PRIMAVERA 2015 IN FIORE
Simbolo per eccellenza della primavera, anche per la stagione 2015 i fiori sbocciano sui capi e accessori facendo dei nostri guardaroba veri e propri prati fioriti!
Inutile girarci tanto intorno. I fiori sono il simbolo per eccellenza della primavera e ogni anno, allo sbocciare di questa, tornano a fare i protagonisti. Anche per quanto riguarda il mondo dell'abbigliamento e degli accessori!
Li abbiamo visti trionfare sulle passerelle della primavera-estate 2015 sia in versione macro come quelli di Dolce & Gabbana, applicati come Alberta Ferretti e ancora, stampati come quelli di Altuzarra, solo per citarne alcuni. Ma qualunque sia lo stile o la modalità con cui si presentano, ancora una volta vogliono essere i re dei trend primaverili.
Da girasoli, tulipani, rose e margherite - tra i più gettonati - si passa a fiori astratti e stilizzati che per questa stagione colorano in maniera particolare sneakers ed espadrillas. I tessuti di gonne e abiti invece si fanno leggeri, quasi impalpabili puntando sulla vivacità di nuance accese, forti e disegni e stampe multicolor. Messo da parte il grigiore dell'inverno, le porte dei guardaroba si spalancano ad accogliere, ancora una volta, una primavera in fiore. Gonne, abiti, sneakers, ma anche bijoux e borse sono veri prati fioriti. Non resta che indossarli!
style.it
Il 2016 sarà un anno molto intenso per il Vaticano e il turismo religioso
Il 2016 sarà un anno molto intenso per il Vaticano e il turismo religioso, visto il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco. Ricco di eventi religiosi e in attesa di milioni e milioni di pellegrini, oltre alla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, che avverrà il 4 settembre 2016, l’altro evento clou sarà l’ostensione di Padre Pio e del santo cappuccino Leopoldo Mandic in Vaticano. Una notizia di cui si parlava da un po’, ma di cui ancora non si conosceva la data, che a quanto pare sarà proprio il 10 febbraio 2016, non a caso il mercoledì delle ceneri.
Ma cos’è l’ostensione? Si parla di ostensione quando reliquie sacre o ostie consacrate vengono esposti ai fedili, in modo tale che questi ultimi possano fare loro visita.
L’ostensione dei due santi porterà moltissimi fedeli in pellegrinaggio a San Pietro per tutta la durata dell’evento, che dovrebbe corrispondere a circa due o tre settimane e già si presenta come uno dei principali e più importanti eventi clou del Giubileo 2016.
Non è un caso che a San Giovanni Rotondo l’atmosfera sia già molto carica e sentita, a causa dei preparativi già avviati per il trasferimento della salma.
Non solo Padre Pio: l’ostensione riguarderà anche il frate cappuccino Leopoldo Mantic (al secolo Bogdan Ivan Mandic), nato a Castelnuovo (nell’attuale Montenegro) nel 1866 e santificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1983.
aciclico.com
TURISMO RELIGIOSO NEL PARCO GRAN PARADISO
Santuario san Besso |
Il Parco non è solo natura, flora e fauna da proteggere e contemplare, ma è anche sinonimo di tradizioni, di cultura e di devozione popolare. Numerose sono infatti le suggestioni che derivano da una religiosità autentica, legata al quotidiano, ad ogni gesto e ad ogni momento importante della vita dei valligiani. Chiunque abbia la fortuna di percorrere a piedi i numerosi sentieri di montagna o abbia visitato le piccole borgate arroccate sui pendii, si sarà certamente imbattuto in piloni votivi, cappelle in pietra, edicole e affreschi che testimoniano l’autenticità e la profondità del radicamento delle tradizioni religiose in questa parte di arco alpino.
Sono numerose le processioni e i pellegrinaggi a cui partecipano ogni anno centinaia di fedeli provenienti dalle valli del parco e dai territori circostanti: tra questi i pellegrinaggi ai Santuari di Prascondù e di Sant’Anna e la Festa di San Besso
San Besso – Val Soana (TO)
San Besso è forse un santuario un po’ atipico, collocato a 2019 metri di quota sul versante piemontese del Parco, raggiungibile solo a piedi dopo quasi due ore di cammino. Il culto del santo, che ogni anno, il 10 agosto, richiama lassù centinaia di fedeli, lo si può riallacciare certamente agli stretti legami che da sempre hanno unito le popolazioni della Val Soana con quelle di Cogne.Sempre secondo la tradizione i primi abitanti del capoluogo valdostano sarebbero giunti proprio dal Canavese e Cogne per lungo tempo sarebbe stato solo una frazione, appartenente alla diocesi di Ivrea. E ancora oggi, in occasione della festa, cognensi ecanavesani si incontrano.
Prascondù – Ribordone (TO)
Quasi un migliaio di persone, provenienti da tutto il Canavese e da Torino, si ritrova l’ultimo fine settimana di agosto di ogni anno al Santuario di Prascondù, alla testata della valle di Ribordone, nel versante canavesano del Parco, per una grande festa religioso-popolare. Il Santuario fu costruito a partire dal 1600 in un “prato nascosto” dove la Madonna era apparsa a un pastorello di nome
Giovannino Berardi. A un primo pilone votivo seguì la costruzione di una cappella dedicata alla Madonna di Loreto. Nel 1654 una valanga distrusse la cappella e in seguito venne costruita una nuova chiesa, con ampliamenti e abbellimenti successivi. Oggi è possibile vedere i resti della cappella, la chiesa e una grande foresteria, utilizzata un tempo dai pellegrini e oggi per cami giovanili. Sul piazzale si affaccia poi un altro edificio, dependance della foresteria, nella quale verrà aperta una mostra permanente sulla cultura religiosa delle valli del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Sant’Anna – Fraz. Meinardi di Locana (TO)
Il bel Santuario dedicato a Sant’Anna, situato in località Meinardi, sorge su un terrazzamento ottenuto in parte con la costruzione di fornici che sorreggono la soletta del sagrato.
L’edificio si presenta con un’unica aula rettangolare terminante in abside semicircolare. In facciata é inserito un pronao a formare così un sagrato coperto. Il manufatto é realizzato in tecnica lapidea tradizionale, intonacata all’interno, nel sottoportico e sugli elementi decorativi di facciata. Il tetto é in orditura tradizionale e manto di copertura in lose. Sul fianco sinistro dell’edificio é inserito un basso campanile a pianta quadrata terminante a cuspide, in tangenza al sentiero che ne percorre il muro d’ambito.
