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Uffizi, per World art awards tra i 20 musei top al mondo

 


FIRENZE - Galleria degli Uffizi tra i venti musei top del pianeta e 'miglior museo italiano al mondo' nel 2023. Il doppio riconoscimento, spiega lo stesso museo fiorentino, arriva dal sito internazionale American Art Awards (www.americanartawards.com), "che ogni anno stila la classifica World art awards, selezionando 20 tra i più affascinanti spazi tra gallerie e musei di tutto il globo.
Tra i criteri chiave della scelta, la reputazione nel settore, l'importanza delle mostre organizzate, i programmi socio-educativi messi in campo, gli artisti rappresentati, il numero dei visitatori ed altri ancora".
    "Il nostro 'Best in Italy' è la Galleria degli Uffizi, il venerato museo d'arte situato adiacente a Piazza della Signoria nel centro storico di Firenze, nella regione Toscana - si legge nelle motivazioni di World Art Awards -. Per noi è il più importante museo italiano, il più visitato, il più grande e il più conosciuto al mondo. Vi sono esposte una collezione di opere inestimabili, in particolare del periodo del Rinascimento italiano. Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, nonché capolavori della pittura europea, soprattutto tedesca, olandese e fiamminga". Tra i Paesi premiati nel 2023, oltre all'Italia con gli Uffizi, vi sono, tra gli altri, il Canada (Vancouver Art Gallery), il Ghana (Savannah Center for Contemporary Art), il Portogallo (Balcony Contemporary Art Gallery).

ansa.it

Restauri. Al via gli interventi sui mosaici della cupola del Battistero di Firenze

I lavori, che intendono recuperare l'adesione dei dieci milioni di tessere alla volta, arrestare i fenomeni di degrado e ridare luce ai colori, dureranno in totale sei anni 

 I lavori di restauro dei mosaici della cupola del Battistero di Firenze - Ansa/Opera di Santa Maria del Fiore

Al via, dopo oltre un secolo dall'ultimo intervento, il restauro degli oltre mille metri quadrati di mosaici policromi su fondo oro della cupola del Battistero di Firenze. I lavori, che intendono recuperare l'adesione delle dei dieci di tessere alla volta, arrestare i fenomeni di degrado e ridare luce ai colori, dureranno in totale sei anni. Per poter restaurare la volta musiva del Battistero, è stato necessario progettare e realizzare un cantiere tecnologicamente innovativo, in grado di rendere accessibile l'intera superficie musiva della volta, ma allo stesso tempo lasciando visibili ai visitatori le pareti e la scarsella. Per ottenere questo risultato è stato realizzato un ponteggio a forma di fungo (altezza 31,50 m e diametro 25,50) che si sviluppa su una superficie di 618 mq calpestabili nella parte alta, a fronte di una superficie occupata a terra di soli 63 mq. In occasione del cantiere, per la prima volta sarà possibile per il pubblico vedere da vicino i mosaici della cupola: le visite avranno inizio il 24 febbraio, prenotandosi sul sito dell'Opera.
I mosaici duecenteschi della cupola della Battistero, realizzati su disegni preparatori di artisti quali Cimabue e Coppo di Marcovaldo, rappresentano il Giudizio finale, ma anche le storie della Genesi, di Giuseppe ebreo, di Cristo e del Battista. Il cantiere e l'intervento di restauro sono commissionati e finanziati dall'Opera di Santa Maria del Fiore in accordo con l'Arcidiocesi di Firenze, sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per Firenze, Prato e Pistoia. L'Opera, è stato ricordato, a partire dal 2014 ha restaurato prima l'esterno del monumento e poi le parti interne con mosaici, finanziando i lavori con 4,6 milioni. Altrettanti li investirà per il restauro dei mosaici della cupola, per un totale di 10 milioni.
Si ipotizza che l'intervento di restauro sulla cupola dovrà affrontare una situazione che presenta: una superficie di 344 mq di mosaico antico, allettato su malta originale, probabilmente in fase di distacco; 567 mq di superfici di mosaico staccate e riallettate su malta cementizia dall'Opificio delle Pietre dure; 128 mq di superfici cadute e trattate a intonaco decorato nell'intervento del 1820 - 1823 e poi rifatte a mosaico nell'ultimo restauro. In questi giorni prenderanno avvio le indagini diagnostiche per verificare i distacchi o le decoesioni ma anche per definire il degrado delle tessere, la composizione e lo stato di salute dei diversi materiali.
"Ci dovremo confrontare con supporti differenti tra il cemento, le malte originali e il mastice - ha spiegato Beatrice Agostini, responsabile restauri dell'Opera di Santa Maria del Fiore - oltre al fatto che sono stati risolti solo nell'ultimo restauro delle pareti esterne i problemi di infiltrazione che facevano bagnare proprio le malte e hanno provocato nei corsi dei secoli molti problemi ai mosaici". Alla presentazione del restauro erano presenti anche Luca Bagnoli, presidente dell'Opera, l'arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori e Samuele Caciagli, responsabile dei lavori dell'Opera.

