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San Valentino con vista al Sofitel Rome Villa Borghese

 

Il Sofitel Rome Villa Borghese accoglie le coppie per una cena romantica di San Valentino al rooftop Settimo Roman Cuisine & Terrace, un aperitivo chic da gustare nel pomeriggio o anche una serata a due in una suite con jacuzzi in terrazza.

Il menù curato dallo chef Giuseppe D’Alessio prevede: un benvenuto con flute di champagne e ostriche Fine de Claire; tartare di tonno al frutto della passione piccante; ballottine di pescato di mare all’alga kombu con caviale Asetra; tonnarelli all’uovo con ragù di astice blu, limone fermentato e pomodori del Piennolo; triglia dorata ripiena di provola affumicata, scarola brasata, coulis di carote e zenzero; filetto di scottona arrosto con foie gras di anatra in padella e salsa tartufata; e, per concludere in dolcezza “amore e psiche” con cuore di cioccolata Valrhona al 75% con fava Tonka e lamponi e cioccolatini Valrhona con una rosa rossa. (140 euro a persona esclusi vini, per informazioni e prenotazioni 06.478021 booking.settimo@sofitel.com).

La scenografia naturale del rooftop Settimo fa anche da cornice all’aperitivo chic, una opportunità particolare per brindare alla luce del tramonto con lo champagne e gustare l’ostrica Fine de Claire, il gamberone rosso di Mazara del Vallo e la tartare di spigola al frutto della passione o anche assaggiare uno dei Martini cocktail creati ad arte ad accompagnare i crudi di pesce. E per le coppie desiderose di concedersi una notte magica la possibilità di prenotare una suite con jacuzzi in terrazza con vista e regalarsi momenti indimenticabili, nel centro di Roma, in un luogo dove l’atmosfera ha il carattere italiano unito all’arte di vivere francese.

Sofitel Rome Villa Borghese è un antico palazzo romano del 19° secolo recentemente ristrutturato dall’architetto Jean Philippe Nuel, dove lo stile della Dolce Vita italiana e l’Art de Vivre francese si fondono in un connubio unico, con un’atmosfera rilassata in un ambiente affascinante, per un’esperienza di totale immersione nell’essenza della città. A pochi passi dalle principali attrazioni della città offre: 78 camere e suite, Settimo Roman Cuisine & Terrace, sale riunioni ed eventi, fitness center.

travelnostop.com


Dal primo settembre a Roma la mostra dedicata a El Greco

 

 Rientra nell'ambito delle iniziative promosse in vista del Giubileo 2025 l'esposizione di tre opere del pittore cosmopolita vissuto tra il XVI e il XVII secolo. Luogo della mostra, visitabile tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 21, sarà la chiesa di Sant'Agnese in Agone a Piazza Navona. Il 6 settembre l'inaugurazione ufficiale con monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione 
Adriana Masotti - Città del Vaticano - vaticannews 

 La mostra “I Cieli aperti. El Greco a Roma” allestita nella chiesa di Sant’Agnese in Agone si è aperta oggi, ma l'inaugurazione ufficiale si terrà il 6 settembre 2023, alle ore 18, alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione che promuove l’iniziativa all’interno del programma “Il Giubileo è cultura” in preparazione all'Anno Santo 2025. I tre capolavori esposti Nella chiesa di piazza Navona saranno esposti, fino al 5 ottobre 2023, tre capolavori del celebre artista del Rinascimento spagnolo, vissuto tra il 1541 e il 1614, opere che per la prima volta lasciano la Spagna, appartenendo a collezioni private. Si tratta di: La Sacra Famiglia con Sant’Anna (Toledo, Hospital de Tavera), Il Battesimo di Cristo (Toledo, Hospital de Tavera), Cristo abbracciato alla Croce (El Bonillo, Museo Paroquial).  Primo evento di un "pellegrinaggio" di bellezza Visitabile tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 21, l’iniziativa “I Cieli Aperti. El Greco a Roma” è uno dei primi momenti di grande arte che intende aprire una sorta di “pellegrinaggio” di bellezza verso il prossimo Anno Santo il cui motto è "Pellegrini di speranza". A questo proposito monsignor Rino Fisichella, incaricato da Papa Francesco dell'organizzazione dell'Anno Santo, nel corso della conferenza stampa dello scorso 9 maggio, aveva sottolineato che esposizioni di opere d'arte ed eventi saranno promossi anche in luoghi come ospedali e nelle carceri proprio per portare un messaggio di speranza lì dove è più necessario. E che si cercherà di fare in modo che siano tutte ad ingresso gratuito. El Greco, tra Spagna e Italia El Greco, o il Greco, è lo pseudonimo di Domínikos Theotokópoulos. Pittore, scultore e architetto, nasce nel 1541 a Candia, nell'isola di Creta, e muore a Toledo, in Spagna, il 7 aprile 1614. E' a Toledo che realizza alcune delle sue opere più importanti e conosciute. Oggi è considerato una delle figure più importanti del tardo Rinascimento spagnolo e il primo maestro del Siglo de Oro, il periodo di massimo splendore artistico, politico-militare e letterario della Spagna (1492-1681). El Greco risiede a lungo anche in Italia, prima a Venezia e poi a Roma. Durante il soggiorno italiano modifica il suo stile arricchendolo con elementi tratti dal manierismo e dal Rinascimento veneziano, ispirati soprattutto al Tintoretto, e subendo l'influsso del tardo Tiziano nell'uso del colore. Alcuni studiosi lo definiscono come un artista molto singolare e difficilmente inquadrabile nelle scuole pittoriche tradizionali.

Con l'ascensore sulla vetta del Colosseo

ROMA - Un ascensore panoramico consentirà, a tutti, di accedere agli ordini superiori del Colosseo.

    Sarà infatti aperto al pubblico un impianto di elevazione, realizzato nel pieno rispetto del monumento, che permetterà a tutti i visitatori del parco archeologico, anche quelli con difficoltà motorie, di raggiungere i livelli più elevati della cavea, in particolare la galleria posta tra il II e III ordine, per godere appieno della bellezza del monumento più famoso al mondo.

Il nuovo impianto è stato inaugurato alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con una performance speciale dell'Orchestra Italiana del Cinema che si è esibita sulle note del premio Oscar Hans Zimmer. Proprio all'Orchestra Italiana del Cinema, in sinergia con il ParCo, si deve infatti la realizzazione dell'opera: in occasione della proiezione nell'arena dell'Anfiteatro Flavio del film Il Gladiatore, di Ridley Scott, alla presenza di Russel Crowe e con le musiche di Hans Zimmer eseguite dal vivo, Marco Patrignani, presidente dell'Orchestra, si era preso nel 2018 l'impegno di sponsorizzare il nuovo ascensore.
    Anche il Parco archeologico del Colosseo, sin dalla sua istituzione, ha inserito nella sua mission il tema dell'accessibilità fisica, culturale e cognitiva, adoperandosi per accogliere tutto il pubblico con adeguati sussidi alla visita, dalla segnaletica, mappe tattili, guide di facile lettura, e ovviamente con percorsi in grado di superare i dislivelli.
    "Da oggi il Colosseo è ancora di più patrimonio dell'umanità" ha commentato Sangiuliano che plaude all'obiettivo rendere la cultura sempre più "autenticamente inclusiva". "Sarà ora possibile, per tutti i visitatori, godere di uno sguardo di grande suggestione sui cieli di Roma" ha sottolineato anche la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo.
    L'ascensore "è come se fosse stato costruito con la forza delle emozioni e dei sogni, che sembrano eterei e sono invece potentissimi" ha notato il presidente dell'Orchestra, Patrignani. 
   

