Valle d'Aosta è anche una montagna di cultura Alla scoperta di castelli, mostre, tradizioni e monumenti

Castelli da favola, mostre esclusive e tradizioni alpine che conquistano: la Valle d'Aosta non offre solo pendii mozzafiato per sciare tra le vette più alte d'Europa. Terra di transiti e luogo di memoria, la più piccola regione italiana racconta di un passato millenario attraverso un patrimonio culturale ricco, articolato e tutelato al meglio.
In Valle d'Aosta - sostiene l'Assessore Joel Farcoz - emergono, tra le numerose ricchezze, quelle naturali e quelle culturali. Basti pensare ai castelli posti a guardia dei punti strategici della Regione o trasformati in eleganti dimore signorili, incastonati in Valli e gole dove allo splendore della natura si aggiunge la bellezza del manufatto. Ma non si possono dimenticare le altre espressioni culturali presenti nella tradizione popolare, ancora forte e viva nel tessuto sociale regionale, che si esprimono nelle fiere dell'artigianato, ma anche nelle feste locali, nelle manifestazioni culturali o nei musei dedicati ad aspetti particolari della vita quotidiana. I popoli che hanno attraversato o occupato la Valle d'Aosta hanno lasciato dietro loro segni di grande valore artistico, l'Aosta romana ne è l'esempio più eclatante, e noi siamo fieri di mostrarli al resto del mondo.
Parlare di cultura in un territorio di minoranza linguistica come la Valle d'Aosta è raccontare di siti archeologici e di castelli, ma anche di santuari e cappelle e di architettura minore, di musica e canto tradizionali e di antichi saperi che vengono tramandati nel tempo. Elementi che fanno della Regione una cerniera tra il nord e il sud delle Alpi, un "carrefour" in cui il rispetto per il passato e l'apertura al futuro convivono perfettamente. Proprio nell'ottica di mantenere viva questa peculiarità, dal 17 aprile al 4 maggio 2014 Aosta ospita il Festival della parola - Les Mots. Con l'ambizioso obbiettivo di confrontarsi sul tema della Rinascita, per "parlare di cultura diffondendo la cultura". Il ruolo di via di transito e di luogo di scambio si riconosce fin dall'imponenza dei monumenti della città romana di Augusta Prtoria, passando per l'edificazione religiosa paleocristiana e quella difensiva dei castelli di tipo primitivo, arroccati su speroni rocciosi. La grande capacità di recepimento rispetto alle novità provenienti d'oltralpe è dimostrata con le antiche chiese romaniche, le grandi campagne decorative dell'anno Mille in Cattedrale e in Sant'Orso, i capolavori tra romanico e gotico di scultura e pittura che culminano con le straordinarie realizzazioni del Quattrocento, secolo d'oro dell'arte valdostana. Il passaggio dell'armata di Napoleone per il Gran San Bernardo e le chiuse di Bard con il suo forte e le predilezioni di Casa Savoia e di ricchi viaggiatori inglesi per i soggiorni valdostani portarono alla riscoperta della Valle d'Aosta quale via di transito tra il nord e il sud dell'Europa, attribuendole il ruolo inedito di ricercata località di villeggiatura. In questo approccio affonda le radici l'economia attuale della Valle d'Aosta. Per valorizzare questo patrimonio storico-culturale - conclude l'Assessore Joel Farcoz - affinché diventi non solo strumento di memoria, ma anche fonte di turismo culturale, l'Assessorato ha voluto riprendere questa collaborazione con l'Ansa che ci permetterà di raggiungere un grande numero di persone su tutto il territorio nazionale. Sperando che diventi abituale venire a rilassarsi nella nostra Regione, tra le nostre montagne, ma anche venire a vedere quanto ricca è la nostra cultura.
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Nasce nel Parmense il Museo della Pasta

(ANSA) - PARMA, 10 MAG - Nasce il Museo della Pasta, accanto a quello dedicato al Pomodoro, nella corte agricola medievale di Giarola di Collecchio, nel Parmense. Oggi l'inaugurazione con un convegno e una visita guidata. Il nucleo più forte e monumentale documenta la produzione industriale della pasta nelle sue fasi e nell'evoluzione tecnologica.
    Alla nascita del Museo, dedicato alla conoscenza storica, tecnologica e culturale della pasta, ha contribuito Barilla, la cui attività iniziò a Parma a fine '800.
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Tra le Dolomiti per gustare le “radicèle”

Sulle Dolomiti la primavera è il momento perfetto per (ri)scoprire i gusti della cucina povera locale, che si sbizzarrisce in ricette a base di erbe spontanee.  Proprio in questa stagione le Prealpi Bellunesi esplodono di verde. Capita, girovagando per i pendii della Sinistra Piave, di incrociare gruppetti di camminatori immobili: muniti di borsetta, accucciati a terra, cercano radicèle (il tarassaco, in dialetto bellunese), zigói (silene) o briscandói (luppolo selvatico) per gustosi risotti a prova di crisi.
A Mel, un piccolo centro rinascimentale adagiato su una collina che giarda il Piave, a metà strada tra Belluno e Feltre, alle erbe spontanee dedicano ogni anno una fiera, “Radicèle. I sapori della primavera”. Dal 15 al 18 maggio il borgo storico – bandiera arancione del Touring Club Italiano – ospiterà una serie di iniziative per celebrare i gusti della tradizione contadina. Giovedì e venerdì appuntamento di sera, per cena: pasta con radicèle e pastin (altra pietanza tipica bellunese, a base di carne tritata e speziata di maiale), zuppa alle erbe, frittata con radicèle e briscandói, panna cotta con miele di fiori di radicèle... Ce n'è per tutti i gusti. Sabato e domenica l'offerta diventa anche culturale: passeggiate (alle 15 di sabato e alle 9 di domenica “Piante commestibili del nostro territorio”, alle 8,30 di domenica CICLOmelANDO in bicicletta), incontri (alle 18 di sabato, in municipio, convegno sulla “Viticoltura sostenibile nella Valbelluna”, alle 20,30 presentazione del progetto “Parole lidiere”, alle 18 di domenica presentazione del libro di Mara dell'Asen “L'odore del mare sulla montagna”), visite culturali (alle 9,30 di domenica, itinerario artistico-culturale a Mel e dintorni con il FAI), mostra mercato (dalle 10 di domenica)...
Non è quindi solo il palato, a gioire: Mel varrebbe una visita anche nei giorni più noiosi dell'anno. Non è un posto che si impone all'attenzione del visitatore distratto. I vecchi cortili, le colline imbiancate di narcisi, il castello medievale: nulla di tutto questo è visibile dalla strada statale, si trova però facilmente se ci si ferma a curiosare. Il centro storico di Mel è un gioiellino: splendidi palazzi cinquecenteschi in stile veneziano, logge e torrette e corti interne fiorite, chiese senza campanili, un museo ricco di reperti – per lo più provenienti dalla necropoli paleoveneta dell'VIII secolo a.C. Un albergo settecentesco – l'Antica locanda Cappello, nella piazza centrale – che è anche uno dei ristoranti più rinomati della provincia. Poco lontano dal centro, si può visitare il castello di Zumelle, il meglio conservato di tutto il Bellunese. In posizione strategica, fu uno dei più importanti centri difensivi della vallata. Per secoli da qui si controllarono i traffici dalla e per la pianura. Anche il borgo di Mel era fortificato: le mura vennero però distrutte dopo il suo passaggio alla Serenissima Repubblica di Venezia, nel 1404. Come la vicina Feltre, anche Mel preferì la pace veneziana a un susseguirsi di signori – e fece bene, visto che prosperò fino all'arrivo di Napoleone. Dopo la visita storica e la mangiata all'insegna della tradizione, arriva il momento della passeggiata: e a metà maggio non c'è nessun posto come i colli della sinistra Piave. Tra Zelant e Praderadego fioriscono a migliaia i narcisi e i prati sono investiti da un'ondata bianca. Dura poco, come in Giappone la fioritura dei peschi: quest'anno i narcisi tardano a sbocciare, finora ha fatto troppo freddo. È probabile che quello di Radicèle sia il weekend giusto
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Mamme, sogno è vacanza in famiglia. Sondaggio, la maggior parte prenoterebbe un appartamento

Vacanza preferibilmente in appartamento in affitto e con tutta la famiglia, oppure una seconda luna di miele col proprio marito: è il viaggio desiderato dalle mamme italiane in occasione della loro 'festa', secondo un sondaggio realizzato da "Only-apartments".

