Non sarà soppressa la figura professionale dell'erborista, in base al parere emesso dal Consiglio di Stato sullo schema di decreto legislativo in materia di piante officinali. Ne dà notizia la Federazione Erboristi Italiani, Fei-Confcommercio.
Secondo l'organo supremo della giustizia amministrativa, scrive la Fei, "il testo non affronta gli aspetti della vendita e, abrogando l'intera legge del 1931, sopprime l'autorizzazione sia per la raccolta e la coltivazione, sia la necessità della qualificazione professionale per l'utilizzazione".
"Esprimo grande soddisfazione per il parere emesso - afferma il presidente della Fei, Angelo Di Muzio - che premia le nostre richieste e va nella direzione della sopravvivenza della figura professionale dell'erborista e della tutela della salute dei consumatori". Il presidente si augura che "nel caso il Governo fosse ancora intenzionato ad andare avanti, prenda in seria considerazione le nostre richieste, che riflettono il parere del Consiglio di Stato, o ritiri il decreto e demandi tutto alla prossima legislatura per avviare un percorso rispettoso di tutte le posizioni dei soggetti coinvolti".
La Fei ha già raccolto con la petizione #salvalerborista oltre 60 mila firme. Il settore è formato da 6 mila imprese tra commercializzazione e produzione e muove un giro di affari di 1 miliardo di euro. Sono inoltre 3 mila gli studenti iscritti a corsi di laurea in Scienze e Tecniche Erboristiche. (ANSA).
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