L’attuale immagine del Santuario é dovuta a un intervento di riplasmazione, compiuto nel 1891 seguendo il progetto dell’ingegnere canavesano Camillo Boggio, su un manufatto preesistente. L’intervento del Boggio è evidente soprattutto in facciata dove il portico a tre campate é concluso con timpano triangolare decorato ad archetti ciechi.. Il risultato che ha ottenuto é testimonianza del ritorno al medioevo con stilemi neogotici e neoromanici propri del finere del XIX secolo.
L’interno della chiesetta votiva si presenta sobrio e ben conservato nelle sue decorazioni geometriche. Numerose sono le raffigurazioni della Santa che, seppur non siano di un particolare pregio artistico, rappresentano una testimonianza importante dell’arte povera della zona e della vocazione della popolazione verso la Sant’Anna.
Il luogo di culto è meta di un interessante pellegrinaggio, svolto ogni anno la prima settimana di agosto, lungo un bella mulattiera che dalla Fraz. Nora raggiunge l’ormai abbandonata località Meinardi.
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La Sicilia, il turismo religioso e le vie francigene
Tra le varie forme di turismo c’è quello religioso e nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco tramite la bolla pontifica “Misericordiae Vultus”, può diventare uno strumento interessante per far riscoprire luoghi che sfuggono all’immaginario collettivo. L’associazione Onlus “Amici dei cammini francigeni di Sicilia” ha presentato un progetto che è stato inserito nel piano turistico regionale 2014/2020 e in particolar modo è sostenuto dall’assessorato al Turismo regionale. Un’idea appoggiata anche dall’assessorato alla Cultura, l’Identità e il Turismo di Messina, in quanto rientra nel segmento del turismo religioso. L’appuntamento sarà per venerdì 19 giugno alle ore 10.30, dove verrà presentato l’evento “Cammini francigeni di Sicilia: la Palermo-Messina per le montagne”. Già, ma cosa ha spinto l’associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia” a interessarsi di un argomento del genere? Come si legge in un documento dell’associazione onlus, «siamo una piccola associazione di camminatori, studiosi e ricercatori e ci occupiamo di ripercorrere a piedi, o in bici, o ad asino, se avete un asino, le vie storiche di Sicilia, quel sistema intrecciato che da secoli e secoli è stato percorso da Greci, Romani, Bizantini, Arabi e cavalieri Normanni».
«Sono questi ultimi, giunti al seguito del Gran Conte Ruggiero il Normanno nel 1060, a riprendere il controllo dell’araba Siqilliyya, ripristinando il culto cristiano, edificando abbazie, monasteri e chiese-fortezze e portando anche nel sud dell’Italia la cultura francese, le canzoni dei bardi, le gesta eroiche dei paladini che conosciamo ancora oggi. La loro corte s’insedia a Palermo e controlla tutto il territorio dividendolo in diocesi e solo grazie alla precisione delle cancellerie reali abbiamo, negli atti notarili, la menzione di via francigena anche per la Sicilia. I Siculi Viandanti cercano le tracce di questo sistema di vie che ha permesso da sempre di muoversi attraverso le valli e le piane della nostra regione, verso i porti d’imbarco per l’Italia, l’Europa o la Terra Santa». Ciò che fanno è confrontare le informazioni, osservare le tracce sul terreno e i molti beni archeologici e architettonici ancora presenti rispettando la storia e il passato e stando attenti ad evitare quanto più asfalto possibile.
Sono riusciti a mettere a punto un sistema di vie che hanno come punto d’unione la via francigena: la via che da Agrigento risale verso Palermo, chiamata Magna Via Francigena; la via che da Palermo porta a Messina lungo le Madonie e i Nebrodi, chiamata “Palermo – Messina per le montagne ”; la via che da Mazara del Vallo risale verso Palermo, chiamata Via Francigena mazarense; la via romana che da Mazara porta a Siracusa, chiamata Via Selinuntina; la via che da Gela, lascia la Selinuntina e punta a Maniace ed alla sua abbazia, chiamata Via Francigena Fabaria. Un sistema di più di 1000 km di vie che permettono di camminare in zone spesso lontane dal grande turismo ma ricche di tradizioni, cultura, buon cibo e ottimi sorrisi, dove l’accoglienza è garantita da strutture convenzionate o da alloggi “pellegrini” messi a disposizione dai comuni. Sacco a pelo, materassino, bacchette da cammino o bastone, zaino leggero ed essenziale, scarpe comode e impermeabili.
Già da alcuni anni, numerosi studi scientifici di settore sulla viabilità siciliana antica, hanno riportato in luce il complesso sistema viario che attraversava (e attraversa) la Sicilia, percorrendone linee di costa e linee montane e toccando i più grandi insediamenti, indigeni prima e greci poi. Tale sistema permetteva di connettere, con precisi criteri di funzionalità, punti importanti nel territorio, insediamenti, villaggi o centri embrionali di commercio e scambio, connettendoli tra di loro per mezzo di sentieri battuti dalle popolazioni che lì abitavano sin dal XV secolo a.C. La dominazione romana, dal 260 a.C. in poi, assesta un sistema viario e, grazie all’attività dei consoli a cui la provincia era stata affidata, lo fortifica e lo mette a regime con la costruzione di una serie ponderata di stazio e mansio, stazioni di sosta e riposo per i corrieri e per le loro cavalcature, luoghi dove era possibile mangiare e fermarsi per la notte. Durante il corso di tutto il Medioevo la dominazione araba prima e normanna poi, eredita questo sistema viario. Pur non gestendolo con la stessa meticolosità delle magistrature imperiali, lo mantiene in vita attraverso l’utilizzo e l’ufficio del pellegrinaggio, che sotto la spinta dei monaci dell’Abbazia di Cluny diventa vero e proprio modello culturale, avvia quel complesso fenomeno di latinizzazione che riporterà l’araba Siqilliyya tra le terre cristiane amministrate dalle corti normanne, militarmente forti e fedeli al Papa di Roma. Pellegrinaggio che è marcia e cammino verso i luoghi santi: Roma, sede del martirio degli apostoli Pietro e Paolo; Santiago de Compostela, punto estremo della penisola europea e sede del ritrovamento delle reliquie di Giacomo il Maggiore, santo caro alle corti normanne del tempo, emblema della reconquista che ridarà ai conti normanni il controllo della Sicilia; Gerusalemme, luogo santo della vita e delle morte di Gesù Cristo, limes fondamentale che ispira venerazione e genera appartenenza in tutto quel movimento politico economico religioso che prenderà il nome di Crociate. Negli atti e nei diplomi normanni di questo periodo, appaiono così indicati confini poderali, limiti territoriali o lasciti e donazioni alle varie abbazie e santuari che riportano il toponimo di megale odos, magna via, basilike odos, via regia e per ben quattro volte, nel 1089 nel territorio di S.Filippo del Mela (Me), nel 1096 in prossimità dell’odierno comune di Castronovo di Sicilia, con l’attestazione di “Magna via francigena castronobi”, nel 1105 nel territorio di Vizzini in contrada Fabaria e nel 1267 in una pergamena che cita una via “Francigena” «qua venitur a turri Maymonis Mazariam», nella odierna Mazara del Vallo. L’associazione “Amici dei cammini francigeni di Sicilia”, basa la sua azione su questi studi e si preoccupa di sperimentare, studiando e camminando, la fattibilità di questa rete viaria che permetteva ai pellegrini di giungere ai punti di imbarco di Mazara del Vallo ad occidente come a Messina ad Oriente.
