Bagheria, gioiello Barocco della costa siciliana

 Conosciuta anche come la Città delle Ville, Bagheria si trova sulla costa tirrenica della Sicilia, a pochi chilometri da Palermo. È un piccolo gioiello del Barocco che, proprio per la sua bellezza, ha ispirato artisti e registi che, con le loro opere, l’hanno fatta conoscere in tutto il mondo.

Meta estiva dell’aristocrazia palermitana, oggi ospita una moltitudine di ville in stile Barocco, quasi tutte del XVIII secolo. La più antica è Palazzo Butera-Branciforti, costruita nel 1658, mentre la più famosa è la settecentesca Villa Palagonia, visitata nel 1787 anche da Johann Wolfgang von Goethe.

Questo edificio è molto particolare ed è celebre per essere uno dei monumenti Barocchi più incredibili, ma anche più bizzarri che esistano in Italia. Viene chiamata anche “Villa dei Mostri” per le numerose statue di nani e di creature demoniache che la adornano, tutte come se fossero sotto un mistico, ma affascinante incantesimo. Quando Goethe visitò la villa ne rimase talmente colpito da coniare un neologismo: “pallagonico” per indicare un’opera deforme, folle e caotica.

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Villa Palagonia @123rf

L’artista Renato Guttuso, che a Bagheria è nato, lo definì “il luogo dei miei giochi da bambino” e realizzò ben tre opere dedicate a questa villa: “Il ratto – Villa Palagonia”, “Il portone murato” e “Spes contra Spem”. Piacque tanto anche a Salvador Dalì, che dichiarò di volere acquistare Villa Palagonia per i periodi di villeggiatura in Sicilia. Insomma, una vera chicca.

Ma non è l’unica bella villa di Bagheria. Ci sono anche Villa Valguarnera e Villa Spedalotto, dove vennero girate alcune scene del film “Johnny Stecchino”, e Villa Cattolica, che oggi ospita il museo comunale dedicato a Guttuso, dove sono custodite svariate opere dell’artista.

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Villa Cattolica @123rf

Famosa come location per cerimonie e pranzi di nozze è Villa Valguarnera, dove si svolgeranno anche i festeggiamenti per le nozze dell’attrice Dajana Roncione e il cantante degli Radiohead Thomas Edward Yorke. Questa villa non è solo una location per eventi, bensì un complesso monumentale di interesse storico, architettonico e artistico. Ispirata alla vicina vicina Villa Palagonia, anch’essa con elementi derivanti da matrici esoteriche e alchemiche. Molto suggestiva è la balconata che s’affaccia sul golfo di Termini Imerese e sul Monte Catalfano.

Questa villa è riconoscibile in diverse pellicole. Tra tutte, “La dea fortuna”, il film di Fernand Ozpetek che, come per tanti altri film, anche in questo caso le location assumono un ruolo centrale e diventano vere e proprie protagoniste accanto ai personaggi.

Una curiosità a proposito di film: quando Giuseppe Tornatore girò “Baarìa”, volle ambientarlo nella Bagheria di 50 anni fa, la sua città natale. Così, volle ricostruirla con precisione maniacale in Tunisia, non lontano da Tunisi, dove il clima e i colori ricordavano la Bagheria di quei tempi. Nelle immagini ritroviamo infatti la piazza con la chiesa madre (la Madrice), il corso principale (quello originale è lungo 425 metri, mentre ne sono stati riprodotti solo 405), la cattedrale, i negozi, le case e anche la sede del Partito comunista.

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Ville Barocche a Bagheria @123rf

siviaggia.it

Le Muse inquiete, la Biennale tra arte e storia

 Le Muse inquiete, la Biennale tra arte e storia © ANSA

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VENEZIA - Arti e Storia. In 125 anni di vita, fin dalla prima esposizione d'arte del 1895, La Biennale di Venezia non ha potuto sottrarsi a questo binomio. Un confronto, a seguire il percorso della mostra "Le Muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia", al Padiglione centrale dei Giardini, fino all'8 dicembre, che si fa serrato, come oggi, in quel "secolo brevissimo" che va dagli anni '20, quando la mano e la volontà del fascismo si allungano sull'istituzione, ai grandi momenti della rinascita post-bellica, con la memorabile mostra d'arte del '48 (Picasso per la prima volta o la "scoperta" dell'arte statunitense grazie a Peggy Guggenheim), alle contestazioni del '68, all'irrompere della guerra fredda e della caduta del Muro di Berlino, fino agli anni '90 con gli albori della globalizzazione e il cambio di Statuto e il passaggio dell'ente a Fondazione. Spinta da uno di quei grandi eventi che cambiano la storia, la pandemia da Covid19 - come prima è successo con le guerre, i conflitti sociali, gli scontri generazionali e le profonde trasformazioni del '900 che "hanno premuto contro i confini dell'Istituzione veneziana" a dirla con Cecilia Alemani, coordinatrice del progetto e direttrice dell'esposizione d'arte slittata al 2022 - la Biennale ha voluto fare i conti con le sue vicende in rapporto alla società, alla politica, ai grandi eventi del mondo. Nel vastissimo materiale custodito all'Asac, l'archivio storico della Biennale - presto trasferito e ampliato negli spazi e negli - accessi - i direttori delle sei "muse" - Arte, Architettura, Cinema, Teatro, Musica e Danza - hanno scovato documenti, lettere, ritagli di giornale, quadri, registrazioni, video che, assieme a filmati rarissimi messi a disposizione dall'Istituto Luce, hanno dato vita all'esposizione, suddivisa in 12 sale. Una esposizione delle Biennali, del lavoro per realizzarle, della persone che le hanno guidate, delle censure del totalitarismo e delle libertà, del suo saper essere stata stata, nei due dopoguerra, a dirla con la curatrice, "faro di speranza nella rinascita civile dell'Italia e di molte altre nazioni". Più di mille documenti danno vita a "una mostra molto densa", spiega Cecilia Alemani, che ripercorre passo dopo passo, sotto titoli "chiave", "i momenti di crisi, di trasformazioni, di rivoluzioni, di introduzione di nuovi linguaggi artistici che, in una disciplina o nell'altra, hanno marcato la storia della Biennale". Ad accompagnare il visitatore, lungo il percorso allestito da Formafantasma, una utile pubblicazione che sopperisce di fatto alla quasi assenza di didascalie vicino al materiale esposto al fine di evitare "aggregazioni di persone" attorno a una bacheca o un tavolo. Ogni elemento, ogni raccolta di atti attorno a un singolo evento, a una "censura" o a uno "scandalo", anche mediatico, è motivo per aprire uno squarcio sul confronto-scontro tra arti e storia, per comprendere quel procedere per strappi e connessioni: dalla mostra del Cinema che dal '38 diventa strumento di propaganda fascista, alla causa di De Chirico contro la Biennale, al dipinto girato di Gastone Novelli e gli scontri in piazza del '68, alla protesta per il golpe in Cile nel '74 o la Biennale del Dissenso del '77 di Carlo Ripa di Meana; oppure, su fronti diversi lo scandalo per il dipinto del 1895 di Giacomo Grosso premiato e censurato dalla chiesa o le opere 'osè' di Jeff Koons con Ilona Staller. Tra le curiosità, ma drammatico segno dei tempi, la visita alla mostra d'arte di Hitler nel '34, con il suo rifiuto di un'opera di Seibezzi che gli viene offerta perché non gli sembra rappresenti bene Venezia, e il repentino cambio con un altro dipinto che ritrae delle barche. Da tutto traspare quell'inquietudine che attraversa le arti di fronte alla storia, "le muse inquiete" del titolo. perché, come dice il presidente della Biennale Roberto Cicutto, "l'inquietudine è il motore della ricerca che ha bisogno di confronto per verificare ipotesi e ha bisogno della storia per assorbire conoscenza".