Avvenire

A Firenze 'Sauro Cavallini. L'opera di un internato'

 


Dal 26 gennaio fino al 28 febbraio 2023 le sale di Palazzo Strozzi Sacrati ospiteranno la mostra 'Sauro Cavallini. L'opera di un internato' Sauro Cavallini, uno degli artisti più significativamente prolifici della seconda metà del Novecento, si spiega in una nota, conobbe l'orrore dei campi di internamento durante la Seconda Guerra Mondiale: nel settembre del 1943 all'età di 16 anni fu arrestato dalla polizia fascista e recluso nel campo di Gradaro a Mantova, dove rimase per circa un anno.

I mesi di prigionia segnarono profondamente sua la vita e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi della prigionia presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d'arte che non avrebbe più ripetuto negli oltre 50 anni successivi. Oggi quelle opere assumono un valore di testimonianza di un passato particolarmente doloroso e 16 di quei lavori, realizzati tra il 1961 e il 1963 in ferro e in ottone, saranno esposti per la prima volta a Firenze nelle sale della sede della presidenza della Giunta regionale della Toscana. Le sculture, alcune delle quali misurano anche due metri d'altezza, furono realizzate durante i primi anni '60 con la tecnica della 'goccia su goccia' ovvero sciogliendo scarti metallici mediante fiaccola ossidrica fino a creare l'opera, e sono dedicate unicamente alla figura umana dove l'angoscia, la sofferenza, il grido di aiuto, sono leggibili in modo inequivocabile. (ANSA).


Gli autoritratti di Alfredo Catarsini in mostra a Firenze


 Per i 30 anni dalla scomparsa del pittore Alfredo Catarsini, la Fondazione a lui intitolata e l'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze promuovono una mostra con 25 suoi autoritratti intitolata 'L'Artista allo specchio. Alfredo Catarsini: autoritratti dal 1930 al 1985' e curata da Rodolfo Bona.

Sarà aperta il 17 gennaio e si concluderà il 17 febbraio. Nell'arco di 64 anni Catarsini espose le sue opere per ben 30 volte in sedi prestigiose.
    La mostra è un'esposizione di 25 autoritratti dell'artista, realizzati con varie tecniche d'espressione, di diversa misura, che abbracciano oltre mezzo secolo testimoniando l'evoluzione artistica di Catarsini. Gran parte delle opere proviene dalla collezione della Fondazione Catarsini ma non mancano prestiti significativi.
    "L'artista ha indagato il movimento della figura - afferma Bona, direttore artistico della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 - e l'espressione dell'uomo, temi ricorrenti in tutta la sua produzione, nei ritratti intensi degli anni '30 e '40, nei nudi e negli autoritratti, nei quali ha eletto il proprio volto a terreno di indagine formale e psicologica, registrandone i mutamenti fisionomici e intellettuali".
    Per Cristina Acidini, presidente dell'Accademia delle Arti del Disegno, "la mostra convalida il grande impegno della Fondazione 'Alfredo Catarsini 1899', energicamente guidata da Elena Martinelli, che l'Accademia delle Arti del Disegno è lieta di accogliere e valorizzare". 

ansa

Le mostre del week end, da Boldini a Dalì e Morelli. A Firenze Inside Banksy, a Milano Livio Senigalliesi

 

Da Giovanni Boldini a Banksy, da Domenico Morelli a Mario Schifano, e poi Dante interpretato da Dalì e i reportage dal fronte di Livio Senigalliesi: sono le mostre della settimana.

ASTI - Le atmosfere rarefatte e affascinanti di un'epoca indimenticabile e straordinariamente effervescente popolano la mostra "Boldini e il mito della Belle Époque" a Palazzo Mazzetti dal 26 novembre al 10 aprile, a cura di Tiziano Panconi e organizzata da Arthemisia: nel percorso cronologico e tematico 80 opere - tra cui Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La principessa Eulalia di Spagna (1898), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.) - raccontano il talento di Giovanni Boldini, soffermandosi sulla sua capacità di cogliere nei ritratti femminili anche la psicologia dei suoi soggetti.