L'indagine, realizzata in vista della festa della mamma che cade la seconda domenica di maggio, evidenzia che nonostante lo stress quotidiano quasi la metà delle mamme intervistate (il 47%) sceglierebbe di muoversi sempre in famiglia e in questo caso oltre la metà (61%) prenoterebbe un appartamento per non avere alcun genere di vincolo. Molto inferiore la percentuale di chi opterebbe per l’hotel (16%) e di chi non rinuncerebbe mai al baby club dei villaggi turistici (12%). Poche le mamme "avventurose": solo l'11% opterebbe per il campeggio.

Tuttavia c'è anche quasi un terzo delle interpellate (29%) che sogna una seconda luna di miele col proprio marito e che prenoterebbe subito un viaggio romantico "a due". In questo caso, il 67% si imbarcherebbe immediatamente su un volo con destinazione "lunghe spiagge bianche e possibilmente deserte dei Caraibi", mentre un più classico e meno esotico 15% vorrebbe passeggiare sugli Champs-Élysées parigini con la dolce metà.

Ci sono comunque anche mamme che non desiderano altro che prenotare un soggiorno all’insegna del divertimento con le amiche (22%): in questo caso oltre la metà (52%) vorrebbe vivere la New York della famosa serie tv "Sex & The City", mentre il 41% sceglierebbe le spiagge di Miami. Solo il 2% prenoterebbe per se stessa e basta.
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Mauritius, 10 motivi per prendere il volo. Spiagge infinite e relax, vacanza tropicale da sogno

Clima tropicale ideale per una vacanza in ogni periodo dell'anno, spiagge immacolate, proposte gastronomiche "gourmet", benessere e pacchetti ad hoc anche per le famiglie con bambini. Se non bastassero le immagini da cartolina che caratterizzano Mauritius, l'isola dell'Oceano Indiano si promuove con un un decalogo di "buoni motivi" per visitarla.

Al primo posto il clima: a Mauritius, che si trova nell'emisfero meridionale del globo, le stagioni sono invertite. L'estate va da novembre ad aprile, mentre l’inverno si protrae da maggio a ottobre. Il primo periodo è più indicato per chi ama le immersioni e la pesca in alto mare, il secondo per chi vuole praticare il surf. Le temperature non subiscono mai forti sbalzi, ma l'unico periodo non troppo indicato è da novembre ad aprile per la possibilità di imbattersi in cicloni. Secondo motivo le spiagge bianche, come quelle che sfiorano i complessi di due strutture cinque stelle, il Prince Maurice e il Belle Mare Plage. Anche la cucina può stuzzicare i palati più esigenti: Mauritius è l'isola delle spezie e gli chef si divertono reinterpretarle in maniera creativa e spesso anche a impartire lezioni agli ospiti. Il tripudio di profumi e colori è un altro buon motivo per volare sull'isola: si respirano nei suoi caleidoscopici mercati, nella capitale Port Louis.

Gli amanti del golf potranno trovare pan per i loro denti nei campi a 18 bughe The Links e The Legend, mentre per il relax il benessere è a cinque stelle con servizi Spa e trattamenti esotici. Ci sono anche sistemazioni da sogno per una vacanza fuori dal comune, come la suite Princely del Prince Maurice, con due piscine private e tre terrazze, mentre la Presidential Villa del Belle Mare Plage è ampia 650 metri quadri e ha accesso diretto alla spiaggia.

Mauritius è anche una delle mete preferite per la luna di miele, secondo una recenti indagine di Mail Online, e sull'isola è anche possibile organizzare all'ultimo minuto una cerimonia indimenticabile.
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Turismo, ecco la Guest Card per l'accesso a musei e castelli

Presentato ieri a Trento il progetto “Guest Card”, un servizio compreso nella vacanza di chi soggiorna in oltre 500 strutture del Trentino, oppure in vendita a 40 euro (durata settimanale) presso le Apt. Si tratta di una card che dà libero accesso a musei, castelli, parchi naturali, permette di far conoscere le produzioni enogastronomiche locali e consente di viaggiare liberamente sul territorio provinciale con il trasporto pubblico per tutto il periodo della vacanza.
L'iniziativa è il frutto di una collaborazione tra nove Apt, sei Consorzi pro loco, Trentino Trasporti, oltre 100 partner di servizio (musei, servizi e produttori), oltre 500 aziende ricettive della provincia, con il coordinamento di Trentino Turismo e Promozione. L'obiettivo è quello di elevare la competitività sul mercato di tutte le aree e degli operatori partner, che potranno aggiungere, all'ospitalità della struttura, quella dell'intero territorio, è stato detto nel corso della presentazione. Il progetto, che può contare sulla sperimentazione fatta nel 2013, è operativo fino al 2 novembre. L'elenco dei servizi proposti è consultabile su www.visittrentino.it/trentinoguestcard.
«Un progetto – ha evidenziato il direttore di Trentino Turismo e Promozione Paolo Manfrini – nel quale sono protagoniste le realtà locali ed è frutto di un percorso partecipato sul territorio». Concetti ribaditi anche dall’assessore provinciale Michele Dallapiccola, che ha sottolineato come la Provincia creda «in questo strumento che crea sinergie e fa sistema fra gli operatori turistici e non».
Sono oltre 160 i servizi compresi per un controvalore cumulato di almeno 350 euro, senza considerare i trasporti. Il 2014 ha visto inoltre l’ingresso di quasi 50 tra i principali produttori di vari comparti, cantine e distillerie, macellerie, troticolture, caseifici, aziende agricole che producono mele, miele, confetture e piccoli frutti, che vanno ad affiancarsi ad oltre 500 hotel, campeggi, agritur, B&B del Trentino, ove ogni ospite troverà (senza costi aggiuntivi) una Guest Card, con una validità pari al soggiorno. La consegna della Card, anche in versione family, avverrà all’interno di un’apposita cartellina che comunicherà le numerose opportunità e l’essenza del progetto, rinviando agli aggiornamenti puntuali presenti nella rete.
Dice Luca Libardi, il presidente Asat: «Apprezzo l'iniziativa e lo sforzo organizzativo che c'è dietro e auspico che lo sviluppo della Guest card sottolinei sempre più fra le finalità quella di produrre ricavi per le aziende del turismo del nostro territorio. Questo, secondo la nostra associazione, deve essere lo scopo primario».
fonte: http://trentinocorrierealpi.gelocal.it