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Nerone e il fascino discreto dell'Egitto in mostra a Roma

ROMA - Dea madre, protettrice della regalità, dea funeraria, ma anche grande maga: Iside, l'antichissima dea egizia dal corpo di donna stretto da una lunga tunica aderente, moglie di Osiride, dio dei morti, e madre del dio falco Horo ha sempre esercitato, come simbolo dell'intero Egitto, un fascino irresistibile per i Romani. Come alcuni altri imperatori, affascinati soprattutto dal culto tributato in quella terra ai re divinizzati, anche Nerone ne fu rapito e questa inclinazione è definitivamente emersa dal restauro recente della Domus Aurea dove il Grande Criptoportico del padiglione della villa di Colle Oppio ha svelato tracce dell'immaginario egizio in cui gli dei Anubi e Arpocrate ne sono protagonisti indiscussi.

Un aspetto che ha ispirato la trama della mostra "L'Amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l'Egitto" che narra la passione di Nerone per l'Oriente, di cui Iside ne incarna l'essenza, e racconta la penetrazione capillare dei culti isiaci nella Roma del I secolo d.C.. Protagonista del racconto è la Domus Aurea, la Casa d'Oro di Nerone che proprio con il sole dorato si identificava secondo una visione di matrice orientale. La suggestione è offerta dal riaffiorare nel portico maestoso, quello che univa i due cortili esterni e permetteva di raggiungere velocemente gli ambienti di rappresentanza più importanti del palazzo neroniano, di affreschi che mostrano, nello splendore di colori derivati dal sapiente uso del blu egizio, decorazioni egittizzanti e soggetti legati al culto isiaco. Sono queste decorazioni che hanno dato lo spunto per "far ritornare all'antico splendore alcuni ambienti del palazzo neroniano" racconta la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che ha curato la mostra. Un percorso nuovo nella villa d'oro che grazie a giochi di luce che ricostruiscono evocazioni egizie mette in mostra decine di preziosi reperti legati alla cultura orientale provenienti dai maggiori musei italiani, alcuni ritrovati, come nel caso del frammenti delle statue di Iside e Horus, nei fondali del Tevere. "La parola cultura nasce da colere, culto degli dei, e il culto delle divinità è una chiave interpretativa molto importante per fare un'analisi storica delle varie epoche che si sono succedute" ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, anche lui affascinato da questa "connessione tra il mondo dell'antica Roma e il mondo dell'antico Egitto".

ansa.it

Nasce a Roma Quorum, festival di arte contemporanea 3 giorni di laboratori, incontri, performance, mostre e musica


 Quattro grandi aule delle Terme di Diocleziano ospitano fino all'11 giugno Quorum, un festival di arte contemporanea, promosso e organizzato dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e dal Museo Nazionale Romano. Per tre giorni si può assistere a mostre, laboratori, performance, proiezioni e concerti, a cui si potrà partecipare gratuitamente.

 Sono previsti anche 10 incontri, in cui si confrontano artisti, critici, docenti universitari, filosofi, esponenti delle istituzioni, direttori e curatori di musei italiani e internazionali, rappresentanti di spazi no-profit. La manifestazione, da oggi alle 17 fino a domenica 11 giugno, intende creare un incontro tra le diverse discipline artistiche e riflettere sul senso del loro rapporto con la società. "Nel variegato panorama dei festival italiani ne mancava uno dedicato all'arte contemporanea italiana - spiega Umberto Croppi, presidente della Quadriennale di Roma - nel vasto programma di iniziative che la Quadriennale di Roma sta producendo con la direzione artistica di Gian Maria Tosatti, abbiamo pensato di iniziare a colmare questo vuoto. È un inizio - prosegue Croppi - l'avvio sperimentale di un percorso che intendiamo proseguire nel tempo con la prospettiva di realizzare uno strumento, sempre più ampio e partecipato, che consenta di fare il punto sulla produzione, sulla critica, sulla diffusione dell'arte contemporanea in Italia e all'estero".
    "Siamo davvero lieti di partecipare alla realizzazione di Quorum e di accoglierlo nelle grandi aule delle Terme di Diocleziano - commenta Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano - perché è un luogo di archeologia che si interroga e si confronta con la modernità e la contemporaneità".
    Lo dimostrano pienamente le esposizioni 'L'istante e l'eternità. Tra noi e gli antichi', curata da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, e 'Dopodomani', a cura della direzione artistica della Quadriennale, con opere di Stefano Canto, Lucia Cristiani, Daniele Di Girolamo, Giuseppe Di Liberto, Irene Fenara, Federica Francesconi, Lucas Memmola, Gabriella Siciliano, che definiscono il sentimento con cui oggi guardiamo al futuro. Tra gli altri eventi in programma, la partecipazione degli studenti e studentesse del liceo classico Goffredo Mameli di Roma, di cui sarà proiettato il cortometraggio 'Quella canzone sei tu', ideato e realizzato da Studio Merlini Storti per sensibilizzare i giovani sull'importanza degli archivi storici come luoghi di conservazione della memoria.
    Inoltre il pubblico ha l'opportunità di consultare con modalità touchscreen il nuovo database dell'Archivio Biblioteca della Quadriennale per una navigazione immersiva e coinvolgente nel suo patrimonio sull'arte italiana del XX e del XXI secolo.

ansa.it

Spezie e antiche ceramiche. I Musei Vaticani svelano due nuove sale


La Spezieria di Santa Cecilia in Trastevere e la Sala delle Ceramiche aprono per la prima volta al pubblico. I due ambienti ricchi di fascino e storia sono ora visitabili su prenotazione

I Musei Vaticani si confermano uno scrigno di arte e fede dalle porte aperte. Ancora una volta infatti le collezioni pontificie svelano tesori finora nascosti, custoditi lungo i secoli. Dopo un lungo lavoro di studio, ricerca, restauro e allestimento museale sono infatti vistabili l’antica Spezieria di Santa Cecilia e la Sala delle Ceramiche. Le stanze, da poco musealizzate e accessibili su richiesta, per studio o visita guidata si trovano lungo il percorso di visita che conduce alla Cappella Sistina.

Il complesso dell’antica “Farmacia” proviene dal monastero delle suore benedettine di Santa Cecilia in Trastevere, legato all’adiacente basilica del quale per trent’anni dal 1560 al 1618 fu titolare il cardinale Paolo Emilio Sfondrati. Nel 1936 per evitarne la dispersione l’intero corredo apotecario fu trasferito da Pio XI nella collezione della Biblioteca Apostolica Vaticana. Solo nel 1999 con un Rescritto di san Giovanni Paolo II gli spazi museali della Biblioteca passano ai Musei Vaticani nell’attuale Reparto di Arti Decorative istituito vent'anni fa.

