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Nasce Museo nazionale Enrico Caruso a Napoli

 

NAPOLI - Tra i più grandi tenori di tutti i tempi, "voce" italiana nel mondo, interprete assoluto del bel canto e della tradizione napoletana, ma anche caricaturista, imprenditore di se stesso e incarnazione di un personale riscatto sociale. Proprio nel pieno delle celebrazioni per i 150 anni della nascita, Enrico Caruso (25 febbraio 1873 - 2 agosto 1921) avrà finalmente il suo primo museo nazionale, a Palazzo Reale nella sua Napoli, la città da cui tutto partì e dove tornò ormai divo.

Ad annunciarne l'apertura, il 20 luglio 2023, il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, insieme al direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, il direttore di Palazzo Reale di Napoli, Mario Epifani e la curatrice del museo, la musicologa Laura Valente.
    "Enrico Caruso è un esempio eccelso del genio italico, capace di innovare nel solco della tradizione - spiega Sangiuliano - comprendendo in pieno come valorizzare il proprio talento nel segno della modernità".
    Il nuovo museo, alla cui inaugurazione è stato invitato anche il sindaco di New York e il direttore del Metropolitan I'Opera House, "sarà un museo vivo e multimediale", come spiega Osanna e proporrà un "percorso complessivo su Caruso", tra registrazioni, cimeli, costumi, grammofoni, caricature, spartiti con segni autografi, grazie alla donazione dal Fondo Pituello (del valore stimato di un milione di euro) e alla collaborazione di partner "carusiani" da tutto il mondo, come gli Archivi Ricordi e Puccini, i grandi teatri d'opera come il San Carlo, La Scala e il Metropolitan e la Cineteca di Bologna, che ha diretto il lavoro di restauro e sincronizzazione vocale sul film My Cousin.
    Il 25 febbraio, prima celebrazione dei 150 anni al Museo Memus del San Carlo con anche la donazione al Museo Caruso degli atti di nascita e morte del tenore, conservati dell'archivio del Comune. (ANSA).

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

Il mare e la città 5.0 aprono la V edizione della Naples Shipping Week



Ospite d’onore: Kitack Lim, Segretario Generale dell’International Maritime Organization

Confronto tra i sindaci delle città porto nazionali e internazionali con il Sindaco Gaetano Manfredi

Al via lunedì 26 settembre la V edizione della Naples Shipping Week, la settimana internazionale dello shipping e della cultura del mare, organizzata dal Propeller Club Port of Naples e Clickutility Team che animerà la città fino al 1°ottobre. In apertura, alle 9, presso l’Auditorium del Complesso Napoli Est della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il convegno internazionale “Il mare e la città 5.0. Verso una progettazione condivisa del sistema porto-città-costa-mare”, organizzato dal Cnr-Iriss, partner dell’iniziativa, e dal Propeller Clubs, in collaborazione con RETE - Associazione Internazionale per la Collaborazione tra Porti e Città, con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, il Master in Progettazione e Pianificazione Sostenibile delle Aree Portuali dell’Università Federico II e aniai Campania.

Il Convegno si propone come momento di riflessione e dibattito per la definizione delle priorità e delle prospettive per il futuro sostenibile dell’ecosistema mare-costa-porto-città-comunità. Ad inaugurare i lavori, dopo i saluti istituzionali, sarà Kitack Lim, Segretario Generale dell’International Maritime Organization. Il dibattito proseguirà con il confronto tra i Sindaci di città-porto nazionali ed internazionali, tra cui Gaetano Manfredi, Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Napoli; Joan Ribó i Canut, Sindaco di València; Marko Filipovic, Sindaco di Rijeka; Luca Salvetti, Sindaco di Livorno; Anna Maria Cisint, Sindaco di Monfalcone; Marco Bucci, Sindaco di Genova; Michele de Pascale, Sindaco di Ravenna e Roberto La Galla, Sindaco di Palermo. La discussione sarà moderata da Francesco De Core, Direttore de Il Mattino. Programma disponibile qui.

La seconda parte della mattina sarà dedicata ad un approfondimento tecnico-scientifico sulle interdipendenze tra “Il mare e la costa” e “Il porto e la città” attraverso il dibattito tra esperti di discipline diverse come il diritto, il management, l’economia, l’ingegneria, la biologia marina, l’urbanistica, la valutazione e la psicologia di comunità. Le due sessioni, moderate rispettivamente da Massimo Clemente, direttore dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo e direttore scientifico di RETE, e Alessandro Castagnaro, Professore ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università Federico II, associato Cnr Iriss e Presidente ANIAI, coinvolgeranno rettori e docenti delle Università campane, ricercatori e Associati del Cnr-Iriss, rappresentanti delle Istituzioni.

Martedì 27 settembre, la mattina sarà dedicata a seminari tecnici in collaborazione con Ordini e associazioni professionali e, novità di questa edizione, la manifestazione si sposterà anche a Salerno e, nel pomeriggio, sbarcherà a Procida, capitale italiana della cultura 2022, e anima della storia della marineria nazionale e internazionale. Come per le passate edizioni, nella giornata di mercoledì 28 sarà dedicata una particolare attenzione ai giovani e agli studenti grazie al coinvolgimento delle Università degli Studi di Napoli Federico II e Parthenope, che da tempo hanno compreso l’importanza di avvicinare i giovani alla risorsa mare. Sempre il 28 settembre, l’attenzione si sposterà sull’importanza del sistema portuale italiano per lo sviluppo economico del Made in Italy e, a seguire, l’AdSP del Mar Tirreno Centrale approfondirà il tema delle ZES - Zone Economiche Speciali.

Geopolitica, sostenibilità, innovazione, finanza e fattore umano saranno i macro-temi affrontati dalla XIV edizione di Port&ShippingTech, il Forum internazionale dedicato alle innovazioni tecnologiche per lo sviluppo del sistema logistico e marittimo, Main Conference della NSW, che si svolgerà giovedì 29 e venerdì 30 settembre 2022, al Centro Congressi della Stazione Marittima, in presenza e in live streaming. Tre giorni animati da incontri e aggiornamenti sui temi più attuali del settore che coinvolgeranno i principali stakeholder del cluster marittimo italiano. Per l’occasione sarà presentato anche il 9° Rapporto Annuale programma annuale sui trasporti marittimi e sulla logistica a cura di SRM, il Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo. Sempre il 30, si terrà la Cena sul Golfo lungo i binari del futuro, evento conclusivo riservato ai partecipanti della Naples Shipping Week, ospite del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, patrimonio dell’archeologia industriale italiana.

Promossa dal Comune di Napoli e dall’AdSP del Mar Tirreno Centrale, con il supporto istituzionale della Marina Militare e del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, la Naples Shiping Week offrirà alla città un calendario di 40 eventi per gli operatori del settore e iniziative speciali aperte alla cittadinanza. In occasione della NSW, arriverà infatti a Napoli la Nave Scuola “Palinuro” della Marina Militare che sarà visitabile dalla popolazione e sarà presente anche un’unità navale della Guardia Costiera classe Dattilo.