blogtaormina.it
Cinque grandi appuntamenti con il cinema ci aspettano nei giorni del festival Letteraltura a Verbania
Per soggiornare a Verbania Hotel Il Chiostro
- Media Partner Turismo Culturale
Ecco gli appuntamenti a Verbania giorno per giorno:
GIOVEDI’ 25 giugno
21.00 – 23.00 Cinelandia, Via Lamarmora, 16
Torneranno i prati
di Ermanno Olmi
Una commemorazione per l'anniversario della Prima Guerra Mondiale
In collaborazione con Cinelandia
"Mio padre aveva 19 anni quando si arruolò bersagliere nella Prima Guerra Mondiale" testimonia il regista Ermanno Olmi ricordando quanto il genitore , fra lacrime e parole, raccontasse a lui e al fratello di quei terribili momenti di carneficina fra Carso e Piave.
Ermanno Olmi ha realizzato sull'altipiano di Asiago a 1800 metri all'interno di una trincea Torneranno i prati per il centenario della Prima Guerra Mondiale. La sua regia si muove come un omaggio ai troppi soldati morti e nel contempo come un atto d'accusa per tutto quello che ancora non è stato riconosciuto di quel periodo che ha portato morte ovunque e sconvolto i confini dell'Europa . Una volta ancora il Maestro ha usato la camera come un monito per ricordare chi e come siamo .
VENERDI’ 26 giugno
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
Il Cervino attraverso gli occhi di Luis Trenker
Cine-incontro con Marco Ribetti, Cineteca Storica del Museo Nazionale della Montagna
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti e con l’Associazione La Finestra sul Lago. Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro
Un omaggio cinematografico a Luis Trenker, uno dei primi e più grandi fra gli attori e registi di film di montagna. Spezzoni poetici e suggestivi tratti da Der Kampf Ums Matterhorn, del 1928, cui il regista aveva partecipato solo come attore, da La grande conquista, del 1938, di cui Trenker fu attore e regista e da The Challenge, versione per il mercato anglofono di Der Berg Ruft, girato in contemporanea nel 1938, ma con alcuni attori diversi. Tre pellicole storiche, conservate nella Cineteca Storica del Museo
Nazionale della Montagna di Torino, che raccontano in maniera romanzata le vicende che portarono alle prime salite del Cervino da parte di Edward Whymper e Jean-Antoine Carrel.
SABATO 27 giugno
19.00 – 20.00 Sala Rosmini dell’Hotel Il Chiostro (in caso di pioggia Auditorium)
Cervino: un giallo che dura 150 anni…
Mario Casella e Christian Gilardi in dialogo
Evento in collaborazione con RSI Radiotelevisione svizzera, Rete Due
Christian Gilardi e Mario Casella presentano in anteprima a LetterAltura alcuni momenti clou dei programmi che la RSI dedicherà al centocinquantesimo anniversario della prima salita del Cervino, montagna simbolo della Svizzera.
Verranno proiettati estratti del documentario 1865: il giallo del Cervino realizzato dalla TV svizzera sui retroscena della tragica scalata. Un autentico giallo sul quale pesa un delicato interrogativo: la morte di quattro membri della cordata vincente fu causata da un tragico incidente o all’origine della loro caduta vi fu un gesto assassino con il taglio della corda che univa tutti gli scalatori?
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
Kangchenjunga. Cinque tesori della grande neve
Cine-incontro con Marco Camandona in dialogo con Roberto Mantovani
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti
Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro
Un film che racconta la spedizione che il 18 maggio 2014 porta, in solitaria e senza ausilio di ossigeno, Marco Camandona in vetta alla terza montagna del pianeta (8586 m), il Kangchenjunga, al confine tra il Nepal e lo stato indiano del Sikkin, il più orientale tra gli Ottomila. Spettacolari immagini dedicate alla montagna, unite a momenti di vita quotidiana e di cultura delle popolazioni himalayane.
DOMENICA 28 giugno
21.00 – 23.00 Biblioteca Comunale Pietro Ceretti, Villa Maioni
L’inverno del vicino
Cine-incontro con Pietro Bagnara e Roberta Longo
Evento in collaborazione con la Biblioteca Comunale Pietro Ceretti
Anteprima della rassegna cinematografica all’aperto Bello raro
Il racconto della preparazione, dell’attesa e dell’ascensione della parete Fasana (Gruppo delle Grigne) nella sua impressionante veste invernale di due Ragni di Lecco, Silvano Arrigoni e Lorenzo Festorazzi. Sullo schermo, senza retorica, uno scenario alpinistico severo e inaspettato: una via su ghiaccio e misto di più di 1000 metri in un ambiente tanto bello quanto selvaggio. Un film girato da OpenCircle (Pietro Bagnara e Klaus Dell’Orto) e prodotto dai Ragni di Lecco, con il contributo del Parco Regionale Grigna Settentrionale.
Il film è sottotitolato per i non udenti.
verbanianotizie.it
Montenegro: poliziotti serbi in campo per stagione turistica
Poliziotti serbi affiancheranno i loro colleghi montenegrini durante l'imminente stagione turistica nelle principali citta' di villeggiatura della costa adriatica del Montenegro. L'obiettivo è migliorare e rendere più efficace la lotta alla criminalita' organizzata. Il relativo accordo è stato firmato a Belgrado dal capo della polizia serba Milorad Veljovic e dal suo collega montenegrino Slavko Stojanovic. Le pattuglie congiunte opereranno dal primo luglio al primo settembre tra l'altro a Budva, Bar e Herceg Novi, alcune delle località più frequentate dai turisti serbi.
