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Re Louvre sempre al top, ma occhio alla Cina Crescono i Vaticani. Tra primi 100 Duomo Siena e Reggia Caserta

MUSEI: LOUVRE SEMPRE AL TOP, MA OCCHIO ALLA CINA © EPA

-Re Louvre sempre sul trono supera la crisi e risale la china tornando di nuovo sopra agli 8,1 milioni di visitatori, 700 mila in più rispetto al 2016, l'anno nero del terrorismo. Ma il vero exploit è quello del National Museum of China che con poche presenze in meno (8.062.000) rispetto al blasonatissimo collega francese svetta di colpo al secondo posto della classifica mondiale 2017 stilata dal Giornale dell'Arte con The Art Newspaper, lasciandosi alle spalle il Met di New York, che pure ha affrontato le sue crisi di bilancio guadagnando ancora visitatori. Tant'è, quest'anno anche i Musei Vaticani festeggiano, con 400 mila presenze in più che gli valgono la riconquista del quarto posto (un anno fa erano scivolati al quinto, superati dalla National Gallery di Londra). Mentre nella top 100, dove da sempre figurano alcuni dei più importanti musei italiani, dagli Uffizi a Castel Sant'Angelo, entrano alla grande il Complesso Museale del Duomo di Siena (31), Palazzo Reale di Milano che ha ospitato tra l'altro la grande mostra di Caravaggio (71) e finalmente la Reggia di Caserta, complici forse pure le domeniche gratuite lanciate dal Mibact (100). Insomma, se guerre e terrorismo continuano a fare paura e la crisi economica costringe anche i più grandi a rivedere i bilanci, la fame di cultura nel mondo sembra crescere insieme con i numeri globali del turismo. E l'Oriente, con un trend che va avanti ormai da tempo, si fa spazio, sgomitando anche ai danni delle istituzioni più storiche. Nella lista dei primi dieci le variazioni sono minime. Soffrono un po' i musei londinesi (anche qui la paura del terrorismo può aver fatto la sua parte) con il British Museum che scivola dal terzo al quinto posto e la National Gallery che dal quarto precipita all'ottavo. Escluso il Reina Sofia di Madrid, che con 3,8 milioni di visitatori si deve accontentare dell'undicesimo posto, in discesa come il Prado che con 2,8 milioni è diciottesimo (era al gradino 14). Intanto si fa strada il Tokyo Metropolitan Art Museum, che entra al 21/o posto, così come il Museum National de Antropologia di Città del Messico, che con 2 milioni 336 mila presenze è 24/o, seguito al 30/o da un altro museo cittadino, il Museum National de Historia (2.135.465). E se a Firenze gli Uffizi perdono una posizione scendendo al 26/o posto e la Galleria dell'Accademia ne cede due (al 37/o con 1,6 milioni), un destino analogo al museo dell'Acropoli di Atene (1,5 milioni di visitatori, è 40/o, nel 2016 era al 36/o posto), guadagna invece ben 11 posizioni il National Museum of Western Art di Tokyo, 43/o con 1,4 milioni di visitatori. Quanto alla classifica italiana, i primi posti sono gli stessi di sempre, al top inossidabili gli Uffizi, con 2 milioni 235 mila visitatori, seguiti dalla Galleria dell'Accademia di Firenze e dal Museo di Castel sant'Angelo, primo dei romani. Tra i siti archeologici domina il Colosseo, da sempre il monumento più gettonato, che nel 2017 ha sfondato il muro dei 7 milioni di visitatori, seguito da Pompei con 3 milioni 418 mila (anche qui oltre un milione in più rispetto a pochi anni fa) e a sorpresa dalla Valle dei templi di Agrigento con 867 mila. Guardando ai 32 super musei voluti da Franceschini (quelli a gestione autonoma) in testa c'è sempre l'Anfiteatro Flavio, seguito dal complesso Uffizi, Pitti, Boboli (3 milioni 825 milioni) e poi da Pompei e dalla Galleria dell'Accademia. Agli ultimi posti la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia (59 mila visitatori) e il Parco dell'Appia Antica (48 mila) con tutta probabilità penalizzato dalla mancanza di uffici e personale. Una classifica valuta anche chiese, abbazie e complessi museali: qui dominano i toscani, primo assoluto il Duomo di Siena con 2,1 milioni di visitatori, seguito a distanza dal Duomo di Firenze (725 mila) e da Santa Maria Novella (450 mila).
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Fitwalking per il benessere di corpo e mente


Questa attività, che rappresenta l'evoluzione sportiva della camminata, permette di scaricare lo stress e mantenersi in forma ad ogni età, senza sovraccaricare le articolazioni