La NAPLES SHIPPING WEEK nasce grazie alla partnership instaurata tra il Propeller Club Port of Naples che aggrega tutti i principali rappresentanti del Cluster marittimo e ClickutilityTeam società leader nazionale nell’organizzazione di eventi B2B. La scorsa edizione (ottobre 2020) ha visto la partecipazione in presenza e in live streaming di oltre 6.000 persone e sono stati circa 200.000 gli utenti raggiunti dalle piattaforme e dai canali di comunicazione web. www.nsweek.com

Fonte: UFFICIO STAMPA NSW

Sostenibilità ambientale, strade alternative nello sviluppo dei porti, concorrenza, alleanze e oligopoly, ESG, finanziamenti e risorse; a Port&ShippingTech (PST), la main conference della Naples Shipping Week


 Il settore dello Shipping sarà al centro del dibattito della Port&ShippingTech, con due sessioni dedicate in programma il 29 e 30 settembre al Centro Congressi della Stazione Marittima del capoluogo campano.
Giovedì 29 settembre - Shipping Challenges: finance, costs, regulations, and more
Nella sessione si discuterà di ESG e delle problematiche legate all’adozione di tali principi in termini di business model, di operatività e di impatto economico; infine un focus sarà dedicato alla regolamentazione e agli aspetti di riforma giuridica. 
La moderazione e l’introduzione alla sessione sono affidate a Gian Enzo Duci, personalità di spicco nel settore, attivo da sempre nell’associazionismo e docente dell’Università degli Studi di Genova. Segnaliamo due degli interventi della sessione: 
  • Il porto IGT (Intermodale, Green e Terribilmente connesso”, Olimpia Ferrara, Responsabile Osservatorio Maritime Economy di SRM spiegherà le strategie vincenti per il porto del futuropossono vincere le sfide con le strategie del futuro.
  • Il Quadro Regolatorio in materia di Sustainable Finance: rischio di confusione e sovrapposizione, di Fabrizio Vettosi, Chairman Shipping Finance WG dell’ECSA, che con perfetto tempismo affronta il problema della nebbia informativa che la diffusione “spregiudicata” degli strumenti ESG sta spandendo sul settore.
Venerdì 30 settembre - Green Ports and Shipping
I temi della sessione riguarderanno le sfide, sistemiche e congiunturali, del settore e di come i player - aziende portuali e marittime - dovranno affrontarle. Sfide che riguardano in primis l’ambiente: come la riduzione della carbon footprint della navigazione commerciale, criticità in cima alla lista dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO – International Maritime Organization) delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea. 
La crisi post-pandemica e la guerra hanno forse rallentato il processo di riforma transizionale dello shipping è quindi auspicabile una maggiore definizione delle linee di sviluppo nel campo della propulsione, delle opere marittime, delle infrastrutture portuali e retroportuali e delle normative tecniche.Le tecnologie per arrivare all’obiettivo di emissioni zero o neutrali già esistono e dovranno coinvolgere non solo lo shipping ma tutta la filiera e, a monte, il sistema di gestione e di generazione energetica.La Green Ports and Shipping occupa la mattinata e la prima parte del pomeriggio della seconda giornata di Port&ShippingTech. 

Con la moderazione alternata di Daniele Testi, Presidente dell’associazione SOS Logistica, e Mario Dogliani, Presidente di SDG4MED, nell’arco di cinque ore, verranno affrontati tutti i temi rilevanti per il presente e il futuro della sostenibilità in ambito shipping e portualità. 
I lavori si apriranno con l’intervento di Claudia Pecoraro, DG Research & Innovation Commissione Europea La nuova mission appena approvata della Commissione UE, Mission Restore our Ocean and Waters by 2030 - a challenge and an opportunity for shipping”.
 
In sintesi i i temi della sessione saranno: 
  • decarbonizzazione: sistema energetico e quali percorsi tecnologici nel breve e nel medio termine;
  • il vento come propulsore; 
  • autoproduzione ed efficienza energetica dei porti; 
  • elettrificazione portuale; 
  • soluzioni non propulsive di efficienza energetica; 
  • abbattimento dei rifiuti del trasporto marittimo e dei porti e delle emissioni acustiche per la salvezza dei porti di città; 
  • la lotta alla plastica, dalla prevenzione al recupero in mare.
Fonte: comunicato stampa


 

Una nuova #audioguida per la Cappella del Tesoro di #SanGennaro, con la voce di #ToniServillo, #NunziaSchiano e #MaurizioDeGiovanni. È “Un tesoro di audioguida”, progetto di narrazione e valorizzazione della Cappella

 NAPOLI - Una nuova audioguida per la Cappella del Tesoro di San Gennaro, con la voce di attori come Toni Servillo, Nunzia Schiano e Patrizio Rispo e del drammaturgo Maurizio De Giovanni.

E' Un tesoro di audioguida, progetto di narrazione e valorizzazione della Cappella, che rientra nella nuova conduzione delle attività museali curate dall'azienda D'Uva. Contenuti rinnovati, la partecipazione di attori e artisti contemporanei e la composizione di musiche originali per rendere la visita al Tesoro un'esperienza moderna: i testi dell'audioguida sono stati scritti da Ilaria D'Uva e Francesco Ummarino e interpretati artisti e personaggi strettamente legati alla cultura partenopea.

Fra chi ha aderito al progetto, anche il Riccardo Carafa d'Andria, vicepresidente della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro e l'abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro, monsignor Vincenzo de Gregorio. L'audioguida, disponibile in italiano, in inglese, francese tedesco e spagnolo, potrà essere ascoltata anche in una versione integralmente in napoletano. Il percorso di Un tesoro di audioguida è accompagnato dalle musiche originali composte da Antonio Fresa: un progetto artistico confluito nel disco Tesoro di San Gennaro, a soundtrack experience, con le composizioni di Fresa e i brani con Raiz, Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato. 