THEMIS, IL LUXURY TRA CROCIERE E ITINERARI INEDITI

Themis, in Puglia il luxury tra crociere e itinerari inediti 

Selezionati i pacchetti turistici tematizzati direttamente connessi ai porti 

Sostenere lo sviluppo e le attività dei porti minori al fine di svilupparne le attività, indirizzare il traffico marittimo, in particolare crocieristico, verso territori ancora poco sfruttati turisticamente e rafforzare le connessioni con i porti principali: sono questi, in sintesi, gli obiettivi del Progetto Themis

Parlare di semplici "pacchetti vacanze" sarebbe riduttivo: quella che si offre è una vera e propria esperienza multisensoriale per croceristi di lusso. Si tratta, infatti, di offrire pacchetti exclusive per chi intende trascorrere soggiorni indimenticabili e lussuosi sia in mare aperto che in località incantevoli e raramente inserite nei convenzionali circuiti turistici.  Da un lato, dunque, i turisti potranno godere di una esperienza unica nel suo genere, dall'altra i territori, grazie a questo progetto, potranno riprendersi da un periodo difficile e complicato – soprattutto per il comparto turistico ed economico in generale – dovuto dalla pandemia del Covid-19.

I soggetti coinvolti come partner sono: l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, il Comune di Gallipoli, l’Autorità Portuale di Corfù, la Camera di Commercio di Bari e il Comune di Paxos, in Grecia. Nello specifico, poi, i Comuni di Barletta, Monopoli e Brindisi, e indirettamente anche i comuni di Bari e Manfredonia, dietro la guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, stanno attuando una campagna di marketing territoriale volta a promuovere il brand Themis collegandolo alle peculiarità locali e coinvolgendo le imprese del loro territorio. Unioncamere, invece, ha il compito di supportare le attività di incoming, outgoing e di formazione in capo alla CCIAA di Bari. 

Tutti gli Enti, ognuno per le proprie competenze e in sinergia tra loro, stanno portando avanti un lavoro complesso e articolato per il rilancio dei territori.

Si intende, dunque, potenziare il trasporto marittimo e la connettività transfrontaliera, sostenendo lo sviluppo e le attività dei porti minori inglobandoli nelle rotte cross-border e regionali e direzionando il traffico passeggeri, in particolare delle piccole crociere e dei maxi yacht, verso territori non ancora sfruttati dal punto di vista del turismo crocieristico rafforzando, allo stesso tempo, i collegamenti con i porti principali.

Per immaginare un reale rilancio dei porti minori, si sta lavorando su più fronti, offrendo al turista soluzioni che riguarderanno la conoscenza capillare del territorio dal punto di vista del cibo, della natura, della cultura, del benessere e delle esperienze collegate al territorio stesso.

Per rendere ancora più appetibile l’offerta, sono in fase di realizzazione opere infrastrutturali leggere per tutti i porti gestiti da AdSP MAM (Manfredonia, Barletta, Monopoli), per il porto di Gallipoli e il porto di

Gaios (Paxos) destinate all’accoglienza dei passeggeri. Le opere saranno realizzate entro il primo trimestre 2021 in modo da essere pronte per la prossima stagione.

Per poter raggiungere questi obiettivi, si è partiti dall’analisi internazionale della domanda di servizi turistici sul territorio pugliese, finalizzata a identificare un mercato specifico per i potenziali investitori, per poi lavorare sulla creazione di alcuni pacchetti turistici pensati e tematizzati in base alla predetta analisi e attività di incoming di buyer turistici legati al turismo crocieristico.

Si sta ora procedendo con la promozione internazionale dei pacchetti turistici e delle relative opportunità di programmazione di nuovi approdi nei porti del progetto, in particolare per piccole crociere e maxi yacht, e la creazione di un brand comune per identificare i territori coinvolti.

Intanto, il personale portuale, al fine di migliorare il livello dei servizi offerti, verrà coinvolto in specifici corsi di formazione.

I risultati che il progetto Themis intende realizzare, dunque, sono i seguenti:

lo sviluppo congiunto del settore turistico e di quello marittimo portuale, caratteristici e fondamentali in entrambe le economie dei due paesi;

il miglioramento dell’efficienza della capacità promozionale del territorio integrata delle amministrazioni pubbliche coinvolte;

servizi e strutture ricettive migliori nei porti di Manfredonia, Monopoli, Barletta, Gallipoli e Paxos;

migliore commercializzazione turistica dei territori del Gargano, della Puglia centrale, del Salento meridionale e delle Isole di Corfù con i loro porticcioli;

destagionalizzazione del traffico e dei flussi di passeggeri nelle aree portuali minori;

sviluppo dei servizi e delle industrie dell’indotto turistico nelle aree territoriali coinvolte.


"La nostra sfida è quella di offrire certezze e servizi, investimenti e nuove proposte, soprattutto in questa fase così delicata che stiamo vivendo per effetto delle pesantissime ripercussioni legate all'emergenza Covid", sostiene il presidente di AdSP MAM Ugo Patroni Griffi. "Un’economia ciclica, come quella delle crociere (e più in generale dello shipping), produce rilevanti e positivi effetti non solo sul porto ma anche sulle macro-aree territoriali limitrofe. Stiamo parlando di un flusso economico rilevante che si registra ogni volta che una nave si accosta ad un molo e i passeggeri scendono per escursioni o pernottamenti. I nostri porti, per conformazione geografica e peculiarità di servizi, soddisfano appieno la domanda sempre più richiesta dalle compagnie: la crociera multi-destination. Attraverso Themis puntiamo ad incentivare il settore delle crociere, in particolare delle crociere-lusso, il segmento con il maggior tasso di crescita in tutto il comparto turistico. Stiamo rafforzando significativamente la nostra offerta- conclude Patroni Griffi- e accogliendo le nuove sfide che il mercato ci pone."

fonte: comunicato stampa



Libri: il fotografo Geppetti tra Dolce vita e terrorismo

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Ha immortalato il mito della Dolce Vita negli anni '60, con gli scatti di Anita Ekberg e dei 'bacio dello scandalo' tra Liz Taylor e Richard Burton, ma negli anni '70 Marcello Geppetti si trova anche all'Idroscalo di Ostia, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di PIer Paolo Pasolini e 4 anni dopo in via Caetani, il giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro. A raccontare la storia di uno dei re dei paparazzi romani è Vittorio Morelli con il libro 'Fotoreporter. Marcello Geppetti da via Veneto agli anni di piombo' (edizioni All Around).
    Macchina fotografica al collo a cavallo della Vespa ad inseguire le star del cinema, Geppetti faceva parte di quel gruppo di fotografi d'assalto romani che Federico Fellini ha consegnato alla storia nel suo film. Nel 1960 riprende Anita Ekberg che si difende dai fotografi nel 1960 armata di arco e frecce davanti alla sua villa romana. Nel 1961 ferma su pellicola Audrey Hepburn in una panetteria romana; nel giugno del 1962 a Ischia riprende il bacio tra Taylor e Burton con il suo teleobiettivo Novoflex da 400mm raddoppiato e montato sulla Nikon F. Tutti 'colpi' messi a segno da un giovane fotoreporter arrivato da Rieti all'inizio degli anni Cinquanta e che aveva mosso i suoi primi passi nella professione iniziando da fattorino in un giornale della Capitale.
    L'1 marzo del 1968 la reflex di Geppetti è in azione a Valle Giulia, sede della facoltà di Architettura dell'Università di Roma, dove riprende con vividezza gli scontri di piazza tra i manifestanti e le forze di polizia.
    L'archivio fotografico di Geppetti, tenacemente conservato dal figlio, conta circa un milione di negativi. Pezzi di storia italiana. Che meritano di essere riscoperti. Assieme alla figura di un uomo che, come racconta il figlio, aveva una integrità morale tale da rifiutare i 12 milioni di lire (cifra astronomica nel 1962) da parte dell'avvocato di Richard Burton per ritirare le foto del bacio. La risposta di Geppetti fu no, perché "io lavoro per la stampa e non per i privati, e poi cosa si direbbe, di me, in giro?". (ANSA).