Accordi simili sono previsti fra la polizia serba e quelle di Croazia e Macedonia.(ANSAmed).
Tunisie Passion, app per promuovere turismo culturale
L'operatore telefonico Orange Tunisie ha lanciato ieri al museo nazionale del Bardo Tunisie Passion, in collaborazione con l'Ufficio nazionale del Turismo (Ontt), e alla presenza del ministro del Turismo, della Cultura, delle Telecomunicazioni e dell'Insegnamento superiore tunisini, un'applicazione che ha lo scopo di promuovere il turismo culturale attraverso la scoperta sui vari dispositivi mobili di siti archeologici, hotels, maisons d'htes, ristoranti e luoghi caratteristici. Un'autentica guida multimediale della Tunisia, disponibile su sistemi operativi Android e IOS, che permette di poter visitare virtualmente otto località della Tunisia: Tunisi, Cartagine e Sidi Bou Sad, le Kef, Kairouan, Mahdia, Djerba, Tozeur e Hammamet. Tradotta in sette lingue (arabo, francese, inglese, tedesco, italiano, cinese e russo), e aggiornata continuamente, questa app contiene 750 indirizzi utili, 1000 immagini e 42 compagnie aeree che operano in Tunisia. L'idea di Tunisie Passion è nata nel novembre 2012 ed è stata sviluppata dall'Orange Developper Center, uno dei primi del genere in Tunisia, che si è anche occupato l'anno scorso della progettazione della ''visita virtuale'' del museo del Bardo.
(ANSAmed)
Turismo: è boom di hotel e resort 'halal'
Gli addetti ai lavori in gergo lo chiamano 'turismo halal'. Si tratta, in altre parole, di quel turismo generato dai musulmani osservanti: una fetta di mercato che negli ultimi anni si sta notevolmente allargando. Secondo dati dell'Ente per il turismo e la cultura di Abu Dhabi, il 'turismo halal' cresce del 6% all'anno: vale a dire circa il doppio dell'industria del turismo considerata nel suo complesso.
Interessanti anche i numeri contenuti nel report 2014-2015 sullo Stato dell'economia islamica globale, realizzato dal centro studi Thomson Reuters. Nel 2013 - dicono i ricercatori - il mercato del turismo halal valeva in totale 140 miliardi di dollari. Una cifra ancor più notevole se si considera che non tiene nemmeno conto dell'indotto derivante dai due pellegrinaggi annuali Haji e Umrah alla Mecca, che da soli valgono altri 16 miliardi. Le previsioni di settore nel breve e medio termine hanno tutte il segno positivo davanti. Gli analisti stimano che entro il 2019 il turismo halal peserà oltre 238 miliardi di dollari. Ma i musulmani osservanti che viaggiano, dove amano trascorrere le loro vacanze? Moltissimi in Malesia: il Paese del sud est asiatico detiene la palma della meta favorita secondo l'ultimo Global Muslim Travel Index, un indice redatto ad hoc da CrescentRating - considerata 'l'autorità mondiale numero uno del turismo halal' -, in collaborazione con Mastercard. "Negli ultimi anni - si legge nel sito di CrescentRating -, abbiamo visto un'enorme crescita dell'industria alimentare halal e della finanza islamica. Ora questa tendenza è andata oltre il cibo e le banche, e comprende stile di vita e divertimenti (...). I consumatori musulmani osservanti - aggiunge la presentazione - si spostano in maniera crescente per turismo, lavoro, cure mediche, etc". Dunque non si viaggia solo per piacere: e sempre la Malesia (dove il 60% della popolazione è di religione islamica) si sta attrezzando per diventare meta numero uno al mondo di turismo medicale per i musulmani. Già ora in cliniche e ospedali 'halal' le signore sono curate da dottori donne, ci sono luoghi allestiti per pregare e copie del Corano a disposizione.
Anche la Turchia - la prima a lanciare i resort 'Muslim-friendly' - raccoglie il favore dei turisti musulmani praticanti. "Il primo villaggio vacanze marittimo halal ha aperto i battenti in Turchia una ventina di anni fa", ha ricordato il sito emiratino arabianbusiness.com, citando fonti di Halalbooking.com, sito di prenotazioni turistiche. "Fu un successo. Oggi esistono tra i 50 e 70 stabilimenti e villaggi turistici halal lungo tutta la costa, quattro inaugurati solo quest'anno nell'area di Antalya-Alanya, nel sud del Paese, per venire incontro alla massiccia domanda, domestica e che arriva dall'estero". Nello specifico, in questi resort si serve cibo halal, il consumo d'alcool è vietato, uomini e donne frequentano spiagge e piscine separate; i codici di condotta e abbigliamento sono coerenti con i precetti islamici. Hotel del genere sono presenti anche negli Emirati Arabi Uniti, in Indonesia e, in generale, in Medio Oriente e Nord Africa. Catene alberghiere internazionali hanno fiutato l'affare; diversi Paesi, soprattutto asiatici - come Giappone, Singapore e Taiwan -, si stanno attrezzando per venire incontro alla domanda crescente e trarne profitto.
Turismo, fede e cultura tra campanili e castelli
La Diocesi di Acireale ha coinvolto l’Ente Parco Fluviale, il Gal, le municipalità di Castiglione, Randazzo e Motta Camastra e diversi operatori privati in un progetto, finanziato dalla Regione Siciliana, che porterà alla realizzazione di un appassionante itinerario tra i beni monumentali e religiosi di dodici Comuni del comprensorio pedemontano etneo e della Valle dell’Alcantara, il cui percorso è già stato elaborato dall’A.P.A. “San Francesco”
Negli ultimi anni la Diocesi di Acireale ha avuto il merito di conferire attrattiva turistica al Castello arabo-normanno di Calatabiano rendendolo meta, grazie ad un sapiente intervento di ristrutturazione e restyling, di numerosi visitatori, che quotidianamente raggiungono il Comune etneo per addentrarsi nelle sale dell’antico maniero e poi, magari, recarsi in paese a fare acquisti o a ristorarsi presso le attività commerciali del luogo. Tutto ciò significa coniugare turismo, cultura ed economia in maniera intelligente ed effettivamente sinergica.