Ansa

segnalazione web a cura di Albana Ruci e Giuseppe Serrone - Turismo Culturale


Bmt, 24ª edizione a Napoli nel primo weekend di primavera

Bmt, 24ª edizione a Napoli nel primo weekend di primavera
lagenziaviaggi.it
Dal 20 al 22 marzo, nel primo week end di primavera, appuntamento a Napoli con la 24ª edizione della Bmt – Borsa Mediterranea del Turismo. Si rinnova l’evento B2B che segna l’avvio della stagione turistica, occasione per presentare programmi e prodotti che le agenzie di viaggi italiane potranno proporre a turisti e viaggiatori nei prossimi mesi.
Bmt 2020 accoglierà espositori di aree ormai consolidate come quella del Contract&Hotellerie o nuove come le debuttanti Expo Caravan e Bus Operator, oltre che quelle del settore della tecnologia e dei servizi. Nel polo fieristico della Mostra d’Oltremare, come ogni anno, le porte della Borsa si apriranno su un percorso che offrirà una visione completa del prodotto turistico, proposto in ogni componente: dai tour operator ai villaggi turistici, dagli alberghi alle crociere, dal turismo benessere a quello esperienziale, enogastronomico, sportivo e plein air, dai bus operator ai servizi assicurativi.
Tra i temi proposti, in primo piano l’incoming, per rispondere al trend del mercato turistico globale che vede l’Italia in crescita e di nuovo fra le destinazioni top. La borsa napoletana proporrà i consueti quattro workshop di prodotto dove l’offerta italiana incontrerà la domanda internazionale. Numerose delegazioni estere hanno già prenotato la presenza ai tavoli dei workshop in rappresentanza di tutti i mercati più interessati al nostro Paese, con un focus particolare sul mercato americano e su quello cinese.
Aumenta lo spazio dedicato all’area Contract&Hotellerie, con un padiglione dedicato dove troveranno spazio nuove aziende che presenteranno le proprie proposte a tour operator, albergatori, gestori di strutture extralberghiere e di quanti operano nel settore dell’ospitalità non solo italiana.
Confermate anche per l’edizione 2020 le agevolazioni per il trasporto e il soggiorno degli agenti di viaggi che visiteranno la borsa e per i visitatori professionisti, così come gli inviti al Pizza Party di venerdì 20 e sabato 21 e la festa Bmt del venerdì sera.

Napoli, la storia si mette in scena Viaggio nel XVIII secolo tra 1000 oggetti, da costumi a ceramica

 © ANSA


L'armonia e la raffinatezza delle ceramiche di Capodimonte, i costumi preziosi dell'alta sartoria del Teatro di San Carlo, gli omaggi in arte al temuto Vesuvio e alla sua imponenza, e poi la musica, tra brani immortali e antichi strumenti, ad accompagnare un racconto che ha le atmosfere di una favola senza tempo: sarà un percorso carico di suggestioni e di echi storici quello della grande mostra "Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica", in programma dal 21 settembre fino al 21 giugno presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte. A cura di Sylvain Bellenger, promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, l'esposizione darà al pubblico la magica opportunità di immergersi nell'età borbonica, con la città di Napoli capitale del Regno Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli di Ferdinando II. Tanti i volti di Napoli che la mostra lascia emergere: quello più frivolo e giocoso, quello culturale, tra musica e teatro, quello più tragico, con la continua minaccia di eruzione da parte del Vesuvio. Un percorso dunque affascinante nel XVIII secolo, che si snoderà lungo 18 sale dell'Appartamento Reale, riproposte in una spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall'artista Hubert le Gall come la regia di un'opera musicale: oltre 1000 gli oggetti esposti, tra cui 600 porcellane delle Reali Fabbriche di Capodimonte e di Napoli, più di 100 costumi dell'alta sartoria del Teatro di San Carlo, strumenti musicali, dipinti, oggetti d'arte e di arredo e animali tassidermizzati.
    Ma sarà la musica la vera regina di un racconto che mescola fascino e storia, documentando il passaggio del potere, l'evoluzione della società, i cambiamenti delle mode e dei gusti estetici: all'interno di ciascuna sala infatti, grazie all'uso di cuffie dinamiche, i visitatori potranno ascoltare le musiche di grandi compositori, da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolo Jommelli. Nel progetto, che chiude la trilogia di esposizioni volute dal direttore Sylvain Bellenger, dedicate alla valorizzazione delle collezione museali ("Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire", 12 dicembre 2017-12 dicembre 2018; "Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere" 21 dicembre 2018-30 settembre 2019), si intrecceranno molte tematiche, a mano a mano che si procede nel percorso: l'omaggio a Napoli capitale della musica, il Grand Tour; l'Egittomania, la Cina e le cineserie; la sala della materia con la nascita degli studi di mineralogia e vulcanologia; gli animali, con alcuni esemplari tassidermizzati provenienti dal Museo Zoologico dell'Università Federico II di Napoli; la maschera di Pulcinella; infine il gioco, la moda e le feste in voga all'epoca. (ANSA).

Imperatore, la mia Napoli tra sacro e profano

Particolare del San Michele Arcangelo di Leonardo da Pistoia alla Chiesa di Santa Maria del Parto- Napoli © ANSA

NAPOLI - L'eterna lotta tra luce e buio, male e bene, violenza e solarità. Il conflitto che Napoli si porta dietro dalla notte dei tempi è l'anima del nuovo romanzo di Pino Imperatore, 'Aglio, olio e assassino', pubblicato da DeA Planeta, in cui questa doppia faccia si rispecchia anche nello stile, che unisce il tragico al comico in una miscela molto originale, e dove a risaltare è soprattutto la commistione tra sacro e profano. 
"Napoli è complessa, contraddittoria. Ogni volta che qualcuno ha tentato di inquadrarla in una cornice la città lo ha smentito un attimo dopo, diventando qualcos'altro. E' una città camaleontica, in cui è difficilissimo vivere, ma anche bellissimo. Ha in superficie una vita brulicante e nel sottosuolo un altro mondo" dice all'ANSA Imperatore. Questo poliziesco umoristico è ambientato in una delle zone più belle e affascinanti di Napoli, Mergellina e Posillipo perchè sono tra i posti  "in cui c'è la massima commistione tra sacro e profano, una fusione indissolubile" spiega lo scrittore in un giro alla scoperta dei luoghi in cui si svolge la storia. Dalla Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta con la Madonna lignea detta dello Scarponcino a cui sarebbe collegata la fiaba di Cenerentola, alla Piazzetta del Leone,  a piazza Sannazzaro con al centro la fontana della sirena con il braccio sinistro alzato "come se volesse abbracciare l'intera città" spiega lo scrittore che è nato a Milano da genitori emigranti napoletani ma è tornato a Napoli a un anno e mezzo, dove è dirigente al Comune, e ora vive ad Aversa.
A Mergellina si trovano l'immaginaria premiata trattoria Parthenope, tutta in tufo, gestita da Francesco, detto Nonno Ciccio, e dal figlio Peppe Vitiello, e di fronte al locale il nuovo commissariato di polizia, che lo scrittore immagina in uno dei palazzi circostanti, dove lavora l'ispettore Gianni Scapece, scapolo incallito e amante della buona cucina, appena tornato a Napoli. Con il commissario dalla faccia da duro, Carlo Improta, Scapece e i due maestri della cucina napoletana formano un'imbattibile quartetto investigativo alle prese, nelle settimane che precedono il Natale, con un assassino seriale che condisce le sue vittime con aglio, olio e peperoncino.
L'autore di 'Benvenuti in casa Esposito' e 'Bentornati in casa Esposito', diventato uno spettacolo teatrale e di cui sono stati acquisiti i diritti da Cattleya per farne una fiction o un film, in questo nuovo libro si misura per la prima volta con un giallo dalle "sfumature noir e pennellate rosso peperoncino" come dice lui stesso, dove a far da guida sono simboli, leggende e miti che diventano le piste da percorrere per scovare l'assassino. Molte le espressioni napoletane usate per rendere più veri i personaggi d'invenzione, ma che prendono spunto dalla realtà.
Al Parco Vergiliano a Piedigrotta, dove tutto il frastuono della città si attutisce, posto magico in cui sono conservate le spoglie di Leopardi e dove c'e' l'ingresso alla Crypta neapolitana, l'ispettore Scapece viene a meditare sulle indagini e Peppe Vitiello deposita davanti all'ara dedicata a Leopardi una stella di Natale. "La simbologia è molto importante nelle indagini e la tomba di Leopardi è piena di simboli: la croce latina, il serpente uroboro che si morde la coda, l'alloro, la quercia, la farfalla" racconta l'autore. Ma il posto principale del romanzo è la Chiesa di Santa Maria del Parto dove l'assassino trova ispirazione per i suoi delitti. Qui c'è il Mausoleo di Sannazzaro, dove il sacro e il profano raggiungono il massimo della mescolanza e Apollo e Minerva si trasformano in Davide e Giuditta. Ma soprattutto dove si trova il San Michele Arcangelo di Leonardo da Pistoia, popolarmente noto come il Diavolo di Mergellina, della prima metà del XVI secolo. Un dipinto, forse l'unico in cui il demonio assume le sembianze di una donna, che la leggenda vuole sia legato a una storia di passioni e sortilegi. Il romanzo diventa così, a sua volta, uno stimolo per andare alla scoperta di leggende e misteri.
"In questo caso si racconta che il vescovo Diomede Carafa fece ritrarre, su suggerimento di un esorcista, l'arcangelo con il suo volto e al posto del diavolo trafitto una donna, la nobile Vittoria d'Avalos, della quale si era invaghito in seguito a una pozione e alla quale voleva resistere" spiega Imperatore,  che associa a una scrittura forte, materica una leggerezza calviniana. "Il giallo per me è una sfida. Questo libro è diverso dagli altri perchè c'è l'elemento del mistero e mi piacerebbe un film" dice lo scrittore che sarà in tour con il romanzo in tutta Italia, il 20 giugno a Roma. Anche nei suoi libri precedenti, compreso 'Allah, san Gennaro e i tre kamikaze' Imperatore ha legato le tematiche più tragiche alla comicità.
ansa