Confturismo e Confesercenti, un'estate da dimenticare. Patanè, perdite da 100 miliardi. Messina, rivedere bonus vacanze

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Un'estate da dimenticare per il turismo italiano. E' l'amaro bilancio stilato da Confturismo Confcommercio e Assoturismo Confesercenti.
    Per la prima volta tra luglio e agosto - rileva Swg per conto di Confturismo - scende da 65 a 63 punti su scala da 0 a 100 l'indice di fiducia del viaggiatore. Non era mai successo in 5 anni di rilevazioni e il fatto che avvenga quest'anno, visti i record catastrofici da marzo in poi, è ancora più grave.
    Andranno quindi deluse le speranze riposte sul mese di settembre per cercare di recuperare una stagione senza stranieri. "A fine marzo ipotizzavamo una perdita di valore della produzione del turismo nel 2020 nell'ordine dei 100 miliardi di euro: allora sembrava una visione eccessivamente drammatica ma ogni giorno che passa ci avviciniamo sempre più alla sua concretizzazione", commenta Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio, che al governo chiede "risposte adeguate per fare un salto di qualità. Con le risorse del Recovery Fund si può fare molto, ma bisogna mettere il turismo al centro delle politiche attive per la ripresa".
    Anche per Assoturismo Confesercenti, il lieve recupero del mercato italiano di agosto non basta a salvare l'estate 2020: nel trimestre giugno-agosto le presenze nelle strutture ricettive ufficiali in Italia si sono fermate a 148,5 milioni, oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019 (-30,4%), con un calo più forte nell'alberghiero (-32,6%) rispetto all'extralberghiero (-27,5%). "Ora - fa notare Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti - le imprese sperano in un prolungamento della stagione estiva a settembre e in una graduale ripresa degli stranieri, anche se le notizie di una risalita dei contagi hanno frenato le prenotazioni e in qualche caso provocato delle disdette. L'emergenza è quindi tutto fuorché archiviata: occorre prolungare i sostegni al settore, che si trova di fronte ad una nuova stagione di incertezza. Ma anche estendere e modificare il meccanismo dei buoni vacanze: la bassa adesione dimostra che, così com'è, è troppo oneroso per gli imprenditori, che non sono nelle condizioni di perdere liquidità". (ANSA).

La Galleria Borghese riapre il Deposito. Visite guidate gratuite ogni mercoledì e giovedì su prenotazione

 La Galleria Borghese riapre il Deposito © ANSA

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ROMA - La tela di Sassoferrato raffigurante le tre età dell'uomo, copia da Tiziano; la Sacra famiglia con Santa Elisabetta di Scipione Pulzone; o ancora, Un mendicante di Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto. E poi, oltre a dipinti su tavola e tela, anche olii su rame, su lavagna, micromosaici e commessi di pietre dure, come ad esempio il Cardinale Rosso, un piccolo quadro con un uccellino realizzato accostando pietre semi preziose di diverso formato e colori. Sono alcune delle opere presenti nel grande Deposito della Galleria Borghese, che, dopo la chiusura forzata dei mesi scorsi, torna a essere un luogo aperto e accessibile alla collettività.

La Galleria Borghese - divenuta con i suoi 111 mila follower il terzo museo più seguito in Italia grazie all'attività sui social svolta durante il lockdown - riapre infatti la visita guidata negli affascinanti spazi di quella che può essere considerata a buon diritto la "seconda pinacoteca" del museo romano.

Al via dunque le visite guidate gratuite svolte dal personale del museo, ogni mercoledì e giovedì alle ore 16.30, per ammirare il deposito organizzato su due livelli: un luogo magico, dove le opere, seguendo i canoni delle gallerie seicentesche, sono ordinate per scuole di pittura e per aree tematiche e complete di tutti gli apparati espositivi. La prenotazione è obbligatoria, nel rispetto delle misure di sicurezza, al numero 06 67233753 oppure all'indirizzo ga-bor@beniculturali.it.

De Filippi, 60 anni di arte e militanza. Al museo Castromediano di Lecce il lungo percorso del pittore

 mostra a Lecce Fernando De Filippi Il vento del passato - Lenin parla ai delegati © ANSA

Una ricerca che in sessant'anni si è intrecciata con gli snodi cruciali del panorama culturale e artistico internazionale dalla seconda metà del Novecento a oggi. Un lungo lavoro che il pittore Fernando De Filippi, leccese, classe 1940, ha condotto dai primi anni Sessanta, quando si trasferì a Milano sviluppando la sua indagine nelle opere legate al suo impegno politico e sociale militante, attingendo alle iconografie della Pop Art sganciate però dalle istanze americane, per giungere, attraverso l'analisi dell'iconografia di Lenin, alle performance, alle scritte sulla sabbia che rimandano agli scritti teorici di Marx e poi, dagli anni Ottanta, alla mitologia e alla costruzione di un immaginario in cui al centro dell'attenzione c'è l'albero come immagine del mondo e visualizzazione del pensiero. Fino alle opere sul fuoco degli anni Duemila realizzate grazie alle nuove tecnologie. Il racconto di questa esperienza artistica e umana, scandita da un centinaio di mostre in Italia e all'estero e da una lunga attività didattica coronata con la direzione dell'Accademia di Brera dal 1991 al 2009, è documentato nella mostra che il museo Castromediano di Lecce dedica fino al 2 ottobre al maestro in occasione del suo ottantesimo compleanno. Nel dibattito culturale la voce di Fernando De Filippi si è sempre fatta sentire.

''Senza pause, testimone e primo attore - osservano i curatori Brizia Minerva e Lorenzo Madaro - l'artista c'è nella lucida consapevolezza dei passaggi della storia, nelle scelte di campo e nella riflessione sulla natura dell'arte, nell'utilizzazione consapevole di situazioni, immagini, simboli, mitologie del nostro tempo. C'è nel sapiente possesso dei linguaggi e degli strumenti del fare arte, dal passato al presente tecnologico''. Nel 1975, quando la contestazione, i fermenti culturali e il vento del cambiamento scuotevano tutti i settori della società, De Filippi fu protagonista di una azione 'open air' con l'affissione nelle strade di Milano di centinaia di striscioni e manifesti con slogan a caratteri cubitali tratti dai testi marxisti, ''L'arte è ideologia'', ''Le contraddizioni sono ovunque'', ''La mano non è soltanto l'organo del lavoro, è anche il suo prodotto'', ''Arte come pratica sociale''. De Filippi è pittore, scultore, grafico, pratica installazione e fotografia, attraversa un'importante fase con azioni d'impronta politico-ideologica e concettuali, ritorna ancora alla pittura, ma attraverso elaborazioni digitali.

''Tutto nasce - ha spiegato in passato - da un retaggio concettuale, non dalla visione della natura ma da una sedimentazione mentale''. In questo lavoro l'artista ''cerca di mettere insieme ordine e disordine, passione e raziocinio''. La ricerca di De Filippi, osservano i curatori, è caratterizzata ''da una rigorosa e insieme flessibile visione mentale e analitica che tuttavia non rinuncia alla 'poesia', sia pure in una forma priva di ogni ingenuità o lirismo''. Il tema della memoria come meccanismo che ricuce gli eventi del tempo in una ricostruzione personale che si confronta con la dimensione storica e sociale ''attraversa tutte le stagioni di questo percorso: in un continuo andirivieni tra passato e presente, tra atemporalità dell'arte e tempo storico''. Al taglio del nastro della mostra, promossa dalla Regione Puglia con il patrocinio del Comune di Lecce, è intervenuto anche il maestro.

''De Filippi - ha detto Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio-museale della città - non ha mai derogato in tutta la sua lunga e feconda carriera alla responsabilità della scelta, come uomo e come artista. Quando l'ideologia si affievolisce, quando anche l'arte si riduce a slogan e tutto sembra perduto, De Filippi ci indica una via: quella di un'arte come ricomposizione dell'unità della vita''. 

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LetterAltura presenta l'edizione 2020, dal 24 al 27 settembre. Tantissimi ospiti attesi sul Lago Maggiore per l'edizione dedicata al fuoco e alla passione



Da giovedì 24 a domenica 27 settembre torna a Verbania, sul Lago Maggiore, il Festival LetterAltura, con un tema che saprà appassionare il pubblico del festival letterario: "Fuoco e calore, nei viaggi e nel cuore".

«Il calendario delle attività per i prossimi mesi di questo difficile 2020 – annuncia il Presidente dell'Associazione LetterAltura, Michele Airoldi – è l’invito che la nostra associazione fa per la ripresa degli incontri e degli eventi che abbiano la cultura, e in particolare la lettura, come occasione di condivisione, di riflessione e di crescita personale e collettiva. 
Al centro c’è la XIV edizione del Festival Lago Maggiore LetterAltura, ma tra agosto e la prima metà di settembre sono numerosi, più che negli ultimi anni, gli appuntamenti “aspettando il Festival”, mentre sabato 24 ottobre ci sarà l’atteso convegno su Antonio Dal Masetto, lo scrittore italo-argentino nato a Intra. 
Abbiamo lavorato, come tutti gli anni, intensamente e con passione – continua il presidente Airoldi – ma quest'anno è stata una sfida più impegnativa del solito: abbiamo mantenuto la testa e il cuore su quanto l'Italia e il mondo intero stanno vivendo, ma abbiamo anche creduto fortemente nel valore del nostro Festival.
Abbiamo adattato le modalità di fruizione della rassegna alle norme di sicurezza e siamo quindi pronti a proporre il nostro Festival ai verbanesi, che lo amano e lo aspettano, e a tutti coloro che vorranno raggiungerci sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. In più abbiamo anche deciso di trasmettere in streaming tutti gli incontri sulla nostra pagina Facebook: vogliamo così allargare i nostri orizzonti, raggiungendo una platea più ampia e accogliendo la porzione di pubblico che a causa delle misure restrittive anti Covid-19 non potrà prendere parte direttamente agli appuntamenti.»