Per chi oggi accede nella sala della Spezieria, il tempo sembra essersi fermato. Armadi, cassettiere, torchi, scatole e vasi apotecari in vetro e ceramica, contenenti spezie, unguenti, rimedi erboristici e preparati officinali si presentano nelle stesse condizioni in cui furono lasciati dalle monache benedettine quando l’attività della Spezieria si interruppe e l'intero corredo venne trasferito in Vaticano. Al centro della stanza domina un mortaio ricavato probabilmente già in epoca medievale da un capitello di età romana.

“Abbiamo restaurato, curato e allestito la Spezieria di Santa Cecilia”, spiega la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, “con l’intento di condividere, di far conoscere la sapienza e l’attenzione delle suore benedettine che attraverso le piante medicinali e le spezie curavano non solo i pontefici, ma tutto il popolo romano”.

vaticannews.va

Vaticano: con turismo di massa possibile perdita identità


Un turismo “sostenibile” e “responsabile” nel quale ci sia spazio anche per “l’accoglienza cristiana”. E’ quanto auspica il Dicastero per l’Evangelizzazione nel Messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, che si celebrerà il 27 settembre.
In particolare monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, sottolinea che “la Chiesa ha sempre riconosciuto e sostenuto il valore e l’importanza dell’arte, della cultura e della loro salvaguardia perché permettano di conoscere Dio e di mantenere vive le radici cristiane. La via della bellezza è parte integrante della nostra missione di annunciare il Vangelo e di promuovere la crescita spirituale dei credenti. Per questa ragione serve che gli investimenti non mirino solo al turismo di massa, possibile veicolo di perdita di identità culturale e religiosa – scrive Fisichella nel Messaggio -. Al contrario, è opportuno che mentre si concentrano gli investimenti sulle infrastrutture, si promuova la dignità di tutti i lavoratori del settore turistico, così da contribuire ad aumentare la qualità del loro lavoro e del turismo stesso”.
travelnostop.com

Starbucks ha aperto a Roma Termini

AGI - Ha aperto ieri i battenti il primo dei due punti vendita di Starbucks alla Stazione di Roma Termini, grazie all'accordo con Grandi Stazioni Retail. Il locale, situato nella Food Lounge della Terrazza, al piano sopra i binari, è aperto tutti i giorni dalle 6 alle 21 per offrire ai frequentatori della stazione l'esperienza del vero caffè americano.

Con uno spazio di 150 mq, arredato con divanetti, tavoli e prese di ricarica per i clienti, il locale rappresenterà per i visitatori molto più di un luogo per una consumazione veloce ma, al contrario, un contesto accogliente dover poter rilassarsi, fare riunioni o lavorare, secondo il modello che ha reso la catena americana iconica in tutto il mondo.

L'altro punto vendita, che aprirà a breve, è invece destinato al grab&go; è situato nella galleria commerciale al piano interrato di stazione, sul pieno flusso di interscambio tra metro e treni. In questo punto vendita sarà possibile prendere il proprio caffè "al volo" e portarlo via nel classico bicchiere Starbucks da asporto.

"Siamo davvero orgogliosi dell'arrivo di Starbucks a Termini, che già nella prima giornata ha riscosso un grande successo di affluenza", ha dichiarato Sebastien De Rose, Chief Operating Officer di Grandi Stazioni Retail. "Queste aperture confermano il crescente appeal di Grandi Stazioni Retail per i grandi brand internazionali, dovuto alla crescita degli spostamenti su rotaia, che ha riversato nelle stazioni flussi sempre più numerosi ed eterogenei.

Roma Termini, la stazione più grande del Paese, sta rispondendo a una domanda ogni giorno più varia e attenta, affiancando ai grandi marchi globali le eccellenze artigianali e gastronomiche locali. Con l'ulteriore aumento di affluenza che ci aspettiamo nei prossimi periodi, grazie a eventi come il Giubileo, Termini rappresenterà un formidabile asset di visibilità per i brand" ha concluso De Rose. 

Villa sull’Appia Antica, la condanna della direttrice dei Musei Vaticani per l’abuso edilizio

Aveva trasformato una serra nella dependance di una villa elegante: non solo ha commesso un abuso edilizio, ma lo ha fatto in uno dei siti paesaggistici e archeologici più pittoreschi della capitale, nel parco dell'Appia Antica.  A stupire, stavolta, anche il fatto che ad allargare la sua villa nel parco archeologico sia stata Barbara Jatta, la direttrice dei Musei Vaticani, insieme a sua sorella. A raccontarlo è stata la Repubblica a cui la stessa Jatta ha spiegato che, attualmente, "non c'è più nessun abuso, poiché tutto è stato ripristinato così come era all'origine".

Ma la violazione è stata compiuta, conclusa solo dopo la sconfitta di Jatta in tribunale, dopo una battaglia legale iniziata nel 2016, proprio quando è arrivata la nomina a direttrice di uno dei poli museali più famosi del mondo da papa Francesco.

La serra trasformata in dependance si trovava proprio nel parco archeologico, ad appena qualche centinaia di metri dal Mausoleo di Cecilia Metella e dal sito archeologico Capo di Bove con le sue antiche terme. Dopo una lunga battaglia legale il Tar e il Consiglio di Stato hanno decretato gli abusi e hanno imposto la demolizione delle costruzioni illegali.

Il primo a richiedere di ripristinare il panorama originale del luogo è stato il Comune di Roma dopo che le serre agricole presenti sul suolo del sito archeologico erano già state trasformate in immobili a"destinazione residenziale". È stata la stessa Jatta a rivolgersi al Tar che, però, non le ha dato ragione. I giudici di secondo grado, infatti, hanno scritto: "Emerge in modo non equivoco la realizzazione, sui manufatti già destinati a serra, di opere funzionali al cambio di destinazione d'uso degli immobili, trasformazione non autorizzata a mezzo del prescritto titolo abitativo".

Le serre presenti hanno cambiato utilizzo e sono diventate vere e proprie parti di abitazioni: avendo effettuato questo passaggio senza autorizzazione, è arrivata la penalità. Secondo i magistrati della sesta sezione, è avvenuto "un mutamento della destinazione d'uso" a seguito del quale è stato imposto il ripristino dello "stato originario".

fanpage.it


Starbucks apre il primo store a Roma, davanti a Montecitorio

AGI - Starbucks sbarca a Roma. La famosa catena di caffetteria americana apre un suo negozio nella capitale italiana, in Piazza Montecitorio, cuore storico e politico della "Città Eterna", in collaborazione con Percassi, partner italiano esclusivo. Questo sarà il 25esimo negozio Starbucks in Italia, parte di un più ampio piano di espansione su tutto il territorio nazionale.

Dall'ingresso nel mercato italiano nel 2018, con l'enorme store a Milano, sono stati creati circa 450 posti di lavoro e altri sono in arrivo: entro la fine del 2023 i punti vendita saranno 36 in totale. A fine maggio saranno aperti anche altri due punti vendita alla Stazione Termini: un grab&go al piano interrato e uno store sulla terrazza, per accogliere turisti e pendolari al loro arrivo a Roma, oltre agli abitanti della zona.