Napoli e Firenze, rete città d'arte per Expo Dubai



"A Expo Dubai l'Italia porterà la creatività, la bellezza che possono unire le persone mettendo al centro i talenti e i mestieri. Su questo i territori saranno protagonisti e stanno rispondendo in maniera straordinaria e spontanea". Così Paolo Glisenti, commissario generale per l'Italia per Expo 2020 di Dubai, spiega la connessione delle città d'arte italiane nell'avvicinamento all'Expo degli Eau. Un avvicinamento che fa tappa in questi giorni a Napoli, nell'ambito del Festival delle Luci, che ospita un confronto tra Napoli e Firenze, due delle città che saranno protagoniste del padiglione italiano a Dubai ma anche di tante iniziative collaterali. "La rete si allarga - dice ad ANSAmed Glisenti - abbiamo questa iniziativa a Napoli, ma anche altre a Catania, a Treviso.

Firenze si è molto attivata, il sindaco del capoluogo toscano è entusiasta e ci ha portato molte idee. E' straordinaria questa spontaneità di città d'arte che hanno intuito la valenza della partecipazione italiana a Dubai". L'Expo a Dubai mette al centro il mondo arabo e l'Italia non potrà che sottolineare il proprio ruolo nel Mediterraneo: "E' chiaro - conferma Glisenti - che soprattutto le città mediterranee dell'Italia saranno centrali.

La nostra presenza sarà fortemente legata a ruolo dell'Italia nel Mediterraneo, quindi il Napoli avrà un ruolo importante. La creatività napoletana è frutto della tradizione, della storia, ma è anche segno di contemporaneità di pensieri, culture, talenti del Mediterraneo. E questo condensa l'essenza del progetto italiano per Expo Dubai. In questi giorni il Festival delle Luci a Napoli mette in gioiosa connessione diverse piazze cittadine, lo stesso collegamento spontaneo che creeremo tra le città per Expo. Ricordiamoci che avremo l'opportunità di mettere in mostra la capacità tutta italiana di mettere insieme diverse creatività e competenze da luoghi diversi, per produrre innovazione, sviluppo e crescita culturale e sociale". Un'opportunità unica visto che a Dubai per Expo sono attesi 25 milioni di visitatori, per la maggioranza 20-30nni da tutta l'Asia, dai Paesi Arabi, dall'Africa Settentrionale. "Sarà davvero un'Expo universale - afferma Glisenti - e c'è grande aspettativa del mondo arabo verso quello che l'Italia rappresenta dal punto di vista culturale, politico, diplomatico, artistico. L'Italia in momenti difficili come questo sullo scacchiere mondiale è vista come un ponte di dialogo e di rapporto pacificante. Colgo un'aspettativa fortissima che ci impone una partecipazione di grande qualità, che mostri l'eccellenza italiana legata alle idee di cui gli arabi sono attenti osservatori, anche in un campo imprenditoriale simile al nostro, fatto di piccole imprese". Un'occasione a cui l'Italia si avvicinerà grazie anche alle città, nel segno del Mediterraneo: "Avranno un ruolo importante - ribadisce Glisenti - e lo avranno da adesso al 2020, lungo percorso di eventi in Italia e nel Mediterraneo, che sarà come portare una torcia olimpica italiana". (ANSAmed).