Saranno moltissimi gli spunti che guideranno il pubblico di LetterAltura nelle quattro giornate di Festival: incontri con autori, presentazioni di libri, ospiti prestigiosi e testimonianze dirette, che si terranno tutti – tranne la performance teatrale di sabato sera programmata a Villa Giulia a Pallanza – presso il Centro Eventi Il Maggiore. 
Parole, musiche e immagini saranno quest'anno legate al fuoco, declinato in tutte le sue essenze, a partire dalla passione amorosa, che fa ardere i cuori, fino al fuoco inteso come mezzo distruttore, del pianeta terra ma non solo. Si disquisirà dell'ambiente di casa in cui il fuoco è protagonista, la cucina, di vulcani, le montagne che sputano il fuoco, ma anche della passione per i propri ideali, di fuochi sacri, di libri al rogo, di fuochi in grado di annientare persone e della «lotta al fuoco».

Una nutrita serie di appuntamenti targati Aspettando il Festival farà da prologo a LetterAltura 2020, anticipandone gli eventi con incontri a tema, proiezioni di film, presentazione di libri ed escursioni.

Tra l'inaugurazione di giovedì 24 settembre e lo speciale appuntamento di chiusura, alle ore 23 di domenica 27 settembre un ricco calendario di appuntamenti coinvolgerà il pubblico di LetterAltura.

Tutti gli eventi saranno, come di consueto, ad ingresso gratuito, la prenotazione del posto a sedere è fortemente consigliata. Ogni evento è prenotabile entro le ore 10 del giorno precedente ed è possibile prenotare fino ad un massimo di 4 posti per singolo appuntamento. Un contingente di posti sarà riservato a chi si presenta senza prenotazione, fino ad esaurimento della disponibilità. 

Tutti gli eventi saranno comunque trasmessi in diretta streaming sulla pagina www.facebook.com/letteraltura.

Durante LetterAltura, considerate le restrizioni volte a garantire il rispetto della normativa in atto, specie nei confronti dei più piccoli, non potranno essere organizzati i consueti appuntamenti per bimbi e ragazzi: una serie di incontri con letture sul tema del fuoco curate dagli animatori di “Nati per leggere” saranno però organizzati direttamente nelle scuole del primo ciclo di Verbania, alla presenza di rappresentanti dei Vigili del Fuoco della delegazione cittadina. Saranno inoltre indetti due concorsi di scrittura per gli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^ elementare e 1^ media. Le classi vincitrici saranno premiate con una gita per visitare il Museo Storico dei Vigili del Fuoco di Milano.

Come sempre, l'attività dell'Associazione LetterAltura non si esaurisce a fine settembre: in contemporanea al Festival sarà presentato il Piccolo Concorso di Scrittura Creativa, che avrà, come di consueto lo stesso tema del Festival, mentre sabato 24 ottobre avrà luogo il convegno su Antonio Dal Masetto, previsto a maggio e posticipato per i problemi legati alla pandemia da Covid-19. “È sempre difficile tornare a casa...” è il titolo della giornata di studio alla (ri)scoperta dell'autore verbanese emigrato in Argentina, che sarà condotta dal Presidente dell’Associazione LetterAltura Michele Airoldi insieme a scrittori, traduttori, amici e parenti di Antonio Dal Masetto. Il convegno potrà contare sul prestigioso patrocinio dell'Ambasciata Argentina in Italia. 

Nel gestire i vari appuntamenti lo staff di LetterAltura sarà attento a rispettare – e a far rispettare dal pubblico – i protocolli sanitari in vigore. Seguire le norme anticontagio significherà per l'Associazione LetterAltura operare scelte a livello operativo e pratico più onerose del consueto: l'invito a pubblico, Soci e simpatizzanti è quindi quello di continuare a sostenere le attività dell'associazione, tramite tesseramenti e donazioni o destinando il proprio 5x1000 (codice fiscale da indicare nella casella "Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative" 02052260037).

fonte: associazioneletteraltura.com





Tour in auto in Italia a caccia della felicità. L'impresa di Giuseppe, dopo il mondo il Belpaese

 Tour in auto in Italia a caccia della felicità © ANSA

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Che cos'è la felicità. A rispondere ci ha provato Epicuro. E ci hanno tentato anche Al Bano e Romina Power. Ora si sta cimentando in questa difficile impresa pure Giuseppe Bertuccio D'Angelo, un ragazzo di 29 anni, nato e cresciuto a Milano, ma di origini siciliane. Lavorava nel settore commerciale di un'azienda di software. Ma dentro di sé, forse, stava cercando qualche altra cosa. Il 15 settembre 2019 è partito per un viaggio che lo ha portato a toccare gli angoli più remoti del mondo alla ricerca della formula della felicità.
    Palestina, Libano, Kuwait, Pakistan, India, Cina, Corea del Nord, Hong Kong, Indonesia, Australia, Taiwan, Giappone Stati Uniti. Ed ora tocca all'Italia. È cominciato dalla Sardegna il progetto Happiness, tour del Belpaese a bordo di una Smart.
    Obiettivo, proprio quello, la ricerca della felicità.
    "Sono partito con un'idea di felicità un po' confusa - confessa all'ANSA - ma in effetti ancora risposte non ne ho. È un ideale libro, che magari a fine viaggio può diventare un libro vero e proprio, che ancora deve essere completato non solo visitando nuovi posti, ma anche ascoltando le persone". In Sardegna ha trovato due tipi di felicità diverse. "Ho parlato con il guardiano di Budelli - racconta - per lui, anche se non incontra molta gente, la felicità è la solitudine. E invece quando ho intervistato un minatore dell'Iglesiente ho percepito un altro tipo di felicità: quello dello stare insieme e della fiducia. Indispensabile in un lavoro anche pericoloso come quello nelle miniere, in cui le vite sono legate l'una con l'altra".
    Partenza lo scorso 21 agosto. Poi Sicilia, Calabria, Puglia fino a risalire tutto lo stivale visitando ogni regione per raggiungere Milano come tappa finale. Giuseppe sta proponendo un suo "questionario della felicità" sentendo persone che, per cultura, estrazione sociale e tradizioni sono profondamente diverse tra loro.
    Dove seguire Happiness? Oltre alle stories su Instagram e agli aggiornamenti su Facebook che il 29enne pubblica quotidianamente, ogni settimana è possibile guardare un video-reportage sul canale ufficiale del progetto su YouTube.
    Giuseppe ha scelto anche LinkedIn quale piattaforma per raccontare il suo viaggio, per motivare professionisti dai 30 ai 50 anni che hanno perso di vista cosa sia la felicità, per inseguire una carriera più o meno brillante. La grande novità in Italia saranno le dirette quotidiane sulla piattaforma Twitch.
    "La Sardegna? Fantastica - dice - per dormire e mangiare abbiamo potuto contare sulla cortesia e la disponibilità di tante persone, da Tortolì a Iglesias". (ANSA).

The Edge riapre a New York

 RIAPRE A NEW YORK OSSERVATORIO DI EDGE © ANSA

L'osservatorio più alto dell'emisfero occidentale sospeso a 345 metri d'altezza al centesimo piano di un edificio del complesso commerciale e residenziale a Hudson Yards era stato inaugurato lo scorso 11 marzo, ma era stato chiuso qualche giorno dopo a causa delle misure restrittive per la pandemia di Covid-19. Dal 2 settembre riapre i battenti ma, come nel caso di tutte le altre attrazioni che hanno già riaperto a New York, avrà capacità limitata, obbligo di mascherine e ci saranno marcatori che invitano i visitatori a mantenere la distanza di sicurezza.