Muoversi fa bene, e a ricordarcelo sono ormai ogni giorno la tv, i giornali e la radio che promuovono uno stile di vita sano e attivo attraverso le dichiarazioni di medici, nutrizionisti ed esperti del settore salute, che sottolineano quanto l’attività fisica sia una delle chiavi fondamentali, insieme con una corretta alimentazione, per la conquista del benessere.
Tra le forme di movimento più istintive e naturali che ognuno di noi mette in pratica (o almeno dovrebbe) con regolarità durante la routine quotidiana, c’è la camminata: tale attività ci permette infatti di spostarci da un luogo all’altro, sottoponendo i muscoli ad uno sforzo, seppur lieve. Se poi si ha la possibilità di passeggiare all’aria aperta, circondati dalla natura, per almeno 20 minuti consecutivi, sottoponendo così il corpo ad un lavoro costante e protratto nel tempo, l’organismo inizia a godere di alcuni importanti benefici.
Ed è stata probabilmente proprio la passione per il cammino, insieme con la consapevolezzadi quanto questa attività sia in grado di giovare alla salute, a spingere nel 2001 l'OlimpionicoMaurizio Da Milano, insieme con il fratello Giorgio e con altri esperti e ricercatori del campo medico-sportivo, a dar vita al progetto Fitwalking, l’evoluzione sportiva della camminata. Per saperne di più, abbiamo incontrato Manuela Beltrame, istruttrice certificata presso la palestraCentro Olimpia Brugherio (MB).
In che cosa il Fitwalking differisce dalla classica camminata?
Fitwalking significa letteralmente "camminare per la forma fisica". Si tratta di una disciplina sportiva del settore non agonistico, ufficialmente riconosciuta dalla FIDAL, ed rappresenta un modo eccellente per mantenersi in forma e allenarsi, unendo la semplicità del cammino allaqualità di un gesto tecnico che permette di muoversi velocemente. Non è infatti sufficiente camminare, ma è necessario farlo osservando una corretta meccanica del movimento. ll Fitwalking è uno sport basato quindi sul gesto naturale del cammino, interpretato in manierapiù decisa e vigorosa, mediante una particolare oscillazione delle braccia, l'appoggio pienodel piede (movimento a tampone), la rotazione del bacino, che consentono di prestare unagrande attenzione alla postura e di tenere una velocità maggiore. Il passo non deve essere né troppo lungo né troppo corto, ma ben bilanciato rispetto all’altezza e alla lunghezza degli arti. Il tronco deve avere una posizione eretta e le spalle devono essere rilassate. Il Fitwalking segue i principi dell’allenamento delle discipline sportive aerobiche vere e proprie ossiagradualità, costanza e intensità; permette di raggiungere l'obiettivo dello »star bene» in maniera graduale, senza il rischio di fastidiosi infortuni o di scoraggianti insuccessi.
Dove e come si svolge una sessione?
Le lezioni di Fitwalking si svolgono all’aperto, su percorsi adatti a questa pratica motoria. Dopo la fase di riscaldamento generale e l’impostazione del corretto gesto tecnico della camminata si mira, nella parte centrale della lezione, ad alternare le intensità del lavoro, passando da sollecitazioni intense a momenti più leggeri, e permettendo così unmiglioramento dei tempi di recupero e della resistenza ad un successivo incremento di carico. Al termine di ogni sessione di lavoro è prevista una fase finale di stretching, utile per migliorare la flessibilità, l'elasticità muscolare e la mobilità articolare.
 Allenare anche questo aspetto corporeo è importante poiché fornisce buoni margini di miglioramento al gesto tecnico in sé, che risulta diventare più sciolto e naturale: si riduce così la possibilità di andare incontro a traumi e lesioni.
Quali sono i benefici?
Il Fitwalking ha risvolti positivi sia sul corpo che sulla mente. La pratica costante di un esercizio fisico di tipo aerobico, come il camminare, esercita sull’apparato respiratorio e cardiocircolatorio effetti preventivi e curativi. È meglio della corsa per chi parte da una condizione di assoluta sedentarietà e per chi è in sovrappeso, poiché permette di non sollecitare in modo traumatico muscoli e articolazioni. Numerosi studi effettuati su persone o gruppi di individui praticanti il cammino a diversi livelli di intensità e quantità, hanno evidenziato i notevoli effetti benefici sulla perdita di peso corporeo derivanti dalla sua pratica continuativa. Questo sport favorisce inoltre l’acquisizione ed il mantenimento di un ottimo tono muscolare. Consente di raggiungere buoni risultati poiché il corpo si adatta ai diversi carichi e alle diverse intensità di lavoro in modo lento, ma progressivo. Il Fitwalking fa bene anche allo spirito: chi lo pratica è portato a sperimentare giusti ritmi di vita, tranquillità e serenità, equilibrio psico-fisico, attenzione verso se stesso, controllo della propria salute, allontanamento dallo stress e dall'aggressività, cura e amore per la natura e per l'ambiente.
E’ uno sport adatto a tutti?
Il Fitwalking rappresenta un’ottima attività sia per coloro che partono da una condizione di sedentarietà o vogliono riprendere a fare sport dopo anni di inattività, sia per chi è interessato alla qualità della performance sportiva. Si tratta anche di uno strumento di completamento da affiancare ad altri sport, oppure di riabilitazione per gli atleti in ripresa da infortuni.
È comunque un’attività adatta a tutti, che non ha controindicazioni, da praticare da soli o in compagnia.
fonte: ilgiornale.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Al via IV edizione 'Torino che legge' Dal 16 aprile. Pinto 'nel dna della città c'è il libro'


TORINO - Una ventina di giorni prima del Salone del Libro, Torino darà il via ad un altro evento importante per la promozione della lettura, la quarta edizione di 'Torino che legge', dal 16 al 23 aprile, formula che vede lavorare insieme tutto il mondo del libro, dal Forum del Libro alle librerie, alle Biblioteche civiche, dalle Circoscrizioni al Comune, alla Fondazione per la Cultura.
    A presentare il programma, 300 incontri che coinvolgono 78 scuole e laboratori, 31 biblioteche, 27 librerie e 73 associazioni, sono stati oggi, all'Urban Center, di fronte al Municipio, Rocco Pinto, infaticabile fondatore del Forum del Libro e l'assessora alla Cultura del Comune di Torino, Francesca Leon. "Nel dna di questa città c'è il libro - ha detto Pinto - in questa piazza nel 1861 c'erano tre librerie e oggi Torino è la città con più librerie indipendenti". Leon ha annunciato che entro ottobre verrà firmato il Patto per la Lettura, con tutti i tanti soggetti che in città si occupano di libri, compreso il Salone del Libro".(ANSA).