L'Ospedale delle bambole da bottega a museo

Le bambole vecchie e rotte potranno avere una seconda vita. Accade a Napoli, nei locali delle restaurate scuderie di Palazzo Marigliano, dal 21 ottobre sede definitiva dell''Ospedale delle Bambole'. Un vero e proprio ospedale dotato di pronto soccorso, di corsie di degenza attrezzate con mini lettini e di reparti di specialistica: dall'oculistica all'ortopedia passando per la sala gessi. A curare le bambole dalle loro ferite e dai loro acciacchi dovuti all'età ci saranno il primario Tiziana Grassi, le sue assistenti, ma anche i bambini che potranno, una volta indossati i piccoli camici colorati situati all'ingresso dell'ospedale, aiutare le dottoresse a riparare gambe, braccia, occhi, a risistemare parrucche e ogni altra 'operazione' necessaria per far rivivere le bambole. Ma l'Ospedale accoglie anche peluche in un'apposita area veterinaria.
"In un ospedale - ha detto la dottoressa Grassi - c'è sempre bisogno di assistenza e i bambini saranno i miei paramedici. Finalmente, dopo venti anni, grazie a questo spazio possiamo far vedere tutto quello che abbiamo conservato con amore e con passione". L'Ospedale è un museo-bottega che si sviluppa su 180 metri quadri ed ospita una collezione centenaria di bambole, burattini, giocattoli d'epoca e pastori, catalogati per tipologia, provenienza e periodo storico. Lo spazio sarà aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 18 e nel periodo natalizio anche la domenica. Chi vorrà visitare l'Ospedale verserà un contributo di 3 euro che aumenterà leggermente se si vorrà indossare il camice, entrare in corsia e aiutare le dottoresse ad aggiustare le pazienti.
L'Ospedale si configura come un vero e proprio laboratorio di restauro dedicato alla cura e alla conservazione di un patrimonio culturale che per la sua unicità ha contribuito a caratterizzare la memoria storica di Napoli. L'Ospedale infatti nasce dall'eredità familiare della famiglia Grassi e dalla bottega storica di Luigi Grassi, padre di Tiziana, che per anni ha richiamato l'attenzione e la curiosità al civico 81 di via San Biagio dei Librai, a pochi passi dalla nuova sede dell'Ospedale delle Bambole. Lo spazio apre le porte anche alla collaborazione con altri artigiani attraverso 'Il Banco dell'Ospitalità'. La prima collaborazione è con l'orafo napoletano Gustavo Renna che ha realizzato per l'Ospedale una collezione di collane, bracciali e anelli che custodiscono in montature aperte o a scrigno foto di bambole antiche o degli stessi componenti della famiglia Grassi mentre sono all'opera. A completare lo spazio, ci sarà anche 'La Stanza delle meraviglie' che sarà completata per il Maggio dei Monumenti 2018 e che riprodurrà in scala ridotta la storica bottega di famiglia.
ansa

GNV avvia traghetto tra Napoli e Termini Imerese



Grandi Navi Veloci potenzia i collegamenti ro-ro con la Sicilia inserendo una nuova rotta dedicata all'autotrasporto di prodotti ortofrutticoli e del collettame espresso.

La compagnia dedica all'autotrasporto il nuovo collegamento tra Napoli e l'area palermitana, usando il porto di termini Imerese che evita ai veicoli industriali d'inserirsi nel traffico di Palermo per entrare e uscire dallo scalo e che consente un rapido ingresso nella rete autostradale siciliana. Il traghetto salpa da Termini Imerese il sabato alle 2:00 e da Napoli sempre il sabato, ma alle 13:30. La compagnia precisa di avere fissato questi orari per soddisfare soprattutto le esigenze degli autotrasportatori di prodotti ortofrutticoli e dei corrieri espressi.
GNV opera su termini Imerese anche con un collegamento per il porto di Civitavecchia, di cui ha recentemente cambiato gli orari, stabilendo la partenza dal porto laziale alle 9:00 (dal lunedì al venerdì) e alle 21:00 la domenica. Le partenze dal porto siciliano restano immutate, ossia alle 2:00 dal martedì alla domenica e all'1:30 il venerdì.



© TrasportoEuropa

Al Mann il pavimento di Villa dei Papiri

 Si cammina su uno stupefacente pavimento originale da Villa dei Papiri, in sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che erano chiuse da anni e che da domani al 16 ottobre tornano a vivere con la mostra 'Amori divini', percorso di 'seduzione e trasformazione' nel mito greco, da Narciso a Ermafrodito. Ottanta le opere, non solo antichità vesuviane (pitture, sculture, gemme e suppellettili) e dalla Magna Grecia, ma anche dipinti e sculture del XVI e XVII secolo di autori come Tiepolo (Diana e Atteone) e Cagnacci (Ratto d'Europa), provenienti da importanti musei. Voluta da Paolo Giulierini, direttore-manager al momento 'decaduto' a causa della sentenza del Tar (ma presente in forma privata alla importante giornata per il Mann), la mostra è curata da Anna Anguissola e Carmela Capaldi, con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo, promossa dal MIBACT con l'organizzazione di Electa.
ansa

Festival Napoli, kermesse per eccellenze. Alla Mostra d'Oltremare musica e tradizioni di 15 Paesi


(ANSA) - NAPOLI, 8 MAG - Un Festival per celebrare Napoli e il suo ruolo internazionale. E' il Festival di Napoli che si terrà alla Mostra d'Oltremare nell'ambito della più ampia manifestazione 'Napoli incontra il mondo' che porterà nel capoluogo campano la musica, l'enogastronomia, le tradizioni e l'artigianato di 15 Paesi. Nei weekend dal 30 giugno al 2 luglio e dal 7 al 9 luglio alla mostra si svolgeranno contemporaneamente i Festival irlandese, spagnolo, celtico, argentino, country, indiano, il Festival dell'America latina, Le Mille e una notte, Amo la terra, lo Japan Expo, That's America, l'October Festtival e La mia Africa e il Festival di Napoli che celebrerà - come spiegato dall'organizzatore, Michele Panfietti - ''la passione, il sentimento, la storia di Napoli con lo scopo di far conoscere ai visitatori che arriveranno da tutta Italia e dal resto del mondo le meraviglie della Capitale del Mediterraneo''. L'evento sarà promosso dai canali Rai e in particolare da Rai international e farà tappa nei più importanti complessi fieristici. Il Festival infatti farà tappa a Milano e Torino, ma anche a Mosca, Pechino, Tokyo, San Paolo e New York.
    ''La realizzazione di questo Festival - ha affermato il sindaco, Luigi de Magistris - rappresenta un salto di qualità significativo. Oggi grazie alle persone e ai professionisti che come noi ci credono, Napoli è diventato un importante attrattore. Noi in questi anni abbiamo lavorato perché questa fosse l'immagine di Napoli -. Ha aggiunto - togliendo lo sfregio che altri avevano causato''. Alla presentazione della manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, anche la presidente della Mostra d'Oltremare, Donatella Chiodo, che ha sottolineato l'impegno e il sostegno dell'ente e l'assessore al Lavoro, Enrico Panini, che ha ricordato come simili appuntamenti siano ''il frutto del mandato politico e amministrativo e testimonino la capacità organizzativa dell'amministrazione, delle sue articolazioni e della città tutta''.

Napoli, cosa rende speciale la Galleria Umberto I

Storia, leggende, architettura, opere d’arte: tutto questo è racchiuso in uno dei luoghi simbolo di Napoli, la maestosa Galleria Umberto I. Se a Parigi Gustave Eiffel realizzava la sua famosa torre, negli stessi anni, tra il 1887 e il 1890, nella capitale partenopea veniva completata la bellissima e complessa struttura che in poco tempo si è trasformata nel salotto buono della città, ritrovo della mondanità. Con i suoi 147 metri di lunghezza, una larghezza di 15 ed un’altezza di 34 e mezzo con il vertice della cupola che raggiunge i 57 metri, la Galleria si presenta con 4 ingressi: da Via Toledo, Via Santa Brigida, Via San Carlo e Vico Rotto San Carlo.