L'osservatorio offre una vista a 360 gradi della città, oltre ad uno spazio protetto da vetrate è dotato di una scalinata che eleva la vista di un piano e sulla quale è possibile sedersi come su quella che si trova al centro di Times Square. Una parte della superficie del piano è inoltre in vetro e dà a picco sulla strada, letteralmente è come avere la città sotto i piedi. "Il modo in cui il piano sporge dall'edificio - ha detto Jay Cross, presidente di Hudson Yards - non ha eguali negli altri osservatori al mondo". "Una New York come non si era mai vista prima - continua Jason Horkin, direttore esecutivo Hudson Yards Experiences - camminare su di The Edge è come camminare lungo il cielo". 

E The Edge dà infatti l'idea di essere sospesi nel vuoto, come sfidare la gravità, ma lo spettacolo che offre è un invito irresistibile anche per chi soffre di vertigini. Anche la salita in ascensore è in sé un'esperienza. In soli 52 secondi si passa dal primo al centesimo piano. Il piano che compone l'osservatorio ha inoltre un tocco italiano visto che i 79 pannelli in cui è diviso sono stati prodotti in Germania ma finiti in Italia. Oltre alla vista The Edge ha anche uno champagne bar, da provare soprattutto al tramonto, e un ristorante di lusso al 101/o piano, non a caso chiamato 'The Peak' (Il picco).

Oltre a The Edge Hudson Yards riapre anche un'altra delle attrazioni più gettonate della Grande Mela, Vessel, da alcuni ribattezzato la Torre Eiffel di New York. E' alto 46 metri e ha la forma di nido d'ape composto da 154 rampe di scale che sembrano incastrarsi tra di loro con 2500 gradini. 

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Dal Telegraph i 20 motivi per tornare in Italia La stampa straniera promuove il nostro Paese

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Il "Telegraph" elogia l'Italia e invita i propri lettori a tornare a visitare il Belpaese appena l'emergenza sanitaria sarà finita e si tornerà a viaggiare all'estero. Il quotidiano britannico elenca 20 motivi per cui è bene scegliere le bellezze italiane ma confessa che ce ne sarebbero molti di più "Venti, così pochi? Ci sarebbero 20 dipinti che mi farebbero tornare, 20 ristoranti, 20 panorami, 20 borghi e 20 altre cose in più. Nessun altro Paese - spiega l'autore dell'articolo Tim Jepson - ha tante ricchezze e una combinazione di arte, cultura, cibo, vino, moda, teatro, persone e paesaggi che non ha eguali e neppure una combinazione così efficace di antico e moderno, bello e seducente". Gli inglesi amano la Toscana, si sa, eppure la bellissima campagna del Chiantishire è solo l'ultimo dei motivi per visitare il nostro Paese: ci sono molte più ragioni e il modo in cui viene raccontato è particolarmente interessante e lodevole.

Il primo motivo per scegliere l'Italia sono gli italiani: "Non si può amare un Paese senza amare la sua gente - spiega l'autore - sappiamo che gli italiani spesso si vedono come toscani, siciliani, veneziani o napoletani; ma sono sempre gli stessi, con una caratteristica in comune: l'apprezzamento per le cose belle della vita. E di belle cose in Italia ce ne sono ovunque".

Al secondo posto ci sono i giardini: dalle ville venete al laghi del Nord, dalle colline toscane ai limoneti della Sicilia. L'autore cita i giardini di Ninfa, a sud di Roma; i giardini botanici di Hanbury a Ventimiglia, Villa Carlotta sul lago di Como, La Mortella sull'isola di Ischia e il giardino dei Tarocchi di Pescia. Al terzo posto ci sono le storiche cittadine e i borghi arroccati sulle colline: la Toscana e l'Umbria ne ospitano la maggior parte ma meritano di essere visitati anche Sulmona in Abruzzo; Enna, Erice e Noto in Sicilia; Matera in Basilicata; Tropea in Calabria; Ostuni in Puglia; Ascoli Piceno nelle Marche; Ravenna in Emilia-Romagna e Camogli in Liguria. "Ma - sottolinea l'autore - l'elenco è molto più lungo". I luoghi all'aperto sono al quarto posto con mete sciistiche di prima classe come l'Alta Badia, Courmayeur e Cervinia, dove si possono fare sport di ogni tipo. Ma ci sono posti bellissimi anche in Sicilia, Sardegna, alle Cinque Terre e sulla Costiera amalfitana; in Umbria si fa parapendio, rafting in Calabria mentre in Abruzzo si possono seguire le orme dei lupi.

La lingua italiana è la quinta motivazione per visitare il nostro Paese perché "in italiano tutto suona meglio". Per secoli artisti e poeti hanno amato i nostri laghi, la loro magia e bellezza è al sesto posto della classifica del Telegraph; e non solo quella dei grandi laghi Maggiore, Garda e Como ma anche quelli più tranquilli come l'Iseo e il lago d'Orta. Il settimo motivo è l'opera con i suoi maggiori compositori - da Verdi a Rossini, da Puccini a Donizetti - e i due teatri più famosi al mondo: la Scala di Milano e la Fenice di Venezia.

L'autore, però, ricorda anche quelli di Bologna, Palermo, Treviso, Prato e Ferrara e i festival teatrali, come quello di Puccini o all'arena di Verona, il festival di Macerata e quello di Rossini a Pesaro.

La cucina italiana - all'ottavo posto - è salutare e gli ingredienti di primo livello; impeccabili sono le grandi variazioni regionali. Il nono motivo per recarsi in Italia è il "buon bere": l'eccellente vino e i suoi produttori tradizionali e quelli innovativi come in Sicilia, in Lombardia (Franciacorta) e Bolgheri sulla costa toscana. Ma emergono anche grandi cocktail come il Negroni e il Bellini, i limoncelli, la sambuca e le grappe di ogni tipo. Il caffè italiano è al decimo posto: espresso, macchiato e cappuccino sono famosi in tutto il mondo.
    Un vero culto, dunque, da scoprire in ogni bar italiano.
    "Tutti i Paesi hanno le montagne, ma solo l'Italia ha le Dolomiti", spiega l'autore dell'articolo "con i suoi paesaggi drammatici, i pinnacoli di roccia e i spettacolari massicci". Ma ci sono anche l'Etna, le Alpi e gli Appennini, selvaggi e bellissimi.
    L'elenco del Telegraph prosegue con la moda al 12esimo posto, l'architettura e i suoi diversi stili al 13esimo e Venezia che da sola, al 14esimo posto, merita un viaggio in Italia. Poi la lista prosegue con la bellezza delle isole: Capri, le Tremiti, Ponza, Capraia, Elba, Lipari e Marettimo. Anche le coste hanno un posto in classifica: al sedicesimo ci sono Amalfi e le Cinque Terre, tra le più conosciute, ma anche le penisole del Gargano e del Salento con il loro mare turchese, e il Cilento selvaggio e roccioso con Acciaroli, Agropoli e Santa Maria in Castellabate.
    Il numero incredibile di gallerie d'arte sono il 17esimo motivo per visitare l'Italia: dagli Uffizi di Firenze a Brera e ai musei vaticani; ma anche la galleria di Perugia e quella di Palermo, l'Accademia Carrara di Bergamo, Palazzo Ducale a Urbino e il museo civico di Vicenza. La lista, in effetti, è molto più lunga e ricca. I luoghi artistici sono al 18esimo posto: la Cappella Sistina e l'Ultima Cena, ma anche la Basilica di Assisi con gli affreschi di Giotto, Cimabue e Simone Martini; la cattedrale di Orvieto e la Cappella degli Scrovegni di Padova.
    Il penultimo motivo per recarsi in Italia riguarda i tesori antichi: Roma, innanzitutto, ma anche Aosta, Spoleto, Verona e un lunghissimo elenco di luoghi dove splende la storia antica.
    Infine l'amata Toscana. Ma il riconoscimento della nostra bellezza è già sufficientemente appagato dall'elogio della stampa estera. A noi resta solo il compito di ospitare come un tempo. O forse anche meglio. (ANSA).