Hard Rock Hotel a Ibiza, nuova era dell’ospitalità


Correva l’anno 1978 quando Bob Marley volò a Ibiza per la prima e l’ultima volta. La camera che l’ospitò – nell’allora modesto Fiesta Don Toni Hotel – è oggi una delle principali attrazioni del più grande 5 stelle dell’isola: l’Hard Rock Hotel Ibiza, primo hotel in Europa della catena. La struttura con 493 stanze, di cui 235 suite, apre i battenti il prossimo 18 maggio a Playa d’en Bossa in collaborazione con il Palladium Hotel Group, proprietario dell’immobile. Inizia, così, una nuova era per i fan del rock e gli appassionati dell’Isla Blanca. Playlist in camera e musica anche sott’acqua Su twitter, attraverso l’account @HRHIbiza, rimbalza l’hashtag #rockisattitude. Proprio la musica è il tema di fondo dell’hotel che, tra décor avant garde e arredamenti d’autore, ospita nelle suite più lussuose le memorabilia di icone come David Bowie. Il soggiorno all’HRH Ibiza inizia con il programma “The Sound of Your Stay”: l’opzione Tracks consente agli ospiti di scegliere una playlist con le canzoni preferite, riprodotta in camera; Mix dà la possibilità di divertirsi con un mixer professionale; infine Picks per suonare una chitarra Fender nella stanza e magari comporre la colonna sonora della propria vacanza. Niente ferma la musica, neanche l’acqua delle due piscine giganti, con gli altoparlanti sul fondo che pompano rock 24h. Il clou è il venerdì con i concerti del vivo, gratuiti per gli ospiti dell’hotel, a pagamento per il pubblico esterno. Già tre gli appuntamenti in programma per la platea di 2.500 persone: Nile Rodgers il 13 giugno, Robin Thicke il 4 luglio e Snoop Dogg il 15 agosto. Sempre connessi con braccialetti, totem e tavoli interattivi Nell’era del web 3.0 la parola d’ordine non può che essere tecnologia e connettività. Così le chiavi, evolute in key card, si trasformano in braccialetti RFID. Dispositivi all’avanguardia che, oltre a dare accesso alle camere, consentono di interagire sui social media e pagare i servizi offerti dal resort. Ogni angolo è servito da wi-fi ad alta velocità, con la massima larghezza di banda disponibile sull’isola. A disposizione anche totem multimediali per consultare il programma di attività; tavoli interattivi al bar sportivo 3rd Half; console e schermi individuali per i videogiochi al Teen Spirit Club, insieme a due schermi Ultra HD da 65” per immergersi nel gioco. E ancora: due simulatori di Formula 1 sviluppati da Microsoft e un sistema Xbox One nelle suite. Eventi personalizzati al centro congressi L’Hard Rock Hotel Ibiza è dotato anche di un centro congressi in grado di ospitare fino a 600 persone, con sistemi di proiezione a illuminazione regolabile nella sala polivalente di 550 mq, e due sale riunioni private da 40 mq per attività di incentive, ricevimenti o feste private. Il centro dispone di un sistema di “digital signage” che consente di personalizzare gli eventi, con tanto di app ad hoc. E poi c’è la gastronomia con quattro ristoranti, due dei quali firmati dallo chef Paco Roncero: Sublimotion ed Estado Puro. Previste nuove aperture in Europa Hard Rock, con i suoi 140 Cafè in 55 Paesi, conta 19 hotel nel mondo tra cui Las Vegas, Chicago, Cancùn e Sydney. La struttura di Ibiza è la prima in Europa, «ma ne saranno aperte altre», anticipano Teresa Spaventa, direttore marketing di Hard Rock Roma, e la collega Cristina Serra Sánchez di Palladium Hotel Group. Le tariffe a Ibiza partono da 250 euro a notte, per camera doppia, ed è stata già avviata la commercializzazione attraverso i principali t.o. italiani e le olta internazionali. La stagione rock dell’ospitalità è davvero iniziata. www.hrhibiza.com - Roberta Rianna -

La riscossa dell’Etiopia


Chiesa di San Giorgio - Lalibela - Etiopia

L’Etiopia è entrata tra le Top Ten Value Travel Destinations di Lonely Planet del 2014, insieme alla Puglia, alle isole Greche, alle Fiji e ad altre mete da non perdere. La gran parte del Paese del Corno d’Africa, dicono gli autori di Lonely Planet, si può visitare con budget limitati, soprattutto grazie all’ampia rete di voli domestici di Ethiopian Airlines, che facilita il viaggio soprattutto sulla rotta storica verso Nord. Obiettivi ambiziosi Il ministero del Turismo dell’Etiopia stima aumento degli arrivi intorno al 10% l’anno, che fa crescere i ricavi del settore anche più in fretta, intorno al 20% l’anno. Questi numeri hanno spinto il governo etiope a creare nuovi organismi per far evolvere il settore: il Tourism Transformation Council e l’Ethiopian Tourism Organization. Alla guida del primo ci sarà il premier in persona, Haile Mariam Desalegn, con tutta l’autorità necessaria per coordinare le attività di istituzioni pubbliche e religiose, imprese private e associazioni. «Per lungo tempo – ha detto – l’Etiopia ha portato il peso di un’immagine negativa nel panorama internazionale. Ma questo sta cambiando velocemente, ed è il momento di dare più attenzione al turismo». L’Ethiopian Tourism Organization nasce nel frattempo come organo autonomo di governo federale, con funzione di assistenza al Council, dotato di Tourism Board. Il direttore generale è Solomon Tadesse: uomo-immagine con una lunga esperienza di management negli Usa, a Seattle, dove è stato console onorario dell’Etiopia. Nel 2010 ha curato nel suo Paese la quinta Conferenza mondiale sul Federalismo, ora partecipa con entusiasmo alla nuova sfida per far crescere il turismo. Lo abbiamo incontrato a Milano, dove ha ribadito l’obiettivo dell’Etiopia: «Vogliamo diventare una delle top destination in Africa». La visita ai siti Unesco in Etiopia – nove, uno dei quali naturalistico – è un’esperienza coinvolgente. Perché il contesto naturale e umano del Paese appartiene a una dimensione storica, e nel contempo viva e attuale, che attraversa i secoli. La tolleranza e la gentilezza della gente trasformano nel viaggiatore la percezione della realtà, le persone diventano protagoniste nell’esperienza di viaggio. In Etiopia difficilmente ci si sente soli. Storia antichissima Vale la pena di ripercorrere rapidamente la storia del Paese. L’Etiopia è una delle nazioni più antiche del mondo, l’unica in Africa indipendente da millenni. La prima dinastia imperiale risale al 1000 a.C. con Menelik I, ma i resti di Lucy, l’Australopitecus Afarensis, rinvenuti vicino ad Hadar e conservati nel Museo nazionale di Addis Abeba, risalgono a 3,2 milioni di anni fa. Questa terra era già nota agli egiziani 25 secoli prima di Cristo. Nel I secolo a.C., con il Regno di Axum, si usa ufficialmente il nome Ethiopia; nel 316 d.C. due fratelli siriani, Frumenzio ed Edesio, diffondono il cristianesimo bizantino: il primo viene nominato vescovo della Chiesa etiope. Negli anni Axum diventa una potenza in Africa Orientale, la prima a battere moneta con il simbolo della croce, e la sua egemonia si estende su Eritrea, parte della Somalia, Sudan, Gibuti, Yemen, Egitto e Arabia meridionali. Il suo declino è sancito nel IX secolo dall’invasione della regina Gudit (probabilmente ebrea). La dinastia salomonica viene ristabilita alla fine del 1200, il Re dei Re, e dura fino al 1400, consolidando la stretta alleanza con il potere religioso. Per un paio di secoli i re etiopi si spostano in giganteschi campi tendati per tenere il territorio sotto controllo. Dopo alterne vicende, nel 1872 arriva un principe tigrino che si fa incoronare come Yohannes IV, ma in questo periodo acquisisce potere Menelik, principe dello Shewa. Nel frattempo gli inglesi concedono il porto di Massaua agli italiani, che da qui partono alla conquista dell’Eritrea. Il re Yohannes muore in battaglia, Menelik II viene proclamato imperatore. I rapporti con gli italiani nascono male: le due versioni, italiana e amarica, dell’accordo di Uccialli del 1889 differiscono a svantaggio degli Etiopi. La situazione precipita e dopo un paio di episodi sfortunati l’esercito italiano viene duramente sconfitto ad Adua, la pace viene firmata nell’ottobre 1896 e l’Eritrea rimane agli italiani. Alla morte di Menelik nel 1913, sale al trono la figlia Zauditu affiancata da un consiglio del quale fa parte ras Tafari Makonnen (ras è un titolo equivalente a duca). Alla morte dell’imperatrice nel 1930 ras Tafari è riconosciuto imperatore (negus, letteralmente re) con il nome di Hailé Selassié. Quando l’Italia invade l’Etiopia nel 1935, l’imperatore si ritira in esilio a Londra. L’occupazione italiana finisce nel 1941 e Hailé Selassié torna. Nel 1974 un colpo di stato militare depone il Negus, che morirà un anno dopo. Il potere viene assunto dal Derg, di indirizzo socialista, poi dalla fazione di estrema sinistra con Mengistu. Con il crollo nel comunismo del 1991, l’Eritrea torna indipendente e nel 1995 nasce la Repubblica federale popolare di Etiopia; nel 2000 ad Algeri viene siglata la pace con l’Eritrea. Nella foto: la Chiesa di San Giorgio nel sito Unesco di Lalibela. 

