Seguire i passi degli antichi pellegrini: è questo che spinge gli oltre 300 milioni i turisti religiosi, secondo l’Organizzazione Mondiale del Commercio, a recarsi ogni anno a visitare i luoghi della fede. Da Città del Vaticano a Santiago de Compostela, da Assisi a Fatima, passando per Lourdes e la Terra Santa: sono solo alcune tra le mete più richieste da chi si mette in cammino. Il 41,4% di chi sceglie di mettersi lo zaino in spalla e partire ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni; credenti sì, ma non solo. Infatti, il turismo religioso attrae anche chi è più lontano dalla fede perché offre l’occasione di scoprirsi e conoscersi, di intraprendere un viaggio che possa realmente arricchire. Sono molti quelli che si rivolgono ad agenzie specializzate, ma c’è anche chi sceglie di organizzarsi autonomamente; poic’è chi opta per percorsi culturali, storici e artistici e chi sceglie itinerari più mistici e spirituali. Non mancano sostegno ed aiuti per chi intraprende la via del silenzio e, proprio per questo, i viaggiatori possono spesso contare sull’ospitalità di numerose strutture religiose e non solo, che ogni anno aprono le porte all’accoglienza e alla condivisione.
Turismo religioso: 330 milioni di persone all'anno nei luoghi della fede
Seguire i passi degli antichi pellegrini: è questo che spinge gli oltre 300 milioni i turisti religiosi, secondo l’Organizzazione Mondiale del Commercio, a recarsi ogni anno a visitare i luoghi della fede. Da Città del Vaticano a Santiago de Compostela, da Assisi a Fatima, passando per Lourdes e la Terra Santa: sono solo alcune tra le mete più richieste da chi si mette in cammino. Il 41,4% di chi sceglie di mettersi lo zaino in spalla e partire ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni; credenti sì, ma non solo. Infatti, il turismo religioso attrae anche chi è più lontano dalla fede perché offre l’occasione di scoprirsi e conoscersi, di intraprendere un viaggio che possa realmente arricchire. Sono molti quelli che si rivolgono ad agenzie specializzate, ma c’è anche chi sceglie di organizzarsi autonomamente; poic’è chi opta per percorsi culturali, storici e artistici e chi sceglie itinerari più mistici e spirituali. Non mancano sostegno ed aiuti per chi intraprende la via del silenzio e, proprio per questo, i viaggiatori possono spesso contare sull’ospitalità di numerose strutture religiose e non solo, che ogni anno aprono le porte all’accoglienza e alla condivisione.
Turismo religioso 'vale' 18 mld dollari
La Borsa internazionale del settore approda a Roma 21-23 giugno
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#Turismo in cammino sulle #ItalianWonderWays
Itinerario religioso Presepi viventi tra fede e testimonianza
La scenografia è allestita nel solo Sasso Caveoso, per un percorso di 1,5 Km che vedrà la presenza di 100 figurati a cui si affiancheranno visit-Attori. Per gli spettatori il costo in questo periodo sarà ridotto al prezzo di 3 euro.
Come si diventa visit-Attori? La grande novità di quest'anno è che ogni visitatore, qualora lo desideri, di affiancare i figuranti delle Pro Loco diventando un visit-Attore, svestendosi degli abiti di semplice spettatore e indossando, invece, quelli di primo attore e entrando a far parte del Presepe nelle vesti di un soldato, un pastore, un popolano, un fabbro o un sacerdote del tempio.
L'altra novità di questa VI edizione sarà una giornata speciale, il 3 gennaio 2016, dedicata all'integrazione e all'abbattimento delle barriere architettoniche con la possibilità di aprire il presepe e i Sassi alle persone con disabilità. Obiettivo? «Rendere il presepe ancora più inclusivo e partecipativo. Quest'anno, infatti, permetteremo agli spettatori di divenire parte integrante dell'evento grazie al Presepe dei Visit-Attori e poi nella giornata del 3 gennaio cercheremo di abbattere veramente ogni barriera dando la possibilità anche ai disabili di poter fare una passeggiata ammirando i Sassi e lo spettacolo in una giornata a loro interamente dedicata».
La Comunità parrocchiale di San Ciro a Caprile in Gragnano, in provincia di Napoli, promuove anche quest'anno il presepe vivente, tra innovazione e tradizione.
Sarà possibile visitare il presepe, composto da oltre 250 figuranti, in un percorso lungo e caratteristico che si snoda tra cantine, case e terreni, creando una suggestiva atmosfera. Lungo il percorso è possibile, non solo degustare alcuni prodotti tipici ma anche ascoltare la tradizionale musica popolare napoletana.
Grazie alla collaborazione con l'associazione Luci di Speranza è possibile ammirare anche delle sculture realizzate con bottiglie riciclate dai ragazzi e adulti della zona. È disponibile un servizio-navetta gratuito da Piazza San Leone (inizio corsa 17.45 - fine corsa 20.45) e sempre gratuitamente visitare il presepe vivente dalle 18 alle 20 nei giorni 26-27 dicembre e dal 2 al 6 gennaio.