Boom di turisti in Piemonte, oltre 5 milioni nel 2017 A Pasqua Torino fa pieno con Juve. Albergatori lamentano calo

Torino iStock. © Ansa

TORINO - Il turismo in Piemonte continua a crescere: nel 2017 - secondo i dati dell'Osservatorio regionale - gli arrivi sono stati oltre 5 milioni e i pernottamenti quasi 15 milioni. Il risultato positivo è dovuto soprattutto agli stranieri, in particolare da Germania, Francia e Paesi del Nord Europa, in crescita dell'8,8%, oltre due punti in più della media nazionale.
"Dati significativi che non tengono conto - spiega l'assessora Antonella Parigi - delle presenze nelle case Airbnb, fino ad aprile 287.000, in aumento del 39%, on una permanenza media di 3,3 giorni e il 58% di arrivi dall'estero".
Torino fa il pieno a Pasqua con tasso di occupazione delle camere e ricavi in crescita, ma meno arrivi dall'estero. Numeri migliori per gli alberghi torinesi rispetto a quelli milanesi, anche grazie alle partite della Juve con il Milan (sabato) e il Real Madrid (martedì), spiega l'Osservatorio della Camera di commercio e Turismo Torino. Negli hotel torinesi l'occupazione media è stata pari all'81% delle 3.702 camere, l'1,1% in più rispetto alla Pasqua 2017 e il 19,4% in più del 2013. Dalle interviste di Turismo Torino emerge che il turista viaggia con la famiglia, per il 38% è straniero, preferisce gli hotel tre stelle e gli affitti turistici.
"E' vero, Pasqua è andata bene, ma da settembre a marzo a Torino i dati sono negativi. In particolare a marzo il calo è stato del 6% rispetto allo stesso mese 2017", replica Alessandro Comoletti, presidente di Federalberghi Piemonte. Soddisfatto, invece, l'assessore comunale Alberto Sacco che parla di "appeal crescente di Torino" e di "un proficuo lavoro di squadra".
    Nelle montagne olimpiche c'è un calo di presenze, mentre in quelle della Valsesia e del Cuneese c'è un grande interesse anche per aspetti non solo legati allo sci. "Siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo - sottolinea Parigi - perché siamo sopra la media nazionale. Finora abbiamo investito sul turismo 130 milioni di euro e altri ne sono previsti nei prossimi mesi. E' importante la collaborazione tra la città e altri territori e per questo lunedì prossimo presenteremo un piano di lavoro congiunto con le agenzie di accoglienza e promozione turistica (Atl) delle Langhe-Roero. Lavoreremo inoltre con Sagat per attrarre tanti stranieri in Piemonte. Una possibile edizione delle Olimpiadi da noi, nel 2026, sarebbe auspicabile per tornare a essere protagonisti. E' una carta da giocare".
ansa

Una sala intera per la meraviglia del vaso François

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FIRENZE - Nuovi spazi, al museo archeologico di Firenze, per esaltare la bellezza di due opere 'superstar' della galleria. Si tratta del celeberrimo Vaso François, il più antico cratere a volute dell'arte ceramica attica (570 a.C.) con le sue pitture dedicate agli eroi della mitologia greca, e il Sarcofago delle Amazzoni, tesoro etrusco del 350 a.C., unico esempio al mondo di sepolcro in marmo dipinto. Precedentemente inseriti nel percorso ordinario del museo, i due capolavori, grazie ad un intervento finanziato dai mecenati Usa Laura e Jack Winchester con la fondazione no profit Friends of Florence, hanno ora a disposizione due sale speciali, con luci che ne mettono in evidenza i ricchi e numerosi dettagli. Nella nuova stanza, il vaso François non è solo: a fargli compagnia c'è lo sgabello con cui nel 1900 un custode del museo in preda all'ira disintegrò il cratere in 638 pezzi, rendendo necessaria una certosina opera di ricomponimento dei frammenti effettuata dal restauratore Pietro Zei.
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Per Vinitaly 144 aziende siciliane a Verona

Per Vinitaly 144 aziende siciliane a Verona (foto: ANSA)

La Sicilia parteciperà al Vinitaly dal 15 al 18 aprile a Verona con uno spazio espositivo di circa tremila metri quadri all'interno del quale è previsto il "Palcoscenico Sicilia", ovvero un'area business dedicata agli incontri con buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo oltre che alle attività di degustazione affidata a critici.

    "Quest'anno - ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura, Edy Bandiera - la partecipazione delle cantine siciliane al Vinitaly non sarà più concertata dall'Istituto regionale della vite e dell'olio ma direttamente dalle associazioni di produttori vitivinicoli e dai consorzi di tutela, che hanno concordato la loro presenza direttamente con l'Ente Fiera di Verona"
.
    Le associazioni di produttori presenti al Vinitaly sono: la Providi e la Vitesi presenti con 59 aziende, Assovini presente con 42 aziende e il Consorzio Etna Doc presente con 43 aziende, per un totale di 144 aziende siciliane partecipanti. Le associazioni partecipano al Vinitaly nell'ambito dei rispettivi progetti, a valere sulla misura 3.2 del Prs 2014-2020 con una dotazione complessiva pari a 960 mila euro.

    "L'assessorato - ha proseguito Bandiera - partecipa con un investimento istituzionale, all'allestimento esterno del padiglione 2 (che ospita la Sicilia) e dell'area business "Palcoscenico Sicilia", all'interno del padiglione, che ha lo scopo di promuovere la partecipazione unitaria del vino siciliano di qualità nelle molteplici declinazioni dei suoi territori. Attività per la quale sono stati impegnati 240 mila euro.

    Oltre al padiglione 2 dedicato alle cantine, sarà presente all'interno della Fiera anche uno spazio "Sol" all'interno del quale saranno presenti le aziende siciliane dell'olio, la cui partecipazione sarà curata interamente dall'assessorato. (ANSA).
   

