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Giardini segreti in città. Alla ricerca delle oasi verdi metropolitane

(di Marzia Giglioli)

Giardini e l’immaginario: dall’Eden a Babilonia, ma anche grandi palcoscenici nati dai capricci dei re. Intimisti o spettacolari, oppure essenziali come i Giardini dei Semplici,chiusi nei chiostri monacali. Ma anche oasi metropolitane, dove è possibile illudersi che il traffico e l’affollamento siano davvero lontani; mentre l’ultima sfida dei design, sono i Giardini Verticali, per ridare alle città un nuovo volto green, come sta dimostrando uno dei maestri di queste ‘giungle urbane’, l’artista botanico Patric Blanc che ricopre di verde le facciate dei musei e dei palazzi. http://www.verticalgardenpatrickblanc.com/

Ma il giardino è soprattutto un luogo e uno stato d’animo, che diventa zen quando si cerca l’essenziale ma che può anche ingannare la mente come succede nei giardini labirinto. E poi ci sono i Giardini segreti, luoghi appartati che si trovano anche in città per chi sa cercare e che rimangono magicamente intatti.

A Milano c’è Villa Invernizzi
in Via Cappuccini 3 a due passi dal Duomo. E’ conosciuta anche come “giardino dei fenicotteri“. E’ una vera oasi dove i fenicotteri sembrano irreali, creature rosa in questo luogo inaccessibile che fu dimora di uno dei più grandi industriali degli anni ’60. In via Mozart 14 c’è invece Villa Necchi Campiglio, una residenza degli anni Trenta, con il suo giardino magnifico, il suo orto in città, alberi da frutto e una magnolia secolare.La villa fu costruita tra il 1932 e il 1935 per il nucleo familiare composto da Angelo Campiglio, sua moglie Gigina Necchi e sua cognata Nedda. Il mondo dei Necchi Campiglio è quello dell’alta borghesia industriale lombarda e la villa ne è il simbolo, ne esalta quell’eleganza compatta, colta senza eccessi. La Villa oggi del Fai ospita la Collezione Alighiero ed Emilietta de’ Micheli e, al piano terra, la Collezione Claudia Gian Ferrari di opere italiane del XX secolo. http://www.fondoambiente.it/beni/casa-necchi-campiglio-beni-del-fai.asp

Giardini segreti anche a Roma, e scoperte zen. Ora che i ciliegi sono in fiore, si può visitare il giardino dell’Istituto Giapponese di Cultura in Via Gramsci che apre al pubblico con visite guidate fino al 26 maggio tutti i venerdì (15-17) e i sabato (10-12) Il giardino è stato realizzato dal noto architetto Ken Nakajima, che ha curato anche il progetto per l’area giapponese all’Orto Botanico di Roma. Si ritrovano tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino sen’en ( il giardino con il piccolo lago) e si cammina in silenzio tra ciliegi, iris, glicini e pini nani. http://www.jfroma.it/
Non troppo conosciuti, nemmeno dai romani, i giardini di Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia http://www.villamedici.it con la sua storia e la sua collezione di opere d'arte. A due passi dalla Scalinata di Trinità dei Monti c’è questo magnifico giardino racchiuso tra mura altissime con la sua loggia, emblema della Villa e l’atelier del bosco, ritratto in un celeberrimo quadro di Velasquez . Si ammira all’interno il gruppo dei Niobidi, copia in gesso degli originali antichi voluta da Balthus. La passeggiata si conclude con uno straordinario panorama sulla città dal Belvedere che è uno dei punti più belli per ammirare Roma e i suoi tetti

 Altro gioiello francese il Giardino di Villa Strohlfern che si estende in un’area di Villa Borghese con vista su Piazza Del Popolo. Un ambiente così ricco di stimoli e di bellezza da diventare il rifugio di molti scrittori, artisti e intellettuali. La Villa, costruita e voluta dal mecenate tedesco da cui prende il nome, aveva dedicato alle arti alcuni padiglioni della sua residenza. In questi laboratori soggiornarono tra gli altri il poeta Rainer Maria Rilke, l’allieva di Rodin Clara Westhoff, Matilde Serao, i fratelli Bragaglia. Ma la parte più interessante è lo Studio n.12 che ospitò Francesco Trombadori e che racchiude memorie intense custodite da sua figlia Donatella che è presidente dell’Associazione Amici di Villa Strohlfern e che è anche la vestale culturale di tanti ricordi. La villa che da Piazzale Flaminio corre in alto lungo la via Flaminia fino quasi alle Belle Art,i risale confinando con Villa Borghese; ha tre ingressi: uno su via di Villa Ruffo (Piazzale Flaminio), il secondo sul Piazzale di Villa Giulia e sulla Villa Borghese il terzo. Da molti anni ospita la Scuola Francese e il liceo Chateaubriand. Inizia proprio sabato la serie di visite guidate a cura del Comune di Roma ( chiamare 060608)

.Intanto in questi giorni al Casino di Principi di Villa Torlonia è in corso la mostra ‘Artisti a Villa Strohl-Fern’ che racconta appunto dei suoi ospiti eccellenti e che durerà fino al 17 giugno A Villa Borghese, adiacenti al Casino Nobile, protetti da muri e da fitti alberi di agrumi, ci sono tre Giardini Segreti, recuperati secondo l’originale seicentesco che li aveva destinati ad essere rifugio esclusivo del principe. Ma tra i giardini segreti di Roma c’è ne è uno che veramente non si immaginerebbe mai di trovare, ed è l’orto che si nasconde dietro il sagrato della Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, curato dai monaci cistercensi. Esiste da più di 500 anni ed è bellissimo, profumi di lavanda e di rose, sulle mura crescono i capperi ed è un trionfo di alberi di agrumi. Purtroppo non è visitabile, è stato chiuso da un anno; si può ammirarne solo il cancello di ferro opera di Jannis Kounellis. Era una meta splendida e si poteva acquistare la frutta dai monaci.