Il 24 dicembre alle 22,30 si terrà come ogni anno presso il Santuario francescano di Greccio, in provincia di Rieti la rievocazione storica del primo presepe vivente del mondo.
La rievocazione storica del Presepe di Greccio del 1223 vede la partecipazione di personaggi in costumi medievali ed è realizzata in sei quadri viventi. La rappresentazione storica fa rivivere la nascita del primo presepe della storia (Natale del 1223) realizzato da san Francesco di Assisi con l’aiuto del Nobile Signore di Greccio Giovanni Velita.
Roma deve diventare l'hub del turismo religioso
Sulla necessità di evitare il turismo mordi e fuggi è intervenuto anche l'a.d. dell'Opera Romana Pellegrinaggi, Monsignor Liberio Andreatta: "Roma deve diventare l'hub del turismo religioso: non c'è solo l'udienza del Papa, non c'è solo l'Angelus". Per il Giubileo l'Opera Romana Pellegrinaggi ha creato una carta "Vatican and Rome" in accordo con Regione e Comune che consente ai pellegrini accoglienza fin dall'aeroporto, dove saranno istituiti due centri predisposti al T1 e T3. La card costerà attorno ai 90 euro, consentendo di risparmiarne 40 euro circa in tre giorni saltando le file ai musei e ricevendo inviti ad eventi nelle tre chiese giubilari: San Salvatore in Lauro, San Giovanni dei Fiorentini e la Chiesa Nuova. Alcuni alberghi a Roma, aderenti a Federalberghi, saranno inseriti nell'offerta ai pellegrini, a patto che aderiscano al codice etico, un decalogo illustrato oggi incentrato sull'accoglienza, "non dei cattolici, ma degli esseri umani, qualsiasi sia il loro credo, la loro nazionalità, le loro tradizioni" ha specificato Andreatta . l.s.
Expo, Parolini: stanziati 1,6 milioni per turismo religioso
TURISMO RELIGIOSO NEL PARCO GRAN PARADISO
Santuario san Besso |
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La Sicilia, il turismo religioso e le vie francigene
Turismo: Enit, annata si prospetta ottima, stranieri in aumento
Gli operatori di Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Francia, Penisola Iberica, paesi scandinavi sono convinti di aumentare le vendite rispetto al 2013; solo per il Belgio alcuni operatori indicano diminuzioni. Positivo l'andamento dei turisti russi e in deciso aumento l'arrivo di indiani.
I risultati dell'indagine dell'Enit sono avvalorati dalla Banca d'Italia che, nel periodo gennaio-aprile di quest'anno, registra un incremento dei viaggiatori stranieri (+3%) e il consolidamento della loro spesa turistica nel nostro Paese pari al +5,3%, (396 milioni di euro in piu' rispetto allo stesso periodo del 2013). Guardando alle destinazioni, tra le citta' d'arte s'impone Roma per il forte appeal di Papa Francesco; le localita' balneari restano ai primi posti nelle preferenze degli ospiti internazionali ma vi e' anche una forte domanda per il turismo naturalistico legato al wellness e alle vacanze attive, dove le tradizioni enogastronomiche fanno da filo conduttore. Per i tedeschi e gli austriaci, molto positive le vendite per le destinazioni di Sicilia, Sardegna, Puglia, Golfo di Napoli; stabili per l'Adriatico. Per gli spagnoli destinazioni favorite restano Roma, Venezia, Firenze, Toscana (arte e turismo rurale), Milano e i laghi del Nord Italia; territori privilegiati anche dai turisti inglesi e francesi insieme alle localita' balneari di Sardegna, Puglia, Veneto e Lazio.
Le mete piu' gettonate dai russi sono l'Emilia Romagna (grazie a numerosi collegamenti aerei), la Riviera del Veneto e la Riviera d'Ulisse, Sicilia, Sardegna, Ischia e Costiera Amalfitana, Liguria. Per la Polonia tra i TO interpellati dall'Enit segnalano un aumento quelli specializzati nel turismo religioso mentre per la Repubblica Ceca e l'Ungheria le prenotazioni maggiori sono per le Regioni del Nord Italia, facilmente raggiungibili in auto.
Tra americani e canadesi Toscana, Lazio, Veneto e Campania fra le regioni piu' richieste. Il turismo religioso caratterizza l'incoming dal Brasile e dall'Argentina. Per quanto riguarda il Medio Oriente, gli Emirati Arabi Uniti dimostrano un interesse in fase di alta crescita per il nostro Paese, in particolare verso le classiche citta' d'arte e per le localita' della Sardegna e della Costiera Amalfitana. Tra gli operatori indiani, 8 su 10 hanno dichiarato vendite in aumento, con incrementi compresi tra l'8 e il 35%. Rispetto al passato le grandi citta' d'arte lasciano spazio ad altre localita' come il lago di Como, Napoli, Sicilia, Capri, Sorrento, Assisi, Portofino e Bologna, Alberobello e Cilento. I cinesi privilegiano le grandi citta' d'arte, Milano per lo shopping, ma anche localita' piu' piccole quali Bologna, Piacenza, Padova, Pompei, Sorrento, Siena, Verona, Cinque Terre. Per l'estate 2014, il trend delle vendite della nostra destinazione da parte dei principali TO giapponesi e' variegato: per i piu' risulta in crescita, per altri ci sono difficolta' a mantenere il livello dell'estate precedente e infine solo per qualcuno rimarra' stabile. (AGI) .