MILANO - Al Museo Diocesano Carlo Maria Martini "Diario dal fronte", una retrospettiva a cura di Barbara Silbe che ripercorre l'intera carriera del fotoreporter Livio Senigalliesi: esposta al pubblico dal 25 novembre all'8 gennaio una selezione di 50 fotografie in bianco e nero e a colori, raccolte in scenari di guerra, dal Medio-Oriente al Kurdistan, dal Kuwait all'Unione Sovietica, all'Africa.

FIRENZE - Alla Cattedrale dell'Immagine, parte del complesso monumentale di Santo Stefano al Ponte, dal 26 novembre al 26 febbraio arriva la mostra digitale "Inside Banksy - Unauthorized Exhibition" realizzata da Crossmedia Group: si tratta di un sapiente mix di immagini, suoni e musiche che racconta l'intero percorso creativo del misterioso artista britannico, facendo immergere il pubblico dentro la cultura underground di Bristol.

Tra le novità della mostra l'esperienza 'Be Banksy', nella quale con una bomboletta spray interattiva i visitatori potranno creare un graffito virtuale.

SARZANA - Una 'nuova' Divina Commedia filtrata attraverso la sensibilità e l'immaginario di uno dei maestri del '900: alla Fortezza Firmafede dal 26 novembre al 5 febbraio è allestita la mostra "Salvador Dalì. Dante e il viaggio del Genio", a cura di Gina Ingrassia.

Divise in tre sezioni, quanti sono i regni ultraterreni di Dante, 100 xilografie a colori ripercorrono il viaggio del Poeta, offrendo anche un'incursione nella psiche e nelle suggestioni dell'artista spagnolo.

ROMA - "Domenico Morelli. Immaginare cose non viste", a cura di Chiara Stefani con Luisa Martorelli è allestita alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea dal 22 novembre al 29 gennaio. A quasi settant'anni dalla mostra di disegni allestita nel 1955 da Palma Bucarelli a Valle Giulia, la mostra presenta una trentina di dipinti e 9 bozzetti, 9 sculture, un corpus di 48 tavolette a olio su legno con dipinti di paesaggio realizzati nella costa a sud di Napoli, un grande cartone a tecnica mista e una cospicua selezione di 160 opere su carta, tra gli oltre 800 fogli appartenenti al fondo Morelli conservato dalla Galleria Nazionale. Dal 24 novembre al 14 gennaio presso Visionarea Art Space - Auditorium Conciliazione "La natura ama nascondersi", personale di Benedetto Pietromarchi, a cura di Ornella Paglialonga: esposte 8 sculture ispirate alle statue del Ponte Vittorio Emanuele II e 2 grandi tele d'artista nate dalle terre del fiume Tevere, in un tributo a Roma e al suo patrimonio naturalistico e monumentale. Dal 24 novembre si apre "Omaggio a Mario Schifano", prima mostra di Spazio all'arte, galleria di Capitolium Art in Via delle Mantellate 14/b, allestita per 3 settimane e curata da Vincenzo Maria Zuco. Proprio in questi ambienti ha infatti abitato e lavorato l'artista e a quel periodo si riferiscono le 6 opere in mostra, alcune di grandi dimensioni, 2 mai esposte prima, tutte datate dal 1985 e il 1990.

MORESCO (FM) - Al Tomav Torre Moresco Centro Arti Visive dal 25 novembre la personale di Matteo Costanzo dal titolo "Nessuno è padre ad un altro", a cura di Lorenzo Madaro: fino al 29 gennaio, la mostra attiva un dialogo tra l'artista e Carmelo Bene nel ventennale della morte, riprendendo nel titolo la frase di Elsa Morante cara proprio al grande attore e regista pugliese. 

Ansa

FIRENZE | Il turismo culturale torna in scena a tourisma

Dagli Uffizi per Natale una mostra virtuale e una videofiaba sulla nascita di Gesù. Online il 25/12 speciale dedicato ai bambini

 

GALLERIA DEGLI UFFIZI  - Una mostra virtuale e due video su Fb per festeggiare il Natale con le Gallerie degli Uffizi di Firenze. A partire dal 23 dicembre sarà online sul sito del museo la mostra virtuale dedicata al celebre Trittico Portinari del pittore fiammingo Hugo Van der Goes. Sul sito web si offre ai visitatori l'opportunità di uno sguardo ravvicinatissimo su tutti i particolari che lo compongono e sulla raffinata tecnica pittorica con la quale fu realizzato. Il 24 e il 25 dicembre poi saranno online due video su Fb: il primo, centrato sull'Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti, sarà visibile a partire dalla vigilia di Natale; il secondo, la videofiaba 'Speciale Natale' dedicata ai bambini, verrà pubblicato il giorno dopo. Il video segue e racconta da vicino l'avventura di un gruppo di bambini che, accompagnati da una 'Guida Babbo Natale', vanno alla scoperta dei capolavori degli Uffizi curiosando tra le sale del museo chiuso. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt spiega che "per Natale quest'anno gli Uffizi offrono tre doni virtuali, ma molto concreti: un'opportunità per trascorrere il tempo delle feste tra i nostri capolavori. Se le misure di sicurezza ci impongono il distacco dai nostri cari, possiamo comunque trovarci insieme nel nome dell'arte, messa a disposizione di tutti, con un'attenzione speciale ai bambini". 

