabi e cavalieri Normanni».
«Sono questi ultimi, giunti al seguito del Gran Conte Ruggiero il Normanno nel 1060, a riprendere il controllo dell’araba Siqilliyya, ripristinando il culto cristiano, edificando abbazie, monasteri e chiese-fortezze e portando anche nel sud dell’Italia la cultura francese, le canzoni dei bardi, le gesta eroiche dei paladini che conosciamo ancora oggi. La loro corte s’insedia a Palermo e controlla tutto il territorio dividendolo in diocesi e solo grazie alla precisione delle cancellerie reali abbiamo, negli atti notarili, la menzione di via francigena anche per la Sicilia. I Siculi Viandanti cercano le tracce di questo sistema di vie che ha permesso da sempre di muoversi attraverso le valli e le piane della nostra regione, verso i porti d’imbarco per l’Italia, l’Europa o la Terra Santa». Ciò che fanno è confrontare le informazioni, osservare le tracce sul terreno e i molti beni archeologici e architettonici ancora presenti rispettando la storia e il passato e stando attenti ad evitare quanto più asfalto possibile.
Sono riusciti a mettere a punto un sistema di vie che hanno come punto d’unione la via francigena: la via che da Agrigento risale verso Palermo, chiamata Magna Via Francigena; la via che da Palermo porta a Messina lungo le Madonie e i Nebrodi, chiamata “Palermo – Messina per le montagne ”; la via che da Mazara del Vallo risale verso Palermo, chiamata Via Francigena mazarense; la via romana che da Mazara porta a Siracusa, chiamata Via Selinuntina; la via che da Gela, lascia la Selinuntina e punta a Maniace ed alla sua abbazia, chiamata Via Francigena Fabaria. Un sistema di più di 1000 km di vie che permettono di camminare in zone spesso lontane dal grande turismo ma ricche di tradizioni, cultura, buon cibo e ottimi sorrisi, dove l’accoglienza è garantita da strutture convenzionate o da alloggi “pellegrini” messi a disposizione dai comuni. Sacco a pelo, materassino, bacchette da cammino o bastone, zaino leggero ed essenziale, scarpe comode e impermeabili.
Già da alcuni anni, numerosi studi scientifici di settore sulla viabilità siciliana antica, hanno riportato in luce il complesso sistema viario che attraversava (e attraversa) la Sicilia, percorrendone linee di costa e linee montane e toccando i più grandi insediamenti, indigeni prima e greci poi. Tale sistema permetteva di connettere, con precisi criteri di funzionalità, punti importanti nel territorio, insediamenti, villaggi o centri embrionali di commercio e scambio, connettendoli tra di loro per mezzo di sentieri battuti dalle popolazioni che lì abitavano sin dal XV secolo a.C. La dominazione romana, dal 260 a.C. in poi, assesta un sistema viario e, grazie all’attività dei consoli a cui la provincia era stata affidata, lo fortifica e lo mette a regime con la costruzione di una serie ponderata di stazio e mansio, stazioni di sosta e riposo per i corrieri e per le loro cavalcature, luoghi dove era possibile mangiare e fermarsi per la notte. Durante il corso di tutto il Medioevo la dominazione araba prima e normanna poi, eredita questo sistema viario. Pur non gestendolo con la stessa meticolosità delle magistrature imperiali, lo mantiene in vita attraverso l’utilizzo e l’ufficio del pellegrinaggio, che sotto la spinta dei monaci dell’Abbazia di Cluny diventa vero e proprio modello culturale, avvia quel complesso fenomeno di latinizzazione che riporterà l’araba Siqilliyya tra le terre cristiane amministrate dalle corti normanne, militarmente forti e fedeli al Papa di Roma. Pellegrinaggio che è marcia e cammino verso i luoghi santi: Roma, sede del martirio degli apostoli Pietro e Paolo; Santiago de Compostela, punto estremo della penisola europea e sede del ritrovamento delle reliquie di Giacomo il Maggiore, santo caro alle corti normanne del tempo, emblema della reconquista che ridarà ai conti normanni il controllo della Sicilia; Gerusalemme, luogo santo della vita e delle morte di Gesù Cristo, limes fondamentale che ispira venerazione e genera appartenenza in tutto quel movimento politico economico religioso che prenderà il nome di Crociate. Negli atti e nei diplomi normanni di questo periodo, appaiono così indicati confini poderali, limiti territoriali o lasciti e donazioni alle varie abbazie e santuari che riportano il toponimo di megale odos, magna via, basilike odos, via regia e per ben quattro volte, nel 1089 nel territorio di S.Filippo del Mela (Me), nel 1096 in prossimità dell’odierno comune di Castronovo di Sicilia, con l’attestazione di “Magna via francigena castronobi”, nel 1105 nel territorio di Vizzini in contrada Fabaria e nel 1267 in una pergamena che cita una via “Francigena” «qua venitur a turri Maymonis Mazariam», nella odierna Mazara del Vallo. L’associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia”, basa la sua azione su questi studi e si preoccupa di sperimentare, studiando e camminando, la fattibilità di questa rete viaria che permetteva ai pellegrini di giungere ai punti di imbarco di Mazara del Vallo ad occidente come a Messina ad Oriente.
blogtaormina.it

Cinque grandi appuntamenti con il cinema ci aspettano nei giorni del festival Letteraltura a Verbania


  Per soggiornare a Verbania Hotel Il Chiostro 
- Media Partner Turismo Culturale
http://www.chiostrovb.it/
Il Chiostro
Via Fratelli Cervi, 14 - Verbania
tel. +39 0323 404077

Ecco gli appuntamenti a Verbania giorno per giorno:


GIOVEDI’ 25 giugno
21.00 – 23.00 Cinelandia, Via Lamarmora, 16
Torneranno i prati
di Ermanno Olmi
Una commemorazione per l'anniversario della Prima Guerra Mondiale
In collaborazione con Cinelandia

"Mio padre aveva 19 anni quando si arruolò bersagliere nella Prima Guerra Mondiale" testimonia il regista Ermanno Olmi ricordando quanto il genitore , fra lacrime e parole, raccontasse a lui e al fratello di quei terribili momenti di carneficina fra Carso e Piave.