Starbucks ha sempre cercato di essere un'azienda che mette i partner (dipendenti), i clienti e il caffè al centro. Entrata per la prima volta nella regione Lazio nel 2022 con l'apertura di Castel Romano, Piazza Montecitorio segna la 25esima apertura di Starbucks in Italia. Roma è una delle tre città italiane, oltre a Milano e Verona, in cui Howard Schultz, fondatore di Starbucks, ha conosciuto per la prima volta la cultura italiana del caffè nel 1983.

"Siamo entusiasti di aprire il nostro primo store nel centro di Roma, con progetti ancora più entusiasmanti in arrivo per la capitale. L'apertura sarà la prima di una serie di meravigliose sorprese per la città", commenta Matteo Morandi, Amministratore Delegato di Starbucks Italia. "Il Lazio è una regione molto importante per Starbucks e oggi viene ribadito il nostro impegno a lungo termine per una crescita continua in Italia".

Il negozio di Montecitorio, che creerà 35 nuovi posti di lavoro, ha una superficie di 200 metri quadrati dislocati su due piani, e 80 posti a sedere con vista sulla Camera dei deputati. I materiali scelti richiamano le tonalità cromatiche di Piazza Montecitorio. Il piano terra è l'area più vivace e dinamica, realizzata con marmi di travertino e tufo, tipici degli edifici della tradizione romana, dove i clienti possono ordinare il loro food&beverage preferito, per degustarlo nei due piani dello store in comode sedute circondati da artworks alle pareti. Il piano superiore è stato progettato con una palette di colori più tenui e offre uno spazio più tranquillo per godere dell'esperienza più tradizionale di Starbucks.

“La cultura del caffè è molto radicata a Roma e l'espresso è la bevanda più popolare", commenta Vincenzo Catrambone, General Manager di Starbucks Italia. "Anche nei negozi Starbucks in Italia, il più acquistato è l'espresso, mentre le generazioni più giovani amano le bevande fredde e il caffè freddo Starbucks. Durante le diverse stagioni dell'anno lavoriamo sempre a proposte food&beverage uniche per i nostri clienti italiani, in modo da soddisfare le loro esigenze e stupirli".

 

L'Istante e l'Eternità, quando l'antico si fa arte concettuale. Grande mostra alle Terme di Diocleziano fino al 30 luglio


La vita e la morte e al centro il tempo, che tesse la sua tela in cui l'uomo con la sua carne rimane invischiato nel tentativo di liberarsi e magari riuscire a diventare eroe, da Micene ai fumetti della Marvel. È il filo di rimandi infiniti in cui si dipana L'istante e l'eternità.

Tra noi e gli antichi - visitabile da giovedì 4 maggio e fino al 30 luglio 2023 - una mostra di arte antica eppure concettuale come solo quella moderna e contemporanea riesce ad essere. Non a caso è a Roma nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, luogo di enorme fascino da archeologia industriale che da solo già vale la visita.
Promossa dal ministero della Cultura italiano e dal ministero della Cultura e dello sport della Grecia - non è escluso che in futuro si sposti ad Atene - l'esposizione è organizzata dalla direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa. È ideata e curata da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, con il sostegno del Parco Archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola Imt Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale.
Circa 300 le opere in mostra "tra noi e gli antichi", suddivise in cinque sezioni: grandi statue, imponenti come il meraviglioso buso di Cosimo de' Medici di Benvenuto Cellini o eleganti come la Statua di fanciulla da Thera. Frammenti o sarcofagi, quadri e vasi funerari o anche quello con ninfe e satiri del 1755 di Ginori di Doccia, gli orologi di bronzo e le stele funerarie che invitano a tornare avanti e indietro nei grandi spazi perché ci sarà sempre qualche meraviglia che sfugge allo sguardo nella complessità affascinante di questa mostra unica. Nel doppio percorso, l'eternità e l'istante, ci sono opere antiche, medievali, moderne e contemporanee. Molte sono state da poco restaurate e vengono esposte per la prima volta: come il carro della sposa di Civita Giuliana, la statua di Ercole dal Parco Archeologico dell'Appia Antica, nuove acquisizioni come la Tabula Chigi del Museo Nazionale Romano e, soprattutto, numerosi capolavori solitamente conservati nei depositi e nei musei dell'Italia e della Grecia, come la statua della kore da Santorini appunto.
L'eternità di un istante si apre con il vuoto del calco di due vittime anonime dell'eruzione del Vesuvio, una presenza dell'assenza che torna nel tema della reinterpretazione dell'antico di cui è disseminata la mostra. A dire che quella umanità che ci lasciamo alle spalle poi torna e in questo tornare assume un valore assoluto di conoscenza ma anche di coazione a ripetere, artistica, filosofica, letteraria. Poi nella Fama eterna degli eroi si narra la guerra tra Greci e Troiani, e il frammento diventa evocazione in L'ordine del kosmos che si conclude con la trasfigurazione del mito come la Leda e il cigno della Galleria Borghese. Le opere e i giorni nell'aula IV entra nelle minuzie millimetriche della vita quotidiana con l'ossario dell'oculista romano C. Terentius Pistus che per ottantasette anni, cinque mesi, ventiquattro giorni e dieci ore registrò il tempo della sua lunga vita.
Infine Umani e divini al centro dell'Aula V per un'umanità variegata senza logica, tra statue, steli antropomorfe come l'eterea Sekhmet egizia. Poi il viaggio si conclude - ma può ripartire all'infinito - tra i sarcofagi imperiali romani e gli ex voto di un'umanità fatta a pezzi nella sua ricerca di assoluto che naufraga nelle viscere.

ansa.it

Da Roma a Latina con il Treno Storico del Razionalismo

AGI - Locomotiva e carrozze del tipo Centoporte costruite tra il 1928 e il 1936, con gli antichi sedili di legno degli scompartimenti tirati a lucido, e una elegante carrozza meeting che risale al 1904: è il Treno storico del Razionalismo, organizzato su iniziativa della Fondazione Ferrovie dello Stato, che ha compiuto il suo primo viaggio il 29 aprile scorso, dalla stazione di Roma Termini a Latina. Per i viaggiatori (molto numerosi) è stata l’occasione di scoprire alcune perle dell’architettura razionalista e futurista, dalla Cabina Ace di Roma Termini, alla stazione dell’allora Littoria, entrambe costruite negli anni trenta dal celebre architetto e ingegnere Angiolo Mazzoni.

Il Treno del Razionalismo è il primo treno storico che si organizza nella Regione Lazio dopo tanto tempo. Un'iniziativa apprezzata dalle autorità presenti – dal presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, al presidente della Commissione Bilancio del Senato, Nicola Galandrini, al consigliere di Enit, Sandro Pappalardo, all’assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Eugenio Patanè, concordi nel sottolineare l’importanza dei treni storici perchè conducono il turista fuori dalle rotte abituali e promuovono territori “minori” che hanno tante bellezze da offrire.

Le Ferrovie hanno 400 treni storici

“Questo non è un viaggio spot, nè una rievocazione nostalgica – ha affermato il direttore della Fondazione Fs italiane, Luigi Cantamessa, incontrando i giornalisti - è piuttosto la dimostrazione di un patrimonio enorme, quello delle Ferrovie dello stato, che è coperto da un grande strato di polvere che è necessario e anche facile togliere”.