#EviaggioItaliano rilancia il turismo sostenibile

 

COMUNICATO STAMPA 

 

ENIT PATROCINA #EVIAGGIOITALIANO

PARTE IL 4 SETTEMBRE DALLA CAMPANIA IL TOUR ELETTRICO TRA LE ECCELLENZE ITALIANE CON LA PRIMA CUCINA MOBILE AL MONDO ALIMENTATA A ENERGIA SOLARE

Con l’alto Patrocinio del Parlamento Europeo, il patrocinio della Commissione Europea, dei ministeri di Ambiente, Esteri, Infrastrutture e Trasporti e dell’ENIT- Agenzia Nazionale del Turismo, #EviaggioItaliano rilancia il turismo sostenibile toccando nel 2020 sei regioni, per valorizzare il patrimonio enogastronomico, culturale e imprenditoriale italiano.

Elettrico, fortemente innovativo, attento al territorio e dallo spiccato contenuto social: sono le quattro caratteristiche principali di #EViaggioItaliano, un tour tra le eccellenze regionali ideato per il rilancio del turismo nazionale che mette insieme natura, cultura, enogastronomia ed alta tecnologia e vedrà la sua prima tappa in Campania dal 4 al 6 settembre, per poi toccare nel 2020 Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino-Alto Adige e nel 2021 il resto d’Italia. Prevista inizialmente per la metà di luglio, la partenza del tour – costruito in collaborazione con il progetto della Fondazione Univerde #ioviaggioitaliano, a sostegno del turismo nazionale in questo periodo difficile - è stata definitivamente fissata a inizio settembre al fine di accogliere le numerose adesioni all’iniziativa da parte di partner pubblici e privati. L'appuntamento è patrocinato tra gli altri dall'Enit-Agenzia Nazionale del Turismo per rilanciare la sostenibilità.

#EViaggioItaliano si muoverà con una flotta di veicoli elettrici da una a quattro ruote tra i quali, per la prima volta in Italia, una moto elettrica dall’innovativo stile retrò, per mostrare, anche attraverso un utilizzo diffuso dei social media, le meraviglie dell’Italia, le realtà imprenditoriali più interessanti e innovative e i borghi più virtuosi dal punto di vista ambientale e della sostenibilità energetica. Tra gli elementi caratterizzanti del tour il Future Trailer, un prototipo unico al mondo di cucina mobile per ShowCooking alimentato da pannelli fotovoltaici progettato e realizzato in Italia. A bordo famosi chef locali realizzeranno ricette a km zero grazie all’energia accumulata dai pannelli che ricoprono il Trailer che alimentano una doppia piastra a induzione, oltre a poter ricaricare diversi veicoli tramite la batteria integrata. L’auto elettrica che traina il Future Trailer è anche uno Studio Mobile all’interno del quale si realizzeranno interviste, live streaming e podcast che poi saranno veicolati attraverso i canali social del progetto e dei partner affinché #EViaggioItaliano sia un vero e proprio racconto in diretta delle eccellenze regionali italiane.

LA TAPPA INAUGURALE IN CAMPANIA

A mostrare per prima le proprie eccellenze nella tappa inaugurale del tour sarà la Campania: grazie al supporto della Regione tramite Scabec, Società Campana Beni Culturali, la tappa inaugurale potrà contare sulla collaborazione con campania>artecard, il pass turistico che da oltre quindici anni offre la possibilità a turisti e residenti di ammirare il patrimonio artistico locale e di viaggiare comodamente a bordo del trasporto pubblico regionale. Determinante la collaborazione con Fondazione Univerde, realtà impegnata dal 2008 nella promozione di iniziative mirate a diffondere la cultura ecologista la riconversione degli stili di vita in armonia con l’ambiente e nella difesa del made in italy e delle tradizioni agroalimentari.

Il 4 settembre nella piazza di Caiazzo (CE) Franco Pepe, considerato dal premio Pulitzer Jonathan Gold come pizzaiolo più bravo al mondo, mostrerà le potenzialità della cucina mobile Future Trailer e nel programma di tappa vi sono diverse visite a gioielli del patrimonio ambientale e culturale tra cui l’Acquedotto Carolino, patrimonio dell’Unesco, la Reggia di Portici e il Parco nazionale del Vesuvio, il Castello di Mercato San Severino, il Museo di Pietrarsa e Villa Campolieto e il Parco Archeologico di Paestum – che saranno raggiunti ed esplorati con mezzi elettrici a due ruote.

Non mancheranno poi momenti legati alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali come la mozzarella di bufala campana, il pomodoro del piennolo e il vino Lacryma Christi, in collaborazione con esperti quali Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde e docente presso l’Università di Napoli Federico II), Matteo Lorito (Direttore del dipartimento di Agraria dell'Università di Napoli Federico II), Eugenio Gervasio (fondatore e CEO del MAVV – Wine Art Museum) e lo Chef stellato Alfonso Iaccarino. Il tour parlerà anche di buone pratiche nella tutela dell’ambiente come quelle messe in atto a Baronissi, comune aderente alla campagna plastic free promossa dal Ministero dell’Ambiente.

#EViaggioItaliano è stato ideato da un pool di realtà tutte italiane con in comune un alto tasso di innovatività ed una grande attenzione verso i temi della mobilità sostenibile: Fondazione eV-Now!, XMove, theSocialBreakers e To Be.

Partner di progetto sono importanti realtà legate al mondo della mobilità elettrica come le concessionarie Nissan Renord, Nissan Rotalnord e Motus-E o alla valorizzazione del territorio come Scabec, società della Regione Campania dedicata alla valorizzazione e promozione dei beni culturali regionali.

L'Italia turistica riparte anche dalla sostenibilità e Enit, che ha tra i suoi valori la promozione del turismo attivo ed invoglia alla scoperta dei luoghi meno conosciuti dell'Italia - dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci -Pochi Paesi possono competere con l’Italia quanto ad attrattive, prima al mondo com'è per numero di siti Unesco, ben 55. Le città d’arte vantano innumerevoli monumenti e capolavori di fama internazionale, i piatti della tradizione gastronomica sono imitati in tutto il mondo e il territorio è un maestoso mosaico di vette innevate, promontori a picco sul mare, laghi e valli plasmati dalla natura. L'Italia porta alla scoperta di emozionanti itinerari da percorrere con ogni mezzo: in auto, in moto, a piedi e in bicicletta soprattutto in un momento in cui acquista valore la dimensione dello spazio. L'Italia infatti con la sua capacità di reinventarsi e stare al passo con i tempi, risponde in pieno alle condizioni rinnovate. E' il momento dei cammini, della riscoperta di percorsi naturalistici e all'aperto che richiedono piccoli gruppi, delle città da vivere con tempi e modalità slow che consentono di assaporare con più intensità le esperienze a ritmi sostenibili. Esperienze esclusive da rendere accessibili a tutti con le accortezze del caso"

“#EViaggioItaliano è un progetto assolutamente inedito, un racconto on the road nuovo ed accattivante perché attraverso la mobilità elettrica racconta le tantissime eccellenze di un paese straordinario come l’Italia” – ha affermato Daniele Invernizzi, creatore della Fondazione eV-Now!

“La straordinaria risposta ottenuta dai nostri partner e da tantissime realtà istituzionali è la dimostrazione che l’idea alla base di #EViaggioItaliano ha colto nel segno. Il nostro tour porterà un messaggio di speranza nel futuro del nostro paese” – ha affermato Nino Geraci, Fondatore e CEO di XMove.

Tutte le informazioni sul progetto sono consultabili sul sito www.eviaggioitaliano.it, sulla pagina Instagram @eviaggioitaliano; il programma della prima tappa è consultabile su: Tappa Campania

I PARTNER E I PATROCINI DI #EViaggioItaliano

Partner: Nissan Renord, Nissan Rotalnord, Motus-E, Scabec (per la tappa Campania), VS Veicoli Speciali, Prestige by USP, Meijs Motorman.

Patrocini di progetto: Commissione Europea, Parlamento Europeo, Ministero dell'Ambiente, Ministero dei Trasporti, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Ambiente Mare Italia, Fondazione Univerde, Fondazione Ampioraggio, eV-Now!, Tesla Owners Italia, Sos Logistica, Sos Terra, Opera 2030.

Patrocini di tappa: Regione Campania (per tappa Campania), Eurac Research (per tappa Trentino-Alto Adige)


The Movie Charity Auction 2020: ENIT ed MPI Italia promuovono un'asta di beneficenza al Festival del Cinema di Venezia per sostenere la meeting industry

 Si terrà l’11 settembre la 7^ edizione del The Movie Charity Auction al Lido di Venezia. ENIT promuove l’edizione 2020 e il ricavato dell’asta benefica verrà devoluto alla MPI Foundation a sostegno della meeting industry.