L’ingresso principale è quello che si apre su Via San Carlo, composto da una facciata ad esedra costituita in basso da un porticato retto da colonne di travertino e due archi ciechi, uno che immette nella galleria e l’altro all’ambulacro. Ai lati dell’arco di sinistra, sulle colonne, sono rappresentanti in marmo i quattro continenti: la prima statua a sinistra mostra l’Europa raffigurata come una figura di donna che con la mano destra impugna una lancia appoggiandosi ad essa e custodendo la lapide ai suoi piedi; la seconda figura rappresenta l’Asia che stringe una coppa, la terza si presenta con tratti e abbigliamento dell’Africa, con una mano appoggiata sopra una sfinge ed un casco di banane con se mentre la quarta figura si riferisce all’America, con le tavole geografiche e il globo terrestre con il riferimento a Colombo. Osservando le nicchie sovrastanti si possono notare le raffigurazioni della Fisica e della Chimica, rispettivamente a destra e a sinistra, il Genio della Scienza e i Lavoro che si posizionano nelle nicchie sopra le statue delle stagioni, chiara allusione al passare inevitabile del tempo, mentre alla fine il gruppo marmoreo si presenta con le figure del Commercio e l’Industria semisdraiate al lati della Ricchezza, tutte opere di Carlo Nicoli, scultore e allievo di Giovanni Duprè.
turismo.it

Innamorati di Napoli. Gli angoli più veraci della città accompagnati dalle voci di Lina e Lenù

Dal Rione Luzzatti al Rettifilo, passando attraverso il tunnel scrostato di via Gianturco e, ancora, Piazza Garibaldi, Piazza Municipio fino a Port’Alba. Visitare Napoli con gli occhi de L'amica geniale. Unica bussola i best seller di Elena Ferrante per attraversare la città di seguendo le tracce indicate dai suoi libri.
Dai vicoli più oscuri fino alle luci di Chiaia, il Decumano e il Petraio si snoda il viaggio guidato dai personaggi della misteriosa scrittrice, in un percorso che dalla periferia "scrostata" a Piazza dei Martiri passa dai bassifondi, fino ad arrivare a panorami da togliere il fiato.
Elena Ferrante diventa l’ideale guida di un itinerario letterario che il Romeo hotel, l’hotel di design di Napoli, ha trasformato in un tour che ripercorre la storia delle due amiche, Lenù e Lina, in quel continuo – e irresistibile - rovesciamento di destini che ha fatto innamorare di Napoli tutto il mondo.
Un percorso studiato attraverso i ricordi dei personaggi dei quattro romanzi di Elena Ferrante e filtrato dalla sapiente penna di un’estimatrice e studiosa dell’opera della scrittrice, la giornalista Titti Marrone, dedicato ai viaggiatori desiderosi di cogliere gli scorci più autentici della città, in un’esperienza eccitante e lontana dal turismo convenzionale. Così, abbandonati i soliti cliché, trionfano il fascino, i colori e i profumi di una Napoli dai mille volti e dalle storie avvincenti, una Napoli città-mondo che recupera il fascino e i contrasti dei luoghi cantati da Goethe in un passato rimasto indimenticabile.
Un ideale viaggio che fa della città la terza protagonista dei romanzi, un personaggio versatile, seducente, ricco di un’energia quotidiana da riportare alla luce, fatta di sapori, di odori, di rumori da cui lasciarsi travolgere per viverla come se si fosse parte di essa. Come nei libri, in cui la cornice della città accoglie il lettore per fargli vivere in prima persona l’intensità dei rioni e farlo sentire partenopeo, il tour accompagna gli ospiti alla scoperta degli angoli più suggestivi e segreti di Napoli.
"Davanti a noi, oltre lo stradone si allungava una via tutte buche che costeggiava gli stagni… A destra si distendeva il filo di una campagna senza alberi sotto un ciel enorme. A sinistra c’era un tunnel a tre bocche, ma se ci si arrampicava su fino ai binari della ferrovia, nelle belle giornate si vedeva, al di là di certe case basse e muri di tufo e una fitta vegetazione, una montagna celeste con una vetta più bassa e una più alta, che si chiama Vesuvio" è il passaggio che guida alla scoperta dell’odierno sottopasso scrostato del Gianturco attraversato dalle ragazzine nelle prime pagine del libro.
"Mi portò per corso Garibaldi, fino all’edificio che sarebbe stata la mia scuola. Mi mostrò piazza Carlo III, l’Albergo dei Poveri, l’Orto Botanico, via Foria, Il Museo…via Costantinopoli, Port’Alba, Toledo" prosegue, raccontando di quando Lenuccia si reca per la prima volta al suo Liceo Garibaldi. Sono alcuni dei passaggi della tetralogia che hanno aiutato la giornalista e critica napoletana a costruire, in collaborazione con il Romeo hotel, il percorso "Napoli con gli occhi de l’Amica Geniale".
Il Romeo hotel è stato progettato dallo stesso Kenzo Tange del Centro Direzionale che “si intravede” (il Centro Direzionale è stato in realtà costruito nel 1995) dal sottopasso scrostato del Gianturco. Il percorso sarà prenotabile a partire dagli inizi di aprile.
ansa

Musei: Artribune, Madre miglior museo italiano del 2015

E' il Madre di Napoli il miglior museo in Italia: il riconoscimento arriva dalla rivista e sito web Artribune.
    Quest'anno il Best of dell'anno appena concluso è stato stilato dalla redazione della rivista allargando le "consultazioni" anche ad un selezionato gruppo di giornalisti, critici, curatori esterni.
    Il Madre già due anni fa è stato posto dalla rivista in prima posizione; lo scorso anno gli ha assegnato invece una menzione che quest'anno è andata al Maxxi.
   
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Nella Napoli degli anni Trenta, con il commissario Ricciardi