Pasqua: cresce turismo religioso grazie a papa Bergoglio
Quest'anno i turisti preferiscono curare lo spirito: I viaggi nelle localita' della fede superano quelli a destinazioni con persorsi legati al cibo. Lo rivela un'indagine di Allianz Global Assistance
Pellegrini all'alba
Il buio è ancora fondo quando un gallo canta, stridulo. È bello sentirlo, promessa nell'oscurità. Continuiamo ad andare, di buon passo. Nei campi, le corolle dei fiori ancora chiuse. Da est si allarga un chiarore rosa. Un velo di nebbia si alza dalla terra, fantasmatico, e svanisce.
Il sole si leva all'orizzonte: lento, rosso, regale. Come a un segnale, gli uccelli prendono a cantare. Un'imposta si apre, nelle case si accendono le luci. Il nuovo giorno che si alza ci commuove - i nostri passi ora più veloci, e più certi. Quelle che sotto la luna sembravano anime in pena si rivelano chiome di alberi ancora nude, ma già coperte di gemme. Dall'oceano nuvole gonfie scaricano sui campi, come una benedizione, una pioggia fresca. Splendono le calle selvatiche, sul sentiero per Santiago. Che miracolo, questa luce di alba che ha vinto la notte, una volta ancora.
Bergamo pubblica “Bergamo terra di fede e cultura”, il catalogo dedicato al turismo religioso
«Bergamo è una terra di grande religiosità, ricca di un patrimonio storico, artistico e culturale che si è conservato magnificamente – afferma Silvano Ravasio, presidente di Turismo Bergamo -. Quello che stupisce è il numero sempre maggiore di pellegrini che visitano sia i luoghi di Papa Giovanni XXIII, a partire da Sotto il Monte, suo paese natale, sia i numerosi santuari che costellano la nostra provincia, segno di una tradizione religiosa ancora viva. Il catalogo che abbiamo preparato vuole essere uno strumento agile, semplice e utile a suggerire alcuni itinerari per noi interessanti sia sotto il profilo religioso che architettonico».
Il catalogo si apre con l’immagine della scultura che si trova nel cortile della casa natale di Papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte (opera di Carlo Balljana e Diotisalvi Perin) e che rappresenta il Papa Buono a colloquio con i suoi genitori. All’interno le proposte articolate sono tre: “Sulle orme di Papa Giovanni” e gli “Itinerari Mariani” e “I grandi capolavori”.
Il primo itinerario propone i luoghi più significativi dell’infanzia e della vita di Papa Giovanni XXIII: la casa natale, S.Maria in Brusicco, Ca’ Maitino, l’Abbazia di Sant’Egidio, il Santuario della Madonna del Bosco ad Imbersago e quello della Madonna della Cornabusa a Sant’Omobono Terme.
Ricca di suggerimenti è la sezione dedicata agli “Itinerari Mariani”. «Nella nostra provincia ci sono tantissimi santuari – spiega Ravasio -. Se ne contano oltre cento, alcuni molto noti a livello nazionale, come il Santuario di Caravaggio, altri solo a livello regionale o provinciale, come il Santuario della Cornabusa o quello di Ardesio. Tutti hanno storie molto belle e sono segno di una fede profonda e di una grande tradizione cristiana».
L’itinerario mariano di Turismo Bergamo parte dalla città con il Santuario della Beata Vergine Addolorata in Borgo Santa Caterina, tocca quello dedicato alla Madonna della Castagna (in via Fontana) per poi proseguire verso Stezzano con quello della Madonna dei Campi e salire verso Sombreno al Santuario della Natività della Beata Vergine. Di lì si dirige verso la Valle Brembana per raggiungere il Santuario della Madonna del Perello ad Algua, quello della Madonna della Costa a San Giovanni Bianco e della Madonna della Foppa a Gerosa. Dalla Valle Brembana al territorio valdimagnino dove, oltre al Santuario della Cornabusa, viene segnalato il Santuario della Madonna del Castello ad Almenno San Salvatore.
Anche la pianura è ricca di proposte: il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, la Madonna delle Lacrime a Treviglio e il Santuario della Bassella a Urgnano.
Dalla pianura ai laghi per visitare la Madonna della Torre a Sovere. E dai laghi alla Val Seriana, dove l’itinerario tocca ben sei luoghi sacri: ad Ardesio La Madonna delle Grazie, a Colzate San Patrizio, a Pradalunga della Forcella, ad Oneta la Madonna del Frassino, a Vallalta di Albino la Beata Vergine di Altino e a Nembro la Beata Vergine dello Zuccarello.