L’istituzione religiosa acese, guidata dal vescovo Mons. Antonino Raspanti, intende adesso sperimentare tale virtuoso modello di sviluppo anche nelle altre municipalità pedemontane etnee e della Valle dell’Alcantara attraverso il progetto “Castelli e Campanili”, da attuare nell’ambito del programma d’eccellenza “Culto & Cultura”, finanziato dalla Regione Siciliana e finalizzato alla creazione di itinerari di fede.
Soggetto capofila dell’iniziativa è la Curia di Acireale attraverso l’associazione culturale “Cento Campanili”, che avrà come partner l’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, il G.A.L. “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, i Comuni di Randazzo, Castiglione di Sicilia e Motta Camastra, diversi operatori economici locali nei comparti della ristorazione e della ricettività e l’associazione di protezione ambientale (A.P.A.) “San Francesco”.
Quest’ultima si è costituita qualche anno fa nel Comune etneo di Castiglione di Sicilia per volontà di un gruppo di cittadini particolarmente competenti riguardo alle tematiche ambientali ed allo sviluppo turistico ecosostenibile nonché sensibili ai nuovi strumenti di comunicazione, quali Internet ed i social-network. Alquanto autorevole la figura che è stata unanimemente individuata per presiedere l’Apa “San Francesco”, ossia il giovane arciprete della parrocchia castiglionese Don Roberto Fucile. L’organismo ha già all’attivo l’ideazione dell’innovativo progetto di turismo naturalistico “Le Vie dell’Acqua”, incentrato su itinerari tra il Mar Jonio, il fiume Alcantara e le nevi dell’Etna, e l’elaborazione e messa in rete della piattaforma conoscitiva territoriale “Etnapedia.Org”, ossia una sorta di enciclopedia online esclusivamente dedicata ai numerosi Comuni ricadenti nell’area alcantariana-etnea ed alle loro tante e variegate risorse ambientali, artistiche e culturali.
Ed a proposito dell’iniziativa “Castelli e Campanili”, cui prima accennavamo, l’Apa “San Francesco” è stata recentemente chiamata dalla Diocesi di Acireale ad occuparsi della relativa progettazione in collaborazione con i tecnici dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara. Ne è venuto fuori un articolato e ben congegnato itinerario turistico-culturale e di fede che coinvolge dodici Comuni (in ordine alfabetico Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Francavilla, Giardini Naxos, Linguaglossa, Malvagna, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Piedimonte Etneo, Randazzo, Roccella Valdemone e Taormina) compresi tra l’area pedemontana etnea, la costa jonica e la Valle dell’Alcantara, e che l’Apa “San Francesco” ha individuato tenendo conto dei beni monumentali e dei pregevoli edifici sacri presenti nei rispettivi territori.
In effetti, il turismo religioso ha già dato altrove ottimi risultati. E nei nostri territori del “profondo Sud” potrebbe anche contribuire a contrastare il sempre più dilagante fenomeno dello spopolamento territoriale, consolidando la precaria economia locale fino a creare nuovi posti ed occasioni di lavoro, specie in quei paesini montani ed internati, ma ricchi di storia e tradizioni religiose, che il progetto “Castelli e Campanili” vuol far “uscire allo scoperto” e valorizzare per come essi meritano. Essendoci di mezzo enti promotori ed attuatori quali la Diocesi di Acireale e l’Apa “San Francesco”, stavolta tale “miracolo” potrebbe realmente compiersi.
Gazzettino Online
Filippine: boom di pellegrini nei luoghi visitati dal Papa
Il viaggio apostolico di Papa Francesco nelle Filippine non ha lasciato solo una “eredità spirituale” per i fedeli, in particolare quanti sono stati colpiti dal tifone Yolanda e da altre calamità naturali. La visita del pontefice argentino a Leyte e in altre aree della provincia delle Visayas Orientali - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha infatti determinato anche una spinta decisa nel settore del turismo religioso. Padre Chris Militante, portavoce dell’arcidiocesi di Palo, conferma l’influenza esercitata dalla visita del papa nella regione, che ha già portato all’incremento di visitatori - locali e stranieri - in concomitanza con l’inizio della stagione estiva.
Flusso di pellegrini per la Madonna col bambino Gesù a Palo
Di particolare interesse per i turisti i luoghi visitati da Francesco nel suo passaggio a Palo. Fra questi vi è la cattedrale, oggetto di un flusso continuo di pellegrini e turisti, desiderosi di vedere la statua della Madonna col bambino Gesù posizionata accanto a Papa Bergoglio nella solenne concelebrazione eucaristica all’aeroporto di Tacloban. Il sacerdote filippino riferisce che “la gente sta visitando l’immagine della beata Vergine Maria”, un’opera “unica” perché “fatta per illustrare le sofferenze della gente”, come le vittime del tifone Yolanda. Prima della Messa, aggiunge padre Militante, Papa Francesco ha pregato e toccato l’immagine, opera dello scultore locale Willy Yalug, realizzata con materiale tratto dalle macerie della cattedrale anch’essa devastata dal tifone.
Di particolare interesse per i turisti i luoghi visitati da Francesco nel suo passaggio a Palo. Fra questi vi è la cattedrale, oggetto di un flusso continuo di pellegrini e turisti, desiderosi di vedere la statua della Madonna col bambino Gesù posizionata accanto a Papa Bergoglio nella solenne concelebrazione eucaristica all’aeroporto di Tacloban. Il sacerdote filippino riferisce che “la gente sta visitando l’immagine della beata Vergine Maria”, un’opera “unica” perché “fatta per illustrare le sofferenze della gente”, come le vittime del tifone Yolanda. Prima della Messa, aggiunge padre Militante, Papa Francesco ha pregato e toccato l’immagine, opera dello scultore locale Willy Yalug, realizzata con materiale tratto dalle macerie della cattedrale anch’essa devastata dal tifone.
Le visite al Centro Papa Francesco
Padre Militante aggiunge inoltre che, fra le altre mete prese d’assalto dei pellegrini, vi è anche la residenza dell’arcivescovo in cui Papa Francesco ha consumato un pasto assieme ad un gruppo di vittime del tifone. Altri visitano il Centro Papa Francesco, un’area intitolata al Pontefice e che ospita un orfanotrofio, una clinica e una casa di riposo per anziani.
Padre Militante aggiunge inoltre che, fra le altre mete prese d’assalto dei pellegrini, vi è anche la residenza dell’arcivescovo in cui Papa Francesco ha consumato un pasto assieme ad un gruppo di vittime del tifone. Altri visitano il Centro Papa Francesco, un’area intitolata al Pontefice e che ospita un orfanotrofio, una clinica e una casa di riposo per anziani.