Cristina Ambrosin http://www.lagenziadiviaggi.it

Turismo: Franceschini, pronto un decreto per rilanciare il settore

(ASCA) - Roma, 6 mag 2014 - Il governo sta lavorando a un decreto sul turismo che avra' come punti essenziali la promozione unica dell'Italia all'estero, superando la frammentazione regionalistica e anticipando la riforma del Titolo V della Costituzione. Lo ha annunciato il ministro dei Beni e delle Attivita' Culturali, Dario Franceschini, che ha partecipato al Senato all'incontro dell'Osservatorio parlamentare sul Turismo. ''Sono sempre piu' convinto - ha detto Franceschini - di cio' che dissi il giorno del giuramento del governo, cioe' che sono alla guida del principale ministero economico del Paese, perche' nell'era della globalizzazione la vera opportunita' di crescita del Paese e' investire sulla bellezza, sull'ambiente, sulla cultura e sul turismo. Lo scetticismo degli operatori e' giustificato, perche' la politica non ha ci ha mai creduto. Ma questo governo, che e' guidato dall'ex sindaco di una grande citta' d'arte, vuole portare il turismo e la cultura al centro delle politiche di crescita del Paese. Per riprendere il dialogo con gli operatori riapriremo il Comitato Permanente sul Turismo che si affianchera' al Laboratorio digitale che abbiamo gia' varato per raccogliere le migliori idee ed esperienze per il rilancio del turismo''. Franceschini ha infine assicurato che il turismo sara' anche al centro del semestre di presidenza europea dell'Italia e che il governo si battera' per ottenere per le nostre spiagge e per le nostre guide turistiche la dichiarazione di specificita' gia' ottenuta dalla Francia per garantire una maggiore tutela ai nostri operatori. Tra le altre misure da inserire nel decreto di prossima approvazione: la digitalizzazione del turismo, con il rilancio del Portale Italia e incentivi fiscali per alberghi e aziende; il rilancio della formazione e degli istituti turistici; premi per le start up di settore; progetti specifici per i diversi ''turismi'' (culturale, enogastronomico, ecosostenibile...) e focus sul Mezzogiorno, che ancora non riesce ad attrarre flussi sufficienti di turisti se e' vero, come attesta un'indagine dell'Universita' di Salisburgo basata sul tracciamento dei telefonini, che l'85% dei turisti stranieri si fermano a Roma ma solo il 15% vanno a Sud, fino alla Sicilia. red/mar

Artetivù amplia il campo di attività e, a partire dalla primavera 2014, aprirà al pubblico i propri spazi, dando vita al Padiglione delle Arti

FRANCO COSTALONGA
ANTOLOGICA DINAMICA
Inaugurazione 09.05 ore 18.00
 
Artetivù amplia il campo di attività e, a partire dalla primavera 2014, aprirà al pubblico i propri spazi, dando vita al Padiglione delle Arti: un’area espositiva di ottocento metri quadri che sarà interamente dedicata all’arte moderna e contemporanea.
 
Questo nuovo grande spazio, situato nella vasta area commerciale di Marcon, si propone di diventare un contenitore di attività culturali fruibili da un pubblico ampio ed terogeneo: il Padiglione delle Arti sarà il luogo delle esposizioni, dei convegni, delle proiezioni, dei workshop didattici, raggiungibile con grande comodità, in auto o con i mezzi pubblici, in un’area della terraferma veneziana fra le più frequentate da visitatori locali e da stranieri.
 
L’inaugurazione presenta al pubblico l’opera di Franco Costalonga, con una mostra retrospettiva dal titolo Antologica Dinamica.
 
La mostra, a cura di Willy Montini, vuole offrire l’occasione di conoscere l’opera di uno dei più fantasiosi sperimentatori del filone dell’arte cinetica e programmata.
 
L’esposizione si sviluppa attorno ad una serie di lavori eseguiti dalla fine degli anni ’60 fino agli anni più recenti. Essa andrà a ricostruire le tappe di un’indagine sui temi della percezione, che nel corso di oltre quarant’anni è proseguita per cicli, su cui Franco Costalonga ha insistito, ritornando e apportando modifiche e innovazioni. Saranno presenti in mostra gli Oggetti cromo cinetici, i cui primi esemplari sono stati realizzati tra anni ’60 e ’70, e di cui uno è esposto tra i capolavori della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia; gli Oggetti quadro degli anni ’80, che nel decennio successivo si trasformeranno in Espansioni; i Gradienti di luminosità; le Tensoforme; gli Pseudorilievi e i Riflex degli anni ’90; le Strutturazioni e le Destrutturazioni, con cui Costalonga negli anni ’90 ritorna alla pittura ed infine gli oggetti modulari Mokubi e Mokurve. Le opere in mostra saranno collocate in un ambiente che andrà ad esaltarne le caratteristiche di movimento e di luminosità. II visitatore, non dovrà seguire un percorso pensato secondo un ordine cronologico, ma sarà condotto a scoprire autonomamente i rimandi tra le varie opere.
 
La mostra verrà inaugurata venerdì 9 maggio 2014 alle 18:00 e sarà visitabile fino a domenica 6 luglio 2014, dal lunedì al sabato, dalle 10:00 alle 12:30 e nel pomeriggio degli stessi giorni dalle ore 15:00 alle 18:00.
 
In occasione della vernice verranno presentati un’inedita video-intervista a Franco Costalonga e un catalogo, in cui un’antologia di testi dedicata al Maestro sarà corredata da un ricco apparato iconografico.
 
Straordinariamente nella stessa giornata, alle ore 19:30, presso Spazio Eventi Orler, attiguo al Padiglione delle Arti, avrà luogo l’inaugurazione della prima mostra di antiquariato di Venezia.
 
FRANCO COSTALONGA
ANTOLOGICA DINAMICA
Inaugurazione 09.05 ore 18.00
09.05-06.07 2014
Apertura dal lunedì al sabato
dalle 10:00 alle 12:30
e dalle 15:00 alle 18:00
 
Padiglione delle Artivia Porta Est, 7 - 30020 Marcon (VE)
Tel. 041 595032
www.artetivu.com
info@artetivu.com

Egitto, al via campagna "Ci mancate" per rilancio turismo

"Ci mancate" ("We miss you') e' il titolo della campagna lanciata dal ministro del Turismo egiziano Hisham Zaazou in missione a Dubai con l'obiettivo di rilanciare questo settore in crisi e attrarre maggiori visitatori in particolare dai Paesi del Golfo. In un'intervista al Wall Street Journal Zaazou non ha negato il calo registrato negli ultimi mesi: "se paragoniamo i dati del 2010 con quelli dello scorso anno non posso negare che si sia un problema.


Nel 2010 abbiamo avuto 14,7 milioni di turisti con entrate pari a 12,5 miliardi di dollari, mentre nel 2013 circa 9,5 milioni di visitatori con entrate pari a 5,8 miliardi di dollari". Il turismo "e' malato, ma non e' destinato a morire", ha aggiunto il ministro prevedendo un rilancio del settore nel "2020 con 25 milioni di visitatori ed entrate pari a 25 miliardi di dollari". Pesano gli allarmi attentati e gli avvenimenti politici che hanno scosso il Paese dei Faraoni dal 2011 ad oggi, allarmi che hanno frenato anche gli italiani, da sempre amanti dell'Egitto.

Con un warning diffuso il 28 aprile scorso e tuttora valido la Farnesina ha precisato nel sito 'viaggiaresicuri' che "in considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba". Il ministero degli Esteri italiano ha anche sconsigliato "tutti i viaggi non indispensabili in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo".

Ma oltre al clima di instabilità e turbolenza - continua il Wsj -, un altro elemento ha danneggiato l'immagine del Paese: quello delle molestie sessuali, un vero "problema", ha ammesso Zaazou, sul quale il governo e le forze dell'ordine stanno lavorando. "La polizia presidia le strade delle citta', mentre negli alberghi abbiamo predisposto un sistema di videocontrollo. Dobbiamo anche intervenire a livello legislativo e per ultimo cercare di elevare il livello culturale delle persone che lavorano a contatto con gli stranieri".
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Al via il Festival del cinema spagnolo tra cult-gastronomia e canali digitali

Start da giovedì fino al 13 Maggio. A inaugurare l'evento il regista David Trueba con le pellicole di Petro Almodovar, Luis Buñuel e Víctor Erice




Decalogo safari, natura al primo posto. Ecco come scegliere l'avventura in Sudafrica

La natura sempre al primo posto: è nel rispetto di questa regola di base che l'ente sudafricano del turismo ha stilato un vademecum per vivere un safari perfetto. Con tanto di dritte su come scegliere il parco o il tipo di vacanza più su misura delle proprie esigenze.


I safari sono un'esperienza di viaggio molto particolare: nel caso del Sudafrica basta uscire di città per trovarsi immersi in una natura selvaggia, con la possibilità di incontrare gli animali nel loro habitat naturale, in particolare i cosiddetti "Big Five", elefanti, bufali, rinoceronti, leopardi e leoni, vera e propria icona del Paese e 'sovrani' di parchi nazionali e riserve private.