Quella italiana è la fondazione di impresa ferroviaria dotata del maggior numero di treni storici in Europa (ne ha circa 400). “Oggi inauguriamo il viaggio per Latina, ma speriamo di riprodurlo per altre realtà. Stiamo interloquendo con Trenitalia e con la regione Lazio: ove si trovassero i fondi, penso alla possibilità di riaprire il meraviglioso viadotto di Ronciglione, e poi la Orte-Capranica e la salita di Tivoli. L’Italia ha una rete di itinerari minori che nessuno conosce e che è pronta per essere messa a disposizione. Il Lazio e le meraviglie intorno all’urbe – ha sottolineato Cantamessa - possono essere parte di un percorso che unisce cultura, gastronomia, e identità nazionale. Quello che avete visto stamattina è un segno di come riscoprire la storia e la cultura fa bene al turismo e al made in italy”.

Il bunker della cabina Ace di Roma Termini

Il viaggio del Treno del Razionalismo inizia con l’appuntamento alle 9.15 al binario 29, zona sud ovest della stazione Termini. Si va subito alla scoperta della Cabina Ace (Apparato centrale elettrico): è un parallelepipido fabbricato da Mazzoni negli anni trenta, ha governato il nodo ferroviario di Roma fino al 1999, quando le moderne tecnologie informatiche hanno permesso una gestione del traffico ferroviario più evoluta.

La cosa che molti ignorano è che al piano -2 era collocato un vero e proprio bunker con i banchi di manovra in grado di garantire l’autonomia di servizio dell’intera stazione anche durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale. La mattina del 19 luglio 1943 le sirene antiaeree avvertirono la popolazione romana dell’imminente bombardamento che avrebbe distrutto il vicino quartiere di San Lorenzo. Il personale ferroviario fu allertato e il bunker pronto per il primo utilizzo che però non fu necessario: la stazione Termini fu risparmiata dall’incursione degli Alleati.

La Fondazione Fs, utilizzando anche i fondi del Pnrr, ha avviato il recupero architettonico e funzionale dell’ex Cabina Ace per trasformarla in uno spazio polifunzionale flessibile. “Tra un anno e mezzo la cabina di Roma Termini sarà consegnata al Comune – ha annunciato Cantamessa - e diventerà un centro documentaristico di consultazione degli archivi delle Ferrovie. Vi saranno anche un buffet e un roof garden da cui si potranno vedere i treni entrare e uscire”.

La mostra sul mito della Littorina fino al 31 dicembre

Che cosa aspettarsi da questo treno? Si parte alle 10 per arrivare 45 minuti dopo nel capoluogo pontino. Qui, fino al 31 dicembre, sarà possibile visitare la mostra intitolata “La stazione di Latina e il mito della Littorina”. Un percorso espositivo che racconta la storia del primo nucleo urbano della città di Littoria e la nascita di un nuovo mezzo di trasporto, la Littorina, così chiamata da Mussolini poiché collegava l'Urbe con la nuova città.

A seguire i viaggiatori possono arrivare a bordo di pullman fino al centro di Latina, per una visita guidata alla scoperta delle architetture urbane e dei musei cittadini. Il viaggio di ritorno è fissato alle ore 17.10 con arrivo nella capitale alle 17.55. 

Lungo il Tevere, quando l'escursione è slow. A piedi, in bici, a cavallo tra borghi, natura e buon cibo

ROMA - Antico custode di storie, leggende e misteri, il Tevere scivola per 400 chilometri lungo placidi tratti e dolci serpentine in un concentrato di natura, bellezza e borghi da scoprire. Gli ultimi 70 chilometri, da Fiano Romano a Ostia passando per Roma, si possono percorrere con Tiberland, il nuovo progetto di travel experience della DMO-Destination Management Organization; riunisce enti, associazioni e operatori turistici e culturali della Capitale e del territorio della Valle e della foce del Tevere che, insieme, lavorano per valorizzare luoghi, oasi e riserve naturali con attività e iniziative.

Il corso del fiume nel Lazio diventa una via da percorrere tra suggestivi scorci paesaggistici e visite a borghi che cingono da millenni la Capitale e ne condividono la bellezza eterna. Puntando sulla sostenibilità e sulla ricettività locale, il progetto propone itinerari da fare a piedi, in bicicletta o e-bike, in battello o in canoa e a cavallo o sugli asinelli, alla scoperta slow ed esperienziale di un territorio antichissimo che unisce storia, arte, natura ed enogastronomia.
    "Con questa iniziativa stiamo tracciando il percorso del nuovo Parco Lineare del Tevere - commenta Alberto Acciari, Presidente di Tiberland - un contesto pieno di arte, natura, tradizione, storia, che, assieme alla Regione Lazio, abbiamo già proposto quale patrimonio Unesco".
    Tra i tanti percorsi da trekking - segnalati, tracciati e scaricabili sul portale di Tiberland - spicca il tratto della via Francigena che unisce Campagnano e La Storta e quest'ultima a San Pietro, dentro Roma. Tra gli itinerari da fare in bici ci sono la ciclabile Tiberina da Castel Giubileo al mare di Fiumicino, il Porta Portese Bike Ring a Roma e il Tiberland Bike Ring, un impegnativo anello dentro e fuori il Parco di Veio. Si possono percorrere le piste ciclabili urbane ed extra-urbane, dal Ponte della Musica fino alla foce del Tevere, oppure si può optare per il treno, spostandosi lungo le stazioni della ferrovia di Roma nord o linea F. A bordo dei battelli ci sono i tanti tour interni alla Capitale, che permettono di esplorarla di ponte in ponte: da quello della Musica a quello di Testaccio, passando per Castel Sant'Angelo, lungo gli argini del fiume o con una guida, per immergersi nelle zone del Velabro e della Bocca della Verità, ma anche tra i vicoli di Trastevere e all'Isola Tiberina, prima di un romantico aperitivo al tramonto sul battello.
    Per chi ama la storia il viaggio lungo il Tevere a nord di Roma regala piacevoli soste nei borghi: si può partire da Formello, dove visitare Palazzo Chigi, sede di mostre, del museo dell'Agro-Veientano e di un ostello per i pellegrini della Francigena. Viaggiando per 8 chilometri verso nord si arriva a Sacrofano, suggestivo borgo medievale con vicoli che portano alla chiesa di san Giovanni Battista, con il suo campanile romanico e al ghetto ebraico, il secondo più grande in Italia dopo quello di Venezia. Da qui si diramano sentieri e percorsi nel Parco di Veio fino al Monte Musino, da fare anche a cavallo, oppure si possono fare visite a frantoi e caseifici. Infine, nel borgo a settembre si assiste al palio della Stella con 7 contrade che si sfidano cavallo. Sempre verso nord si visitano Magliano Romano, con la chiesa di san Giovanni Battista e la grotta degli Angeli, sepolcro etrusco trasformato in cappella cristiana e oggi sito rupestre; Morlupo con il maniero degli Orsini e Palazzetto Borghese e la possibilità di partecipare a un trekking tra gli orti sociali; e Rignano Flaminio, con le catacombe del IV secolo di santa Teodora. Viaggiando verso sudest si raggiunge Fiano Romano con il castello Orsini, costruito sul finire del 1400.
    Per gli amanti della natura Tiberland propone percorsi nel verde tra sentieri che attraversano la via Francigena e 9 borghi, da esplorare anche in sella agli asinelli, facendo archeo-trekking con una guida ambientale o partecipando a bike tour fotografici; oppure rilassandosi con la raccolta delle erbe spontanee con cui insaporire i piatti. Da non perdere, tra gli altri, l'itinerario che va dal Parco di Veio, un'area di oltre 15mila ettari, alla riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa, la prima area protetta del Lazio, per immergersi nell'habitat fluviale di una zona di grande ricchezza floro-faunistica. Qui, infatti, si sale a bordo di un battello che naviga all'interno della Riserva tra canneti e nidi di aironi, oppure si prendono a noleggio le canoe. Non lontano, il monte Soratte è il luogo ideale per una camminata tra eremi e bunker, con panorami mozzafiato sulla Valle del Tevere.
    Gli amanti dell'arte e dell'archeologia possono spingersi fino a Ostia lungo la foce del fiume Tevere e scoprire una delle prime colonie romane costruite strategicamente per il controllo delle merci: sono il Parco archeologico di Ostia Antica, scrigno di tesori millenari con i suoi scavi, e il Litorale nord di Roma con il museo delle Navi di Fiumicino. A nord la Valle del Tevere è punteggiata da tombe etrusche e catacombe, come quelle fuori Formello; nel Parco di Veio, invece, si visitano Capena, suggestivo borgo con l'area archeologica "Lucus Feroniae" lungo la via Flaminia, o Borgo di Isola Farnese, insediamento etrusco isolato su uno sperone di tufo.
    C'è anche la passeggiata alla scoperta delle architetture liberty sul mare di Roma, in particolare nel Borghetto dei Pescatori: edificato alla fine dell'800 vicino alla pineta di Castel Fusano, questo luogo si sviluppa attorno alla piazza con la chiesa dedicata a san Nicola di Bari, protettore dei pescatori: qui ogni anno, a fine agosto, si svolge la tradizionale sagra della tellina. E a proposito di cibo, oltre alle numerose feste dedicate alle eccellenze locali, si possono scoprire le prelibatezze a km 0 con visite ad aziende, agriturismo, fattorie, cantine, caseifici e frantoi. I soggiorni prevedono un'accogliente ricettività a conduzione familiare in villaggi, b&b e campeggi, dalla Riserva naturale di Ostia al Parco di Veio.
    Tiberland organizza anche tour di tre giorni e due notti, come quello alla scoperta dei sapori e delle tradizioni di Sacrofano con tappe in altrettante aziende per degustazioni di olio e formaggi; due cene tipiche (Sacrofano e Capena), una visita a un apiario a Formello con assaggi di miele e degustazioni in cantina a Capena.