Chiude il catalogo la sezione dedicata a “I grandi capolavori”, che brevemente introduce il pellegrino ad alcune delle più importanti opere della terra orobica: la Basilica di Santa Maria Maggiore in città, l’Abbazia di Pontida, la Basilica di Alzano Lombardo, la Chiesa dei Disciplini con la Basilica di Santa Assunta a Clusone, la Chiesa e il Convento di San Bernardino a Caravaggio e le chiese del parco del Romanico negli Almenno. I tre principali musei di arte sacra della provincia chiudono la sezione: Bernareggi di Bergamo, S. Martino di Alzano Lombardo e quello dell’Abbazia benedettina a Pontida.
Il catalogo è diffuso gratuitamente da Turismo Bergamo.
Pellegrini in India
Il Taj Mahal.
Viaggio in India 1986: Giovanni Paolo II prega sulla tomba
del Mahatma Gandhi a New Delhi (foto Giuliani).
Sarà presentata venerdì la Borsa Internazionale del Turismo religioso
L'appuntamento con BITREL -che si svolgerà dal 26 al 28 novembre 2010 - prevede una serie di eventi e spazi "di incontro e confronto", ospitati in tre sedi prestigiose: Palazzo Dogana a Foggia, Convento dei Frati Minori Cappuccini e Chiostro comunale di San Giovanni Rotondo e Castello di Monte Sant'Angelo.
La Borsa Internazionale del Turismo Religioso e dei Cammini dello Spirito è una manifestazione organizzata dalla Regione Puglia, di concerto con la Provincia e la Camera di Commercio di Foggia, il Parco Nazionale del Gargano, Promodaunia, Settimana Santa in Puglia ed i Comuni di Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo , ente capofila cui è delegata l'organizzazione generale
Il programma della Borsa Internazionale del Turismo Religioso e dei Cammini dello Spirito sarà illustrato da Federico Massimo Ceschin, responsabile dello staff del sindaco di San Giovanni Rotondo e redattore del progetto
fonte teleradioerre.it
Le potenzialità del turismo religioso nella Città Metropolitana di Reggio Calabria
di Enrico Costa
Il turismo religioso può rappresentare un concreto fattore di sviluppo, oltre che di ulteriore fattore di auto identificazione culturale, per il territorio di Reggio Città Metropolitana.
Si tratta di un fenomeno che, per quanto riguarda il nostro paese, negli ultimi anni ha fatto registrare una vera e propria impennata, e l’ampiezza del fenomeno sottende potenzialmente una rilevante realtà economica, tutta da costruire e/o consolidare.
Dobbiamo però chiarirci sulla natura del fenomeno “turismo religioso”: anche se turismo religioso e pellegrinaggio sono realtà che trovano entrambe il loro presupposto nell’esistenza di santuari, od altri luoghi di culto frequentati da secoli, anche se per esercitare entrambe le forme di “mobilità” religiosa occorre viaggiare, pernottare, consumare pasti, il turismo religioso non è il classico pellegrinaggio.
Per turismo religioso si intende infatti quel tipo di turismo che ha come principale motivazione la visita nei luoghi sì religiosi, e quindi apprezza la loro essenza religiosa, oltre alla bellezza ed alla valenza artistica e culturale, i valori paesaggistici ed il loro inserimento nel contesto territoriale e sociale, ma può essere svolto anche da chi religioso non è.
Non è quindi un fenomeno da trascurare, né da considerare con sufficienza snobistica, perché la sua continua crescita ha addirittura motivato la “Borsa internazionale del Turismo religioso e delle Aree protette” (Aurea), ormai alla quarta edizione, che ha luogo a San Giovanni Rotondo, la “Città di Padre Pio”, per promuove l’incontro fra fruitori di pellegrinaggi ed organizzatori e animatori di pellegrinaggi e di turismo religioso.
Si tratta di una realtà che coinvolge più di 300 milioni di persone l’anno, ed un giro di affari di oltre 18 miliardi di dollari: 4,5 soltanto per quanto riguarda l’Italia, un autentico record negli ultimi due anni, con più di 40 milioni di persone in movimento (una crescita totale del 20%, ben oltre l’annata del Giubileo 2000, con più di venti milioni di pernottamenti).
Una realtà che, per espandersi ulteriormente, non può ammettere improvvisazioni, ma che dovrà basarsi sulla padronanza, da parte di programmatori ed operatori, dei dati di base (geografia, storia, climatologia). Ma anche sulla conoscenza delle lingue parlate dagli operatori e dai turisti, sul come arrivare, sul come spostarsi, sul dove alloggiare, sul cosa vedere, sugli itinerari da seguire, sulle attività ricreative, sui cibi e sulle tipici delle gastronomie locali, sulla sicurezza personale e sul tempo a disposizione dei singoli e dei gruppi.
Se il Cammino di Santiago de Compostela in Galizia – con i pellegrini che diretti al santuario con la tomba di San Giacomo percorrono un itinerario che attraversa la Francia e la Spagna riconosciuto dal Consiglio d’Europa – rappresenta una realtà consolidata, veicolo culturale e spirituale di grande rilievo, radicata fin dal Medioevo e quasi inarrivabile, con le città della Galizia che vantano il 41,2% del turismo religioso europeo, con Lourdes al 35,6% e Fatima al 29,8%.