Per evitare ogni rischio è bene osservare queste semplici regole: non dare da mangiare agli animali, non avventurarsi a piedi senza i ranger e non uscire dai percorsi tracciati se si guida la propria auto, non fare troppo rumore per non disturbare gli animali, lasciare sempre la precedenza agli animali, ricordarsi che sono gli esseri umani gli "ospiti" in casa di madre natura. Anche per aumentare le probabilità di un avvistamento ci sono delle dritte interessanti: durante le giornate più calde e vicino alle pozze d'acqua è più facile imbattersi negli elefanti, per i rinoceronti invece è meglio uscire nel tardo pomeriggio. All'alba e al tramonto si individuano più facilmente leoni e iene. Il leopardo, che è un animale notturno, può essere avvistato nelle ore serali.

La scelta della modalità di soggiorno dipende dal livello di comodità desiderato, si va dai lussuosi lodge a sistemazioni più spartane. Nei parchi è possibile guidare la propria auto o scegliere un'escursione con guida esperta, mentre nelle riserve private ci si affida ai ranger. Per quanto riguarda l'abbigliamento è bene vestirsi a strati, preferibilmente con colori neutri, all'alba e al tramonto è meglio avere con sé un indumento pesante, durante il giorno invece è d'obbligo un cappellino. L'accessorio che non può mancare, oltre alla macchina fotografica, è un binocolo.

La scelta del parco dipende dalle proprie esigenze di vacanza. Il Kruger National Park è il maggiore del Sudafrica e anche uno dei più famosi al mondo, dà l'opportunità di svolgere safari tradizionali in auto o in jeep, ma anche il "Walking Safari", il safari a piedi, dormendo all'aperto. L'Addo Elephant Park è la patria degli elefanti e oltre ai "Big 5" vi si ammirano anche squalo bianco e balene. Il Karoo National Park si estende nell'area semidesertica del Grande Karoo, ai piedi della catena montuosa del Nuweveld, ed è quindi l'ideale per avvistare le specie del deserto sudafricano: aquila nera, zebra di montagna del Capo, Springbok e rettili. Il Parco Nazionale dell'iSimangaliso, sulla costa del KwaZulu Natal, è Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, perfetto per chi cerca anche spiagge e barriere coralline. Inoltre accoglie la più grande colonia di ippopotami dei parchi sudafricani e c'è una mini-crociera ad hoc per avvistarli. Infine il Kgalagadi Transfontier Park che è da scegliere se si punta ad avvistare il maggior numero possibile di predatori, ghepardi in testa.
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Rio de Janeiro nel pallone. Nella “città meravigliosa” del Brasile per i mondiali di calcio tra musei e spiagge dorate

(di Ida Bini)
Tra circa un mese il Brasile ospita la ventesima edizione del campionato mondiale di calcio e, secondo i dati diffusi dalla Fifa che organizza l’atteso evento, sono quasi 10mila i tifosi-turisti italiani che hanno già prenotato e acquistato i biglietti per assistere ai mondiali di calcio. Oltre 600mila sono i turisti attesi dal 12 giugno al 13 luglio nel Paese sudamericano, pronto ad accoglierli con nuove infrastrutture, ristrutturazioni, eventi e feste.
Dodici sono le città che ospiteranno i mondiali di calcio, tra cui San Paolo, che accoglie la cerimonia di apertura, e Rio de Janeiro, la cidade meravilhosa che è pronta a ricevere le squadre degli ottavi di finale, dei quarti e della partita conclusiva che si svolgerà nello straordinario stadio Maracanà, il più grande del Brasile. La città di Rio è stata tra le prime a essere rinnovate, soprattutto nelle strutture aeroportuali, alberghiere e nello stadio che tra due anni ospiterà anche i giochi olimpici. Per scoprire la bellissima città brasiliana, famosa per il carnevale, la spiaggia Copacabana e la statua del Cristo sul Corcovado, si parte dal centro, attraversato da due grandi viali: avenida Presidente Vargas, che conduce allo spettacolare stadio del carnevale, il Sambodromo, e avenida Rio Branco, che porta nella scenografica praça Floriano, cuore storico della città, nel quartiere Cinelândia. Qui sorge il suntuoso teatro Municipal, costruito nel 1905 sul modello dell’Opera di Parigi; non lontano si arriva al Museu nacional de Belas Artes e al convento de santo Antônio, l’edificio più antico della città, costruito nel 1608. Vale la pena visitare anche il ricco Museu històrico nacional, in stile coloniale, e la moderna catedral de São Sebastião, il cui ingresso ricorda una grotta con vetrate colorate.
Chi ama lo shopping può passeggiare lungo rua da Carioca dove si trovano le migliori boutiques e le botteghe d’artigianato e di strumenti musicali. Eppure le vere attrazioni di Rio restano le sue spiagge: nel quartiere di Ipanema, a sud della città, c’è l’omonima spiaggia diventata famosa grazie a una canzone del 1962 di Vinicius de Moraes e Carlos Jobim. La zona confina con Copacabana, Leblon e Lagoa ed è attraversata dalla avenida Vieira Souto, parallela all’oceano atlantico: rispetto ad altre zone di Rio è abbastanza sicura, ma solo fino al tramonto; poi, è bene prestare attenzione per la vicinanza con alcune favelas. Qui è bene visitare il Museu H.Stern con una preziosa collezione di gioielli e minerali rari e il Museu Amsterdam Sauer che ospita pietre di valore. Il vicino quartiere di Leblon è elegante e di tendenza, famoso sin dagli anni Settanta per la vita notturna e per i tanti artisti che animano i locali lungo rua Aristides Espínola e rua General Artigas. Tante sono le boutique di design e le attrazioni presenti in zona, soprattutto night club e ristoranti aperti tutta la notte. Nella zona di Copacabana, invece, c’è la spiaggia più bella di Rio, e senz’altro la più famosa al mondo, una mezzaluna di 4 chilometri e mezzo di sabbia fine e bianca, costeggiata da palme e dalla trafficatissima avenida Atlantica, piena di locali, ristoranti, negozi e alberghi avveniristici. Due altri quartieri da visitare sono Botafogo, che ospita il ricco e interessante Museu do Indio, caffè, negozi ed eleganti spiagge, e Urca, punto di partenza per salire al celebre Pão de Açúcar, raggiungibile con due funivie panoramiche. La più alta raggiunge la statua del Cristo Redentore che domina la città e da cui si gode una vista mozzafiato. Di spiagge, Rio ne è piena: gli abitanti evitano le più famose, frequentate soprattutto dai turisti, e si recano in quelle più defilate, come Barra da Tijuca, che si estende per 15 chilometri nella parte occidentale della città. Fa parte di un quartiere elegante, frequentato da calciatori e donne dello spettacolo, e sorge tra avenida das Americas e Sernambetiba. Qui si trovano altre spiagge, ognuna con proprie caratteristiche: Praia do Pontal de Sernambetiba e Prainha sono le preferite dai surfisti, mentre Praia da Barra da Tijuca è perfetta per prendere il sole e mangiare ai tanti chioschi. Alle spalle si estende la foresta di Tijunca, una vera giungla tropicale e la più grande all’interno di un’area urbana, che le rende ancor più affascinanti con sentieri dove fare jogging e itinerari dove correre a piedi o in bicicletta. Dall’alta cima di Pedra de Gáyea gli appassionati di deltaplano e parapendio si lanciano per atterrare sulla bellissima spiaggia di São Conrado, mentre la Praia do Pepe è frequentata dai giovani e dalle celebrities. Infine, c’è la tranquilla e dorata Praia Grumari, valida alternativa alle caotiche spiagge del centro, dichiarata zona di conservazione ambientale per evitarne l’edificazione. 
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Il turismo congressuale E-R in Germania

