Gli operatori turistici si stanno preparando alla stagione estiva, in attesa di accogliere migliaia di visitatori pronti a scoprire le bellezze dell’Italia: quella del 2023 è vista da molti come la prova del nove, la stagione che servirà per avere la certezza di poter pronunciare con più sicurezza la parola ‘recovery’. Le previsioni sembrano essere più che positive e sono pochi quelli che gridano alla cautela (come, invece, accadeva lo scorso anno).
Secondo le elaborazioni Lybra Tech, la domanda turistica per il mese di giugno è variegata e presenta delle particolarità interessanti. In base ai dati sulle ricerche nelle strutture ricettive, i flussi turistici inizieranno ad aumentare gradualmente nel mese di maggio e con l’arrivo di giugno, mentre alcune destinazioni come le città d’arte saranno già in piena attività, le località balneari si preparano ad accelerare il ritmo.
Di tutti gli utenti che nel mese di marzo hanno cercato un pernottamento per l’Italia (circa 2,1 milioni), il 65% proviene dall’estero: è un valore molto alto, quasi un monopolio, ma non sorprende, dato che gli italiani si stanno concentrando sulla pianificazione delle vacanze al mare di luglio e agosto. Gli stranieri, invece, sono meno propensi a visitare lo stivale con le alte temperature estive, soprattutto considerando che stiamo parlando principalmente di americani, inglesi e tedeschi. Gli Stati Uniti, infatti, sono al primo posto tra le nazionalità dei turisti più desiderosi di visitare l’Italia a giugno e rappresentano ben il 16,0% del totale della domanda. Segue poi il Regno Unito (14,4%) e le vicine Germania (7,5%), Francia (6,8%) e Svizzera (3,1%). A seguire, poi, alcuni mercati interessanti nonostante una quota di domanda relativamente bassa, e cioè: Giappone (2,9%), India (1,5%), Brasile (1,4%) e Singapore (1,3%).
La formula più richiesta è quella del weekend lungo: è un dato che cambia anche sensibilmente tra una nazionalità e l’altra, ma mediamente i viaggi che si faranno in Italia in giugno avranno una lunghezza di 3,9 notti. Seguono questa tendenza americani (3,8 notti), inglesi (3,6 notti), francesi (3,7 notti), indiani (3,8 notti) e brasiliani (3,8 notti); mentre italiani, tedeschi e svizzeri stanno cercando pernottamenti più lunghi, rispettivamente da 5,4, 5,0 e 5,3 notti. Al contrario, la permanenza media di giapponesi e singaporiani è molto più corta; cioè di 1,6 e 1,2 notti. Questo potrebbe sembrare incoerente, considerando che si tratta di mercati di lungo raggio, ma in realtà è legato alla preferenza di questi turisti per i viaggi multi-destinazione, che prevedono più tappe e quindi lo spostamento da una struttura all’altra durante il loro soggiorno in Italia.
Per i viaggi nel mese di giugno la meta più gettonata è sicuramente il Lago di Garda, una delle mete preferite soprattutto dalla clientela estera. Gli stranieri, infatti, rappresentano l’89,5% della domanda totale, anche se non ci sono gli americani ai primi posti (che, invece, preferiscono il Lago di Como): sul podio troviamo gli inglesi, i tedeschi e gli italiani.
Al contrario, al secondo posto troviamo la meta preferita dagli italiani: la Riviera Romagnola. Il mercato domestico copre addirittura il 47,3% della domanda totale, segno della forte connotazione nazionale della destinazione. Gli italiani, poi, si distinguono anche per la permanenza media: mentre gli stranieri stanno cercando pernottamenti in riviera mediamente da 4-4,3 notti, gli italiani vanno per il soggiorno lungo, con una media di 6,1 notti.
A seguire, poi, le città d’arte Roma e Firenze, anche loro prese d’assalto dai turisti stranieri: per Roma la quota di domanda estera è dell’89%, mentre per Firenze è del 91%. Venezia e Milano sono, rispettivamente, al sesto e al nono posto; anche loro con una quota di domanda estera molto alta: 93% per Venezia e 90% per Milano. Per tutte e quattro, la permanenza media si aggira dai 2,7 alle 3,2 notti.
travelnostop.com
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