ansa.it

MUSICA Chi c'è e chi no al Concertone del primo maggio

 AGI - Si allunga la lista dei partecipanti al tradizionale Concertone del Primo Maggio di Roma, ieri sono stati annunciati i Baustelle, Rocco Hunt e Francesco Gabbani, tra i protagonisti assoluti del panorama musicale italiano. La band milanese si presenta sul palco di Piazza San Giovanni a pochi giorni dall'uscita di "Elvis", il disco che segna il loro ritorno dopo le esperienze da solisti di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi.

Rocco Hunt, artista che orbita ormai a metà strada tra la scena rap partenopea e il pop da classifica, certamente canterà "Non litighiamo più", il suo tormentone primaverile, uscito anche questo da pochissimo. Ben più ampi ormai gli orizzonti artistici di Francesco Gabbani, anche lui fuori con il singolo "L'abitudine", che ha accompagnato anche il debutto televisivo come conduttore di "Ci vuole un fiore", show di matrice ambientalista in onda sulla RAI in prima time.

I nomi

  • Alfa
  • Rose Villain
  • Piero Pelù con Alborosie
  • Carl Brave
  • Aiello
  • Fulminacci
  • Tananai
  • Bnkr44
  • Matteo Paolillo
  • Mr, Rain
  • Coma_Cose
  • Ariete
  • Aurora.
  • Mara Sattei
  • Levante

Le due voci femminili hanno fatto parte entrambe del cast della 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Mara Sattei è sicuramente la voce femminile che meglio rappresenta le nuove sonorità del pop italiano, quello fortemente influenzato dal rap: un passato abbastanza remoto nella scuola televisiva di 'Amici di Maria De Filippi' e sorella maggiore di Thasup, rapper e producer considerato il nuovo piccolo genio della scena urban italiana.
Convocata per la prima volta al Teatro Ariston da Amadeus si e' presentata con "Duemilaminuti", brano scritto per lei da un esordiente (come autore) Damiano David, voce dei Maneskin e il brano, pur non avendo ottenuto un grande risultato nella classifica finale (appena 19esimo) ha riscosso grande successo nei passaggi radio e nelle classifiche streaming.

Al Festival a Levante è andata anche peggio: la siciliana infatti si è classificata 23esima con un brano sulla depressione post partum dal titolo "Vivo", ma comunque ha mantenuto il suo status di prima donna della rivoluzione cantautorale degli anni '10 ormai convenzionalmente definita "indie". Il suo ultimo album, uscito subito dopo la chiusura del sipario dell'Ariston, si intitola "Opera Futura".

Assente Morgan: "La sinistra mi ripudia"
Morgan ospite del Concertone del Primo Maggio a Roma? "Non mi hanno dato il numero dell'organizzatore... ultimamente la sinistra mi ripudia perche' dicono che sono venduto alla destra, loro non mi vogliono più bene ma io gliene voglio sempre. Sono anni che non mi invitano anche perche' pensano che non sia più un musicista". Cosi' a Rai Radio1, ospite di 'Un Giorno da Pecora", il cantautore e conduttore tv Marco Castoldi in arte Morgan, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

Il "nuovo Santuario di Roma" della Madonna del Divino Amore meta di migliaia di pellegrini da oltre 250 anni

«Ave e sempre Ave,
la Madonna del Divino Amore,
fa le grazie a tutte l’ore
e noi l’andiamo a visitar»

A pochi chilometri da Roma, immerso nella campagna dell’Agro Pontino, nella zona di Castel di Leva

sorge il santuario della Madonna del Divino Amore, uno dei luoghi più cari ai romani di tutte le generazioni. San Giovanni Paolo II l’ha definito: «il nuovo santuario mariano di Roma accanto a quello più antico di Santa Maria Maggiore».

La storia del santuario è profondamente legata ai segni straordinari che Dio ha manifestato attraverso la Vergine Maria. Dal primo miracolo, avvenuto nel 1740, che salvò la vita a un pellegrino diretto verso Roma, alla tomba di Pietro; al prodigio del 1944 che risparmiò l’Urbe dalla distruzione durante il secondo conflitto mondiale; ai molteplici segni che ogni giorno si palesano nelle vite di tanti fedeli, che si recano in visita al santuario, esprimendo la propria devozione con il famoso canto popolare «La Madonna del Divino Amore fa le grazie a tutte l’ore. Noi l’andiamo a visitar».