(ANSA) - BOLOGNA, 5 MAG - L'offerta turistica congressuale dell'Emilia-Romagna si presenta il 6 e 7 maggio in Germania con due serate promozionali in programma a Dusseldorf e Monaco di Baviera. L'iniziativa è organizzata da Apt Servizi e vede la presenza di quattro realtà congressuali emiliano romagnole: Convention Bureau della Riviera di Rimini, Bologna Congressi, Modenatur, Parma Incoming.
    Identico il programma delle due serate: alle 19 è previsto l'arrivo degli ospiti, cui seguirà una presentazione con slide dell'offerta congressuale dei seller presenti. Avranno poi inizio, nelle diverse postazioni fisse personalizzate, gli incontri business-to-business tra i seller emiliano romagnoli ed i buyer tedeschi interessati all'offerta congressuale regionale.
    Verso le 20 è prevista la presentazione dell'Emilia Romagna come ideale destinazione Mice (Meeting, Incentive, Congressi ed Eventi), poi proseguiranno gli incontri commerciali. Non mancherà l' 'incontro' con uno dei punti di forza regionali: l'enogastronomia. Ogni serata, infatti, sarà accompagnata a livello ristorativo (sia durante l'aperitivo che della cena) da prodotti enogastronomici di eccellenza e, a Monaco di Baviera, il catering è a cura del Ristorante 'In Cantina' di Francoforte, partner dell'Enoteca regionale dell'Emilia Romagna. A Dusseldorf, il 6 maggio, l'incontro promozionale si svolgerà alla 'Biblioteca Culinaria' e vedrà presenti 28 buyer (tra agenzie e aziende specializzate nel settore Mice), nella seconda serata, in programma il 7 maggio a Monaco di Baviera all''Events over Munich-SkyCooking', interverranno 30 operatori tedeschi.
    Il turismo congressuale è centrale nell'offerta del turismo dell'Emilia-Romagna. Il Progetto regionale Mice avviato da Apt Servizi nel 2008, con le Unioni di Prodotto, vuole valorizzare l'offerta congressuale e sostenere le attività messe in atto dagli operatori per rafforzare la regione come destinazione congressuale. Nel 2014 gli interventi previsti si propongono di consolidare le attività e le azioni svolte; di ampliare i mercati di riferimento; rafforzare la visibilità web (attraverso il portale www.meetiner.com) e il posizionamento all'interno dei motori di ricerca.
    Dal 10 al 13 aprile l'offerta congressuale dell'Emilia Romagna è stata al centro di un workshop (a Bologna) e di un educational tour in regione promosso da Apt Servizi alla presenza di tredici meeting planner dell'area di Mosca e altri due educational tour sono in programma dal 16 al 18 maggio a Rimini con importanti aziende del settore Mice del nord Italia mentre, in settembre, si svolgerà un educational tour (con workshop) alla presenza di meeting planner della zona di New York. (ANSA).

Edizione da record Cibus guarda a Expo e ai nuovi business

(di Alessandra Moneti)

PARMA - Prove generali di Expo 2015 a Parma dal 5 all'8 maggio: lunedì apre una edizione da record di Cibus, 17/mo Salone internazionale dell'Alimentazione che è passato dai 2.100 espositori del 2010 alle attuali 2.700 aziende agroalimentari che, in fiera, espongono cibo made in Italy, ''il più richiesto al mondo''. Una vera e propria calamita per circa 10 mila operatori commerciali (dei 65 mila globali) provenienti da 115 Paesi. Parole chiave di questa edizione sono: internazionalizzazione; sostenibilità e lotta agli sprechi; innovazione di prodotto e di servizi; lotta alle contraffazioni.

''Immagina il tuo nuovo business nel food'' è l'invito dell'appuntamento fieristico biennale. ''La richiesta di cibo made in Italy da ogni angolo del pianeta - sottolinea Fiera di Parma Spa - sta rapidamente crescendo e la nostra produzione sta cercando di divenire prodotto di largo consumo, arrivando sugli scaffali della grande distribuzione estera''. Per conquistare i mercati esteri le aziende alimentari hanno messo a punto centinaia di nuovi prodotti che verranno presentati a Parma per la prima volta. I Paesi "Focus" del Salone saranno: Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux in Europa; Stati Uniti, Canada, Brasile, Giappone e Russia nel resto del mondo; un'attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico "Asean".

Al debutto anche dieci produzioni certificate Dop e Igp nonché il Consorzio di tutela dell'Aceto balsamico di Modena Igp, coi suoi 007 che combattono abusi e usi impropri della denominazione, mentre il Grana Padano Dop sarà protagonista del Progetto SOS food blogger "Aiutaci a difendere le Dop''. La 17/ma edizione di Cibus sarà inaugurata lunedì 5 maggio alla presenza del Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda; l'indomani interverrà il vice ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero. Il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, arriverà il 7 quando terrà una conferenza stampa sui temi più rilevanti del comparto agroalimentare e sulla partecipazione di circa 500 aziende ad Expo 2015, nel padiglione "Federalimentare4Expo", realizzato da Federalimentare con la consulenza di Fiere di Parma.

Centinaia gli 'show cooking' e le degustazioni negli stand, con grandi chef schierati a partire da Cracco, Oldani, Cedroni e Vissani, e il vincitore di Masterchef Italia, Federico Ferrero. Giocano in casa gli chef della scuola Alma e quelli di Academia Barilla che celebra dieci anni di attività di promozione della cultura gastronomica italiana all'estero.

Al Cibus anche campionissimi sportivi: la pattinatrice su ghiaccio Carolina Kostner, Mauro Bergamasco della nazionale italiana di rugby, il campione di motociclismo Jorge Lorenzo e la squadra di ciclismo Neri in partenza per il Giro d'Italia.

Complementare a Cibus, la quinta edizione di "Pianeta Nutrizione & Integrazione", forum interdisciplinare sulla sana nutrizione. Fuori salone "Cibus Land", con degustazioni, mostre e corsi di fotografia culinaria, spettacoli ed eventi nelle strade di Parma. E nella 'Digital Food Night', il 7 maggio, le startup tecnologiche incontreranno il 'food'.
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Al via Cibus 2014 Parma diventa capitale del food. Fino all'8 maggio di scena la grande rassegna del made in Italy

2700 aziende alimentari italiane, dai colossi del food alle piccole imprese familiari, attendono 10mila operatori commerciali provenienti da 115 Paesi, aspettando l'Expo. Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, interverrà il 7 maggio

Il mondo è attirato dal cibo made in Italy. Da ogni angolo del pianeta cresce la richiesta dei nostri prodotti. Anche i più particolari, così, escono sempre più dalla classificazione di "prodotto di nicchia" con l'obiettivo di diventare di largo consumo, arrivando sugli scaffali della gdo anche all'estero. Per questo si stanno organizzando le 2700 aziende alimentari italiane che espongono a Cibus 2014, la fiera internazionale dell'alimentare italiano, a Parma, fino all'8 maggio, dove sono attesi circa 10 mila operatori commerciali provenienti da 115 Paesi. I Paesi focus della fiera quest'anno sono Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux per quanto riguarda l'Europa. Poi Usa,  Canada, Brasile, Giappone e Russia nel resto del mondo; un'attenzione particolare sara' riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico "Asean".

Per conquistare i mercati esteri le aziende alimentari hanno messo a punto centinaia di nuovi prodotti che verranno presentati a Cibus per la prima volta (vedi la selezione sul sito Cibus.it nella rubrica 'Novita' di Prodotto'). L'aumento esponenziale dei nuovi prodotti presentati a Cibus è un altro dato che testimonia dello sviluppo della fiera che è passata dai 2100 espositori del 2010 ai 2300 espositori del 2012 per arrivare poi ai 2700 di quest'anno (Cibus è biennale). Dopo l'inaugurazione nella sala Pietro Barilla, alla presenza del vice ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, via tra gli stand a cercare prodotti classici o nuovi e alle conferenze sui temi di attualità del food. Tra questi, il 7 maggio il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, terrà una conferenza stampa sui temi più rilevanti del comparto agroalimentare e sulla partecipazione di circa 500 aziende alimentari ad EXPO 2015, nel padiglione ad hoc "Federalimentare4Expo", realizzato da Federalimentare con la consulenza tecnica ed organizzativa di Fiere di Parma. Oltre alla presentazione del padiglione ''Federalimentare4Expo'' si svolgerà' anche Assemblea annuale dei soci di Federalimentare.

Centinaia gli show cooking e le degustazioni negli stand, con tutti i grandi chef schierati a partire da Cracco, Oldani e Vissani, e il vincitore di Masterchef Italia, Federico Ferrero. Giocano in casa gli chef della scuola Alma e quelli di Academia Barilla che celebra dieci anni di attivita' di promozione della cultura gastronomica italiana all'estero. Al Cibus anche campionissimi sportivi: la pattinatrice su ghiaccio Carolina Kostner, Mauro Bergamasco della nazionale italiana di rugby, il campione di motociclismo Jorge Lorenzo e la squadra di ciclismo Neri in partenza per il Giro d'Italia.