ansa

Tesori da terre Etruria, in mostra reperti collezione Passerini. Riunita per la 1/a volta a Museo Archeologico Firenze

 

- Vasi ateniesi con iconografie rarissime e uno dei più antichi importanti vasi etruschi della produzione a figure rosse, insieme a oltre 290 reperti, esposti a 'Tesori dalle terre d'Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona', mostra ospitata al Museo Archeologico nazionale di Firenze fino al 30 giugno 2021.
    Per la prima volta dopo circa 150 anni è esposta al pubblico, interamente riunita nei suoi nuclei principali, la collezione archeologica che fu del conte Napoleone Passerini (1862-1951) e della sua famiglia, in gran parte conservata nei magazzini dello stesso museo fiorentino e ora completata da altre 82 antichità, consegnate da una donatrice fiorentina nel 2016 al comando carabinieri tutela del patrimonio culturale di Firenze. In mostra ci sono vasi, ossi, avori, ferri, paste vitree, oggetti domestici e funerari in bronzo e anche 18 ricordi e cimeli di Napoleone Passerini, tra cui la sua pipa personale, concessi in prestito dai pronipoti.
    Il conte di nobile di stirpe cortonese, figlio del facoltoso Pietro Passerini da Cortona, fu appassionato collezionista. Una parte dei reperti proviene da una trentina di tombe etrusche con splendidi corredi, rinvenute nei suoi vasti possedimenti di Bettolle e di Sinalunga, e da una grande necropoli di 60 tombe della collina di Foiano della Chiana (ANSA).

Uffizi, dall'1 novembre biglietti scontati

 

 Entrano in vigore le tariffe di bassa stagione alle Gallerie degli Uffizi di Firenze valide dal 1 novembre fino al 28 febbraio: per gli Uffizi si pagheranno 12 euro anziché 20, per Palazzo Pitti 10 euro anziché 16.
    A Palazzo Pitti, spiega una nota, è inoltre già attiva una ulteriore agevolazione: chi entra prima delle 9,25 paga la metà del prezzo (dal 1 novembre 5 euro). Nel biglietto è inclusa anche la possibilità di accedere gratis per i successivi cinque giorni al museo Archeologico e al museo dell'Opificio delle Pietre dure, secondo gli accordi validi già da qualche anno.
    Sempre disponibili i PassePartout annuali ad accesso completo di tutto il complesso museale. "In questo momento così particolare - commenta il direttore delle Gallerie Eike Schmidt - ci sono, comprensibilmente e giustamente, poche persone in giro, e questo vale anche per i musei. Dunque è il momento migliore per visitare Uffizi e Palazzo Pitti in totale quiete e relax, godendo appieno di una esperienza contemplativa e di immersione totale nell'arte e da novembre tutto questo sarà possibile farlo praticamente a metà prezzo. È un'occasione da non perdere".
    (ANSA).

Ritratto Bernardino Nocchi entra in collezione Uffizi

 

FIRENZE - L'autoritratto giovanile del pittore settecentesco Bernardino Nocchi (Lucca 1741 - Roma 1812) entra a far parte della collezione delle Gallerie degli Uffizi di Firenze: l'acquisto è stato presentato oggi a Lucca, nell'ambito di Lucca Comics and Games.
    Lucchese di nascita e formazione, nel 1769 Nocchi si trasferì a Roma dove prevalentemente operò grazie a importanti committenti, tra cui la corte pontificia e l'alta curia romana.
    Nell'ambito della pittura lucchese del Settecento, spiega una nota del museo, la figura di Nocchi può essere senz'altro considerata la più rilevante nella generazione di artisti successiva a quella di Pompeo Batoni. Nell'autoritratto appena acquistato dagli Uffizi il pittore mostra in primo piano gli strumenti del mestiere: la tavolozza, i pennelli ancora intrisi di colore, e un dipinto cui sta lavorando. "Alla galleria degli autoritratti degli Uffizi - ha detto il direttore delle Gallerie Eike Schmidt - si aggiunge un importante protagonista dell'arte toscana del settecento. Con il suo autoritratto, Bernardino Nocchi porta agli Uffizi una testimonianza ulteriore di quella grande stagione artistica romana agli albori del neoclassicismo, in cui erano tuttavia ancora vivi gli ultimi fuochi della pittura seicentesca". "Bernardino Nocchi - ha commentato il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini - con il suo autoritratto diventa un ambasciatore importante fra Lucca e Firenze, fra gli Uffizi, uno dei maggiori musei del mondo, e Lucca Comics & Games che ben rappresenta un vitale e diffuso ramo della produzione artistica contemporanea". Per la presidente di Lucca Crea Francesca Fazzi, "l'arte non ha solo un grande valore culturale, ma è anche un potente motore per la promozione e l'immagine del nostro territorio e della Toscana". (ANSA).