Il “turismo religioso” non riguarda soltanto i luoghi della fede cristiana, ma è radicato anche nelle altre grandi religioni monoteiste, dall’Islam (basti considerare il grande pellegrinaggio alla Mecca) all’Ebraismo, ed addirittura le precede (un esempio per tutti: basti pensare al pellegrinaggio al tempio di Menfi nell’antico Egitto), coniugando spiritualità con valori altrettanto elevati sul piano storico ed artistico. Se Gerusalemme riesce ad attirare Ebrei, Cristiani e Musulmani, è indubbia l’attrattività, per i Cristiani, di una città come Roma con le testimonianze del cristianesimo delle origini e dei martiri fino al rinascimento ed al barocco e con la presenza del Vaticano, e di una regione come l’Umbria e la spiritualità dei luoghi francescani, ma anche della la Basilica di Sant’Antonio da Padova, del santuario della Madonna di Loreto e della Madonna di Pompei, fino al più recente culto riservato a Padre Pio di Pietrelcina nel santuario di San Giovanni Rotondo (peraltro rilevante architettura del ’900, opera di Renzo Piano).
Gli italiani che partono alla scoperta nel nostro paese dei tanti santuari, monasteri ed eremi presenti ovunque sul territorio, ed in Italia più che altrove (all’incirca circa centomila chiese, oltre ad almeno millesettecento santuari), vengono stimati in 35 milioni l’anno: 14 milioni di pellegrini in senso stretto ai quali vanno aggiunti 21 milioni di turisti spinti da motivazioni culturali che, in vacanza, soggiornano nei monasteri, trovano accoglienza negli eremi, ed ospitalità nelle case delle congregazioni religiose, o più semplicemente visitano, alla ricerca di opere d’arte poco note ma non per questo poco rilevanti, custodite ed esposte nei conventi, nei santuari e nei musei diocesani spesso tagliati fuori dai circuiti turistici “laici”. E non si tratta soltanto di un’utenza anziana o poco colta, tutt’altro. Anzi, è un turismo dinamico e di qualità.
Ce n’è abbastanza per giustificare la ricerca di nuovi siti ed il disegno di nuovi itinerari, e quindi la conoscenza, la promozione e il recupero degli itinerari religiosi meno praticati, cercando e ricercando fra le numerose località .poco note ed ingiustamente sottovalutate, com’è il caso della Calabria con i suoi angoli segreti e con i paesaggi spesso mozzafiato.
La Calabria, che può vantarsi di emergenze monumentali e di siti religiosi di rara fascinazione (oltre alle memorie dell’approdo nel reggino, sulla via di Roma, di Paolo di Tarso – Atti 28,13: «Di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l’indomani arrivammo a Pozzuoli» –, l’Apostolo fondatore nel 56 d. C. della Chiesa di Reggio Calabria, sono ben note la Certosa di Serra San Bruno nel cuore delle Serre, il Santuario di San Francesco da Paola, il complesso di Santa Maria dell’Isola a Tropea, l’Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore e la Cattedrale di Gerace per non citare che i luoghi già ampiamente noti da valorizzare ulteriormente in una logica integrata), ma anche di una tradizione spirituale diffusa che continuamente si rinnova anche con fenomeni di religiosità di massa (apparizioni mistiche, messaggi soprannaturali, miracoli e profezie, stigmatizzati, carismatici, come Natuzza Evolo a Paravati, fratel Cosimo a Placanica, ed altri veggenti) non può rimanere tagliata fuori dal “turismo religioso”. E con la Calabria anche la Provincia di Reggio, futura Città metropolitana, deve entrare in questi circuiti, dove il bene religioso, spesso localizzato in siti di grande pregio, deve essere visto quale risorsa potenziale per uno sviluppo sostenibile del territorio.
I presupposti, dal Tirreno allo Ionio, dalla collina alla montagna, ci sono tutti, perché il turismo non può essere fatto soltanto di mare, di spiagge e di sole, e perché non mancano né luoghi né memorie, né siti fascinosi, né architetture rilevanti, né tradizioni ancora vivissime al punto di essere fatte proprie, in modo assolutamente improprio dalle organizzazioni ’ndranghetiste al punto tale che a Polsi, proprio ieri, 29 settembre, festa di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato (ed assurdamente autoproclamato dalla ’ndrangheta come “proprio” protettore), Stato e Chiesa, con una “parole d’ordine” molto efficace come «La ’ndrangheta non profani queste zone», e «Restituire il luogo si culto ai valori della legalità» («Il santuario sia luogo di fervente preghiera», ha scritto lo stesso Pontefice), si sono solennemente “riappropriati” del Santuario della Madonna della Montagna da secoli luogo di culto molto partecipato e di sentita spiritualità e profanato dalla peggiore criminalità.
Ma in provincia di Reggio Calabria non c’è soltanto il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi, nel cuore dell’Aspromonte, che non solo può ma dovrebbe diventare il “perno” di tutta l’operazione “turismo religioso” metropolitano.