Muoversi, una delle chiavi della felicità Basta poco, come essere attivi 10 minuti a settimana

Muoversi, una delle chiavi della felicità © Ansa
Una delle chiavi della felicità? Muoversi, essere attivi. Basta anche un piccolo cambiamento, come ad esempio quello di fare esercizio fisico un giorno solo a settimana o dedicarvisi appena 10 minuti sempre nell'arco di sette giorni per poter osservare un aumento nel livello di felicità. A evidenziarlo è uno studio dell'Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Journal of Happiness Studies.

    Gli studiosi esperti in chinesiologia Weiyun Chen e Zhanjia Zhang, hanno revisionato 23 ricerche sulla felicità e l'attività fisica, quindici di tipo osservazionale (in cui ci si limita a osservare ciò che accade) e otto di tipo interventistico (in cui invece vi è qualche tipo di intervento). Tra gli studi inclusi alcuni sui giovani, gli anziani e anche su gruppi specifici di persone, come ad esempio donne colpite da un tumore ovarico. "I nostri risultati suggeriscono che la frequenza e il volume dell'attività fisica sono fattori essenziali nella relazione tra quest'ultima e felicità" evidenzia Chen.

"Ancora più importante, anche un piccolo cambiamento fa la differenza". L'esame degli studi suggerisce inoltre, relativamente sempre alla durata dell'esercizio, l'esistenza di una sorta di 'effetto soglia' oltre il quale il livello di felicità sembra rimanere lo stesso: diversi studi hanno infatti rilevato che i livelli di positività erano gli stessi sia che le persone si esercitassero 150-300 minuti a settimana, sia che lo facessero per oltre 300 minuti.
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Fotografia Europea 2018 Reggio Emilia Paese ospite di quest'anno è l'Iran!


La scorsa edizione fu deciso che il Festival avrebbe allargato i propri confini "europei"... così abbiamo fatto spazio a più di 100 fotografie venute direttamente dal Sudafrica.

Quest'anno, invece, il Paese ospite sarà l'Iran: quale altra nazione avrebbe potuto incarnare al meglio le rivoluzioni, i cambiamenti, le ribellioni e le utopie che vogliamo raccontare, se non questa terra così controversa?

Con la mostra "Genesis of a latent vision: A window onto contemporary art photography in Iran" gli organizzatori vorrebbero aprire una piccola finestra su questo grande pezzo di mondo.
fonte: comunicato stampa

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Musica Sacra 2 eventi al Sacro Monte Calvario di Domodossola Concerto per il Tempo di Passione e le Sette Ultime Parole di Cristo sulla Croce


Per la Settimana Santa 2018 la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, in collaborazione con l’Istituto della Carità - PP. Rosminiani e la Parrocchia di Calice, propone due appuntamenti musicali particolarmente importanti.

Il primo appuntamento si terrà la Domenica delle Palme 25 marzo p.v., con inizio alle ore 18.00, presso il Santuario del SS. Crocifisso al S. M. Calvario, il tradizionale CONCERTO PER IL TEMPO DI PASSIONE, che la Schola Gregoriana del Sacro Monte Calvario, diretta da Pietro Mencarelli, offrirà, proponendo quale tema centrale la celebrazione della festa dell’Annunciazione nell’ambito dei riti della Settimana Santa, in particolare il dramma liturgico ”In annuntiatione B. M. Virginis representatio”, tratto dal Codice di Cividale del XIV secolo.

La Schola Gregoriana prenderà parte, inoltre, a tutte le liturgie della Settimana Santa, nei giorni della Domenica delle Palme, del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e del Sabato Santo, al S. Monte Calvario; in particolare segnaliamo che i Vangeli della Passione della Domenica delle Palme e del Venerdì Santo saranno cantati, a cura della Schola Gregoriana, con il gruppo vocale Il Convivio Rinascimentale, che eseguirà le parti della folla in polifonia a quattro voci miste a cappella. 

Il secondo appuntamento, di fede ed arte, sarà la solenne VIA CRUCIS che la sera del Venerdì Santo 30 marzo, con inizio alle ore 20.30, si snoderà partendo dalla Prima Stazione, in via Mattarella, sino alla sommità dal Sacro Monte, al termine della quale la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, con la soprano Federica Napoletani e con la direzione di Manfred Nesti, eseguirà, le Sette Ultime Parole di Cristo sulla Croce, in una nuova intonazione appositamente commissionata dai PP. Rosminiani per questa occasione, e composta per soprano solo, coro a quattro voci miste, archi, due flauti e organo.

La tradizione della funzione delle Tre Ore di Agonia del Signore, con il canto delle Sette Parole, venne introdotta nel 1831 dal P. Rosminiano Luigi Gentili, poi primo missionario in Inghilterra; abbandonata negli anni cinquanta, è stata reintrodotta, con la sola parte del canto delle Sette Parole, durante la Via Crucis serale del 1986, su espressa richiesta di d. Emilio Comper, allora P. Rettore del Calvario. Per questo particolare momento hanno dedicato, al Calvario di Domodossola, alcuni loro lavori compositori di chiara fama quali R. Grisoni, C. Cavadini e R. Olzer.

