Da Domodossola, percorrendo verso nord la strada statale 33 del Sempione, si raggiunge una piccola località prettamente commerciale denominata Preglia, la più grossa frazione del Comune di Crevoladossola. Si è entrati, ora, in un nuovo paesaggio del territorio ossolano, in particolare nel comprensorio distrettuale della Comunità Montana Antigorio Divedro Formazza, nella cui giurisdizione sono conglobati i paesi e le valli dell’alta Val d’Ossola del sud delle Alpi.
Crevoladossola, comune composto da numerose e pittoresche frazioni, vanta una chiesa romanica del XIII sec. dedicata ai Santi Pietro e Paolo, della cui forma originale è stato interamente conservato il campanile di bifore e monofore. Proseguendo la strada di valle, attraversando fitti boschi di castagni, si raggiunge la frazione Oira, celebre località ossolana denominata anche “giardino” per la sua particolare disposizione al sole che ne favorisce le coltivazioni, e conosciuta in particolar modo per la produzione del “Cat d’Matè”, un vino tipico ossolano che accompagna formaggi e i piatti tipici locali.
Da Oira, spostando lo sguardo leggermente a destra, si intravede la punta di un alto campanile e un raggruppamento di case; quel paese è Montecrestese, uno dei più antichi comuni dell’Ossola. Come per le altre comunità, anche Montecrestese è composto da numerose piccole borgate, all’interno delle quali sono gelosamente conservati vecchie costruzioni, sia pubbliche che private, che sono considerate un vero e proprio patrimonio monumentale, una testimonianza vivente e silenziosa di questa antica comunità romanza abitata sin da tempi più remoti. Interessanti da vedere, infatti, sono i resti di un Tempietto Lepontico in frazione Roldo e alcuni Menir in loc. Croppola.
Crevoladossola, comune composto da numerose e pittoresche frazioni, vanta una chiesa romanica del XIII sec. dedicata ai Santi Pietro e Paolo, della cui forma originale è stato interamente conservato il campanile di bifore e monofore. Proseguendo la strada di valle, attraversando fitti boschi di castagni, si raggiunge la frazione Oira, celebre località ossolana denominata anche “giardino” per la sua particolare disposizione al sole che ne favorisce le coltivazioni, e conosciuta in particolar modo per la produzione del “Cat d’Matè”, un vino tipico ossolano che accompagna formaggi e i piatti tipici locali.
Da Oira, spostando lo sguardo leggermente a destra, si intravede la punta di un alto campanile e un raggruppamento di case; quel paese è Montecrestese, uno dei più antichi comuni dell’Ossola. Come per le altre comunità, anche Montecrestese è composto da numerose piccole borgate, all’interno delle quali sono gelosamente conservati vecchie costruzioni, sia pubbliche che private, che sono considerate un vero e proprio patrimonio monumentale, una testimonianza vivente e silenziosa di questa antica comunità romanza abitata sin da tempi più remoti. Interessanti da vedere, infatti, sono i resti di un Tempietto Lepontico in frazione Roldo e alcuni Menir in loc. Croppola.
Dopo Crodo si raggiunge Baceno, il cui benvenuto viene dato dall’imponente Chiesa Parrocchiale di San Gaudenzio (X sec.), un importante edificio religioso ricco di affreschi e strutture architettoniche di epoche differenti, nominato Monumento Nazionale e recentemente illuminato con giochi di luce ad effetto che lo rende simile ad un “palazzo di ghiaccio”. Da Baceno la strada si divide in due direzioni: a sinistra si raggiunge il Parco Naturale dell’Alpe Devero, mentre a destra si sale fino alla Comunità Walser di Formazza.
Formazza, in gergo “Pomattal”, è la più antica colonia fondata dai Walser durante le migrazioni del XIII sec. oltre i confini del Vallese attraverso il Passo del Gries, è un cuneo profondo nel cuore delle Alpi Centrali, luogo di nascita del fiume Toce attraverso la Cascata del Toce (143 m.), il salto più bello d’Europa. Questa posizione cruciale ha sempre offerto alla valle un ventaglio di comunicazioni, attraverso la Svizzera, con l’Europa nord-alpina. Formazza si è governata per secoli come una piccola “repubblica” indipendente, diretta da propri regolamenti e leggi rigorosamente osservati all’interno della Comunità. Oggi si presenta come una località di alta montagna prettamente turistica; nei villaggi sorgono alberghi e ristoranti tipici. Gli abitanti sono impegnate nel settore alberghiero oppure come guide alpine o accompagnatori esperti. Spettacolari sono le numerose ascensioni alle cime alpine che raggiungono quote tra i 2.500 – 3.000 m di altitudine.
Varzo è un pittoresco paese costruito a monte rispetto alla strada che la percorre e funge da capoluogo di valle; nel centro storico si possono visitare la chiesa parrocchiale di San Giorgio e la Torre Medievale del XIII secolo. A San Domenico, frazione di Varzo, sono presenti attrezzati impianti sciistici che da m 1420, attraverso una seggiovia, raggiungono i 2551 m di altitudine. La conca di Veglia è un alpeggio conservato integralmente in ogni sua forma naturale; all’interno del parco è addirittura conservata una sorgente di acqua minerale frizzante. Negli ultimi anni l’Ente Parco e la Regione hanno attuato una serie di importanti iniziative legate alla conoscenza e alla valorizzazione della flora e fauna del parco, nonché una serie di gite organizzate con accompagnatori professionisti
prodomodomodossola.it
Nessun commento:
Posta un commento