Ermanno Olmi ha realizzato sull'altipiano di Asiago a 1800 metri all'interno di una trincea Torneranno i prati per il centenario della Prima Guerra Mondiale. La sua regia si muove come un omaggio ai troppi soldati morti e nel contempo come un atto d'accusa per tutto quello che ancora non è stato riconosciuto di quel periodo che ha portato morte ovunque e sconvolto i confini dell'Europa . Una volta ancora il Maestro ha usato la camera come un monito per ricordare chi e come siamo .

VENERDI’ 26 giugno
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
Il Cervino attraverso gli occhi di Luis Trenker
Cine-incontro con Marco Ribetti, Cineteca Storica del Museo Nazionale della Montagna

Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti e con l’Associazione La Finestra sul Lago. Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro

Un omaggio cinematografico a Luis Trenker, uno dei primi e più grandi fra gli attori e registi di film di montagna. Spezzoni poetici e suggestivi tratti da Der Kampf Ums Matterhorn, del 1928, cui il regista aveva partecipato solo come attore, da La grande conquista, del 1938, di cui Trenker fu attore e regista e da The Challenge, versione per il mercato anglofono di Der Berg Ruft, girato in contemporanea nel 1938, ma con alcuni attori diversi. Tre pellicole storiche, conservate nella Cineteca Storica del Museo

Nazionale della Montagna di Torino, che raccontano in maniera romanzata le vicende che portarono alle prime salite del Cervino da parte di Edward Whymper e Jean-Antoine Carrel.

SABATO 27 giugno
19.00 – 20.00 Sala Rosmini dell’Hotel Il Chiostro (in caso di pioggia Auditorium)
Cervino: un giallo che dura 150 anni…
Mario Casella e Christian Gilardi in dialogo
Evento in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera, Rete Due

Christian Gilardi e Mario Casella presentano in anteprima a LetterAltura alcuni momenti clou dei programmi che la RSI dedicherà al centocinquantesimo anniversario della prima salita del Cervino, montagna simbolo della Svizzera.

Verranno proiettati estratti del documentario 1865: il giallo del Cervino realizzato dalla TV svizzera sui retroscena della tragica scalata. Un autentico giallo sul quale pesa un delicato interrogativo: la morte di quattro membri della cordata vincente fu causata da un tragico incidente o all’origine della loro caduta vi fu un gesto assassino con il taglio della corda che univa tutti gli scalatori?

21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
Kangchenjunga. Cinque tesori della grande neve
Cine-incontro con Marco Camandona in dialogo con Roberto Mantovani
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti
Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro

Un film che racconta la spedizione che il 18 maggio 2014 porta, in solitaria e senza ausilio di ossigeno, Marco Camandona in vetta alla terza montagna del pianeta (8586 m), il Kangchenjunga, al confine tra il Nepal e lo stato indiano del Sikkin, il più orientale tra gli Ottomila. Spettacolari immagini dedicate alla montagna, unite a momenti di vita quotidiana e di cultura delle popolazioni himalayane.

DOMENICA 28 giugno
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
L’inverno del vicino
Cine-incontro con Pietro Bagnara e Roberta Longo
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti
Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro

Il racconto della preparazione, dell’attesa e dell’ascensione della parete Fasana (Gruppo delle Grigne) nella sua impressionante veste invernale di due Ragni di Lecco, Silvano Arrigoni e Lorenzo Festorazzi. Sullo schermo, senza retorica, uno scenario alpinistico severo e inaspettato: una via su ghiaccio e misto di più di 1000 metri in un ambiente tanto bello quanto selvaggio. Un film girato da OpenCircle (Pietro Bagnara e Klaus Dell’Orto) e prodotto dai Ragni di Lecco, con il contributo del Parco Regionale Grigna Settentrionale.

Il film è sottotitolato per i non udenti. 
verbanianotizie.it

Montenegro: poliziotti serbi in campo per stagione turistica


Poliziotti serbi affiancheranno i loro colleghi montenegrini durante l'imminente stagione turistica nelle principali citta' di villeggiatura della costa adriatica del Montenegro. L'obiettivo è migliorare e rendere più efficace la lotta alla criminalita' organizzata. Il relativo accordo è stato firmato a Belgrado dal capo della polizia serba Milorad Veljovic e dal suo collega montenegrino Slavko Stojanovic. Le pattuglie congiunte opereranno dal primo luglio al primo settembre tra l'altro a Budva, Bar e Herceg Novi, alcune delle località più frequentate dai turisti serbi.

Accordi simili sono previsti fra la polizia serba e quelle di Croazia e Macedonia.(ANSAmed).