3 settembre 2020, Venezia – Si terrà l’11 settembre negli spazi della Fondazione Ente dello Spettacolo, presso l’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, la 7^ edizione del The Movie Charity Auction, l’evento dedicato al networking della meeting industry con asta benefica, ideato da Mauro Bernardini, Managing Director della All Star Agency, in collaborazione con MPI Italia Chapter, e con il supporto creativo e organizzativo di un team di masterini del Master in Tourism, Hospitality & Event Management della BeAcademy.

L’evento, che si svolgerà come sempre nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia, giunto alla 77esima edizione, rappresenta quest’anno un momento simbolico di ripartenza per l’industria degli eventi, in concomitanza con il primo grande evento in presenza post Covid-19 e rivolto a sostenere il comparto e i suoi operatori. Sarà la MPI Foundation, infatti, a beneficiare del ricavato dell’asta benefica per supportare la meeting industry, fortemente colpita dagli effetti della pandemia, per dare aiuto concreto ai giovani professionisti del settore.

Main sponsor di questa 7^ edizione è ENIT. Sensibile alla causa dell’industria degli eventi, l’ente nazionale del turismo ha ritenuto fondamentale compiere un gesto a sostegno del settore.

"Enit è attenta ad ogni occasione di rilancio dell'immagine dell'Italia e di sostegno al comparto turistico. L’Italia ha ancora memoria del suo posizionamento pre-Covid nella classifica mondiale del turismo congressuale, dove si posizionava tra i primi sei Paesi al mondo con 550 meeting internazionali nel 2019 (ENIT su dati ICCA) con una crescita del 5,4%. L’evento promosso da MPI Italia nell’ambito della prima grande vetrina dell’Italia post-Covid, il Festival del Cinema di Venezia, è stato apprezzato quale iniziativa pertinente rispetto ad una linea di intervento che abbiamo attuato per fronteggiare questa fase di incertezza. Da ottobre lanceremo workshop in ben 12 Paesi - Austria, Canada Cina, Corea del Sud, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e USA - per amplificare la promozione di MICE, lusso, leisure e active. Il nostro impegno per il MICE proseguirà a novembre, puntando su sostenibilità, innovazione e destagionalizzazione. Il congressuale è un settore in forte espansione e cruciale per l'Italia. Con The Movie Charity Auction rafforziamo il nostro impegno a sostegno della meeting industry.", dichiara Maria Elena Rossi, Direttrice Marketing ENIT.

L’emergenza pandemica ha spinto l’organizzazione ed MPI Italia ad innovare il format per renderlo accessibile anche a chi non potrà partecipare in presenza. Novità del 2020, infatti, è un sito web dedicato all’iniziativa dal quale poter visionare i voucher all’asta e fare la propria offerta. Aperta ieri l’asta benefica su www.themoviecharity.it, è già possibile fare la propria offerta per contribuire alla raccolta fondi.  

È davvero una grande soddisfazione per chi crea un evento quando esso stesso diventa una tradizione. Con la settima edizione a favore di MPI Foundation e le centinaia di richieste di partecipazione penso di avere raggiunto l’obiettivo, al fianco di MPI Italia, e con le importanti novità che ci consentiranno di ampliare l’audience dell’evento e incrementare il ricavato da devolvere, questa edizione si preannuncia entusiasmante.” – dichiara Mauro Bernardini, e conclude - “Ringrazio tutti i partner organizzativi, dalla BeAcademy alla Fondazione Ente dello Spettacolo, e non ultimo tutti gli sponsor, senza i quali non potremmo riuscire nella nostra missione”.  

Come Presidente MPI Italia sono felice di aver visto crescere anno per anno questa prestigiosa manifestazione, sempre al fianco di una causa nobile.” – commenta Maddalena Milone, Presidente MPI Italia – “Questo evento ha visto sempre più uniti alberghi congressuali e leisure, che hanno offerto voucher attraverso cui abbiamo raccolto fondi per sostenere importanti associazioni. La paura di dover rinunciare quest’anno all’evento ci ha offerto l'occasione di implementarlo con una asta da svolgere anche online, con più ampia visibilità per gli sponsor e una maggiore adesione anche da remoto.”- e conclude – “Ringraziamo ENIT per la prestigiosa partnership che ha convalidato ulteriormente il valore del carattere internazionale della nostra community e l’importanza degli eventi per la crescita e l’economia del Paese”.

L’evento, che ha già esaurito i posti disponibili in presenza e sarà trasmesso anche live con una diretta Facebook, vede quest’anno la partecipazione di numerosi sponsor: Almar Jesolo Resort & Spa, Anantara Resorts & Spa Abu Dhabi; Best Western Hotel Group; Cà Sagredo; Double Tree by Hilton con gli alberghi Roma Monti, Trieste e Turin Lingotto; Falisia Resort & Spa, FH55 Hotel Group con gli alberghi Grand Hotel Mediterraneo, Villa Fiesole e Grand Hotel Palatino; Forte Village Sardinia; Gruppo UNA; Hilton Milan; Hilton Molino Stucky; Hilton Lake Como; Hilton Sorrento Palace; Hotel Danieli; Hotel Indigo Venice Sant’Elena; Hotel Indigo Verona – Grand Hotel Des Arts; Hotel Monaco & Gran Canal; I Palazzi con gli alberghi Cà Bonfadini; San Lorenzo a Linari, Palace Grand Hotel; Il Melograno Masseria; Grand Hotel Parker’s; La Bagnaia Golf & Spa Resorts Siena; NH Collection Murano; NH Hotel Group; Palazzo Caracciolo; Parco dei Principi Grand Hotel & Spa; Ristorante Antica Besseta; Rome Cavalieri – A Waldorf Astoria Hotel; San Clemente Palace Kempinski; Starhotels; The Britannique Naples; Therasia Resort; Venice Events; Villa Fiorita.

fonte: Comunicato stampa Enit


Nasce Unesco ResiliArt a sostegno della cultura. Artisti, intellettuali e creativi per strategie di intervento

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L'Unesco, di fronte all'emergenza coronavirus che ha colpito duramente anche il settore della cultura, ha fondato il movimento globale Unesco ResiliArt "per sostenere la cultura, per salvaguardare il patrimonio culturale e dare voce ad artisti, intellettuali e creativi, attraverso il ruolo resiliente della cultura".

Per l'Unesco "l'arte è resiliente e per questo sarà in grado di sviluppare strumenti volti ad aiutare gli artisti a superare questa crisi epocale, mostrando al mondo che la creatività è inarrestabile". La pandemia "ha colpito duramente le industrie culturali e creative: dietro ogni concerto cancellato, festival posticipato, e dietro ai cinema, alle librerie, ai teatri chiusi, ci sono innumerevoli artisti e professionisti che hanno perso il loro reddito. Tuttavia, chi lavora nel mondo della cultura si trova inevitabilmente a pensare soluzioni creative, perché l'arte è resiliente". Unesco ResiliArt, quindi, "si pone l'ambizioso obiettivo di individuare una strategia di intervento, facendo luce sullo stato attuale delle industrie creative attraverso una discussione globale con i principali professionisti del settore, catturando idee, proposte, programmi culturali, voci di resilienza da parte di artisti sia affermati che emergenti".