Tutto di Raffaello celebre ritratto di Leone X

 

FIRENZE - Le figure dei cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi, che affiancano Leone X nel celebre dipinto del 1518 di Raffaello Sanzio, non furono aggiunte in un secondo momento ma sono opera della mano dell'Urbinate: è quanto emerso dalle analisi analisi diagnostiche effettuate all'Opificio delle Pietre Dure durante il restauro dell'opera protagonista della mostra 'Raffaello e il ritorno del Papa Medici - restauri e scoperte' a Palazzo Pitti (27 ottobre-31 gennaio 2021), curata dal soprintendente dell'Opificio Marco Ciatti e dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
    Il restauro, iniziato nell'autunno 2017, si era reso necessario per la presenza di numerosi piccoli, pericolosi sollevamenti degli strati pittorici originari. Anche il supporto ligneo, che iniziava a mostrare alcune rigidità, è stato restaurato. Grazie alle tecniche radiografiche, fotografiche, di imaging, di microscopia ottica, a scansione microprofilimetrica, è stato possibile rintracciare integralmente la 'trama' disegnata in origine da Raffaello, e stabilire che tutta l'opera è integralmente dovuta alla sua mano.
    La mostra, presentata oggi a Firenze, sarà aperta al pubblico da domani nella sala delle Nicchie della Galleria Palatina di Palazzo Pitti. L'opera torna a Firenze dopo più di due anni di restauro all'Opificio, e la trasferta a Roma per la grande esposizione alle Scuderie del Quirinale. Al termine dell'esposizione il dipinto troverà collocazione nella sala di Saturno della Galleria Palatina, in compagnia di una serie di capolavori di Raffaello. (ANSA).

MUSEI: COLOSSEO, UFFIZI E POMPEI SUPERSTAR NEL 2019



FRANCESCHINI, BENE L'AUTONOMIA, AVANTI CON L'INNOVAZIONE Colosseo stabilmente al top con oltre 7,5 milioni di visitatori, seguito dagli Uffizi con 4,4 milioni di ingressi e dagli scavi di Pompei con circa 4 milioni di presenze, 160 mila in più sul 2018. La top 30 dei musei e dei parchi archeologici statali regala nel 2019 conferme e novità, ad esempio il boom della Galleria Nazionale delle Marche, che registra un +36,8% e sale di sette posizioni, al ventiseiesimo posto. "Risultati straordinari" per il ministro Franceschini, che sottolinea: "Ora avanti sul percorso dell'innovazione".ansa

Firenze, 5 buoni motivi per scoprirla con personaggi famosi

turismo.it

Una città infinita come Firenze offre infinti spunti per un itinerario di visita. Basta semplicemente lasciarsi ispirare dalle preferenze del momento che siano storia, emozioni, arte, spettacolo, gastronomia, moda. Ogni angolo è capace di offrire momenti interessanti per ogni tipo di visitatore. Se poi chi arriva abbia voglia di esulare un po’ dai canonici circuiti turistici presi d’assalto e scoprire luoghi meno conosciuti magari ispirati a personaggi storici di spicco allora vale la pena seguire alcuni consigli. Ecco, quindi, 5 idee di visita a Firenze che svelano diverse curiosità.

MICHELANGELO - CASA BUONARROTI
Nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua vita a Roma, Michelangelo si è sempre considerato un fiorentino. Non è un caso che proprio il capoluogo toscano esponga la maggior parte dei suoi capolavori. Esplorare la città in compagnia di Michelangelo significa ripercorrere le tappe della sua carriera artistica e visitare luoghi indissolubilmente legati alla sua memoria. Un affascinante palazzo seicentesco di via Ghibellina 70, poco lontano dalla Basilica di Santa Croce, è oggi Casa Buonarroti, luogo della memoria e della celebrazione del suo genio. Scopri di più su Casa Buonarroti.