Sono molti i luoghi di culto rinomati, che possono essere oggetto di indagine al fine da individuare, dopo opportuna selezione, una rete territoriale e quindi degli itinerari turistico religiosi proponibile ad un’utenza turistica “esterna”, ma anche “interna” ad una regione che molto spesso non conosce a fondo se stessa, e che va anch’essa incoraggiata. Si va da Ardore (Santuario della Madonna della Grotta) a Bagnara Calabra (Santuario di Maria Santissima del Carmelo); da Bianco (Santuario di Maria Santissima di Pugliano) a Bivongi (Santuario di Mamma Nostra, Chiesa normanna di San Giovanni Vecchio, Basilica di San Giovanni Therestìs e Chiesa di San Giovanni Decollato); da Bova (Santuario Theotokos) a Bova Marina (Santuario della Madonna del Mare); da Bruzzano Zeffirio (Santuario della Madonna della Catena) a Cardeto (Santuario della Madonna di Mallamace); da Cittanova (Chiesa del Rosario, di San Rocco, e Chiesa Madre) a Delianuova (Santuario di Maria Santissima Annunziata); da Gerace (Cattedrale, Santuario di Nostra Signora di Prestarona, Santuario di Santa Maria delle Grazie e Chiesa di San Francesco) a Gioiosa Ionica (Santuario di San Rocco); da Mammola (Santuario di San Nicodemo, Chiesa dell’Annunziata, Chiesa Madre e Monastero di Santa Barbara) a Melito Porto Salvo (Santuario di Santa Maria di Porto Salvo); da Molochio (Santuario della Madonna di Lourdes) a Motta San Giovanni (Santuario di Maria Santissima del Leandro); da Oppido Mamertina (Santuario di Maria Santissima Annunziata a Tresilico e Santuario di Maria SS.ma delle Grazie) a Palmi (Duomo, Chiesa dei Monaci, Parrocchia dell’Immacolata e San Rocco, Chiesa di Sotterra, Santuario della Madonna del Carmine, Santuario della Madonna della Neve, Santuario di Maria Santissima del Carmelo e Santuario di Monte Sant’Elia); da Pazzano (Santuario della Madonna della Grotta di Monte Stella) a Placanica (Santuario Mariano della Madonna dello Scoglio); da Reggio Calabria (Duomo e Santuario della Madonna della Consolazione) a Riace (Chiesa dei SS.mi Cosma e Damiano e Chiesa dello Spirito Santo); da San Giovanni di Gerace (Santuario di Santa Maria delle Grazie) a San Lorenzo (Santuario della Madonna della Cappella); da San Procopio (Santuario di Maria Addolorata) a Seminara (Santuario della Madonna dei Poveri); da Sinopoli (Santuario di Santa Maria di tutte le Grazie) a Staiti (Santuario di Maria Santissima dei Tridetti), fino a Stilo (Duomo, Cattolica, Chiesa di San Francesco e resti del Monastero basiliano).
E non mancano gli eventi come il pellegrinaggio a Polsi che culmina con i festeggiamenti annuali del due settembre, l’oceanica processione reggina della Vara che racchiude l’effige della Madonna della Consolazione che il secondo sabato di settembre, qualsiasi cosa accada e qualunque evenienza si verifichi, ha luogo sempre e comunque da secoli, i grandi festeggiamenti estivi di Palmi (feste di San Rocco, di Maria Santissima della Lettera, o Varia di Palmi, e di Maria Santissima della Montagna sul Monte Sant’Elia), di Siderno (festa di Santa Maria di Porto Salvo) e di Melito Porto Salvo (anche qui festeggiamenti per Santa Maria di Porto Salvo, la cui effige è custodita per gran parte dell’anno nella chiesa principale del fascinoso borgo di Pentedattilo).
Così come non mancano ipotesi affascinanti di itinerari religiosi ben strutturati ed integrati in contesti naturalistico ambientali e paesaggistici di grande qualità e di innegabile fascino, con sempre presente lo scenario dell’Aspromonte.
Si va da un itinerario sulla “fede aspromontana” (che ruota su Polsi, nella Vallata del Bonamico, Zervò e Montalto, nel contesto naturalistico e paesaggistico di Montalto, Saba Sibilia, la parte alta della Fiumara Bonamico, i Piani di Zervò, la Dorsale Tabulare e del “cuore” del Parco Nazionale dell’Aspromonte),
ad un itinerario sull’“ascetismo medievale” (sul versante tirrenico, nel contesto naturalistico e paesaggistico del Monte Sant’Elia, della Costa Viola, della Limina, della Fiumara Amendolea, del Torrente Casalnuovo e di quel versante del Parco Nazionale dell’Aspromonte)
ad un itinerario sugli “antichi santi italo-greci”, con i relativi riti d’ispirazione bizantina (sul versante ionico, nel contesto naturalistico e paesaggistico della Vallata dello Stilaro, delle cascate del Marmarico, del Monte Stella, del Monte Consolino, della Fiumara di Gerace, della Fiumara Amendolea e del corrispondente versante del Parco Nazionale dell’Aspromonte).