L'aiuto della Chiesa filippina per 2 milioni di superstiti del tifone Yolanda
Durante il viaggio apostolico nelle Filippine - a maggioranza cattolica del continente asiatico -, il Papa ha più volte ricordato il bisogno di aiutare poveri, bambini e vittime dei disastri naturali che hanno sconvolto di recente sul Paese. La Chiesa filippina ha già stanziato circa 9,7 milioni di euro in progetti di recupero, assistenza, riabilitazione a favore di oltre 2 milioni di persone colpite dal supertifone Yolanda.
Durante il viaggio apostolico nelle Filippine - a maggioranza cattolica del continente asiatico -, il Papa ha più volte ricordato il bisogno di aiutare poveri, bambini e vittime dei disastri naturali che hanno sconvolto di recente sul Paese. La Chiesa filippina ha già stanziato circa 9,7 milioni di euro in progetti di recupero, assistenza, riabilitazione a favore di oltre 2 milioni di persone colpite dal supertifone Yolanda.
Yolanda ha colpito 11 milioni di persone. Oltre 5mila le vittime
Abbattutosi sulle isole Visayas l'8 novembre 2013, Haiyan/Yolanda ha colpito a vario titolo almeno 11 milioni di persone, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse; per un ritorno alla normalità saranno necessari otto miliardi di dollari. Ancora oggi risultano oltre 1.700 dispersi; il numero delle vittime sarebbe superiore a 5mila, anche se il presidente Benigno Aquino ha voluto ridimensionare le cifre, sottolineando che le prime stime [superiori a 10mila] erano frutto della reazione emotiva alla tragedia e il numero dei morti non supera i 2.500. (R.P.)
Abbattutosi sulle isole Visayas l'8 novembre 2013, Haiyan/Yolanda ha colpito a vario titolo almeno 11 milioni di persone, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse; per un ritorno alla normalità saranno necessari otto miliardi di dollari. Ancora oggi risultano oltre 1.700 dispersi; il numero delle vittime sarebbe superiore a 5mila, anche se il presidente Benigno Aquino ha voluto ridimensionare le cifre, sottolineando che le prime stime [superiori a 10mila] erano frutto della reazione emotiva alla tragedia e il numero dei morti non supera i 2.500. (R.P.)
radiovaticana.va
Turismo sette locali di Bangkok da fare invidia all’Occidente
di Eugenia Romanelli
I collezionisti di locali e aperitivi unici al mondo non possono perdersi Bangkok. Quindi, prima di partire per l’indimenticabile (lo assicurano tutti coloro che ci sono stati: tripadvisor per credere!) tour del nord classico, va prevista una tappa consistente in quello che è uno dei più grandi centri urbani del nostro pianeta.
Tanto per cominciare, assolutamente imperdibile è il Titanium, locale non immenso e decisamente razionale e minimal. Al piano terra suonano le band, mentre salendo le scale, si arriva all’ice bar: si tratta di una vera e propria cella frigorifera (10 gradi sotto lo zero) con tanto di bancone di ghiaccio. Si servono shot di vodka (ampia la selezione di etichette) che raffredderebbero anche il più accaldato dei clienti. Elegante e radical, è decisamente fuori dagli itinerari turistici e di massa.
Altro cocktail indimenticabile è quello servito al 25esimo piano del Long Table: il panorama è mozzafiato, superiore anche a quello delle Bayoke Tower, soprattutto perché vanta una clientela upper class autoctona perfettamente tourist-free. Anche il ristorante è eccellente, con i suoi piatti thai-fusion serviti a mo’ di istallazione di arte contemporanea sul lunghissimo tavolo che dà il nome al locale. Da provare le quattro varianti del mojito classico: il Razz mojito, il Bacardi mojito, Apple mojito e Limon mojito.
Chi ama il jazz, il blues, e il R&B, verrà stupito dalla qualità che si può trovare qui, con le band migliori del globo. Oltre all’arcinoto Saxophone Club, un altro top indiscusso è il Brown Sugar (nel 1997 il magazine Newsweek lo ha votato come migliore bar al mondo). Più smart è invece l’Overtone Music Cave: il pubblico giovane e alla mano ascolta musica “sporcata” anche con hip hop, fusion e rock. Il Niu’s on Silom, invece, vanta una clientela chic e formale, mentre il The Glaz Bar e il The Living Room, decisamente internazionali, si trovano dentro agli hotel Plaza Athenee Bangkok e lo Sheraton Grande Sukhumvit, e ricalcano le ambientazioni europee.
A questo punto, si può puntare per Bang Pa In. Un tempo residenza estiva Reale, tra giardini e fontane si esibisce in una straordinaria collezione di palazzi declinati in una sorprendente varietà di stili architettonici, dal thai, al cinese, all’italiano-vittoriano. Anche Ayutthaya, che per quattro secoli è stata la capitale della Thailandia, non deluderà, come pure le sue rovine: i templi di Wat Chaimong Khon, Wat Maha That e Wat Lokaya Sutha sono un’esperienza estetico-mistica davvero suggestiva. Lopburi e il tempio del Wat Pra Phrang Sam Yot Lop non sono da meno: perfetti esempi dello stile di Angkor, sono letteralmente abitati da educatissime scimmie.
Sukhothai, poi, prima Capitale del Siam e sito archeologico di maggior rilievo artistico della Thailandia, è forse la tappa più spettacolare, anche per la vicinanza ai templi Wat Mahathat e Wat Sri Chum (quest’ultimo contiene una statua del Buddha alta 15 metri). Phrae è invece una delle più antiche città della Thailandia, fondata nello stesso periodo di Sukhothai e Chiang Mai, parte del glorioso impero Lanna. La sua ricchezza storico-culturale è riflessa in ogni via o palazzo. Di solito si visita la Bhan Pratap Jai, casa tradizionale costruita interamente in legno teak diventata museo, e qualche negozio di Mo-Hom, gli indumenti indossati dagli abitanti dei villaggi in tutto il nord della Thailandia.
A Chiang Rai sono divertenti i mercatini, dove si può comprare artigianato locale poco turistico. A Chiang Mai, invece, c’è l’imponente Wat Rong Khun, l’unico tempio Thai contemporaneo, e la Ban Dam, una casa tutta nera. Arcinoto è anche il cosiddetto "Triangolo d'Oro", sul fiume Maekhong, dove la Thailandia incontra il Laos e la Birmania.