GALILEO GALILEI - MUSEO GALILEO
In Piazza dei Giudici, vicino alla Galleria degli Uffizi, sorge un edificio dalle origini piuttosto antiche che all’epoca di Dante era conosciuto come Castello. E’ Palazzo Castellani, dove ha trovato sede il Museo Galileo, già Istituto e Museo di Storia e della Scienza, che conserva una delle raccolte di strumenti scientifici più importanti al mondo, in particolare gli strumenti originali di Galileo Galilei

COSIMO I DE’ MEDICI - PALAZZO VECCHIO 
Nato a Firenze nel giugno del 1519 Cosimo I de’ Medici è stato duca di Firenze e granduca di Toscana. Ricorrendo quindi i 500 anni dalla nascita sono diversi gli eventi a lui dedicati lungo tutto il corso dell’anno, mirati a raccontare, capire e ricordare chi è stato il fautore di una stagione particolarmente florida per Firenze. Ci sono anche dei tour alternativi come i Percorsi Segreti di Palazzo Vecchio. 

CATERINA DE’ MEDICI - OFFICINA PROFUMO FARMACEUTICA
A Firenze, all’epoca di Caterina de’ Medici, i profumi erano regolarmente indossati dalle dame di ricco lignaggio o nobile casato. Quasi tutti i conventi dei maggiori centri urbani d’Italia avevano almeno un frate alchimista che si dedicava alla lavorazione delle erbe e all’estrazione delle loro essenze. Non è un caso, dunque, che i frati domenicani diedero vita ad una farmacia storica che produsse il profumo Acqua della Regina dedicato proprio a Caterina de’ Medici. 

MARINO MARINI - MUSEO MARINO MARINI
Marino Marini è stato un artista, incisore pittore toscano conosciuto soprattutto come scultore. Ha segnato gran parte del secolo scorso e 183 delle sue opere tra sculture, dipinti e disegni sono conservate nella ex chiesa di San Pancrazio che oggi è diventata il Museo Marino Marini.


Cattedrale Santa Maria del Fiore, Firenze

Schmidt, Vasariano probabile riapra 2020

 © ANSA

FIRENZE - "Se tutto andrà liscio" nel 2020 sarà riaperto al pubblico il Corridoio Vasariano, il passaggio realizzato nel 1565 da Giorgio Vasari per volere di Cosimo I de' Medici tra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti a Firenze. Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha confermato oggi l'obiettivo della data, annunciando che il progetto di riallestimento e riapertura del corridoio, oggetto di un lavoro di due anni, è stato completato. Il Vasariano è chiuso dal dicembre 2016 proprio in vista dei lavori di adeguamento, che prevedono anche la messa a norma in materia di sicurezza: trasferiti al museo degli Uffizi gli autoritratti precedentemente esposti nel Corridoio, nel nuovo allestimento ci saranno marmi commemorativi e documenti sulla storia di Firenze e degli Uffizi, per dare vita a un "percorso della memoria".
L'operazione, ha spiegato Schmidt, avrà un costo fra 7 e 8 milioni di euro: Invitalia gestirà il bando di gara per i lavori atteso a breve, mentre la conferenza dei servizi sarà convocata dalla Soprintendenza per i beni architettonici. Due i biglietti di ingresso, entrambi con tariffa variabile (non ancora fissata dal Cda degli Uffizi) secondo la stagione: uno per il 'Percorso del Principe' integrale da Palazzo Vecchio a Forte Belvedere, e uno per visitare Corridoio e Giardino di Boboli, con ingresso dall'auditorium Vasari degli Uffizi dove "verrà proiettato - ha detto Schmidt - un filmato sulla storia di Firenze, sulla storia dei Medici e sulla storia architettonica degli Uffizi e del Corridoio".
L'allestimento consisterà in "un percorso su Firenze - ha aggiunto il direttore - con vista su Firenze, ma anche con i momenti storici della città, quindi iniziando dalla bomba dei Georgofili, ma poi ad esempio ci sarà un altro spazio dedicato al bombardamento da parte dei nazisti nell'agosto 1944". Schmidt rivendica la mole del lavoro di ricerca svolto negli ultimi due anni e mezzo: "Non soltanto abbiamo fatto tutti i rilievi analitici, a partire dalle termografie fino ai carotaggi, ma una squadra dell'Università di Firenze ha fatto un'analisi a tappeto di tutti i materiali archivistici dal '500 fino ad oggi. Questo è confluito in un libro in corso di stampa della professoressa Francesca Funis, che ha studiato questo argomento, e che quindi risolve tutti i dubbi che eventualmente ci potevano essere sul Vasariano".
ansa