Il cuore del santuario è la sala ex voto, il luogo più suggestivo e commovente di tutto il complesso. Migliaia di oggetti come cuori d’argento, tavolette dipinte, fiocchi nascita, stampelle, fucili, caschi da motociclista fino alle foto più recenti adornano le mura della sala adiacente l’antico santuario. Una grandissima quantità di mammelle ex voto si trovano, anche, lungo il muro di cinta del santuario. Vi invito a soffermarvi in questi luoghi e a leggere alcune delle testimonianze di grazie ricevute, esprimono la storia e la fede dei romani, ma non solo, raccontano anche la misericordia di Dio che si rivela attraverso l’intercessione della Vergine Maria.

IL PELLEGRINAGGIO NOTTURNO ALLA MADONNA DEL DIVINO AMORE

Decine di pellegrini, ogni sabato, dal primo dopo Pasqua fino al mese di ottobre, percorrono la via Ardeatina, partendo da piazza di Porta Capena per raggiungere il santuario del Divino Amore. Il pellegrinaggio, notturno, a piedi, famoso in tutta la città è scandito da canti e preghiere alla Vergine Maria.
Il pellegrinaggio passa attraverso alcuni luoghi simbolo della cristianità: le catacombe di San Sebastiano, di San Callisto e la chiesetta di Santa Maria in Palmis o del Passo, conosciuta con il nome di "Quo vadis".

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMORE
Dove: via del Santuario, 10 – Roma

Pellegrinaggio notturno: da sabato 30 aprile riprendono i pellegrinaggi notturni al santuario del Divino Amore: partenza tutti i sabati alle ore 24 da Piazza di Porta Capena (Circo Massimo) e termine al Nuovo Santuario con la S. Messa alle ore 5.00.
turismo.chiesacatolica.it

- Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - turismoculturale@yahoo.it

Un Caravaggio da Roma in mostra a Minneapolis

 Un Caravaggio da Palazzo Barberini è volato a Minneapolis e in cambio, a Roma, è arrivato La Morte di Germanico di Nicholas Poussin che a lungo è stato parte delle raccolte della famiglia Barberini.

La mostra al Minneapolis Institute of Art, aperta da questo fine settimana, ha al suo centro l'iconico dipinto del 1599 ispirato alla storia biblica di Giuditta e Oloferne.
    "È un soggetto comune nell'arte dell'epoca, ma in questo quadro l'eroina della Bibbia è fermata nell'atto di decapitare il generale assiro", spiega all'ANSA Rachel McGarry, che ha curato la mostra in cui il quadro è accompagnato da altre 14 opere su un arco di 500 anni che esplorano le diverse interpretazioni date alla figura di Giuditta da artisti come Barthel Beham, Ludovico Carracci, Ignazio Collino e Lovis Corinth.

È una rara occasione di vedere un quadro di Caravaggio negli Stati Uniti: ce ne sono solo dieci, di questi nove in collezioni pubbliche.
    Il prestito del Giuditta e Oloferne riflette la forte relazione istituzionale del Minneapolis Museum of Art con musei e gallerie in Italia che, tra le altre cose, l'anno scorso diede vita a una mostra di opere di Botticelli dagli Uffizi. In cambio del Caravaggio, il museo ha mandato a Roma il Poussin, in occasione della mostra in corso fino a fine luglio su Maffeo Barberini, che 400 anni fa divenne papa col nome di Urbano Ottavo. Il quadro, originariamente commissionato dal cardinale Francesco Barberini, nipote del pontefice-mecenate, era rimasto con discendenti della famiglia fino al 1958 quando il museo lo aveva acquistato.
    "La collaborazione con palazzo Barberini porta in luce eccezionali opere d'arte, ma anche la legacy di una famiglia di straordinari mecenati", ha detto la direttrice del Mia Katie Luber. Ci sono voluti due anni di contatti per concretizzare i prestiti: il Poussin - ricorda la McGarry - aveva riattraversato l'Atlantico finora soltanto una volta, nel 1994, per la grande mostra organizzata al Grand Palais di Parigi in occasione dei 400 anni della nascita dell'artista. (ANSA).

Expo 2030: gli ispettori promuovono Roma, "troppo bella"

AGI - Una promozione in piena regola che lancia Roma nella difficile corsa per Expo 2030: è positivo il bilancio degli ispettori del Bie dopo cinque giorni di incontri e sopralluoghi nella Città Eterna. Un punto debole? "Roma è troppo bella, sarà difficile per le altre città competere con Roma", ha risposto con un sorriso il segretario generale del Bie, Dimitri Kerketzes, che ha accompagnato nella visita i quattro ispettori, "al Bie siamo felici perchè abbiamo una candidatura che sarà un punto di riferimento per il futuro".

Al di là dei convenevoli di rito, il funzionario greco nato a Londra ha lanciato segnali importanti come quello che si terrà conto anche dei diritti umani e del trattamento dei lavoratori, tallone d'Achille di Riad, la più temibile rivale di Roma. "Ci sono stati eventi che hanno avuto una cattiva pubblicità in passato, ma per Expo 2030 tutti i governi devono indicare questo aspetto nell'organizzazione", ha sottolineato.

Lo spettacolo di luci al Colosseo 

La visita è stata "molto efficiente e ben organizzata", ha confermato il presidente della delegazione del Bie, il kazako Murager Sauranbayev, nel punto stampa di Mercati di Traiano. Dal sopralluogo a Tor Vergata (il cui "sviluppo permetterà di servire anche dopo un'area molto ampia con un ospedale e l'università", è stato annotato) allo spettacolo di luci con 500 droni al Colosseo, gli ispettori sono apparsi molto colpiti dal modo in cui Roma si è presentata. Lo show ai Fori Imperiali "è stata una cosa da togliere il fiato, questo dimostra la cultura che potete offrire in Italia e quello che potrete fare nel 2030", ha osservato Kerketzes.

Con Roma si sono completate le ispezioni nelle quattro città candidate: le altre sono Riad, la sudcoreana Busan e l'ucraina Odessa (in quel caso c'è stata una videoconferenza a causa della guerra). Sulla base delle relazioni degli ispettori, entro la prima decade di maggio il Comitato esecutivo del Bie deciderà quali candidature possono andare avanti. Poi il 20 giugno si farà il punto all'Assemblea generale che darà il via alla volata finale verso il voto dei 171 Stati membri a novembre.

Massolo: "Abbiamo un progetto forte e condiviso"

"È andata bene", ha assicurato il presidente del Comitato Promotore di Expo 2030, Giampiero Massolo, "credo che siamo riusciti a dimostrare che abbiamo un progetto solido, sostenibile, soprattutto condiviso dalle autorità nazionali, locali, dalle forze politiche di maggioranza e opposizione, dalle forze sociali e soprattutto dell'opinione pubblica e dalla società civile". Una compattezza che non può riguardare altre candidature e che fa del progetto italiano "l'Expo della libertà, dell'inclusione e del lavorare insieme".

"La visita è stata un grande successo", ha esultato il sindaco Roberto Gualtieri, "Roma è pronta e perfettamente all'altezza di organizzare e ospitare un evento di portata mondiale come Expo 2030".