L’attività della Cappella Musicale è resa possibile grazie alla sensibilità dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, della Parrocchia di Calice, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, con il sostegno prezioso della Fondazione CRT e il patrocinio della Città di Domodossola.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale
turismoculturale@simail.it 

Leopardi: al Cairo l'Infinito in arabo In Egitto partono celebrazioni 200 anni celebre canto

SERRAPETRONA (MACERATA) - Partono dal Cairo le celebrazioni per i 200 dalla scrittura e pubblicazione dell'Infinito di Leopardi, che cadono nel 2019. Una ricorrenza onorata anche con il progetto 'Infinito 2000' nato da un'idea del poeta Davide Rondoni e del Centro di Poesia Contemporanea di Bologna e promosso dalla Fondazione Claudi di Serrapetrona e dal Cesma (Centro Studi Marche) di Roma. Due gli eventi in programma il 17 e il 18 marzo al Cairo in collaborazione con l'Istituto Italiano di cultura: il 17 la lettura e il commento da parte di Davide Rondoni della poesia 'festeggiata' con la traduzione in arabo nel quartiere popolare del Moqattam con la comunità dei copti Zabalin (i raccoglitori di immondizia). Domenica 18 marzo, presso la sede di Italianistica dell'Università di Helwan, si terrà l'evento letterario "Italia culture Mediterraneo-Infinito Mediterraneo", in collaborazione con l'Istituto Cervantes del Cairo. In serata al Geek Campus del Cairo un concerto mediterraneo di Eugenio Bennato.
ansa

Passeggiare nell’arte tra parchi, boschi, ville e giardini Trasformati in musei all’aperto, dove si cammina tra sculture e installazioni

SIENA - Parchi, boschi, ville e giardini d’Europa trasformati in musei all’aperto, dove si cammina tra sculture e installazioni
Parco sculture del Chianti, Italia
A Pievasciata, nel comune toscano di Castelnuovo Berardenga, a 10 chilometri a nord di Siena, si cammina nel parco sculture del Chianti, una mostra permanente all’aperto di installazioni e sculture contemporanee. Gli artisti sono stati invitati a studiare l’ambiente naturale, un bosco di querce e lecci, dove creare le proprie opere, che oggi sono 26 in un circuito di un chilometro immerso nel verde. Lungo il percorso il visitatore entra in contatto con opere realizzate da artisti provenienti da oltre 20 Paesi dei cinque continenti, da Jeff Saward a Costas Varotsos, da Pilar Aldana a Kemal Tufan, che hanno creato usando diversi materiali, dal bronzo al ferro, dal granito al marmo, dal vetro al neon. Nel parco, inoltre, è stato scolpito un anfiteatro che d’estate offre ai visitatori concerti e numerosi eventi culturali. Il parco è aperto tutto l’anno. Info: www.chiantisculpturepark.it

Skulptur i Pilane, Svezia
Si chiama “Anna” la scultura in vetro e polvere di marmo di Jaume Plensa che spunta per 14 metri da un altopiano roccioso nel parco di sculture dell’isola di Tjörn, un’ora d’auto a nord di Göteborg. Gli occhi chiusi della gigantesca testa bianca di donna trasmettono serenità in questo aspro territorio svedese che ospita molte altre opere d’arte contemporanea di scultori locali e internazionali, da Alice Aycock a Tony Cragg, da Leo Pettersson a Sophie Ryder, da Pia Hedström a Xavier Veilhan, da Martin Sjöberg a William Tucker e a Mohannad Soleman. E’ preferibile indossare scarpe comode per passeggiare nel parco in mezzo a prati, pascoli, rocce e boschi, dove è anche possibile fermarsi per un picnic. Informazioni: pilane.org

Vigeland Park, Norvegia
Ogni anno almeno un milione di visitatori passeggia tra i viali del parco Vigeland di Oslo, che ospita più di 200 sculture e bassorilievi in bronzo, granito e ferro battuto dello scultore norvegese Gustav Vigeland (1869-1943). Il parco, che si trova all’interno del Frognerparken della capitale norvegese, è un omaggio all’artista che ideò il giardino, occupandosi personalmente del design e della progettazione architettonica dell’area espositiva. Tra le opere più celebri e significative, che raccontano il ciclo della vita, dalla nascita alla morte, meritano una sosta attenta la statua in bronzo del “Bambino Arrabbiato”, simbolo della città; l’opera è in granito “Monolite”, una colonna alta 17 metri in cui sono scolpite 121 figure umane intrecciate tra loro; e, alla fine del percorso del Parco la “Ruota della Vita”, che raffigura quattro adulti e tre bambini intrecciati tra loro che si rincorrono formando un cerchio. Il Parco è aperto tutto l’anno. 
Informazioni: www.vigeland.museum.no/no/vigelandsparken

Austrian Skulpturen Park, Austria
A pochi chilometri a sud di Graz, in Stiria, si passeggia in un parco di sette ettari che ospita 72 sculture progettato dall’architetto paesaggista svizzero Dieter Kienast nel 2003. Le opere esposte appartengono ad artisti austriaci e internazionali come Fritz Wotruba, Franz West, Yoko Ono, Erwin Wurm, Heimo Zoberni, Michael Kienzer, Werner Reiterer, Jeppe Hein, Nancy Rubins, Tobias Rehberger e Susana Solano. Il parco delle sculture, aperto da fine marzo a ottobre, è solo una delle tante proposte artistiche che offre la città austriaca, in continuo fermento culturale. 
Informazioni: www.museum-joanneum.at/en/austrian-sculpture-park

Kröller-Müller Museum, Olanda
Il museo Kröller-Müller di Otterlo, in Olanda, che possiede prestigiose opere di artisti moderni e la seconda più grande collezione di tele di Van Gogh al mondo, ospita uno dei più vasti giardini di sculture d’Europa. Qui, in 25 ettari di prati e boschi, a un’ora da Amsterdam, si passeggia lungo sentieri costellati da più di 160 sculture, realizzate da artisti internazionali come Aristide Maillol, Jean Dubuffet, Marta Pan, Richard Serra, Christo e Pierre Huyghe. Il giardino, adornato da due padiglioni realizzati da Aldo van Eyck e Gerrit Rietveld negli anni Sessanta, è aperto tutto l’anno e, con il museo, sorge all’interno del parco nazionale De Hoge Veluwe, un’enorme area verde di foreste, brughiere, pianure erbose e dune di sabbia da scoprire anche in bicicletta. Parco, giardino e museo si visitano con un unico biglietto o con la speciale carta dei musei. 
Informazioni: www.krollermuller.nl