10 Student Hotel in Italia entro 5 anni Con Bedtalks inaugurato a Firenze il primo



FIRENZE - "Dieci strutture in Italia entro i prossimi cinque anni con un investimento di 6-700 milioni di euro". Ad annunciarlo, Charlie MacGregor, Ceo e fondatore di The student hotel, il colosso olandese del co-living e co-working, che sta rivoluzionato il concetto di ospitalita' per studenti in Europa, mettendo insieme, negli stessi spazi, universitari, viaggiatori e professionisti, e che ha inaugurato il suo primo albergo in Italia, a Firenze Lavagnini. Il piano globale, spiega MacGregor, al momento prevede l'apertura dello Student di Bologna all'inizio del prossimo anno, mentre sono ancora in "pianificazione e sviluppo" quelli di Firenze Belfiore e quello alla ex Dogana San Lorenzo a Roma, dove, dice il Ceo, "spero di iniziare i lavori nel 2019 e aprire nel 2020. Roma è complicata - aggiunge - ma sono positivamente sorpreso da come le cose hanno improvvisamente accelerate". Nuove aperture previste anche a Torino, Milano, Venezia, Napoli più una seconda a Roma e una terza a Firenze, ex Manifattura Tabacchi
ansa

Mattiacci al Forte Belvedere a Firenze

 © ANSA

FIRENZE - Un dispiegamento di sculture di Eliseo Mattiacci negli spazi esterni ed interni del Forte Belvedere, sopra il centro di Firenze ed una ricca raccolta di disegni, oltre sessanta, per la prima volta esposti a documentare la fitta e variegata produzione grafica. E' Gong, esposizione antologica dedicata all'artista contemporaneo originario di Cagli (Pesaro), in corso da domani al 14 ottobre nel capoluogo toscano. Affacciati sui bastioni del Forte, sono disposti i lavori realizzati da Mattiacci a partire dalla fine degli anni Ottanta fino a gli anni più recenti, come i due totem Verso il cielo (1987) e Vedere verso l'alto (1992), Equilibri precari quasi impossibili (1991), Segno Australe - Croce del Sud (1991), Colpo di gong (1993), Vie del cielo (1995), il ciclo di orbite di Ordine cosmico (1995-96), Totem con nuvola (1996) e l'inedita Scultura che guarda (2008-2009).
Nella Palazzina della rocca, il pubblico, oltre ad altre una sequenza di stanze dedicate ad altre sculture, troverà una vera e propria mostra nella mostra dedicata ai disegni di Mattiacci: 60 lavori dagli anni 70 ai giorni attuali, che includono anche il ciclo Predisporsi ad un capolavoro cosmico-astronomico del 1980-81, i frottages su metallo dei Campi Magnetici, le Cosmogonie, fino ai recenti Corpi Celesti del 2005-15. A presentare l'esposizione sono stati il curatore Sergio Risaliti e il sindaco Dario Nardella.
Presente anche Dimitri Bianchini, general manager area territoriale Toscana di Banca Mps, main sponsor dell'evento. "Con questa esposizione di Eliseo Mattiacci al Forte di Belvedere, tutta Firenze rafforza la sua immagine di città contemporanea che assieme agli artisti riflette sulla storia civile e sul patrimonio artistico, sui grandi lasciti culturali del passato e sulla società attuale", ha commentato Risaliti. Mentre Nardella ha osservato come con questa esposizione Firenze riesca "ancora una volta a non essere banale, a essere una città capace di stimolare discussioni e dibattiti ed un modello di sperimentazioni artistiche e culturali valido in tutto il mondo".
ansa

Napoli e Firenze, rete città d'arte per Expo Dubai



"A Expo Dubai l'Italia porterà la creatività, la bellezza che possono unire le persone mettendo al centro i talenti e i mestieri. Su questo i territori saranno protagonisti e stanno rispondendo in maniera straordinaria e spontanea". Così Paolo Glisenti, commissario generale per l'Italia per Expo 2020 di Dubai, spiega la connessione delle città d'arte italiane nell'avvicinamento all'Expo degli Eau. Un avvicinamento che fa tappa in questi giorni a Napoli, nell'ambito del Festival delle Luci, che ospita un confronto tra Napoli e Firenze, due delle città che saranno protagoniste del padiglione italiano a Dubai ma anche di tante iniziative collaterali. "La rete si allarga - dice ad ANSAmed Glisenti - abbiamo questa iniziativa a Napoli, ma anche altre a Catania, a Treviso.