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William Kentridge riapre l'Arsenale di Amalfi. Fino al 2 dicembre 'More Sweetly Play the Dance'

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AMALFI - L' Arsenale di Amalfi, dove nell'ottobre del '68 la mitica mostra 'Arte Povera più Azioni Povere' fece la rivoluzione, grazie ai due collezionisti Marcello e Lia Rumma riapre con 'More Sweetly Play the Dance' di William Kentridge. La Regione Campania con il Comune di Amalfi, hanno scelto di celebrare con un evento (fino al 2 dicembre) la memoria del luogo e il ritorno all'antico splendore del sito al termine di una operazione di rifunzionalizzazione curata della società regionale Scabec. Progetto della Galleria Lia Rumma, l'installazione di Kentridge -artista sudafricano tra i più noti al mondo, che mescola tecniche differenti, dal disegno all'incisione, al teatro e all'animazione- si inserisce perfettamente, con un allestimento site specific, nel suggestivo spazio. ''Mi dispiace non essere con voi, conosco bene Amalfi ed ho lavorato tanto a Napoli - ha detto in video conferenza l'artista, collegato dal suo studio di Johannesburg - a causa della pandemia non sono riuscito a venire in Europa neppure per conoscere la mia nipotina! Ma sono molto soddisfatto per il lavoro fatto a distanza; questo spazio è fantastico''. Presentata nel 2015 all'Eye Film Institute di Amsterdam nel 2015, la video-installazione della durata di 15 minuti appare oggi di straordinaria attualità . ''Naturalmente è stata realizzata prima del Covid, pensavo all'ebola in Africa, ma ha a che fare comunque con il tema della vulnerabilità. E' una danza medievale della morte,una morte che non distingue tra ricchi e poveri. Ricordiamo che nei villaggi si danzava per scacciare la peste. Collegamenti con il presente? Penso all'ansia che oggi ha preso tutti, anche qui in sud Africa. Sicuramente corriamo dei rischi, ma bisogna continuare ad essere umani, siamo essere sociali, stare insieme vuol dire essere vivi''. Su otto schermi, per oltre 40 metri, la processione di varie silhouette di figure umane a grandezza naturale, accompagnata da musiche di una banda di ottoni sudafricana, avanza in un paesaggio disegnato a carboncino, ad un ritmo che ricorda cortei e lotte civili, ma non solo. C'è chi trasposta oggetti preziosi, ed ecco corpi avvolti in sudari, scheletri, ammalati che trascinano flebo, gabbie per uccelli, sacerdoti, allegorie mitologiche e medievali con riferimenti all'attualità, dalle vittime dell'ebola ai profughi siriani, in un trionfo della morte che celebra la vita, come in una parata carnevalesca, tema caro all'artista. Alla presentazione Lia Rumma ha ricordato le atmosfere del '68, dalla Biennale che fu occupata nel luglio di quell'anno, al richiamo ad Amalfi fatto da Marcello Rumma agli artisti dell'arte povera(curatore era Germano Celant), il movimento d'avanguardia più influente degli anni 60. 'Con la libertà di fare e di creare', ha sottolineato Lia Rumma aggiungendo 'temi e questioni oggi sono gli stessi di quegli anni''.

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L'arte del vetro, la 'contaminazione' tra Murano e l'America 155 pezzi in mostra alla Fondazione Cini a Venezia

 

VENEZIA - "Nell'arte contemporanea fortunatamente non ci sono ancora frontiere e non si sa in quale campo cada il seme" dice Luca Massimo Barbero, direttore dell'Istituto di storia dell'arte della Fondazione Cini, e il "seme" dell'arte vetraria muranese da oltre mezzo secolo ha trovato terreno fertile in terra americana, dando vita a un incontro-confronto che, nel campo della produzione e delle tecniche usate per lavorare il vetro, con spinte innovative e nuove direzioni di ricerca, ha dato frutti eccellenti. A testimoniarlo è la mostra "Venezia e lo Studio Glass americano", curata da Tina Olknow e William Warmus, promossa dalla stessa Cini e da Pentagram Stiftung, all'isola di San Giorgio, a Venezia, dal 6 settembre al 10 gennaio (catalogo Skira).

L'esposizione, che riunisce 155 pezzi - tra vasi, sculture e installazioni in vetro - realizzati da 60 artisti americani e veneziani, è il diciottesimo capitolo del progetto "Le stanze di vetro" che da anni indaga sui diversi aspetti, momenti, tendenze dell'arte vetraria, con particolare attenzione sul '900 a Murano, dove il settore del vetro sta attraversando un momento difficile. Alla Cini c'è un Centro Studi sul vetro che ha un patrimonio di oltre 150mila documenti, tra foto, disegni, album, progetti ed altro provenienti da più archivi e gli archivi - a dirla con Barbero - "sono sorgenti, non depositi, da cui far sgorgare nuova cultura".

La mostra - suddivisa in più sale tematiche, dai "Pionieri americani" che per primi frequentarono Murano per produrre opere originali in vetro, come Mark Tobey o Thomas Stears, fino a "L'invenzione del XXI secolo", con artisti del vetro che affrontano tematiche come l'ambiente o i problemi razziali - testimonia quel concetto di "contaminazione tra due mondi così diversi e distanti" creato dalla ricerca, dal lavoro, dalle tecniche, dagli usi comuni attorno a vetro. È una proposta che punta l'attenzione soprattutto su come le nuove tendenze statunitensi legate al movimento Studio Glass dagli anni '60 e ancora attive - con personalità come Dan Chihuly e Benjamin Moore, da Richard Marquis a Toots Zynski o Philip Baldwin e Monica Guggisberg, a titolo di esempio - abbiano guardato a Venezia, frequentando le fucine in laguna, e su come maestri muranesi - da Lino Tagliapietra a Pino Signoretto - nel contempo abbiano trovato negli Stati Uniti un terreno fertile per rinnovare "la vivacità di un linguaggio storico artigianale" del vetro.

Di particolare impatto, non solo visivo, la spettacolare e gigantesca opera di Chihuly, Laguna Murano Chandelier, formata da cinque elementi di grandi dimensioni realizzata a Murano nel 1996 insieme a Signoretto e Tagliapietra. Sono tutti elementi scultorei che rimandano alla laguna di Venezia. Simbolo quasi di quella "collaborazione e contaminazione" tra artisti americani e maestri veneziani nel vetro americano contemporaneo. Sul piano delle opere realizzate, per le dimensioni e i soggetti trattati, la "scuola" d'oltreoceano sembra esprimere sullo sfondo un senso di leggerezza, di divertimento, che idealmente sembra confrontarsi, ma non contrapporsi, al rigore di certe forme di Carlo Scarpa o Napoleone Martinuzzi.

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Oltre Tevere, viaggio per vivere il fiume di Roma. Dal 5/9 percorso di 400 km a piedi, lungo 4 regioni d'Italia

OLTRE TEVERE - Dal 5/9 percorso di 400 km a piedi, lungo 4 regioni d'Italia © ANSA

Un'esperienza di viaggio da vivere lentamente e in modo ecosostenibile, per valorizzare quell'Italia "minore", lontana dal turismo di massa, e rivitalizzare il "fiume sacro ai destini di Roma" scoprendone segreti e bellezza: parte il 5 settembre Oltre Tevere, il percorso culturale e naturalistico di oltre 400 km (da fare rigorosamente a piedi) che si propone di realizzare un'indagine visuale collettiva dei territori lambiti dal fiume sovrano della città eterna attraverso il coinvolgimento di sei fotografi professionisti - Pietro Vertamy, Ilaria Di Biagio, Claudia Gori, Marco Zorzanello, Giuseppe Chiantera e Claudia Borgia - e il documentarista e sociologo Marco Saverio Loperfido. Il progetto, a cura di Sarah Carlet e Arianna Catania, si snoda lungo 4 regioni toccando ben 56 comuni d'Italia e si concluderà il 4 ottobre con un evento sul barcone Marevivo in occasione del Tevere Day.

Saranno tanti i luoghi con cui chi parteciperà al viaggio entrerà in contatto: dal Monte Fumaiolo nell'estremo sud della Romagna (vicino alla cui vetta a 1268 metri s.l.m si trova la sorgente del Tevere), fino all'Idroscalo di Ostia e a Roma, passando per Balze, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro (AR) Città di Castello (PG), Marsciano, Todi, Baschi, Alviano, la riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa, le bellezze paesaggistiche dei laghi di Montedoglio e Corbara, l'Oasi naturalistica di Alviano. L'obiettivo è quello di far scoprire, in un cammino di un mese intero, la bellezza di di viaggiare in diverso modo, prendendosi il tempo di osservare e godere dell'ambiente e del paesaggio, di interagire senza fretta con le comunità locali, di tutelare la natura, di lasciare andare libero il pensiero.

Alla guida del gruppo (a cui chiunque può unirsi) ci sarà Pietro Vertamy, che ha girato l'Italia e l'Europa con il collettivo Around the Walk, fondato con Ilaria Di Biaggi: camminando e osservando, i partecipanti restituiranno ciò che hanno amato e scoperto durante il percorso attraverso una documentazione fotografica d'autore consultabile sul canale Instagram e successivamente sul sito di Oltre Tevere. Inoltre, per rendere fruibile il percorso anche successivamente, sarà realizzata una mappatura georeferenziata, che verrà resa disponibile online sul sito oltretevere.it, sul sito dell'Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Centrale e su ammappalitalia.it, partner del progetto.

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