Sculpture Park Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca
Nel giardino delle sculture del museo d’arte Louisiana, il sito museale più visitato della Danimarca, si passeggia tra 60 opere di artisti moderni e contemporanei. Il museo e lo spazio verde che lo ospita si trovano a Humlebæk sulla costa della Selandia del Nord, a picco sul mare, e rappresentano una sintesi armoniosa di arte, architettura e paesaggio; le sculture esterne, infatti, sono un proseguimento artistico del museo e sono perfettamente inserite nel verde, alcune facilmente distinguibili e altre, invece, nascoste e quasi confuse con la natura. Qui la passeggiata tra gli alberi e sui prati diventa un’esperienza artistica anche grazie ai continui cambiamenti delle stagioni e della luce che si riflette sulle opere d’arte. Fu lo stesso ideatore del museo, l’architetto Knud Jensen nel 1958, a voler creare una stretta interazione tra architettura e scultura, tra paesaggio, suono e luce. Il museo e il parco delle sculture con opere di Joan Miró, Max Ernst, Jean Dubuffet, Jean Arp o Henry Moore, tra i più famosi, ma anche di Richard Serra o Not Vital, si visitano tutto l’anno. Info: www.louisiana.dk

Middelheim Open Air Sculpture Museum, Belgio
Il museo Middelheim di Anversa, fondato nel 1950, ospita una delle più grandi collezioni di opere scultoree all’aperto del mondo: in un giardino di 30 ettari sono esposte più di 250 opere, da Rodin ad artisti contemporanei, tra cui il celebre scultore Richard Deacon. L’Open Air Museum, inoltre, ospita centinaia di sculture esposte in mostre temporanee nel padiglione Braem che non possono essere collocate all’aperto per la fragilità e la delicatezza dei materiali usati. Nel 2012 al parco è stato aggiunto il giardino botanico Hortiflora, 5 ettari dove l’architetto Paul Robbrecht ha progettato un nuovo edificio espositivo chiamato The House che ha un lato trasparente, alto cinque metri, e un’atmosfera intima, a misura d’uomo. Informazioni: www.middelheimmuseum.be

Domaine du Muy, Francia 
In un parco nei pressi di Saint Tropez, in uno splendido promontorio della Costa Azzurra, Jean-Gabriel Mitterrand, nipote dell'ex presidente francese e gallerista nel quartiere Marais di Parigi ha inaugurato nel 2015 un percorso nella natura costellato di 40 opere d’arte. Il parco di sculture Domaine du Muy sorge in una zona dove sono presenti altre aree che uniscono natura, creatività e architettura, come la Commanderie de Peyrassol, la Fondazione Venet e il vigneto Chateau La Coste. Il parco ospita sculture monumentali di artisti como Niki de Saint-Phalle, Les Lalanne o Yayoi Kusama. Informazioni: www.domainedumuy.com

Lough Boora Discovery Park, Irlanda
Nelle Midlands, in Irlanda, al posto di una torbiera ora c’è un santuario per la fauna selvatica che è anche l’originale sede museale di 24 sculture: Lough Boora è un parco d’arte che accoglie alcune delle più innovative sculture d’Irlanda in un paesaggio che è già da sé un’opera d’arte. Qui gli scultori, ispirati dal ricco patrimonio naturale e dall’architettura industriale della torbiera, hanno creato opere di grandi dimensioni che fanno parte della collezione permanente del Parco. Le 24 sculture esposte hanno cambiato profondamente il paesaggio, creando contrasti in base alla luce e alle stagioni; molte delle opere, inoltre, sono il frutto della trasformazione di locomotive, binari, pietre e legnami, oggetti che appartenevano alla torbiera. Nel tempo la natura ha alterato i colori e persino le forme delle sculture, creando effetti naturali bizzarri. L’opera più rappresentativa è System n. 30 di Julian Wild, una serpentina in metallo lunga 18 metri, posizionata sull’acqua del canale e realizzata saldando pezzi di carri di torba e macchine da taglio. Info: www.loughboora.com

Fundación NMAC Montenmedio, Spagna
Al chilometro 42,5 della strada andalusa A-48 si trova una villa-museo che accoglie numerose opere d’arte, tra sculture e installazioni: è la Fondazione NMAC Montenmedio Arte Contemporáneo di Vejer de la Frontera, nei dintorni di Cadice. Qui, in mezzo alla natura, si possono ammirare sculture o installazioni di mostre temporanee che si confondono con le opere della collezione permanente di Olafur Eliasson, James Turrell, Marina Abramovic, Pascale Marthine Tayou, Maurizio Cattelan e Santiago Segura. La fondazione è aperta tutto l’anno. 
Informazioni: www.fundacionnmac.org
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Nella Valle più dipinta Italia, nuovi murales

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POTENZA - Due nuovi grandi murales arricchiscono la "Valle più dipinta d'Italia", in Basilicata. Le opere sono state realizzate a Sant'Angelo Le Fratte (Potenza) e "consolidano - spiega in un comunicato il maestro Luciano La Torre, direttore artistico del progetto e realizzatore dal 1988 di molti di questi dipinti murali - la fama della Valle del Melandro e l'operato degli artisti che da 30 anni si sono avvicendati".
    Le prima nuova opera, di circa 200 metri quadrati, è stata realizzata dallo stesso maestro La Torre. "Dedicata a 'Rue dei fiori' (nome storico del largo che ospita il comparto architettonico interamente interessato dal dipinto murale) l'opera evoca un'atmosfera primaverile e leggera, variopinta, con grandi figure coronate da una moltitudine di fiori in spazi puliti".
    La seconda opera è di circa 50 metri quadrati ed è stata realizzata dall'artista Sante Muro che "continua il racconto visivo della tradizione già in essere nel luogo sul tema del vino e delle cantine".
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Vola e cammina, la nuova frontiera del Parapendio