MAURIZIO DE GIOVANNI, UNA DOMENICA CON IL COMMISSARIO RICCIARDI ( Skira, pag. 171, euro 19,50).
''Un viaggio incantato'', così lo definisce Paolo Mieli nella prefazione. E' ''Una domenica con il commissario Ricciardi'', il volume in cui Maurizio de Giovanni, ricostruisce i luoghi della Napoli degli anni Venti e Trenta, in cui appunto sono ambientate le celebri storie del commissario protagonista dei romanzi del grande scrittore che qui torna, insieme ad alcuni degli altri protagonisti della serie, in otto racconti inediti. Si viaggia alla scoperta quindi ''tra le botteghe di Via Toledo, la salita di via Salvator Rosa su fino al Vomero, quell'angolo tra via Salvator Rosa e via Santa Teresa degli Scalzi, il mercato di Porta Capuana, la piazzetta Portamedina alla Pignasecca, la bancarella dei taralli di via Medina, con il suo 'odore fantastico', la sorgente dell'acqua zuffregna al Chiatamone, il mercato del pesce a Santa Brigida''.
Un racconto in bianco e nero realizzato grazie alla fantastica ricerca iconografica di Stefania Negro e Luca Sorbo, che è un racconto sociale, storico, geografico, di costume. Accompagnati dalle parole del commissario Riccardi, si prende un caffè con la sfogliatella con le vecchie macchine di metallo tirate a lucido, con in fila al bancone gli uomini in panciotto e con la cravatta a pois delle grandi occasioni e l'orologio nel taschino. Strade sgombre dal traffico, con i panni appesi, e il netturbino appoggiato sulla scopa che si arrotola la cartina della sigaretta da solo in un momento di pausa. I tram affollati, e la gente che sale con il volto sorridente, non si sa mai se ad uso del fotografo, oppure perchè portatori della felicità della vita semplice, quella che non esiste più. La famigliola in Piazza del Plebiscito per l'uscita domenicale, con il venditore di palloncini lucidi come sogni, e le banchine dei treni affollate. ''Ricordo che mi guardai attorno - fa dire de Giovanni al suo commissario - appena uscito dalla grande stazione. In mezzo a quella brulicante marea di sudore, miseria e inutile fretta, tra tutto quello scappare dalla sottile pioggia d'ottobre brillavano traslucidi almeno quattro morti''. Realtà brutale che si contrappone allo splendore degli abiti da sera del San Carlo la sera della prima. 
Ma nel libro non è solo quella di Riccardi la voce narrante, ma anche quella dei personaggi più celebri che lo affiancano, in otto racconti inediti dell'autore del ciclo di romanzi noir, da Il senso del dolore, a La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, In fondo al tuo cuore e Anime di vetro, pubblicati da Einaudi Stile libero. Poi de Giovanni ha partire da Il metodo del Coccodrillo, in cui appare l'ispettore Lojacono, ha iniziato la serie ambientata nella Napoli odierna, da cui è tratta una fiction televisiva Rai attualmente in lavorazione.(ANSA).

Conoscere Napoli attraverso la pizza

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Raccontare il prodotto gastronomico per eccellenza di Napoli attraverso, ma non solo, la storia di quello che oggi viene considerato un simbolo della nuova generazione di pizzaioli doc, ormai vero e proprio brand inconfondibile, in Italia ma anche all'estero: Gino Sorbillo. Il tutto inquadrato in un contesto nel quale la fotografia della pizza è anche l'istantanea di una città e di una regione tra valori, passioni, contraddizioni, insomma emozioni.

E' il progetto editoriale che Francesco Aiello, curatore dell'opera, e Angelo Cerulo (descrive il personaggio, la famiglia e la tradizione) hanno realizzato per un editore di nicchia (dell'Ippogrifo anche 'La nuova cucina di Napoli') partendo dalla considerazione che le categorie con le quali siamo abituati a parlare di gastronomia sono cambiate. E il giovane pizzaiolo di Via Tribunali è, in qualche modo, il paradigma di questa piccola rivoluzione: postmoderno, ha sperimentato nuovi linguaggi comunicativi (ri)lanciando Napoli e la pizza anche attraverso i social.

La storia dei grandi pizzaioli di Napoli è anche la storia della città. Gino Sorbillo, spiegano Aiello e Cerulo, "incarna perfettamente questa aderenza al luogo d'origine, sia perché appartiene a una delle famiglie storiche che hanno legato il loro nome all'arte di fare la pizza, sia perché, nonostante il successo e la notorietà conquistati, ha conservato un rapporto intimo e costante con la città". In equilibrio tra memoria del passato e sensibilità ai gusti contemporanei, l'avventura umana e professionale di Sorbillo testimonia l'attuale valenza culturale della pizza e dei tanti valenti pizzaioli a Napoli e nel mondo, con riflessi che vanno al di là degli aspetti gastronomici del fenomeno. Lungo le pagine del libro, con le fotografie di Pietro Avallone, la storia del protagonista si interseca con elementi storici di una città straordinaria che, rilevano gli autori, "ben prima di ogni moderno fenomeno di globalizzazione alimentare, ha dato al mondo uno dei piatti più conosciuti e apprezzati".

La pizza e Napoli, infatti, nel tempo, sono riusciti a creare una forte immagine comune, quasi una simbiosi che riguarda gli aspetti storici, culturali e tradizionali. L'esistenza di questo complesso patrimonio locale, sorta di 'genius loci', carico di significati e valenze anche simboliche, identifica questa città e rende familiari sia determinati odori e sapori, sia lo stesso paesaggio urbano. Non a caso il racconto della pizza è arricchito dalle testimonianze appassionate di alcuni personaggi che, a diverso titolo, esprimono oggi la cultura, l'economia e la gastronomia di Napoli: dall'intellettuale Jean-Noel Schifano al cuoco pluripremiato Alfonso Iaccarino, dal "re delle cravatte" Maurizio Marinella al presidente uscente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni. E non mancano i profili legati alla birra (con Luigi D'Alise) e col vino (se ne occupa Angelo di Costanzo). Immancabili le ricette, dalla classica marinara alla margherita, da quella col pomodorino giallo del Vesuvio e olive alla pizza col salamino di Faicchio. Un modo per valorizzare i prodotti tipici di tutta la Campania. 
FRANCESCO AIELLO, 'SORBILLO - LA PIZZA DI NAPOLI' (EDIZIONI DELL'IPPOGRIFO, PP.144, EURO 35,00) 
ansa

Con 'Parole in Viaggio' a Napoli torna Gran Tour

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Metti degli scrittori (di best seller) in viaggio, come ai tempi del Gran Tour, invitali a raccontare Napoli e la Campania con gli occhi dei viaggiatori contemporanei. E così Joanne Harris potrà scoprire la dolcezza della 'Chocolat' partenopea, Jeffery Deaver vagabondare a caccia di ispirazioni noir, Marcos Giralt Torrente lasciarsi ispirare dalla città 'spagnola': è l'idea forte di 'Parole in viaggio - Words in Journey', rassegna ideata dall'americana Barbara Burdick e dallo scrittore e regista napoletano Angelo Cannavacciuolo, che alla terza edizione arriva in città dopo aver portato in luoghi d'ispirazione come Sorrento, Pompei e Ravello, scrittori del calibro di Gore Vidal, Jay Parini, Ethan Canin, Jim Nisbet, Margaret Atwood, Annie Proulx, Philippe Claudel, Arturo Perez-Reverte.

Ad ospitare gli incontri sono due sedi di grande fascino: Palazzo Zevallos Stigliano, del circuito Gallerie d'Italia, dove è custodito il capolavoro detto l'ultimo Caravaggio, 'Il martirio di Sant'Orsola', e l' Antro di Virgilio. Primo appuntamento domani (ore 18:30 )con la Harris, padre inglese e madre francese, cittadina dello Yorkshire e già a caccia di suggestioni culinarie e non tra le strade di una città 'che per la prima volta visito con calma e della quale non potrò che scrivere' anticipa gustando la celebre pasticceria locale, tassativamente al cacao. Dopo 'Chocolat', romanzo d'esordio ( 1998), tradotto in tutto il mondo e dal quale nel 2001 è stato tratto l'omonimo film con Johnny Depp, Harris è divenuta una autrice cult: presenterà all'ombra di Caravaggio il suo ultimo romanzo 'Il Canto del Ribelle' (Garzanti Editore).