a due itinerari dei “santuari mariani”, il primo sul versante tirrenico (nel contesto naturalistico e paesaggistico e paesaggistico dello Stretto di Messina, della rupe di Scilla, della Costa Viola, del Monte Sant’Elia, della Piana degli ulivi e delle cosiddette Dolomiti del Sud, un itinerario) che, con il successivo, “avvolge” il territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte), ed il secondo itinerario mariano che si sviluppa sul versante ionico (nel contesto naturalistico e paesaggistico della rupe di Pentadattilo, della Fiumara di Melito, della Fiumara dell’Amendolea, di Capo Spartivento, della costiera dei gelsomini, di Capo Bruzzano, della Fiumara Bonamico, della Vallata delle Grandi Pietre, della Fiumara Condojanni, della Fiumara Allaro e della Fiumara Stilaro)
Una logica pianificatoria a scala metropolitana, che consideri tutta una serie di attrattività integrative, come le infrastrutture, i servizi e le reti, nonché le ricettività esistenti e potenziali, oltre all’enogastronomia, potrà trasformare un’arida elencazione di siti come la precedente in una ben precisa fisionomia di una “offerta religiosa” in grado di attrarre ed intercettare flussi turistici che, soprattutto in un momento di crisi come l’attuale di un’offerta turistica essenzialmente balneare e con evidenti limiti strutturali che “convivono” con punti di autentica eccellenza, potrà rilanciare la realtà turistica regionale ed anche, dal nostro punto di vista, metropolitana.
A Santiago de Compostela il II Congresso mondiale di pastorale dei pellegrinaggi. In cammino verso i luoghi cari alla pietà popolare, per rinnovare la vita cristiana
DA SANTIAGO DE COMPOSTELA
MICHELA CORICELLI - avvenire.it
Crocevia di fede, cultura, accoglienza: il pellegrinaggio come «cammino di evangelizzazione ». Non è affatto casuale che il secondo Congresso mondiale di pastorale dei pellegrinaggi e santuari – che si concluderà a Santiago di Compostela domani sera – faccia riferimento a Emmaus come «paradigma del pellegrino». Diciotto anni dopo la prima edizione, che si celebrò a Roma, il capoluogo della Galizia ospita l’incontro in coincidenza con l’Anno Santo compostelano. Oltre 250 persone di 74 Paesi e dei cinque continenti – vescovi, sacerdoti, rettori di santuari, membri di associazioni ecclesiastiche e agenzie che organizzano pellegrinaggi – si confrontano, in questi giorni, su temi chiave: dall’accoglienza personalizzata alle celebrazioni della Penitenza e dell’Eucarestia al termine del pellegrinaggio; dalla pietà popolare ai santuari come risorsa di evangelizzazione delle Chiese che rinascono; dalla pastorale per i pellegrini alla collaborazione con gli enti civili.
Bentoglio: accoglienza, sfida pastorale. «L’obiettivo prioritario del Congresso – come aveva spiegato il sottosegretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti e itineranti, padre Gabriele Bentoglio – è aumentare la consapevolezza che il pellegrinaggio è una grande risorsa di fede e cultura e dunque vale la pena migliorare senza pausa le strutture di accoglienza e offrire i mezzi opportuni per l’assistenza pastorale di coloro che si avvicinano al luogo di fede». Il messaggio di Benedetto XVI al Congresso – inviato attraverso il presidente del Pontificio Consiglio per i migranti, l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, e l’arcivescovo di Santiago, Julian Barrio – ricorda che la riflessione fondamentale dell’appuntamento riguarda i «pellegrinaggi ai santuari, come manifestazione di vita cristiana e spazio di evangelizzazione ».
Vegliò: proposta d’incontro con Dio. Quel messaggio serve da orientamento dei lavori del Congresso: in esso sono contenute «cinque idee» fondamentali, spiega Vegliò. Ma come «approfondire la potenzialità evangelizzatrice dei pellegrinaggi»?. In primis avvalendosi «dell’attrattiva che li caratterizza». Ma ci sono altri passaggi: «Dobbiamo curare il tipo di accoglienza che forniamo» e «sintonizzarci sulle domande che sgorgano dal cuore del pellegrino». Non basta: «La nostra proposta deve essere fedele al carattere cristiano del pellegrinaggio, senza riduzionismi» e inoltre bisogna «aiutare a far scoprire al pellegrino che il suo cammino ha una meta precisa ». In sintesi, «cercare di condurre le persone a Cristo». Inevitabile il richiamo alle parole di Giovanni Paolo II quando invitava ad «approfittare pastoralmente di queste occasioni, magari sporadiche, dell’incontro con anime che non sempre sono fedeli a tutto il programma di una vita cristiana, ma che qui vengono guidate da una visione alle volte incompleta della fede, per cercare di condurle al centro dell’unica salda pietà, Cristo Gesù, Figlio di Dio Salvatore». Fondamentale, quindi, come indica il messaggio di Benedetto XVI, è la cura dell’accoglienza in tutti i suoi dettagli, dai più semplici all’accompagnamento personale, sottolinea Vegliò. Il tutto, senza mai dimenticare che «la vera meta del pellegrinaggio non è esso stesso, né un luogo concreto », ma l’incontro con Dio.