Massolo non si è sbilanciato in previsioni ma ha lanciato un appello ai partner europei, alcuni dei quali come Francia e Grecia sarebbero orientati a votare per Riad: "Abbiamo, e siamo forti di questo, il sostegno delle istituzioni europee. Io spero che chi ora dà la propria preferenza ad altri possa ricredersi per tempo, perchè voterebbe per un progetto valido, nell'interesse non solo dell'Italia ma dell'Europa intera", ha detto l'ex segretario generale della Farnesina. 

Ponti di primavera a Cinecittà World e Roma World. E il 2 giugno apre Aqua World

Fantasia, intrattenimento immersivo e adrenalina anche nei ponti di primavera a Cinecittà World, il Parco divertimenti del cinema e della tv di Roma che offre 40 attrazioni, 7 aree a tema dedicate ai principali generi cinematografici (Cinecittà, Roma, Spaceland, Far West, Adventureland, Il Regno del Ghiaccio, Aqua World), 6 spettacoli live al giorno e oltre 60 eventi in calendario. Per trascorrere un giorno di festa fuori dal comune si può vivere un’esperienza esclusiva volando a 12 metri di altezza nella Firenze del 500 di Leonardo su Volarium, unico flying theatre in Italia, esplorando i gironi danteschi di Inferno la montagna russa indoor al buio o provando Altair, il roller coaster che detiene il record di inversioni in Europa.

Il viaggio prosegue poi a Jurassic War dove, a bordo di un treno tramite un tunnel immersivo, gli ospiti vengono trasportati indietro di 60 milioni di anni tra terrificanti DinosauriE per chi cerca un po’ di fresco le discese a 70km/h nell’acqua di Aktium e le 4 attrazioni de Il Regno del Ghiaccio, unico playground sulla neve e sul ghiaccio del Belpaese.

Il ponte del 2 giugno apre Aqua World, fase uno del nuovo parco acquatico di Cinecittà World, dove prendere il sole tra spiagge di sabbia, la Cinepiscina e il fiume lento Paradiso. “Questa estate il divertimento raddoppia: inaugureremo Vortex e Boomerang, due nuovi spettacolari scivoli di ultima generazione, da vivere in compagnia” dichiara l’amministratore delegato di Cinecittà World, Stefano Cigarini.

Per chi preferisce vivere un’esperienza immersiva e unica che riporta indietro nel tempo di 2000 anni, a pochi passi da Cinecittà World c’è Roma World. Nel nuovo experience park dell’Antica Roma si vivono le emozioni di un giorno da Antico Romano completamente immersi nella natura. Qui adulti e bambini possono assistere agli spettacoli dei gladiatori, agli show di falconeria, provare il tiro con l’arco, apprezzare la biodiversità prendendo parte al tour botanico. E ancora: mangiare nella Taberna all’insegna della tradizione romana, fare un giro nell’antico mercatino e perdersi tra i sentieri del suggestivo Bosco Magico (novità a partire dal 2 giugno) in un percorso di luci, suoni ed effetti speciali. È un luogo da favola per i bambini che possono incontrare da vicino gli animali della fattoria e ammirare il volo dell’aquila e degli altri rapaci.

in ansa.it - viaggiart

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale turismoculturale@yahoo.it)

 

Domenica 18 giugno il Premio Strega torna per la quinta volta nella sua storia a Verbania, il premio letterario più prestigioso d’Italia ha scelto di nuovo le sponde del Lago Maggiore. Una serata da non perdere al Teatro il Maggiore

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci @turismoculturale )
Adesso è ufficiale, domenica 18 giugno il Premio Strega torna per la quinta volta nella sua storia a Verbania, il premio letterario più prestigioso d’Italia ha scelto di nuovo le sponde del Lago Maggiore.
Una serata da non perdere al Teatro il Maggiore con la presentazione dei cinque finalisti e a seguire Strega Party nella bellissima location panoramica sul lago.
E’ un onore poter organizzare questo evento puntando come ogni stagione su qualità e cultura per vivere il nostro territorio.
Un lavoro di squadra condotto come sempre dal Comune di Verbania insieme alla Biblioteca Ceretti e alla Libreria Alpe Colle affiancati dalla Fondazione il Maggiore e dalla magnifica ospitalità del >>> Grand Hotel Majestic. Unire le forze per migliorare la nostra città, per creare momenti utili prima di tutto per costruire senso di cittadinanza, relazioni e coscienza civile. Ogni passo dipende da noi, dalla nostra quotidianità, dalle nostre scelte.
Per queste ragioni sarà ancora più affascinante trovarsi domenica 18 giugno e vivere una serata nella nostra bellissima città. Infine è fondamentale ricordare il lavoro preziosissimo della Fondazione Bellonci di Roma e della Ditta Strega Alberti di Benevento che dal 2018 hanno scelto e voluto fortemente portare il Premio Strega a Verbania, una decisione coraggiosa, un buon modo per creare rete tra centro e provincia, per un’Italia capace di stupire in ogni suo angolo creando lavoro e cultura attraverso i libri e la magia della reciprocità.

Fonte: comune.verbania.it

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci @turismoculturale )

Le migliori città europee vegan friendly Londra e Parigi in testa; nella top 30 anche Milano e Roma


 ROMA - La cucina vegana ha sempre più successo ed è di tendenza anche tra i grandi chef e gourmet.

Da una ricerca di Loveholidays, agenzia di viaggi online leader nel Regno Unito, emerge che il veganesimo si conferma come un fenomeno in crescita in tutta Europa e che le città di Londra, Parigi e Berlino sono le migliori per chi sceglie una cucina vegana. In classifica rientrano anche due città italiane, Milano e Roma, che si collocano al 21esimo e 26esimo posto.

Per realizzare la classifica l'agenzia di viaggi Loveholidays ha valutato oltre 50 città, analizzando diversi fattori in 4 categorie diverse: la presenza di locali, di supermercati e di festival vegani e il numero di ristoranti con stelle verdi Michelin, che premiano gli esercizi attenti alla sostenibilità, all'innovazione e all'uso di prodotti locali La classifica vede al primo posto Londra, la città migliore in Europa per i vegani che hanno a disposizione 194 ristoranti, 81 negozi plant-based e 3 festival vegani previsti per quest'anno.
    La seguono Parigi e Berlino, quest'ultima con il maggior numero di ristoranti con stelle verdi Michelin, ben 7. Poi ci sono Barcellona e Amsterdam; in sesta posizione c'è Oslo, seguita da Copenaghen, Bristol, Atene, Madrid e Manchester.
    Milano si posiziona al 21 esimo posto con 32 ristoranti vegani, 6 negozi specializzati in gastronomia vegana e 2 ristoranti con stelle verdi Michelin, "Joia" e "D'O". Il punteggio del capoluogo lombardo è basso soprattutto perché in città non si organizza nessun festival tematico per vegani e ci sono pochi market specializzati.
    Roma è al 26 esimo posto con 19 ristoranti, 9 market e un solo ristorante con stella verde Michelin, il "Mater Terrae". Anche qui manca un festival dedicato alla cucina vegana. Entrambe le città italiane, comunque, si conquistano la top 30 in Europa, a conferma che il nostro Paese è un hotspot mondiale per il cibo, non solo tradizionale. 

ansa.it 

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - turismoculturale@yahoo.it)