    A Palazzo Zevallos, domenica 25 Ottobre, (ore 11:30) atteso anche Jeffery Deaver, 20 milioni di copie vendute in 150 paesi, romanzi tradotti in 25 lingue. Dal suo "Collezionista di ossa" è stato tratto l'omonimo film con Denzel Washington.

    Ultimo appuntamento è con un autore spagnolo, che sarà a Castel dell'Ovo il 13 Novembre (ore 18:00): Marcos Giralt Torrente, vincitore lo del Premio Strega Europa. Figlio del pittore Juan Giralt e nipote dello scrittore Gonzalo Torrente Ballester, presenterà "La fine dell'amore" (Elliot Editore). "Fu a San Francisco, nel salottino di City Light Book Shop, la libreria di Ferlinghetti, che nacque Words in Journey - spiega Angelo Cannavacciuolo, direttore e curatore della rassegna.

    Mentre parlavamo con un giovane scrittore californiano. Aveva nel cassetto un piccolo romanzo dal titolo The thousands words that rules the world, un libricino sul potere evocativo della parola scritta. Fu allora che a Barbara Burdick venne in mente l'idea di creare una rassegna stabile di letteratura internazionale, a Napoli. Un paio di mesi dopo, abbiamo cominciato a fare viaggiare le parole, da luoghi lontani fino a noi, nascoste tra le pagine dei libri di grandi scrittori stranieri, invitati a calarsi nella parte di nuovi viaggiatori".
    L'evento è sostenuto dall'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli. 
ansa

Mercatini di Natale Low Cost ecco la classifica delle più economiche città nostrane dove fare acquisti natalizi

Si accendono e brillano i mercatini di Natale che animeranno diverse città italiane ed europee nei prossimi giorni. Per coloro che vorranno godersi la magia dell’evento, badando però al portafogli, l’Osservatorio trivago ha analizzato i prezzi degli hotel durante i prossimi weekend. In Italia tra le città regine del low cost c’è Napoli, con i pittoreschi vicoli del quartiere di San Gregorio Armeno.  Soggiornare nella città partenopea costerà in media 79€ a notte, toccando poi i 91€ nei fine settimana a ridosso del Natale. Stesso prezzo anche per Bologna che punta sui mercatini del centro tra cui spicca quello ormai consueto di Via Altabella. Tuttavia, per il lungo ponte dell’Immacolata la città più conveniente è stata Torino (90€ in media per notte), con le strade intorno a Piazza Castello addobbate con bancarelle e luminarie.

 Chi invece preferisce gustare la magia del Natale in un’atmosfera più intima, oltre che economica, la scelta migliore è Rovereto. Dormire nel borgo trentino costa in media 75€, fino ad arrivare a un massimo di 82€ vicino alla tanto attesa notte di Natale. Simile situazione a Trento che rimane al di sotto dei 100€ di media a notte.  Coloro che amano particolarmente l’aria natalizia, tanto da non badare a spese, potranno invece optare per Bolzano e Merano, con quest’ultima che ospita il mercatino di Natale più caro d’Italia superando mediamente i 150€ a notte (benchè risulti essere anche il più amato dagli italiani)

Invece, spostandosi fuori confine  la soluzione più economica è Praga: la capitale ceca è infatti la meta più vantaggiosa del vecchio continente con circa 80€ per notte. Pochi euro in più per Berlino e soprattutto per Francoforte, Malmo e Maastricht, soluzioni “alternative” che possono rappresentare delle inaspettate sorprese. Per maggiori informazioni cliccare su osservatorio.trivago.it    

Il giro del mondo in sei tappe chef Apreda

- ROMA - Geografi gourmet. A questo curioso mix di viaggiatori e appassionati dell'alta cucina si rivolge Francesco Apreda, chef stellato dell'Imago dell'Hassler, che propone nel menu autunnale 'Sapori di viaggio', un giro del mondo in sei tappe: Napoli, Londra, Tokyo, New York, Roma, Mumbai (Bombay). Che poi sono le sei capitali del gusto che riflettono le sue esperienze professionali. Nello ristorante panoramico dello storico hotel romano, quando si distoglie lo sguardo dallo skyline a 360 gradi su Roma, si riceve un planisferio con proposte prima olfattive poi di gusto per ogni tappa tra i cinque continenti.

Per sintetizzare le numerose esperienze lavorative trascorse all'estero tra Europa, Stati Uniti, India e Giappone, Apreda ha identificato un 'sapore' - dolce, piccante, amaro, salato, acido e umami - che nel suo immaginario rappresenta al meglio il luogo a cui è dedicato. Londra, dove Apreda ha lavorato presso cucine del calibro di Le Gavroche Restaurant, L'Ibla e The Green Olive, è simboleggiata da Foie gras e Scones, Blend Sweet Rain che, come il classico tè del pomeriggio, racchiude un gusto dolce.

Tokyo, la metropoli che lo ha ospitato per tre anni ai fornelli del ristorante Cicerone dell'Imperial Hotel, e dove ha imparato il rispetto per gli ingredienti e per le diverse tecniche di preparazione e di cottura, è espressa dal sapore umami del Polpo e Alghe, Blend Uma-Mia. I profumi piccanti di Mumbai, la città che ha acceso in lui la passione per l'India e le sue spezie e dove riveste il ruolo di consulente presso due prestigiosi ristoranti italiani, sono invece racchiusi nelle Penne all'arrabbiata, Blend Spicy Bomba-y.

Roma, la città d'adozione dello chef, è rappresentata da un piatto iconico e dalla forte personalità, speziato e aromatico ma non aggressivo che conquista con un gusto leggermente amaro: il Risotto al cacio, Blend Pepi e Sesami, che si compone di 6 tipi di pepi e 6 di sesami. Per Napoli, la sua città natale, lo chef risveglia i sapori del cuore, con un prodotto tipico delle festività natalizie i cui i sentori sono marini e salati: il Baccalà EVO, Blend Sabbia Salata. In omaggio a New York, città d'origine della moglie Marilena, lo chef ha rielaborato un classico della tradizione in modo eclettico e dal gusto acido, la Pink Cheese Cake, Blend Big Apple Sour, usando pompelmo rosa, melograno, lampone, fragoline e petali di rosa.

Tra i percorsi degustazione del nuovo menu autunnale si aggiunge quello Vegetariano che si struttura in sei differenti portate quali la Vellutata di cipolle e funghi, miso rosso e formaggio di capra, gli Spaghetti cacio e pepe, sedano e polvere di lime e la Caprese alla zucca e mandorle, composta di arance e cardamomo. Il tutto in menu a 130 euro a persona, bevande escluse.
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