Barrio: pellegrini, testimoni di Gesù. Con un intervento dedicato ai Cammini di Emmaus e di Santiago, Barrio ha messo l’accento sui pellegrini come «testimoni di Cristo risorto»: «Il pellegrinaggio è un fatto spirituale che può portare chi non lo possiede ad accogliere il dono della fede» oppure può «rivitalizzarlo in coloro che già lo possiedono».
Turismo religioso, una nuova fiera a Bergamo
Al segmento è dedicata la manifestazione fieristica "Il cammino dello spirito-Luoghi e percorsi", che si svolgerà dal 24 al 25 settembre 2010, presso la fiera di Bergamo, organizzata da Gecoplan srl in collaborazione con il Gruppo Editoriale Viator, e il patrocinio della Diocesi di Bergamo e del benestare dell'Ufficio nazionale per la Pastorale dello Sport, del turismo e del tempo libero della Conferenza Episcopale Italiana.
Nei due giorni della manifestazione verranno presentate le proposte di espositori e seller (animatori parrocchiali, incaricati diocesani e tour operator specializzati) tra cui itinerari, già conosciuti o inediti, che possano coniugare il bisogno di spiritualità a quello artistico e culturale, proponendo le eccellenze dell'offerta turistica regionale, nazionale ed internazionale.
Il clou della manifestazione sarà il convegno dal titolo "Da Gerusalemme. Il viaggio nelle tre religioni monoteiste" che sabato 25 settembre alle 10.30 vedrà la partecipazione di rappresentanti della religione cattolica, della religione e cultura islamica e della religione e cultura ebraica.
affaritaliani.it
È Lui il bastone del nostro cammino
La salita. È l’elemento che caratterizza la nostra prima tappa sul 'Camino de Santiago'. Che l’accompagna, la racconta. Su verso O’ Cebreiro, 12 chilometri da Vega de Valcarce, 600 metri di dislivello, fino a raggiungere quota 1293, splendido balcone sulle valli galiziane. Salita come metafora della vita, come faticosa crescita, insieme.
Aiutando chi, meno abituato, arranca sulle volte del sentiero. Insieme come abbiamo passato la notte, tutti e cinquanta nella grande palestra del paese.
Negli albergue, gli ostelli per pellegrini, non c’era posto per tutti. E allora fuori stuoini e sacco a pelo per un sonno rigeneratore prima di affrontare la salita. Sveglia alle 5.30, colazione comunitaria (anche così ci si conosce meglio). Una preghiera al Signore, di ringraziamento e di richiesta di sostegno, 'bastone del nostro cammino'. Gli incontri con Lui, lungo il nostro sentiero, si ripetono.
Ogni chiesetta è aperta per i pellegrini, col tavolo dove apporre i timbri sulla 'Credential del Peregrino' per documentare di aver percorso almeno 100 chilometri a piedi e ottenere la Compostela, il documento che certifica la partecipazione al 'Camino'.
Così nella minuscola San Juan Bautista a Ruitelan, nell’aerea San Andreas a La Faba (siamo a più di metà tappa e c’è anche una freschissima fontana) e nella bellissima chiesa preromanica di Santa Maria a Real a O’Cebreiro.
Occasioni di preghiera, a piccoli gruppi, mentre la fila si sgrana. Ma nessuno è lasciato da solo. Chi ha più fiato ed esperienza dà una mano ai novelli. Compaiono le prime vesciche e i miracolosi cerotti che tutti i camminatori conoscono bene. Intanto il sentiero sale nel bosco di querce e castagni, seguendo il corso del rio Valcarcel, prima in terra poi a pietroni, lucidati dal passaggio di migliaia di pellegrini. E sono proprio tanti quelli che incontriamo.
Un saluto e via. Il sentiero esce dal bosco, tra praterie e profumati cespugli di macchia. Ecco la grande lapide che segna il confine tra la Castiglia e la Galizia e che ci annuncia 152,5 chilometri a Santiago. Un ultimo strappo e siamo a O’Cebreiro, dove nel 1207 un gruppo di monaci costruì un ospedale per i pellegrini.
Noi, invece, siamo attesi da un’altra accogliente palestra.
Turisti e turiste poco vestite? Nella Città del Vaticano non si entra!
Il nuovo decreto, in particolare sembra volto a “colpire” coloro che utilizzano shorts e abbigliamento che lasci le spalle nude, e sta costringendo numerosi turisti ad arrancare alla ricerca di negozi per comprare scialli, sciarpe e paia di pantaloni più idonei al superamento del “blocco di frontiera”. L'Impudico abbigliamento era stato specificatamente escluso da San Pietro per decenni ed i funzionari del Vaticano sono particolarmente allenati nell'individuare gli abbigliamenti inappropriati tra il grande flusso di fedeli e visitatori che acce nella Città del Vaticano. C'è comunque un po' di malumore tra gli abitanti della zona intorno al Vaticano, dato che anche solo per accedere in farmacia, ufficio postale è ora richiesto un abbigliamento più formale, e molti romani sono rimasti sconcertati da questo giro di vite a reprimere alcune forme di abbigliamento estivo.
ilturista.info