Spazi verdi nascosti e giardini segreti anche a Venezia, rinchiusi in piccoli spazi, che si schiudono con piante e fiori spesso arrampicati sulle antiche mura. Nel XVI secolo se ne contavano più di duecento di giardini tra la città e le isole, famosi per la loro straordinaria bellezza con fontane, piante rare e corsi d'acqua, come il giardino posto sul tetto del palazzo del segretario e cavaliere della Repubblica Simeone Santo a San Gregorio. Oggi ne sono rimasti pochi, ma si possono ancora scoprire, seguendo la mappa tracciata dal Wigwam Club Giardini Storici Venezia, frutto di un lavoro attento e paziente per salvaguardare questi angoli preziosi. Sono circa un centinaio i giardini veneziani e fanno parte di antichi conventi, di dimore nobiliari o di piccoli orti sparsi qua e là nella città che conservano la poesia di una Venezia nascosta al grande turismo. Una sosta a Ca’ Zenobio alla Giudecca fa scoprire anche il giardino di una signora svizzera ricavato dai terreni di una vecchia fornace. Qui si possono ammirare 50 varietà di narcisi, 60 tipi di clematidi e 100 piante di rose antiche. E lontano dalla folla si scoprono i giardini dei chiostri, con i fiori e i loro significati simbolici con il giglio simbolo di purezza, le violette simbolo di modestia e l’olivo simbolo di pace. Gli orti del Redentore si trovano dietro l'omonima chiesa e sono gestiti dall'Ordine dei Frati Cappuccini. In un ettaro di terreno si ritrovano viti e ulivi da cui i frati producono ancora vino e olio, e poi ci sono meli, peschi, e nelle aiuole si coltivano gli ortaggi. Un boschetto di olmi, cipressi e lecci caratterizza il vicino giardino affacciato sulla laguna. Nel sestiere di Castello, in una zona non molto frequentata dai turisti, sorge San Francesco della Vigna, un'oasi verde e silenziosa gestita dall'Ordine dei Frati Minori. La vigna fu donata ai Frati nel 1253 da Marco Ziani, figlio del doge Pietro. Oggi è un orto di clausura e conserva le caratteristiche della tradizione grazie la lavoro dei frati. (I Giardini Veneziani" di Mariagrazia Dammicco, Gabriella Bondi, Letizia Querenghi) C’è poi c’è la suggestione del giardino Scarpa della Fondazione Querini Stampalia, uno spazio apparentemente angusto che rappresenta proprio la sfida di Scarpa che sfruttò al massimo le potenzialità di un’area così piccola, creando un giardino di estrema raffinatezza che è il prolungamento del portico del palazzo e che oggi è uno dei tesori verdi di Venezia. http://www.querinistampalia.it/scarpa/index.html. E poi ci sono giardini e gli orti delle isole come San Francesco del Deserto, Sant’Erasmo, San Lazzaro degli Armeni e i giardini liberty del Lido. www.giardini-venezia.it

Cercando fuori dall’Italia, Hotels.com ha stilato una lista dei giardini segreti in varie città del mondo.Ad Amsterdam c’è il giardino Rijksmuseum, in Jan Luijkenstraat 1 con una grande varietà di fiori, fontane, serre e piccoli padiglioni e sparse nel giardino, alcune particolarissime sculture.
A Praga si scopre Il Giardino dei Francescani (Františkánská zahrada) a Jungmannovo Náměstí. A pochi passi da Piazza San Venceslao, si trova questo gioiello botanico quasi sconosciuto. Nato come corte conventuale per coltivare le erbe medicinali è oggi una vera oasi che contrasta con il clamore della città con le sue panchine circondate da cespugli di rose e piante rampicanti
A Stoccolma, ci si può riparare nel Rosendal’s Garden sull’Isola Djurgarden . Ogni pianta è rigorosamente coltivata con metodi naturali, si assaggiano frutti senza essere multati e si passeggia tra centinaia di varietà di rose, erbe aromatiche e agrumi provenienti da tutto il mondo.
A maggio a Boston, si cammina tra i giardini privati del quartiere di Beacon Hill e il “Beacon Hill Garden Club” organizza dal 1920 tutti i terzi giovedì del mese, un curioso tour tra alcuni dei più bei giardini privati selezionati tra quelli dei suoi 60 soci alla scoperta delle rose più belle.
  A ROMA IL CONCORSO DELLE ROSE Seguendo l’itinerario dei fiori e dei giardini, a Roma appuntamento con le rose al Roseto, ai piedi dell’Aventino, in uno dei luoghi più belli della città con vista sul Circo Massimo. A maggio sbocciano 1.100 specie di rose ed è un trionfo di colori. Il giardino apre il 28 aprile e ospiterà come ogni anno il Concorso Internazionale per incoronare le rose più belle. L’evento attira appassionati e botanici da tutto il mondo e si terrà il 19 maggio, mentre l’area delle rose speciali con la rosa vincitrice verrà aperta al pubblico il 20 maggio
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22 Aprile 2012 ore 05:59

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