D’obbligo la divertente visita al museo dell'Oppio e la crociera sulle barchette locali, le “long tail” (motolance), che navigano il Maekhong. La piccola traversata è interessante soprattutto per la sosta in un villaggio in territorio laotiano (Don Sao), sull’altra sponda del fiume. Si possono in realtà visitare anche altri villaggi, e forse è la parte più esotica del viaggio, dato che le etnie sono tra le più varie (la Karen Padong, detta delle “Donne Giraffa”, è la più curiosa). Thaton e Chiang Mai (la “Rosa del Nord") sono infine decisamente affascinanti, come pure il tempio Wat Phrathat Doi Suthep, alto ben 1.056 metri.
In vacanza 32 milioni di italiani, 2 in più su 2014
Saranno 32 milioni gli italiani in vacanza quest'estate, quasi 2 milioni in più del 2014. Come al solito dovranno fare i conti con un budget un po' tirato (840 euro la spesa media per persona e cioè il 18% in meno dei 1.022 euro spesi nel 2010 prima della crisi) e trascorreranno le ferie al mare nella metà dei casi. E se tra le mete italiane la Puglia rimane la regina, per quelle estere la Croazia riesce a spodestare addirittura la Spagna. E' una fotografia di un turismo finalmente in ripresa quella che emerge dalla consueta indagine sulle vacanze estive realizzata da Confesercenti e Swg.
Per un italiano su tre le ferie saranno all'insegna della ricerca del riposo, una quota in crescita di 12 punti percentuali rispetto al 21% rilevato lo scorso anno. Rimane alta, però, l'attenzione a quanto si 'investe' nelle ferie: i vacanzieri che hanno intenzione di spendere meno della scorsa vacanza passano dal 34% al 36%, quasi un milione in più; a questi si aggiunge una quota del 29% che manterrà invariato il budget. La questione economica, insomma, è ancora al centro dei pensieri degli italiani: il 45% di chi va in vacanza indica il denaro come fattore decisivo nella scelta.
Rispetto al 2014, si assiste comunque ad un miglioramento del clima di fiducia: calano sia la preoccupazione per l'economia italiana, fattore segnalato dal 13% (contro il 16% dello scorso anno), sia il timore di perdere il posto di lavoro (10% contro il 14%). Il lavoro è una motivazione forte anche per non andare in vacanza. L'11% di chi ha deciso di rinunciare alle ferie lo farà proprio per questo motivo: si tratta del livello più alto registrato negli ultimi 5 anni. Chi non si concederà vacanze, però, lo farà soprattutto per questioni di budget: a fronte di una maggior propensione complessiva, chi rimane a casa lo fa più che in passato per ragioni economiche. Il 51%, infatti, adduce come motivo il non potersi permettere le ferie, il 9% in più dello scorso anno. Il 12% segnala invece problemi familiari: assistenza a familiari, malati, bimbi piccoli.
L'estate in arrivo segna anche il ritorno della più classica vacanza di relax al mare, destinazione indicata da oltre un vacanziero su due (il 54%). Si nota anzi una polarizzazione su questa preferenza a discapito di tutte le altre, le quali sono tutte in leggero calo tranne le città metropolitane, probabilmente grazie all'effetto Expo. Chi sceglie le ferie in spiaggia lo fa soprattutto per il sole e la tintarella (motivazione indicata dal 30%), ma anche per l'aria più salutare (26%). Solo l'8%, invece, segnala la voglia di fare il bagno tra le ragioni per cui preferisce il mare. La ricerca di comodità si riflette anche nella crescita di preferenze (da 42 a 45%) per lo stabilimento balneare attrezzato.
Tra le destinazioni italiane, la più gettonata rimane come lo scorso anno la Puglia, che raccoglie il 17% delle preferenze ed è seguita da Sicilia (14%) e Toscana (13%). All'estero, invece, la Spagna perde la supremazia che conservava dal 2008: viene superata infatti - anche se di un solo punto percentuale - dalla Croazia, indicata quest'anno dal 27%. In grande calo il Regno Unito: quest'anno lo sceglierà il 4, la scorsa estate è stato il triplo, il 12%. Bene invece la Grecia, in crescita dal 19 al 23%.
Per quanto riguarda le sistemazioni c'è un deciso aumento delle case in affitto (scelte da 25% contro il 15% del 2014), ma gli alberghi rimangono in cima alle preferenze (saranno scelti dal 36%). Cresce poi la richiesta di servizi da parte dei viaggiatori. Il 40% - dal 31% della scorsa estate - non rinuncia al collegamento Wi-Fi, il 18% ritiene necessaria la presenza di una piscina, l'11% vuole usufruire di servizi benessere.
"I nostri connazionali - commenta Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti - appaiono un po' meno preoccupati della scorsa estate: un miglioramento del clima che si riflette anche sul turismo interno. Gli operatori turistici possono tornare a sorridere, anche se, purtroppo, la ripresa ancora non si è trasmessa alla spesa, che resta sottodimensionata. Adesso è necessario capitalizzare questi primi spiragli di ripartenza: per farlo serve una svolta profonda delle politiche turistiche. Il settore soffre ancora e ha bisogno di interventi, anche sul fronte della promozione, per aiutare lo la ripresa del turismo sui territori. Ma serve agire anche sul fisco, per ripristinare condizioni paritarie di concorrenza con gli altri Paesi europei sull'Iva, da noi ancora troppo elevata".
Per un italiano su tre le ferie saranno all'insegna della ricerca del riposo, una quota in crescita di 12 punti percentuali rispetto al 21% rilevato lo scorso anno. Rimane alta, però, l'attenzione a quanto si 'investe' nelle ferie: i vacanzieri che hanno intenzione di spendere meno della scorsa vacanza passano dal 34% al 36%, quasi un milione in più; a questi si aggiunge una quota del 29% che manterrà invariato il budget. La questione economica, insomma, è ancora al centro dei pensieri degli italiani: il 45% di chi va in vacanza indica il denaro come fattore decisivo nella scelta.
Rispetto al 2014, si assiste comunque ad un miglioramento del clima di fiducia: calano sia la preoccupazione per l'economia italiana, fattore segnalato dal 13% (contro il 16% dello scorso anno), sia il timore di perdere il posto di lavoro (10% contro il 14%). Il lavoro è una motivazione forte anche per non andare in vacanza. L'11% di chi ha deciso di rinunciare alle ferie lo farà proprio per questo motivo: si tratta del livello più alto registrato negli ultimi 5 anni. Chi non si concederà vacanze, però, lo farà soprattutto per questioni di budget: a fronte di una maggior propensione complessiva, chi rimane a casa lo fa più che in passato per ragioni economiche. Il 51%, infatti, adduce come motivo il non potersi permettere le ferie, il 9% in più dello scorso anno. Il 12% segnala invece problemi familiari: assistenza a familiari, malati, bimbi piccoli.