Camminare lungo le valli, salire sui monti, scegliere un buon pendio come punto di decollo, preparare il parapendio e poi spiccare il volo verso altri monti e attraverso altre valli.
Si chiama hike & fly, escursionismo e volo, tutto gambe e parapendio la nuova frontiera del volo libero, quello senza motore, sinonimo di libertà e spirito d'avventura. Qualcuno dice che non sia proprio nuova, perché a chi pratica questa entusiasmante attività con abitat naturale in ambienti montani una scarpinata prima o poi tocca.
Sull’onda della celebre X-Alps, maratona biennale di oltre mille chilometri dall’Austria a Montecarlo, i cultori di hike & fly sono in crescita esponenziale e gli eventi si moltiplicano. Facili le regole base: usare solo piedi e parapendio, preferibilmente il secondo perché il volo è meno faticoso e più veloce. Nessun altro mezzo di trasporto è ammesso.
Le gare possono durare più giorni e lungo percorsi di centinaia di chilometri contrassegnati da punti salienti del territorio, detti boe o turn point, con obbligo al pilota di aggirarli. Ogni concorrente è seguito da un team di supporto con il compito di suggerire valutazioni tecniche sul miglior tragitto, informazioni meteo e fornire l’occorrente alla sussistenza. Quando non vola il pilota è obbligato a camminare con in spalla la sacca contenente parapendio, selletta e tutta l’attrezzatura per il volo che non può essere portata altrimenti. Il live tracking sorveglia tramite GPS, invia in tempo reale la posizione dei piloti, stila classifiche.
Ci proviamo anche in Italia con l’hike & fly. Nel 2018 tre diverse organizzazioni si sono messe di buona lena per varare altrettanti eventi. Hanno raccolto partecipanti da Europa, Asia e America, lo svizzero Christian Maurer, vincitore di cinque X-Alps, il più noto. Pochi posti e riservati ad atleti ben allenati in corsa, arrampicata e altre discipline. Indispensabile pratica costante e esperienza di volo libero. Rare le quote rosa non senza rammarico.
Primo appuntamento dal 12 al 19 maggio per la Ironfly pensata dal Parapendio Club Scurbatt di Suello (Lecco). Partenza dal lungolago di Lecco e salita sul monte Cornizzolo, altitudine 1.040 m. Da qui la gara si snoderà attraverso le Prealpi lombarde, piemontesi e Canton Ticino. Turn point a Macugnaga e il Monte Rosa, altitudine 4.634 m., Bormio in Valtellina e il passo della Presolana in Val Seriana prima di raggiungere l’atterraggio di Suello. Totale 458 km in linea d’aria, di più nella sostanza.
Il 26 agosto a Levico Terme (Trento) prenderà il via la Dolomiti Superfly organizzata dal Volo Libero Trentino. Il percorso, tutto dolomitico e dedicato ai luoghi della Grande Guerra nel centenario della vittoria, misurerà 250 km. Prima boa a Canazei (Trento) passando per la catena del Lagorai. Poi toccherà Sesto Pusteria (Bolzano) oltre le Tre Cime di Lavaredo e infine Cima Grappa nelle Prealpi venete. Conclusione a Levico Terme entro l’1 settembre.
Durerà un solo giorno, l’8 settembre, la h&f Presolana 1.0, grazie al club Volomania di Gandino (Bergamo), teatro il comprensorio attorno al massiccio di 2.521 m nelle Prealpi bergamasche che ha ispirato il nome dell’evento. I piloti partiranno da Gandino, passeranno da Clusone, dalla Valzurio, dalla valle di Castione, dal monte Pora, ancora da Clusone e dalla Val Gandino, toccheranno lo spartiacque tra Val Cavallina e lago d’Iseo prima dell’atterraggio di Cirano presso Gandino.