Firenze si è molto attivata, il sindaco del capoluogo toscano è entusiasta e ci ha portato molte idee. E' straordinaria questa spontaneità di città d'arte che hanno intuito la valenza della partecipazione italiana a Dubai". L'Expo a Dubai mette al centro il mondo arabo e l'Italia non potrà che sottolineare il proprio ruolo nel Mediterraneo: "E' chiaro - conferma Glisenti - che soprattutto le città mediterranee dell'Italia saranno centrali.

La nostra presenza sarà fortemente legata a ruolo dell'Italia nel Mediterraneo, quindi il Napoli avrà un ruolo importante. La creatività napoletana è frutto della tradizione, della storia, ma è anche segno di contemporaneità di pensieri, culture, talenti del Mediterraneo. E questo condensa l'essenza del progetto italiano per Expo Dubai. In questi giorni il Festival delle Luci a Napoli mette in gioiosa connessione diverse piazze cittadine, lo stesso collegamento spontaneo che creeremo tra le città per Expo. Ricordiamoci che avremo l'opportunità di mettere in mostra la capacità tutta italiana di mettere insieme diverse creatività e competenze da luoghi diversi, per produrre innovazione, sviluppo e crescita culturale e sociale". Un'opportunità unica visto che a Dubai per Expo sono attesi 25 milioni di visitatori, per la maggioranza 20-30nni da tutta l'Asia, dai Paesi Arabi, dall'Africa Settentrionale. "Sarà davvero un'Expo universale - afferma Glisenti - e c'è grande aspettativa del mondo arabo verso quello che l'Italia rappresenta dal punto di vista culturale, politico, diplomatico, artistico. L'Italia in momenti difficili come questo sullo scacchiere mondiale è vista come un ponte di dialogo e di rapporto pacificante. Colgo un'aspettativa fortissima che ci impone una partecipazione di grande qualità, che mostri l'eccellenza italiana legata alle idee di cui gli arabi sono attenti osservatori, anche in un campo imprenditoriale simile al nostro, fatto di piccole imprese". Un'occasione a cui l'Italia si avvicinerà grazie anche alle città, nel segno del Mediterraneo: "Avranno un ruolo importante - ribadisce Glisenti - e lo avranno da adesso al 2020, lungo percorso di eventi in Italia e nel Mediterraneo, che sarà come portare una torcia olimpica italiana". (ANSAmed).

Restaurato Cristo Crocifisso del Beato Angelico Sarà esposto a Firenze con tavoletta ex voto dal 10/4 al 24/6

FIRENZE - Il 'Cristo crocifisso tra i santi Niccolò e Francesco', opera poco conosciuta del Beato Angelico risalente al 1430 circa, sarà esposta dal 10 aprile al 24 giugno, dopo un restauro, nella sede della Fondazione Cr Firenze. E qui sarà esposta, per la prima volta, una tavoletta ex voto della bottega di Jacopo da Empoli (1551-1640) restaurata anch'essa, dopo un fortunoso ritrovamento, un anno fa, nel doppio fondo di un armadio dell'archivio della Compagnia di San Niccolò di Bari, detta del Ceppo, a cui appartengono entrambe le opere che sono state recuperate col contributo di Fondazione Cr Firenze. Il dipinto, su tavola sagomata, era esposto nella sagrestia dell'Oratorio della Compagnia, in via de' Pandolfini a Firenze: presenta la figura del Cristo crocifisso tra i santi Niccolò e Francesco, inginocchiati ai piedi del Golgota. La prima notizia sull'opera risale al 23 ottobre 1564 ma l'attribuzione all'Angelico avvenne solo nel 1909. L'opera sembra essere datata attorno al 1430.
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Firenze aprirà 2020 stanza segreta Michelangelo

(ANSA) - FIRENZE, 13 NOV - Aprire al pubblico, entro il 2020, la celebre stanza segreta di Michelangelo nelle Cappelle medicee di Firenze, dove il Buonarroti si rifugiò nel 1530 alcune settimane per sfuggire alla vendetta dei Medici in esilio dopo il suo tradimento in favore dei ribelli della rivolta popolare che li aveva spodestati. E' il piano della direttrice del Bargello (museo dal quale le cappelle medicee dipendono a partire dalla riforma Franceschini), Paola D'Agostino. Lo spazio, rimasto segreto dal Rinascimento al 1975, quando quasi per caso fu scoperto dall'allora responsabile delle Cappelle Paolo Del Poggetto, impreziosito dalla presenza di tanti disegni, vergati sulle anguste mura dallo stesso Michelangelo per sconfiggere la noia della sua permanenza forzata nel nascondiglio, non è infatti accessibile ai visitatori.