Parole chiave di questa edizione sono: internazionalizzazione; sostenibilità e lotta agli sprechi; innovazione di prodotto e di servizi; lotta alle contraffazioni. ''Immagina il tuo nuovo business nel food'' è l'invito dell'appuntamento fieristico biennale. ''La richiesta di cibo made in Italy da ogni angolo del pianeta - sottolinea Fiera di Parma Spa - sta rapidamente crescendo e la nostra produzione sta cercando di divenire prodotto di largo consumo, arrivando sugli scaffali della grande distribuzione estera''. Al debutto anche dieci produzioni certificate Dop e Igp nonché' il Consorzio di tutela dell'Aceto balsamico di Modena Igp, coi suoi 007 che combattono abusi e usi impropri della denominazione, mentre il Grana Padano Dop sara' protagonista del Progetto SOS food blogger "Aiutaci a difendere le Dop''.

Complementare a Cibus, la quinta edizione di "Pianeta Nutrizione & Integrazione", forum interdisciplinare sulla sana nutrizione. Fuori salone "Cibus Land", con degustazioni, mostre e corsi di fotografia culinaria, spettacoli ed eventi nelle strade di Parma. E nella 'Digital Food Night', il 6 maggio, le startup tecnologiche incontreranno il 'food'.

Il 17/mo Salone internazionale dell'Alimentazione il Made in Italy agroalimentare, come detto, punta sull'innovazione per raggiungere quei consumatori che scelgono di portare a tavola qualità dell'alta gastronomia italiana, anche se hanno
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Torino rende omaggio a Tina Modotti, musa di Weston

Fu musa di artisti come Edward Weston e Diego Rivera, recitò nel cinema muto di Rodolfo Valentino, amò perdutamente il rivoluzionario cubano Julio Antonio Mella che finì ucciso nel 1929. Tina Modotti, umili origini udinesi e una vita fra Usa, Messico, Spagna, Francia, Germania e Unione Sovietica, fu però soprattutto una attivista comunista e un'artista. Ai suoi scatti, anticipatori della fotografia di reportage sociale di epoca posteriore, è dedicata una retrospettiva della Fondazione Torino Musei curata da Cinemazero.

Dopo Eve Arnold, il torinese Palazzo Madama prosegue con Modotti la nuova serie sulla fotografia declinata al femminile. Molte immagini sono dedicate al Messico, terra di elezione dell'artista, che vi morì nel 1942. Lì si trova la sua tomba, che sulla lapide reca inciso l'elogio funebre scritto per lei da Pablo Neruda. Il sepolcro è stato a lungo abbandonato, racconta il curatore Pino Cacucci nel catalogo di Silvana Editoriale, come per molti anni è stata quasi cancellata la sua memoria. L'attivismo politico rese l'artista agli occhi di molti benpensanti dell'epoca nient'altro che "una prostituta comunista".

E gli splendidi scatti di Edward Weston che la ritraevano nuda, inclusi nella mostra di Torino, completarono con la complicità dei giornali del tempo l'opera di svilimento messa in campo contro di lei da molti regimi politici. Fu espulsa dal Messico nel 1930 con la falsa accusa di avere partecipato a un attentato contro il presidente della Repubblica. Non venne accolta negli Usa, di cui pure era diventata cittadina. Riparò in una Berlino che non le piacque, poi in una Mosca incupita dalle purghe staliniane. Le circa cento foto di Tina Modotti esposte a Torino, presentate oggi alla stampa, rivelano una grande attenzione formale e profonda sensibilità nei confronti degli ultimi. Sono immagini di campesinos, pescatori, donne che lavano i panni e che allattano, bambini. Scatti magnifici, dei quali l'autrice non era mai soddisfatta. "Caro Edward - scrive l'artista nel 1929 a Weston, inviandogli un pacco di foto per il Berkeley Art Museum - certe volte sento che sarebbe più onesto da parte mia rinunciare a tutte le pretese e non fare più fotografia, al di fuori del lavoro puramente commerciale dei ritratti. Tuttavia è un sacrificio e mi addolora soltanto pensarlo, così continuo ma i risultati non mi soddisfano mai". La mostra 'Tina Modotti, retrospettiva' è visitabile dal 1 maggio al 5 ottobre nella Corte Medievale di Palazzo Madama, il biglietto costa 8 euro e include un'audioguida.
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Mostre imperdibili: i Templari a Genova

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Tra nebbie e leggenda, tra storia e mito l’Ordine dei Cavalieri del Tempio continua ad abitare l’immaginario collettivo di una contemporaneità orfana di fiabe, e alla perenne ricerca del senso nascosto delle cose, ammesso che esista. Allestita, con successo alla Commedia di Prè di Genova, la mostra Templari. Storia e Leggenda dei Cavalieri del Tempio aiuta a far luce su una vicenda che, intrecciando il mito, abita nel profondo dell’identità occidentale. Dal 1119, anno della fondazione dell’Ordine – siamo dopo la Prima crociata e i Cavalieri nascono per assicurare protezione ei pellegrini di Terra Santa – al 1314 con la morte sul rogo dell’ultimo maestro del Tempio, Giacomo De Molay per mano dell’ultimo e definitivo nemico dell’Ordine, il re di Francia Filippo IV – trascorrono poco meno di duecento anni. Due secoli nei quali i Cavalieri di Cristo sono passati dal potere alla disfatta, dalla ricchezza alla spoliazione, dalla costruzione alla diaspora. Enigmatico e controverso, il nobile esercito di monaci di Santa Romana Chiesa, dalla vita ascetica e dall’ineffabile disciplina militare ha affrontato il Saladino e i Mamelucchi, combattuto epiche battaglie e indossato le vesti dei banchieri per principi e sovrani. Ha costruito imponenti fortezze e straordinarie cattedrali in tutta Europa, e guadagnato un potere difficilmente paragonabile e una fama di mistero che ancora oggi  ne travolge la storia, dal Santo Graal al mitico tesoro perduto. Poi il tragico epilogo, il rogo di Giacomo Molay, lo sciogliemnto dell’Ordine, la diaspora, ad aprire nuove pagine al mistero.
Ma una mostra per trovare senso richiede prove materiali. E per questo l’esposizione ricorre a  significativi reperti storico-artistici dei Templari: icone, scrigni, reliquiari, manoscritti, statue, troni, sigilli, lastre tombali, codici miniati illustrando la questione templare innanzitutto come eredità storica. Diversi i reperti di grande rilievo, come la pergamena de La Regola dei Cavalieri del Tempio dalla Biblioteca Nazionale Lincei di Roma, i documenti del processo ai Templari dell’Archivio Segreto Vaticano, ed opere di prestigio come il San Pietro di Simone Martini, dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, la Madonna del colloquio di Giovanni Pisano dal Museo dell’Opera del Duomo di Pisa e tra le altre le Lastre tombali di cavalieri templari, dall’Abbazia di Fontevivo di Parma e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Birdwatching come volano per il turismo straniero