Harry Potter, Milano come Hogwarts con mostra itinerante

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MILANO - Dalla bacchetta di Harry alla Nimbus 2000, l'arsenale dell'immaginazione che ha contribuito a creare il mito di Harry Potter sta per arrivare in Italia. Dal 12 maggio al 9 settembre la Fabbrica del Vapore di Milano ospiterà 'Harry Potter: The Exhibition', mostra itinerante sul mondo fantastico creato da J.K. Rowling.
"Per noi è come un secondo Cenacolo", ha detto la vicesindaca Anna Scavuzzo, a sottolineare l'importanza dell'occasione attesa da un pubblico non solo di bambini e non solo milanese, e per il cui annuncio è volata a Orlando al ritrovo annuale di fan di Harry Potter.
L'esposizione, partita da Chicago nel 2009, giunge per la prima volta in Italia dopo aver affascinato più di 4 milioni di persone in 17 tappe, tra New York, Singapore, Tokyo, Parigi, Shanghai e Madrid. Migliaia di oggetti, costumi di scena e creature, tratti direttamente dalle produzioni cinematografiche, verranno distribuiti su uno spazio di 1600 metri quadrati in un percorso di nove stanze che riproporrà ambientazioni e scene degli otto film.
Si parte con il Cappello Parlante che, così come distribuisce gli studenti di Hogwarts nelle case di Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde, così suddividerà i visitatori: seguono il treno Hogwarts Express, la sala comune dei Grifondoro, le aule di Pozioni, Divinazione, Difesa contro le arti oscure ed Erbologia, l'area del Quidditch, la capanna di Hagrid, la Foresta Proibita, la stanza delle Forze Oscure e infine la Sala Grande di Hogwarts.
La visita ha momenti interattivi, come il lancio della Pluffa, ma soprattutto si vedranno da vicino vestiti e oggetti iconici: come la divisa e gli occhiali di Harry, la Mappa del Malandrino, il Gira-Tempo, il Boccino d'Oro, l'ippogrifo Fierobecco, la Pietra Filosofale, i vestiti di Hermione e Ron per il Ballo del Ceppo, gli Horcrux di Lord Voldemort, un Dissennatore, la teca del Calice di Fuoco, la Coppa Tremaghi, e molto altro. Una mostra-evento, insomma, che richiede un tempo minimo di visita tra i 40 e i 60 minuti, secondo i partner italiani dell'organizzazione, gli esperti nella produzione di live musicali D'Alessandro e Galli.
"E' come se un promoter esordisse con un concerto dei Pink Floyd!", commenta Adolfo Galli, che fissa a 250mila visitatori il break even della produzione. Da grande evento è anche la prevendita, che parte con 3 mesi di anticipo il 10 febbraio (dal 3 sul sito di Radio101). La mostra sarà aperta tutti i giorni fino alle 22 (le 23 il venerdì e week-end) con costo massimo a persona di 19 euro (per adulto, nei giorni festivi, venerdì e week-end) e tre soluzioni di sconto per gruppi e scuole.
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8 marzo, l'arte celebra la donna Visite guidate, ingressi gratuiti e rassegne a tema


L'8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, anche l'arte scende in campo per celebrare l'universo femminile in tutte le sue sfaccettature, con ingressi gratuiti nei musei e appuntamenti organizzati ad hoc, ma anche mostre a tema in programma per tutto il mese. La Fondazione Torino Musei, oltre a proporre l'ingresso gratuito per tutte le donne, organizza speciali visite guidate: alla GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea i capolavori del museo saranno letti in un'ottica tutta al femminile, a Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica ci sarà un itinerario speciale nell'ambito della mostra "Perfumum. I profumi della storia", mentre il MAO Museo d'Arte Orientale propone un percorso tra le opere della collezione permanente volto ad illustrare alcuni significati del femminile nella produzione artistica delle culture orientali. Dalla nascita alla maternità, fino ad arrivare al femminicidio, la mostra "Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco", allestita all'Aquila, a Palazzo Fibbioni, dall'8 al 17 marzo indaga la donna a 360 gradi partendo dall'idea del pannolino: esposti i lavori di 58 artiste italiane e internazionali che hanno interpretato la femminilità lavorando sulle pezze bianche di cotone e di lino che fino agli anni '60 del secolo scorso si usavano per tamponare il flusso mestruale.
    Il museo Man di Nuoro approfondisce la stretta relazione tra le donne e un movimento programmaticamente misogino come il futurismo nella mostra "L'elica e la luce. Le futuriste.
    1912-1944", in programma dal 9 marzo al 10 giugno: esposte oltre 100 opere fra dipinti, sculture, carte, tessuti, maquette teatrali e oggetti d'arte applicata che documentano l'operato di artiste come Benedetta Cappa, Valentine de Saint-Point e Marisa Mori, in attività dagli anni dieci fino agli anni quaranta. Un aperitivo e una speciale visita guidata attendono le visitatrici e i visitatori del Mic di Faenza, che l'8 marzo festeggia la donna analizzando le tante figure femminili presenti nella mostra "Lenci. Collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero" (4 marzo-3 giugno), dedicata alla Manifattura Lenci di Torino, tra bambole, giocattoli, mobili e il celebre tessuto per arredi chiamato 'pannolenci'. Dall'8 marzo al 13 maggio i capolavori degli Uffizi arrivano all'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli nella mostra "Con dolce forza. Donne nell'universo musicale del Cinque e Seicento", dedicata alle donne musiciste del XVI e XVII secolo con un particolare occhio di riguardo al contesto storico culturale fiorentino. A Milano, nello Studio Museo Francesco Messina, si apre l'8 marzo la mostra "Belle di natura" che fino al 4 aprile mette in relazione le sculture realizzate da Messina negli anni '70 raffiguranti le tre star della danza Aida Accolla, Carla Fracci, Luciana Savignano con le fotografie delle stesse danzatrici ritratte oggi da Gianluca Balocco e con gli arazzi disegnati di Zachari Logan, in una riflessione sulla bellezza senza distinzione di genere. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Museo Diocesano di Padova propone una visita guidata con il direttore Andrea Nante che accompagnerà il pubblico (ingresso gratuito per le signore) nel percorso della rassegna "I colori del sacro" (3 febbraio-24 giugno), dedicata quest'anno al corpo.
    Vuole essere un omaggio alle donne che hanno affrontato e sconfitto un cancro la mostra "Life is woman", allestita dall'8 al 18 marzo a Brindisi, a Palazzo Granafei-Nervegna, con i lavori fotografici di Luigi Cataldo. Nell'ambito del Perugia Social Photo Fest (10 marzo-8 aprile) sarà allestita la mostra "Spazioff - Uno sguardo femminile alla fotografia contemporanea", che raccoglie i più innovativi e significativi progetti realizzati da fotografe italiane emergenti. Infine, chiuderà il 2 aprile all'Istituto Centrale per la Grafica di Roma la mostra "Magma. Il corpo e la parola nell'arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 ad oggi" che documenta la relazione tra il femminismo italiano e quello lituano attraverso installazioni, video, performance, immagini fotografiche, collage realizzati con ritagli di giornali, manifesti e libri. (ANSA).