L'estate in arrivo segna anche il ritorno della più classica vacanza di relax al mare, destinazione indicata da oltre un vacanziero su due (il 54%). Si nota anzi una polarizzazione su questa preferenza a discapito di tutte le altre, le quali sono tutte in leggero calo tranne le città metropolitane, probabilmente grazie all'effetto Expo. Chi sceglie le ferie in spiaggia lo fa soprattutto per il sole e la tintarella (motivazione indicata dal 30%), ma anche per l'aria più salutare (26%). Solo l'8%, invece, segnala la voglia di fare il bagno tra le ragioni per cui preferisce il mare. La ricerca di comodità si riflette anche nella crescita di preferenze (da 42 a 45%) per lo stabilimento balneare attrezzato.
Tra le destinazioni italiane, la più gettonata rimane come lo scorso anno la Puglia, che raccoglie il 17% delle preferenze ed è seguita da Sicilia (14%) e Toscana (13%). All'estero, invece, la Spagna perde la supremazia che conservava dal 2008: viene superata infatti - anche se di un solo punto percentuale - dalla Croazia, indicata quest'anno dal 27%. In grande calo il Regno Unito: quest'anno lo sceglierà il 4, la scorsa estate è stato il triplo, il 12%. Bene invece la Grecia, in crescita dal 19 al 23%.
Per quanto riguarda le sistemazioni c'è un deciso aumento delle case in affitto (scelte da 25% contro il 15% del 2014), ma gli alberghi rimangono in cima alle preferenze (saranno scelti dal 36%). Cresce poi la richiesta di servizi da parte dei viaggiatori. Il 40% - dal 31% della scorsa estate - non rinuncia al collegamento Wi-Fi, il 18% ritiene necessaria la presenza di una piscina, l'11% vuole usufruire di servizi benessere.
"I nostri connazionali - commenta Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti - appaiono un po' meno preoccupati della scorsa estate: un miglioramento del clima che si riflette anche sul turismo interno. Gli operatori turistici possono tornare a sorridere, anche se, purtroppo, la ripresa ancora non si è trasmessa alla spesa, che resta sottodimensionata. Adesso è necessario capitalizzare questi primi spiragli di ripartenza: per farlo serve una svolta profonda delle politiche turistiche. Il settore soffre ancora e ha bisogno di interventi, anche sul fronte della promozione, per aiutare lo la ripresa del turismo sui territori. Ma serve agire anche sul fisco, per ripristinare condizioni paritarie di concorrenza con gli altri Paesi europei sull'Iva, da noi ancora troppo elevata".
Piccoli porti d'Italia, perle tra mare e terra
Gli approdi per i naviganti riscuotono sempre un fascino particolare e misterioso e i piccoli porti italiani sono delle vere perle incastonate tra mare e terra. Questa galleria di foto ce lo dimostra: è il concorso fotografico di Dizy.com, piattaforma 2.0 per la condivisione e la selezione, attraverso il voto degli utenti, delle foto più belle.
Ogni settimana sul sito si tiene un miniconcorso fotografico su un tema specifico, indicato dagli stessi partecipanti attraverso un sondaggio interno. Le foto sono giudicate con un sistema di voto incrociato, che seleziona le prime tre di ogni settimana. Il punteggio accumulato mese per mese permetterà di stabilire a fine anno il miglior autore. E’ possibile iscriversi ai contest gratuitamente attraverso il sito Dizy.com.
ansa
San Pietro e Duomo Milano incoronate su Tripadvisor. Nella top 10 mondiale dei luoghi storici più apprezzati
Per il terzo anno consecutivo la basilica di San Pietro entra nella top 10 mondiale dei Travelers' Choice Attractions Luoghi Storici aggiudicandosi la sesta posizione e riconfermando l'apprezzamento dei viaggiatori internazionali. E non è l'unica: a essere premiato anche il Duomo di Milano, che conquista la settima posizione a livello globale. La classifica mondiale vede sul podio il tempio di Angkor Wat in Cambogia, seguito da Machu Picchu in Perù e dal Taj Mahal in India.
I riconoscimenti hanno incoronato quest'anno più di 700 luoghi storici nel mondo, con classifiche locali per Africa, Asia, Caraibi, Europa, Sud America, Sud Pacifico e Stati Uniti.
San Pietro e il Duomo sono anche sul secondo e terzo gradino della classifica europea dominata dalla Sagrada Familia di Barcellona.
Nelle prime dieci posizioni della classifica italiana sono due le regioni italiane che si aggiudicano, a pari merito, il maggior numero di riconoscimenti. Grazie a Roma, che risulta la città italiana più premiata, il Lazio vanta ben tre attrazioni nella top 10: il Colosseo (3/o), il Pantheon (4/o) e la Fontana di Trevi (7/a). Tre i premi anche per la Toscana con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze (5/a), la Torre di Pisa (9/a) e la Cattedrale di Siena (10/a). Vincitrice a livello nazionale, la Basilica di San Pietro, seguita dal Duomo di Milano (2/o). Premiati anche Palazzo Ducale a Venezia (6/o) e Pompei (8/o).
Verbania presenta le iniziative del Lago Maggiore a Milano in occasione di EXPO 2015
Per soggiornare a Verbania Hotel Il Chiostro
- Media Partner Turismo Culturale
Il Comune di Verbania, in collaborazione con il Civico Museo
Archeologico di Milano e con gli Enti e le Associazioni del territorio
del Verbano Cusio Ossola, in particolare l'Associazione A.P.S Note
Romantiche che ha curato la parte musicale, in occasione di EXPO 2015
propone un programma di appuntamenti, tutti i primi giovedì del mese da
aprile a ottobre, per presentare il proprio territorio e le sue risorse
culturali. Ogni appuntamento prevede un incontro alle ore 18.00 presso
la Sala Conferenze del Museo Archeologico (ingresso da Via Nirone, 7)
sul tema del Paesaggio declinato in varie accezioni per presentare
un'iniziativa o un aspetto culturale, storico, paesaggistico del
territorio del Lago Maggiore, seguito alle ore 20.30 da un concerto che
si svolgerà nella chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. Il
programma dei concerti gode del patrocino di Expo in Città. Tutte le
iniziative sono ad ingresso gratuito.
Per il programma completo: www.letteraltura.it
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