Comacchio. Davvero interessante e ricca di spunti la tavola rotonda che si è svolta ieri, sabato 3 maggio, nell’ambito dalla Fiera Internazionale del Birdwatching a Comacchio.
Alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti delle più importanti organizzazioni europee del turismo ambientale. Introdotto da Giancarlo Malacarne, project manager di Delta 2000 ha preso la parola l’olandese Kees de Pater: “L’Olanda è molto interessata al turismo ambientale. Sono soprattutto i turisti singoli, non organizzati, il vostro bacino di riferimento. Ma hanno scarsa conoscenza del Delta del Po che deve essere maggiormente promosso. Secondo me dovreste favorire maggiormente i percorsi per il turista che vuole muoversi a piedi. Il turista olandese che ama la natura apprezzerebbe anche, per esempio, di essere coinvolto in progetti di sostenibilità ambientale, sapere che con il suo soggiorno dà un contributo a proteggere un’area naturale”.
E’ stata poi la volta dell’inglese Conor Jameson. “Nel Regno Unito ci sono ben 1 milione e duecentomila persone iscritte all’associazione dei birdwatcher ma gli amanti del turismo ambientale sono molti e molti milioni in più. La domanda che dovete farvi è: perché dovrebbero venire qui da voi? Devo dire che Comacchio è stata un rivelazione. Avete una grande ricchezza faunistica. Cosa dovete fare? Migliorare le infrastrutture. Avere una segnaletica dei punti di avvistamento più ricca e precisa. Dotare i punti di osservazione di parcheggi e favorire il cicloturismo”. Anche Conor ha ribadito che il Delta del Po dovrebbe essere più presente sui giornali e sulle riviste inglesi. Insomma più promozione.
Sono poi intervenuti Matthieu Cosson e Alison Duncan in rappresentanza della Lpo francese. “Ecco cosa vi chiede il turista francese. Siti accoglienti per l’ecoturista. Che vuol dire puliti, ordinati. Vuole trovare guide turistiche che parlino il francese. Il target del nostro turismo ambientale sono le famiglie. Ma l’accoglienza, lo ripetiamo, è molto importante: avere informazioni, migliorare la rete dei trasporti soprattutto green e avere un punto di prima accoglienza per il turista che dia tutte le informazioni per muoversi sul territorio. Muoversi qui non è così facile”.
Molto atteso l’intervento di Svane Bender, visto che la Germania è da sempre il mercato di riferimento del turismo straniero in Italia. “Il Delta è un tesoro nascosto da svelare. I tedeschi amano l’Italia ma conoscono soprattutto il mare. Pochi conoscono il Delta e le potenzialità del vostro ambiente. Ecoturismo, cultura, cucina, sono le vostre armi di offerta per le famiglie. Ma dovete promuovere meglio e di più questo territorio”. All’incontro sono intervenuti anche l’assessore al Turismo Sergio Provasi, il presidente di ‘Comacchio è turismo’ Ted Tomasi e il presidente di Visit Ferrara Franco Vitali.
Sempre sul tema del turismo ambientale si è svolto anche un interessante tavola rotonda sul progetto Birdwildestination, in collaborazione con Lipu e Birdlife International per promuovere il Parco del Delta del Po e il Parco delle Foreste casentinesi come destinazioni di eccellenza per la scoperta e l’osservazione della natura. Un progetto dove il mare (Delta del Po) incontra la montagna (Foreste Casentinesi). Anche in questo caso gli esperti provenienti dall’Europa hanno sottolineato come il birdwatching stia prendendo sempre più piede nei gusti dei turisti e come la fiera di Comacchio stia cominciando a diventare un modello e un punto di riferimento per gli appassionati. All’incontro hanno partecipato, oltre agli operatori europei, il direttore della Lipu Claudio Celada, l’artista olandese Erik Van Ommen, il pittore svedese Hans Larsson e il responsabile marketing di Delta 2000 Mauro Conficoni.
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Turismo: accesso agevolato a castelli per ospiti alberghi

La fruibilità dei beni culturali di proprietà dell'amministrazione regionale è al centro di una convenzione approvata tra la Regione e l'Associazione degli albergatori Valle d'Aosta (Adava).

In particolare per favorire l'accesso ai castelli e alle mostre sono previsti servizi e offerte dedicati ai clienti delle 350 strutture ricettive associate. L'intento è di promuovere e consolidare una rete tra operatori territoriali per integrare l'offerta culturale valdostana e l'attività turistica.

L'assessorato all'Istruzione e cultura sottolinea in una nota che "la valorizzazione dei beni culturali attraverso la fruizione degli stessi è un importante elemento di sviluppo sociale ed economico che può essere agevolato grazie alla creazione di un sistema che metta in rete i diversi attori". (ANSA).

Turismo: a Finale Ligure nasce Sentiero blu sottomarino

Un 'sentiero blu' dove poter praticare snorkeling in sicurezza. Lo allestirà e gestirà la Lega Navale Italiana in collaborazione col Comune di Finale Ligure a levante del porto turistico di Capo San Donato.

Sarà una sorta di sentiero sottomarino delimitato da alcune boe di segnalamento che saranno ancorate e di un cavo guida, compreso entro il limite dei 100 metri dalla linea di scogliera.

Il progetto prevede, in particolare, un percorso lungo circa 150 metri lineari, paralleli alla costa, in corrispondenza della spiaggia detta dei Pagliai e situata a levante della diga di sottoflutto del porto turistico. Il "Sentiero blu" permetterà di osservare la posidonia oceanica, tane. Al di sotto delle due boe di segnalazione verranno posizionati dei pannelli non rigidi interpretativi e descrittivi. Lungo la cima sul fondo si prevede di posizionare delle targhette indicanti gli organismi marini e le tipologie dell'habitat. E' previsto anche un servizio di accompagnamento naturalistico con guide ed esperti biologi marini. (ANSA).

Fiditurismo: dopo tre anni di crollo, in aumento gli interventi per riqualificare le strutture

Con un voto all'unanimità, l'assemblea dei soci di Fiditurismo, riunita al Pala Arrex di Jesolo, ha approvato il progetto di fusione con Fidimpresa Veneto, le cui basi sono state poste lo scorso novembre con la firma del Patto parasociale tra i presidenti dei due Confidi. Il percorso, le cui tappe sono state illustrate ai soci, prevede di arrivare a dare vita entro la fine del 2014 a un unico organismo di garanzia che, per potenzialità, si collocherà tra i primi a livello regionale e nazionale. "E' un punto di svolta nella vita di Fiditurismo. Dopo 24 anni di impegno, per Fiditurismo è un nuovo inizio con l'obiettivo di poter essere sempre più d'aiuto alle nostre imprese alberghiere che si preparano alle sfide poste dal nuovo sistema del turismo che si sta affermando", commenta il presidente Alessandro Rizzante, "L'assemblea ha rappresentato la prima tappa del processo di fusione. Dai nostri soci abbiamo ricevuto il via libera a intraprendere questa nuova avventura che rafforzerà il sistema delle garanzie collettive a favore delle piccole e medie imprese del commercio e del turismo, creando delle importanti condizioni di vantaggio per il comparto ricettivo". L'assemblea ha dato mandato al presidente di garantire, all'interno del futuro Confidi unificato, la particolarità del settore turistico ricettivo. Va ricordato che Fiditurismo è il più importante Confidi specifico per il settore turistico, potendo contare al 31 dicembre 2013 su 677 soci, tra cui la metà delle imprese alberghiere del Veneziano.
L'assemblea ha deciso di prorogare tutte le cariche fino al perfezionamento della fusione. E' stato inoltre approvato il bilancio consuntivo 2013 e il preventivo di gestione per il 2014. Nonostante il difficile momento congiunturale, il bilancio 2013 si è chiuso in positivo, con linee di credito in essere per quasi 142 milioni di euro e quote garantite per oltre 48 milioni di euro. Ma il dato forse più importante è che nel comparto alberghiero si assiste a una leggera ripresa degli investimenti nella riqualificazione delle strutture. Un'inversione di tendenza testimoniata dall'operatività di Fiditurismo per il 2013, che negli investimenti a medio termine (quelli destinati per l'appunto ad ammodernare gli alberghi) è aumentata del 9,44% (è stata pari a 13 milioni 697 mila euro) dopo che nel triennio 2010-2012 era caduta del 67%.
"E' il segno che si riprende a investire, ma è ancora una mini ripresa", spiega Alessandro Rizzante, "Una ripresina degli investimenti che, per quanto riguarda gli imprenditori alberghieri, è un passaggio obbligato perché nel comparto turistico, se si vuole sopravvivere, bisogna oggi più che mai investire sulle proprie aziende. Sono ormai quattro anni che Fiditurismo va sostenendo che c'è la necessità di riqualificare le nostre strutture ricettive. Abbiamo bisogno di internazionalizzarle nell'offerta delle strutture. Le richieste del cliente sono cambiate: oggi ad esempio tutti chiedono il wi-fi, internet e non solo e l'albergatore deve rispondere a queste esigenze". Fiditurismo proseguirà nella sua azione di sensibilizzazione degli operatori. "L'impegno su cui Fiditurismo si sta concentrando è di assecondare questa inversione di tendenza, con prodotti come i plafond "Investinhotel" e altre forma di finanziamento dedicate, considerato che l'ammodernamento delle strutture è la condizione imprescindibile per rimanere competitivi sul mercato internazionale", conclude il presidente Alessandro Rizzante.
ufficio stampa fiditurismo